Gennaio/Febbraio 2015 – N. 12 - Associazione Culturale Zenit
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Gennaio/Febbraio 2015 – N. 12 - Associazione Culturale Zenit
CHI SIAMO L’Associazione Culturale Zenit nasce come comunità militante già nel 2003 costituendosi poi ufficialmente nel dicembre del 2005. Le nostre posizioni non possono essere etichettate nelle classiche categorie di destra o sinistra. Abbiamo radici culturali che si rifanno al fascismo ma non per questo possiamo accettare di essere storicizzati o emarginati dalla storia. Noi vogliamo confrontarci con il presente, analizzare i fatti e trarne da esse le indicazioni valide e necessarie per costruire il futuro. Il nostro motto è sempre stato Filtra la Verità e il nostro simbolo è una maschera antigas perchè crediamo che attraverso queste categorie create ad arte e attraverso il caos creato dalla modernità il sistema allontani l’uomo dal vero e dal reale. Quindi il motto Filtra la Verità vuole esprimere in modo diretto e provocatorio il nostro approccio critico verso i mass media ma il nostro pensiero politico non si ferma qui, ovviamente noi di Zenit non siamo solo una Associazione Culturale che si occupa di controinformazione ma siamo soprattutto una comunità militante e cioè un nucleo di persone che persegue la formazione umana dei propri membri attraverso appunto l’impegno comunitario e militante che mostrando uno spiccato interesse verso i temi dell’approfondimento culturale e dell’informazione determina il proprio agire politico. I nostri punti cardini sono i seguenti: -noi crediamo che l’unità, l’indipendenza e l’integrità territoriale della Patria debbano risultare l’obiettivo essenziale della politica estera del nostro paese; -crediamo nella Tradizione, nella concreata realizzazione di una comunità europea e rifiutiamo la subordinazione di quest’ultima alle subculture disumanizzanti quali mondialismo, plutocrazia e nichilismo; -crediamo nella solidarietà, ogni qual volta si pre- senti il bisogno di un tangibile aiuto alla comunità e verso tutti quei popoli che vedono stringersi intorno a sè la morsa livellante dell’imperialismo e che lottano per la propria sovranità. La nostra caratteristica principale è sicuramente quella di non voler essere il solito gruppo politico che abbia obiettivi di egemonia o che abbia come scopo la sola mera aggregazione fine a se stessa. Noi vogliamo formare ragazzi e renderli liberi dalle logiche della democrazia occidentalista, noi vogliamo che i ragazzi possano aspirare a trasformare la propria rabbia, la propria suggestione nei confronti di simboli e tradizioni in sentimenti costruttivi, perchè a noi piace la sostanza e della superficialità non sappiamo che farne. Noi vogliamo che i ragazzi e gli uomini che si avvicinano abbiano voglia di sapere, approfondire perchè solo respirando liberamente si può diventare soldati addestrati, perchè per noi non esiste l’agire senza il pensiero. Il nostro operato di militanti politici è quindi riscoprire la gioia di donarsi e di metterci a disposizione di tutti coloro che sono stufi di accettare la realtà che ci viene preconfezionata dal sistema attraverso la manipolazione delle informazioni e della cultura. Per questo motivo quindi il nostro motto è FILTRA LA VERITA’ e invitiamo anche voi ad indossare come noi le maschere antigas per resistere ai gas omologanti di questa coatica società moderna che sta allontanando sempre più l’uomo dal vero e dal reale. IL MARTELLO Dopo una breve pausa di riflessione abbiamo deciso di riprendere a martellare perchè Zenit senza il suo Martello non poteva continuare la sua opera di controinformazione, perchè Zenit senza il suo Martello era orfano di una parte importante del suo operato che in passato lo aveva caratterizzato per la serietà e dedizione con cui chi prima di noi lo aveva ideato e curato rendendoci orgogliosi del nostro disinteressato approccio alla militanza politica. Il Martello allora ritorna per fare da megafono alle nostre ambizioni e al nostro sano modo di fare politica e allora ecco che ritorna forte in noi quel monito che abbiamo fatto nostro attraverso la locuzione latina Gutta cavat lapidem. Questa frase latina resta sempre la più adatta per descrivere il nostro pensiero e agire politico, la paternità è da ricercare nel poeta Ovidio, sebbene ripresa e riadattata anche in prosa da diversi autori fino in età medievale, è la formula dialettica che abbiamo designato ad emblema del nostro organo di diffusione. Tre parole che, nella loro inflessibile semplicità, possiedono una forza intrinseca che può essere sprigionata solo attraverso la perseveranza della lotta, così rendendo fede alla cultura delle idee che diventano azione. Lapidem, la pietra, dall’aspetto fermo, incrollabile, apparentemente insormontabile da ogni agente esterno, sempre avrà ragione di chi, soggetto al richiamo dell’istintività, tenterà di scalfirne la massiccia fermezza con un gesto estemporaneo, violento e chiassoso. Gutta, la goccia, trova la sua forza nella volontà di dominare ogni vezzo ad abbandonarsi in un disordinato ed inconcludente getto. Al contrario, a renderla efficace è la sua capacità di riconoscere la ponderatezza e la costanza quali virtù. Il gesto ritmico, scandito dal suono basso e ripetitivo che ne sancisce la monotona caduta, è il simbolo della sua vittoria su di un nemico che non può vincere in altro modo, se non col suo continuo stillicidio. E’ dunque solo attraverso questa azione costante e perfettamente coerente che la goccia potrà perforare la pietra (gutta cavat lapidem, appunto). Il tempo sarà garante della bontà della sua meticolosa azione, inosservata dallo sguardo distratto dei suoi contemporanei, eppure fieramente implacabile nel perseguire il proprio obiettivo. Nella sensibilità dei nostri avi, la dimostrazione che la natura custodisce ancestrali riferimenti dai quali poter trarre ispirazione. Le coscienze, oggi sopite dall’intossicazione e dall’alienazione dei media di massa e della società dei consumi, potranno essere scavate per mezzo del lavoro durevole dell’informazione libera e dall’esempio del sacrificio e della militanza. Charlie Hebdo, la guerra tra culture che l’Europa non vuole di Johannes Balzano Nelle ore che hanno seguito l’attentato a Charlie Hebdo, abbiamo potuto riflettere distaccandoci dalle martellanti immagini televisive, leggere le righe delle testate che giá sapevano di chi fosse la mano assassina, capire come anche questo bagno di sangue si inserisce nel solco dello “Scontro delle Civiltá” tracciato a inizio anni ‘90 dagli Stati Uniti. Possiamo dedicare qualche riga al giornale satirico, che poco ha a che vedere con la satira, ma piú con l’insulto gratuito alle religioni e al modo di pensare di enormi fasce di popolazione, cristiani compresi, come testimonia il Cristo sodomizzato in una delle ultime copertine del giornale. Una testata che ha giá subito negli anni passati un attentato notturno, in cui delle bottiglie molotov hanno colpito e distrutto gli interni degli uffici, e che ha continuato in nome delle libertá individuali a ridicolizzare, con un senso dell’umorismo a nostro avviso scadente, culture e credenze. Queste considerazioni, rendono si il giornale un obiettivo preferito per tutti i “combattenti del profeta”, e anzi bastano per lanciare slogan sulla libertá d’espressione a chi tenta oggi una legittimazione elettorale antislamica, ma non aprono le porte a un’analisi piú ampia, che ci conduce ad un conflitto culturale che gli Stati Uniti e i nostri governi inetti ci stanno portando dentro casa gradualmente, da almeno vent’anni, e che getta l’ombra sull’ennesimo “attentato di civiltá”. A facilitare l’analisi è la provenienza dei due esecutori materiali della strage, dei jihadisti, o meglio, dei jihadisti oggi, visto che fino a pochi mesi fa ingrossavano le file degli eserciti della Primavera Araba, tanto osannati e acclamati dalle nostre testate, foraggiate di soldi ed armi dai nostri governi, omaggiati dalla diplomazia informale statunitense. Anche loro due, da come confermano notizie ufficiali, han fatto parte di quelle migliaia di giovani islamici che dopo essere nati e cresciuti in Europa, hanno raccolto pochi loro abiti e si sono diretti verso le varie mete, Libia e Siria su tutte, col lasciapassare dei governi europei, i quali del tutto consapevoli hanno aperto le loro frontiere in uscita a soldati non convenzionali e quindi, da legge internazionale, non riconosciuti. Dal 2011 questi giovani hanno combattutto con armi e rifornimenti occidentali contro i “cattivi” di turno, da Gheddafi ad Assad, spalla a spalla con altri terroristi del Medio Oriente votati al massacro e al fondamentalismo islamico, organizzati e formati dagli emiri del Qatar o dell’Arabia Saudita. Sono passati pochi anni ed eccoli di nuovo sul Continente, non piú islamici europei di seconda generazione, ma feroci nemici dell’Occidente, pronti a portare la loro Guerra Santa sul territorio europeo, colpendo non i conservatori o reazionari, ma coloro che difronte all’opinione pubblica sono i piú libertari, difensori del liberalismo occidentale e del suo individualismo sfrenato e becero. Si cementifica cosí un’opposizione perfetta, non ideologica, non politica, ma culturale, cosa che tra Europa e Islam non sarebbe mai potuto avvenire dopo aver condiviso millenni di Mediteranneo tra scontri ed incontri, cosa che oggi avviene radicalizzando le posizioni, facendo dimenticare di colpo a tutti il ruolo storico dell’Europa e la sua responsabilitá, ormai persa, verso gli stati e le popolazioni arabe. Quello che il “buon” Huntington scriveva vent’anni fa è stato preso alla lettera dai centri americani di politica estera e lo scontro culturale, mai contemplato dagli Stati europei per tutta la loro storia, neanche da quelli di confine, si apre all’orizzonte come l’unico possibile e come l’unico mezzo per rendere la nostra terra sicura. Il problema islamico poi, è una problematica che giá, soprattutto in Francia, si delineva gradualmente nella seconda parte del ‘900, con l’immigrazione massicia che ha investito il Continente, rimanendo peró sempre nei canoni dell’ordine pubblico o dell’integrazione dei singoli paesi. Dall’ 11 Settembre ad oggi il terrore islamico è diventato una paura costante negli occhi degli europei, terroristi sapientemente armati e manovrati, hanno colpito varie volte luoghi di affollamento o di preghiera e l’ISIS con le sue esecuzioni hollywoodiane, non perchè finte ma perchè “spettacolari”, ha portato la morte dentro gli schermi delle case. Dopo Charlie Hebdo, possono sorridere tutte le destre, le quali cavalcano l’onda per giungere verso il potere, Marie Le Pèn e Salvini hanno giá riempito le pagine di tutti i giornali di interviste e dichiarazioni, cercando di compattare le fila verso un nemico comune. Oggi l’Europa rischia di tornare indietro di trent’anni, colpita dal terrorismo introdotto dai suoi pseudo-alleati, che non la vogliono libera e che la trascinano in quella che forse è l’ultima Guerra Santa. Ancora una volta ci si appresta di nuovo ad essere terreno di battaglia altrui, luogo di scontro tra faglie, che dovranno muovere i conflitti del futuro secondo gli eminenti studiosi americani, senza poter determinare il proprio destino autonomamente. Gli Stati Uniti ci hanno trasmesso questo nuovo nemico, ed ora a combatterlo non saranno piú loro, che al massimo inviano una serie di droni verso il Kurdistan iracheno, ma gli europei stessi nel proprio territorio. Nuove espulsioni nel M5S: “Uscite eccellenti dalle file senatoriali” irresponsabile, e soprattutto per le numerose “espulsioni” dei propri parlamentari attivi dal movimento. Potremmo definirla una vera moria, visto la gran quantità di liquidati all’interno, che mostra molti tratti inquietanti e poco saggi nelle politiche portate avanti dai pentastellati. Penso sia d’obbligo fare una premessa sulla questione, ricordando che quando parliamo d M5S, parliamo di una realtà con idee politiche poco chiare, o quantomeno un fenomeno parlamentare che ha evidenziato fino ad oggi molte linee incoerenti, sia con il programma elettorale, sia guardando alle lotte intestine interne e la mancanza di coesione con i punti di vista del leader, ovvero Beppe Grillo. Ma è proprio su quest’ultimo punto che noi andremo ad allacciarci, perché proprio sui contrasti con Grillo (e la sua mania di protagonismo all’interno della realtà), e analizzando i fenomeni delle “espulsioni”, ci viene mostrato come spesso alle radici di queste liquidazioni ci sia proprio una mancanza di democrazia interna al movimento. Nessun gesto di collusione per i “messi alla porta”, nessuna corruzione: hanno pagato solamente l’essersi esposti ai media – parlando al posto del “protagonista” Grillo – ed essersi opposti a una linea del partito sempre meno chiara e più vicina ai poteri forti, con le redini tenute dal “guru” Casaleggio. Lui che fu definito poi “guru” per le visioni apocalittiche che aveva dato del mondo e della sfera geopolitica, verrebbe da chiedersi se aveva previsto anche questa imponente emorragia del suo movimento e quindi pensato a delle soluzioni al problema, che onestamente ancora non si vedono. I parlamentari che hanno dato dimissione ora, come ufficializzato anche dal capogruppo M5S alla Camera Andrea Cecconi, sono tre latinensi: i senatori Giuseppe Vacciano –tesoriere del movimento- e Ivana Simeoni, poi il l’Onorevole Cristian Iannuzzi (Simeoni e Iannuzzi sono madre e figlio, famosi per aver fatto scoppiare il sospetto di “parentopoli” dentro le fila pentastellate). Ma vediamo come questi tre volti siano solo gli ultimi “esclusi” nella quinquennale storia dei seguaci di Grillo. Infatti i verbali parlamentari ci mostrano come questa politica “del tagliare fuori” portata avanti dal movimento, abbia ridotto drasticamente i di Andrea Rapisarda parlamentari da mettere in campo dentro le Camera, riducendo così a loro volta anche il potere contratOrmai il M5S c’ha preso gusto, e sembra non voler tuale della stessa realtà pentastellata con le altre forze mettere fine a una strategia politica autolesionista che politiche. Al Senato gli attuali componenti di Grillo porta avanti dalla sua entrata nelle sedi parlamentari. si sono ridotti a 37, quando in realtà erano partiti da Se a livello di proposte istituzionali ancora non han- 54 eletti; alla Camera da 109 deputati ne sono divenno mai alzato la voce, si sono fatti invece notare alle tati 101. Un’emorragia non indifferente diffusasi in cronache nazionali per un’opposizione parlamentare questo anno e mezzo di legislatura poco incisiva. Alla Camera gli allontanamenti cominciarono il 6 Giugno 2013, dove lasciarono il gruppo Vincenza Labriola e Alessandro Furnari. Due settimane dopo fu la volta poi di Adriano Zaccagnini. Sempre alla Camera, altri allontanamenti avvennero 27 Febbraio 2014, dove i deputati Ivan Catalano e Alessio Tacconi entrano nel gruppo Misto. Il 30 Novembre 2014 sarà la volta di Massimo Artini e Paola Pinna, entrambi espulsi tramite il blog da Grillo in persona. Recentemente – precisamente il 17 Dicembre 2014 – sempre alla Camera, anche Tommaso Currò decide di passare nel gruppo Misto per dispute con le linee del movimento. Al Senato le espulsioni arrivano addirittura il 30 Aprile 2013, con l’allontanamento dell’ex Senatore Marino Mastrangeli, accusato di partecipare troppo ai salotti politici della televisione (quindi alla logica di Grillo e Casaleggio, il movimento mira solo a chi possiede un computer e soprattutto Internet, tralasciando così una fetta di elettorato più anziana e che non è pratica alla tecnologia). Il 23 Giugno – sempre del 2013 – poi è stata la volta di Adele Gambaro e Paola De Pin, e una settimana dopo di Fabiola Anitori. Il 26 Febbraio 2014 sul gruppo senatoriale pentastellato si abbatte un vero e proprio tsunami, viste le espulsioni dei senatori : Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana (quest’ultimo anche candidato M5S alla Presidenza del Senato). Il 6 Marzo è toccata la stessa sorte ad Alessandra Bencini, Laura Bignami, Monica Casaletto, Maria Mussini e Maurizio Romani. Un mese dopo è stata la volta di Bartolomeo Pepe, per poi arrivare all’espulsione –nel mese d’Ottobre- di Cristina De Pietro. Per chi pensa che le espulsioni pentastellate si siano fermate qui, purtroppo cade in inganno, in quanto gli allontanamenti non si sono fermati solo alla realtà parlamentare. Ricordiamo l’esclusione di Giovanni Favia – consigliere regionale in Emilia-Romagna e volto di punta del movimento – solo perché criticò le linee politiche di Gianroberto Casaleggio; oppure di Federica Salsi, rea di aver partecipato alla trasmissione Ballarò, un talk non gradito da Grillo. Ultimamente hanno mandato via anche il loro ultimo consigliere regionale dell’Emilia-Romagna Defranceschi –dimostrando la totale incoscienza di tali tagli – e in bilico rimane la posizione del sindaco di Parma Pizzarotti, sempre più convinto a lasciare questa realtà per approdare in un progetto più appetibile per gli elettori. le ultime scelte del movimento poco coerenti con i “principi” che lo reggono, e soprattutto in forte contraddizione con il proprio operato politico svolto fino ad oggi (sarebbe da chiedersi a quali “principi” o “valori” si riferisce, visto che ora il M5S ha parlato con ampie discordanze). Anche la Senatrice Simeoni ufficializza le sue dimissioni tramite un breve post twitter, dove anche qui si lamentava delle attuali politiche pentastellate poco coerenti con gl’ideali d’origine della realtà 5 Stelle. Il più duro con le critiche comunque rimane Iannuzzi, che anzitutto sottolinea come il M5S non è più quello dei tempi di Grillo che parlava sui palchi, ma soprattutto come questa realtà –ora- segua favole (per lui l’uscita dall’Euro è una favola, e questo fa capire l’irresponsabilità e l’(in)competenza dei parlamentari grillini) per catturare consenso popolare (ha scoperto l’acqua calda… ricordiamoci come il M5S è un movimento di marketing più che politico, dove Casaleggio con le sue abilità manageriali mirava solo a diventare il primo partito d’Italia), diventando così peggio degli stessi partiti che criticavano in passato. A queste dure critiche verso l’apparato gestionale M5S, uno si aspetterebbe delle giustificazioni o un commento da parte di Grillo o Casaleggio, anche magari per placare le polemiche e ristabilire una situazione di tranquillità nelle file pentastellate. Parole di questo tipo non ne sono arrivate, ma bensì sono uscite nel tempo altre dichiarazioni che hanno infiammato l’ambiente, e a dirla tutta hanno peggiorato i rapporti interni e le lotte intestine, parole tutte uscite dalle esternazioni di Grillo sul suo blog. Infatti il comico genovese ha preso parola in due tipi di situazioni: per annunciare espulsioni o diffidare dall’uso del simbolo vari consiglieri comunali sparsi per l’Italia (l’assessore Francesco Ferrara a Sondrio e Filippo Boriani nel quartiere di Saragozza a Bologna, con l’aggiunta di 5-6 casi analoghi sparsi per la Penisola); per giustificare le espulsioni di chi presenziava ai talk show. Su quest’ultimo punto, Grillo dice che i programmi che venivano scelti per presenziare televisivamente non erano i meno peggio – nel senso che per lui il salotto politico televisivo è una macchina della menzogna (e non ha tutti i torti)- e quando si presenziava lì non si sapeva neanche tenere una posizione credibile (nessuna interruzione per controbattere), vanificando così anche il lavoro territoriale che gli attivisti grillini stavano I commenti degli ultimi dimessi hanno tutti un tim- svolgendo sui vari territori italiani. Se da una parte il bro amaro e molto duro contro l’attuale duo Casaleg- discorso di Grillo non fa una piega (poiché questa è gio-Grillo, che gestisce la realtà pentastellata come la dura realtà del salotto politico televisivo), viene da ben sappiamo. Vacciano giustifica la sua uscita con chiedersi se a ciò la migliore soluzione sia l’espulsione di quell’attivista che vi partecipa (per portare un messaggio al di fuori del web), o se fosse migliore – invece di smantellare lo stesso movimento – lavorare sulla preparazione politica di chi presenzia a questi contenitori televisivi. no della sede del partito, chiudendo la porta blindata. L’ultimo del gruppo, Francesco Ciavatta, diciotto anni, pur essendo ferito tentò di fuggire attraversando la scalinata di fianco alla sede: verrà inseguito dagli aggressori e finito con un colpo alla schiena. Anche realtà fuori dal M5S hanno commentato queste famose “espulsioni” pentastellate. Tra tutti il Partito Democratico, che ormai mostra un palese interessamento verso gli scontenti grillini, e che in un futuro potrebbe anche prenderli al proprio interno rafforzandosi ulteriormente. A commentare i fatti è il Senatore Andrea Marcucci, che tramite twitter scrive sfottò verso il movimento vista la drastica riduzione del corpo senatoriale, e li provoca con i famosi hastag #VINCIAMOPOI e #LULTIMOCHIUDELAPORTA, in notevole provocazione ai vecchi obbiettivi politici dei pentastellati. Nelle ore successive la notizia si diffonde nell’ambiente missino: ad Acca Larentia continuano ad arrivare militanti da tutta Roma. Qualcuno improvvisa una veglia, altri gridano slogan, e altri ancora fronteggiano la polizia, imprecando contro gli agenti che si sono schierati a doppio cordone lungo via Evandro, bloccando la via d’uscita. Il crocevia di una generazione Ad un certo punto scatta qualcosa: un operatore del Tg1 lascia cadere un mozzicone di sigaretta nella pozza di sangue lasciata da Francesco Ciavatta. È il caos: i carabinieri intervengono per proteggere i giornalisti, cominciando a sparare i lacrimogeni. Uno di essi colpisce Fini, allora dirigente del fronte della Gioventù, al ginocchio. Ad un certo punto uno di loro, che poi risulterà essere il capitano Eduardo Sivori, punta la pistola ad altezza d’uomo. L’arma, quando preme il grilletto, s’inceppa. Se ne fa prestare un’altra da un suo attendente e spara con quella. Un ragazzo cade a terra, colpito da una pallottola proprio in mezzo alla fronte. Ha diciannove anni, si chiama Stefano Recchioni, sarà la terza vittima di quella strage di sangue, di cui ancora adesso i colpevoli rimangono ignoti (Eduardo Saviori verrà scagionato per legittima difesa). Ci sarebbero stati altri morti (Alberto Giaquinto, militante missino, morirà il 10 gennaio 1979 a causa di alcuni colpi sparati da un agente, durante la commemorazione del primo anno della strage) in quelli che sono stati definiti gli anni di piombo, ma Acca Larentia rimane un punto cruciale nella storia della destra – istituzionale e non – come punto di svolta per un’indi Cristiano Ruzzi tera generazione e per i militanti dell’epoca, poiché a sparare non fu più la sinistra extraparlamentare ma lo Era il 7 Gennaio del 1978 quando nella sede romana stesso Stato che, in una nuova percezione, diventerà del MSI ad Acca Larentia – quartiere tuscolano – ci si nemico tanto quanto le frange facinorose rosse (dopo apprestava a chiuderla. La maggior parte dei ragazzi tale esperienza molti, come Fioravanti e la Mambro, era uscita per fare volantinaggio e, all’infuori di cin- imboccheranno la via della lotta armata fondando i que ragazzi che stavano per raggiungere gli altri mili- NAR, Nuclei Armati Rivoluzionari). tanti, essa era quasi vuota. Ogni anno, lo stesso giorno, l’area della destra PolitiStavano apprestandosi a uscire dalla sezione, quando ca si riunisce attorno a sé per ricordare quei giovani, furono investiti dai colpi di armi automatiche da fuo- vittime dell’odio e colpevoli solo di aver militato “dalla co: uno di loro, Franco Bigonzetti, ventenne iscritto parte sbagliata”. all’università, rimase ucciso sul colpo. Altri tre, di cui uno ferito al braccio, riuscirono a rientrare all’inter- The Way Back, il viaggio dentro Nove uomini, ognuno con una propria storia alle spalle, eppure così diversi nella loro essenza così simili e accumunati nella sopravvivenza emotiva ancor prima che fisica. Una fuga dagli orrori del comunismo e dei gulag stalinisti per riscoprire quei valori comuni della protezione e dell’appartenenza che ritroveranno nel gruppo lungo l’interminabile viaggio con la leadership di Janusz nella quale confidano quasi religiosamente fino all’ultimo. Un’avventura old style, disinteressata agli effetti speciali , semplice e lineare. La sceneggiatura non rende mai banale la storia che riesce ad emozionare ad ogni inquadratura ed a rendere realistici i luoghi. Sol Invictus, Mitrhae di Mattia de Persio Dopo 11 anni dall’uscita di Master & Commander, interpretato da Russel Crowe, il regista australiano Peter Weir torna con una grande storia di ardite imprese umane. The Way Back , ispirato a un libro di Slavomir Rawicz, uscito nel 1956, dove l’autore rievoca la sua incredibile fuga da un gulag siberiano nell’inverno 1941. 1940, nella Polonia orientale occupata dai sovietici, il giovane ufficiale Janusz viene spedito in un gulag in Siberia dopo essere stato denunciato come spia sulla base di una confessione estorta alla moglie sotto tortura e condannato a 25 anni di lavori forzati. Qui, si ritrovata catapultato nella crudeltà dei gulag ma dove si fanno strada anche lampi di insperata umanità, come il bisogno infantile di sentirsi raccontare delle storie, o quello di disegnare e ricevere preziosi consigli per sopravvivere in un inferno che la storia ha spesso ignorato. Janusz insieme a un ingegnere americano, un prete lettone, un delinquente russo e un ragioniere jugoslavo, decidono tentare l’impresa; pensare a un piano di fuga. Una volta scappati insieme ad altri detenuti ciò che li attende fuori dal campo di prigionia è l’inverno siberiano. Ma il loro viaggio è però destinato ad essere molto più lungo e tormentato, attraversando i ghiacci della Siberia, le paludi della steppa,passando per il deserto del Gobi, fino alle vette dell’Himalaya. Il loro sarà un viaggio estremo, con paesaggi mozzafiato e terribili allo stesso tempo di Marco C. Con la sconfitta di Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio, un nuovo imperatore, Costantino, fece il suo ingresso nella storia di Roma, la sua vittoria non solo gli aprì la strada per il trono imperiale, ma fece uscire dalla clandestinità una religione nata in Palestina qualche secolo prima, ovvero il cristianesimo, che si fece largo in tutto l’impero ad occidente e oriente. Predicando la salvezza e il culto di un dio unico, soppiantò il vecchio culto delle divinità fra cui il padre degli Dei, Giove, per sostituirle con un crocifisso, martiri piangenti e chiese. Sarà con l’imperatore Teodosio che la nuova fede diventerà religione ufficiale dello stato, così facendo decretò la fine totale del mondo antico che aveva fatto un impero. L’impero romano fu il primo esempio di società globalizzata, dove avanzavano le legioni, la società romana veniva a contatto con altre culture, importate dalle legioni stesse, dagli Etruschi l’eleganza, dai Greci l’arte, la filosofia, l’oratoria e gli dei. I Romani latinizzarono i nomi delle divinità elleniche, Zeus/Giove, Era/Giunone, Artemide/Diana, Atena/Minerva, Apollo/Febo, Ade/Plutone ecc. Gli dei furono importati non solo dalla Grecia, ma anche dal Medio Oriente, così i romani entrarono in contatto con altre divinità ed una in particolare. Mithra, il dio del sole. Era il dio dei soldati romani, un simbolo di forza e coraggio, esso rappresenta il sole, il padre della vita sulla terra che scaccia le tenebre. Morte e resurrezione. Questo culto venne adottato dagli imperatori Aureliano e Giuliano l’Apostata. Ancora prima che il cristianesimo predicasse la nuova novella, c’era già una credenza che si faceva ad un solo Dio nell’universo, nel Medio Oriente, nella Persia. Il fuoco di Zoroastro, la divinità di Ahura Mazda, il dio sole la suprema divinità. Il culto del sole aveva una grande rilevanza anche nell’antico Egitto. Lo si può vedere nelle raffigurazioni nei templi di Abu Simel, Luxor e Carnac. La figura del faraone raffigurata come un semidio o figlio del sole, il Dio Amon-Ra padre del dio Horus che sconfigge il dio delle tenebre Seth. A ogni alba di ogni giorno per essere sconfitto in seguito al tramonto da Seth e poi vedere all’alba di un nuovo giorno un Horus Trionfante. Fu il faraone Akhenaton che volle fare del culto del Dio Sole religione ufficiale dell’Egitto, scatenando l’ira dei sacerdoti. Il regno del faraone non durò molto tempo che in una congiura di palazzo venne assassinato dai sacerdoti politeisti. Molte religioni e culti avevano già anticipato il culto cristiano di qualche secolo prima. Tutti quanti come Gesù nascono il 25 dicembre, il giorno del solstizio d’inverno e a tal proposito si possono fare molti esempi come Horus, Mitrhae, Krishna, Dionisio e altri ancora, le rassomiglianze col culto cristiano sono molteplici. Uno di questi dei nasce da una vergine, ha 12 seguaci, muore, dopo tre giorni resuscita. Un esempio lo si può trovare nella storia di Osiride, ucciso da Seth, fatto a pezzi, ricomposto da Iside e tornato in vita. Tuttavia gli antichi non celebravano la resurrezione del sole sino all’equinozio di primavera, o pasqua. Questo perché a partire dall’equinozio di primavera, il sole ufficialmente supera la forza maligna dell’oscurità, in quanto il giorno da quel momento diventa più lungo della notte e le condizioni rivitalizzanti della primavera emergono. I cristiani non hanno fatto altro che rendere loro le credenze popolari o rubandole. La croce cerchiata non è altro che il simbolo dello zodiaco. Le dodici case dello zodiaco in cui il sole passa per ogni segno dell’era in cui stiamo vivendo a quella successiva. Il giorno 12/12/12 che tutti credevano il giorno del giudizio o fine del mondo, era in realtà il passaggio del sole dal segno dei Pesci al segno dell’Acquario, l’era in cui stiamo vivendo adesso. Lo Zodiaco, la croce cerchiata è una mappa delle costellazioni circolare nel quale vengono tracciati i solstizi e gli equinozi che il sole compie nel giro di un anno. Questo giro viene fatto dalla terra che si muove intorno al sole. Famosa è la frase di Galileo Galilei” È pur si muove ” in contrasto con ciò che la chiesa cattolica sosteneva la vera verità, che era il sole che si muoveva intorno alla terra. Il sistema Tolemaico. L’arte di raffigurare i loro santi e il salvatore, i cristiani l’hanno presa dalla iconografia pagana. La vergine e il figlio non è altro che la rappresentazione di Iside e suo figlio Horus, la grande madre raffigurata attraverso la madonna. Le aureole dei santi sono in realtà i raggi luminosi delle divinità solari fra cui Apollo. Gesù in primo momento non venne rappresentato come noi lo conosciamo adesso con corona di spine, piaghe, sangue ecc. perchè i primi cristiani volevano dare una visione rassicurante del salvatore, dandogli le sembianze di un dio buono, bello e gentile. Gli dettero le sembianze di un giovane uomo, lo si può vedere nei mosaici di Ravenna nella chiesa di Santa Apollinare in classe. L’immagine del battesimo del Cristo si vede più un uomo che una divinità. L’iconografia cristiana risentì molto l’influsso pagano nell’immaginare Gesù nelle varie scene descritte dai vangeli compresa la bibbia. Negli ultimi anni dell’impero romano, quando ancora il cristianesimo stava per affermarsi e uscire dalla clandestinità delle catacombe, l’impero dopo la morte di Diocleziano stava affrontando una crisi religiosa e statale. La guerra civile stava facendo a pezzi Roma e l’impero e qui entra in scena Costantino figlio del valente generale Costanzo Cloro sposo di una patrizia romana convertita al nuovo credo. Elena, la regina madre, parte con le sue legioni fedeli dalla Britannia e attraversa mezza Europa e infine giunge alle porte di Roma per il trono imperiale detenuto da Massenzio. Al suo seguito indovinate un po’ chi c’è? Dei cristiani fra cui il suo biografo, Eusebio di Cesarea che trasformerà, alla vigilia della battaglia, il futuro imperatore romano il salvatore della vera fede. Il giorno prima della battaglia nel cielo apparve in cielo una croce che annunciò la vittoria di Costantino. In Hoc Signo Vices, con questo simbolo vincerai. In realtà era una cometa che Eusebio cambiò in croce. Il cristiano convinse il generale ad adottare il simbolo della croce e che egli godeva del favore di Dio. Costantino mise sulle insegne delle legioni delle croci. La battaglia di ponte Milvio aprì le porte alla buona novella. Costantino non fu un vero cristiano a tutti gli effetti, solo in punto di morte venne battezzato. Vedendo che la nuova religione aveva messo piede in tutto l’impero, decise di riunificare Roma sotto il cristianesimo. I vecchi Dei erano stati spodestati dal simbolo della croce, però la chiesa non era unita. Varie correnti non concordi fra loro si disputavano la vera dottrina, i dogmi erano motivi di contesa e scontro. Nacquero le prime eresie, l’Arianesimo, lo Gnosticismo e Manicheismo. Nel 325 vennero spazzati via dal concilio di Nicea. Il dogma del Dio incarnato e risorto aveva vinto. Costantino usò questo mito per tenere unito l’impero. Gli imperatori romani non ricoprivano solo un ruolo civile-imperiale ma anche religioso, essi avevano la carica di Pontifer Maximus, questa carica verrà poi presa dai futuri Papi al crollo definitivo dell’impero. Milano Ambrogio, in seguito santo, predicava che fra i cristiani e i pagani non ci sarebbe mai stata convivenza e coesione. Davvero strano che un fedele di Cristo possa dichiarare questo, quando invece lo stesso salvatore predicava la tolleranza e la comprensione verso il prossimo. Dalla caduta dell’impero fino all’illuminismo, la chiesa ha governato con la paura e il timore di Dio. Reprimendo idee e passioni, essa non fu tanto modello di santità. Il potere, la corruzione, la cattività Avignonese, le crociate, ma col tempo che passava c’erano uomini che si erano ribellati al suo volere. Re e imperatori, monaci e popoli. Finoaché nel Rinascimento l’uomo si pose al centro dell’universo. La scolastica non ebbe più la presa di una volta, la filosofia di Socrate, Platone e Aristotele era ritornata in auge come altre verità dal mondo antico. La ragione ebbe sopravvento sulla superstizione con qualche perdita di vita umana. Oggi il mondo è diverso, si aveva la convinzione che il mondo fosse troppo grande, con internet è diventato più piccolo. Con la globalizzazione abbiamo perso la nostra appartenenza al mondo e alla nostre radici. Le radici vere non quelle false. Il vero sole è quello che ci illumina la via, la strada che dobbiamo percorrere solo noi. Siamo noi i pastori della nostra vita. PossiaTutte le feste pagane dovevano coincidere con quel- mo trovare la spiritualità solo dentro di noi, essa è in le cristiane. La festa di Venere/Afrodite diveniva il ciò che ci circonda. giorno dell’Assunta, il rito dei Lupercali o della fer- Buon Solstizio. Sol Invictus tilità è il giorno di San Valentino. I Saturnali, la festa di Carnevale viene seguito dal mercoledì delle Ceneri. Il natale o solstizio d’inverno, il rito del sole divenne il giorno ufficiale della nascita di Cristo. Morto l’imperatore, salì al trono Giuliano, la chiesa lo ricorderà col nome di ” Apostata “. Non credendo nella nuova religione, rimase fedele alle vecchie credenze, alla tradizione non al Dio cristiano. Cercò di ritornare agli antichi Dei e recuperare l’antica forza di Roma, ma venne assassinato in una congiura, ordita dai cristiani. Fu l’ultimo tentativo di ripristinare l’antico ordine che aveva tenuto in vita un ideale che aveva fatto un impero. Ogni cosa fu condannato come eresia o opera demoniaca. Gli antichi templi vennero distrutti o trasformati in chiese. I nuovi custodi della nuova fede si proclamarono vincitori e in nome del loro dio incarnato, perseguitarono i pagani divenuti la minoranza. Non si dimentichi la storia della scienziata, astronoma Ipazia ad Alessandria d’Egitto, ella anticipò di qualche secolo prima le scoperte di Keplero, Galileo. Venne accusata dal Vescovo Cirillo di stregoneria e fatta pezzi dai suoi Parabolani. Ironia della sorte Cirillo divenne Dottore della chiesa. Nei suoi sermoni il vescovo di Zenit intervista il Movimiento Bastion Il nostro obiettivo principale è la crescita numerica, la crescita dell’ abilità nell’organizzazione e nei mezzi. Da quando è iniziata la nostra attività nessuno ci ha garantito nulla, abbiamo sempre lavorato con le nostre forze e le nostre risorse. Questo è il motivo per cui abbiamo una storia chiara, perché non abbiamo mai chiesto nulla. Ci sono state persone che ci aiutavano disinteressatamente e gli siamo veramente grati. In particolare siamo grati al canale televisivo TLV1, che ha sempre mostrato supporto e ci ha aiutato a raggiungere i nostri obiettivi. II) Quali sono i riferimenti storico-culturali a cui vi riferite? Primo, dobbiamo menzionare gli eroi della nostra Patria, poichè seguiamo una linea storica nazionalista e federalista: José de San Martín, Martín Miguel de Güemes, Manuel Belgrano, Juan Manuel de Rosas, Chacho Peñaloza, Facundo Quiroga e molti altri anRubrica a cura di Matteo Caponetti cora. Nel ventesimo secolo possiamo menzionare i grandi creatori della nostra Nazione come il generale Ritornano le interviste del Corsaro Nero e stavolta ab- Mosconi sul problema del petrolio, e il generale Savio biamo attraversato l’oceano fino ad arrivare in SudA- su quello della metallurgia, come modelli da seguire merica, più precisamente in Argentina. Qui abbiamo riguardo lo sviluppo e l’industrializzazione del nostro incontrato il Movimiento Bastion con cui abbiamo paese. avuto il piacere di approfondire alcuni argomenti di nostro interesse. La prossima intervista sarà con gli Chiaramente, non possiamo dimenticare di menzioamici francesi del M.A.S ai quali mandiamo i nostri nare il generale Perón come un grande leader, perché saluti e i nostri ringraziamenti. Buona lettura. ha compiuto grandi gesta per il nostro Paese, come le leggi sociali per il progresso dei lavoratori e lo svilupI) Martín, puoi spiegare ai nostri lettori cos’è il Mo- po dell’industria aeronautica, solo per menzionare alvimient Bastion, quando è nata e quali sono i vostri cune delle cose da lui realizzate. Ciò non significa preobiettivi? cisamente che siamo Peronisti, il cui pensiero è stato molto discreditato nel nostro paese a causa dei politici Per iniziare ringraziamo tutti voi per questa intervista. che si attribuivano il Peronismo come movimento e Il nostro movimento, come si evince chiaramente dal partito politico. nome, è un bastione, un’argine, una fortezza per resistere. Ci definiamo come una comunità identitaria di Poi dovremmo menzionare le figure leader del NazioAzione Politica. Non vogliamo essere un partito poli- nalismo Argentino, che sono state: Enrique Osés, Juan tico, né vogliamo cercare di esserlo, ma non vogliamo Queraltó – il leader storico dell’Alianza dell’Libertaessere solo un gruppo che sia di pensiero e di dottrina. dora Nacionalista (Alleanza Liberatrice Nazionale) -, i fratelli Irazusta, José María Rosa, e molti altri. Il nostro movimento è stato creato due anni fa dalla delusione di molti militanti nazionalisti argentini, Come puro livello di dottrina, seguiamo il professor contro il capismo e il settarismo che ha sempre fer- Jacques de Mahieu, specialmente nel suo progetto di mato l’avanzata di giovani movimenti, i quali aveva- uno Stato Comunitario, che prendiamo come progetno invece una forte attitudine rivoluzionaria. Qui è to per l’Argentina del divenire. Prendiamo da ciò il sempre successo che i gruppi cercavano di rinnovare nostro pensiero Nazional-Rivoluzionario adattandolo le proprie forze mentre il resto di loro cercava solo di alla realtà della nostra Argentina. focalizzarsi sul passato. III) In Itaia abbiamo più volte manifestato il nostro sostegno per la causa argentina delle Malvinas. Qual’è io non so da dove provenga … l’ambasciata d’Israele è il vostro pensiero e come è ad oggi la situazione e i una delle ambasciate più protette qui a Buenos Aires. rapporti con il governo inglese? Non hanno mai provato a dare fuoco all’ambasciata, né ci sono stati incidenti. Tuttavia, è vero che CristiPrincipalmente, come giusti Criollos, noi tutti vi rin- na Kirchner ha avuto, qualche volta, alcune prospetgraziamo. Vi ringraziamo veramente per i vostri stri- tive pro – Palestina, a dispetto della sua discendenza scioni e dimostrazioni in favore delle nostre richieste Ebraica. di sovranità sulle Isole, e le altre isole del sud che sono state occupate illegalmente dal Regno Unito. Riguardo al conflitto Israele – Palestinese, ci siamo sempre schierati con la Palestina. Siamo schierati, da Noi, come Nazionalisti, siamo fermi nelle nostre ri- sempre, con le nazioni che lottano per la loro indipenchieste per la sovranità sulle Isole. Abbiamo sempre denza contro l’ostilità del Sionismo. Abbiamo marciadeciso di combattere nelle strade e nelle aree culturali to un molte volte, assieme alla comunità Palestinese, per onorare i nostri eroi e per lottare contro l’imperia- protestando contro i crimini di guerra quotidiani che lismo britannico che ha sempre calpestato l’integrità Israele commette a Gaza ed in Palestina. territoriale e la sovranità economica del nostro paese. E’ sufficiente ricordare il lavoro di Scalabrini Or- Riguardo al governo di Kirchner, circa la presidenza tiz circa le manovre britanniche sulle nostre ferrovie di Nèstor e Cristina, possiamo vedere una spoliazione prima della deposizione di Peròn, per informarvi su lineare e di resa del nostro Paese, dai politici che si come il Regno Unito ha sempre provato ad indebolire autodefinivano “Peronisti”. l’Argentina. È chiaro che mediaticamente nessuno è migliore riPer noi, la causa delle Malvinas è una causa eterna del- spetto ai Kirchner. Ma i Kirchner hanno solo un la lotta patriottica dell’intera popolazione proveniente linguaggio nazionalista, che in alcune aree cercano dall’Argentina. La guerra del 1982 ha lasciato 649 sol- presumibilmente di difendere l’integrità della Naziodati caduti che hanno lottato e che sono morti per il ne, ma non hanno mai raggiunto nulla di ciò di cui nostro paese. Essi provenivano da tutte le nostre pro- parlano così tanto. vincie, da ogni classe sociale, da ogni rango militare. Alla fine, il nostro Paese è stato decimato, poiché veNon possiamo fare nulla riguardo a ciò che il gover- diamo come la Monsanto, la Gold Barrick, e le altre no britannico fa o dice. Il nostro governo gioca sola- corporazioni Internazionali acquistano sempre più mente con il dibattito diplomatico. Intanto il Governo potere nel nostro Paese. distrugge le nostre forze militari, lasciando la nostra Nazione senza difese. Noi conosciamo chi comanda le Il nostro Paese è stato in una decade, fino agli anni Nazioni Unite e le altre organizzazioni alle quali man- 90, senza dibattiti politici. Il Menemismo ha distrutto diamo i nostri reclami e che non ci vogliono aiutare. lo Stato, privatizzando quasi tutto. Il Kirchnerismo ha portato il Marxismo Culturale: matrimoni Gay, ideoPrima di tutto dobbiamo essere una Nazione forte e logia progressista, protezione della criminalità eccesovrana, proprietaria delle nostre risorse naturali, e tera … . allora solo in quel caso sarà possibile riavere le Isole Malvinas una volta per tutte. Possiamo quindi affermare che i Kirchner sono un incubo per la nostra nazione. Sappiamo però anche IV) Abbiamo assistito nei mesi scorsi all’ennesimo nessun buon governo verrà dopo di essi. criminale intervento militare da parte di Israele nei confronti di Gaza. In Italia qualcuno ha riportato che V) L’Argentina è stata dichiarata nuovamente in falla presidentessa Kirchner ha richiesto l’allontanamen- limento. Dopo la bancarotta del 2001 che causò un to dell’ambasciatore israeliano. Qual’è il vostro giudi- danno equivalente a 100 miliardi di dollari, ora il vozio sul conflitto israelo-palestinese e al tempo stesso stro paese si ritrova di nuovo vittima dell’alta finanza. come giudicate il governo Kirchner? Cosa c’è di vero e quali sono sono i problemi socio-economici più gravi nel vostro paese? Indubbiamente, questi due sono argomenti differenti e complessi. Riguardo l’informazione che mi hai dato, L’ultimo colpo di Stato militare ha contratto un debito esterno che ha avuto un risultato disastroso per il nostro Paese. Noi consideriamo tale debito illegittimo e fraudolento. Tutto ciò l’abbiamo denunciato innumerevoli volte, onorando il lavoro del patriota Alejandro Olmos, che ha lottato fino a quando un giudice Argentino ha dichiarato che il debito è illegittimo, dopo la sua morte. Il governo succeduto al colpo di Stato ha solo espanso il debito. E poi, alla fine, il debito privato è stato nazionalizzato. È lo Stato ha assunto il debito delle corporazioni private. La nostra nazione ha disonorato la sua sovranità infinite volte. La resa al potere del denaro sembra completa. ma la cultura e l’eritaggio Ispanico sono una parte essenziale della nostra identità come popolo. Negare ciò è negare noi stessi. In Argentina abbiamo intrapreso una lotta culturale per la difesa del “Criollismo”, le radici dell’uomo occidentale nell’animo Americano, sia culturalmente che dal punto di vista razziale. La lotta per la nostra identità Europea è la lotta per i nostri simboli. Oggi la Spagna è una nazione differente che non ha nulla a che fare con la Spagna di Carlo V. Ciò nonostante, noi siamo gemellati con gli Spagnoli nel sangue e nella tradizione. Riguardo a Chavez, sarò semplice e coinciso. Alcuni nazionalisti vedono in Chavez come la venuta di un Patriota militare al governo del Venezuela, ma tale sogno è svanito brevemente. Basta ricordare anche che Chavez era sostenuto da Norberto Ceresole, un grande pensatore geopolitico ed un patriota del nostro Paese. Successivamente Ceresole è stato espulso dal Venezuela. Nelle ultime negoziazioni, il governo le ha eseguite con totale pigrizia, ignoranza e stupidità, invece di attaccare il problema principale: l’illegittimità del debito esterno e la sua origine. Il problema è indubbiamente molto più complesso, e non è tanto semplice quanto “paghiamo, e facciamola finita”. Fortunatamente per tale problema abbiamo esperti come Hector Giuliano, un’economista nazionale il quale è preparato specificatamente su tale problema. Chavez e la sua presidenza non sono stati niente di più che una completa delusione. Le condizioni di vita Il peggiore dei problemi, che attanaglia oggi la nostra dei Venezuelani non sono migliorate da quando è in nazione, è l’inflazione. Così come si alza il dollaro, si carica. La persecuzione politica contro l’opposizione alzano i costi dei prodotti. È molto comune vedere nazionalista può essere facilmente notata quando sencome i produttori di frutta e verdura vengono pagati tiamo i nostri camerati in Venezuela. L’ascesa del trafcon bassi salari per il loro lavoro, e vedere come i gran- fico di droga e l’insicurezza è terribile, tanto quanto di supermercati aumentano i loro prezzi ogni giorno. la mancanza di beni e così come la povertà che sono Il potere delle corporazioni è molto chiaro: Walmart in ascesa. Abbiamo provato comunque interesse verso dagli USA, Carrefour dalla Francia, i supermercati ci- alcuni provvedimenti di Chavez sulla politica estera, nesi e, dietro di loro, lo Stato o la mafia cinese. ma non siamo cechi, e non possiamo non notare ciò che realmente egli è. Chiaro è che la situazione in VeVI) Il continente sudamericano è un territorio ogget- nezuela sia molto complicata, da un lato c’è Maduro, to nella storia del fenomeno coloniale. Quali sono i dall’altro Capriles, un liberale pro-USA. vostri rapporti con gli spagnoli e come giudicate Chavez e il suo bolivarismo? Sul Bolivarismo … attualmente non possiamo dire molto su di esso. Non è un’ideologia ben definita. È un Gli Spagnoli erano conquistatori e portarono la civi- mix di Marxismo, Populismo, Peronismo, Socialismo lizzazione in America, ma non erano perfetti. Oggi- e delirio Caribbeano. giorno puoi vedere un gruppo in crescita di popoli che dichiarano che gli Spagnoli commisero crimini VII) Sempre il SudAmerica è da sempre considerato il contro gli Indiani Sudamericani: ciò è falso. Abbiamo giardino degli USA, come vi ponete davanti alle polisempre provato ad essere fedeli alla verità storica e tiche estere degli americani? abbiamo scoperto chiaramente che gli Anglosassoni erano dietro l’Ispanofobia, e che essi hanno sempre Gli Stati Uniti sono gli eredi della Gran Bretagna. La provato a intromettersi nell’Impero Spagnolo e a crea- loro politica è quella del divide et impera – dividi e re odio tra gli Americani Spagnoli. conquista. È volontà di colonizzare, desiderio di sottomettere a tutti i costi. Oggigiorno, le nazioni americane sono indipendenti, Nel passato lo facevano con gli eserciti, oggi inten- dono dominare con le pressioni economiche e delle lobby. Il Sud America ha bisogno di creare un blocco di nazioni organizzate che siano unite, con una forte economia, contro il potere Americano. Come l’ABC (Argentina, Brasile, Cile) di Peron, quando abbiamo tentato di creare un forte blocco per commerciare con le potenze vittoriose della seconda guerra mondiale. Ora ciò sembra fuori controllo. L’ISIS minaccia la stabilità dell’intero Medio Oriente. Ciò che è incredibile è come i media mostrano la loro faccia adesso. Improvvisamente hanno “bisogno” di Assad. Non molto tempo fa i media condannavano l’ISIS dovunque, eccetto in Siria: “Se l’ISIS lotta contro Assad Gli USA fanno ciò che va fatto. Non si fermeranno è giusto”. mai nel farlo a meno che le altre nazioni si organizzino e commercino con essi. Ma ogni Impero cadrà, L’ISIS riceve fondi dagli USA e da Israele. Ciò è innecosì preghiamo affinchè ciò accada, le Nazioni Suda- gabile. L’ultima riflessione da fare è che il fondamentamericane avranno una luce che le guiderà nei difficili lismo religioso è il nemico del nazionalismo secolare, tempi avvenire. e il potere mondiale è più spaventato da leader come il deceduto Gheddafi o Assad, rispetto a qualsiasi fanaVIII) Sono da poco finiti i mondiali di calcio in Bra- tico Musulmano. sile. Il Brasile è considerato uno dei Paesi cosiddetti emergenti, ci puoi aiutare a capire di più. Può essere Grazie Hidalgo per aver accettato di rilasciarci queun Paese traino per l’intero sudamerica? sta intervista, per noi è molto importante conoscere e capire meglio quanto accade in un continente imporCome ho detto riguardo all’ABC, esso è stato guidato tante come il Sudamerica e un paese da sempre amico dall’Argentina. L’Argentina ed il Brasile sono sempre dell’Italia come l’Argentina. stati rivali nel corso della storia. Ora ciò appartiene al passato. Il Brasile, a causa delle tradizioni Portoghesi, Grazie Matteo per l’intervista. Aspetterò con interesse ha alcune differenze con il resto dell’America Spagno- per future collaborazioni. Un saluto all’Italia. la. È indubbiamente una nazione emergente che ha allargato la sua industria e ha mantenuto rispettabili forze militari. I Brasiliani possono aiutare il Sud America a diventare onesti, ma sono molto nazionalisti e mettono sempre loro stessi al primo posto. Penso che sia comunque positivo perché prima viene la propria casa e poi le altre. Forse possono “equilibrare la bilancia”. Quando le potenze mondiali daranno un’occhiata al Sud America ci penseranno due volte prima di attaccarla. Le conseguenze saranno inconvenienti per loro. IX) L’ultima domanda riguarda un tema che ad entrambi sta a cuore e cioè le sorti della Siria e del governo Assad. Alla luce di quanto sta accadendo con il fenomeno Isis, cosa bisogna aspettarsi per il futuro? La Siria è una nazione indipendente. Il popolo Siriano e il suo esercito resiste all’attacco organizzato dalla NATO e dai loro mercenari del cosiddetto “Esercito Libero Siriano”. Il loro leder, Bahar Al Assad, ha vinto di nuovo le elezioni, sconfiggendo i suoi rivali. Intervista del portale polacco Trzecia Droga ai Corsari Neri di spadaccini che diventa un corsaro e solca il Mar dei Caraibi alla ricerca del suo nemico, saccheggiando navi spagnole e fiamminghe, per vendicare i suoi fratelli assassinati. Usiamo il nome “Corsari Neri” guardando al “Corsaro Nero” come una figura che, mossa da uno spirito libero, combattente e impavido, sceglie una vita pericolosa in nome dell’onore e dei valori di giustizia. 3) Quali sarebbero le principali differenze tra Corsari Neri e Zenit? I La principale differenza tra i Corsari Neri e Zenti è che il primo è un progetto che agisce nelle scuole e che affronta temi relativi ai giovani, mentre Zenit persegue la formazione umana e politica dei suoi membri attraverso la militanza e lo studio culturale. 4) Quali sono i vostri principali obiettivi per i mesi a venire? In quale aree agirete e quali metodi userete nel vostro attivismo? Intervista del portale polacco Trzecia Droga a ValerioFerri, responsabile del gruppo studentesco Corsari Neri 1) Prima che cominci a chiedere strettamente sui Corsari Neri, per favore dicci un po’ su di te: chi sei, e per cosa sei responsabile in Zenit? Il nostro principale obiettivo per i prossimi mesi è far conoscere agli studenti il vergognoso accordo tra il Ministero dell’Istruzione e l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia che porterà nelle scuole italiane odio politico, falsità storiche e spreco di denaro pubblico (come i 94.000 euro dati all’A.N.P.I. dal Governo Italiano). Per raggiungere questo obiettivo useremo ogni mezzo a nostra diposizione. 5) In Polonia, i movimenti nazionalisti sono troppo deboli per creare le proprie organizzazioni di studenti. Ma se mai vogliamo provare ad agire in questa manieSono uno studente romano, mi interesso di politica ra, cosa ci consigliereste? Come dovremmo cominciada quando ho 13 anni, solo quest’anno ho deciso di re e a cosa dovremmo fare attenzione? aderire a Zenit, dopo due anni di militanza in un altro gruppo che ho lasciato per motivi politici. Sono il Ciò che è importante è creare in ogni scuola unità miresponsabile dell’organizzazione studentesca “Corsari litanti, formate anche da pochi elementi, e coordinare Neri” perché ho avuto l’idea di creare un progetto po- queste unità per raggiungere un numero rilevante di litico che possa avvicinare i giovani alle attività politi- militanti per avere abbastanza forza politica nel monche e culturali di Zenit per formare una generazione do scolastico. forte e libera. 6) Ciò è infatti tradizione del nostro portale. Le ultime 2) Sto navigando sul vostro sito di Facebook al mo- parole spettano a voi. mento, e la prima cosa che ho notato è il nome del gruppo. Perché avete scelto questo nome, e cosa esat- All’arrembaggio! tamente significa Corsari Neri? Il nostro nome è ispirato al “Corsaro Nero”, l’eroe solitario e romantico dello scrittore italiano Emilio Salgari. Il “Corsaro Nero”, l’ultimo di una gloriosa famiglia