guida 2006 ok
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ROBERTO TUNIOLI Vincitore Nazionale DECIMA EDIZIONE ITALIANA Francesco Casoli Franco Stefani Roberto Siagri Marcello Binda Giovanni e Giuseppe Pasini Global Innovation Finance Communication Quality of life IL MANIFESTO DE L’IMPRENDITORE DELL’ANNO L’Imprenditore dell’Anno: è il blasone della imprenditoria moderna: un Premio che, per il prestigio dei soggetti coinvolti e per la serietà delle candidature, è un vero e proprio titolo onorifico, attribuibile solo alle migliori espressioni dell’economia nazionale; è un riconoscimento all’importanza dell’impresa italiana nell’economia globale: il Premio si svolge in oltre 40 paesi del mondo, con la finalità di individuare in ogni nazione le realtà in grado di recitare un ruolo di rilievo nel contesto internazionale, rappresentato dal World Entrepreneur of the Year Award®; è un riconoscimento alle peculiarità vincenti dell’imprenditoria italiana: le imprese del nostro Paese sono state in grado di sconfiggere anacronistici stereotipi sulla nostra economia nazionale e sono oggi in molti casi un esempio da esportare; esprime eccellenza e qualità: chi ottiene il riconoscimento incrementa la propria autorevolezza e si distingue dalla concorrenza; accredita nei confronti di istituzioni, banche e risparmiatori: il possesso dei requisiti necessari al superamento del- le selezioni, testimonia la solidità, la trasparenza e le prospettive economiche dell’azienda agli occhi di ogni interlocutore dell’impresa; è un’importante occasione di comunicazione: l’accuratezza delle selezioni e il prestigio dei partecipanti costituiscono una garanzia per i media nel nebuloso proliferare di concorsi e riconoscimenti; è un punto di vista privilegiato: una manifestazione che si trasforma in strumento per monitorare l’evoluzione della nostra imprenditoria e per scoprirne le realtà emergenti; è occasione di visibilità per l’imprenditore e la sua azienda: l’adesione al Premio può rappresentare un trampolino di lancio per la comunicazione delle imprese, anche di quelle meno propense ad attività di relazioni esterne; è un traguardo, ma soprattutto un punto di partenza: rappresenta un volano per le attività dell’impresa e per i suoi ulteriori successi. www.eypremio.com SOMMARIO INNOVAZIONE, ECCELLENZA E CREATIVITÀ ALLA X EDIZIONE DEL PREMIO ERNST & YOUNG L'IMPRENDITORE DELL'ANNO 2 PREMIAZIONE 2006 3 ECCELLENZA E INTERNAZIONALITÀ DELL’IMPRENDITORIA “MADE IN ITALY” 4 STELLE NAZIONALI… E INTERNAZIONALI 5 VINCITORE NAZIONALE ROBERTO TUNIOLI 6 VINCITORE CATEGORIA GLOBAL FRANCESCO CASOLI 8 VINCITORE CATEGORIA INNOVATION FRANCO STEFANI 10 VINCITORE CATEGORIA FINANCE ROBERTO SIAGRI 12 VINCITORE CATEGORIA COMMUNICATION MARCELLO BINDA 14 VINCITORI CATEGORIA QUALITY OF LIFE GIUSEPPE E GIOVANNI PASINI 16 FINALISTI CATEGORIA GLOBAL ELIO FERNANDO STROPPIANA E ALBERTO ZAMPERLA 18 FINALISTI CATEGORIA INNOVATION PIERINO PERSICO E FELICE ROSSINI 19 FINALISTI CATEGORIA FINANCE L AURO BUORO E MARCO GIOVANNINI 20 FINALISTI CATEGORIA COMMUNICATION MATTEO CAMBI E GINO LUNELLI 21 FINALISTI CATEGORIA QUALITY OF LIFE FILIPPO CALLIPO E DINO TABACCHI 22 L’ALBO D’ORO 23 Allegato al numero 12/2006 de “L’Imprenditore” Direttore Responsabile: Maurizio Beretta - Editore: SIPI SpA - viale Pasteur 6, 00144 Roma Aut. Trib. Roma n. 138 del 29/01/1949 Finito di stampare nel mese di dicembre 2006 presso LitoSud srl - Roma INNOVAZIONE, ECCELLENZA E CREATIVITÀ ALLA X EDIZIONE DEL PREMIO ERNST & YOUNG L'IMPRENDITORE DELL'ANNO Pellegrino Libroia Country Managing Partner Ernst & Young l Premio Ernst & Young L’Imprenditore dell’Anno ha appena compiuto, in Italia, dieci anni. Li abbiamo celebrati, lo scorso 23 novembre, nel corso della serata dedicata alla consegna dei riconoscimenti per il 2006, con un riscontro - in termini di partecipazione, entusiasmo e, soprattutto, alto livello dei premiati - che ha superato le più rosee aspettative. È stato un appuntamento particolarmente sentito non solo per Ernst & Young ma - se mi è concesso - anche per chi scrive perché ho avuto il privilegio di celebrare, insieme a tanti amici e persone stimate, l’eccellenza imprenditoriale, lo spirito di iniziativa, la creatività e l’innovazione che il Premio rappresenta anno dopo anno e che sono alla base del sistema economico e sociale del nostro Paese. In questi anni Ernst & Young ha ricevuto circa 800 candidature. Abbiamo conosciuto e dato modo di conoscere molte storie personali di donne e uomini che hanno creato la propria azienda, che l’hanno fatta evolvere ereditandone la guida o ancora che hanno cambiato ruolo trasformandosi da manager in imprenditori. Personalità che hanno esteso il Made in Italy oltre i confini nazionali, grazie ad intelligenza, creatività, determinazione, devozione al lavoro, volontà di miglioramento costante, innovazione. Valori che hanno pervaso ancora una volta l’atmosfera della Cerimonia Finale, ma che hanno caratterizzato sin dall’inizio anche questa decima edizione del premio. Come disse Thomas Woodrow Wilson, Premio Nobel per la Pace nel 1919, “un uomo incapace di avere visioni non realizzerà mai una grande speranza né comincerà mai alcuna grande impresa”. L’elevata qualità delle candidature ha consentito d’individuare non solo tra i vincitori e finalisti ma talvolta anche tra coloro che per rigore di scelta non è stato possibile selezionare per la vittoria finale - grandi capacità che sono anche valori autentici: la visione del futuro, il credere in un’idea, l’uso di talento e forza per realizzare una grande speranza o una grande impresa. In un panorama così qualificato di pretendenti, scegliere le migliori storie imprenditoriali per rappresentatività e concretezza è stato un compito difficile, reso possibile dal lavoro serio e rigoroso di una Giuria d’altissimo livello e del suo Presidente Piero Bassetti, cui va tutta la nostra stima di Ernst & Young. Ed è proprio per il rigoroso percorso di selezione che hanno dovuto superare, che mi permetto di sottolineare come gli imprenditori premiati abbiano un grandissimo merito, ma anche una responsabilità elevata: è infatti dai protagonisti di casi d’eccellenza che ci si I 2 attende il massimo contributo allo sviluppo economico-sociale e al progresso culturale del nostro Paese. Vincitori e finalisti saranno ancora più meritevoli se diventeranno un esempio concreto e una guida per i nuovi uomini d’azienda e se saranno capaci di rappresentare al meglio l’Italia all’estero. A Roberto Tunioli di Datalogic - Vincitore Nazionale dell’edizione 2006 - rinnovo quindi le congratulazioni per il successo raggiunto, ma aggiungo soprattutto l’augurio più sincero e immediato per la sua competizione all’Ernst & Young World Entrepreneur of the Year Award 2007, versione internazionale del premio che riunirà più di 13.000 importanti esponenti dell’imprenditoria mondiale da oltre 40 nazioni. L’edizione 2007 vedrà l’Italia doppiamente rappresentata: non solo ci sarà Tunioli tra i concorrenti, ma la giuria internazionale annovererà tra i suoi membri prestigiosi Zeno Soave di Socotherm, già Vincitore Nazionale in Italia nel 2005 e esponente della World Entrepreneur of the Year Academy. La loro partecipazione conferisce lustro e visibilità alla nostra imprenditoria in un consesso internazionale esclusivo: in bocca al lupo a Tunioli, affinché possa ripercorrere la storia di Paolo della Porta di Saes Getters che, vincitore italiano nel 2000, si presentò con successo al debutto dell’edizione mondiale del premio diventandone, nel 2001, il primo vincitore assoluto. Ovviamente, l’impegno di Ernst & Young e degli imprenditori premiati nella promozione della vera cultura d’impresa, fatta di idee nuove e antichi valori, non sarà concentrato a uno o due momenti l’anno. Per trasformare un Premio da appuntamento annuale in un’occasione costante di confronto, scambio d’idee e creazione di disegni comuni, è nata da qualche anno l’Associazione Imprenditore dell’Anno, in cui i premiati di quest’anno affiancheranno i vincitori e i finalisti delle passate edizioni. L’Associazione diffonde i valori del Premio, raccoglie visioni, leadership, risultati, responsabilità sociale per testimoniarli all’esterno, promuove studi e ricerche nelle scienze economiche, sociali, giuridiche e aziendali, dà vita a occasioni d’incontro pubblico come seminari e tavole rotonde. Il ruolo dell’Associazione è cruciale per il nostro progetto, così come lo è stato il supporto che hanno dato ad Ernst & Young e agli imprenditori, gli amici del Premio: Borsa Italiana, che ha ospitato la Cerimonia Finale nello splendido Palazzo Mezzanotte, Fortis Commercial & Private Banking, Dell, International Business Wales, Il Sole 24 ORE. Da queste pagine un ringraziamento particolare va proprio a Editore, Direttore e Redazione de L'Imprenditore Mensile della Piccola Industria di Confindustria per il sostegno nel far conoscere tante storie di qualità. Grazie e appuntamento a L’Imprenditore dell’Anno 2007! PREMIAZIONE 2006 Il gruppo dei vincitori e finalisti del Premio Ernst & Young L’Imprenditore dell’Anno 2006 con al centro il Vincitore Nazionale, Roberto Tunioli, Vice Presidente e Amministratore Delegato Datalogic. La Tavola Rotonda “Gli Imprenditori italiani: 10 anni, un premio e tanti fattori di successo” con i vincitori e i finalisti del Premio Ernst & Young L’Imprenditore dell’Anno 2006. Moderatore Gianfranco Fabi, Vice Direttore Vicario Il Sole 24 Ore. Premiazione Vincitore Categoria Global Da sinistra: Cesara Buonamici, conduttrice della cerimonia di premiazione de l’Imprenditore dell’Anno 2006; Francesco Casoli, Presidente Esecutivo Elica, Vincitore Categoria Global e Renaud Simons, Direttore Generale Fortis. Premiazione Vincitore Categoria Innovation Da sinistra: Cesara Buonamici; Franco Stefani, Presidente System, Vincitore Categoria Innovation e Jean-Jacques Maucuer, Direttore Generale Dell. Premiazione Vincitore Categoria Finance Da sinistra: Lodovico Rosnati, Responsabile Equity Market Borsa Italiana; Roberto Siagri, Presidente Eurotech, Vincitore Categoria Finance e Cesara Buonamici. Premiazione Vincitore Categoria Communication Da sinistra: Marcello Binda, CEO Binda, Vincitore Categoria Communication; Claudio Calabi, Amministratore Delegato Il Sole 24 ORE e Cesara Buonamici. Premiazione Vincitori Categoria Quality of Life Da sinistra: Giovanni e Giuseppe Pasini, Presidente e Consigliere Delegato Feralpi Holding, Vincitori Categoria Quality of Life; Emy D’Alessandro, Country Manager Italy International Business Wales e Cesara Buonamici. Premiazione Vincitore Nazionale - Da sinistra: Cesara Buonamici; Pellegrino Libroia, Country Managing Partner Ernst & Young; Piero Bassetti, Presidente della Giuria; il Vincitore Nazionale, Roberto Tunioli, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Datalogic; Zeno Soave, Presidente Socotherm e Vincitore Nazionale del Premio Ernst & Young L’Imprenditore dell’Anno 2005. 3 ECCELLENZA E INTERNAZIONALITÀ DELL’IMPRENDITORIA “MADE IN ITALY” Giorgio Mosci, Partner Ernst & Young e responsabile del Premio L’Imprenditore dell’Anno iconoscimento dell’eccellenza di un progetto imprenditoriale e della perseveranza nel portarlo avanti, il Premio Ernst & Young L’Imprenditore dell’Anno rappresenta l’iniziativa in grado di riunire gli imprenditori che, con il proprio operato e i propri successi, sono gli emblemi dell’industria italiana che cresce e che si sviluppa in tutto il mondo. Qualità e affidabilità di prodotti e servizi, insieme all’impegno per l’innovazione tecnologica, sono le chiavi del loro successo. Queste, in estrema sintesi, le caratteristiche degli imprenditori eccellenti protagonisti della decima edizione del Premio L’Imprenditore dell’Anno. I premiati sono stati individuati dalla Giuria, composta da autorevoli nomi del mondo accademico, della comunicazione, dell’imprenditorialità e dell’associazionismo italiano, a cominciare dal suo presidente Piero Bassetti, Presidente della Fondazione Bassetti, che, anno dopo anno, ne garantisce la continuità di operato. Gli altri membri della Giuria per l’edizione 2006 del Premio sono stati: Giovanni Aspes, Amministratore Delegato Arena di Verona; Alberto Bauli, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bauli S.p.A.; Mario Boselli, Presidente AIdAF; Giampio Bracchi, Presidente AIFI; Guido Corbetta, Prorettore Area Graduate Università Bocconi e membro del Comitato Rettorale; Alberto De Vecchi, L’Imprenditore, giornale della “Piccola Industria” di Confindustria; Gianfranco Fabi, Vice Direttore Vicario del Sole 24 Ore; Laura Frati Gucci, Presidente Nazionale di AIDDA; Linda Gilli, Presidente e Amministratore delegato di INAZ, premiata nell’edizione 2002 del Premio (categoria Innovation); Benito Guerra, Presidente di Robur S.p.A., finalista nell’edizione 2004 (categoria Quality of Life); Zeno Soave, Presidente e Amministratore Delegato di Socotherm S.p.A. Vincitore Nazionale dell’edizione 2005. R 4 Anche quest’anno sono stati individuati i tre imprenditori che maggiormente si sono distinti nelle cinque specifiche categorie previste; per ciascuna di esse sono stati quindi assegnati riconoscimenti a due finalisti e a un vincitore. Nel dettaglio, Ernst & Young ha scelto di premiare nella categoria Global gli imprenditori che più si sono distinti per “la più efficace azione imprenditoriale sul mercato globale”; nella categoria Innovation “per la più creativa e innovativa vision che abbia segnato una svolta determinante nella vita d’impresa”. Il Premio “per l’uso innovativo e dinamico della leva finanziaria a supporto dell’ idea imprenditoriale” ha caratterizzato la categoria Finance, mentre “la più significativa azione di comunicazione tesa all’affermazione della propria impresa e del proprio prodotto” ha identificato la categoria Communication. Infine, è stato assegnato il Premio per la categoria Quality of Life agli imprenditori che hanno dimostrato “la maggiore sensibilità all’impatto dell’impresa nei confronti della comunità di riferimento e la capacità di favorire la crescita della propria impresa con programmi continuativi e coerenti di sostegno e sviluppo alla cultura, all’arte, all’ambiente e al sociale”. Oltre alle cinque categorie, la Giuria del Premio assegna annualmente anche un riconoscimento “per il migliore utilizzo strategico delle opportunità e delle leve offerte dall’economia a livello nazionale ed internazionale” a un Vincitore Nazionale chiamato a confrontarsi con i vincitori degli oltre 40 paesi in cui è attivo il Premio, nel corso del prossimo World Entrepreneur of the Year Award. Ovviamente, con spirito campanilistico, ci auguriamo che questa sia un’altra occasione per assistere al trionfo dell’eccellenza dei nostri imprenditori! STELLE NAZIONALI… E INTERNAZIONALI Paolo della Porta, Presidente Saes Getters e Vincitore Nazionale del Premio Ernst Young nel 2000, ha vinto a Montecarlo la prima edizione del World Entrepreneur of the Year Award nel 2001. Nel 2001 la Giuria del Premio ha selezionato Silvano Pedrollo, Presidente Pedrollo, quale Vincitore Nazionale. Nel 2002 è stata la volta di Mario Moretti Polegato, Presidente Geox. Nella foto ritratto a Montecarlo durante la cerimonia del World Entrepreneur of the Year 2003. Nel 2003, è stato proclamato Vincitore Nazionale Nerio Alessandri, Presidente Technogym. Nella foto ritratto a Montecarlo durante la cerimonia del World Entrepreneur of the Year 2004. Andrea Illy, Amministratore Delegato illycaffè, ha invece conquistato il gradino più alto del podio nel 2004. Il 2005 ha visto l’affermazione di Zeno Soave, Presidente Socotherm. Nella foto, Soave ritratto a Montecarlo con Giorgio Mosci, Partner Ernst & Young, durante la cerimonia del World Entrepreneur of the Year 2006. Zeno Soave sarà membro della prestigiosa giuria internazionale che sceglierà il World Entrepreneur of the Year 2007. E NEL 2006… Roberto Tunioli, Vice Presidente Datalogic, Vincitore Nazionale 2006, che rappresenterà l’Italia al World Entrepreneur of the Year 2007. Nella foto, con Pellegrino Libroia, Country Managing Partner Ernst & Young. 5 Vincitore Nazionale Roberto Tunioli Vice Presidente e Amministratore Delegato, Datalogic Sede azienda: Lippo di Calderara (BO) Prodotti/servizi: lettori di codici a barre, palmari wireless ed etichette elettroniche Anno inizio attività: 1972 Imprenditore al vertice dal: 1993 Roberto Tunioli nasce a Bologna nel 1958, è coniugato, con un figlio. Conseguito il diploma di ragioneria, lavora dal 1979 al 1985 presso il Credito Romagnolo di Bologna, dove si occupa della gestione e negoziazione titoli con la Borsa Valori, nonché di private banking e dell’area commerciale in qualità di responsabile di filiale. Successivamente, dopo una breve esperienza come promotore finanziario presso la Dival S.p.A., diventa nel 1993 Vice Presidente e Amministratore Delegato di Datalogic S.p.A. Nata nel 1972 per la progettazione, la produzione e la commercializzazione di sensori fotoelettrici per applicazioni industriali, Datalogic è oggi il maggiore produttore europeo ed uno dei principali nel mondo di lettori di codice a barre, di mobile computer per la raccolta dati e di sistemi a tecnologia RFID. Infatti, a partire dalla metà degli anni Settanta, quando venne progettato e realizzato il primo lettore di codice a barre industriale in Europa, l’attività di progettazione, produzione e vendita di lettori di codici a barre, terminali portatili per la raccolta e la trasmissione di dati e sistemi di identificazione in radiofrequenza è divenuta sempre più importante fino a consentire a Datalogic di posizionarsi fra i protagonisti sul mercato mondiale di riferimento. L’evoluzione dal sensore fotoelettrico alla tecnologia del codice a barre è stata molto significativa: infatti, mentre i sensori fotoelettrici consentono di raccogliere un’informazione esclusivamente in una logica on/off (il contenuto informativo è pertanto ridotto al minimo), l’impiego della tecnologia del bar code consente di incrementare esponenzialmente la quantità di informazioni rilevabili, con evidenti vantaggi in termini di possibili applicazioni. I risultati conseguiti sin dai primi anni di attività nella produzione di sensori fotoelettrici hanno consentito a Datalogic di destinare notevoli risorse umane e finanziarie allo sviluppo della tecnologia del bar code per utilizzi di tipo industriale. A metà degli anni Ottanta, si avvia il processo che porterà alla creazione di due aree di attività distinte ed autonome: la prima legata alla produzione e commercializzazione di sensori fotoelettrici, la seconda operativa nella progettazione, produzione e commercializzazione di lettori di codice a barre per utilizzi industriali. Il Gruppo Datalogic dedica significative risorse finanziarie ed umane all’attività di ricerca e sviluppo, investendo circa l’8% del fatturato ed avvalendosi della collaborazione di oltre 140 ingegneri, im- 6 pegnati sia nella ricerca di base che nella ingegnerizzazione di nuovi prodotti. A testimonianza dell’attenzione rivolta all’evoluzione tecnologica, il gruppo ha all’attivo diversi rapporti di collaborazione con prestigiosi istituti di ricerca ed importanti partner tecnologici italiani e internazionali. Dal 1994 è addirittura dotata di un ufficio brevetti interno che vanta al momento la bellezza di 200 brevetti per invenzione industriale. Questa importante struttura di ricerca e sviluppo ha favorito la nascita di innovazioni significative come Shopevolution, sistema di self scanning che permette ai clienti finali dei supermercati, tramite un lettore portatile di codici a barre, di registrare l’acquisto di tutti i prodotti consentendo il pagamento automatico di quanto acquistato. Shopevolution è prodotto presso il nuovissimo stabilimento di Quinto di Treviso inaugurato nel 2004 ed è già adottato in Italia nelle principali catene di grande distribuzione per un totale di 40 punti vendita. Oltre alla ricerca di continue innovazioni tecnologiche, Datalogic persegue anche, fin dai primi anni di attività, un continuo processo di internazionalizzazione. Dal 1974 ad oggi sono state, infatti, costituite diverse società commerciali in Europa: prima in Germania ed in Francia, poi in Svezia ed in Inghilterra, mentre nel 1978 è stata costituita una società commerciale negli Stati Uniti. A partire dagli inizi degli anni novanta Datalogic inizia ad espandersi anche nei mercati asiatici, costituendo dapprima una filiale australiana e, qualche anno dopo, la filiale giapponese in joint venture con la società Izumi. Nel marzo 2001 avviene la quotazione al Nuovo Mercato della Borsa di Milano, a seguito della quale il gruppo continua a crescere, non solo in termini di innovazione di prodotto ma anche da un punto di vista commerciale. Nell’ottobre 2005, Roberto Tunioli conduce in porto la più importante acquisizione dell’azienda bolognese e diventa protagonista dell’evento finanziario dell’anno: Datalogic compra Psc per 200 milioni di dollari e raddoppia il fatturato. Ora le due società insieme hanno in mano 600 brevetti internazionali: su un fatturato totale di circa 400 milioni di euro a fine 2005, ne investono 30 in ricerca, con circa 300 ingegneri su quasi 2mila dipendenti. Complessivamente il nuovo Gruppo, nel campo dei lettori dei codici a barre, è ora al terzo posto assoluto nel globo. Roberto Tunioli 7 Vincitore Categoria Global Francesco Casoli Presidente Esecutivo, Gruppo Elica Sede Azienda: Fabriano (AN) Prodotti/Servizi: cappe per cucine Anno inizio attività:1970 Imprenditore al vertice dal: 1990 Francesco Casoli, nato a Senigallia 45 anni fa, vive a Fabriano ed è padre di tre bambini. Nel 1978 muore prematuramente il padre Ermanno e Francesco, ad appena 17 anni, entra nell’azienda fondata 8 anni prima: contava allora 130 dipendenti e un fatturato di 3,5 miliardi di lire. Nel 1990 Francesco diventa Amministratore Delegato. Nel marzo 2006, con l’elezione a Senatore della Repubblica Italiana, decide di assumere la carica di Presidente Esecutivo e affidare il ruolo di CEO all’ex direttore generale, continuando però ad essere presente in azienda e operando per la crescita del Gruppo. Casoli è appassionato di arti visive e nuovi linguaggi multimediali: dal ‘98 a Serra San Quirico (AN) promuove il Premio Internazionale d’Arte Contemporanea Ermanno Casoli, giunto quest’anno alla sua nona edizione, dedicato al rapporto tra uomo e tecnologia. Nel ‘99, Elica è giunta alla finale al Premio Guggenheim Impresa & Cultura a Venezia, con il progetto “Elica per l'arte”. Sue grandi passioni sono la bicicletta, il volo, il mare e lo sport in generale: ha vinto una regata in barca a vela intorno al mondo nel 1992, ha attraversato a piedi il Polo Nord nel ’96, possiede il brevetto di pilota d’aliante. Gruppo Elica è il primo gruppo al mondo nella produzione di cappe aspiranti per cucina, con 5 milioni di pezzi prodotti, un fatturato consolidato di 350 milioni di euro e il 51% della quota del mercato europeo. Gruppo Elica nasce nel 2000 con le acquisizioni, che ne hanno esteso l’attività in vari settori: oltre a quello delle cappe aspiranti, con AirForce, JetAir Fox e Turboair, anche a quello dei motori elettrici con Fime, dell’elettronica con la collegata Roal Electronics e della lavorazione dell’acciaio. Gruppo Elica, dal 10 novembre di quest’anno, è quotata nel segmento STAR di Borsa Italiana, una scelta motivata dalla voglia di accrescere la propria competitività e rafforzare la leadership mondiale. Dal 1970, Elica ha compiuto un costante percorso evolutivo. Con l’ingresso di Francesco, Elica è arrivata a rifornire i più importanti produttori di elettrodomestici al mondo, da una produzione inizialmente destinata al mercato italiano. Fattori principali di successo sono stati la capacità di innovare drasticamente l’immagine della cappa aspirante e di attuare un programma ambizioso di presenza e di crescita nel mondo. Grazie alla politica di investimenti di Elica, oggi la cappa non è più un accessorio ma un elemento d’arredo - apprezzato per design, ricercatezza dei materiali ed uso di tecnologie avanzate - in grado di dare un’impronta di forte personalità alla cucina. 8 La creazione di Elica Collection risponde, per esempio, ad una logica di rafforzamento del brand e di posizionamento nel mercato di alta/altissima gamma: grazie alla collaborazione con David Lewis, designer di Bang & Olufsen, e alle sue provocatorie e innovative proposte, la cappa Elica è diventata fulcro dell’arredo cucina. Nel 2004 nasce OM, prodotto di punta di Elica Collection: è una cappa dalla forma rivoluzionaria, un pannello perpendicolare al piano cottura, che diventa quasi un quadro da personalizzare con colori e immagini della propria fantasia. Pochi mesi dopo nasce anche Evolution, sistema per il trattamento dell’aria che racchiude tutta la tecnologia della cappa in un cilindro d’acciaio dalle dimensioni ridotte. In pratica, la cappa si cela sotto le vesti di una lampada dalle forme più varie, aprendo la strada al suo futuro: uscire dalla cucina per conquistare nuovi spazi nella casa. Ma, come detto, l’altro concetto chiave di Elica è crescita nel mondo. Nel 2002, nasce la joint venture con Fuji, leader nelle cappe aspiranti in Giappone: debutta così Ariafina, brand di riferimento per il mercato delle cappe d’alta gamma nel Paese del Sol Levante. I modelli “Simona” e “Orizzonte” di Ariafina sono stati insigniti del prestigioso riconoscimento internazionale Good Design Award, rispettivamente nel 2003 e nel 2004. Uno show room Ariafina è presente nella principale via della moda di Osaka. Sul versante occidentale, Elica ha un accordo di co-branding con Zephyr, importante distributore USA, con cui ha aperto uno show room a San Francisco, nel Design Center di Alameda Street. In Messico è stato inaugurato un nuovo stabilimento Elica che servirà i clienti degli Stati Uniti, ma potrà rispondere anche alla domanda dell’intero continente americano: a pieno regime, vi lavoreranno oltre 500 persone, con una produzione di circa 500.000 pezzi l’anno. Elica attua così una politica di crescita mediante produzione local to local, con riflessi positivi sulla qualità del servizio al cliente e con ricadute significative per l’economia delle aree scelte. Con Fime, operatore italiano del settore meccanico ed elettromeccanico, il Gruppo Elica ha aperto un proprio stabilimento in Polonia, paese industriale ad alto potenziale: dal 2005 Fime Polska produce motori elettrici in prevalenza destinati agli elettrodomestici (frigoriferi, caldaie e cappe aspiranti) e nell’ottobre di quest’anno è stata inaugurata una nuova e funzionale sede. Il Gruppo Elica punta, infine, a sviluppare la formazione multiculturale favorendo lo scambio di dipendenti tra le diverse aziende del gruppo in Italia e nel mondo. Francesco Casoli 9 Vincitore Categoria Innovation Franco Stefani Presidente, System Sede Azienda: Fiorano Modenese (MO) Prodotti/Servizi: automazione industriale per l’industria ceramica Anno inizio attività:1970 Imprenditore al vertice dal: 1970 Franco Stefani muove i primi passi nel mondo della ceramica già in giovane età, quando, impiegato presso l’azienda Marazzi, sperimenta i primi sistemi elettronici applicati all’automazione. A soli 21 anni di età inizia la sua prima avventura imprenditoriale: la COEMSS, Costruzioni Elettromeccaniche Stefani Sassuolo. Nel 1970 fonda la System S.p.A. nella quale ricopre, attualmente, il ruolo di Presidente. E’ Stefani a lanciare, all’età di 60 anni, una nuova sfida per il mercato: Lamina, un innovativo processo produttivo che propone nuovi standard di trasformazione della ceramica. Agli impegni imprenditoriali, Stefani affianca, negli anni, importanti riconoscimenti di carattere istituzionale. Già consigliere della Giunta dell’Unione Industriale di Modena, ricopre dal 2000 al 2004, la carica di presidente ACIMAC, Associazione Costruttori Italiani di Macchine per la Ceramica. Dopo aver conseguito diversi riconoscimenti tra i quali: il “Premio Innovazione” dall’International Academy of Ceramics, la presidenza del Comitato Locale di Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia di Unicredit Italiano, Stefani viene nominato, nel 2005, Cavaliere del lavoro dal Presidente della Repubblica Ciampi. Attualmente System S.p.A. comprende tre divisioni operative: System Ceramics, System Logistics e System Electronics. System Ceramics rappresenta il core business dell’azienda con la produzione di macchine e impianti ad alto contenuto innovativo per l’industria ceramica. Operativa da quasi 35 anni ha conquistato la leadership internazionale nel campo della decorazione e delle automazioni per ceramica. L’intensa attività di ricerca, da parte di System Ceramics culmina nel 1994, con l’avvento di Rotocolor, il sistema di decorazione che ha saputo interpretare le esigenze di un mercato crescente e soprattutto anticipare le tendenze future dello sviluppo ceramico. La divisione System Logistics, nasce nel 1986 come System CMA specializzata nella realizzazione di sistemi automatici e di movimentazione per diversi settori industriali. L’affermazione del marchio System Logistics e della sua attività nel settore della logistica integrata si deve al lancio del primo magazzino verticale automatico, Modula, nel 1987. La gamma di prodotti si estende negli anni fino a soddisfare ogni esigenza logistica e fino alla più recente innovazione: il distributore automatico a sviluppo orizzontale Cube. Oggi System Logi- 10 stics si propone sul mercato come partner d’impresa in grado di progettare e realizzare impianti completi per la gestione del flusso logistico delle merci all'interno di sistemi produttivi-distributivi aziendali, offrendo soluzioni su misura per ogni settore merceologico. La filosofia dell’azienda, orientata al cliente, mira a svolgere un’adeguata attività di consulenza e co-design per contribuire con le proprie tecnologie a massimizzare il valore riconosciuto ad un prodotto e/o servizio. L’attività di System Logistics si svolge in totale sinergia con le altre due divisioni del gruppo, progettando e realizzando al proprio interno macchine, hardware e software. I settori di applicazione dei prodotti System Logistics sono molteplici ed in poco più di dieci anni di attività, l’azienda conta tra le sue referenze marchi illustri quali Benetton e Acqua San Benedetto. L’ultima divisione System Electronics offre soluzioni avanzate per il controllo industriale dell’integrazione in fabbrica. Creata inizialmente per sviluppare, in autonomia, software e hardware da integrare alla gamma di prodotti e servizi per l’automazione industriale, oggi System Electronics si colloca a livelli alti del mercato con un’offerta che comprende: controllori industriali, moduli di input-output remoti a terminali di interfaccia uomo-macchina. Per garantire un efficiente supporto tecnico e commerciale sui principali mercati internazionali, System è presente, con le sue sedi, in 18 paesi del mondo: Argentina, Brasile, Cina, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Francia, India, Indonesia, Messico, Polonia, Singapore, Spagna, Tailandia, Turchia, Russia, USA e Vietnam. Il gruppo System impiega in totale oltre 700 dipendenti. Negli ultimi anni System ha intensificato l’attività di sponsorship in accordo con aziende produttrici di grande fama nel mondo dello sport, tra cui Aprilia e Fila: con quest’ultima, System ha corso alla maratona di New York riportando ben due vittorie. Altre soddisfazioni sono state ottenute sponsorizzando lo Ski World Cup 2001-2002 e alcuni importanti concorsi ippici. Da qualche anno, inoltre, System partecipa in qualità di sponsor alla Maratona Ferrari. La presenza pubblicitaria di System sulle principali riviste specializzate è il risultato di attente pianificazioni e di un’ accurata analisi di marketing volta ad individuare il giusto equilibrio fra contenuto creativo e completezza di informazione. Franco Stefani 11 Vincitore Categoria Finance Roberto Siagri Presidente, Eurotech Sede azienda: Amaro (UD) Prodotti/Servizi: ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di computer miniaturizzati (NanoPC) e di computer ad elevata capacità di calcolo (HPC) Anno inizio attività: 1992 Imprenditore al vertice dal: 1992 Roberto Siagri nasce nel 1960 a Motta di Livenza, Treviso. Laureato in fisica presso l’Università degli Studi di Trieste. Nel 1992 fonda insieme ad altri 5 soci Eurotech S.p.A. nella quale ricopre il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato occupandosi di pianificazione strategica e nuove opportunità di business. Siagri è membro del comitato strategico di Eurotech France S.a.S., membro del Board of Director di Parvus Corporation, chairman del Board of Director di Eurotech Finland Oy e membro del consiglio di amministrazione di IPS S.r.l. e di Nice S.p.A., recentemente quotatasi al segmento STAR della Borsa di Milano. Eurotech nasce dall’intuizione dei suoi fondatori di miniaturizzare il Personal Computer per ampliarne le possibilità di utilizzo. La missione di Eurotech è di integrare lo stato dell’arte delle tecnologie computazionali in soluzioni miniaturizzate e facili da usare, capaci di rendere la vita di ogni giorno migliore, più sicura e più confortevole. Lavorando su questi paradigmi il gruppo Eurotech è diventato in breve tempo uno dei leader mondiali nel settore dell’alta tecnologia per la miniaturizzazione di computer (NanoPC) e di computer ad elevata capacità di calcolo (HPC). Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, infatti, la tecnologia dei Personal Computer si sviluppa tanto da permetterle di entrare in mercati che sino ad allora erano dominati da calcolatori basati su tecnologie diverse. La storia del Gruppo Eurotech può essere riassunta in diverse fasi che ne hanno segnato le tappe dello sviluppo. Dalla fondazione al 1994 Eurotech è una vera e propria “fabbrica delle idee”, fucina di innovazione, che inizia a realizzare i primi embedded computer. Dal 1995 al 2000 la società passa dalla dimensione di laboratorio ad industria. Nel 1998 viene fondata Neuricam S.p.A., spin-off dell’IRST di Trento. Nel 1999 inizia la collaborazione con l’INFN per lo studio della terza generazione del supercomputer APE. Tra il 2001 e il 2004, la società inizia il processo di internazionalizzazione. Nel 2001, per sostenere la crescita del gruppo, entra nella compagine societaria Banca Gesfid, che insieme a Friulia sottoscrive, con un’operazione di Private Equity, un aumento di capitale pari a 3,7 milioni di euro. Nel 2002 IPS, azienda attiva nello sviluppo di interfacce intelligenti uomo/macchina per applicazioni industriali entra a far parte del gruppo. Nel 2003 viene acquisita Parvus Corporation (USA), azienda con una forte penetrazione nel settore della difesa e della "homeland security". Nel 2004 prosegue la strategia di internazio- 12 nalizzazione del gruppo attraverso l’acquisizione della francese Erim Développement S.a.S., oggi denominata Eurotech France, e della finlandese Vikerkaar Oy, oggi denominata Eurotech Finland Oy. Per finanziare l’ulteriore crescita e il proseguimento dell’espansione internazionale, Eurotech, nel novembre del 2005, conclude con successo la quotazione in borsa sul segmento STAR raccogliendo circa 26 milioni di euro in aumento di capitale. Il gruppo reinveste come anticipato durante l’IPO il capitale nella crescita per linee esterne e il 1 aprile 2006 acquista il 100% del gruppo Arcom. A giugno del 2006 il Consiglio di Amministrazione Eurotech delibera un aumento di capitale che porta nelle casse della società 109 milioni di euro. Eurotech opera nei settori dei NanoPC (sistemi embedded, network appliance, sistemi di visione e computer indossabili) e del supercalcolo. Nell'ambito dei sistemi embedded, il gruppo Eurotech è attivamente impegnato nel realizzare dispositivi intelligenti, robusti ed affidabili, diffusi su grandissima scala. Ha realizzato le “scatole nere” per il controllo delle flotte di mezzi pubblici urbani in molte città europee. Questi NanoPC costituiscono i blocchi tecnologici di base necessari per dotare di “intelligenza” i mezzi di trasporto pubblico quali autobus, metropolitane, treni e aerei. Una delle applicazioni più avanzate progettate da Eurotech è il computer indossabile “hands free”. Un piccolo dispositivo da polso o da cintura, intelligente, con tutte le funzioni di un normale computer, capace di operare in condizioni difficili grazie a batterie di lunga durata. Altro importante ambito di attività del gruppo è rappresentato dal High performance computing. I supercomputer sono macchine parallele, che mettono a disposizione una potenza di calcolo di decine di TeraFlops, utilizzabili per applicazioni scientifiche e industriali. Le strutture di supercalcolo, realizzate anche in collaborazione con i principali enti di ricerca italiani ed europei, si stanno rivelando indispensabili per esplorazioni nel settore delle nano e delle biotecnologie, della fisica e della meteorologia, e sono in grado di analizzare i modelli matematici più complessi. Oltre ad una costante attenzione riposta nella ricerca, Eurotech ha adottato un’attenta gestione finanziaria che attraverso le diverse operazioni di crescita ed internazionalizzazione le hanno permesso oggi di essere un gruppo internazionale con un elevato tasso di crescita ed una forte connotazione innovativa. Roberto Siagri 13 Vincitore Categoria Communication Marcello Binda Amministratore Delegato, Gruppo Binda Sede azienda: Milano Prodotti/Servizi: orologi, gioielli, accessori personali Anno inizio attività: 1906 Imprenditore al vertice dal: 1996 Marcello Binda, 46 anni, è il protagonista di una bella storia italiana che da 100 anni, attraverso il lavoro di tre generazioni ha consolidato e rilanciato il nome dell’orologeria italiana nel mondo. Insieme al fratello Simone è dal 1996 amministratore delegato dell’azienda fondata nel 1906 dal nonno, Innocente Binda. In azienda, Marcello Binda, ha percorso tutte le tappe. Oggi nella sua veste di Amministratore Delegato è anche Direttore Stile e si occupa dell’ideazione dei prodotti e della comunicazione. Marcello Binda è l’artefice indiscusso del successo dei marchi del Gruppo Binda nel mondo, grazie a forti e coraggiosi investimenti sia al fine di innovare profondamente il design dei prodotti, così da renderli affidabili, di tendenza ed innovativi, che di definire uno stile di comunicazione diverso e graffiante. Cio’ è stato possibile grazie alla personalità di Marcello Binda e alla sua capacità di dare un’anima ai propri prodotti disegnando orologi all’avanguardia non solo tecnologicamente (eredità questa presente nel DNA di Binda) ma anche nel design, tali da diventare veri e propri gioielli apprezzati ed ammirati e da consentire la definizione di accordi con le più importanti case di orologeria (Seiko), di moda (D&G) e di abbigliamento ed attrezzature sportive (NIKE). Il Gruppo Binda nasce nel 1906 quando Innocente Binda apre una piccola bottega di orologeria a Besozzo (piccolo centro sul Lago Maggiore). Nel 1932 inizia la vendita di orologi a marchio Wyler Vetta (ora Wyler Genéve) che si contraddistinguono da subito per lo stile, ma ancora di più per la qualità dell’innovazione tecnologica: gli orologi sono infatti dotati del bilanciere “Incaflex”, un sistema brevettato rivoluzionario per l’epoca perché ammortizza gli urti e permette un uso disinvolto e funzionale dell’accessorio. Nel giro di pochi anni si manifesta la capacità dell’azienda di evolversi e di esprimere i propri caratteri distintivi non solo attraverso una costante innovazione tecnologica, ma anche nella felice anticipazione di trend e strategie di mercato. Nel 1942 debutta il primo orologio a marchio Breil che si caratterizza subito per la ricerca estetica. Negli anni prende forma quello che oggi è “il pensiero e lo stile Breil”, caratterizzato da prodotti dotati di una forte personalità, espressione di un design raffinato e d’avanguardia, prettamente italiano. Il risultato è una gamma di orologi che comprende modelli maschili, femminili e unisex concepiti per essere molto più che semplici accessori, ma parte integrante e quindi espressioni della personalità di chi li indossa. Gli anni ’90 vedono l’avvicendamento al vertice del Gruppo di famiglia dei fratelli Simone e Marcello, che rappresentano la terza generazione di Binda dopo il fondatore, Innocente, e l’attuale Presidente, Mario Binda. 14 L’essere passati attraverso tanti storici cambiamenti di costume e di gusto ha rafforzato la volontà di Binda di confrontarsi con pubblici e mercati diversi, senza temere la sfida dell’internazionalizzazione. Non è quindi un caso se nel 2000 il Gruppo celebra il prestigioso ingresso nel mondo della moda con la produzione e la distribuzione internazionale del marchio D&G Dolce & Gabbana Time (supportato nel 2001 dalla nascita della divisione Export), seguito l’anno successivo dalla prima importante sfida verso la diversificazione del marchio Breil con la nascita di Breil Stones, prima e originale collezione di gioielli in acciaio. Il 2005 è l’anno dell’internazionalizzazione: una joint venture spagnola a Barcellona, una filiale americana a Miami e una tedesca a Monaco. Binda sbarca anche in Cina con una propria sede. Due nuovi marchi vengono lanciati sul mercato, le linee D&G Jewels e Trudi Jewels. Nel 2006, per affrontare la complessità di mercati fortemente dinamici, viene creata la holding Binda S.p.A. a cui fanno capo Binda Italia S.r.l. e Binda Retail S.r.l. Attualmente il Gruppo Binda impegna oltre 250 persone e vanta marchi prestigiosi come Wyler Genéve, Breil, Tribe by Breil, D&G Time, D&G Jewels, Trudi Jewels, Nike Timing, Seiko, Lorus e i telefoni cellulari d’alta gamma Vertu. Il successo di Binda nell’arco del suo secolo di storia passa anche attraverso una particolare sensibilità per la comunicazione. Già negli anni Trenta, Innocente Binda aveva intuito le potenzialità di un approccio creativo alla pubblicità e per dimostrare l’affidabilità e la resistenza dei prodotti Wyler Vetta fece lanciare alcuni orologi dotati di movimento Incaflex dalla cima della Tour Eiffel. Il perfetto funzionamento del movimento, dopo un salto di trecento metri, si trasformò nel primo caso pubblicitario della storia dell’azienda. La forte capacità innovativa dell’approccio e del messaggio Binda ha segnato nel tempo la relazione tra marchio, settore e media, così come la scelta dei propri partner, tra cui gli stilisti Dolce & Gabbana, con i quali Binda condivide la medesima sensibilità e lo stesso intuito per le campagne creative e dal forte impatto emotivo. Nel 1994 si fissa indelebilmente nella mente dei consumatori il claim: “Toglietemi tutto, ma non il mio Breil”, poi evolutosi in “Don’t touch my Breil”, a sostegno della diffusione del marchio a livello internazionale e, nel settembre 2006, in “Bad Girls go Breil”, per rappresentare una donna seduttrice che, nel linguaggio tipico del brand milanese, flirta con la vita e con il mondo. Una donna trasformista e mai prevedibile, che non segue gli stili: li crea. Marcello Binda 15 Vincitore Categoria Quality of Life Giuseppe Pasini Giovanni Pasini Presidente, Feralpi Holding Imprenditore al vertice dal: 1983 Consigliere Delegato, Feralpi Holding Imprenditore al vertice dal: 1990 Sede azienda: Lonato (BS) Prodotti/Servizi: settore siderurgico, ecologico-ambientale, energetico, ittico e finanziario. Anno inizio attività: 1968 Giuseppe Pasini nasce a Odolo, in Provincia di Brescia, nel 1961. Nel 1979 affianca il padre Carlo nell’azienda di famiglia, la Feralpi Siderurgica, fondata nel 1968 insieme ad altri soci. Nel 1983, a seguito della prematura scomparsa del padre, viene nominato Consigliere Delegato della società mentre oggi è il Presidente di Feralpi Holding. Dal dicembre 2001 è Presidente di Federacciai, la Federazione delle Imprese Siderurgiche Italiane, carica riconfermata nel giugno del 2006 per il terzo mandato consecutivo. Giovanni Pasini nasce a Odolo, in provincia di Brescia, nel 1964. Nel 1989 si laurea in Ingegneria Gestionale, con una tesi che analizza come caso aziendale l’attività di famiglia. Dal 1988 al 1990 lavora presso una consociata tedesca di Feralpi e in questi anni entra a far parte del Consiglio di Amministrazione della capogruppo. Nel 1990 è assunto come dirigente da Feralpi, dove sovrintende e collabora direttamente in numerose funzioni aziendali fra le quali quella connessa alla ottimizzazione delle risorse energetiche, la funzione ambiente, quella per la valutazione e realizzazione degli investimenti, l’organizzazione, la ricerca e sviluppo e la gestione delle partecipazioni. Oggi ricopre la carica di Consigliere Delegato di Feralpi Holding. Feralpi Siderurgica S.p.A., fondata nel 1968 da Carlo Pasini, a Lonato in provincia di Brescia, ha sviluppato in quarant’anni la propria attività principalmente nella siderurgia al servizio dell’edilizia, diversificandola in seguito in altri settori quali l’ambiente, l’ecologia, l’energia, la finanza e l’ittica. Nel settore siderurgico lo sviluppo programmato ha portato all’acquisizione di importanti società sia in Italia che nel resto d’Europa e oggi il Gruppo, con a capo Feralpi Holding S.p.A., è presente in cinque paesi europei: Italia, Germania, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania. Con oltre 2.700 addetti, una produzione di oltre 2.500.000 tonnellate/anno di prodotti finiti e con un fatturato consolidato nel 2005 di circa 900 milioni di euro, il Gruppo si colloca oggi fra i maggiori e più qualificati produttori europei del settore. La strategia aziendale si è sviluppata attraverso diversificazioni in altri comparti produttivi come lo smaltimento dei rifiuti industriali, settori finanziari, energetici e industria ittica. La società si è caratterizzata negli anni per aver sviluppato un processo produttivo dell'acciaio basato sulla fusione di rottami ferrosi ad opera di forni elettrici ad arco. Oggigiorno la produzione di acciaio ricavato dal rottame di ferro è divenuta di estrema attualità, per via della salvaguardia dell'ecosistema; di fatto questo processo non comporta la deturpazione del suolo connessa ad attività estrat- 16 tive e ricicla scarti ferrosi che di norma hanno un forte impatto ambientale. Tuttavia l’utilizzo del rottame ferroso porta, a sua volta, alla creazione di rifiuti di vario genere, derivanti ad esempio dalle attività di trattamento e selezione del materiale da impiegare nel processo di fabbricazione dell’acciaio. Per porre una soluzione a questo problema la società ha messo a punto, nello stabilimento di Lonato, un impianto di frantumazione che tratta le carrozzerie di veicoli fuori uso e che da essi origina cascame, comunemente detto “car-fluff”, costituito di materiali come gomma, plastica, vetro e materiali non ferrosi. Dei diversi rifiuti ottenuti dal processo siderurgico alcuni vengono avviati ad impianti tecnologicamente attrezzati ed autorizzati a svolgere attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero dei materiali, mentre altri rifiuti, come il fluff, vengono gestiti, efficacemente ed in pieno rispetto dell’ambiente, mediante discarica controllata. Il processo siderurgico dell’azienda richiede grandi quantitativi di acqua, utilizzata per il raffreddamento del ciclo di produzione dell’acciaio. Un esempio degno di nota del recupero delle risorse idriche proviene dallo stabilimento delle Acciaierie di Calvisano. Al suo interno, infatti, uno scambiatore di calore a piastre oltre a minimizzare le perdite per evaporazione, consente di cedere l’energia termica posseduta dalle acque di raffreddamento dell’impianto siderurgico all’acqua delle vasche del vicino impianto di allevamento ittico. La Società Agroittica Lombarda S.p.A., il cui presidente è Giovanni Pasini, è partecipata da Faeco S.p.A. a sua volta controllata da Feralpi Holding S.p.A., è stata fondata negli anni ’70 e si trova proprio nelle vicinanze dello stabilimento. Il caviale prodotto dalla Società Agroittica Lombarda S.p.A, conosciuto con il marchio di Calvisius e Calvisius Elite, divenuto un marchio di punta del “food made in Italy” e apprezzato a livello internazionale, richiede un ciclo di produzione di almeno 12 anni durante i quali gli storioni vengono costantemente monitorati per consentire la completa tracciabilità del prodotto: una garanzia fondamentale nei confronti del consumatore. Attualmente Agroittica vanta una produzione di caviale proveniente da storioni allevati in cattività, pari a 24 tonnellate annue su 50 di produzione mondiale complessiva. Quest’attività è stata in grado di offrire un fondamentale apporto all’ambiente contribuendo, attraverso l’allevamento dello storione, ad evitare l’estinzione di questa specie protetta dal CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora). Alla luce di ciò appare evidente come il settore ittico abbia rappresentato per Feralpi un modo utile, originale e profondamente vantaggioso per tutelare attivamente il nostro ecosistema. Giuseppe e Giovanni Pasini 17 Finalisti Categoria Global Elio Fernando Stroppiana Presidente, Mondo Sede Azienda: Alba (CN) Prodotti/Servizi: pavimentazioni sportive e civili, palloni Anno inizio attività: 1948 Imprenditore al vertice dal: 1948 Elio Fernando Stroppiana, piemontese di Alba, 68 anni, entra nell’azienda familiare, subito dopo il diploma in disegno tecnico industriale, cui dà forte impulso verso l’ingegnerizzazione e l’internazionalizzazione, grazie a vena creativa e volontà d’innovazione. Dal ‘99 Cavaliere della Repubblica, è ideatore di numerosi brevetti industriali. L’azienda ha infatti depositato, nell’arco della sua storia, ben 211 brevetti e registrato 156 marchi. Mondo - fondata nel ‘48 da Edmondo, padre di Elio e Ferruccio - produce palloni e pavimentazioni in gomma per uso civile, industriale e sportivo. Il Gruppo Mondo ha oltre 1000 dipendenti, un fatturato aggregato di 316 milioni di euro, un export pari al 62%, undici unità produttive tra Italia, Spagna, Lussemburgo, Canada e Svizzera. Nel 2006 ha aperto uno stabili- Alberto Zamperla Presidente e Amministratore Delegato, Antonio Zamperla Sede azienda: Altavilla Vicentina (VI) Prodotti /Servizi: progettazione e costruzione attrezzature per parchi divertimento Anno inizio attività: 1966 Imprenditore al vertice dal: 1987 Alberto Zamperla, 55 anni, nato a Pieve di Soligo (TV), entra nel ‘72 nell’azienda familiare come responsabile ufficio vendite. Nel ‘76 si trasferisce a Montreal per aprire un ufficio vendite e un magazzino ricambi. Nel ‘94, alla morte del padre, diviene Presidente, mantenendo funzione di direttore vendite. Zamperla è membro delle principali associazioni internazionali e dei comitati direttivi del settore ed è stato presidente dell’Associazione Europea dei Costruttori di Giostre. 18 mento di 30.000 mq in Cina, che costruirà gli impianti di Pechino 2008 per poi coprire le esigenze dell’intero Far East. Mondo collabora con le Università di Harvard, Calgary e i Politecnici di Milano e Torino. Il Gruppo opera per un’integrazione totale dei suoi prodotti nell’ambiente, con attenzione estrema all’analisi delle materie prime. Ferruccio coinvolge padre e fratello nel progetto della produzione di pavimenti, quando scopre a Torino l’esistenza dei tappetini per auto Pirelli. Nel ‘58 Mondo realizza le prime piastrelle di gomma per palestra. Elio, insieme a un chimico, lavora da autodidatta nel laboratorio di ricerca. Per conto terzi Mondo produce gadget che si trasformano - con le licenze Disney e Mattel - in giocattoli di gomma venduti in proprio. Negli anni ’70, alle “tradizionali” attività delle pavimentazioni per lo sport e dei giocattoli di gomma, si aggiunge Mondomarine che produce yacht da diporto. Nel ‘76 Mondo costruisce gli impianti per le Olimpiadi di Montreal, la prima delle “loro” 8 Olimpiadi consecutive. Dopo le piste all’aperto, arrivano le indoor con un rivoluzionario sistema a pannelli modulari prefabbricati e a inclinazione variabile; quindi i manti sintetici per calcio e tennis, fino a Mondoturf-Ecofill: l’erba sintetica d’ultima generazione con caratteristiche uguali a quella naturale. Antonio Zamperla S.p.A., con un fatturato di circa 37 milioni di euro e il 98% di esportazioni, è uno dei primi cinque produttori mondiali di giostre, con clienti prestigiosi come Disney, MCA Universal Studios, Warner Bros, Paramount, Six Flags e Lego. L’azienda ha sede in Italia, concessionari di vendita in USA e Corea, società controllate con stabilimenti produttivi o uffici vendita in Russia, Filippine, Bielorussia e Cina. Il fondatore della società, Antonio Zamperla, fu nel 2005 il primo italiano a entrare nella IAAPA Hall of Fame, a fianco dei più grandi personaggi dell'industria del divertimento. L’azienda, nata nel primo ‘900 con la conduzione di un circo equestre, approda negli anni ’60 alla produzione artigianale di giostre: autoscontro, miniscooter, go-kart viaggiante, pugnometri provaforza e così via. Alla fine degli anni ‘70, intraprende un cammino che la porterà, da un’unità produttiva di 2000 mq e 50 dipendenti, agli attuali 9600 mq, 140 dipendenti e un indotto di circa 200 persone. Nel 1988 l’azienda realizza sette attrazioni su dodici per EuroDisney a Parigi. Punti di forza dell’azienda sono l’ufficio artistico e quello tecnico: l’uno “tematizza” le attrazioni con nuovi soggetti e colori; l’altro “inventa”, progetta e verifica, da un punto di vista strutturale e dinamico, macchine complesse. Finalisti Categoria Innovation Pierino Persico Presidente, Persico Sede azienda: Nembro (BG) Prodotti/Servizi: progettazione, costruzione e commercializzazione di modelli e stampi per i settori automotive, rotazionale e nautico e di macchinari, impianti e sistemi di automazione industriale Anno inizio attività: 1976 Imprenditore al vertice dal: 1976 Pierino Persico nasce l’8 ottobre 1947 ad Albino, nella Valle Seriana in provincia di Bergamo. Dopo un’esperienza nel settore della modelleria del legno, Persico fonda la sua azienda nel 1976. Nel 1980 rileva un capannone nell'area della ex Cartiera Pesenti. È all’interno di questo stabilimento che negli anni l’attività cresce e si sviluppa fino a diventare l'azienda delle attuali dimensioni, assumendo, nel 1987, il nome di Persico S.p.A. La filosofia dell’azienda viene esplicitata nell’investimento costante in nuove tecnologie di processo e prodotto. I modelli di legno che produce vengono impiegati per realizzare stampi per ogni genere di oggetto, dai complementi di arredo agli interni delle automobili, agli scafi delle imbarcazioni. Attualmente la società, con i suoi 200 dipendenti ed un fatturato annuo di 50 milioni di euro, è attiva sia sui Felice Rossini Presidente, Rossini Sede azienda: Rescaldina (MI) Prodotti/Servizi: produzione e commercializzazione di rulli gommati e maniche in materiali compositi per la stampa su imballaggio flessibile. Anno inizio attività: 1928 Imprenditore al vertice dal: 1971 Felice Rossini nasce il 27 settembre 1943 a Milano dove il padre Erminio si era trasferito nel 1928 per avviare una piccola attività artigianale di sellaio. Dal 1971 è amministratore unico della Rossini S.p.A. Dal 1990 al 1994 presiede la carica di presidente dell’Acimga, Associazione Costruttori Macchine da Stampa. Dal 1999 fa parte della giunta nell’Associazione Legnanese Italiana (ALI), organismo territoriale di Confindustria ed è presidente della Sezione Chimica. Nel corso degli anni ’30 l’attività della Rossini S.p.A. inizia a svilupparsi con la produzione di rulli per la stampa in pelle e successivamente in gomma. Ancora oggi, dopo più di 20 anni, la Rossini S.p.A. continua ad essere il leader mondiale nella tecnologia della stampa, (rotocalco e flessografica) con la sua produzione di rulli pressori impiegati su tutti i macchinari di stampa per imballaggio flessibile. E’ stata l’innovazione la molla che ha determinato il successo e che ha consentito all’imprenditore di avviare la crescita internazionale della società. Più di 10 sono i brevetti internazionali di Rossini. La prima delle intuizioni tecnologiche innovative che hanno fatto della Rossini S.p.A. un’azienda leader a livello mondiale e punto di riferi- mercati nazionali che internazionali. La Persico S.p.A. si compone di tre divisioni. La Divisione Automotive opera nel settore delle attrezzature per la produzione dei rivestimenti interni, isolamenti acustici e termici di vetture e veicoli industriali. La Divisione Rotazione fornisce, invece, attrezzature per lo stampaggio rotazionale. Questa attività comprende modelli in legno e resina, stampi in fusione e a Cnc per stampaggio rotazionale, stampi in alluminio rotazionali con dimensioni che spaziano dal flaconcino alla barca, telai in acciaio per stampaggio simultaneo con più stampi sulla stessa macchina, accessori e complementi per stampi rotazionali. È proprio all’interno di questa divisione che è stata brevettata “Leonardo”, la prima macchina rotazionale completamente automatizzata. La terza ed ultima Divisione, quella Nautica, si prefigge lo scopo di seguire l’industria nautica nella fase di progettazione iniziale fino alla costruzione degli stampi. Questo implica la produzione di modelli e stampi destinati alla cantieristica da diporto e nautica sportiva (yacht, barche a vela, catamarani, motoscafi, ecc.) con la possibilità di produrre modelli e stampi in pezzo unico fino a 20 metri di lunghezza, 6 metri di larghezza e 3 metri di altezza. Fondamentale è stata la recente costruzione della barca per il team di Luna Rossa, che ha contribuito ad affermare il nome Persico. mento nel mercato, nasce dall’esigenza di risolvere il problema degli elevati costi di trasporto dovuti alla necessità, da parte del cliente, dell’invio delle anime dei cilindri in fabbrica per rinnovare i rivestimenti in gomma. Ciò limitava l’attività Rossini all’ambito nazionale impedendo, così, lo sviluppo sui mercati internazionali. Felice Rossini progetta, realizza e brevetta nel 1976, il sistema Speedwell Sleeve che permette il rapido cambio del rullo pressore delle macchine da stampa rotocalco. Si tratta di un sistema che permette una radicale riduzione dei tempi e dei costi di gestione e che va a modificare il concetto stesso di macchina rotocalco tanto che i manuali tecnici indicano la specifica “macchina con sistema Rossini”. Oggi la Rossini S.p.A. conta più di 200 dipendenti. Produce oltre 7000 sleeves al mese, con una struttura produttiva articolata su quattro stabilimenti in Italia (Rescaldina e L’Aquila), negli Stati Uniti (Atlanta) e in Spagna (Barcellona), e una struttura commerciale, gestita direttamente, che copre il mercato a livello mondiale con una presenza nei principali paesi europei, negli Stati Uniti, in america latina e in Cina. E’ operativo a partire dalla fine del 2005, presso lo stabilimento spagnolo, un dipartimento dedicato alla produzione di prodotti in fibra di carbonio. 19 Finalisti Categoria Finance Lauro Buoro Presidente, Nice Sede azienda: Oderzo (TV) Prodotti/Servizi: produzione automazioni per cancelli, garage, barriere stradali, tapparelle e tende. Anno inizio attività: 1993 Imprenditore al vertice dal: 1993 Lauro Buoro nasce a Winterthur, in Svizzera, nel 1963. Nel 1993 fonda la Nice S.p.A nella quale ricopre l’incarico di Presidente e Amministratore Delegato. Il core business dell’azienda è rappresentato dalla produzione di sistemi di automazione per cancelli, garage, barriere stradali, tapparelle e tende ad uso residenziale, industriale e per comunità. Fin dall’origine, l’idea vincente è stata la precisa volontà di trasmettere emozioni attraverso il prodotto, dandogli non solo una forma ma anche una “personalità”, disegnando linee che connotino simpatia, grazia e raffinatezza e lo rendano facilmente identificabile. L’attenzione dell’azienda viene rivolta alla produzione di apparecchiature di controllo integrate, cioè complete di motore e sistemi di comando (radiocomandi, ricevitori, centraline, fotocellule), evolute, di Marco Giovannini Presidente e Amministratore Delegato, Guala Closures Sede azienda: Alessandria Prodotti/Servizi: chiusure di sicurezza e alluminio per bevande (superalcolici, vino, olio, acqua) Anno inizio attività: 1954 Imprenditore al vertice dal: 1998 Marco Giovannini nasce a Roma nel 1956 ed inizia il suo percorso professionale dopo una laurea in Ingegneria Nucleare e in Ingegneria Meccanica. Attualmente ricopre la carica di Amministratore Delegato e Presidente di Guala Closures S.p.A. Giovannini entra in Guala Closures nel 1998 e, sotto la sua direzione, il Gruppo conosce il grande sviluppo sia dal punto di vista dell’innovazione che della globalizzazione, portando avanti una filosofia di espansione nei mercati internazionali e sfruttando la leva finanziaria attraverso l’acquisto delle licenze e la creazione di nuovi impianti e stabilimenti all’estero. Guala Closures è tra i principali operatori mondiali 20 minimo ingombro e rapida installazione, che siano soprattutto facili da usare e funzionali per il progettista dell’impianto, l’installatore e l’utilizzatore finale. Proprio la cura per il design permette a Nice di ottenere numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui i premi ricevuti dall’ADI, l’Associazione del Disegno Industriale. Lauro Buoro ha costruito un modello di business unico, caratterizzato, da un lato, dalla centralizzazione delle attività di ricerca & sviluppo, controllo qualità, logistica, design, marketing e comunicazione e, dall’altro, dall’esternalizzazione completa della fase produttiva, affidata a terzisti qualificati, e per la maggior parte ubicati nei pressi della sede centrale. Con una quota di export di oltre l’80% dei ricavi consolidati e un’offerta di prodotti capace di coniugare tecnologia, facilità d’uso, design ed ergonomia, Nice oggi e’ presente in 100 Paesi situati in diverse aree geografiche che vanno dall’Italia all’Europa Occidentale ed Orientale, fino a mercati extraeuropei, quali Cina, Stati Uniti, Medio Oriente e Africa. Nel 2006 Lauro Buoro decide la quotazione in Borsa Italiana dell’azienda e ne segue personalmente tutto l’iter: l’ingresso a Piazza Affari nel segmento Star è un ulteriore successo. attivi nella progettazione, produzione e commercializzazione di chiusure di sicurezza, in plastica o alluminio, per bottiglie di bevande alcoliche e analcoliche come vino, acqua, olio, aceto e prodotti per l’igiene, destinati sia al mercato nazionale che internazionale. Il Gruppo è inoltre attivo nella produzione di preforme e bottiglie in PET (Polietilene Tereftalato). Attraverso la sua produzione il Gruppo si prefigge di fornire soluzioni innovative per la protezione dei prodotti e delle marche dalla contraffazione. Ciò è possibile grazie all’utilizzo di diversi tipi di chiusure, progettate appositamente dall’azienda, come quelle in alluminio, usate in particolar modo per la protezione di bevande alcoliche, olio, alimenti o farmaci. Presente in 12 paesi e 4 continenti, con 21 stabilimenti, il Gruppo impiega circa 2000 dipendenti attraverso le divisioni Closures e PET e si avvale di risorse efficienti e tecnologicamente avanzate, oltre a tecnologie produttive di proprietà. Il Gruppo Guala Closures nasce nel 1954 ad Alessandria ed inizia la propria attività di impresa nel neonato settore dell’industria plastica per iniziativa di Angelo Guala e dei suoi due figli. Il prodotto di successo viene individuato nella chiusura di sicurezza in plastica per bevande alcoliche; nel 1959 viene così concluso il primo contratto con la società Amaro Ramazzotti per la realizzazione di tali chiusure il cui obiettivo era quello di ridurre le contraffazioni del prodotto. Nel corso degli anni ’60 il gruppo amplia il suo portafoglio clienti annoverando nomi tra i quali: Cynar, Buton, Stock e Ballantyne. Nel mese di novembre 2005 la società viene ammessa in Borsa Italiana, nel segmento STAR. Finalisti Categoria Communication Matteo Cambi Presidente, Jam Session Group Sede azienda: Parma Prodotti/Servizi: abbigliamento street-wear Anno inizio attività: 1999 Imprenditore al vertice dal: 1999 Matteo Cambi nel 1999 fonda Jam Session Group, lanciando sul mercato il marchio Guru. L’iniziale progetto di 20 t-shirt e felpe, caratterizzate dall’inconfondibile margherita, diventa subito un fenomeno: le 200 mila t-shirt vendute la prima estate diventano oltre 3 milioni nel 2003. Dalla margherita al total look, dal consolidamento alla diffusione internazionale, da un’idea semplice a innovative strategie di comunicazione, dalle t-shirt alla trasformazione dello stile contemporaneo; Guru - in soli 7 anni è cresciuta in modo esponenziale conquistando i mercati di 17 paesi al mondo (Spagna, Francia, Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Grecia, Inghilterra, Portogallo, Medio Oriente, Turchia, Russia, Ucraina, Austria, Svizzera, Canarie, Scandinavia; prossimi obiettivi Usa, Giappone, Brasile, Cina e India). Gli investimenti in capacità manageriale, struttura aziendale, comunicazione, sviluppo del prodotto e la mission “crescere e consolidare”, conducono l’azienda ad un’impennata del turnover: 70 milioni (2004), 90 mi- Gino Lunelli Presidente, Ferrari F.lli Lunelli S.p.A. Sede azienda: Trento Prodotti/Servizi: produzione spumanti metodo classico Anno inizio attività: 1902 Imprenditore al vertice dal: 1969 Gino Lunelli, trentino, classe 1939, entra nel mondo del lavoro giovanissimo nel 1958 e dal 1969 è al vertice della Ferrari F.lli Lunelli S.p.A. E’ sotto la sua guida che la casa trentina è diventata leader in Italia per lo spumante classico con 4,5 milioni di bottiglie vendute e il 27% del mercato. La Ferrari è nata in una Trento che allora era una provincia dell’impero austro-ungarico nel 1902 e porta il nome del fondatore, Giulio Ferrari. E’ dei Lunelli dal 1952, anno nel quale il padre Bruno Lunelli, commerciante di vini, la comperò da Giulio Ferrari. Era una piccolissima cantina dalla quale uscivano neppure diecimila bottiglie l’anno. Nel 1969 Bruno Lunelli si mise in disparte e alla guida gli successe il figlio Gino: di bottiglie se ne vendevano 70 mila l’anno. Da allora è stata una continua ascesa: un milione di bottiglie nel 1982, tre milioni nel 1992, 4,5 milioni nel 2002, l’anno del centenario. Un’ascesa nel rispetto dell’eccel- lioni (2005) e circa 100 milioni di euro in previsione per il 2006. Negli ultimi due anni, si sviluppano importanti progetti: nasce Guru Gang, il marchio junior destinato a bambini e ragazzi dai 4 ai 16 anni, e Guru Gang Baby per i piccolissimi fino a 3 anni. Nel 2005 l’azienda investe sul jeans: viene lanciata una sofisticata linea denim firmata Guru e si acquisisce il brand di culto olandese Blue Blood, conosciuto per un denim – icona, che ha conquistato gli amanti del jeans di tutto il mondo. Dal 2006 è stato inaugurato il progetto retail: ai monomarca diretti (Bologna, Anversa, Parma, outlet Barberino del Mugello e Milano) e in franchising (Taormina, Roma), si affiancano 40 corner e una distribuzione in 3.000 multibrand store nel mondo. Sempre nel 2006 Guru firma anche la linea G’99 per il tempo libero e la palestra, e la prima collezione di calzature. Indirizzo street couture, stile coerente e grande creatività sono le componenti delle collezioni total look Guru. Oggi il marchio incarna un nuovo lifestyle di riferimento contemporaneo, anche grazie ad una strategia di comunicazione trasversale. Guru è sponsor della Renault F1 Team e del Campione del Mondo Fernando Alonso, dei migliori club italiani e di numerosi eventi. Dal 2005 Guru ha affidato la realizzazione della sua immagine pubblicitaria al grande fotografo americano David LaChapelle. lenza, inseguita con un ferreo controllo di tutta la filiera creativa del metodo classico, dalle vigne, tutte o di proprietà o coltivate da viticoltori di fiducia, alla cantina. Parallelamente si perseguiva una strategia che faceva della famiglia Lunelli la primattrice in Italia, e non soltanto, del miglior bere in ogni ambito. I signori del Ferrari, infatti, sono anche i proprietari della distilleria Segnana, uno dei nomi più storici e gloriosi tra i distillati italiani, dell’acqua minerale Surgiva, una delle più leggere e raffinate del panorama mondiale e dei vini che portano il loro nome ed espressivi di una tipicità che va dal Trentino alla Toscana all’Umbria. Il Ferrari è oggi unanimemente considerato tra i simboli del miglior made in Italy e a tanto è arrivato con una strategia di comunicazione personale che, più che far ricorso alla pubblicità, ha puntato invece tutto sull’esclusività, sull’eccellenza, sulle pubbliche relazioni e sugli eventi nei luoghi che contano, i luoghi delle istituzioni, della politica, della cultura, del bel vivere. 21 Finalisti Categoria Quality of Life Filippo Callipo Amministratore Unico, Giacinto Callipo Conserve Alimentari Sede azienda: Pizzo (VV) Prodotti/servizi: produzione e commercializzazione di Tonno Bluefin e Tonno Yellowfin, in vetro e in scatola. Anno inizio attività: 1913 Imprenditore al vertice dal: 1981 Filippo Callipo, nato a Pizzo (VV) nel 1946, rappresenta la IV^ generazione dei Callipo che si sono avvicendati alla guida dell’azienda di famiglia, specializzata nella produzione di tonno e collocata in una fascia medio-alta di mercato. Oggi Filippo Callipo è a capo di un gruppo di 7 aziende che occupano oltre 200 addetti. A coronamento del suo costante impegno aziendale e per essersi distinto nel suo settore, con importanti ricadute nel sociale, nel giugno 2005 è stato nominato Cavaliere del Lavoro. L’azienda è stata la prima in Calabria e tra le prime in Italia, ad inscatolare il pregiato Tonno di Tonnara. Attualmente lo stabilimento si estende su una superficie totale di circa 34.000 mq ed ha una capacità produttiva annua di circa 15.000 tonnellate; il 92% della produzione è commercializzato in Italia, il restante 8% nei paesi europei ed extraeuropei. L’assortimento, che vanta oltre 120 referenze, è articolato in 3 categorie princi- Dino Tabacchi Presidente, Salmoiraghi & Viganò Sede azienda: Milano Prodotti/Servizi: Articoli ottici Anno inizio attività: 1865 Imprenditore al vertice dal: 2002 L’Ing. Dino Tabacchi, nato a Pieve di Cadore il 21 dicembre 1945, sposato con 2 figli, vive e lavora tra Padova e Milano. Inizia la carriera nel 1971 nell’azienda di famiglia, Safilo, produttrice di occhiali. Nel 2000 esce dalla società, quando era Vice Presidente. Nel 1990 fonda la catena di negozi di ottica “Vision Express UK Ltd.” e la guida fino al 1997, quando ottiene importanti risultati (240 negozi - un fatturato di 130 Mio/sterline). Nello stesso anno la società si fonde con la francese “Grand Optical”. Nel 2002 acquisisce la catena Salmoiraghi & Viganò, che in pochi anni trasforma in Gruppo. Oggi, il Gruppo conta 329 punti vendita in tutta Italia e 2 catene: Salmoiraghi &Viganò (236 negozi) leader nella fascia medio-alta e VistaSì (93 negozi) che presidia l’area “primo prezzo”. 22 pali: Tonno di Tonnara, Tonno Yellowfin ed altri prodotti ittici. Elemento portante di tutta la strategia aziendale è la qualità totale: nel processo di produzione, di amministrazione finanziaria, nei rapporti con clienti, fornitori etc. Il conseguimento di importanti e significative Certificazioni premiano e garantiscono questa politica, ricordiamo: • la Certificazione Italiana di Prodotto, prima nel settore delle conserve di tonno (2001); • il sistema di qualità (ISO 9002) è stato adeguato alla nuova norma Vision 2000, che ha un orientamento ancora più spinto verso la customer satisfaction (2003); • la Certificazione di Affidabilità Doganale con il 4° livello, il massimo previsto, prima in Italia (2003) • lo Standard BRC e lo Standard IFS, importanti certificazioni di qualità riconosciute a livello internazionale (2005). La Callipo da anni ha un legame particolarmente forte con il mondo dello sport. L’impegno, che tra l’altro in Calabria ha una forte valenza sociale, si concretizza soprattutto nella gestione, organizzazione e finanziamento della squadra di volley maschile di Vibo Valentia, la Volley Tonno Callipo che, nata nel 1993, in 10 anni dalla serie C2 ha raggiunto la massima serie: la A1. Il Gruppo, negli anni di presidenza Tabacchi, segna un notevole sviluppo: +60% sia in termini di fatturato (ad oggi 120 milioni di euro) sia per numero di negozi. La storia dell’azienda risale a 150 anni fa. E’ infatti nella seconda metà dell’800 che l’ing. Angelo Salmoiraghi e l’ottico Angelo Viganò intraprendono percorsi paralleli. Le imprese verranno unificate a metà del 1970 dal gruppo Dollond&Aitchinson e rilevate da Tabacchi, nel giugno 2002. Per Tabacchi l’azienda di oggi non può prescindere dalla Responsabilità Sociale. Così, dopo interventi a favore di realtà no profit (Medici Senza Frontiere e il Pontificio Istituto Missioni Estere), il Presidente punta verso una vera strategia di Corporate Social Responsibility, creando una partnership stabile e coerente con la mission dell’azienda: il benessere visivo. Da questo approccio nasce il sodalizio con CBM Italia (Christian Blind Mission-ONLUS attiva in tutto il mondo nella lotta alla cecità evitabile). Il primo progetto realizzato è la costruzione del Cooper Eye Hospital di Monrovia-Liberia, l’unico centro nella cura delle patologie dell’occhio. L’anno successivo i negozi della catena sono protagonisti di un’attività di raccolta fondi per il mantenimento della struttura. Nel 2005 Salmoiraghi & Viganò partecipa con CBM alla costruzione del “Centro Oftalmologico Divino Niño Jesús” a Lima-Perù, con un contributo offerto per ogni paio di occhiali da vista venduto. Per la coerenza e la continuità del sodalizio con CBM, Salmoiraghi & Viganò, nel giugno ‘06 si aggiudica il prestigioso Premio Sodalitas Social Award, promosso da Assolombarda. Oggi la partnership continua con il sostegno ad una scuola vietnamita attiva nell’integrazione tra bambini normovedenti e non vedenti. L’ALBO D’ORO UNA STORIA DI SUCCESSI Angelo Agostoni Nerio Alessandri Ernesto Allione Maria Grazia Angioni Massimino Armando Arcangeli Eleuterio Arcese Adriano Aureli Gennaro Auricchio Walter Baggini Giacomo Barabino Stefano Bargagni Giulio Bargellini Giorgio Basile Enrico Basso Alberto Bauli Gian Pietro Beghelli Francesco Bellini Giuseppe Benanti Edgardo Bianchi Marcello Binda Romano Bindi Giampiero Bisazza Clementino Bonfiglioli Sandro Boscaini Adriano Bossetti Vincenzo Brandani Renato Brevini Antonello Briosi Marco Brustio Lauro Buoro Giovanni Burani Urbano Cairo Alessandro Calligaris Filippo Callipo Matteo Cambi Mario Campinoti Francesco Casoli Carlo Castellano Giuseppe Vasco Cavasin Goffredo Celli Adriano Chimento Michele Cinaglia Pietro Andrea Cioffi Mario Clementoni Paolo Clerici Massimo Colomban Roberto Colombo (Icam) (Technogym) (Allione Ind. Alimentare) (Azienda Italiana Depuratori) (Calzaturificio Valleverde) (Arcese Trasporti) (SCM Group) (Auricchio) (Comec-Italia) (Intrachem International) (Chl) (OVA Bargellini) (Isagro) (Vetroarredo Sediver) (Bauli) (Beghelli) (Biochem Pharma) (S.I.F.I.) (Lubiam Moda per l'uomo) (Binda) (Prodotti Alimentari SIPA) (Bisazza) (Bonfiglioli Riduttori) (Masi Agricola) (Siti) (Maina Panettoni) (Brevini Riduttori) (Metalsistem) (Mazzucchelli 1849) (Nice) (Mariella Burani Fashion Group) (Cairo Pubblicità) (Calligaris) (Giacinto Callipo Conserve Alimentari) (Jam Session) (Pramac Industriale) (Elica) (Esaote) (Roces) (Celli) (Chimento) (Engineering) (TC Sistema) (Clementoni) (Coeclerici) (Permasteelisa Group) (Lanificio L. Colombo) Angelo Colussi Serravallo Maddalena Corti Gian Paolo Dallara Ambrogio Dalla Rovere Silvia Damiani Paolo De Feo Andrea De Mari Paolo della Porta Bruno Di Stasio Giuseppe Diomelli Giovanni Dorin Germano Ercoli Alessandro Falciai Luciano Fantuzzi G. Andrea Farina Antonio Felletti Spadazzi Marilena Ferrari Norberto Ferretti Giannina Fontana Loris Fontana Ermes Fornasier Luigi Frati Ferruccio Ferragamo Vittorio Frescobaldi Franceschi Alberto Gabbai Abramo Galassi Alberto Garnerone Silvano Gerani Corrado Giacomini Linda Gilli Marco Giovannini Giorgio Girondi Bruno Gonzato Benito Guerra Carlo Guglielmi Adolfo Guzzini Anna Maria Holland Formiggini Andrea Illy Silvano Lamberti Alcide Leali (Colussi Perugia) (De Padova) (Dallara Automobili) (Sinv) (Casa Damiani) (Incard) (Isocor) (SAES Getters) (Seven) (CDC) (Officine Mario Dorin) (Eurosuole) (DMT Digital Multimedia Technologies) (Fantuzzi Reggiane) (IT WAY) (P. Felletti) (Art’è) (Ferretti) (F.lli Fontana) (Fontana Luigi) (Sea) (Gruppo Frati) (Ferragamo Italia) (Marchesi de' Frescobaldi) (Gruppo Formula) (Faber) (Sirena) (Gilmar Divisione Industria) (Giacomini) (Inaz Paghe) (Guala Closures) (Ufi Filters) (Ind.I.A) (Robur) (Fontana Arte) (Guzzini Illuminazione) (Amplifon) (illycaffè) (Molveno OEM) (Air Dolomiti) 23 Stefano Leonangeli Maurizio Liverani Lorenzo Lorenzin Fabrizio Lori Rosanna Lovato Gino Lunelli Vincenzo Mancini Franco Manfredini Giuseppe Manni Vainer Marchesini Elio Maroni Gianni Enrico Martini Giovanni Masello Rosario Messina Rinaldo Mezzalira Federico Minoli Giovanni Montorsi Giovanni e Giuseppe Pasini Mario Moretti Polegato Alberto Mori Diego Mosna Antonio Domenico Mura Aldo Nassi Silvestro Niboli Giuseppe Nicoletti Gianfranco Novellini Mario Paini Giuseppe Pasini Giuseppe Patriarca Silvano Pedrollo Pierino Persico Luigi Piovan Antonio Puleio Flavio Radice Giovanni Rana Annibale Ravasio Attilio Reggiani Giuseppe Maria Ricchiuto Ettore Riello 24 (Carapelli Firenze) (Algol) (Main Group) (Nuova Pansac) (Officine Lovato) (Ferrari F.lli Lunelli) (Cisalfa) (Casalgrande Padana) (Gruppo Manni) (Wam) (Askoll Due) (F.lli Martini S.L.) (Gruppo Deroma) (Flou) (Fitt) (Ducati Motor Holding) (Arag) (Feralpi Holding) (Geox) (Union Technology) (Diatec Holding) (Sardaformaggi) (Syrom 90) (Findital Group) (Nicoletti) (Novellini) (Paini Rubinetterie) (Feralpi Siderurgica) (Trudi) (Pedrollo) (Persico) (Piovan) (Sat) (Pietro Carnaghi) (Pastificio Rana) (Plati Elettroforniture) (Reggiani Lanificio) (Specchiasol) (Riello) Carlo Rinaldini Savino Rizzio Ermando Rosa Giuliana Rosset Luigi Rossi Luciani Arturo Alberto Rossini Felice Rossini Renzo Rosso Pietro Ruggero Rino Saccardo Marina Salamon Sandro Salmoiraghi Costantino Sana Ettore Sansavini Lorenzo Sassoli de Bianchi Modesto Scagliusi Giovanni Scainelli Diego Armando Scarì Dario Scotti Ferdinando Scotti Vittoriano Scotti Paolo Seletti Roberto Siagri Zeno Soave Nicoletta Spagnoli Franco Stefani Alessandro Storchi Fernando Stroppiana Dino Tabacchi Fabio Tansini Peter Thun Fiorella Tombolini Fabrizio Toschi Roberto Tunioli Edoardo Pio Tusacciu Franco Varvello Sandro Veronesi Walter Viaro Achille Voltolina Alberto Zamperla Giuseppe Zanotti Sergio Zappella Franco Ziliani Enrico Zobele Giordano Zucchi (Pagnossin) (V.I.R.) (Rosa Ermando) (Green Sport Monte Bianco) (Carel) (Ranger Group) (Rossini) (Diesel) (F.A.C. Fabbrica Albissolese Ceramiche) (Comer) (Altana) (Salmoiraghi Automatic) (Tino Sana) (Gruppo Villa Maria) (Valsoia) (Soft Line) (Scame Parre) (Gividi Italia) (Riso Scotti) (Riso Scotti) (Teorema Tour) (DS Data Systems) (Eurotech) (Socotherm) (Luisa Spagnoli) (System) (Comer Industries) (Mondo) (Salmoiraghi & Viganò) (Cartificio Ermolli) (Thun) (Urbis Confezioni) (Color Service) (Datalogic) (Plast Wood) (Molino di Vigevano) (Calzedonia) (Vimar) (Cristalstrass) (Antonio Zamperla) (Vicini) (Saeco Group International) (Guido Berlucchi & C.) (Zobele Group) (Vincenzo Zucchi). Promosso da Con la partecipazione di Con il contributo di Con il supporto de Con il patrocinio di In collaborazione con