Maitreya Nepal e Tibet
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Maitreya Nepal e Tibet
Maitreya Nepal e Tibet Validità fino al 31 marzo 2014 Viaggio individuale con servizi privati Kathmandu, Zedang, Lhasa, Gyantse, Shigatse e Tingri Da € 2.199,00 12 notti in hotel Pensione Completa Quotazione Volo internazionale su Richiesta Speciale Sposi riduzione € 200,00 a coppia Da Lhasa a Kathmandu, con un percorso ricco di grandi suggestioni offerte dalla catena himalaiana. La natura, la più maestosa che si possa immaginare, è lo scenario naturale perché l’uomo manifesti il suo essere interiore, il suo bisogno di mistico e di trascendente e le sue capacità espressive, oltre qualsiasi schema intellettuale, oltre qualsiasi alterazione. La città di Kathmandu che si trova ad una altitudine di 1300 metri sul versante meridionale dell’Himalaya, è al centro dell’omonima fertile valle alla congiunzione di molti corsi d’acqua e del fiume sacro Bagmati, nel cuore del regno, corollata da cime ricoperte di fitte foreste. Le belle costruzioni in mattoni attorno ai cortili dei Newari e i palazzi costruiti dai Rana, una famiglia di capi Gurca, le attribuiscono un tono aristocratico, nonostante l’assalto delle parabole satellitari ed il diffondersi del degrado ambientale frutto di inesorabili appetiti. Nonostante l’inquinamento, il traffico, l’abuso edilizio, il sovrappopolamento, Kathmandu rimane, come Sana’a, una città unica al mondo, preziosa e immutabile nella sua intimità. Sono certamente le preghiere affidate al vento, il fervore accorato della gente, la grande tolleranza, il profumo degli incensi, le offerte alle divinità, la protezione degli antenati a difendere Kathmandu e i suoi abitanti da ogni attacco estraneo alla sua cultura e alle sue tradizioni. Ed aggiungiamo a Kathmandu il silenzio mistico delle valli, dei parchi, dei laghi, dei fiumi e delle vette più inaccessibili che stanno come a guardia di un tesoro ineguagliabile per il mondo intero; dove la vita di ogni giorno sembra scorrere secondo ritmi immutati, dove ogni essere vivente sembra intento alla composizione del più bello dei mandala. Il Nepal è quindi davvero il paese delle meraviglie con la sua cultura antica e i grandi estremi della natura: dalle giungle delle pianure del Terai alle aree premontane, al grande Himalaya fino all’altopiano tibetano. Il Tibet, cuore delle Quattro Nobili Verità che stabiliscono i principi di causalità e di interdipendenza di tutti i fenomeni è certamente il cuore propulsore di tutta l’Asia buddista. L’occupazione cinese del 1959 provocando la diaspora tibetana ha in realtà come aperto una cassaforte effondendo a piene mani il suo contenuto: quella che era una realtà segreta è divenuta quindi una realtà conosciuta da tutto il mondo. Ha consentito al Dalai Lama, supremo capo spirituale e simbolo di quella cultura e del popolo estenuato costretto a fuggire, di accendere nel mondo l’interesse per il buddismo tibetano e di guadagnarsi con la sua saggezza la simpatia politica per la causa dell’indipendenza e la solidarietà di tutte le culture occidentali. 1° giorno, arrivo a KATHMANDU Arrivo e trasferimento in hotel. Cena e pernottamento. 2° giorno, KATHMANDU Pensione completa. Mattino dedicato alla visita di questa splendida città ed in particolare della città antica. Ricordiamo Piazza del Palazzo (Durbar Square) con i tanti vicoli che la circondano stracolmi di templi induisti e buddisti mirabilmente scolpiti nel legno di tek da abili artisti Newari: il Palazzo Reale, il Palazzo della Kumari, la dea bambina vivente che, fino alla pubertà incarna la dea Taleju, i templi di Shiva, di Krisna, di Ganesh, di Parvati e di Kali. Visita della collina dove si trova il grande stupa di Swayambunath, il tempio buddista più antico del Nepal le cui origini sono contemporanee alla vita stessa del Buddha. Nel pomeriggio visita di Patan, la città della bellezza che dista pochi chilometri da Kathmandu, ormai un tutt’uno con essa. Nella sua piazza Durbar si trovano numerosi templi di un’armonia stupefacente costruiti durante la dinastia Malla tra cui il Hianya Varna Mahavihar ed il Machendra Nath e ancora gli stupa di Ashoka, convertitosi al buddismo nel III a.C. e che si dice ne abbia costruiti un numero enorme in tutto l’impero Maurya. Pag: 1 News Accolti da grandi statue del Buddha vestite di rosso e da una infinità di scimmie si può salire sulla cima della collina con una lunga scala. Vi si trova il grande stupa ricoperto d’oro sormontato da un blocco quadrato che porta dipinti su ogni lato i grandi occhi indagatori ed ipnotici del Buddha che pare proteggere la città. Il naso a forma di punto interrogativo è il numero “uno”, simbolo di unità; il terzo occhio è invece simbolo di una maggiore conoscenza. La base dello stupa dipinto di bianco simboleggia i quattro elementi della natura: acqua, aria, terra e fuoco mentre la parte oltre il blocco quadrato è composto da 13 gradinate piramidali concentriche a simboleggiare i 13 stadi che conducono al Nirvana rappresentato dall’ombrello, simbolo di regalità, posto sulla cima. © 3° giorno, KATHMANDU (PASHUPATINATH/BODNATH) Pensione completa. Visita del tempio di Pashupatinath, consacrato appunto a Shiva Pashupati, ossia pastore di animali e di esseri umani. Proseguimento con la visita di Bodnath, dove vive una numerosa comunità di Tibetani. News Queste località sono vere e proprie città museo dove si trovano tra i più bei templi e monumenti della religione e dell’arte himalaiana. Lo stupa di Bodhnat è il più grande del Nepal e fra i più grandi di tutto il mondo. Gli stupa sono monumenti buddisti generalmente destinati alla custodia di reliquie e si crede che in quello di Bodhnat vi sia un frammento osseo del Buddha. Anche su questo stupa, ai quattro lati alla base della guglia, sono dipinti i grandi occhi onniveggenti del Buddha. L’epoca di costruzione dello stupa non è accertata ma appare probabile la sua realizzazione per volere del sovrano tibetano Songtsen Gampo, cui si deve l’introduzione del buddismo in Tibet. Attorno allo stupa sorgono numerosi “gompa”, monasteri del buddismo tibetano, decorati con affreschi multicolori assai suggestivi. Ricordiamo che per la visita di questi luoghi occorre togliersi le scarpe e in generale mantenere un contegno rispettoso dei luoghi sacri, limitando soprattutto l’uso di macchine fotografiche con flash. © 4° giorno, KATHMANDU (BHAKTAPUR) Pensione completa. Partenza per la visita del bellissimo tempio dedicato a Visnu di Changu Narayan, posto proprio sulla sommità di un monte. Il tempio è del IV secolo ed è considerato il più antico nella valle di Kathmandu. All’interno si trova una statua di Narsingha che ha sembianze per metà umane e per metà leonine. Al termine si prosegue per la visita di Bhadgaon (Bhaktapur) caratterizzata da grandi templi e palazzi superbamente decorati. News Il villaggio, nonostante qualche ammodernamento, conserva intatto il fascino e l’aspetto di un tipico centro medioevale, con gli stessi ritmi e le stesse attività. Si differenzia dalle altre località per la tranquillità del suo centro storico, dove circolano pochissime auto; il viaggiatore ha quindi la possibilità di compiere un piacevole percorso a piedi per la via che attraversa tutta la città e lungo la quale si affacciano grandiosi templi e monumenti e si aprono le principali piazze. Il nucleo originale di Bhaktapur è costituito da Tachupal Tole, in posizione decentrata verso est. Tra i secoli XIV e XVI, quando la città fu capitale della valle, ci fu lo sviluppo verso ovest ed il centro divenne la Piazza Durbar. © 5° giorno, KATHMANDU/LHASA (GONGGAR)/ZEDANG Prima colazione, trasferimento in aeroporto e partenza molto presto per Gonggar, l’aeroporto di Lhasa. Arrivo e proseguimento per Zedang nella valle dello Yarlung, considerata la culla della civiltà tibetana. Zedang si trova a circa 100 Km ad un altitudine leggermente inferiore rispetto a Lhasa (3500 metri), consentendo così un adattamento altimetrico più graduale. Lungo il percorso, deviando leggermente dalla strada principale, sosta per la visita del bel monastero di Mindoling posto sull’accessibile cima di un’altura. Arrivo a Zedang e seconda colazione. Pomeriggio libero per l’acclimatamento. Cena e pernottamento. 6° giorno, ZEDANG/LHASA Pensione completa. Partenza per la visita di Samye. In circa 50 minuti, si effettua un percorso di buona strada per poi prendere un traghetto attraverso il fiume Yarlung e proseguire per altri 15 minuti fino a raggiungere questa città monastica, la più antica del Tibet costruita da Trisong Detsen nel 779 per ricevere il monaco taumaturgo Padmasambava. Il complesso che si ispira al tempio indiano che era ad Otantapuri ha, visto dall’alto, la forma di un colossale mandala. Al centro si trova la sala maggiore che si eleva su tre piani a simboleggiare il Monte Meru, intorno si trovano 4 chorten disposti ai 4 punti cardinali, a nord il Tempio della Luna, a sud quello del Sole. Oltre a questi vi sono altri 7 templi dei 108 originali. Il complesso è ricchissimo di opere d’arte sacra tibetana spesso tempestate di pietre preziose. Quindi proseguimento con la visita del tempio monastero Yunbu la Kang, oggi abitato solo da alcuni monaci. Questa costruzione fu dapprima il palazzo fortificato di Nyatri, padre dell’unificatore del Tibet Songtsen Gampo (VII sec.) e si sviluppa in cinque piani arroccati su una rupe. Nell’interno è conservato un vero e proprio tesoro composto da recipienti sacri e splendidi libri antichi. Proseguimento con la visita del monastero di Trandruk, anch’esso fra i più antichi monumenti buddisti (VII sec.) Pag: 2 sempre costruito durante il regno di Songtsen Gampo. Qui si trova un prezioso tangka realizzato con ben 30.000 perle e centinaia di altre gemme come diamanti, zaffiri, turchese, rubini e ambra. Arrivo a Lhasa. 7°/8° giorno, LHASA Pensione completa. Visita del monastero Drepung, alla periferia occidentale, il cui nome deriva dalla città indiana nella quale il Buddha rivelò i testi esoterici della “ruota del tempo”, ossia del Samsara. Il Drepung fu fondato nel 1416 e rappresentò per secoli la prima università monastica del paese. Fu sede abbaziale dei Dalai Lama fino alla ricostruzione del Potala e ospitava due università nei cui collegi, dratsang, si insegnavano i diversi aspetti del buddismo. Vi vivono oggi circa 500 monaci contro i 10.000 di un tempo. Accanto al Drepung si trova il più piccolo monastero di Nechung che ospita una scuola teologica, un tempo la più famosa e all’avanguardia del Tibet. In uno degli edifici di questo complesso risiedeva l’Oracolo di Stato (Nechung Chogyal) che, cadendo in trance, consigliava il Dalai Lama sulle decisioni da prendere; nessun tibetano lo avrebbe mai smentito. Proseguimento con la visita della città vecchia raccolta intorno al tempio dello Zuglakan che i Cinesi chiamano Jokhang, la prima istituzione religiosa e la più sacra dell’intero Tibet, edificata nel VII secolo durante il regno di Songtsen Gampo, meta giorno e notte di continui pellegrinaggi. All’interno si trova la statua sacra del Buddha Sakiamuni, posta propria al centro del Tibet, centro identificato in base a criteri geomantici e a complessi calcoli divinatori. La costruzione consta di tre piani quadrangolari attorno al quale si trova il percorso pedonale dei pellegrini, il Barkhor, che si deve compiere sempre in senso orario. Il nome Barkhor è usato per identificare il cuore di Lhasa, cuore propulsore dove vive l’essenza del popolo tibetano con tutte le sue tradizioni, i suoi riti, la sua spiritualità. Un incredibile mondo dove si ritrovano monaci, bambini, contadini, lama, pellegrini, raccolti in preghiera, giocando, salmodiando, recitando mantra alla luce delle lampade, sotto i raggi del sole che filtrano attraverso la polvere e invadono gli spazi dei bazar carichi di tutti gli oggetti che qui, in Tibet, hanno un’anima. Suggeriamo di percorrere più volte il perimetro del Barkhor, sarà sempre una sconvolgente emozione. Proseguimento con la visita della città vecchia raccolta intorno al tempio dello Zuglakan che i Cinesi chiamano Jokhang, la prima istituzione religiosa e la più sacra dell’intero Tibet, edificata nel VII secolo durante il regno di Songtsen Gampo, meta giorno e notte di continui pellegrinaggi. Visita anche di Sera e Norbulinka. 9° giorno, LHASA/GYANTSE (280 KM) Pensione completa. Partenza per Gyantse valicando il passo di Gampa (4794 m.) e giungendo al magnifico specchio turchese del lago Yamdrok Tso, incastonato tra magnifiche vette di cui alcune superano anche i 7000 metri. La vista che si apre sulla valle dello Tsangpo è magnifica. Si ridiscende quindi verso Shigatse e ad un certo punto, nei pressi di Tadruka, si prende una scorciatoia alla volta di Gyantse attraversando un paesaggio suggestivo e molto particolare tra vallate silenziose, acque cristalline e monasteri fuori dal tempo. Si arriva a Gyantse dopo aver percorso circa 250 Km. La piccola città che assomiglia a un villaggio del vecchio west americano si trova a circa 3800 metri nel cuore dell’antico Tibet. Un tempo era un importante centro commerciale sulle vie che collegavano all’India. 10° giorno, GYANTSE/TASHILUMPO/SHIGATSE Pensione completa. A Gyantse sorge il magnifico complesso monastico del Palkhor Choide, che comprende il magnifico stupa (chorten) Kumbum, costruito nel 1440, l’unico stupa nel quale sono ricavate splendide cappelle affrescate. Esso presenta un basamento quadrato ma con linee che si spezzano in un armonioso disegno geometrico. La torre, se così può chiamarsi, va rastremandosi verso l’alto con cinque piani sovrapposti su cui si affacciano 108 cappelle votive. Queste contengono magnifici affreschi murali che costituiscono il culmine dell’arte Newari, di origine nepalese. I pellegrini salgono sul Kumbum mediante un elaborato sistema di scale che sono da percorrersi nel senso delle lancette dell’orologio: è un modo di esprimere simbolicamente l’ascesa fino all’illuminazione buddista. Al termine delle visite si prosegue per Shigatse che dista circa 90 Km e che si trova ad una altitudine di 3900 metri. Arrivo e visita della città monastica di Tashilumpo realizzata nel 1447 e trono abaziale del Panchen Lama, seconda autorità spirituale del buddismo lamaista. Il lamaismo è una forma particolare di buddismo che racchiude in sé elementi delle religioni primitive di tipo animistico e del Mahayana. All’interno del Tashilumpo, dove oggi vivono circa mille monaci, vi è, oltre ad un gran numero di sale con splendidi affreschi, depositi, stamperie, sculture, archivi preziosi e opere d’arte pregevoli, la statua di Maitreya, il Buddha del futuro, interamente ricoperta da una spessa lastra d’oro e ornata con una ingente quantità di pietre preziose, capolavoro realizzato da artisti tibetani e nepalesi. 11° giorno, SHIGATSE/TINGRI Pensione completa. Partenza molto presto per raggiungere Tingri. Questo è il precorso di montagna più lungo del viaggio. Dopo circa 130 Km si giunge a Sakya, deviando per circa 25 Km dalla strada principale all’altezza del passo Po La (La significa passo). Qui si trova una città monastica fondata nel 1073 e abitata da monaci della via non riformata dei Sakya. Nei suoi templi sono conservate reliquie sacre, antichissime biblioteche, incredibili mandala (sacri diagrammi cosmici), preziose statue di Buddha, pregiate tangke (dipinti verticali su tela) e stupa d’argento di grande valore. Proseguimento per Tingri. Pag: 3 12° giorno, TINGRI/ZHANGMU/KATHMANDU Pensione completa. Partenza per una nuova giornata di trasferimento verso il Nepal attraversando meravigliosi scenari e oltrepassando in successione i valichi di Lalung Leh (5050 metri) fino a giungere a Nyalam (3750 metri) dove l’altopiano tibetano lascia il posto ad una lussureggiante vegetazione. Arrivo quindi a Zhangmu (2300 metri), l’ultima località tibetana prima del confine con il Nepal che si trova nel mezzo di un ponte. disbrigo delle procedure doganali e proseguimento per Kodari (1770 metri), il posto di frontiera nepalase che si trova aldilà del ponte dell’Amicizia. Qui si effettua anche il cambio dei mezzi di trasporto. Quindi proseguimento per Kathmandu facendo un percorso meno impegnativo, almeno da Banepa fino alla capitale nepalese. Arrivo in serata. 13° giorno, KATHMANDU - partenza Prima colazione. In tempo utile trasferimento in aeroporto per la partenza. Hotels previsti (o altri della stessa categoria) Kathmandu, Himalaya, hotel Yak and Yeti (4 stelle) Zedang, Zedang hotel (3 stelle) Lhasa, Ganjan hotel (3 stelle) Gyantse, Gyantse hotel (3 stelle) Shigatse, Sgigatse hotel (3 stelle) Tingri, Snow Leopard hotel (3 stelle) Condizioni individuali di partecipazione Quota base in doppia, solo servizi a terra Minimo 5 persone € 2.799,00 Minimo 6 persone € 2.450,00 Minimo 10 persone € 2.199,00 Supplemento camera singola € 690,00 Visto di doppio ingresso per il Nepal ottenuto localmente (circa Usd 60) Visto per il Tibet ottenuto localmente (circa Usd 100) Iscrizione/Assicurazione Annullamento € 85,00 Cambi applicati: 1 USD = 0,76 € Adeguamento valutario, se necessario, entro 20 giorni dalla data di partenza. La quota base comprende Voli interni, hotels menzionati, visite, trasferimenti e sistemazioni come da programma con servizi privati, trattamento di pensione completa, guide locali parlanti italiano in Nepal ed inglese in Tibet, assicurazione inter-assistance, documentazione da viaggio. La quota base non comprende Viaggio aereo internazionale, bevande, mance, tasse aeroportuali, spese personali e quanto altro non indicato nella quota comprende. Documenti Per effettuare questo viaggio occorre il passaporto valido per almeno sei mesi dalla data di inizio del viaggio. Per il visto Nepal occorre il Passaporto valido per almeno sei mesi dalla data di inizio del viaggio, 4 fototessere ed un modulo di richiesta visto compilato in inglese. Il permesso per il Tibet viene rilasciato all’arrivo a Kathmandu. Pag: 4
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