Il marchio trova sprint nel punto vendita
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Il marchio trova sprint nel punto vendita
Copertina 26-03-2007 17:33 Pagina 1 Il marchio trova sprint nel punto vendita Costruire il brand attraverso le persone e il dettaglio BRIEFING 45"Estate 2007 La pubblicità è ormai insufficiente a creare la notorietà dei marchi: comunica la “promessa” al consumatore, codificandone le attese, ma è attraverso un’esperienza di acquisto memorabile che tale promessa si realizza. Un brand forte si costruisce sempre di più attraverso le persone e il dettaglio. È impossibile da copiare perché immateriale, è la miglior salvaguardia degli investimenti e genera i maggiori ritorni economici per l’azienda. Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 1 Il marchio trova sprint nel punto vendita Costruire il brand attraverso le persone e il dettaglio A CURA DI CECCARELLI SPA CONSULENZA DI DIREZIONE Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 2 Sommario Introduzione La comunicazione cambia passo, Piercarlo Ceccarelli 5 Ricerca La rete del dettaglio è la prima risorsa strategica, Benedetta Ragazzola e Nicolò Soresi 7 Come le banche utilizzano la leva del brand per creare valore, Alessandro Ferrari 12 Casi aziendali Telecomunicazioni – Alcatel-Lucent: quando la fusione diventa un’opportunità, Paolo Vittorio Di Fraia 18 Materiale elettrico – BTicino: la leadership passa dal negozio, Paolo Perino 20 Elettrodomestici – Faber: lo scenario deve essere di grande respiro, Stefano Socci 22 Telefonia – Motorola: tutte importanti le sfaccettature del brand, Massimo Gotti 24 Elettronica di consumo – Sony: rapporto continuo con il cliente, Maurizio Ghislandi 26 Calzature – Valleverde: nel settore maturo il brand fa la differenza, Antonio Gentili 28 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 4 La comunicazione cambia passo La pubblicità è ormai insufficiente a creare la notorietà dei marchi: e così si riscopre la vendita Piercarlo Ceccarelli Identificare i valori fondanti di marchio; realizza e che tali attese vengono soddi- verificarli sul campo; individuare i punti sfatte. Il lavoro vero, però, è di avere ben di contatto con il cliente; formare le per- presente cosa viene percepito come diffe- sone; eseguire un adeguato follow-up. renziazione agli occhi del consumatore. E Sono questi i passaggi chiave necessari sempre più spesso nel guidare le scelte per affrontare una delle difficoltà maggio- diventa determinante il peso dei cosiddet- ri che emergono nello scenario competiti- ti “valori intangibili”, cioè quel mix di vo attuale: rendere visibile, distinguibile caratteristiche che identificano il prodot- e difendibile il proprio prodotto/servizio to/servizio all’interno di un “mondo” di in un contesto sempre più affollato e nel riferimento ben delineato e riconoscibile. quale le opzioni di scelta per il consuma- I marchi, da semplice nome e logo, sono tore sono quanto mai varie. diventati perciò la sintesi di questo mondo Tradizionalmente la trasmissione dell’im- di riferimento intangibile e spiegano le magine e dell’identità di brand sono sem- scelte di acquisto “irrazionali” o, meglio, pre state affidate prevalentemente alla “emozionali”. comunicazione pubblicitaria. Una serie di Un brand forte rispetto ai concorrenti di fattori, legati anche all’affollamento dei riferimento è un prezioso elemento di dif- media e ai costi, hanno però reso questo ferenziazione che è impossibile da copiare strumento progressivamente meno effi- proprio perché è immateriale. Un brand di cace. La leva alternativa principale è successo è la miglior salvaguardia degli diventata allora quella della distribuzione. investimenti in sviluppo ed innovazione di Se infatti la pubblicità comunica la cosid- prodotto. Di conseguenza un rafforzamen- detta “promessa” al consumatore, codifi- to di un’identità di brand rispetto a quella candone le attese, è attraverso l’espe- dei concorrenti genera un ritorno di inve- rienza di acquisto che tale promessa si stimento maggiore. pagina 5 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 6 La rete del dettaglio è la prima risorsa strategica Il marchio è ormai uno dei più importanti fattori di differenziazione e un patrimonio dell’azienda; per trasmetterne l’identità non è sufficiente la pubblicità tradizionale ma va creata un’esperienza d’acquisto memorabile Benedetta Ragazzola e Nicolò Soresi Una delle difficoltà maggiori che emergo- “emozionali”. Un marchio forte rispetto ai no nello scenario competitivo attuale concorrenti di riferimento è un prezioso consiste nel rendere visibile, distinguibi- elemento di differenziazione che è impos- le e difendibile il proprio prodotto/servi- sibile da copiare proprio perché immate- zio in un contesto sempre più affollato e riale. Un brand di successo è la miglior nel quale le opzioni di scelta per il con- salvaguardia degli investimenti in svilup- sumatore sono quanto mai varie. po ed innovazione di prodotto. Di conse- La differenziazione delle offerte, infatti, guenza maggiore differenziazione del genera un maggior ritorno finanziario mercato e un rafforzamento di un’identità come confermato anche dalle evidenze di marca rispetto a quella dei concorrenti estrapolabili dalle banche dati PIMS che genera un ritorno di investimento mag- rivelano come operare in modo differen- giore (Figure 1 e 2). ziato garantisce tassi di ritorno sugli investimenti superiori di oltre il 35% rispetto a situazioni commodity. Cosa però viene percepito come differenziazione agli occhi del consumatore? Sempre più spesso, infatti, il peso dei cosiddetti “valori intangibili” è determinante nel guidare le scelte. Con valori intangibili intendiamo quel mix di caratteristiche che identificano il prodotto/servizio all’interno di un “mondo” di riferimento ben delineato e riconoscibile. I brand, da semplice nome e logo, sono diventati la sintesi di questo mondo di riferimento intangibile e spiegano le scelte di acquisto “irrazionali” o, meglio, pagina 7 © Ceccarelli Spa 2007 Figura 1 Il brand crea differenziazione. Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 8 geografica e fascia di reddito. Per ogni col- consumatori, i cui risultati sono diretta- • La relazione di vendita: comprende la fre- lezione Calvin Klein, i capi con rotazione mente quantificabili nella sintesi estrema quenza e la qualità delle vendite assistite più lenta sono gli stessi nelle boutique di dei volumi di vendita, così come della loro rispetto alle vendite a libero servizio. La tutto il mondo, anche se il profilo delle ragione e qualità. capacità di fornire informazioni, la gentilezza, la capacità di ascolto, la proattività, il clienti varia da paese a paese; Figura 2 La forza del brand accresce la redditività degli investimenti. Nell’esperienza d’acquisto si incontrano promesse e attese • il costo degli spazi è lievitato enormemen- La fisicità dei negozi - che, come dice il rispetto delle esigenze del cliente, lo stile te. Negli USA, nel 1970, per raggiungere il poeta Giancarlo Majorino, vanno interpre- relazionale coerente con il brand. 70% dei consumatori attraverso la televi- tati in senso quasi letterale, ovvero “nega- sione era sufficiente trasmettere il messag- no l’ozio” - consente dunque una comuni- L’intensità con la quale le due variabili gio su 3 network, ora ne servono 105! cazione ricca, sensoriale, che può contare determinano il tipo di esperienza può Questi ed altri fattori impongono di inte- su vista, udito, olfatto, tatto, gusto. Nel essere modulabile e contribuisce a con- grare gli investimenti pubblicitari con momento in cui un cliente sceglie di entra- fermare o contrastare l’immagine di nuove forme di comunicazione e trasmis- re in un punto vendita, ha meno “filtri” e marca e i valori ad essa sottesi. sione dell’identità di brand. resistenze nel recepire i messaggi che arri- Si può scegliere di affidarsi completamen- La leva alternativa principale è quella vano da quel marchio/insegna. te all’ambiente per colpire il consumatore, della distribuzione. Se infatti la pubblicità Per questo sono due i gruppi di variabili piuttosto che al solo personale di vendita comunica la cosiddetta “promessa” al che influenzano l’esperienza vissuta: o a una combinazione di entrambi. È importante sottolineare che gli aspetti consumatore, codificandone le attese, è attraverso l’esperienza di acquisto che • Aspetto fisico e lay out: comprende la di coerenza sono quelli che soddisfano le Costruire un brand forte significa radicarne tale promessa si realizza e che tali attese scelta del luogo, la progettazione archi- aspettative e decretano il successo della l’identità nella memoria dei consumatori. vengono soddisfatte (Figura 3). tettonica, le dimensioni, la dislocazione formula scelta. Non esiste una formula degli spazi, la comunicazione in store, gli migliore o peggiore in assoluto, nessuno elementi visual, l’assortimento, ecc. si aspetterebbe di trovare posate di pla- Tradizionalmente la trasmissione dell’immagine e dell’identità di marca sono sem- Così da una parte i produttori sono diven- pre state affidate prevalentemente alla tati insegne con un processo di integra- comunicazione pubblicitaria, una serie di zione a valle (Nike, Feltrinelli, i maggiori fattori hanno però reso questo strumento marchi di moda) mentre, dall’altra, molte progressivamente meno efficace: insegne gestiscono il loro brand come • l’affollamento informativo a cui siamo aziende di produzione (p.e. i prodotti a sottoposti genera dei filtri cognitivi che marchio della grande distribuzione). selezionano Il tentativo di “far vivere un’esperienza” severamente i messaggi degni della nostra attenzione; da parte dei brand passa sempre meno • alcuni parametri propri del marketing attraverso le sole forme tradizionali di tradizionale non sono più sufficienti per comunicazione, sfruttando tutte le situa- spiegare i comportamenti di consumo. Ad zioni che permettono di “lavorare” sulla esempio il concetto di target, inteso come polisensorialità, con la forza “emozionale” segmentazione dei clienti basata su varia- che da essa deriva. In tal senso diventa bili socioeconomiche, viene abbandonato a cruciale la capacità di sfruttare al massi- favore della definizione di “stili di vita”, tra- mo il punto vendita, in quanto luogo per sversali rispetto a sesso, età, distribuzione la creazione di una relazione “fisica” con i pagina 8 © Ceccarelli Spa 2007 Figura 3 La trasmissione dei valori di brand. pagina 9 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 10 stica in un ristorante gourmet così come • La quantità: il tempo dedicato alla rela- riesca a distinguerla da altre simili. Lo promuovendolo e facendolo “vivere” alle per- tovaglie di broccato in un McDonald. zione con il cliente deve essere adeguato stile relazionale è uno dei canali più effi- sone. A questo scopo sono utili tutte le ini- Non è un caso che la correlazione positiva sia alle attese del cliente sia alla fase del caci per connotare questa differenziazio- ziative di comunicazione interna, dai “brand tra un brand di successo e il ROI sia anco- suo processo di acquisto. In un punto ven- ne. Non solo il “cosa” ma anche il “come” games” alle convention, alle pubblicazioni. ra più forte per le aziende retail (Figura 4). dita a carattere transazionale il cliente si crea l’esperienza d’acquisto. Più i com- aspetta un contatto rapido ed efficace per portamenti sono in linea con l’identità di Verificare sul campo ottenere in tempi brevi le informazioni brand/insegna più il cliente avrà una per- La verifica sul campo, dei comportamenti necessarie, in certi contesti un’attenzione cezione di coerenza di fondo e sarà por- di vendita e di relazione con i clienti, per- maggiore potrebbe essere percepita come tato a giudicare positivamente il tempo mette di ricavare indicazioni utili alla pro- “prolissa”. Viceversa ci sono fasi del pro- passato a contatto con il personale di gettazione dell’esperienza ottimale. cesso di acquisto che richiedono una quan- vendita, ricordandosi di un’esperienza Questa analisi può essere compiuta com- tità di tempo e un’intensità della relazione piacevole e da ripetere quando possibile. binando differenti modalità: dall’osserva- assai diverse. Per fare un esempio: all’in- È il requisito più importante per creare zione, al “mistery client”, alle interviste al terno dello stesso punto vendita IKEA ben fedeltà. personale e ai responsabili dei punti vendita, a quelle ai clienti. diverse sono le esigenze del cliente che chiede se è disponibile a magazzino un Per arrivare a progettare uno stile di com- certo modello di tavolo o quelle di chi chie- portamento distintivo sono necessari Identificare i punti di contatto de aiuto nel progettare la cucina. alcuni passaggi chiave (Figura 5). col cliente Per capire dove e quando si può interve- Figura 4 L’impatto del brand sulla redditività si amplifica nei business dei retailer. Lo stile relazionale fa la differenza Identificare i valori fondanti di brand nire nella relazione col cliente, si indivi- momenti e necessità diverse si accompa- Va costruito il “mondo” di riferimento e biso- duano i punti di contatto, ovvero tutte le gnano anche livelli di competenza diversi. gna assicurarsi che questo sia diffuso e con- occasioni di incontro tra brand e cliente, È importante tenerne conto soprattutto diviso all’interno di tutta l’organizzazione, in ogni fase del processo di acquisto, • La competenza: evidentemente a dovendo organizzare personale con livelli Figura 5 Il processo di “branding through people”. dalla ricerca delle informazioni (sito inter- Uno degli aspetti che più contribuisce a di esperienza non omogenei. Un maggior creare la percezione di qualità del servizio approfondimento della relazione con il fino ai servizi post vendita, passando per nel consumatore è proprio il contatto con cliente include competenze trasversali di tutto ciò che avviene nel negozio. il personale di vendita, in qualsiasi fase ascolto, capacità di argomentazione, del processo di acquisto, dalla ricerca di capacità di comunicazione che trovano la Formare le persone informazioni all’assistenza post vendita. loro compiuta espressione in profili pro- Il patrimonio delle informazioni di brand Esiste inoltre una correlazione diretta tra fessionali a maggior esperienza. raccolto nelle precedenti fasi è la base su livello di servizio e forza del brand. net, call center, telefonata in negozio) cui si costruisce il percorso di sviluppo, Attraverso la relazione di vendita possono • Lo stile: il brand passa attraverso le che va integrato con contenuti specifici amplificarsi, o distruggersi, gli sforzi fatti persone. Spesso viene giudicata adeguata sull’uso degli strumenti di marketing nella per trasferire intatta al cliente la brand una figura professionale che abbia solo relazione di vendita. experience progettata. una buona solidità relativa alle competen- La ricerca di una forma di relazione che ze sopracitate, in realtà, affinché un’espe- Follow-up sia coerente rispetto alla formula scelta rienza di acquisto sia memorabile agli Come qualsiasi lavoro sui comportamenti, passa attraverso tre variabili chiave: occhi del cliente, è importante che questi anche questo non si esaurisce in un’azio- pagina 10 © Ceccarelli Spa 2007 pagina 11 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 12 ne puntuale e circoscritta, ma si sviluppa Per le reti di proprietà monomarca, ovvia- gradualmente, in un processo che coniu- mente, c’è la possibilità di avere autono- ga l’obiettivo di condivisione e consape- mia progettuale sul 100% delle variabili Il settore bancario ha ultimamente vissuto un periodo di forte dinamismo, che ne ha migliorato l’efficienza e volezza dei valori di brand con la crescita che impattano sulla shopping experience; l’approccio al mercato aumentandone il grado di soddisfazione di clienti ed azionisti. Ciò è avvenuto anche gra- delle competenze relazionali. tuttavia molte azioni sono possibili sia nei zie a numerose operazioni di fusione e acquisizione che hanno consolidato il sistema ed hanno offerto l’oppor- Di pari passo vengono monitorati soddi- punti vendita monomarca non di proprietà tunità di migliorare anche la gestione della relazione con la clientela. Numerose iniziative sono state avviate sfazione e affezione dei clienti nel tempo. sia nei negozi multimarca. Come le banche utilizzano la leva del brand per creare valore Alessandro Ferrari, associate partner per venire incontro alle esigenze della clientela sulla trasparenza di prodotti e servizi offerti, migliorandone conseguentemente la fiducia complessiva. I risultati ottenuti appaiono incoraggianti: il Return On Equity del settore è passato dal 2% del 1997 al 12% del 2005, anche se esistono margini di miglioramento nei confronti dei Le possibili azioni di “Branding through Esperienze pratiche retail” e “Branding through people” e i rispettivi campi di applicabilità sono principali istituti europei. Una delle leve strategiche che le banche stanno utilizzando per migliorare la performance è la valorizzazione La progressiva attenzione al retail si tra- alquanto articolati tra le differenti forme del brand, attraverso la costruzione di una percezione precisa sia rafforzando la comunicazione dei valori azien- duce in azioni di supporto che variano a distributive (Tabella). dali, sia realizzando “modelli di servizio” con impatto tangibile sulla relazione con la clientela. Riteniamo che oggi le banche italiane possano affrontare il tema della valorizzazione del brand secondo quat- seconda del tipo di rete distributiva. tro strategie principali, di cui segnaliamo alcuni esempi di successo: • Unificazione - Caso Banca Intesa: creare un’unica immagine. Banca Intesa ha deciso di uniformare il nome con cui porsi alla clientela, rinunciando definitivamente a quello delle banche originali (AmbrosianoVeneto, Cariplo, BCI). Ad esso ha anche accompagnato un nuovo modello organizzativo che esalta efficienza ed efficacia di interazione, privilegiando i servizi self-service ed online per le transazioni semplici, gli sportelli per le transazioni complesse ed i gestori clientela per la consulenza. L’aspetto, il layout delle filiali ed il sito web sono stati adeguati per realizzare questo modello. • Diversificazione - Caso Credito Valtellinese: mantenere il legame con il territorio. Il gruppo Credito Valtellinese ha deciso di mantenere i nomi delle singole banche del gruppo per valorizzare il legame storico con il territorio. Contemporaneamente ha tuttavia avviato un processo di allineamento delle competenze professionali del personale attraverso un programma di formazione omogeneo su tutto il territorio. • Segmentazione - Caso Unicredit: differenziare in funzione della clientela. Il gruppo Unicredit, ha deciso di aggiungere una “coda” al nome primario in relazione ai diversi segmenti di clientela (Unicredit Banca, Unicredit Private Banking, Unicredit Banca d’Impresa). Ciò ha consentito di sviluppare modelli operativi ad hoc per rispondere con prodotti e livelli di servizio allineati alle caratteristiche della clientela. • Innovazione - Caso Capitalia: creare nuove modalità di interazione. Il gruppo Capitalia ha ideato un nuovo modo di fare banca (modello Delta 2) per riattivare la relazione di tutta la clientela ed attirarne di nuova attraverso un programma basato sulla copertura di esigenze anche non bancarie, quali il fisco, la casa, la previdenza, la salute, i consumi ed il tempo libero. Ha realizzato questa idea agendo prevalentemente sulle filiali, dove ha introdotto un nuovo ruolo, quello dell’Assistente in Filiale, dotandolo di una divisa facilmente riconoscibile, e un nuovo strumento, il Totem, postazione telematica per servizi bancari e non. Il percorso di valorizzazione del brand intrapreso da alcune banche italiane sta loro consentendo di recuperare posizioni a livello europeo. Il successo delle strategie adottate sarà tuttavia determinato dal “livello di coerenza” tra la vision aziendale, l’immagine definita, i prodotti/servizi offerti, le modalità di comunicazione e delivery alla clientela. pagina 12 © Ceccarelli Spa 2007 pagina 13 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 14 Librerie Feltrinelli sviluppo delle competenze del personale. prodotto, i materiali PoP e le vetrine. La le al “peso” del marchio nel punto vendi- Librerie Feltrinelli ha una rete di circa È in corso un importante intervento di svi- creazione del ruolo ha implicato un pro- ta, risponde all’esigenza di rendere novanta punti vendita. La scelta è stata di luppo delle risorse umane nel quale il cesso di sviluppo basato su tre aree di distinguibile lo spazio rispetto al resto realizzare differenti formati con l’obiettivo lavoro sulle persone è incentrato sulla contenuto: della superficie di vendita, evitando l’ef- di garantire l’incontro con segmenti di identificazione e condivisione di compor- • Culturale: sull’evoluzione del retail e il fetto di affollamento che spesso caratte- mercato diversi (e più ampi rispetto al tamenti di vendita distintivi, che impatta- nuovo concetto di punto vendita. rizza i negozi di articoli sportivi. I mobili, tradizionale no sulla qualità percepita dal cliente e • Comportamentale: sulla capacità di il display, il materiale p.o.p., la comuni- Feltrinelli storiche). sulla costruzione di una durevole relazio- relazione e comunicazione con il cliente. cazione in-store, vengono progettati per Sono state quindi create le formule inno- ne. Feltrinelli ha adottato inoltre un siste- • Tecnico: sul prodotto Levi’s e le specifi- creare un ambiente caratterizzato dai vative dei megastore situati in alcune ma di indicatori di customer value e sati- che espositive e di visual merchandising. valori che animano la marca: innovazio- delle principali città italiane: grandi sfaction utile per controllare la progressi- Gli obiettivi di Levi’s sono stati l’integra- ne, superfici, offerta integrata di libri, musi- va implementazione dei comportamenti di zione della formazione “culturale” che ha sportiva. ca, film. In questi negozi è sposata in vendita progettati. permesso la comprensione dello scenario Non solo Nike investe nel luogo fisico ma pieno la logica dell’intrattenimento, sia Gli obiettivi sono quelli di migliorare il nel quale il ruolo si esprime ed ha conte- anche sulle risorse umane, sia in termini nella progettazione che comprende il bar, processo di fidelizzazione dei clienti in un stualizzato gli apprendimenti tecnici e le di addestramento tecnico in concomitan- divani per la lettura, postazioni per l’a- mercato in continua evoluzione dove i specifiche aziendali di visual alla luce za con le collezioni presentate, sia in ter- scolto, spazi per i bambini, sia con l’orga- prodotti fisici (libri, CD e DVD) possono della forte identità del brand Levi’s. mini di formazione relazionale. La consa- nizzazione di eventi (incontri, concerti, essere comprati attraverso una moltitudi- Lo sviluppo delle competenze di comuni- pevolezza è che un’abilità nella gestione reading, presentazioni di libri). ne di canali concorrenti (fisici e non) ma cazione e relazione massimizza l’efficacia della vendita ed uno stile coerente con i Ci sono poi le librerie tradizionali, di dove “l’esperienza Feltrinelli” è unica, delle visite nei negozi attraverso la cor- prodotti e le collezioni siano una leva dimensioni tra loro molto variabili e la distintiva e irripetibile retta gestione dei rapporti con i titolari e importante nella generazione di un’espe- il personale di punto vendita. rienza piacevole. segmento delle Librerie rete Ricordi dedicata a musica e video. ricerca, dinamismo, prestazione A questi format si aggiungono i Feltrinelli Levi’s Village: punti vendita situati nei centri La capacità di saper differenziare l’offerta Nike Italia per il Nike town di Londra, portare i clien- commerciali o nei luoghi di transito (aero- rispetto alla concorrenza è un vantaggio Solo negli ultimi anni Nike Italia ha aper- ti a fare jogging in Hyde Park, rimane porti) caratterizzati da una estrema leggi- competitivo essenziale da perseguire. Gli to dei negozi monomarca nelle maggiori comunque cruciale che, nel proporre i bilità dello spazio e accessibilità ai pro- operatori che perseguono questa strategia città italiane arrivando ad una rete di prodotti, il personale di vendita sappia dotti. (Figura 2) possono godere di livelli di red- circa 15 punti vendita. La gran parte della gestire le competenze tecniche e relazio- Per tutti è un collante il nome Feltrinelli, ditività quasi doppi rispetto agli operatori distribuzione tuttavia è ancora affidata ai nali nel modo più efficace per trasmette- insegna storica, riconoscibile e con un’i- che invece perseguono altre strategie. negozi multimarca o alle catene multi- re i valori di marchio al cliente. dentità precisa. La maggior parte del prodotto Levi’s viene marca nazionali e internazionali (p.e. Parallelamente al lavoro di sviluppo “fisi- venduta in punti vendita multibrand, da Footlocker). In alcune realtà multibrand il Reti monomarca non di proprietà co” della rete, è in atto un processo di qui la necessità di garantire una visibilità fatturato realizzato con i prodotti Nike è La consapevolezza che la riconoscibilità di attenzione alla customer satisfaction cha per il cliente all’interno di contesti a volte considerevole e proprio per questo l’a- un marchio passi anche attraverso l’im- ha visto l’introduzione di nuovi servizi (ad caotici. zienda investe nei punti vendita per crea- magine del punto vendita è ormai un esempio la carta fedeltà per ottenere I brand Visual Specialist sono un gruppo re una Nike experience coerente con il aspetto consolidato in molte aziende che sconti e promozioni esclusive), il miglio- che ha l’incarico di curare la parte visual suo marchio. distribuiscono in franchising o con altre ramento della comunicazione nei punti dei corner e degli spazi dedicati a Levi’s La progettazione di lay out dedicati, una formule diverse dall’acquisizione diretta vendita, la revisione del sito internet e lo nei negozi, allestendo l’esposizione del sorta di negozio nel negozio proporziona- dei negozi. pagina 14 © Ceccarelli Spa 2007 Se anche non è possibile, come avviene pagina 15 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 16 Qualche anno fa, ad esempio, Omnitel zionale in base ai bisogni del cliente. La aveva la necessità di riprogettare gli spazi zona “sportelli” risponde alle esigenze di di vendita in un periodo nel quale era già servizio e transazioni rapide (p.e. paga- stato deciso il progressivo abbandono del mento premio) mentre gli spazi “consu- marchio Omnitel in favore di Vodafone. lenza” sono finalizzati ad una interazione Nacquero così i negozi OmniOne, innova- con maggior componente relazionale. Il tivi nella retail presentation, nella conce- tutto con un’immagine di grande pulizia e zione degli spazi, delle luci e delle vetri- impatto che, anche i questo caso, ha fatto ne, già predisposti ad essere trasformati da ambientazione per gli spot televisivi. in modo coerente al nuovo brand. Così, Che si tratti di telefonia, moda o servizi ad esempio, buona parte dell’ambienta- emerge in maniera chiara come sia ormai zione era affidata alle luci che conferiva- una pratica diffusa la progettazione orga- no alle pareti una sfumatura di verde, nica delle variabili che impattano sull’e- colore di Omnitel. Cambiando il colore sperienza di consumo, anche quando non delle luci il punto vendita ha potuto in si ha il controllo diretto dei punti al det- breve tempo riconvertirsi al rosso, colore taglio. di Vodafone, senza perdere la forza dell’impatto visivo. Gli elementi caratterizzanti dei punti vendita Vodafone sono modulari e declinabili nei format più diversi, dal corner aeroportuale al negozio di grandi dimensioni e per tutti vale la grande attenzione alle novità tecnologiche e alla gestione del flusso sul punto vendita. Sulla scia, anche Wind sta rifacendo la sua rete di negozi secondo un concetto di fashion tech, ovvero un misto di design “morbido” e tecnologia che crea un ambiente ad alto impatto, scelto anche come location per gli spot televisivi. Max &Co. affianca ad un retail concept che investe l’intera rete, anche un’attenzione alla relazione di vendita con la rea- Per contatti ed approfondimenti: lizzazione di manuali di comportamento Nicoletta Medici diffusi al personale di vendita. Partner, Ceccarelli SpA Sara Assicurazioni ha varato un progetto Consulenza di direzione di progressiva ristrutturazione delle agen- Tel. +39.02.7601.3030 zie con la suddivisione dello spazio fun- [email protected] pagina 16 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 18 "ovunque" il suo attributo principale. fornitori e terze parti. Il Business Group Alcatel-Lucent, tradizionalmente forte Services si è organizzato in tre unità dif- sugli operatori telefonici, colmerà il diva- ferenti: Le operazioni di M&A pur generando problemi complessi di coordinamento rio esistente nei diversi settori di merca- Applicativi, Professional Services, con la to nei quali è meno presente. responsabilità unificata lungo tutta la e sinergia possono rivelarsi un’ottima occasione per presentarsi al mercato L'organizzazione di Alcatel-Lucent si sta catena del valore, dalla fase prevendita a modificando per fronteggiare queste sfide quella post-vendita. In tal modo riuscirà a con estrema focalizzazione. E' articolata concentrare le proprie risorse per servire in tre unità: la linea operatori, che i clienti con la massima competenza. I riguarda soluzioni ad alta tecnologia per mercati geografici di riferimento dell'unità gli operatori di telecomunicazione, la italiana sono estesi a Malta e Israele. La Alcatel - Lucent: quando la fusione diventa un’opportunità in modo del tutto innovativo e originale Reti, Delivery Integrata e Le telecomunicazioni stanno cambiando, specifiche, le tecnologie hardware. Il linea servizi, che riguarda l'integrazione strategia di mercato verte su due pilastri: secondo trend principalmente legati alla brand deve essere ora arricchito delle di sistemi di comunicazione, e la linea da una parte, offerta di soluzioni su tec- convergenza fisso-mobile e soprattutto competenze nuove: si partirà dalla noto- aziende, che riguarda le soluzioni voce e nologie di base quali l'ADSL fino a quelle alla softwarizzazione dei sistemi hardwa- rietà per arrivare rapidamente alla repu- dati per le aziende. La linea servizi, o più avanzate quali l'IPTV, dall'altra, re. L'utilizzazione di dispositivi semplici è, tazione. La prima sarà creata sui clienti Business Group Services, è la novità prin- alleanze con altri operatori, quali ad inoltre, diventata prioritaria per i clienti, che già conoscono il marchio e ciò costi- cipale, poiché raccoglie tutte le risorse esempio Telecom Italia, sia consumatori sia industrie, da cui la tuirà la base di esperienze referenziabili che precedentemente davano supporto clienti molto grandi quali, ad esempio, le necessità per gli operatori di offrire ai per costruire l'altra. alle linee di prodotto. Oggi forma in Italia Poste Italiane. propri clienti servizi per la gestione delle Qui si innesta il secondo tema, quello un gruppo unitario di circa 600 persone Alcatel-Lucent sta affrontando una sfida reti di comunicazione e i servizi collegati. delle culture aziendali. Alcatel è un'azien- che ha la missione di proporre al mercato molteplice: di immagine sul mercato, di In questo contesto l'arena competitiva di da europea che si è formata anche attra- soluzioni per reti e servizi ad alto valore cultura aziendale e di nuova offerta. Il Alcatel-Lucent si allarga a quella dei verso fusioni e acquisizioni di realtà forte- aggiunto, quali ad esempio l'audit di sicu- successo sarà il risultato delle scelte for- system integrator, le cui fila sono capita- mente radicate sul territorio, mentre rezza sulle reti. Per i clienti ci sarà un mulate e dei nuovi comportamenti orga- nate da Accenture e IBM. Il know-how di Lucent è un'azienda americana, un corpo vantaggio ragguardevole: le soluzioni nizzativi che l'azienda sta introducendo. Alcatel-Lucent nelle reti di comunicazione unico altrettanto complesso: la strategia progettate saranno chiavi in mano e L'ultima parola la dirà come sempre il costituisce l'elemento differenziante nel di integrazione sarà guidata dall'obiettivo potranno integrare anche apparati di sub- mercato. confronto di tali operatori. L'aggiunta di di successo sul mercato, uniformando o questa nuova anima di system integrator differenziando comportamenti e strategie a quella più tradizionale di fornitore di in base alle situazioni specifiche. Si dovrà tecnologia di telecomunicazioni ha impat- trovare il collegamento tra il marchio ed i ti molto forti. Uno prima di tutti: la neces- punti terminali di un'organizzazione che sità per la nuova Alcatel-Lucent di pre- si impegna a vivere sempre di più a con- sentarsi al mercato anche con un nuovo tatto con i clienti, per capirne le esigenze marchio. Il valore del brand in Italia è e sviluppare per loro soluzioni uniche. stato sinora frutto di una focalizzazione Terzo aspetto riguarda invece l'offerta, sul mercato degli operatori e di una con- che si confronta con mercati in progressi- seguente chiara connotazione d'immagine va osmosi tra geografie diverse: "omoge- Riferimento: Paolo Vittorio Di Fraia, direttore legata a prodotti e competenze molto neizzazione" pare la parola d'ordine, Business Group Services, Alcatel-Lucent Italia SpA pagina 18 © Ceccarelli Spa 2007 pagina 19 © Ceccarelli Spa 2007 per presidiare Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 20 BTicino: la leadership passa dal negozio domotica, chiamato Axolute-Style Tech, vendita gode dei vantaggi e degli svantag- che propone uno stretto connubio tra tec- gi della “catena lunga”: efficienza ottenuta Per merito della presentazione delle linee di prodotto in punti vendita, nologie e stile per cogliere le nuove esi- grazie all’estrema capillarità sul territorio, genze di emotività delle persone. Il pro- ma poca leva sul grande pubblico. La solu- dotto è sviluppato con stili abbinabili a zione adottata prevede pubblicità anche di mobili di cucine high tech piuttosto che a ampio spettro, combinata con recenti ini- divani di salotti classici. ziative di showroom e shop-in-shop, per La comunicazione per il lancio di nuovi consentire notorietà di prodotto e facilita- prodotti è una leva utilizzata in maniera re la scelta e l’abbinamento al contesto accentrata su scala globale e viene suc- architettonico nel quale il prodotto verrà cessivamente adattata ai vari mercati installato. I primi Paesi, nei quali questo che sappiano valorizzare il brand, è possibile ottenere una notorietà globale che è adeguata anche alle esigenze dei mercati locali Avendo riconosciuto l’elevata notorietà stato affrontato in maniera organica, domestici per consentire la massima effi- modello è stato sperimentato sono esteri: dei due marchi principali - Legrand e declinato sui vari aspetti. cacia sui canali esistenti e soddisfare le la Spagna con Barcellona, la Colombia con BTicino - in molti paesi, il gruppo ha deci- L’offerta BTicino è notevolmente differen- esigenze dei clienti. Il budget di spesa di Bogotà, la Russia con Mosca. In Italia è so di attuare una strategia di posiziona- ziata: prodotti costantemente aggiornati, comunicazione per sostenere questa stra- stato aperto uno shop-in-shop all’interno mento sui singoli mercati in modo da arricchiti di nuove tecnologie e accatti- tegia è destinato per circa l’80% alla di un punto vendita Expert a Cantù, dove puntare alla leadership di almeno uno dei vanti sul fronte del design, con un servi- comunicazione business-to-business, ai viene presentato un appartamento domo- due marchi principali. L’obiettivo è di zio eccellente al cliente. Su quest’ultima canali di distribuzione. La quota restante tico di circa 100 metri quadri. Questa solu- disporre di due marchi globali e di svilup- area l’azienda ha creato i presupposti di è destinata ad interventi pubblicitari che zione permette di creare la differenza, pare gli altri marchi, circa 30, derivati una differenziazione spinta che le ha con- risultano pertanto fattibili solo nei Paesi facendo capire meglio al consumatore le dalle numerose acquisizioni d’azienda sentito di mantenere e rafforzare ulterior- con forte presenza. caratteristiche del prodotto, le sue funzio- effettuate negli anni, con un posiziona- mente le sue quote di mercato. I princi- La comunicazione interna è ben struttura- nalità ed i suoi usi possibili. mento locale oppure con un posiziona- pali criteri di segmentazione dell’offerta ta nei Paesi principali, Francia e Italia, In questa fase divulgativa, gli installatori mento specialistico di prodotto. Anche il sono quelli basati sulla ricerca del giusto dove la massa critica lo consente. Nei mer- e gli architetti saranno chiamati a parte- modello industriale è stato ottimizzato. La livello di prezzo per ogni fascia di cliente cati nuovi, soprattutto quelli emergenti, cipare attivamente per trasformarsi da logica applicata è quella di produrre un’u- e di destinazione d’uso del locale in cui viene spesso inviato un manager dalla fornitori di opere, come è nella loro atti- nica base prodotti e successivamente installare i prodotti. casa madre e organizzata una struttura tudine attuale, a promotori veri e propri commercializzarla con marchi diversi nei L’attenzione al mondo dell’architettura e con risorse locali, alle quali vengono tra- di prodotti che soddisfano le evolute esi- vari paesi. Inoltre la localizzazione della del design è stato determinante per rea- smessi cultura e processi del gruppo, con genze di chi costruisce o ristruttura la produzione viene diversificata, alla ricer- lizzare questo modello di offerta: ora i intensi interventi formativi. Il processo di propria casa o il proprio ufficio. ca dei migliori rapporti costo/qualità. La prodotti BTicino sono creati da stilisti di distribuzione di potenza viene prodotta in moda o da designer affermati o anche da Italia e Francia, la domotica in Italia, Cina specialisti del materiale utilizzato, come e Spagna, mentre le reti dati sono pro- ad esempio Alessi per l’acciaio. L’idea è dotte in USA e in Francia. quella di evolvere l’esperienza abitativa La visione del gruppo è, quindi, globale e delle persone verso una simbiosi con l’ar- anche quella di BTicino è stata sviluppata chitettura e, quindi, con le tecnologie tra per consentirle di rivolgersi con successo le quali l’ incalzante domotica. È stato Riferimento: Paolo Perino, consigliere delegato e a molteplici Paesi nel mondo. Il tema è battezzato un nuovo modo di concepire la direttore generale, BTicino SpA pagina 20 © Ceccarelli Spa 2007 pagina 21 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 22 Faber: lo scenario deve essere di grande respiro L’azione in mercati sempre più complessi per dare unità e visibilità a marchi diversi deve avere un orizzonte a lungo termine per identificare i cambiamenti in anticipo ed essere pronti ad affrontarli tore sta accrescendo la propria professio- a quelle della comunicazione e della pro- nalità e la situazione competitiva lo obbli- mozione, perché si confrontano con refe- ga a strategie commerciali sempre più renti esperti che si ritengono in grado di guidate dalla creazione di valore. Gli valutare i vantaggi offerti dai vari produt- influenzatori, architetti, arredatori e desi- tori. Per cui la costruzione del marchio gner, difendono il proprio ruolo spingendo deve basarsi sulle caratteristiche e l’inno- i produttori a moltiplicare le versioni e, vazione di prodotto e sulla valorizzazione così, ad aumentare la complessità di dei preziosi momenti di interazione tra gamma. Da parte loro le aziende sono l’azienda e i suoi interlocutori. attente ai costi e alle ipotesi di semplifi- L’eventuale esistenza di sovrapposizioni cazione che, se pur attraenti, espongono delle strutture periferiche, commerciali e Nel 2005 Faber è stata acquisita da dei distributori e i nuovi modelli di acqui- al rischio di perdere caratteri distintivi (la distributive, offre l’occasione di raziona- Franke, azienda svizzera leader nella pro- sto. complessità va gestita, non eliminata). lizzare i costi e introdurre variazioni del duzione di lavelli e nella lavorazione del- La situazione dei mercati internazionali è La decisione sui marchi deve essere inse- personale. In questo modo si può miglio- l’acciaio, che è solita acquistare circa 400 differenziata. In Europa del Nord si sta rita in uno scenario di ampio respiro per- rare la redditività di breve termine: la mila cappe per completare la gamma assistendo ad una progressiva integrazio- ché le modifiche rischiano di costare crescita e le prestazioni sostenibili dipen- dedicata al sistema cucina. ne dei distributori da parte dei produttori molto e, una volta fatte, devono poter dono, però, dal posizionamento competiti- L’integrazione delle due realtà aziendali per controllare una parte maggiore della durare a lungo, anche quando cambiano vo. Tale posizionamento si costruisce con pone i tipici problemi associati a questa catena del valore che si è andata spo- gli interessi e i ruoli degli attori del setto- la capacità di formulare, con chiari vantag- situazione e la casa madre ha deciso di stando sempre più a favore degli operato- re. Questo impone una attenta previsione gi rispetto ai concorrenti, un’offerta di facilitarla inserendo a capo di Faber un ri a valle. Nel Nord America il marchio di tali cambiamenti e la loro considerazio- valore al prezzo giusto, con il marketing e manager proveniente dall’esterno, quindi Franke, con piccole differenze, si posizio- ne nella strategia adottata. A questo si la supply chain adeguati. L’efficienza si non legato ad una delle due parti. na sulle fasce alta e bassa del mercato e aggiunge che le imprese hanno un mode- può ricercare solo una volta che questi L’azienda italiana viene investita del ruolo lascia scoperta quella intermedia. La rato rapporto con il cliente finale, ma si ingredienti siano stati assicurati. Quindi, di centro di competenza mondiale delle sostenibilità di questa impostazione è da concentrano su distributori e influenzato- dopo aver formulato la scelta sui marchi cappe nel gruppo Franke, con l’obiettivo analizzare. La Cina rappresenta un’oppor- ri tecnici. Devono, quindi, utilizzare leve da sviluppare, è necessario articolare una di ottenere la leadership in termini di tunità molto interessante di conquistare più “profonde” cioè più radicate nel pro- strategia esplicita, sostenibile nel tempo, quota di mercato, senza porre vincoli in una forte quota di mercato mentre il set- dotto, nel servizio e nell’organizzazione. che deve essere accompagnata dalle tatti- termini dei marchi utilizzati. Tra le prime tore sta crescendo a ritmi sostenuti. Si tratta di leve di costruzione della che riferite alla varietà di situazioni com- iniziative si registra un rafforzato impe- Questa opportunità ha una finestra limi- marca più difficili da manipolare, rispetto merciali con cui si confronta l’azienda. gno nel design e nello sviluppo delle tec- tata nel tempo e si confronta con la situa- nologie dell’aria e della luce. Ma resta zione attuale di Faber, decisamente mar- aperto il tema di come ottimizzare il por- ginale in quel Paese. tafoglio di marchi nei vari canali e merca- D’altra parte il cliente finale sta radicaliz- ti. Questa problematica necessita di una zando le scelte, facendo acquisti low cost chiara comprensione delle diverse dina- o premium price e indicando alle aziende miche in atto: la competizione tra produt- che il successo si concentra agli estremi tori di cappe e di cucine, l’integrazione delle categorie, mentre chi sta nel mezzo Riferimento: Stefano Socci, amministratore degli operatori del settore, l’evoluzione langue con poche prospettive. Il distribu- delegato, Faber SpA pagina 22 © Ceccarelli Spa 2007 pagina 23 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 24 modelli ad hoc per ogni area geografica, marchio, degli elementi visual e strumen- senza escludere i casi globali come il V3 ti a supporto, della definizione e controllo che ha tratto vantaggio dal prevalere della degli standard di servizio. L’azienda ha In moltissimi casi, le aziende operano su diverse linee di prodotti e diverse tecnologia GSM nel mondo. Una segmen- anche deciso d’impegnarsi con due punti tazione spinta è la chiave per mettere il di vendita diretti, a Milano e Bologna, in tipologie di clienti. Ma è proprio basandosi su questi ultimi che si può giungere cliente al centro, capire e soddisfare le modo da alimentare continuamente il con- sue esigenze. Ad essa si associa la neces- tatto con il cliente finale. sità di capire eventuali difficoltà in aree Il settore Professionale è tradizionalmente determinate, in modo da identificare i cor- un punto forte di Motorola nel quale opera rettivi e realizzare soluzioni valide a livel- da molti anni in Italia e registra un tasso lo continentale o globale. di crescita del 5-8%. Sul canale diretto Motorola: tutte importanti le sfaccettature del brand a una definizione strategica di successo Motorola si rivolge a mercati e clienti tamenti importanti, anzi frequentemente La strategia dei canali di vendita è agiscono i key account manager, mentre piuttosto diversi: consumer, reti cellulari, è una semplice traduzione dall’inglese anch’essa frutto dell’adattabilità al merca- su quello indiretto gli Indirect Channel radiotelefonia professionale, semicondut- nella lingua locale. Una parte consistente to. In Italia gli operatori telefonici, come Manager. Qui il marchio dell’azienda viene tori. Per tutti viene utilizzato un marchio del valore del marchio viene, infatti, TIM e Vodafone, costituiscono il canale più valorizzato sulla base delle competenze e, unico, tranne nel settore dei semicondut- determinata da due componenti: il pro- capillare sul territorio. Ad essi si affianca- in particolare, della capacità di valorizzare tori, dove l’unità scorporata recentemen- dotto e la modalità di vendita nei diffe- no le catene di distribuzione specializzata soluzioni create ad hoc per i clienti, sfrut- te opera con un nuovo brand, chiamato renti canali. Recentemente si registrano e quelle generaliste. Motorola ha deciso di tando gli elementi modulari disponibili. Le Freescale. iniziative di co-branding come quella del portare il proprio marchio sul punto ven- persone rappresentano l’elemento princi- Motorola è un nome noto a livello mon- telefonino realizzato con il marchio D&G e dita istituendo la figura del Motorola pale di questa strategia e, di conseguen- diale con un tasso di riconoscimento quella del telefonino Motorola-Ferrari. Ambassador che declina la strategia di za, la ricerca e selezione rappresenta un superiore al 90%. Per rafforzare ulterior- Il settore Consumer rappresenta una sto- vendita aziendale con le esigenze dei processo critico. L’azienda ha un forte mente questo posizionamento di succes- ria di successo. Il recente rilancio, dopo responsabili del dettaglio, favorendo il orientamento ai risultati e rappresenta un so, nel 2002 l’azienda ha preso la decisio- anni relativamente più difficili, coincide sell-out con strumenti di marketing speci- ambiente molto attrattivo per coloro che li ne di mettere il cliente al centro delle pro- con la svolta che ha posto la ricerca e svi- fici. Gli addetti alle vendite hanno, inoltre, vogliono realizzare e apprezzano un siste- prie attenzioni e di assecondarne i bisogni luppo dei prodotti in grado di operare sulla a disposizione un Club dove trovano sod- ma che li misura con trasparenza. con la tecnologia più adeguata. base delle indicazioni raccolte dai clienti: disfatti gli interessi professionali e perso- La scelta di ascoltare il cliente e di met- La strategia di branding è, quindi, la logi- funzioni, design, materiali gradevoli al nali. Sul punto vendita si concentrano, terlo al centro sta dando buoni risultati e ca conseguenza della nuova missione tatto. Probabilmente nessun altro produt- così, i risultati delle attività di sviluppo del può rendere il business sostenibile nel aziendale che intende portare ovunque la tore si è posto l’obiettivo di produrre un personale, di formazione sui valori del tempo. “mobilità senza limiti” nelle comunicazio- telefonino adatto a resistere ai graffi pro- ni. Da allora Motorola ha ripreso a cre- vocati dagli oggetti presenti nella borsetta scere a tassi elevati ed è attualmente una di una signora, come le chiavi. A livello delle poche aziende a migliorare significa- continentale si registrano differenze tra le tivamente la propria quota di mercato in esigenze dei consumatori: l’Europa ed il un settore sempre più maturo. Sud America privilegiano il design e la Il marchio viene gestito in maniera globa- moda, l’Asia la banda larga, gli Stati Uniti le da una funzione centrale. La comunica- le dimensioni e la solidità. Sulla base di Riferimento: Massimo Gotti, presidente zione nei singoli paesi non subisce adat- queste linee guida, vengono realizzati e amministratore delegato, Motorola SpA pagina 24 © Ceccarelli Spa 2007 pagina 25 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 26 Sony: rapporto continuo con il cliente e consumatore. Si lavora sulla quota di La cultura di customer relationship mana- prodotto esposta rispetto al totale di tutti i gement è stata favorita e sostenuta dalla Il segreto del successo in un mercato in rapida evoluzione a causa prodotti concorrenti e sulla share of voice creazione di call center locali nei principa- in una prospettiva di category manage- li paesi europei a supporto della clientela ment. Spazi espositivi particolari, isole che gestiscono oltre 7.000 contatti telefo- dedicate, attività di in-store merchandi- nici giornalieri e circa 50.000 contatti via sing e creazione di traffico vengono valu- web, offrendo servizi di natura tecnica, e tate in termini di ritorno sull’investimento di customer feed-back, con l’obiettivo di di marketing effettuato a sostegno di una profilare i clienti e quindi di individuare strategia di vendita di canale. In canale dei gruppi di consumatori che possano a tradizionale viene, invece, servito con tec- loro volta propagare i messaggi del della tecnologia è quello di concepire l’attività dell’azienda come un flusso unico in cui il consumatore venga coinvolto nella filiera Sony è un marchio molto conosciuto nel sono quelli intangibili perché con quelli si niche semplificate, basate principalmente brand, creando maggiore notorietà. mondo dell’elettronica di consumo, con può creare unicità e differenziazione sul sugli obiettivi e sulla concentrazione degli Le strategie commerciali a livello globale un passato di grande successo grazie ad mercato. sforzi commerciali e promozionali. vengono adattate a livello locale per alcuni oggetti diventati cult: il “Sony” in Il marchio aiuta la differenziazione che i Le iniziative rivolte al consumatore sono andare incontro alle esigenze specifiche Italia è identificato con il Walkman. prodotti hanno difficoltà a creare. A que- state incentrate sul programma Emotion di ogni paese. Il governo della strategia è Proprio su questo terreno l’Apple ha lan- sto fine Sony ha deciso di lanciare un pro- & Passion, consistente nel trasmettere la articolato attorno alla gestione strategica, ciato la sua sfida con l’iPod ed ha colpito getto di miglioramento organizzativo a massima emozione affinché il consumato- con modelli che permettono di tradurre la il gigante giapponese al fianco, determi- livello globale con risvolti diversi per le re desideri il prodotto prima di possederlo missione e la strategia in un insieme coe- nando una perdita di competitività. Dopo singole aree geografiche. Sono state indi- e nell’infondere passione e immaginazione rente di metriche di prestazione, facilitan- questa impasse, Sony ha seguito un per- viduate le competenze di tutte le risorse per poi premiare la prestazione. Il lavoro done corso di riflessione strategica ed ha intra- disponibili, analizzate le best practice di gruppo costituisce il perno principale Balanced Scorecard. preso un cammino che pochi possono provenienti Moving attorno a cui si muove la ripresa dei buoni Questo programma sta già dando frutti, permettersi: la copertura di tutta la filie- Consumer Goods, lanciati focus group con risultati dell’organizzazione nelle aree tra cui il recupero di quote di mercato, ra della digitalizzazione, dalla produzione i clienti e infine individuata una nuova marketing, vendita e supply chain. Un particolarmente evidenti nelle fasce pre- dei contenuti al consumo finale. strategia Customer Viewpoint. modello organizzativo sviluppato specia- mium price. In un’era di globalizzazione il La tecnologia costituisce l’elemento diffe- In Italia l’organizzazione è strutturata in lizzando il ruolo degli agenti di vendita marchio Sony si sta rafforzando ulterior- renziante: la scelta della High Definition tre business unit: Consumer Electronics nelle fasi di sell-in, sell-out e nel key mente, sia grazie ad una strategia ben (HD), come caratteristica trasversale ai (Consumer/Audio/Video/IT), Recording & account management, ma tenendo unita- declinata tra HW, SW e contenuti, sia gra- vari prodotti, consente di proporre un’of- Media, Professional Solutions. Una orga- rio il sistema di incentivazione. Il mer- zie ad un esteso programma di attuazio- ferta integrata unita da un unico filo con- nizzazione orientata a privilegiare le atti- chandiser è evoluto verso il ruolo di evan- ne che raggiunge gli organi più periferici duttore. vità di sell-out a quelle di sola pianificazio- gelist per poter trasmettere i nuovi valori dell’organizzazione, fino a coinvolgere Ma il prodotto fisico non è tutto: lo si vive ne delle vendite e di sell-in, dove la propo- al punto di vendita e al consumatore. direttamente il consumatore. meglio se ci trasmette emozioni particola- sta ai canali più strutturati include la pia- ri quando lo vediamo, lo tocchiamo, lo nificazione congiunta di iniziative di consu- compriamo. E tali emozioni sono trasmes- mer marketing, trade marketing e mer- se meglio al cliente se anche il personale chandising spostando il focus dalla sem- addetto alla vendita si impegna a tale plice logica di condizioni commerciali ad un Riferimento: Maurizio Ghislandi, human resources fine. Gli aspetti da curare maggiormente rapporto più diretto tra Sony, distribuzione director, corporate division, Sony Italia SpA pagina 26 © Ceccarelli Spa 2007 dai settori Fast pagina 27 © Ceccarelli Spa 2007 la misurabilità sulla base di Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 28 Il soddisfacimento di entrambi questi dei commessi sulle principali tematiche aspetti permette di evitare che i rivendi- legate alla vendita di calzature, i materia- tori ne snaturino il posizionamento, limi- li usati, le tecniche di produzione, le tec- Per alcuni beni di base la competizione si gioca molto spesso solo sul prezzo, tandone l’offerta al solo segmento delle niche di marketing e di vendita. Il rappor- calzature confortevoli, indipendentemen- to con i punti vendita monomarca è faci- ma puntare sulla qualità, soprattutto se ben comunicata nel punto vendita, te dal contenuto di moda, anziché rivol- litato dall’intervento di funzionari del gersi alla totalità del mercato del comfort, customer service. L’importanza di queste sfruttando l’ampiezza della gamma. iniziative trova riscontro nei risultati dei La creazione di un rapporto efficace con i 200 negozi monomarca che rappresenta- rivenditori diventa, pertanto, un elemen- no circa il 12% del clienti attivi, ma quasi to fondamentale per il successo della il 40% del fatturato aziendale. Valleverde: nel settore maturo il brand fa la differenza è una strategia che può rivelarsi più efficace Il Calzaturificio Valleverde ha, fin dalla nelle priorità aziendali. Le campagne pub- strategia di Valleverde. A questo scopo Il programma delle attività è indirizzato sua nascita 30 anni fa, sviluppato una blicitarie Valleverde hanno utilizzato tutta sono stati aperti 15 negozi diretti per ad un ulteriore rafforzamento. La rete di strategia di differenziazione, concentran- la gamma di media disponibili, dalla carta acquisire tutta l’esperienza del rapporto negozi monomarca dovrà ampliarsi fino a do la propria gamma di calzature nell’a- stampata alla televisione. con i clienti finali e trasferirla nei rappor- contare 300 negozi entro i prossimi 5 rea del comfort. A questo concetto chiave Questo sforzo per la costruzione ed affer- ti con i rivenditori. Si sono scelte posizio- anni: a questo scopo sono allo studio si lega, in subordine, quello di eleganza e mazione del marchio non può però fer- ni a grande traffico – negli aeroporti, in politiche per migliorare la marginalità del “la moda comoda italiana” ne è la sintesi. marsi alla pura attività di comunicazione. due aree di servizio lungo l’autostrada del punto vendita, così da meglio premiare L’attenzione al marchio è guidata dalla Infatti è determinante passare attraverso Sole, nelle zone centrali di grandi città -. ed incentivare l’adesione degli imprendi- consapevolezza che, soprattutto in setto- i punti vendita per far sì che i consuma- Ciascun punto vendita presenta un assor- tori partecipanti. La strategia di comuni- ri maturi quale il calzaturiero, il brand sia tori siano coinvolti in un’esperienza d’ac- timento completo, ottenuto selezionando cazione sarà ridefinita così da divenire l’unico fattore di distinzione sul mercato e quisto ben calibrata e trovino le risposte quei modelli della gamma che meglio sempre più efficace ed incisiva. Ampiezza di valore per gli azionisti. giuste alle proprie esigenze. Un assorti- rispondono al proprio target di consuma- d’assortimento e focalizzazione sulla qua- Per sostanziare il posizionamento quale mento ed un posizionamento quale quello tori. Si è creata una rete di circa 200 lità del prodotto rimarranno centrali con fornitore di comfort, l’azienda opera di Valleverde richiede che il punto vendi- punti vendita monomarca, e per facilitare la realizzazione di campionari diversifica- secondo due direttrici principali. Da un ta sia rifornito e proponga attivamente l’adesione a questa rete, vengono propo- ti. Si conferma la scelta di produrre diret- lato realizza ogni anno un campionario di modelli che coprano tutte le esigenze ed ste soluzioni di arredamento, agevolazio- tamente il 10% e acquisire il rimanente circa 1.500-2.000 modelli, contro i circa occasioni d’uso. Non solo modelli per ni e servizi, ma la gestione del negozio da calzaturifici italiani o, eventualmente, 300 degli altri calzaturifici, così da dispor- donna, uomo e bambino, quindi, ma rimane nelle mani del commerciante. È dai paesi a minor costo produttivo purché re di un assortimento in grado di rispon- anche per tutti i segmenti più richiesti: stato creato un programma di formazione sia garantita la qualità. dere a qualsiasi esigenza in termini di scarpe casual, sportive, eleganti. È inoltre design e di occasione d’utilizzo. Dall’altro necessario che il commesso sia in grado assicura la qualità delle proprie calzature di suggerire al consumatore quali modelli affidandone la produzione ad una rete di meglio soddisfino le occasioni d’uso per le aziende manifatturiere italiane, concen- quali viene acquistata la calzatura: una trate nei principali distretti, così da poter scarpa di tipo “sbagliato” può infatti risul- garantire i più elevati standard produttivi. tare scomoda, indipendentemente dalla La comunicazione al consumatore finale sua qualità, e si vanificherebbe così la Riferimento: Antonio Gentili, amministratore ha da sempre avuto un ruolo importante promessa di comodità. delegato, Calzaturificio Valleverde S.p.A. pagina 28 © Ceccarelli Spa 2007 pagina 29 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 30 Hanno collaborato pagina 30 Alcatel Lucent: risultati nella rete Alcatel-Lucent offre soluzioni per servizi di comunicazione a casa, in ufficio e in movimento. Leader nelle reti a larga banda fisse, mobili e convergenti, nelle tecnologie IP, nelle applicazioni e nei servizi, la società ha il team di global services più esperto del settore e una delle strutture di R&D più ampie nelle telecomunicazioni. Alcatel-Lucent, con ricavi proforma pari a 18,3 miliardi di euro nel 2006, opera in oltre 130 paesi. Pag. 18 Faber: l’aria diventa fatturato Faber, il maggiore produttore italiano di cappe aspiranti per cucine (ne produce circa 3 milioni di cui oltre metà per produttori di elettrodomestici e di cucine e realizzate con il loro marchio), è un gruppo industriale presente in 13 nazioni di 3 continenti. In Italia una cappa su due è Faber. Gli addetti sono circa 1.500 e il fatturato supera i 200 milioni. Nel 2005 è entrato nel gruppo Franke, leader mondiale nella produzione di lavelli e che ha esteso il proprio Pag. 22 interesse al sistema cucina. Paolo Vittorio Di Fraia, direttore Business Group Services, Alcatel-Lucent Italia Spa Stefano Socci, amministratore delegato, Faber SpA BTicino: il business si accende BTicino è leader in Italia nel materiale elettrico da installazione e opera in 60 Paesi di tutto il mondo dove porta i valori della qualità e del design italiano. Ha una forte posizione sul mercato globale grazie a quote di mercato elevate, in alcune aree geografiche. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali di design come l’Oscar degli architetti francesi, il Compasso d’Oro, il Roter Punkt, l’Intel design e il premio Reddot. È parte del gruppo francese Legrand fin dal 1989. Pag. 20 Motorola: a contatto con il mondo Motorola è uno dei maggiori gruppi industriali del mondo. È presente in Italia dal 1966 e il centro di ricerca di Torino rappresenta uno dei principali Centri di Eccellenza Motorola per la regione EMEA Europa, Medio Oriente e Africa – per lo sviluppo di hardware per i telefoni cellulari, di software per tutti i settori in cui opera Motorola, di nuove tecnologie e di test di interoperabilità. Questo centro è anche una parte attiva del polo di Ict della Regione Piemonte e della Pag. 24 Città di Torino. Paolo Perino, consigliere delegato e direttore generale, BTicino SpA Massimo Gotti, presidente e amministratore delegato, Motorola SpA Cave: a servizio del brand Nata a Milano nel 2001 con l’obiettivo di aiutare le aziende a massimizzare il valore di brand attraverso la riconoscibilità e la distintività dei comportamenti delle persone nella relazione con il cliente, lavora con successo con aziende leader nei settori automotive, fashion e retail/grande distribuzione nonché con alcune istituzioni pubbliche. I partner sono Nicolò Soresi, esperto di change management e Federico Aloisi, esperto di marketing. Pag. 7 Sony: Hi-tech al servizio della leadership Sony rappresenta uno dei marchi che sanno unire tradizione e tecnologia con un approccio globale: è stata infatti fondata nel 1946 da un ingegnere e un fisico giapponesi che investirono l’equivalente di 190.000 yen per creare un’azienda con 20 dipendenti. Ne è emerso un grande gruppo che opera a livello mondiale nei settori audio, video, televisione, informazione e comunicazione, semiconduttori e componenti elettronici. Occupa quasi 160.000 persone e registra Pag. 26 ricavi per oltre 7.500 miliardi di yen. Nicolò Soresi, partner, Cave srl, Milano Benedetta Ragazzola, senior consultant, Ceccarelli SpA, Milano Maurizio Ghislandi, human resources director, corporate division, Sony Italia SpA Ceccarelli: solidità internazionale con stile italiano Società di consulenza di direzione fondata nel 1981. Offre servizi nelle aree della strategia, dell’organizzazione, della gestione del cambiamento e dello sviluppo del management. Fa parte del network Pims, leader nella consulenza strategica, e collabora con altre società americane ed europee attive nei servizi avanzati alle aziende. I clienti sono imprese e organizzazioni nazionali e internazionali, impegnate ad adeguarsi ai mutamenti del mercato e a Pagg. 5 e 12 ricercare e mantenere la leadership. Valleverde: a grandi passi verso il successo Il Calzaturificio Valleverde produce circa 2 milioni di paia di scarpe indirizzate a tutti gli usi ma in grado di offrire grande comodità e moda. Nata da dieci soci che lavoravano in un calzaturificio in difficoltà, oggi l’azienda è detenuta dalla holding Greenvalley e rappresenta il marchio più noto nel comfort. Valleverde vende due milioni di calzature all’anno tramite 2300 negozi nel mondo, di cui oltre 250 monomarca. Occupa 280 addetti e realizza un fatturato di circa 80 Pag. 28 milioni di Euro. Piercarlo Ceccarelli, presidente, Ceccarelli SpA Consulenza di direzione, Milano Alessandro Ferrari, associate partner, Ceccarelli SpA Antonio Gentili, amministratore delegato, calzaturificio Valleverde SpA © Ceccarelli Spa 2007 pagina 31 © Ceccarelli Spa 2007 Briefing_45 27-03-2007 17:11 Pagina 32 Milano Ceccarelli SpA Via Cerva 1 20122 Milano Tel. +39.02-76.01.30.30 fax +39.02-76.01.20.28 email: [email protected] London PIMS Associates Ltd. 15 Basinghall Street, London EC2V 5BR Tel. +44.20 7776 2800 fax +44.20 7776 2828 email: [email protected] St. Gallen Malik management zentrum st. gallen Rittmeyerstrasse 13 CH-9014 St. Gallen Tel. +41.(0)71 274 3400 fax +41.(0)71 274 3499 email: [email protected] www.ceccarelli.it Anno 15 – n. 45 – giugno 2007 Stampa: Gruppo Stampa GB S.r.l., Viale Spagna 154, Cologno Monzese Sped. in abb. post./70% – Filiale di Milano Direttore responsabile: Piercarlo Ceccarelli Grafica: studio Clara Bolduri pagina 32 © Ceccarelli Spa 2007