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Maestri in Mostra IL PRESEPE NAPOLETANO A VILLA FIORENTINO II edizione 7 Dicembre 2011 - 8 Gennaio 2012 L Città di Sorrento a mostra “Maestri in mostra – Il presepe napoletano” si colloca nella scia dell’ analoga manifestazione che, lo scorso anno, non solo ha catalizzato su Villa Fiorentino le attenzioni di un nutrito ed incantato pubblico, ma ha anche incontrato una positiva accoglienza da parte degli organi di informazione e della critica. Si tratta di un evento grazie al quale il già ricco “mosaico” di manifestazioni destinato a ravvivare la nostra Città durante le vacanze di Natale si impreziosisce di un tassello che se da una parte consente ai visitatori di immedesimarsi ulteriormente nella calda atmosfera delle tradizioni natalizie, dall’ altra offre la possibilità di ammirare una delle più superbe espressioni artistiche della provincia napoletana. A costo di ricorrere ad un luogo comune, affermiamo senza tema di smentita che, da noi, “se non c’è il presepe non è vero Natale”. Ciò perché dietro l’ allestimento delle raffigurazioni della Natività - anche la più elementare – si nasconde un frenetico lavoro capace di esaltare quel misticismo che, per l’ appunto, accompagna e rende tipico il Natale. A maggior ragione le raffinate elaborazioni in esposizione a Villa Fiorentino riusciranno a regalare emozioni capaci di regalare piacevoli suggestioni destinate a restare impresse nella mente dei visitatori. Avv. Giuseppe Cuomo, Sindaco È di nuovo Natale e Sorrento si appresta ad offrire ancora una volta agli ospiti italiani e stranieri il meglio della sua tradizionale ospitalità con spettacoli di luci, suoni, canti popolari e non, con il “ciuccio di fuoco” per salutare l’anno che finisce e lo spettacolo pirotecnico per salutare il nuovo anno che viene. In tale atmosfera magica ritornano anche i “Maestri in Mostra, il presepe napoletano a Villa Fiorentino” con l’auspicio di bissare il successo della passata edizione che registrò oltre 20.000 presenze. Ancora una volta nelle sale di Villa Fiorentino mostreranno le loro opere più recenti noti Maestri presepisti i quali, sempre più numerosi, onorano un artigianato che, rinnovando una tradizione oramai secolare, si confonde con l’estro creativo di un popolo per diventare arte apprezzata, ora come nel periodo d’oro tra il ‘700 e ‘800, anche fuori dai confini della città d’origine: Napoli. Oltre ai nomi noti sono stati selezionati anche semplici appassionati che con dedizione perseguono spesso un sogno di bambino e riescono a realizzare scenografie di assoluto rilievo. La Fondazione Sorrento intende così offrire il proprio contributo per celebrare l’artigianato che si fa arte e partecipare alla conservazione di usi e costumi locali che oramai appartengono alle nostre tradizioni. Ai Maestri vecchi e nuovi un ringraziamento per aver offerto visioni che suscitano ammirazione ed amorevoli ricordi; a tutti un augurio sincero di Buon Natale e felice anno nuovo. Luigi Gargiulo, Direttore Cenni storici sul presepe napoletano e la sua evoluzione nel corso del tempo. A causa della crisi economica verificatasi tra il 1822 e il 1840 che travolse la classe nobiliare napoletana, si assiste al tramonto della produzione artistica presepiale settecentesca. Il nuovo assetto socio politico ed economico, seguito all’ unità d’Italia, influisce in maniera negativa su tutta la produzione fiorita attorno al presepe napoletano che era così florida da vedere coinvolti architetti, scenografi, sarti, orafi, modellatori e scultori. Da questo momento storico i grandi allestimenti presepiali sono distrutti e le grandi collezioni vengono vendute per far fronte a sventure economiche familiari e chi era riuscito a mantenere il possesso dei pastori artistici continuava ad allestire assemblando parti di presepi smontati o collocando le collezioni di pastori su scogli fatti con pezzi di sughero. Spesso le collezioni superstiti sono incomplete e, in qualche caso, manca proprio la Sacra Famiglia. Da qui nasce il modo di allestire scogli monoscenici: solo la Natività, solo la taverna, solo la fontana e via dicendo. Nella seconda parte del XIX secolo la peculiarità del presepe non diventa più esclusiva degli aristocratici, ma anche la borghesia vuole avere il proprio presepe di classe. La produzione colta del presepe lascia il passo a quella cosiddetta borghese che fonde l’eredità scenografica del “presepe cortese” con le tradizioni popolari del sud tipiche invece del presepe cosiddetto “popolare”. Le dimensioni delle scenografie sono ridotte rispetto al presepe cortese, del quale però permangono i canoni compositivi con la Natività ambientata nei ruderi di un tempio, la scena dell’annuncio, la taverna, il corteo dei Magi, la fontana e il ponte; ma agli spazi aperti verso il contado e le colline digradanti vengono sostituite da veri e propri scorci cittadini fatti di vicoli rigonfi di botteghe artigiane e piazze pullulanti di venditori e mestieranti : i “nuovi pastori”. I nuovi pastori si differenziano da quelli del ‘700 per il fatto di essere modellati interamente in terracotta, facilmente riproducibili in serie, e delle dimensioni comprese tra gli 8 e i 20 cm. secondo multipli di 2 cm. I nuovi protagonisti delle scene sono tutti quei personaggi ben descritti dai reportages all’epoca del Grand Tour, dove si racconta di mestieranti che si potevano trovare ad ogni angolo di strada e nelle piazze. Successivamente per la continua domanda vengono prodotti pastori sempre più piccoli e di conseguenza anche le scenografie si riducono, tanto da dare vita alle cosiddette “moschelle”, pastori alti fino ad un minimo di 4 cm. ideati inizialmente per popolare i paesaggi in lontananza, ma ben presto utilizzati per interi presepi realizzati nelle campane di vetro “spogliate” delle “S. Anna” e delle “Madonne Addolorate”. Queste dimensioni sono quelle che dettano le proporzioni delle nuove scenografie presepiali, sia “popolari“ che “borghesi”; esse rimangono immutate per lungo tempo.* La prima metà del 900 segna, inoltre, un lento ed inesorabile oblio verso le grandi scenografie presepiali ed il decadimento della qualità nella produzione delle statuine. A questo scarso interesse segue, a partire dalle fine della seconda guerra mondiale, una rinnovata attenzione da parte di persone che, alla mai sopita attenzione verso il bello, uniscono le necessarie disponibilità finanziarie; inizia così la ricerca e l’acquisto di statuine da presepe specie, se riconosciute, di “autore” più o meno noto o di “scuola” o anche di “bottega”. I guasti della guerra certamente favoriscono questo fenomeno a discapito di privati che vendono per necessità ma spesso anche a danno delle Chiese rette da preti privi di qualsivoglia cultura o semplici conoscenze artistiche. Vengono così dispersi interi presepi e nascono, in questo periodo, quelle che oggi si sono dimostrate le più importanti e ricche collezioni di figure presepiali; di pari passo si affermano conoscenze che in fretta diventano specialistiche nel campo dell’antiquariato e del collezionismo. Il crescente interesse, inevitabilmente, provoca anche fenomeni di prelievo forzoso ed in breve tempo assistiamo a furti che coinvolgono perfino le grandi e rinomate collezioni salvate dalla distruzione e dalla depredazione bellica: Reggia di Caserta, Chiesa di Sant’Antonino a Sorrento, Chiesa dei Santi Prisco ed Agnello per citare quella più famosa e quelle che ci interessano più da vicino. In questo scenario verso la fine degli anni 70 del secolo scorso, sulla scia di una accresciuta attenzione verso le statuine da presepe, si afferma un risveglio della cultura presepiale e si riscoprono le tradizioni più nobili e familiari legate al Natale. Col passare degli anni Chiese, Associazioni, privati cittadini ricominciano a realizzare presepi sempre di maggiori dimensioni costruiti con crescente impegno anche economico e riproducenti pregevoli scenografie secondo i canoni affermatisi nel periodo d’oro: 1700-1815. L’agiatezza che segue il periodo di maggiore sviluppo economico certamente fa da volano al fenomeno che interessa dapprima semplici artigiani: “pastorari”, poi rivitalizza S. Gregorio Armeno, luogo simbolo del Presepe, riscopre mestieri, ricrea una scuola che presto dà i suoi frutti facendo riscoprire il pregio della manualità e ritrovare, ancora una volta, artigiani che sempre più spesso diventano artisti. Questo risveglio culturale, ancorché settoriale, vede proliferare giovani artisti che si specializzano nella riproduzione di figure presepiali raggiungendo livelli di qualità e pregio come si ha modo di ammirare tra quelli presentati in mostra nelle sale di Villa Fiorentino. La Fondazione Sorrento, per il secondo anno consecutivo, ha raccolto il meglio della produzione attualmente disponibile e contribuisce così a mantenere vivo l’interesse per le tradizioni e per una cultura che non può essere trascurata. * Bibliografia: “La magia del Presepe napoletano” Vincenzo Nicolella I Maestri in Mostra Alfano Bruno Amura Massimo Arpaia Teresa Auricchio Raffaele Aversa Marcello Borriello Gianfranco Buonocore Gianluca Buonocore Sergio Casato Maria Rosaria Cigliano Enrico Cocchia Eboli Maria Rosaria Coppola Giuseppe Coppola Luisa De Francesco Salvatore e Ivan De Luca Alberto De Pasquale Alfredo Di Maio Enrico Ercolano Giuseppe Esposito Umberto Garofalo Vincenzo Giribono Antonio Iaccarino Federico Innocenti Marco Langella Michele Malvone Alfonso Marrazzo Silverio Marino Fabio Molli Alfredo Molli Pietro Morsillo Giada Muoio Guglielmo Nappo Cristina Natale Fabio Ottone Alessandro Pelly Michele Pinfildi Ulderico Pisapia Vincenzo Piscopo Antonio Pontecorvo Lina Ponticorvo Giuseppe Raiola Rosanna e Domenico Rocco Nino Romano Nello Scala Andrea Scarpati Franco Tramontano Luigi Troncone Lello Visciano Giovanni I Maestri intarsiatori di Sorrento Bruno Alfano ■ Ha iniziato fin da ragazzo a realizzare piccoli presepi utilizzando materiali diversi, dando sfogo alla propria creatività. Da alcuni anni ha iniziato ad appassionarsi al presepe classico napoletano del ‘700. Da questa sua passione è nato il desiderio di documentarsi minuziosamente sulle tecniche del presepe napoletano. Ma grazie alla conoscenza di un grande artista quale Giuseppe Ercolano, ha frequentato il suo studio e facendo preziosi i suoi suggerimenti, ha dato il via alla realizzazione di scenografie impegnative oltre che di notevoli dimensioni. Utilizzando le antiche tecniche del legno e del sughero, che, unito al suo entusiasmo e impegno prendono forma gli“scogli”, per accogliere il mistero della “Natività”. Partecipa per la seconda volta a questa edizione con una scenografia, raffigurante le rovine di un tempio pagano che accoglierà l’adorazione dei pastori e dei Re magi opera del maestro Ercolano. 9 Massimo Amura Raffaele Auricchio Dopo aver completato gli studi presso l’Istituto d’Arte di Sorrento, lavora nella bottega di fabbro di suo padre in Sant’Agnello successivamente assunta in proprio. Appassionato presepista ha più volte partecipato al concorso “Il presepe oggi” ricevendone il riconoscimento di “Maestro”. Già da ragazzo partecipava alla realizzazione del presepe nella chiesa dei Cappuccini fino a quello permanente tuttora visibile. In particolare si cimenta nella realizzazione di oggetti in ferro in miniatura per presepi. Docente presso il Liceo Artistico di Torre del Greco, da oltre un ventennio si dedica alla ricerca, allo studio e alla realizzazione di quasi tutte le tipologie di minuteria presenti nel presepe napoletano. Con la sua produzione rende ancor più evanescente il confine fra artigianato ed arte. Fra le opere maggiormente rappresentative troviamo gli strumenti musicali a corda e a fiato realizzati dopo un attento studio degli originali e un’accurata selezione dei materiali. Gli intarsi, ripresi o semplicemente ispirati ai modelli settecenteschi, impreziosiscono e rendono ogni opera un “pezzo unico”, fine, armonioso ed elegante. Con la stessa cura riproduce anche gabbiette, carri, botti, coltelli, bastoni da passeggio, pipe, ali per angeli, ecc., quanto occorre, insomma, per realizzare un vero presepe d’autore. ■ 10 ■ 11 Marcello Aversa ■ 12 Dopo aver conseguito il diploma all’I.T.C. di Sorrento, Marcello Aversa, santanellese, entra nell’azienda paterna, piccolo opificio nel quale da generazioni si producono laterizi per forni a legna lavorati con tecniche antichissime col solo ausilio delle mani e vecchie forme di legno. La sua passione per il presepe nasce negli anni ‘80 quando, su una rivista mensile, scopre, attraverso un servizio fotografico, il fantastico microcosmo, tutto napoletano, “Del presepe del ‘700”. Sono quelli gli anni in cui inizia a creare grandi scenografie per alcune chiese della penisola Sorrentina partendo dalla piccola cappella del suo rione “ S. Rocco” e successivamente per chiese della vicina Sorrento, conseguendo grandi consensi e vincendo per cinque anni il concorso “Natale a Sorrento”. Nel frattempo dà vita a un genere tutto suo: quello della miniatura , modellando egli stesso con una tecnica particolare (utilizzando solo una stecca e uno spillo) piccoli personaggi in terracotta che vanno da un minimo di 8 mm. ad un massimo di 4 cm. La svolta si ha qualche hanno dopo quando, a partire dal 1993, espone i suoi pezzi alla Mostra di arte Sacra di Pompei, vincendo per due anni consecutivi, nel 98’ e nel 99’ il Concorso interno alla Mostra, organizzato dal Lions Club di Pompei Host. E’ poi invitato dall’I.C.E. ad una grande esposizione a Bruxells di prodotti dell’artigianato italiano. In quella occasione conosce la signora Aschettino dell’associazione Amici del Presepe, sez. di Napoli, che lo invoglia ad iscriversi alla stessa. Con l’Associazione parteciperà ad un gran numero di mostre collettive, tra cui Napoli, Reggio Emilia, Soriano nel Cimino, Traunstein (Germania), Grottaglie. Altre mostre e manifestazioni artistiche lo vedono come espositore facendo conoscere il suo nome e le sue opere in diverse località: Giffoni Valle Piana, Spoleto, Corciano, S. Sebastiano al Vesuvio, Torre del greco, Genova, Tricase, Frattamaggiore, Giarre, Rodi Milici, Stoccarda. Oggi idea e realizza presepi in miniatura dando vita a scene che riproducono con precisione sorprendente tutti gli aspetti del presepe classico napoletano: gruppi di pecore e pastori nella scena dell’Annuncio, La natività contornata dal corteo di mori e circassi che accompagnano i Magi e piccoli caseggiati dove è ambientata la scena della taverna. La particolarità dei suoi pezzi è nella lavorazione, dove scoglio e figure formano un solo blocco che viene infornato a 920° e sul quale solo gli angeli, sospesi attraverso un sottile filo di ferro , troveranno collocazione. Oltre al suo laboratorio Sant’Agnello, ha aperto nel centro storico di Sorrento un negozio-laboratorio, dove insieme ad altri amici artigiani dà dimostrazioni della realizzazione di presepi, pastori e oggettistica ispirati al presepe napoletano. Da ammirare sono le sue natività racchiuse in campane di vetro grandi quanto un mignolo, nonchè scene con circa 20 figure in campane di solo 3 cm. di diametro! 13 Gianfranco Borriello Gianluca Buonocore Nato a Napoli il 22 gennaio 1964 L’amore per il presepio, ha in lui origini familiari. Fu il padre Ciro ad inculcargli i principi morali, religiosi e tecnici essenziali per la sua realizzazione. Partecipa da anni ad importanti mostre, tra queste ricordiamo: Bruxelles 2003, Arezzo 2003, Imola 2007, Salerno 2001 ,2002, 2004, 2006., Caserta 2003. 2004, 2005, Palermo 1997, Rodi Milici (ME) 1996, 1997, 2008, 2009, Maratea (CS) 2006, 2007, Giffoni Vallepiana (SA) 2000, 2004, S.Giorgio a Cremano (NA) 2003, Sin da bambino rimane affascinato dalle bellezze artistiche di Napoli, città ove vive e lavora, prediligendo quale forma artistica quella del presepe napoletano, cui si avvicina grazie alla figura paterna. Gli studi in architettura accresceranno negli anni l’amore per il bello ed in particolare per le arti eminentemente figurative. Nel 2005, anno dell’esordio nel mondo della presepistica, acquisirà, facendole proprie, le tecniche per un “modellato di qualità”, affinando sempre di più le doti artistiche, trasfuse sia nelle figure da presepe, cui cerca di imprimere un’impronta diversa dalle solite copie del pastore del ‘700 napoletano, sia nelle opere tipo “accademie” realizzate attraverso un attento studio anatomico ed estetico da modelli dal vivo. Predilige la grande scultura barocca che prende come riferimento. Ama realizzare manufatti lignei che scolpisce da autodidatta. Tutte le opere sono pezzi unici, realizzati senza l’utilizzo di stampi, policromate e successivamente patinate. Ha partecipato ed è presente a numerose mostre sia in Italia che all’estero. ■ 14 2004, 2006, Portici (NA) 2004, 2005, Torre del Greco (NA) 1993, 1994, 1995 ,1997,2000, 2009, Ercolano (NA) 2003,2004,2 005, 2007, 2008, Napoli 2008 AdP, 2001,2 005, 2006 (presepi in carrozza), Matera 2005, Cantù 2008 ,Verona 2008, 2010, Greccio (Ri) 2008, Lodz (Polonia) 2009. Le sue opere,ispirate al presepe napoletano sette-ottocentesco, e realizzate in sughero, legno e materiali vari, sono completate dalla creazione di “moschelle” in terracotta di cm. 2 e 4,5. ■ 15 Enrico Cigliano ■ Crescendo all’ombra dello zio Salvatore Longobardi, grande presepista del passato, che fin da piccolo lo ha fatto partecipe svelandogli i segreti della sua Arte. Con il passare degli anni è riuscito a divulgare la sua grande passione, con i giovani che vogliono intraprendere la nobile arte del Presepe, creando con 5 amici nel 2007 l’Associazione Presepisti Torresi “Salvatore Longobardi” che tuttora conta circa 48 soci e di cui è il Presidente. Gli enormi sacrifici, le notti insonni, le ore sottratte al suo lavoro trovano in lui soddisfazione nell’osservare persone di ogni eta’ commuoversi davanti a Gesu’ Bambino, ospite nel Presepe da lui realizzato. 16 17 Maria Rosaria Cocchia Eboli ■ Artista artigiana del presepe napoletano che realizza da molti anni pastori in stile ‘700. Pur ossequiosa dell’iconografia classica, essa imprime nei personaggi una sua personale caratterizzazione, sia nei tratti che nei vestimenti,tale da evidenziare un lavoro bello e non ripetitivo. I suoi pezzi sono tutti unici, realizzati completamente a mano senza uso di calchi e abbigliati con tessuti in seta di S.Leucio o stoffe antiche. Ha partecipato a molteplici mostre internazionali, tra le ultime: “Nativity in the World” del Natale 2010 a New York presso l’Italian Cultural Institute, dove ha presentato i suoi Re Magi. 18 Giuseppe Coppola ■ La collaborazione con i maggiori presepisti napoletani e la minuziosa documentazione sulle tecniche del presepe classico hanno permesso la realizzazione di opere uniche nel loro genere. Ha partecipato a numerose mostre suscitando stupore ed ammirazione per l’attenta cura dei particolari. 19 Luisa Coppola e Sergio Buonocore ■ Il fascino della tradizione antica settecentesca unita al genio creativo dell’artista senza tempo danno vita ad opere d’arte uniche nel loro genere. Luisa certosina vestitrice di figure presepiali. Sergio realizzatore di scenografie uniche ed indimenticabili. 20 Paolo ■ , d Antonio Orafo e argentiere con specializzazione modellista. Acquisisce la sua esperienza professionale da giovanissimo a Torre del Greco. Successivamente, trasferitosi nella capitale dell’oreficeria nazionale Valenza Po, lavora presso i migliori laboratori che producono gioielli di alta classe per i migliori marchi orafi nazionali. Ritornato in Torre del Greco nel 2006,spinto dalla passione per l’arte presepiale, frequentando la bottega dell’arte del suocero Ciro Abilitato, sotto la supervisione dello stesso, realizza ornamenti in oro ed argento per l’arte sacra e per il presepe napoletano del 700, riproducendo manufatti di eccezionale fattura,realizzati con tecniche orafe settecentesche. Ha partecipato a varie mostre d’ arte presepiali in italia e all’estero. 21 Salvatore e Ivan de Francesco ■ “La catarsi del popolo napoletano”. Antiche gesta, impresse nella mente dello spettatore rivivono in uno spaccato tipico partenopeo i giochi innocenti, l’ amore materno, la saggezza dell’anziano sono la fede che da sempre accomuna il popolo napoletano in ogni momento della vita quotidiana fino a diventare “purificazione”. L’ opera misura cm 70 larghezza, 60 profondita’ e 60 di altezza . Realizzata in tecnica mista e pastori in terracotta di cm 10. 22 Alberto de Luca e Cristina Nappo ■ E’ la fine degli anni ‘80 (pressochè un ragazzino) Alberto scopre per caso il mondo dei presepi, ed in particolari dei pastori. Ne rimase subito affascinato. Inizio’ a lavorare la creta con buoni risultati, e dopo anni di modellatura di pastori, riesce ad esprimere attraverso le figure da 12 cm la sua massima capacità espressiva. Da sempre il suo sogno è rivisitare a suo modo il settecento napoletano, e così inizia dalla Natività agli angeli alla banda di musica orientale e tanti altri personaggi ancora, che pur essendo di piccole dimensioni vengono curati nei minimi particolari, dai dettagli dei vestiti all’espressivita dei volti, e si arriva al massimo compimento quando Cristina sapientemente con grande cura dipinge e con le sue tinte sempre originali riesce a dare vita a tanti personaggi. 23 Alfredo de Pasquale ■ Negli anni più fecondi della riscoperta dei fasti del presepe napoletano del settecento, Alfredo De Pasquale ha avuto la fortuna di poter frequentare i più qualificati artisti, operanti nel settore, purtroppo ormai scomparsi e di apprendere da loro molti segreti dell’arte. La possibilità inoltre di poter “vedere” numerose volte e soprattutto da vicino, le 24 maggiori e più prestigiose collezioni private, quasi tutte inaccessibili al grosso pubblico, gli hanno permesso di acquisire quell’insostituibile esperienza che gli consente di poter realizzare le riproduzioni di diversi accessori molto somiglianti a quelli originali. Tutti i cesti, esposti nella mostra , intrecciati personalmente da Alfredo De Pasquale, ricalcano gli antichi modelli e vengono arricchiti dalla frutta di cera, secondo i rigorosi canoni settecenteschi. Alfredo De Pasquale è da considerare quindi appartenente a quel settore “classico”, attento e fedele ai canoni antichi, rispettoso della “sacralità” di un momento magico che se si vuole ripercorrere non dovrebbe essere “inquinato” da fantasie o licenze. Enrico di Maio ■ Amore per il bello spiccata capacità all’osservazione, attitudine alla manualità sono le qualità essenziali di Enrico Di Maio che, da autentico figlio di una terra di artisti, di abili cesellatori, di delicati incisori, si è da anni dedicato a modellare con creta sia pastori d’ispirazione setteottocentesca, sia animali di notevoli dimensioni, che rivelano tutti straordinaria plasticità. Ha partecipato annualmente a mostre in Italia e all’estero, riscuotendo riconoscimenti ed apprezzamenti di colleghi, amici e visitatori. 25 Giuseppe Ercolano ■ Artigiano scultore di Meta di Sorrento, affascinato dal mondo dell’arte resta attratto dalle miniature dell’universo presepiale settecentesco, rendendo questa passione il proprio lavoro. Mostre pubbliche e collezioni private ne diffondono la cultura artistica, suo il presepe Alfonsiano nel duomo di S. Agata dei Goti (BN), figure ed animali che popolano lo scoglio nelle sacre rappresentazioni sul territorio sorrentino, Anacapri, Ischia, Madrid e Murcia (Spagna). Modella figure ed animali con sapiente raffinatezza e stile, sempre nel rispetto della tradizione, dalle sue mani prendono forma dolci figure angeliche, pastori e mandriani, personaggi del corteo orientale, esaltandone l’espressione dei volti senza trascurare la finitura dei vestiti ed ogni particolare che ne conferisce valore nel tempo. Cavalli ed asini, mucche e pecore, queste ultime fiore all’occhiello della sua produzione, arricchiscono scene di vita quotidiana, tutti protagonisti di un copione, affinchè possa rivivere la magia del Natale. 26 27 Umberto Esposito Federico Iaccarino Ha studiato e attinto esperienze, emozioni e vibrazioni della tradizione degli artisti della penisola sorrentina. I colori, le luci e i sapori tipici di un luogo così suggestivo trasudano dai particolari e dalla cura che esprime nelle sue creazioni; gioielli antichi e preziosi che Federico Iaccarino pur avendo conseguito un diploma tecnico, manifesta subito l’amore per l’arte e per le tradizioni della proprio terra. Nonostante la sua giovane età può vantare commissioni di rilievo sia in Italia che all’estero e una serie di mostre che hanno portato le sue opere nelle vetrine italiane ed internazionali. Oltre all’universo del presepe napoletano, il laboratorio è anche attivo nel campo del restauro di pastori e sculture lignee,che rappresenta il vero contatto con le opere dei grandi maestri dell’epoca, utile ad accumulare quel bagaglio d’esperienza che consente di ricreare opere simili nei materiali nelle patine e nel modellato a quelle del 700’ ■ 28 seducono le nuove generazioni con un’attenzione senza tempo, tipica di un talento originale, istintivo e passionale come la terra che lo ha visto maturare. Diplomato all’Istituto d’arte di Napoli, ha reso partecipe il pubblico delle sue opere: con quadri, mosaici in legno, miniature in cera e presepi presso prestigiose gallerie d’arte. ■ 29 Vincenzo Garofalo ■ “..il Natale è l’unico giorno che gli uomini di buona volontà hanno in comune con gli uomini di cattiva volontà. E avere pace e comunione, per un giorno, anche con le più nere carogne della società significa credere in un tempo in cui vi sarà comunione senza che vi siano più carogne” E. Vittorini Il presepe è: fede tradizione cultura arte. Il presepe prima nasce dal cuore, poi prende forma dall’abilità dell’uomo. 30 Torre del Greco, città famosa nel mondo per la lavorazione artigianale del corallo e dei cammei, non poteva non annoverare fra i concittadini un abile presepista, Vincenzo Garofalo, maestro nell’adoperare tali materiali per cesellare veri capolavori, massima espressione dell’arte a tutti noi cara. Di professione gioielliere, Vincenzo Garofalo realizza preziosi gioielli, nati dalla sapiente unione di gorgonie, ametiste, quarzo, balanus, pietre e fossili marini, bonsai di corallo. I fiabeschi “scogli” così ottenuti, con l’inserimento poi di pregevoli pastori realizzati utilizzando coralli, turchesi, avorio e lapislazzuli, sembrano quasi prender vita; “ i contrasti di colore, il fascino della profondità, l’incanto del vissuto di ciascun pastore, affascinano i visitatori trasportandoli in un mondo magico e fantastico”. Ogni composizione è unica nel suo genere, ed è realizzata pazientemente in mesi e mesi di lavoro dalle abili mani del Maestro che, con la sua artistica creatività, ha detenuto un vero e proprio primato: “Gesù non solo nasce fra coralli, turchesi e fossili di mare, ma fa udire i propri vagiti dalle cavità di un ...acquario”. Sì, perchè la consueta scena della natività, con tanto di magi sui cammelli, angeli e pastori, è stata immersa nelle profondità di una teca in un ben ricostruito ambiente marino, dove trova ospitalità anche un’allegra colonia di pesciolini di acqua dolce; creature vive, deicsamente a proprio agio fra conchiglie, fossili marini e statuine di corallo. Le giornate che separano l’idea iniziale all’opera finita sono dedicate alla ricerca dei materiali adatti, allo studio delle forme, alla lavorazione delle statuine, alla intelaiatura dello “scoglio” che di lì a poco dovrà ricevere i personaggi che solo Vincenzo Garofalo, con abile maestrìa, sembra quasi farli animare. Anche il Santo Padre Benedetto XVI ha voluto ringraziare e al contempo benedire il Maestro, per l’opera commissionata e donatagli nel novembre 2005 dall’UNPLI, opera che andrà ad arricchire gli splendidi Musei Vaticani. 31 A. Giribono, M.R. Casto e G. Visciano ■ Perseverante nella ricerca di tipologie di strumenti riguardanti l’epoca settecentesca realizza per questa mostra diversi liuti tipo: mezzo colascione, chitarre, battenti, arpe a mano, lire etc. tali strumenti sono realizzati nel massimo rispetto dei materiali usati sia all’epoca che oggi ma soprattutto con tecniche costruttive identiche a quelle usate nella realizzazione di strumenti a grandezza naturale. Tali strumenti vengono ridotti in scala a secondo della grandezza del pastore inoltre l’artista non economizza nell’impreziosire tali strumenti con materiali come l’avorio, la madreperla, l’ebano. 32 33 Marco Innocenti ■ Le conoscenze acquisite al Liceo Artistico di Napoli e l’esperienza maturata presso artisti torresi e napoletani, ma, soprattutto, passione ed impegno costanti, sono stati determinanti per l’avvio del laboratorio nel 2007. Gli studi, ultimati all’Accademia di Belle Arti di Napoli, hanno rafforzato il senso estetico e l’amore per l’arte in generale e, in particolare, per i pastori del ‘700 napoletano, al punto che la bottega, oggi, 34 gode dell’apprezzamento e della considerazione di tanti estimatori. I pezzi sono rigorosamente dipinti ad olio, con arti in legno, cuciti e decorati completamente a mano. Opere in mostra: - Nativita’ di 42 cm con Angelo in adorazione. -Coppia di vecchi nobili con strumento musicale del Prof. Raffaele Auricchio). -Coppia di suonatori orientali,un soffiante - con serpentone in ebano e avorio - e un paggetto con tamburello, rispettivamente, cm 42 e 26. Entrambi gli strumenti sono del Prof. Raffaele Auricchio. 35 Michele Langella ■ Seppure di giovane età, Michele dimostra un’innata attitudine alla modellatura di pastori di tipo settecentesco spaziando dalle figure di cm 15 a quelle di misura terzina. La delicatezza dei tratti, la mano sicura nell’uso della stecca lo rendono già un apprezzato artista. Quest’anno, per l’occasione presenta un Adorazione 36 M. M. L’opera esposta è di Marcello Aversa collezionista dei pastori con figure di 15 centimetri su una scenografia di Raffaele Troncone adornata con panierini di frutta in cera di Lina Pontecorvo. 37 Silverio Marrazzo ■ E’ un tecnico puro ed amante di arti manuali. Ha iniziato con il modellismo statico navale, per proseguire con elettronica, fotografia, arte 38 presepiale ecc. Oltre ai presepi, si diletta con la vestizione dei pastori e con tutto quello che può considerarsi accessoristica, come intreccio di cestini, particolari in legno e metallo, quasi tutto, tranne la modellazione delle crete, di cui se ne approvigiona dai più noti artisti del settore Guglielmo Muoio ■ Guglielmo Muoio, nasce e si forma a Napoli, da famiglia che per tradizione lavora la terracotta e la cartapesta. Già da ragazzino lavora per diversi negozi ed enti, dopo gli studi in Diagnostica e Restauro per i Beni Culturali presso l’università Suor Orsola Benincasa, si dedica completamente alla sua passione con un laboratorio attivo nel Palazzo Diomede Carafa in via S. Biagio dei librai 121 e un Atelier ” Ars Neapolitana”, sito in via dei Tribunali 303, in Napoli 39 Alfredo Molli ■ Formatosi nella bottega paterna a Torre del Greco, dove venivano realizzati lavori su corallo, avorio e conchiglia, Alfredo Molli si è interessato ben presto all’arte presepiale, prendendo a modello le antiche creazioni della grande tradizione napoletana fino ad impiantare una attività che ha trovato ampio riscontro nel mercato. Data la sua esperienza nel realizzare pastori con la testa in terracotta policroma, occhi in vetro, arti intagliati in legno 40 di acero, secondo un minuzioso e paziente lavoro, è stato impegnato come docente nei corsi professionali per restauro di figure presepiali, di restauro ligneo e di oggettistica presepiale. 41 Pietro Molli e Teresa Arpaia ■ La Ditta Molli di Arpaia Teresa, che vanta nel settore del restauro e riproduzione del pastore del ‘700, sculture lignee e arte sacra un’esperienza più che ventennale, riproduce soggetti dal più commerciale al più complesso, adottando a qualsiasi livello le cure necessarie per realizzare lo stile settecentesco, rispettandone al massimo i canoni espressivi dell’epoca, infatti ciascun soggetto non è uguale ad un altro. Gli arti dei soggetti vengono realizzati a mano, in legno policromo e dopo una preparazione di base, dipinti ad olio o acrilici in base ai soggetti. Gli occhi vengono realizzati su vetrini di vetro soffiato. Le teste di terracotta vengono modellate a mano, l’una non è copia dell’altra, pur anche nella ripetizione dei soggetti; sono rifinite a stecca con abile maestria, vengono poi fatte asciugare e cotte secondo un particolare ed antico procedimento ben diverso da quello moderno. 42 43 Giada Morsillo Fabio Natale Giada Morsillo è nata a Napoli il 19 aprile 1971. Dopo una breve ed intensa collaborazione con le le botteghe di San Gregorio Armeno, dove le vengono riconosciute da subito, abilità e padronanza della materia, oggi, modella e abbiglia con passione figure presepiali in tradizione settecentesca, ispirandosi a grandi maestri del passato come Sammartino, Gori, Mosca. Le sue sculture, frutto oltre di una ‘magica’ manualità, sono supportate da approfonditi Da anni appassionato e cultore di arte presepiale. La sua passione fa sì che vengano realizzate scenografie presepiali tipo settecento napoletano, accessori in legno & vimini e pregevoli lavori in ferro battuto. E’ per il secondo anno consecutivo che l’artista prende parte all’evento “Maestri in mostra” , dopo anni passati nell’apprendere le antiche tecniche del legno e del sughero che lo hanno portato in breve tempo a riscuotere notevoli consensi, anche grazie alla collaborazione nata da alcuni anni con il maestro Ercolano Giuseppe, presenta una scena di vita quotidiana ambientata in una taverna. ■ 44 studi ed una continua ricerca nella storia e nella tradizione del presepe napoletano del settecento. Le sue creazioni, uniche e dettagliatissime fanno oggi parte di importanti collezioni. ■ 45 Alessandro Primo Ottone Michele Pelly L’opera di Ottone Alessandro Primo dal titolo “LA NUOVA VITA” rappresenta la penisola sorrentina e Capri in una dimensione “beneaugurante” per il futuro. “Un angelo porta in dono un arcobaleno alla Natività posta a monte ed una scala collega e abbraccia la penisola.....” È titolare del laboratorio “Accademia”, che è il frutto di una ventennale tradizione familiare nel settore dell’arte presepiale. Oggi il laboratorio riproduce fedelissime copie del ‘700 napoletano, nonché pezzi inediti, completamente modellati a mano. I manufatti sono interamente in terracotta, eseguiti nei minimi particolari, dall’applicazione degli occhi in vetro, alla dipintura ad olio, alla realizzazione di vestiti con stoffe pregiate, all’arricchimento dei pezzi con galloni in metallo, monili in argento e ricami fatti a mano. ■ 46 ■ 47 Ulderico Pinfildi ■ Il presepe napoletano può essere annoverato tra le grandi creazioni artistiche europee, tra Barocco e Rococò: il ritratto di una città solare dove la folla diventa paesaggio. Il suo fascino risiede in quel tanto di favola e di realtà che così bene si fondono all’ombra del Vesuvio. Ulderico Pinfildi ancora oggi onora questo sacro rito e nelle sue opere fa una ricostruzione fotografica in 3D di una città in festa. Nel laboratorio dell’ artista si realizzano scenografie e figure presepiali rispettando i canoni del ‘700. I particolari sono quelli che rendono viva la scena: le rifiniture del viso, testine modellate in terracotta con occhi in vetro soffiato e dipinto, arti in legno policromo, le mani, i corpi, i piedi, gli abiti abilmente ricamati, ma soprattutto fedeli all’epoca, a partire dalle stoffe, come seta ricamata per i nobili, cotone e lino rifiniti a mano per i personaggi meno eccellenti, la produzione animalistica, così come gli accessori in legno o in metallo, cestini di frutta e verdura, utensili vari che, uniti in un’unica scena, creano un’atmosfera di festa dal sapore antico. 48 Con l’opera presentata in mostra l’artista vuole rappresentare le tre Età della vita dell’uomo raffigurate da tre pittori con tele e pennelli. Essi interpretano il passaggio da padre a figlio del mestiere e si trovano sul presepe per testimoniare ciò che vedranno... 49 Vincenzo Pisapia Antonio Piscopo Enzo quest’anno presenta una natività con pastori di Pietro Molli, in ua cornice che forse solo il nostro, con la sua abilità e passione, poteva concepire! Bravo! L’ opera rappresenta la nascita di Gesù all’ interno di un tempio diroccato, simbolo del crollo di ogni forma di idolatria. Al centro il Bambino benevolmente accetta dei doni offerti dai nostri progenitori in nome di tutta l’ umanità peccatrice. Eva, infatti, pentita, col capo chino, protende la mela addentata del peccato, mentre Adamo, implorante il perdono, porge una croce. I doni sono i correlativi oggettivi della causa e del mezzo della nostra Redenzione. L’ autore ha visto il momento del riscatto dal peccato originale già nell’ evento della Nascita di Gesù che , con l’ accettazione dei doni, ovvero del suo sacrificio cruento, ci ha elevati alla dignità di figli Dio. L’ opera in porcellana biscuit, è curata in ogni particolare, dalla elaborata struttura architettonica del Tempio ai personaggi che presentano una vestitura meticolosamente realizzata con pazienza, attenzione ed amore. ■ 50 ■ 51 Lina Pontecorvo Giuseppe Ponticorvo Sono diverse le tecniche di lavorazione delle cere da presepe, quella più utilizzata nel presepe del ‘700 era la precoloritura della sostanza che, opportunamente lavorata, conferiva alla miniatura una veridicità davvero sorprendente, purtroppo la delicatezza e deperibilità della cera ha reso illeggibile nella maggior parte di esse l’originale splendore. È animato da autentiche passioni quali il teatro e l’arte presepiale, ed è a quest’ultima che dedica tutti i momenti liberi che gli lascia il suo lavoro di impiegato postale. Ha iniziato fin da ragazzo a realizzare presepi in miniatura per poi passare a composizioni più impegnative. Mai stanco di sperimentare nuove tecniche ed ambientazioni, si diletta a modellare accessori ■ 52 Il tentantativo è dunque quello di avvicinarsi almeno in parte a quella naturalezza. Quest’anno, Lina, presenta i suoi cestini proporzionati per pastori da cm 20 che accessoriano i pastori di Michele Langella. ■ presepiali che inserisce assieme ai pastori scelti con cura tra i migliori maestri artigiani nel vasto scenario del suo presepe. Ha partecipato a diverse mostre e concorsi. Nell’anno 1996 il centro studi e ricerche “Bartolomeo Capasso” gli ha conferito il riconoscimento di “Maestro del presepio”. 53 Gianluca Quarello 54 Domenico e Rosanna Raiola ■ ■ Appassionato del presepe fin da bambino, è diventato nel corso degli anni un abilissimo artigiano di questa tradizione. Autodidatta, da 5 anni realizza il presepe in località Mortora a Piano di Sorrento. Quest’anno ha voluto fortemente far parte della mostra, ritenendo un pregio esporre insieme a maestri di grande spessore nel panorama artistico napoletano. Domenico Raiola, nato nel 1946 a Torre del Greco, orafo da oltre cinquanta anni, la sua formazione avviene presso i migliori laboratori di gioielleria tra cui la famosa ditta “Giovanni Apa”. Fin da piccolo il presepe è stato la sua vera e unica grande passione. Alla fine degli anni ’70, con perizia tecnica, progetta e porta al compimento suppellettili (come scrigni, corone, spade … il tutto ornato da pietre preziose) in argento ‘800 tipiche della Napoli del XVIII secolo. Nel 1990 gli si affianca nella produzione sua figlia Rosanna, che elabora in maniera del tutto personale il mestiere tramandatogli da suo padre, apportando un tocco di freschezza e d’innovazione. Domenico e Rosanna hanno partecipato a varie mostre sia nazionale sia internazionali, conseguendo sempre grandi consensi. Anche se in molti tentano di imitarli, i Raiola restano sempre unici nel loro genere, perché il loro punto di forza è la qualità e la precisione. 55 Nino Rocco ■ Non una lunga storia, ma una lunga passione nell’arte presepiale. Per mancanza di tempo, non si è mai dedicato molto a questa forma d’arte, tranne che per qualche piccolo lavoro, limitandosi ad osservare artisti capaci di ottime realizzazioni. Ha partecipato a diverse manifestazioni, come quella che ogni anno si tiene a Cava dei Tirreni nel teatro comunale, poi a Villa Fondi e altre, con un discreto successo e interessamento. Poi, due anni fa, la pensione e, quindi, maggior tempo a disposizione. Tutti gli elementi dei presepi sono rigorosamente fatti a mano e, per quanto più possibile, realizzati ispirandosi alle tecniche di costruzione delle case contadine e dei viottoli di campagna della nostra terra, usando gli stessi materiali ( pietre di tufo e arenarie) nonchè licheni, sughero, ecc. Successivamente, si è cimentato anche nella realizzazione dei pastori ( moschelle) avvalendosi dei suggerimenti dell’artista Marcello Aversa, il quale lo ha erudito sulle nozioni principali per la lavorazione della creta. I presepi che presenta, insieme ai pastori, sono completamente realizzati dallo stesso. 56 57 Nello Romano Andrea Scala Nello Romano per le sue realizzazioni presepiali è stato sempre alla ricerca dell’essenziale, del povero, della semplicità, distaccandosi così dal classico presepe napoletano fatto di minuterie di chincaglierie e di arredi. Dopo tante sperimentazioni alla fine ha scoperto la passione per il tufo, scolpito quasi plasmato, che alle fine si avvicina a ciò che è reale. Nasce a Torre del Greco il 3 agosto 1935. Ha frequentato l’istituto d’arte di Torre del Greco con i Maestri Barisani e Bresciani di Napoli e contemporaneamente incideva con il fratello, dimostrando fin dagli inizi una grande predisposizione, fino a diventare allievo del maestro incisore Giovanni Noto. Sia suo fratello che i suoi maestri lo invogliarono a proseguire con ancora maggior passione l’arte del cammeo. Le opere di Andrea Scala denotano creatività, passione, esplorazione del nuovo, tutte caratteristiche apprezzate da tantissimi esperti d’arte in Italia e nel mondo. I suoi estimatori hanno sempre apprezzato la rara particolarità della sua modellazione “fine” dei cammei. ■ 58 Le pietrine ricavate dal tufo, con scalpello e sagomate col taglierino fino a dimensioni di pochi millimetri, cementate tra loro danno forma reale a case muretti ,archi e stradine, suscitando nel visitatore fascino e suggestione. Nello Romano ha partecipato a moltissime mostre e concorsi e l’originalità e la particolarità dei suoi lavori è stata sempre premiata. (Come a “Città di Meta” per molti anni classificandosi ai primi posti, Pozzuoli Natale 2003 e Natale 2005 classificandosi al primo posto, Verona 2010 classificandosi al terzo posto). Il Centro studi e ricerche “Bartolomeo Capasso” gli ha conferito il riconoscimento di “Maestro del Presepio”. ■ 59 Franco Scarpati 60 Luigi Tramontano ■ ■ Nato a Sant’Agnello, dotato di grande manualità, ama lavorare tutti i tipi di materiale come legno, cera, ferro e rame. Autodidatta nell’arte presepiale, tra i suoi lavori più pregevoli la partecipazione a creare i presepi di S. Giuseppe a S. Agnello e quello della frazione di Maiano. Le opere che realizza sono create sempre in maniera esclusiva, essendo realizzate ex novo. Luigi Tramontano, socio dell’associazione “Amici del presepe di Napoli’’, scolpisce micromoschelle in legno,ricavandole da listelli di faggio di dimensioni variabili da 5 a 12 mm e realizza scenografie che riproducono il 700 e 800 napoletano con pastori e animali riprodotti con estremo realismo, in miniatura. Ha partecipato a diverse mostre in numerose città italiane (Napoli, Pompei, Città di Castello, Campobasso, Roma, Parma, Bologna, Perugia ed altre) e all’estero(Traunstain, Marsiglia, Lione, Lugano, Cracovia, Cannes). Ha inoltre partecipato alla mostra di arte presepiale per l’anno della cultura italiana a Budapest, nonchè alla mostra di arte sacra a Pompei; ha inoltre in programma, per quest’anno, di partecipare alla mostra presepiale presso il Consolato Generale d’Italia a New York. 61 Raffaele Troncone ■ Una delle piacevoli differenze che contraddistingue un presepista da un modellista è che il primo ha la libertà di esprimere la propria fantasia, sintetizzando elementi architettonici e scenografici in così poco spazio tali da essere improbabile da trovare nella realtà; Lello, è specializzato da anni nella realizzazione di “scogli” così come di miniature in cera. Esegue presepi dalle prospettive e dai particolari architettonici fedeli ai modelli classici di tipo settecentesco. Lo stile delle 62 sue progettazioni, la dovizia dei perticolari e, principalmente l’uso dei colori sono inconfondibili. Da oltre un ventennio ha partecipato a numerosissime mostre in Italia e all’estero e tante sono le sue opere presenti in collezioni private. 63 Alfonso Malvone ■ Alfonso Malvone è un giovane di Torre del Greco che si è formato come pastoraio nella scuola dei migliori maestri napoletani ed ha appreso l’arte del presepe con anni di lavoro sul campo. 64 VILLA FIORENTINO sede della FONDAZIONE SORRENTO 65 Il Presepe secondo i Maestri intarsiatori di Sorrento 66 67 Itinerari Presepiali in Penisola MASSA LUBRENSE Ex Cattedrale Santa Maria delle Grazie: presepe allestito nella chiesa principale della città e allestito dall’A.C. San Cataldo di Massa Lubrense sotto la supervisione di Pasquale Cangiano. SORRENTO Chiesa dei Servi di Maria: presepe allestito dal 1717 e che nel corso dei secoli ha subito vari cambiamenti ad opera di famosi restauratori anche della penisola sorrentina. La scena della Natività è stata posta, seguendo i canoni del ‘700, al centro in un tempio diroccato. Cattedrale: presepe creato ed assemblato alla fine degli anni ‘90 dai fratelli Parlato, che idearono lo scoglio secondo i canoni settecenteschi, con ponti, valloni e scorci della città antica. Cuomo’ s Lucky Store: presepe allestito in questo importante negozio di artigianato, la cui peculiarità è data dagli effetti scenografici e luminosi di straordinaria suggestione, il gusto ricercato e la perizia artigianale degli autori. Società Operaia di Mutuo Soccorso: il Sedil Dominova, antica sede di seggio nobiliare, ospita un elaborato presepe che cambia di anno in anno. Chiesa dell’ Annunziata: sede di un’antica Arciconfraternita sorrentina ospita un presepe conservato in un artistico “scarabattolo” di legno intagliato, opera di abili artigiani sorrentini. Chiesa dell’ Addolorata: restaurata e riaperta al culto nel 2007. In una nicchia esistente nella parete, è stato creato un artistico “Gloria” in uno scoglio di sughero e legno. 68 Chiesa del Carmine: presepe ospitato nel chiostro annesso alla chiesa, con uno scoglio di circa 40 mtq. e il suo autore adopera per l’impianto in modo particolare ceppi di castagno, detti comunemente “catozze”. Basilica di S. Antonino: il presepe conservato in Sagrestia era caratterizzato dall’importante struttura dello scoglio e dai pastori originali del ‘700 trafugati nella notte del 28 gennaio 1983, lasciando la scena tristemente impopolata. I sorrentini con donazioni ne hanno recuperato la suggestione. Museo Correale di Terranova: presepe conservato al terzo piano del Museo composto da 21 pastori e 20 animali attribuiti ai maggiori artefici napoletani del ‘700. Presepe vivente Casarlano: Casarlano è una frazione collinare del Comune di Sorrento. Durante il periodo natalizio la comunità parrocchiale costruisce ed allestisce un caratteristico “Presepe Vivente”. Il Presepe trova la sua massima realizzazione artistica nel piazzale interno della Parrocchia dove alcuni mastri della comunità, profondendo passione ed ingegno, progettano e allestiscono il villaggio natalizio. S. AGNELLO Chiesa dei Santi Prisco e Agnello: l’evento della Natività viene ogni anno ambientata in un angolo caratteristico della penisola sorrentina, prediligendo quei siti che nel corso degli anni sono stati deturpati o distrutti. Chiesa di San Giuseppe: presepe che viene allestito da decenni nella chiesa. Nel 1985 alcuni giovani santanellesi ripresero la tradizione facendo crescere l’iniziativa, tanto che oggi il presepe conta 40 animali e 80 pastori di 30 cm., nello stile dell’ 800. Chiesa di S. Maria di Porto Salvo (convento dei Padri Cappuccini): presepe visibile per tutto l’anno con due fronti di vista. Recentemente recuperato con pastori della tradizione settecentesca napoletana . Notevoli la scena dell’ Annuncio ai pastori e quella della taverna o “diversorium”. PIANO DI SORRENTO Cappella di S. Margherita: presepe pregevolissimo che ripropone ricostruzioni di antichi angoli del paese di cui si è persa la memoria. I pastori sono d’epoca e appartengono al sodalizio. Chiesa di S. Maria di Galatea: presepe ospitato nei locali dell’ antica Congrega, lo scoglio in legno e sughero riproduce un ideale vallone, i pastori sono di terracotta di cm.12. META DI SORRENTO Artistico Presepe animato: dal 1985 il presepe è visitabile nei locali dell’ Ente morale asilo infantile ed è sviluppato in due stanze di 70 mq. La particolarità di questo presepe è l’animazione, per la quale sono stati creati più di 100 movimenti in cui vengono rappresentati tutti i mestieri antichi, le attività artigianali e domestiche. I pastori sono circa 400. Basilica di S. Maria del Lauro: il presepe è realizzato nell’annessa Congrega; i pastori usurati sono stati sostituiti con figure ispirate sempre alla tradizione settecentesca. SEIANO Chiesa parrocchiale di S. Marco: nella cripta lungo un tracciato circolare, articolato in 8 nicchie, si susseguono scene tematiche di grande efficacia come le case tipiche del ‘700 napoletano. VICO EQUENSE Chiesa della SS. Annunziata: presepe creato grazie al parroco Buonocore che negli anni ‘50 realizzò il primo allestimento con pastori autentici del ‘700, arricchito di scene e ricche minuterie. Chiesa di S. Ciro: presepe di notevole dimensione con sughero e legno, ma ogni anno con un scoglio diverso, prediligendo scene marine sullo sfondo. 69 , l Arte Presepiale in Penisola Sorrentina O gni anno, nel periodo natalizio, ritorna la magica atmosfera del “Presepe” felice connubio tra religione, cultura e folclore ed ogni anno in penisola sorrentina gruppi sempre più numerosi si apprestano a far rivivere scenografie nelle quali ambientare la “Natività”. La tradizione vuole che nelle chiese, ma anche nelle case di private, con l’avvicinarsi del Natale, ci si dedica, con passione, alla realizzazione di Presepi che, anno dopo anno, acquistano una valenza artistica innegabile. Tutto questo a Sorrento e dintorni deriva dalla tradizione e dalla passione che in famiglia si tramandano di generazione in generazione ma è anche il risultato dell’opera svolta da personaggi che hanno segnato un’epoca avvicinando ragazzi e non ad una manualità che sa di artigianato ma che sempre più spesso diventa arte. Non può chiudersi questa pubblicazione senza ricordare: 70 Comm. LUIGI IACCARINO Figura di rilievo nelle attività turistico - alberghiera in penisola sorrentina, sindaco di Massalu Massalubrense, Assessore e Vice Sindaco a Sorrento, pro proprietario dello storico Hotel Tramontano. Lo ricordiamo per la passione e l’amore che ogni anno lo spingeva a realizzare personalmente il Presepe presso l’albergo Tramontano; per l’entu l’entusiasmo la tenacia, l’impegno con cui puntualmen puntualmente ridisegnava lo “scoglio” la “Natività”, le scene di contorno da porre al centro della sua casa – al albergo. fratelli ANTONINO E GIUSEPPE PARLATO Abilissimi ebanisti, arte che hanno tramandato ai figli, collezionisti di pastori antichi, autori per lungo tempo di un maestoso presepe presso la loro abitazione. Da tutti conosciuti come gli “artisti” per antonomasia del presepe classico napoletano, hanno realizzato, nello spazio della prima cappella entrando a sinistra nella Cattedrale di Sorrento,un classico scoglio settecentesco ricco di anfratti, ponti e valloni che riproducono scorci della Sorrento antica. Loro è anche il presepe visibile a sinistra dell’Altare Maggiore dell’Arciconfraternita dei Servi di Maria. Giuseppe, recentemente scomparso, è stato anche abolissimo restauratore di pastori antichi, attività svolta sempre per passione e mai per mestiere; a lui si deve il recupero dei pastori visibili nella teca ubicata nella sagrestia della chiesa dell’Annunziata di Sorrento. Prof. ANTONINO FIORENTINO Il “professore” (per i sorrentini Mastù Ninì) è stato sempre il grande animatore delle manifestazioni legate al presepe. La sua passione per la grafica e la fotografia, l’essere stato cultore eccezionale dell’antica arte dell’intarsio sorrentino, la sua vulcanica attività, lo ha sempre visto protagonista delle manifestazioni legate al Natale, pronto a valorizzare i giovani artisti promettenti. Negli ultimi decenni della sua intensissima vita ha creato un valido movimento che ha visto protagonisti persone che, anche dopo la sua recente scomparsa avvenuta nel marzo 2009, continuano la sua opera nella valorizzazione delle attività artistiche in genere. Fu l’ideatore del Concorso “Il Presepe oggi” che curò e diffuse fin dal 1977, insieme ad un validissimo gruppo di amici della “Bartolomeo Capasso”, in tutta la penisola Sorrentina portandolo, con successo, alla XXXIIIa edizione. CENTRO DI STUDI E RICERCHE B. CAPASSO Il Centro fondato dal prof. Antonino Fiorentino e presieduto dal prof. Enzo Puglia, ha riunito dalla fine degli anni ‘70 studiosi e cultori di storia locale, promuovendo mostre, convegni, concorsi e manifestazioni, in genere, tese a valorizzare il patrimonio culturale di Sorrento e le sue tradizioni. Gli amici del Centro Studi ed il suo Presidente hanno contribuito in modo determinante alla valorizzazione dell’arte presepiale in penisola sorrentina in particolare. Nel corso delle varie edizioni del Concorso “Il Presepe oggi”, giunto quest’anno alla XXXIIIma edizione, il Centro Bartolomeo Capasso ha dato alle stampe innumerevoli pubblicazioni e dato vita ad attività specifiche sul Presepe diffondendone la cultura e le tradizioni ad esso legate, determinando e qualificando una folta schiera di “Maestri” autori di opere degne di ammirazione. 71 Finito di stampare Dicembre 2011 Tip. La Sorrentina 0818785988