LATTE INTERO VS. SOSTITUTO DEL LATTE NELL

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LATTE INTERO VS. SOSTITUTO DEL LATTE NELL
LATTE INTERO VS.
SOSTITUTO DEL LATTE
NELL’ ALLEVAMENTO
DEI VITELLI:
UN IMPORTANTE
DIBATTITO
Un documento LifeStart
Con le forze economiche e politiche che stanno
modificando il panorama lattiero-caseario, i piccoli e
grandi produttori di latte sono alla ricerca di pratiche in
grado di massimizzare le prestazioni delle loro imprese.
Una delle scelte fondamentali che un produttore deve
fare riguarda l’alimentazione dei vitelli prima dello
svezzamento, in particolare deve scegliere se utilizzare
il latte intero di produzione aziendale o il sostitutivo
del latte (CMR). Sono molto diffuse idee sbagliate
su entrambi i concetti. Questo documento analizza
entrambe le soluzioni di alimentazione a latte in termini
d’impatto sulla salute del vitello, performances del
vitello e convenienza per le aziende agricole. Una più
profonda comprensione delle questioni in gioco aiuterà
i produttori a meglio prepararsi per i cambiamenti che
stanno trasformando il settore.
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PREPARAZIONE DEL SETTORE LATTIERO AL CAMBIAMENTO
Negli ultimi decenni si è visto un costante aumento
del numero di capi nelle aziende di vacche da
latte, mentre il numero delle aziende decresce in
molte parti del mondo. Infatti, dal 2005 al 2009,
l’UE ha visto un calo del 9% nel numero di aziende
produttrici di latte (fonte: Europa), mentre nel Regno
Unito, tra il 1997 ed il 2011, la dimensione media di
un’azienda è cresciuta del 65% (fonte: DEFRA). Sul
fronte politico, la politica agricola comune europea
(PAC) è impostata per implementare nuove politiche
di transizione nel settore lattiero europeo verso
pratiche più orientate al mercato e più competitive
a livello globale. Il settore lattiero- deve anticipare
questi cambiamenti fissando ambiziosi obiettivi
di rendimento produttivo ed attuando le pratiche
necessarie per il loro raggiungimento.
Il cambiamento non si limita alla politica agricola
ed alle forze competitive a livello globale. La
conoscenza scientifica è in continua evoluzione,
mettendo in discussione alcune pratiche di
allevamento da sempre prese in considerazione.
Nuovi dati evidenziano in maniera sempre più forte
i benefici di una crescita veloce dei vitelli. Altri
studi gettano una nuova luce sui rischi associati
al latte di scarto, tra cui le infezioni, la resistenza
e la variabilità. Oggi è più che mai fondamentale
che i produttori e gli esperti lavorino per ridurre il
divario tra vecchie pratiche e nuove conoscenze.
Molti produttori sono pronti a farlo, cercando le
nuove soluzioni per una maggiore produttività ed
efficienza.
LATTE INTERO O CMR:
QUALE DEI DUE GARANTISCE UN LAVORO MIGLIORE
PER OTTIMIZZARE QUESTI TRE ELEMENTI ESSENZIALI?
SALUTE
LATTE INTERO o
SOSTITUTO DEL
LATTE (CMR)
PERFORMANCE
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CONVENIENZA
LATTE INTERO:
LA STRATEGIA ALIMENTARE LIQUIDA ORIGINARIA IN NATURA
Quando si valutano i programmi di alimentazione
liquida per vitelli, è istruttivo tornare all’origine e
guardare, come meglio possiamo, come la natura
gestisce la nutrizione dei vitelli. E’ ragionevole
supporre che questo potrebbe offrire una panoramica
di come sia destinato a funzionare l’apparato
neonatale bovino, quali sono i suoi bisogni reali e
come la natura soddisfa tali esigenze senza tener
conto di fattori come la produzione, la redditività
delle aziende agricole e altre pressioni che invece
influenzano la vita dei vitelli moderni. Va tenuto
presente, tuttavia, che quando si parla di vacche
e dei loro vitelli, stiamo parlando di una specie che
ha una storia di domesticazione e di allevamento
selettivo che risale a circa 6.000 o 8.000 anni
fa (Keyserlingk e Weary, 2007), risultando in
una grande varietà di razze, ciascuna con le loro
specificità genetiche ed epigenetiche.
Ciò che sappiamo sull’alimentazione naturale
proviene da studi fatti in allevamenti dove le vacche
possono crescere i loro vitelli senza limitazioni
— I vitelli allattati naturalmente consumano circa
6 kg/d nella prima settimana e 12 kg/d nella 9°
settimana (de Passillé et al., 2008),
— I vitelli vengono allattati dalle loro madri circa
8 a 12 volte al giorno nella prima settimana per
circa 10 minuti durante ogni poppata (Reinhardt
e Reinhardt, 1981),
— I vitelli allevati dalla madre iniziano a pascolare
e ruminare a circa 3 settimane di vita e
pascolano regolarmente con bovini adulti a partire dai 4 ai 6 mesi di età,
— Lo svezzamento avviene a circa 10 mesi con
graduale diminuzione della frequenza delle
poppate e della quantità di latte escreto da parte
della madre.
COMPOSIZIONE DEL LATTE INTERO
L’esatta composizione del latte intero dipende dalla razza, dalla dieta e dallo stadio di
lattazione. Ecco una stima media:
Totale solidi
12.9 %
Totale proteine
3.1 – 3.5 %
Grassi
4.0 %
Caseina
2.5 %
Lattosio
4.9 %
Minerali
0.74 %
Non è sorprendente che il latte intero sia considerato la scelta più naturale, nutriente
e ovvia per l’allevamento di vitelli. Infatti, come vedremo più avanti, il latte intero ha
qualità che devono ancora essere sostituite interamente dai sostituti del latte. Resta
a noi determinare quali aspetti dello scenario originale devono essere conservati,
e quali elementi devono essere regolati per garantire migliore salute e prestazioni
nell’ambiente della produzione agricola moderna.
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COSA INTENDIAMO PER LATTE INTERO E COSA
INTENDIAMO PER CMR?
Il latte intero ed il CMR esistono in un certo numero di forme e tipologie, ciascuna
con un diverso impatto sulla salute, le prestazioni e la convenienza. Il latte intero,
il CMR e il programma di alimentazione al quale vengono applicati costituiscono il
nucleo del programma di allevamento del vitello. La seguente è una panoramica di
ogni elemento.
Latte Intero
Il latte intero può essere latte crudo sfuso o latte
vendibile, latte sfuso pastorizzato, latte di scarto
crudo o latte di scarto pastorizzato. Il latte di scarto
può consistere di latte colostrale, latte mastitico, latte
con residui di antibiotici o latte con elevata conta
cellulare. Tutti questi tipi di latte sono esclusi dalla
vendita
TIPI DI LATTE INTERO
(ESCLUSO IL LATTE DI POPPATA)
LATTE DI
SCARTO
CRUDO
LATTE
CRUDO
SFUSO
LATTE DI
SCARTO
PASTORIZZATO
LATTE
SFUSO
PASTORIZZATO
FONTI DI LATTE SCARTATO NON- COMMERCIALIZZABILE
LATTE
COLOSTRALE
CON ALTA CONTA
CELLULARE SCC
LATTE DI
SCARTO
LATTE DI
TRANSIZIONE
LATTE CON
RESIDUI ANTIBIOTICI
LATTE
MASTITICO
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Sostituto del latte per vitelli (CMR)
Il termine CMR include una vasta gamma di
prodotti ognuno con le proprie caratteristiche. La
scelta dell’utilizzo del CMR è una decisione di
management importante e giocherà un ruolo chiave
nella salute e nelle prestazioni future dei vitelli.
CLASSIFICAZIONE DELLE MATERIE PRIME UTILIZZATE ALL’INTERNO DEL CMR
Source: BAMN
Tutte le proteine del latte
Alternative alle proteine
Concentrato proteico di siero di latte in polvere
Proteolisato di soia
Siero di latte in polvere
Proteine di farina di soia modificata
Siero di latte in polvere
Concentrato di proteine di soia
Latte scremato
Farina di soia
Caseina
Proteine del plasma
Caseinato di sodio o di calcio
Proteine idrolizzate di frumento
Basso contenuto di grassi
Alto contenuto di grassi
Proteine
18 – 28 %
Proteine
18 – 28 %
% Grassi
10 – 15 %
% Grassi
16 – 22 %
Livello di energia metabolizzabile
1660 – 1810 kcal/lb
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Livello di energia metabolizzabile
1770 – 1950 kcal/
Programma di
Gli allevatori devono confrontarsi con due approcci
molto diversi per l’alimentazione dei vitelliprima
dello svezzamento. L’alimentazione razionata è
ampiamente riconosciuta per ridurre il costo di
allevamento del vitello, sostenendo lo svezzamento
precoce. Per molti anni si è creduto che la crescita
persa con l’alimentazione razionata sarebbe stata
compensata in seguito. Tuttavia, gli ultimi studi
(Soberon et al., 2012) mostrano che la crescita
dopo 10 settimane non influenza la futura carriera
di lattifera produttiva. L’alimentazione razionata
è stata anche associata ad un tasso di mortalità
inaccettabilmente alto (USDA 2003).
I programmi di crescita accelerata, applicati in
gran parte negli Stati Uniti, cercano di sfruttare il
potenziale di sviluppo di tessuto magro del neonato
aumentando sensibilmente il tenore in proteine, così
come la quantità totale di sostanza secca assunta.
Eliminando le restrizioni e consentendo al vitello
di esprimere al massimo il suo potenziale genetico
fin dall’inizio, i benefici saranno visibili e tradotti
in una morbilità e mortalità inferiore oltre che in
una maggiore resa di latte nella prima lattazione
(Soberon 2013, vedere Metabolic Programming,
di seguito). I produttori che da tempo utilizzano
il sistema dell’alimentazione razionata stanno
adottando programmi di crescita accelerata sia
a base di latte intero che con il CMR adatto per
aumentare la produttività futura e contribuire al
controllo della morbilità e della mortalità in fase pre
e post svezzamento
CONFRONTO TRA ALIMENTAZIONE RAZIONATA E PROGRAMMI
DI CRESCITA ACCELERATA UTILIZZANDO CMR
Fonte: dati del settore
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Programma
PG/Grassi
(%)
Razione
(sost.Secca)
Obbiettivo
accrescimento
giornaliero
Peso allo
svezzamento
Età allo
svezzamento
Razionato
22 /18
500 – 600 g
550 g /giorno
1.85 peso alla
nascita
63 giorni
Accelerato
22 /18
900 – 1200 g
800 g /giorno
2.25 peso alla
nascita
63 giorni
DOMANDE PER PREPARARSI ALLA NUTRIZIONE DEL
VITELLO
Latte intero o CMR?
Quale latte intero o quale CMR?
Quale sistema di alimentazione liquida: crescita razionata o accelerata?
Queste sono le domande fondamentali alle quali devono rispondere gli
allevatori a fronte di prestazioni più elevate.
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SALUTE
INCIDENZA
DELLA DIARREA
BASSA O
ASSENTE
OBIETTIVI DI
SALUTE
MORTALITÀ
BASSA O
ASSENTE
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USO DI
ANTIBIOTICI
BASSO O
ASSENTE
L’ELEVATO COSTO DELLE MALATTIE
La mortalità e la morbilità rappresentano
un costo da pagare sorprendentemente
alto in alcuni allevamenti, meno in altri…
… il consiglio migliore:
se possibile, evitare la malattia!
Di tutti gli animali nella fattoria, i vitelli pre-svezzati sono
i più vulnerabili alle malattie infettive. Un sondaggio
condotto dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati
Uniti, ha mostrato che la mortalità dei vitelli prima dello
svezzamento è stata del 7,8% (NAHMS, 2007). La causa
principale di mortalità nei vitelli pre-svezzati è la diarrea
e le malattie respiratorie derivanti da infezioni patogene.
La salute compromessa prima dello svezzamento ha
dimostrato di avere un impatto negativo sull’età al parto
e ha una ripercussione, durante tutta la vita, in prestazioni
ridotte (Waltner-Toews et al., 1986). Ulteriori studi
hanno inoltre dimostrato che il trattamento antibiotico
per malattie cliniche durante la fase di pre-svezzamento
ha portato a 493 kg di latte in meno durante la prima
lattazione rispetto ai soggetti nella stessa stalla che non
hanno ricevuto antibiotici (Soberon, 2012). Nonostante la
grande opportunità di migliorare la salute e la produttività
a vita del vitello, la mortalità e l’incidenza di eventi
sanitari durante il periodo di pre-svezzamento rimangono
ancora alti negli allevamenti di tutto il mondo.
Colostratura
La ricerca continua a dimostrare il profondo impatto che
ha la nutrizione nei primi anni di vita sulle prestazioni
e la salute delle vacche da latte (Faber et al., 2005).
La maggior parte dei casi di mortalità e degli eventi
sanitari dei vitelli si verificano durante le prime due
settimane precedenti lo sviluppo dell’immunità attiva.
Il vitello neonatale è nato con un sistema immunitario
non sviluppato e si affida all’immunità passiva trasferita
dalle madri come base primaria per la protezione
contro la malattia. Gli anticorpi e le altre componenti
bioattive trasferite dalla madre tramite il colostro possono
attivare e regolare le risposte innate presenti nei vitelli
per combattere l’infezione. Per usufruire della grande
difesa biologicamente programmata del colostro, è
indispensabile offrire un colostro di alta qualità subito
dopo la nascita per massimizzare il trasferimento passivo.
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Nutrizione e immunità
Il rapporto tra l’immunità del vitello e la nutrizione
è indiscusso. L’apporto calorico insufficiente mette i
vitelli a rischio di malattie. La gerarchia del fabbisogno
energetico del vitello determina l’ordine in cui le calorie
saranno utilizzate dal metabolismo del vitello. I vitelli in
primo luogo utilizzano l’energia disponibile per le attività
di mantenimento, a cominciare dalla locomozione, la
digestione e la produzione di calore. La risposta del
sistema immunitario avviene dopo, così che ogni volta
che il fabbisogno energetico scende di sotto i livelli di
manutenzione, l’immunità sarà compromessa.
GERARCHIA DELLE ESIGENZE ENERGETICHE
Source: NRC 2001
ENERGIA
METABOLIZZABILE
PER IL MANTENIMENTO
(MEM)
ENERGIA
METABOLIZZABILE PER
LA CRESCITA
(MEG)
Locomozione,
digestione,
produzione di
calore, ecc
Risposta
del sistema
immunitario
Adempimento
al potenziale
genetico
PRIORITÀ 1
alle sfide
PRIORITÀ 3
Il programma di alimentazione liquida (latte intero o
CMR) gioca un ruolo diretto nella salute del vitello
in funzione della sua capacità a fornire l’energia
di mantenimento richiesto per supportare il sistema
immunitario. Idealmente, sia il latte intero sia il CMR
possono ugualmente soddisfare questi requisiti. Tuttavia,
alcune pratiche comuni nell’allevamento che utilizzano
latte intero o CMR compromettono la salute dei vitelli:
— Restrizione alimentare utilizzando una formula
standard di CMR.
Un apporto calorico insufficiente ed una carenza di
proteine grezze (CP) sono due dei principali fattori non
da colostro che compromettono l’immunità (McGuirk
nd). Nel programma alimentare standard per vitelli
pre-svezzati con 3,8 litri di sostituto del latte al giorno
ricostituito al 12% di sostanza secca può aumentare
l’assunzione di grano in seguito, ma provoca un basso
aumento di peso (Perdomo 2011) e lascia i vitelli
vulnerabili alle sfide impreviste sul sistema immunitario
(variazioni di temperatura e ambiente, alta pressione
della malattia, difficoltà d’igiene, cambiamenti di
alimentazione, ecc.). Se il CMR è composto da una
fonte di proteine meno digeribile ad esempio vegetale,
le proteine metabolizzabili (MP) saranno ulteriormente
ridotte e il rischio aggravato.
— Selettività insufficiente nell’approvvigionamento
del CMR Anche nel caso di una formula CMR “tuttolatte”, i fornitori meno affidabili possono utilizzare prodotti
lattiero-caseari di qualità inferiore nelle loro formule, con
conseguente abbassamento dello stato di salute del vitello
e delle sue prestazioni. L’effetto sarà accentuato da un
programma di crescita accelerata.
— La variabilità nella composizione del latte intero,
in particolare il latte scartato
Le fluttuazioni nella composizione del latte intero,
particolarmente nel latte mastitico, mettono a rischio la
salute del vitello influenzando l’energia metabolizzabile
disponibile, e attraverso turbe digestive che possono
causare diarrea. Queste fluttuazioni possono essere risolte
con l’aggiunta di CMR o altri supplementi del latte intero.
— Contenuto insufficiente di vitamine del latte intero
La composizione del latte intero è evoluta nel tempo
in funzione alla riproduzione. Come risultato, la
composizione del latte intero, in alcuni casi, non soddisfa
più pienamente le esigenze nutrizionali del vitello. Le
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carenze possono essere di vitamine A, D3, E, B1 e di
tracce di minerali tra cui selenio, ferro, rame e manganese.
In particolare, bassi livelli di vitamine A, C ed E, così come
depositi ridotti di rame e manganese hanno dimostrato di
alterare l’immunità dei vitelli (McGuirk, op. Cit.). L’anemia
ed una struttura ossea più debole sono ulterioririschi
dovuti alla carenza di vitamine e minerali e i produttori
che utilizzano latte intero dovrebbero compensarlo con
una adeguata integrazione.
— Alto contenuto di sostanze grasse del latte intero
Il tenore di grassi e di proteine è aumentato nel corso
degli anni nel latte intero a causa di una particolare
attenzione all’allevamento e alla selezione genetica. Il
fabbisogno giornaliero di grassi nei vitelli di età compresa
tra 3-5 settimane è di 180 grammi, con il latte intero
che ne fornisce 350 grammi. Una maggiore quantità
di materia grassa nella dieta del vitello promuove una
massa corporea grassa (in contrapposizione alla crescita
magra), e un aumento del rischio di diarree. (McGuirk,
op. Cit.).
LATTE INTERO, CMR E
UN ANTIBIOTICO - OPERAZIONE GRATIS?
A lungo termine, il costo elevato della
malattia sia nella produzione di latte che
nell’efficienza delle aziende agricole sta
portando molti produttori ad assicurarsi
che i loro vitelli siano meglio attrezzati
per gestire le sfide immunologiche pur
raggiungendo degli ambiziosi obiettivi di
crescita. Il latte intero e il CMR possono
essere utilizzati per ottenere le massime
prestazioni e vitelli resistenti alle malattie.
Per trovare i più grandi rischi per la salute
su un qualsiasi allevamento dobbiamo
considerare le reali pratiche zootecniche
piuttosto che la qualità del latte intero
o dei latti ricostituiti idealmente e
perfettamente preparati.
Latte scartato crudo
I programmi di alimentazione del vitello con latte
scartato crudo sono diffusi, ma non meno controversi.
Gli argomenti contro l’uso di latte crudo scartato sono
quadruplici, analizzando problemi di contaminazione,
gestione del latte scartato, economia e resistenza:
— Contaminazioni
E ‘stato ben stabilito che il latte crudo scartato contiene
patogeni (Schafer ed McGuffey 1980 citati in Aust 2012).
Il latte scartato comporta un rischio di contaminazione
microbica da E. coli, virus della diarrea virale bovina,
Listeria monocytogenes e varie specie di Streptococcus,
Salmonella, Mycoplasma, Campylobacter, e
Staphylococcus così come possibili trasmissioni di malattie
come il morbo di Johne (Selim ed Cullor, 1997; Stewart
et al.,2005). Prove suggeriscono che un alto numero di
coliformi possa portare alla produzione di endotossine
dannose per i vitelli neonati (Moore et al., Citata in Aust
2012).
— Gestione del latte scartato
Il contenuto microbico del latte scartato aumenta
drasticamente se il latte viene lasciato a temperatura
ambiente o superiore. È frequente che almeno una certa
quantità di latte raccolto durante la mungitura del mattino
non sia utilizzato per nutrire fino al pomeriggio. Ciò
richiede maggiore vigilanza nella gestione dell’igiene.
— Economia
Il margine lordo guadagnato su vitelli alimentati con
latte scartato crudo è significativamente inferiore rispetto
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a quelli allevati con latte scartato pastorizzato. Sono
associati ad una dieta liquida con latte crudo di scarto
un inferiore aumento del peso medio, una mortalità più
alta ed un maggior numero di giorni in cui sono affetti da
diarrea e da polmonite. (Jamaluddin 1996).
— Resistenza antibatterica
E’ stato dimostrato che le tracce di antibiotici nel latte
scartato contribuiscono alla resistenza (Langford et al
2003;. Hinton 1986; Teale et al 1999;. Khachatyran et
al, 2006). Anche nei casi di concentrazioni molto basse
di principi attivi significativamente al di sotto della minima
concentrazione inibente (MIC), la pressione selettiva
favorisce i batteri resistenti (Gullberg et al., 2011).
Latte scartato pastorizzato:
vantaggi e rischi
Anche se la pastorizzazione del latte scartato riduce
il rischio di contaminazione batterica, non uccide tutti i
batteri. Latti estremamente contaminati o latti anormali
dovrebbero essere scartati e non pastorizzati. I seguenti
rischi non sono eliminati dalla pastorizzazione del latte
crudo di scarto:
— La pastorizzazione non elimina le spore, la maggior
parte dei virus o protozoi,
— Mycobacterium avium ssp. Paratuberculosis (MAP)
non è completamente inattivato. (Meylan et al., 1996;
Millar et al., 1996, Sung e Collins, 1998, Grant et al.,
1999, 2002; Gao et al., 2002),
— Tossine batteriche specifiche possono rimanere
inalterate (Moore et al., 2005),
— Residui di antibiotici non sono attenuati dalla
pastorizzazione (Shahani et al, 1956, 1957; Hauke
1968; Nasrabadi 1975 Feldstein et al. 1979
Yingprayoon 1989 Knappstein e Suhren 2007).
Quando la pastorizzazione non ha
alcun effetto
Anche nelle aziende agricole in cui la pastorizzazione del
latte di cisterna o del latte di scarto è la norma, procedure
incomplete in materia d’igiene agricola possono
neutralizzare i vantaggi derivanti dalla pastorizzazione.
In uno studio, secchi di latte e altri mezzi di distribuzione
erano una costante fonte di ricontaminazione (coliformi,
Enterococcus spp.) del latte pastorizzato (Aust 2012).
Esso illustra come le questioni fondamentali di gestione
aziendale possono facilmente ostacolare le più sofisticate
misure per la performance. Questi fattori d’igiene sono un
rischio anche quando si utilizza il CMR.
LATTE INTERO O CMR:
QUALI DIFFERENZE PER LA SALUTE?
LATTE INTERO
CMR
“Con il latte intero, so che i miei
vitelli stanno ottenendo il 100%
di proteine da latti digeribili e ricchi
di energia.”
“Il sostituto del latte che ho scelto mi dà un
livello rassicurante di controllo che mi aiuta a
tenere gli agenti patogeni e antibiotici fuori
dal processo di alimentazione. “
Pro
Pro
—
—
—
100% di proteine da latte
Ricco di grassi, ad alto contenuto energetico,
ad alta densità
Contiene anticorpi non presenti nei sostituti del latte
Contro
— Può essere un portatore di malattie dalla mucca al
vitello o la trasmissione verticale
— Contiene agenti patogeni, in particolare nel latte
crudo scartato, ma anche nel latte pastorizzato
— Trasmissione di Para-TBC e altre minacce
— A basso contenuto di alcune vitamine e oligoelementi
— Può contenere tracce di antibiotici che contribuiscono
alla resistenza
— Ha una composizione costante
— Viene elaborato per minimizzare la contaminazione
e la transizione di malattie
— La composizione è su misura per il programma di
nutrizione e le esigenze del vitello
— Sostanza secca e quantità di mangimi facili da
verificare
Contro
— E’ meno digeribile quando la formulazione è ricca di
proteine vegetali
— CMR di qualità inferiore possono avere una scarsa
stabilità, causando diarrea
— Fornitori meno affidabili possono utilizzare ingredienti
provenienti da latte degradati o danneggiati
IN CONCLUSIONE
Come accennato in precedenza, il latte intero
e il CMR esistono in molte forme. Idealmente,
presumendo l’adeguata qualità, formulazione
e la preparazione, entrambi possono essere
utilizzati con successo per garantire la salute dei
vitelli pre-svezzati. Dobbiamo guardare piuttosto
all’applicazione nel mondo reale di entrambe le
soluzioni nella loro composizione, e come essi
vengono somministrati per valutare l’impatto
sulla salute del vitello. Il CMR non riuscirà a
raggiungere obiettivi ambiziosi per la salute
se non si presta attenzione alla qualità e alla
composizione, o se una formula standard viene
applicata in maniera restrittiva indebolendo il
sistema immunitario e la crescita del vitello. Il latte
intero in molte aziende agricole significa latte
crudo scartato.
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La carica batterica in tale latte richiede la
pastorizzazione al fine di raggiungere gli obiettivi
sopra menzionati. Eppure, la pastorizzazione non
elimina tutti i patogeni, in particolare quando il
carico nel latte scartato è elevato, né ha un effetto
sulle tracce di antibiotici e il rischio di resistenza.
La variabilità nella composizione del latte intero,
in particolare latte scartato, diminuisce la certezza
che le esigenze del vitello siano sistematicamente
rispettate, mentre l’alto contenuto di grassi
contribuisce alle diarree, una crescita non
magra, e un funzionamento depresso del sistema
immunitario. Con questi fatti in mente, spetta a
ciascun produttore allineare, in modo realistico, gli
obiettivi di allevamento del vitello, la strategia di
mangime liquido e le migliori pratiche di gestione.
PRESTAZIONI
BUONA
ASSUNZIONE
DI MANGIMI
COMPLETI ALLO
SVEZZAMENTO
OBIETTIVI DI
PRESTAZIONE
CRESCITA
NELLE PRIME 9
SETTIMANE
14
produttivo
primo
lattazione
EVOLUZIONE DELLE ATTESE DI PRESTAZIONI
CMR ed il latte intero alla luce
della performance
Nell’allevamento del vitello, un equilibrio praticabile e, a
volte, delicato deve essere trovato in funzione delle realtà
economiche della fattoria e della necessità di un percorso
prevedibile e ragionevolmente di successo da neonato
a manza, poi a quello di una vacca da latte produttiva.
Per diversi decenni l’orientamento è stato a favore della
nutrizione razionata. La nutrizione razionata mantenne gli
oneri aziendali bassi, sostenne lo svezzamento precoce
e produsse vacche adeguatamente produttive. L’unico
inconveniente in genere erano l’alta mortalità e l’alta
morbilità (NAHM 2003). L’avvento dei sostituti del latte nel
1950 coincise con questa pratica e la nutrizione razionata
era in un certo senso il pane e burro del settore CMR.
Nacque la proverbiale formula “20/20” di CMR. Anche
la più alta qualità della formula 20/20 di CMR può essere
lontana dai requisiti di proteina grezza ed in contenuto di
grassi per soddisfare le esigenze di un vitello per quanto
riguarda la sostanza secca. Essa può tuttavia fornire costi
bassi, ed un’alimentazione di sussistenza che un allevatore
di talento può poi trasformare in prestazioni ragionevoli, una
volta che il rumine è in funzione.
Apporto di proteine e grassi con latte
intero e con CMR
- Effetti sulle prestazioni
Non sorprende quindi che gli studi che confrontano latte intero
e CMR 20/20 ad alimentazione razionata hanno evidenziato
che i vitelli alimentati con latte intero fossero cresciuti più
rapidamente, svezzati prima e più pesanti allo svezzamento
rispetto ai vitelli alimentati con CMR (Godden 2005). Tuttavia,
se corretta per le differenze di proteina grezza, sostanza secca
(DM) e dose, anche l’alimentazione con CMR garantisce alta
crescita giornaliera (IPG) (Drackley 2008). Per le giovenche
da rimonta di sesso femminile, l’obiettivo dovrebbe essere
l’aumento di peso che favorisce la massa corporea magra in
modo da sostenere la crescita scheletrica, la crescita muscolare
e la statura. L’età alla prima fecondazione delle giovenche non
è legato all’età, ma è piuttosto legato alle dimensioni e allo
sviluppo. La crescita magra precoce contribuirà ad ottimizzare
l’età fertile, e quindi dell’entrata anticipata della giovenca nella
mandria. L’efficienza di peso corporeo può essere notevolmente
migliorata aumentando il tasso di alimentazione e la quantità di
proteine nel CMR. I produttori possono ottenere tassi più alti di
crescita della massa magra evitando il deposito adiposo se la
concentrazione di proteine della CMR è abbinata al giusto livello
di energia (Bartlett 2006). In realtà, non c’è bisogno di duplicare
le percentuali di proteina grezza del latte intero per ottenere una
crescita elevata con CMR. Un sostituto del latte commerciale
(22% di proteine, 19% di grassi), ha dimostrato di promuovere
una crescita più rapida dei vitelli rispetto al latte intero o ad un
sostituto del latte ad alto contenuto di grassi dalla composizione
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simile al latte intero, quando i vitelli sono stati alimentati in
quantità equivalenti in termini di fornitura e assunzione di energia
e proteine (Bartlett 2001).
Parity between whole milk and CMR?
Può un CMR adeguatamente aggiustato raggiungere la parità,
in termini di prestazioni, con il latte intero? In circostanze
ideali, il latte intero detiene ancora un vantaggio rispetto al
CMR secondo alcuni risultati di ricerche (Lee et al., 2012).
Le spiegazioni potrebbero consistere in una qualsiasi
combinazione dei seguenti elementi:
— La presenza di fattori extra-nutrizionali (ENF) come ormoni, fattori di crescita, le cellule immunitarie, immunoglobuline e altri composti spiegherebbero la differenza, anche se sono possibili altre spiegazioni.
— Differenze di nutrienti che non sono state monitorate nella
ricerca;
— Digeribilità e disponibilità metabolica delle sostanze nutritive;
— Presenza di proteine vegetali. (Quigley 2010)
Questo delegittima il CMR per i programmi di allevamento dei
vitelli ad alte prestazioni? No. Ci sono un certo numero di fattori
reali - igiene, gestione, variabilità della composizione, grasso in
eccesso, ecc., che possono attenuare i vantaggi del latte intero
nell’applicazione in azienda. Inoltre, l’insieme dei dati hanno
stabilito che è possibile, attraverso una maggiore alimentazione
a base di CMR, raggiungere tassi di crescita magra più elevati
durante le prime 2 o 3 settimane che quelli osservati con i
sistemi di svezzamento precoce convenzionali (Bartlett 2001).
Programmazione metabolica
La nostra comprensione del ruolo della nutrizione nella
prestazione in allevamenti da latte si è evoluta notevolmente
negli ultimi anni. Oggi sappiamo che una restrizione
alimentare nelle prime fasi di vita del vitello attenua o arresta
preziosi meccanismi di crescita naturale che potrebbero
essere sfruttati per ottenere prestazioni superiori. O, espresso
in altri termini, quando la sotto-nutrizione imposta dai
programmi tradizionali di alimentazione razionati viene
sostituita da una dieta che promuove la massima crescita,
il vitello esprimerà il suo potenziale genetico completo. I
meccanismi di crescita altamente efficienti sono attivi nelle
prime settimane di vita, ma in seguito non sono più disponibili.
Soddisfacendo completamente i requisiti nutrizionali del
vitello, questa crescita si attiva al meglio. Questo fenomeno,
chiamato programmazione metabolica, è stata descritta
nell’uomo e un numero di specie animali. Per i vitelli, gli effetti
positivi di un maggiore incremento medio di peso (ADG)
prima dello svezzamento si vedono per tutta la durata della
vita della vacca, una minore età al primo parto e la maggiore
produzione di latte sono il risultato positivo della nutrizione
nei primi mesi.
PROGRAMMAZIONE METABOLICA
NUMERI CHIAVE (BASATI SULLA % DI PESO
CORPOREO ANIMALE ADULTO PER UNA HOLSTEIN
FRIESIAN) (Faber et al 2005)
RAZIONE ALIMENTARE
da 7 litri / giorno
ad una dose di 150 g / litro
DURATA
0 - 6 settimane
REGIME ALIMENTARE
Latte intero o CMR
CONSIGLIATO LATTE INTERO VENDIBILE
o latte di scarto pastorizzato
CMR CONSIGLIATO
Sostituti contenenti latte scremato
(non è richiesto un alto contenuto proteico)
DISPONIBILITà DI CONCENTRATO
ad-libitum per tutto il periodo di alimentazione col latte
OBIETTIVI DI PESO
115-120 kg dopo 3 mesi,
400 kg alla prima fecondazione (13-14 mesi)
600 kg al primo parto (23-24 mesi)
AUMENTO DIMOSTRATO DEL
VOLUME DI PRODUZIONE
fino a 1000L nella prima lattazione.
DRIDUZIONE DIMOSTRATA DEL
TASSO DI RIMONTA
inferiore del 47% (prima della seconda lattazione)
16
Latte intero, CMR
e la programmazione metabolica
La programmazione metabolica non dipende dal tipo
di alimento liquido (latte intero o CMR) ma piuttosto
da come la fonte di alimento riesce a soddisfare le
necessità metaboliche del vitello. Il latte intero dovrebbe
essere commerciabile a causa della variabilità della
composizionale del latte di scarto pastorizzato. L’uso
di latte crudo scartato sarebbe incompatibile con
gli obiettivi di prestazioni e la salute connessi con la
programmazione metabolica a causa dei rischi discussi
in questo documento. La ricerca di base sui benefici della
programmazione metabolica è stata condotta con CMR.
I produttori orientati alla evoluzione verso un programma
nutrizionale di programmazione metabolica a base di
CMR troveranno informazioni esaurienti e le linee guida
per il raggiungimento di risultati di alto rendimento.
Latte intero, CMR
e la riuscita dello svezzamento
E’ stato ampiamente dimostrato che un programma
intensivo di alimentazione liquida può influenzare
negativamente l’assunzione in avviamento e ostacolare lo
svezzamento precoce (Drackley nd). I vitelli alimentati con
latte o sostituto del latte al 10% del peso corporeo (BW)
consumano quasi il doppio di alimento starter rispetto
ai vitelli alimentati con quantità elevate nelle settimane
precedenti lo svezzamento (Khan et al., 2011). Che sia
latte intero o CMR ad essere usato per il raggiungimento
di un livello superiore di nutrizione, lo svezzamento
deve essere anticipato e gestito. Sebbene quantità più
importanti di latte o CMR ritardino lo svezzamento, l’età di
svezzamento più avanzata è accettabile se ciò comporta
che il volume del rumine e la capacità metabolica siano
alti e la crescita continui nella fase post-svezzamento. E’
stato dimostrato che una transizione graduale piuttosto
che brusca verso il consumo di un mangime starter
di alta qualità sia il metodo migliore per promuovere
la crescita ininterrotta. Inoltre, l’uso di alimenti fibrosi
aumenta l’assunzione di mangime starter e la crescita
media giornaliera (ADG) durante i periodi pre e postsvezzamento, se forniti separatamente (Castells et al,
2012;. Khan et al, 2011.).
LATTE INTERO O SOSTITUTO DEL LATTE :
QUAL’E’ LA DIFFERENZA PER LE PRESTAZIONI?
LATTE INTERO
“Il latte intero ha sempre avuto il vantaggio
nelle prestazioni rispetto ai sostituti del latte.
E per di più, non è una spesa secca per
l’allevamento.”
Pro
— L’alto contenuto di nutrienti (grassi + proteine)
si traduce in un elevato guadagno giornaliero
— Nutrienti altamente digeribili
— Solidi totali stabili (sebbene grassi e proteine
possano variare)
— Non è una spesa viva
Contro
— levato contenuto di grasso nel latte intero può impedire lo sviluppo del rumine e la crescita dopo
lo svezzamento
— L’alto contenuto di grassi può causare un aumento della diarrea da malassorbimento
— Investimento importante in tempo e sforzo per garantire la sicurezza e la costanza di risultato
— Costo del programma superiore quando si utilizza il valore di mercato reale (o costo opportunità) del latte
CMR
“Utilizzando un sostituto del latte standard
ben equilibrato, posso realizzare un
piano alimentare di qualità che porta a
vacche robuste e una prima lattazione più
consistente.”
Pro
— Una fonte di nutrizione precisa che alla fine costa
meno del latte intero
— Correttamente e coerentemente pastorizzato quindi privo di agenti patogeni comuni per il bestiame
— Livelli costanti di proteine, grassi e solidi totali
— Può essere somministrato con diverse concentrazioni
di sostanza secca
Contro
— Deve essere acquistato
— Meno nutrienti rispetto al latte intero per grammo
— Possono verificarsi errori di miscelazione
— Alcuni sostituti del latte (CMR) non si mescolano bene a determinate temperature
IN CONCLUSIONE
E’ stato dimostrato in alcuni studi che il latte
intero ha superato il CMR per la salute e la
crescita. Tuttavia, con ilivelli appropriati di
proteine, grassi e dosi, il CMR può eguagliare e
addirittura superare il latte intero, in particolare
nell’agevolazione di elevati tassi di crescita della
massa magra senza deposito adiposo—essenziale
per un parto precoce. I livelli di proteine ed
energia sono in generale più importanti delle
specifiche percentuali di proteine e grassi di
sostanza secca. Perciò le formule commerciali
standard di CMR possono essere utilizzate
per ottenere una crescita accelerata quando
somministrati alla dose appropriata. Tuttavia,
se il latte intero o il CMR vengono utilizzati in
17
un programma di crescita accelerata, la sfida è
sempre quella di determinare l’energia necessaria
per il mantenimento nonché la crescita desiderata
e di fornire un adeguato apporto alimentare per
soddisfare la crescita.
Deve poi essere fornita la quantità di proteine
necessaria per soddisfare la crescita al
livello scelto di assunzione di alimento. La
programmazione metabolica introduce nuove
linee guida per raggiungere elevati livelli di
performance. I produttori devono garantire che le
pratiche di gestione nelle loro aziende, tra cui una
buona gestione del colostro, creino un ambiente
che supporti nuovi livelli di prestazioni raggiunti
attraverso una migliore nutrizione.
CONVENIENZA
SERENITÀ
OBIETTIVI DI
CONVENIENZA
FACILITA’ DI
MESSA in
OPERA
18
FLESSIBILITA’ e
ADATTABILITA’
LA CONVENIENZA: FACILITARE IL RAGGIUNGIMENTO DI
OBIETTIVI AMBIZIOSI NELL’ ALLEVAMENTO DEL VITELLO
Stabilire gli obiettivi di rendimento
ambiziosi per l’allevamento da latte
può essere un compito scoraggiante.
Dovrebbe essere facile implementare la
giusta alimentazione liquida , monitorare
e adattare soddisfacendo tutte le esigenze
nutrizionali per una crescita ottimale del
vitello.
Latte intero e CMR:
Il posto della convenienza
Quando s’impostano obiettivi di prestazione ambiziosi
per l’allevamento, la convenienza non è necessariamente
la prima cosa che viene in mente. Prima di tutto, si tende
a pensare in termini di risultati desiderati, lo sforzo che
sarà richiesto per raggiungere tali risultati, gli investimenti
che devono essere fatti, la formazione che deve essere
acquistata o la manodopera che deve essere aggiunta.
Infatti, il modo più “conveniente” di allevare vitelli non
è necessariamente il migliore! Eppure, se l’allevatore
tiene conto delle diverse strade verso le prestazioni più
elevate, incluso l’utilizzo di un latte intero o un CMR
liquido, la convenienza giocherà un ruolo importante
per il successo dei suoi sforzi. La convenienza come si
intende qui è essenzialmente la scelta del percorso per
prestazioni più elevate del vitello con il minor numero di
ostacoli.
Per grandi e piccole aziende, la convenienza
può significare diverse cose. Grandi aziende con
manodopera e risorse relativamente abbondanti
possono avere una scelta più ampia di possibilità in
termini d’investimenti nella tecnologia di automazione,
attrezzature di pastorizzazione e la manodopera a
disposizione per la relativa cura e manutenzione rispetto
ad una piccola azienda agricola. Ma che l’azienda sia
grande o piccola, la convenienza sarà uno dei fattori che
consentono di realizzare di più in modo economicamente
più efficace ed efficiente.
19
Facilità di messa in opera
La facilità di esecuzione è una misura essenziale della
convenienza. Può il programma di alimentazione
liquido essere suddiviso in passi discreti e misurabili
che sono facili da seguire, attuare e monitorare? I
passi possono essere semplificati ed il processo
globale snellito? Qual è il carico di lavoro richiesto
per il successo del sistema? Quali sono le procedure
operative standard?
Massima serenità
Anche se questo potrebbe sembrare un obiettivo “
soft”, comprende un insieme di criteri misurabili, quali
l’affidabilità della soluzione scelta. Quando viene
applicato e gestito in modo sistematico, fornisce
risultati coerenti e costanti?
Flessibilità e Adattabilità
La convenienza non dovrebbe essere una ‘istantanea”
statica delle attuali pratiche in azienda, ma una
proiezione che anticipa la futura crescita e la
transizione verso pratiche più efficienti e salute e
performance maggiore degli animali. La pratica
scelta porterà a flessibilità e adattabilità quando sarà
venuto il momento? Il percorso scelto potrà preparare
l’azienda per la crescita e redditività futura ?
LA CONVENIENZA DI MISCELAZIONE
E ALIMENTAZIONE : LATTE INTERO O CMR?
Pastorizzazione del latte
sfuso o di scarto
Per le ragioni illustrate nei capitoli precedenti, le aziende
potrebbero scegliere di pastorizzare il latte scartato prima
di darlo ai vitelli. Ci sono diversi metodi per pastorizzare
il latte, tra cui “Bassa Temperatura, Lungo Tempo”
(LTLT), “Alta Temperatura, Breve Tempo” (HTST) e la
pastorizzazione a raggi ultravioletti (UV). Ciò comporta
investimenti in tempo e attrezzature per la corretta
applicazione in stalla.
20
Preparation
Preparazione del latte intero
L’alimentazione
Anche se il latte intero sembra avere il vantaggio di
essere “preconfezionato”, il bisogno di un vitello per
una composizione il più possibile costante significa che
il produttore deve adottare le misure necessarie per
garantire che questo avvenga. Il latte dalla cisterna di
raccolta fornisce la fonte più adatta a questo riguardo. Il
latte dalla cisterna di raccolta contiene il latte mescolato
con un livello di grasso e di proteine relativamente
costanti, e ha un numero di cellule relativamente basso
(vedere sopra discussione sul latte di scarto). Per garantire
le esigenze nutrizionali del vitello, il latte intero dovrebbe
essere integrato con una miscela di vitamine e minerali
per compensare alcune carenze di questi principi
rispetto al latte intero. Dato che il latte dalla cisterna
sarà raffreddato, deve essere riscaldato a temperatura di
consumo prima di somministrarlo ai vitelli.
Una volta che il latte intero o il CMR sono stati raccolti,
mescolati e pastorizzati (se applicabile) e soddisfano tutte
le esigenze nutrizionali del vitello, ali.
Preparazione del CMR
La preparazione del sostituto del latte comporta un
dosaggio ed una miscelazione corretti. Questo deve
essere fatto con precisione e alla giusta temperatura
per garantire la qualità ottimale del CMR preparato.
La miscelazione può essere effettuata a mano o con un
agitatore meccanico. Il miscelatore può essere dotato o
no di un sistema di riscaldamento / raffreddamento per
assicurare la giusta temperatura di alimentazione del latte.
Come con il latte intero, CMR dovrebbe essere dato ad
una temperatura di 40-42 ° C.
Per il latte intero ed il CMR, la
temperatura di alimentazione è
essenziale
La doccia esofagea fa sì che il latte vada direttamente
allo stomaco e non finisca nel rumine. Il funzionamento
della doccia esofagea è stimolato dalla temperatura
del latte, la sua concentrazione nutrizionale, l’ambiente
di alimentazione del vitello e lo succhiare da almeno
25-30 centimetri dal suolo. Oltre all’effetto di suzione,
la preparazione del latte o del CMR gioca un ruolo
essenziale nella prevenzione che il latte finisca nel rumine.
La temperatura del latte, l’aspettativa del vitello di essere
alimentato, e la presenza o assenza di stress durante
l’alimentazione possono essere gestiti per ridurre il rischio
che il latte finisca nel rumine.
21
SISTEMI DI ALIMENTAZIONE
E FREQUENZE DI ALIMENTAZIONE
SISTEMA DI
ALIMENTAZIONE
FREQUENZA
Secchio
1, 2 o 3
volte/giorno Mangiatoia
1o2
volte/giorno Poppatoio
1, 2 o 3
volte/giorno Alimentatore
automatico
5 – 10 volte
Ad libitum con poppatoio
10 – 15 volte
In Europa, l’uso di alimentatori automatici è cresciuto
in popolarità nel corso degli ultimi anni (vedere
automatizzazione’ qui sotto). L’alimentazione con
mangiatoie è usata soprattutto con i vitelli da carne come
un dispositivo di risparmio di lavoro. Ha qualche utilità nel
settore latte, soprattutto per vitelli maturi e raggruppati. Ci
sono rischi inerenti all’alimentazione con mangiatoie per
quanto riguarda la velocità di bevuta e la distribuzione
uniforme del latte ai singoli vitelli. Una singola
somministrazione al giorno è stata utilizzata efficacemente
in alcune aziende come un modo per ridurre l’intensità
del lavoro. Tuttavia la ricerca ha sempre dimostrato
effetti positivi con più alimentazioni (tre o più al giorno).
Comunque quando utilizzati con latte intero correttamente
costituito o CMR, tutti questi sistemi di alimentazione sono
in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali dei vitelli.
Automatizzazione
L’impegno lavorativo varierà secondo il processo
di alimentazione e il grado di automazione in
azienda. Esistono molte soluzioni per il risparmio di
manodopera tra cui vasche, miscelatori e alimentatori
automatici. In molti casi la flessibilità del lavoro è tanto
importante quanto la quantità di lavoro. Un sistema di
automatizzazione riduce il lavoro ma comporta anche
nuovi compiti, compresi la riparazione del materiale
ed il monitoraggio dei vitelli in assenza di contatto
regolare durante l’alimentazione. Detto quelsto, sistemi
di alimentazione automatici quando usati per ilCMR
semplificano la miscelazione, il riscaldamento e vari passi
nell’alimentazione, sebbene comportino un’alimentazione
in gruppo che può porre qualche rischio per vitelli nelle
prime settimane di vita.
LAVORO
CONFRONTO DEI COMPITI :
LATTE SFUSO, LATTE DI SCARTO CRUDO E CMR
Fonte: Dati del settore
LATTE SFUSO
LATTE
SCARTATO
CRUDO
CMR
Raccolta
x
x
-
Trasporto dalla sala
di mungitura
x
x
-
Pastorizzazione
facoltativo
x
-
Pulizia e manutenzione del pastorizzatore
facoltativo
x
-
integratori vitaminici e / minerali
x
x
-
Ordinazione
-
-
x
Miscelazione
-
-
x
Pulizia e manutenzione delle attrezzature
di miscelazione e distribuzione
-
-
Riscaldamento o raffreddamento
x
x
Pulizia e manutenzione
dell’alimentatore automatico /milk taxi
x
x
ALIMENTAZIONE
(TUTTI I SISTEMI)
x
x
COMPITO
PREPARAZIONE
22
x
(se)
x
x
(se)
x
LATTE INTERO O CMR:
CHE DIFFERENZA PER LA CONVENIENZA?
LATTE INTERO
CMR
“Il latte intero fornisce ai vitelli una fonte
di alimentazione altamente energetica,
economica e prodotta naturalmente in stalla .”
“L’affidabilità del CMR significa che si adatta
senza sorprese ai miei processi produttivi e
agli obiettivi di allevamento del vitello.”
Pro
Pro
— Vicino alla natura
— Nessun flusso d’ordine o problemi di consegna
— Nessuna miscelazione
— Creazione di valore da latte non vendibile
— Può contenere sostanze sconosciute o immunoglobuline che sostengono le prestazioni del vitello
Contro
— Continuità della fornitura a volte un problema con il
latte scartato
— La qualità ed il valore nutrizionale possono variare da stagione a stagione o secondo l’origine del latte
— L’alimentazione del vitello legata al tempo e il luogo
di mungitura
— Minerali / vitamine additivi necessari per garantire
una nutrizione ottimale
— Aumento della probabilità di trasferimento di agenti patogeni (morbo di Johnes)
— Investimenti in pastorizzazione e manutenzione delle attrezzature
— Una composizione costante significa un’alimentazione
affidabile, la qualità e la serenità
— Facile da stoccare e mescolare quando necessario
— Totale indipendenza nel tempo e nel luogo dell’alimentazione del vitello dalla mungitura
— Sicuro ed igienico - nessun rischio di trasferimento verticale di patogeni
— I prodotti possono essere definiti per sostenere in maniera mirata obiettivi specifici di salute e/o crescita
— La composizione può essere ottimizzata in funzione
delle esigenze nutrizionali ed economiche
Contro
— Deve essere ordinato
— Preparazione giornaliera richiesta
— Latte scartato deve essere eliminato
— CMR di bassa qualità possono contenere grassi vegetali meno digeribili
IN CONCLUSIONE
Per ragioni economiche e tradizionali, l’uso del
latte crudo scartato rimane un problema diffuso
nelle aziende agricole. Ma, dato che un numero
crescente di produttori evolve verso standard di
salute e prestazioni più moderne, o scelgono di
pastorizzare il latte scartato o stanno optando
per i sostituti di latte CMR. La pastorizzazione
costituisce un carico e un onere significativo per
le attività di gestione aziendale, più facilmente
assorbiti nelle aziende più grandi rispetto a quelle
più piccole. La variabilità della qualità del latte
intero, in particolare del latte di scarto, deve
essere sistematicamente affrontata se una stalla
vuole raggiungere salute e prestazioni ottimali del
vitello. Ma anche quando sono prese tutte le
23
misure per garantire una qualità standard, sono
necessarie misure supplementari per garantire che
il latte di scarto anormalmente contaminato e gli
antibiotici non entrino nel ciclo di alimentazione.
Piccole aziende per le quali la pastorizzazione
non è conveniente, o nelle aziende che devono
raggiungere un’elevata produttività senza il lusso
di notevoli investimenti in attrezzature e personale,
possono trovare che la composizione su misura e
l’affidabilità del CMR semplifichi carichi di lavoro
garantendo nel contempo obiettivi precisi di salute
e crescita. Tutto questo dipende ovviamente dalla
scelta di un’appropriata composizione di CMR
proveniente da un produttore rispettabile.
CONCLUSIONE
NUTRIZIONE DEL VITELLO IN UNA NUOVA ERA DI RISULTATI
Prestazioni più elevate richiedono
maggiori esigenze nella gestione
della stalla.
Nuovi metodi introdotti in azienda,
dall’introduzione di apparecchiature
di pastorizzazione a programmi di
crescita accelerati, rappresentano
significativi investimenti in tempo,
denaro e lavoro. I vantaggi ottenuti
da queste innovazioni possono
essere facilmente neutralizzati
dalle problematiche più basilari di
gestione delle aziende agricole.
La questione del latte intero o del
CMR deve prima essere subordinata
alla questione della nutrizione del
vitello stesso.
Una quantità crescente di evidenze
indica la superiorità dei sistemi
di alimentazione liquida che
24
favoriscono la crescita e l’immunità
aumentata senza compromessi.
Tuttavia, beneficiare di una salute
e di performances maggiori,
comporta pratiche di gestione
rigorose. Se il latte intero o il
CMR meglio corrispondono al
programma di crescita accelerata
applicato in azienda, non è la
qualità intrinseca di uno delle due
possibilità di scelta l’elemento
che conta. Entrambi, in un certo
senso, possono essere abbastanza
facilmente adattati per soddisfare
le esigenze nutrizionali dei vitelli.
La grande domanda è in che misura
un produttore di latte è preparato a
garantire un’infrastruttura igienica
in grado di supportare la soluzione
di alimentazione liquida scelta.
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