Luciano Ventrone
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Luciano Ventrone
Luciano Ventrone Le verità dipinte a cura di Alberto Agazzani 24 maggio - 13 luglio 2008 Catalogo ORARIO: mercoledì 10-12 • martedì, giovedì e venerdì 16-19 • sabato e domenica 10-12 e 16-19 INGRESSO: 4 euro - Gratuito residenti a Chivasso e Carta Musei - Visite guidate su prenotazione Palazzo Luigi Einaudi - Piazza d’Armi, 6 - Chivasso (To) Tel. 011.9103591 - 339.4673821 www.luoghidellacultura.it media partner: Città di Chivasso Assessorato alla Cultura Museo Le verità dipinte Luciano Ventrone “Nature Morte che ci vengono proposte come attimi immobili di una vicenda che sta tra un antecedente e un futuro, come istanti, sospesi e incandescenti, di una realtà oggettiva definita, sino a esserne divorata, da una luce implacabile, quasi siderica, contro fondi scuri di evocazione astrale o lunare, da satellite o pianeta. Contro queste insondabili profondità si stagliano i cocomeri infranti, i sedani traslucidi, le palpabili carnosità violacee delle melanzane. Spesso complicata dall’esercizio dell’anamorfosi più difficile e più spericolata (ma perfettamente svolta e calibrata) la pittura di Luciano Ventrone è una continua scoperta ottica, un incessante recupero della realtà oggettiva, che riemerge dopo l’alluvione di forme astratte, di cerebrali ligogrifi, di grumi materici e di scritture gestuali.” Nato a Roma nel 1942 da genitori campani, Ventrone segue fin da giovanissimo la vocazione al mestiere pittorico seguendo le lezioni di artisti del calibro di Capogrossi e Turcato al liceo artistico. Si iscrive nel 1964 alla facoltà di architettura, ma il fascino dell’arte pittorica lo coinvolge al punto da spingerlo ad abbandonare presto gli studi per dedicarvisi completamente. Il suo talento viene presto scoperto da Federico Zeri, il massimo storico dell’arte italiano del secondo ‘900, e presto sostenuto da critici di grande levatura come Roberto Tassi, Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi ed Edward LucieSmith, che ne hanno sottolineato la maestria nel rigore delle rappresentazioni e l’acutezza dei raffinati simbolismi. Quella di Ventrone è una passione autentica e tenace per l’arte classicamente intesa, un sentimento che lo spinge al di fuori delle regole del mercato e al di là delle mode del momento. Un’artista senza tempo che guarda con occhio grato ai grandi artisti del passato, a Caravaggio per primo, ma che si compiace di esprimere, col fare lento e delicato di ogni creazione, col silenzio straniante tipico di ogni composizione iperrealista, coi contrasti cromatici dalle leggere velature, la realtà del nostro secolo, di cui si vede l’apparenza ma se ne subodora lo spirito. Con queste parole Federico Zeri, il più grande storico dell’arte italiano del secondo Novecento, salutava nel 1992 la spettacolare pittura di Luciano Ventrone, oggi tra i massimi esponenti della pittura figurativa contemporanea internazionale. Luciano Ventrone approda a Chivasso con la mostra antologica più importante ed esaustiva mai dedicatagli, sapientemente curata da Alberto Agazzani. Questo evento si presenta come una rara occasione di portata internazionale per ammirare da vicino un’ampia ed organica selezione di cinquanta opere, dalle celebri nature morte agli altrettanto sorprendenti nudi fino ai meno noti paesaggi, portando nuovamente la Città di Chivasso e Palazzo Einaudi alla ribalta della scena espositiva nazionale. L’occasione è resa ancora più straordinaria dalla presenza in mostra di numerosi dipinti inediti, provenienti da prestigiose collezioni private italiane e mai esposti pubblicamente in precedenza. La Fondazione Novecento, che organizza questo evento in collaborazione con la Città di Chivasso e la Provincia di Torino, prosegue nell’intento di promozione del territorio attraverso appuntamenti dedicati agli appassionati d’arte. La capacità di stupire dei dipinti di Luciano Ventrone sarà un momento fondamentale per la diffusione della figurazione contemporanea e una grande occasione per avvicinare alla pittura le scuole del territorio, attraverso percorsi dedicati agli studenti.