APPLAUSE di Betty Comden e Adolph Green Traduzione e

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APPLAUSE di Betty Comden e Adolph Green Traduzione e
APPLAUSE
di Betty Comden e Adolph Green
Traduzione e adattamento di Rossella Falk
Milano
TEATRO
NAZIONALE
15 gennaio 1981
Margo Channing
Eve Harrington
Mike Richards
Bill Sampson
Karen Richards
Howard Benedict
Duane Fox
Bert
Stan Harding
Peter
Bob
Bonnie
Rossella Falk
Ivana Monti
Gianni Bonagura
Marco Bonetti
Liù Bosisio
Adriano Micantoni
Gino Pernice
Paolo Beretta
Salvatore Martino
Maurizio Romoli
Vittorio de Pink
Carla Brait
LE SOLISTE
Barbara Bess, Marisa Fracci,Wendy Jackson, Gillian Inkster, Paola Olivieri
I SOLISTI
Paolo di Bella, Leonardo Forte, Igino Massei, Federico Palladino,
Roberto Salaorni, Silvano Scarpa
Scene
Costumi
Musiche
Coreografie
Enrico Job
Folco
Charles Strouse
Jack Bunch
Regia Antonello Falqui
Bozzetto
per una scena
102
La ripresa italiana di Applause, il fortunatissimo musical di Broadway, tratto dal film
Eva contro Eva, e che nel 1970 vinse il “Tony Award”, segnava il ritorno alle scene,
dopo quattro anni di assenza, di Rossella Falk. Il testo raccontava quale inferno di
gelosie può esserci dietro le scritte luminose, i trionfi, e le glorie dello star system,
soprattutto quando la star è una donna. Era un musical però e questo mondo non
veniva descritto proprio come un inferno,ma come un edulcorato e persino attraente purgatorio. In questa riduzione della Falk, nel modo in cui è stato messo in scena,
con la regia di Antonello Falqui e le coreografie di Jack Bunch, c’erano una strizzata d’occhi a Broadway e anche ai miti di un bonario “come eravamo” in anni non
più ruggenti ma pur sempre scintillanti,e un costante filo leggero di parodia nei confronti della gabbia dorata del teatro, dove la gente sembra sempre sul punto di sbranarsi e finisce poi col risolvere tutto con passi di danza e canzoni (n. d. r.).
“Splendida la scena di Enrico Job, con quell’idea di telo semovente che al suo passaggio cambia ambiente: ora un bar discoteca, ora una camera da letto con tende e
letto matrimoniale rotondo, ora una casa di campagna, ora un salotto” (Carlo
Brusati Quelle gambe così belle della Falk, Corriere d’Informazione, 16 gennaio 1981).
“Job modula e rimodula le scene nel segno del circolo, che se non ho mal intuito, è quello del Tony Award, la statuetta che Margo prima ed Eve poi vinceranno,
e ne trae suggestivi impianti spaziali” (Guido Davico Bonino,Questa Falk, che divissima, La Stampa, 16 gennaio 1981).
“La scenografia di Enrico Job, con un grande velario bianco rotante dall’alto,
protegge i rapidissimi cambi di scena” (Giorgio Prosperi, La turbina come un
ciclone, I l Tempo, 18 gennaio 1891).
“Una scenografia firmata da Enrico Job, che comprende otto ambienti diversi ed
è poi una macchina autonoma molto bella, con un sipario girevole e mobile in
profondità, che consente cambi di scena rapidi ed eleganti coreografie che ricapitolano la storia del musical” (Ugo Volli, Diciassette cambi d’abito per una storia piccola
così, la Repubblica, 19 gennaio 1981).
The Italian version of Applause, the highly successful Broadway musical, which won
the Tony Award in 1970 and was based on the film All About Eve, saw the comeback
of Rossella Falk, after four years of absence from the stage.The text told the story of the
inferno of jealousy that can exist behind the scintillating scripts, triumphs and glory of
the star system, especially when the star is a woman. It was, however, a musical, so this
world was not described so much as an inferno as a sweetened and even attractive
purgatory. Ms Falk’s adaptation, a production directed by Antonello Falqui with Jack
Bunch’s choreography, is also a benevolent parody of Broadway and the myths of “the
good old days”, a period which was no longer roaring but still sparkled. There is a
constant element of parody of the cage d’or of theatre, in which people always seem on
the point of tearing each other to pieces, and end up making in all up in dance steps
and song (ed.).
“Enrico Job’s set design is splendid, with that idea of the moving curtain changing the
setting and becoming first a disco, then a bedroom with curtains and a big round bed,
then a country house, and then a sitting room” (Carlo Brusati, Quelle gambe così
belle della Falk, Corriere d’Informazione, 16 January 1981).
“Job repeatedly modulates the scenery in form of the circle, which if I am not mistaken
resembles the shape of the Tony Award, the little statue which Margo, and then Eve,
will win, and he derives effective spatial arrangements from it” (Guido Davico Bonino,
Questa Falk, che divissima, La Stampa, 16 January 1981).
“Enrico Job’s set design, with a big, white, rotating curtain hung from above, disguises
the rapid changes of scenery (Giorgio Prosperi, La turbina come un ciclone, Il
Tempo, 18 January 1981).
“Enrico Job’s set design, which comprises eight different settings and is, in and of itself,
a most beautiful mechanism, with a rotating curtain which can be moved back and forth,
allowing for rapid scene changes and elegant choreography illustrating the musical’s plot”
(Ugo Volli, Diciassette cambi d’abito per una storia piccola così, la Repubblica,
19 January 1981).
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Applause. Esecutivo per il grande juke box antropomorfo