RITARDO PRIMARIO DI LINGUAGGIO
Transcript
RITARDO PRIMARIO DI LINGUAGGIO
LAVORO DELLA PERCEZIONE UDITIVA NEL LINGUAGGIO Identificazione e rafforzamento delle caratteristiche fonemiche della lingua e , contemporaneamente, inibizione delle caratteristiche che le sono estranee Generalizzazione e sistematizzazione di queste caratteristiche fonemiche e delle sue trasformazioni in unità costanti (fonemi) RITARDO PRIMARIO DI LINGUAGGIO Inserisco in questa categoria tutti quei casi in cui per il ritardo di comunicazione o di verbalità non sia dimostrabile una secondarietà, per cui il disturbo è ritenuto primario (o specifico /G. Levi/). Diverse scuole di pensiero hanno classificato questi disturbi a seconda di elementi di analisi differenti, ma si può comunque trovare un denominatore comune: DISLALIA FUNZIONALE= manifestazione di ritardo e/o distorsione verbale in assenza di alterazioni organiche dimostrabili. (Inserisco, di seguito, una serie di caratteristiche alterazioni nell’acquisizione di abilità linguistiche riscontrabili, oltre che nelle dislalie funzionali, anche in quelle audiogene e nei soggetti oligofrenici). Quando il fenomeno dislalico è particolarmente grave, tale da impedire completamente o quasi la comprensione dell’espressione verbale e si manifesta come sequenza di nessi consonanate-vocale con una occlusiva prevalente, prende il nome di ottentottismo. Possiamo riscontrare problemi, nelle dislalie, a livello di fonema, di sillaba, di parola. A livello dei singoli fonemi potranno esserci: • Assenze • Sostituzioni • Articolazioni non corrette • Articolazioni abnormi (di solito le singole disabilità articolatorie vengono denominate col nome greco del fonema o col raggruppamento dei fonemi interessati seguiti dal suffisso –ismo). 1. le dislalie sono relativamente rare per le vocali in italiano, più frequenti per i dittonghi e iati e per vocali non usuali. 2. una dislalia molto caratteristica, sovente isolata, è rappresentata dal kappacismo e dal tetacismo dove, nel primo caso k e gh sono sostituite rispettivamente da t e d, e, nel secondo caso t e d sono sostituite da k e gh. 3. per sigmatismo si intende in genere un complesso di errori di pronuncia concernenti non solo s e ś, ma anche sc, z, ż, c(i), g(i). i sigmatismi, date le particolari difficoltà prussiche di realizzazione della s, sono di gran lunga le dislalie più frequenti. Franche devianze nel sigmatismo: sigmatismo laringeo, sigmatismo faringo-velare, sigmatismo nasale. 4. come rotacismi abbiamo le possibilità. A) di omissione, B) di sostituzione con v o l, C) di allofonia –r ululare, D) di distorsione. 5. molto frequenti sono i disturbi di sonorizzazione (afonizzazione, ipersonorizzazione, indifferenza al tratto distintivo). Sia per le dislalie di fonema che per quelle di sillaba o di parola esiste una netta diversità tra la ripetizione e la realizzazione in eloquio spontaneo. A livello di sillaba o di parola possono verificarsi errori di pronuncia che non si verificano sul singolo fonema ed inoltre altri fenomeni fra i quali i seguenti: 1. elisioni: omissioni della parte iniziale (elefante = fante), della parte finale (nevica=ne), della parte centrale (vigile = viile) della parola oppure dei singoli fonemi appartenenti soprattutto a gruppi consonantici 2. intrusioni: aggiunte di un fonema parassitario che normalmente è costituito da una vocale che aiuta l’articolazione (Eric = Eriche) e che trasforma un gruppo consonantico in sillabe ad una sola consonante (seta=sta) 3. assimilazioni: cambiamenti di consonanti per analogia con quelle già esistenti nella parola. Possono essere prolettiche (succede = ciuccede) se l’assimilazione precede la sillaba assimilata o metalettiche (tavolo =tatolo). 4. metatesi: cambiamenti di posizione delle sillabe nella parola (Elena = Enela, perché = chepè) 5. contaminazioni: fusione di due parole in una nuova (elefante bello = fantello) 6. reduplicazioni: (musica = susica o sisica) 7. risoluzione dei dittonghi: (piede = pede) 8. sostituzione di costrittive con occlusive: (sissi = titti) 9. sostituzione di sonore con afone: (dado = tato) 10. sostituzione di velari con labiali e dentali: (cacca = tatta) 11. sostituzioni di semicostrittive con occlusive e con costrittive: (giù = du o su) 12. nasalizzazioni: trasformazione di fonemi orali in fonemi nasali (banana = manana) schema tratto dal testo “Foniatria” DISTURBO FONOLOGICO = difficoltà relativa alla conoscenza dei segmenti fonetici, delle regole morfologiche e nel modo in cui applicare tale conoscenza. Tale difficoltà in genere gioca a favore della comprensibilità del linguaggio articolato che talvolta risulta essere del tutto incomprensibile. Raramente il disturbo fonetico-fonologico è isolato e sovente si associa ad altre compromissione espressive linguistiche. DISFASIA = Termine generico per indicare una turba del linguaggio o della verbalità con particolare riferimento agli aspetti fonematica e morfosintattica. PAROLA PARLATA SCRITTA STRUMENTI • Percezione • Memoria • Percezione visiva • Memoria visiva • Lateralizzazione • Organiz.Spaziale Memoria visiva uditiva Lateralizzazione Organiz.Spaziale • Fonografico • Fonologico • Fonologico • Semantico • Prosodico / svrasegmentario LIVELLO • Fonemico EMOTIVITA’ • Semantico • Morfosintattico • Sovrasegmentario PERCEZIONE TRASDUZIONE = trasforma gli stimoli esterni chimico-fisici in impulsi nervosi PERCEZIONE = abilità di saper scegliere le informazioni sensoriali in entrata prevalentemente sottocorticale; dall’organo di senso escluso fino alla corteccia primaria posteriore compresa ELABORAZIONE SUPERIOE = comprensione • esclusivamente corticale 3° P 2° P motorire secretrici 1° altro percezione stazioni effettuatrici Organi di senso VIE SENSORIALI CENTRALI PERCEZIONE UDITIVA = è la capacità di selezionare ed interpretare le informazioni che provengono dall’udito; questo processo consente l’utilizzazione ergonomia della informazione acustica lungo le connessioni della via uditiva centrale; secondo gli interessi di ogni singolo soggetto. PARAMETRI PERCEZIONE UDITIVA • Coordinazione uditivo-motoria • Separazione figura / sfondo • Costanza timbrica • Separazione silenzio / sonorità • Percezione delle dinamiche melodiche • Percezione delle dinamiche di intensità • Separazione suono / rumore • Separazione continuo / impulsivo • Separazione continuo / continuo Regolarmente interroto PERCEZIONE E LINGUAGGIO LINGUAGGIO PERC. UDITIVA PERC.VISIVA PERC.TATTILE KENESTESICA - osservazione contesto - feed-bak sensoriale - osservazione volto interlocutore - prassie articolatorie TEMPI CRITICI PER L’ACQUISIZIONE DELLE ABILITA’ COMUNICATIVO-LINGUISTICHE 6 / 36 mesi Acquisizione meccanismi comunicativi inizio manifesto delle intenzioni comunicative e performative collocato intorno al 2° semestre di vita e con i 3 aa la comunicazione non linguistica è abbastanza sofisticata Acquisizione processi linguistici 18 / 48 mesi 3/8 a 18 mesi comparsa frase bitermine e con un patrimonio di circa 20 parole, dopo i 4 anni non vengono acquisite importanti novità qualitative Acquisizione percezioni e prassie anni ALTERAZIONE DELLA PERCEZIONE UDITIVA “la deficienza percettiva genera un deficit nell’organizzazione dei modelli uditivi” Alterazioni del linguaggio conseguenti ad Alterazioni della percezione uditiva ELEMENTI SEGMENTARI 1) instabilità nell’abilità di reazione, identificazione e accumulo dei segnali 2) riduzione o povertà di riconoscimento dei segnali 3) difficoltà di discriminazione dei segnali 4) capacità limitata di trarre vantaggio dalle esperienze uditive ripetute 5) limitato sviluppo del linguaggio ELEMENTI SOVRASEGMENTARI 1) difetti nella discr. delle caratteristiche non verbali 2) difetti nella discr. dell’altezza tonale 3) difetti nella perc. delle differenze di qualità di timbro 4) difetti nella perc. delle differenze minime del ritmo 5) difetti nella differenziazione dei gradi di intensità 6) difetti nella discr. delle differenze di durata