La Provincia di Cremona, 7-1-2012

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La Provincia di Cremona, 7-1-2012
La Provincia
www.laprovinciadicremona.it
CULTURA & SPETTACOLI
MARTEDÌ
17 GENNAIO 2012
53
Cinema. Come migliori attori premiati George Clooney e Meryl Streep Verso il Festival. Polemiche sugli inediti
Golden Globes, confermate
le previsioni della vigilia
La vedova Battisti
blocca le canzoni
di Lucio a Sanremo
LOS ANGELES — Un party
molto glamour doveva essere
e un party molto glamour è
stato, con tutto il firmamento
hollywoodiano riunito al Beverly Hilton Hotel. Tra bottiglie di champagne, battute al
vetriolo del conduttore Ricky
Gervais e una sfilata di abiti e
gioielli da sogno, si è consumata la sessantanovesima cerimonia di premiazione dei Golden Globe, che ha visto trionfare, come da previsioni, The
Artist con tre premi, tra cui
quello per la migliore commedia-film musicale e The Descendant, con due: migliore
film drammatico e migliore attore protagonista, George Clo- Il cane Uggie tra i protagonisti di The Artist
Il cast del film The Artist
oney.
Meryl Streep
si è invece aggiudicata il globo
come migliore
attrice protagonista in un film
drammatico,
grazie alla sua
interpretazione
nella discussa
pellicola su Margaret Thatcher,
mentre Michelle Williams ha
vinto il premio
come migliore
attrice protagonista in una commedia o musical, per la sua
performance in
My week with
Marilyn, nei pan- L’arrivo di Madonna, premiata per la miglior canzone
George Clooney con la fidanzata Stacy Keibler
ni di Marilyn
Monroe.
Christopher Plummer, a ottantadue anni, ha vinto come
migliore attore non protagonista drammatico per il film Beginners, mentre il suo corrispettivo femminile è andato a
Octavia Spencer, per l’acclamato The Help. Miglior film
d’animazione Tin Tin, di Steven Spielberg e Peter Jackson mentre il globo di migliore regista è andato a Martin
Scorsese, per Hugo. Quello
per la migliore sceneggiatura
è andato a Woody Allen, per
Midnight in Paris.
Vincitore del globo come Helen Mirren, Morgan Freeman e Sidney Poitier
Meryl Streep
migliore film straniero l’iraniano The Separation, il cui re- Loren, da parte di un emozio- me migliore serie drammati- Episodes, memtre il premio,
gista ha dedicato la vittoria al- nato Morgan Freeman, duran- ca e Modern Family come mi- per l’altro sesso è andato a
la sua gente, gente pacifica e te il discorso di ringraziamen- gliore serie comedy. Claire Laura Dern, per Enlightened.
amorevole. Unico riferimen- to per il premio alla carriera, Daines, protagonista di Home- Globi d’oro anche per Kate
to all’Italia lo ha fatto Madon- il Cecil B. DeMille Award, con- land ha vinto il globo come mi- Winslet, protagonista in una
na, premiata per Masterpiece, segnatogli da Sidney Poitier, gliore attrice drammatica, miniserie, Mildred Pierce, Jesla migliore canzone originale, magra consolazione per il ci- Kelsey Grammer ha vinto co- sica Lange, migliore non proche ha ricordato come i film nema italiano, ormai assente me migliore attore drammati- tagonista in una miniserie,
di Fellini e Visconti siano sta- da un decennio dai grandi pal- co per Boss. Matt Le Blanc, a American Horror Story. La miti quelli che l’hanno ispirata coscenici hollywoodiani.
sorpresa, si è aggiudicato il gliore serie tv per la giura delPer quanto riguarda la tele- globo d’oro come migliore pro- la Hfpa è stata invece Downprofondamente.
Citazione anche per Sophia visione, Homeland ha vinto co- tagonista di una serie comica, ton Abbey.
ROMA — Nuove grane per il fe- il caso del brano di Chiara Cistival di Sanremo. Dopo il ricor- vello, Al posto del mondo, che seso al Tar di un gruppo di over condo il manager di Daniele
28 contro SanremoSocial, le ac- Magro, Alessandro Fabrizi,
cuse di Enzo Iacchetti e i sospet- non sarebbe un inedito in quanti sul brano di Chiara Civello to già eseguito in pubblico. Del
che non sarebbe inedito, ieri resto, ricorda il direttore artigli strali arrivano dalla vedova stico, da qualche anno il regoladi Lucio Battisti e da Marcella mento del festival è stato un
Bella. La prima si oppone al- po’ ‘annacquato’ e parla di canl’omaggio al cantautore che zone ‘nuova’ e non ‘inedita’,
Emma e Noemi
stanno preparando per la serata
del venerdì, la seconda protesta
per essere stata
esclusa dai big in
gara. Si va intanto definendo il
cast dei superospiti internazionali: se per Stevie Wonder è praticamente fatta,
sono in corso contatti con Adele.
«Teniamo sotto controllo Madonna», dice il direttore artistico
Gianmarco Mazzi, mentre il sogno di Gianni Morandi resta Lady
Gaga. Anastacia,
invece, non ci sarà. «Avevo proposto L’amore che
ho dentro e a duettare con me nel
giovedì
degli
ospiti stranieri
sarebbe arrivata Il conduttore Gianni Morandi
dalla Spagna Monica Naranjo», dice Marcella «anche per venire incontro alle
che tira le orecchie a Morandi: esigenze di una comunicazione
«Gli costava tanto farmi una te- globalizzata». Una querelle
lefonata per dirmi che non mi che potrebbe investire anche
avrebbe incluso nel cast dei Respirare, il brano della strana
big?». «È un’artista che amia- coppia Gigi D’Alessio-Loredamo, ma ci sono canzoni che ci na Berté: un estratto — seconhanno convinto di più», replica do indiscrezioni che circolano
Mazzi, in videochat con Moran- sul web — sarebbe stato pubblidi sul sito del Tg1. Non va giù in- cato su Youtube lo scorso privece alla vedova Battisti che mo gennaio. Al momento, coEmma possa esibirsi in duetto munque, il video risulta ‘privacon Gary Go sulle note del Para- to’. In ogni caso, l’ospite più atdiso e Noemi canti Amarsi un teso resta Adriano Celentano:
po’ con Sarah Jane Morris. avrà carta bianca, non si stanca«Sconcertato», Mazzi confer- no di ripetere Mazzi e Morandi.
ma la telefonata di ‘diffida’ e «Non sappiamo nemmeno in
sottolinea che lo stop «sarebbe quale giorno arriverà. Mi ha souna brutta figura: mi auguro lo detto — racconta Morandi —
che non accada». Morandi ne ‘ci sarò. Al massimo vi guardo
approfitta per replicare a Iac- la prima sera e se non mi piace
chetti, che domenica su Face- non vengo più». E poi: «Arrivo
book aveva definito Sanremo- a dire che può anche cantare».
Social «una porcata» perché Pronta la replica del Molleggiaavrebbe tradito il popolo del to sul suo blog: «Gianni, adesso
web: la volontà della rete è sta- non esagerare». E ancora, sata rispettata, rivendica, con l’in- pendo che tutti «non avete la
serimento nel cast di Alessan- minima idea di ciò che farò a
dro Casillo, «il più votato», e di Sanremo, mi piacerebbe entraErica Mou. Spetterà invece «al- re nella vostra testa per sapere
la Rai», spiega Mazzi, dirimere se vi avvicinate!».
Trionfa ‘The Artist’
Roma. Angelo Longoni è il presidente provvisorio
Drammaturgia contemporanea
E’ nato il Centro nazionale
ROMA — La drammaturgia
contemporanea italiana esiste, a prescindere dal caso Dario Fo, e i semi degli anni ’80
hanno continuato a dare frutti, anche se in una situazione
che potremmo definire spesso
di emarginazione. Per questo
gli autori hanno dato il via ieri
alla costituzione del Centro
Nazionale Drammaturgia Italiana Contemporanea, un luogo di incontro, catalogazione,
promozione e rapporti con le
istituzioni, con una struttura
federale di sedi regionali.
«Siamo emozionati perchè
stiamo dando vita a una cosa
normale, che esiste in tutti i
paesi europei, anche se da noi
sarà autogestita, in attesa dell'attenzione delle istituzioni»,
ha spiega il coordinatore nazionale provvisorio Angelo
Longoni, durante la presentazione ufficiale dell’iniziativa,
al Quirinetta, che ne sarà la sede provvisoria. La presidente
Maria Letizia Compatangelo
ha sottolineato «la necessità
di occupare il vuoto lasciato
dalla politica», che ha chiuso
via via l’Idi-Istituto del Dram-
ma Italiano nel 1998, l’Annuario Siae della drammaturgia
italiana nel 2002, l’Eti-Ente
Teatrale Italiano nel 2011 ,
«senza mai aprire le organizzazioni sostitutive promesse».
Tutte le cariche sono pro tempore, in attesa dell’assemblea
costituente e relative elezioni
previste a febbraio.
I nomi di molti degli aderenti parlano da soli: si va da Dario Fo a Dacia Maraini, da
Manlio Santanelli a Ugo Chiti, da Roberto Cavosi a Giuseppe Manfridi. Il gruppo dei fondatori è di 120, ma è incostante aumento. La prima idea è
nata partecipando alle riunioni del Valle occupato, «segno
di rottura e di necessità di
prendere l’iniziativa, per rivitalizzare un panorama culturale gravemente degradato». Il
Centro «si prefigge di dar vita
a una rete capillare che instaurerà rapporti con tutte le figure professionali del teatro, ma
anche degli altri settori dello
spettacolo, con Compagnie e
istituzioni per riportare al centro della vita teatrale la narrazione del presente».
Antigone per una nuova etica
Teatro. Elena Bucci e Marco Sgrosso in scena al Sociale di Brescia
BRESCIA — Antigone per Elena Bucci e Marco Sgrosso non è
solo mito, è teatro, meglio è di
più: è rito etico. C’è il Novecento scenico: da Craig a Brecht
per non dimenticare I Giganti
della Montagna di Pirandello o
certe immagini kantoriana in
questa Antigone prodotta con
grande rigore estetico dal Centro teatrale bresciano e dalle
Belle Bandiere, uno spettacolo
ricco di fascino visivo, intenso
e coeso, in scena fino a domenica al teatro Sociale. Non c’è bisogno di sapienza teatrale per
godere di questa Antigone che
dura poco più di un’ora ed ha
l’intensità di un canto e l’eco di
tanta cultura teatrale che fa da
sostegno al confronto nel qui
ed ora della scena con il grande mito dell’eroina che antepose la legge del cuore e del sangue a quella di Stato, decidendo di rendere omaggio funebre
al fratello Polinice. Sulla scena
disegnata dalle luci di Maurizio Viani si muove il coro (Daniela Alfondo, Maurizio Cardillo, Nicoletta Fabbri, Filippo Pagotto, Gabriele Paolocà), un
Elena Bucci protagonista di Antigone di Sofocle in scena a Brescia
corpus unico che interroga e
s’interroga, un corpus sociale
che assiste alla vicenda di contrasti antitetici che oppone Antigone (Elena Bucci) a Creonte
(Marco Sgrosso), la legge dal
cuore alla ragion di Stato, Emone e Creonte, ovvero padre e fi-
glio che sceglie la morte, condividendo la condanna che Creonte ha pronunciato contro Antigone. Ma nella libera ed efficacissima rielaborazione della
tragedia sofoclea c’è di più del
mito, c’è una tensione etica
che Elena Bucci e Marco Sgros-
so portano avanti con coerenza
e grande afflato: una necessità
di chiedersi dove la legge debba lasciare il passo alla pietas.
In questo senso il coro è comunità, da esso escono i personaggi della tragedia, fatta eccezione di Antigone e Creonte che
vivono di una loro sacerdotale
indipendenza, due fuochi intorno a cui si muovono i coreuti
mascherati, figure novecentesche che sormontano una catasta di sedie, simbolo della città
caduta, del palazzo del potere
crollato, un mondo che si chiede perché, in cerca di una catarsi impossibile.
E allora Antigone — colei
che ha scardinato la necessità
per dare voce alla pietà invoca
alla fine la saggezza come motivo di una rinascita dall’orrore,
di una nuova etica che possa ridare compattezza e speranza al
coro annichilito. Antigone di
Buccie Sgrosso è uno spettacolo prezioso che sa fare presa
sul cuore come sull’intelletto.
E come non considerarlo per
questo coerente e fedele alla
tragedia sofoclea? (n.arr.)
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