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AZIENDA ULSS 20 DI VERONA
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UFFICIO STAMPA
Il Capo Ufficio Stampa
Claudio Capitini
COMUNICATO STAMPA
PRIMA DELLA FELICITÀ
PRODOTTO DA NUOVA MEDIA ITALIA DI MICHELE CALI'
REGIA DI BRUNO GABURRO
11 DICEMBRE VERONA ore 20.30
PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA
ANTEPRIMA DEL FILM CON LA PRESENZA IN SALA DI TUTTO IL CAST
PRESENTA CATERINA BALIVO
Regia di Bruno Gaburro
PRODOTTO MICHELE CALI' PER NUOVA MEDIA ITALIA
Con Enzo Iacchetti, Federica Andreoli, Monica Scattini,
Lidia Vitale, Davide Silvestri e Massimo Olcese.
Musiche originali di Mattia Capitini per le edizioni della Nazionale cantanti
Sarà presentato e proiettato in una serata speciale ad inviti sabato 11
dicembre al Palazzo della Gran Guardia di Verona “Prima della felicità”, film
che affronta il tema della salute mentale che Nuova Media Italia ha prodotto
dopo il successo dei precedenti “Il cielo può attendere”, dedicato alla cultura
della donazione degli organi, e "Giorni Perduti", sulla prevenzione all’alcolismo.
Il film è patrocinato dai Ministeri della Salute e dei Beni Culturali, Regione
Veneto con gli Assessorati alle Politiche Sociali e alle Politiche Sanitarie,
Aziende Ulss e ospedaliere, Comune e Provincia di Verona, Comune di Belluno,
il Comune di Cavaion veronese e il Comune di Valeggio sul Mincio. Scritto da
Dardano Sacchetti, già sceneggiatore di alcuni film del maestro dell’horror
Dario Argento, il film è diretto da Bruno Gaburro che ha curato la regia anche
delle due precedenti produzioni e che questa volta si cimenta con il problema
diffuso del pregiudizio nei confronti delle persone che soffrono di disturbi
mentali. Prodotto da Michele Calì per Nuova Media Italia, "Prima della felicità"
vede come protagonisti Enzo Iacchetti, Federica Andreoli, Monica Scattini, Lidia
Vitale, Davide Silvestri e Massimo Olcese. Alla pellicola hanno partecipato
anche Giancarlo Giannini, Katia Ricciarelli, Erika Blanc, Andrea Roncato,
Alessandro Haber, Giovanni Rana e Titti Quaggia. A questi si aggiunge
l'amichevole partecipazione del Sindaco di Verona, Flavio Tosi, già presente
nelle pellicole precedenti. Le musiche originali sono scritte da Mattia Capitini
(per le edizioni della Nazionale cantanti), anche autore ed interprete di una
canzone dedicata al tema del disagio mentale. Il film è ambientato interamente
nel Veneto, tra Verona, nelle rive del Lago di Garda, Belluno, Cavaion
Ufficio Stampa: tel. 045/8075518–5688
Fax 045/8075601 e-mail: [email protected]
veronese, Valeggio sul Mincio e anche a Venezia, a bordo della nave da
crociere MSC Magnifica. In Italia e nel mondo il pregiudizio nei confronti della
malattia mentale è ancora presente e, a quanto testimoniano i dati dell’OMS,
molti fra i 400 milioni di individui presenti nel mondo che sono affetti da
disturbi mentali, neurologici e da patologie psico-sociali, vivono la loro
condizione in silenzio e di conseguenza hanno difficoltà ad ottenere trattamenti
adeguati. In Italia si stima che almeno il 20% della popolazione abbia un
problema di tipo psichico e che solo il 5% di loro si rivolga ai servizi sanitari e
spesso solo quando il disagio si aggrava trasformandosi in un vero e proprio
disturbo. Nello stereotipo sociale e nell’immaginario comune, purtroppo, i
malati di mente vengono solitamente “bollati” come incurabili e non guaribili,
trasandati, sporchi e violenti. A questo si aggiunge un altro stereotipo culturale
che alimenta lo stigma, quello che ritiene il malato di mente uno sconfitto, un
“peso” e quindi, di conseguenza, escluso dal circolo produttivo, incentrato sulla
produttività, principio indiscusso dei Paesi occidentali ad alto sviluppo
industriale. Intorno al disagio mentale si alzano delle “barriere invisibili” che
aumentano l’allontanamento e riducono il contatto e lo scambio nel posto in cui
si vive e nel luogo di lavoro, sino a creare delle vere e proprie “prigioni” che
privano i malati mentali dei diritti umani, creando nei loro confronti una
gratuita e inutile violenza. Si genera così una sorta di reazione a catena che
coinvolge anche le famiglie, che a volte, cercano di nascondere il problema,
con conseguenze anche in termini di aiuto e di accesso alle cure.
Per queste ragioni il Ministero della Salute, impegnato costantemente in varie
campagne di comunicazione e informazione, ha dato il proprio patrocinio alla
pellicola “Prima della Felicità”, per avere un ulteriore ed efficace strumento
mediatico in grado di raggiungere il grande pubblico e per affrontare questa
delicata tematica. Il film verrà proposto ad una rete televisiva nazionale per la
messa in onda prevista nella primavera 2011. “Prima della felicità”, dopo la
messa in onda nazionale, sarà distribuito nelle scuole per mettere, come nei
film precedenti, i giovani a confronto con la realtà del disagio mentale. Sin
d’ora e per l’intero anno scolastico è già possibile organizzare delle matinées
rivolte agli studenti. Alle proiezioni nelle scuole sarà possibile avere ospiti
alcuni degli attori protagonisti.
LA STORIA
Novembre 2010 Verona: A Carmen (Federica Andreoli) vengono affidati dal
dottor Di Cataldo (Alessandro Haber) del Dipartimento di salute mentale cinque
pazienti affetti da disturbi psichici. Carmen si ritrova a essere la figura centrale
in un difficile momento, quello del reinserimento dei pazienti nel mondo del
lavoro e della loro integrazione sociale. I pazienti hanno già seguito un corso di
terapia e hanno la possibilità di tornare a vivere normalmente. Le loro storie e
condizioni sono tutte diverse: Alcide (Enzo Jacchetti), Giuseppe (Massimo
Olcese), Jolanda (Monica Scattini), Alberto (Davide Silvestri), Lori (Lidia
Vitale), insieme all’aiuto di Carmen cercano un appartamento dove vivere per
realizzare il loro nuovo percorso che non sarà facile. Carmen decide così di
ospitarli per il periodo della terapia nell’appartamento di sua madre (Erika
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Blanc) che fa un baratto con la figlia scambiando la sua casa con un viaggio.
Quattro dei pazienti riusciranno a uscire dal tunnel e ad essere reintegrati nella
vita sociale, mentre uno sarà costretto a ritornare al dipartimento. Nonostante
la durezza delle cose narrate, il film mostra uno spaccato sociale con una vena
di ironia e malinconia, comico e violento, quasi disincantato.
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