v. 1.0.1 - Sistema Bibliotecario di Ateneo

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v. 1.0.1 - Sistema Bibliotecario di Ateneo
Leopoldo Saggin
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Come leggere le riviste scientifiche di Ateneo dovunque
con Tablet e/o Smartphone Android (v. 1.0.1)
A. Premessa
Per poter leggere le riviste scientifiche che l’Università di Padova mette a disposizione degli studenti e dei
dipendenti collegati ad internet da casa o da qualsiasi altra parte del mondo che non sia l’Università, è necessario
autenticarsi sul “proxy server di Ateneo”.
Tutti coloro che sono abilitati (docenti, personale tecnico-amministrativo, dottorandi, assegnisti, borsisti, studenti
ecc...) sanno che configurare a tale scopo un dispositivo fisso (per esempio il desktop di casa) o mobile (notebook e/o
netbook) è molto semplice ed è ben spiegato nel dettaglio nel sito del CAB a partire dall’URL:
http://www.cab.unipd.it/node/127
Forse non è ancora altrettanto noto che, a tal fine, è egualmente semplice configurare i dispositivi mobili Apple
iPhone & iPad i quali consentono, al pari dei computer fissi e dei notebook/netbook aventi sistema operativo
Windows, Mac OSX e Linux, una gestione automatica dei proxy server. Non possedendo questi apparati non sono però
in grado di fornire le esatte specifiche che, al momento, non mi risulta siano esemplificate neppure sul sito del CAB.
La configurazione dei dispositivi Android (che rappresenta oggi l’80% del mercato dei tablet e smartphone) invece
rappresenta “un buco nero” e, a mia conoscenza, in Università nessuno si è ancora cimentato o, se lo ha fatto NON ha
condiviso con gli altri i propri risultati.
Io ci ho provato e ci sono riuscito. Qui di seguito cerco di spiegarlo, premettendo che ho eseguito dei test
collegandomi con tutte le modalità possibili:
1. WiFi o Wireless:
• Ad accesso libero
• Captive Portal (v. successivo punto C9)
• Protetto con modalità WPA/WPA2-PSK e WPA/WPA2-Enterprise
2. Connessione Dati: usando cioè la connessione 3G (o superiori) che viene fornita dal proprio operatore di
telefonia mobile nei dispositivi dotati di SIM.
B. Requisiti del sistema e verifiche preliminari
Una premessa utile per non “dissanguarsi” economicamente è che, mentre la Connessione Dati (che passa, come
detto sopra, attraverso l’utilizzo di una SIM) è sempre a pagamento (con le modalità e i limiti previsti dal proprio piano
tariffario), le connessioni WiFi sono invece, molto spesso, gratuite e pertanto, laddove possibile, preferibili.
Quello che non tutti forse sanno è che, qualora siano attive contemporaneamente sia la Connessione Dati, sia il
WiFi, quest’ultimo “vince”: la connessione in rete cioè avviene tramite WiFi e ciò è utile per le nostre tasche, specie in
questi tempi di crisi.
Per collegarsi al proxy server di Ateneo, ciò che avevo consigliato a suo tempo a proposito della connessione
tramite computer desktop, notebook e netbook (vedi mia email di lunedì 30 gennaio 2006 alle ore 16:54:53 CET),
risulta obbligatorio nel caso dei tablet e smartphone Android. È cioè necessario disporre nel proprio dispositivo di
almeno 2 diversi browser: il primo può essere scelto fra i numerosi disponibili in ambiente Android.
Esempi: “Internet” (che era il vecchio browser di default dei dispositivi Android), Google Chrome (che è il nuovo
browser di default), Firefox Mobile, Dolphin ecc...
Questo browser servirà per la navigazione normale (senza proxy server di Ateneo) e per l’eventuale iniziale
autenticazione nel caso di “Captive portal” (vedi successivamente, al punto C9).
Il secondo browser, che sarà esclusivamente dedicato alla navigazione sotto “proxy server di Ateneo”, deve essere
NECESSARIAMENTE “Opera Classic” che è l’unico browser Android, a mia conoscenza, che consenta di configurare in
modo relativamente semplice un proxy — nello specifico appunto — il proxy server di Ateneo.
Qui — per ovvi motivi — si dà per scontato che gli interessati sappiano come autenticarsi, scaricare ed installare le
“app” dallo “store” di Google, denominato “Google Play”.
Si fornisce comunque il sito da cui scaricare il browser “Opera Classic” perché su Google Play sono disponibili ad
oggi (20/11/2013) diverse versioni di Opera, ma l’unica in grado di consentire l’uso di internet tramite proxy di Ateneo
è Opera Classic. Le altre (Opera Mini e Opera Mobile) NON funzionano.
Il sito per scaricare Opera Classic è:
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.opera.browser.classic&hl=it
Infine se si vogliono leggere gli articoli scientifici in formato pdf, sarà necessario che sul dispositivo sia installata
anche una app in grado di fungere da lettore di file pdf. Ce ne sono a bizzeffe e, molto spesso, ve ne è almeno una di
preinstallata sul tablet o sullo smartphone. In ogni caso, ci si può sempre collegare a Google Play, effettuare una ricerca
per “lettore di pdf” e, fra quelli proposti, scaricarne uno che abbia una reputazione elevata
C. Accesso al proxy server di Ateneo
Supponiamo di essere in un ambiente coperto da una rete WiFi o di avere attivato la Connessione Dati tramite SIM
sul nostro tablet o smartphone Android. In condizioni standard, al di fuori della rete di Ateneo, qualsiasi sia il browser
utilizzato per navigare, non è possibile accedere alle riviste scientifiche se non dopo avere attivato il già più volte
nominato proxy che consente l’autenticazione sulla rete di Ateneo.
La configurazione di Opera Classic per connettersi in rete tramite il proxy di Ateneo prevede i passaggi sottoelencati.
1. Verificare di essere in rete (WiFi o Connessione Dati). Collegarsi a Google Play con la relativa app, sempre
presente nei dispositivi Android.
2. Cercare, scaricare ed installare sul proprio dispositivo l’app Opera Classic. Aprirla toccandone l’icona relativa.
Al primo accesso appare una schermata di benvenuto. In basso vi è la richiesta di accettazione delle
condizioni di utilizzo. Toccare il pulsante “Accetta”. A questo punto Opera Classic si collega brevemente in
remoto per completare l’installazione.
3. Eseguita in questo modo l’inizializzazione del programma, uscire da Opera Classic e aprire il programma
Impostazioni (di Android). Tra le varie voci che lo compongono, selezionare la prima, “WiFi” e scollegare il
dispositivo in uso da qualsiasi rete wireless. Accertarsi che anche la Connessione Dati tramite SIM sia
spenta, altrimenti la successiva operazione di configurazione del proxy non può essere eseguita. Rientrare
infine in Opera Classic ed eseguire, le seguenti operazioni.
4. In alto, nella barra degli indirizzi, digitare opera:config seguita dall’uso del tasto “Invio”, “Go”, “Fine”, “Vai”
ecc..., a seconda della tastiera in uso.
5.
Compare una schermata contenente una lunga lista di parametri di configurazione opportunamente
personalizzabili. A noi interessa solo quello denominato Proxy. Scorrere pertanto la pagina sino a raggiungere
tale voce. Toccandola se ne visualizzano le numerose impostazioni possibili.
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6.
Spostarsi in basso fino a raggiungere la voce denominata HTTP server.
Introdurre nella casella sottostante i dati dell’indirizzo e della porta del proxy server di Ateneo che sono:
auth-proxy.unipd.it:8080
ATTENZIONE: NON debbono esserci spazi all’interno della stringa (per es. prima o dopo i “due punti”)!
7.
Scendere ulteriormente nella pagina delle opzioni del proxy fino a raggiungere quella denominata: Use HTTP.
Toccare il quadratino posto immediatamente al di sotto di tale scritta in modo di far comparire al suo interno
un segno di spunta.
Infine, poco più in basso, toccare il pulsante “Salva/Save”. In questo modo le modifiche effettuate vengono
acquisite da Opera Classic che chiede conferma della volontà di salvare tali modifiche facendo comparire una
finestrella ad hoc. Toccandone la scritta “OK” si accetta che le modifiche apportate vengano salvate.
Da questo momento in avanti, se non si interviene cancellando i dati dell’app, Opera Classic si collegherà ad
internet SEMPRE attraverso il proxy server di Ateneo.
8.
A questo punto bisogna OBBLIGATORIAMENTE uscire dal programma Opera Classic per essere certi che esso
acquisisca le modifiche descritte ai punti precedenti. Poiché non è così scontato che la scomparsa di Opera
dallo schermo del dispositivo mobile sia equivalente alla sua effettiva chiusura (potrebbe continuare ad essere
attivo in background!), è consigliabile eseguire la procedura di chiusura forzata dell’applicazione (per chi lo
sapesse fare) o di spegnere e riaccendere il dispositivo (per chi non lo sapesse fare).
Alla riaccensione del dispositivo, bisogna innanzitutto riaccendere il WiFi o riattivare la Connessione Dati che
erano stati spenti (vedi punto C3). Per accertarsi di essere nuovamente collegati ad internet è innanzi tutto
opportuno provare a navigare con il browser di default (NON con Opera!) per verificare “sul campo” la
connettività.
Questo step inoltre è FONDAMENTALE nel caso in cui l’accesso alla rete WiFi avvenga tramite il cosiddetto
“Captive Portal”, termine col quale si identifica quella tipologia di accesso alla rete, molto diffusa in ambienti
pubblici e negli alberghi, che prevede che un dispositivo possa agganciarsi automaticamente alla rete, ma che
la navigazione sia consentita solo previa autenticazione (mediante introduzione dello username e della
password assegnata) nella pagina iniziale su cui viene rediretto il browser utilizzato per la navigazione.
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10. Ottenuta l’autenticazione (modalità Captive Portal) e/o verificata la possibilità di navigare in rete con il
browser di default, si può finalmente ritornare ad Opera Classic.
11. Chiudere pertanto il browser di default e aprire Opera Classic. La verifica che il proxy di Ateneo è funzionante
si ha in quanto, provando a collegarsi a qualsiasi sito, prima di poterne caricare la pagina relativa, compare
una finestra in cui viene chiesto di introdurre le nostre credenziali di autenticazione sul proxy server di
Ateneo.
12. Introdurre quindi:
• Username: che sarà del tipo [email protected]
• Password: è la password con la quale siamo abilitati ad accedere al proxy server di Ateneo.
13. Una volta introdotti i dati, Opera chiede se li si vuole salvare: ovviamente conviene farlo.
In tal modo non li si dovrà più digitare almeno fino ad un eventuale ripristino del dispositivo (= reset
completo) o allo svuotamento della cache di Opera Classic.
14. ATTENZIONE: è anche possibile configurare Opera Classic in modo che lo svuotamento della cache NON
cancelli le combinazioni login/password precedentemente salvate.
A tale scopo bisogna toccare la “O” rossa in alto a sinistra. Compare un menu costituito da 9 icone con il nome
della loro rispettiva funzione. Toccare l’icona denominata “Impostazioni”. Compare una nuova finestra
contenente un elenco di voci.
15. Toccare quella denominata “Riservatezza”. Compare così un’ulteriore finestra contenente un ulteriore elenco
di voci, la prima delle quali è “Ricorda le password”. Toccare il pulsante posto in corrispondenza di
quest’ultima spostandolo da “Off” ad “On”. Toccare quindi il pulsante software “Indietro” fino a tornare alla
pagina principale di Opera Classic.
16. In questo modo, anche se venisse svuotata la cache di Opera Classic contenente la cronologia delle operazioni
svolte, verrebbero comunque preservati i dati di accesso al proxy server di Ateneo.
17. Da questo momento in poi TUTTA la navigazione in internet che si effettua tramite “Opera Classic”, passerà
attraverso il proxy server di Ateneo consentendo pertanto l’accesso anche alle relative risorse bibliografiche.
18. Ovviamente quando ci si collega ad un’altra rete WiFi protetta, bisogna dapprima autenticarsi su questa con le
modalità ivi previste (WPA/WPA2-PSK, WPA/WPA2-Enterprise); poi si può navigare tramite il proxy server di
Ateneo usando Opera Classic. Verrà inizialmente richiesto username e password per accedere al proxy:
essendo state salvate in precedenza, verranno introdotte automaticamente.
19. Nel caso particolare dell’autenticazione su una rete protetta con Captive Portal bisogna (come già detto al
punto C9) eseguire l’autenticazione su tale rete usando un browser diverso da Opera Classic. Una volta che ci
si sia autenticati e si riesca a navigare in internet, si può passare a Opera Classic per usare il proxy server di
Ateneo. Anche in questo caso verrà inizialmente richiesto di introdurre username e password per accedere al
proxy di Ateneo: essendo state salvate in precedenza, anche in questo caso verranno introdotte
automaticamente.
Padova, 21 novembre 2013
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