L`Alhambra di Granada,

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L`Alhambra di Granada,
L'Alhambra di Granada,
Patrimonio dell'Umanità
Nel 1984 la decisione dell'Unesco
di Eugenia Sciorilli
uando lo scrittore
americano Washington
Irving decise di recarsi
a Granada (era il 1829), forse
non immaginava l’impatto che
l’Alhambra potesse avere su lui.
Capita a tutti, comunque, di
restare affascinati dalla bellezza
e dalla maestà di un luogo che è
stato inserito dall’Unesco, nel
1984, nella Lista del Patrimonio
mondiale dell’Umanità. Autore
del libro “Racconti
dell’Alhambra”, Irving contribuì
non poco a diffondere nel
mondo la fama dell’Alhambra,
edificata nel tredicesimo secolo
da un sultano arabo, all’epoca
della dominazione moresca nella
città andalusa.
Alhambra in arabo significa “la
Rocca rossa”, e proprio di una
fortezza stiamo parlando. In
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Il Generalife, Giardino del Sovrintendente, villa di ricreazione con orti e giardini (foto Oficinas de Turismo Alhambra
de Granada). Sopra il titolo, il complesso
palaziale dell’Alhambra patrimonio Unesco 1984 (foto Turismo Spagna).
quel periodo storico gli arabi
erano stati costretti ad
abbandonare Cordoba,
espugnata dai cristiani spagnoli,
e Granada era diventata il loro
ultimo rifugio. La cinta muraria
dell’Alhambra, dominata da
decine di torri, custodisce uno
dei monumenti più eccezionali
che siano presenti nell’intero
continente europeo.
Gli edifici in cui abitava il
sultano si trovano nella zona
centrale dell’Alhambra, e si
offrono agli occhi dei visitatori
come un meraviglioso
susseguirsi di spazi esterni e
interni. Nel Palacio de los
Leones e nel Cuarto de Comares
colpiscono in particolar modo la
magnificenza dei cortili interni e
la decorazione delle stanze. Si
può ammirare la squisita fattura
dell’architettura islamica
soprattutto nel Baño de
Comares, la cui Sala de las
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L'A lha mb ra d i Grana d a , Pa tr i m oni o d ell'Um anità
In alto, il Patio dei Leoni, cortile circondato da 124 colonne di marmo di Almeria. Sopra: a sinistra, Azulejos multicolore
(piastrelle) lungo le pareti della Corte dei Mirti; a destra, dettaglio di un'arcata del Salòn de los Embajadores (ambasciatori)
(fotografie Oficinas de Turismo Alhambra de Granada)
Camas si distingue per le sue
piastrelle in preziosa ceramica e
le scenografiche fontane e
colonne. Il Palacio de los
Leones, a sua volta, lascia
un’impronta indelebile nella
memoria grazie al suo cortile
principale, che ospita una
splendida vasca poligonale con
dodici leoni in granito.
Il fascino dell’Alhambra è
arricchito dalla superba bellezza
dei Giardini del Generalife, che
era la residenza estiva dei
sultani. Nella cultura araba, il
giardino è la quintessenza
dell’imitazione sulla Terra
dell’eden, e lo splendore di viali
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In alto, a sinistra, il Patio de los Arrayanes (in italiano mirti)
allineati su entrambi i lati della vasca; a destra particolare
della vasca al centro del Patio de los Arrayanes.
Sopra: a sinistra, particolare dei rilievi dell'Harem; al centro,
capitelli cubici intarsiati da iscrizioni sulle colonne del Patio
dei Leoni; a destra, un angolo della sala dei bagni, luogo
fondamentale nella vita religiosa araba
(fotografie Oficinas de Turismo Alhambra de Granada).
fioriti, fontane, ruscelli, cespugli di erbe
aromatiche, squarci di luce e ombre, con le cime
della Sierra Nevada sullo sfondo, è giunto
fortunatamente intatto fino a noi.
http://www.alhambra-patronato.es/
https://www.facebook.com/alhambragranada
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