piero marras - Sardegna Cultura

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PIERO MARRAS
Piero Marras (pseudonimo di Piero Salis) è nato a Nuoro nel 1949 ma le origini sono di
Sassari e Cagliari l’ha fatto suo.
E’ considerato il precursore e l’esponente più importante dell’esperienza musicale etnica
regionale. E’ pur vero che tanti testi delle sue canzoni sono in lingua italiana, soprattutto
quelli dei primi anni di attività: testi apprezzati dal pubblico e dalla critica, testi che gli sono
valsi importanti riconoscimenti.
Nasce discograficamente nel settembre del 1978 con l'album “Fuori campo”, edito da
EMI. L'album, che è la mediazione tra il suo passato e i lavori a venire, viene segnalato da
Renzo Arbore nella trasmissione televisiva cult del momento, "L'altra domenica", dove
Marras canta l’oramai divenuta celebre “Diglielo tu Maria”, a metà strada tra canzone
impegnata e leggera.
Nel 1980 esce il suo secondo LP “Stazzi Uniti”, ironico riferimento alla sua terra d’origine.
Il disco entra velocemente in Hit parade.
Nel 1982 vince la Vela d'Argento alla Mostra Internazionale della Musica di Riva del Garda
per il suo terzo album "Marras". Fra i brani più significativi dell’album “Quando Gigi Riva
Tornerà”.
Ma è con la rivisitazione delle sonorità tradizionali e della lingua degli antichi nuragici che
Piero Marras ha saputo fondere, in un connubio felice, il codice, i ritmi e i profumi
dell’isola.
Lui stesso ama definirsi, non a caso, un cinghiale. Il cinghiale per eccellenza, diremmo noi,
capace di fiutare le radici della tradizione e della storia di questa terra ubriaca di mare e di
verde.
Ubriaca di canto e di poesia.
Nel 1985, con "Abbardente", i versi "in limba" diventano protagonisti del suo messaggio.
"Abbardente" (Acqua ardente), è senza dubbio uno dei primi e felici esempi di world music
mediterranea. Dall’acqua che brucia a quella fresca che sgorga dalle sorgenti barbaricine
passano appena due anni.
Con "Funtanafrisca" (acqua fresca di fonte), scritto a quattromani col giornalista Paolo
Pillonca, Marras apre al sociale. Il verso poetico diventa strumento d’analisi della società
sarda, delle sue gioie e dei suoi dolori. "Osposidda" e "Domos de pedra" ne sono una
bella testimonianza.
Il 1988 è l'anno di “Piero Marras in concerto”, suo primo album live. Seguono gli anni e
nel 1995 esce l’attesissimo “Tumbu” con l’omaggio a Maria Carta in “Sa oghe ‘e Maria” e
a Franceschino Satta in “Bae luna”. Con quest’ultima le tematiche più care a Piero Marras
riemergono prepotenti: la pace e l’amore, le guerre e gli odi secolari, ………. i bambini.
Anche per questo motivo il cantautore sardo, il nostro “cinghiale”, merita attenzione. Per
questo ha meritato che i ragazzi delle scuole di Sassari, che non conoscono "sa limba",
l'abbiano cantato, l'abbiano studiato, l'abbiano inserito fra i poeti del loro album.
Nel 1997 pubblica in cd una nuova edizione del suo primo album “Fuori campo”,
arricchito per l’occasione di due brani inediti (Si Deus cheret e Notte lituana).
Nel 1998 si esibisce con successo a Cuba nell’ambito della rassegna Ichnos. Nel 1999 la
casa editrice Soter pubblica la sua prima biografia intitolata “L’artista e il cinghiale”,
curata da Antonello Musu. Nello stesso anno scrive per Andrea Bocelli “A volte il cuore”
brano inserito dal tenore toscano nel suo album di maggior successo “Sogno”.
Nel 2000 incide con Dionne Warwick “Sa 'oghe 'e Maria”- “The voice of Maria” e assieme
all'artista americana, lo stesso anno, si esibisce presso la Sala Nervi in Vaticano: la
performance viene trasmessa in mondovisione su Canale 5.
Nel 2001 pubblica il suo ottavo album “In su cuile ‘e s’anima” (Nell'ovile dell'anima), che
contiene anche il brano cantato con Dionne Warwick. Nel mese di maggio 2001 riceve una
nomination particolare al “Premio Nastro d’argento” da parte del Sindacato dei Giornalisti
Cinematografici Italiani per la canzone “Anghelos” inserita nel film “Un delitto
impossibile” di Antonello Grimaldi. Nel Luglio dello stesso anno a Porto Cervo riceve
dalle mani di Randy Crawford (regina della musica soul) il Disco d’Oro per le vendite del
singolo “Sa oghe‘e Maria”.
Nel Gennaio 2003 esce la sua prima "raccolta" di successi in lingua sarda dal titolo “B'est”
(in dialetto sardo “c’è”). A Marzo dello stesso anno riceve a Sulmona il PREMIO
INTERNAZIONALE IGNAZIO SILONE “per l'alto valore culturale delle sue canzoni in
lingua sarda". Fra i premiati anche Marco Pannella e Aldo Forbice. A Luglio Beppe
Severgnini dalle pagine de Il Corriere della Sera lo include fra i venti artisti italiani da lui più
amati: “Fuori campo di Piero Marras è davvero bello e utile per capire la Sardegna”.
Nel 2004 esce una raccolta dei brani in lingua italiana dal titolo “L’ultimo capo indiano”
contenente tutti i successi di Piero Marras dal 1978 al 1982, più due canzoni inedite: “Una
vita di più” e “Basta chiudere gli occhi”.
(tratto da http://www.myspace.com/pieromarras)