2.14.1 Natalia Aspesi - COMPAGNIA DEI MEGLIOINSIEME
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2.14.1 Natalia Aspesi - COMPAGNIA DEI MEGLIOINSIEME
BREVIARIO PER UNA VECCHIAIA CONSAPEVOLE / CONDIVISIONI /Natalia Aspesi/ pagina 2.14.1 (versione 1) “CHI DICE CHE LA VECCHIAIA E’ BELLA O MENTE O E’ STUPIDO: LA VECCHIAIA E’ BRUTTA! POI TI ADATTI E FINISCI CON L’ACCETTARLA...” di Natalia Aspesi (*) Giornalista e scrittrice, firma storica del quotidiano “la Repubblica”, e curatrice della rubrica “Questioni di cuore” sul supplemento settimanale “il Venerdì”, Natalia Aspesi nasce a Milano nel 1929. °°° A causa della guerra rimane precocemente orfana di padre. La sua adolescenza è triste, segnata da grandi ristrettezze economiche (con la madre, maestra, che fatica ad allevare lei e la sorella come vorrebbe e la indirizza ad un corso di studi di ripiego in grado di consentirle di trovare al più presto un posto di lavoro). Terminati gli studi si adatta per un certo tempo a fare da segretaria in una piccola ditta che importa macchine per fare il formaggio. Poi, alla fine degli anni Cinquanta, trova finalmente la sua strada nel mondo della carta stampata: viene assunta prima alla Notte e dopo qualche anno al Giorno, allora diretto da Italo Pietra, dove deve occuparsi di cronaca nera. Anche se lo trova un lavoro faticosissimo, ci si appassiona e quando lo deve lasciare per passare ad un altro settore è molto dispiaciuta perché le viene a mancare il contatto con la gente e con le storie private delle persone. Ma con la stessa determinazione e passione comincia ad occuparsi di cinema, frequentando tutti i festival. Al riguardo racconta:“ Per me fu come tornare bambina, quando la mamma – impegnata con l’insegnamento – piazzava me e mia sorella alla sala Magenta. Avevamo otto o nove anni. Vedevamo più volte lo stesso film. Rimanevo incantata dall’eroismo di Pietro Micca e impazzivo per la tragica storia di Pia de’ Tolomei!” °°° Venendo all’attualità del suo lavoro Natalia Aspesi ama spiegare perché uno dei suoi temi preferiti sia il comportamento sessuale delle persone. Con riferimento alla circostanza di avere recentemente recensito una mostra sulla prostituzione nella Francia del Secondo Impero afferma perentoria: “Mi diverte lo sguardo storico su quel fenomeno. Ero rimasta colpita dalla morbosità di Degas nel ritrarre uomini in cilindro e rendigote che guardano donne con le cosce aperte. Provavo come un senso di orrore e di stupore. Qualcosa su cui adoro incattivirmi”. Proseguendo il BREVIARIO PER UNA VECCHIAIA CONSAPEVOLE / CONDIVISIONI /Natalia Aspesi/ pagina 2.14.2 (versione 1) ! ragionamento sul fenomeno della sessualità negli esseri umani Natalia Aspesi si dice certa che certe donne hanno trasformato il loro fascino in una forma di supremazia sui maschi con i quali vengono in contatto: “Infatti sono tanti gli uomini per i quali il solo modo di sentirsi potenti è fare sesso pagando!”. Per quanto riguarda la sessualità femminile ci tiene a sfatare la leggenda che ci sia un’età del sesso per la donna. In passato non se ne parlava perché, per la morale comune, solo l’età giovanile era legittimata a praticare sesso. Oggi non è più così, anzi è un dato di fatto che la maggioranza delle persone che scrivono alla rubrica che lei gestisce su “il Venerdì” è formata da donne dai cinquant’anni in su, le quali spesso pongono problematiche legate ad una vita sessuale che va al di là del loro matrimonio.... °°° Dopo aver parlato delle cose che l’hanno impegnata e che tuttora la impegnano sul piano professionale, con una certa ritrosia Natalia Aspesi si lascia indurre a parlare del suo mondo interiore. Accenna ai suoi sentimenti. Dice di non essersi mai sposata perché è convinta che il matrimonio va bene se vuoi mettere su famiglia, avere dei figli. E lei non ha mai voluto avere dei figli. E poi chi non le piaceva - e gliel’ha chiesto – l’ha rifiutato! Ma ci sono stati diversi amori nella sua vita. Un paio importanti e uno decisivo: Antonio, che l’ha aiutata tantissimo. Sono stati insieme per 38 anni. E’ scomparso tre anni fa. Al suo ricordo Natalia Aspesi si lascia prendere dalla commozione: “Per me la morte di Antonio è stata una perdita senza rimedio, un’insonnia straziante! Mi voleva un bene esagerato che andava oltre i miei meriti. Ho dei rimorsi per avere privilegiato il lavoro...”. °°° Oggi Natalia Aspesi è una vecchia signora che ha deciso di vivere da sola nella sua bella casa di Milano. Con evidente autoironia dice “Oddìo, un vecchietto o un giovane a pagamento magari li troverei anche. Ma mi farebbe orrore vederli gironzolare per casa”. E chiosa: “ Nel dispiacere della solitudine ho conquistato un po’ di silenzio!”. Non le mancano gli amici che la portano fuori e le fanno regali. Sono quasi tutti gay, con i quali si trova benissimo perché hanno un modo affatto diverso di giudicare le donne: “Un amico gay sta volentieri con te per delle ragioni che non hanno niente a che vedere con la bellezza e il sesso: l’ho scoperto con l’età!”. °°° BREVIARIO PER UNA VECCHIAIA CONSAPEVOLE / CONDIVISIONI /Natalia Aspesi/ pagina 2.14.3 (versione 1) ! Riflettendo infine sulla sua vecchiaia Natalia Aspesi si fa meditabonda e osserva: “Più invecchi e più diventi invisibile. La vecchiaia è scontata come il marciapiede sul quale cammini. Diventi trasparente. E la gente che per strada ti viene incontro non ti vede, ti urta e tu puoi solo tentare di evitarla...”. A chi le dice che lei dà l’impressione di avere accettato questa condizione senza reagire risponde d’acchito: “E che cosa avrei dovuto fare? Chi dice che la vecchiaia è bella o mente o è uno stupido. La vecchiaia è brutta. Poi ti adatti e finisci con l’accettarla...E’ raro che io senta l’ala dell’infelicità stendersi su di me: in quei momenti la combatto!...Non ho voglia di soffrire né di morire...Non credendo in Dio non ho consolazioni particolari. ...Veniamo dalla polvere e finiremo nella polvere (e magari, come afferma con grande ironia un proverbio yiddish, nell’intervallo ci consoleremo con qualche bicchierino…)". (*) Considerazioni tratte da un’intervista rilasciata ad Antonio Gnoli (vds.“la Repubblica” del 25.10.2015) nella quale Natalia Aspesi ripercorre le tappe più significative della sua lunga vita professionale e riflette sul tema della vecchiaia.