Il supertifoso del Giulianova sceglie la fede e celebra la prima Messa
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Il supertifoso del Giulianova sceglie la fede e celebra la prima Messa
Il supertifoso del Giulianova sceglie la fede e celebra la prima Messa Settembre 2009 La storia di Simone Calvarese. Da ex ultrà diventa sacerdote Dalla curva Ovest del Rubens Fadini all'altare. Dai cori urlati insieme agli amici ultras giallorossi al vangelo letto in chiesa. Simone Calvarese, ex supertifoso del Giulianova, da ieri è fra Simone, un frate cappuccino, e può celebrare messa. A 34 anni uno dei simboli della tifoseria giuliese ha deciso di cambiare vita e di scegliere la fede verso Dio. Tutto inizia tre anni fa proprio sulle gradinate dello stadio giuliese dove da anni Padre Fernando Tribuiani, anche lui tifoso della squadra giallorossa, condivide con i giovani momenti di entusiasmo e di amarezza a seconda dei risultati. Del resto a Giulianova il calcio è vissuto in maniera diversa che altrove, più intensa e più partecipata, con storie che nascono al suo interno con una spontaneità ed un 1/3 Il supertifoso del Giulianova sceglie la fede e celebra la prima Messa calore non comuni. Quella di Simone è una di queste. Bella anche da raccontare in quanto esce fuori dagli schemi. LA VOCAZIONE. La curva il punto di riferimento insieme agli amici più stretti ed accanto la presenza non invasiva di Padre Fernando che spesso crea un vero e proprio legame con i ragazzi-tifosi. Il frate, anche lui giuliese, da anni segue il gruppo «Gi.Fra", sigla della "gioventù francescana". Questo il passaggio cruciale per Simone che, su invito di Padre Fernando, inizia a frequentare le riunioni settimanali del gruppo. Ad un certo punto le frequentazioni si diradano fino ad arrivare al distacco. Tra Padre Fernando e Simone rimane comunque il vincolo della passione per il calcio. Un giorno il frate, senza tanti preamboli, dice al ragazzo: «Visto che non vieni più alle riunioni, sappi che nemmeno io verrò più allo stadio». Non era un ricatto, ma un modo per verificare le intenzioni del ragazzo. Simone torna al "Gi.Fra." e di lì a poco arriva la vocazione che ieri mattina lo ha portato a celebrare la sua prima messa. LA LETTERA. Così gli scrivono gli amici del gruppo spirituale prima dell'ordinazione sacerdotale avvenuta sabato pomeriggio sul sagrato del Santuario della Madonna dello Splendore alla presenza di tantissimi fedeli: «Carissimo Simone, scusa se ti chiamiamo ancora così, non è per scarso rispetto per ciò che sei diventato, ti consideriamo un fratello ed un amico». Bellissime parole che prendono direttamente la via del cuore. La lettera continua: «Non avremmo mai immaginato il tuo percorso. Alcuni già ti conoscevano quali testimoni della tua vita di ragazzo qualunque, con una famiglia, degli amici, il lavoro, lo sport, i divertimenti e le aspettative». La lettera continua: «Molti di noi non partecipano più agli incontri del Gi.Fra., ma hanno comunque la consapevolezza che il gruppo ha segnato in 2/3 Il supertifoso del Giulianova sceglie la fede e celebra la prima Messa maniera indelebile la vita di ognuno. I frutti sono sparsi dentro e fuori Giulianova. In cielo, dove qualcuno ci ha preceduti, c'è chi prega per noi». Prima di affidarlo a San Francesco, guida spirituale dell'ordine, gli amici chiedono a fra Simone: «In virtù del nostro legame costruito nel tempo, ti chiediamo di ricordarci quando innalzerai l'ostia ogni giorno nella messa». IL VESCOVO. La provincia d'Abruzzo dei Frati Minori Cappuccini ha voluto annunciare l'ordinazione sacerdotale con un invito che riporta le parole di Giovanni Paolo II parlando dei nuovi ministri della fede: "Sacerdoti e Vittime". L'imposizione delle mani e la preghiera sono state officiate, sabato sera, dal vescovo di Teramo Michele Seccia con un rito durato oltre due ore. Subito dopo c'è stata la vestizione di fra Simone. I colori non più giallorossi, ma quelli della fede. La cerimonia dei paramenti sacri è stata seguita personalmente da Padre Fernando che anche in questo caso ha svolto il ruolo di genitore spirituale, ma anche di amico fraterno. Appena terminato questo importante passaggio, Padre Fernando, rivolto a fra Simone, ha sussurrato: «Ciao piccino». Le stesse parole usate da Padre Pio quando l'allora bambino Fernando Tribuiani si recò a San Giovanni Rotondo in pellegrinaggio con i genitori. Storie che si intrecciano e si ripetono, ma che hanno il comune denominatore della fede dopo un'intensa esperienza laica. (Da L'Espresso - local) 3/3