Come convertire un disco in vinile in un cd

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Come convertire un disco in vinile in un cd
MASTERIZZARE: DAL VECCHIO 33 GIRI AL NUOVO CD AUDIO
Per riversare un disco in vinile o un nastro di musicassetta su un CD.
1. Materiale necessario:
- un convertitore da doppio mono a stereo mini-jack;
- la registrazione analogica (musicassetta o disco in vinile);
- un impianto hi.-fi professionale;
- un computer dotato di una buona scheda sonora, di buone casse acustiche, di una buona
quantità di memoria RAM, di masterizzatore;
- un cd audio vergine;
- uno o più programmi di registrazione ed elaborazione audio.
2. Collegare il cavo audio (doppio mono) all'uscita "tape out" o "tape record" presente
sull'amplificatore hi.-fi. [non utilizzare un semplice walkman ma un vero hi.-fi.e non connettere
direttamente la piastra di lettura, poiché il segnale che esce è troppo debole e pertanto ha
bisogno di essere amplificato].
3. Collegare l'altro capo (il mini-jack) all'entrata blu (ingresso sorgenti audio) presente sulla
scheda audio "line in" del computer [non connettere il mini-jack all'entrata rosa del microfono,
poiché il segnale che esce è amplificato due volte e questo crea delle distorsioni]. In figura 1
mostriamo una comune scheda sonora installata nei nostri computer.
Figura 1
L'ingresso audio della scheda sonora, in blu.
4. Settare la scheda audio per registrare con la stessa qualità (i CD musicali sono registrati a
44,1 kHz stereo e 16 bit) del segnale originale.
5. Utilizzare un software di campionamento (il registratore di suoni di Windows non è
sufficiente poiché campiona solo pochi secondi), ad esempio CoolEdit 2000
(www.syntrillium.com per una versione di prova, funzionante 30 giorni), oppure Steinberg
Clean 3.0, oppure Magix Audio Cleanic 3.0 (www.magix.com).
6. Da CoolEdit 2000, selezionare Record, ma il software che useremo in questo esempio per
"ripulire" per bene le nostre registrazioni sonore è Magix Audio Cleanic 3.0, un programma
destinato proprio a questo scopo.
7. Non appena si lancia il software ci si trova di fronte a tre scelte. Selezioniamo record audio
per fare apparire la finestra di figura 2.
Figura 2
Il pannello "Registra" del programma Audio Cleanic.
8. Successivamente dobbiamo far partire il nostro disco (o la cassetta) in modo da
"aggiustare" il volume di registrazione.
9. Audio Cleanic sulla destra mostra il VU-meter dell'ingresso audio. Se raggiunge troppo
spesso la parte rossa stiamo un po' eccedendo.
Facciamo clic sul pulsante Controllo volume per fare apparire la configurazione mostrata in
figura 3.
Figura 3
Occorre regolare il livello del volume in ingresso, finché diventa ottimale.
Dobbiamo dunque abbassare il volume in ingresso (Line in oppure Linea
in entrata) finché sulla destra la scritta che apparirà sarà Livello ottimale.
10. Ora siamo pronti per la registrazione.
Selezioniamo dove vogliamo registrare la nostra canzone (in formato Wave) mediante il
riquadro Percorso file, poi posizioniamoci all'inizio del brano e facciamo partire la
registrazione con il pulsante Registra.
11. Per ultimo, facciamo partire la riproduzione.
Vedremo nella parte alta della finestra di Cleanic la forma d'onda campionata che si allunga
mano a mano che viene registrata (figura 4).
Figura 4
La forma d'onda del brano in registrazione.
Questa è una grande innovazione delle tecnologie digitali: ci danno un'immediata
visualizzazione grafica di un oggetto che, invece, è esclusivamente sonoro.
A volte capita che alcuni brani siano stati registrati con degli errori o il nastro si sia rovinato. In
molti casi non è possibile intervenire in modo correttivo tranne in quello in cui solo una delle
due tracce (il canale destro o il sinistro) sia danneggiata. Con questa metodologia è possibile
ovviare anche a disturbi non proprio concentrati ma che, per esempio, fanno risultare una
delle due tracce distorta rispetto l'altra.
Nel nostro esempio utilizzeremo Acoustica 2.25 (www.aconas.com), un programma
shareware particolarmente adatto. Se questo non è il vostro caso, passate pure al punto 18.
12. Una volta fatto partire il software apriamo, mediante la solita icona in alto a sinistra, il
nostro file. Nella finestra potete "vedere" il file sonoro e notare come sia presente un errore
all'incirca a metà della traccia in basso.
13. Opereremo in questo modo: copieremo e incolleremo la porzione di file dalla traccia in
alto a quella in basso; per qualche istante perderemo la stereofonia ma almeno recupereremo
il segnale! Facciamo clic sull'icona con la lente di ingrandimento e selezioniamo la porzione di
segnale rovinato.
14. Osserveremo, dunque, quello che appare in questa finestra. Vedremo il rumore che
appare e scompare in quella data porzione di brano.
15. Facciamo a questo punto clic sull'icona dei canale sinistro e selezioniamo una porzione di
audio leggermente più grande di quella interessata dal rumore. Facciamo CTRL+C per
copiare.
16. Facciamo poi clic sull'icona del canale destro per effettuare la medesima selezione (agli
istanti di tempo in ingresso e uscita) sul canale "disturbato".
17. Dal menu Edit scegliamo Overwrite paste per incollare la selezione. A questo punto
abbiamo corretto un errore. Salviamo il file. Proseguiamo ora con la descrizione di Audio
Cleanic.
18. Nel caso in cui, durante la registrazione, appaia costantemente la dicitura Livello troppo
alto, significa che abbiamo sbagliato a tarare il volume in ingresso e dobbiamo "correggere il
tiro" abbassando un po' il volume e ricominciando la registrazione da capo; non è
praticamente possibile correggere i picchi compressi digitalmente.
Una volta terminato il brano non dobbiamo fare altro che cliccare su Stop per arrestare la
registrazione e, successivamente, clic su Chiudi.
19. Una volta terminata la canzone, possiamo riascoltarla utilizzando i controlli di riproduzione
subito sotto la forma d'onda (figura 5).
Figura 5
I controlli di riproduzione simulano quelli dei veri registratori a cassette.
Uno dei primi consigli che vi diamo è quello di utilizzare lo stesso hi-fi che avete usato per la
registrazione dell'audio anche per riascoltare il brano registrato con il computer. Se questo
non fosse possibile, vi consigliamo di utilizzare sempre e solo le casse connesse al PC in
modo da avere un'unica fonte di ascolto: se ascoltiamo lo stesso brano su un hi-fi e poi sul
computer potremmo trovarci di fronte a grandi differenze, anche solo per la diversa posizione
dei diffusori nell'ambiente!
Il grande pregio dei controlli digitali è dato dal fatto che, con il mouse, possiamo spostarci in
qualunque punto della registrazione senza attendere i tempi di avvolgimento.
20. Facendo clic sul pulsante a sinistra, Analizer, apparirà la finestra di figura 6, l'analizzatore
di spettro che dà tantissime informazioni sul brano che abbiamo registrato.
Figura 6
L'analizzatore di spettro.
21. Nel nostro esempio abbiamo utilizzato una vecchia musicassetta e vediamo che la parte
"alta" dello spettro, oltre i 10 kHz, è praticamente nulla.
Se gli "alti" della canzone sono tagliati la resa sonora che si ottiene è simile a quella che si
avrebbe ascoltando la canzone attraverso un apparecchio telefonico: la voce rimane
abbastanza distinguibile, ma le sfumature che arricchiscono il brano vengono completamente
annullate.
Recuperare una situazione di questo tipo è molto difficile (non si può "trovare" qualcosa che
non c'è) anche se Cleanic dispone di alcuni strumenti di correzione, proprio per questo tipo di
"difetti".
22. Infine, prima di addentrarci nel restauro vero e proprio, se abbiamo agito correttamente al
punto precedente, dovremmo avere fatto partire la registrazione qualche istante prima
dell'inizio della canzone.
Ascoltiamo attentamente questi istanti di "quasi silenzio". Quasi silenzio perché se siamo
partiti da una musicassetta o da un disco ascolteremo un fruscio, anche basso ma non nullo,
che sarà parte integrante della nostra registrazione.
Teniamolo a mente, perché tra poco ci servirà...
23. Dopo aver ascoltato il brano appena registrato, passiamo al suo restauro.
Facciamo clic sul selettore a destra che riporta il tasto Cleaning (pulizia) per osservare gli
strumenti di cui possiamo disporre (figura 7).
Figura 7
Gli effetti di restauro a disposizione.
Questi sono divisi in due parti: quella superiore (Cleaning), dedicata alla
pulizia dei disturbi e quella inferiore (Mastering) dedicata alla modifica del segnale originale
per migliorarne alcune caratteristiche.
24. Se siamo partiti da una musicassetta, possiamo tralasciare per adesso il Declicher e il
Decrackler, che discuteremo al punto 19, e passare direttamente al punto 26.
25. Se invece partiamo dal vinile, dobbiamo utilizzare anche gli altri due filtri a disposizione:
Declicker (che si occupa di eliminare i crepitii e gli scricchiolii tipici dei dischi graffiati) e
Decrackier (che elimina il rumore di fondo regolare dei vecchi dischi).
Come per le cassette, facciamo prima di tutto analizzare il brano dal wizard di Audio Cleanic,
che cerca di impostare il tutto al meglio. Successivamente, per ogni effetto, dobbiamo
effettuare un ascolto con il mouse ben puntato sullo slider dell'effetto in modo da regolare
finemente l'azione dei filtro per adattarla al meglio al restauro dei singolo brano. In questo
caso, dunque, ci vuole un po' di orecchio...
Figura 7 bis
Tutti gli effetti attivati (le 4 spie di colore verde sono accese): solo nel caso di
registrazione su vinile.
26. Denoiser e Dehisser invece sono particolarmente adatti
all'abbattimento dei fruscii e dei ronzii, sempre presenti in registrazioni analogiche.
Se facciamo clic sul pulsante Cleaning, un wizard automatico ci guiderà nell'impostazione dei
settaggì ottimali per il nostro brano.
Facciamo clic solo su Denoiser e Dehisser e poi sul pulsante Analizza (figura 8).
Figura 8
Il wizard per il restauro
27. Al termine dell'analisi, in modo automatico, i due effetti selezionati saranno impostati
come mostrato in figura 9.
Figura 9
Le impostazioni di base fornite dal wizard.
A questo punto Cleanic ci fornisce dei validi punti di partenza su cui iniziare ad agire per
personalizzare i parametri.
28. Facciamo clic sul pulsante posto a destra di Denoiser per fare apparire la finestra di
figura 10, che ci fornisce più controllo sulla riduzione del rumore.
Figura 10
Il pannello di controllo del Denoiser.
29. Mediante il controllo posto al centro (Noise sample, figura 11) possiamo registrarne una
piccola quantità, generalmente 1/4 di secondo: facciamo partire la riproduzione con i controlli
e, se abbiamo lasciato un po' di spazio all'inizio della registrazione, facciamo clic sul pulsante
Pick! per registrare l'impronta del rumore che verrà utilizzato per la riduzione.
Figura 11
Con il Nois sample è possibile impostare un'impronta di rumore per meglio adattare l'azione alle caratteristiche
della registrazione.
30. Sulla parte sinistra del pannello è presente un riquadro che consente di impostare il livello
di rumore e la sua riduzione (figura 12).
Figura 12
Si può ascoltare sia l'effetto che la traccia audio che si sta eliminando.
Possiamo agire sulle manopole impostando prima quella a sinistra (livello del
rumore) e poi su quella a destra.
Consigliamo di utilizzare anche la piccola icona Reduced Noise che, se selezionata, fa
ascoltare quello che stiamo "togliendo" al suono. Riproducendo la canzone con questa icona
selezionata, se si riesce a riconoscere la canzone in esame allora significa che stiamo
cancellando troppe informazioni dal brano.
Dobbiamo allora abbassare il livello di rumore.
E' necessario fare diverse prove di ascolto per trovare il giusto compromesso tra rumore
abbassato e musica eliminata!
31. Analogamente possiamo fare clic sul pulsante a destra per analizzare il pannello di
controllo del Dehisser (figura 13).
Figura 13
Il Dehisser.
La potenza di questo strumento è sconvolgente per come riesce a distruggere il rumore di
fondo, e dobbiamo dunque stare attenti a non eliminare troppe armoniche alte per non
impoverire la canzone.
Ancora una volta è possibile (mediante il controllo a destra) ascoltare il brano originale e il
fruscio che invece si sta eliminando.
Consigliamo, dunque, continuamente, di tenere sott'occhio sia il brano originale sia il brano
con l'effetto attivato, in modo da essere sicuri di togliere solo quello che risulta essere nocivo.
32. Una volta tolti dal brano i disturbi, possiamo dedicarci a una sua enfatizzazione in modo
da incrementarne le qualità.
In pratica: prima togliamo quello che non ci piace (il rumore) e poi aggiungiamo effetti che ne
esaltino la qualità ritrovata.
33. Il primo effetto che abbiamo a disposizione è Stereo FX (figura 14), che consente di
espandere segnali stereofonici non troppo ampi mediante un piccolo riverbero. Agiamo
soprattutto con il selettore in centro, ascoltando la canzone nel frattempo.
Non esageriamo, altrimenti sembrerà di ascoltare un registratore posizionato in una caverna!
Figura 14
Stereo FX consente di aumentare la spazialità del suono: non esagerare, altrimenti il riverbero
renderà tutto innaturale.
34. Il secondo effetto è molto potente, si tratta del Brilliance/Enhancer (figura 15) che ci
consente, finalmente, di enfatizzare la gamma alta della canzone per recuperare le
informazioni perdute nella registrazione.
Figura 15
L'effetto più importante: l'enfatizzatore.
Il controllo fondamentale è quello mostrato nella parte superiore della finestra, che consente
di ricavare armoniche alte anche da registrazioni di bassa qualità. Consigliamo vivamente di
impostare il selettore High Quality (sempre che non disponiate di un computer con pochi
MHz) e anche Soft (sempre che non stiate restaurando qualcosa dei Nirvana, per cui lo
"sporco" è quasi indispensabile).
35. Spostando il selettore (figura 16) verso destra sentirete immediatamente un
innalzamento repentino delle armoniche più alte (i piatti della batteria, le voci femminili).
Alzate finché queste armoniche iniziano a diventare fastidiose (nel senso che sembrano
finte).
Figura 16
Con il controllo (in alto) e con il display (a destra) è possibile osservare come si possano ricreare
le armoniche più elevate.
36. Parallelamente, modificate l'equalizzazione (con le barre a sinistra o direttamente
disegnando a destra) per recuperare eventuali bassi e alti che si sono attenuati nei passaggi
precedenti, ad esempio per recuperare i colpi di batteria, il basso o le chitarre elettriche
distorte.
Il recupero di armoniche più elevate si può utilizzare anche nel caso di registrazioni in formato
MP3 che, notoriamente, "distruggono" le frequenze più alte.
37. L'ultimo effetto disponibile è un compressore a tre bande (figura 17).
Figura 17
Il compressore a tre bande: è possibile ignorarlo, ma se si preferisce la musica "dura" la differenza si sente!
Possiamo utilizzarlo per enfatizzare la potenza di alcune registrazioni musicali, soprattutto se
si tratta di un genere "cattivo" come I'heavy metal o martellante come la dance.
38. Alla fine del nostro processo di correzione, consigliamo di salvare come file Wave le
nostre creazioni mediante il pannello Export.
39. Utilizzare un apposito software convertire i file .wav in .cda (CD Audio)
40. Utilizzare il software di masterizzazione per trasferire i file .cda sul CD vergine.
41. Una raccomandazione: dopo avere effettuato numerosi tentativi sulla correzione dell'audio
non dovete nemmeno pensare di salvare il file come .mp3, perché non avrebbe senso
cercare di recuperare le informazioni perdute per poi perderle ancora una volta nella
compressione.
La degna conclusione di tutto questo lavoro è la creazione di un CD audio a partire dai .wav.
42. Eccovi degli indirizzi dei siti Internet che trattano del restauro delle registrazioni
analogiche.
www.dei.unipd.it/~musica/Dispense/Restauro.pdf
www.di.unito.it/~vincenzo/ElabSuolmm/Cap2.pdf
www.mclimk.it/audio/audiocre/restauro/dartpro.htm
www.tiscali.it/neoatlantide/audio.htm
www.tevac.com
Detto questo facciamo i nostri migliori auguri agli audio-restauratori sperando che, con il
lavoro collettivo, si riesca a recuperare un bel po' della memoria musicale che sta andando
perduta...