Pescasseroli 2012

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Pescasseroli 2012
La nostra avventura ha avuto inizio la mattina del 30 Giugno.. Il punto d’incontro era nel parcheggio, proprio alle otto di mattina! Non si può negare che sia stato difficile alzarci presto! Quest’anno eravamo tanti, e dopo aver aspettato gli ultimi ritardatari e fatto una “veloce” foto di gruppo ( mentre un genitore faceva una foto, l’altro caricava la macchinetta, quindi consideriamo un milione di foto), siamo saliti sul pullman pronti per partire. Il viaggio è durato più di due ore, tempo che abbiamo occupato facendo amicizia (alcuni tra noi non si conoscevano), giocando con telefonini e ipod ( ..chi non conosce “Obbligo o verità” ?) … oppure semplicemente dormendo (chiedete a Flavia )… alla fine siamo arrivati a destinazione, ovvero all’Hotel Corona di Pescasseroli. Dopo aver posato le valigie, prima di pranzare, abbiamo fatto una passeggiata intorno all’albergo, e il Maestro ci ha illustrato alcune delle attività che avremmo svolto durante il Summer Camp. Vista la fame che avevamo, il Maestro è stato magnanimo (!), e ci ha fatto fare solo una breve passeggiata prima di andare (di corsa) a mangiare in albergo. A noi era stata riservata una sala ristorante a parte con due tavoli, dove è nata subito una divisione che il Maestro ha definito “razzista”: cinture nere, marroni e blu in un tavolo e arancioni, gialle e bianche in un altro. Dopo il pranzo ( molto abbondante!) ci siamo tutti diretti verso le nostre camere, per riposarci e per disfare le valigie, prima di allenarci (leggi: buttarci sul letto per dormire un paio d’ore e svegliarci un quarto d’ora prima dell’allenamento per buttare tutti i vestiti nell’armadio(!!!))…Beh, diciamo così … .Comunque, alla fine il riposo si è leggermente prolungato perché non era ancora sicura la disponibilità del luogo dove ci saremmo allenati … Ciò voleva dire più riposo per noi (applauso dal pubblico ).. solo che per alcuni il “riposo” si è tramutato nella formazione di una squadra segreta per fare scherzi: infatti alcuni di noi ( tra cui Scano, la sottoscritta, Flavia T. e Vale 2) si sono incontrati per decidere con quali scherzi tormentare i nostri cari compagni durante questo tranquillo Summer Camp. Vittima preferita: Valerio, ovvio. Comunque, alla fine la pacchia non è durata a lungo, perché il Maestro ci ha comunicato che dopo poco saremmo dovuti scendere per iniziare il nostro primo allenamento. Finito l’estenuante allenamento, siamo tornati in albergo, dove ci siamo riposati ( si fa per dire … ), cambiati e diretti verso la cena. Ci voleva proprio! Dopo la cena, ci siamo buttati nella sala giochi ( alias: un palco, un biliardino, un tavolo da ping pong senza racchette e la Wii, di cui si è subito impadronito Giulio per tutta la sera ). Quindi il Maestro ci ha parlato del torneo di biliardino che si sarebbe fatto nei giorni successivi, ovvero un incubo per me, che mi sono subito dovuta cercare un compagno nel disordine più assoluto. Alla fine, Riccardo è finito con Pietro, Flavio con , Vale2 con Valerio, Flavia T. con Scano, Federico con Giulio, e io con Maria Giulia. Non ti preoccupare Maria Giulia, siamo state bravissime. Passata la serata tra ping pong immaginario, grazie alle simulazioni del Maestro, partite di biliardino e partite di Giulio alla Wii, ci siamo avviati a letto. Il giorno successivo ci siamo svegliati molto presto (un’altra alzataccia! ) per una “leggera corsa”, giusto per svegliarci un po’… peccato che la maggior parte di noi si sarebbe volentieri accasciato per dormire sulla prima panchina incrociata. Dopo la corsa c’è stato l’allenamento di karate, e poi siamo tornati in albergo per mangiare. Dopo il pranzo ci aspettavamo un “riposo” simile a quello del giorno precedente, ma ci siamo dovuti ricredere. Infatti dopo aver preparato lo zaino e esserci cambiati, ci siamo avviati nella hall per la nostra prima escursione … abbiamo riposato meno ma bisogna dire che il paesaggio meritava! Ovunque c’erano enormi spazi verdi, e alla fine non ci siamo neanche stancanti tanto! Dopo la splendida passeggiata ci siamo diretti verso l’albergo, fermandoci come d’obbligo a bere alla fontanella, che sarebbe diventata una tappa conosciuta (soprattutto per Vale 2 , che ogni volta si fermava al negozio per comprare qualcosa). Dopo la meritata doccia e un leggero riposo, ci siamo avviati a cena, dove abbiamo scoperto con gioia che ci avevano spostato nella sala comune con gli altri ospiti per il nostro educato comportamento. E’ proprio in queste occasioni che raccogliamo i risultati del nostro impegno! Dopo cena ci siamo avviati tutti verso la tv, perché quella sera ci sarebbe stata l’amata finale SPAGNA-­‐
ITALIA per gli Europei. Peccato però che tutti i nostri portafortuna, come la maglietta dell’Italia mia e di Pietro, non ci hanno portato alla vittoria. A un certo punto eravamo così tristi che sia Flavia T. che Scano ( di cui parleremo dopo, eheheheheh) si sono messi a tifare Spagna! A fine partita eravamo tutti così mogi che ci siamo persino preoccupati.. : “ E se il Maestro domani ci fa correre il doppio per la rabbia?! “. Per fortuna la corsa del giorno dopo non fu più pesante, anzi addirittura più leggera del giorno precedente( merito dell’allenamento o del miele datoci dal Maestro prima della corsa ?). Comunque alla fine il miele ci fu molto d’aiuto, perché evitò ad alcuni di noi brutti malori (come per esempio quello di Silvia il giorno prima). Dopo la corsa siamo tornati in Hotel per la colazione, dove abbiamo fatto conoscenza con i due grandi amori di Giulio: lo zuppone (latte con MOLTISSIMI cereali) e … un altro di cui per discrezione non parlerò... Durante il nostro fantastico Summer Camp è nata anche una grande coppia “la doppia F” (come la chiamavamo io e Vale2) o più semplicemente Scano e Flavia T., che nel giro di quei due giorni si erano conosciuti e piaciuti, scatenando le più accese scommesse. Infatti Flavia Del Signore aveva scommesso con Flavio che se i due si sarebbero fidanzati, lui avrebbe vinto un gelato. E si, lo sta ancora aspettando. Dopo la corsa ci siamo avviati a fare karate, e dopo l’allenamento, dove abbiamo approfondito i kata, siamo tornati a mangiare. Dopo il pranzo, abbiamo avuto il tempo di fare una piccola doccia e cambiarci per la nostra seconda fantastica escursione. Intanto io ho avuto qualche problema, perché, non avendo trovato gli scarponcini adatti, mi sono dovuta accontentare delle scarpe da ginnastica con i calzini viola alti di Vale2, esibendo un fantastico look allo jodel. La passeggiata fu più difficile della scorsa volta, perché era più ripida ed in salita, ma anche in questo caso il panorama non ci deluse. La meta era uno spiazzo in mezzo a splendide colline, dove ci saremmo riposati un po’ prima di ritornare. Ognuno occupò il suo tempo come voleva: c’era chi si riposava (leggi, Riccardo e Maria Giulia), chi partiva per spedizioni (Marco con “Orsacchiotto” , Valerio e altri) e chi si costruiva armi da difesa ( Flavia, ovviamente, che con un bastoncino e un coltello svizzero sarebbe in grado di costruire una lancia mortale). Dopo la pausa, siamo tornati indietro rispettando la fila di andata, e siamo arrivati così al pullman, stremati ma contenti. Dopo la meritatissima doccia ci siamo diretti a cena, e dopo la cena ci siamo diretti verso la sala giochi, pronti per il nostro fantastico torneo di biliardino. Bisogna dire che per essere una che non ama competizioni -­‐in genere-­‐, mi sono divertita tantissimo sfidandomi insieme a Maria Giulia con gli altri o giocando a ping pong immaginario grazie alla magica collaborazione del Maestro. Dopo il biliardino ci siamo diretti in camera, ma nessuno aveva ancora voglia di dormire, nonostante l’indomani si presentasse molto impegnativo. Ma alla fine, telefonando ai nostri genitori, chiamandoci un po’ tra di noi, ascoltando musica e vedendo la tv, ci siamo tutti addormentati. 2 Luglio.. AUGURI FLAVIA! Lei non sospettava nulla e fu molto contenta quando arrivò la torta con il regalo. Dopo “tanti auguri a te” e un paio di foto, ci avviammo al Pullman per andare alla Camosciara, meta della nostra prima grande escursione. Sarebbe stata una passeggiata lunga e per niente facile … Ma per fortuna il Maestro ci ha graziato,evitando la corsa. La passeggiata sarebbe stata molto impegnativa, e così ci siamo strafogati a dovere. Appena arrivati ci siamo fatti una bella camminata in un grande viale, per poi finire in un grande spiazzo dove c’erano diversi sentieri su cui salire. Nella giornata ne avremmo percorsi due: il primo, breve e più facile, e il secondo, lungo e faticoso. Ci siamo così diretti verso il primo percorso pieni di energia. Bisogna ammettere che il percorso era facile e molto divertente, soprattutto per le mini cascate che lo percorrevano. Naturalmente neanche in questo caso mancarono gli imprevisti: Infatti, per ben due volte cadde vicino al fiume il cellulare di Valerio, nel tentativo di fare una foto alla cascata davanti a lui. Dopo la seconda caduta si arrese. Tornati indietro dal primo tragitto, abbiamo mangiato sulle panchine vicino al negozio di souvenir, dove naturalmente Valentina ha fatto razzia. Il pranzo è stato inoltre movimentato da Scano, che col suo maledettissimo iPod ci faceva fotografie per poi “ingrassarci” con una stupidissima applicazione. Inutile dire che ciò ha riscosso la rabbia di molti, soprattutto di Maria Giulia, che però è scampata alla furia di Scano. Dopo il pranzo ( e un’immancabile lotta con le borracce alla fontanella) ci siamo avviati verso il secondo percorso, che si è subito dimostrato impegnativo, perché più ripido e scivoloso. Vale2, che stava dietro di me, è caduta più volte, salvata inevitabilmente da Riccardo, che stava dietro di lei. Dopo una luuuuuunga passeggiata ( e merita tutte quelle u) siamo arrivati allo spiazzo dove Riccardo e Flavio hanno riattaccato la targa con la scritta “Fine sentiero”. E meno male! Così siamo tornati indietro: non sono mancate le cadute, lamenti o altro, e alla fine quello che si lamentava di meno era Pietro, il più piccolo di tutti! Comunque alla fine, non si sa per quale miracolo, siamo riusciti a tornare e a prendere il pullman. Oh,mi ero dimenticata: durante il tragitto abbiamo saccheggiato gran parte dei ramoscelli per usarli come bastoni. Quindi, se ritornerete in quella zona e noterete una mancanza di bastoni, è colpa nostra. Appena arrivati, mentre ci aspettavamo chissà che riposi e docce rigeneranti, il Maestro ci ha spiazzato con un allenamento istantaneo di karate. Per fortuna alla fine si scoprì che era solo ginnastica per sciogliere i muscoli indolenziti. Quella sera abbiamo fatto una semplice passeggiata sia perché eravamo troppo stanchi, sia perché la sala giochi ospitava i “nuovi, gentili ragazzi dell’albergo”, di cui poi si sarebbe scoperta l’anima da Terminator. Il mattino successivo il Maestro ci risparmiò ancora la corsa, spiegandoci che quella sarebbe stata una giornata un po’ particolare, a causa della grigliata, ma la cosa non ci preoccupò -­‐ di certo si preferisce una grigliata a una corsa di mezz’ora di prima mattina, no?-­‐ … per cui, dopo aver passato la solita mattinata, dopo pranzo ci dirigemmo verso il l’entrata del Parco nazionale d’Abruzzo, dove avremmo visto alcuni dei fantastici animali che ci vivono. Tra questi abbiamo visto un orso (“Oddio ma che è un orso vero? “ Cit. Valerio), un lupo, un’aquila (probabilmente. .difficile dirlo vedendo attraverso la rete) e altri animali. Dopo la visita al parco, ci siamo avviati verso la nostra grigliata! Si può dire che la grigliata sia stata una delle cose più divertenti del Summer Camp. Dopo un’altra faticosa camminata, ci siamo ritrovati in una bellissima valle, con intorno tutti alberi. Il primo incarico appena arrivati è stato raccogliere la legna, così il gruppo si è diviso in una sfida maschi contro femmine! Le ragazze, dirette da Maria Giulia, hanno adottato un sistema particolare, che i maschi hanno subito criticato … ma alla fine la legna c’era, per cui si può dire che tutti avevano fatto un ottimo lavoro! Dopo la legna, il Maestro ci ha dato una palla per giocare (gioia per i ragazzi!) , ripetendoci di fare attenzione a non farla scivolare giù per il pendio. Sapete quante volte è caduta? Non lo sapevo più neanche io. E sapete chi andava, correndo come un forsennato, a riprenderla ogni volta? Flavio, che a un certo punto ha istituito una regola, e cioè che più volte si andava a riprendere la palla, più vite si avevano. Si, se questa regola fosse stata veritiera, ora sarebbe invincibile a ogni partita di schiaccia sette. Così, tra musica e giochi, si avvicinava il tempo di mangiare, e tra bruschette e carne arrostita, eravamo veramente pieni. Ci divertimmo molto a cantare canzoncine ( di cui una inventata dal Maestro che riguardava Flavia e Scano, ahahahahah), mentre il fuoco si spegneva. E, dopo che si fu totalmente spento, ritornammo ,nel buio più totale, in albergo. La mattina dopo il Maestro ci sottrasse dalla corsa, ma non dall’ultimo allenamento, durante il quale facemmo una speciale gara. Esperienza nuova per Flavia, che era completamente terrorizzata, ma alla fine bisogna abituarsi a nuove esperienze, no? Comunque, finita la gara, i vincitori furono : [vedi l’elenco allegato]. Finito l’allenamento e il pranzo, ci dirigemmo nel luogo dove avremmo preso i Risciò. Peccato però che questi non erano sufficienti per tutti, perciò alcuni come Valerio, io, Chiara, Orsacchiotto e qualcun altro abbiamo dovuto prendere una bicicletta, cosa che alla fine non ci è convenuta per due semplici motivi: Valerio si schiantato al suolo, e tutti noi abbiamo dovuto affrontare un sentiero “leggermente”accidentato. Ma alla fine è stato divertente, nonostante tutti avessero paura di finire sotto le ruote del Risciò di Flavio. La mattina seguente avevamo la seconda e ultima grande passeggiata in programma, la Val Fondillo. Sarebbe stata la passeggiata più faticosa, però almeno avremmo potuto riposarci alla Grotta delle Fate. Così ci siamo messi in marcia, e dopo una faticosissima (questa volta davvero faticosa) passeggiata e un’invidiabile collezione di bastoni da marcia, siamo arrivati alla cosiddetta Grotta delle Fate per mangiare. Peccato che, appena arrivati, ci siamo resi conto che il fantastico fiumicello che riempiva il luogo si era completamente prosciugato. Che peccato! Dopo esser scappati da numerosi nugoli di moscerini, ci siamo diretti verso una valle dove abbiamo mangiato e ci siamo riposati all’ombra dei pini. Dopo il fantastico riposo, eravamo pronti a ripartire e così, pieni di energia, ci siamo avviati per tornare indietro. Sulla via del ritorno cominciammo a sentirci molto stanchi, così il Maestro propose di mettere i piedi a mollo nell’acqua gelata del fiumiciattolo lì vicino. Peccato che dopo un po’ tutto ciò si è trasformato in una battaglia di schizzi! Alla fine eravamo fradici dalla testa ai piedi, ma ci siamo divertiti tanto! Dopo il bagno “improvvisato”, ci siamo seduti in circolo per parlare di ciò che avremmo fatto l’indomani, delle gare fatte e del torneo di biliardino. Dopo aver stilato le classifiche, all’improvviso i più forzuti (leggi: Scano, Federico, Flavio e il Maestro) si sono messi a lanciare in aria la maggior parte di noi. Per chi non se l’aspettava è stato un vero shock! Alla fine, tornati in albergo,abbiamo ricevuto un invito che mai avremmo immaginato: I ragazzi del gruppo estivo ci avevano invitato, visto che era l’ultima sera, a prendere un gelato insieme a loro. Fu proprio un bel modo per concludere le nostre serate al Summer Camp! La mattina dopo ci siamo svegliati presto per chiudere le valigie, ma per fortuna il Maestro ci ha evitato la corsa. Dopo aver appoggiato le valigie in una stanzetta dell’hotel, ci siamo diretti al maneggio, dove avremmo fatto una piccola lezione di equitazione. Appena arrivati hanno dato ad ognuno un cavallo particolare, scelto in base alla nostra bravura con i cavalli. Forse a Valentina non conveniva dire di aver fatto qualche anno di equitazione, visto che le hanno affidato un cavallo nero che avrebbe spaventato chiunque. Comunque , dopo essere saliti sui nostri cavalli e aver imparato i loro nomi, abbiamo cominciato la lezione con dei piccoli esercizi. A un certo punto ci siamo messi a passeggiare nel recinto, e lì abbiamo avuto dei problemi. Inutile dire alcuni cavalli andavano contro mano ed alcuni avevano scambiato il recinto per il proprio bagno personale … ma alla fine siamo sopravvissuti anche ai cavalli, e appena scesi, gli istruttori hanno fatto i complimenti a Maria Giulia. Dopo ci siamo diretti al bar per mangiare, e dopo l’ultimo pranzo a Pescasseroli e con un componente in meno (Matteo era già andato via), ci siamo diretti verso il pullman. Il viaggio di ritorno passò velocemente tra giochi, musica e studio ( di Riccardo, che cercava disperatamente un modo per fare gli esercizi in quel disordine), e alla fine siamo arrivati al parcheggio del San Paolo, tutti stanchi ma felici di poter abbracciare i nostri genitori e di poter godere di un meritato riposo a casa. E’ stata veramente un’esperienza fantastica!!! Valentina P.