La direttiva Bolkestein

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La direttiva Bolkestein
L@ POSTA
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Lettere al Direttore
La direttiva
Bolkestein
a cura di Leo Carriera
A
lcuni colleghi, operatori su aree pubbliche, mi hanno chiesto delucidazioni
sulla Direttiva “Bolkestein”.
Si tratta di una norma che, se approvata,
avrebbe una ricaduta pesantissima in termini
di disoccupazione (2 milioni di posti di lavoro
a rischio compreso l’indotto) sugli operatori
del commercio in forma itinerante.
Gli ambulanti, attualmente, lavorano in
virtù di Concessioni Comunali di durata
decennale acquisite o ereditate da genitori
La Direttiva Bolkestein, dando un colpo di
spugna al passato, prevede che i Comuni non
rinnovino più le concessioni ai vecchi possessori cancellando quindi “i diritti acquisiti” fino
ad ora.
Se la Direttiva verrà attuata nei termini previsti dalla UE, i Comuni avranno la facoltà di
mettere le concessioni “all’incanto” e la partecipazione alle aste sarà aperta anche alle
Società di capitali.
La sperequazione economica tra il piccolo
operatore che da sempre conduce una vita di
affanni e disagi per guadagnare onestamente
la “mercede” giornaliera e le grosse imprese di
capitali è di tutta evidenza e rischia di
ingrossare, ulteriormente, le fila dei disperati
che perdendo il lavoro perdono la vita.
A titolo esemplificativo si potrebbe ipotizzare che una Società offra, per acquisire
posteggi in una manifestazione fieristica o una
Sagra, cifre con le quali ad un ambulante
sarebbe impossibile competere. Continuando
con le esemplificazioni potrebbe darsi il caso di
Società di Servizi che acquistino interi pacchetti di concessioni per cederle, in subaffitto, agli
stessi ambulanti espropriati a prezzi, ovviamente, maggiorati.
Il commercio ambulante, risorsa con una
tradizione soprattutto nell’Italia meridionale,
restituisce una dimensione più umana anche
alle grandi città, i mercatini sono una piccola
oasi di colore e folklore nel grigiore spersonalizzato ed opprimente dell’asfalto urbano.
Molto è stato fatto e molto ancora deve essere fatto dai Sindacati di Categoria perché questa Direttiva capestro non passi, o venga rimodulata.
La FIVA-CONFCOMMERCIO ha affrontato
in maniera determinante la questione
Bolkestein, perseguendo una strategia sindacale incentrata sul confronto con le Istituzioni.
Il 4 giugno u.s. presso la Sala Convegni
della Camera di commercio di Bari si è tenuto
il Convegno “Direttiva Bolkestein e commercio
su aree pubbliche”; una manifestazione che ha
visto la partecipazione compatta ed attiva di
moltissimi operatori del settore giunti da ogni
parte dalle provincia di Bari e BAT, ma anche
da province limitrofe. Erano presenti Alessandro AMBROSI; presidente Confcommercio
provincia di Bari; Andrea NAZZARINI, presidente Fiva-Puglia; Giacomo ERRICO, presidente nazionale Fiva-Confcommercio; Armando ZELLI, segretario generale Fiva-Confcommercio; Pietro TRABACE, dirigente politiche
per lo Sviluppo economico Regione Puglia;
Loredana CAPONE, assessore Attività produttive Regione Puglia; Luigi PERRONE, presidente Anci Puglia; Franco ALBORE, assessore
Attività produttive Comune di Bari. Ferdinando Cocozza Segretario Provinciale FIVA
Confcommercio. I numerosi interventi sono
stati applauditi calorosamente perché tutti
erano e sono consapevoli che stroncare il commercio significa distruggere il cuore pulsante
dell’economia italiana, forse l’unico cuore dal
battito pulito ed ancora incorrotto.
In attesa di ricevere il reportage sull’avventuroso viaggio di nozze sulle Ande peruviane e
boliviane, esprimiamo i nostri auguri a
Giovanni Panza, nostro articolista finanziario
e turistico, per le nozze con Tonia Recchia,
anche lei appassionata turista estrema.

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