Scheda tecnica: cannabis

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La Cannabis o canapa è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle
Cannabinacee. Esistono diverse varietà di canapa, alcune destinate ad usi agroindustriali
con contenuto trascurabile di THC, e altre varietà destinate a produrre droga (Cannabis
sativa). I preparati psicoattivi, in grado di interferire con le funzioni neuro-psichiche,
contengono delta-9 tetraidrocannabinolo (THC) uno dei maggiori principi attivi della
cannabis. L’ammontare di THC determina la potenza e, perciò, gli effetti della marijuana; il
mercato illegale di droghe offre prodotti con un alto contenuto di principio attivo, quindi più
potenti ma anche potenzialmente più pericolosi.
I prodotti della cannabis e il THC sono sostanze illegali sottoposte a controllo
internazionale. Hashish, marijuana e olio sono le principali droghe ricavate dalle foglie,
dalle infiorescenze femminili e dalla resina della pianta. Nel commercio al dettaglio si può
trovare hashish con un contenuto medio di THC pari al 10%, marijuana con THC medio
del 5%, e la sansimiglia (tipo di marijuana fatta con le sole infiorescenze femminili) con
THC medio del 12%. Insieme al tabacco, all'alcol e alla caffeina, la cannabis è la droga più
utilizzata e diffusa a livello mondiale.
Effetti
Il fumo di cannabis influisce sul cervello e altera la memoria a breve termine, le percezioni,
la capacità di giudizio e le abilità motorie. Il principio attivo della cannabis, il THC, colpisce
le cellulose nervose in quella parte del cervello dove risiede la memoria, impedendo ai
consumatori di ricordare avvenimenti recenti e rendendo difficoltoso l'apprendimento.
L'esposizione cronica al THC accelera la degenerazione, normalmente collegata
all'invecchiamento, di queste cellule nervose. Contrariamente a quanto comunemente ed
erroneamente creduto, questa sostanza è in grado di creare uno stato di dipendenza
(come dimostrano le ricerche del National Institute on Drug Abuse – USA) che si
manifesta soprattutto con sintomi psichici quali un forte e costante desiderio di assumere
la sostanza, crisi demotivazionale, forte irritabilità ed aumento dell'aggressività, oltre che
disfunzioni nella capacità di giudizio
Il consumo di cannabis ha effetti molto gravi in età adolescenziale: studi recenti
confermano che le alterazioni conseguenti all'uso di cannabis alterano la capacità dei
neuroni di svilupparsi in maniera appropriata, con il risultato che il cervello di un adulto che
da adolescente ha consumato cannabis, risulta più vulnerabile ed esposto all'insorgere di
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disturbi mentali (depressione, psicosi e disturbi affettivi). Il rischio di psicosi fra gli
assuntori regolari di cannabis risulterebbe incrementato fino al 200% rispetto ai non
assuntori. L'effetto sarebbe proporzionato alla dose. In media si può parlare di circa il 40%
in più di rischio (per approfondimenti vedi: Cannabis, l’uso nell’adolescenza fattore predittivo della
persistenza del comportamento in età adulta; Marijuana e schizofrenia: disfunzioni neuronali del sistema
gabaergico; Adolescenti e uso di marijuana per l’auto-medicazione).
Effetti a breve termine: accelerazione del battito cardiaco, dilatazione delle pupille e
arrossamento degli occhi, incremento dell'appetito, secchezza della bocca, aumento della
sete, nausea, deficit di attenzione e difficoltà a coordinare i movimenti; è molto pericoloso
mettersi alla guida per il rallentamento dei tempi di reazione e di coordinazione dei
movimenti (per approfondimenti vedi: Cannabis e cocaina: effetti sulla guida).
Dosi molto alte di cannabis possono provocare ansietà, panico e sfociare in episodi
psicotici.
Effetti a lungo termine: sviluppo dipendenza
 Sindrome amotivazionale: perdita di interesse, apatia, perdita delle motivazioni al
lavoro, spossatezza ecc.
 Il fumo di cannabis contiene il 50% in più di catrame rispetto al fumo di sigaretta,
esponendo i consumatori ad un maggiore rischio di cancro polmonare e ad altre
patologie del sistema respiratorio (per approfondimenti vedi: Cannabis: alterazioni geniche
DNA e cancro ai polmoni).
 La cannabis compromette la capacità di difesa del sistema immunitario e aumenta la
possibilità di sviluppare diverse forme di cancro (per approfondimenti vedi: Marijuana
causa cancro ai testicoli).
 L’assunzione di cannabis durante la gravidanza può compromettere lo sviluppo e
danneggiare il cervello del feto.
Recenti studi hanno avvalorato l’ipotesi che l’uso regolare di cannabis possa costituire un
fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi mentali in soggetti vulnerabili, oltre ad essere
associato a un deterioramento delle funzioni cognitive e ad un maggior rischio di
schizofrenia (per approfondimenti vedi: Cannabis: effetti sull'attività cerebrale; Disturbi d’ansia e uso
di marijuana).
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Prezzo e potenza
La potenza dei prodotti di cannabis
è
determinata
dal
loro
tenore
in
Δ9-
tetraidrocannabinolo (THC), il principale principio attivo, variando notevolmente sia da un
paese all’altro, sia all’interno dello stesso paese, nonché a seconda del campione di
cannabis e del prodotto. In base agli studi effettuati, in linea di massima, la cannabis
prodotta a livello nazionale in condizioni intensive tende a essere più potente. Nel 2006 la
quantità di THC nei campioni di hashish era compresa tra 2,3 - 18,4 %, mentre nella
marijuana oscillava tra 1 – 13 %. Nel quinquennio 2001–2006 la potenza della cannabis, in
resina o in foglie, è rimasta stabile o è diminuita in molti paesi europei che hanno fornito
dati sufficienti.
Il prezzo al dettaglio tipico per la marijuana o per l’hashish varia tra i 2 e i 14 euro al
grammo, con la maggior parte dei paesi europei che riferisce prezzi compresi tra i 4 e i 10
euro per entrambi i prodotti. Nel periodo 2001-2006 è stata comunicata una diminuzione
dei prezzi al dettaglio dell’hashish (corretti dell’inflazione), con l’eccezione di Belgio e
Germania. I dati disponibili messi a disposizione dalla maggior parte dei paesi fanno
pensare a una situazione di maggiore stabilità per i prezzi della marijuana in questo stesso
periodo, tranne che in Germania e Austria, dove si segnalano prezzi in aumento.
Produzione, traffico, sequestri
La cannabis può essere coltivata in ambienti diversi e cresce spontaneamente in molte
aree geografiche di tutto il mondo, pertanto risulta difficile fare una stima precisa della
produzione a livello mondiale. Secondo i dati dell’UNODC, la produzione mondiale di foglie
di cannabis si aggira attorno alle 41 600 tonnellate (2006), più della metà prodotte nelle
Americhe (America settentrionale e America latina) e quasi un quarto in Africa. Una parte
considerevole dei traffici di questa sostanza è intraregionale, ad esempio in Europa oltre
alla produzione domestica sono segnalati come paesi produttori l’Albania e i Paesi Bassi.
La produzione mondiale di resina, che nel 2006 ammonta a sei mila tonnellate, si
concentra soprattutto in Marocco, principale esportatore verso l’Europa, ma anche
Pakistan, India, Nepal, nei paesi dell’Asia centrale e in altri paesi della CSI.
Nel 2006 sono state sequestrate a livello mondiale 5230 tonnellate di marijuana e 1025
tonnellate di hashish; la maggior parte dei sequestri avviene in America settentrionale
(58%), mentre i sequestri di resina si concentrano in Europa centrale e occidentale (62%).
In Europa, nel 2006 sono stati effettuati 177mila sequestri di marijuana, pari a 86
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tonnellate, mentre i sequestri di hashish sono maggiori per numero e quantità, con il
doppio dei sequestri (325.000) e otto volte i quantitativi recuperati (713 tonnellate).
Prevalenza d’uso
In Unione europea si stima che più di una persona su cinque, di età compresa tra i 15 e i
64 anni, abbia utilizzato almeno una volta cannabis (pari a oltre 70 milioni di europei). Si
ritiene che circa 23 milioni di europei abbiano utilizzato la cannabis nell’ultimo anno, pari in
media al 7% circa di tutti i cittadini europei. Si calcola infine che circa 12,5 milioni di
europei abbiano utilizzato questa sostanza nell’ultimo mese, un dato questo che
corrisponde al 4% circa di tutti coloro che rientrano nella fascia di età considerata.
Il consumo di cannabis si concentra soprattutto nella fascia dei giovani adulti (15-34 anni);
in media il 31% ha utilizzato la cannabis almeno una volta nella vita, mentre il 13% ne ha
fatto uso nell’ultimo anno e il 7% nell’ultimo mese. Tuttavia, i maggiori consumatori sono
rappresentati dai giovani di 15-24 anni: il 17% ne ha fatto uso nell’ultimo anno, il 9%
nell’ultimo mese, mentre la percentuale di quelli che l’hanno provata per la prima volta è
pari al 30%.
In Italia il 14% della popolazione di età compresa tra i 15 – 64 anni dichiara di aver
utilizzato cannabis almeno una volta negli ultimi 12 mesi, il 7% ne ha fatto uso negli ultimi
30 giorni, e l’1,4% degli italiani consuma frequentemente cannabis.
I dati relativi all’indagine Espad sull’uso di sostanze tra gli studenti europei di 15-16 anni,
indicano percentuali d’uso lifetime in Italia pari al 23%, rispetto alla media europea pari al
19%. La prevalenza d’uso lifetime è maggiore tra gli studenti italiani (26%) rispetto alle
coetanee (21%).
Fonti
Marijuana. Informazioni dalla ricerca. Programma Regionale sulle Dipendenze, Regione del
Veneto, 2008. Testi originali: NIDA, National Institute on Drug Abuse
EMCDDA, Evoluzione del fenomeno della droga nell’Unione Europea. Relazione annuale Lisbona
2008.
UNODC, World drug report, Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, Vienna 2008.
Relazione annuale al Parlamento 2007, Ministero Solidarietà sociale, Roma 2008.
ESPAD report 2007, Substance Use Among Students in 35 European Countries, Stockholm 2009.
Per ulteriori informazioni: [email protected]
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