01 cereali e minestre
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01 cereali e minestre
accademiasalute.org I CEREALI Nell'alimentazione moderna, specialmente nei Paesi ricchi, i cereali risultano essere piuttosto “fuori moda”, nonostante ancora oggi costituiscano a livello mondiale la principale risorsa alimentare per l'uomo. Nel nostro Paese, di avena, orzo, segale, miglio, farro si fa un consumo decisamente molto ridotto quando addirittura nullo; solo il riso, il frumento e il mais sembrano essere riusciti a conservare ancora qualche attenzione da parte dei consumatori, per quanto anche il loro uso sia andato calando rispetto al passato e, comunque, li si preferisca nella loro forma “impoverita”, cioè massicciamente raffinati. Eppure i nostri bravi cereali si prestano tutti a essere consumati nella loro forma integrale, in svariati modi, a tutti i pasti e in tutte le stagioni. Alimenti versatili, possono essere impiegati sotto forma di chicchi, di germogli, di fiocchi, di farine. Basta solo conoscerli un po'. E in effetti negli ultimissimi anni - con la diffusione dell'interesse per un'alimentazione naturista, quando non vegetariana, e della revisione (anche in campo medico e scientifico) di alcune convinzioni, che negli ultimi decenni avevano determinato l'aumento di prodotti di origine animale o raffinati si è fatta strada una tendenza che ha ridato credito ai cereali. La loro riscoperta è andata perciò di pari passo con la rivalutazione di un'alimentazione meno adulterata, nella quale si presti una maggior attenzione agli alimenti consumati nella loro forma integrale. Nelle prossime pagine vi proponiamo un piccolo viaggio attraverso i diversi cereali, presentando per ciascuno di essi alcuni semplici modi per cucinarli, nel rispetto di alcune regole fondamentali che stanno alla base di un'alimentazione più sana e rispondente alle esigenze del nostro organismo. Un consistente ricettario cercherà infatti di far conoscere anche i cereali meno noti, quelli accantonati dall'incedere impetuoso e non sempre auspicabile del “progresso”. 1 accademiasalute.org INDICE Le virtù dei cereali Meglio se integrali Prodotti biologici Carne? No, grazie! Consigli per la cottura AVENA (Avena Sativa) 1 La cottura dell’avena (ricetta base) 2 Muesli di fiocchi di avena a colazione 3 Avena con ceci 4 Insalata di avena 5 Avena con verdure 6 Zuppa di farina d’avena 7 Porridge 8 Budino di fiocchi di avena 9 Minestra di fiocchi di avena 10 Crema di fiocchi di avena con germogli di miglio 11 Minestra di fiocchi di avena 12 13 14 15 16 17 18 FARRO (Triticum dicoccum) Farro lessato (ricetta base) Zuppa di cime di rapa e farro Minestra di peperoni e farro Zuppa di cavolo e farro Zuppa di alghe, fagioli e scarola Farro ai peperoni Farro in vellutata di asparagi FRUMENTO (Triticum monococcum) Mitologia 19 Cottura del frumento (ricetta-base) 20 Cottura della pasta 21 I fiocchi di grano Focacce 2 accademiasalute.org 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 Crèpes Insalate miste Un buon contorno Per dolci Pappe per il bebè Pasta e ceci Cuscus Cuscus estivo Cuscus al rosmarino Cuscus alle verdure Pappa dolce di frumento Grano triturato alla salsa di pomodoro Bulgur alle verdure Insalata di bulgur Bulgur ai pomodori e menta Le farine 33 Piadina romagnola Le minestre 34 35 36 37 38 39 Pappa dolce di frumento Purea di cereali con germogli Purea di patate con grano triturato Zuppa di grano triturato con pasta fresca Zuppa e minestra di verdura Spaghetti aglio, olio e peperoncino 40 41 42 43 GRANO SARACENO (Polygonum fagopyrum) Cottura (ricetta-base): Grano saraceno ai broccoli Crepes di grano saraceno Sformato di saraceno MAIS (Zea mais) 44 Cottura dei chicchi di mais 45 La polenta (ricetta – base) 3 accademiasalute.org 46 47 48 49 50 51 Polenta con olio e parmigiano Polenta con burro e parmigiano Polenta al gorgonzola Polenta con salsa di cipolle Farinata gialla con fagioli, detta “pacchiarella” Nidi di polenta 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 MIGLIO (Panicum miliaceum) La cottura del miglio (ricetta base) Miglio e verdure Miglio ai porri Miglio e zucca Miglio e spinaci Miglio al forno Miglio alle melanzane Miglio ai funghi Crocchette di miglio Crema di fiocchi di miglio Budino di miglio 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 ORZO (Hordeum vulgare) La cottura dell’orzo (ricetta base) Zuppa di fagioli e orzo Orzo e carciofi Orzo estivo Orzo e ortiche Orzo alle olive Orzo alle prugne Orzo e spinaci Budino all'orzo con frutta secca Crema d'orzo Minestra d'orzo Zuppa di fiocchi d'orzo 4 accademiasalute.org RISO (Oryza sativa) 75 La cottura del riso (ricetta base) 76 Riso agli asparagi 77 Riso al porro 78 Risotto affumicato 79 Risotto verde e rosa 80 Risotto alla crema di spinaci e tartufo 81 Riso agli spinaci e gorgonzola 82 Riso e carciofi 83 Riso e carote 84 Riso e ceci 85 Riso invernale 86 Riso e lenticchie 87 Insalata di riso 88 Riso al forno 89 Riso alla Vernaccia 90 Riso al nero di seppia con bietole 91 Riso con i piselli 92 Riso con le alici 93 Riso con cozze e patate 94 Riso e pane 95 Riso estivo 96 Riso in cagnone 97 Riso "saporito" 98 Risotto ai funghi 99 Risotto ai gamberetti di fiume 100 Risotto ai peperoni 101 Risotto all'aceto balsamico 102 Risotto alla milanese 103 Risotto alla pilota 104 Risotto all'imolese 105 Risotto al luppolo 106 Risotto al nero di seppia 107 Risotto con gli asparagi 108 Risotto con i carciofi 109 Risotto con i fiori di zucca 5 accademiasalute.org 110 Risotto con i gamberi 111 Risotto con il cavolo verza 112 Risotto con i peperoni 113 Risotto con i tartufi 114 Risotto con le olive 115 Risotto con le pavarazze 116 Risotto con le vitalbe 117 Sformato di riso 118 Timballo di riso e formaggio 119 Timballo di riso e funghi 120 Torta di riso e cipolle 6 accademiasalute.org Le virtù dei cereali La famiglia delle graminacee, cui appartengono i cereali, è particolarmente numerosa e prolifica: ne esistono infatti circa 5.000 specie. Decisamente un bel numero! Le piante che vi sono raggruppate sono dette anemofile, poiché per l'impollinazione si affidano all'opera del vento. Questo si incarica di far giungere i granelli di polline sugli stimmi, determinando la formazione del seme necessario per l'ulteriore diffusione della famiglia. I piani della natura sono dunque veramente fantastici: tutto si muove in perfetta sincronia e con il minimo dispendio d'energia. Vari elementi collaborano tra di loro - vento, polline, stimmi ecc. - per far giungere a buon fine l'opera. Le graminacee in grado di fornire farine sono dette “cereali”, in ricordo di Cerere, antica divinità italica delle messi, molto venerata nei culti degli antichi Romani, dato che i cereali rappresentavano il cibo base dell'alimentazione quotidiana. Essi sono stati, peraltro, una fonte fondamentale dell'alimentazione umana a tutte le latitudini. Se i Romani veneravano l'antica dea delle messi (probabilmente già presente in culti a loro antecedenti), per gli antichi Egizi il grano era sacro. Nella Bibbia, nel libro della Genesi di Mosè - il primo della raccolta dei testi che narrano le vicende del popolo ebraico - si racconta che Dio, dopo aver creato l'uomo e la donna, abbia detto: “lo vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero in cui è il frutto che produce seme: saranno il vostro cibo”. I cereali, dunque, “l'erba che produce seme”, sono collocati al primo posto nell'alimentazione umana: risultano perciò essere gli alimenti per eccellenza. Anche nell'antica Grecia, culla della civiltà occidentale, Demetra, la “Signora della terra coltivata”, “Colei che domina la vegetazione”, “Madre Orzo”, ha un ruolo importantissimo. È “Colei che ha recato agli uomini la coltura del grano” (frumento e orzo), che ha permesso il passaggio dallo stato selvaggio a quello civilizzato, che ha consentito agli uomini, secondo quanto si narra, di stare eretti. Miti a parte, sta di fatto che gli antichi pastori latini cenavano quasi sempre con il puls, una polenta realizzata con farro, orzo e grano saraceno accompagnata da verdure, olive, cipolle, aglio e formaggio. Anche l'orzo era di uso assai comune, mentre tra gli antichi Campani, i Sarmati e gli Etiopi si preferivano sostanziose gallette di miglio e il panico 7 accademiasalute.org trovava estimatori accaniti in Gallia, nell'Italia padana e nel Ponto. Senza considerare che, probabilmente, già circa 8.000 anni fa l'uomo, assieme alla scoperta di poter coltivare le piante - e i cereali in particolare - aveva trovato il modo di cucinare una farinata, che consisteva in una manciata di semi sminuzzati, impastati con dell'acqua e cotti lentamente sul fuoco. Meglio se integrali I cereali, insomma, si sono decisamente meritati il loro posto nell'alimentazione umana e quelli che oggi conosciamo, sono il frutto di pazienti selezioni compiute dall'uomo nel corso del tempo. Nella loro forma integrale (non raffinati) essi possono vantare una composizione discretamente equilibrata in proteine, amidi, grassi, sali minerali, pur essendo caratterizzati dalla notevole presenza di amido, uno zucchero complesso che può arrivare a costituire sin quasi 1'80% circa del peso di un chicco di riso. Contengono inoltre varie vitamine, tra cui quelle del gruppo B (BI, B2 ecc.) e PP. Purtroppo, però, una malintesa intenzione di perfezionamento, tipica della nostra civiltà, in meno di un secolo ha completamente stravolto le potenzialità insite in questi alimenti. Si è infatti sempre più diffusa l'abitudine alla raffinazione. Con l'introduzione della macinazione con mole d'acciaio, che hanno sostituito quelle tradizionali a pietra, si è passati infatti alla produzione su scala sempre più vasta di farine bianche. La fibra grezza (cellulosa, emicellulosa, lignina), di cui sarebbero ricchi i cereali non raffinati (crusca), sparì così come neve al sole dalle tavole sulle quali prima arrivava preservata grazie alla mancanza di tecniche di raffinazione progredite. l cereali e le farine raffinati, ricchi di valori calorici, risultano poveri di molti importanti elementi che costituirebbero il loro originario patrimonio e che sono contenuti negli strati esterni dei chicchi o nel germe, eliminati con la raffinazione. La fibra grezza, o crusca, per esempio, pur non essendo digeribile dal nostro organismo, è in grado di svolgere funzioni importantissime. Consente anzitutto di aumentare il volume delle feci e, con la sua azione debolmente lassativa, favorisce il transito intestinale con notevoli vantaggi: aiuta a risolvere problemi di stitichezza, limita il contatto della massa fecale con le pareti dell'intestino, riduce il ristagno della materia fecale 8 accademiasalute.org impedendo fermentazioni che aumentano la possibilità di infiammazioni, contribuisce all'eliminazione del colesterolo in eccesso ecc. Gli alimenti integrali - e i cereali in primo luogo - caratterizzati dalla conservazione di quasi tutte le loro componenti, sarebbero perciò di per se stessi alimenti equilibrati, privi di eccessi. Potrebbero consentire un'alimentazione ricca di principi bionutrizionali (enzimi, oligoelementi, vitamine, amminoacidi essenziali ecc.) che sono reperibili però solamente nei prodotti naturali, non raffinati, “vivi” (che mantengono cioè la potenzialità di originare una nuova vita). Gli alimenti raffinati, per contro, risultano essere dei cibi devitalizzati, “morti” (cioè privati, nel caso dei cereali, della capacità di trasmettere la vita). Senza considerare che, normalmente, sono trattati con svariati prodotti di sintesi chimica sia nella fase della coltivazione sia nella conservazione o nella loro trasformazione. I cereali di cui si parla sono perciò solamente quelli integrali, puliti esclusivamente dalle componenti più esterne, ormai improponibili per il nostro apparato digestivo moderno. Prodotti biologici Perché i cereali, come pure gli altri prodotti coltivati, siano al meglio delle loro qualità, è indispensabile che risultino privi di residui tossici (l'agricoltura moderna ha infatti introdotto nelle coltivazioni un massiccio uso di fertilizzanti e pesticidi di sintesi chimica). Dovrebbero quindi provenire da terreni coltivati con metodi naturali, biologici o biodinamici. È importante infatti sottolineare come gli alimenti integrali che non siano anche di provenienza biologica rappresentino un vero e proprio controsenso. Infatti, i cereali provenienti da coltivazioni nelle quali non sono praticati metodi biologici, soprattutto quando proposti nella loro forma integrale, finiscono per essere un vero e proprio concentrato di sostanze pericolose, che in gran parte si ritrovano proprio sulle parti esterne del chicco e, perciò, sulla nostra tavola. Per i propri acquisti risulta quindi particolarmente opportuno rivolgersi direttamente ai produttori o alla ormai vasta rete di commercializzazione di prodotti diffusi in tutta la Penisola, che è in grado di documentare sia la provenienza della merce proposta sia il tipo di coltivazione. Certe paste alimentari che si ritrovano sugli scaffali dei supermercati, per esempio, o anche nelle farmacie, non sembrano, sino a ora, offrire sufficienti garanzie 9 accademiasalute.org di sicurezza da questo punto di vista. Anzi, giocano spesso sulla sacrosanta richiesta di prodotti coltivati con metodi naturali per effettuare operazioni di vera e propria pirateria, che generano confusione nel consumatore. Carne? No, grazie! Nella storia dell'alimentazione umana la carne è stata per millenni soltanto un alimento occasionale, integratore in una dieta basata in buona parte sui vegetali, e sui cereali in modo particolare. Solo da qualche decennio a questa parte, soprattutto nei Paesi ricchi, la carne e i suoi derivati sembrano essere diventati protagonisti indispensabili della tavola, tanto che pare non sia possibile farne a meno. Anche considerazioni anatomiche e fisiologiche, oltreché storiche, depongono a favore dell'opinione che gli alimenti base per la specie umana non possano essere che quelli di origine vegetale. Se un alimento base è quello in grado di fornire proteine, grassi, zuccheri e vitamine in proporzione ottimale rispetto ai bisogni dell'organismo, gli alimenti derivati dalla macellazione di animali non solo risultano essere poco indicati alla conformazione del nostro apparato digerente, ma si rivelano squilibrati nell'apporto di vitamine, zuccheri e sali minerali (di cui sono assai carenti), pur essendo molto ricchi di proteine. Sono decisamente numerosi e vari i disturbi legati a un eccesso nel consumo della carne e dei suoi derivati; basti dire che, nel complesso, gli alimenti provenienti dalla macellazione di animali creano nel sangue un ambiente tossico e l'elevato numero di tossine che contengono costringe il fegato a un superlavoro, con inevitabile formazione di acido urico. L’intossicazione e l’acidificazione del sangue provocano un eccitamento dell'attività di cuore, arterie, vene e del sistema nervoso; possono determinare artritismo, malattie coronariche, facilitare l'arteriosclerosi, affaticare le vie urinarie e il sistema renale. Gli alimenti derivati dalla macellazione di animali sono inoltre ricchi di tossine accumulate sotto forma di antibiotici e vaccini o di ormoni e prodotti somministrati contro le stesse norme di legge, per favorire l'accrescimento rapido del bestiame. Al momento della macellazione, peraltro, sono inevitabilmente prodotte dall'animale una serie di sostanze tossiche che entrano immediatamente in circolo, senza contare che la decomposizione dei tessuti (putrefazione) ha inizio immediatamente dopo la morte. 10 accademiasalute.org Un altro elemento non meno importante, che depone a favore di un'alimentazione che, privilegiando i vegetali e particolarmente i cereali, limiti drasticamente l'apporto della carne e dei suoi derivati, è legato alle considerazioni che possono essere fatte a proposito della combinazione dei cibi. Il nostro corpo non è, infatti, una macchina che possa triturare e digerire tutto; produce succhi gastrici specifici per poter affrontare le diverse sostanze introdotte attraverso l'alimentazione. Da una buona combinazione del pasto dipende quindi la semplificazione del processo digestivo. Lo stomaco, per esempio, non secerne un solo tipo di succo gastrico, ma lo calibra a seconda dei diversi alimenti. Quando mangiamo cibi ricchi di amidi (farine, pasta, pane, riso, polenta, orzo, patate ecc.), il processo digestivo ha inizio in bocca, a opera di un enzima della saliva (alfa-amilasi) che, soprattutto con una masticazione accurata, trasforma gli zuccheri complessi (quali sono per l'appunto gli amidi) in zuccheri semplici. Una buona insalivazione consentirà la produzione di un succo poco acido e neutro nello stomaco, che non interferirà con l'azione svolta dall'enzima presente nella bocca e che lavora al meglio in un ambiente non-acido, Quando invece ingeriamo alimenti altamente proteici, il processo digestivo ha inizio solamente nello stomaco, a opera di un enzima (pepsina) attivato dall'acido cloridrico. La digestione viene successivamente completata grazie all'azione di altri enzimi presenti nell'intestino tenue. Di conseguenza, dalla combinazione di pasta e carne - tipico accostamento della cucina italiana - avranno origine diversi problemi digestivi, tanto che si può tranquillamente affermare che meglio sarebbe ingerire gli amidi e gli alimenti molto proteici in pasti differenziati. Acidità di stomaco, digestioni lunghe e difficili, eruttazioni, fermentazioni intestinali, pesantezza: sono solo alcune sintomatologie originate da una cattiva combinazione degli alimenti. Senza considerare altri possibili disturbi anche più gravi che possono essere correlati con la cattiva impostazione della nostra alimentazione. Infine, esistono altre considerazioni che potrebbero essere fatte a proposito della sconvenienza di un'alimentazione che ricorra a prodotti derivati dalla macellazione di animali. Le ricette qui suggerite sono dunque proposte a partire dalla constatazione che è possibile cucinare egregiamente i legumi, i cereali, e digerirli meglio, 11 accademiasalute.org prescindendo dall'uso di prodotti derivati dalla macellazione di animali: in altre parole la potremmo definire una alimentazione vegetariana non violenta, che utilizza i prodotti di derivazione animale come latte e latticini, uova, miele, e pochi pesci quali trota, sogliola, merluzzo e spigola. Consigli per la cottura Per la cottura dei cereali è consigliabile anzitutto munirsi delle pentole adatte. È preferibile evitare recipienti d'alluminio che si graffiano facilmente e tendono a ossidarsi lasciando tracce di metallo negli alimenti; sconsigliati anche quelli in teflon e nei vari materiali antiaderenti, che si graffiano altrettanto facilmente e sono trattate con sostanze di dubbia salubrità. Le pentole in ghisa, invece, presentano alcuni indubitabili vantaggi che è il caso di tenere in considerazione: richiedono temperature più basse, meno acqua per la cottura, distribuiscono il calore in modo uniforme, sono più facili da pulire e più resistenti ai graffi. Anche le pentole in acciaio inossidabile, possibilmente con il fondo pesante, richiedono una fiamma moderata e si puliscono con facilità. Saranno perciò da preferire, assieme alle pentole in terra da fuoco che, quando sono trattate con smalti e vernici atossiche, senza l'impiego di metalli pesanti (piombo in primo luogo), sono particolarmente adatte alla cottura dei cereali. Uno spargifiamma di metallo (ma non d'amianto) aiuterà a distribuire uniformemente la fiamma e potrete cercare di usare preferibilmente utensili di legno, soprattutto per mescolare le verdure saltate che accompagneranno i cereali. Non sarà male avere a disposizione anche un mortaio, strumento utile per pestare semi, spezie e sale. Vi procurerete anche un buon tagliere di legno e un affilato coltello adatto per il taglio delle verdure. Un colino di grandi dimensioni sarà infine utile per il lavaggio dei cereali prima della cottura. Quando vi sia possibile, cercate inoltre di cucinare i cibi con il fuoco a legna: risulteranno indubbiamente più saporiti. - Prima dell'uso i cereali in chicchi vanno sempre accuratamente lavati e sciacquati per privarli della polvere e delle eventuali impurità. Alcuni di essi possono inoltre essere tostati prima della cottura in acqua, operazione questa che permette ai chicchi di rimanere ben separati l'uno dall'altro, 12 accademiasalute.org essere più digeribili e acquistare più forza: è il caso particolarmente di miglio e grano saraceno. - I tempi di cottura variano a seconda del cereale; in ogni caso la cottura deve sempre avvenire in acqua ed è possibile utilizzare anche quella conservata dall'eventuale bollitura di verdure (acqua di cottura), ricca di sali minerali. - Normalmente, nella cottura dei cereali in chicco, dopo aver portato a ebollizione l'acqua, si aggiunge la giusta dose di sale, si abbassa la fiamma, si copre la pentola e si continua la cottura a fuoco delicato per il tempo necessario. Si può quindi spegnere la fiamma e lasciar riposare il cereale per qualche minuto prima di servirlo o di mescolarlo alle verdure di condimento. Vedremo comunque nella parte dedicata alle ricette come trattare ogni cereale. - Vi è inoltre la possibilità (che in alcuni casi diventa una necessità) di tenere in ammollo il cereale prima di cuocerlo, in modo da ottenere una cottura più omogenea dei chicchi e meno prolungata. - Tenete presente che le quantità d'acqua da impiegare variano a seconda del cereale che si desidera utilizzare, del tipo di pentola usata e delle modalità di cottura prescelta. AVENA (Avena Sativa) L’avena è un cereale “nordico” che, per le sue proprietà energetiche, nella nostra cultura è sempre stato ritenuto cibo per cavalli. In realtà, sia sotto forma di fiocchi nelle minestre, che in farina per arricchire pane e paste confezionate in casa, è un cereale riscaldante, fortemente ricostituente, con proprietà diuretiche e lassative. Stimola la tiroide ed esercita un’azione ipertensiva. E’, complessivamente, un cereale un po’ “focoso” ed è quindi controindicato a coloro che soffrono di ipertiroidismo, ai soggetti nervosi e molto magri, a coloro che soffrono molto il caldo. Essendo ricca di proteine, l’avena deve essere consumata con moderazione da coloro che soffrono di uricemia e gotta. 13 accademiasalute.org In cucina: Il “Porridge” è un piatto a base di farina d’avena ideato dagli Inglesi. Ormai diventato piatto nazionale inglese, è consigliabile soprattutto per i bambini poiché apporta un nutrimento altamente energetico. 1 La cottura dell’avena (ricetta base) Mentre per l'uso dei fiocchi·e della farina non vi sono accorgimenti particolari da rispettare, per la cottura dei chicchi di avena sono necessarie alcune operazioni preliminari. Anzitutto il consueto accurato lavaggio per asportare impurità, scorie, polvere e corpi estranei caratteristici di tutti i cereali in chicchi: si effettuano alcune sciacquature in acqua fredda rinnovata sino a quando sarà limpida e priva di scorie che salgono alla superficie. Compiuta quest'operazione, si può lasciare in ammollo l'avena per qualche ora, oppure passare direttamente alla cottura con una giusta proporzione d'acqua (circa tre volte il volume dei chicchi). Portata l'acqua a ebollizione, si provvederà a salare e ad abbassare il fuoco, quindi si coprirà la pentola con un coperchio e si completerà la cottura a fiamma molto ridotta; saranno necessari complessivamente circa 50 minuti, dopo di che si potrà condire il cereale nel modo voluto. I fiocchi, molto indicati soprattutto a colazione, possono essere mangiati anche crudi, in ottime pappette. 2 Muesli di fiocchi di avena a colazione Dosi: 500 g di yogurt intero 80 g di fiocchi di avena una decina fra noci e nocciole 1 cucchiaio di pinoli 1 cucchiaio di uva passa alcuni fichi secchi o albicocche secche miele o stevia Esecuzione: E’ un modo molto semplice per preparare una buona e sostanziosa colazione. E’ sufficiente mescolare nello stesso recipiente tutti gli ingredienti, dopo aver sminuzzato le noci e le nocciole, i pinoli e l’altra frutta secca; si può aggiungere anche del miele o stevia (il miglior 14 accademiasalute.org dolcificante naturale in commercio, approvato sia dalla FDA americana che dalla comunità europea). Lasciate riposare qualche minuto. Volendo si può integrare anche con frutta fresca come le mele. 3 Avena con ceci Dosi: 200 gr di avena in chicchi acqua, sale 100 gr di ceci 200 gr di cipolla 100 gr di carota un rametto di rosmarino tamari, olio Esecuzione: lavate i ceci e metteteli a bagno in acqua per almeno 12 ore. Trascorso questo tempo, pulite le cipolle e affettatele sottilmente, pulite poi anche le carote (aiutandovi con l'apposito spazzolino) e tagliatele sottilmente nel senso della lunghezza. Mettete·quindi le cipolle in una capace pentola con un poco d'olio, fatele saltare in modo che si ammorbidiscano e comincino ad appassire; aggiungete quindi anche le carote e il rosmarino e fate saltare il tutto ancora qualche minuto a fiamma allegra. Nel frattempo scolate i ceci e lavate l'avena (se volete, potete lavarla con un certo anticipo, in modo da lasciarla poi a bagno per qualche ora). Unite quindi sia i ceci che l'avena alle verdure, insieme con quattro parti d'acqua; portate a ebollizione e cuocete poi a fiamma bassa e pentola coperta per il tempo necessario (un'ora e mezza circa, ma a volte può bastare un'ora). Aggiungete un paio di cucchiai di tamari al momento di togliere dal fuoco. 4 Insalata di avena Dosi: 150 gr d'avena in chicchi acqua, sale 1 cipolla 2 pomodori 1/2 cetriolo un paio di cucchiai di salsa di pomodoro 15 accademiasalute.org uno spicchio d'aglio 1/2 limone timo, pepe, olio Esecuzione: lavate l'avena, lasciatela preferibilmente a bagno alcune ore e poi cuocetela come indicato nella ricetta base e fatela quindi raffreddare. Affettate poi finemente la cipolla; pulite e affettate anche i pomodori e il cetriolo, e uniteli all'avena. Spremete a parte il limone in modo da attenerne il succo, che aggiungerete quindi alla salsa di pomodoro, all'aglio affettato, al timo e al pepe; mescolate poi il tutto all'avena con le verdure, aggiungete dell'olio crudo, lasciate riposare un po' e servite infine senza indugio. Semplice ed efficace! 5 Avena con verdure Dosi: 50 gr di fiocchi d'avena, acqua, sale, 1 cipolla, 300 gr di verdure tra carota, sedano e porro, un paio di cucchiai di salsa di pomodoro, timo, maggiorana, pepe, 2-3 cucchiai di formaggio parmigiano grattugiato, tamari, olio. Esecuzione: mettete in ammollo i fiocchi per un paio d'ore in mezzo litro d'acqua o poco più e cuoceteli poi a fuoco lento per 20 minuti circa. Saltate a parte in olio la cipolla affettata finemente con le altre verdure pulite e affettate. Stufate a fuoco lento coprendo la pentola con un coperchio e, dopo circa dieci minuti, aggiungete anche la salsa di pomodoro, allungando con un poco d'acqua. Cuocete ancora per altri dieci minuti circa e poi unite il tutto alla pappa di fiocchi, insaporendo fuori dal fuoco con il sale, le erbe aromatiche, un paio di cucchiai di tamari, dell'olio e cospargendo infine di formaggio grattugiato. 6 Zuppa di farina d’avena Dosi: 50 gr di avena in chicchi 16 accademiasalute.org acqua, sale 1 porro 1 cipolla alcune foglie di salvia 1 tuorlo d'uovo pane, olio Esecuzione: procuratevi della farina d'avena o, se vi risultasse difficile trovarla, provvedete a macinare grossolanamente i chicchi. Tostate poi la farina ottenuta e allungatela quindi con acqua intiepidita (ne basterà un litro circa), rimestando per benino, in modo da evitare la formazione di grumi. Passate quindi a occuparvi delle verdure: pulite e tagliate il porro a sottili rondelle e affettate finemente la cipolla, versandole poi nella pentola nella quale sta pazientemente riposando la farina. Unitevi anche la salvia e cuocete poi a fuoco lento per quindici minuti circa. A cottura ultimata, insaporite con il sale e addensate con il tuorlo d'uovo. Preparate quindi dei crostini tagliando a dadini delle fette di pane integrale (meglio se raffermo), che salterete in olio caldo per qualche minuto e disporrete poi nei piatti nei quali verserete la zuppa fumante. 7 Porridge Dosi: 160 gr (circa) di fiocchi d'avena acqua, sale 200 gr di prugne secche (una ventina circa) 100 gr di panna liquida Esecuzione: versate l'acqua in una pentola (ne basterà circa un litro), portatela a bollore e versatevi poi i fiocchi, mescolando. Cuocete per circa 20 minuti a fuoco molto basso, sino a che si formi una pappa piuttosto densa. Aggiungete quindi le prugne precedentemente lasciate in ammollo in acqua a rinvenire e, se lo preferite, snocciolate; salate leggermente e versate infine il tutto in una zuppiera, nella quale aggiungerete, mescolando, anche la panna fredda. Ponete in frigo e servite freddo come energetica colazione. 17 accademiasalute.org 8 Budino di fiocchi di avena Dosi: 100 g di fiocchi di avena acqua, sale 3 mele 2 cucchiai di uva passa 1 cucchiaio di miele un pizzico di cannella olio Esecuzione: cuocete i fiocchi a fuoco lento in un litro di acqua e quindi, fuori dal fuoco, mescolatevi il miele, le mele sbucciate e affettate, l’uvetta precedentemente lasciata in ammollo in acqua tiepida e la cannella. Versate poi il tutto in una teglia precedentemente unta d’olio di oliva e cuocete in forno a 180°C per mezz’ora circa. 9 Minestra di fiocchi di avena Ingredienti: 2 carote 1 porro 1 tazza di fiocchi d'avena 5 tazze di brodo vegetale sale o salsa di soia (shoyu) prezzemolo 1 C olio di mais Esecuzione: tagliate il porro in 2 nel senso della lunghezza. Lavatelo accuratamente sotto l'acqua corrente per levare la terra che si raccoglie tra le foglie. Tagliatelo a fettine di sbieco, usando anche la parte verde. Spazzolate le carote e tagliatele a fettine sottili, anch'esse di sbieco. Scaldate una pentola, ungetela con il cucchiaio d'olio di mais e fate rinvenire il porro, a fuoco moderato mescolando ogni tanto per non farlo bruciare. Aggiungete le carote, i fiocchi d'avena e sempre mescolando leggermente fateli impregnare. Versate l'acqua o il brodo vegetale, salate se usate il sale marino e fate bollire. Abbassate la fiamma, coprite e lasciate cuocere per circa 20 m. Se usate la salsa di soja, aggiungetene un cucchiaio un paio di 18 accademiasalute.org minuti prima della fine della cottura. Servite caldo con del prezzemolo tritato. Variante: a cottura ultimata, lasciate raffreddare quel minimo che permette di frullare tutta la minestra. Avrete così un “velouté” cremoso che potrete servire con dei crostini di pane (tagliate a quadretti un po' alti delle fette di pane integrale anche raffermo e fateli abbrustolire su una teglia al forno, mescolandoli ogni tanto in modo che si tostino da tutte le parti). 10 Crema di fiocchi di avena con germogli di miglio Dosi: 5 g di germogli di miglio 2 cucchiai di fiocchi di avena mignon 2 noci tritate 2 cucchiai di uva passa 1 bicchiere di latte intero mezza mela mezzo bicchiere di yogurt Esecuzione: questa crema rappresenta una sana ed equilibrata colazione anche per i bambini. Ammorbidite i fiocchi di avena e l’uva passa nel latte per qualche tempo; aggiungete i germogli e le noci, la mela tagliata a dadi o grattugiata e lo yogurt. Mescolate e servite. 11 Minestra di fiocchi di avena E’ una preparazione semplicissima e molto veloce. In un tegamino mettete 4 o 5 cucchiai di fiocchi di avena mignon e ricoprite con abbondante acqua; portate ad ebollizione e aggiungete 4 o 5 pizzichi di sale integrale marino e 2 o 3 cucchiai di olio extravergine di oliva. Togliete dal fuoco e servite. Il preparato deve essere consistente come un risotto. 19 accademiasalute.org IL FARRO (Triticum dicoccum) Il suo valore nutrizionale è simile a quello del grano tenero: contiene proteine, grassi insaturi, vitamine (A, C, gruppo B) e acido fitico, sali minerali (calcio, cobalto, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, selenio, sodio), fibre. Come il mais è povero di amminoacidi essenziali, ma questa carenza viene facilmente compensata dall'accostamento con condimenti proteici (legumi). Vista la sua composizione, presenta proprietà antianemica, lassativa, ricostituente, rinfrescante. Si caratterizza per una marcata azione antiossidante (selenio e acido fitico ostacolano la formazione dei radicali liberi) ed è quindi un alimento particolarmente adatto a persone sottoposte a stress intellettuali, in menopausa e anziane. La ricchezza di fibre lo rende utile nelle diete dimagranti (trasmette velocemente un senso di sazietà e facilita la motilità intestinale). La ricchezza di carboidrati, ferro e calcio lo fa consigliare agli sportivi, ai convalescenti, agli anemici e a chi soffre di osteoporosi. Pur contenendo glutine, è a volte tollerato da chi invece deve evitare il consumo di frumento. Per potenziare le sue virtù si consiglia di consumarlo germogliato. 12 Farro lessato (ricetta-base) La cottura del farro in chicchi, non comporta procedimenti diversi da quelli suggeriti dagli altri cereali. Si consiglia di lavare accuratamente i chicchi in acqua fredda, prima del loro utilizzo; il tipo di lavaggio migliore è lasciarlo in ammollo, completamente ricoperto d’acqua in modo che tutte le impurità salgano in superficie; poi rinnovare più volte l’acqua. Dopo di che si consiglia di metterlo sul fuoco in una pentola d’acqua e portarla ad ebollizione. Abbassare la fiamma, schiumare dalle eventuali impurità rimaste, salare e coprire la pentola con un coperchio. Una volta ultimata la cottura, si consiglia scolarlo, ma attendere un po’ prima di mescolarlo al condimento, per dar modo all’eventuale acqua d’eccesso, di essere assorbita completamente ed al cereale di gonfiarsi del tutto. 13 Zuppa di cime di rapa e farro Dosi per 3 persone: 300 g di cime di rapa 120 g di farro 20 accademiasalute.org 2 spicchi d’aglio 2 pomodorini ciliegia 1 bicchiere di brodo vegetale (l’acqua di cottura delle cime di rapa) olio e sale Esecuzione: lavate le verdure accuratamente e fatele lessare in poca acqua salata. Scolatele (lasciando però l’acqua di cottura da parte) e fatele saltare leggermente nell’olio con 2 o 3 spicchi d’aglio aggiustandole di sale. Nel frattempo lavate sotto l’acqua il farro e fatelo scottare in acqua salata per 15 minuti circa. Scolatelo ed aggiungetelo alle cime di rapa facendolo insaporire a fuoco vivace per qualche minuto. Aggiungete i pomodorini tagliati a pezzetti. Quando gli ingredienti si saranno bene amalgamati, versate il brodo vegetale, abbassate la fiamma al minimo e portate lentamente a cottura a tegame coperto. 14 Minestra di peperoni e farro Dosi per 2 persone: 1 peperone rosso 1 peperone giallo 2 spicchi d’aglio 120 g di farro olio e sale 1 cucchiaio di prezzemolo tritato Esecuzione: avvolgete ciascun peperone nella carta argentata e metteteli a forno caldo per 35-40 minuti circa. Quando toccandoli sentite che si stanno ammorbidendo, toglieteli dal forno e fateli raffreddare. Toglieteli dalla carta, spellateli, puliteli dai semi e tagliateli a listarelle sottili. Metteteli in un tegame insieme all’olio, il sale, due spicchi d’aglio e, a fuoco lento, portateli a cottura, coperti. Intanto lavate il farro sotto l’acqua corrente e scottatelo per pochi minuti in acqua bollente salata. Scolatelo e versatelo direttamente nella delicata peperonata che nel frattempo avrete fatto leggermente ritirare. I peperoni rilasciano abbastanza acqua di cottura per conto loro, ma nel caso contrario, dopo aver fatto ben insaporire il farro con i peperoni, aggiungete ½ bicchiere di brodo vegetale. Portate a fine cottura il farro, a fiamma bassa ed a tegame coperto. Spolverare di prezzemolo tritato prima di portare in tavola. 21 accademiasalute.org Metodi di cottura 1) Tostatura Un metodo veloce di cottura, consiste nel tostarlo in pochissimo olio in una teglia, rigirandolo in continuazione con un cucchiaio di legno e poi versarlo in una zuppiera di acqua bollente salata ( nella proporzione di 2 tazze d’acqua e 1 di semola) ed aromatizzata. Coprire il recipiente per un ¼ d’ora per lasciare al couscous di gonfiarsi. E’ pronto per l’utilizzo. 2) Cottura in acqua bollente Un altro metodo consiste nel far saltare la semola in padella con un filo d’olio ( come per la tostatura) e poi farla cuocere in acqua bollente; raggiunta l’ebollizione, salare, coprire e far cuocere a fuoco bassissimo per non più di 5 minuti. Lasciar riposare in quell’acqua altre 5 minuti e poi servirlo. 3) Cottura a vapore Questo terzo metodo prevede la cottura a vapore così tanto utilizzata nei paesi arabi ed africani. Lavata bene la semola si versa dentro un colino a retina od in un apposito recipiente bucherellato che verrà appoggiato sopra ad una pentola con dentro acqua in ebollizione. E’ importante che il colino od il recipiente bucherellato combaci perfettamente con l’imboccatura della pentola e che la pentola sia abbastanza alta per fare in modo che l’acqua non sfiori (durante l’ebollizione) per alcun motivo la semola. Dopo dieci minuti, togliere la semola dal fuoco, versarla in una zuppiera o scodella e salarla; poi rimetterla nel colino e di nuovo ricuocere al vapore per altre 10-15 minuti. 15 Zuppa di cavolo e farro Dosi per 2 persone: 1 cipolla 1 grosso spicchio di cavolo cappuccio 5-6 foglie di lattuga 1 rametto di rosmarino 4 pomodorini ciliegia brodo vegetale (od acqua) 80 g di farro olio e sale Esecuzione: 22 accademiasalute.org lavate ed affettate finemente la cipolla, facendola imbiondire con olio ed il rosmarino. Lavate e affettate grossolanamente il cavolo, le foglie di lattuga ed unitele alla cipolla. Salate e lasciate che le verdure si ammorbidiscano unendo anche i pomodorini spezzettati. Fate andare le verdure prima a fuoco vivace, ma poi copritele ed a fiamma bassa, lentamente, fatele appassire del tutto. Intanto lavate il farro sotto l’acqua corrente e, dopo averlo scolato fatelo insaporire nelle verdure già quasi cotte. 16 Zuppa di alghe, fagioli e scarola Dosi: 1 grossa tazza di fagioli cannellini, 1 pezzo di alga kombu (di circa 5-6 cm), 1 tazza di farro, 1 cipolla, ½ kg di scarola, 2 pomodori, 1 rametto di rosmarino, 1 foglia di alloro, olio e sale. Esecuzione: lavate e mettete i fagioli e l’alga kombu in bagno, in 6 tazze d’acqua, per tutta la notte. Cuoceteli insieme all’alga nella stessa acqua, unendo il rosmarino e l’alloro. La cottura deve avvenire molto lentamente, a pentola coperta, per 1 o 2 ore circa. La salatura avverrà solo a fine cottura in modo che la buccia del fagiolo non indurisca. Togliete la foglia di lauro e passate metà dei fagioli e la kombu al passaverdura (o frullateli con il mixer). Aggiungete a questa crema ottenuta, gli altri fagioli interi e tenete da parte. Intanto lavate bene l’insalata scarola e buttatela per pochi secondi in acqua bollente leggermente salata, poi scolatela. Preparate un trito di cipolla e fatela appassire nell’olio; aggiungete la polpa dei pomodori sminuzzata e fate cuocere per 15 minuti circa. Poi aggiungete anche la scarola tritata e lasciate sul fuoco per qualche minuto ancora. Quando le verdure si saranno ben amalgamate ed insaporite, versate il tutto nella pentola dei fagioli e riportate per qualche minuto a cottura. Lavate bene il farro, sbollentatelo in acqua leggermente salata e, ben scolato, versatelo nella pentola. Lasciate cuocere il tutto per qualche minuto, mescolando 23 accademiasalute.org continuamente, poi spengete la fiamma e lasciate ad insaporire per 15-20 minuti prima di servire. 17 Farro ai peperoni Dosi: 150 g di farro acqua, sale 3 peperoni 1 cipolla 2 pomodori 1 foglia di alloro 1 spicchio d’aglio 80 g di uvetta peperoncino olio Esecuzione: lavate, lasciate in ammollo e cuocete il farro come indicato nella ricetta base. Nel frattempo pulite i peperoni privandoli dei semi e del torsolo, levate la buccia ai pomodori, mettete in ammollo l'uvetta in poca acqua tiepida. Affettate poi sottilmente la cipolla e mettetela in un tegame con dell'olio facendola saltare a fuoco piuttosto vivace; aggiungete anche i peperoni affettati e quindi tagliate anche i pomodori e uniteli alle altre verdure dopo che li avrete fatti precedere dall'aglio schiacciato, dal peperoncino e dall'alloro. Dopo qualche minuto di fuoco allegro, abbassate la fiamma, coprite e stufate a fuoco molto lento per venti minuti circa, Unite l'uvetta poco prima di togliere dal fuoco e mescolate al cereale cotto che, nel frattempo, avrà avuto il tempo di riposare a fuoco spento. Rimettete qualche istante ancora sul fuoco, rigirate delicatamente e infine servite senza ulteriore indugio. 18 Farro in vellutata di asparagi Dosi: 2 cipolle rosse medie 2 patate due mazzetti di asparagi (anche surgelati) 100 ml di latte 24 accademiasalute.org 5 o 6 pomodorini ciliegia olio ev. sale pepe Esecuzione: in un tegame mettere l’olio ev e fare imbiondire la cipolla tritata; terminata tale operazione aggiungere il latte e farlo ritirare. Aggiungere poi le patate e gli asparagi tagliati a tocchetti piccoli, i pomodorini, e con acqua eventualmente insaporita con poco dado vegetale, fate cuocere per circa 45 minuti. A cottura ultimata passate il tutto al frullatore. Aggiungete quindi il farro tenuto a bagno preventivamente per un’ora e continuate la cottura per ulteriori 30 minuti. Il piatto è pronto quando ha raggiunto una consistenza adeguata. Alternative: con lo stesso metodo si può preparare una vellutata di cicoria, di cavolo verza, di funghi prataioli o champignon, di carciofi, di patate e carote, e di spinaci e bietole. Il farro può essere sostituito anche con il riso. IL FRUMENTO Pianta della famiglia delle Graminacee, il suo frutto a cariosside (o grano) può essere più o meno ricco d’amido e di glutine a seconda delle varie specie, razze e varietà. E’ dai grani con cariossidi a “frattura farinosa” e più ricca d’amido (frumento tenero: Triticum vulgare) che si ottiene la farina impiegata per la panificazione; mentre è dai grani con cariossidi a “frattura vitrea” e più ricca di glutine (frumento duro: Triticum durum) che si ottengono le farine usate poi nella fabbricazione di paste alimentari. Il frumento o grano è il cibo per eccellenza e non solo di tutta l’Europa, ma anche di tutta l’area mediterranea. Le due varietà principali (il frumento duro e quello tenero) difficilmente sono utilizzate in chicco, anche se quello tenero, previo un ammollo di almeno 12 ore, può essere cucinato come riso. La maggior parte del frumento è consumato sotto forma di pane o pasta ed oggi, non sempre propriamente, come biscotti, grissini, e dolci lievitati di tipo industriale. 25 accademiasalute.org Il consumo giornaliero di frumento è così diffuso che non sono pienamente apprezzati gli effetti benefici di questo cereale: è infatti rimineralizzante, antianemico, antiarteriosclerotico, utile nelle magrezze, nelle stitichezze, nelle coliti, indispensabile per la crescita regolare ed equilibrata dei bambini... Curiosità: * per gli Ebrei costituiva, con il vino e l’olio, l’offerta rituale; il termine “frumento” è designato da un termine ebraico che significa allo stesso tempo purezza e la cui radice è associata alle nozioni di alleanza, benedizione, scelta, elezione, tutte parole che richiamano il rapporto tra il popolo e Dio. * i Cinesi domandavano a Hou-tzi, il Principe delle Messi, il frumento e l’orzo. * nelle Upanishad si trova scritto che il grano è il prodotto dell’acqua, come l’acqua è il prodotto del fuoco. * il grano come cibo fondamentale significa anche cibo dell’immortalità. * nei Misteri di Eleusi la spiga è anche simbolo di risurrezione; il grano che muore e rinasce rappresenta la nuova nascita allo stato primordiale. In Cucina: E’ un peccato non mangiare grano che sotto forma di pane. Vi sono numerosi piatti che possono essere preparati con del grano triturato al posto del riso decorticato; sono piatti di facile preparazione ed altrettanto gustosi e digeribili. Basta macinare il grano in un vecchio macinino da caffè, per ottenere la scissione del chicco in due o tre pezzetti. Il grano così triturato, è ben “aperto” ma ancora non è diventato farina. Al momento della cottura, esso mantiene tutta la sua consistenza, le vitamine rimangono intatte e la crusca ed il germe restano interi. E’ di sapore dolce-acido; in alcuni testi è considerato amaro. E’ un alimento adatto a tutti. Il frumento tonifica la milza-pancreas e facilita la digestione. Mitologia Il grano è simbolo del dono della “vita”, un dono che poteva essere fatto solo dagli Dei. Durante una cerimonia dei misteri Eleusini, un momento di alta drammaturgia mistica era quando veniva presentato un chicco di grano e, quasi fosse stato un’ostia nell’ostensorio, veniva contemplato nel 26 accademiasalute.org silenzio più assoluto. Questa scena si chiamava epoptia o contemplazione: in quel momento veniva commemorata l’unione tra Demetra e Zeus. Attraverso la contemplazione del chicco di grano si onorava Demetra, la dea della fecondità ed “iniziatrice ai misteri della vita”. Questa ritualità evocava anche il ciclo perenne delle stagioni, il ritorno alle messi e l’alternanza della morte e della resurrezione. Presso i Greci ed i Romani i sacerdoti spargevano grano e farina sulle vittime prima d’immolarle, con l’intento di porre su di esse il semi d’immortalità o la promessa di resurrezione. Demetra, dea materna della Terra, divinità della terra coltivata, è essenzialmente la dea del grano. Le sue leggende si sono sviluppate in tutte le regioni del mondo ellenico in cui cresce il frumento. I suoi luoghi d’elezione sono le pianure di Eleusi e la Sicilia, ma la si incontra anche a Creta, in Tracia e nel Peloponneso. In Demetra si venerava quindi la Dea dell’agricoltura ed in particolare del grano; spesso in statue e basso rilievi, era rappresentata con la falciola in mano ed un mazzo di spighe e papaveri nell’altra. I miti di cui era intrecciata la sua leggenda avevano tutti relazione con la fertilità della terra e col lavoro che spreme da essa l’alimento della vita. Persefone, figlia di Demetra (o Cerere) che il dio Plutone, aveva rapito per farla sua sposa, durante il suo soggiorno agli Inferi, aveva mangiato, a sua insaputa, un chicco di melagrana e ciò la legava definitivamente ad Ade e al suo regno. Fu necessario venire ad un compromesso: Persefone avrebbe diviso l’anno tra gli Inferi e sua madre, in Cielo. Così ogni primavera Persefone fugge dal soggiorno sotterraneo e sale al Cielo, insieme ai primi germogli che spuntano dai solchi, per rifugiarsi di nuovo fra le ombre al momento della semina. Essa rappresenterebbe la parabola “ se il grano non muore non cresceranno le messi”. A Roma fu identificata con Proserpina, ma fu chiamata anche Core, la ragazza. Core svolgeva un ruolo importante nelle religioni misteriche e soprattutto nei riti iniziatici di Eleusi nei quali potrebbe rappresentare il “candidato all’iniziazione” che passa attraverso la morte per rinascere, ed attraverso gli Inferi per accedere al Cielo. In altri scritti si trovano interessanti informazioni sulla lettera ebraica Jod e sul chicco di grano. “Alla base di tutte le lettere ebraiche troviamo la lettera Jod. Questa lettera entra materialmente nella formazione di tutte le altre 27 accademiasalute.org essendo il loro punto iniziale o, in altre parole, il loro principio. Graficamente la lettera Jod viene rappresentata con un punto o più precisamente con una virgoletta. Molto ingrandito lo Jod consiste in un centro formato da due elementi, o da due spirali congiunte. L’idea che ispirò la formazione di questo segno venne suggerita dal grano al momento del suo germoglio. Così il carattere che stiamo esaminando si compone simultaneamente dal suo germoglio e dalla sua radice. I Cinesi resero la stessa idea mediante il segno Yn-Yang in cui in un circolo sono combinati due elementi strettamente uniti tra loro. Questo segno presenta il prototipo della divisione primitiva della cellula materiale e costituisce inoltre una precisa manifestazione - causata da una formazione ad essa anteriore- che a sua volta porta in sé il germe necessario per formare una novella esistenza. Perciò il grano si presenta come un simbolo veramente appropriato per esprimere l’idea in precedenza menzionata visto che da una parte ( le sue radici) mantiene la vita presente e con la crescita forma una nuova pianta che produrrà, a suo tempo, lo stesso genere di grano. Ecco perché il grano divenne naturalmente il simbolo dell’eternità o più esattamente della perenne continuità della vita sempre risorgente dalla morte”. Demetra era nata da Saturno e da Cibele, Dea della terra. La dea benefica percorse le incolte lande ed insegnò agli uomini a coltivare le messi. Non contenta di rivelarsi agli umili abitatori dei campi per spiegare loro i riti dell’arte agraria, Demetra educò l’eroe Trittolemo, e confidatigli i segreti dell’aratura e della semina, lo spedì per il mondo, sopra un carro alato, tirato da dragoni, per “andare ad insegnare a tutta la terra l’arte di seminare i grani”. Tutto questo affinché diffondesse l’amore per le fatiche del campo ma anche la gioia per ricchezze che, quali compensi di una buona coltivazione, sarebbero arrivate. Quest’eroe-dio fondò Eleusi, ed istituì le solenni feste di Demetra, che si chiamavano Elusine e che nascondevano solenni ed inviolabili misteri. Un’altra tradizione invece attribuiva la fondazione dei misteri sacri di Eleusi a Demetra stessa, che ne aveva fatta la rivelazione agli Eleusini per ricompensarli della pietà con cui l’avevano ascoltata quando errava sotto le vesti di umile vecchia, alla ricerca di Core (o Proserpina). Trittolemo presiede alla semina delle biade ed è incaricato ad istruire i popoli su quanto concerne l’Agricoltura. Di questa si riscontrano 28 accademiasalute.org numerose allegorie proprio nelle opere che trattano dell’Arte Ermetica. Si parla frequentemente del grano, della cernita che è necessario farne, della terra dove deve venir seminato e del metodo da tenere per farlo nascere e crescere. Trittolemo fu l’Istitutore delle Tesmoforie, feste in onore a Cerere, in riconoscenza dell’insegnamento impartitogli sulla maniera del seminare e raccogliere le biade ed i frutti. 19 Cottura del frumento (ricetta-base) Per la cottura del grano tenero non si richiede un periodo di ammollo dei chicchi, mentre per quella del grano duro si preferisce un periodo d’ammollo di 6 o più ore. Si procede come per gli altri cereali in chicchi: prima di tutto una buona lavatura in acqua fredda per eliminare tutti i residui (che si solito vi sono mescolati) e la polvere. Per un buona lavatura dei chicchi ci vuole un recipiente capiente con abbondante acqua nel quale immergere il grano, rimuoverlo con una certa frequenza, poi gettare via i residui che vengono a galla, sostituendo l’acqua almeno per 2 o 3 volte; infine far scolare il frumento in uno scolapasta. La dose d’ acqua per la sua cottura è di 1 parte di cereale con ¾ d’acqua. Quindi mettere, secondo le dosi appena date, il grano in acqua fredda, portare l’acqua al punto di ebollizione (a fiamma abbastanza alta), poi abbassarla e salarla, coprirla e continuare la cottura a fuoco molto moderato per il tempo necessario (50-60 minuti). 20 Cottura della pasta La cottura della pasta non richiede delle operazioni straordinarie. Tutti sanno che va cotta in abbondante acqua salata e scolata al dente (il tempo ci cottura varierà a seconda del tipo di pasta che verrà scelto). Importante è invece ricordare che l’acqua di cottura della pasta, essendo così ricca di sali minerali, non è assolutamente da buttare. Dovrebbe essere conservata (per breve tempo s’intende) per la preparazione di zuppe varie o con l’aggiunta di fiocchi d’avena. 29 accademiasalute.org 21 I fiocchi di grano I fiocchi di grano che si trovano in commercio, non hanno bisogno di tante preparazioni. Possono essere consumati crudi o cotti oppure appena ammorbiditi nel liquido per qualche istante. Sono un ottimo piatto da poter consumare la mattina a colazione nel latte tiepido (mai freddo di frigo, ma intiepidito od a temperatura ambiente), oppure uniti ad altri cereali per la preparazione di gustose zuppe calde salate. Modi di utilizzo del grano triturato Focacce Mischiato con del burro o con delle uova, se ne possono fare delle ottime focacce. Non c’è niente di più facile che confezionare focacce di grano triturato saltato in padella insieme a cipolle, scalogno, prezzemolo ed un filo d’olio d’oliva. Calde o fredde, queste focacce, sono perfette ed hanno rappresentato il nutrimento di milioni di esseri umani. Arabi, Turchi, Indù, popolazioni definite “selvagge”, le utilizzano da sempre come base nutrizionale al posto degli alimenti carnei. Ad esempio gli Arabi, nel mezzo del Sahara, sono soliti fare focacce cotte tra due pietre riscaldate. Cotolette vegetariane Con l’impasto delle focacce (unendo anche altri tipi di verdure), è anche facile fare delle cotolette vegetariane. Si spianano come una cotoletta e si saltano con un filo d’olio d’oliva, innaffiandole di salsa di pomodoro fresco. Crèpes Le crèpes di farina sono eccellenti ed in più raccomandabili: si possono usare varie qualità di farina (grano, grano saraceno ecc..) mescolandole con acqua, uova e latte. Insalate miste Tutti i piatti fatti con il riso, possono essere fatti con il grano triturato cotto. Si possono confezionare così gustose insalate fredde, oppure (insaporendolo bene) farcirne dei pomodori ben maturi. Un buon contorno Si può anche servirlo in tavola, cotto e ben asciutto, mettendolo a disposizione di tutti i convitati, dentro una ciotola, affinché ciascuno ne prenda la quantità di 1 cucchiaio per mescolarlo a qualsiasi piatto di verdure o legumi cotti. 30 accademiasalute.org Per dolci Nell’arte dolciaria, il grano triturato, non solo può dare piatti rimarchevoli cuocendolo in acqua o latte ed aggiungendovi della buona crema, ma permette anche la preparazione di dolci deliziosi, profumati al caramello, al cioccolato od al caffè. 22 Pappe per il bebè Non c’è niente di più raccomandabile dei piatti di grano triturato per i bebé, dal momento in cui la loro nutrizione passa dalle pappe ai primi piatti. I bambini in bassa età lo preferiscono triturato o setacciato, al posto di qualsiasi altra polvere alimentare venduta nelle farmacie sotto il nome di “farine della prima infanzia”. Una buona abitudine per le giovani mamme sarebbe fare delle gustose pappe, prendendo i chicchi migliori e macinandoli a casa propria. Questa è la maniera giusta per preparare dei farinacei superiori, senza contare che la crusca ottenuta, diventerebbe un naturale disinfiammante per l’intestino del bambino, favorendone i movimenti peristaltici. Ad esempio si può confezionare una buona pappa energetica di farina fresca (i cui chicchi non abbiano più di due mesi) unita a latte e zucchero. 23 Pasta e ceci Mettete a bagno i ceci per almeno una notte con un po’ di sale. Il giorno dopo ponete a cuocere i ceci in una pentola con giusta acqua. Quando i ceci saranno ben cotti, passateli al passatutto bagnandoli con la loro acqua di cottura, e lasciandone da parte una piccola quantità per aggiungerli interi alla minestra. Fate soffriggere in un tegamino, dolcemente, degli spicchi di aglio e del ramerino. Mettete al fuoco il passato di ceci e quando bolle buttateci la pasta. Quando ha appena cominciato a cuocere gettatevi l’olio bollente del tegamino dopo aver tolto il ramerino e l’aglio. Prima di servire aggiungete i ceci interi. E’ buona calda, tiepida e riscaldata il giorno dopo. 24 Cuscus Prima di terminare citiamo ancora una buona maniera di mangiare il grano sotto forma di semola di grano. Questa preparazione rappresenta la base della nutrizione dei musulmani e prende il nome di “cuscus”. Il chicco 31 accademiasalute.org si presenta triturato in una piccola forma rotondeggiante. Questo alimento permette di confezionare numerosi piatti unici, passati di verdure e dolci. E’ importante rimarcare che quello che diciamo sul grano può essere valido anche per tutti gli altri cereali: grano saraceno, orzo, avena, mais ecc. usando lo stesso sistema di “triturazione”, si possono fare altrettante farine con le quali preparare gustosi e rinfrescanti piatti. E’ utile però ricordare che appena il chicco è aperto all’aria, la sua scorza naturale non lo protegge più, ecco che allora sarà necessario consumare queste farine al più presto. Il couscous è un prodotto che proviene della lavorazione del frumento. Il couscous è una semola di grano duro che viene lavorata al vapore fino a formare dei granellini che sono poi seccati; la loro consistenza è più corposa della comune semola di grano o semolino. In commercio se ne trova un tipo “precotto”che ha un tempo di cottura rapido e di facile utilizzo. 25 Cuscus estivo Dosi: 3-4 persone: 300 g di couscous, acqua, 4 pomodori, semi di cumino, prezzemolo, menta, olio e sale Esecuzione: tostate la semola, poi versatela in una zuppiera come già indicato (vedi 1° metodo di cottura). Aggiungetevi i semi di cumino, 3 cucchiai l’olio, coprite e lasciate gonfiare al caldo per 20’ circa. Mettete il couscous nel vassoio da portata accomodandovi attorno i pomodori asciugati ed affettati; cospargete di prezzemolo e menta sminuzzati e servite in tavola. 26 Cuscus al rosmarino Dosi per 3-4 persone: 300 g di couscous, acqua , tamari, rosmarino, olio e sale Esecuzione: tostate in couscous in poco olio con il rosmarino adottando sempre il 1° metodo di cottura sopra indicato. Far bollire a parte dell’acqua salata e versarvi dentro qualche cucchiaio di tamari. Versate l’acqua con il tamari sul couscous tostato, che avrete messo in un’insalatiera. Lasciate riposare coperto per circa 15’. Poi scoperchiare, aggiungere dell’olio d’oliva e 32 accademiasalute.org rimestare con una forchetta per sgranare bene la semola e renderla più soffice. 27 Cuscus alle verdure Dosi: 300 g di couscous acqua 2 cipolle 3 carote 2 spicchi d’aglio 1 rametto di rosmarino olio e sale Esecuzione: lavate, tagliate ed affettare finemente le cipolle, fatele leggermente imbiondire in una padella con olio d’oliva. Aggiungetevi le verdure pulite e tagliate in sottili rondelle, fate insaporire ed aggiungete l’aglio schiacciato ed il rosmarino; salate, coprite e lasciate cuocere a fuoco moderato per 15-20’ circa. Preparate il couscous con uno dei tre metodi sopra indicati ed unitelo alle verdure. Amalgamate il tutto e servite caldo. 28 Pappa dolce di frumento Dosi: 50 g di grano (intero) acqua o latte zucchero di canna aroma di cannella Esecuzione: si fa bollire il grano per parecchie ore fino ad ottenere un composto denso, una vera e propria pappa. Poi si fa raffreddare e si spolvera di zucchero di canna (e, a piacere, aroma di cannella). Questa pappa è molto conosciuta ed apprezzata in Grecia, tanto da venirne raccomandato l’impiego sistematico per curare affezioni gastriche, ipercloridiche, dispepsie, ulcera dello stomaco e del duodeno, costipazione, entero-colite e tutte le malattie del fegato e dei reni. 33 accademiasalute.org 29 Grano triturato alla salsa di pomodoro Ingredienti: 50-60 g di grano triturato 1 spicchio d’aglio 1 cipolla timo salsa di pomodoro olio e sale Esecuzione: cuocere del grano triturato, in una casseruola con un po’ d’acqua salata, aggiungendo 1 spicchio d’aglio, 1 cipolla e del timo. Scolarlo e innaffiarlo di salsa di pomodoro fresco ed un filo d’olio d’oliva. Questa sembra una semplice ricetta, ma dal punto di vista calorico e vitaminico, è una delle più raccomandabili. 30 Bulgur alle verdure Dosi: 200 g di bulgur 4 carote 1 cipolla 1 zucchina 3-4 foglie di basilico 1 mazzetto di prezzemolo 2 cucchiai di shoyu olio e sale Esecuzione: cuocere il bulgur. Pulite le verdure che affetterete sottilmente nel senso della lunghezza per poi farle saltare in poco olio a fiamma vivace, e stufarle quindi a fuoco lento e tegame coperto per un quarto d’ora circa. Mescolate poi il cereale alle verdure aggiungendo, fuori dal fuoco, il prezzemolo finemente tritato, foglie di basilico grossolanamente triturate, lo shoyu e dell’olio. Servite. Nota: il bulgur, piatto tradizionale del Medio Oriente, è preparato con grano pregerminato, seccato e grossolanamente tritato. Generalmente viene acquistato pronto per l’uso e si cucina come il cuscus, anche senza 34 accademiasalute.org tostatura, ed è pronto in 2 minuti circa. Si può preparare anche con una cottura a vapore, con l’accortezza di allungare i tempi di cottura consigliati per il cuscus. 31 Insalata di bulgur Dosi: 200 g di bulgur 2 carote 1 gambo di sedano 5 ravanelli rossi il succo di 1 limone 1 mazzetto di prezzemolo 2 cucchiai di shoyu olio e sale Esecuzione: cuocete il bulgur. Pulite e affettate sottilmente le verdure compreso il prezzemolo. Preparate anche una salsina mescolando olio, shoyu, succo di limone e sale. Mescolate quindi le verdure e la salsina al bulgur, che nel frattempo si sarà adeguatamente gonfiato. Servite. 32 Bulgur ai pomodori e menta Dosi: 300 g di bulghur 1 ciuffo di prezzemolo 1 pugno di foglie di menta ½ cipolla 2 pomodori il succo di 1 limone e ½ , olio, sale e pepe Esecuzione: preparate il bulgur con uno dei i metodi sopra indicati per il couscous. Tritate finemente il prezzemolo, la menta e la cipolla, quindi unite i pomodori maturi a pezzetti. Versate il bulgurr in un’insalatiera ed unitevi le verdure. Condite con succo di limone, olio, sale e pepe e portate subito in tavola. 35 accademiasalute.org Le farine La farina è il prodotto della macinazione o molitura del chicco di grano o cariosside. Precisamente il chicco viene privato dell'embrione o germe e della crusca che costituisce gli involucri esterni, rimane quindi la mandorla farinosa o endosperma che contiene amido (carboidrato o zucchero complesso) e due proteine, la gliadina e la glutenina, che insieme formano il glutine. La farina viene usualmente classificata attraverso il suo contenuto in ceneri, ovvero di minerali, che residuano dalla combustione del prodotto. Il contenuto di minerali dipende da molti fattori, quali la varietà del grano, il terreno, il tipo di fertilizzazione e il clima. La maggior parte dei minerali che si ritrovano in un chicco di frumento è localizzato nel germe e nel rivestimento fibroso più esterno, mentre l'endosperma (la parte centrale più preziosa) ne è povero. Di conseguenza, una farina meno “raffinata” contiene una maggior quantità di ceneri. La quantità di ceneri presente in una farina consente una stima del suo tasso di abburattamento, ovvero di separazione della frazione di endosperma. Con il termine tasso di abburattamento o resa di macinazione si definisce quindi la quantità di farina ottenuta da una certa quantità di grano. Le farine più fini e bianche (con minor tasso di abburattamento e minore contenuto in ceneri), che nella classificazione italiana corrispondono al tipo 00 o 0, provengono dalla parte più interna del chicco, sono più ricche di amido, ma povere di proteine rispetto a quelle più grosse (tipo 1 o 2), però favoriscono la riproduzione dei lieviti e lo sviluppo del glutine. A maggiore tasso di abburattamento (farine di tipo 1 e 2) corrispondono farine più ricche in minerali. Nella classificazione tedesca lo stesso concetto è espresso da un numero che esprime la quantità di ceneri (espressa in milligrammi) che residuano dalla combustione di 100 g di farina. In generale, un valore più elevato di questo indice è correlato a un maggiore abburattamento e alla presenza di più fibra nella farina. Così, una farina tipo 1050 indica la presenza di 1050 mg (1.05 g) di ceneri in 100 g di prodotto e corrisponde all'incirca al tipo 2 italiano. Una farina tipo 405 è la stessa cosa di una farina 00. La seguente tabella illustra la relazione fra i due tipi di classificazione (italiana e tedesca) in funzione del grado di abburattamento. 36 accademiasalute.org Classificazione Italiana Tipo 00 Tipo 0 Tipo 1 Tipo 2 Abburattamento Classificazione Tedesca 50% 72% 80% 85% Tipo 405 Tipo 550 Tipo 812 Tipo 1200 Sale e olio Il sale e l'olio sono due elementi indispensabili nella cucina dei cereali. Il primo si usa nella cottura, assieme all'acqua; il secondo si impiega sia per condire il cereale cotto sia per preparare, eventualmente, le verdure che lo accompagneranno. - Il sale comunemente usato è purtroppo un prodotto ricavato dalla raffinazione ed è composto per la quasi totalità da cloruro di sodio. Nella raffinazione è privato di parecchi elementi vitali che, seppur contenuti in percentuale a volte minima, esercitano un'impanante azione biologica: nel prodotto non raffinato ogni componente è presente in proporzioni ottimali, le più adatte per renderlo assimilabile. Nel sale non raffinato sono infatti presenti elementi come: arsenico, boro, bromo, calcio, carbonio, cesio, cloro, fluoro, fosforo, iodio, litio, magnesio, potassio, rame, silicio, sodio, slronzio, zinco, zolfo ecc. Il sale marino integrale è in vendita tra i monopoli di Stato. - Olio extravergine di oliva è denominazione riservata agli oli ottenuti dalla spremitura meccanica delle olive, che non abbiano subìto manipolazioni chimiche, ma siano stati sottoposti semplicemente a lavaggio, sedimentazione, filtrazione, Questo tipo d'olio, particolarmente quello ottenuto con spremitura a freddo, per la sua composizione chimica, in cottura subisce le alterazioni minori e ha un grande valore nutritivo. La convinzione che tale olio sia pesante è del tutto errata e indotta da una cattiva e interessata pubblicità condotta dai produttori di oli di semi quali, ben lungi dall'essere leggeri, sono tra i grassi che in cottura subiscono le maggiori alterazioni chimiche e sono quasi sempre prodotti con procedimenti per lo meno dubbi. L’olio extravergine d'oliva non modifica il tasso di colesterolo nel sangue e non ha perciò incidenza nei confronti dello sviluppo dell'aterosclerosi, 37 accademiasalute.org 33 Piadina romagnola Ingredienti: 500 g di farina 300 g di strutto sale, bicarbonato di sodio Esecuzione: questa è la più classica delle specialità romagnole. E’ un pane azimo (privo del lievito) di vecchissima tradizione, cotto un tempo sul “testo”, l’apposita pietra posta su braci ardenti. Il “testo” viene oggi generalmente sostituito da una normale padella di ferro. Impastate 500 g di farina con 300 g di strutto, sale, un pizzico di bicarbonato di sodio e tanta acqua tiepida quanta ne occorre per ottenere un impasto piuttosto duro. Stendetelo in cerchi dallo spessore di circa mezzo centimetro e del diametro di 15 cm. Cuocete le piadine sul testo o in padella, rigirandole spesso e punzecchiandone la superficie con le punte di una forchetta. Si mangia spaccata a metà, farcita di formaggio squacquerone. Le minestre Essendo fatte con cereali (pH neutro e quindi adatte per tutti) in combinazione con i legumi (leggermente acidi), sono l’alimento di base per ogni dieta equilibrata. 34 Pappa dolce di frumento Dosi: 50 g di grano (intero) acqua o latte zucchero di canna aroma di cannella Esecuzione: si fa bollire il grano per parecchie ore fino ad ottenere un composto denso, una vera e propria pappa. Poi si fa raffreddare e si spolvera di zucchero di canna (e, a piacere, aroma di cannella). Questa pappa è molto conosciuta ed apprezzata in Grecia, tanto da venirne raccomandato l’impiego sistematico per curare affezioni gastriche, ipercloridiche, dispepsie, ulcera 38 accademiasalute.org dello stomaco e del duodeno, costipazione, entero-colite e tutte le malattie del fegato e dei reni. 35 Purea di cereali con germogli Dosi: 10 g di semi di frumento 10 g di semi d’orzo decorticato 80 g di germogli di girasole 10 g di germogli di sedano, 10 g di germogli di frumento 5 cucchiai di brodo vegetale Esecuzione: pulire e lavare i semi di frumento e d’orzo e triturarli con il macinacaffè, in modo da ottenere una farina grossolana. Unire alla farina il brodo vegetale e mescolare finchè non si ottiene una crema. Lasciare riposare 12 ore. Frullare i germogli ed aggiungerli alla crema. Questa purea, preparata senza subire alcun trattamento, costituisce un’eccellente colazione mattutina per la sua ricchezza di enzimi, vitamine, oligoelementi ecc. 36 Purea di patate con grano triturato Ingredienti: purea di patate grano triturato burro, latte, sale Un’altra buona preparazione è unire della purea di patate con del grano triturato (circa il 50%) cotto in acqua e scolato; unirvi una noce di burro ed innaffiarlo di latte. 37 Zuppa di grano triturato con pasta fresca Dosi: 1 cipolla 2 spicchi d’aglio 3 grossi pomodori una noce di burro tagliatelle all’uovo 4 cucchiai di gruviera grattugiato 39 accademiasalute.org olio e sale Esecuzione: nel fondo di una casseruola preparare un leggero soffritto di 1 cipolla, unirvi 2 spicchi d’aglio, 3 grossi pomodori tagliati, una noce di burro, sale e pepe. Quando la salsa sarà pronta, unire 2 cucchiai da minestra (a persona) di grano triturato con sufficiente acqua (o brodo vegetale) per ottenere una zuppa, rimuovendo con un mestolo. Poi farci cuocere, per 10 minuti circa, delle tagliatelle ( o altra pasta), sempre rimestando. Servire caldo: versare la zuppa su di uno strato di gruviera grattugiato, spolverizzare con lo stesso anche sopra, e rimuovere leggermente per far amalgamare i sapori. 38 Zuppa e minestra di verdura Pulite e tagliate grossolanamente ogni sorta di verdura come cavolo, lattuga, bietola, radicchio, patate, carota, sedano, fagiolini verdi, pomodoro maturo e ponete il tutto in una casseruola nella quale avrete preparato un soffritto di cipolla in abbondante olio; salate con sale marino non raffinato, ricco di tutti gli oligoelementi di cui abbiamo bisogno, e lasciate al fuoco sempre coperto per 30 minuti o poco più, mescolando più volte. Aggiungete ora tanta acqua bollente quanto ne basta per bagnare il pane tagliato a fette che avrete posto in una zuppiera. 39 Spaghetti aglio, olio e peperoncino Dosi: 400 g di spaghetti acqua, sale 4 spicchi di aglio olio, prezzemolo e formaggio pecorino (facoltativi) Esecuzione: è un classico piatto della “cucina italiana”, di facile preparazione e sicuro successo, buono per tutte le occasioni. Mentre cuocete la pasta, scaldate l'olio con il peperoncino ridotto a pezzettini e, quando è bollente, aggiungete l'aglio schiacciato, lasciandolo imbiondire e cercando di evitare che annerisca. Il prezzemolo tritato potrà essere eventualmente aggiunto poco prima di togliere la padella dal fuoco. Versate la pasta cotta e scolata in una zuppiera nella quale, dopo avervi versato anche la salsina piccante, potrete aggiungere il pecorino grattugiato. Chi non tollerasse troppo il 40 accademiasalute.org peperoncino, potrà toglierlo dalla salsa prima di versarla sulla pasta e in tal caso è consigliabile non ridurlo a pezzettini troppo piccoli. Si può inoltre versare la pasta scolata nella padella in cui è stata preparata la salsa, lasciandola qualche istante sul fuoco per favorire la legatura dei sapori. GRANO SARACENO (Polygonum fagopyrum) Considerato solitamente un cereale, conosciuto anche come grano nero, il saraceno in realtà non è una graminacea; appartiene infatti alla famiglia delle poligonacee. Si può dire che è un cereale ad honorem, che si è guadagnato il titolo a buon diritto, visto che per gli usi alimentari cui viene destinato e dal punto di vista nutrizionale non ha nulla da invidiare ai cereali veri e propri. Pianta erbacea piuttosto robusta, con minime esigenze colturali, che ne permettono la crescita anche in terreni molto poveri, il grano saraceno ha un ciclo biologico molto breve (primavera-estate) che ne consente la crescita anche in zone pedemontane e montane. Poiché nella sua crescita soffoca facilmente le erbacce e le coltivazioni non possono essere forzate con fertilizzanti (farebbero sviluppare eccessivamente le foglie a scapito del seme), consente una coltivazione priva di interventi con prodotti di sintesi chimica. La pianta è probabilmente originaria dell'Asia e fu forse introdotta in Europa dai Tartari e dai Turchi nel corso delle loro scorribande durante il tardo Medioevo. Oltre a essere coltivato, il grano saraceno cresce tuttora spontaneamente in alcune zone dell'Europa nord orientale (in particolare Polonia e Russia) e per lungo tempo è stato uno dei cereali di base dell'intera Europa orientale, dove veniva usato soprattutto come farina, spesso mescolato a quella di legumi e di castagne. In Italia la coltivazione è diffusa in alcune zone di montagna, particolarmente in Sud Tirolo e in Valtellina, dove trova impiego nella preparazione di polente e in una speciale pastificazione. In Sud Tirolo il grano saraceno viene ancora trebbiato, anche se sempre più raramente, dai 41 accademiasalute.org contadini nei "masi", che lo calpestano con gli zoccoli di legno sino a che la paglia esterna si stacca e lascia il germe intatto all'interno della cariosside. Con la farina ricca di proteine (contiene aminoacidi essenziali come la lisina e il triptofano in genere scarsi nei cereali) e di grassi, si confeziona una polenta dal caratteristico aspetto grigiastro (eventualmente anche mescolata a farina di mais); con la stessa farina aggiunta a farina di grano, si produce un tipo di pasta, i pizzocheri, che conditi con verdure e aromi vari, costituiscono un robusto e nutriente piatto unico invernale. Il grano saraceno è infatti un cereale più adatto al consumo invernale, buon fortificante, rimineralizzante (contiene calcio, ferro, fosforo, magnesio, rame), da consigliare nell’accrescimento e durante l’allattamento (contiene vitamine B, E, P). Protegge e rinforza il sistema dei vasi sanguigni, conservandone l’elasticità e prevenendo le emorragie. Importanti sono anche le sue proprietà depurative (agevola l’eliminazione dei liquidi in eccesso), e rivitalizzanti; non ultimo il chicco contiene rutina, un glicoside che protegge e rinforza i vasi sanguigni. I chicchi di grano saraceno sono più teneri degli altri chicchi di cereali e quindi richiedono una cottura più breve. Curiosità sul grano in generale * Presso gli Egiziani la spiga del grano era anche l’emblema di Osiride, simbolo della sua morte e risurrezione. * Del chicco di grano si parla nei Vangeli: Giovanni parla di un chicco di grano caduto nella terra che per dare i suoi frutti, prima, deve morire. * Presso i Greci ed i Romani i sacerdoti spandevano grano o farina sulla testa delle vittime prima d’immolarle, quasi a voler porre su di esse il seme d’immortalità o la promessa di risurrezione. * Il grano è il simbolo del dono della vita, che può essere soltanto un dono degli dei. In cucina: in cucina la sua utilizzazione è molto simile a quella del grano. Di solito si usa sottoforma di farina ma si possono ottenere piatti altamente energetici anche usandolo in chicchi. Con i chicchi triturati di grano saraceno si possono confezionare crèpes (caratteristico piatto della cucina bretone, in Francia), focacce, oppure usarlo in insalate fredde o zuppe calde unito alle verdure cotte. Il suo utilizzo in chicchi comporta gli stessi metodi di lavaggio e di cottura come già indicati per il frumento. 42 accademiasalute.org 40 Cottura (ricetta base): Dopo la preventiva lavatura dei chicchi in acqua fredda, si tosta in un tegame, rigirandolo continuamente con un cucchiaio di legno. Dopodiché si aggiunge l’acqua ben calda (il doppio circa della dose di grano saraceno) e si fa cuocere coperto per 20 minuti circa. 41 Grano saraceno ai broccoli Dosi: per 2 persone: 150 g di grano saraceno 250 g di broccoli 1 patata 1 spicchio d’aglio 3 pomodorini a ciliegia peperoncino, olio e sale Esecuzione: preparate il grano saraceno come indicato e tenetelo da una parte. Lavate i broccoli e separate le infiorescenze le une dalle altre. In una teglia fate imbiondire l’aglio con l’olio d’oliva, il peperoncino e la patata tagliata a dadini. Aggiungete dopo pochi minuti i pomodorini tagliuzzati finemente ed broccoletti, salate, fate insaporire, aggiungete 1 bicchiere d’acqua e portate lentamente a cottura coperto. Quando i broccoli saranno ben cotti, unitevi il grano saraceno e fatelo ben insaporire per qualche minuto prima di spengere il fuoco e portarlo in tavola. 42 Crepes di grano saraceno Dosi: 1 uovo 3 tazze d’acqua 3 tazze di latte di soia 1 cucchiaino di olio di mais sale farina di grano saraceno (q.b.) Esecuzione: mescolate gli ingredienti con quanta farina di grano saraceno basti per avere un impasto liquido come per le crepes normali. Lasciate riposare 3 ore a temperatura ambiente 43 accademiasalute.org Ungete una padella e quando sarà ben calda versate 1 mestolo dell'impasto (non completamente pieno). Fatelo girare muovendo la padella in modo che copra bene tutto il fondo. Lasciate cuocere a fiamma media finché non si stacchi facilmente. Giratelo e fatelo cuocere dall'altra parte (occorre meno tempo). Mettete la crepe su un piatto nel forno acceso al minimo e con la porta aperta mentre preparate le altre crepes (circa una decina) Potete condirle con - una salsa salata di tofu - uno stufato di funghi - uno stufato di verdure morbide - una salsa di tofu dolce - miele, malto, sciroppo d'acero - zucchero di canna o melassa 43 Sformato di saraceno Dosi: 200 g di grano saraceno acqua, sale 1 cipolla 1 peperone (meglio se rosso) 2 uova pepe, timo 2 spicchi d’aglio 100 g di parmigiano o pecorino olio Esecuzione: lavate, scolate e macinate grossolanamente il grano saraceno. Lasciatelo poi macerare per un paio d'ore in mezzo litro circa di acqua aromatizzata con erbe e brodo vegetale. Affettate finemente la cipolla, pulite e tagliate a striscioline il peperone; fateli quindi saltare per qualche minuto in poco olio in modo da ammorbidirli e dorarli leggermente. Li unirete poi al grano saraceno che, nel frattempo, avrà avuto il tempo di gonfiarsi (fate i vostri conti). Cuocete quindi per poco più di 20 minuti, a fiamma molto bassa, dopo di che aggiungete i tuorli d'uovo e insaporite con sale, pepe, timo. A parte provvedete a montare a neve le chiare d'uovo e incorporatele poi delicatamente all'impasto prima di stenderlo in una teglia da forno 44 accademiasalute.org precedentemente unta d'olio. Cospargete di formaggio parmigiano o pecorino grattugiato e infornate in forno caldo (180-200 0c) per 30-40 minuti, dopo di che sarà definitivamente pronto per essere portato in tavola tra un profumino da leccarsi i baffi. MAIS (Zea mais) Originaria del Messico, questa pianta era per quelle popolazioni il simbolo del Sole, del Mondo e dell’Uomo; si comprendeva bene come il mais dovesse essere alla base di quella civiltà. In modo forse meno poetico, ma altrettanto reale e più drammatico, il mais è stato anche per le nostre popolazioni padane e pedemontane molte volte l’unico alimento. Si è voluto così attribuire a questo cereale (un po’ meno proteico del frumento e dell’avena) la responsabilità di malattie e malnutrizioni che affliggevano queste popolazioni. In realtà era piuttosto la carenza di vitamine assunte con frutta e verdura che provocava questo stato di cose. Questo cereale è in gran parte consumato sotto forma di farina utile per confezionale polente e, in minima parte per ottenere dolci particolari. Ha caratteristiche contrarie all’avena: rallenta la funzionalità tiroidea e quindi il ritmo del metabolismo e del ricambio. Un suo consumo regolare sarà indicato, quindi, alle persone eccitabili, nervose, che soffrono di ipertiroidismo; i flemmatici, invece, ne consumeranno più di rado. Contenendo grassi in misura discreta, la farina integrale di mais va incontro abbastanza rapidamente a processi di ossidazione che ne alterano il gusto. Quindi per ottenere delle ottime polente integrali, è necessario che la farina gialla sia macinata di fresco. 44 Cottura dei chicchi di mais Prima di tutto dovete acquistare mais per alimentazione e non di altre specie, poi passerete alla lavatura dei chicchi ed all’ammollo necessario (1 parte di cereale e 4 parti d’acqua) di circa 48 ore prima di procedere alla cottura. Trascorso questo periodo di tempo, si potrà procedere alla cottura dei chicchi versandoli in una pentola con acqua che li ricopra 45 accademiasalute.org abbondantemente, e facendoli cuocere per quasi due ore, a fiamma molto bassa, lentamente, coperti e con uno “frangifiamma” sotto la pentola. Terminata la cottura, i chicchi diventeranno un buon alimento da poter unire a legumi od a verdure cotte e crude. I chicchi di mais potranno essere utilizzati per confezionare insalate estive od invernali a seconda della verdura di stagione che preferiamo accompagnare. Non dimentichiamo però che il momento migliore per gustare i cereali in genere, è l’inverno: il momento più giusto per alimentarsi con cibi capaci di fornire calore e proteine. 45 La polenta (ricetta base) Dosi: 3 etti di farina 1 litro circa d’acqua sale Esecuzione: portate ad ebollizione l’acqua, salate e versate la farina “a pioggia” rimestando in continuazione perché non si formino grumi. Nel caso la farina fosse di quella macinata fine, usate la frusta (quella che si usa normalmente per le uova) per scioglierla bene nell’acqua. Continuate la cottura per almeno 20 minuti, rigirando in continuazione. Se vedete che l’acqua messa nella pentola non è sufficiente, fate scaldare dell’acqua in un pentolino ed aggiungetela lentamente alla polenta in modo da renderla un po’ più tenera. Quando avrete trovato il punto di cottura e di densità giusto, spengete il fuoco versatela (ancora calda) in un vassoio o tagliere da portata (se è ben soda), nel caso abbiate scelto per una polenta più tenera, versatela in una pirofila dai bordi alti. Questo piatto semplice che da anni, soprattutto nei mesi invernali, ritroviamo sulle nostre tavole, può essere accompagnato da una buona varietà di sughi realizzati con sole verdure o ragù di carne, oppure può diventare un vero e proprio “piatto unico” se accompagnato da spezzatino di manzo e maiale od ossibuchi ecc... 46 Polenta con olio e parmigiano Se la polenta ha cotto bene, se è stata salata giusta l’acqua, basta aggiungervi nel piatto (di portata) un filo di olio d’oliva extravergine ed 46 accademiasalute.org una spolverata di parmigiano per farla diventare un alimento sostanzioso da un punto di vista energetico, ma anche di facile digeribilità. 47 Polenta con burro e parmigiano Invece dell’olio, quando la polenta è ancora ben calda, vi si unisce una noce di burro fresco, una spolverata di parmigiano ed è pronta per essere servita in tavola. 48 Polenta al gorgonzola La polenta si presta bene per essere unita a formaggi morbidi come stracchino e gorgonzola. Mentre la polenta sta finendo di cuocere nella pentola, si mettono dei pezzetti di gorgonzola ( o stracchino)a fondere in una scodella (o terrina) appoggiata su di un contenitore di acqua bollente; il formaggio così fuso, verrà unito ad una bella cucchiaiata di polenta calda. Un filo d’olio ed una leggerissima spolverata di parmigiano, completerà la bontà di questo semplice piatto. 49 Polenta con salsa di cipolle Per la preparazione di questa densa salsa si utilizzano 4 o 5 grosse cipolle* pulite e tagliate finissime secondo le indicazioni date (vedi capitoli precedenti). Si fanno imbiondire leggermente le fettine di cipolle con olio d’oliva, poi si aggiunge 1 foglia di alloro, sale, 4 cucchiaiate di passata di pomodoro fresco (o salsa già pronta) con l’aggiunta di un bicchiere abbondante di brodo. La cottura dovrà essere molto lenta, e soprattutto a tegame coperto; le cipolle si dovranno praticamente disfare. Quando il sugo si presenterà omogeneo, denso e ben saporito, si verserà sulla polenta calda. Volendo si può aggiungere una spolverata di parmigiano. 50 Farinata gialla con fagioli, detta “pacchiarella” Fate cuocere i fagioli, preferibilmente borlotti, e scolateli col romaiolo. Nel brodo di cottura dei fagioli, quando bolle, versate lentamente la farina di granturco e mescolate continuamente. A parte fate soffriggere molti spicchi di aglio lasciandoli interi e facendo attenzione che rimangano appena giallini. Versate il soffritto, dopo aver tolto l’aglio, nella farinata che ha appena cominciato a cuocere, mescolando sempre. Quando la farinata è 47 accademiasalute.org quasi cotta unite i fagioli. Si può servire calda, oppure quando è fredda, tagliata a fette e abbrustolita sulle braci. Una variante può essere quella indicata facendo un soffritto di porri al posto dell’aglio, e versarlo poi sulla polenta che comincia a cuocere. 51 Nidi di polenta Ingredienti: 3 tazze di farina di mais 5 1/2 tazze d'acqua 1 cucchiaino di sale l cipolla di media grandezza a fettine 1/2 carota 1 gambo di sedano 1 cucchiaio di pan grattato 1/2 tazza d'acqua 3 cucchiaini d'olio di mais sale, timo a piacere Esecuzione: fate bollire l'acqua con il sale. Tostate la farina di mais per circa 4 m. Quando l'acqua bolle, versate la farina a pioggia, mescolando sempre. Mettere un disco di amianto sotto la pentola e fate cuocere per circa 30 m. La polenta deve risultare densa. Stendetela sul tavolo su uno spessore di circa 4 cm. Passateci sopra la lama di coltello bagnata per ottenere una superficie ben uniforme. Lasciatela raffreddare. Fate riscaldare l'olio, metteteci la cipolla e quando diventa trasparente aggiungete il sedano tagliato a fettine molto sottili e la carota tagliata a fiammiferi. Mescolate e aggiungete l'acqua. Coprite, cuocete a fiamma bassa per 8 m. Mettete il sale, il timo e il pan grattato e cuocete ancora per 2 m. Con un bicchiere il cui bordo avrete bagnato sotto l'acqua fredda, fate dei dischi nella polenta fredda. Prendete un cucchiaio e levate un cerchio su ogni disco, lasciando un bordo e un fondo di 1 cm. Riempiteli con le verdure cotte, disponeteli in un piatto da forno unto e passateli a forno molto caldo per 5-10 m. 48 accademiasalute.org MIGLIO Esistono diverse qualità di miglio: quello rosso è di sapore dolce, mentre quello giallo è piccante. E’ coltivato in Cina da oltre 5000 anni ed è molto usato nelle minestre e sotto forma di grani, di farina o di fiocchi. Questo cereale tonifica l’energia, e in particolare quella del Riscaldatore Medio, ossia della milzapancreas e dello stomaco. Inoltre ha un’azione diuretica e diaforetica che lo fa ricercare dalle persone che hanno tendenza alla ritenzione idrica. 52 La cottura del miglio (ricetta base) Anche il miglio va accuratamente lavato in acqua fredda prima dell'uso: si dovrà sciacquarlo più volte, sino a che l'acqua risulti priva del tipico intorbidamento dovuto alla presenza di polvere e scorie varie. Conviene procedere nel modo usato per tutti i cereali, rimescolando il miglio in acqua che cambierete alcune volte. Dopo averlo scolato, lo si potrà versare in pentola, dove è consigliabile tostarlo con pochissimo olio rigirandolo per alcuni minuti con un mestolo di legno evitando di farlo attaccare al fondo. La tostatura consentirà di ottenere poi una cottura migliore. Nel frattempo potrete mettere sul fuoco dell'acqua, (circa il doppio del volume del miglio) e, quando sarà calda, la unirete al miglio. Porterete poi a ebollizione, salerete, abbasserete la fiamma e lascerete cuocere a fuoco lento dopo aver coperto la pentola. miglio dovrebbe essere cotto dopo 20 minuti circa di bollore a fiamma molto tranquilla; una certa variazione nel tempo di cottura può dipendere dal tipo di miglio (qualità e produttore) e dalla tostatura (più è ben tostato meglio cuoce). Come al solito, nella cottura non dovrete dimenticare di frapporre una retina metallica tra il fuoco e la pentola, per distribuire uniformemente il calore. Lasciate riposare per un po' il cereale cotto prima di servirlo accompagnato a verdure o legumi preparati - quasi sempre - a parte. L’impiego del miglio nelle minestre consentirà una cottura semplificata, che vedremo nelle specifiche ricette. 53 Miglio e verdure Dosi: 300 g di miglio 49 accademiasalute.org sale 1 cipolla 2 carote mezzo gambo di sedano 1 zucchina, altre verdure a piacere 1 foglia di alloro, prezzemolo olio Esecuzione: lavate per benino le verdure e affettate poi a strisci e sottili la cipolla, le carote, la zucchina. Tagliate a pezzetti il sedano e mettete quindi le verdure in pentola con poco olio, cominciando dalla cipolla e aggiungendo via via il sedano, l'alloro, la carota e, infine, la zucchina, che può essere aggiunta dopo qualche minuto di cottura delle altre verdure. Saltate il tutto a fiamma abbastanza allegra, mescolando per evitare che si attacchi e bruciacchi, poi aggiungete il miglio che avrete precedentemente lavato e scolato. Mescolatelo alle verdure, aggiungete quindi l'acqua necessaria che avrete provveduto a scaldare a parte, portate a ebollizione, salate e cuocete infine a fuoco lento dopo aver coperto la pentola. Unite il prezzemolo tritato solo poco prima di togliere dal fuoco! a cottura praticamente ultimata. Se volete aggiungere altre verdure fatelo al momento di mettere in pentola quelle consigliate (cercherete in tal caso di diminuire le quantità delle verdure proposte). 54 Miglio ai porri Dosi: 300 g di miglio acqua, sale 8 porri (solo la parte bianca) 2 foglie di alloro 2 cucchiai di farina di frumento olio Esecuzione: cuocete il miglio come indicato nella ricetta base. Nel frattempo pulite i porri, privateli della parte verde, tagliateli a pezzi di tre-quattro centimetri e cuoceteli in poca acqua aromatizzata con l'alloro, fino a renderli molto morbidi (saranno necessari venti minuti circa). Tostate poi due cucchiai di 50 accademiasalute.org farina in poco olio, cui aggiungerete il brodo di cottura dei porri che avrete conservato in modo che possa amalgamarsi alla farina (procedete come quando preparate una besciamella), mescolando continuamente, con una fiamma molto bassa. Lasciate poi bollire continuando a mescolare, sino a che raggiunga la consistenza di una crema liquida. Solo a questo punto incorporate i porri e versate poi il tutto sul miglio disposto su un capiente piatto di portata. E un piatto dal sapore delicato. 55 Miglio e zucca Dosi: 300 g di miglio acqua, sale 1 cipolla 400 g di zucca 1 rametto di rosmarino prezzemolo, olio, panna (facoltativa) Esecuzione: pulite e tagliate la zucca a dadini e affettate sottilmente la cipolla. Saltatele poi in poco olio per 4-5 minuti, cominciando dalla cipolla. Nel frattempo avrete lavato e scolato il miglio, che aggiungerete alle verdure, mescolando sul fuoco per qualche minuto prima di unirvi l'acqua calda che avrete tenuto a portata di mano. Portate quindi a ebollizione, salate, coprite la pentola e cuocete, a fuoco lento, per 20 minuti circa. Solo a cottura ultimata unite il prezzemolo tritato e l'eventuale panna da cucina. Servite dopo aver lasciato riposare qualche istante lontano dal fuoco. 56 Miglio e spinaci Dosi: 300 g di miglio acqua, sale 2 cipolle 250 g di spinaci 1 cucchiaio di farina di frumento, oli Esecuzione: 51 accademiasalute.org il miglio si accompagna molto bene agli spinaci e questa ricettina è di facilissima preparazione. Cuocete il miglio come indicato nella ricetta-base e, a parte, saltate in poco olio le cipolle affettate sottili" e, dopo qualche minuto, gli spinaci ben puliti e tagliati piuttosto finemente. Quando saranno morbidi, spolverateli di farina e, mescolando. lasciateli sul fuoco: dopo qualche minuto, unitevi una tazza d'acqua calda. Salate e continuate la cottura a fuoco lento e a tegame coperto, per 10 minuti circa. Non vi resterà poi che mescolare le verdure al miglio cotto e rimettere sul fuoco soIa un animo prima di servire. Potrete condire con un filo d'olio se vi sembrasse necessario. 57 Miglio al forno Dosi: 200 g di miglio acqua, sale 3 cipolle 2 melanzane 2 pomodori 1 peperone 2 zucchine 1 gambo di sedano 1 spicchio d’aglio, olio Esecuzione: cuocete il miglio come indicato nella ricetta-base e nel frattempo pulite le verdure e tagliatele a pezzetti. Mettetele in una pentola con poco olio, cominciando dalle cipolle e passando poi alle melanzane, il sedano, il peperone, l’aglio e le zucchine. Saltatele a fuoco allegro per qualche minuto, facendole appassire, poi abbassate le fiamma, salate, coprite il tegame e cuocete per un quarto d’ora circa. Mescolate il miglio cotto alle verdure e stendete il tutto in una teglia precedentemente unta d’olio, che metterete in forno caldo per 10 minuti circa, a fuoco medio. Lasciate infine riposare il tutto per qualche minuto prima di servire. 58 Miglio alle melanzane Dosi: 300 g di miglio 52 accademiasalute.org acqua, sale 4 melanzane di media grandezza (del tipo lungo) 2 spicchi d’aglio prezzemolo 100 g di parmigiano olio Esecuzione: cuocete il miglio come nella ricetta-base dopo aver lavato, asciugato, tagliato a dadini e salato le melanzane, poi disposte in una ciotola perché espellano l'acqua (è necessario lasciarle a riposo per almeno mezzora coperte con un peso). Cuocetele poi a parte con olio, mantenendo la fiamma piuttosto bassa, coprendo il tegame di cottura e mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchino al fondo (la qual cosa è meno probabile se provvederete a salare all'inizio della cottura, evitando di eccedere, visto che una certa dose di sale è già stata assorbita dalle melanzane durante il periodo di "riposo"). Aggiungete infine un pesto di aglio e prezzemolo poco prima di concludere la cottura, dopo di che versate il tutto sul miglio cotto e condite con il parmigiano grattugiato e un eventuale filo d'olio. 59 Miglio ai funghi Dosi: 300 g di miglio acqua, sale 300 g di funghi (preferibilmente di bosco) 3 spicchi d’aglio prezzemolo olio, panna (facoltativa) Esecuzione: cuocete il miglio come indicato nella ricetta-base. Lavate. scolate e asciugate i funghi prima di affettarli; saltateli quindi a fuoco vispo in poco olio e aglio e stufateli poi a fuoco lento dopo averli salati e coperti. Poco prima di toglierli dal fuoco vi aggiungerete il prezzemolo tritato. A cottura ultimata li mescolerete al miglio e li metterete nuovamente sul fuoco per qualche minuto, mescolando. Sarà questo il momento di aggiungere 53 accademiasalute.org eventualmente anche la panna da cucina per ammorbidire e insaporire ancor più. 60 Crocchette di miglio Dosi: 250 g di miglio acqua, sale 2 cucchiai di farina di frumento 1 cucchiaio di fiocchi di frumento 1 cipolla 1 uovo, tamari, prezzemolo, pangrattato olio. Esecuzione: cuocete il miglio come indicato nella ricetta-base. Quando sarà cotto e raffreddato, aggiungete un cucchiaio di acqua, quindi schiacciatelo per bene con la forchetta e aggiungete il prezzemolo tritato (4-5 cucchiai), la cipolla finemente tritata, la farina di frumento, i fiocchi, il bianco d’uovo sbattuto, un paio di cucchiai di tamari (secondo il vostro gusto), sale. Lavorate l'impasto sino a ottenere una pasta molto compatta e formate poi delle crocchette che, dopo aver passato nel tuorlo d'uovo, rotolerete rapidamente nel pangrattato. A quel punto saranno pronte per essere scottate in olio caldo sino a quando saranno ben dorate, Potrete servirle in accompagnamento a verdure saltate o legumi. 61 Crema di fiocchi di miglio Dosi: 10 g di fiocchi di miglio mezzo litro di latte frutta mista di stagione a piacere, miele Esecuzione: scaldate il latte senza portarlo a ebollizione, girandolo continuamente in modo che non attacchi alla pentola e versateci quindi i fiocchi di miglio. Cuoceteli poi per cinque minuti, rigirando frequentemente e togliete dal fuoco. Unitevi la frutta pulita e tagliata a pezzetti (le combinazioni possono essere a piacere) e il miele (un paio di cucchiai possono essere sufficienti). Servite dopo che il tutto si sarà intiepidito o raffreddato. 54 accademiasalute.org 62 Budino di miglio Dosi: 100 g di fiocchi dio miglio 200 g di frutta fresca di stagione a piacere 100 g di yogurt naturale mezzo bicchiere di succo di mirtilli mezzo bicchiere di succo di mela pinoli sale Esecuzione: tostate i fiocchi mescolandoli con un cucchiaio di legno in in una padella e, quando emanano il tipico profumo, toglieteli dal fuoco e fateli raffreddare. Aggiungete quindi la frutta pulita e tagliata a dadini, il succo di mirtilli, un pizzico di sale e una quantità di acqua che sia sufficiente a coprire il tutto. Fate poi cuocere per un quarto d’ora circa a fuoco molto moderato, aggiungendo ancora una piccola quantità d’acqua se vi sembrasse necessario. Togliete infine dal fuoco, aggiungete lo yogurt e il succo di mela, versate in coppette, guarnite con pinoli e lasciate raffreddare per bene prima di servire. ORZO E’ classicamente un cereale “rinfrescante”: significa che, oltre ad essere un buon alimento, energetico e di facile digestione, svolge un’importante azione terapeutica in tutte le infiammazioni respiratorie, intestinali e delle vie urinarie. Le sue virtù sono ampiamente e da lunghissimo tempo sfruttate dalla medicina popolare e tradizionale (Ippocrate consigliava l’orzo a tutti i suoi pazienti) in tutti i casi di bronchite, enterite, diarrea e cistite. E’ ovvio che le caratteristiche migliori sono proprie dell’orzo integrale (commercializzato come “orzo mondo”) e non dell’orzo raffinato, detto anche “orzo perlato”. La bevanda ottenuta con l’orzo torrefatto e macinato (il famoso “caffè d’orzo”) è salutare, diuretica e disintossicante e può essere data anche ai bambini molto piccoli. Molto tonico, ha un’azione 55 accademiasalute.org calmante e equilibrante soprattutto nei bambini. E’ un cibo eccellente per le persone nervose di tipo Yang. 63 La cottura dell’orzo (ricetta base) Generalmente, in cucina, viene più usato l'orzo perlato non integrale, i cui chicchi sono stati privati delle giumelle esterne e della crusca, e sottoposti a sbiancatura e lucidatura. Nelle ricette proposte consiglieremo di usare sempre l’orzo mondo o orzo integrale, che essendo stato spogliato solo delle giumelle esterne, è più ricco di proprietà vitali e più gustoso. Anche questo cereale necessita di un accurato lavaggio prima dell'uso. Si procederà al solito modo: versando i chicchi in una ciotola, nella quale potranno essere agevolmente sciacquati sino a quando l'acqua, cambiata tre o quattro volte, non risulterà pressoché limpida e priva di scorie e polveri. Sarà poi necessario lasciare i chicchi in ammollo almeno sei ore, ma si potrà prolungare il tempo anche sino a 12 o 24 ore, in modo da ottenere un maggior ammorbidimento. L’acqua usata per l'ammollo verrà poi usata per la cottura ed è perciò importante fare attenzione ad usare una parte di orzo per tre quarti di acqua. Trascorso il tempo di ammollo, l'orzo sarà messo in pentola con l'acqua, iniziando la cottura a fiamma alta, per poi abbassarla al momento della bollitura, continuando la cottura a fiamma molto moderata. E consigliabile schiumare l'acqua al momento dell'ebollizione, se si notasse un certo affioramento d’impurità. La cottura potrà poi procedere tranquillamente per il tempo necessario, fino al totale assorbimento dell'acqua (orzo asciutto): circa 60 minuti ma anche di più, a seconda dei tipi di orzo. L’impiego dell'orzo nelle minestre richiede invece un apporto d'acqua maggiore e tempi di cottura che possono essere prolungati a seconda del risultato che si vuole ottenere (una crema d'orzo necessiterà, ad esempio, di una cottura più prolungata). Vedremo nel ricettario questi casi particolari. Sia nel caso dell'orzo asciutto che dell'orzo in minestra, è consigliabile a fine cottura lasciar trascorrere qualche tempo (un quarto d'ora almeno) prima di servire, in modo che venga assorbita l'eventuale acqua in eccesso e che i chicchi, con il vapore, possano completare la cottura senza bruciare. 56 accademiasalute.org 64 Zuppa di fagioli e orzo Dosi 2-3 persone: 250 g d’orzo 600 g di brodo 4 carote 2 porri 90 g di funghi 2 costole di sedano con foglie 1 cipolla tritata 2 cucchiai di salsa di pomodoro 250 g di fagioli lessati 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, olio e sale Esecuzione: lavate tutte le verdure ed affettatele finemente; tritate a parte la cipolla. Lavate l’orzo sotto acqua corrente e scolatelo. Fate scottare l’orzo per 15 minuti circa in acqua leggermente salata. Fate imbiondire la cipolla nell’olio ed aggiungetevi le altre verdure tagliate. Scolate l’orzo e unitelo alle verdure; salate, e fatelo insaporire per qualche minuto. Versatevi adesso il brodo e fate cuocere per 20 minuti circa. Unite adesso i fagioli: metà passati e metà interi. Fate cuocere la zuppa per altri 15 minuti circa servite in tavola con una spolverata di prezzemolo tritato. 65 Orzo e carciofi Dosi: 200 g di orzo decorticato 4 carciofi 200 g di patate 2 spicchi d'aglio 1 cucchiaio di curry non troppo piccante olio d'oliva, sale Esecuzione: lavate l'orzo, lascia tela in ammollo e infine cuocetelo nel modo indicato nella ricetta base. Nel frattempo, pulite i carciofi, privateli delle foglie esterne più coriacee e tagliateli a fettine; sbucciate le patate e tagliatele quindi a tocchetti. Versate poi un po' d'olio in un legame (basteranno 3 o 4 57 accademiasalute.org cucchiai) e fatevi saltare per pochi minuti l'aglio schiacciato, i carciofi e le patate, quindi abbassate la fiamma, mettete un coperchio dopo aver mescolato e cuocete sino a quando le verdure risultino ammorbidite e cotte. Aggiungete il sale e il curry poco prima di portare a termine la cottura, completata la quale non vi resterà che unire l'orzo alle verdure, lasciando sul fuoco per qualche minuto prima di portare in tavola. 66 Orzo estivo Dosi: 200 g d'orzo decorticato 3 pomodori 1/2 cetriolo 1 peperone 2 scalogni 50 g di olive nere qualche foglia di menta fresca il succo di 1 limone 2 cucchiai di mandorle paprica, olio d'oliva, sale Esecuzione: lavate, lasciate in ammollo e infine mettete a cuocere l'orzo seguendo le indicazioni riportate nella ricetta base. Nel frattempo, occupatevi di tutt'altro dato che, a cottura ultimata, l'orzo dovrà essere lasciato raffreddare. Quando è adeguatamente raffreddato, tagliale a dadini i pomodori, affettate il cetriolo e il peperone e mescolate il tutto con l'orzo in un'insalatiera. Lasciate poi riposare per circa mezz'ora e intanto sminuzzate grossolanamente le olive e le foglie di menta, tritate gli scalogni e le mandorle, spremete il limone; amalgamate infine il tutto con dell'olio, aggiustate di sale, aggiungete un pizzico di paprica. Unite il condimento ottenuto all'orzo, mescolando delicatamente con un cucchiaio di legno. Quindi portate in tavola: avrete un piatto decisamente rinfrescante. 67 Orzo e ortiche Dosi: 200 g di orzo decorticato 58 accademiasalute.org 200 g di tenere foglie d'ortica 2 cipolle 1 cucchiaio di miso d'orzo olio d'oliva, sale Esecuzione: lavate accuratamente, lasciate in ammollo e poi cuocete l'orzo seguendo le indicazioni riportate nella ricetta base. Saltate intanto in poco olio le cipolle affettate molto sottilmente, alle quali unirete le ortiche dopo qualche minuto di cottura. Una decina di minuti prima che l'orzo finisca di cuocere, aggiungetevi le verdure e il miso stemperato in mezza tazza d'acqua calda, mescolate con delicatezza e infine portate a termine la cottura. Prima di servire in tavola lasciate riposare una decina di minuti fuori dal fuoco. È un buon piatto primaverile; abbiate cura di raccogliere le ortiche quando sono ancora molto giovani, in un posto per quanto possibile non inquinato. 68 Orzo alle olive Dosi: 200 g di orzo decorticato una quindicina di olive 2 gambi di sedano 2 foglie d'alloro, timo, olio d'oliva sale. Esecuzione: lavate, lasciate in ammollo e quindi cuocete l'orzo seguendo le indicazioni riportate nella ricetta base. Nel frattempo, pulite il sedano e tagliatela a pezzetti, saltandoli per pochi minuti in un tegame con poco olio. Unitevi poi le olive snocciolate e grossolanamente affettate, le foglie d'alloro e un pizzico di timo. Lasciate quindi stufare a fuoco lento per qualche altro minuto e, infine, mescolate il tutto all'orzo quando è cotto. Mettete allora sul fuoco ancora per poco, in modo da consentire ai sapori di amalgamarsi, mescolate e poi servite caldo. È un piatto semplice ma molto saporito, specialmente se potete contare su olive di buona qualità. 69 Orzo alle prugne Dosi: 59 accademiasalute.org 200 g di orzo decorticato 100 g di prugne secche 300 g di peperoni alcune foglie di basilico fresco alcuni rametti di prezzemolo zafferano (c 1 bustina) olio d'oliva, sale Esecuzione: lavate, lasciate in ammollo e quindi cuocete l'orzo come descritto nella ricetta base. Lasciate nel frattempo gonfiare le prugne secche in acqua fredda per almeno mezz'ora e fatele poi bollire delicatamente per qualche minuto nell'acqua dell'ammollo. Poi scola tele e nella stessa acqua cuocete i peperoni puliti e affettati a striscioline: è sufficiente coprirli appena, in modo che non attacchino al tegame. A cottura ultimata aggiungeteli all'orzo, che nel frattempo avrà sicuramente portato a termine la l cottura. Unitevi , anche le prugne e condite con il basilico e il prezzemolo tritati e lo zafferano. Un'ultima passata sul fuoco per pochi minuti completerà l'opera e non vi resterà infine che portare in tavola. Il gusto di questo piatto è un po' insolito, ma decisamente gradevole. 70 Orzo e spinaci Dosi: 200 g di orzo decorticato 500 g di spinaci 2 cipolle 1 spicchio d'aglio 2 cucchiai di shoyu, gomasio olio d'oliva, sale Esecuzione: lavate, lasciate in ammollo e quindi cuocete l'orzo nel modo descritto nella ricetta base. Nel frattempo, lavate con molta cura gli spinaci e tagliate le cipolle a rette assai sottili. Saltatele poi per 5 minuti in poco olio, quindi aggiungete: l'aglio schiacciato e: gli spinaci grossolanamente affettati, continuando la cottura a fuoco lento e coprendo il tegame. Dopo una decina di minuti aggiustate di sale e togliete dal fuoco. Circa un quarto 60 accademiasalute.org d'ora prima che l'orzo finisca di cuocere, aggiungetevi gli spinaci e lo shoyu, mescolando con molta delicatezza con un cucchiaio di legno. Proseguite quindi la cottura e servite caldo con un po' di gomasio. 71 Budino all'orzo con frutta secca Dosi: 3 tazze d'acqua 3 tazze di succo di mela 1 tazza di caffè d'orzo piuttosto forte 3 cucchiai di fiocchi di agar-agar (o 1 barretta) 150 g tra mandorle e nocciole sgusciate cannella in polvere sale Esecuzione: fate bollire per qualche minuto l'agar-agar nell'acqua assieme al succo di mela, alla cannella e a un pizzico di sale. Unite poi anche il caffè d'orzo, prolungate la cottura ancora per una decina di minuti e versate quindi il tutto in un recipiente, lasciando raffreddare. Abbrustolite intanto le mandorle e le nocciole in una padella, mescolando per evitare che si bruciacchino e quindi tritatele finemente o frullatele. Quando il budino si sarà in parte rappreso potrete aggiungere la frutta secca tritata; mescolate e riponete in frigorifero per circa mezz'ora prima di servire. 72 Crema d'orzo Dosi: 200 g di fiocchi d'orzo, 1/2 I di latte, 1/2 I di acqua, 500 g di mele, 100 g di prugne secche, 2 cucchiai di miele, 1/2 cucchiaino di cannella in polvere (o 1 pezzetto se intera) Esecuzione: è un dolcetto di facilissima preparazione, che richiede un minimo impegno. Portate, semplicemente, a ebollizione il latte mescolato all'acqua (chi 61 accademiasalute.org volesse strafare, potrà usare esclusivamente latte o cimentarsi nell'uso del latte di soia) e aromatizzato con la cannella. Tenetelo rigirato con un cucchiaio di legno per evitare che si gonfi attaccandosi ai bordi della pentola, quindi aggiungete i fiocchi con le mele e le prugne secche tagliate a pezzettini, cuocendo per poco più di un quarto d'ora. Aggiungete il miele solo dopo aver tolto dal fuoco e lasciato intiepidire, quindi versate in una ciotola e fate raffreddare del tutto prima di servire. Otterrete una crema buona, sana e nutriente, adatta per sostanziose merende. 73 Minestra d'orzo Dosi: 80 g di orzo decorticato 100 g di fagioli 1 cipolla 1 carota 1 gambo di sedano 1 porro 1 mazzetta di prezzemolo 2 foglie d'alloro 2 cucchiai di shoyu olio d'oliva, sale Esecuzione: lavate e lasciate in ammollo i fagioli. Lavate e lasciate in ammollo anche l'orzo e quindi, trascorso il tempo necessario, cuocetelo assieme ai fagioli e all'alloro in abbondante acqua, in modo da prevedere una consistenza non asciutta, aggiungendo anche le verdure pulite e tagliate a pezzetti che, se lo preferite, potrete precedentemente scottare in un po' d'olio. Mantenete una fiamma moderata, tenete la pentola coperta con un coperchio e, quando l'orzo è cotto, aggiustate di sale e condite con lo shoyu e con il prezzemolo tritato o sottilmente affettato. Infine, servite bollente. Ricordate che l'acqua di ammollo dei fagioli non va usata nella cottura. 74 Zuppa di fiocchi d'orzo Dosi: 50 g di fiocchi d'orzo 1 I di acqua 62 accademiasalute.org 2 cipolle 1 mazzetto di prezzemolo 2 cucchiai di tamari 1 tuorlo d'uovo 1 bicchiere di latte olio d'oliva Esecuzione: affettate sottilmente le cipolle e fatele ammorbidire in poco olio su fiamma piuttosto allegra. Aggiungete quindi l'acqua bollente e i fiocchi, cuocete un paio di minuti a fuoco moderato e poi lasciate gonfiare a fuoco spento per una ventina di minuti, dopo aver aggiunto anche il tamari. A questo punto sbattete il tuorlo d'uovo nel latte e incorporatelo alla zuppa Infine, completate con il prezzemolo tritato e servite ben caldo. RISO (Oryza sativa) Come il pane od il grano in Europa, il riso in Asia costituisce l’alimento essenziale. Per gli orientali è di origine divina; da noi, eccezion fatta per le popolazioni della pianura Padana, è un cereale piuttosto sottovalutato. Il riso comunemente in commercio (riso brillato) ha subito progressivi e pesanti trattamenti che lo hanno impoverito di proteine, di sali minerali, grassi e fibra grezza ed arricchito, se così si può dire, con olio di vaselina e talco o glucosio. Ne risulta un alimento non solo scarso di sostanze nutrienti, ma che impoverisce l’organismo di vitamine (specialmente del gruppo B) necessarie alla sua utilizzazione; inoltre le sostanze con cui il riso è trattato sono pericolose: l’olio di vaselina è un derivato del petrolio e il talco ha una struttura molto simile all’amianto, un minerale in grado di provocare disturbi pleurici e gastrici. Il riso da usare è solo il riso integrale (detto anche “sbramato di risone”), cioè quello che ha perso la lolla, la parte più esterna non commestibile del chicco. 63 accademiasalute.org Questo riso è un ottimo alimento energetico, di facile digeribilità, favorisce l’abbassamento della pressione sanguigna elevata, è utilissimo nei casi di colite e di fermentazione intestinale, nell’insufficienza renale e nell’obesità. E’ indicato a tutti e, dopo il frumento, è per noi il cereale più equilibrato. Può essere usato come primo cereale da introdurre nello svezzamento per le sue caratteristiche di digeribilità e per il fatto di essere privo di glutine. Si dice che il riso bollito ridia l’udito e la vista a chi li abbia perduti, e che calmi la sete. E altrove si legge: “devi mangiare il riso dopo averlo cotto nell’acqua. Cuocilo e mangialo asciutto per arrestare la diarrea; con il suo liquido invece farai allontanare i dolori degli organi interni. Cuocilo e mangialo: eviterai i fastidi della febbre, farai discendere il flusso vitale e regolerai l’intestino”. Curiosità: *Il riso ha lo stesso significato simbolico e rituale del grano e del pane. *Un’antica credenza dice che è contenuto nella “zucca” primordiale e la zucca è, per i suoi numerosi semi, un simbolo d’abbondanza e di fecondità. *In Giappone il riso è oggetto di un rito comunitario nel corso del quale l’imperatore assaggia il cereale in compagnia della dea solare. Per i Giapponesi è simbolo dell’abbondanza, dovuta al potere celeste. *In Cina il riso è nutrimento di vita ed anche d’immortalità; il riso rosso è contenuto come tale nei moggi delle società segrete cinesi. Esso è, come il pane, anche simbolo di nutrimento spirituale. *In Occidente è simbolo di felicità, di ricchezza, di abbondanza e di purezza: si lanciano manciate di riso durante le cerimonie di nozze. 75 La cottura del riso (ricetta base) Come tutti i cereali integrali in chicco, il riso abbisogna di un preventivo lavaggio in acqua prima di essere cucinato, in modo di privarlo delle eventuali impurità che può contenere e della polvere. Si versi dunque in una terrina il riso che si intende impiegare e lo si ricopra d'acqua in modo da poterlo rimuovere con una mano facilitando l'affioramento delle impurità. Dopo aver scolato l'acqua, è consigliabile ripetere l'operazione di lavaggio per alcune volte, sino a quando l'acqua risulti limpida. Solo a quel punto il. riso sarà pronto per essere cucinato. Mettetelo sul fuoco con acqua fredda nella giusta proporzione, cioè circa due volte e mezza il 64 accademiasalute.org volume del riso, anche se in particolari condizioni o per esigenze dietetiche questa dose può essere variata. La cottura inizierà a fuoco piuttosto vivace, ma la fiamma, già "addomesticata" da una retina frangifiamma, sarà prontamente ridotta quando l'acqua comincerà a bollire e sarà mantenuta successivamente al minimo: con una buona pentola è sufficiente una modesta fiammella. Potrete aggiungere il sale o, se preferite, il tamari; nel caso aveste usato dell'acqua di cottura di verdure conservata alla bisogna e già salata, baderete a non eccedere con l'apporto di sale. In ultimo, non dimenticate mai di tenere coperta la pentola durante la cottura! Dal momento dell'ebollizione dell'acqua sono di solito necessari dai 60 ai 90 minuti per ottenere la completa cottura del riso. che dovrebbe coincidere con ,il totale assorbimento dell'acqua. Il tempo dipenderà Però anche dal tipo di pentola che avrete usato e dal tipo di riso. Non avrete che da fare un piccolo assaggio per accertarvi della cottura. Durante il tempo della cottura, non solo non è necessario mescolare il riso (dimenticate i "risotti"!), ma è decisamente controindicato: si rischia ·infatti di ottenere una cottura non omogenea dei chicchi. Lasciate che vada da sé. Un eventuale residuo d'acqua alla fine della cottura, sarà assorbito dal riso, perciò è consigliabile lasciarlo riposare a fuoco spento prima di mangiarlo. Il riso potrà essere condito infine a piacere o rielaborato ulteriormente, ad esempio passandolo in forno. Le dosi normalmente impiegate sono di solito 70-100 grammi per persona, ma possono - ovviamente - variare. 76 Riso agli asparagi Dosi: 300 g di riso (che regga bene la cottura) ½ cipolla bianca tritata 40 g di burro 1 spruzzata di vino bianco secco 600 g di brodo caldo 20 punte di asparagi lessati 30 g di farina 1 etto e ½ di stracchino 4 cucchiai di parmigiano grattugiato 65 accademiasalute.org 1 cucchiaio d’olio, sale Esecuzione: pulite e lessate bene gli asparagi, tenendo poi l’acqua di cottura da parte. Fate un soffritto leggero di cipolla al quale aggiungerete il riso già lavato (sotto l’acqua corrente) e ben scolato. Salatelo, fatelo insaporire e, sempre rimestando, aggiungete una spruzzata di vino bianco che farete ben evaporare. Toglietelo dal fuoco, disponetelo in una pirofila dai bordi alti ed aggiungete il brodo caldo quanto basti per ricoprirlo bene. Rimestate e mettete la pirofila nel forno caldo a 170° per 20 minuti circa. Intanto preparate la salsa di asparagi, ricordandovi di lasciarne qualcuno intero per decorare. Insaporite le punte lessate nel burro, aggiungete la farina e, sempre rimestando, aggiustate il sale. Aggiungete adesso l’acqua di cottura (che avevate lasciato da parte), e lentamente con il mestolo fate amalgamare il tutto lasciando cuocere per 10 minuti circa. Poi unite lo stracchino, il parmigiano e lasciate ancora 5 minuti ad insaporire. Ultimata la cottura del riso, sformatelo su di un vassoio (meglio se fondo) e versatevi sopra la salsa di asparagi preparata. Decorate con qualche punta di asparago lessata. 77 Riso al porro Dosi per 6 persone: 500 g di riso (che tenga bene la cottura) 600 g di porri 80 g di burro 4-5 cucchiai di parmigiano grattugiato ½ bicchiere di vino bianco secco 1 cucchiaio circa di farina brodo vegetale 3 cucchiai d’olio sale e pepe Esecuzione: lavate i porri e tritate tutta la parte bianca (lasciate intera invece la parte verde, che una volta lessata, userete per rivestire lo stampo). Della parte bianca tritata prendetene la metà e lessatela in acqua leggermente salata. Scolatela, ma tenete l’acqua di cottura da parte. Adesso prendete il resto della polpa e fatela rosolare con olio, sale ed un pizzico di pepe. Unite il 66 accademiasalute.org riso (precedentemente lavato e scolato) ed unitelo ai porri a fuoco vivace e, sempre rimestando, spruzzatelo di vino bianco che farete ben evaporare. Portatelo quasi a cottura aggiungendo il brodo vegetale (l’acqua di cottura dei porri) che avrete appositamente serbato. Quando il riso sarà ancora leggermente “al dente”, spengete, aggiungete un pezzetto di burro ed il parmigiano. Adesso preparate lo stampo (meglio se a ciambella) ungetelo bene con il burro ed accomodatevi le foglie verdi lessate, una accanto all’altra fino a foderarlo completamente. Versate il riso dentro lo stampo, facendo attenzione a non spostarne il rivestimento fatto, pigiatelo bene con il dorso di un cucchiaio ed infornate per 15 minuti a forno caldo. Intanto con la parte di polpa lessata fate una leggera besciamelle, unendo il burro, la farina e l’acqua di cottura. Sformate il riso su di un vassoio e servitelo così ben caldo e decorato servendo la crema di porro in un recipiente a parte. 78 Risotto affumicato Dosi per 3-4 persone: 300 g di riso 1 provola affumicata 1 porro 3-4 pomodorini a ciliegia ½ bicchiere di vino bianco brodo olio, sale e pepe Esecuzione: lavate il porro e fatene un trito. Ponetelo in una casseruola con olio e 2-3 cucchiai di brodo e fatelo stufare un paio di minuti a fiamma bassa. Unite il riso, fatelo saltare velocemente e bagnatelo con il vino che farete evaporare. Fate cuocere il riso aggiungendo del brodo caldo (meglio se vegetale) ed a metà cottura, unitevi la provola affumicata, tagliata a piccoli dadi ed una spruzzata di pepe. Poco prima di spengere, lavate, spezzettate i pomodorini ed aggiungeteli al risotto. Servitelo ben caldo. 79 Risotto verde e rosa Dosi per 3-4 persone: 300 g di riso, 67 accademiasalute.org 1 cespo di lattuga, ½ cipolla, 1 spruzzata di vino bianco, 200 g di gamberetti, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, 40 g di burro, 2 cucchiai d’olio, sale e pepe. Esecuzione: lavate le foglie della lattuga, asciugatele, tagliatele a listarelle e fatele rosolare in un soffritto leggero di olio, burro e trito di cipolla, sale e pepe. Unite il riso, fatelo tostare velocemente, salate, poi spruzzatelo di vino bianco (che farete evaporare) e portatelo pian piano a cottura aggiungendo del brodo caldo. Qualche minuto prima di spengere, unitevi i gamberetti, fate insaporire il tutto e servite in tavola con una spolverata di prezzemolo tritato. 80 Risotto alla crema di spinaci e tartufo Dosi per 3-4 persone: 300 g di riso (che regga la cottura), 2 mazzi di spinaci freschi, ½ cipolla bianca, 100 g di panna liquida, 45 g di burro, 600 g circa di brodo caldo, 1 cucchiaio d’olio, 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, ½ tubetto di pasta di tartufo bianco, 4 cucchiaiate circa di salsa besciamelle, 3 cucchiai d’olio, sale e pepe Esecuzione: lavate bene gli spinaci, tritateli finissimi e fateli saltare con olio e sale. Aggiungete qualche cucchiaiata di brodo in modo che risultino ben cotti. Adesso unite il riso, salate, pepate e fatelo saltare insieme agli spinaci. Versatelo in una pirofila dai bordi alti, ricopritelo di brodo e mettetelo a 68 accademiasalute.org forno caldo per 20 minuti circa. Intanto preparate una besciamelle aggiungendo al burro due cucchiai di farina, il latte ed il sale. Aggiungete alla besciamelle la panna e la pasta di tartufo. Quando il riso sarà cotto, sformatelo su di un vassoio, apritelo leggermente con la forchetta e fatevi penetrare la salsa che verserete sopra abbondantemente. Una spolverata di parmigiano e sarà pronto da portare in tavola. 81 Riso agli spinaci e gorgonzola Dosi: per 4 persone: 300 g di riso (che regga bene la cottura) 2 mazzi di spinaci freschi ½ cipolla bianca ½ etto di gorgonzola dolce 100 g di panna liquida 45 g di burro 600 g circa di brodo caldo, 1 cucchiaio d’olio, 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, sale Esecuzione: lavate bene gli spinaci e lessateli in poca acqua salata. Pulite la cipolla, tritatela finemente e fatela rosolare a fiamma bassa con 20 g di burro ed il cucchiaio d’olio. Lavate sotto l’acqua corrente il riso, scolatelo bene, unitelo alla cipolla, salate e fatelo insaporire rimestando sempre perché non si attacchi al tegame. Quando il riso risulterà ben tostato, toglietelo dal fuoco, accomodatelo in una pirofila dai bordi alti e versatevi sopra il brodo caldo, quanto basti per ben ricoprirlo. Rimestate e mettete in forno caldo a 170° per 15-20 minuti. Intanto scolate gli spinaci, strizzateli e passateli al passatutto. Poneteli in una teglia e fateli insaporire nel restante burro per qualche minuto; aggiustateli di sale. Una volta insaporiti, toglieteli e teneteli da una parte. Adesso sciogliete il gorgonzola: nella teglia aggiungetevi la panna e, a fiamma bassa, fatelo diventare una morbida crema. A questo punto unite il passato di spinaci, il parmigiano (un goccio di latte se occorre) e lasciate insaporire per qualche minuto. Quando il riso sarà cotto, sformatelo in un vassoio (meglio se fondo) e prima di portarlo in tavola, ricopritelo con la 69 accademiasalute.org salsa preparata. Tenete qualche piccola foglia di spinacio fresco per decorare il vassoio al centro e tutt’intorno. 82 Riso e carciofi Dosi: 300 g di riso 5 carciofi 2 spicchi d'aglio 1 mazzetto di prezzemolo, gomasio olio d'oliva, sale Esecuzione: mentre cuocete il riso nel modo descritto nella ricetta base, private i carciofi delle foglie più esterne, conservando esclusivamente i cuori. Tagliateli poi a spicchi di un centimetro circa e disponeteli a raggiera in una pentola, nella quale avrete versato un leggero strato d'olio. Aggiungete quindi l'aglio schiacciato e acqua sufficiente a coprire per metà gli spicchi di carciofo. Salate, coprite la pentola e fate cuocere a fuoco lento, aggiungendo il prezzemolo tritato solo poco prima di spegnere. Completata la cottura, versate il riso cotto a parte nella pentola dei carciofi e quindi rovesciate il tutto su un piatto da portata. Lasciate riposare qualche minuto al caldo, aggiungete eventualmente un po' d'olio e quindi, dopo aver spolverizzato con del gomasio, servite senza indugio. 83 Riso e carote Dosi: 300 g di riso 250 g di carote 70 g di noci olio d'oliva, sale Esecuzione: mentre fate cuocere il riso nel modo descritto nella ricetta base, pulite sotto acqua corrente le carote, aiutandovi con uno spazzolino. Poi tagliatele, nel verso della lunghezza, a listarelle piuttosto sottili. Dopo averle falle saltare a fuoco allegro con un po' d'olio, abbassale la fiamma, mettete un coperchio e lasciate stufare per un quarto d'ora circa. Nel frattempo, sgusciate e tostate le noci in forno, rimescolandole per pochi minuti. Pesta tele quindi 70 accademiasalute.org in un mortaio e aggiungetele alle carote quando queste ultime saranno cotte, ma comunque ancora piuttosto al dente. Ultimata la cottura del riso, provvedete a mescolare tutto assieme e, dopo aver condito con un po' d'olio, lasciate sul fuoco ancora per qualche istante a fiamma moderata. Infine, portate in tavola. 84 Riso e ceci Dosi: 200 g di riso 100 g di ceci 2 cipolle 2 foglie d'alloro 1 cucchiaio di semi di finocchio 2 cucchiai di shoyu 2 spicchi d'aglio 1 mazzetto di prezzemolo olio d'oliva, sale Esecuzione: lavate anzitutto i ceci e lasciateli in ammollo per 24 ore circa. Gettate quindi l'acqua dell'ammollo e metteteli sul fuoco con altra acqua, pari a due volte il loro volume, le foglie d'alloro e i semi di finocchio. Quando sarà stata raggiunta l'ebollizione, abbassate la fiamma, mettete un coperchio e lasciate cuocere a fuoco lento sino a coltura ultimata. Nel frattempo, cuocete il riso nel modo descritto nella ricetta base e, quando anch'esso è cotto, mescolatelo ai ceci, aggiustando di sale e condendo il tutto con una salsa preparata precedentemente con olio, shoyu, prezzemolo c aglio tritati. 85 Riso invernale Dosi: 300 g di riso 200 g di zucca 1 rametto di rosmarino 50 g di panna da cucina 1 cucchiaio di pangrattato noce moscata o timo 71 accademiasalute.org olio, sale Esecuzione: cuocete il riso seguendo le istruzioni della ricetta base. Nel frattempo, pulite accuratamente i porri dopo averli privati della pane verde più coriacea e tagliateli a rondelle. Private poi la zucca dei semi ed, eventualmente, della buccia se fosse troppo dura, quindi tagliatela a dadini. Fate poi saltare le due verdure in poco olio e stufatele a fiamma bassa dopo aver aggiunto il rosmarino e aver coperto il tegame con un coperchio. Togliete dal fuoco dopo una ventina di minuti e, quando anche il riso è cotto, preparate una pirofila unta d'olio e cosparsa di pangrattato, nella quale disporre a strati il riso e le verdure, cui avrete aggiunto la panna e un po' di noce moscata o del timo. Infine, infamate in forno caldo per 10-15 minuti, in modo da consentire ai sapori di amalgamarsi adeguatamente. 86 Riso e lenticchie Dosi: 200 g di riso 150 g di lenticchie 1 cipolla 1 gambo di sedano 2 carote 2 spicchi d'aglio 1 paio di foglie d'alloro 1 paio di cucchiai di shoyu 1 mazzetta di prezzemolo peperoncino rosso in polvere (facoltativo) olio d'oliva, sale Esecuzione: lavate le lenticchie e lasciatele poi in ammollo per almeno 8 ore. Gettate quindi l'acqua dell'ammollo, sostituitela con altra acqua e passate poi a pulire e tagliare a pezzetti le verdure. Fatele quindi saltare in poco olio per qualche minuto e aggiungetevi poi le lenticchie, le foglie d'alloro e dell'acqua. Portate a ebollizione, abbassate la fiamma, mettete un coperchio e lasciate stufare a fuoco lento. Nel frattempo, fate cuocere a parte il riso, seguendo le indicazioni riportate nella ricetta base. Quando sia il riso sia le lenticchie sono cotti, mescolateli assieme e lasciate sul fuoco 72 accademiasalute.org ancora qualche istante. fiamma spenta unite una salsa preparata con olio, aglio affettato, prezzemolo tritato e shoyu. Infine, portate in tavola. Se lo ritenete opportuno, potete insaporire ulteriormente con un pizzico di peperoncino in polvere aggiunto alla salsa, che conferirà sicuramente un tocco brioso. 87 Insalata di riso Dosi: 300 g di riso acqua, sale 1 carota 1 cipolla 4 ravanelli 1 peperone mezzo cetriolo una decina di olive nere qualche cappero qualche foglia di basilico prezzemolo, olio Esecuzione: cuocete il riso come indicato nella ricetta base, facendo attenzione a non cuocerlo eccessivamente e usando una fiamma particolarmente bassa. Lasciatelo poi raffreddare. Preparate quindi le verdure tagliate a pezzetti piuttosto piccoli, snocciolate le olive, tritate il prezzemolo. Quando il riso sarà freddo (potete eventualmente cuocerlo un giorno prima), unitevi le verdure, i capperi, il basilico, dell’olio, mescolate e servite dopo aver lasciato riposare un po’. 88 Riso al forno Basilicata Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Arborio burro, per ungere la teglia 2 mestoli di sugo di pomodoro g 80 di salsiccia fresca, sminuzzata g 80 di provola, tagliata a dadini 2 uova sode, affettate 73 accademiasalute.org formaggio pecorino grattugiato, a piacere pepe nero macinato all'istante Per le polpettine: g 150 di polpa di vitello macinata g 60 di pangrattato (o mollica di pane) g 40 di formaggio pecorino grattugiato 2 cucchiai di prezzemolo tritato uno spicchio di aglio tritato pepe nero macinato all'istante un uovo sale Esecuzione: innanzitutto preparate le polpettine, impastando la carne macinata con il pangrattato, il formaggio e l'uovo, salate, profumate con il trito di aglio e prezzemolo, spolverizzate pepe nero e lavorate fino ad ottenere un composto omogeneo, da confezionare con il palmo delle mani riducendolo in tante piccole polpettine. Dopo aver cotto il riso in acqua bollente salata, scolatelo al dente. Circa la metà disponetela sul fondo della teglia imburrata, versate un velo di sugo di pomodoro, poi adagiate le polpettine, farcite con la salsiccia sbriciolata, aggiungete la dadolata di provola, distendete le fette di uovo sodo, spolverizzate formaggio grattugiato e pepe nero, ricoprite con il restante riso, umettate con altro sugo di pomodoro, quindi passate in forno (caldo a 180°) per lasciar cucinare 12-15 minuti almeno. Servite la vivanda caldissima. 89 Riso alla Vernaccia Sardegna Ingredienti per 6 persone: g 450 di riso, Vialone nano o superfino Carnaroli g 300 di salsiccia dl 1 di olio d'oliva una cipolla tritata un bicchiere di vino bianco secco (ideale la Vernaccia) g 100 di concentrato di pomodoro brodo di carne, se necessario g 120 di pecorino grattugiato sale e pepe di mulinello 74 accademiasalute.org Esecuzione: nel tegame di terracotta soffriggete nell'olio il trito di cipolla e la salsiccia sminuzzata; una volta rosolati, unite il concentrato di pomodoro, regolate di sale e pepe e lasciate cuocere, a fiamma docile, per circa 30 minuti. Ora, tuffatevi il riso e cucinatelo, mescolando continuamente; irrorate con il vino e portate a termine la cottura; se necessario, aggiungete qualche goccio di brodo. Servite il risotto fumante, accompagnandolo con grattugia e formaggio pecorino. Variante invece della salsiccia si può utilizzare polpa di maiale; come pure, invece del concentrato il sugo di pomodori freschi, appena passato al setaccio. 90 Riso al nero di seppia con bietole Toscana Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso superfino Carnaroli o semifino Maratelli o Vialone nano g 500 di seppie 2 spicchi d'aglio tritati una cipolla tritata burro olio di oliva g 500 di bietole sale e pepe di mulinello Esecuzione: nettate bene le seppie, conservando da parte la vescichetta contenente “l'inchiostro”; poi tagliatele in piccoli pezzi e lavatele bene. In una casseruola di coccio fate soffriggere con burro e olio il trito di aglio e cipolla; appena imbiondisce aggiungete le seppie e mescolate per qualche minuto; unite poi le bietole precedentemente nettate, lavate e tritate; lasciate cuocere per mezz'ora circa. Versate poi il riso, lasciatelo tostare per qualche istante e quindi aggiungete “l'inchiostro”; portate a cottura con acqua o brodo di pesce e verdure o brodo vegetale, nel modo consueto. Verso fine cottura regolate di sale e pepe. Un attimo prima di servire mantecate con una noce di burro, fuori dal fuoco. 75 accademiasalute.org 91 Riso con i piselli Campania Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Carnaroli o Vialone nano g 450 di piselli sgranati g 150 di cipolla tritata finemente g 80 di pancetta, tagliata a dadini g 80 di prosciutto, tagliato a dadini mezzo dl di olio di oliva mezzo bicchiere di vino bianco, secco un nonnulla di concentrato di pomodoro 2 cucchiai di prezzemolo tritato sale e pepe di mulinello Esecuzione: in una casseruola (preferibilmente di rame), soffriggete nell'olio la cipolla, insieme alla pancetta ed al prosciutto; unite i piselli, aggiungete il concentrato di pomodoro, versate il vino, regolate di sale e pepe, mescolate più volte e fate evaporare. Ora, calate il riso e lasciatelo tostare; versate piccole quantità di acqua calda, sempre mescolando; così cucinate il risotto, spolverizzandolo quasi al termine della cottura con il prezzemolo. Servitelo caldissimo e fumante. 92 Riso con le alici Sardegna Piatto popolare, tipico delle cucine marinare Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Vialone nano 12 alici, preferibilmente fresche dl 1 di olio di oliva brodo di carne, se necessario !un cucchiaio di prezzemolo tritato Esecuzione: aprite le alici, privandole della testa e della lisca centrale (alla quale resterà attaccata la coda). In un tegame, mettete l'olio e il riso; a .fiamma docile, rosolate, seguitando a mescolare; dopo circa 20 minuti, aggiungete i filetti di alici spezzettate e seguitate la cottura. Se il riso si asciuga troppo, allungatelo con piccoli sorsi di brodo. Dieci minuti prima di toglierlo dal fuoco, perchè già cotto, 76 accademiasalute.org spolverate con il prezzemolo tritato, mescolate più volte, quindi servitelo fumante, sapido e profumato. 93 Riso con cozze e patate Puglia Ingredienti per 6 persone: g 300 di riso Carnaroli g 250 di patate, pelate e affettate g 600 di cozze 2 cipolle affettate sottilmente 3 cucchiai di prezzemolo tritato formaggio pecorino grattugiato olio di oliva , 4 pomodori pelati, frantumati sale e pepe di mulinello Esecuzione: dopo aver nettato le cozze, fatele aprire in una pentola incoperchiata (quelle che restano chiuse buttatele); togliete la cappa senza il mollusco e l'acqua formatasi passatela al colino e conservatela. In una teglia da forno, versate un velo di olio, disponetevi uno strato di cipolla, uno di patate, adagiate uno strato di cozze, ricoprite con parte del riso, bagnate con 1'acqua delle cozze, regolate di sale e pepe, profumate con prezzemolo e formaggio pecorino, umettate con un filo di olio poi ripetete l'operazione, terminando con il condimento. Al termine della confezione, sulla superficie collocate la polpa dei pomodori, quindi passate in forno (caldo a 180°) per cucinare la vivanda, ammorbidendola (se necessario) con piccole quantità di acqua. 94 Riso e pane Puglia Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Arborio g 400 di pane raffermo, tagliato a dadini olio extra vergine di oliva sale e pepe di mulinello Esecuzione: in una padella, scaldate l'olio; soffriggetevi la dadolata di pane. Quando è ben tostata, sgocciolatela ed asciugatela sopra fogli di carta assorbente. Nel 77 accademiasalute.org frattempo, lessate il riso in acqua bollente salata; toglietelo cotto al dente, conditelo con la dadolata di pane, regolate di sale e pepe, aggiungete olio, mescolate più volte e portate in tavola. Svolgendo tutti i compiti con celerità, servite il piatto discretamente caldo. Varianti l'aggiunta di origano, ma anche di prezzemolo o di peperoncino piccante tritato. 95 Riso estivo Toscana Ingredienti per 6 persone: g 400 di riso semifino Vialone nano g 200 di fave g 400 di pomodori freschi e maturi g 100 di piselli g 120 di asparagi g 50 di pancetta g 150 di zucchine burro e olio di oliva una cipolla una carota una costa di sedano una manciata di prezzemolo alcune foglie di basilico un bicchiere di vino bianco parmigiano reggiano grattugiato sale e pepe di mulinello Esecuzione: nel tegame di coccio fate soffriggere in burro e olio sedano, carota e cipolla tritata a dadini; il prezzemolo ed il basilico tritati e la pancetta, anch'essa pestata. Scottate in acqua bollente salata le zucchine tagliate a fettine, gli asparagi e i piselli. Uniteli al soffritto di odori e versate anche il riso; lasciatelo tostare un poco e quindi bagnate con un bicchiere di vino bianco, quel tanto che evapori. Aggiungete i pomodori sbollentati, sbucciati, privati dei semi e tagliati a pezzetti. Portate a cottura con il brodo, mescolando ad ogni aggiunta. 78 accademiasalute.org Mantecate appena fuori dal fuoco con una noce di burro e parmigiano reggiano grattugiato. 96 Riso in cagnone Liguria Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso (Vìalone o Carnaroli) g 150 di salsiccia un mestolo di "tocco" di carne un mestolino di brodo di carne 8 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato sale Esecuzione: mettete a lessare il riso, in abbondante acqua salata bollente; a metà cottura sgocciolatelo, quindi versatelo in una casseruola, dove sobbolle il "tocco" di carne, passato precedentemente al colino e allungato con un mestolino di brodo, aggiungete la salsiccia sgranata, mescolate più volte e fate cuocere, unite 4 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato e seguitate a mescolare perché il riso non s'attacchi al fondo della casseruola. Se necessario, perché non asciughi troppo, potete aggiungere brodo, a piccole gocce. Appena pronto, servitelo in tavola, accompagnato da parmigiano reggiano grattugiato. 97 Riso "saporito" Trentino-Alto Adige Vivanda tipicamente estiva. Ingredienti per 6 persone: g 350 di riso Vialone nano foglie di lattuga, tagliate alla julienne un cetriolo, affettato sottilmente 4 pomodori, liberati della pelle, dei semi e dell'acqua di vegetazione; tagliati a dadini ravanelli (o rapanelli) bianchi e rossi, affettati verdure lessate (carote gialle e rosse, piselli, fagiolini, tegoline, rape rosse), tagliate a dadini g 60 di galletti (o finferli) sott'aceto 2 cucchiai di capperini in salamoia 79 accademiasalute.org 4 filetti di acciughe sott'olio, tagliate a pezzetti 2 würstel, lessati e tagliati a rondelline olio extra vergine di oliva 2 limoni, il succo Esecuzione: lessate il riso in abbondante acqua salata; toglietelo cotto al dente, sgocciolatelo in un colapasta, quindi mettetelo nella grande insalatiera; per poi unirvi tutte le verdure, i funghi, i capperi, le acciughe e le rondelline di wurstel; condite con succo di limone e abbondante olio, mescolate più volte, quindi mettete l’insalata in frigorifero a riposare. Si serve fredda. 98 Risotto ai funghi Veneto Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Vialone nano g 350 di funghi freschi (anche misti) 3 cucchiai di olio di oliva un pezzetto di porro, affettato sottilmente uno spicchio di aglio (da togliere) una foglia di alloro (da togliere) mezzo di di vino bianco, secco 1 litro di brodo, bollente g 40 di burro grana padano grattugiato a piacere 2 cucchiai di prezzemolo tritato Esecuzione: dopo aver nettato i funghi, lavateli, asciugateli sopra un canovaccio, quindi tagliateli a fette o a pezzetti. In una casseruola (meglio se di rame stagnato) rosolate nell'olio il porro affettato, profumando con l'aglio e l'alloro; appena il porro appassisce togliete aglio e alloro, poi calate i funghi, mescolate e fateli cuocere adagio a tegame incoperchiato. Trascorsi 20 minuti unite il riso e, dopo avergli fatto assorbire il liquido, versate il vino; appena sfuma, aggiungete il brodo caldo in piccole quantità, il tempo che il riso lo assorba, asciugandolo; così, sempre mescolando, ottenete un risotto morbido; da mantecare con poco burro e poco formaggio grattugiato; decoratelo con prezzemolo tritato e servitelo fumante. 80 accademiasalute.org 99 Risotto ai gamberetti di fiume Umbria Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Carnaroli g 750 di gamberetti di fiume una cipolla tagliata a metà una costa di sedano, a pezzi una carota, a pezzi 2 spicchi di aglio 2 cucchiai di prezzemolo g 300 di passato di pomodori mezzo dl di olio di oliva sale Esecuzione: dopo aver nettato i gamberetti, preparatevi a lessarli. In un pentola versate l'acqua, profumate con il prezzemolo, la cipolla, il sedano, la carota ed uno spicchio di aglio, poi portatela al bollore, salate, quindi tuffatevi i gamberi, per cuocerli. Tolti i gamberi dal brodo (questo filtratelo e conservatelo), liberateli del carapace, le code mettetele da parte, il resto pestatelo al mortaio, poi passatelo al setaccio ed unitelo al brodo. Ora, in una casseruola (meglio se di rame stagnato) rosolate nell'olio lo spicchio di aglio; appena ha preso colore toglietelo, aggiungete il passato di pomodoro, mescolate poi calate il riso e lasciategli assorbire il liquido; adesso potete versare il brodo di cottura dei gamberi, a piccole quantità, man mano che il riso lo assorbe; così cucinate il risotto al meglio, unendo quasi all'ultimo le code di gamberi, e servitelo morbido e fumante. 100 Risotto ai peperoni Piemonte Ingredienti per 6 persone: g 450 di riso Maratelli 2 peperoni rossi (quadrato di Asti o corno di bue) una cipolla tritata un rametto di rosmarino 2 cucchiai di olio di oliva g 30 di burro mezzo bicchiere di vino bianco secco 1 litro di brodo buono., ma ben sgrassato 81 accademiasalute.org g 40 di grana padano grattugiato (o pecorino dolce) sale Esecuzione: innanzitutto pulite i peperoni, privandoli del torsolo centrale e delle coste bianche interne, quindi, tagliati a pezzi, passateli in forno per poterli liberare facilmente della pelle. In una padella, soffriggete nell'olio e nel burro il trito di cipolla, profumate con il rosmarino (da togliere), regolate di sale, versate il vino bianco, incoperchiate e lasciate insaporire per qualche tempo. Ora, calate il riso e fategli assorbire il liquido, quindi aggiungete il brodo caldo, poco per volta e seguitando a mescolare con un cucchiaio di legno, finite di cuocerlo. Un attimo prima di servirlo aggiungete i peperoni, tagliati a quadri (circa 1,5 cm di lato), mantecate con il formaggio grattugiato e portate in tavola. 101 Risotto all'aceto balsamico Emilia-Romagna Ingredienti per 6 persone: g 450 di riso Vialone nano una cipolla tritata g 80 di burro un mestolo di brodo, caldo una bottiglia di vino rosso, corposo g 60 di parmigiano reggiano grattugiato 2 cucchiai di aceto balsamico Esecuzione: nella casseruola, soffriggete nel burro il trito di cipolla; appena imbiondisce calate il riso, copritelo con il brodo e fate sobbollire adagio, mescolando spesso. Dopo circa 10 minuti, versate il vino rosso e lasciate che evapori. Seguitando a mescolare, proseguite nella cottura, quindi aggiungete il formaggio grattugiato; per ultimo, un attimo prima di portare in tavola il risotto, unite l'aceto balsamico, mescolate ancora e servite. 102 Risotto alla milanese Ingredienti per 6 persone: g 600 di riso Carnaroli o Vialone nano 82 Lombardia accademiasalute.org litri 1,5 di brodo buono, di carne g 120 di burro g 65 di midollo di bue un cipollotto 20 pistilli di zafferano (oppure g 1,5 in polvere macinata) g 120 di formaggio grana padano, grattugiato Esecuzione: Mettete a bagno,·in una ciotola, i pistilli di zafferano nel brodo bollente per dargli gusto e colorarlo intensamente di giallo (poi toglieteli e conservateli per la fase finale). In una casseruola fate soffriggere a fuoco bassissimo e in metà burro, il cipollotto affettato finemente insieme al midollo, purché non si colori troppo, prima di toglierlo. Dopo 10 minuti calate il riso, mescolandolo spesso con un cucchiaio di legno, per tostarlo e non attaccarlo al fondo. Quindi versate, ·un mestolo alla volta, il brodo caldissimo, aggiungendone dell'altro soltanto dopo che il precedente è assorbito. Quando il riso è quasi cotto al dente, pochi minuti prima di toglierlo dal fuoco, unite i pistilli di zafferano, mescolate più volte, spegnete il fuoco, unite il burro, metà del formaggio grattugiato, mescolate ancora e servite in tavola il risotto, fumante. A piacere, accompagnatelo con altro formaggio a disposizione dei commensali. Variante L'aggiunta del vino bianco (per molti è meglio il rosso, più tannico) sul riso tostato, da far evaporare prima di versare il brodo. Per piacere,escludete i funghi o quant’altro possa distrarre il sapore fumoso ed elegante di questo risotto. 103 Risotto alla pilota Lombardia Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Carnaroli o Vialone nano g 250 di salamelle g 100 di burro un bicchiere di vino bianco, a piacere grana padano, grattugiato 83 accademiasalute.org sale Esecuzione: in una casseruola di rame stagnato versate circa un litro di acqua, appena salata; quando bolle, versatevi il riso, formando un cono che deve appena affiorare dall'acqua; altrimenti toglietene con un mestolino. Ripreso il bollore, scuotete un attimo il tegame, per fare crollare una parte del riso, poi lasciate cuocere per più di 10 minuti. Togliete la casseruola dal fuoco, incoperchiate e avvolgetela con un panno, lasciandovela per circa 20 minuti: il tempo di terminare la cottura. Intanto, a parte, soffriggete nel burro le salamelle (precedentemente pelate e stemperate con i rebbi di una forchetta). Unite le salamelle al riso, calate due cucchiai colmi di formaggio grattugiato, mescolate il tutto e servite. Accompagnando il· risotto con altro grana padano grattugiato, a piacere. 104 Risotto all'imolese Emilia-Romagna Ingredienti per 6 persone: g 450 di riso Vialone nano g 300 di cavolo cappuccio g 60 di lardo (o pancetta) pestato una cipolla tritata una carota tritata mezza. costa di sedano tritata g 120 di polpa di manzo (o vitellone) macinata mezzo bicchiere di salsa di pomodoro brodo buono, caldo Esecuzione: innanzitutto lavate il cavolo, quindi tritatelo finemente. In una casseruola capiente (meglio se di rame), soffriggete il pesto del lardo con il trito delle verdure, a fuoco docile; appena colorano, unite la carne macinata, mescolate più volte e lasciate insaporire dolcemente. Ora, unite il cavolo, versate il sugo di pomodoro (precedentemente diluito in un bicchiere di acqua tiepida), incoperchiate e fate stufare per almeno un' ora. Ogni tanto mescolate e controllate che non asciughi troppo (caso mai aggiungete piccole quantità di acqua tiepida). 84 accademiasalute.org Togliete il coperchio, calate il riso e man mano che lo cucinate, bagnatelo con sorsi di brodo, lasciandolo asciugare ogni volta. Dopo circa 20 minuti il risotto è cotto a puntino, da servirsi caldo. 105 Risotto al luppolo Piemonte Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Maratelli o Vialone nano 1litro di brodo una cipolla tritata g 120 di cime di luppolo selvatico g 60 di burro 2 cucchiai di olio di oliva g 40 di grana padano grattugiato sale e pepe di mulinello Esecuzione: lavate le cime di luppolo e asciugatele sopra un canovaccio. In una casseruola capace, soffriggete nell'olio e in pochissimo burro la cipolla tritata; appena appassisce unite le cime di luppolo e lasciate insaporire per pochi minuti. Ora, calate il riso e fatelo tostare appena; adagio, poco per volta, aggiungete il brodo, regolate di sale e pepe e sempre mescolando con un cucchiaio di legno, portate a cottura il riso. Spegnete il fuoco, amalgamate il burro e il formaggio, mescolate ancora e portate in tavola il risotto caldissimo. 106 Risotto al nero di seppia Veneto Specialità veneziana. Ingredienti per 6 persone: g (500 di riso Vialone nano g 600 di seppie teste. code. carcasse di pesci e carapace (gusci di crostacei) dl l di olio di oliva uno spicchio di aglio tritato una cipolla tritata 2 cucchiai di prezzemolo tritato mezzo bicchiere di vino bianco. secco 85 accademiasalute.org sale Esecuzione: dopo aver nettato le seppie, asportando gli occhi, il becco centrale, l'osso e la sacchetta del nero (da conservare), tagliatele a fettine sottili, lavatele accuratamente, poi asciugatele sopra un canovaccio. In una pentola mettete due litri di acqua, calate gli scarti dei pesci e dei crostacei e portate a bollore per ottenere un brodo leggero; da filtrare e conservare caldo. . Nella casseruola (ideale se di rame stagnato) rosolate la cipolla, l'aglio ed il prezzemolo nell'olio caldo; appena la cipolla appassisce unite le seppie, mescolate più volte, bagnate il tutto con il vino bianco, poi versate il nero di seppia, salate, mescolate ancora e fate cuocere adagio, per 15-20 minuti. Ora, calate il riso poi, sempre mescolando, aggiungete piccole quantità di brodo fino ad ottenere un risotto morbido che servite caldissimo e fumante. Variante L’abitudine di mantecare il risotto con formaggio grattugiato s’incontra anche in questo piatto, anche se non siamo daccordo. Con il pesce non si usa il formaggio. 107 Risotto con gli asparagi Veneto Specialità consolidata, quella degli asparagi bianchi di Bassano del Grappa. Ingredienti per 6 persone: g 550 di riso Carnaroli· kg 1 di asparagi bianchi una cipolla tritata g 40 di burro 3 cucchiai di olio di oliva dl 1 di vino bianco, secco 1 litro di brodo vegetale, bollente 2 cucchiai di prezzemolo tritato Per mantecare: g 100 di burro g 120 di grana padano grattugiato Esecuzione: 86 accademiasalute.org dopo aver nettato gli asparagi, pareggiandone i gambi, legateli a mazzetti poi lessateli entro una pentola alta, con l'acqua che li bagna a metà. Una volta cotti, asportate le punte e mettetele in disparte (al caldo); le parti commestibili (tenere) dei tronchi tagliatele a rondelline. In una casseruola (ideale se di rame stagnato), rosolate la cipolla nell’olio e nel burro; quando appassisce unite le rondelline di asparagi, mescolate per insaporirli quindi calate il riso e lasciatelo tostare; versate il vino bianco e, appena sfuma, aggiungete piccole quantità di brodo bollente, adagio, poco per volta, il tempo che il riso lo assorba; seguitate a mescolare con un cucchiaio di legno, di seguito mantecate il risotto con burro e formaggio grattugiato. Servitelo caldissimo disponendovi sopra le punte di asparagi e spolvero di prezzemolo tritato. 108 Risotto con i carciofi Toscana Specialità di Empoli. Ingredienti per 6 persone: g 400 di riso superfino Carnaroli o semifino Maratelli o Vialone nano g 50 di prosciutto crudo 8 carciofi toscani 1 l di brodo, circa una manciata di prezzemolo tritato 2 scalogni tritati il succo di un limone burro olio extra vergine di oliva parmigiano reggiano grattugiato sale e pepe di mulinello Esecuzione: mondate i carciofi dalle foglie dure e dalle punte, quindi affettateli (togliendo il fieno centrale) e metteteli mano a mano che sono pronti in acqua acidulata con succo di limone. Tenete a parte 2 fondi interi, lessateli e riduceteli in crema, aiutandovi con il mixer. In una casseruola con burro e olio fate soffriggere lo scalogno, il prosciutto tagliato a dadini e il prezzemolo tritato; unite i carciofi e continuate a cuocere fino a un quarto di cottura; aggiungete il riso, lasciandolo tostare; unite poi un po' di brodo con la crema di carciofi diluita; portate a cottura, 87 accademiasalute.org versando brodo e mescolando solo quando lo si versa; la fiamma deve essere piuttosto bassa, per evitare che il riso si attacchi. Prima della fine cottura regolate di sale e pepe appena macinato. Fuori dal fuoco, mantecate aggiungendo il parmigiano ed una noce di burro crudo; unite qualche goccia di limone e terminate guarnendo con una spolverata di prezzemolo tritato. Variante Purtroppo, in certe cucine, vige l'uso dissennato dei pomodori maturi (pelati e nettati dei semi) o della conserva: ammazzano il gusto nobile e aromatico dei carciofi. 109 Risotto con i fiori di zucca Piemonte Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Vialone nano 25 fiori di zucca (o di zucchine) una cipolla tritata 2 cucchiai di olio di oliva g 25 di burro un cucchiaio di prezzemolo tritato 1 litro di brodo sgrassato g 40 di toma fresca tagliata a dadini sale e pepe di mulinello Esecuzione: nettate i fiori di zucca, asportando i pistilli (amari) e il peduncolo centrale. Lavateli ed asciugateli in un canovaccio. Nella casseruola (ideale se di rame) soffriggete nell'olio e nel burro il trito di cipolla; appena rosola calate il riso e fatelo tostare. Ora, versate il brodo caldo, poco per volta, mescolando di continuo con un cucchiaio di legno. Circa a metà cottura aggiungete i fiori di zucca (se preferite, tagliati a metà, o tritati finemente) e proseguite; spolverizzate prezzemolo tritato, unite la dadolata di toma, regolate di sale e pepe e terminate. Servite il risotto caldissimo. Varianti Nella prima cottura del riso c'è chi lo aromatizza con mezzo bicchiere di birra; il che vuol dire che di brodo se ne consumerà molto meno. Altra particolarità è l'aggiunta del formaggio grana padano grattugiato. 88 accademiasalute.org Noi preferiamo escluderlo, vista la presenza della toma. 110 Risotto con i gamberi Lombardia Ingredienti per 6 persone: g 400 di riso Carnaroli o Vialone nano 24 gamberi una carota una costa di sedano una cipolla un cipollotto tritato g 70 di burro un bicchiere di vino bianco secco un cucchiaino di prezzemolo tritato sale Esecuzione: dopo aver lessato i gamberi in abbondante acqua salata (bastano 5 minuti), sgocciolateli, conservate l'acqua di cottura e sgusciate le code. l gusci e le teste dei gamberi rimetteteli nell'acqua, insieme al sedano, carota e cipolla: lasciando bollire per circa mezz'ora. Intanto, in una casseruola soffriggete nel burro il trito fine di cipollotto; dopo qualche minuto calate il riso, fatelo tostare, mescolando continuamente, irroratelo con il vino e lasciate che asciughi. A questo punto potete versare, poco alla volta, il brodo dei gamberi (precedentemente filtrato e mantenuto caldo) e proseguire nella cottura. Quando il riso è pronto, al dente, unite le code sgusciate e un attimo prima di servirlo. spolverizzate con il prezzemolo tritato. 111 Risotto con il cavolo verza Marche Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Vialone nano il cuore di un cavolo verza, lessato e tritato grossolanamente g 80 di lardo pestato mezza cipolla tritata un cucchiaio di estratto di pomodoro (diluito in un bicchiere di acqua) maggiorana, tritata una puntina di spezie miste 89 accademiasalute.org uno spicchio di aglio tritato pecorino grattugiato 1 litro di brodo buono, di carne 2 pomodori maturi sale e pepe di mulinello Esecuzione: in una casseruola, soffriggete il pesto di lardo insieme alla cipolla; unite la verza, regolate di sale e pepe, mescolate più volte e fate insaporire. Ora, calate l'estratto di pomodoro diluito, profumate con la maggiorana, l'aglio e le spezie e proseguite nella cottura. A parte, scaldate il brodo; lessatevi i pomodori, scolateli, passateli al setaccio ed il sugo ottenuto versatelo (insieme al brodo) nel composto caldo e profumato della verza; appena ha ripreso il bollore, calate il riso e, sempre mescolando con un cucchiaio di legno, cucinate il risotto. Toglietelo cotto al dente e servitelo ancora fumante, spolverizzato di formaggio pecorino grattugiato. 112 Risotto con i peperoni Lombardia Specialità di Voghera Ingredienti per 6 persone: g 400 di riso Carnaroli o Vialone nano g 200 di peperoni di Voghera possibilmente gialli g 150 di pomodori maturi privati della pelle, dei semi e dell’acqua di vegetazione g 100 di burro 2 cucchiai di olio di oliva una cipolla tritata brodo grana padano, grattugiato sale e pepe di mulinello Esecuzione: innanzi tutto pulite i peperoni, togliendo il picciolo ed i semi, poi pelateli passandoli sulla fiamma o nel forno; quindi tagliateli a listarelle. In una casseruola soffriggete, in pochissimo burro, metà della cipolla tritata; appena è imbiondita aggiungete la polpa dei pomodori, sminuzzata con le dita; regolate di sale e pepe e lasciate cuocere, a fuoco lento, 90 accademiasalute.org mescolando più volte; ora, unite i peperoni, lasciateli un minuto a insaporire poi spegnete il fuoco e incoperchiate la casseruola. A parte, in un altro tegame, soffriggete in metà del burro rimasto l'altra metà del trito della cipolla; appena dora, unite il riso, regolate di sale e mescolate spesso con un cucchiaio di legno, per tostarlo e non attaccarlo al fondo. Ora versate, un mestolo alla volta, il brodo caldissimo, aggiungendone dell'altro soltanto dopo che il precedente è assorbito. A circa metà cottura, versate la salsa di pomodoro e peperoni, mescolate più volte e terminate la cottura del riso: che resti al dente. Servitelo caldo e fumante, dopo averlo incorporato al restante burro e al grana padano grattugiato, a piacere. 113 Risotto con i tartufi Piemonte Risotto cosiddetto "in bianco". Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Carnaroli o Maratelli una costa di sedano tritata una cipolla tritata g 50 di midollo di vitello g 40 di burro vino bianco secco 1litro di brodo buono, leggero (di pollo o vitello) parmigiano reggiano grattugiato tartufo bianco, "come se piovesse" Esecuzione: innanzitutto pulite il tartufo, spazzolandolo leggermente, lavandolo appena con un panno umido ed asciugandolo con un canovaccio. In una casseruola, possibilmente di rame stagnato, soffriggete nel burro il trito di cipolla e sedano, aggiungete il midollo schiacciato con i rebbi di una forchetta; mescolate e fate rosolare, quindi calate il riso, tostatelo a dovere, poi bagnatelo con il vino bianco e sempre mescolando con un cucchiaio di legno, quando è evaporato, aggiungete mestolini di brodo, uno alla volta, per portarlo a perfetta cottura. Per mantecarlo unite il formaggio grattugiato. Ora, versatelo nel grande piatto da portata, ricopritelo di abbondanti lamelle finissime di tartufo 91 accademiasalute.org bianco e portate in tavola. Per stupire i vostri commensali, portate in tavola altro tartufo e l’apposito attrezzo per affettarlo: il tutto a disposizione. Varianti Alcuni ricettari parlano anche di lardo pestato e listarelle di prosciutto magro. 114 Risotto con le olive Puglia Ingredienti per 6 persone: g 450 di riso Carnaroli una cipolla tritata g 40 di burro g 80 di prosciutto tritato g 100 di olive nere snocciolate e tritate grossolanamente 1 litro di brodo di carne bollente foglioline di basilico sale Per mantecare g 60 di burro formaggio pecorino grattugiato a piacere Esecuzione: Nella casseruola, rosolate nel burro la cipolla e il prosciutto; unite le olive nere, mescolate, poi calate il riso e fatelo tostare. Ora versate piccole quantità di brodo caldo, man mano che asciuga ed il risotto si lega, seppur morbido; aggiungete burro e formaggio per mantecare. Regolate di sale, quindi servite la vivanda caldissima, fumante, decorata con foglioline di basilico. 115 Risotto con le pavarazze Emilia-Romagna Poveracce sono le piccole vongole pescate sui litorali dell’Emilia-Romagna Ingredienti per 6 persone: kg 2 di poveracce g 600 di riso Vialone nano 2 cipolle tritate uno spicchio di aglio tritato 2 cucchiai di prezzemolo tritato g 50 di burro 92 accademiasalute.org 3 cucchiai di olio di oliva un cucchiaio di estratto di pomodoro un bicchiere di vino bianco secco sale Esecuzione: Dopo aver nettato con cura le vongole, mettetele sul fuoco in una casseruola, con un dito di acqua sul fondo, fino a che si aprono. Asportate i gusci, i molluschi lavateli nel brodo e quest’ultimo, una volta passato al colino più fine, conservatelo. In una padella, mettete a soffriggere in circa metà burro e metà olio, una cipolla tritata, insieme all’aglio e al prezzemolo; appena dorati unite l’estratto di pomodoro, quindi calate le vongole, icoperchiate e lasciate sobbollire per pochi muti, mescolando più volte. Per allungare il sugo aggiungete piccole quantità della loro acqua di cottura filtrata. A parte, in una casseruola, soffriggete nel restante burro e olio, l’altra cipolla tritata; unite il riso e fatelo tostare, mescolando per qualche minuto; ora versate il vino e lasciate che evapori; ; infine versate due mestoli di acqua, incoperchiate e lasciate sobbollire adagio; unite il sugo delle vongole, mescolate più volte e terminate. Servite il risotto caldissimo e fumante. 116 Risotto con le vitalbe Lazio Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso Carnaroli dl 1 di olio di oliva una cipolla tritata g 200 di cime di vitalba (pianta rampicante) tritate grossolanamente 1 litro di brodo di carne sale Esecuzione: In una casseruola soffriggete la cipolla nell’olio; qui unite le vitalbe, mescolate e fate cuocere per 5 minuti; ora calate il riso, lasciatelo cuocere con pochissimo brodo poi proseguite la cottura, aggiungendo piccole quantità di brodo e mescolando spesso; regolate di sale e servite il risotto caldissimo. 93 accademiasalute.org 117 Sformato di riso Umbria Ingredienti per 6 persone: g 550 di riso Maratelli o Carnaroli g 50 di parmigiano reggiano, grattugiato g 50 di formaggio pecorino, grattugiato g 50 di mozzarella, a dadini g 60 di burro 3 uova sale Esecuzione: Per la cottura: burro, per ungere lo stampo pangrattato, per rivestire lo stampo Per il condimento: ragù di carne, caldo Esecuzione: in una casseruola versate un litro e mezzo di acqua; salate e portate a bollore, quindi unite il riso e lessatelo. Una volta scolato, cotto al dente, versatelo in una ciotola ampia, per condirlo con i formaggi, il burro e le uova; mescolate con cura fino ad ottenere un composto omogeneo, poi versatelo entro lo stampo (meglio se ha le pareti liscie), imburrato e foderato di pangrattato. . Passate in forno (caldo a 180-200°) e fate cuocere lo sformato per 18-20 minuti. Tolto dallo stampo, ricopritelo con il ragù caldo e servite. 118 Timballo di riso e formaggio Toscana Diciamo subito che per timballo in genere s'intende tutto ciò che è fatto di pasta alimentare o di riso, contenuto in pasta frolla o brisée condito con strati di ragù e posto in stampi a tronco di cono, in recipienti vari, in tortiere, per finire la cottura al forno. Questo, della Lunigiana, invece non prevede la pasta frolla ed è tipico per l'uso abbondante del formaggio fresco di montagna. Ingredienti per 6 persone: g 500 di riso semifino Vialone nano g 350 di formaggio fresco di pecora, misto a latte vaccino, 94 accademiasalute.org g 80 di burro sale e pepe di mulinello Esecuzione: lessate il riso in abbondante acqua salata; a tre quarti di cottura, con il riso piuttosto al dente, scolatelo e amalgamatelo al burro. Prendete una teglia da forno, imburratene le pareti, poi rivestite il fondo con fettine di formaggio fresco, spolverate con sale e pepe appena macinati, quindi ricoprite con uno strato di riso; ancora fettine di formaggio, ancora sale e pepe e di nuovo riso. Mettete la teglia in forno preriscaldato a 180°, terminando la cottura del timballo, finchè il formaggio si sarà fuso, e apparirà la crosticina rossiccia. Servite caldo. 119 Timballo di riso e funghi Abruzzo-Molise Ingredienti per 6 persone: g 450 di riso Vialone nano g 350 di funghi freschi (ideale i porcini) mezzo dl di olio di oliva una cipollina tritata una costa di sedano tritata uno spicchio di aglio tritato 2 cucchiai di prezzemolo tritato 2 mestoli di passata di pomodoro 2 uova sale burro per la cottura Esecuzione: dopo aver nettato i funghi, umettateli con uno straccio inumidito, tagliateli a fettine sottili e preparatevi a cuocerli in padella, dove già sfrigola l’olio, profumato con l’aglio ed il prezzemolo; unitevi la cipolla e il sedano, mescolate più volte, incoperchiate e lasciate insaporire per 20 minuti circa. Ora unite il passato di pomodoro, salate e terminate (altri 20 minuti almeno). In abbondante acqua salata lessate il riso; sgocciolatelo cotto al dente e poi aggiungete le uova sgusciate e mescolate. Nella teglia imburrata adagiate strati di riso alternati a strati di sugo; collocate riccioli di burro e passate in forno caldo a 180° per dorare il timballo. Servitelo caldissimo. 95 accademiasalute.org 120 Torta di riso e cipolle Toscana Specialità della Lunigiana Ingredienti per 6 persone: Per la sfoglia: gr 300 di farina 00 2 uova un cucchiaio di olio di oliva sale Per il ripieno g 300 di riso semifino Vialone nano kg 1 di cipolle bianche g 200 di ricotta (meglio se di pecora) 4 uova g 120 di formaggio pecorino burro mezzo bicchiere di olio di oliva sale e pepe Esecuzione: sulla spianatoia impastate la farina con un po’ di acqua, le uova, un nonnulla di olio e di sale. Tirate la sfoglia sottile e lasciatela riposare coperta da un canovaccio o avvolta in pellicola alimentare. Dopo aver tritato finemente le cipolle, rosolatele con burro e pochissimo olio (eccedendo si avrebbe uno sgradito sentore amarognolo). Lessate il riso in abbondante acqua salata: cotto al dente, scolatelo e unitelo al soffritto di cipolla, amalgamandolo con le uova, la ricotta, il formaggio grattugiato, quindi regolate di sale e pepe. Ungete con un velo d’olio le pareti di una teglia da forno, foderatela con la pasta sfoglia sottile lasciandola debordare dalla teglia; stendetevi l’impasto di riso e cipolle, ricoprite con un lembo di sfoglia debordante, rifilandone i lati eccedenti, poi mettete in forno preriscaldato a 180° per circa un’ora. Servite la torta tagliandola a spicchi o a riquadri, non troppo grandi. 96