“Stiamo con l`orso”: Dino testimonial per il turismo

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“Stiamo con l`orso”: Dino testimonial per il turismo
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
La voce degli 8 Comuni
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 321 - ANNO XIII - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 29 MAGGIO 2010
“Stiamo con l’orso”: Dino
testimonial per il turismo
La decisione di catturarlo e portarlo via suscita commenti e polemiche
Intanto la Rigoni di Asiago offre un quintale di miele per sfamare M5
Soccorso per
la montagna
di Luigi Casanova
Dopo una serie di incontri tenuti
da CIPRA (Commissione Internazionale per la protezione delle
Alpi) nelle aree dei Monti Lessini,
del Pasubio, degli altipiani dei
Fiorentini e dei Sette Comuni
abbiamo rilevato la presenza di
problemi molto simili nella vita
di queste popolazioni di montagna: un preoccupante invecchiamento della popolazione, l’abbandono dell’alta montagna,
una sofferenza del turismo dello
sci, il crollo dell’offerta di servizi efficienti per le popolazioni.
In poche parole: la qualità del
vivere sta diminuendo ed accelera la fuga dei giovani dalle
Prealpi venete. In alcune di queste località si tenta di rispondere
con logiche ormai sorpassate, o
un forte investimento nello sci
legato alla speculazione edilizia
delle seconde case, modello anni
’70, oppure intaccando spazi naturali di alto pregio sperando di
attirare turisti con la costruzione
di parcheggi invasivi....
Il Ghelpack si tinge di verde
Tracciamento dell’acqua per conoscere
il suo percorso sotteraneo
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Progetto per
Marcesina:
scelte oculate
o scempio
ambientale?
LOTTA ALLA
EVASIONE
Protocollo
d’intesa tra
la Finanza
e i Comuni
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ENEGO
Prima candelina per il
Museo dell’Acqua
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Asiago
Sanità
Inaugurato il Centro
di riabilitazione
cardiologica, ma
viene chiuso lo
sportello invalidi
Estate con
Irene Grandi,
Uto Ughi e
tanti altri
nomi famosi
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Pagina 2
Grafica Altopiano
Continua a pagina 6
ROANA
GALLIO
2009:
un anno in
crescita
per la Cassa
Rurale e
Artigiana
Operazione
restauro per
il Santuario
del Buso
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Pagina 13
La Costituzione in regalo ai neo maggiorenni
La Costituzione non è uno spazio della memoria ma un testo vivo. Il Comune di Lusiana ha deciso di farne dono ogni
anno ai giovani che compiono 18 anni e acquisiscono il diritto di voto. “Abbiamo deciso di istituire questo momento
dedicato ai ragazzi perché crediamo che si tratti di un gesto
concreto per lanciare un messaggio di responsabilità verso
la cittadinanza attiva a chi inizia ad assumersi a pieno titolo
diritti e doveri nei confronti dello Stato in cui vive, si tratta
di un primo momento con il quale i ragazzi si possono avvicinare all’amministrazione del proprio comune - spiega l’assessore Sabrina Passuello per motivare la scelta di questa
iniziativa - oltre a ciò è indispensabile far conoscere ai ra-
gazzi questo testo che, ad oltre 60 anni dalla sua stesura,
continua ad avere una forza propulsiva e a darci delle indicazioni chiare di uno Stato costruito su un sistema di servizi
che valorizzi la persona umana in tutte le sue dimensioni.
Un testo ancora straordinariamente attuale che spesso i
nostri giovani conoscono poco”.
Oltre alla consegna delle Costituzioni il Sindaco premierà
con una borsa di studio i giovani lusianesi che si sono particolarmente distinti nello studio a partire dalla scuola secondaria di primo grado fino alla laurea. La cerimonia si
svolgerà sabato 5 giugno alle ore 17.30 presso la Sala
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Consiliare del Palazzon.
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l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
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Irene Grandi quest’estate ad Asiago
Il concerto della cantante fiorentina è uno degli eventi clou del calendario estivo. Gallio punta sullo
sport - A Roana un Hoga Zait interetnico: il festival cimbro apre ad altre minoranze linguistiche
Saranno Irene
Grandi, Uto Ughi,
Natalino Balasso, i
concorrenti di X Factor,
i Solisti Veneti, la Piccola Bottega Baltazar i
protagonisti dell’estate asiaghese. E musica, tanta, che
accompagnerà
buona parte
della manifestazioni
messe
in piedi dall’amministrazione
comunale di Asiago.
Tra le novità l’Air Party all’aeroporto e il ritorno della “Notte
di Note” sempre con Radio
Company come media partner
dell’assessorato al Turismo.
Assessorato che ha come
obiettivo quello di recuperare
turisti nel mese di luglio, in particolare per quanto riguarda i
giovani.
Luglio quindi vedrà due fine
settimana con i dj di Radio
Company organizzate al parco
Millepini con serate a tema finanziate e gestite da alcuni locali del centro. A luglio, il 31,
anche la Notte di Note con il
concerto di Irene Grandi e un
concorso tra i gruppi locali che
saranno giudicati e premiati propri dalla rocker fiorentina.
Ad agosto, il giorno 8, la musica e il divertimento continuano
con l’Air Party, seguito l’11 da
un’esibizione di Motocross
acrobatico sempre accompa-
gnato da musica. Il16 si terrà
la manifestazione “Company
Contact” con un concerto con
alcuni dei partecipanti del programma X Factor. Spazio ad
agosto anche per la musica
classica con una rassegna di
orchestre britanniche tra cui
l’Eton College di Londra e la
Cardiff College Orchestra e
due serate con i Solisti Veneti di
cui una, il 28 agosto, vedrà la
partecipazione straordinaria di
Uto Ughi. Agosto offrirà anche
momenti di grande teatro; il giorno 1 con Natalino Balasso e
Mirko Artuso in “Meneghello
Reading”, il 7 con “Amori e
Guerra” in scena al Forte Interrotto, il 9 con le “Baruffe
Ciosotte” e il 17 con la “Piccola
Bottega Baltazar”. Il 15 agosto
poi alle 5 di mattina, al Sacrario
del Leiten ad Asiago, il coro
Asiago accompagnerà con canti
la lettura di alcune lettere che
giungevano alle famiglie dal fronte in una coreografia naturale
Sapor d'acqua natìa
Il Pifferaio Magico e lo stupro
Intrappolati nella loro stessa leggerezza: in bilico tra il dramma
e la commedia. Il loro volto è mascherato da una rete, le loro
storie somigliano a quelle di un Peter Pan rovesciato con il loro
Pifferaio Magico che detta le regole di un nuovo modo di abitare la giovinezza: dove il sesso è inflazionato e la cultura dell’immagine eletta a precetto quotidiano. Ogni tanto abbandonano
Peter Pan per diventare Pollicino: ma le tracce che lasciano
non servono a loro per ricordarsi la strada (quella è già segnata
nei blog e nello spazio virtuale), bensì per rammentare agli adulti
la loro presenza e il loro non essere da meno. C’è stato un
tempo in cui la minaccia più grande era rinchiudere un ragazzo
o una ragazza nella propria stanza: il contatto col mondo era
bloccato. Ora quello stesso gesto diviene l’intrigo più bello: da
dentro la stanza - muniti di un pc, di un Iphone o di una semplice
connessione - si può essere contemporaneamente a Chicago,
Pechino, New Delhi o Copenaghen e chattare con un mondo
mai stato così vicino. Mentre la mamma - ignara delle potenzialità
di una camera che somiglia sempre più ad una succursale della
NASA - continua ingenua a pulire l’insalata, cuocere i fegatini
e spezzare il pane come niente fosse. Eppure lì dentro si sta
declinando un modo pericoloso di vivere l’esistenza. Tutto fila
liscio, fino a quando un giorno apri il giornale e leggi di uno
stupro, sul limitare della maggiore età, perpetrato durante una
gita scolastica. Si grida allo scandalo, s’invocano controlli più
severi nelle uscite, s’approvano misure drastiche e si minacciano ritorsioni. Ma, in realtà, quel gesto è solo l’applicazione pratica - la maestra direbbe la “dimostrazione” - di un teorema
letto, appreso e provato già virtualmente nelle lunghe serate
trascorse a navigare nel chiuso della camera e improvvisarsi
amanti, traditori e concubini di vite altrui. Imbattendosi, magari
per caso, nel profilo di qualche madre che adesso s’agita per la
crisi di valori della società: mentre su Facebook si fa fotografare
il tatuaggio sul fondoschiena o in pose che sfiorano l’erotismo
che la TV vieterebbe in “fascia protetta”. Ammesso che le gite
scolastiche - o “visite culturali guidate” come amano definirle i
Direttori nel tentativo di ridare loro credibilità - servano ancora
a qualcosa (oltrechè a trescare fra ragazzi/e), resta il fatto che i
nostri ragazzi sono il prodotto di un percorso che ha tolto loro il
senso della conquista: sostituendo il desiderio con la voglia.
Mentre il primo chiede tempo per dispiegarsi, maturare e giungere a pienezza la seconda - figlia primogenita dell’epoca del
consumo - invoca l’istantaneità, la smaltibilità e, sopratutto, non
chiede ginnastica: cioè tempo per poter giungere a pienezza.
Fino a consumare l’attimo presente come se non esistesse nessun’altra dimensione. E’ linguaggio stesso ad attestarlo: parliamo di “desiderio d’amore” e di “voglia di sesso”. Il tempo lungo
dell’innamoramento contro l’istantaneità di una violenza, di un
gesto brutale, di un istinto sgonfiato. E, strada facendo, s’indebolisce il carattere, s’impoverisce l’immaginazione (ovvero, la
capacità di pensare possibile un altro modo di vivere l’affettività),
si spegne la freschezza sul volto. Fino ad elaborare dialoghi sempre più scarni fin attorno al tavolo di casa, all’ora della cena: “mi
passi l’insalata, mi avvicini il sale, mi versi da bere, grazie, figurati, buon appetito”.
Poi ti cacciano dallo schermo. Ti cacciano dalla stanza. Per
cacciarti dalla loro vita. Forse sarà meglio lasciar perdere le
quisquilie del gossip o della letteratura da parrucchiere quest’estate e viaggiare nei loro blog: non c’è trattato di pedagogia che
dica meglio chi sono e verso dove stanno viaggiando.
Don Marco Pozza
data dal sole che sorge e dai suoni
della natura. Il 21 agosto si terrà
anche la “Notte Nera”, serata
oramai diventata di tradizione
dove la sensibilizzazione contro
l’inquinamento luminoso si accompagna con musica acustica,
jazz, e proiezioni dall’osservatorio astronomico e con tutta la
città illuminata solamente dalle candele. “Tutte le serate ri-
volte ai giovani - spiega l’assessore al turismo Roberto
Rigoni - avranno un messaggio educativo importante che prosegue quanto già attuato dagli
assessorati ai servizi sociali e all’istruzione, ovvero che ci si può
divertire senza abusare di sostanze. Divertimento sano quindi senza lo sballo”.
Gerardo Rigoni
I piccoli particolari…ovvero
l’ Altopiano da migliorare
Via quella scritta
Una scritta che non fa onore ad Asiago e ai suoi abitanti. La
zona in cui appare, su un muro in via Sarfatti, vicino alla casa di
riposo di Asiago, non è in realtà così frequentata, ma ciò non
toglie il fatto che andrebbe subito cancellata. A segnalarcela
sono stati alcuni residenti nelle vie intorno che hanno commentato: “La troviamo decisamente offensiva per quanti, arrivati
dalla Romania, in Altopiano hanno trovato lavoro e ospitalità e si
sono ben integrati, lavorando seriamente, instaurando amicizie
e scegliendo di far crescere qui i propri figli. Certo ci sono anche
immigrati che si sono resi protagonisti di episodi di violenza e di
microcriminalità, ma a questo proposito siamo del parere che il marcio ci sia dappertutto e in ogni comunità”. Potrebbe solo trattarsi
della bravata di qualche giovane monello che si diverte ad imbrattare
i muri con spray colorati. In ogni caso un gesto da condannare. Si
ricorda che il ripristino della facciata imbrattata, di proprietà privata,
spetta ai proprietari, che i responsabili di imbrattamento di muri pubblici e privati, se colti in flagrante, vanno incontro a sanzione amministrative che partono da un minimo di 50 euro, con l’obbligo per gli
stessi di eseguire la pulizia e la ritinteggiatura.
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Sabato 29 maggio 2010
ATTUALITA’
“S’inaugura oggi una piccola perla della riabilitazione.
Noi abbiamo fatto
solo gli atti, la realizzazione vera e propria è merito del territorio e l’eccellenza
del servizio è dovuta
alla professionalità e
alla sensibilità di tutti
gli operatori”. E’ il
plauso dell’assessore
regionale alla sanità
Luca Coletto per
l’attivazione ad
Asiago del Centro di
riabilitazione
cardiologica già in
funzione da circa un
anno e mezzo e inaugurato ufficialmente nei giorni scorsi. Oltre a Coletto e i
vertici della sanità regionale, erano presenti all’inaugurazione l’assessore al turismo Marino Finozzi, il consigliere regionale Nicola
Finco, l’europarlamentare
onorevole Mara Bizzotto, il
direttore generale dell’Ulss
3 Valerio Alberti, il presidente
della Comunità montana
Lucio Spagnolo e alcuni sin-
l’Altopiano
Inaugurazione ufficiale per il
Centro Riabilitazione Cardiologica
L’assessore regionale alla sanità Coletto: “Un servizio realizzato per merito del territorio la cui
eccellenza è dovuta alla professionalità e alla sensibilità di tutti coloro che vi operano”
ha sottolineato – è importante per chi vi abita (nessuno
si deve sentire cittadino di
serie b) ma rappresenta anche una forte attrazione turistica, offrendo sicurezza a
chi viene qui in vacanza e richiamando qui gente per i
servizi particolari che può
offrire”.
Da parte del sindaco di
Asiago, a nome di tutta la
comunità altopianese, i ringraziamenti alla Regione e
daci altopianesi.
“Questo centro è un esempio di come si può migliorare
la sanità contenendo i costi
grazie all’impegno del personale – ha sottolineato Valerio
Alberti – qui ci sono sei posti
letto per la riabilitazione e dal
momento che non ce ne sono
molti nella nostra regione, ci
permette di allargare il nostro
bacino a tutta la Provincia e
anche fuori. La sua realizza-
zione è stata possibile grazie
ad un buon lavoro di team e
funzionerà in stretto collegamento con la cardiologia di
Bassano. Caratterizzare
Asiago con nuovi servizi in
forte integrazione con
Bassano crediamo sia la strada giusta per un fruttuoso
impiego di questa struttura”.
Marino Finozzi ha posto l’accento sul binomio sanità –
turismo. “Questo ospedale –
Arriva la nuova tessera sanitaria
La Regione e le
Aziende ULSS, informano i cittadini
che è imminente la
scadenza, tra giugno
e luglio 2010, di circa 2 milioni di tessere sanitarie in tutto il
Veneto. Le nuove
tessere sanitarie, valide 6 anni, saranno
inviate esclusivamente per
posta. Quindi, attenzione ai
truffatori: non è prevista nessuna attività di consegna a
domicilio né di contatto telefonico per fissare appuntamenti nelle case dei cittadini. Prima della scadenza
l’Agenzia delle Entrate provvederà a spedire direttamente ai cittadini le nuove tessere, che avranno una validità
di sei anni (a differenza delle precedenti, valevoli per
cinque anni). La nuova tessera sanitaria verrà inviata
nei mesi di aprile, maggio e
giugno all’indirizzo di residenza dei cittadini, unicamente
3
tramite il servizio postale.
L’indirizzo di residenza è
quello che risulta all’anagrafe tributaria anche per gli assistiti domiciliati con iscrizione temporanea. Nessuno è
autorizzato a consegnare le
tessere nelle case dei cittadini,
né a contattarli telefonicamente per fissare appuntamenti
al loro domicilio: in questi casi
si potrebbe trattare di
truffatori! La tessera sanitaria elettronica affianca, ma
non sostituisce, la tessera
sanitaria regionale di cartone, che va quindi mantenuta.
Quest’ultima, infatti, contiene altre utili informazioni, qua-
li la scelta del Medico di Medicina Generale o del Pediatra
di Libera Scelta, le
eventuali esenzioni
dal ticket e le vaccinazioni. La tessera
sanitaria è anche lo
strumento di accesso
al Servizio Sanitario
Nazionale, certifica il
codice fiscale ed è Tessera
Europea di Assistenza Malattie (TEAM) in tutti i Paesi dell’Unione Europea, in quelli appartenenti allo Spazio Economico Europeo, cioè Norvegia,
Islanda e Liechtenstein, e in
Svizzera. nLa vecchia tessera sanitaria scaduta non deve
essere riconsegnata, può
continuare a certificare il codice fiscale ma non può essere utilizzata per accedere
ai servizi sanitari e come
TEAM. Per qualunque informazione ci si può rivolgere
allo sportello di anagrafe del
proprio Distretto Socio Sanitario.
Bando per Servizio civile presso l’Ufficio Turistico
La Giunta Regionale ha emanato il nuovo bando per la selezione dei volontari in Servizio Civile Regionale che inizieranno il loro percorso
dal 1°settembre 2010. Tra i progetti approvati
dalla Regione c’è anche “Pro-muovere
Asiago” presentato da Arci Servizio Civile
Vicenza in collaborazione con il Comune di
Asiago e la Pro Loco per 2 volontari che presteranno attività all’Ufficio Turistico di Asiago.
Il volontario dovrà prestare servizio per 30
ore alla settimane e gli verrà corrisposta un’
indennità giornaliera di 15,00 euro lorde. Il
bando e il testo del progetto sono consultabili
sul sito internet del Comune di Asiago. Le
domande di partecipazione devono essere
inviate ad Arci Servizio Civile Vicenza Via
dei Cairoli, 65 entro le ore 14:00 del 21 giugno 2010.
all’Ulss, ma soprattutto a chi
lavora in questo ospedale a
partire dal dottor Enzo
Apolloni, primario della
cardiologia di Asiago, anima
di questo progetto, e a tutto il
personale che con lui collabora. “Questo – ha detto
Andrea Gios – è un bell’esempio di sanità virtuosa”.
Dopo l’inaugurazione ad
Asiago, tutta la delegazione
di autorità ed ospiti si è spostata a Mezzaselva per un
sopralluogo all’ex istituto
riabilitativo. “Questo edificio
è una bestemmia contro lo
spreco di risorse economiche
e umane – ha detto l’assessore regionale Marino
Finozzi – va assolutamente
attuata un’azione definitiva
per il suo recupero”.
Al termine della mattinata
l’incontro in municipio con
tutti i sindaci dell’Altopiano.
Stefania Longhini
Chiuso lo sportello Invalidi di Asiago
Il disagio di chi, dopo un iter burocratico complesso, si vede costretto ad andare a
Bassano per il riconoscimento della propria situazione di invalidità o handicap
Un altro servizio che viene a
mancare agli abitanti
dell’Altopiano. Da parecchi
mesi è chiuso lo sportello “Invalidi”, creando grossi disagi
ai numerosi utenti, disagi recentemente aumentati visto
che, come ci segnalano alcuni lettori, le visite per il riconoscimento dell’invalidità non
vengono più effettuate ad
Asiago, e i richiedenti devono per questo recarsi a
Bassano. Lo sportello informazioni presso il distretto
sanitario di Via Monte
Sisemol, aperto un paio di
volte la settimana, era punto
di riferimento per tutti coloro
che dovevano accedere al riconoscimento dell’invalidità o
della situazione di handicap,
con la conseguente richiesta
di indennità di accompagnamento. Un sostegno importante, un aiuto quasi indispensabile per riuscire a muoversi tra le tante carte da preparare e presentare, e anche
per avere informazioni sullo
stato della pratica. Come
importante era il fatto di poter fare la visita ad Asiago,
dove operava un’apposita
commissione con propri componenti. Attualmente, stando
a quanto riferitoci, la domanda viene inoltrata all’Inps per
via telematica, e non tutti i
medici di base sono abilitati
a ciò: succede così che, dopo
essersi rivolti al proprio dottore, se questi non è in grado
di inviare direttamente la richiesta, ci si deve recare da
un altro medico. Per l’aiuto
pratico nella compilazione di
documenti e domande ci si
deve indirizzare invece a un
Patronato di assistenza, mentre se si desiderano informazioni sulla pratica inoltrata
bisogna chiamare il dipartimento di prevenzione di
Bassano, nel solo orario dalle 12 alle 13, durante il quale
è praticamente impossibile
trovare la linea libera. Il conto del tempo necessario è
presto fatto: tra appuntamenti
da un medico e dall’altro,
attese negli uffici o al telefono, spesso servono ore ed
ore, da sottrarre al lavoro. E
in più, dopo essersi piano piano diradate, le commissioni
per le visite sono state tolte,
prima per gli utenti di Conco,
Lusiana ed Enego, ed infine
per tutti i residenti in
Altopiano, costretti a scendere a Bassano. Con tutto ciò
che ne consegue, visto che
si tratta di persone anziane
non più autosufficienti, di
malati gravi o di pazienti, anche bambini, affetti da handicap. Che necessitano di essere accompagnati, anche da
più persone nei casi più gravi,
costrette ad assentarsi dal lavoro per lungo tempo, affrontando un viaggio su una strada
tutt’altro che piacevole da percorrere per chi si trova in condizioni di disagio. “Vorremmo
capire perché è stato tolto lo
sportello e non è più possibile
effettuare le visite ad Asiago.
– chiedono alcune mamme di
bimbi affetti da problematiche
diverse, per i quali le visite si
devono ripetere con determinate scadenze - Già dobbiamo spostarci spesso per esami specialistici, adesso, sen-
za il punto di riferimento di
Asiago, la situazione diventa
ancora più complicata. Pensiamo poi alle scomodità
aggiuntive a cui vengono sottoposte persone che non
deambulano, che non stanno
bene, o che sono affette da
problemi comportamentali: lo
spostarsi, l’andare in posti nuovi non fanno che acuire i problemi e i disagi.” Ad essere allarmati per la situazione che si
è andata a creare recentemente sono inoltre famigliari di persone anziane, alcuni dei quali
ci hanno esposto le loro perplessità nel dover affrontare
questa nuova e più
problematica via per potersi
garantire i diritti dati dalla situazione di invalidità dei propri
cari. Viene da chiedersi se non
sarebbe più semplice e logico
far arrivare ad Asiago, magari
un paio di volte al mese, le due
- tre persone necessarie per
fare qui le visite, invece di far
spostare gli invalidi e rispettivi
accompagnatori, che da quanto abbiamo potuto capire sono
un numero consistente ogni
mese. Per cercare di capire
se si tratta di una condizione
provvisoria, da parte nostra ci
impegniamo a informarci presso chi di dovere, augurandoci
di poter dare delle risposte precise nel prossimo numero del
giornale.
Silvana Bortoli
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Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
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“Non toccate la superstar Dino”
ATTUALITA’
E’ ormai diventato una star conosciuta in tutta Italia. Per giorni
i giornali e le tv nazionali si sono
occupati di lui, su Facebook le
discussioni imperversano e
sono nati gruppi in sua difesa
con migliaia di adesioni. Dino,
l’orso dell’Altopiano, è anche
l’argomento preferito delle
chiacchiere per strada e nei luoghi pubblici. Un interesse enorme che non manca di stupire.
E mentre tutti parlavano di una
sua cattura e trasferimento in
Slovenia, l’animale ha deciso
intanto, spontaneamente, di
cambiare aria e spostarsi nel
bellunese. Il summit tenutosi nei
giorni scorsi ad Asiago, alla presenza di rappresentanti delle
Province di Belluno, Trento e
Verona, della Regione Veneto,
del Corpo Forestale, dell’Ispra
(Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e della locale Comunità montana ha in effetti sentenziato per
M5 il rimpatrio nella terra da cui
sarebbe partito. Una decisione,
presa non si capisce se più per
liberare il territorio dal suo comportamento anomalo o per salvare il plantigrado da qualche
“anonima” fucilata”, che trova
non pochi oppositori. Naturale
la posizione contro delle associazioni ambientaliste provinciali. La sua presenza, dicono, è
«nuova linfa selvaggia e vitale
per le nostre montagne e con
l’arrivo della bella stagione cercherà fonti alimentari sostitutive». La preoccupazione, però,
è che «non riesca a superare
indenne la stagione venatoria,
ma ricordiamo che i danni cau-
La decisione di catturarlo e riportarlo in Slovenia suscita la contrarietà di tantissimi fan di M5.
Asiago punta sul plantigrado per fare promozione turistica: lanciata la campagna “Io sto con l’orso”
sati agli allevatori - sottolineano
gli
ambientalisti - sono ripagati al 100% dalla
Regione Veneto entro
60 giorni. Come associazioni di settore abbiamo ricevuto numerose richieste di intervento affinché sia garantita l’incolumità fisica di un esemplare
che appartiene ad una
specie super protetta
dalle leggi in vigore».
L’estradizione di M5
non sarà comunque
immediata, dato che
dal punto di vista formale a deciderla è il Ministero dell’Ambiente
su proposta della Regione, la quale deve avere
preventivamente sentito l’Ispra
e la Provincia interessata. Da
parte sua l’assessore provinciale alla sicurezza Marcello
Spigolon ha già attivato gli uffici provinciali perché producano alla Regione Veneto tutta
la documentazione necessaria
da allegare alla richiesta al Ministero. Nell’attesa, Spigolon ha
chiesto anche un provvedimento d’urgenza per la cattura immediata del plantigrado e la sua
custodia temporanea in un luogo sicuro. “Potrebbe essere un
recinto –precisa Spigolon- ma
non si pensi ad una prigione,
quanto piuttosto ad un luogo
sufficientemente grande per
permettere all’orso di non soffrire. Ricordando, comunque,
che è una sistemazione temporanea”. “In 150 anni non risul-
tano attacchi all’uomo nelle nostre zone – sostiene l’assessore
alla Protezione Civile e Caccia del
Veneto Stival – per cui statisticamente la popolazione può essere
tranquillizzata, anche se un’evoluzione del comportamento di quest’orso non può essere esclusa a
priori. L’alta preoccupazione per
gli effetti sulle attività degli
allevatori, degli agricoltori e del
turismo, ci spinge ad attivare
immediatamente forme di controllo dell’animale utilizzando la
Polizia Provinciale, le Guardie
Forestali e anche uomini della
nostra Protezione Civile, nel tentativo di impedire o limitare le
scorribande”. Nel frattempo, la
Polizia provinciale si prepara all’operazione cattura. Ma come
si procederà: «Il problema più
grosso - dice il comandante della
Polizia provinciale Claudio
Meggiolaro - sarà
quello di individuarlo, visto che è un handicap il non funzionamento
del
radiocollare. Una
volta intercettato bisogna abituarlo a
mangiare sempre nello stesso posto, facendogli trovare della pastura. Quando
si abituerà a frequentarlo, scatterà la trappola: sarà preso con
un laccio ad una zampa, per essere
narcotizzato. Non possiamo farlo se è libero, dato che si allontanerebbe rischiando,
poi, di cadere in un dirupo». Ma Dino, sarà poi accettato in Slovenia? C’è già stato un
Tavolo tecnico a Trento, dove i
rappresentanti sloveni hanno dato
un assenso informale, da confermare, ora, con accordi concreti.
Ma a non volere che Dino parta
sono in tantissimi tra cui anche il
Comune di Asiago assessorato al
turismo e il Consorzio Turistico
Asiago 7 Comuni che insieme
hanno lanciato nei giorni scorsi la
campagna di promozione turistica “Io sto con l’orso. Io sto ad
Asiago”.Alla vigilia della stagione
estiva, si punta a valorizzare l’affascinante presenza nel territorio
dell’orso bruno “placido e tranquillo abitante dei boschi”. Intanto la Rigoni di Asiago mette a disposizione un quintale
di miele biologico per sfamare il mammifero
Stefania Longhini
Perché non impariamo
a conviverci?
Una presenza, quella dell’orso alla quale dovremo forse educarci
e abituarci come già hanno fatto gli abitanti di altre zone delle Alpi.
A tal proposito l’amico Giorgio Spiller Ostarelo sottopone alla
nostra attenzione alcuni brani del libro “La leggenda dei monti
naviganti” del giornalista di Repubblica Paolo Rumiz che rispecchiano
bene quanto sta succedendo in Altopiano. E’ la storia di Vida, l’orsa
più zingara delle Alpi. “Importata dalla Slovenia – narra Rumiz - con
altri cugini per ripopolare i parchi del Trentino, appena sbarcata nel
nuovo territorio fece il diavolo a quattro, seminò gli zoologi, beffò i
radar dei guardacaccia, passò l’Adice a nuoto, sfiorò il confine austriaco, attraversò indenne la direttrice più trafficata delle Alpi,
scorazzando dai boschi della Pusteria alle crode delle Dolomiti
bellunesi…Tutti gli spostamenti di Vida testimoniano
un’incontenibile voglia di libertà e una ribellione contro le barriere
degli uomini(…)Valli a capire gli orsi. Fanno ciò che vogliono.
Quelli sloveni, che sono un esercito, fuggono spontaneamente al
sovrappopolamento emigrando in Italia, dove l’abbandono degli
alpeggi crea condizioni ideali per la loro sopravvivenza. Negli anni
ottanta un orso è arrivato alle porte di Trieste, ha sterminato un
pollaio e poi è finito, spaventatissimo, in mare. Altri, come abbiamo visto, passano a nuoto il golfo di Fiume e poi sbucano nelle
isole croate a due passi dai campeggi per turisti. Anche il Tarvisiano
e la Carinzia sono pieni di adulti neoimmigrati dalla Slovenia. Nel
Pordenonese, l’orso Franz è già una leggenda: ogni Pasqua scende a valle e si porta via una pecora (…)Pare che i plantigradi non
abbiano bisogno di spostamenti coatti. Si muovono da soli, animati
da una febbre esplorativa di cui ancora non si è misurata la portata.
Disdegnano le barriere e anche i varchi che l’uomo offre a loro. A sud
di Lubiana, è stato scavato, apposta per gli animali, un varco enorme
sotto l’autostrada, ma gli orsi continuano ostinati a passare trecento
metri più in là, rischiando la pelliccia. Forse la scelta nomade è solo
ribellione. L’orso è un animale “culturale”: deve esplorare il terreno,
prima di scegliere dove insediarsi. Se lo sforzi, può avere reazioni
strane. Bisogna lasciare all’uomo e all’animale il tempo di accettarsi a
vicenda. E poi la bestiaccia bruna è un grande predatore, sta in cima
alla piramide ecologica; vive di bacche, insetti, miele, radici, ma ogni
tanto si ricorda di essere anche carnivoro. Il cibo, la madre gli ha
insegnato a prenderselo, non a riceverlo da altri. Così, se a un orso dai
del cibo, può capitare che ai suoi occhi tu sia solo un pezzo della
confezione che lo racchiude. La carta della caramella…”
Temete di incontrare l’orso? Se andate in bosco
indossate dei campanellini e portatevi uno spray al pepe!
E’il protagonista indiscusso del
momento: su Dino si accendono i riflettori della cronaca, di
lui si parla nei titoli di tg e sui
giornali, le scorribande dell’orso sono l’argomento principale delle chiacchiere di paese. E
di Dino ci si “approfitta” ingegnandosi per promuovere o lanciare prodotti nuovi
e vecchi. Già durante la sagra dei Cuchi di Canove sul
chiosco variopinto di articoli
etnici di Rosmell faceva bella mostra di sé il peluche
dell’orso Dino, e sono
più di una le t-shirt inventate sul tema, la più simpatica è quella creata nel
veronese, con la scritta
“Se hai paura dell’orso
Dino….allora sei un asino!”. A Schio una pasticceria sforna un dolce alle
mele dedicato all’orso, mentre all’agriturismo Le Porte
di Val Lastaro un simpatico
avviso informa che l’orso
Dino è passato di lì! A proposito di avvisi, direttamente dall’America, ci arriva dal
nostro lettore Alberto Carli
Muller la foto di un cartello
che, opportunamente tradotto con qualche piccola
modifica per adattarlo a noi,
si potrebbe copiare per sco-
raggiare qualche “turista per
caso” dei nostri boschi: “A causa dei molti incontri uomo-orso
Dino avvenuti negli ultimi
tempi, il comitato per la salvaguardia degli animali selvatici dell’Altopiano, avvisa
escursionisti e turisti che si recano nei boschi per svago,
di prendere ulteriori precauzioni prima di cominciare
l’avventura. Consigliamo a
tutti di portare campanellini
e indumenti ben visibili al
fine di avvisare per
tempo l’orso Dino della
vostra presenza, in modo
da non coglierlo di sorpresa, spaventandolo.
Consigliamo sempre a
tutti di portare dello
“Spray al Pepe” da
spruzzare negli occhi all’orso Dino nel caso di un
eventuale incontro
“molto” ravvicinato.
Inoltre invitiamo gli
amati turisti a fare
attenzione alle fresche “attività”
giornaliere degli orsi,
anche se non e’ difficile
capire la differenza tra
le feci di un orsetto e
quelle dell’orso Dino: le
feci dell’orsetto contengono molti mirtilli e
qualche pelliccia di scoiattolo, le feci dell’orso
Dino invece contengono
campanellini e profumano di spray al
pepe..!!!!” Non incute
timore invece l’orso che
si può ammirare al Prunno,
anzi si può approfittarne per
scattare insieme una bella foto
ricordo. “Visto il nervosismo
di Dino – dice Edoardo Leoni, che gestisce il sito che si
trova proprio all’inizio del
Barenthal (valle dell’orso) –
abbiamo pensato di preparargli un’orsa. Non è stato faci-
Il “gorilla” nel bosco di
le reperire la materia prima, a
causa delle dimensioni necessarie, ma alla fine ho trovato
questo tronco di cedro che,
affidato alle abili mani dello
scultore Gianangelo Longhini,
ha preso le sembianze dell’animale, ed è pronto ad accogliere pacificamente chiunque
vorrà vederlo da vicino”. E’
stata invece la natura a
plasmare la base di un
altro tronco, segnalatoci da una lettrice, vicino il percorso della ex
ferrovia tra Canove e
Cesuna, facendolo assomigliare a un gorilla
fermo ad osservare chi
passa. Che dire: dopo
l’orso, arriva un nuovo
ospite dei nostri boschi,
ma certamente il grosso animale della famiglia
delle scimmie, pur incuriosendo per la sua originalità, non riuscirà a
rubare la scena all’orso
Dino!
Cesuna
Silvana Bortoli
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l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
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Tajani in vacanza ad Asiago?
Il Commissario Europeo con delega al turismo, in un incontro a
Vicenza, ha espresso apprezzamento per il nostro territorio
e la sua volontà di trascorrervi presto qualche giorno
Il Commissario Europeo Antonio Tajani con delega al turismo,
ha incontrato sabato 22 maggio l’Assessore al Turismo di Asiago,
Roberto Rigoni, nell’ambito di un ristretto incontro organizzato
dal Vice Presidente della Provincia, Dino Secco, ed alla presenza dell’Assessore Regionale al Turismo, Marino Finozzi. Nel
corso dell’incontro coordinato dal direttore del Consorzio Vicenza
è, Vladimiro Riva, Tajani ha presentato in anteprima alcune linee guida sulla politica europea di settore, che è una delega del
tutto nuova per l’Ue. Dalla creazione di un osservatorio europeo sul turismo, alla promozione di una marca europea, alla
possibilità di favorire accordi con Paesi terzi come India e Cina,
come pure all’individuazione di itinerari culturali e religiosi, ad
un programma specifico dedicato ai disabili, giovani e anziani e
persone a basso reddito favorendo anche la mobilità tra il nord
e il sud dell’Europa. In Spagna per esempio, su quest’ultimo
punto, si è già lavorato ed è stato evidenziato un dato: per un
euro speso c’è l’entrata di 1,4 euro. Come dire che è importante far muovere anche il turismo sociale per creare nuove op-
portunità per categorie che magari difficilmente possono viaggiare, ma possono comunque generare business. «Possiamo
studiare un accordo tra la Commissione europea e la Regione
Veneto - ha detto Tajani - in modo che possa diventare una
regione pilota nell’applicazione delle politiche europee sul turismo». E ha annunciato l’intenzione di presentare proprio in
Veneto a fine giugno la prima comunicazione dell’Unione europea sul turismo. «Il Veneto - ha spiegato l’assessore Finozzi attribuisce un ruolo fondamentale alla Commissione Europea
per dare un quadro di riferimento normativo al settore economico del turismo. Potendo contare su turismo balneare, montano,
delle città d’arte, lacustre e termale, la Regione si trova ad essere leader a livello nazionale e una fra le più importanti regioni
del turismo in Europa. Per il futuro puntiamo a sviluppare la
sostenibilità ambientale dell’attività delle imprese e dei sistemi
turistici, e ad adeguare le strutture perché siano in grado di accogliere le persone a mobilità ridotta o diversamente abili».
A margine dell’incontro, il commissario Tajani ha espresso la
sua volontà di trascorrere qualche giorno ad Asiago nei prossimi
mesi estivi sottolineando il suo gradimento per il formaggio Asiago
prodotto dal Caseificio Pennar donatogli dal vicesindaco di Asiago,
avv. Roberto Rigoni. «È importante la vicinanza dell’Europa al nostro progetto di rilancio turistico - ha detto Rigoni – sono convinto
che le sinergie prodotte in accordo con la Regione Veneto e la Provincia di Vicenza, potranno garantire a tutto il nostro territorio un
importante ritorno in termini economici per una piena valorizzazione
della nostra straordinaria offerta turistica». L’Assessore Rigoni, ha
annunciato l’intenzione di svolgere proprio ad Asiago un importante
convegno di studi sulle prospettive e sulle politiche maggiormente
idonee a garantire lo sviluppo e la sostenibilità del turismo nella località di montagna.
Educare al riciclo, per formare i futuri consumatori
“Ma cosa dovimo fare per
farghe imparare? Mandarli all’università??”
Sbottava così, poco tempo fa,
un ragazzo di fronte alla
campana per la carta, mentre osservava come ci fossero all’interno altri materiali. Purtroppo sono in tanti a
non capire, o meglio a non
voler capire come si differenzia: ogni materiale nel
suo contenitore, ridotto di
volume, messo dentro e non
lasciato in fianco alla campana. Pur sorvolando su chi
ancora abbandona ingombranti nei pressi di isole ecologiche o in luoghi un po’
nascosti, magari proprio di
fronte al cartello “divieto di
scarico”, basta dare un’occhiata ai cassonetti per vedere in quelli del non
riciclabile grandi quantità di
cartone, borse con bottiglie
di plastica e altro materiale che se conferito esattamente
verrebbe
recuperato, trasformato e
riutilizzato. Battere e ribattere il chiodo, questo è necessario fare, con la speranza che insistendo e ripetendo le stesse cose si riesca
ad educare al riciclo, a portare sulla corretta via da
seguire per migliorare la
raccolta differenziata. Una
strada che necessita di una
“nuova cultura”, che consideri il rifiuto come una risorsa, nel rispetto dell’ambiente, facendo diminuire il
bisogno di materie prime. In
questo percorso molti possono dare il proprio contributo, primi fra tutti i consumatori che grazie alle loro
scelte quotidiane possono
favorire il riciclo. Ma per
educare a questa pratica,
fondamentale è il mondo
della scuola, che forma le
giovani generazioni e i futuri consumatori: solo abituandosi al riciclo fin da piccoli si crescerà poi con la
... ecco il risultato
del giorno
successivo
troppa fatica
buttare dentro le
bottiglie nella
campana...
consapevolezza che sia la
cosa più naturale da fare.
Parlando di scuola, non ci
riferiamo di certo all’università, tirata in ballo dalla
battuta sopra riportata, bensì alle scuole materne ed
elementari, dove si può insegnare l’importanza di differenziare e recuperare i
materiali quasi fosse un gioco. Attività di educazione
ambientale, che rientrano
nei progetti annuali che Etra
propone gratuitamente alle
scuole, sono state fatte anche in alcune scuole di
Asiago, Roana e Rotzo.
“Durante l’anno scolastico
2008-2009 – racconta
Luciana Del Giudice, direttrice della Scuola Materna
Beata Giovanna di Asiago
– e dunque ancora prima
Scatole di cartone nei
cassonetti del non
riciclabile.
Il cartello dice “Divieto di
scarico” e allora gli
pneomatici si
abbandonano di fronte!
che entrasse in vigore il
nuovo sistema di raccolta,
abbiamo aderito alla proposta di Etra, e così a scuola
è arrivato il “Mago del
riciclo” . Alcuni giovani
molto simpatici hanno spiegato ai bambini il riciclo
della carta, iniziando così a
ragionare con i più
grandicelli sulla necessità
di riciclare. Per abituarli al
riciclo insegniamo loro a recuperare le bottiglie di plastica dell’acqua che si usa
a scuola, facendogliele
schiacciare sotto i piedi fino
a renderle sottilissime, dopo
aver separato i vari componenti, togliendo le etichette
di carta e mettendole in
un’apposita scatola, mentre
i tappi li raccogliamo a parte per darli poi a un’asso-
ciazione benefica che ne
ricava sussidi per i
paraplegici. Da quando è
partita la differenziata ogni
classe è stata fornita di contenitori specifici per i vari
materiali: plastica, carta,
fazzoletti di carta; dando
spiegazioni e ragionando
insieme sull’importanza di
questi comportamenti si
educano i bambini al riciclo.
Organizzando poi dei turni
per andare a buttare via i
materiali nelle isole ecolo-
giche i bambini si divertono
nell’uscire da scuola portando i grandi sacchi, e a
buttare poi i rifiuti nelle
campane. La sensibilizzazione
si fa spiegando, facendo fare
le cose, e dando il buon esempio, come quando le insegnanti raccogliendo i rifiuti dei pasti
spiegano che andranno nei
contenitori per l’umido. Così
queste pratiche per i bambini
diventano un’abitudine naturale, che porteranno avanti nella
loro vita”. Silvana Bortoli
La risposta ad alcuni dubbi
Chi cerca di differenziare in modo diligente a volte si
trova di fronte a dubbi e perplessità. Capita di sentirci
chiedere dai nostri lettori dei chiarimenti, domande che
abbiamo girato ad Etra per poter dare risposte precise.
I materiali del tipo della “carta” delle uova di Pasqua dove si buttano?
La “carta” della uova di Pasqua è in realtà un materiale
composto da uno strato di plastica e da uno di alluminio;
essendo un imballaggio, deve essere conferita nel contenitore per la plastica e metalli.
Lo sciacquare i contenitori prima del
conferimento, non richiede uno spreco di una risorsa importantissima come l’acqua?
Quella di sciacquare i contenitori prima del conferimento
è un’accortezza che aiuta anche a evitare la formazione di cattivi adori; è sufficiente comunque una sciacquata veloce e solo quando il contenitore risulta particolarmente sporco o con residui evidenti. Insomma: non
occorre mettere i contenitori sporchi in lavastoviglie o
gettargli sopra grandi quantità d’acqua, basta un risciacquino perché non restino troppi residui organici dentro.
E per certe scatolette, tipo quelle del tonno, ripulendole
sommariamente si evita che puzzino in casa fino al
momento del conferimento.
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l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
6
Malghe pronte per l’alpeggio
grazie alla Comunità Montana
Tra i progetti di maggior rilievo per questa estate c’è il recupero di malga Moline, che
si farà con la tecnica del blockbau, e la realizzazione del 2° stralcio di malga Pozze
Fare molto con poco, ovvero riuscire a coniugare le
numerose necessità del territorio con pochi fondi. E’
quanto riesce a fare il servizio tecnico della Comunità Montana con i suoi 30
operai agricolo forestali stagionali spaziando dalle
malghe alle strade silvo pastorali, all’abbellimento dei
paesi al controllo e prevenzione di incendi.
Il trucco è però subito svelato dall’assessore ai Lavori Dario Frigo: “Con 1 milione di euro, soldi provenienti quasi esclusivamente
dalla Regione e dai Comuni, riusciamo a fare molto
grazie al fatto che tutto viene eseguito in questi uffici, dalla progettazione e
realizzazione alla direzione dei lavori e alla
contabilizzazione”.
Tra i progetti di maggior
rilievo per questa estate c’è
il recupero di malga
Moline che sarà realizzato con la tecnica del
blockbau, ovvero con tronchi d’albero sovrapposti.
Stessa tecnica che sarà impiegata nella realizzazione
del secondo stralcio di
malga Pozze. Infine riprenderanno anche i lavori
di recupero delle testimonianze lasciate dalla Gran-
la tecnica del blockbau
de Guerra che, in buona
parte, sono realizzati dagli
stessi operai stagionali.
“Ma non solo questi, c’è
tutto un lavoro di manutenzione ordinaria che
solo con il disgelo riusciamo a vedere – dice
Giuseppe Fincati, responsabile della struttura tecnica – L’inverno non solo
rende difficile il lavoro
perché blocca strade e
rende irraggiungibili alcune strutture fino ad
estate inoltrata, ma fa dei
danni che devono essere
messi in ordine prima che
i malghesi occupino le
strutture”. In più la Comunità Montana è in prima
linea nella lotta contro le
specie infestanti, in parti-
colare la deschampsia
caespitosa, che rovinano i
pascoli. Una pianta così
tenace che solo lo
sradicamento fisico, con
picconi o pale idrauliche,
riesce ad estirparla. Oppure, altra tecnica, quella di
continuare a tenere la pianta tagliata così da indebolirla. “Oltre alle malghe siamo impegnati sulla manu-
tenzione delle strade bianche e sulla cura di terreni abbandonati dall’agricoltura
anche in chiave anti incendio
– prosegue Fincati – Sono
tutte opere importanti per il
territorio e nello stesso tempo
difficile da appaltare a ditte
private, proprio per la collocazione disagevole se non a
costi esorbitanti”.
Gerardo Rigoni
Comuni e Guardia
di Finanza insieme
contro i falsi poveri
continua da pagina 1
Non ci si è ancora resi conto
che l’attuale crisi economica
non è una delle solite crisi
cicliche, è una crisi di sistema, sta crollando un intero
modello di sviluppo che l’uomo ha costruito e che in parte
ha funzionato per un centinaio d’anni....
....Siamo certo in presenza di
una crisi finanziaria, ma questa è accompagnata dal crollo
dei consumi, da una crescente disoccupazione, dalla crisi
climatica, dalla crisi
energetica, dall’ambiente naturale che dimostra sempre più
di essere un bene limitato. Un
insieme di fattori che dovrebbe portare il mondo politico a
riflessioni non marginali e ad
affrontare con coraggio l’attuale situazione.
L’ambientalismo alpino, ovunque, si è messo a disposizione
per collaborare con le amministrazioni locali nella ricerca
di soluzioni innovative, ma fino
ad ora, salvo rare e comunque lodevoli eccezioni, non è
stato ascoltato.
CIPRA indica delle soluzioni
di medio periodo, da adattare
in modo diversificato ai territori alpini, fra loro simili nelle
tante diversità. Noi riteniamo
fondamentale mettere fine alle
Soccorso per la montagna
politiche dello spreco: in materia di paesaggio, di ambiente naturale, di biodiversità, di
beni pubblici come l’acqua, dell’energia. Siamo convinti, ed i
bilanci lo dimostrano, che nelle Prealpi l’industria dello sci
da discesa non è più un investimento redditizio. Siamo
altrettanto convinti che i diversi territori debbano investire nei beni che posseggono: i grandi pascoli da
riqualificare assieme alle loro
storiche malghe, ritornare a
gestire in modo scientifico i
boschi e a ricomporre l’intera filiera del legno, è necessario ritornare all’agricoltura di montagna legandola in
modo sempre più stretto all’offerta turistica, quest’ultima alberghiera e degli affitti.
La corretta gestione del territorio ci viene imposta dalla
severità con la quale le Alpi
intere saranno colpite, in tempi brevi, dai cambiamenti climatici. Su questo tema strategico dobbiamo far comprendere agli amici abitanti
delle metropoli, delle pianure, che la montagna non è
luogo di fuga da una loro vita
ormai impossibile, non è luo-
ROBIN HOOD al Cinema Lux Asiago
Sab.29 ore 15.30 18.00 21.00
Dom.30 ore 15.30 18.00 21.00
Lun.31-Mar.01-Mer.02: ore 20.45
go di conquista. L’intera
montagna è invece uno scrigno di storia, di identità che
vanno riscoperte, di cultura,
ed è a partire dalla montagna che si costruiscono le politiche della sicurezza dei territori, che si costruiscono le
politiche di qualità e continuità nella fornitura della risorsa idrica ed energetica. Se
queste politiche falliscono in
montagna le popolazioni delle città ne rimarranno vittime.
Noi riteniamo sia dovere del
mondo politico ritornare ad
investire, con grandi risorse
finanziare, nella montagna.
Ma quali sono gli investimenti
che ci chiedono i nostri giovani? I nostri giovani chiedono lavori redditizi, anche in
agricoltura e nell’allevamento,
i nostri giovani chiedono servizi e formazione continua. Un
territorio privo di servizi è destinato allo spopolamento. I nostri giovani chiedono lavoro di
qualità e alte professionalità,
anche in montagna. Per fare
questo dobbiamo inventare
nuove opportunità lavorative
ed investire nei nuovi saperi,
anche tecnologici, in materia di
ambiente, di cultura, di energia, nell’agricoltura di montagna. E’ necessario che le nostre comunità montane, specialmente quelle già ben strutturate come l’altopiano di
Asiago, si mettano in rete fra
loro, costruiscano azioni unitarie per combattere il disinteresse che la grande politica dimostra verso la montagna, è necessario costruire rete con le
università, è necessario ampliare la rete dei comuni alpini in
Alleanza nelle Alpi, è necessario fornire alle nostre popolazioni mobilità pubblica efficiente, sicura verso i
fondovalle, verso le città. La
crisi petrolifera, che nel breve
volgere di due – tre anni si
accentuerà, ci porterà ad utilizzare sempre meno l’auto
privata per gli spostamenti,
l’auto diventerà un lusso per
pochi. Non abbiamo altra scelta che investire nelle ferrovie,
come già avviene in Svizzera,
in Austria e nella Baviera.
Da una serie approfondita di
rilievi, CIPRA ritiene che questi temi vadano affrontati con
una seria urgenza, debbano
venire portati a conoscenza
delle popolazioni e siamo convinti che le reti di comuni che
partiranno per prime otterranno enormi vantaggi in termini
di sviluppo, di cura del territorio e di servizi offerti alle loro
popolazioni.
Le crisi non portano solo
negatività, ma come si vede ci
offrono opportunità per innovare, per portare rimedi agli
errori del recente passato.
Perché questo avvenga è
necessario che i nostri amministratori abbiano coraggio,
costruiscano
condivisione nelle scelte della
gestione dei territori, implementino la cultura presente
ed offrano ai nostri giovani
spazi di fiducia e di serenità.
Come
già
detto
l’ambientalismo alpino rimane a disposizione delle amministrazioni pubbliche per
aiutare, sostenere, incoraggiare questi percorsi. Non
perdiamo altro tempo però e
lasciamo perdere le scelte del
passato
che
hanno
parassitato la qualità dei nostri territori, le risorse umane ed ultimamente anche le
risorse economiche che con
tanta difficoltà avevamo risparmiato.
Luigi Casanova
vicepresidente di CIPRA Italia.
I Comuni di Asiago, Roana e Gallio, nella sala consiliare di
Asiago, hanno firmato nei giorni scorsi il protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza di Vicenza per la vigilanza
sulle “prestazioni sociali agevolate” concesse dalle municipalità. Questo accordo di collaborazione consentirà alle
Fiamme Gialle di avviare, su segnalazione dei comuni, verifiche fiscali sulla posizione reddituale e patrimoniale di
chi avanza richiesta di contributi, esenzioni e assistenza.
“Un patto – ha sottolineato il comandate provinciale della
Guardia di Finanza Antonio Morelli – che rafforza una
sinergia che tra le forze dell’ordine e i comuni c’è sempre
stata e che consentirà di recuperare sacche di evasione
e di usura presenti e rilevanti anche nel nostro territorio. L’obiettivo è quello di contrastare i fenomeni non
solo di evasione, ma anche di microcriminalità, le situazioni di disagio e di squilibrio a tutela dei più deboli e a
beneficio di tutta la collettività. Un’azione non solo di
contrasto, ma soprattutto di deterrenza affinché i cittadini capiscano che il tempo della furbizia dovrebbe ormai
lasciare spazio a quello del rispetto delle regole”. Giro di
vite, dunque, sui falsi poveri. “A volte – ha specificato il
sindaco di Asiago Andrea Gios – ci troviamo di fronte a
richieste di contributi per lo meno dubbie. Le istanze, sempre valutate con la dovuta attenzione dai nostri uffici, sono
in genere ben motivate, ma succede che qualcuno avanzi
pretese senza averne effettiva necessità. Questo protocollo ci aiuta a dare risposte il più eque possibile, a chi ne
ha davvero bisogno, specie in un momento particolare
come questo in cui le risorse sono sempre meno e le richieste in continuo aumento”.
Stefania Longhini
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l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
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L’impianto di Oliero compie 35 anni
ATTUALITA’
Nell’autunno del 1971 ad
Oliero cominciarono i lavori
della centrale di pompaggio
dell’acqua verso l’Altopiano.
Un progetto di costruzione che
seguiva il percorso di una precedente stazione di pompaggio
realizzata durante la prima guerra mondiale per servire le truppe italiane schierate a difesa
della pianura. In quel tempo
furono ben sette i salti intermedi
realizzati per far arrivare l’acqua sull’Altopiano. Nel 1975 le
potentissime pompe lanciarono il loro primo getto d’acqua
fino alla stazione di raccolta di
Col d’Astiago, situata a 1241
Dalla Valsugana al Col d’Astiago, un salto di 1000 metri dalla pianura alla
montagna per garantire l’approvvigionamento idrico a tutto l’Altopiano dei Sette Comuni
metri di altitudine. Da lì, le condotte, anno dopo anno, si sono
sparse per tutto l’Altopiano che
ha risolto così il grave problema della carenza d’acqua. Tutta quella che piove dal cielo,
accanto a quella che derivava
dallo scioglimento delle nevi, si
inabissa, lo sappiamo bene, nelle crepe profonde di un suolo
carsico, per uscire a fondo valle. Qui infatti arrivano abbondanti le acque dell’Altopiano formando, in Valbrenta, una serie
di sorgenti più o meno importanti. Quelle dell’Oliero sono sicuramente le più note e le più
generose, basti pensare che
soltanto queste potrebbero assicurare ben 300 litri di acqua
al giorno per ogni abitante del
Veneto. Ma ci sono poi quelle
del Subiolo, sempre in territorio di Valstagna, e della Rea, a
Campese. Per sensibilizzare la
popolazione circa l’importanza
dell’approvvigionamento idrico
per i Comuni dell’Altopiano,
Etra, che gestisce, fra l’altro,
la centrale di Oliero, ha voluto
aprire i battenti dell’impianto per
dar modo ai visitatori di rendersi
conto quanto importante sia
un’opera di questo genere che,
ormai da 35 anni, fa ritornare
ai “legittimi proprietari” l’acqua
che serve per uso domestico.
Nonostante la sua bella età, la
centrale di pompaggio di Oliero
resta la più potente d’Europa,
basti pensare che, con un solo
salto, supera un dislivello di circa mille metri grazie alle pompe da 2500 hp. Il capiente
cisternone di Col d’Astiago viene servito soltanto nelle ore
notturne perché, di giorno,
l’utilizzo dell’impianto sarebbe
troppo costoso. Quando fu realizzata, la centrale di
pompaggio destò l’interesse di
parecchi studiosi. Raccontava
allora il responsabile dell’impianto che è tale la potenza del
getto sparato a Col d’Astiago
che se malauguratamente si dovesse aprire un piccolissimo
foro nelle condotte di trasporto, lo spruzzo che ne uscirebbe
sarebbe in grado di tranciare di
netto la testa ad una persona.
Sono state oltre 120 le persone
entrate a visitare l’impianto nel
corso dei tre turni di visita predisposti per domenica 16 maggio. Purtroppo, a questa interessante proposta, non s’è potuta aggiungere l’annunciata visita alle Grotte di Oliero in quanto l’acqua eccessiva in uscita
dalle sorgenti, ingrossate dalle
piogge dei giorni precedenti,
non ha permesso l’accesso alla
grotta principale. “Siamo soddisfatti dell’esito di questa iniziativa - afferma il presidente di
Etra, dott. Stefano Svegliado anche se la giornata non invitava certo ad uscire di casa.
È un’operazione, questa, che
già facciamo da tempo con le
scuole e che vogliamo allargare a quanti, nel territorio di
nostra competenza, si vogliano rendere conto di persona
di come si lavori per assicurare un servizio così importante quale quello di far arrivare l’acqua nelle case di tutti
i cittadini”.
Alla caccia delle acque nascoste: nuovo tracciamento nel Ghelpack
E’ passato un anno dal 12 maggio del 2009 quando i
ricercatori del Club Speleologico Proteo hanno immesso
nel letto del torrente Ghelpack, che in quel giorno registrava una portata media di circa 15 - 20 litri al secondo,
20 kg di tracciante. Il Tinopal Cbs-X, uno sbiancante
ottico assolutamente innocuo per la salute, approvato dalla
Regione Veneto e testato in Lessinia, avrebbe permesso
di comprendere le modalità di circolazione delle acque
profonde che dall’altopiano alimentano le sorgenti
delle due profonde incisioni della pianura: la valle
del Brenta e la Valdastico. La colorazione delle acque del Ghelpack era stata effettuata nel quadro di
un progetto di studio e ricerca sulle acque carsiche
che vede impegnati l’Assessorato alle Risorse idriche
della Provincia e il Club Speleologico Proteo in
simbiosi con il Gruppo Grotte 7 Comuni di Asiago,
Gruppo Grotte Giara Modon di Valstagna, ETRA,
ULSS di Bassano del Grappa ed il patrocinio della
FSV. Gli speleologi asiaghesi (oltre 2.200 grotte note
nell’altopiano) coordinati da Corrado Corradin avevano individuato alcuni inghiottitoi lungo il corso del torrente
Ghelpack, a circa un km dal caseificio sociale di Asiago. E
avevano pure preso atto che nei periodi di piena, in un tratto di
circa 100 metri, le acque del torrente sono totalmente fagocitate
dal sottosuolo. Dopo l’immissione del tracciante la lunga ed
inutile attesa durata alcuni mesi prima di allargare le braccia ed
ammettere il fallimento: le acque carsiche contaminate dal tracciante, tornate alla luce in pianura, avrebbero dovuto essere
intercettate dai captori, semplici garze sterili che come una
cartina di tornasole avrebbero registrato il transito delle acque
meteoriche dell’Altopiano. Invece nulla di nulla, piccolissime
tracce assolutamente non significative e la conseguente ammissione: i 20 kg del tracciante sono finiti in un mare d’acqua.
Il Tinopal, ritenuto in quantitativo sufficiente per il tracciamento
in realtà si è disperso in troppa acqua rendendo impossibile
il rilevamento dagli strumenti. E siamo all’oggi perchè affatto scoraggiati gli speleologi del CS Proteo sempre con la
fiducia ed il sostegno degli stessi alleati, hanno preceduto
con un nuovo tracciamento. L’operazione però è stata fatta, sempre nello stesso punto del Ghelpack, ma con la
Fluorescina, altro tracciante innocuo per la salute, ma a
differenza del Tinopal che trasforma l’acqua in un liquido
Due Fracaro d’Oltreoceano
all’annuale festa dei Meltar
Uno dall’Australia e l’altro dall’America, si sono incontrati ad
Asiago in occasione della festa
annuale della loro grande famiglia: i Fracaro Meltar. Per i due
cugini Piero e Eugene Fracaro
è stata una grandissima e indimenticabile emozione. I raduni familiari servono anche a
questo, a far incontrare consanguinei che vivono agli antipodi, in terre lontane, ma che
sentono comunque forte il richiamo dello loro origini, e che
prima non si erano mai visti di
persona. I potenti mezzi elettronici oggi a servizio della comunicazione quali web mail,
Facebook, Skype sono importanti per mantenere legami costanti anche da un capo all’altro del mondo, ma non potranno mai donare il calore degli abbracci di chi, pur conoscendoti poco, condivide con te una
lunga e significativa storia familiare. Anche la storia dei
Fracaro Meltar racconta di
emigrazione. Qualcuno, dopo
qualche anno di lavoro all’este-
Piero con la moglie (a sinistra) e Eugene con la compagna
alcuni parenti alla Rogazione
ro, è poi tornato in patria, altri
invece, come tanti emigranti partiti dall’Altopiano, hanno messo
su casa in terre lontane, chi in
Australia, chi in America, chi in
Francia. In una bella e allegra serata, tenutasi come sempre nel
luogo delle origini, cioè località
Meltar, e come sempre il giorno
dopo la Grande Rogazione (un altro motivo per cui ritornare!),
quest’anno il 16 maggio, i Meltar
si sono ritrovati in 90. Hanno potuto stare insieme, conoscersi un
po’ meglio e conoscere anche
nuovi particolari della
loro storia, sfogliando insieme l’album di famiglia. Foto di tempi anche molto lontani, alcune risalenti ai primi anni
del Novecento, che hanno suscitato commenti,
emozioni, ricordi e anche qualche bella risata.
insieme ad
Stefania Longhini
lattiginoso, la fluorescina da rosso mattone colora
l’acqua di un verde molto acceso. Dal punto di
tracciamento all’uscita di Oliero sono circa 11 km in
linea d’aria, distanza che in periodi di piena, l’acqua
percorre in poco più di 24 ore stando alle prove effettuare nel 1985.
In un’ora i geologi Luca Dal Molin e Francesco
Boifava cooptati dallo studente Enrico Gaspari del
Boscardin di Vicenza, indirizzo biologico, che sta
preparando la “tesina”, hanno disciolto il colorante
giusto in tempo prima di un violento temporale che,
in teoria, potrebbe aver creato un effetto
“pistonaggio” per le acque verde ramarro che sono
entrate nel sottosuolo carsico. Ora non resta che
attendere che Oliero e le sorgenti tutte monitorate
della Valsugana e della Valdastico registrino il passaggio del colorante. Sulla base delle stime la grotta/
sorgente di Oliero, la più copiosa sorgente del Veneto
(circa 8 milioni di metri cubi giornalieri), da sola drena circa l’80% delle acque dell’Altopiano, ma gli studi sulle portate sono stati fatti negli anni ’60 e degli anni ’80 quelli
relativi alla circolazione nel sottosuolo. Sulla scorta dei dati
raccolti dai captori sarà poi possibile comprendere il percorso delle acque carsiche ed in che misura portino il loro
contributo alle sorgenti della Valsugana e Valdastico soprattutto per un obiettivo, quello di prevenire od intervenire in
caso di fenomeni d’inquinamento. Non va infatti dimenticato che dall’Oliero alla volta dell’altipiano di Asiago nei mesi
estivi vengono pompati mediamente 120 litri al secondo.
Giancarlo Marchetto
L’HockeyAsiago festeggiato a Venezia
Il presidente e la giunta regionale hanno ricevuto i Campioni d’Italia a Palazzo
Balbi. Donazzan: “Orgogliosa di questa squadra, della società e della sua storia”
“ In occasione della cena di
Natale dell’ Hockey Club
Asiago ci siamo augurati reciprocamente la vittoria e così è
stato: io ho vinto le elezioni e quasi contemporaneamente la squadra è diventata campione d’Italia”. E’il commento di Elena
Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, durante l’incontro, tenutosi
martedì 25 maggio a Palazzo
Balbi a Venezia, tra squadra e dirigenti dell’Hockey Club Asiago e
presidente e Giunta regionale, in
occasione della conquista del secondo scudetto di hockey ghiaccio. Donazzan ha sottolineato:
“Non credo di essere io a portare
bene a loro bensì loro a me, e dalla
prossima stagione cercherò di
non perdere più una partita in casa
“. “Ricordo le parole del Presidente Piercarlo Mantovani – ha
aggiunto l’assessore regionale che, in quell’occasione, disse che
l’obiettivo era la media classifica
per poter far crescere i giovani
facendoli giocare”. “E’ la dimostrazione - ha precisato Donazzan
- che bisogna credere nei giovani
talenti che, in questo sport duro
di gente di montagna, riescono a
far sognare così tanto da arrivare
al Tricolore”. “Questo scudettoha concluso l’assessore regionale- è il giusto coronamento dell’impegno
e del sogno di giocatori, di tecnici, di
tanti volontari e sostenitori che ho visto
affollare il Palazzetto
durante tutta la stagione, e quel Tricolore oggi mi rende
orgogliosa più che
mai di questa squadra, di questa società e della sua storia”.
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Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
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Insieme per la cura delle dipendenze
ASIAGO
Con un progetto - intitolato “La
salute, un bene non solo individuale: integrarsi e condividere strategie per la cura delle
La Conferenza dei sindaci con l’Ulss 3 ha promosso una serie di incontri di approfondimento,
di confronto e di scambio di idee tra i partecipanti per costruire “un’alleanza territoriale” e
per valorizzare le interconnesioni di tutte le azioni di contrasto all’abuso di alcol
dipendenze” - che si è
concretizzato in un ciclo di
quattro conferenze aperte alla
cittadinanza - si è realizzata
l’azione congiunta che la Conferenza dei Sindaci, assieme
all’azienda sanitaria Ulss n.3,
ha lanciato nel campo della
Idee innovative, il Comune premia i giovani
Il Comune di Asiago ha pubblicato un bando di concorso
per l’assegnazione di un contributo ai giovani di Asiago per
la realizzazione di idee
innovative. Il concorso è denominato “Giovani idee aiutano a crescere”. Il concorso ha
lo scopo di promuovere e sostenere,
attraverso
l’erogazione di un contributo,
la realizzazione di progetti innovativi associati alla capacità progettuale e creativa dei
giovani residenti nel territorio
comunale. Nell’ambito di tale
iniziativa, il bando intende finanziare le migliori idee
progettuali riguardanti le seguenti aree tematiche: innovazione tecnologica;utilità sociale
e impegno civile; sviluppo
sostenibile;gestione di servizi
urbani e territoriali per la qualità della vita dei giovani.
“Il nostro obiettivo – sottolinea il vicesindaco di Asiago,
Roberto Rigoni – è quello di
contribuire al rilancio di una
cultura orientata alla scienza
e alla tecnologia, con specifico riferimento allo sviluppo di
progetti innovativi oltre a premiare la creatività giovanile
applicata ad obiettivi di solidarietà, volontariato, servizio alla
comunità locale e impegno civile. Abbiamo voluto, inoltre,
sostenere l’ideazione di soluzioni innovative idonee a ridurre le pressioni sull’ambiente,
anche con riferimento alla
valorizzazione del patrimonio
culturale e ambientale locale.
Per quanto concerne l’area
tematica dei servizi urbani e
territoriali per la qualità della
vita dei giovani, è nostra intenzione quella di premiare idee
progettuali “di giovani per migliorare la vita dei giovani”.
Tale area raccoglie progetti
che contribuiscano a risolvere
problemi comuni ai giovani,
come l’accesso alla casa, al
credito, alle risorse per la formazione, alla conciliazione dei
tempi di lavoro con i tempi della
vita”. Possono presentare le
proposte progettuali i giovani
residenti nel Comune di Asiago
che, alla data di scadenza del
bando, il prossimo 5 giugno,
abbiano un’età compresa fra i
16 e i 24 anni, singolarmente
od organizzati in gruppi di lavoro informali composti da un
minimo di quattro giovani. Ciascun componente del gruppo
informale può partecipare alla
presentazione di una sola domanda di candidatura.
Al vincitore del concorso verrà assegnato un fondo di 1.000
euro. Al secondo classificato
verrà riconosciuto un premio
di 500 euro gentilmente messo
a
disposizione
dallaFondiaria Sai, agenzia di
Asiago. Il bando può essere
scaricato
dal
sito
www.asiago.to o ritirato presso l’Ufficio del Turismo del
Comune di Asiago.
promozione degli opportuni
“stili di vita” per prevenire
danni e malattie, conseguenti
soprattutto al consumo di
alcol, a noi stessi e ai nostri
figli. Dopo il primo incontro a
Marostica, rivolto ai Comuni
del Marosticense. Un altro a
Villa Caffo Navarrini a
Rossano Veneto (per i Comuni dell’ex distretto sanitario 3),
si sono tenuti il 18 maggio
quello per i Comuni
dell’Altopiano nella sede della Comunità Montana ad
Asiago e il 21 maggio, nella
Sala Consiliare del Municipio
di Bassano del Grappa, l’appuntamento per i Comuni di
Bassano e della Valle del
Brenta. A tutti e quattro gli
incontri hanno partecipato la
dott.ssa Mariuccia Lorenzi,
direttore dei Servizi Sociali
dell’Ulss n.3, il dr. Luigi Piloni,
direttore del Dipartimento delle Dipendenze dell’Ulss n.3 e
il dr. Giovanni Greco, esperto
in alcologia e problemi e
patologie alcol-correlate e
vice presidente della Società
Italiana di Alcologia. Con questi appuntamenti è stata offerta
la possibilità di approfondimento, di confronto e di scambio
di idee tra i partecipanti per
costruire “un’alleanza territoriale” e per valorizzare le
interconnesioni di tutte le azioni
di contrasto all’abuso di alcol.
“Si tratta di un progetto organico ricondotto in una cornice
istituzionale, ma che è anche
locale – è stato spiegato -. Lo
scopo è quello di informare e
coinvolgere la cittadinanza sui
nuovi fenomeni del consumo
alcolico, come i “binge
drinkers” e cioè i “bevitori
compulsivi”, una nuova tendenza che interessa purtroppo
soprattutto i giovani.”
“Quando si lavora sugli stili di
vita - ha commentato a proposito il direttore generale
dell’Ulss n.3 Valerio Alberti gli effetti immediati non si vedono e il riscontro va ricercato
sui tempi lunghi. In questo caso
la comunità del territorio si
muove insieme alla Sanità per
spiegare il significato dell’alcol
e delle patologie alcolcorrelate.” “In 20 anni di lavoro nel dipartimento di Alcologia
dell’Ulss - aggiunge il dr. Luigi
Piloni, massimo referente del
Ser.t di Bassano - i consumi
giovanili sono drammaticamente cambiati nel corso di 15 anni.
In un paese dove la tradizione,
anche religiosa, è legata al vino
ora i consumi sono di un altro
stile, che si richiama ai paesi
nordici dove la vigna non cresce. E’ il caso del “binge
drinking”: stile di bere impulsivo, episodico, legato a occasioni sporadiche con lo scopo
di sballare dove per i ragazzi è
impossibile pensare al divertimento senza il “lubrificante”
adatto.”
“Per questi problemi - ha ancora detto il dr. Piloni - la prevenzione è fondamentale. E’
meglio cioè arrivare prima.
Far cambiare dei comportamenti è più difficile.” Le quattro conferenze sul territorio si
aggiungono ad altre iniziative
promosse o sostenute dalla
Conferenza dei Sindaci e
dall’Ulss nell’ambito del piano annuale d’intervento Area
Dipendenze 2009-2010. Tra
queste: i percorsi di guida sicura “Pronti al via”, il concorso per le scuole superiori sulle
bevande analcoliche “Usa la
testa” e il progetto “Sballando
Ballando”, sempre rivolto ai
ragazzi delle superiori.
Stefania Longhini
A scuola si insegna a sballare... ballando
Con una bella serata al Palazzetto dello Sport di Bassano si è
conclusa la seconda edizione di “Sballando ballando”, progetto che ha coinvolto ragazzi degli istituti superiori di Vicenza,
Schio, Bassano e Treviso, nato nel settembre del 2008 da
un’idea di Fabio Gnesotto, e grazie alla collaborazione del
Lions Club “J. Da Ponte di Bassano” e dell’Associazione
Italiana familiari vittime della strada. L’originale iniziativa,
destinata agli studenti che frequentano il quarto anno delle
superiori, ha come fine quello di offrire ai giovani una sana
alternativa allo sballo, proponendo un modo semplice, divertente e ripetibile ovunque, come lo è il ballo. Tra le insegnanti
Emanuela Minchio
con Samuel Peron
che nel periodo da fine gennaio ad aprile hanno aderito al
progetto c’è anche Emanuela Minchio di Asiago, che ha istruito i ragazzi di Schio, insegnando loro a ballare la salsa.
Un’esperienza che Emanuela desidera rendere nota,
auspicando che possa in futuro venire attuato un progetto di
questo genere anche sull’Altopiano. “Attraverso il ballo, la
musica, il canto – dice – possiamo dare modo ai ragazzi di
scoprire un mondo ricco di emozioni e far loro capire che
non è necessario sballare con alcol o sostanze stupefacenti.
I corsi di ballo si sono tenuti a scuola nelle ore pomeridiane,
proponendo una disciplina che oltre a offrire maggiori abilità
motorie, aiuta a sviluppare una coscienza di sé anche in relazione all’altro, favorendo un ascolto inteso non solo come
uditivo, ma anche come contatto con l’altra persona, per far
crescere il reciproco rispetto attraverso un linguaggio preciso e comune, dato dai passi, che prevede la lucidità mentale
e dunque l’essere sobri. Grazie all’entusiasmo e alla passione con cui i ragazzi hanno aderito all’iniziativa, le ore di lezione si sono trasformate in momenti di puro divertimento”.
Durante la serata finale a Bassano, che ha visto come
testimonial della manifestazione Samuel Peron, popolare
maestro di ballo della trasmissione televisiva “Ballando con
le stelle”, si sono esibiti i
gruppi di canto, tango, salsa e
hip hop, tra i quali, per dare
continuità al progetto, sono stati
scelti dei rappresentati da far
diventare testimoni contro gli
abusi di alcol, sesso e droga.
“Durante la serata di Bassano
– conclude Emanuela Minchio
– siamo riusciti a riunire tutti i
ragazzi come in una grande famiglia, per farli ballare insieme,
ed è stato veramente bellissimo. Desidero ringraziare la
professoressa Anna Zanrosso,
insegnante dell’ITCG Pasini di
Schio, per la gentilezza, l’impegno e la presenza sempre costante in tutto il periodo dei corsi
di ballo, e tutti i ragazzi che con
autentico entusiasmo hanno
partecipato”.
Silvana Bortoli
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Sabato 29 maggio 2010
Grafica Altopiano
Nell’ambito del Progettorete
<Costituzione Glocal – Mente>, si è tenuto ad Asiago giovedì 20 maggio il convegno
“Cittadinanza e costituzione
a Scuola: confronto e proposte” che ha visto la partecipazione di circa 150 studenti e di una trentina di docenti
di varie scuole di Bassano del
Grappa (Liceo “Brocchi”,
IPSGA “Parolini” e IPSIA
“Scotton”) e Vicenza (IIS
“Canova”
e ITAS
“Boscardin”).
Il Convegno era articolato in
un programma fitto ed impegnativo, coordinato dall’Ispettore dr. Cerchiaro che segue,
per conto dell’Ufficio Scolastico Regionale, tutte le
tematiche relative al mondo
dei giovani.
Sedi della manifestazione sono
state il “Grillo Parlante” per i
momenti collegiali e l’Istituto
Superiore per quanto riguarda i lavori di gruppo e le attività di sintesi.
I lavori sono iniziati con i saluti di rito e proseguiti con una
rappresentazione sul tema
“Cittadinanza è”, curata dagli studenti delle classi 4^B e
4^C dell’Istituto Professionale di Asiago (guidati dalla
prof.ssa Borgo) che hanno
9
Riuscito convegno ad Asiago su
“Cittadinanza e costituzione a scuola”
presentato, sotto forma di happening, alcune tematiche centrali relative alla cittadinanza,
catturando l’attenzione e l’interesse di tutti gli intervenuti.
Di seguito, presentato dall’ispettore Cerchiaro, è intervenuto il prof. Marco
Giampieretti, docente di Diritto Pubblico dell’Economia all’Università di Padova e coordinatore della Scuola di Formazione Costituzionale; nel corso
dell’Intervento il relatore ha saputo mettere in evidenza la
grande attualità della nostra
Carta Costituzionale, esaminando con profonda competenza e grande capacità di
coinvolgimento per i giovani
tematiche essenziali come la
sovranità, i diritti, la solidarietà. La platea dei ragazzi, particolarmente attenta, ha saputo
anche cogliere gli stimoli e presentare domande a cui è stata
data subito una risposta e successivamente un approfondimento nel corso dei lavori di
gruppo.
Conclusa la prima fase gli studenti si sono spostati, come da
programma, all’Istituto Superiore (colorando lungo il tragitto via Matteotti come una piccola rogazione) dove, nelle
aule del Liceo, si sono svolti i
Ben 150 gli studenti bassanesi e vicentini convenuti
lavori di gruppo su vari temi:
<partecipazione democratica a
scuola>,
<dialogo
interculturale: incontro con l’altro>, <inclusione: lotta alla povertà>, <ambiente e sviluppo
sostenibile> e <la Costituzione è …> che si sono conclusi
alle 12,30 in modo da consentire lo svolgimento del pranzo
predisposto e preparato dagli
studenti delle classi 2^E e 3^E
dell’Istituto Alberghiero sotto
la guida dei docenti Meneghini,
Dal Prà, Rebeschini e Quarisa.
Momento questo che ha avuto un fascino particolare in
quanto, anche grazie alla
splendida giornata di sole, i partecipanti hanno potuto consumarlo all’aperto in uno scenario caratteristico, fra il campo
di pallacanestro e la pista d’atletica, con la cornice di un prato verde intenso ed il contrasto del giallo del tarassaco in
fiore. Un effetto scenografico
che ha colpito tutti, dai ragazzi
a tutto il personale delle varie
scuole (che ha messo la massima dedizione collaborando
affinché tutto si svolgesse nel
migliore dei modi).
Al
termine
dell’apprezzatissimo pranzo, i
convegnisti hanno ripreso l’attività dei lavori di gruppo che
si è conclusa con l’<action
painting> finale durante il quale gli studenti hanno costruito
un puzzle le cui singole tessere erano state predisposte sui
temi trattati nel corso della
giornata. A conclusione di questo lavoro il Coro dell’Istituto
di Asiago, con la partecipazione straordinaria di alcuni studenti delle altre scuole presenti, si è esibito trascinando alla
fine tutti i ragazzi nella
condivisione dei brani cantati.
Conclusa questa fase, nuovo
trasferimento al <Grillo Parlante> per la conclusione del
programma; prima l’intervento dell’ispettore Michele Di
Cintio e quindi la proiezione di
alcuni filmati, il primo dei quali
prodotto dagli stessi ragazzi nel
corso della giornata. La parentesi successiva ha avuto come
protagonista assoluto il regista
<asiaghese> Ermanno Olmi
che, impossibilitato a presenziare, ha inviato un documentario sulla democrazia; è stato
infine condivisa con i presenti
l’intervento che lo stesso Olmi
ha fatto il 19 febbraio scorso
nel corso del convegno sulla
<Scuola che verrà>; il messaggio proposto da uno dei
maestri del cinema italiano è
stato accolto con un’ovazione
e su questo l’ispettore
Cerchiaro ha concluso i lavori
di una giornata lunga ed impegnativa ma entusiasmante.
Queste alcune considerazioni finali del Dirigente ScolaGrafica Altopiano
SCUOLA
l’Altopiano
stico Paiola: “Durante tutta
la giornata si è respirata
un’evidente manifestazione di entusiasmo da parte
degli studenti che sono riusciti a contagiare positivamente tutti gli adulti parte-
cipanti all’iniziativa; è
emersa la consapevolezza
delle
enormi
potenzialità che esistono
nell’universo giovanile ed
il ruolo e l’importanza
della scuola e della società adulta per incanalarli
in modo efficace e produttivo. Il successo della
giornata ha prodotto
come immediato risultato
l’arrivederci a settembre
per la riproposizione, all’interno di un’ altra importante manifestazione
come la settimana didattico-pedagogica, di un’altra
esperienza per rinnovare
lo spirito di questo incontro”.
Cesare Pivotto
Uno stage musicale ad Asiago
L’Amministrazione Comunale di Asiago, grazie ai
finanziamenti stanziati dal Ministero delle Politiche Giovanile,
intende avviare un percorso culturale teso alla ricostituzione
del corpo bandistico della Città di Asiago, storico complesso
scioltosi negli anni ‘70. A tale scopo, si è deciso di sostenere
economicamente questa iniziativa dando la possibilità agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori di partecipare ad
uno stage musicale che si terrà ad Asiago dal 24 al 27 giugno
presso la Scuola Elementare “Monte Ortigara”.
Lo stage sarà gratuito, verrà richiesto il versamento di una
quota di iscrizione pari 30 euro comprensiva di polizza di assicurazione. Gli strumenti proposti saranno essenzialmente a
fiato (clarinetto, flauto, tromba e trombone) ed a percussione. La presentazione del progetto avverrà lunedì 31
maggio 2010 presso la sala consiliare del Comune di
Asiago. Le iscrizioni si raccolgono presso l’Ufficio del
Turismo del Comune di Asiago. Tel. 0424/464081. Un’opportunità in più per imparare la musica divertendosi!
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l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
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Convegno in Comunità Montana
“Il Mercato volontario
dei crediti di carbonio”
I proprietari boschivi diverrebbero venditori di carbonio ad aziende che ne
necessitino, per compensare gli inquinanti dalle stesse rilasciati nell’atmosfera
Ancora una volta è la Comunità a farsi capofila di progetti di primaria importanza
per il nostro territorio, assumendo il ruolo di “casa della
gente” così come era originariamente e come è, e dev’essere ancor oggi. Durante il convegno, gli operatori
altopianesi del settore
boschivo hanno avuto l’opportunità di seguire un’iniziativa di utilità ambientale, ma
dalla ricaduta anche economica. A seguito del disegno
di Legge approvato il 12
marzo scorso per il quale,
all’Art. 4, si possono avviare contratti con associazioni
e privati, in iniziative atte a
favorire l’assorbimento di
anidride carbonica (Co2) tramite l’incremento del patri-
monio arboreo (piantando ad
esempio nelle città un albero
per ogni nuovo nato), si è tenuto il secondo Wokshop inerente il tema “Carbomark nuove possibilità di compensazione delle emissioni di
Co2”. L’ obiettivo, quello di
presentare anche ai proprietari forestali dell’area
vicentina, l’importante opportunità di sviluppo prevista per
le aree montane venete. Praticamente, seguendo le
direttive e i parametri previsti, i proprietari boschivi diverrebbero venditori di
carbonio ad aziende che ne
necessitino, per compensare
gli inquinanti dalle stesse rilasciati nell’atmosfera. (Se
l’emissione c’è, che almeno
questa non sia solo un danno
l’ambiente in cui l’Azienda
opera, ma vi possa essere
una compensazione, almeno
di tipo economico). Ovviamente tali aziende dovranno
nel frattempo adeguarsi alle
direttive europee vigenti e
dotarsi di tutte le
certificazioni idonee al proseguo delle loro attività, in
ottemperanza al protocollo di
Kyoto. Relatori dell’evento: Tommaso Anfodillo (Servizio Pianificazione e Ricerca
Forestale/
RegioneVeneto), Giovanni
Carraro (Direzione Foreste Economia montana RegioneVeneto), Federico
Balzan (Ricerca e Sviluppo
Regione Veneto). Il Dott.
Anfodillo spiega come
“stoccare” Co2 nelle foreste,
L’innovativa tecnologia del
gel in sospensione in integratori
alimentari che aiutano a vivere meglio
La passione per le erbe e
i rimedi naturali gli è stata
trasmessa dalla madre
Francesca, grande conoscitrice ed erborista
amatoriale, che ha sempre curato i suoi famigliari
con i prodotti spontanei
offerti dalla natura. Pur
senza aver il tempo di cercare e raccogliere da sé
questi prodotti, Francesco
Bonomo ne è sempre stato attirato, tanto da riservare sempre una particolare attenzione all’evoluzione delle proposte in fatto di derivati naturali, che
l’ha portato alla felice scoperta degli innovativi
integratori alimentari di
una ditta americana, leader nel settore. Si tratta di
prodotti frutto della tecnologia del gel in sospensione, che offre una via più
facile e pratica per bruciare grassi, aumentare
l’energia, migliorare il benessere fisico. Integratori
che risultano efficaci per
il controllo del peso, l’incremento della resistenza
fisica, il miglioramento
della memoria e l’ efficienza mentale, la riduzione di
stress e nevrosi, il rafforzamento delle difese
immunitarie, il contributo
nella risoluzione di probleFrancesco
Bonomo
mi di circolazione del sangue. Con benefici anche
nelle
azioni
disintossicanti, per il miglioramento del sistema
immunitario, del funzionamento del fegato e la
riduzione del colesterolo
e
del
disordine
stomacale, l’aiuto contro
le allergie, rimedi per
herpes, per la salute del
cuoio capelluto, per problemi alle articolazioni, e
l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo. La
fornitura del gel in pack
monodosi, risolve qualsiasi problema di assunzione anche fuori casa,
negli orari più indicati. Se
desiderate saperne di più
su questi integratori che
possono aiutare a vivere
meglio, potete rivolgervi
a Francesco Bonomo, al
n.
telefonico
335
56.95.828. Francesco è
a disposizione anche per
fornire qualsiasi informazione a chi potrebbe essere interessato a conoscere meglio il mondo di
questi prodotti, anche
allo scopo di entrare a
farne parte per avere
un’attività part time
aggiuntiva al proprio lavoro, semplice da gestire e
che può riservare grandi
soddisfazioni, sotto vari
punti di vista.
Servizio redazionale
con l’aumento della superficie boscata e con l’implemento dello “stock” in bosco
(migliorando i boschi a bassa densità e risparmiando
parte
dell’incremento
forestale), per rientrare nel
conteggio nazionale previsto dal Protocollo di Kyoto.
L’attività prevede la sottoscrizione di un contratto, volto a “risparmiare in percentuale all’incremento” come
dalle Leggi Reg. 1252/’04 e
3956/’07. Progetto, attuabile
in 30 anni con l’impegno di
utilizzare meno dello
standard previsto dalla legge
e andando quindi “in credito”. (In Comune di Roana ad
esempio, la superficie
boscata corrisponde a 3795
ettari sui 3860 totali; le particelle produttive sono 194; il
credito è di 2.17 e il Co2 pari
a 3.98). Il valore di mercato
o Carbomark è 5 •/mg Co2.
(...Dati di non semplice lettura per un profano!) L’intervento del Dott. Carraro illustra il “metodo contrattuale”
da parte del venditore
(proprietaro forestale): definiti i Piani di assestamento (a
livello cartografico e
tipologico) validi o in corso di
revisione ad indirizzo puramente produttivo ed effettuato un primo monitoraggio, ci
dovrà essere l’adesione e la
sottoscrizione da parte dei
proprietari, presso i registri
regionali
dei
Kyoto
Observatories. Procedimento: bosco - pianta che
cresce - fissazzione della
Co2 - risparmio dell’incremento legnoso e adesione al
mercato dei crediti. (Per il
concetto di “addizionalità”:
impegno al risparmio dell’incremento, con vincolo di “tagliare” meno dell’incremento, cioè all’accrescimento
naturale del bosco, fino a raggiungere un provvigione
ottimale, ovvero applicare
prelievi di massa legnosa inferiori al suo sviluppo naturale). Il Dottor Balzan spiega infine il target delle Aziende papabili acquirenti di
carbonio e porta ad esempio
i settori produttivi della sua
area (il Bellunese), che inten-
dono investire nel mercato
del carbonio, acquistando i
“crediti” dei proprietari
forestali del bellunese e del
vicentino, per andare a compensare le proprie emissioni di
Co2. Le aziende, per avere
accesso a tale opportunità,
dovranno acquisire le
certificazioni EMAS, Iso
14000, PEFC, FSC, quella di
qualità ISO 9001, di sicurezza
OHSAS 18000 e quelle volontarie: Ecolabel, EPD, LCA,
Carbon Point, D.O.C. e
D.O.P. Un bussiness nuovo
quindi, che nasce dall’esigenza di equiparare le aree montane e fittamente boscate quindi sane - con quelle più inquinate, dove però si deve continuare a produrre per restare
competiti nei rispettivi settori.
Si permette così di portare
profitto ai proprietari boschivi
che operano in aree più disagiate a livello economico e
di produrre reddito per sé e
per il proprio territorio.
Beppa Rigoni Scit
I Tavernicoli al Maddarello
Il 5 Giugno 2010, alle
ore 23:00 al Pub Maddarello,
si terrà un concerto di grande impatto sonoro ed emotivo.
Suoneranno
“I
Tavernicoli”, un trio di
eclettici musicisti formatosi
nel 2003 nella Valle dell’Agno
con lo scopo di comporre e
far assaporare al pubblico
uno spettacolo totalmente
acustico con ricercate soluzioni ritmiche e melodiche.
La grande magia della loro
musica sta nella capacità di
mescolare gli stili musicali,
creandone uno nuovo di difficile categorizzazione. Nei
loro brani, le sonorità della
musica etnica, create utilizzando chitarre, djembè,
conga,
darabukka,
boomerangs, didgeridoo, udu
drum, si fondono con il rock
progressivo, con le canzoni
popolari e la musica ipnotica
e psichedelica, generando
uno spettacolo che non può
lasciare indifferenti. E’ forse per questa caratteristica
di fusione tra stili che “I
Tavernicoli”, fin dalla prime
esibizioni, hanno
attirato un pubblico sempre
più numeroso ed eterogeneo.
Nel 2005, hanno prodotto il
loro primo disco, intitolato
“Hypnopotamo” e, nel 2007,
è
uscita
“La
Mammuthanza”; entrambi i
lavori sono stati segnalati con
ottime critiche dal MEI (Meeting Etichette Indipendenti)
che si tiene a Faenza.
Grazie alla forza della
sua musica, il trio dei
Tavernicoli si è esibito in manifestazioni di diverso genere,
che spaziano dai festival riservati agli artisti per strada, fino
a rinomati locali jazz. Ospiti
in numerosi locali del nord Italia e trasmissioni su Radio
Capodistria, Radio Base, Ra-
dio Planet ed emittenti locali
come TVA Vicenza e
ODEON TV, nel Luglio del
2006, hanno suonato sul palco
del più grande festival in Italia, l’Arezzo Wave Love
Festival, classificandosi finalisti
tra oltre 1900 gruppi iscritti. Tra
tutte queste premesse, non ci
resta che aspettare lo spettacolo che “I Tavernicoli” ci offriranno nel primo sabato di
Giugno al Maddarello: una serata che ci farà vivere una
nuova esperienza di musica,
un nuovo stimolo di apertura
nei confronti di un genere musicale del tutto nuovo e affascinante.
Luca Baù
8
Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
11
Munari festeggia i cinquant’anni di attività nel settore
delle calzature e dell’abbigliamento sportivo
Un compleanno davvero
speciale quello che si sta
per festeggiare a Gallio, in
casa Munari: 50 anni tondi
tondi di attività nell’ambito
della vendita di calzature e
abbigliamento sportivo.
Mezzo secolo passato in
negozio, dietro al banco, fra
le corsie e gli scaffali, con
sorriso e modi gentili sempre pronti, per cercare di
accontentare le richieste
della clientela: solo a pensarci si emoziona Rosa Luisa Gloder, è lei infatti la “titolare”
di
questo
prestigioso traguardo.
Chissà se ha un minima
L’attività avviata da Rosa Luisa Gloder nel tempo si è evoluta e
ampliata e continua grazie all’impegno dei tre figli e delle loro famiglie
idea di quante paia di scarpe ha preso in mano, porgendole ai clienti per fargliele provare, aprendo e
richiudendo scatole su scatole… E’ stata lei per prima
ad occuparsi del negozio,
mentre il marito Piero andava a vendere casa per
casa, lontano dall’altopiano.
Sono stati tanti i sacrifici fatti
dalla signora Luisa, ripagati
però negli anni nel vedere i
figli appassionarsi all’attività, pensare di allargarla, ri-
modernando e ampliando il
negozio, che nel tempo è
completamente cambiato,
specializzandosi tra l’altro
negli articoli per il trekking .
Un esperto occhio di riguardo è poi riservato all’hockey,
di cui sia Luca che Mauro
sono ex giocatori e grandi
appassionati: non dimentichiamoci che quest’anno
Mauro, allenatore della
squadra asiaghese di serie
C ha portato i suoi ragazzi
ad aggiudicarsi il campionato italiano! Il nome
Munari, con la grande sede
di Gallio che si sviluppa su
tre piani e il negozio al Bivio
Italiano di Canove, è da
molto tempo punto di riferimento per altopianesi e turisti affezionati, che sanno di
poterci trovare una scelta
davvero vasta di prodotti per
uomo, donna e bambino:
calzature di ogni genere,
con le ultime tendenze
moda, scarpe sportive, per
il tempo libero, la corsa, il
trekking. E poi il reparto di
abbigliamento e accessori
per la montagna, gli articoli per
l’hockey ghiaccio e inline, il
calcio, il tennis, il nuoto, ai quali
si aggiungono la pantofoleria,
la piccola pelletteria, le borse,
la valigeria, gli occhiali. Tutto
proposto con i prezzi più onesti, con il giusto consiglio, indirizzando e non forzando i
La signora Luisa con i figli
Gianni, Luca e Mauro
clienti all’acquisto. Le marche presenti nei vari settori
del negozio sono quelle più
conosciute e richieste, che
garantiscono qualità, e nuove tecnologie per prodotti
che si adattano perfettamente alle esigenze, in par-
ticolare quelli che riguardano lo sport e il tempo libero.
Oggi la famiglia Munari al
completo si occupa dei due
negozi: a Canove c’è Luca
con la moglie Michela, mentre Gianni e Mauro, assieme alla moglie Daniela e ai
figli Martina e Giacomo, gestiscono la grande sede di
Gallio, sempre con la collaborazione di mamma Luisa,
orgogliosa di aver visto crescere bene negli anni figli,
nipoti e… negozio! Sono
tanti i ricordi di Luisa legati
alla sua attività, ricordi che
parlano di impegno, tutti i
giorni, e a volte fino a tarda
ora, per accontentare chi
non poteva arrivare prima,
o per sistemare e riordinare il negozio. Ma sono tante
anche le soddisfazioni avute, come quando arrivano
affezionati clienti da lontano,
a far acquisti per tutta la famiglia, vestendosi da capo
a piedi. Da Munari si trovano anche tantissime idee regalo, per grandi e piccoli: articoli di vari prezzi, ma comunque utili e dunque graditi, per un piccolo pensiero
o un dono importante, come
lo può essere ad esempio
un set di valigie, adatto anche a degli sposi. Tornando
al “compleanno” del negozio, 50 anni di attività vanno
degnamente festeggiati: nel
pomeriggio di giovedì 10 giugno si farà festa nel negozio di Gallio, con tutta
la famiglia riunita e pronta ad accogliere con la
consueta simpatia e amicizia quanti vorranno
brindare insieme, unendosi agli “evviva” per la
signora Luisa e per questa specialissima ricorrenServizio redazionale
za.
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Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
12
ASSEMBLEA DELLA CASSA RURALE DI ROANA
ROANA
Sabato 22 maggio si è svolta
nei locali dell’ex cinema di
Roana l’annuale Assemblea
dei Soci della Cassa Rurale,
Bilancio 2009: un anno in crescita
Incrementati la raccolta e gli impieghi - Contenere i prezzi la politica per il futuro
che si avviano a toccare le
mille unità. I Soci sono stati
puntualmente e concretamente ragguagliati dal Pre-
sidente Maurizio Zovi, sui risultati raggiunti, sulle
problematiche in atto e sulle
prospettive.
Le Casse Rurali accanto agli universitari
Le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali della
Provincia di Vicenza hanno
iniziato un nuovo percorso
accanto ai giovani studenti
dell’Università Vicentina. I
rappresentanti dei 10 Istituti
bancari berici hanno tenuto
a battesimo, su invito della
Fondazione Studi Universitari
di Vicenza, una nuova aula
didattica nella sede universitaria di Viale Margherita.
La cerimonia di intitolazione
delle aule 2010 è stata introdotta da Silvio Fortuna, Presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza,
che ha ringraziato le Banche
di Credito Cooperativo e
Casse Rurali Vicentine, insieme alle altre aziende
vicentine che hanno sostenuto la Fondazione: Adacta Studio Associato, Forgerossi
Spa,
Serenissima
Ristorazione Spa, Zeta Far-
maceutici Spa.
“Negli anni Ottanta l’Università e l’impresa erano mondi
totalmente separati- ha
esordito il Presidente della
Fondazione Silvio FortunaUn dialogo tra sordi. Ma oggi
non è più così. A Vicenza da
anni abbiamo inaugurato un
nuovo metodo di lavoro: accanto alla formazione e allo
studio abbiamo cercato una
sintonia stretta con il mondo
produttivo, a Vicenza particolarmente vivace, per permettere ai nostri studenti
maggiori opportunità di crescita e un inserimento più
mirato nel mondo del lavoro”.
“Le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali della provincia di Vicenza vogliono rafforzare questo dialogo tra Università e impresa - ha detto Ilario Novella,
Presidente di Banca San
Giorgio e Valle Agno in rap-
Giornata davvero interessante per i soci dell’Associazione
storica “Cimeetrincee” che domenica 16 maggio son stati
ospiti al Forte Corbin. Esemplare l’ospitalità della famiglia Panozzo, promotrice del meeting, che ha proposto una
visita guidata alla struttura bellica, inoltre ha offerto gratuitamente il pranzo ai settanta partecipanti alla gita, giunti
presentanza delle 10 sorelle
vicentine - La nostra missione statutaria prevede di dare
slancio ad attività del territorio per alimentare il volano
della crescita economica, sociale e culturale della comunità. Il contributo che abbiamo devoluto alla Fondazione
Universitaria è un segno tangibile del nostro impegno per
i giovani e per i valori dello
studio e della formazione.
Ciascuna banca localmente
favorisce la creazione di servizi, di prodotti e di iniziative
diverse, dedicate al mondo
giovanile”. La Fondazione
Studi Universitari dunque ha
voluto, con questa forma di
intitolazione nuova ed originale, consolidare e render
noti i positivi riscontri di rapporti Impresa-Università:
rapporti che sottolineano il
riconoscimento del valore dell’attività svolta fino ad oggi.
In sintesi la raccolta
totale della clientela ha
avuto un incremento
del 9,99% mentre gli
impieghi sono aumentati
nel
2009
dell’8,19%. La crescita della raccolta e degli impieghi è stata
molto buona, superiore alla media del Credito Cooperativo che
già nella crisi, complessivamente, è cresciuto
più del resto del sistema bancario. Gli incrementi acquistano ancora maggior significato in quanto sono stati
raggiunti in uno scenario di
stabilità di numero di sportelli. Pur in presenza di uno scenario macroeconomico che
permane critico, la Banca
altopianese ha saputo coniugare due aspetti. Il primo,
aumentare il sostegno all’economia dei nostri territori nel momento in cui l’accesso al credito è diventato
in generale più difficile e nel
contempo non scaricare particolari aumenti di costi sui
nostri Soci e clienti. Questo
fa parte della mission dell’Istituto. Accanto a ciò è
“Cimetrincee” ospite
del Forte Corbin
stata messa in atto un’oculata politica di prudenti accantonamenti con la finalità
di salvaguardare in primis la
solidità della Banca. Lo scenario si mantiene problematico, ma il Cda crede che l’intraprendere la strada del
contenimento dei costi interni, al fine di “contenere i prezzi” per i clienti, rappresenti
la carta vincente per essere
riconosciuti come la vera
Banca del territorio. Non si
tratta dunque solo di uno slogan abusato spesso impropriamente, ma di effettiva realtà. In tal senso non sono
mancati gli interventi in beneficenza e i momenti sociali per rafforzare lo spirito cooperativo che pervade l’ azio-
ne della banca e che impegna i suoi amministratori nel
diffondere la cultura che le
persone vengono prima del
profitto dell’Azienda. Accanto alle storiche gite dei soci e
al tradizionale pacco di Natale, si è confermato a conclusione dell’Assemblea l’incontro conviviale che, proprio per rafforzare l’appoggio alle attività dei territori, il
Consiglio di Amministrazione, quest’anno ha voluto distribuire su ristoranti di
Roana, Mezzaselva e Rotzo,
rinviando l’importante momento di incontro, tutti insieme, che negli ultimi anni, era
vissuto con la cena presso il
Palazzetto dello Sport di
Roana.
da varie regioni d’italia. Una pastasciutta posta sulle tavolate a mo’ di rancio, nulla a che vedere con la sbobba che
sicuramente il cuoco della guarnigione serviva alla truppa
durante il conflitto 1915-18. Alla fine dell’incontro la dirigenza dell’Associazione ha donato a Costanza e Severino
Panozzo due quadri ricordo.
G.D.F.
A Treschè Conca 2° Raduno dei Panozzo
Dopo le emozioni dello
scorso anno, quando per
la prima volta a Treschè
Conca si è organizzato il
raduno dei Panozzo che
ha fatto rincontrare amici, conoscenti e parenti
che hanno condiviso una
bella giornata di festa, il
prossimo 20 giugno si replica, richiamando in paese tantissime persone
che portano lo stesso cognome, alcune delle quali arriveranno anche da
molto lontano. La Pro
Loco, in collaborazione
con la Parrocchia, ha definito in questi giorni il
programma della giorna-
ta di festa, che si terrà in
concomitanza con la ricorrenza del patrono
S.Luigi Gonzaga che si
festeggia il 21 giugno,
scegliendo il giorno precedente, visto che sarà
domenica. Alle 10.30 la
giornata prenderà il via
con la S. Messa, mentre
alle 11 presso il Centro
Parrocchiale verrà aperta
la
pesca
di
beneficienza; il pranzo è
previsto alle 12.30 nel
palatenda, è aperto a tutti i simpatizzanti, e richiede la prenotazione entro
il giorno 15. Nel pomeriggio alle ore 16 saranno
possibili le visite al Museo della Guerra- Collezione Rovini, e al Forte
Corbin, con ingresso gratuito a tutti i Panozzo. Per
concludere in allegria, la
sera poi tutti di nuovo al
palatenda per la serata
danzante. Gli organizzatori comunicano che il
costo del pranzo è di 25
euro a persona, da versarsi al momento della
prenotazione, rivolgendosi alla pasticceria Corbin
in via Belmonte (tel. 0424
694161) o al panificio
Danilo Frigo in Piazza
Fondi (tel. 0424 694030).
S.B.
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l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
13
GALLIO
La Madonna del Buso si fa bella
Necessari ed urgenti i lavori di restauro e conservazione già iniziati
Là dove la Val Frenzela si fa
stretta ed angusta e dove il buon
fra’ Giovanni Battista Casera
(eremita agordino del Terz’Ordine Francescano) nel
1834 eresse il primo tempio
mariano, sorge oggi la chiesa
dedicata alla Madonna del
Caravaggio, meglio conosciuta come il Santuario della
Madonna del Buso, meta importante della fede mariana
dell’intero Altopiano.
Dopo i bombardamenti della
Grande Guerra che non lo risparmiarono e che lo rasero
al suolo, il tempio così come
oggi lo vediamo fu ricostruito nel dopoguerra ed inaugurato il 27 maggio 1927; all’interno, sopra l’altare, la tela
che rappresenta la Madonna
del Caravaggio opera del maestro Antonio Della Colletta.
Ma le condizioni climaticoambientali di quel luogo, umido e freddo, lasciano
impietosamente il segno sulle strutture della chiesetta e
così i lavori di restauro si sono
fatti sempre più urgenti ed
improcrastinabili, tanto da
<obbligare> il parroco
galliese, don Lauderio
Dal Bianco, a dare il via
alla procedura per il
recupero conservativo
della struttura. Predisposti i progetti di intervento, ottenuto il
benestare delle competenti autorità, i lavori sono dunque iniziati
non appena le condizioni meteorologiche
di questa primavera
fino a pochi giorni fa
non certo mite lo hanno permesso.
Gli interventi sono abbastanza complessi ed articolati; riguardano il rifacimento in toto
della copertura, l’abbattimento delle malte dello zoccolo
basso ed il risanamento delle
murature (all’interno verrà lasciato a vista (per circa 150
cm) il muro di sassi, gli stessi del vecchio tempio
recuperati dalle macerie), il
rifacimento del marciapiede
che percorre il perimetro della chiesa, la pulizia della
muratura esterna anche per
Cuccioli di renna nella
fattoria di Severino
Nella fattoria di Severino Alberti, in via Ronchi di dietro a
Gallio, sono arrivati i cuccioli di renna, a conferma che questi animali possono adattarsi benissimo al clima altopianese e
quindi anche moltiplicarsi. Dopo essere state importate in
Altopiano dal Nord per trovare casa a Gallio, le renne finlandesi
sono diventate in fretta le beniamine di popolazione e turisti
che le hanno circondate di affetto nel parco dei giardini di
Gallio, dove, nel periodo della vacanze natalizie, hanno rappresentato una grande attrattiva. Con la nuova arrivata le
renne presenti a Gallio son 4 e a giorni arriverà un secondo
cucciolo. Insieme al maschio Caio, ci sono le femmine Brunela
e Angiola, e Adri, la nuova arrivata.
recuperare i colori originali e
riproporli con la nuova
tinteggiatura, la sistemazione
di infissi ed inferriate (indi-
storia dei capitelli del paese
che propone anche una ricca
e documentata appendice dedicata proprio al Santuario del
Buso ed alla sua storia; il volume è disponibile in Canonica
al prezzo di 12 euro ed il ricavato dalla sua vendita verrà
destinato proprio a coprire
parte delle ingenti spese di restauro della Chiesa del Buso.
I lavori sono iniziati in queste
settimane e si spera, con l’aiuto di una stagione mite e fa-
vorevole, di poter portarli a
termine nel corso dell’estate;
dovrebbero essere già a buon
punto per il 26 luglio, in occasione del secondo appuntamento ufficiale (dopo quello
del 26 maggio) che tradizionalmente porta laggiù in pellegrinaggio i fedeli dell’intero
vicariato, ma l’inaugurazione
a lavori ultimati non si prevede prima della fine di agosto
o dei primi giorni di settembre.
Cesare Pivotto
Patente di pedone e di ciclista agli alunni
A Gallio c’è un nutrito
gruppetto di “neo patentati”:
sono i bambini delle classi seconda e quarta elementare del
paese e della frazione
Stoccareddo che, dopo lezioni
teoriche e una prova pratica,
si sono visti consegnare rispettivamente la patente di “pedone” e di “ciclista”. Ogni anno
la polizia municipale tiene lezioni di educazione stradale per
i piccoli delle elementari, seguendo l’apposito programma,
insegnando i comportamenti
esatti da tenere a piedi, in bicicletta e in auto con i genitori.
La novità di quest’anno è stata quella di organizzare una
mattinata con prove pratiche,
grazie al suggerimento degli
agenti di polizia locale accolto
dall’amministrazione comunale, ovvero quello di acquistare
un kit di segnaletica a misura
di bambino, per allestire un apposito circuito. Dopo aver
chiuso due strade nei pressi del
municipio, è stato preparato un
percorso da far fare ai bambini, sia a piedi che in bicicletta,
grazie anche alla collaborazione dei nonni vigile. Ciò è servito a far capire come si mette
in pratica, sulla strada, quanto
di teorico imparato a scuola.
Anche i mezzi di trasporto,
ovvero le biciclette dei bambini, sono stati controllati per ve-
GARA DI SETTINO A GALLIO
Una coppia di Lusiana, formata da Giorgio Zannoni ed
Eddi Pernechele, ha colto nel
segno al torneo di settino del
bar “Alla Pesa” di Gallio, aggiudicandosi il “7° trofeo Cassa Rurale e Artigiana di
Roana”. Nella finale hanno
relegato alla piazza d’onore la
coppia formata da Francesco
e Donato Finco di Gallio. Terza piazza per l’accoppiata di
Gallio formata da Albino
Segafredo e Diego Piotto,
quarta l’accoppiata di Asiago
formata Antonio Rigoni e
Marco Forte.
E.Z.
spensabili per cercare
di evitare i reiterati furti
ed atti di vandalismo di
cui è stato oggetto fino
a poco tempo fa) e dell’impianto elettrico.
Il tutto con una previsione di spesa che sicuramente andrà oltre
i 50 mila euro cui don
Lauderio spera di poter fra fronte anche
grazie all’aiuto della
gente. Qualche mese fa
la Parrocchia di Gallio
ha dato alle stampe
uno splendido volume
intitolato “Gallio e i suoi capitelli”, una puntuale e precisa
ricostruzione a firma dello storico prof. Danillo Finco sulla
Nella foto, le prime due coppie classificate al bar “Alla Pesa”
con Mariuccia che ha consegnato le coppe ai vincitori
dere se risultavano a posto per
poter circolare! Dopo le prove, il sindaco di Gallio Pino
Rossi ha consegnato ad ogni
bambino una psuedo-patente
con tanto di nome e foto,
attestante l’ idoneità di pedone e ciclista. I piccoli hanno
ricevuto dalla polizia locale
anche un libricino con il riassunto di insegnamenti e regole da seguire. La mattinata si
è conclusa con musica, animazione e un piccolo rinfresco
offerto dall’amministrazione
comunale. Silvana Bortoli
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Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
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Agriturismo Le Porte,
dove la natura incanta
ed emoziona
Un tempo era il luogo di ritrovo per gli scambi commerciali tra gli abitanti dell’altopiano e quelli della pianura, “la porta” di accesso verso gli uni o gli altri. Oggi
alle “porte” di Val Lastaro si trova un agriturismo dal
quale sembrano proprio spalancarsi le porte verso paesaggi mozzafiato, in mezzo a una natura che incanta ed
emoziona, regalando la sensazione di riuscire a toccare
Mercoledì 12 Maggio presso l’America Bar dello
Sporting residence si è tenuta a cura dell’ADID Asiago
7 comuni una serata con il
Distillatore Schiavo di
Costabissara. “Un incontro
molto piacevole - sostiene il
Presidente Rigoni Mirko ringrazio la famiglia Schiavo
per il tempo, la disponibilità è
la cortesia dedicateci”.
Con il suo modo di fare
accattivante, il relatore Marco Schiavo, figlio d’arte e
responsabile vendite della ditta, ha spiegato con parole
il cielo con un dito. E’ forse
proprio questo il periodo migliore
per
scoprire
l’Agriturismo Alle Porte, in località Val Lastaro: scendendo
da Asiago e prendendo la strada per Rubbio, all’altezza
delle Laite le indicazioni fanno deviare a destra, e dopo un
chilometro di strada bianca in perfette condizioni, immergendosi nelle mille tonalità del verde dei boschi e dei prati
punteggiati dai tanti colori dei fiori di stagione, si arriva
all’accogliente locale che ospita ristorante e bar, circondato da giochi per bambini, solarium, e spazi attrezzati
dove fermarsi a contemplare le bellezze del luogo, e il
panorama della pianura sottostante, con la vista che, nelle giornate più limpide, può spaziare fino al mare. Molto
suggestive le due sale del ristorante, con capienza totale
di sessanta persone: sedendovi ai tavoli potrete assaporare tutti i gusti della montagna, in piatti tipici o ricercati,
come le specialità proposte dallo chef Paolo Rigon, che
vi accoglierà con le sue rinomate delizie culinarie. Un
tripudio di colori e sapori, un insieme di bellezze naturali e gusti genuini, un ambiente rilassante dove poter
dimenticare tutto il resto:ecco quel che troverete
all’Agriturismo Le Porte, visitabile anche sul profilo di
Facebook. Fino a metà giugno il locale sarà aperto il venerdì, sabato e domenica, quindi tutti i giorni. Per informazioni potete chiamare il n. 349 – 8806445.
Servizio redazionale
Le piacevoli serate in compagnia dell’Adid
molto semplici la storia di
questa azienda, nata ufficialmente nel 1887 dal trisavolo
Domenico sino alla guida, fino
a poco tempo fa, del padre
Beppe, dunque sicuramente
una delle più antiche del
vicentino. La filosofia
aziendale è quella del realizzare un prodotto di qualità e
di valorizzare il territorio.
L’azienda dispone di un impianto discontinuo in rame a
caldaiette a vapore. La produzione nel corso degli anni
è stata invariata: da circa 700
kg di vinaccia si ottengono
circa 30 litri di grappa a pieno grado, circa 75°- 80° vol.
in circa 2 ore di produzione.
Il prodotto poi viene fatto riposare in contenitori di acciaio per circa 8 mesi e poi prosegue per l’imbottigliamento.
Marco ha spiegato che, rispetto alle grandi aziende, è
lui stesso che va dal contadino a reperire la materia prima e a verificarne la qualità.
Si è passati quindi alla degustazione, abbinata con cioccolatini di fattura artigianale
di varie componenti aromatiche e da piccola biscotteria
vicentina. Da una favolosa
Grappa vera di Clinto ottenuta dalle famose vinacce di
questo vitigno usato solo per
produzione personale, si è
passati alla grappa El Cao da
uve Cabernet, Fragolino e
Merlot. Infine una Grappa di
Amarone ottenuta da
vinacce fresche di Corvina,
Molinara, Rondinella e dal
loro appassimento per ottenere il famoso vino. La degustazione ha entusiasmato i
partecipanti che non hanno
lesinano sulle curiosità a cui
Marco ha risposto pronta-
mente e con molta professionalità. Un altro incontro organizzato dall’Adid si è tenuto il 19 maggio, protagonista
la distilleria Villa Laviosa da
Bronzolo (BZ). Il Patron
dell’evento è stato Alberto
Franchi, socio fondatore della
giovane
azienda
altoatesina, fondata solamente dieci anni fa. Una piccola
Distilleria che punta sulla
qualità e sul territorio, n particolare altoatesino, ma che
recentemente ha puntato gli
occhi sul nostro Altipiano. Alberto ha parlato della nascita dell’azienda e dei sistemi
produttivi, nonchè della filosofia aziendale e dei futuri
impegni. Il sistema di produzione è quello tipico delle
aree del Sud-Tirol, ovvero il
bagnomaria discontinuo. I
prodotti presentati e degustati
nel corso della serata sono:
grappa affinata in barrique di
ciliegio per dieci mesi; due
grappe mono-vitigno rispettivamente di Muller-Thurgau
e Gewurztraminer. Semplicemente emozionanti. I vitigni
d’origine risaltano in modo
superbo su entrambi i prodotti, note di fiori e frutta matura. A seguire mono-vitigno
tipico del trentino cioè
Lagrein e Teroldego, dunque
a bacca rossa. Sicuramente
entrambe più decise, ma non
per questo meno interessanti. Finale in bellezza con due
grappe aromatizzate, una
all’Asperula ed una al miele
d’Acacia. Semplicemente eccellenti su tutti gli aspetti. A fine
serata, tra la soddisfazione generale, le ultime curiosità, e per
chiudere, una promessa da parte del Presidente Mirko Rigoni:
la probabile visita presso Villa
Laviosa da parte delle delegazione altopianese nel mese di settembre-ottobre.
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Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
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A Lusiana vi “coccoliamo”
LUSIANA
“Nuove idee, tanta accoglienza e calore umano per
farvi stare bene nel nostro
paese”. E’quanto offrono i
commercianti, albergatori e
gli esercenti di Lusiana, località dell’Altopiano dei Sette Comuni, ai villeggianti, visitatori e ai loro clienti. Il fine
è di “coccolarli”, in un ambiente naturale che conserva intatto la sua genuina bellezza e che difficilmente si fa
dimenticare. Sicuramente
non quando sul posto si vive
un’esperienza unica ed appassionante, a contatto con
la natura, camminando lungo i sentieri che l’attraversano, conoscendo il suo centro, le sue contrade e le sue
genti. Ed è proprio puntando
sulle emozioni e sul vivere
bene che si basa questa
innovativa, quanto coinvolgente, forma di benvenuto
all’ospite che è stata attivata già da qualche giorno dal
Da maggio, la proposta di vivere una giornata indimenticabile è del
gruppo “Idee, Negozi, Accoglienza di Lusiana” – Confcommercio
ed è rivolta a villeggianti, visitatori e clienti
gruppo “Idee, Negozi, Accoglienza di Lusiana”. Questa
“formazione”, composta dai
titolari di 24 attività associate Confcommercio (ristoranti, bar, pasticcerie, alberghi,
negozi di abbigliamento, di
alimentari, l’estetica e la farmacia), situate nel centro del
paese e nelle frazioni di Santa Caterina, Velo, Vitarolo, ha
assunto l’impegno volontario
di offrire ai visitatori, ospiti,
clienti proposte per gustare
al meglio il piacere di vivere
una giornata a Lusiana. Si inizia di buon mattino con un
break di benvenuto in uno dei
bar partecipanti all’iniziativa,
quindi si parte per una visita
guidata al Museo Diffuso,
una realtà costituita da un insieme di diversi siti museali
sparsi e radicati nell’intero territorio comunale, che raccontano il patrimonio locale legato
alla storia, alla cultura, all’ambiente e alle tradizioni; si prosegue verso la chiesa
arcipretale di San Giacomo,
dove si possono ammirare anche due preziose tele di Jacopo
da Ponte, una raffigurante la
“Natività”, l’altra “La discesa
Settanta ciclisti alla giornata della bici
dello Spirito Santo”; a mezzogiorno, pranzo in uno dei ristoranti locali, per gustare i piatti
tipici della tradizione, tra cui la
prelibata “carne secca di
Lusiana”. Nel pomeriggio, giro
per i negozi del posto, i quali
oltre allo shopping offriranno
particolari “sorprese” ai loro
visitatori e, infine, coffee break per l’arrivederci finale in un
altro locale del posto.
Tale formula è stata sperimentata lo scorso sabato 17 aprile, con il coinvolgimento di 7
rappresentanti di altrettante
associazioni vicentine che
operano a favore della terza
età, e dei loro collaboratori. Il
riscontro è stato più che positivo, con commenti entusiastici da parte dei partecipanti.
“Con questa prima giornata
abbiamo voluto testare un
nuovo modo di fare accoglienza, che tutti noi del gruppo condividiamo e sul quale puntiamo molto per contribuire a va-
lorizzare il nostro paese. Il test
era necessario per calibrare al
meglio la proposta prima di presentarla in modo continuativo
a tutti coloro che intendono scoprire Lusiana, conoscere il posto e la sue genti, vivere una
giornata coinvolgente in compagnia di nuovi amici – spiega
Carlo Alessandro Xausa,
del gruppo “Idee, Negozi, Accoglienza a Lusiana”- e il risultato è stato più che positivo,
tant’è che lo proporremo ogni
sabato di maggio e giugno. Anche il sindaco Antonella
Corradin ha molto apprezzato l’iniziativa e ci ha incoraggiato a proseguire con il giusto
entusiasmo. Quello che noi
operatori del commercio del turismo e dei servizi di Lusiana
vogliamo fare è comunicare il
piacere di vivere il nostro territorio e tutto ciò che offre, sia
dal punto di vista naturalistico,
enogastronomico e storicoculturale, ma anche, e soprat-
tutto, umano. Una buona parola, un momento in allegria
restano segni indelebili se servono a stare bene: questo è
quanto vogliamo offrire, valorizzando quel patrimonio di
buona accoglienza dell’ospite
che è da sempre presente a
Lusiana”.Come detto l’iniziativa sarà attivata il sabato nei
mesi di maggio e giugno (su
richiesta anche in altri giorni),
per gruppi al massimo di 25 persone. Il costo di partecipazione individuale è di 15 euro e
per maggiori informazioni o
per comunicare la propria adesione all’iniziativa è attivo il n.
telefonico 331 3961555.
Successo per i libri in piazza
Il primo “Eco day”
In occasione della giornata mondiale per la promozione della lettura,
la biblioteca si è trasferita in piazza IV Novembre. A disposizione
degli appassionati una serie di libri da leggere ed è stato possibile
anche uno scambio di volumi. La manifestazione si è svolta nell’arco di tre giorni. Sabato 22 maggio nella sala consiliare del Palazzon
si è svolto un incontro di formazione per genitori, educatori ed insegnanti. L’attrice Angela Graziani ha letto alcuni brani inerenti al tema:
“Come affascinare bambini e ragazzi alla lettura fin da piccoli”. In
serata, sempre al Palazzon, Margherita De Pllegrin ha recitato alcuni versi imperniati sull’”Incanto poetico della parola”. Altri brani
sono stati recitati da Eros Zecchini e Andrea Wollman. In chiusura
alla “Vecchia Osteria Bertiaga” si è svolta un’”Incursione poetica”
con brevi letture di versi poetici. Poi l’appuntamento in piazza domenica 23. Il trittico di
appuntamenti si è
chiuso lunedì pomeriggio al Palazzon
dove gli studenti della scuola media “Padre Mario Pozza”
hanno letto pagine di
libri di vari autori.
Egidio Zampese
Il gruppo di Protezione civile “El
Corgnon” con la collaborazione
dell’Amministrazione comunale organizza per mercoledì 2 giugno il “Primo Eco-day” , ovvero
“Puliamo
Lusiana
riscoprendo l’ambiente”. Il ritrovo dei partecipanti è previsto
per le 8,30 in località Labioli. L’organizzazione fornirà un kit con
attrezzi per la pulizia degli ambienti. I percorsi previsti si
dipartono verso due direzioni: un
primo gruppo salirà fino a Ristoro e Monte Corno; un secondo
gruppo scenderà fino alla zona
di Vitarolo. Per le 12,30 è
previsto il ritorno al piazzale
dei Labioli dove sarà allestito un posto di ristoro. Alle ore
15 il coro “L’Eco delle Valli” offrirà una serie di canzoni.
E.Z.
Una settantina di appassionati delle due ruote hanno
partecipato alla “Giornata
della bicicletta”. Il gruppo
ha compiuto un percorso
che si è snodato tra Vitarolo
e il monte Xausa. All’arrivo, in piazza IV Novembre, il sindaco Antonella
Corradin e gli assessori
Sabrina Passuello e Gianni
Dalle Nogare hanno premiato i ciclisti. Il premio per
la bicicletta più vecchia è
andato ad Ottorino Girardi Nella foto, la premiazione di Ottorino Girardi con la bici più
che ha percorso il tragitto vecchia al giro ciclistico
con una bicicletta ancora
con i freni a bacchetta. Un pre- Elisabetta Cantele, Alice Pozza, e Cristian Ronzani. Un grazie è
mio anche per il più anziano Gio- Luca Maino, Nadir Rachid, stato rivolto agli accompagnatori
vanni Battista Brunello e al ci- Alessandro Villanova, Riccardo Cristina Balista, Mariano
clista più giovane Pietro Ronzani. Marolla, GianAntonio Michelon Villanova e Fortunato Ronzani.
Ha organizzato il gruppo
ciclistico “Frezza Arredamenti”
in collaborazione con il Comune
e la “Protezione civile”. Per l’oc- El giorno de SAN MARCO go visto na dona che la pareva la MADONNA DELLA NEVE. La gaveva la pele BIANCOIA, i cavei BRUNEI e na bela
casione le autorità hanno anche BOCCHETTA. Sta bela dona LAZERA andà a le FONTANELE a provare un RUBIETO che butave fora acqua che la BAGNARA i MURI dele
premiato gli studenti che lo scor- case, ma che el COSTAva deLEBELE SPELONCHETE. Fato sta che tuto a un CULPI xe saltà fora do BIELLI TOPI che la tosa dala paura
so inverno hanno colto posizioni SEGALA date de corsa fin al TORNANTE; la coreva come un CONCOrde CUNCHELE gambe che LEGHE rivava ALTO fin ala MOLTRINA.
di rilievo nelle gare nazionali di Purtoppo la xe cascà su par na LASTARI, el la se gà sbroià tuti e do i GOMAROLO. Da quei ORNI par ricordar sta bela GNOGNA i sona i
sci alpino e nordico. I riconosci- CAMPANARI i fa na bela TORTIMA co la pasta FROLA co sora dei PIZINI tochi de ciocolato. La gente de sto posto xè bona e CORTESE, la
Lodovico Bramaltoco
menti sono andati a Marta ed SONIA sempre, la SONIA sempre e no dise mai no, MAINO.
Le contrade di Conco
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8
Sabato 29 maggio 2010
ROTZO
La mostra itinerante composta di
foto inedite della famiglia di Mario
Rigoni Stern, dell’archivio del Museo
Murer arricchito da
manoscritti e lettere,
dai disegni originali
preparatori degli
anni ’70 sul tema del
“Sergente nella
neve” di Augusto
Murer e dalla cartella completa delle incisioni realizzate, è
stata inaugurata a
Falcade la scorsa
estate col titolo “Falcade ciao
Sergente!” e passata poi a
Dolo col nome “Ciao Sergente!” presso l’ex Macello del
Comune, ora sede museale.
Anticipiamo, speriamo
e...incrociamo le dita, arriverà finalmente in Altopiano quest’estate in una collocazione
ideale: il Forte Campolongo in
Comune di Rotzo. La stan programmando il Sindaco Matteo
Dal Pozzo (soddisfatto, ma al
contempo preoccupato per la
questione “sorveglianza al Forte”, dato il valore delle opere
l’Altopiano
16
Forte Campolongo, terza tappa della mostra
itinerante “Murer” dedicata a Rigoni Stern
un colpo solo dall’Arch. Andrea Simionato progettista assieme all’Ing. Mirko Carollo
(tecnico in Comunità Montana),
del
progetto
“Ecomuseo della Grande
Guerra”, di “itinerare” la
mostra quassù, sono: onorare Mario Rigoni Stern,
esporre le opere di Murer
da Lui prodotte proprio in
omaggio al nostro grande
concittadino e con la scusa
dell’ambientazione, far co-
e dei documenti esposti), il
Presidente della Pro Loco di
Rotzo, Matteo Tondello e i
progettisti dell’Ecomuseo della Guerra, Andrea Simionato
e Mirko Carollo. Solo gli Alpini dei gruppi di Rotzo e Roana,
si erano messi finora a disposizione per la sorveglianza: una
decina in tutto. No problems,
Sindaco...ecco la risposta:
“dalla formazione alla disponibilità”! Potremmo anche chiamarlo “volontariato”
non in senso stretto, ma in una
declinazione particolare, ovve-
ro: “mettere a disposizione” il
proprio tempo per qualcosa di
basilare per il territorio e la
cultura. Normalmente il concetto di “volontariato” si abbina più a onlus con finalità benefiche legate alla salute, alla
ricerca, alla disabilità (mentre
in realtà anche gli alpini lo fanno, lo fanno i volontari della
Protezione civile o anche solo
i “nonni vigile”...). Nella
fattispecie, la disponibilità è
volta a fare da sorveglianza e
presenza per la mostra in questione. Gli obiettivi centrati con
noscere
il
Forte
Campolongo, appena ristrutturato. “Tre” piccioni
con una fava! Ed è stato
appunto in chiusura della
sua ultima relazione al corso di Accompagnatori in
Comunità Montana, che
l’Arch. Simionato ha lanciato ai presenti il suo messaggio: “C’è qualcuno fra
voi, che si rende disponibile a far da vigilanza
notte e giorno, per la du-
rata della mostra?”...Ed
ecco alzarsi una selva di
mani, ad indicare che la
sensibilizzazione messa in
atto col corso, circa iniziative ed eventi a carattere
turistico/culturale, ha lasciando il segno. In merito
a tempi, durata, orari e manifestazioni inerenti la mostra, Vi relazioneremo qui,
non appena ricevuta conferma dagli organizzatori.
Beppa Rigoni Scit
Dal Pozzo sempre protagonista
Anche all’adunata di quest’anno, a Bergamo, è stato
tra i protagonisti più applauditi. Cristiano Dal Pozzo, nato
nel 1913, è probabilmente tra
le penne nere più anziane
d’Italia ed è un reduce
dell’Abissinia, la guerra che
circa 100mila italiani combatterono in Etiopia nel 1936 su
ordine di
Mussolini. In suo onore le autorità sono scese dalla tribuna per un saluto particolare.
Cristiano ha ricevuto le strette di mano del sottosegretario alle politiche della famiglia, Carlo Giovanardi, del
presidente Ana nazionale,
Corrado Perona, del sindaco
di Bergamo, Franco Tentorio,
e del presidente della provincia di Bergamo Ettore
Pirovano. Un saluto che è
durato una manciata di minuti, tra l’ovazione delle migliaia di persone che assistevano al corteo. Dal Pozzo a
sua volta si è alzato dalla sua
sedia a rotelle per ringraziare Bergamo e le alte cariche
che gli stavano di fronte.
Cappello d’alpino in testa e
divisa militare indosso, su cui
luccicano le medaglie all’onore che si è guadagnato
in guerra, ha guardato commosso la folla di Bergamo
che non smetteva di applaudirlo e scattargli fotografie.
Lo sguardo lucido, le parole
rotte dall’emozione, ma la
memoria è ancora viva: «Mi
suono arruolato volontario
per andare in Etiopia – racconta – e di quel periodo ricordo tanta miseria. Quando
stavo ad Addis Abeba erano
molti i bambini che morivano
di fame. Conoscevano solo
quella e la paura della guerra. Nel vedere i soldati italiani, tantissimi ci venivano
incontro dicendo “Guytana
barguta”, “dammi un po’ di
pane”. Sono trascorsi tantissimi anni da allora, ma le facce di quei bambini e la loro
fame le ho stampate nella
mente». Poi c’è stata la
guerra in Libia. L’Italia perde sul fronte libico e nel 1943
Dal Pozzo rientra a Bolzano,
dove era arruolato, ma viene fatto subito prigioniero e
recluso in un campo di concentramento in Austria. La
sua lunga e dolorosa prigionia non gli fa perdere la speranza e soprattutto la fede.
«Ho passato momenti duri,
ma ho fatto un voto a Sant’Antonio: se mi avesse permesso di portare a casa la
pelle, sarei andato in pellegrinaggio a Padova ogni
anno», racconta la penna
nera, mostrandoci la medaglia del santo con la quale è
stato insignito lo scorso anno
proprio per la sua devozione.
Uscito vivo dal campo di concentramento e sopravvissuto al fronte, il reduce di Rotzo
ha mantenuto il suo voto e ogni
anno celebra il suo compleanno, il 1° dicembre, a Padova:
prende da solo il pullman che
dal suo paese lo porta al Santo, dove prega e porta ai frati
sacchi di patate e verdure del
suo orto. Salutando Bergamo
ha detto: «Sono vicino ai
bergamaschi: per cinque anni
ho lavorato in Val Brembana
costruendo dighe. Quando ero
giovane si andava spesso lontano in cerca di lavoro, perché
da noi scarseggiava. Qui ho
conosciuto bene questa gente,
disponibile e ospitale. Allora
come oggi. Ringrazio
Bergamo per gli onori ricevuti
e per l’emozione davvero
grande di questa adunata».
Rotzo, incontro sul tema scuola
L’Associazione Genitori Rotzo organizza per lunedi’ 7 giugno alle ore 20.30 presso la
palestra delle scuole elementari un incontro dal titolo “La riforma Gelmini “ la scuola che
cambia. Interverra’ l’operatrice sindacale della Cisl Fernanda Bersanelli
8
Sabato 29 maggio 2010
Si sta profilando una catastrofe ambientale… La Piana di Marcesina urbanizzata
senza che nemmeno si siano
valutati profondamente gli
aspetti legati alla normativa
ambientale e al rispetto
dell’ambiente…Certo, cominciare un articolo in questo modo è un po’ brutale e
potrebbe essere superficiale
e deleterio per le buone intenzioni dell’Amministrazione di Enego. Andiamo quindi con ordine, passo per passo, pragmaticamente e rispettosamente. Il progetto è
denominato: INIZIATIVA
PER
LA
VALORIZZAZIONE TURISTICA, AMBIENTALE
E NATURALISTICA DELL ’
A
R
E
A
TRANSFRONTALIERA
DELLA “PIANA DI
MARCESINA”. Bene: gli
obiettivi espressi dalla descrizione del progetto sono lodevoli e giustamente ambiziosi
per la singolarità di quel territorio. Andiamo nello specifico quindi…. Si tratta di organizzare la presenza umana e le sue attività in quest’area da sempre ritenuta
uno dei luoghi più suggestivi
delle Alpi, la Finlandia d’Italia. Torbiere, zona a protezione
speciale,
storia
ancestrale, botanica, storia
moderna, fauna e chi più ne
ha più ne metta. Marcesina
ridonda di tutto questo e, com’è purtroppo normale che
sia in questi ultimi decenni,
la presenza dell’essere umano è sempre più invadente.
Giusto quindi sedersi a un
tavolo, chiedere l’intervento
di professionisti in urbanistica e studiare un progetto che
assecondi l’indole umana, ma
che allo stesso tempo preservi alcuni milioni di anni di
evoluzione e di storia.
I particolari del progetto
L’Amministrazione di
Enego, nella persona del Sindaco Igor Rodeghiero, ha
valuto affrontare un problema realistico. Tra agosto e
la prima metà di settembre,
la Piana di Marcesina è invasa da auto di escursionisti
e fungaioli. E’ stato sicuramente abile ed efficiente nell’ottenere i fondi necessari,
3.500.000 euro, dal D.G.R.V.
N°. 1655 DEL 24/6/2008,
intesa per la disciplina del
migliore esercizio delle funzioni amministrative inerenti
i settori dello sviluppo locale,
della sanità, della cultura,
dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture e reti
di trasporto, interessanti i territori confinanti della Regione del Veneto e della Provincia Autonoma di Trento. Il
progetto finora presentato
invece, consta sostanzialmente in opere di viabilità e,
l’Altopiano
17
Quale futuro
per Marcesina?
Il progetto di valorizzazione della piana rappresenta la possibilità di uno
sviluppo consapevole e attento alla salvaguardia delle ricchezze naturali e
storiche presenti nell’area o si tratta piuttosto di una catastrofe ambientale?
per la maggior parte dell’importo finanziato, nella costruzione di n. 9 ambiti di intervento relativi a parcheggi per
autovetture e aree attrezzate per totali mq. 33.600, la
predisposizione di n. 840 posti auto, n. 50 posti Camper
in postazioni dotate di parchimetro, vari focolari/fuochi,
tavoli, servizi diversi, opere di
sistemazione, di restauro e di
riallestimento del sito museale
di Forte Lisser, tre interventi
su viabilità interessanti la
strada Campo Cavallo, la
strada Bivio Spa-Buson, il
tratto Loc. Tombal-Forte
Lisser, interventi sulla Casa
Forestale e altre minori.
I limiti del progetto
Mi voglio soffermare fondamentalmente sul tema relativo ai parcheggi in prossimità di una zona ritenuta definita S.I.C. cioè Sito di Interesse Comunitario e gravata
di da Uso Civico, scelta che
significherebbe un danno
enorme all’ambiente, derivato da notevoli movimentazioni
di terreno, sbancamenti, rottura del cono di visuale sul
paesaggio, dai rischi di inquinamento delle falde
acquifere, dai danni alla flora e alla fauna, dalle emissioni di CO2 accentuate da un
crescente turismo di massa.
E’ evidente che questo tipo
di progetto, seppur comprensibile, manca totalmente di
coscienza ambientale. Si sta
andando a effettuare un intervento prettamente “turistico”, con tutta una serie di
dubbi sull’effettiva ed
innovativa strategia turistica
che si limita a costruire, per
la maggior parte del progetto, parcheggi, tralasciando
completamente gli aspetti
fondamentali e topici dell’area. La sua salvaguardia
ambientale. L’Amministrazione di Enego ha davanti a
sé un bivio storico: o conti-
nuare con questa politica
invasiva del territorio o partire dal territorio e salvaguardarlo dall’invasione umana.
Direttrici opposte evidentemente.
Tutte le ricchezze di
Marcesina
Mettiamo a questo punto sull’altro piatto della bilancia un
po’ di informazioni “ambientali”. Che patrimonio
naturalistico e storico ha in sé
la Piana di Marcesina ? Nella piana si trovano due
torbiere, tardoglaciali ambienti umidi protetti inseriti dall’Unione Europea nelle aree
S.I.C. con particolarità botaniche e faunistiche. Tra le
specie rare ed endemiche
vanno annoverate le piante
carnivore (quali la Drosera
rotundifolia) e il relitto artico Andromeda polifolia,
quest’ultima scoperta per la
prima volta proprio a
Marcesina nel 1703. I boschi
di abete rosso costituiscono
l’habitat di cervi e caprioli,
galli forcelli e pernici, scoiattoli e volpi; in alcune zone
della prateria è presente la
marmotta. Nel 2006 è stato
riavvistato anche l’orso
(scomparso dall’altopiano nel
1856). Dal punto di vista storico interessante è il sentiero
dei Cippi, che segue i perimetri regionali del Veneto e del
Trentino, formato da oltre trenta cippi in pietra, disposti nel
1752 quali indicatori dell’allora confine tra la Serenissima
Repubblica di Venezia e i domini asburgici e che termina
con l’altare di Anepoz, il terzo
altare della tradizione cimbra
insieme all’Altar Knotto e allo
Spitz Knotto. Nella parte nord
di Marcesina si trova una piccola chiesetta dedicata a San
Lorenzo, protagonista di alcune leggende locali: la chiesetta
è dedicata al Santo che secondo un’antica leggenda scese
sulla Piana per difendere i pastori locali dagli usurpatori della Valsugana: tutta la Piana è
infatti disseminata di pietre (in
realtà di origine morenica, la
cui asportazione è peraltro vietata da un Decreto del Ministero per i Beni Culturali ed
Ambientali; mi viene da sorridere… nemmeno i sassi si
possono toccare sulla
Marcesina…), ma che secondo questa tradizione sarebbero appunto le stelle cadenti
scagliate dal Santo per spaventare i valsuganotti. La chiesetta
venne ricostruita nel 1925
dopo che i bombardamenti
della Prima Guerra Mondiale
la distrussero quasi completamente (quasi per miracolo il
campanile rimase però intatto).
Le contraddizioni
Insomma…. Da una parte
parcheggi, poca strategia turistica e pochissimo approfondimento attraverso strumenti
legali, quali Valutazioni di Impatto Ambientale e Valutazione di Incidenza Ambientale,e
dall’altro tutto questo? Ho la
sensazione che ci sia qualcosa che non quadra. Ricapitolando: 850 parcheggi per
un picco di presenza automo-
bilistiche nel mese di Agosto.
Da una parte, nessun progetto turistico, nessun marketing
plan, nessun business plan …
dall’altra centinaia di anni di
tradizione umana e millenni di
tradizione naturalistica. Ci andrei più cauto.
Strategie di sviluppo rispettose dell’ambiente
A questo punto del nostro
ragionamento si potrebbero
aprire due diversi scenari: il
primo è quello di bloccare
l’accesso e di regolamentare l’afflusso alla piana di
Marcesina. Il secondo è quello di dotare la Piana delle infrastrutture necessarie affinché l’impatto umano sia più
discreto possibile. Ognuno è
libero di avere la sua rispettabilissima idea su questo
punto. Personalmente ritengo che in ogni caso, la Piana
sia una risorsa per i cittadini
di Enego e di tutto l’Altopiano
di Asiago. Una risorsa dove
mettere in pratica strategie di
sviluppo dell’indotto all’avanguardia, dove protezione dell’ambiente sia la priorità, ma
che allo stesso tempo possa
rappresentare una fonte di
indotto per le popolazioni che
ci vivono. Guide turistiche, guide botaniche, istruttori di
trekking, fondo, nordic walking,
ciaspole, attrezzature per il bird
watching, percorsi specifici per
biciclette sono tutte attività che
potrebbero creare lavoro per i
cittadini, primi difensori a questo punto del loro stesso patrimonio naturalistico… E nei
paesi limitrofi? Servizi navetta
(elettriche…. perché no? Esistono in tutta Europa le navette elettriche e qui da noi la cosa
fa sorridere!!!) e strutture
ricettive adeguate.
Scelte basate su attente
valutazioni
Per concludere… penso che
non si possa fermare quella
che è l’indole stessa dell’uomo, volenti o nolenti.
Urbanizzare territori, soprattutto in una situazione dove, se
non si fa niente, sarà sempre
peggio. Corredare il progetto
dell’Architetto Vescovi con
SERISSIME e non proforma,
valutazioni di impatto ambientale, redatte da persone esterne al progetto. Conosco da
Facebook almeno una decina
di giovani altopianesi che hanno studiato scienze ambientali
o ingegneria ambientale a Padova e a Trento. Impegnarsi
perché siano i nostri giovani
competenti a porre quelle limitazioni ambientali che garantiranno il futuro della Piana. A
questo punto, avere il coraggio di considerare Italia Nostra,
Legambiente, il WWF e il
gruppo TAM del CAI ( Territorio Ambiente Montano),
Greenpeace non nemici, ma
consulenti e compagni nel processo progettuale. Sottoporre
loro un progetto dove si terranno conto delle ragioni socioeconomiche, ma accompagnato dalle migliori possibili Valutazioni di Impatto Ambientale
e azioni correttive, affinchè il
progetto non sia solo urbanistico-istituzionale, ma nasca e
si sviluppi dal popolo
dell’Altopiano. Avere il coraggio soprattutto di considerare
le
associazioni
ambientalistiche come partner
e non come un problema e
nascondersi dietro a superficiali prese di posizione. Sia ben
chiaro che qualsiasi cosa verrà fatta, modificherà quell’ambiente incontaminato che, per
ragioni evoluzionistiche, si ritrova invaso da una delle specie
viventi tra le ultime arrivate.
Quindi…. mettere solo un
mattone per terra significa
prendersi la responsabilità
morale di averlo fatto davanti
alle generazioni future. Credo
proprio che a qualsiasi Sindaco tremerebbe non poco il polso al momento di firmare il progetto esecutivo e quindi prendersi una così grande responsabilità davanti alla Comunità,
anche futura.
Claudio Savelli
8
Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
18
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
Il segreto della felicità è guardarci con occhi diversi
Immagino sappiate cosa significa dialogo. Dia-logos, dal greco, si può tradurre in “discorso” fra parti. Ciò avviene quando un essere vivente comunica
con un suo simile utilizzando
una qualche forma di codice.
Comunicare è fondamentale. Se
c’è vita, dev’esserci (nel senso
Darwiniano) uno scambio, sia
esso di energia o d’informazioni. È essenziale interagire tra
creature del pianeta per creare
reti,
legami,
vincoli
biologicamente e psicologicamente necessari alla sopravvivenza. Da quando l’uomo si è
evoluto in quello che è attualmente (dai tempi ormai lontani
in cui il nostro cervello ha raggiunto l’evoluzione attuale, ovvero i circa 90.000 anni
dell’homo sapiens sapiens), la
capacità della nostra mente e del
nostro pensiero ha permesso di
raggiungere livelli di elaborazione delle informazioni prima sconosciuti, non ultima la possibilità di parlare. Ciò ha dato il via
a un’escalation culturale rapidissima in termini evoluzionistici
tanto da cambiare per sempre il
modo di vivere dell’umanità (e
del pianeta nel suo insieme).
Una caratteristica fondamentale,
che viene solo debolmente ricalcata dagli animali più evoluti
quali le scimmie, è di poter pensare a sé; in pratica, ci riconosciamo allo specchio, sappiamo di essere al mondo e siamo
in grado di fare ragionamenti
sulla nostra esistenza. È la capacità detta “consapevolezza di
sé”. Questa caratteristica, tra le
innumerevoli possibili, ci permette di ragionare per ipotesi e
deduzioni, immaginare l’inesistente e…parlare a noi stessi.
Proprio così, siamo gli unici
esseri al mondo che possono
instaurare un dialogo interno
“noi con noi”. In pratica, ci è
concesso di osservarci dal di
fuori e commentare ciò che
stiamo facendo. Pare cosa paradossale, simile a un quadro
di Escher, “un cane che si morde la coda”. È invece uno strumento di conoscenza eccezionale che ci apre a una coscienza superiore. Purtroppo (e qui
casca l’asino), ogni cosa può
essere utilizzata in modo appro-
priato o in modo distruttivo; non
si esime da questa regola il pensiero, che può essere arma straordinaria quanto letale. Nel corso della vita abbiamo imparato
ad educare, direi quasi ad “ammaestrare” il nostro modo di
ragionare, dirigendo il pensiero
su fronti “utili”, “morali”, “giusti”, “positivi”. Ovvero, ci hanno insegnato a pensare certe
cose considerate “accettabili”.
Cresciamo con l’illusione di
poter controllare la nostra mente, pretendiamo di averne il giusto dominio, la vogliamo depurare dai contenuti inaccettabili
o bizzarri. Applichiamo meticolosamente, in base agli insegnamenti raccolti nel corso della
vita dai nostri mentori, un’igiene mentale che ci garantisca un
equilibrio interno perlomeno
sopportabile. A volte ci riusciamo, altre volte no: siamo ben
lungi dal padroneggiare l’Io. La
nostra visione del mondo, il
nostro mondo interno, il dialogo che quotidianamente ci mette in relazione con noi stessi,
sono costantemente bersagli di
distorsioni
cognitive,
attribuzioni
erronee,
malfunzionamenti del sistema
cognitivo. Non siamo macchine perfette. Siamo menti che
seguono binari percorsi e
ripercorsi, concedendoci talvolta lo slancio dell’imprevedibile attraverso un atto creativo, più frequentemente deragliando clamorosamente. In
ogni caso, non illudiamoci di
essere delle fucine di genialità.
Il nostro pensiero non è così
complesso e misterioso come
sembra all’apparenza, anzi. Più
facilmente esso è prevedibile,
scontato, rigido e poco divergente. È più facile ripetere uno
schema di ragionamento trito
e ritrito, piuttosto di creare
machiavelliche opere d’ingegno. Le menti migliori sono
estremamente ordinate e semplici. Come in matematica, la
genialità è l’eleganza della sintesi e della semplificazione, non
certo la complicazione.
Dico questo perché mi capita
spesso di incontrare, soprattutto nelle persone giovani, un
certo compiacimento nell’essere volutamente “arrovellati” e
NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA
1° giugno 2010, buon compleanno museo!
a cura del Gruppo Speleologico Settecomuni
Dal libro dei visitatori
cervellotici, quasi fosse, quel
manierismo mentale, sintomo
d’intelligenza ed esercizio di
potere. Succede in adolescenza, quando le risorse creative e
la maturazione del pensiero lasciano presupporre che si ha il
mondo tra le mani, sia quello
interno, sia quello esterno. Questa fase non ricalca il massimo
grado di consapevolezza possibile, anzi ne è l’esatto contrario; la saggezza arriva quando
si riconosce di dover mollare
la presa, per accettare di essere dominati dalle nevrosi, dai
difetti, dai nostri limiti.
Nella sofferenza mentale, una
costante che accomuna molti
disturbi è la paura di non poter
controllare i propri pensieri e di
cadere vittima dei propri fenomeni psichici. L’ansia, l’ossessione, i pensieri depressivi, le
fobie, i disturbi sessuali, sono
spesso conseguenze della necessità di dominare la nostra
mente e le emozioni, ponendo
dei limiti ad una materia che per
definizione è senza forma.
Le persone iniziano a stare
meglio quando accettano i pro-
pri stati interni, imparano a conoscerli e a riconoscerli, senza
averne paura. Non che questo
basti, dal punto di vista
terapeutico. Bisogna davvero
cambiare perché la serenità si
consolidi; piuttosto, è il primo
passo verso un dialogo interno
diverso, in cui ci si guarda con
meno criticismo, meno morale
e meno pretese a noi stessi. Uno
sguardo compassionevole, saggio, misuratamente distaccato;
forse questo è il segreto della
s-pensieratezza, chiamiamola
così, se usare la parola felicità
alimenta troppe preoccupazioni, soprattutto a chi non ha coraggio di pronunciarla.
Stefano Rigoni,
Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
8
l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
19
Il vecchio palazzo della Spettabile
Reggenza dei 7 comuni ad Asiago
STORIA
(2° e ultima parte)
a cura di Mario Basso
Nel 1812, il Comune doveva
provvedere a proprie spese
alla residenza del Giudice di
Pace ed è stato, per tale
motivo, che la Sala delle Riduzioni veniva divisa a metà,
mentre le pareti venivano
affrescate di bianco, cancellando per sempre gli affreschi originali dello Scajaro.
La parte di sala volta a mezzogiorno veniva concessa in
uso al Comune, mentre quella
a settentrione al Rappresentante francese della giustizia.
Ed è stato proprio in quell’occasione che veniva eretta,
dalla parte della Canonica,
un’altra scala di accesso dall’esterno, successivamente
incorporata nell’ampio sottopassaggio di collegamento,
l’ottava arcata, con la strada
per Camporovere, per dare
accesso alla residenza del
Giudice di Pace e rimasta in
uso fino allo scoppio della
grande guerra.
Dopo il 1815, allorquando il
Veneto diventava suddito dell’Austria, e, insieme alla
Lombardia, si costituiva nel
Regno Lombardo Veneto, il
Giudice di Pace cessava di
esistere, sostituito però, nelle sue funzioni, dall’Ufficio
dell’Intendente Regio Commissario Distrettuale, al quale
veniva pure affidato il compito di amministrare anche i
Beni della ex Reggenza.
Ed è nel 1818 che, a
seguito della necessità di trovare nuovi spazi, il palazzo
subiva un ulteriore ampliamento verso nord, fino a congiungersi allo stabile della
canonica. Nel 1861, dovendo affrescare nuovamente le pareti del
locale, occupato dall’ I. R.
Commissario
Distrettuale,
tornavano alla
luce due pitture
dello
Scajaro e più
precisamente
quella dell’Atto di Dedizione
dei 7 Comuni
alla Repubblica Veneta e,
purtroppo solo parzialmente,
perché deturpata dall’aper-
tura della porta di accesso al
locale, quella raffigurante la
cattura in Val
d’Astico di
Marsiglietto da
Carrara.
A
i
Paganin della
contrada Bosco, padre e figlio, pittori e
decoratori di
capitelli, veniva affidato il
delicato incarico di ritoccare
La Grande Guerra in pillole
“Cartoline dal pubblico”
Proseguiamo la nostra ricerca in collaborazione con il Museo di Canove che gentilmente ci concede di attingere dal
proprio archivio di documenti d’epoca.
Per alleggerire le notizie che giungevano dai vari fronti la
Domenica del Corriere dedicò una rubrica alle spigolature,
alle notiziole un po’ ricercate che oggi potremo definire «freddure» tipiche dell’humour inglese. La sezione era titolata
«Cartoline dal pubblico», posta a taglio basso del giornale si
compilava spesso con brevi barzellette. Per alimentare il
repertorio di tali storielle, la redazione istituì quindici premi
trimestrali quantificati in alcune centinaia di lire, comunque
anche il semplice invio di cartoline postali, e la conseguente
pubblicazione del loro contenuto, dava diritto ad un compenso di 5 lire.
Da «La Domenica del Corriere», 3 – 10 novembre 1918
-Nella corsia d’un ospedale militare in un giorno di visita:
- Che cosa avete in quella bottiglia? – domanda il capo
reparto ad un soldato carico d’ogni ben di Dio. – Del
Chianti, signor capitano, metà per me e metà per il mio
paesano del reparto di chirurgia! – Come, non sai che il
tuo male non ti permette di bere del vino? Versa subito la
tua metà nella vasca del rubinetto. – Come fare, signor
capitano… la parte mia è in fondo…
17 – 24 novembre 1918 -La guerra ha tante ripercussioni psicologiche! Ecco, per esempio, il biglietto da visita di un fervente patriotta, accanito interventista, ecc. ecc.:
Filippo Filippini
Amico intimo del capitano X. Y. promosso maggiore per meriti di guerra. Coinquilino del tenente O. Z.
in convalescenza per ferite riportate alla fronte, le quali gli
fruttarono due medaglie al valore
Eccessiva liricità: -Giorni sono arrivò una granata da 105
a gas che, anziché scoppiare, si conficcò in parte nel terreno. Stamane vicino ad essa ho letto i sottonotati versi scritti
da rozza mano su un cartello postovi accanto e che denotano lo spirito dei nostri soldati: Sotto queste verdi zolle Un colpo da 105 giace - Che per vergogna sua scoppiar
non volle. - Lascialo o passeggero - Che scoppierà di rabbia - Quando Guglielmo sarà morto in gabbia
28 dicembre 1918 - 5 gennaio 1919 Primo premio per bugia.
A giudizio di un censore militare il record delle bugie fra le lettere passate per le mani della censura è stato battuto da un soldato francese che raccontando alla sua famiglia una sua traversata a bordo di un piroscafo militare scortato, si esprimeva in questi termini: «Miei cari, avevamo appena perduto di vista il porto
di…, quando vedemmo sorgere tutto intorno a noi dalla profondità
del mare un gran numero di sommergibili nemici. I loro periscopi
erano numerosi quanto le canne selvatiche in una palude. Ne contai
settantacinque. Subito cominciò il fuoco. L’artigliere che era vicino a
me cadde al suolo esanime, suppongo colpito da un proiettile. Io
balzai al cannone e presi a sparare. Col primo colpo raggiunsi un
sommergibile sul dorso, a poppa, e glielo sfondai. Subito le acque
attorno si fecero rosse di sangue e si chiazzarono di olio. Continuai
il fuoco e da me solo colai a fondo ben dodici sommergibili. La
lotta si protrasse a lungo e ho saputo poi che 50 sommergibili
erano stati distrutti, senza che nessuno di noi fosse rimasto ucciso durante la battaglia. I sommergibili superstiti presero finalmente la fuga, lasciandoci in pace né mai più li vedemmo ricomparire. Il vostro soldatino X.
Giovanni Dalle Fusine
i dipinti. Ma, a detta di
Jacopo Mattielli, giornalista e
critico d’arte, essi sono andati ben oltre il ritocco, fino
a modificarne le delicate
ombreggiature e la fisionomia
degli stessi personaggi.
Nel 1861, per attenuare le
proteste, sempre più frequenti, della popolazione residente, l’I.R. Commissario
Distrettuale Marzio Dal Pozzo otteneva l’autorizzazione,
dalle superiori autorità, a costituire il Consorzio dei 7 Comuni, coinvolgendo nel Consiglio
di Amministrazione i maggiorenti
di ciascun comune, permettendo
finalmente in questo modo anche ai
residenti di intervenire sugli atti
amministrativi dei
beni della ex Reggenza. Infatti,
dopo la costituzione del Regno
LombardoVeneto ed il passaggio del cospicuo patrimonio boschivo e non solo, sotto la tutela dell’I. R. Commissario Distrettuale, ai rappresentanti dei comuni
dell’Altopiano, reali proprietari di questi beni, veniva concesso solo l’amaro privilegio
di approvare i conti preventivi e consuntivi senza possibilità di controllo amministrativo.
Con decorrenza 1 gennaio
1862, finalmente, il nuovo
Statuto, accolto con entusiasmo dalla popolazione locale, entrava in vigore, permettendo così ai pubblici rappresentanti della popolazione di
riappropriarsi dei loro diritti,
negati dopo la caduta della ex
Reggenza, avvenuta il 29 giugno 1807.
Nel settembre 1866, a seguito
della Terza Guerra d’Indipendenza, il Veneto e quindi anche l’Altopiano, veniva liberato dal giogo austriaco e diveniva quindi parte integrante del Regno d’Italia. Il successivo 25 e 26 settembre,
alla presenza dei rappresentanti della Provincia e di tutti
i cittadini in festa, l’avvenimento veniva celebrato all’interno della Chiesa di San
Rocco.
Il 27 ottobre 1873 nasceva il
Circolo Alpino dei 7 Comuni,
seconda Sezione del CAI
Veneto, dopo quella di
Agordo.
Nel 1878 ancora veniva elevato di un piano l’ala nord
dello stabile.
Ed è così che, mentre nella
parte meridionale del mede-
simo, insistente sopra le sette arcate, dopo il 1866, aveva sede l’Amministrazione
Comunale di Asiago, in quella
settentrionale invece, al piano terra trovava collocazione il Consorzio dei 7 Comuni, al primo piano il Consiglio
di Leva del Circondario di
Asiago ed al secondo piano,
invece, a partire dall’anno
successivo, parte degli stessi locali, insieme alla sede del
CAI, venivano adibiti a museo naturalistico, il cosidetto
“Museo dei Fossili”, con reperti naturalistici ed
archeologici, raccolti nei 7
Comuni dall’Ing. Giuseppe
Nalli, all’epoca Ispettore
Forestale sul nostro
comprensorio.
Ogni piano dello stabile, era
composto da ampi locali, in
ottime condizioni, con soffitti
e pareti tinteggiate ed in parte rivestite con tavole.
La chiusa alle porte ed alle
finestre erano di buona fattura.
Sul retro, come d’uso a quel
tempo, un pergolato in legno,
coperto da tettuccio in
scandole, collegava i locali
con una latrina esterna in
muratura.
Completava lo stabile il
sottotetto, usato come magazzino.
Il tetto, infine, sorretto da ampie e solide travature, era coperto da tegole alla marsigliese. Nel primo decennio del
‘900, la facciata orientale veniva ristrutturata ed arricchita
con elementi di architettura
classica, quali lesene, fasce
marcapiano, trabeazioni classiche e pitture, in stile Liberty,
sotto lo sporto del tetto.
Nel corso del primo conflitto
mondiale, il palazzo veniva
quasi completamente distrutto. Dopo la crisi bellica, poiché tale piazzetta non era più
ritenuta idonea quale sede del
nuovo Palazzo comunale, si
riteneva comunque opportuno di ricostruirlo ugualmente, lasciandolo però in uso al
Clero locale. Ma purtroppo
il Ministero per le Terre Liberate, con sede temporanea
a Treviso, vietava in via generale la ricostruzione di palazzi, distrutti dall’attività
bellica, alla base dei quali insistesse un sottopassaggio
pubblico di collegamento tra
strade comunali.
Purtroppo, nel nostro caso,
proprio alla base centrale del
palazzo c’era il sottopassaggio di collegamento, il
cosidetto “Porton dei Sete”,
tra la piazzetta e la strada comunale per Camporovere ed
è per questo motivo che esso
non è stato più ricostruito.
8
Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
20
Hockey Inline settore giovanile
INLINE
«La partita di inline più
bella che ho visto quest’anno ». « Un’emozione immensa, mi sono commosso,
hanno giocato con un cuore mai visto». « Mai vista
tanta determinazione, emozionante, ho pianto anch’io ». Pensieri e parole
raccolti qua e là a caldo, ma
anche nei giorni seguenti la
piccola grande impresa compiuta dagli Asiago Vipers.
Non quelli “grandi” stavolta,
ma quelli più “piccoli”
dell’Under 13, che nel primo
weekend dedicato alle finali
nazionali giovanili hanno vinto lo scudetto di categoria
superando i favoriti, ma soprattutto hanno regalato
emozioni vere, intense.
Successo di squadra. Non
è retorica: Atleti (da chi ha
giocato di più a chi ha sofferto insieme ai compagni
dalla panchina), allenatori,
dirigenti, genitori, tifosi. Tutti. Vittoria di gruppo, esaltato dai colpi di qualche singolo, che a distanza di un anno
dalle otto sberle ricevute dal
Real Torino nella finale di
Molina di Quosa ha saputo
crescere, diventare più forte
ed unito partita dopo partita,
superando uno dopo l’altro tutti
gli ostacoli. Percorso immacolato nella regular season, idem
nel gironcino di qualificazione.
In semifinale un po’ di apprensione in più, ma altro successo. Poi, in finale, di “Real” ci
sono stati proprio i piccoli di
casa Vipers, capaci di prendersi rivincita (3-1) e scudetto
in un colpo solo.
Parola di coach. « Un’emozione diversa, più intensa di
Continua l’attività del Motor
Club Altopiano, sempre pronto a organizzare eventi sportivi di aggregazione, non solo
per quanto riguarda il mondo dei motori. Nei tradizionali appuntamenti di primavera ci sono il Torneo di
Freccette dell’Altopiano, il
Torneo di Bowling, il Gran
Premio Go kart.
15° Torneo di Freccette
dell’Altopiano
Si è tenuto a fine aprile il
Torneo di Freccette, l’unico appuntamento di rilievo
organizzato sull’Altopiano
per gli appassionati di questo sport. Per la prima volta il torneo si è trasferito
dai locali del Toi di
Camporovere, sede del
Club, al Gulliver Pub di
Gallio, e ha visto la partecipazione di una ventina di
concorrenti. La classifica
assoluta ha visto al primo
posto Enrico De Guio, seguito da Rino Frigo e Paolo
D’Urso. E per la prima vol-
Ancora uno scudetto sull’Altopiano.
A conquistarlo le “vipere” più piccole,
ma le emozioni sono state davvero grandi
quando ho vinto io. All’inizio pensavo fosse solo un
lavoro e, invece, stagione
dopo stagione si è creato
qualcosa di speciale con
questi “boce” ». La sintesi
di Claudio Mantese, che insieme a Roberto e Giovanni
Cantele ha portato a termine
un percorso iniziato tre anni e
mezzo prima. « Questa è una
squadra-spugna, che vuole
imparare, assorbire ed assimilare a livello tecnico, ma
anche caratteriale. Prima
della finale abbiamo
detto loro che si può
vincere ed essere perdenti oppure perdere,
ma essere vincenti.
Non conta il risultato,
ma ciò che si è. Hanno dato tutto quello
che avevano ed alla
fine è arrivato anche
il premio per il loro impegno. Questo, comunque, è un successo di squadra anche
fuori dalla pista. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare con
persone come Ivan Dalle
Ave, Stefania Rigoni e
Moreno Alberti. Oltre che
a loro il ringraziamento va
esteso anche a tutti i genitori ed amici che hanno
lavorato (e continueranno
a farlo) all’organizzazione
di queste finali. Esperienza unica. Personalmente
non so se l’anno prossimo
sarò ancora qui con questo gruppo, ma in ogni
caso porterò con me il ricordo di questi anni stu-
pendi; ancora adesso mi
commuovo ripensando a
questa avventura ».
U15, sogno sfumato. Una
settimana dopo il tricolore
dell’Under 13 è stato il turno
dell’altra
formazione
altopianese impegnata nelle
finali nazionali. L’Under 15,
diretta da Giacomo Petrone
e Maurizio Schivo, ha sfiorato la qualificazione alle semifinali, non riuscendo a superare lo sbarramento del
gironcino preliminare. Dopo
l’esordio vincente con la
Molinese, infatti, gli
arancioneri si sono arresi di
misura al Polet Trieste nella
sfida decisiva per il passaggio
del turno e quindi, nell’epilogo,
al Milano 24, poi finalista. Applausi, comunque, per questi
ragazzi.
Campioni. Detto dello scudetto Under 13 cucito sul petto della Rigoni di Asiago
Vipers, il Real Torino, da sempre compagine dominatrice a
livello giovanile, quest’anno si
è portata via solo i
titoli nell’Under 15
e 17. Nella “20”
trionfo
della
Molinese; mentre
nell’Under 23 (finale unica) ad esultare è stata l’altra
Torino, quella dei
Draghi.
Ombelico del
mondo. Lo è stato, e lo sarà ancora (dal 4 al 6 giugno “Trofeo delle
Regioni” riservato
alle categorie
NOTIZIE DAL MOTOR CLUB ALTOPIANO 7C
Podio del 15° Torneo di Freccette: da sinistra: Paolo D’Urso,
Enrico De Guio, Rino Frigo e Luca Valente
ta il vincitore assoluto, De
Guio, si è aggiudicato anche il titolo di primo nella
classifica riservata agli
iscritti al Motor Club, risultati meritati dopo vari secondi posti nei precedenti
tornei. Come da tradizione,
la serata si è conclusa con
le premiazioni e la consueta bicchierata in compagnia. Il Motor Club ringra-
zia tutti i partecipanti e in
particolare i titolari del
Gulliver Pub, Giovanna e
Ugo, per la disponibilità e il
contributo dati.
9° Torneo di bowling
Venerdì 21 maggio, presso
il Centro Rendola di Asiago
si è disputato il nono torneo
di Bowling dell’Altopiano
dei 7 Comuni. Alla manifestazione hanno partecipato
Under 15, 17 e 20), Asiago,
con le piste dell’Odegar e di
via Cinque al centro del mondo delle otto ruote. “Numeri”
significativi quelli prodotti da
questa kermesse, sia come
presenze alberghiere che
come movimento nel suo insieme, nonostante il meteo
abbia guastato la festa nel primo dei due weekend. « Mi
sono sembrati tutti entusiasti – commenta Fabio Forte,
presidente degli Asiago Vipers
– ed ho sentito commenti favorevoli da più parti. Abbiamo certamente prodotto numeri positivi a livello turistico e in tema organizzazione, grazie al gran lavoro dei
volontari, tutto è andato
bene, incluso il villaggio
hospitality all’esterno dell’impianto di via Cinque.
Dovessimo in futuro ripetere questa esperienza, però,
bisognerebbe trovare una
sola location, in modo da
concentrare tutto in un unico posto ».
Stefano Angonese
tembre e di Altavilla Vicentina
il 16 ottobre.
Classifiche dei pronostici
Formula 1 (6 gare su 19)
1° Lorenzo Rigoni p. 108; 2°
Antonio Zandonà 105; 3° Jgor
Confortin 99; 4° Edoardo
Pangrazio 97; 5° Gabriele Carli
94; seguono altri 61 soci.
Moto Gp (3 gare su 18)
1° Mauro Mosele p. 58; 2°
Sergio Tiatto 49; 3° Enzo
Scapin 47; 4° Cristiano
Mosele 47; 5° Renato Busa
43; seguono altri 55 soci.
una ventina di giocatori che con la velocità è fissato per
per ben più di quattro ore sabato 5 giugno dove nel
hanno dato vita ad un’en- kartodromo di Ala (Tn) con
tusiasmante sfida. Il inizio alle ore 17.00 si dispuneovincitore assoluto e del terà il tradizionale Gran PreMotor Club è stato Mario mio. Da quest’anno il Motor
Carli di Asiago che ha su- Club ha indetto il Trofeo Camperato nella finalissima di pione dell’anno Go-kart.
soli otto punti Cristiano Faranno parte del campioMosele; terzo si è classifi- nato, oltre alla gara di Ala,
cato Renato Cuffolo di i Gran Premi di Altivole
Canove battendo il campio- (Tv) in programma l’11 setne 2009 Gabriele Ceschi
d
i
Camporovere.
Fabiana Baù si
è aggiudicata
la categoria
femminile ottenendo la sesta
piazza assoluta.
31° G.P. Gokart
Podio del 9° Torneo di Bowling: da sinistra: Cristiano
Il prossimo
Mario Carli; Renato Cuffolo e Gabriele Ceschi
appuntamento
Mosele,
8
l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
21
Calcio - Terza categoria
Asiago: gran partenza, poi il crollo
E tra un paio di settimane “novità” in vista
CALCIO
E anche per l’Asiago Calcio
Altopiano adesso è tempo di
vacanze e di programmare
il proprio futuro.
Per la verità, i giallorossi già
da qualche settimana si
sono potuti concentrare
sull’anno che verrà, visto
che il campionato, quello
“vero”, per la formazione di
Marcello Carlesso era finito con largo anticipo, troppo. E dire che l’annata di
ricostruzione, come l’aveva definita il presidente
Federico Longhini alla vigilia, era iniziata con una
partenza lanciata che aveva fatto schizzare l’Asiago
in zona playoff a lottare
con le migliori. Poi il nulla,
o quasi. Da dicembre (erano 23 i punti all’attivo) alla
fine del torneo sono stati
racimolati la miseria di sei
punti. D’accordo il basso
profilo e la classica annata
di transizione però… «
C’era la speranza di concludere meglio il campionato – ammette Longhini –
e che la squadra riuscisse a tenere botta per più
tempo.
Ma,
dopo
trent’anni vissuti nell’ambiente del calcio, non
sono certo stupito che sia
finita così. Se non
hai un nucleo solido, che lavora con
costanza è difficile rimanere ad alti
livelli per l’intera
stagione. Abbiamo
pagato le defezioni, dovute agli impegni di lavoro, di
molti nostri difensori ed il solito inverno, lungo e tribolato, ma non vogliono essere le attenuanti generiche
di ogni anno. Un
simile crollo è legato anche ad un
problema di mentalità.
Nei mesi caldi, ad esempio, tutti masticano calcio, l’entusiasmo è tangibile; poi quando arrivano i primi freddi tutto
cambia ed in pochi “sopravvivono” veramente
alle difficoltà. Su questo
dovremo lavorare, tutti,
ma in primis i giocatori
più giovani. Servirebbero più spirito di sacrificio, passione ed attaccamento alla maglia ».
Quale futuro attende questo Asiago? « Andremo
avanti come sempre, con
alti e bassi, ma ci saremo
e di questi tempi è una vittoria già così. La nostra
idea sarebbe quella di inserire qualche elemento
che possa realmente fare
la differenza, anche a livello caratteriale; per il
resto la squadra c’è.
Guardiamo avanti con serenità ». E con Carlesso
alla guida tecnica? « Dobbiamo ancora incontrarci. Lo faremo a breve. Ha
lavorato con passione e
serietà ».
Longhini poi abbandona
l’argomento Asiago e parla
Immobiliare Stella Asiago calcio a 5
Ottimo piazzamento alle finali regionali
La bellissima cittadina di
Caorle ha ospitato lo scorso fine settimana le finali
regionali del campionato
2009/2010 di calcio a 5, a
cui si erano classificate le
3 migliori formazioni dei
vari gironi del Veneto. La
formazione sponsorizzata
dall’Immobiliare Stella di
Asiago,
che
aveva
meritatamente raggiunto la
qualificazione alle finali
regionali in virtu’ di una
grande fase finale di campionato
nel
girone
vicentino inanellando ben
sei vittorie consecutive, ha
esordito a Caorle vincendo in maniera autorevole
la prima partita contro
l’Autotre Treviso, ma ha
avuto poi la sfortuna di
incrociare subito le due
big della fase finale, pri-
ma il Porto di Venezia, poi
la fortissima formazione
del Miki Pell Vicenza, che
hanno sbarrato la strada
alla squadra asiaghese.
L’Immobiliare Stella di
Asiago ha così subito due
sconfitte di stretta misura,
tra l’altro maturate solo
nei minuti finali delle rispettive partite; rimane
comunque un grande soddisfazione per aver giocato un grande match, con il
risultato in bilico fino all’ultimo minuto, soprattutto contro la formazione di
Vicenza, squadra che ha
poi vinto il titolo regionale. Calato così il sipario sul
campionato e volendo fare
un primo bilancio della
stagione appena finita, rimane la grande soddisfazione per aver raggiunto
con entrambe la squadre risultati notevolmente oltre le
aspettative iniziali, nonostante molti infortuni e le
iniziali difficolta’ dovute ad
assemblare le due squadre.
Già nei prossimi giorni si
inizierà a programmare la
prossima stagione agonistica, che, in considerazione
degli ottimi risultati della
stagione appena terminata
e del sempre più numeroso
gruppo di atleti praticanti,
potrebbe indurre la dirigenza della società ad
iscriversi al campionato
provinciale di serie D;
come sempre troverete tutte le ultime novità con foto
e commenti
sul sito
www.asiagocalcioa5.it curato da Marco Rigoni.
Alessandro Cunico
dei possibili ritiri estivi: «
Abbiamo avuto le visite di
Napoli, Chievo e Catania
e con i siciliani speriamo
possa
concretizzarsi
qualcosa, siamo in attesa
di una risposta.
C’è anche un’opzione inglese (una
formazione della
Football League
Championship, la
serie B britannica
ndr), ma abbastanza complicata.
Confermata, invece, la presenza
della scuola calcio Inter tra giugno e luglio; mentre ad agosto ci
saranno gli Allievi nerazzurri in ritiro ».
Il finale, però, è a
sorpresa, visto che il presidente giallorosso chiude
con un “comunque tra un
paio di settimane potrebbero esserci novità interessanti legate all’Asiago
Calcio” che tiene aperta la
finestra della curiosità. Non
resta che aspettare.
Stefano Angonese
La classifica finale del girone “B”: Molina e
Cogollo punti 63; Monte
Malo 61; Silva 1950 59; S.
Paolo 55; U.C. Thiene 52;
Galvanauto Motta 47,
Novoledo Villaverla 43;
Siggi Schio 41; Faizanè 36;
Arsiero 32; Asiago e Valli
29; Zugliano 21; Rozzampia
14; Giavenale 10.
I verdetti. Molina promosso in Seconda categoria
dopo aver vinto lo spareggio con il Cogollo. Playoff:
Cogollo-S.Paolo (andata 21); Silva 1950-Monte Malo
(andata 1-1). Domenica 30
maggio le gare di ritorno.
Mountain bike
1° round race Melette 2000
Sulla nuova pista delle Melette si corre il 1° Trofeo Asiago 7 Comuni.
Precede la competizione agonistica un percorso di 35 km proposto da
“Altopianobike.com” sulle zone della Grande Guerra
Si terrà sabato 5 e domenica
6 giugno il 1° Trofeo Asiago
7 Comuni, gara di Down Hill
Regionale, categoria Top
Class, l’evento è valido come
1^ prova del Circuito DH
Nord Est 2010. Al comitato
organizzatore Gravity Project
è affidato l’incarico di preparare il percorso che si snoda sui circa 1500 metri della
neonata pista, ove è garantita la spettacolarità da salti
con vari livelli di difficoltà. Il
programma della manifestazione sportiva prevede il ritrovo per le prove libere nella giornata che precede la
gara (dalle 9.00 alle
15.00), presso il Bike
Park Melette nelle
adiacenze di Baita
Sporting. Domenica la
competizione, dalle 9.00
alle 12.00 prove libere assistite, dalle 10.00 alle
12.00 verifica licenze, ore
11.00 riunione tecnica, alle
13.00 partenza prima manche. Modalità di scrizione
alla gara: per i tesserati
F.C.I. esclusivamente tra-
mite “Fattore K”, per i
tesserati agli Enti della Consulta tramite fax 0444300894, le iscrizioni terminano il venerdì 4 giugno alle ore
23.59 La quota di partecipazione è di • 30.00, comprensiva dei servizi e delle risalite meccanizzate.
A spiegare che ormai la stagione 2010 dell’off road su
due ruote è aperta concorre
l’escursione di sabato 5 giugno proposta dal sito
“Altopianobike.com.”, sodalizio di appassionati che da
qualche anno macina chilo-
metri lungo strade e sentieri
dei Sette Comuni. La partenza è fissata dalla baita
Sporting, quartier generale di
quello che è destinato a diventare il “resort” dedicato
alla
mountain
bike
sull’Altopiano di Asiago. L’itinerario si svilupperà verso
Campomulo, Campomuletto,
Malga Fiara, Campofilone, fino
al Piazzale delle Lozze per poi
toccare il Rifugio Barricata,
Marcesina, Campo Cavallo,
Baita Solaia e affrontare la discesa finale del tracciato
freeride del bike park. La lunghezza del tratto si aggira intorno ai 35 km, con
dislivello di 1300 mt circa
(dati indicativi). Per chi
volesse partecipare a
questa manifestazione
non agonistica, l’appuntamento è sabato mattina 5
giugno ore 9.00 davanti
alla baita Sporting. La
baita si trova a fianco
della partenza della seconda seggiovia delle
Melette 2000.
G. Dalle Fusine
8
l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
VOLLEY
Anche quest´anno è calato il
sipario sulla stagione sportiva dello “Slegar Volley Club
Asiago”, stagione che ha
riservato ancora due importanti affermazioni nel
campionato provinciale
A.i.c.s.
La squadra maggiore, ha
per poco mancato la finale
per il primo e secondo posto nella categoria Under
18, dopo un campionato
passato per gran parte in
vetta alla classifica, la
squadra, causa qualche infortunio a fine stagione e la
panchina un po’ corta, si è
dovuta accontentare della
“finalina”, peraltro vinta
con un secco 3 set a 0 sulla squadra avversaria.
Complimenti comunque per
la conquista del terzo posto assoluto, che conferma
la bravura delle atlete.
Le ragazze della Under 16,
hanno concluso il proprio
torneo
propinando
nell´ultima parte di stagione qualche buona prestazione, con relativa vittoria,
questa squadra ha dimostrato una crescita continua
durante l´arco dell´anno,
fattore che fa ben sperare
22
Slegar Volley Club Asiago, il bilancio
della stagione: Under 18 e Under 14
salgono sul podio provinciale
per la prossima stagione
agonistica.
L´Under 14 dopo una
splendida stagione, ha conquistato con merito il secondo posto nel campionato provinciale. Nella partita di finale contro
l´Auxilium di Schio, le nostre atlete si sono fatte intimidire oltre modo dalle avversarie e non hanno sapu-
sabato 29 maggio Sismica
venerdì 4 giugno Fafifurni
Grafica Altopiano
sabato 5 giugno
In her shoes - tributo Elisa
to esprimere al meglio le
loro potenzialità, resta comunque la soddisfazione di
un ottimo campionato pas-
sato sempre tra le prime
squadre della classifica.
Le premiazioni delle migliori squadre si sono svolte per
tutte le Under, domenica 16
maggio 2010, presso il
palazzetto dello sport di
Arcugnano (VI).
Per concludere un pensiero
va anche alle piccole
pallavoliste del minivolley,
che hanno proseguito la loro
attività con vari raduni e che
piano pianino stanno apprendendo le nozioni di base del
gioco della pallavolo. Un
grazie doveroso per
l´impegno, la passione profusa, la dedizioni alle nostre
atlete va a tutti gli allenatori,
Mauro,
Sabina,
Massimiliano, Roberta e Alberto, agli arbitri, ai
segnapunti nonché a tutti gli
addetti che hanno aiutato la
società, ai genitori e sostenitori che con passione hanno seguito le varie squadre.
Un sentito ringraziamento
va anche alla Amministrazione Comunale, in particolare all´Assessore Franco
Sella, per la concessione
dell´impianto sportivo comunale, nonché al Patronato di
Asiago per la disponibilità del
pulmino e per il sostegno e
collaborazione continua di
don Federico.
Prossimamente troverete
pubblicata la programmazione estiva della società e le
eventuali nuove iniziative, su
questo indispensabile e prezioso periodico, che ha cortesemente ospitato durante la
stagione agonistica i nostri
articoli, che confidiamo siano stati graditi ed apprezzati
dai lettori. Un grande ringraziamento quindi al Direttore,
un arrivederci a presto e ancora un... Forza Slegar !!!
Renato Stona
Volley Cesuna: è l’ora dei resoconti
Con la cena di società in programma il prossimo venerdì 4 giugno a Camporovere, cala il sipario sulla stagione sportiva della
P.G.S. Pallavolo Cesuna iniziata ai primi di ottobre con i gironi
eliminatori di U16 femminile e terminata domenica scorsa con il
Girone Coppa di U13 maschile. È proprio l’U13 maschile l’assoluta novità nel Volley Cesuna che è riuscito a creare le premesse per dar modo anche ai ragazzi di potersi esprimere in uno
sport in continua espansione nell’Altopiano; confermato quindi l’auspicio del Direttore Sportivo Corrado Pesavento che solo due anni
fa ne aveva proposto la formazione. Senza dubbio a fare da traino ai
propositi degli atleti in erba ha avuto un ruolo preponderante la squadra maschile del Caseificio Pennar che negli anni ha saputo ritagliarsi un posto di prim’ordine nello scenario della pallavolo vicentina.
Un’incessante maturazione tecnica del gruppo, affidato alla guida di
Fabio Munari, che nella corrente stagione è arrivato a bussare alle
porte della massima serie provinciale: la Prima Divisione. Prima Divisione le cui vesti hanno adornato la divisa dell’altra squadra di vertice del Cesuna: La Bussola Asiago, formazione femminile allenata
da Corrado Pesavento. Anche le “Tigers” hanno saputo farsi apprezzare per le qualità espresse in un campionato dagli alti contenuti
tecnici. In effetti, come ribadito più volte nel corso della stagione, la
scelta della società è stata quella di aumentare il livello tecnico generale iscrivendo tutte le squadre unicamente nei campionati di Federazione, obiettivo che si è rivelato possibile grazie all’accresciuto numero di allenatori tesserati con la Fipav. E gli atleti hanno sicuramente premiato il Cesuna che ha incrementato ulteriormente il numero degli iscritti nonostante
la presenza in Altopiano di altre due società
che si occupano di pallavolo. Infatti in pochi
anni la società è riuscita a raddoppiare il numero dei partecipanti all’attività agonistica arrivando a raggiungere quota 135 atleti, di cui 25 maschi, ed ulteriori 15 tesserati fra dirigenti,
segnapunti ed arbitri di società. Numeri di tutto
rilievo se si pensa che fino a pochi anni fa in
altopiano la pallavolo era una sorta di sport di
nicchia riservato solamente a pochi fedelissimi
appassionati. Il ricordo non può allora che correre alla generosità di Suor Giuseppina Lorenzi,
salesiana, autentico propulsore capace di
coinvolgere tutta una comunità a cui va il
merito di aver saputo far vivere l’esperienza dello sport come momento di educazione, di maturazione e di impegno. Ora il testimone è passato nelle mani di un nutrito
numero di volontari che fanno sì che l’associazione continui a rendere concreti gli obiettivi di promozione sociale prefissati. In que-
sto contesto l’impegno della P.G.S. Pallavolo Cesuna quest’anno si arricchisce di un nuovo strumento: il progetto “Un muro
che unisce”, proposta che vuole premiare simbolicamente l’atleta che, nonostante le difficoltà sostenute quotidianamente, trova nella costante partecipazione alle attività sportive lo sprone
per integrarsi nella comunità. Con il crescere dell’Associazione
sono aumentati anche gli impegni finanziari che riescono ad
essere soddisfatti grazie agli sponsor che sostengono le singole
squadre e all’adesione alla Polisportiva Comune di Roana sorretta dai contributi finanziari del Comune di Roana, ma anche
dalle elargizioni della Rigoni di Asiago, della Cassa Rurale ed
Artigiana di Roana e del Consorzio fra i Caseifici
dell’Altopiano di Asiago. Non va dimenticato poi il recente
apporto personale che ogni contribuente può operare attraverso la sottoscrizione del cinque per mille indicando nella casella
dedicata alla associazioni sportive dilettantistiche il codice fiscale del Volley Cesuna (93011530248).
Prima di chiudere vorrei fare un resoconto personale sull’attività che mi ha visto impegnato anche quest’anno dall’inizio di
settembre per nove lunghi mesi. Attività in cui ho cercato di dar
spazio e visibilità, nei limiti del possibile, a tutte le squadre della
società: Giocavolley, Minivolley, U13 maschile e femminile, U14,
U16, U18, Open femminile, 1^ Divisione femminile, 2^ Divisione maschile; ho raccontato quasi integralmente delle 110 partite
di campionato che si sono susseguite in questo periodo e che
hanno trovato esposizione nei 60 comunicati
diffusi fra Il Giornale dell’Altopiano ed il relativo sito web, Radio Asiago, nonché i siti web
della Pro-loco Cesuna e, ovviamente, del
Volley Cesuna. In questo marasma di notizie
sicuramente ho trascurato qualcuno: qualche
squadra ha avuto meno attenzioni, al lavoro
degli allenatori non è dato il giusto risalto, le
prestazioni degli atleti non sempre hanno trovato il meritato rilievo. Va da sé che siamo in
tanti ed è impossibile accontentare tutti, però
ora vorrei ricordare chi sommessamente continua a fare il proprio dovere di atleta pur sapendo che non ci sarà un premio per lui se
non quello di far parte del gruppo, ma ancor
più vorrei ricordare i volontari che contribuiscono in maniera determinante a far funzionare la società citando per tutti l’encomiabile
impegno di Daniele Rodeghiero. Non me ne
voglia il D.S. se, nel congedarmi, mi approprio del suo motto augurando:
Buona pallavolo a tutti!
Ilario De Guio
8
Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
23
Un grande combattente sull’Altopiano
ARTI
MARZIALI
Sempre più in questi ultimi tempi si vedono in televisione, campionati estremi di sport da
combattimento,di arti marziali.
Viene spontaneo chiedersi chi
è il più forte combattente del
mondo, il più grande campione. Non è facile stabilire un
nome, tutti gli sport da combattimento hanno troppe regole, troppe federazioni e in
ognuna di esse regole diverse.
Ma ci sono arti marziali che
davvero propongono combattimenti senza alcun tipo di regola, dove è tutto lecito, dai
colpi ai genitali alle dita negli occhi. Queste arti marziali hanno
un nome come punto di riferimento, un combattente indiscusso che da anni è punto di
riferimento per il combattimento reale.
Emin Boztepe. E’ un turco che
da trent’anni si occupa di combattimento reale, è stato istruttore dei corpi speciali dei
Marines U.S.A e si è occupato
dell’addestramento
dei
S.E.A.L.S. britannici, la polizia
speciale di recupero ostaggi.
E’ diventato famoso alcuni anni
fa,
quando
ha
combattuto contro William
Cheung, un cinese che da anni
Intervista esclusiva a Emin Boztepe, uno dei combattenti più famosi al mondo di Wing Tzun,
tornato recentemente in Altopiano, ospite di Paolo Baù del quale è stato maestro
girava il mondo, dichiarandosi
invincibile e sfidando ogni campione di arti marziali . Emin
Boztepe accettò quella sfida e
la vinse in soli 18 secondi!
Da allora è diventato uno dei
combattenti più famosi al mondo, con una propria federazione, presente in 56 nazioni, dall’Europa, all’Asia, dall’India al
Sud Africa.
Attualmente vive
ad Hollywood,
dove è protagonista di una serie di
film, con lo stesso regista e casa
di produzione,
della serie “
WA L K E R
T E X A S
RANGER”.
Ad aprile Emin
Boztepe è stato
nel
nostro
Altopiano, ospite
del Pentagym, la
scuola di difesa
personale di Paolo Baù, a
Stoccareddo.
L’abbiamo intervistato in esclusiva per il “Giornale
dell’altopiano”.
Lei vive ad Hollywood, come
ha trovato il nostro
altopiano?
“E’ un posto meraviglioso, ci
vengo spesso ed ogni volta scopro una natura meravigliosa,
siete fortunati a vivere qui”.
Cosa la porta qui?
“Sto facendo un tour mondiale
di stage di Arti Marziali,sono
appena arrivato da Londra e tra
tre giorni sarò a Chicago, poi a
Philadelphia, poi ancora a Mosca, Tokio,e così via .
Alla fine saranno ben 15 paesi,
in tre continenti , n questo tour
di 2 mesi”.
Gira moltissimo! In Italia
dove va?
“In Italia faccio una tappa qui
,da Paolo Bau’, mio istruttore e
tra i pochissimi SI-FU (Maestri) italiani, internazionalmente riconosciuti,e farò poi un’altra tappa a Bologna”.
Come ha conosciuto Paolo
Baù ?
“Lo conobbi circa 20 anni fa,
quando portammo il Wing Tzun
(l’arte marziale che insegno) in
Italia. Credo sia stato tra i primi
cinque italiani ad imparare quest’arte e tutt’ora e tra i pochissimi ad esserne diventato maestro”.
Ci spiega che cos’è il Wing
Tzun ?
“E’ uno stile di Kung Fu, estremamente realista, inventato da
una donna e sviluppato per la
difesa personale femminile”.
Quali sono le differenze dalle altre arti marziali, dal
Karate per esempio, che qui
in Italia è molto conosciuto?
“Il karate è un ottima arte marziale, ma e molto differente dal
Wing Tzun, il karate, per
esempio, ha centinaia di tecniche, il Wing Tzun ha solo cinque movimenti di braccia e tre
di gambe”.
Solo otto movimenti in tutto? Un Arte marziale con così
poche “mosse”?
“Si,solo otto movimenti, e tutte le combinazioni tra essi, non
movimenti qualsiasi, ma basati
su principi filosofici”.
Una cosa strana…
“Si,da provare per capire”.
Ho letto in una delle
ottantamila pagine di
internet che parlano di
Lei,che ultimamente sta facendo l’attore in vari film
“E’ vero,sto facendo anche
quella carriera, ho appena finito di girare una serie di film polizieschi per la televisione turca,e
ora faro’ un film per una casa
di produzione statunitense. E’
un film sulla guerra dei Balcani,
dove io faccio la parte di un feroce combattente serbo”.
Si vedranno questi film in
Italia?
“Credo di si, stanno studiando
una convenzione con un grosso distributore italiano”.
Ci sono già stati suoi film al
cinema?
“Si, avevo iniziato partecipando
al film “Cristoforo Colombo “
con Gerard Depardieu, poi ho
lavorato con il mio amico
Mikey Rourke, ed ho partecipato a vari film, con la mia attuale compagna Jaquelin
Bisset”.
Sono tutti attori molto conosciuti in Italia, auguriamo
anche a lei di diventarlo, nel
cinema come lo è nelle arti
marziali.
“Lo spero, magari un giorno
verro’ qui non solo come inse-
Emin Boztepe
con la sua attuale
compagna
Jaquelin Bisset”
gnante di arti marziali, ma anche come attore. Avete dei paesaggi talmente belli qui che sarebbero un ottimo scenario per
un film”.
A noi farebbe solo piacere.
Gara di tiro a Valbella
Nella splendida cornice di località Valbella si svolgerà
anche quest’anno la Gara di
Tiro organizzata dal Gruppo
Cacciatori di Montagna di
Gallio. L’appuntamento, che
costituisce il 5° Trofeo Immobiliare Neve, è fissato per
sabato 29 maggio e domenica 30. Il poligono allestito per
l’occasione sarà aperto sabato dalle 9 alle 19 e domenica dalle 9 alle 18. Le categorie previste sono : Armi e
Tiro Open, Armi e Tiro Cacciatori, Armi e Tiro Master
Sport, Ex –Ordinanza. Per le
armi e tiro lunga distanza
2010: Tactical e sport 500
metri. A disposizione dei tiratori ci sono 30 linee di tiro
. Si spara seduti a 200 metri
sul nuovo bersaglio unificato
del Circuito Armi e Tiro. Per
l’ex- ordinanza si spara su
bersagli U.I.T.S. Per la gara
a 500 metri è previsto l’apposito bersaglio. Per tutte le
categorie sono previsti sei
colpi nel tempo massimo di
otto minuti. Ad eccezione
Grazie Maestro Emin
Boztepe.
“Grazie a te e un saluto e tutti
i lettori del “Giornale
dell’Altopiano”.
Serena De Pretto
della categoria ex- ordinanza che spara otto colpi. Domenica al termine delle
gare, in attesa delle
premiazioni (per tutte le categorie un cesto di prodotti
enogastronomici locali) con
lotteria a premi finale, si terrà una “bicchierata”, con
assaggi di prodotti tipici
dell’Altopiano dei Sette Comuni, offerta dal Gruppo
Organizzatore.
Nelle ultime due gare prima della pausa estiva
ANCORA MEDAGLIE PER IL KARATE ALTOPIANESE
Anche maggio riserva soddisfazioni per gli atleti altopianesi
dell’A.S.D. Fuji-Yama Karate-Do Sette Comuni!
Domenica 16 maggio presso il Palazzetto dello Sport di Zola
Predosa (Bologna), il 2° Campionato Interregionale Libertas
( gara svolta con il regolamento Internazionale) ha visto la
partecipazione di atleti provenienti da Veneto, Friuli, Lombardia, Liguria e Trentino; nell’agguerrito lotto di concorrenti
gli atleti altopianesi hanno ben figurato aggiudicandosi ben
tre ori, protagoniste Lara Pozza 1^ nella classe Esordienti
nei meno 47 kg, Andrea Bedin 1^ nella classe Cadetti nei
meno 54 kg e Sara Porro 1^ nella classe Juniores nei meno
67 kg, ed altrettanti bronzi con Mirko Passuello, 3° nella
classe Senior nei meno 60 kg, Nikola Maric’ 3° nella classe
Senior nei meno 76 kg e Nicola Rossi 3° nella classe Senior
nei meno 84 kg.
In una cornice estiva con tanta voglia di mare e di spiaggia,
nello scorso week end (22 e 23 maggio) Rimini ha ospitato i
Campionati Nazionali della Libertas (gara con regolamento
italiano) andati in scena presso il locale Palazzetto dello Sport;
nella manifestazione si sono cimentati i migliori atleti provenienti da tutta Italia, ben 340 il sabato per le prove di kata
(forme) e 380 alla domenica per le prove di kumite (combattimento). Ben sei sono stati i ragazzi altopianesi saliti sul podio, anche se purtroppo nessuno sul gradino più alto; sono
comunque ben tre i Vice Campioni Nazionali che si sono
fregiati dell’argento, e cioè Massimiliano Apolloni (2° nella
classe Esordienti/A nei meno 40 kg), Claudio Pozza (2° nella
classe Juniores nei meno 83 kg) e Nicola Rossi (2° nella
classe Seniores nei meno 83 kg); altrettanti i bronzi finiti al
collo di Sharon Apolloni (3^ nella Classe Esordienti/B nei
meno 45 kg), Andrea Lombardo (3° nella Classe Cadetti
nei più 76 kg) e Nikola Maric’ (3° nella classe Juniores nei
meno 76 kg). Buona la prestazione anche degli altri atleti
altopianesi presenti, che, nelle rispettive categorie di peso,
hanno conquistato più che onorevoli piazzamenti: quinti per
Francesca Ronzani e Lara Pozza e settimi per Mirko
Passuello e Davide Bedin.
Cesare Pivotto
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Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
24
GALLIO: UN ANNO... DI FUMO
Lunedì 3 maggio u.s. nella
sala consiliare del Municipio
di Gallio c’è stato un incontro tra amministratori, apposita commissione che dovrà
affiancare gli amministratori
(quando non se ne sa come
venir fuori da un vespaio è
matematica la creazione di
una “apposita Commissione”), e “popolo delle partite
Iva di Gallio”. L’argomento
su cui dibattere era l’impianto di arroccamento di Monte
Ongara. Sono intervenute
una cinquantina di persone,
tutti compresi, per sentire le
ultime novità su un argomento del quale si parla, ormai,
da più di un anno.
Per farla breve, e per amore
della verità, sulla base di
quanto esposto dal Sindaco,
siamo ancora a livello di
mera iniziativa, tanto è che,
in quella sede, è stata chiesto il benestare per affidare
l’incarico dell’esecuzione del
progetto di massima che comporta per una spesa che si
aggira sui 150 mila Euro.
“... Sognare per ora non costa nulla”, questa è la frase
conclusiva di una pagina del
depliant illustrativo dello studio di massima al nuovo
comprensorio sciistico sul
monte Ongara che viene distribuito da qualche mese.
Già, sognare non costa nulla
20 partite in casa , 25 in trasferta, 2 di Coppa Italia, 8
di playoff ad Asiago….
Odegar esaurito, quante
partite? 1 (Una)!!!.
Come “una”? Una solo?
Ebbene si, questi sono i numeri inequivocabili dell’andamento dell’Asiago Hockey ma non dentro al ghiaccio, ma fuori. Per una comunità come quella
Altopianese, hockey su
ghiaccio è lo sport “nazionale”, che ha fatto crescere molti ragazzi, oggi uomini, che ha dato gioie e dolori da 75 precisi anni, che ha
regalato proprio quest’anno il secondo Scudetto della sua Storia.
Una squadra dalle mille risorse, dal grande cuore, dal
grande attaccamento alla
maglia stellata, anche da
chi non se lo si sarebbe mai
aspettato. Vanno condivisi
i meriti anche alla grande
passione, sacrificio e anche
coraggio (poi ripagato) di
persone come Renato
Tessari
e
Piercarlo
Mantovani, i due cardini
della società che comprende altre persone che con il
loro apporto hanno dato vita
a questo SOGNO che a
e, dopo un anno di chiacchiere, siamo ancora a livello di
sogno.
Non esiste niente di certo.
Né sul costo dell’opera,
quantificato in via approssimativa in 10 - 15 milioni di
Euro, né sulla provenienza dei
finanziamenti necessari alla
realizzazione (secondo il Sindaco: Regione - Comune di
Asiago - Comune di Roana attuale ditta gerente delle
“Melette” - Maestri di sci Altri imprenditori - Popolo
delle partite Iva di Gallio e
qualsiasi altro ente o persona che, credendo nell’impresa, voglia investire soldi propri).
Insomma, la partenza è deludente. Quanto meno un piano finanziario di massima
con l’impegno degli enti interessati per la quota di loro
competenza, sia pure in via
indicativa, avrebbe dovuto
già essere gli atti. Non si può
varare un’impresa simile e
dire: “Per un anno abbiamo
chiacchierato, ora iniziamo a
fare sul serio, anche se continuiamo a brancolare nel
buio.”
Non mi sembra proprio corretto.
In definitiva, la sera del 3
maggio 2010, è stato chiesto
ai presenti il consenso a “portare avanti l’idea” in modo
concreto, iniziando, naturalmente, con l’affidamento
dell’incarico dello studio di un
progetto di massima. Il resto
seguirà. Come a dire: “Intanto spendiamo 150 mila euro,
poi, se si troveranno i
finanziamenti bene, altrimenti
sarà stato un bel sogno e nulla
più (come dice una famosa
canzone del Quartetto
Cetra). Comunque vada, sarete stati voi ad autorizzarci.” Quello di trovare un capro espiatorio è lo sport nazionale: non è mai successo
che, in caso di fallimento di
una qualsivoglia iniziativa, non
si abbia trovato il “colpevole”.
La “favola Melette” tiene
banco da più un anno e, se
siamo ancora a questo punto, ripeto al punto di mera iniziativa, c’è poco da sperare.
Staremo a vedere, ma se il
bel giorno si vede dal mattino...
E gli altri problemi? I parcheggi, la viabilità, la circonvallazione? Se ne parla da
quattro lustri, ma non si è
ancora intervenuti a dovere.
Forse perché la loro soluzione richiede coraggio, esperienza e competenza. Purtroppo, si sa, il coraggio è
merce talmente rara da risultare introvabile; l’esperienza
si può fare, un poco alla vol-
ta e solo se ci si applica sotto
la guida di ottimi maestri; la
competenza, ahimé, non la si
può inventare. Ma se non si
posseggono queste doti, poco
male; possono essere
suffragate dalla buona volontà, dalla dedizione e dall’indipendenza di giudizio (per
non fare “la testa di legno”).
L’onestà, da sempre condizione naturale di ogni individuo, si deve dare per scontata.
Per quanto riguarda la soluzione del problema parcheggi va detto che, a ben guardare, non occorre scervellarsi poi tanto: quelli da realizzare sono là, sotto gli occhi
di tutti. Ancora una volta,
anziché porre termine ad un
problema infinito, si è preferito svicolare e adottare una
soluzione
striminzita,
cervellotica ed eclatante:
quella di ridurre a parcheggio parte dell’unico spazio a
verde che c’è in Centro (la
zona denominata “Giardini
Pubblici”), nata come “Parco della Rimembranza” a ricordo dei Caduti di Gallio. Se
ritornassero in vita, anche
per poco, i nostri nonni, i nostri padri...
Tanto valeva spianare l’edificio adibito a scuole.
Per quanto riguarda la viabilità e la circonvallazione, in-
vece, si è ancora nel buio più
assoluto. Per essere più esatti, per la cosiddetta “piccola
circonvallazione” (via
Camona, Albergo Valbella via Campo) vi sono sì delle
proposte, ma ancora a livello
di esposizione, mentre per
l’altra circonvallazione, quella che eliminerebbe l’80%
del traffico pesante che transita per il Centro, non se ne
ancora fatto niente e, finché
se ne ha la possibilità è un
dovere realizzarla!
D’altra parte queste cose
succedono quando, invece di
individuare i problemi di una
comunità (non è il caso di
Gallio dove i problemi sono
ben individuati e da tanto
tempo) e risolverli, tutte le
energie sono rivolte a mantenere o ad aumentare il consenso.
Oramai la ricerca del consenso, in moltissimi piccoli
Comuni (e non solo), è l’attività principale degli amministratori e Gallio non fa certo
eccezione. Ecco allora il fiorire delle premiazioni di atle-
La gioia gratuita dei tifosi occasionali
molti pareva irrealizzabile.
Ecco a molti, ma non a tutti..
Questi pochi “alcuni” ai
quali si fa riferimento, sono
stati sempre presenti alle
partite in casa, ad alcune
trasferte, agli interi playoff,
macinando chilometri, ore
piccole, strade in condizioni difficili e altro. E non
solo durante questa stagione, ma anche in quelle passate, dove si finiva all’ultimo posto, dove una vittoria
valeva moltissimo, dove nei
bar spesso ci si imbatteva
in discorsi del tipo:
“L’Asiago? HANNO perso anche stasera!”... e poi
giù critiche a rotta di collo
contro tutti, anche contro gli
“sfigati”, così chiamati coloro che andavano a veder
le partite. Il problema non
è il fatto in sé, perche ognuno ha il diritto di esprimere
le proprie idee e critiche, e
di essere rispettato per questo, ma quando poi le stesse persone, o molte di queste, al 60mo del 15 aprile
2010 esclamarono “ABBIAMO vinto lo scudetto”
allora le cose cambiano, ci
si trova davanti a persone
che solo ed esclusivamente in gara 4 di finale si recano in un posto chiamato
STADIO, magari con bandiere, sciarpe o capelli colorati, pronti a farsi fotografare vicino alla coppa o con i
giocatori, tutti belli e felici del
risultato ottenuto.
Allora ci si chiede: ma ancora per quanto tempo si vedranno queste scene? Non si
riesce proprio in nessun
modo ad avvicinare le persone allo sport poi bello del
mondo? Qual è la causa di
tutto ciò? Prezzi dei
biglietti?Squadra scarsa?
Odegar inospitale? Svogliatezza degli Asiaghesi? A molti basta poter dire “Io c’ero”?
Il problema riguarda soprattutto la gente della zona, quella che dovrebbe essere lo
“zoccolo duro” perché dalla
pedemontana (e non solo)
c’è gente che sale sempre. I
contatti di radio Asiago nel
ti, di scolari, di studenti, la
commemorazione, la creazione di borse di studio,
l’intitolazione di vie, parchi e
giardini a benemeriti cittadini i cui parenti sono in vita e,
naturalmente, vanno a votare. Tutte cose positive, naturalmente, ma non si progredisce con le sole manifestazioni del genere. Ci vuole ben
altro!
Se, a distanza di un anno, si
scorre il programma della lista che ha vinto le elezioni e
la si confronta con quanto è
stato realizzato, viene da
piangere.
Detto questo, necessita correre ai ripari. Mancano quattro anni al termine della legislatura ed il tempo c’è tutto.
Ma bisogna cambiare, raddrizzare timone e rotta da
subito, e la parola d’ordine
deve essere: “Basta chiacchiere, chiacchiere e ancora
chiacchiere, ma fatti, fatti e
ancora fatti.”
Sempre e comunque: “IN
BOCCA AL LUPO”.
Gastone Paccanaro
territorio durante le partite
casalinghe sono centinaia, a
dimostrare che le partite
spesso vengono seguite, ma
in poltrona.
La poca gente che ha seguito la squadra SEMPRE e
COMUNQUE ha sicuramente avuto una soddisfazione interiore maggiore rispetto al resto, ha sentito molto
più SUO questo scudetto, ha
sicuramente anche una parte
di
merito
nel
raggiungimento di questo storico traguardo.
Queste poche righe non sono
state fatte per criticare o
condannare il comportamento delle persone, ma piuttosto per sensibilizzare e cercare di far diventare un tifoso occasionale, o meglio un
“tifoso da playoff”, tifoso o
appassionato a tutti gli effetti, facendo così in modo che
durante la stagione regolare,
che si giochi con il Fassa, con
il Pontebba o con il Bolzano,
si abbia un apporto maggiore e una partecipazione degna di una squadra e una società che ASSIEME hanno
raggiunto un obiettivo difficile e in un modo altrettanto
caparbio, tenace e coraggioso.
Stefano Rossi
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l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
Lo sapevo . Prima o dopo
doveva accadere. Guerra
in Thailandia.? Crisi mondiale? Crollo della borsa ?
ma va! Beghe di portineria . Qui il problema è ben
più grave: LORSO ! Si,
proprio così LORSO
come si pronuncia! Che –
si dice – continua a uccid e re ( ? ) E s u l
poveretto
Giù le mani da “LORSETTO DINO”
giù fiumi di parole. Dall’assessore al turismo regionale a quello provinciale, da Galan , fino
all’onirico elzeviro di
Sebastiano Melilli. E poi
giornalisti e opinionisti, di
varia estrazione: pagine liriche , ricordi
di infanzia, e le
ire
degli
allevatori. Tutti
a suggerire soluzioni sul povero orsetto (
“nessuno spari
a quell’animale
“sentenzia Galan)! C’è
chi lo vede come una attrazione turistica , chi come il
simbolo della montagna selvaggia, e chi – come i
malghesi- lo vorrebbe stecchito e imbalsamato. Si parla già di un tavolo tecnico per
affrontare la belva!, ma no!
E chi difenderà l’orsetto al
tavolo tecnico?!! Insomma ,
sul cosa fare ce n’è per tutti
, la confusione regna sovrana. E dopo tanti più o meno
alati discorsi qualche “
asenada” mi pare ci stia. E
allora - a tavolo tecnico avvenuto - via con il rituale –:
Giù le mani dal lorsetto .
Mentre
i
Rangers
monitorano (?) il territorio
che ti combina il piccolo?
Quando ha fame, e sembra
che ce l’abbia tutti i giorni ,
ripulisce qualche stalla e annesso pollaio. Chiariamo subito: primo : lorsetto non
combina “malefatte” non
“uccide” come dice qualcuno . Lorsetto fa semplicemente il suo mestiere e quando è necessario e non potendo andare al ristorante
(dovrebbe andare alla mensa della Caritas ?) mangia
quello che trova.( Ma noi non
mangiamo il”musso”?) Secondo ..ma come al solito è
bene partire dall’inizio: chi è
Grazie a Occhi Aperti
Voglio dire GRAZIE A “OCCHI APERTI PER COSTRUIRE GIUSTIZIA”, grazie perché siete dei volontari che lavorano per aprirci gli occhi dell’anima e aiutarci a scoprire
nuove
possibilità
di
condivisione. L’incontro organizzato da quest’Associazione
il 21 maggio ha avuto come
titolo “La comunità che educa”;
riflettendo mi son chiesta se
davvero siamo comunità, perché comunità significa condividere gioie e dolori e sapersi
prendere cura gli uni degli altri.
Così una persona o una famiglia che ha problemi gravi, siano essi contingenti o che si dilatano nel tempo, dovrebbe avere la dimostrazione concreta del
coinvolgimento di tutti quei
membri della comunità che incontra nel proprio cammino. Ci
sono tanti bellissimi esempi in
questo senso, basti pensare al
mondo del volontariato, a chi
fa il proprio lavoro con dedizione e mettendoci il cuore, a
chi nel silenzio ama e si prende
cura degli altri…Però per essere davvero comunità tanto lavoro c’è ancora e sempre ci sarà
da fare.Ad esempio ho notato che
all’incontro dell’11 maggio scorso su “Diversità come risorsa” le
presenze non sono state numerose come agli altri incontri che
parlavano più in generale delle
relazioni tra genitori e figli e dei
rapporti con la scuola; in quest’occasione erano presenti in
sala prevalentemente persone
che lavorano nel campo della
disabilità e genitori di ragazzi
con problematiche riguardanti
la disabilità che magari nelle altre conferenze non erano in-
25
tervenuti. Come se la parola
“disabilità “ fosse circoscritta
a loro e non dovesse riguardare direttamente ciascuno di noi.
Mi son chiesta quanta coscienza abbiamo, come collettività,
che se in una famiglia vi è, ad
esempio, una persona con
disabilità, non si dovrebbe assolutamente
pensare
“povareti…”, ma si dovrebbe
dire: “è affare nostro, di tutti
noi,quindi anche mio, affrontiamo i problemi insieme, ognuno secondo il proprio ruolo
nella comunità…”; inoltre:
“oggi è una condizione sua,
domani potrebbe essere mia o
di un mio famigliare… tutti siamo potenzialmente disabili, in tal
caso come vorremmo essere trattati e considerati?”. Ovviamente
nella vita quotidiana gli impegni
sono molti, non ci sono il tempo
e le energie per interessarsi di tutto, ma è un certo tipo di atteggiamento che dobbiamo impegnarci a costruire e da questo nessuno può esimersi. E così il figlio
“che si droga”, il marito “che
beve”, il nonno con l’Alzheimer,
il fratello disoccupato, la zia che
si suicida, la sorella con un male
incurabile…dovrebbero essere
affare di ciascuno di noi, di tutti,
della comunità…ma non solo nel
momento in cui accade un fatto
eclatante…Così pure non possiamo esimerci dall’impegno di trovare delle strategie per combattere contro la mafia e l’illegalità,
come ci stimolano a fare i nostri
giovani anche, ma non solo, con
lo spettacolo da loro organizzato
il 23 maggio. Un ragazzo intervistato alla manifestazione di Milano ha detto che la mafia siamo
anche noi quando non ci diamo
da fare per cambiare… mi ha fatto riflettere… Eh sì…mafia sono
anch’io quando non so piangere
e disperarmi per i morti che fa,
come se fossero miei figli, mariti
o fratelli…mafia sono anch’io se
dall’emozione di questi lutti non
so far nascere la speranza in un
domani migliore…mafia sono
anch’io quando non riconosco
come fratelli coloro che muoiono attraversando il deserto ed il
mare… mafia sono anch’io
quando non so chiedermi chi ha
raccolto queste arance, questi
pomodori…chi ha cucito questa
maglietta o questi pantaloni che
son contenta di essermi comprata
risparmiando
un
bel
po’…quando per procurarmi il
necessario non cerco una strada
alternativa per favorire il lavoro
legale… Le strade alternative ci
sono, e credo che gli amici di
“Occhi Aperti…” ci possano aiutare a trovarle. In ogni caso, realtà come “consumo critico”,
“Commercio equo-solidale”,
“economia sostenibile”, “Banca
Etica” e simili sono ormai consolidate… Quassù in Altopiano
dovremmo approfondirne la conoscenza ed impegnarci a diffonderle, possono aprirci nuovi orizzonti ed anche questo è
un modo per costruire giustizia. Sarebbe buona cosa se
questo Giornale, letto da tanti
altopianesi, fosse un mezzo per
diffondere una mentalità più aperta
verso il cambiamento, cambiamento possibile, se per esempio
nella scuola e nel lavoro, ma anche nelle relazioni commerciali,
iniziassimo a sostituire la parola
“competitività” con la parola “solidarietà”.
Una mamma in ricerca
lorsetto di cui tutti parlano ?
Identikit: Razza : animale
Specie Plantigrado che di
nome
fa
Stanko
Sabalesevich ( Ramo
Karageorgevic) - in Italia
chiamato Dino - nato nella
foresta di Splovice (
Erzegovina) di bassa statura
e di pelo bruno (il che denuncia chiaramente le origini
calabresi…?). Senza fissa
dimora e permesso di soggiorno …(.attento alla Lega
orsetto)
Password : M5. Età: anni 4.
Ex marito di Joska la Rossa
di Ostrovitz ( Slovenia)–
dove dirige un bed and
breakfast.
Abitudini alimentari: Disdegna la carne umana e di
norma preferisce asinelli,
qualche cavallino – se possibile d.o.c, pollastre,
pavoncelle, conigli , anatre (
ma con le penne è dura..),
pecorelle, scolopendre (le
famose scolopendre del
Gelpach), gatti randagi, ecc.
Si lagna perché non sono di
razza – dice lui.
Per forza – sono quelli di
Posina e di Conco ! Quelli
sono di razza Berbera ! Provare nel territorio di Asiago.
dove – notoriamente – vivono asini di razza ( alcuni li
hanno fatti studiare…), tipo
Samojedi , Andalusi , Baldani
, ecc.
Come mi ha confessato l’altro ieri all’Osteria del
Barenthal – dove abitualmente ci facciamo un
“prosecco”, adora il
Cevapcicic e lo Slivoviz,
ma non ne trova.
Provare all’Acli. Professione: Laureato in zoologia alimentare a Belgrado
con una tesi su “ L’asino
di Buridano” , ora in Italia per un dottorato di ricerca. Cervello in fuga?
Mah! O forse faceva il
furbo con altre orsette e
Ioska gli ha dato il
benservito? Mah! In questo momento è rientrato a
Posina: in ritiro spirituale
e in attesa di offrirsi qualche prelibatezza. Fonti non
bene identificate sostengono
che sia anche alla ricerca di
tenerezze…
ma
di
orsacchiotte nisba, neanche
l’ombra. Ma uno così “
poareto “lo facciamo stecchito? Per concludere: qualcuno vorrebbe sbattere
lorsetto in un recinto e andarlo a vedere con i bambini
e magari buttargli le
noccioline.
Proposta uno:Perché non ci
sbattiamo dentro gli umani..
nel recinto e aspettiamo che
ci porti lui le caramelle ? Proposta due e basta “orsetto
libero e ..federalista(?)”
Ultimaora: Purtroppo il gran
Sinedrio delle teste d’uovo ha
dato la sentenza. Scappa
lorsetto! Se ti prendono ti
riportano dalla Joska!!!!
Paolo Lorenzi
Sentenza di cattura per l’orso
Dal summit della settimana
scorsa in Comunità Montana,
i “solonii” hanno celebrato il
processo per l’orso Dino senza che questi potesse avvalersi
dell’”assistenza legale”. La
sentenza emanata è categorica e senza appello: “L’ orso
va catturato e deportato in
Slovenia” da dove sembra sia
venuto. Siccome non potrà
essere catturato con una manciata di sale, come si fa con le
mucche, presumo che sarà
addormentato con una fiala di
anestetico sparatagli da una
delle tante guardie e volontari
sguinzagliati nelle località frequentate, attesa la sua preferenza per gli asini. I catturatori
diventeranno famosi e probabilmente sarà un avvenimento mediatico nazionale, visto
che ormai la storia dell’orso,
fra stampa e tv, è diventata un
pezzo forte di questi ultimi
tempi. Ora si è levato un grido d’allarme da parte dei
malgari che si apprestano a
trasferire le mucche nelle
malghe attive per l’alpeggio.
Ma sono forse preoccupazioni esagerate, poiché la presenza dei cani a guardia delle
mucche impediranno una sua
invasione di campo. E intanto
si sono create due fazioni nel-
l’opinione pubblica: pro e contro, chi vuole che venga lasciato in libertà, chi vuole che
venga catturato e allontanato,
altri che venga addirittura fatto fuori. Io sto per il lasciarlo
in libertà, perché non si è
insediato sull’Altopiano a
caso, vuol dire che ha trovato
un habitat ideale e mi augurerei che vi arrivasse anche
un’orsa e quindi si riproducesse, perché, mi dicono gli
esperti, è prossima la stagione degli amori.
Si consideri che ci sono animali stanziali, come gli
ungulati camosci, cervi, caprioli che addirittura circoscrivono la propria area e al primo infiltrato si sfidano a duello
, poiché in natura prevale la
legge del più forte in modo da
favorire una riproduzione con
ottime caratteristiche genetiche; altri animali, fra i quali
appunto l’orso, sono da considerarsi erratici, in quanto si
spostano da una località all’altra, in questo caso dalla
Slovenia, e quindi da una distanza di centinaia di chilometri.
Ho letto con interesse l’articolo di Danilo Mainardi, autorevole etologo, sul Corriere
della sera, intitolato: “Aquile
reali sull’Appennino – Il ritorno degli animali”. Sottotitolo:
“Dalle cicogne all’orso, segno
che l’ambiente migliora”. Si
scrive: “L’attuale invasione di
orsi, invece, viene dall’Est, e
sono animali che potrebbero
anche starci, da noi, ma occorrerebbe una popolazione
umana culturalmente preparata ad accoglierli, il che non è
facile”. Anch’io la penso così
e mi auguro che Dino riesca a
sfuggire alla cattura, poiché,
come ha detto il Comandante
provinciale C.F.S. Daniele
Zovi in una recente intervista:
“ Dino è più dannoso rispetto
agli altri orsi, ma l’uomo è più
pericoloso per lui”. E i danni
chi li paga? Intervengano la
Provincia e la Regione, deputate alla gestione dei patrimoni faunistici e non solo, compresi i danni provocati da caprioli e cervi che attraversano
d’improvviso le strade con rischi per l’incolumità del conducente e danni di migliaia di
euro per le auto. Inoltre si aggiunge la beffa che l’animale
viene sequestrato per regolamento dagli agenti di polizia
venatoria e se ne vuoi acquistare un pezzo, devi anche
pagarlo tanto al kg.
Edoardo Sartori
8
Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
26
a cura di G. Dalle Fusine
Da sabato 29 maggio a venerdì 11 giugno 2010
Il 29 maggio è il 149° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 216 giorni alla fine del 2010
Sabato 29 maggio S. Massimiliano
Domenica 30 SS. Trinità
Lunedì 31 Visitazione S.V.
Martedì 1 giugno S. Giustino
Mercoledì 2 Festa della Repubblica
Giovedì 3 S. Carlo
Venerdì 4 S. Quirino
Sabato 5 S. Bonifacio
Domenica 6 S. Corpus Domini
Lunedì 7 S. Gilberto
Martedì 8 S. Medardo
Mercoledì 9 S. Efrem
Giovedì 10 S. Asterio
Venerdì 11 S. Barnaba
Curiosità del mese: il 1° giugno il Sole sorge alle 4:39 e
tramonta alle 19:35. Giugno è il mese in cui esplode il caldo, la
luce domina e le giornate si allungano sempre più fino ad arrivare al 21, giorno del solstizio d’estate, in cui si ha il massimo della
quantità di luce con la prevalenza di ore diurne su quelle notturne. E’ il sesto mese del calendario civile, conta 30 giorni. Il
giorno 21 si verifica il Solstizio d’Estate, è questo il giorno più
lungo dell’anno, si passa dalla Primavera all’Estate. Il mese di
Giugno era il quarto mese del Calendario Arcaico Romano. Il
sostantivo deriverebbe, secondo Ovidio, da juniores: “i giovani” a cui i romani offrivano questo mese (avendo Romolo suddiviso la popolazione romana in due, i maggiori, gli adulti anziani, appunto, e i minori, i giovani abili alle armi, così che i primi
governassero con la saggezza, i secondi con la forza delle armi)
; secondo altri deriverebbe dal nome della dea Giunone Juno,
dea della luce, protettrice delle donne, delle nozze e dei parti,
sposa-sorella di Giove e simbolo della floridezza femminile, a
cui il mese sarebbe stato dedicato. Invece nel periodo della
Rivoluzione Francese l’intervallo che andava dal 20 Maggio al
18 Giugno prese il nome di Pratile, mentre quello che andava
dal 19 Giugno al 18 Luglio prese il nome di Messidoro. Questo è il mese di più grande abbondanza nel mondo campestre,
l’erba nei prati è pronta per essere tagliata. Le messi giungono
a sviluppo completo, la frutta di molte specie è pronta ad essere
raccolta, i giardini sono in fiore. I giorni continuano ad allungarsi
fino al giorno 21, giorno del Solstizio d’Estate, poi iniziano ad
accorciarsi. La condizione termica dell’aria si fa sempre più
calda. Ci dicono i nostri contadini che per una buona riuscita del
raccolto il mese di Giugno deve essere caldo, le piogge non
sono gradite.
repubblicana, che ottenne al Centro-Nord un buon 63%, mentre al Sud vinse la Monarchia con il 67% dei voti. Al voto di
Ravenna, la città più repubblicana (91,2%) si contrapponeva
l’85,4% monarchico di Messina. Comunque su scala nazionale
la sconfitta monarchica provocò l’esilio dei regnanti di Casa
Savoia, che sono tornati in Italia solo nel 2003, dopo 57 anni
d’esilio. Importante aggiungere che per l’occasione si ebbe la
prima tornata elettorale italiana a vero suffragio universale: finalmente anche le donne andarono alle urne.
Proverbi del mese: - Biondo ondeggia di giugno il grano pronto
sta il contadino con falce in mano.
- Giugno la falce in pugno. - Giugno ha tesori in pugno: raccolti
e promozioni, nozze e delusioni.
- Chi semina in ottobre miete in giugno. - Giugno ciliegie a pugno. Fave e piselli sono la spia della buona annata. - Giugno
ventoso, porta presto il grano sull’aia. - Acqua di giugno rovina
il mugnaio.
- Per San Vittorino, ciliege a quattrino. - Per San Barnaba, l’uva
viene e il fiore va. - Quando piove per San Vito, il raccolto
dell’uva va fallito. - A San Vito il castagno è incardito. - Per san
Vito il merlo becca moglie e marito. - Per San Paolino, c’è il
grano e manca il vino.
Un santo per volta: tra i santi più noti del mese, San Giustino
(1 giugno). Il filosofo
nativo della Palestina, nacque nel 100 e morì nell’anno 166 dopo
Cristo. Compiuti i trent’anni si convertì dopo aver letto le Sacre
Scritture. Fu portato a Roma dopo essere stato arrestato, e gli
fu imposto di rinnegare la propria fede in cambio della vita. La
leggenda narra che disse ai suoi carnefici allorché si accingevano a togliergli la vita: “quando un uomo ha finalmente trovato
la propria verità, egli si deve attenere ad essa costi quel
che costi “. Gli fu mozzata la testa insieme ad altri cristiani.
Giustino è Patrono dei Filosofi e dei lettori.
Una ricetta semplice: cipolle e patate cotte nella cenere.
190 Kcal a porzione. Ricetta per 2 persone: facile da preparare,
pronta in 45 minuti. Ingredienti: 4 patate medie, 2 piccole cipolle
rosse, 2 spicchi d’aglio piuttosto grossi, 1 rametto di rosmarino,
1 cucchiaio d’olio extravergine di oliva, sale fino. Preparazione:
2 giugno: Festa della Repubblica. La Francia festeggia il 14
luglio la Presa della Bastiglia, gli Stati Uniti il 4 luglio
l’Independence Day; per l’Italia la Festa Nazionale arriva il 2
giugno. In questa data si ricorda il referendum istituzionale del 2
e 3 giugno 1946 con il quale gli italiani furono chiamati a scegliere la futura forma di governo, nel ballottaggio monarchico-repubblicano.
La Monarchia ricevette 10.719.284 preferenze; con 12.717.923
voti a favore era nata la Repubblica Italiana. Sofferta la vittoria
lavare bene le patate sotto acqua fresca corrente. Metterle,
ancora bagnate, in un largo foglio di carta stagnola assieme
alle cipolle, all’aglio vestito e al rosmarino ben lavato. Chiudere la carta stagnola attorno alle verdure ed avvolgerle ulteriormente in un secondo foglio. Al termine dell’utilizzo del
barbecue, spezzettare le braci rimaste e seppellirvi il cartoccio con le verdure. Tenerle in cottura per una ventina di
minuti circa. Prima di tirarle fuori pungere il cartoccio con
uno spiedino di legno per verificarne la cottura: dovrà entrare senza opporre resistenza. Portare in tavola, aprire il cartoccio e servire le verdure con olio e sale. L’abbinamento
ideale di queste verdure è con secondi piatti a base di carne
o di pesce.
DALLE ORE 8.45 DI SABATO 29 MAGGIO
ALLE ORE 8.45 DI SABATO 05 GIUGNO
ASIAGO: Farmacia Rossi sas del
dr. Adelchi Zuccato – Viale Matteotti
DALLE ORE 8.45 DI SABATO 5
ALLE ORE 8.45 DI SABATO 12 GIUGNO
CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio – Via Roma, 33
CONCO: Farmacia della dr.ssa Monica Federici
– Piazza S. Marco 23
ARIETE
Molti, forse troppi, pianeti nel vostro segno
potrebbero farvi perdere il senso della realtà, spingendovi verso
iniziative lontane dai vostri interessi. Specialmente nell’amore sono
possibili incomprensioni con un partner nervoso, con il quale
però, se ci tenete, potete dare vita a un rapporto più sincero. Nel
lavoro e nelle spese, lasciate che il destino faccia il suo corso.
TORO
Con Mercurio, ancora per poco nel vostro segno, e il favore di
Nettuno, non vi manca la prontezza di spirito per far fronte a ogni
impertinente proposta di chi vuole indurvi a comportarvi in modo
a voi non congeniale. Nell’amore seguite il vostro cuore, senza
tener conto di pettegolezzi di corridoio, che non corrispondono
quasi mai alla verità.
GEMELLI
Plutone nel vostro segno, in aspetto impegnativo con Saturno, vi
mette alle strette, imponendovi di prendere una iniziativa coraggiosa per conquistare la considerazione di chi vi interessa. Se si
tratta di faccende di cuore il partner non sarà insensibile alle vostre attenzioni. Per lavoro e investimenti immobiliari, avete buone
possibilità di agire con successo.
CANCRO
L’ottimismo per il momento è la carta vincente su cui puntare per
fare centro. Nell’amore, soprattutto se il vostro partner è un gemelli, prendete una iniziativa coraggiosa e divertente, aperta alle
novità, lasciando che il destino si manifesti. Nel lavoro avete l’occasione di farvi valere con una proposta innovativa che valorizzi
la vostra professionalità.
LEONE
Avete la bellezza di quattro pianeti in aspetto positivo, non vi
resta che scegliere, decidendo voi stessi le priorità. Se in cima a
tutto c’è l’amore, non esitate a prendere l’iniziativa di un incontro
che suggelli il rapporto esistente, proprio come volete voi. Se
invece siete single, guardatevi attorno con la massima disponibilità alle proposte del destino.
VERGINE
Senza sottovalutare l’importanza di Saturno nel vostro segno,
potete però approfittare di una occasione divertente che il destino
graziosamente vi offre. Un incontro galante, una serata mondana,
un acquisto gratificante: potete scegliere quello che preferite. Ma
non dimenticate l’impegno nel lavoro e nella difesa dei vostri sacrosanti diritti.
BILANCIA
Avete Venere, Giove e Urano all’opposizione del vostro segno, e
non vi mancano certo i motivi per impegnarvi. In amore avete
finalmente l’occasione di ottenere quello che desiderate, sia per
consolidare il rapporto, sia per concluderlo. Se siete single, non
sono esclusi incontri esaltanti, da vivere con prudente ottimismo.
SCORPIONE
Marte nel vostro segno vi dà forza e fiducia in voi stessi, oltre a
quel tanto di energia che rende piacevole ogni battaglia d’amore.
Per fortuna Saturno in aspetto positivo vi indica i limiti da non
superare se non volete passare dalla parte del torto, specie in
questioni di prestigio. Evitate le persone che hanno la capacità di
farvi perdere il controllo.
SAGITTARIO
Avete tutto il tempo di riflettere sul da farsi, sia nell’amore che nei
rapporti di lavoro e finanziari. Plutone all’opposizione del vostro
segno vi fornisce la necessaria determinazione per fare centro.
Non insistete sulle parole, ma invece puntate sui fatti per un’azione costruttiva: sarà destinata al successo, se saprete scegliere il
modo e il momento giusto.
CAPRICORNO
Con il sostegno di Mercurio, che vi dà l’idea giusta, e di Marte che
vi offre l’energia necessaria, siete in grado di affrontare con successo un confronto, evitando che diventi uno scontro. Fate leva
sulla vostra professionalità per sostenere le vostre ragioni nei
confronti di qualcuno che potrebbe tentare di farvi perdere soldi o
prestigio.
ACQUARIO
Siete giunti al punto in cui vi sarà facile superare tutti gli ostacoli,
purché vi impegniate a fondo in quello che vi sta a cuore. Nei
sentimenti, se il partner fa i capricci, fatevi da parte per un po’,
lasciando che il destino, più esperto di voi, si manifesti serenamente. Nel lavoro guardatevi attorno e cercate di cogliere eventuali voci di corridoio dovute all’invidia.
PESCI
Vi siete già accorti che i vostri progetti incontrano degli ostacoli,
evidentemente avvertite l’opposizione di Saturno al vostro segno, che durerà a lungo. Non allarmatevi: il destino suggerisce
solo un cambiamento di rotta, che può riguardare l’amore, se il
partner non corrisponde più alle vostre esigenze, o il lavoro. Sta a
voi scegliere come procedere a oltranza.
Domenica 30 maggio
ASIAGO: AGIP - Via Verdi
LUSIANA: IP – Via Europa, 50
Mercoledì 02 giugno
ASIAGO: TOTAL – Via Autieri d’Italia
Domenica 6 giugno
ASIAGO: IP – Via Rendola, 54
8
Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
Grazie alle nostre speciali maestre
Noi bambini della seconda elementare di Gallio, assieme ai
nostri genitori , abbiamo pensato di esprimere il nostro più
vivo e sincero ringraziamento alle maestre Gianna Fracaro e
Giuliana Saggiorato, prossime al pensionamento, nel modo
che ci sembra migliore. Grazie! Ci avete insegnato solo per
due anni, ma l’amore che sentiamo per voi è grande. Con i
vostri insegnamenti abbiamo appreso che la scuola non è
solo libri e quaderni ma è: scoprire le nostre capacità uniche
ed individuali attraverso passeggiate all’aria aperta in mezzo
alla natura, vivere a contatto con persone al di fuori della
scuola che con i loro racconti ci hanno fatto volare con la
fantasia! Troppo poco tempo abbiamo avuto, ma quello che
ci è stato dato rimarrà impresso nei nostri ricordi per sempre. Le parole non possono esprimere la grandezza dei vostri insegnamenti , con queste righe sul giornale letto da tutto
l’Altopiano vogliamo che tutti sappiano che la stima e l’affetto che nutriamo per voi sono grandi! Speriamo che possiate continuare a collaborare con noi nei progetti condivisi
fino ad ora perché quello che avete ancora da dare è tanto!
Insieme abbiamo iniziato il cammino che ci porterà a diventare adulti e voi ci avete accompagnato per mano come fanno le mamme con i loro bambini.
I vostri alunni
27
Fatevi gli auguri con il Giornale
Cristiano
Rigoni
(Magnalardo),
che vediamo
nella foto
insieme alla
moglie Iside, lo scorso 18 maggio, ha
compiuto 90 anni. Il compleanno è stato
festeggiato in bella compagnia con la
presenza di gran parte dei familiari: fratello,
sorella, cognati, nipoti e pronipoti. Da tutta la
parentela ancora tantissimi affettuosi auguri
“ad una persona speciale che con la sua
saggezza e la sua cultura ci è sempre stata
d’esempio, di stimolo e d’aiuto”.
Le “Balene” verso la Scuola primaria
Tre anni sono passati in fretta: i pesciolini sono diventati prima delfini e poi balene ed ora sono pronti per lasciare il bellissimo “mare” della scuola per l’infanzia Regina Margherita
e avventurasi in quello della scuola primaria. Tante le conquiste fatte in questi tre anni in cui questi magnifici bambini,
che si sono guadagnati il diploma con tanto di cappello e corona d’alloro, sono cresciuti armonicamente imparando un
sacco di cose, facendo tante importanti esperienze insieme
guidati delle loro bravissime maestre. Un ringraziamento
particolare va all’insegnante Marinella che ha messo in campo
tutta la sua energia, la sua fantasia, la sua sensibilità e la sua
lunga esperienza, alla maestra Elisa che ha lavorato al suo
fianco e a tutto il personale della scuola Regina Margherita
per l’ottimo lavoro svolto.
l’Altopiano
Sabato 29 maggio 2010
L’Altopiano srl - Società unipersonale
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Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni,
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Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello,
Aurora Carli, Stefano Rigoni, Ilario De Guio,
Alessandro Cunico, Daniele Paganin, Chiara Stefani,
Mario Basso, Renato Stona, Luigi Casanova, Giorgio Spiller,
Giancarlo Marchetto, Luca Baù, Sara De Pretto, Claudio Savelli
Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione: Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
Domenica 23 maggio, nel tratto di
strada tra Cesuna e Gallio,
probabilmente a bordo di un
pullman di ritorno da una gita, è
stato smarrito un basco nero da
fante con il numero 8 riportato sul
fregio. Si tratta di un oggetto di
grande valore affettivo, chi
l’avesse ritrovato è pregato
di telefonare al n. 338 1460517
CEDESI A PREZZO
VERAMENTE VANTAGGIOSO
FAVOLOSA CROCIERA MSC
DI UNA SETTIMANA PER 2
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Gli interessati sono pregati di
inviare nome e numero di telefono
al seguente indirizzo e-mail:
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AfricaMilkProject.org Destina il 5x1000 della
tua imposta sul reddito
al CEFA: 01029970371
Grazie a te, tanti bambini di Njombe, in
Tanzania, avranno il latte. www.cefaonlus.it
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Sabato 29 maggio 2010
l’Altopiano
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