- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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Primo Piano
Domenica 22 febbraio 2004
Primo Piano
SETTIMANA SOCIALE
C
hi dipinge i cattolici del nostro
tempo come gente chiusa in sacrestia e rivolta esclusivamente alla dimensione spirituale della fede è stato
ampiamente smentito dalla numerosa
partecipazione di laici e preti alla Settimana Sociale svoltasi nelle sere del 9,
11 e 13 febbraio scorsi. A Pieve, Conegliano e Oderzo si è discusso di un
tema tosto: cosa hanno da dire i cristiani
nel Nordest globalizzato? Ne hanno parlato il Patriarca di Venezia Angelo Scola, il sociologo Ilvo Diamanti, il politologo Paolo Feltrin e il ricercatore sociale Antonio Nanni. A Pieve per Scola c’erano 500 persone, idem a Conegliano
per Diamanti, un po’ meno (all’incirca
400) a Oderzo per Feltrin e Nanni.
Il pubblico della Settimana Sociale si
è caratterizzato per la varietà - sia di età
che di estrazione sociale - e per l’attenzione - non volava una mosca a Pieve
durante la soda relazione di Scola -.
Un’ondata partecipativa - come ha
sottolineato Diamanti - che rivela un enorme interesse per le grandi sfide sociali e politiche del nostro tempo. Stanchi di banali discussioni televisive e di
vuoti proclami elettorali, i cattolici (e
non solo) della nostra diocesi non si sono lasciati sfuggire un’occasione per ritornare a discutere seriamente e serenamente del bene comune. E per capire dove stiamo andando.
PRIMA SERATA / SCOLA
Tornare a costruire
una “vita buona”
Prima sera: Pieve di So ligo, lunedì 9 febbraio.
Tema: “L’impegno della
Chiesa nel sociale con la
dottrina e l’azione dei laici”.
Relatore: cardinale Angelo
Scola.
La cultura della società odierna
Per definire l’impegno
della Chiesa nella società
contemporanea è necessario capire da quale cultura
la società è animata. La cultura odierna è caratterizzata dai seguenti elementi.
La separazione tra vita
privata e vita pubblica che
ha fatto perdere l’essenziale impegno dell’uomo di
costruire una “vita buona”
per sé e per la società. La
vita privata è abbandonata
agli impulsi del desiderio e
il compito pubblico è trascurato.
L’universalismo scientifico, per cui il sapere scientifico sta esercitando una
specie di dittatura su tutta
la conoscenza emarginando nell’irrazionale tutto ciò
che non è riducibile nell’ambito della scienza.
L’androginismo culturale che elimina la differenza uomo-donna, prima espressione della persona
in quanto essere in relazione. La sessualità perde
così il suo significato originario di apertura all’altro
e si degrada nell’erotismo
pervasivo.
Il riscatto della persona
Per correggere queste
tendenze è necessario il ricupero del concetto di persona come è stato elaborato dalla tradizione culturale cristiana. La persona
in senso cristiano, da una
parte, salva il soggetto umano con la sua interiorità
dal pericolo di essere cancellato dalla oggettività della scienza, dall’altra, impedisce che si chiuda nell’individualismo dei desideri
aprendolo alla relazione
con l’altro nel segno del
dono di sé cioè dell’amore,
principio di tutti i valori.
Partendo dalla persona
si può costruire “un’antropologia adeguata” che presenta il soggetto umano
nella sua integrità, presupposto di ogni rinnovamento della società. La
persona si percepisce costituita da tre polarità: anima-corpo, uomo-donna, individuo comunità. Esse devono mantenere la reciproca tensione, senza eliminazioni o contrapposizioni.
Le vie della proposta
cristiana
Il rinnovamento della
società può avvenire soltanto attraverso la testimonianza dei cristiani.
Due sono oggi i contenuti
essenziali da proporre al
mondo.
- La bellezza del mistero
nuziale nella sua integrità:
unità nella differenza
sessuale, dono di sé
nell’amore e fecondità di vita. Il
fedele laico realizzando una famiglia di questa natura offre
anche un elemento fondamentale per la costruzione di una società diversa.
- Il cittadino universale.
Il cristiano fortificato nel
suo rapporto con Cristo
dall’appartenenza alla comunità cristiana, diventa lo
strumento per incarnare
nella società la “vita buona”, caratterizzata dalla
giusta e fraterna composizione delle diversità. Per
far questo deve osservare
tre esigenze: rifiuto degli
spiritualismi che separano
fede e vita; disponibilità a
lasciarsi educare per svolgere questo compito sociale; superamento della
paura di proporre in modo
esplicito la novità che egli
vive nell’incontro con Cristo.
TERZA SERATA / FELTRIN E NANNI
Impegno urgente, per frenare
le derive della democrazia
Terza sera: Oderzo, ve nerdì 13 febbraio.
Tema: “Quale democrazia
per un mondo globalizzato.
L’impegno dei cristiani”. Relatori Paolo Feltrin e Antonio
Nanni.
La globalizzazione
Nell’ultima sera “l’essere
cittadini” è stato considerato in rapporto al fenomeno
della globalizzazione che ha
messo in crisi il concetto tradizionale di democrazia e
che, di conseguenza, richiede di inventare un nuovo modo di essere cittadini. Nello
stesso tempo si voleva anche
tirare delle conclusioni riguardo all’impegno dei cristiani nel nuovo scenario politico. Per questo motivo sono stati invitati due relatori,
il secondo dei quali doveva
sviluppare maggiormente
questo secondo aspetto.
I due relatori sono stati
abbastanza concordi nel cogliere i cambiamenti e le difficoltà causate dalla globalizzazione. Ambedue, infatti,
hanno affermato che è entrato in crisi il concetto di democrazia come l’abbiamo finora conosciuto, incentrato
sullo Stato nazionale. Ora, infatti, i problemi da risolvere
sono mondiali e nessuno Sta-
“Riprendere il gusto
del vivere sociale”
S
Chiamati a rimettere
in gioco i valori
stato sempre lo specchio
della realtà del Paese) la
bassa qualità della politica.
Una politica che ha perso il
contatto con la società e i
suoi problemi e che ha scelto meccanismi di comunicazione e di confronto non
reali ma virtuali. Il mondo
politico è convinto che la società sia in un atteggiamento “impolitico” di disgusto e
di distacco. In realtà è solo
disgustata di questa politica.
Il grande balzo
Nel Nord-Est, incominciando dagli anni Ottanta,
non solo è iniziata una grande trasformazione economica, ma sono emerse anche nuove aspirazioni politiche. Qui sono nate le grandi parole d’ordine che hanno guidato la novità: federalismo contro il centralismo; imprenditorialità con
spirito liberista in contestazione con gli intralci posti
to nazionale è in grado di farlo. D’altra parte non ci sono
ancora istituzioni mondiali adeguate in grado di governare il mondo nelle sue trasformazioni. L’impatto poi
dei cambiamenti è stato devastante sulla struttura delle
nostre tradizionali democrazie: crisi di partiti, distacco e
sfiducia della gente.
Fuga nel privato
Di fronte a questa situazione, Feltrin ha dato una valutazione più positiva, mentre Nanni è stato più incline
nel segnalare i pericoli.
Due i punti cruciali segnalati, del resto già presenti anche nelle serate precedenti: tendenza dei cittadini
a ritirarsi nello spazio privato con il distacco da quello
pubblico, e l’impatto nei comportamenti politici dei mezzi di comunicazione sociale,
soprattutto della televisione.
«Qualcuno – ha affermato Feltrin riferendosi al primo aspetto – ha tirato la conclusione che così si riduce il
legame sociale, la fiducia reciproca, la solidarietà e che
vengono meno le risorse di
una comunità. Non abbiamo
nessuna prova che questo
stia accadendo». Però alla fine anche Feltrin ha riconosciuto che questo individua-
lismo pone un gravissimo
problema alla politica: si rendono difficili le decisioni pubbliche, quelle che riguardano la vita collettiva. E non è
cosa da poco, dato che la politica consiste proprio nella
capacità di prendere decisioni per tutti. Esempio clamoroso il problema delle discariche o delle scorie radioattive.
Secondo Nanni, invece, i
legami sociali sono compromessi da questo privatismo:
si sta perdendo il senso della comunità.
Condizionamento dei
media
Non meno grave l’altro
punto riguardante i mezzi di
comunicazione. Feltrin ha rilevato un paradosso: «Curiosamente nessuno si occupa più di politica, ma tutti
si informano di politica», infatti le informazioni sulla politica sono sempre abbondanti, ma la fiducia nei politici e nei partiti è scarsa. Il
motivo è che si crea un circolo vizioso: il politico è costretto a usare i mezzi di comunicazione perché non può
più contare sull’organizzazione dei partiti, ma in televisione si tende a fare pubblicità e la pubblicità spinge
a raccontare bugie, con la
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LE PAROLE CONCLUSIVE
DEL VESCOVO A ODERZO
SECONDA SERATA / DIAMANTI
Seconda sera: Coneglia no, mercoledì 11 febbraio.
Tema: “Il volto della politica nel Nord-Est del benessere”. Relatore: Ilvo Dia manti.
Non capisco il NordEst
L’inizio del discorso del
sociologo Diamanti è stato
piuttosto scioccante, perché
ha incominciato dichiarando di non riuscire più a capire il Nord-Est. Non lo capisce perché le varie componenti del Nord-Est stesso
non si capiscono più. Prima
il Nord-Est aveva un’identità
condivisa, espressa dalle
sue istituzioni, tra le quali la
Chiesa, e un percorso definito. Ora questa razionalità
implicita è venuta meno provocando disorientamento e
malessere nelle persone.
Considerando in particolare la politica, nel NordEst si vive in maniera più acuta e più esplicita (esso è
Domenica 22 febbraio 2004
dallo Stato; proiezione verso il grande mondo.
Qui sono cresciuti anche
gli attori di queste nuove esigenze: le varie leghe autonomiste, il movimento dei
sindaci, i nuovi imprenditori, piccoli ma creativi, le associazioni di impegno sociale.
L’involuzione
Oggi questo grande slancio si è spento. Gli obiettivi
si sono appannati e gli attori infiacchiti. Il federalismo
non è più di moda, le leghe
sono in ritirata, l’imprenditore “fai da te” ha perso il
suo fascino, la globalizzazione genera paura.
Lo sviluppo economico
non è più un traguardo da
perseguire con tutte le forze. Si vorrebbe piuttosto frenarlo perché ci si accorge
che ha peggiorato la qualità
conseguente perdita di fiducia da parte dei cittadini.
Manca un luogo adatto per una seria discussione pubblica dei problemi.
Anche in questo caso
Nanni è stato più pessimistico: «Siamo dentro ad una
morbida dittatura mediatica», siamo cioè fortemente
condizionati dai media senza
che ce ne accorgiamo. «La
personalizzazione della politica – ha affermato – sta
creando una politica spettacolo, una politica senza cittadini e senza territorio, una
video politica».
L’impegno del cristiano
A Nanni era stato chiesto
di parlare dell’impegno politico del cristiano. Egli ha denunciato l’assenza dei cristiani di fronte ai problemi
cruciali del tempo. Non si riferiva alla necessità di un partito, ma ad un contributo dei
cristiani all’attuale crisi della
democrazia, partendo dalla
tradizione della dottrina della Chiesa e dall’esempio di eminenti figure del passato.
L’impegno più urgente
deve essere rivolto a fermare alcune derive dell’attuale
democrazia. In particolare:
no, alla diffusione della cultura dell’odio in politica. No,
allo scontro sui simboli, sulle immagini, andare, invece,
al sodo dei problemi. No alla deriva mediatica: ricuperare il senso critico. Il cristiano deve pensare di più
partendo dalla fede, solo così può incidere sulla vita della società.
della vita e, in particolare,
ha rovinato il territorio.
Il localismo tende a chiudersi su se stesso, alzando
barriere. Anche l’associazionismo ha la tendenza a
diventare impresa perdendo il valore della gratuità.
L’inadeguatezza della
politica
Tutto ciò sta accadendo
anche a causa di un’inadeguatezza della politica che
non ha saputo regolare il
cambiamento. La politica ha
perso quel contatto con la
società che prima era assicurato dai grandi partiti di
massa. È priva di strumenti di mediazione con la società. Sempre più diventa
politica dei personaggi.
La politica sta assumendo i caratteri del mercato
dove i politici sono gli imprenditori in competizione
tra loro e gli elettori i clienti ai quali si tenta di far acquistare la merce dei programmi per mezzo del voto. Grande responsabilità di
questo degrado è da attribuire alla televisione, sempre più usata dai politici, dove inevitabilmente la proposta politica diventa spot
pubblicitario.
Speranze
Il quadro non è, però, tutto oscuro. Ci sono speranze
e desideri presenti nella società. Desiderio di una politica che riproponga la centralità dell’etica, che valorizzi il localismo ma rimanendo aperti al mondo, che
abbia come priorità la ricostruzione della società e del
territorio, che dia impulso
al volontariato.
La Chiesa, che di fronte
ai cambiamenti avvenuti nel
Nord-Est sembrava aver assunto un atteggiamento di
difesa, chiudendosi in se
stessa, deve ora misurarsi
con i problemi della società.
La Chiesa deve soprattutto
rimettere in gioco i valori di
cui è portatrice, senza timore, anche se è diventata
minoranza.
ento il dovere di ringraziare don Giampietro Moret,
con la sua équipe, la presidente dell’Ac, Francesca Zabotti, con
i suoi collaboratori, il presidente provinciale della Acli Giancarlo Milanese, per aver avuto il coraggio di organizzare questa “Settimana sociale”. Nel ricordo grato di Giuseppe
Toniolo ci è stato dato di credere nell’attualità di una “Settimana sociale”.
E non ci siamo illusi, vista la partecipazione e l’interesse. C’è voglia di
riflettere sul sociale e di farsene carico. Poiché il sociale sta per vita concreta dei cittadini, di noi, con il suo
intreccio di rapporti e di relazioni interpersonali, di problematiche e di
progettualità. C’è voglia di prendere in mano la situazione e di pilotarla, non affidandone la gestione esclusivamente ai supermen della po-
litica, come chi si riconosce in stato
di minorità e vi si rassegna, anzi vi
sta comodamente per evitare il peso dell’esercizio della responsabilità.
La Chiesa di oggi, come al tempo
di Toniolo, ha il coraggio di interrogare la situazione e di analizzarla,
pur nella sua complessità. Ne ha il
talento e ne possiede il segreto, poiché conosce l’anima del divenire storico e lo riconosce nella forza della
risurrezione di Cristo.
Desidera mettere a disposizione
la sua competenza, ispirata al Vangelo e alla dottrina sociale della Chiesa, formando laici battezzati ad essere all’altezza del loro compito di
laici nel mondo sociale, culturale,
politico-amministrativo. I suoi laici
sono a pieno titolo, come cittadini,
immersi nel “temporale”. Di conseguenza, laici capaci di prendersi le
proprie responsabilità, di farsi carico
del sociale, in rapida evoluzione, in ogni caso come soggetti attivi in qualsiasi ambito e, se
politici o amministratori, determinati ad interloquire
con i cittadini sulle
istanze vere del territorio. Non in solitudine ma in cordata per rispondere
(qui sopra) Ilvo Diamanti con il vescovo Giuseppe Zenti, a Conegliano; (nella foto grande) il meglio alle sollecipubblico della terza serata, ad Oderzo; (in alto a destra) la presidente dell’Ac Francesca Zabotti, tazioni delle proPaolo Feltrin e il vescovo Zenti; blematiche e delle
crisi in atto.
Crisi: parola che evoca spettri di
recessione…! E se fosse diversamente? Crisi è anche pausa, sosta
che consente di interrogarsi sulla
direzione da prendere. Forse gioverà per rivalutare dimensioni trascurate a causa di aver voluto raggiungere ad ogni costo un alto livello
di benessere economico. Si sa che
il benessere per l’uomo è sempre integrale: economico, culturale, psicologico, sociale, religioso-spirituale, nessuno a scapito dell’altro. L’armonizzazione degli aspetti del benessere è condizione di un vero progresso che non lascia inquieti e insoddisfatti. Allora il nostro Nord-Est riprenderà il suo cammino sulla
strada giusta e, grazie al suo umanesimo cristiano riscoperto e rivitalizzato, sarà per il resto del Paese
anche una lampada che rischiara i
sentieri della vera civiltà, oltre che
parametro invidiato di rapida conquista del benessere economico
che, ce lo auguriamo, non abbia a
tramontare, pur nella necessaria trasformazione richiesta dall’evolversi
della situazione europea e mondiale.
Forse non avremo in mano la
chiave di soluzione dei massimi sistemi, ma contribuiremo non poco
a far vivere bene la nostra popolazione, a riprendere il gusto del vivere sociale improntato a rispetto, a
solidarietà, a voglia di comunicazione.
+ Giuseppe Zenti
SETTIMANA SOCIALE
L’OPINIONE / FRANCESCO DAL MAS
Prime conclusioni
La famiglia al centro
L’Azione cattolica diocesana, la Pastorale sociale della diocesi, le Acli, il settimanale L’Azione, organizzatori della Settimana sociale, propongono queste immediate conclusioni.
Obiettivi sui quali impegnarsi
* Risvegliare nella coscienza dei cristiani il dovere di impegnarsi nel campo
sociale e politico, con lo scopo, in particolare, di elaborare un modo nuovo di
“essere cittadini” nell’attuale crisi del modello democratico.
* Far cogliere la necessità di rimettere insieme le dimensioni del privato e del
pubblico recuperando nella persona la
polarità costitutiva di individuo e di comunità.
* Fuggire dall’insidia degli spiritualismi, vivendo e proponendo la logica dell’incarnazione di Dio che si fa uomo perché l’uomo sia pienamente uomo, realizzi cioè la “vita buona” per sé e per la convivenza umana a livello mondiale, avendo come riferimento la Parola di Dio, il
magistero sociale della Chiesa e figure di
laici cristiani della nostra terra (Toniolo,
cardinale Pavan, Corazzin…).
* Aprire uno spazio e un momento di
confronto fra l’insegnamento della fede
e la riflessione culturale per l’elaborazione di strumenti di lettura aggiornati, di
principi di azione comuni e condivisi, al
fine di favorire la partecipazione sociale
e civile.
Atteggiamenti da coltivare
* Pensare perché riteniamo
che attualmente ci sia un deficit di elaborazione razionale, anche nell’ambito della Chiesa, in
preda come siamo all’emotività
e al soggettivismo.
Pensare per rendere ragione della fede di fronte al mondo, esercitare la razionalità per contribuire ad offrire risposte nuove all’attuale difficile cammino dell’umanità.
* Capire perché spesso siamo tentati
solo di aumentare le nostre informazioni, senza fare lo sforzo di “discernere”
cioè di entrare nel merito delle questioni, di leggere a fondo la realtà, i fenomeni, le persone.
Capire e discernere per poi essere in
grado di dirigere i cambiamenti verso il
bene dell’uomo e non lasciar andare la
nostra vita personale e collettiva su binari
definiti da altri.
* Associare idee e persone perché non
basta pensare e capire da soli. La Settimana sociale è stata organizzata proprio
perché convinti che solo mettendo insieme le persone e le idee, le istituzioni
e le associazioni, possiamo renderci visibili anche sul piano sociale e proporre
progetti per il bene comune.
PROPOSTA
Per raggiungere questi obiettivi e
rinforzare questi atteggiamenti, oltre che
prevedere di ripetere ogni anno l’iniziativa della Settimana sociale, è auspicabile raccogliere l’essenziale emerso da questa prima esperienza, riproporlo ai partecipanti e ritrovarci, in tempi ragionevoli, per un confronto.
A
conclusione della
“Settimana sociale
dei cattolici” confidavo a
don Giampiero Moret che
quanto emerso poteva essere la traccia di un piano
pastorale. Dopo le tre sorprendenti serate (la sorpresa è data non solo dall’alto numero dei partecipanti, ma dell’interesse
che questi hanno dimostrato e, ancor più, dalla
presenza di numerose
persone che “stanno sulla soglia” e che chiedono
di essere intercettate), la
mia convinzione ha perso
la sua fragilità alla “festa
delle famiglie” svoltasi domenica scorsa in cattedrale. Il vescovo Zenti, se
non ho capito male, ha sostenuto e argomentato
che non si dà pastorale se
non passa per la famiglia.
Bene, la famiglia è il
motore di quanto è stato
messo a tema a Pieve di
Soligo, Conegliano e Oderzo. Conclusione: se ci
poniamo l’obiettivo di salvaguardare, anzi, di valorizzare quanto di meglio
(non di peggio; e purtroppo è tanto, è troppo)
abbiamo saputo costruire
in questi anni di successo
nordestino, sul piano economico ma anche sociale, non possiamo astenerci da un sostegno puntuale alla famiglia. Magari riscoprendola e valorizzandola come leva e spinta di quella nuova civiltà
che, stando alle intuizioni
del patriarca di Venezia, il
cardinale Angelo Scola,
deve offrire una prospettiva altra ad un Nord-Est
che da qualche tempo testimonia tutta la sua fragilità. In questo senso, se
le parole di monsignor
Zenti hanno un significato, i diversi settori della
pastorale o, per meglio dire, le pastorali settoriali
devono radicalmente ripensarsi e cominciare a
chiedersi come possono
operare in sinergia perché le comunità locali ripongano al centro la famiglia e la famiglia assuma il ruolo sociale e culturale (diciamo pure economico, per ciò che ancora conta il modello di
impresa familiare) che le
compete. L’implementazione della “Settimana sociale” risulta, a questo
punto, un passaggio obbligato, perché ha messo a tema – come nessun
altro ha fatto nelle
nostre comunità –
i problemi veri (ripeto veri, non virtuali) con i quali dobbiamo misurarci.
Non sto a dire (perché mi
sembra fin troppo ovvio)
che l’iniziativa va ripetuta, ma ritengo urgente
che gli atti delle tre serate siano resi pubblici nel
giro di un mese, magari
attraverso un fascicolo accluso a L’Azione, in modo
che arrivino dappertutto.
Una volta arrivati a destinazione, siano ripresi nella riflessione delle parrocchie, delle associazioni, dei gruppi e possibilmente coniugati con la lettera del Vescovo alle famiglie. Una volta “masticate” le intuizioni del patriarca Scola, del sociologo Diamanti, del politologo Feltrin e dell’aclista
Antonio Nanni, bisognerà
anche digerirle. Ed ecco il
programma per i primi
mesi del prossimo anno,
quando anche i centri culturali ancora operanti in
diocesi dovranno fecondare la riflessione con iniziative di riflessione appropriate, anziché arrampicate a bizzarre fantasie.
Francesco Dal Mas
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e
L’AZiON
Attualità
Domenica 22 febbraio 2004
e
L’AZiON
METANO
TROPPO
CARO
NOTIZIE
NordEst
Domenica senz’auto:
qua e là qualche disagio
Inquinamento urbano, prove generali di stop alle auto. Domenica scorsa traffico stoppato in sei città del Veneto, in forza del provvedimento con il quale i sindaci
hanno disposto il blocco della circolazione a motore.
Com’era nelle previsioni, i cittadini hanno aderito disciplinatamente, facendo buon viso a cattiva sorte: la minaccia delle polveri sottili alla salute evidentemente viene sentita dalla gente. Non sono tuttavia mancati i problemi: a Treviso, per esempio, Put in tilt a causa delle
auto che intasavano l’anello esterno, mentre a Padova a
creare qualche problema è stata la disattivazione del call
center che avrebbe dovuto fornire invece le opportune
informazioni agli automobilisti. Alle prese con altri problemi Venezia, come di consueto in periodo di Carnevale invasa da decine di migliaia di turisti che hanno
affollato calli e campielli.
Licenziato con un Sms:
sconcerto e rabbia a Treviso
Ha deciso di ricorrere alla magistratura del lavoro il giovane dipendente di una sala giochi trevigiana licenziato
su due piedi con un Sms. Il fatto è accaduto lo scorso 26
dicembre ma viene riportato dalla stampa solo ora. Un
evento inedito (e francamente inquietante) che la dice
lunga sulla “qualità” dei rapporti di lavoro oggi, e, ancor
più, sulla qualità delle relazioni umane.
Rifiuti farmaceutici
in pasto al bestiame
Nas in azione in tutto il Nord
Italia per smascherare un colossale giro truffaldino nel
settore dell’allevamento. I
Nuclei anti sofisticazioni dei
Carabinieri mettono in luce
un fenomeno sconcertante:
medicine guaste o scadute
date in pasto agli animali o utilizzate per confezionare
mangimi per polli, tacchini,
ecc. Scattano le manette ai polsi di 54 persone, 17 delle
quali tra Veneto e Friuli. Indagini a tappeto tra allevatori ma anche veterinari, agenti di commercio e dipendenti
di aziende farmaceutiche.
Sulle piste da sci
fa capolino lo “scivelox”
Il laser non perdona, nemmeno sulle piste da sci. Dopo
l’autovelox, incubo, degli automobilisti corsaioli, ecco lo
“scivelox”, aggeggio analogo che pizzica gli amanti delle discese mozzafiato (ma ad alto rischio per gli altri sciatori). Lo strumento viene sperimentato, un po’ in sordina a dire al verità, sulle piste di Cortina. E s e ne vedono delle belle: bambinetti che sfrecciano a oltre sessanta all’ora, o adulti che sfiorano i cento...
In Italia il metano è il più caro d’Europa,
anche a causa del diabolico “collegamento”
con il prezzo del petrolio...
U
32,40 euro.
Sul costo del metano
pesa enormemente il carico fiscale: praticamente
metà della bolletta se ne va
in imposta di consumo, addizionali regionali e Iva.
Quest’ultima continua ancora a gravare anche sull’imposta di
consumo e
sulle addizionali nonostante anni
di proteste e
una richiesta
di modifica
all’attuale
legge che regola l’imposizione dell’Iva sul gas (firmata da 60 mila persone).
Poi c’è il diabolico meccanismo di indicizzazione
del costo del gas azzurro
con quello del petrolio. In
altre parole, se cresce il
prezzo del petrolio cresce
anche quello del metano e
viceversa. Così nel 2002 e
nel 2003 gli aumenti sono
Quasi metà
della bolletta
è costituita
da imposte
e tasse
S
u mille 700 persone, tra i 23 e 70
anni, coinvolte lo scorso anno in
un’inchiesta di Altroconsumo, più della
metà ha dichiarato di non essere soddisfatto per luce, acqua calda, riscaldamento domestico, e di spendere troppo
in rapporto ai risultati concreti di
comfort della propria abitazione (si calcola che in media il gas incide per 662
euro sul bilancio annuale delle famiglie
italiane).
Ma vi sono dei comportamenti quotidiani che consentono di risparmiare
sulla spesa per il gas. Eccoli:
- durante l’inverno ogni grado di temperatura in più rispetto a quella ideale,
Addio Pantani!
n questa nostra terra da sempre appassionata allo sport
della bicicletta, tanti e tanti sono rimasti come folgorati dalla notizia
della morte triste di Marco Pantani. Chi ha provato ad emularne lo
stile o i vezzi pedalando su e giù per
le salite di casa nostra; chi è corso
ad applaudirlo in qualcuno dei tapponi dolomitici; chi lo ricorda protagonista assoluto di un “Galà del ciclismo”.
Però quel campione che aveva
saputo entusiasmare tutti sulle salite del Giro e del Tour aveva smesso da tempo di vincere. E dal paradiso della gloria sportiva era pian
piano precipitato in uno smarrimento del tutto simile a quello che
infetta tanti fragili giovani d’oggi.
Anche lui attratto dal fascino della
notte, dei paradisi artificiali come
scorciatoia di fronte agli inciampi
della vita.
me gli utenti del solo gas
per cucina.
Inoltre l’Autorità ha definito il prezzo che le società di vendita di gas devono obbligatoriamente
offrire, a partire dal 1º gennaio 2004, ai piccoli consumatori del commercio,
dell’artigianato e del settore domestico. Le altre
condizioni saranno invece
libere. Complessivamente
si dovrebbe ottenere una
riduzione media nazionale di circa 0,77 centesimi
di euro/mc (- 2,3 %). Per il
cliente medio, con un consumo di 1400 metri cubi
annui, ciò si traduce in un
risparmio annuo di 12,94
euro (comprese le imposte).
Federico Citron
CONSIGLI PER CONSUMARE MENO
LA MORTE TRISTE DI UN CAMPIONE
I
avvenuti per effetto di trascinamento del caro petrolio.
La liberalizzazione del
settore, che doveva accrescere concorrenza e competitività (e quindi diminuire i costi), è ancora al
palo. Nonostante la normativa lo preveda, all’utente non è ancora data la
possibilità di scegliersi la
società di distribuzione.
In mezzo a tante notizie
negative, vanno segnalati
due interventi, a favore del
consumatore, dell’Autorità
per l’energia elettrica e il
gas. Il primo ha introdotto
un nuovo sistema tariffario: da tariffe differenziate
per tipologia d’uso (cucina, riscaldamento domestico, industriale) si è passati a tariffe per fasce di
consumo. Ne ha guadagnato l’equità perché la
bolletta ora si avvicina
maggiormente ai costi effettivi mentre con il precedente sistema c’erano
categorie “privilegiate” co-
La crisi sportiva e personale di
Marco Pantani era partita dal bubbone del doping. Su di lui non sarà
più possibile sapere la verità. Invece, è sotto gli occhi di tutti la spet-
cioè 20° C, significa un
aggravio di consumi
dell’8%, con effetti considerevoli sulla bolletta;
- spegnere di notte la
fiamma pilota dello
scaldabagno comporta
un risparmio di 30 euro;
- abbassare la temperatura di notte;
- installare serramenti con i doppi vetri: un buon isolamento costa in media
300 euro al metrocubo; calcolando una
durata di 15 anni i doppi vetri, in una
città del nord, comportano un risparmio
di 350 euro per finestra.
tacolarizzazione, o peggio, l’assolutizzazione dello sport che ha innescato un’esasperazione complessiva, “giustificando” così mille manipolazioni: da quelle dei bilanci societari a quelle dei corpi degli atleti.
L’augurio è, almeno, che questa
drammatica scomparsa di scena di
uno dei campioni più emblematici
del nostro tempo possa servire da
lezione per il mondo dello sport, e
ancor più per il mondo del ciclismo.
Di fronte al peggior esito che possa esserci per una carriera sportiva
è un dovere per tutti – allenatori, dirigenti sportivi, sponsor, atleti, genitori – fermarsi e ritrovare la strada originaria dello sport: quella che
fa star bene le persone che lo praticano; quella che coinvolge nel modo più onesto e autentico chi se ne
appassiona. Sarebbe il modo migliore per dare un senso a questa
morte imbarazzante di un giovane
che aveva fatto dello sport, della vittoria il suo mestiere, trovandosi poi
del tutto smarrito e incapace di reagire, incapace di voltare pagina e di
darsi altre ragioni di vita, magari all’insegna della normalità.
Così ora di Pantani resterà solo
un “mito”, col doppio risvolto, come una medaglia: prima felice e poi
tristissimo. Una lezione terribile,
vera.
Addio Pantani!
Franco Pozzebon
Domenica 22 febbraio 2004
Per il metano dell’Asco Piave
si attende un calo dei costi
D
2003. In sostanza si torna
ai costi del 2001-2002.
Il resto delle notizie è
di segno diverso. Asco, come tutte le municipalizzate d’Italia, da tempo si sta
guardando in giro per realizzare accorpamenti con
l’obiettivo di costituire
“masse critiche” in grado
di reggere la concorrenza
dei pesci più grossi. La parola magica di qualche
tempo fa era “multiutilities”, cioè ampliamento
dei servizi erogati – dalle
telecomunicazioni all’energia elettrica –, ma oggi c’è un ripensamento
perché non è poi così sem-
plice entrare in settori alquanto complessi. Infine
c’è la liberalizzazione, che
doveva dare una svolta al
settore gas metano ma
che è ancora di là da venire.
Certo è che le municipalizzate – cioè le società
che forniscono i ser vizi
essenziali come acqua,
gas, luce, raccolta rifiuti...
ZANINI / FEDERCONSUMATORI
per il gas che «ha introdotto un sistema di tariffazione più equo con possibilità di agevolazioni per
le famiglie più bisognose.
Il Comune di Modena, ad
esempio, ha già attivato
delle agevolazioni finanziate da un fondo di 150
mila euro ricavati da una
piccola maggiorazione
delle tariffe (0,06-0,07 centesimi per metrocubo)».
Zanini è critico con la
lentezza con cui si sta procedendo alla liberalizzazione: «Le aziende non
hanno nessuno voglia di
farsi concorrenza e non
vogliono “rubarsi i clienti”. Sostengono che i margini sono ristretti: è vero
fino a un certo punto. Nella provincia di Modena tra
azienda e azienda vi sono
differenze da 1 a 3 centesimi al metrocubo».
I CONSUMATORI CHIEDONO
“La tassa sulla tassa
è inaccettabile!”
A
lmeno dieci anni di
puntuali e documentate contestazioni cadute nel vuoto. Ma visto
che il metano non è un bene superfluo e che le incongruenze nel calcolo
della tariffa sono lampanti, l’Osservatorio nazionale tariffe e servizi della Federconsumatori, con sede a Modena, non ha nessuna intenzione di mollare la presa. «È dal ’94 che
lottiamo contro la “tassa
sulla tassa” ma senza trovare attenzione se non da
parte di singoli parla-
I
n questi giorni il nostro parlamento è
chiamato a decidere se finanziare o meno la missione militare in Iraq.
Non c’è nessun dubbio
circa l’esito finale del voto: l’operazione “Antica
Babilonia” sarà rinnovata, perché la maggioranza governativa è garantita. Ciò nonostante, ha
senso interrogarci sull’opportunità e sulla legittimità di tale scelta.
È inutile ricordare che
questa decisione, come ogni decisione che riguardi un impegno militare e
quindi la vita e la morte di
qualcuno, è drammatica
e solleva interrogativi ai
quali non sempre è possibile dare le risposte nette e definitive che si vorrebbe. La mia posizione
è la seguente.
La nostra presenza in
5
“MULTIUTILITIES”,VERSO UN RIPENSAMENTO
alle nostre parti parlare di
metano equivale a parlare di Asco Piave. L’azienda di Pieve di
Soligo serve, infatti, buona parte del territorio diocesano. La prima notizia
sullo scottante tema delle
tariffe è buona: nel 2004 il
costo del metano gradualmente calerà. Per effetto
di quanto stabilito dall’Autorità per il gas una famiglia che consuma 1.400
metricubi di metano, forniti da Asco Piave, spenderà – nell’anno termico
2003-2004 – 790,70 euro
contro gli 824,68 del 2002-
Bollette pesanti
n po’ per rassegnazione, un
po’ per senso di
impotenza, da qualche anno non si sentivano più voci di protesta per il costo
del gas metano. Ma ora
che i tempi si sono fatti più
grigi e i soldi
scarseggiano, l’apertura della bolletta ha ricominciato a
provocare
sussulti e
imprecazioni. Anche
perché molti
non hanno
dimenticato
lo slogan che anni addietro ci invitava a ricorre al
gas blu: “Il metano ti dà una mano”. Slogan che oggi suona come una presa
in giro.
I consumatori in effetti
hanno tanti buoni motivi
per lamentarsi del costo
del metano che in Italia è
più caro che in tutta Europa. Calcola Altroconsumo
che la spesa media annua
per famiglia sia pari a 662
euro. L’Osservatorio nazionale tariffe e servizi della Federconsumatori ha
preso le tariffe praticate da
un campione di aziende distributrici di metano e ha
calcolato le variazioni di
costi di una famiglia con ipotesi di consumo di mille 400 metricubi: ebbene
dal periodo luglio 2001giugno 2002 allo stesso periodo dell’anno successivo
si è passati da 822 euro a
854,40 con un incremento
del 3,96 per cento pari a
Attualità
“Chiediamo
che ci sia una
tariffazione
più equa”
mentari – spiega Mauro
Zanini della Federconsumatori –. Nonostante ciò
la nostra battaglia va avanti». Ultimamente qualche soddisfazione, all’associazione dei consumatori, è venuta dall’Autorità
Iraq è viziata
da una sostanziale carenza di legalità. Partecipiamo infatti ad
un’alleanza militare che ha
debellato Saddam Hussein e sta occupando il territorio iracheno senza un
mandato delle Nazioni Unite. Le ragioni addotte
per giustificare la guerra
sono mutate più di una volta e nel complesso non
convincono. Ciò non equivale a dire che la caduta di
Saddam Hussein non sia
una buona cosa, ma gli
strumenti per pervenire a
tale risultato avrebbero
potuto essere altri.
Il nostro contingente a
Nassir yia partecipa ad
un’occupazione, quindi ad
un’operazione di guerra
che contraddice alla legalità internazionale e anche
alla nostra Costituzione.
D
a tempo le associazioni dei consumatori avanzano richieste volte al contenimento del prezzo
del metano. Ecco le principali:
- eliminazione della “tassa sulla tassa” ovvero dell’Iva su imposta di consumo e addizionale regionale;
- riduzione dell’Iva dal 20% al 10% anche per il
gas ad uso riscaldamento (attualmente è al 10% solo per
l’uso cucina) al fine di armonizzarla allo standard europeo o, per lo meno, applicare la sola aliquota del 10%
nel periodo aprile-ottobre quando il gas metano non
viene utilizzato per il riscaldamento;
- riduzione dell’imposta di consumo di 5 centesimi di euro per avvicinarci alla media europea nella
tassazione delle utenze civili (proposta della Federconsumatori);
- introduzione di tariffe differenziate per le famglie più bisognose (misura già prevista ma con ridotti
margini di intervento);
- mettere gli utenti domestici nella condizione concreta di poter cambiare fornitore, scegliendo il più
conveniente;
- valorizzare il ruolo dei Consumatori domestici e dell’Autorità per l’energia e il gas come elemento
di garanzia contro le potenti lobbies presenti nel mercato.
cetera, appare tuttora necessaria per
IN UNA GUERRA ILLEGITTIMA
Truppe italiane in
Iraq, per quali motivi?
Questo sarebbe un buon
motivo per chiudere al più
presto l’avventura. Tuttavia non si può ignorare il
fatto che oggi, a distanza
di nove mesi dal crollo del
regime di Saddam Hussein, la situazione è evoluta. Il nostro esercito non è
diventato una forza umanitaria di pace: resta una
forza di occupazione. Però
la sua presenza, insieme
naturalmente a quella americana, britannica, ec-
– sono oggi più che mai al
centro dell’attenzione dei
grandi investitori. Che vedono nell’erogazione di
questi beni essenziali l’“affare” del futuro. E se la politica – sia romana che locale – non saprà recupe-
garantire la sicurezza della popolazione, visto che
le nuove istituzioni irachene stentano ad affermarsi. Le Nazioni Unite,
dal canto loro, hanno assunto una posizione collaborativa con gli Usa, cercando di conquistarsi un
ruolo nel futuro del paese.
Gli stati della coalizione
sono stati incoraggiati a
chiudere al più presto la
fase di occupazione militare del Paese, accettando
l’egida delle Nazioni Unite e impegnandosi attivamente a ripristinare la sovranità del popolo iracheno.
Ora, molti segnali fanno capire che gli Usa – la
potenza guida in Iraq –
non sono ancora pronti ad
entrare in questa logica di
pace. Non solo non riconoscono la illegittimità del
proprio intervento militare (questo sarebbe troppo
e nessuno glielo chiede),
ma non considerano affatto chiusa la fase bellica.
L’occupazione dell’Iraq (o
la sua liberazione) non è
infatti che un capitolo della più vasta e indefinita
guerra al terrorismo, che
per l’amministrazione americana è ancora più che
mai aperta.
L’Italia, in questa situazione, dovrebbe fare ogni
sforzo per far accettare a-
rare una funzione di indirizzo che tenga conto anche dei risvolti sociali, un
domani ci ritroveremo
con acqua, gas, luce controllati da multinazionali
che rispondono solo alla
legge dell’utile.
ENEL: Marca
“abbandonata”,
martedì 24
è sciopero
M
artedì 24 febbraio
le organizzazioni
sindacali hanno proclamato
uno sciopero di quattro ore
dei dipendenti del settore,
garantendo solo gli interventi a garanzia dell’incolumità dei cittadini. “Per non
spegnere la luce nel Veneto”
è il titolo-motivo della protesta. «Nella nostra provincia
– spiegano Filcem-Cgil,
Flaei-Cisl e Ulicem-Uil – l’Enel ha proposto la chiusura
della sede tecnica di Valdobbiadene e di quella commerciale di Conegliano,
mentre le risorse umane sono state pressoché dimezzate negli ultimi cinque anni:
oltre 50 tra il 2002 e il 2004!».
gli Usa un radicale mutamento del significato politico della presenza militare in Iraq. Sforzi che non
si vedono. C’è invece un
sostanziale accodarsi alle
strategie americane, rinunciando apparentemente a condizionarle in un
senso più rispondente alla
nostra fede nel multilateralismo.
A queste condizioni, un
messaggio chiaro agli Usa e al resto della comunità internazionale potrebbe venire da un voto
sfavorevole al rinnovo della missione. L’argomento
per cui il ritiro costituirebbe un “tradimento” dei
morti italiani di Nassiryia
non regge. Tradirli sarebbe piuttosto continuare in
un impegno dal futuro fumoso facendo finta che
nulla sia accaduto.
Paolo De Stefani
6
Inquinamento e traffico. Parla l’esperto dell’Arpav
Polveri sottili,
smog pessante
P
m10, o polveri sottili.
Rischiano di insinuarsi
anche nell’informazione che abbiamo riguardo all’inquinamento atmosferico. Inquinamento che c’è sempre stato,
ma ora fa più rumore perché le
amministrazioni comunali di Venezia, Belluno, Padova Rovigo,
Treviso, Verona e Vicenza, hanno deciso di limitare il traffico.
Compreso il blocco totale delle
auto alla domenica, come ai tempi della crisi petrolifera negli anni Settanta. Tiepida approvazione degli ambientalisti: è solo una goccia... Proteste dei commercianti trevigiani: perdiamo
clienti e favoriamo gli ipermercati in periferia a cui si può accedere; se blocco dev’essere, sia
stop alle auto in tutta la Marca.
Ma perché si interviene adesso? Quanto dureranno i bloc-
chi? Si estenderanno anche al
mio paese? Da noi l’aria è più
pulita?
Cerchiamo di capirlo con
l’aiuto dell’Arpav, Agenzia regionale per l’ambiente, e in particolare del responsabile per la
rete di Treviso Loris Ceresa.
I DIVIETI
Quali macchine non possono andare a Treviso e negli altri capoluoghi, e quando?
I giovedì e venerdì fino al 26
marzo dalle 9 alle 19 non entrano in centro auto, camion e motorini non catalizzati. Si tratta di
alcuni tra i mezzi più vecchi, di
almeno una decina d’anni.
Sono entrate in vigore anche
le targhe alterne: ossia, sempre
di giovedì e venerdì, tra le auto
catalizzate circola solo chi ha
l’ultima cifra della targa pari o dispari. Questo provvedimento è
stato preso perché per 20 giorni del 2004 è stata superata una
prefissata soglia di inquinamento (55 microgrammi di polveri sottili per metrocubo d’aria).
Infine, blocco di tutti i veicoli ogni domenica fino al 31 marzo se nelle settimane precedenti per nove giorni di seguito si
varca la stessa quota 55. E la si
è abbondantemente sforata.
A Conegliano si progetta il
“bollino blu”: in centro solo chi
ha un auto che inquina poco. La
certificazione la danno le officine, il Comune sostiene parte
della spesa. Un investimento
complessivo antismog di 100 mila euro, in gran parte da fondi regionali.
A Mestre, inoltre, tra poche
settimane nella zona centrale
entrerà gratis chi ci vive o ci lavora, gli altri – come i visitatori
occasionali – dovranno pagarsi
il “bollino” di accesso, 10 euro
al mese e 80 all’anno.
Perché i divieti proprio adesso? Perché lo ha deciso il
piano regionale, e perché l’inverno è il periodo in cui maggiore è la concentrazione di
Pm10 nell’aria
Pm10
Che cosa sono le Pm10?
Pm10, o “polveri sottili”, sono
un insieme di polveri fini con
diametro inferiore a 10 micrometri (ossia 0,01 millimetri). Sono una delle
misure dell’inquinamento atmosferico; noi
le respiriamo e arrivano fino alla laringe, e in
qualche caso fino ai
polmoni
Perché fanno male? La scienza afferma
che contribuiscono a
causare o aggravare
malattie respiratorie; i
più vulnerabili sono bambini, anziani, asmatici. Primi segni la
tosse e le difficoltà respiratorie:
a lungo periodo possono causare tumori.
Che cosa produce Pm10?
Stando alle analisi condotte fino
ad ora, il gas di scarico e altre emissioni di auto, moto, camion… e anche treni, aerei, navi, trattori: i diesel, soprattutto;
gli impianti di riscaldamento di
casa a olio, legname, gasolio,
carbone (a metano no); secondariamente, le emissioni industriali: cementifici, fonderie...
Ci sono anche fonti naturali di
Pm10: suolo trasportato dal vento, pollini, boschi che bruciano…
Perché l’inquinamento aumenta d’inverno? In inverno
tutti vanno in macchina e si accende il riscaldamento: quindi
s’impennano le Pm10. E il tempo a lungo stabile e sereno non
le dissipa: sopra di noi sempre
la stessa aria. Se piove l’inquinamento diminuisce.
E L’INQUINAMENTO INDUSTRIALE?
Solo le Pm10 inquinano
l’aria? No, ma è questa la minaccia più grave per la nostra
zona. «Negli ultimi decenni –
spiega Loris Ceresa – grazie agli obblighi di legge le emissioni delle industrie si sono molto
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 22 febbraio 2004
ridotte; invece il traffico è aumentato e con esso la produzione di Pm10»
Quali sono le zone a rischio di inquinamento industriale? «I problemi ci sono dove si affollano tante industrie
con la stessa produzione e le
stesse emissioni: a Marghera,
nelle concerie del Vicentino, e
nell’Opitergino-Mottense, per i
mobilifici, la cui area si estende
anche nel vicino Friuli. Per questo a breve installeremo una
centralina per il rilevamento dell’inquinamento a Mansuè.
ficata nella Pedemontana”. La
qualità dell’aria non varia in maniera scientificamente significativa in 10 chilometri.
Le auto nuove inquinano
di meno? Sì. Le catalizzate meno delle non catalizzate. Questo
è un vantaggio per la provincia
di Treviso, dove circolano tante
auto nuove; ma abbiamo anche,
con 750 mila residenti, 700 mila veicoli (auto, camion…); tutti, chi più chi meno, inquinanti.
E il traffico in Veneto aumenta del 2 % ogni anno; per andargli incontro, costruiamo
sempre nuove strade.
I nostri livelli di Pm10 superano i limiti fissati per legge? In parte. Nel 2003: la concentrazione media annuale era
di 42,8 microgrammi a Treviso,
il tetto massimo di 50. Ma al 1º
gennaio 2005 il limite verrà abbassato a 40. «Difficile che lo si
raggiunga» dice Ceresa.
Il limite di 50 si può superare solo 35 giorni l’anno: ma per
Treviso nel 2003 sono stati 56,
ed è il capoluogo veneto più virtuoso!
periferia; se tutto il comune è
bloccato ne guadagna Villorba;
se si ferma la provincia ne guadagna… Sacile. Dove ci si ferma?
Quali altre misure si possono attuare? Usare meno la
macchina in forma stabile. Quindi puntare di più sui mezzi pubblici (ma anche ci sia più offerta di mezzi pubblici!) e sulle strade a misura di bici, inoltre, incentivare il car pooling (ossia
andare in macchina al lavoro in
3 o 4 anziché ognuno da solo come ora). Oppure telelavoro: lavorare da casa,
senza prendere
la macchina.
Per il trasporto merci:
meno camion e
più treni o navi.
In Europa siamo i maggiori utilizzatori di camion come forma di trasporto
merci. Perché? Perché costa
meno.
Usare veicoli meno inquinanti. Convincere, con l’educazione o con i benefit, a comprare macchine elettriche o a gpl.
Controllare le emissioni (ossia
quanto inquinano) le macchine
circolanti.
Ripulire di più le strade: anche la polvere che le auto sollevano dalla carreggiata inquina.
Riscaldamento: più metano,
ma anche, prima o poi, percorrere (stato e mercato) la via delle energie rinnovabili: sole, vento, idroelettrico.
Tutte misure che richiedono,
inevitabilmente, soldi. Da dove
ricavarli? Anche da un ulteriore
aumento del bollo auto o della
benzina, dicono gli ambientalisti. E gli automobilisti s’infuriano.
Tommaso Bisagno
Presto una
centralina di
rilevamento
anche a
Mansuè, nella
zona del mobile
CHI INQUINA DI PIÙ?
FERMARE L’INQUINAMENTO,
COME?
L’inquinamento è aumentato negli ultimi anni? Per
Treviso non possiamo saperlo.
«Abbiamo cominciato a rilevare i dati nel 2002, e poiché forte
è l’influenza del tempo atmosferico, si possono fare confronti
solo su base annuale». Padova,
Verona e Mestre, dove s’iniziò
nel 2001, mostrano un tendenziale aumento.
Sono inquinati solo i capoluoghi? Solo Treviso e non la
Marca? «I dati hanno circa lo
stesso andamento per tutta la
pianura in Veneto. Ci può essere al massimo una differenza del
20% tra città e periferia». O fra
Treviso e Chiarano.
Migliore è la situazione nella
Pedemontana (da Conegliano in
su) perché la brezza dalle montagne accentua la variabilità del
tempo. Treviso, in ogni caso, ha
aria migliore degli altri capoluoghi, eccetto Belluno.
Dove posso sapere se l’inquinamento cala? Nel sito
www.arpa.veneto.it clicca su “aria” e nella pagina successiva su
“qualità dell’aria”. Si accede a tabelle, aggiornate ogni giorno,
per tutte le province. Uniche stazioni di rilevamento in diocesi
sono a Conegliano e Vittorio.
Il blocco del
traf fico ser ve
a ridurre l’inquinamento?
Contribuisce
ma non risolve.
«Misura presa
troppo tardi e
per troppo poco
tempo» ribatte
Legambiente, che vorrebbe
molte più targhe alterne e domeniche a piedi. Questi provvedimenti hanno anche funzione educativa: far capire ai cittadini “sulla loro pelle” che l’inquinamento è un problema.
Ha senso un blocco del
traffico per tutta la provincia
di Treviso? Opinione personale: no. Per una serie di motivi:
troppo complicato da attuare;
carenza di trasporti pubblici in
ampie fasce (ad esempio il Quartier del Piave); troppo personale necessario per far rispettare
le regole; troppe eccezioni possibili (non si può impedire di andarsene dalla provincia...).
Né la lotta all’inquinamento
può essere pensata in esclusiva
funzione delle pur comprensibili necessità dei commercianti.
E in ogni caso: se il centro di
Treviso è chiuso ne guadagna la
REGIONE / ENTRO IL 12 APRILE
Piano cave: è tempo
di osservazioni
V
I valori di Conegliano sono più bassi. Vuol dire che
c’è un’aria migliore che a Vittorio? No. Ciò accade solo perché a Conegliano la centralina è
in via Veneto, in una strada poco trafficata, e a Vittorio in via
Celante, ossia la statale 51. I valori non vanno considerati “misura dell’inquinamento a Conegliano” bensì “misura dell’inquinamento in strada poco traf-
(in alto a
sinistra),
traffico a San
Giacomo di
Veglia, alle
porte di
Vittorio Veneto;
(qui sopra) in
coda al
semaforo, a
Conegliano
enerdì scorso, 13 febbraio, nel Bollettino ufficiale della Regione Veneto è stato pubblicato l’avviso con il quale sono stati fissati i termini per la presentazione di osservazioni al Piano regionale delle attività di cava approvato il
23 ottobre 2003 dalla Giunta regionale.
È scattato quindi il conto alla rovescia dei 60 giorni entro
i quali “chiunque abbia interesse” potrà formulare osservazioni in merito al contestatissimo progetto di legge che prevede una notevole espansione delle cave, soprattutto nel
Trevigiano.
Sarà l’occasione per province, comuni, associazioni, comitati spontanei e singoli cittadini, per portare motivazioni e
proposte sui delicati temi della tutela del
territorio e dell’attività estrattiva.
e
L’AZiON
Veneto Sociale
SALUTE MENTALE - PROGETTO NELL’ULSS 7
Per il male oscuro
di 800 giovani
S
u oltre 35 mila giovani nell’ Ulss 7 in
una fascia fra i 12 e i 29 anni ce ne sono almeno 800
che hanno bisogno di servizi qualificati in campo psichico. Per la prevenzione
del disagio giovanile, legato all’ insorgenza di problematiche psichiatriche
c’è ora una nuova opportunità . Si chiama “Futuro Insieme”.
“Futuro Insieme” è stato presentato martedì 17 a
Susegana in piazza Martiri
della Libertà nella sede del
progetto, messa a disposizione dalla cooperativa Insieme Si Può. Il progetto
promosso dalla cooperativa e dalla direzione dell’Ulss 7 è stato cofinanziato
per due terzi dalla regione
Veneto - assessorato alle
politiche sanitarie -e per il
restante terzo dalla stessa
Insieme Si Può. Prevede un
costo annuale di oltre 576
mila euro, per un totale nel
triennio che supera un milione e 700 mila euro.
Si tratta di una speri-
mentazione triennale con
una rete di servizi ed opportunità per i giovani e le
loro famiglie che spesso
non sanno a chi rivolgersi
quando si trovano ad affrontare un problema di
questo tipo. Un progetto pilota che poggia su più pilastri: sviluppare l’attività di
prevenzione a tutti i livelli,
intervenire sulla “crisi” e
sui disturbi del comportamento alimentare, potenziare l’attività di riabilitazione e di inserimento lavorativo .
Un modello innovativo
in ambito regionale e anche nazionale, hanno convenuto il direttore generale dell’Ulss 7 Angelo Del
Favero e il vicepresidente
della Regione Fabio Gava
Il progetto, che partirà
entro i primi di marzo, troverà ospitalità nella sede di
Susegana che diventerà il
centro per la gestione delle “Crisi” e per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare
–come ha spiegato il re-
sponsabile del dipartimento di salute mentale della
Ulss Gerardo Favaretto .
Prevede la possibilità di
trattamenti in regime di
centro diurno con 6 - 8 posti e nei casi più impegnativi con accoglimento in comunità alloggio (tre posti)
in un ambiente familiare. Il
progetto pilota contempla
anche un inserimento di tipo lavorativo nella prospettiva di offrire ai giova-
Domenica 22 febbraio 2004
ni un ruolo sociale ed economico che li aiuti a superare il disagio. L’iniziativa
ha come priorità anche il
potenziamento delle attività
di sensibilizzazione sociale
e di cambiamento culturale per superare i pregiudizi intorno alla malattia
mentale. Tra gli obiettivi
anche l’avvio di un’attività
ortoflorovivaistica in un’azienda agricola di Susegana
La presidente della cooperativa Rina Biz ha sottolineato il valore della collaborazione tra Regione, Ulss
ed economia sociale, concetto richiamato anche dal
primario Favaretto all’interno del modello della
“psichiatria di comunità”.
Francesca Gallo
La prima comunità nel 1994,
su impulso del vescovo Ravignani
L
a presenza di servizi per la salute mentale a Susegana non è una novità. Grazie al decisivo impulso dell’allora vescovo monsignor Eugenio Ravignani e alla collaborazione della parrocchia di Santa
Lucia di Piave che mise a disposizione la struttura, la
cooperativa Insieme Si Può avviò nel 1994 una delle
prime comunità terapeutiche e riabilitative del Veneto. A partire da quella sperimentazione la cooperativa ha avviato una lunga collaborazione con l’Ulss 7
per i servizi per la salute mentale che oggi aggiunge
anche il progetto Pilota Futuro Insieme. La cooperativa Insieme Si Può, con le cooperative l’Incontro e
Orchidea dal 1 febbraio di quest’anno gestiscono la rete dei servizi territoriali per la psichiatria dell’ Ulss
7.(FG)
CORSI: Marzo, un mese
per smettere di fumare
L
a Lega italiana per la
lotta contro i tumori organizza a Vittorio
un corso per
smettere di
fumare tenuto dal dottor Roberto
Latini: si rinforza la volontà del
fumatore, si controllano i sintomi dell’astinenza, si ricevono consigli su come vincere l’abitudine, se necessario si
utilizzano anche trattamenti farmacologici.
ogotà, Colombia. La guerra civile
ha subito un’impennata, il programma del governo Uribe prevede la tolleranza zero nei confronti dei gruppi guerriglieri; conseguenza è che le popolazioni
investite dal conflitto sono costrette ad abbandonare le loro case: da contadini a profughi (desplazados). Nel quartiere del Patio Bonito è presente il mercato ortofrutticolo più grande della Colombia: fa da polo
di attrazione per un gran numero di profughi e tra loro moltissimi sono i bambini.
I
l progetto “Rimanere insieme” dell’Advar organizza
per sabato 21 febbraio, alle 10.30, presso la sede di
piazzale Pistoia 8, a Treviso, un incontro con l’insegnante
Anna Minio dal tema “Gli insegnanti e la scuola di fronte
agli eventi luttuosi”
Il progetto oltre a colloqui per condividere il dolore, ha
deciso di offrire occasioni di ascolto di persone che si sono distinte per il loro impegno professionale . Come Anna Minio, che porterà la sua esperienza di insegnante che
molte volte si è trovata a dover gestire le situazioni di lutto e di cordoglio dei propri studenti. Come affrontare la
sofferenza dei ragazzi o degli stessi docenti quando la morte entra a scuola?
Per informazioni sul progetto “Rimanere insieme”: tel.
0422.432603 - [email protected].
I problemi
dell’ospedale di
Conegliano :
Il movimento dei bambini lavoratori
(Nats) del quartiere ha deciso di essere solidale con loro offrendogli degli spazi ricreativi, una mensa e la scuola. In questa
operazione di solidarietà tra poveri è intervenuta anche l’associazione di volontariato Nats di Treviso garantendo i fondi necessari per la ristrutturazione della scuola,
la mensa e la retta per lo studio. Per aderire a questo sostegno a distanza: associazione Nats Treviso, via Montello 5 31100
Treviso, www.natstreviso.org
leggi a pag. 27
Pronto il nuovo
ceod a Orsago:
leggi a pag. 30
Due bambini lavoratori del quartiere Patio Bonito, Bogotà, Colombia
DUE MILIONI DALLA REGIONE ALLE SCUOLE IL PERCORSO PER UN FIGLIO
D’INFANZIA PRIVATE NEL TREVIGIANO
Ossigeno alle materne
U
n sostanzioso contributo dalla Regione Veneto per asili parrocchiali o privati. Ammonta a 10,3 milioni di euro il contributo relativo al
2004 che la Giunta regionale ha deciso di stanziare
a favore delle scuole d’infanzia non statali.
In Veneto sono oltre
123 mila i bambini dai
3 ai 6 anni. Il 69 % delle scuole per l’infanzia
che li accolgono è non
statale: privata, gestita
da parrocchie o altri
enti privati, e accoglie
in 85 mila piccoli, vale
a dire oltre il 71% . In
provincia di Treviso
sono il 78 % seconda in
Regione dopo Padova.
Competente per
liquidare il contributo alle scuole d’infanzia non statali
sarà l’Ulss di Bassano, nella quale ha sede pure l’Osservatorio per l’Infanzia e
l’Adolescenza. (DD)
Si comincia il 2
marzo con incontri il martedì e il venerdì dalle 20.30
alle 22 fino al 30
marzo,
più due
incontri di
verifica il 13
aprile e l’11 maggio. Costo 35 euro.
Info: 0438. 554048 dalle 10 alle 12 da lunedì a
venerdì e dalle 16 alle 18
il giovedì; [email protected]
INCONTRI ADVAR: Come aiutare gli
alunni quando muore un loro caro
DAL GRUPPO NATS DI TREVISO UN APPELLO
PER I BAMBINI DELLA COLOMBIA
B
7
Ottocento richieste,
quattrocento adozioni
Q
uattrocento i bimbi affidati in adozione a famiglie venete
nel corso del 2003. Più
del doppio, però, sono le
richieste di adozione avanzate nello stesso periodo da coppie e famiglie
della nostra regione. Un
dato che fa riflettere sulle persistenti difficoltà
burocratiche che si incontrano sulla via dell’adozione, ma che di contro mostra l’accuratezza
con la quale le autorizzazioni all’adozione vengono concesse. Sono ancora molte decine ogni anno in Italia infatti, i bambini che in questi frangenti sono costretti a vivere traumatiche espe-
rienze di fallimento; bimbi “restituiti” ad istituti,
nella maggioranza dei casi di minori stranieri, che
addirittura a volte finiscono in Paesi differenti
da quello di origine.
Questi alcuni dei dati
resi noti recentemente
nel corso di un incontro
sull’adozione internazionale, promosso dalla Regione, che ha coinvolto i
referenti delle 26 équipes
adozioni del Veneto.
Nel suo intervento l’assessore alle politiche sociali Antonio De Poli ha
ricordato le scelte effettuate dalla Regione Veneto nel sistema integrato dei ser vizi per l’adozione, a partire, appunto,
dalla costituzione, nelle
Ulss, delle 26 équipes per
le adozioni che hanno il
compito di preparare gli
aspiranti genitori adottivi
al loro delicato compito.
Oltre a questo, il progetto della Regione Veneto punta all’informatizzazione delle 26 équipes
adozioni, con l’obiettivo
di avviare una raccolta sistematica ed organizzata
di dati sulle adozioni.
Numerose altre le iniziative dell’amministrazione regionale: dal protocollo operativo sottoscritto tra Regione e Tribunale per i minorenni di
Venezia, alla produzione
di una guida regionale
sull’adozione e la predisposizione di corsi di formazione per aspiranti genitori adottivi, sino agli incontri periodici tra Regione, Ulss, Tribunale dei
minorenni e Osser vatorio regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Daniele Duso
8
e
L’AZiON
Economia/Attualità
Domenica 22 febbraio 2004
GLI APPUNTAMENTI IN DIOCESI UNINDUSTRIA E I RIFIUTI INFORMATICI
FINO AL MARTEDÌ GRASSO
Eco@green
ti
ricicla
Re Carnevale
E
il vecchio computer...
cco gli appuntamenti degli ultimi giorni di Carnevale nelle diverse località della diocesi.
SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA - Domenica 22 alle 14: Sfilata delle mascherine, davanti al municipio. Organizzano Comune e Gruppo missionario.
il primo progetMOSNIGO DI MORIAGO - Sabato 21 al centro poto in Italia per il
lifunzionale di Mosnigo alle 20.00: Carneval Fest con crorecupero dei ristoli e frittelle. Organizza la Pro loco di Mosnigo.
Martedì 24 presso il centro polifunzionale di Mosnigo fiuti informatici, imposto
alle 20: Carneval in faméia, sfilata di maschere per gran- dal Decreto Ronchi e dalla
Direttiva 2002/96/Ce con
di e piccini. Organizza la Pro loco di Mosnigo.
MIANE - La Pro loco di Miane organizza per domeni- l’applicazione anche della
Gita al Carnevale di Cento” in provincia Legge Biagi in materia di
ca 29 febbraio una “G
di Ferrara. La partenza è alle 7; ci sarà una visita alla città, collocamento obbligatorio.
cui farà seguito, alle 14, la celebre sfilata dei carri allego- A farsene promotrice Urici; il rientro è previsto alle 22. Iscrizioni entro mercoledì nindustria Treviso che, at25. Per informazioni: telefono 320-1639148; 340-3936870; traverso la propria società
Servizi Unindustria Mul339-6459734.
VITTORIO VENETO - Sabato 21 alle 14.30 all’orato- tiutilities (Sum) insieme a
Fe - Intesa (Cooperativa sociale
rio La Tenda della parrocchia di Santi Pietro e Paolo, “F
sta di Carnevale” per bambini e ragazzi, con dolci giochi consortile onlus) e Cirmi
(Consorzio italiano rigenee... la versione vittoriese di Sister Act!
Domenica 22 alle 14: Sfilata dei carri mascherati per ratori materiali dell’informatica), ha appena dato il
le vie cittadine, nell’ambito di “Carnevali di Marca”.
SACILE - Sabato 21 alle 15: Sfilata dei carri allegorici via alla raccolta e al recuper le vie cittadine, organizzata dalla Pro Sacile per la piaz- pero sicuro di prodotti
informatici (vecchi compuza e le vie di Sacile.
Domenica 22 dalle 14.30 alle 17, in piazza Duomo e nel- ter, cellulari, cartucce tole vie adiacenti: Festa di Carnevale sul tema: “Il pomerig- ner, stampanti, macchine
gio degli Oscar”. Giochi a stand e altri divertimenti per da scrivere, calcolatrici, fax,
bambini e ragazzi delle elementari e delle medie, a cura telefoni, eccetera). Il servizio si chiama Eco@green e
di vari gruppi parrocchiali.
Carne - si è reso necessario in priCANEVA - Sabato 21 febbraio nel pomeriggio “C
vale in piazza a Caneva”. Le associazioni del comune, in mis alla luce del trend di
collaborazione con l’Amministrazione comunale, allesti- crescita molto sostenuto
scono degli stand con specialità gastronomiche locali. In serata, spettacolo musicale con la partecipazione dei bambini delle scuole elementari e medie.
CONEGLIANO - Sabato 21 all’oratorio Don Bosco di Parè, dalle 20.30 alle 24: Festa di carnevale
con discoteca. Ingresso libero.
Martedì 24 alle 14: Sfilata dei carri mascherati
per le vie cittadine, nell’ambito di “Carnevali di Marca”.
Fino a mercoledì 25 febbraio all’oratorio dell’Assunta di piazza Cima: Mostra di fotografie di Caterina Zava “Il Carnevale veneziano”. Ingresso libero.
ODERZO - Sabato 21 a partire dalle 14.30: Car nevale in piazza Grande. Appuntamento per tutte le
maschere, grandi e piccine; organizza la Pro loco
che propone anche la coreografia e le musiche.
Domenica 22 a Camino a partire dalle 15 nel salone della Sagra: Festa di Carnevale,
con le gag preparate dalla Compagnia Teatrale di Camino in collaborazione con i ragazzi
e gli animatori del patronato.
Carnevale dei bambini”, curato
Martedì 24 dalle 14 al palasport di via Pontremoli: “C
dalla Pro loco.
MOTTA DI LIVENZA - Domenica 22 e martedì 24: Sfilate carri allegorici del Carnevale mottense, organizzato dalla Pro loco.
CEGGIA - Sabato 21 alle 20: Serata enogastronomica
Domenica 22 alle 9: Concorso ex tempore di pittura. Dalle 10 alle 11 annullo postale
in municipio. Alle 14.30: Sfilata dei carri allegorici con gruppi mascherati.
Martedì 24 alle 14.30: Sfilata dei carri allegorici con gruppi mascherati. Alle 19: Estrazione della lotteria,, in municipio.
È
Il mais minacciato dalla diabrotica
D
ella “Diabrotica virgifera virgifera”, il coleottero distruttore di mais giunto dagli
Usa, demmo una prima notizia su L’Azione nel maggio 1999.
Evidenziammo, fra l’altro, che questo “corn rootworm” (dapprima feroce verme delle radici, e una volta fattosi adulto gran divoratore di pannocchie) approdò nel 1998
fra gli abitati di Tessera e Dese, nel Veneziano, dopo aver fatto la sua prima comparsa in Europa nel 1992, nella zona di Belgrado. La Giunta veneta, cosciente, consapevole di
tanto rischio, dispose addirittura «lo spostamento fuori zona del terreno» infestato dall’insetto.
La diabrotica è negli Stati Uniti il più grave problema del mais, tant’è che laggiù, in America, a partire dalla prossima primavera ci saranno già in commercio le prime varietà di granoturco resistenti al micidiale coleottero, ottenute
mutando il Dna del granoturco medesimo.
Il parassita è oggi diffuso su oltre 20 milioni di ettari coltivati a mais (America del Nord, Serbia, Ungheria, Croazia,
Romania, Francia, Austria, focolai più o meno minacciosi al Settentrione d’Italia, eccetera), e spostandosi a 40-80 chilometri l’anno, il contenimento e una cintura sanitaria non sono più cose da rimandare o posticipare sine die.
Come abbiamo accennato ci sono i mais mutati geneticamente, ma per chi mette in pratica il principio di prudenza
verso gli Ogm (nella fattispecie i mais “mutati”) non resta che l’antica lotta con gli insetticidi, tenendo però presente
che le diabrotiche sono assai resistenti a quelli ciclodienici. Buone speranze vengono dalla concia dei semi di mais col
Clothianidin (Bayer), già registrato negli Usa, e di prossima introduzione anche in Europa. (MS)
del mercato
dell’informatica. Si vendono
infatti sempre
più computer e
la galoppante
innovazione
tecnologica induce a sostituzioni sempre
più frequenti.
«Basta un dato
per tutti – ha spiegato Carlo Tortato, presidente Sum
–. Solo nel 2001 in Italia sono stati dismessi oltre un
milione di computer e,
mentre nel 2003 sono state
prodotte 45 mila tonnellate
di rifiuti informatici, nel
2004 se ne prevedono 90
mila. Il doppio nel giro di
un anno!». Sebbene l’attuale normativa ambientale
preveda che l’azienda avvii
a recupero le strutture tecnologiche dismesse, di fatto solo il 5% dei materiali in
questione viene trattato in
modo ecocompatibile men-
Anche in informatica le direttive delle
leggi ambientali vanno applicate!
tre il restante 95% non subisce alcun trattamento o
messa in sicurezza. «Si può
recuperare fino al 92% – ha
dichiarato Fiorella Simoncelli, presidente del Cirmi,
attivo già nelle regioni Marche, Campania, Sicilia, Sardegna, Piemonte –, è dunque una sfida che si può
vincere e che parte da Treviso per coinvolgere in seguito il Triveneto». Compito di Eco@green sarà ritirare e recuperare questi
materiali per sottrarli alle
discariche, offrire un servizio utile ed economico alle imprese e tutelare allo
stesso tempo l’ambiente. Il
progetto avrà però anche
un altro importante obiettivo: offrire nuove possibilità di impiego a lavoratori
svantaggiati e disabili. «Il
bacino di lavoro di montaggi e assemblaggi nel
quale si impiegano più facilmente persone diversabili – ha aggiunto Adone
Bordignon, presidente di
Intesa, consorzio formato
da circa 40 cooperative sociali con oltre 300 persone
occupate – si sta riducendo
sempre più con l’allontanarsi dei mercati in altre zone d’Europa. Attraverso Eco@green avverrà uno
scambio: le aziende daranno commesse alla cooperativa che potrà così assumere diversabili, mentre alle aziende si scomputerà fino al 30% della quota di assunzione obbligatoria di
soggetti deboli. Si pensa
che nel giro di tre anni potrebbero crearsi 50 nuovi
posti di lavoro per diversabili». Il servizio non sarà a
disposizione delle sole imprese associate a Unindustria ma anche di qualsiasi
privato voglia usufruirne.
Per saperne di più basterà
chiamare lo 0422-294286
(Sum).
Paola Fantin
e
L’AZiON
A
lzi la mano chi
non l’ha pensato:
la politica sta speculando sul portafoglio dei
consumatori. E così, nella
frenesia dei “botta e risposta” tra maggioranza e opposizione, si ingenera ancora più confusione e il legittimo desiderio del cittadino comune di capire come mai il suo potere d’acquisto stia via via assottigliandosi rischia di impattare contro il muro di gomma delle polemiche. In vista delle elezioni amministrative ed europee, a primavera, il costo della vita e
l’erosione degli stipendi sono diventati ideale terreno
di scontro tra fazioni. Quanto ne guadagna la conoscenza della verità? Tra un
Istat che corregge al ribasso i dati dell’inflazione (la
cosiddetta “inflazione reale”) e un Eurispes che invece dà tutti altri numeri, fo-
Economia
L’ISTAT, L’EURISPES E LA POLITICA
I conti della spesa:
ma chi controlla?
calizzando l’“inflazione percepita”, ci sono i conti della
massaia. Che, tradotti in cifre, disegnano uno scenario
economico e familiare in affanno: 30 mila i negozi in Italia che hanno chiuso i battenti nel 2003, 20 su 100 le
famiglie con disagio abitativo e risparmio zero nel
Nord Ovest, l’area più sensibile del Paese, appena un
2,3 per cento il rendimento
lordo (1,7 netto) dei Bot che
sono pur sempre la forma
preferita di risparmio.
Il Governo tenta di minimizzare, e secondo l’Istituto di statistica l’indice Istat
è “una media dei prezzi”
che tiene conto sia dei beni
e servizi che sono aumentati maggiormente (per esempio gli alimentari: frutta e verdura sì, carne no),
sia degli altri che invece sarebbero cresciuti poco o
niente, o addirittura diminuiti. Conclusione: la spesa
non diminuisce. Anche se il
ADICONSUM CISL/GARAMPELLI
le assicurazioni? Siamo sempre in attesa che il Veneto si
doti della legge e avvii un osservatorio più dinamico. E un
osservatorio magari d’intesa
con le parti sociali, e si aprano sulle dinamiche dei prezzi tavoli di conciliazione. Se la
devo dire tutta, sono convinto che la stragrande maggioranza dei commercianti sono onesti, quasi quasi anche
più di certi poveri banchieri...».
Quindi, «l’unica linea che paga è quella
della responsabilità e dell’informazione, della trasparenza assoluta nella formazione del prezzo, in ogni sua fase:
mi piacerebbe capire come mai
la Guardia di finanza non si è accorta di quella piccola azienda
che si chiama Parmalat o Cirio,
ma va invece a controllare l’ultimo anello della catena...».
Interi settori dell’economia e
della finanza, in Italia, passano
sotto silenzio: «Del petrolio non
si parla, della benzina non si
parla, stessa cosa per la giustizia, per le banche (con il 56 per
cento di aumento sulle commissioni...) e invece tutti addosso all’ultimo commerciante. Ma non vi pare una cosa un po’ strana?».
E, per concludere, un invito al consumatore: «Si prenda il suo tempo, lo usi bene, riscopra i prodotti stagionali, si faccia una lista e confronti i prezzi. E via, che ci
vuole?». (VC)
Filiera trasparente,
responsabilità reali
«È
inutile sparare nel mucchio sul
più debole, ogni filiera sia trasparente, e ciascun soggetto si assuma le
sue responsabilità. Il che vuol dire, anche,
non partire sempre dall’ultimo anello della
catena, quando si sa benissimo che
la catena parte dall’alto. Fuori metafora, la finiamo di pigliarcela
sempre col dettagliante, con il
commerciante dal quale andiamo ad acquistare le zucchine
(a proposito: d’inverno meglio
comprare la zucca, e le zucchine
d’estate, visto che parliamo di
prezzi!) quando sappiamo benissimo che bisognerebbe guardare all’ingrosso, ai piani alti?»
Alfonso Garampelli, responsabile veneto di Adiconsum Cisl, non
ha peli sulla lingua. Nella sua analisi del
problema “caro vita” procede per immagini, per suggestioni forti. «È mai possibile
che si tenga sempre conto di questo benedetto agroalimentare, che potrà incidere
per un 25 per cento, e si ignori il 75 per cento in cui ci vanno, tanto per dire, le spese
per la giustizia, le spese per le banche o per
Sportello
del
CITTADINO
A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI
lefonica prepagata la cui attivazione comporta la gratuità di un
telefonino della cosiddetta terza
generazione, ma omette o indica in modo incompleto le caratteristiche economiche e di fruizione
tecnica dell’offerta, con particolare
riferimento al costo di attivazione e
ai costi aggiuntivi della carta prepagata, nonché alle limitazioni di utilizzazione tecnica del telefonino e
alla necessaria titolarità di una carta di credito ai fini dell’attivazione
della carta reclamizzata.
Avv. Nicola Todeschini
www.consumatori.net
SOSPESA LA CARTA
“TUA RICARICABILE”
A
Domenica 22 febbraio 2004
ccogliendo un ricorso dell’Unione nazionale consumatori, l’Autorità antitrust ha ordinato la sospensione del messaggio
pubblicitario della società “H3G” relativo alla carta prepagata denominata “Tua ricaricabile” e diffuso attraverso quotidiani nazionali e le emittenti “Canale 5” e “Rete 4”, oltre
che diversi periodici e televisioni
satellitari. Il messaggio è stato sospeso poiché propone una carta te-
dato non è ancora definitivo.
Sia quel che sia, nel frattempo il Governo prende le
sue misure. E l’incisività dei
provvedimenti è di per sé
l’ammissione che comunque la logica dei prezzi è
sfuggita al controllo: più
tasse ai furbi, caccia aperta
a commercianti, artigiani e
liberi professionisti caduti
nell’irresistibile tentazione
di applicare la diabolica equazione un euro uguale
mille lire, lotta all’evasione
N
anche attraverso lo strumento del concordato preventivo. Si agisce insomma
sul versante della repressione. Bene, ma si raccolgono ora i frutti di una fase
lunghissima di lassismo e
di vuoto istituzionale, iniziata nel delicatissimo momento del passaggio dalla
lira all’euro. Allora – e l’esecutivo era un altro... – non
ci fu controllo, non si stabilì
alcun meccanismo di calmierizzazione, il cittadino fu
in sostanza lasciato solo, in
balìa dei movimenti del
mercato che, si sa, di furbi
è sempre prodigo.
L’esigenza fondamentale, toppata dalle istituzioni,
è quella della chiarezza, dell’oggettività e della trasparenza dei prezzi. Manca
un’“authority” sopra le parti. Le indagini statistiche
per loro stessa natura non
sono certo sufficienti.
Valerio Cupidi
MASSAIE
on c’è
dubbio, i
prezzi sono alti.
Settemila lire al
chilo il pane, per
esempio, pesano
molto nel bilancio familiare. Ma
se poi, come ciò
non bastasse, nel
momento in cui ci avviciniamo al bancone del supermercato la scelta del prodotto è condizionata dalla
gran marca, la frutta deve
essere lucida e perfetta, il
capo di vestiario deve essere firmato, allora è inevitabile che i conti non tornino
più.
Maria Luisa Piva Pezzato, trevigiana, presidente regionale del Moica (Movi-
mento casalinghe), analizza in modo disincantato i comportamenti
del consumatore medio. E non lo
assolve. «Vede, la spirale inflazionistica,
l’aumento dei prezzi sono
collegati anche alle nostre
strategie di acquisto. Una
spesa più oculata e una maggiore attenzione a criteri di
parsimonia e ragionevolezza contribuirebbero molto
a tenere più bassi i prezzi».
Ma sul piatto della bilancia incidono molte altre variabili, in ordine: l’enormità
dei costi fissi (luce, gas, telefono: un’autentica tagliola
per i redditi più bassi, e comunque le voci più significative nel panorama di ordinario disagio familiare),
l’inadeguatezza delle risposte istituzionali (mancanza
di controllo, lontananza del
Palazzo dalla vita quotidiana
della gente), sostanziale regime di oligopolio esercitato dalle grandi catene distributive. (VC)
Bollette alle stelle,
strategie di spesa
inadeguate, e un
Palazzo “lontano”
Veneto, crisi del sistema-moda:
convegno a Treviso
I
l settore della moda in Veneto sta vivendo un periodo di crisi. Moltissime aziende stanno decentrando la
produzione, a discapito dei lavoratori che, in alcuni casi, si ritrovano senza impiego.
Per discutere di questo problema le segreterie regionali di Filtea-Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil, hanno organizzato un convegno dal titolo: “Quale futuro per il sistema
moda del Veneto? Problemi, opportunità e proposte” in
programma venerdì 20 febbraio dalle 9.30 alle 13.30
all’hotel Maggior Consiglio di Treviso.
Agli inizi degli anni Novanta il sistema moda regionale decentrava fuori dai
confini regionali una quota modesta della propria produzione. Durante l’ultimo decennio il Veneto ha accelerato in misura straordinaria i processi di delocalizzazione produttiva all’estero, diventando la prima regione in Italia per
valore di prodotti di abbigliamento e calzature importati dai paesi a basso
salario.
Se da un lato il trasferimento della produzione all’estero ha migliorato i margini di competitività delle imprese finali, dall’altro ha comportato a livello locale la chiusura di moltissime piccole e medie imprese con la conseguente
perdita di migliaia di posti di lavoro.
9
PREZZI
Cereali (alla tonnellata + Iva)
Frumento tenero nazionale
Fino da 190,00 a 192,00
Buono mercantile da 188,00 a 190,00
Granoturco in granella nazionale (umidità 14%)
Ibrido giallo Veneto da 182,00 a 184,00
Ibrido giallo Friuli da 180,00 a 181,00
Estero giallo tenero
Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.)
da 175,00 a 180,00
Semi oleosi
Seme di soia nazionale (um. 14% - imp.
2%) da 273,00 a 277,00
Prodotti della macinazione
Prodotti del grano tenero
a) farine con caratteristiche di legge:
tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00
a 320,00
tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00
a 315,00
b) farine da pasticceria da 474,00 a
484,00
Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato)
farina bianca granita da 395,00 a 400,00
farina gialla nostrana (nazionale) da
305,00 a 310,00
spezzato di granoturco degerminato tenero da 245,00 a 250,00
Vini (alla produzione, lire
per ettogrado)
Merlot del Veneto gr. 10-12 da 4,20 a
5,50
Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da
5,20 a 6,20
Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 5,00
a 8,00
Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 5,00
a 6,00
Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 5,20
a 5,70
Pinot bianco del Veneto gr. 9,5-12,5 da
7,00 a 7,50
Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da
14,00 a 15,00
Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da
6,70 a 7,20
Prosecco del Veneto gr. 10-11 da 11,00
a 11,50
Prodotti avicoli - conigli pollame
Uova fresche di gallina (100 pezzi)
cat. L grammi 63/73 a 9,00
cat. M grammi 53/63 a 8,50
Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,30
a 0,32
Pulcini femmine per uova (cadauno) da
0,60 a 0,64
(prezzi al chilogrammo)
Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla
- leggeri da 0,64 a 0,66
- pesanti da 0,64 a 0,66
Galline allevamento intensivo a terra
- medie da 0,25 a 0,27
- pesanti da 0,26 a 0,30
Galline allevamento intensivo in batteria
- medie da 0,14 a 0,16
Anatre mute femmine da 1,73 a 1,77
Faraone all. tradizionale “di voliera” da
2,10 a 2,14
Tacchini pesanti
- femmine da 0,86 a 0,88
- maschi da 0,92 a 0,94
Galletti
- polli a collo nudo da 1,80 a 1,85
- galletti livornesi da 2,00 a 2,04
Conigli
- oltre kg. 2,5 da 1,44 a 1,50
Bestiame suino (prezzi al chilogrammo)
Grassi da kg. 90-115 fino a 1,08
Grassi da kg. 145-160 fino a 1,07
Oltre 180 kg. fino a 0,95
Magroni da kg. 40 fino a 1,67
Magroni da kg. 50 fino a 1,51
Magroni da kg. 65 fino a 1,41
Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,54
Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,19
Prezzi aggiornati a martedì
17 febbraio 2004
e
L’AZiON
e
L’AZiON
Chiesa
LETTERA ALLE FAMIGLIE
Domenica scorsa in Cattedrale l’intenso incontro delle famiglie
diocesane con il vescovo Zenti, che ha loro affidato la sua lettera
Voglia di famiglia
Q
uei bambini intorno all’altare
al
momento
dell’offertorio, ciascuno
con un fiore, per addobbare la mensa del Signore, sono certamente l’immagine più bella ed efficace dell’incontro diocesano delle famiglie di domenica scorsa con il nuovo vescovo di Vittorio Veneto Giuseppe Zenti. Quei
volti gioiosi, e magari anche un po’ intimiditi dal
contesto “ufficiale”, sono i
frutti dell’amore sponsale.
Ed essi rendono fresca, variopinta e nuova la casa di
Dio.
Una coincidenza che
nei primi giorni dell’episcopato di mons. Zenti abbia avuto luogo questo in-
contro diocesano delle famiglie? «Sarà coincidenza
– ha detto il vescovo all’inizio della celebrazione rispondendo al messaggio
di saluto dei coniugi Gosetto -, o forse è provvidenza, perché altro soggetto vero che interloquisce con la Chiesa, ed è il
vero soggetto della Chie-
sa, non può esserci se non
la famiglia, nel suo insieme. L’intero presbiterio e
tutti i consacrati hanno significato, un senso nel vivere il loro ministero e il
loro carisma in funzione
della famiglia».
Un concetto che il vescovo avrebbe ripreso poi
anche nell’omelia: «Non si
può pensare alla pastorale
diocesana, parrocchiale, al
di fuori della famiglia. O la
pastorale è familiare o non
è pastorale! Dobbiamo tener presente la famiglia
innanzi tutto. Dentro di essa nessuna componente
manca: bambini, giovani,
anziani, vocazioni. Noi dovremo focalizzare il mistero, il dono, il carisma
della famiglia: è un bene
troppo grande che abbiamo nelle nostre mani, per
accettare che sia deprezzato io comunque non valorizzato a sufficienza, nel
nostro tempo».
La famiglia al centro,
quindi, in quanto «“sogno
di Dio, perché l’uomo venendo al mondo potesse
condurre una vita beata”,
secondo un’espressione di
Sant’Agostino».
Come la famiglia può
condurre una “vita beata”?
«Prima di tutto – ha
spiegato mons. Zenti - facendo respirare a tutti i
suoi componenti un clima
di fiducia in Dio. Questo,
allora, ricrea, la possibilità
che le nostre famiglie realizzino il sogno di Dio sull’umanità. Questo può far
crescere una famiglia che
sa educare, perché è radicata nel sacramento del
matrimonio. Così è possibile ancora rigenerare l’umanità. Non è vero che
siamo al tramonto della famiglia! Siamo ancora ai
suoi albori! Le possibilità
che sono in mano alle famiglie nate dal sacramento del matrimonio sono
sconfinate, oggi in particolare, in un tempo di travaglio e difficoltà».
E il vescovo si è poi soffermato sul valore della famiglia «anche sotto il profilo dell’educazione alla fede. Credo che nessun altro
sia in grado di trasmettere
la fede in Dio ai bambini
come voi, papà e mamma,
che li avete chiamati alla
vita, che li avete strappati
al nulla, li avete consegnati
al Signore della vita».
Tra i gesti caratterizzanti della celebrazione c’è
stata anche una originale
preghiera dei fedeli, che
faceva riferimento a sette
fiamme, con l’accensione
di altrettante candele poste davanti all’altare, simboli del sole, della Parola,
dell’amore entusiasta, di
Dio stesso, della fame di
sete e giustizia, della gioia,
della speranza.
E verso la fine della celebrazione eucaristica, c’è
stata la consegna della lettera del vescovo, intitolata
“Voglia di famiglia”. Ad una coppia per ogni parrocchia sono state affidate
tre copie: una da tenere e
leggere, una per il parroco, una per un’altra famiglia. Con l’invito, quindi, a
diffonderla ad altre famiglie e nelle varie comunità,
quasi un mandato del vescovo: «Voi sarete la voce
che si diffonde capillarmente presso altre famiglie…». Un benefico contagio. (FP)
ALCUNI STRALCI DELLA LETTERA DEL VESCOVO
L’impresa è realizzabile
“Carissime famiglie!”
U
n messaggio che muove dalla
consapevolezza delle fatiche e
dai problemi che attanagliano
le famiglie oggi, ma che sprizza entusiasmo e “voglia di famiglia”, come «realizzazione di un progetto, di un sogno di Dio
sull’umanità».
La lettera aperta del vescovo di Vittorio Veneto a tutte le famiglie della diocesi, fin dall’esordio rispecchia lo stile appassionato e ottimista, che già tanti gli riconoscono fin da queste prime settimane
in diocesi.
«Carissimi, - scrive mons. Zenti - con il
cuore lieto e trepidante oso chiedervi sommessamente il consenso di entrare nelle
vostre famiglie, inviolabile sacrario di intimità. Lasciatemi pure in un angolo della vostra casa, poiché al centro ci siete voi,
genitori, figli e, in qualche caso almeno,
nonni. Vorrei essere al vostro fianco da amico e, nei limiti consentiti, da guida spirituale inviata nel nome del Signore. Mi
metterò sempre in ascolto del vostro vivere nella serenità e nella speranza, ma anche nei momenti bui dell’incertezza, dell’angoscia, della sofferenza, della crisi.
Desidero esservi vicino, assieme ai vostri preti, nella consapevolezza che la posta in gioco è la più elevata che si possa ipotizzare: la famiglia come valore, oggi
soprattutto la più esposta alle insidie e alle strategie avverse».
La parte centrale della lettera alle famiglie è incentrata su due dimensioni: la
“voglia di sponsalità” e la “voglia di genitorialità”.
Voglia di sponsalità!
Riguardo alla prima dimensione mons.
Zenti esorta: «Con il coraggio di andare
contro corrente, è più che mai opportuno
e urgente riscoprire e testimoniare il valore della sponsalità nel Signore!
La sponsalità esprime l’atto di fiducia
più grande che Dio, nel suo mistero di amore trinitario, ha riservato all’umanità.
L’uomo e la donna creati l’uno per l’altro!
Capaci di mettere insieme, cioè di condividere, tutto ciò che sono per essere un
dono divino l’uno all’altro. Una condivisione tale che fa vivere uno nell’altro e, di
conseguenza, l’uno per l’altro. Una appartenenza senza riserve. Ciò che appunto
si definisce amore, come partecipazione,
in miniatura, dell’amore trinitario di Dio».
«Vi è stato affidato – prosegue il Vescovo - un capitale di incalcolabile valore: l’essere coppia umana con la
possibilità di realizzarvi
al meglio delle vostre potenzialità personali grazie all’essere coppia».
E la lettera addita alle
coppie cristiane alcuni
gesti concreti , iniziative,
atteggiamenti. «Almeno
ogni tanto ditevi grazie
reciprocamente,
dal
profondo del cuore. E
non si insinueranno dubbi, desideri di fuga e di avventura, freddezze…». Ancora: «È necessario, oggi più
che mai, un itinerario di formazione permanente all’essere sposi, ancor prima che
essere genitori»; «la necessità di riservarsi, ad ogni costo, le attenzioni e i tempi della sponsalità, per non rischiare di
trovarsi, quasi senza avvertirlo come problema, estranei l’uno all’altro»; «dedicare
più tempo alla conversazione, al dialogo,
all’ascolto, alla tenerezza dell’intimità tra
coniugi che non al televisore
o a internet, ai vecchi e nuovi amici o al divertimento»;
«la preghiera fatta insieme,
come coppia, e soprattutto la
messa domenicale partecipata insieme, ha una sua efficacia straordinaria».
“Investire nella
formazione... è
la risposta più
efficace alle sfide
della cultura del
non famiglia”
Abbiate fiducia!
La lettera alle famiglie del Vescovo Zenti si conclude con un invito
alla fiducia: «Noi, invece, siamo convinti che la donna e
l’uomo sono fatti per realizzare il progetto di Dio sull’umanità. (…) Dio non ha
posto in essere una umanità
amorfa. Le ha dato fin dalle
origini un volto, una identità: l’essere famiglia, nella
sua duplice, inscindibile dimensione, quella della sponsalità e quella della apertura
alla trasmissione ed educazione della vita nata dall’amore sponsale. Solo in questa ottica possiamo pensare la storia che
ci attende come storia di civiltà. Famiglia
e civiltà vanno di pari passo».
E chiude un doppio appello: «“Non temete; abbiate fiducia!”, vi dice Colui che
è l’Architetto e l’Artefice, nel dono dello
Spirito, della vostra realtà di coppia e di
famiglia. “Non temete; abbiate fiducia!”, vi
ripete la Chiesa, che voi, piccola Chiesa
domestica, riproducete in miniatura. Non
siete in solitudine, ma in cordata!».
“Famiglia e
civiltà vanno
di pari passo”
Voglia di genitorialità!
«Per una coppia sponsale
essere aperti alla trasmissione della vita è un bisogno vitale…» scrive
il Vescovo. «Solo chi è padre o madre è in
grado di capire che cosa è un figlio per un
genitore, meglio per la coppia. I figli sono
delizia e ragione d’essere, di vivere e di faticare
dei genitori. Ma sono, oggi specialmente, problematica complessa».
La lettera passa in rassegna i principali problemi connessi con la genitorialità: come la «necessità del lavoro per ambedue i coniugi imposto dal
tenore di vita di un benessere consumistico e
alla conseguente frenesia, alla disponibilità di asili nido… e di tempi che rispondono ai
turni di lavoro dei genitori, alla possibilità dei part-time, alla presenza di nonni…
Siano ringraziati e benedetti tutto coloro
che a vario titolo enti pubblici, imprenditori, datori di lavoro, direttori di aziende,
singoli contribuiscono alla soluzione di
questi problemi; soluzione che facilita anche la disponibilità dei genitori ad aprirsi
ulteriormente alla generazione di altri figli».
«Pur riconoscendo che l’impresa è ardua, - ribadisce il vescovo Zenti - sono convinto che è possibile. Grazie all’apporto
di ambedue i genitori, come coppia: grazie in particolare alla presenza assidua,
senza essere soffocante, della donna, grazie al contributo specifico
dell’uomo. Non possiamo
che investire molto sul piano della formazione. (…)
Sono convinto che una adeguata formazione delle giovani e dei giovani alla vita di
famiglia, secondo il progetto di Dio, costituisca il terreno più fecondo anche per
le vocazioni alla vita consacrata, missionaria, presbiterale. Il sorgere e il maturare di queste vocazioni è, anzi, il segno e il
sigillo dell’autenticità del cammino di formazione all’essere famiglia.
Non c’è dubbio che investire nella formazione dei genitori, delle giovani e dei
giovani, accompagnata da una autentica
testimonianza di vita, è la più efficace risposta alle sfide della cultura della non famiglia.
Purtroppo, infatti, sta prendendo piede
e, non raramente, il sopravvento una sorta di fatalistica rassegnazione, indotta dalla cultura mass-mediale, di fronte alla crisi della famiglia, investita come è da una violenta bufera e da una
profonda crisi.
Sembra fatale sostituire l’identità di una famiglia stabile nei suoi
valori intramontabili
con una sorta di gratificante provvisorietà episodica, dipendente
dalla carica di emozioni che riesce a suscitare. Sempre in procinto
di lasciare tutto, quasi
come nulla fosse, non
appena si constata: “non sento più niente
per il coniuge!”; con la porta del cuore
sempre dischiusa alle nuove opportunità.
Indice di poca voglia di famiglia stabile e
di facile predisposizione alla convivenza
stagionale, con qualsiasi partner, anche
dello stesso sesso. È il segnale, allarmante
e inquietante, di una più profonda e radicale crisi che denota una sostanziale sfiducia nelle capacità dell’uomo d’oggi di
portare a compimento ciò che si è avviato. Si tratti pure di un’opera d’arte come
è la famiglia. Si avvia un’opera che facilmente ci si rassegna a lasciare al suo destino di disfacimento, di devastazione, di
rovina. È un dramma che si sta consumando sotto gli occhi di tutti. E che, indubbiamente, è per molti causa di grande sofferenza».
Zenti ben evidenzia anche i problemi di
carattere educativo. «Educare è generare
in continuità la persona del figlio perché
diventi il meglio delle sue potenzialità, offrendogliene le opportunità. Impegno urgente, anche se carico di fatiche. Troppi
tendono ad abdicare a questo compito che
rimane fondamentale e determinante nella formazione della personalità umana e
cristiana di un figlio».
La lettera dà indicazioni precise su quel
che va evitato e quel che va assicurato per
un’efficace educazione dei figli.
«Che cosa evitare? Anzitutto di imbottirli di cose inutili e costose perché si sentano come gli altri, ansiosi di non far mancare proprio nulla; di collocarli idealmente al centro del mondo familiare; di lasciarli in solitudine troppo a lungo; di ritenerli un soprammobile; di esaltarli come
divi, stravedendo per loro obiettivi di fatto irraggiungibili; di dimenticarli al punto che si arruolino nel branco; di assuefarsi alla prepotenza della dipendenza dalla televisione o dai video giochi; di permettere loro tutto per evitare grattacapi…
Che cosa assicurare? L’accoglienza affettiva per ciò che sono; un clima sereno
di rispetto e di dialogo; dedizione il più
possibile assidua» (…) In una cultura che
11
BASILICA DELLA MADONNA DEI MIRACOLI
A Motta l’anniversario
dell’apparizione
R
gioca al ribasso sul piano educativo, il convincimento che i figli sono il più importante investimento su cui puntare tutte le
risorse educative capaci di attivare in loro la volontà di realizzare al meglio la propria personalità, come risposta ai talenti
di Dio, anche a costo di sacrifici. Una «autorevolezza genitoriale che non si smobilita di fronte alle reazioni istintive dei figli», una «apertura al sociale nella sua dimensione del civile e del religioso, con
particolare attenzione alle situazioni di disagio e di sofferenza»; una «buona testimonianza di valori umani e cristiani».
Domenica 22 febbraio 2004
itorna con gioia
l’anniversario dell’apparizione della Madonna dei Miracoli a
Motta di Livenza. L’evento
straordinario del 9 marzo
1510, si ripete oggi dopo
494 anni.
È una grazia che sempre
si rinnova e che ci trova
confortati e stupiti per la
predilezione di Maria per
questa nostra terra del
Nord-Est e per la nostra
diocesi.
Che cosa ci ripropone la
Madonna con la sua visita
e la sua presenza oggi nel
suo santuario, ancora tanto
frequentato da persone vicine e lontane, che rinnovano la loro fede ai suoi piedi e ritrovano la consolazione e la pace, contemplando in silenzio il suo volto?
Viene a visitarci per un
dono singolare della Provvidenza divina per noi uomini di questo tempo tanto
inquieto, dove dall’inquietudine possono emergere
desideri di incontrare fi-
nalmente il Signore e sperimentare il suo
amore attraverso il sacramento del perdono e
entrare così in
una comunione
di vita nuova e
di speranza nel
suo amore senza limiti, per vivere con Cristo
vivente nel cuore e annunciarlo con una vita rinnovata. E dalla stessa
inquietudine può anche nascere la delusione e la tristezza per la vita che conduciamo, senza aver incontrato ancora Dio e il suo
amore di Padre, perché ci
lasciamo condizionare dalle agitazioni e preoccupazioni del mondo in cui viviamo.
Al veggente G. Cigana
la Madonna affidò il messaggio della costruzione di
una chiesa per la preghiera, per un incontro vero con
Dio che ci parla e che attende il nostro ascolto atti-
I PELLEGRINAGGI A MOTTA
el periodo tra il 28 febbraio e il 10 marzo alla basilica di Motta ci
saranno ogni giorno alle 15 una celebrazione penitenziale e alle 16.30
una solenne concelebrazione eucaristica. Nei giorni feriali alle 20.30 ci sarà
anche la recita del rosario.
Martedì 9 marzo, Festa della Madonna, ci saranno numerose celebrazioni.
Tra queste spiccano, alle 18 il pellegrinaggio votivo della città di Motta,
alle 18.30 la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo
Giuseppe Zenti.
Ecco il calendario dei pellegrinaggi foraniali previsti in questo periodo:
Sabato 28 febbraio: foranie La Colonna, Pontebbana, Pedemontana
Domenica 29: vicariati S. Donà, Musile, Noventa
Lunedì 1 marzo: foranie Conegliano, Vittorio Veneto, Zumellese
Martedì 2: vicariati Monastier, Pordenone Nord
Mercoledì 3: foranie Quartier del Piave, Oderzo, Portogruaro, Pordenone Centro
Giovedì 4: vicariati Sacile, Azzano X, Ponte di Piave
Venerdì 5: vicariati Pasiano, San Stino, Torre di Mosto, Eraclea, Fossalta di Portogruaro
Sabato 6: vicariato Caorle
Domenica 7: vicariato Spilimbergo
Lunedì 8: vicariati Jesolo, CavallinoTreporti, Quarto d’Altino
Mercoledì 10: parrocchia Jesolo
Paese
N
DA ZOPPÈ E GODEGA:
In cento a Savona per
suor Morena Mazzer
S
abato 28 febbraio un centinaio di
persone di Zoppè e Godega parteciperà, a Savona, alla professione religiosa tra le Figlie di Maria Vergine Immacolata di Morena Mazzer, originaria della parrocchia Zoppè. I due pullman arriveranno venerdì 27, in tempo per una veglia di preghiera che si terrà nella chiesa
di Sant’Andrea. Sabato 28 la professione
di Morena è programmata alle 10 nella
cappella della Casa Madre delle Figlie di
Maria Vergine Immacolata; alla sera recital dedicato ai fondatori dell’Istituto nel
150º della costituzione: sul palco anche
gli attori della compagnia “Casello 24” di
San Vendemiano. Domenica 29 nella cattedrale di Savona celebrazione solenne,
presieduta dal vescovo.
vo e obbediente come quello di Maria e il messaggio
del digiuno di tre sabati da
fare nella sua famiglia e predicarlo agli altri. Il digiuno
può esprimere la volontà di
godere di più della vicinanza di Dio, senza riempire mente e cuore delle cose materiali. Il digiuno è espressione di condivisione
fraterna, è privarsi di qualcosa perché altri abbiano la
gioia di ricevere.
La Madonna dei Miracoli ci attende nella sua basilica per distribuire la grazia del conforto e della pace, rispondiamo con generosità alla sua dolce insistenza d’amore materno e
ritorniamo al suo santuario
con la gioia e la fede di un
incontro più vero con Dio
e con i fratelli.
Sarà motivo di grande letizia per tutti la presenza
del nostro nuovo vescovo
monsignor Giuseppe Zenti,
che presiederà la solenne
concelebrazione eucaristica della festa del 9 marzo alle 18.30. La Madonna dei
Miracoli, come stella luminosa di speranza, posta nel
suo stemma episcopale, sia
sempre aiuto e protezione.
fra Livio Folcato ofm
Rettore della Basilica
Incontri di formazione
spirituale a Premaor
L
a comunità di Premaor propone anche quest’anno
per la Quaresima e la Pasqua un itinerario di sette incontri per la formazione spirituale, personale o
di gruppo.
Ogni incontro durerà dalle 21 alle 22 circa. A una
liturgia della Parola seguirà un tempo di adorazione silenziosa, con la possibilità di confessarsi o di
un colloquio con un prete. Prima o dopo l’incontro
è anche possibile un momento di scambio in comunità.
Questo il calendario degli incontri: febbraio - mercoledì 18, venerdì 27; marzo - mercoledì 3, mercoledì 10, venerdì 19, mercoledì 31; aprile - venerdì
23.
Per informazioni: telefono 0438-970296; sito:
www.puntohit.com/premaor
12
I
l tempo di Quaresima sta per iniziare
con tutte le sue suggestioni e le memorie tradizionali che ognuno di noi
si porta dentro: pensieri di
penitenza, collegati anche
al rito della imposizione
delle ceneri con il quale inizia il “tempo di Quaresima”; pensieri di afflizione,
richiamati anche dal colore violaceo della liturgia,
colore che ricorda le celebrazioni dei funerali. Suggestioni che portano lontano dal senso della Quaresima.
Nella Bibbia troviamo
spesso il numero “quaranta”: esso sta a indicare un
periodo di attesa, di preparazione, di prova o anche
di castigo. Nella storia di
salvezza, tutti gli avvenimenti maggiori sono preceduti da questo numero.
Mosè starà sul Sinai
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 22 febbraio 2004
quaranta giorni prima di ricevere la Torah da Dio.
Quaranta saranno gli anni
che Israele vaga nel deserto, e sono anni di preparazione all’incontro con
Dio, ma anche di prova e
castigo per non essere stato fedele alla
sua Legge.
Gesù, dopo
aver ricevuto
il battesimo
al Giordano,
vivrà
per
quaranta
giorni nel deserto e ne uscirà vittorioso dalla prova di fedeltà
a Dio Padre; la sua predicazione dura quaranta mesi, e dopo la sua morte, risorto, incontrerà i suoi discepoli per quaranta giorni, prima di salire al cielo e
donare lo Spirito.
Queste semplici indicazioni offrono il modo giusto per comprendere il periodo che stiamo per iniziare: è un tempo di attesa
e di preparazione.
La Quaresima è un tempo di attesa. Sta per aprirsi
il periodo della primavera
che segna
non solo l’inizio della bella
stagione, il risvegliarsi della natura, l’esplodere
gioioso della
fioritura, la
quale non è fine a se stessa, ma apre alla speranza
di abbondante raccolto futuro. È la vita che si ridesta
dopo il riposo invernale.
L’evangelista Luca, che
ci accompagnerà durante
quest’anno liturgico, ci
La Quaresima,
tempo di
preparazione
all’incontro
con Gesù
presenta Gesù che annuncia che la gelida stagione
invernale dove domina la
morte, dove non ci sono
fiori è terminata e che l’attesa è finita perché in Lui
“oggi si compie la Parola”
di Dio (Lc 4, 21).
Gesù, dal momento in
cui è uscito vincitore nella
prova del deserto, incomincia a svolgere la sua
missione, camminando
sempre, andando ovunque
a predicare che “Dio è presente, accanto” (Lc 4, 31 s)
ad ogni uomo, con particolare riguardo ai lontani,
ai peccatori, ai rifiutati dalla sinagoga, agli esclusi e
scomunicati dal sistema religioso del tempio.
Nel cammino di Gesù ci
saranno anche le prove, incominciando da quelle del
deserto, da cui uscirà vincitore, per giungere a quelle terribili del rifiuto da par-
te delle autorità del tempio,
della persecuzione, della
tortura per giungere infine
alla infame morte di croce.
Le prove che Gesù deve
affrontare, e dalle quali uscirà vincitore nonostante
l’apparente fallimento umano, sono in vista della risurrezione: è il centro in
cui tende tutto il vangelo, è
l’offerta di Dio ad ogni uomo in cammino con Gesù
in questo mondo.
Così si qualifica la Quaresima: tempo di preparazione all’incontro con Gesù
che viene vicino ad ognuno
di noi, anche se peccatori,
lontani e, a volte, rifiutati,
per provare la dolcezza della sua parola “uomo, ti sono rimessi i tuoi peccati!”
(Lc 5, 20); o per trovare ancora la gioia di avere una famiglia, dopo che per tempo la paralisi dell’amore e
della comunicazione di
coppia aveva impedito di
muoversi, “va’ a casa tua”
(Lc 5, 24). È il tempo dell’attesa della Risurrezione
dell’uomo nuovo che ha fatto l’esperienza della liberazione dal peccato e da ogni forma di schiavitù.
La Quaresima segna il
tempo del cammino verso
la pienezza di uomo che ognuno porta dentro di sé,
la riscoperta e l’accettazione di se stessi con i propri
limiti e le proprie ricchezze, con i peccati e la gioia
della riconciliazione, con le
fratture e la tenerezza di un
abbraccio ritrovato.
Se l’uomo vuole, la Quaresima è la primavera offerta ad ognuno in cammino verso la Pasqua.
p. Francesco Polotto
Servi di Maria - Follina
AZIONE CATTOLICA / LE PROPOSTE
iamo solo nel mese
di febbraio, ma l’Azione cattolica, pur vivendo quotidianamente il
suo essere in… “Azione”
non perde il gusto di
guardare avanti e progettare.
L’estate non è poi tanto lontana e da parecchi
anni la proposta associativa per questo periodo fa
rima con “campiscuola”.
Ragazzi, Giovanissimi,
Giovani, Adulti: per tutti
una proposta, per tutti,
“nessuno escluso” (come
recitava un recente slogan), la possibilità nuova
di sperimentare questa
“palestra” dove allenare
lo Spirito e… il fisico per
diventare “cristiani fino in
fondo, anzi fino in cima!”.
“Ci vediamo al campo…” Cimacesta, Casa
Sacile, Col Cumano, Firenze: ancora una volta
l’Ac spalanca le porte e da
esperta “capocordata”
mette a ser vizio della
Chiesa diocesana la sua
struttura, le sue proposte
e soprattutto la sua storia
di formazione attenta e
declinata per ogni fascia
d’età.
E quest’anno non mancherà la sorpresa finale…
un regalo speciale dell’Ac, un’esperienza unica
di fede e di Chiesa: l’incontro nazionale unitario
di Loreto nei primi giorni
di settembre.
Ai sacerdoti assistenti,
agli aderenti, a quanti vorranno che questa estate
sia davvero un “Tempo
Eccezionale”, per arare,
seminare e raccogliere in
quel grande campo che è
la nostra vita…
IL CALENDARIO AC DELL’ESTATE 2004
Casa Cimacesta
- 25 agosto-1 settembre: 14-15enni
- 16 giugno-23 giugno: Acr elementari
- 23 giugno-30 giugno: Acr medie
Casa Colcumano
- 15 luglio-22 luglio: Giovanissimi (2ª
- 30 giugno-7 luglio: Acr elementari
- 7 luglio-14 luglio: Acr medie
e 3ª sup.)
- 14 luglio-21 luglio: Acr elementari
- 20 agosto-22 agosto: Campanac
- 21 luglio-28 luglio: Acr medie
- 28 luglio-4 agosto: Diciottenni
Campo Giovani
- 4 agosto-11 agosto: Adulti
- 8-15 agosto: in località Vallombrosa
- 11 agosto-18 agosto: Mlac - Adulti (Firenze)
Giovani
- 18 agosto-25 agosto: Giovanissimi (2ª
Campo Fidanzati
e 3ª sup.)
da definire
- 25 agosto-1 settembre: Acr (medie o
elementari)
Campo Volontariato Sarmeola
- 6-12 settembre insieme alla ComuCasa Sacile
nità vocazionale di Premaor
- 14 luglio-21 luglio: 14-15enni
- Un campo in luglio/agosto da defi- 21 luglio-28 luglio: 14-15enni
nire.
Le associazioni laicali
per Livramento
come “grazie”
a Magarotto
U
n gesto di solidarietà. In questo modo la Consulta delle aggregazioni laicali tra gli aderenti
alle associazioni e movimenti ecclesiali della diocesi ha scelto di esprimere in
modo concreto il proprio saluto e il proprio “grazie” al
vescovo Alfredo Magarotto,
che nei giorni scorsi ha lasciato Vittorio Veneto.
Con la colletta promossa
dalla Consulta, presieduta
da Loris Viezzer, sono stati
raccolti 1495 euro che saranno devoluti come contributo di solidarietà per le necessità della diocesi brasiliana dove si insedierà come
vescovo il sacerdote diocesano don Armando Bucciol,
Livramento de Nossa Senhora, nello stato di Bahia.
Mons. Alfredo Magarotto
e don Armando Bucciol
INCONTRI
È già tempo di campiscuola
S
CONSULTA
Azione Cattolica
In breve
Week-end dello spirito
per 14-15enni
Da sabato 28 febbraio (alle 16) fino a domenica 29 febbraio (alle 16)
i 14-15enni sono invitati a un fine
settimana di spiritualità nella Casa
Esercizi di Vittorio Veneto. Farà loro
da guida don Pierpaolo Bazzichetto. Per informazioni e iscrizioni: Ufficio diocesano Ac (telefono
0438.940374).
Ricordando don Mario
Battistella
Domenica 29 febbraio, alle 9.30 a
Castello Roganzuolo, verrà celebrata una Santa Messa nel quarto anniversario della morte di don Mario Battistella, già assistente diocesano unitario dell’Azione Cattolica.
A VITTORIO - Sabato 21
febbraio, alle 16, nel Seminario
di Vittorio Veneto si terrà una
conferenza sul tema: “Cittadini
e stranieri: i cristiani tra impegno civile e testimonianza evangelica”. Relatore sarà don
Luigi Del Favero, della diocesi
di Belluno. Sarà presente il vescovo Zenti. Al termine, intorno alle 18, verrà celebrata una messa in ricordo di don
Giancarlo Vendrame, nell’undicesimo anniversario della scomparsa. A organizzare sono gli Amici di don Giancarlo Vendrame, dalla Scuola di formazion
teologica e dall’Azione Cattolica.
A VITTORIO - Domenica 22
febbraio il Movimento dei Focolari propone a Vittorio Veneto l’incontro “Per una comunità
in dialogo”. L’appuntamento è
dalle 15 alle 17.30 presso il
Collegio San Giuseppe.
A SACILE - Prosegue a Sacile il settimo ciclo di conferenze curato dal Centro studi
biblici e quest’anno incentrato
sul tema “Nella concretezza del
corpo”. Giovedì 26 febbraio in
Sala Capitanio a Palazzo Carli,
con inizio alle 20.30 interverrà
il prof. Marco Gallizioli di Pesaro sul tema “Esposto e negato. Tra pornografia, omologazione e virtualità”.
e
L’AZiON
Chiesa
LA LEGGE SULLA PROCREAZIONE ASSISTITA / UNA VALUTAZIONE
DELL’ASSOCIAZIONE MEDICI CATTOLICI DELLA DIOCESI
Un “minimo etico” per la vita
D
opo un lungo e
tormentato iter
legislativo il 10
febbraio 2004 è stata approvata la legge “Norme
in materia di procreazione medicalmente assistita”. Essa viene finalmente
a regolamentare un settore della ricerca scientifica
e della prassi medica particolarmente
delicato,
quello che riguarda la sorgente stessa della vita umana. In assenza di norme vincolanti, arbitrii e abusi erano segnalati all’opinione pubblica quasi
tutti i giorni.
Una legge dunque opportuna. Quanto poi ai
suoi contenuti, essa va valutata in maniera sostanzialmente positiva. Più che
dettata da oscurantismo,
come da più parti si è sentito, la legge vuole invece
salvaguardare la dignità
“laica” della scienza medica, la quale non si pone
al servizio di qualsivoglia
soggettivismo. Alcune riserve e prese di distanza
sono tuttavia necessarie.
Il principio ispiratore
La legge si ispira al
principio della prevalenza
dei diritti fondamentali del
bambino rispetto ai diritti
e agli interessi degli adulti (della coppia, della
scienza medica, eccetera).
Tale principio è basilare
dal punto di vista dell’etica ed è solido dal punto di
vista del diritto. Il diritto
fondamentale del bambino è il diritto alla vita, ossia il diritto a nascere, il diritto all’identità genetica,
psicologica e affettiva, e
perciò a una sua famiglia.
Così la legge stabilisce
che ogni embrione deve
essere destinato alla nascita e perciò vieta (art. 13
e 14), fra l’altro, la produzione di embrioni umani
in soprannumero al fine di
ricerca o di sperimentazione, la selezione di embrioni, la clonazione, la fissione gemellare, la produzione di ibridi e di chimere, la crioconservazione, la commercializzazione, la soppressione di embrioni, l’aborto selettivo in
gravidanza plurigemina. È
vietata anche la maternità
surrogata (essa comporta
una serie di procedure offensive per la dignità del
nascituro e della stessa
“madre”).
Il desiderio di una coppia di avere un figlio esige
profondo rispetto. Ma esso non giustifica ogni mezzo per ottenerlo. Un individuo umano (un figlio) è
un fine, e non un mezzo,
sia pure per un bene di altri. La procreazione deve
essere responsabile. E la
responsabilità si misura
non solo sui diritti, ma anche sui doveri.
Il diritto ad una propria
famiglia biologica
Un vivace dibattito sulla fecondazione eterologa
ha accompagnato tutto l’iter legislativo. Giustamente essa è vietata dalla
legge (art. 4).
Prescindia-
mo, per brevità, dal
considerare i problemi
di natura giuridica, sanitaria e sociale connessi alla procreazione eterologa.
Ci basti osservare qui che
è interesse (diritto) del
bambino avere un padre e
una madre che siano tali
dal punto di vista genetico,
affettivo e legale. Il figlio
ha bisogno di conoscere
con certezza la sua genitorialità biologica al fine di
una strutturazione normale della sua identità
personale (per la stessa ragione sono escluse, art. 5,
filiazioni di single o di
“coppie” omosessuali).
Certo ci sono figli adottivi, i quali chiamano
padre e madre persone
che non sono i loro genitori biologici. Ma l’istituto
dell’adozione viene a porre rimedio, nel miglior
modo possibile, ad una si-
tuazione di grande sofferenza o di abbandono; un
rimedio ad un male che
purtroppo si è già verificato e che non deve essere instaurato per legge. In
ogni caso il senso dell’adozione consiste nel dare
dei genitori a un bambino
che non ne ha, e non un
figlio a chi non ne ha.
Il “minimo etico” del diritto
Un tentativo
lodevole di
tutelare i diritti
del nascituro
e la famiglia
La legge non comprende
tutta l’etica
Purtroppo la legge non
soddisfa tutte le richieste
di una visione etica cristiana-cattolica della persona umana e della famiglia.
Essa non rispetta l’originalità e la dignità propriamente umana del trasmettere la vita (amore
psicofisico della coppia) e
del venire alla vita (nascita all’interno della relazione coniugale). Perciò ogni
tipo di fertilizzazione in vitro non corrisponde alla
morale cattolica. Tanto più
per il fatto che le varie tecniche di procreazione
comportano, nonostante
tutto, una elevata perdita
di embrioni.
Ma non c’è qui lo spa-
MGS: È “Festa dei
giovani” a Jesolo
L
zio per dire di più su questo. Bisogna comunque
osservare che i cristiani
cattolici sono tenuti in coscienza a non avvalersi di
tali procedure pur ammesse dalla legge (in particolare, per il personale
sanitario e ausiliario la legge ammette l’obiezione di
coscienza, art. 16).
o scorso anno furono ben 3 mila 700 i partecipanti, quest’anno potrebbero essere anche di più.
Il grande richiamo è costituito dalla “Festa dei giovani”, proposta dai Movimenti giovanili
salesiani del Triveneto, che si svolgerà domenica prossima, 29 febbraio, a Jesolo presso il palazzo del Turismo e
sarà preceduta da due giorni di workshop (attività di espressione artistica per circa 150 giovani) e da una giornata di lavoro-preparativi che coinvolgerà circa 250 animatori. Titolo della festa sarà: “… perché la vostra gioia
sia piena!”. Il programma prevede l’incontro con alcuni
personaggi dello spettacolo, l’allestimento di circa 50 stand
per permettere la creatività giovanile e sensibilizzare alla realtà della solidarietà, l’esibizione dei ragazzi del workshop, momenti di musica e ballo, momenti di preghiera.
Questo il programma della “Festa dei giovani 2004”:
9.30 accoglienza con la Decaband; 10 workshop e ospiti;
11 break - apertura stand; 11.45 Eucaristia; 13 apertura
stand e pranzo al sacco; 14 inizio degli eventi; 15.45 musica con la Decaband; 16.30 messaggio finale con il workshop; 17 saluti e arrivederci al 2005!
Informazioni: segreteria Mgs: [email protected];
suor Paola Comacchio 0438-410613, [email protected]. Per il workshop e stand: 041-5498300, [email protected].
Nonostante queste e altre riserve la legge è stata votata, giustamente, anche dai parlamentari di ispirazione cattolica. Infatti non sempre e non necessariamente la legge civile deve tradurre compiutamente la legge morale (la quale poi in una società multiculturale è diversamente interpretata).
In una società pluralistica
la legge non può che limitarsi a proteggere i valori
fondamentali, quel minimo etico condizione imprescindibile (come già insegnava Tommaso d’Aquino S. Th. 1-2, q. 96 a. 2)
della salvaguardia del bene comune e della stessa
sopravvivenza della società come tale. Nella “Donum Vitae” (22 febbraio
1987, parte 3ª) il Papa scrive che la legge civile “deve talvolta tollerare in vista
dell’ordine pubblico ciò
che non può proibire senza che ne derivi un danno
più grave”.
La legge si può considerare un tentativo lodevole di tutelare i diritti del
nascituro e l’istituto familiare, per quanto possibile.
Nel contesto culturale e
politico odierno può essere considerata come la migliore possibile.
Consiglio direttivo dell’Amci diocesana
Domenica 22 febbraio 2004
13
GIORNATA DEL MALATO
Dai malati grandi
lezioni di sapienza
«V
i ringrazio a nome della nostra
Chiesa per ciò che voi siete». Con queste parole il
vescovo Giuseppe Zenti si
è rivolto agli ammalati presenti in cattedrale a Vittorio Veneto l’11 febbraio
scorso, ricorrenza dell’apparizione della Vergine a
Lourdes e Giornata mondiale del malato.
«In voi – ha affermato
monsignor Zenti – c’è una
grande Sapienza, le vostre
parole misurate, a volte solo balbettate, sono parole
vere, che penetrano nel
cuore. Anche non diceste
nulla, la vostra presenza
menti di sfiducia, dimostrando comprensione per
le difficoltà e le sofferenze
provate e al tempo stesso
ha sottolineato come
chiunque sia nel dolore diventi “occasione per gli altri di esprimere la propria
umanità”.
Un ringraziamento è
stato poi rivolto ai volontari, ai familiari, al personale e a chi assiste gli ammalati. «Chi vi accudisce
– ha concluso il Vescovo –
lo fa per amore, perché voi
siete per loro una passione. Io non credo che uno
abbia il diritto di dedicarsi agli ammalati unica-
Il vescovo Zenti in cattedrale con gli ammalati nella Giornata mondiale del malato
dice la vostra saggezza.
Non sentitevi mai inutili,
siete sulla cattedra della
Sapienza. Io sono sulla cattedra del Vescovo, dalla
quale impartisco la Verità,
voi su quella della Sapienza. Date lezioni nel vostro
essere di cui ha estremamente bisogno chi vi sta
accanto. Se poi – ha continuato – avete l’abitudine,
come spesso constato, di
sgranare il Rosario, allora
capite quanto è importante la vostra vita, momento
e per momento».
Il Pastore della Chiesa
vittoriese con le sue parole ha poi ridato coraggio agli ammalati nei loro mo-
mente in vista dello stipendio. Si dedichino agli
ammalati solo le persone
che li portano nel cuore.
Grazie ai medici che hanno questa passione dentro
e che nell’accostarsi all’ammalato sanno essere
loro fratello e prossimo.
Nessuno di noi è un corpo,
prima di tutto siamo persone».
La solenne concelebrazione eucaristica, curata
dall’Unitalsi vittoriese, si è
conclusa con la processione con le fiaccole, richiamando quanto avviene ogni sera nella spianata delle basiliche a Lourdes.
Gerda De Nardi
Il primo incontro del Vescovo con il Capitolo
M
onsignor Zenti ha scelto di visitare, tra le prime istituzioni diocesane, il Capitolo della sua cattedrale.
L’incontro coi canonici è avvenuto sabato
7 febbraio. Il Vescovo ha presieduto la concelebrazione, partecipando pure alla recita delle Ore canoniche, attorniato dai
membri del Capitolo, alla presenza di alcuni fedeli.
All’inizio della liturgia, l’arcidiacono
presidente, monsignor Giovanni Ros, gli
ha rivolto parole di benvenuto e di riconoscenza
per essere venuto in diocesi non solo come Pastore, ma anche come fratello e amico.
Ha poi così continuato: «Ciò che abbiamo
sentito e visto, dalla sua nomina a Vescovo di
Vittorio Veneto fino ad oggi, ci assicura che lei
sarà per noi un maestro illuminato, un fervoroso ministro della grazia del Signore, e una
saggia, prudente ed esperta guida del nostro
popolo cristiano, sui sentieri aperti della fede
e della grazia per l’esercizio della carità, che unisce a Dio e ai fratelli.
Il nostro Capitolo ha il compito statutario di
concelebrare col vescovo nelle solenni liturgie
eucaristiche, indicando così ai fedeli il senso
della lex orandi, che manifesta la lex creden-
di, leggi che sono legate tra loro come causa
ed effetto».
Monsignor Zenti ha ringraziato l’arcidiacono dell’indirizzo che gli aveva rivolto con “lucide espressioni”, sottolineando l’importanza
dell’aiuto in preghiere e sacrifici, che i canonici si propongono di offrire al Signore per la
fecondità del suo ministero.
Ha inoltre espresso l’intenzione di partecipare ogni sabato alla concelebrazione e alla recita delle lodi ritenendo opportuno di condividere questo momento della vita del Capitolo
della sua cattedrale. Alla fine, dopo la foto di
gruppo, è stata consegnata al Vescovo una copia dello statuto del Capitolo, appena promulgato.
14
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 22 febbraio 2004
L’AGENDA
del Vescovo
T
renta chilometri in
seconda… questo
sarebbe il titolo se
mai dovessi scrivere un libro!
Avete mai provato a fare
trenta chilometri in macchina, in marcia seconda,
con una strada sabbiosa o
pantanosa e piena di buche? Vi assicuro che all’inizio è faticoso, non vedi
l’ora di arrivare… ma poi
con il passare del tempo ci
si abitua! I chilometri da
percorrere possono aumentare o diminuire…
ma questo tipo di viaggio
diventa parte inevitabile
della settimana di un missionario… almeno qui in
Ciad! Questi spostamenti
sono necessari per raggiungere le varie comunità cristiane, per visitarle e celebrare la Messa.
“Trenta chilometri in seconda”, non tanto per raccontare la realtà dei viaggi africani che credo tutti
più o meno conoscono,
quanto per condividere i
pensieri che in quei chilometri mi fanno compagnia.
Qualche volta la strada
sparisce e lascia il posto al
pensiero, all’immagina-
Domenica 22 febbraio: alle 9.30 Messa al duomo di
Motta. Al termine incontra i giovani della parrocchia; verso le 11.30 incontra gli Scouts a Orsago;
alle 16.30 Messa alla “Casa Mater Dei” di Vittorio
Veneto. Incontro con ospiti della casa e responsabili.
Lunedì 23: Udienze prefissate; alle 19 incontra i diaconi
permanenti della diocesi.
Martedì 24: Al mattino udienze prefissate.
Mercoledì 25: Al mattino udienze; alle 19 presiede la Messa con la liturgia penitenziale.
Giovedì 26: Al mattino a Motta di Livenza guida il ritiro
del presbiterio diocesano; nel pomeriggio visita la
casa di riposo di Santa Croce del Lago; alle 20.30
a Torre di Mosto incontra i cresimandi con loro genitori, padrini e madrine.
Venerdì 27: Al mattino udienze prefissate; alle 15.30 in Seminario presiede la seduta per il conferimento dei
ministeri.
Sabato 28: Alle 7.45 in cattedrale celebra la liturgia con il
Capitolo; alle 11 a Orsago partecipa all’inaugurazione di una comunità alloggio per disabili e benedice la struttura; alle 18 a San Fior di Sotto celebra la Messa con il Rito dell’appello definitivo dei
catecumeni che riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana nella Veglia pasquale.
Domenica 29: Alle 15.30 Messa a Fontanellette; alle 17.30
in municipio a Conegliano incontra il sindaco e gli
amministratori; alle 18 Messa nel duomo di Conegliano.
Sul fuoristrada con Dio
zione. Gli scossoni dovuti alle buche diventano come una danza che mi aiuta a trascendermi per sopportare meglio il disagio
ed entrare in sintonia con
una nuova dimensione.
Mi piace pensare a questa dimensione come un
luogo d’incontro con il Signore. Lui è seduto a fianco a me come passeggero e insieme parliamo.
Il più delle volte sono dei
discorsi che riguardano
me stesso. Constato la
mia limitatezza in rappor-
to a tutto quello che potrei
fare per servirlo meglio
aiutando gli
altri. Gli confesso che mi
sento bloccato dalla paura
di perdere le
mie comodità,
le mie sicurezze. Eppure
più volte ho
fatto l’esperienza che fidarsi e superare quelle paure vuol dire vivere una gioia che
non ha paragoni.
Condivido anche le esperienze positive, quelle che
solo Lui può comprendere guardando nel mio
cuore… anche quelle che
qualcuno
potrebbe
confondere come orgoglio e presunzione.
A volte gli domando spiegazioni del perché di certe situazioni, ingiustizie,
violenze: “Ma come, tu sei
l’Emmanuele, il Dio-con-
UFFICIO MISSIONARIO: Materiale
per la “Quaresima di fraternità”
I
l materiale per la “Quaresima di fraternità” è disponibile da venerdì 20 febbraio nel magazzino
sotto la Casa del clero, vicino alla Curia a Vittorio
Veneto.
noi, e non fai niente per
cambiare il cuore di pietra
di certi uomini che hanno il potere sul destino degli altri?”. Allora con la coda dell’occhio vedo che
Lui abbassa il capo e resta
in silenzio… anch’io, alla
fine, sono caduto nella
tentazione di dare la colpa a qualcuno per delle responsabilità che sono anche le mie!
Poi la strada si ripresenta
davanti agli occhi, gli
scossoni si rifanno sentire, qualche sterzata per evitare le buche più profonde e in lontananza s’intravede la cappella dove si
celebrerà la Messa.
Il viaggio allora, quel viaggio così faticoso e stressante, diventa un appuntamento importante della
settimana: viaggiare con
Gesù che mi porta verso
gli altri per incontrarlo tutti insieme nell’Eucaristia.
Don Adriano Bellotto
Sarh, Ciad
TELECHIARA - Uno speciale servizio sulla
figua di Giuseppe Toniolo e sulla Settimana sociale svoltasi nei giorni scorsi in diocesi, andrà
in onda su Telechiara nell’ambito del programma “Giorno dopo Giorno” venerdì 20 febbraio alle ore 23.15 e martedì 24 alle ore 10.30
OGGI Domenica
Domenica 22 febbraio – Settima del tempo ordinario
1 Sam 26, 2. 7-9. 12-13. 2223; 1 Cor 15, 45-49; Lc 6, 2738
Terza settimana del salterio
Se invece di scivolare su questa
Parola, dal momento che si tratta di
brani spesso ricorrenti nella predicazione cristiana, ci soffermiamo
con coraggio (e ce ne vuole) sul testo, lo spessore di questa proposta
risulta con immediata evidenza. Si
profila qui uno stile di vita che, stando alla logica, è una vera e propria
pazzia, tanto è radicale il messaggio.
Una premessa che non dobbiamo dare per scontata: noi viviamo
costantemente in relazione con altri uomini e donne. La qualità della
nostra vita e della nostra fede è sostanzialmente determinata dalla
qualità delle nostre relazioni con
Dio, con le persone, con tutto il creato. Qui Luca allude alla vita quotidiana di ciascuno di noi nella quale
sono presenti sentimenti, affetti,
contrasti, rivalità, ripicche… In questo tessuto d’ogni giorno siamo chiamati a vivere relazioni di pace e di amore, ad “interessarci” agli altri, ad
uscire dalla prigione del nostro io e
concepire la propria vita come “legata”, in bene e in male, all’esistenza degli altri. Significa che gli altri so-
no parte costitutiva del mio
vivere e che vivere è prendersi cura vicendevolmente delle persone, dell’ambiente, del creato. La vita diventa
sensata se, sotto lo sguardo di Dio,
ci sentiamo corresponsabili, viaggiatori di uno stesso convoglio, commensali di una stessa mensa. Non
possiamo dirci estranei a ciò che
succede in Africa o in Palestina, all’inquinamento crescente, alla violenza delle nostre città. Le spinte che
riceviamo dalla cultura diffusa e dal
nostro egoismo ci suggeriscono di
pensare a noi e di non illuderci di
poter “cambiare le cose”.
Perché questa premessa? Perché
spesso pensiamo che le brave persone che perdonano le offese altrui
siamo solo noi e poche volte pensiamo alla bontà con cui gli altri ci
perdonano. Dovremmo pensare con
maggior convinzione che vivere significa imparare a dare e a ricevere
il perdono. Soprattutto che l’essere
perdonati da Dio rende possibile
perdonare agli altri e, cosa molto difficile, perdonare a noi stessi. Il perdono può diventare il “clima” della
nostra vita: si vive nel perdono e del
perdono.
In questo cammino spesso faticoso, Dio ci accompagna e ci sospinge, ma tocca proprio a noi rendere nuovi i rapporti tra le persone,
NOMINE
- Don Fiorentino Tomasella è nominato vicario parrocchiale della parrocchia del Duomo di
Conegliano. Lascia l’incarico di parroco della parrocchia di Fratta di Caneva.
- Don Olindo Maso, parroco di San Michele
di Sacile, è nominato anche amministratore parrocchiale della parrocchia di Fratta di Caneva.
- Don Terenzio Rusalen, parroco di Santo
Stefano di Pinidello, è nominato anche amministratore parrocchiale di Villa Belvedere di Cordignano.
- Don Brunone De Tof fol, parroco di Trichiana, è nominato delegato vescovile per la Pastorale del tempo libero, pellegrinaggi, turismo e
sport.
PER I SACERDOTI: Celebrazione
penitenziale giovedì 26 a Motta
L
riconoscere la durezza del nostro
cuore, vedere il “nemico” che c’è anche in ciascuno di noi. Il fatto di poter essere sicuri che viviamo immersi nel perdono di Dio ci offre una base solida per tentare anche noi
i sentieri del perdono.
Dio sa attenderci: certi blocchi di
ghiaccio non si sciolgono al primo
raggio di sole, ma hanno bisogno
del calore estivo. Sarebbe disumano
parlare a cuor leggero del “dovere”
di perdonare con i fratelli che sono
stati feriti nei sentimenti più intimi
e profondi.
Se il perdono è un cammino, se
certe ferite sono vere e proprie trafitture, l’apertura al perdono ha i
tempi che solo Dio e la coscienza conoscono. Ma è sempre importante
partire dalla magnanimità del Padre
ricordando che “se anche il nostro
cuore ci condanna, Dio è più grande del nostro cuore” (1 Gv 3, 20).
Dio è accoglienza. È Lui la nostra
pace e il nostro perdono.
Don Fabrizio Mariani
a celebrazione penitenziale di inizio Quaresima per
il presbiterio diocesano avrà luogo a Motta di Livenza giovedì prossimo 26 febbraio.
La celebrazione avrà inizio alle ore 9 in Duomo per
concludersi nella Basilica della Madonna dei Miracoli intorno alle ore 11.30.
TE
OFFER
Pro Seminario
(Gennaio 2004)
Famigliari defunto don Paolo Carniel 1.000,00;
Conferenza San Vincenzo, Duomo Conegliano
250,00; Apostolato preghiera, San Giacomo di Veglia
50,00; NN. Soligo 1.000,00; NN. San Fior, in ricordo
di monsignor Magarotto 250,00.
Per la Casa Mater Dei
Corale femminile vittoriese assieme a Coro dei laghi e Coro Ana in occasione del Natale 1.010,00;
Gruppo famiglia 1, Sacile 43,00; Daniele e Francesca
75,00; NN. 35,00; Una famiglia di Mareno 250,00; In
memoria di Nerina Lazzarin 4.000,00; Fam. Uliana
Giancarlo in ricordo del dottor Michele Lombardo
100,00; Sig. Piero 100,00; NN. 250,00; Fondo solidarietà parrocchia di Meschio 100,00; Un gruppo di amici di San Vendemiano che effettuano dichiarazioni dei redditi 300,00; Un sacerdote 500,00; Fondo solidarietà parrocchia di Meschio 100,00; Ragazzi del
catechismo di Mareno di Piave 577,75; In memoria
di Domenico Maset 150,00; NN. in ricordo di suor Elena 200,00; Fam. Favaro 500,00.
Offerte aggiornate al 10 febbraio 2004
Domenica 22 febbraio 2004
PRESTO UN LIBRO SU ABYDOS
ATTESO RITORNO AL CARENI
CARENI
25 anni di film
col Cineforum QdP
Giovedì 26
concerto
del pianista
Marco Tezza
A
nche un futuro vescovo, don Armando
Bucciol, faceva parte di quel
gruppo di giovani che venticinque anni fa fondarono l’associazione “Cineforum Quartier del Piave”. Con lui c’erano Enrico Dall’Anese (primo
presidente), Elvira Fantin
(attuale presidente nella foto), Francesco Amianti, Claudio Andreola,
Valerio e Natalina De Rosso,
Lamberto Pillonetto, Annarita Zannoni,
Saverio Toffolon, Francesca
Ronfini, Mara
Dorigo, Luigi
Gentili, Giovanni Villanova, Donata Scapol e Antonella Gregoletto. «Di quel
lontano 1979 – riflette Elvira
Fantin – ricordiamo l’entusiasmo e la voglia di esserci,
la consapevolezza che anche
un film può contribuire a potenziare la cultura dell’impegno, a dare il senso del bello, ad allargare lo spazio dell’ottimismo e della speranza.
Lasciavamo allora, appena
dietro le nostre spalle, la contestazione e le rotture col
vecchio mondo, l’eskimo e le
sale gelide, la militanza culturale del porta a porta e i di-
battiti fino a notte fonda a parlare di giustizia e di Dio, a
cercare significati forti per la
nostra vita, arrabbiandoci e
sognando, ma non perdendo
mai di vista il ruolo sociale
che ognuno di noi ha all’interno del microcosmo di appartenenza».
Venticinque anni dopo, la
“semina” culturale del Cinforum Quartier
del Piave continua. Come avviene in tutte le
associazioni,
alcuni tra i fondatori hanno
abbandonato e
altri amici si sono aggiunti.
Ma il gruppo
ha mantenuto
intatti sia il carattere amicale che l’obiettivo di creare occasioni di elaborazione culturale per l’intero Quartier
del Piave. I tesserati sono oggi intorno ai 250 (furono anche 350 ai “tempi d’oro”).
Per il venticinquesimo il
Cineforum torna laddove era partito: al Careni di Pieve.
Primo appuntamento il 25
febbraio alle 20.30. Prima di
ciascuna proiezione ci sarà
una presentazione e al termine un dibattito. Come da
venticinque anni a questa
parte.
I
l rappresentante più tipico del romanticismo
musicale tedesco è per
molti Robert Schumann
(1810-1856). La passionalità e il malinconico sentimentalismo del suo animo
tormentato trovano chiari
riflessi nelle sue molteplici
composizioni: sinfonie, lieder, concerti per pianoforte. È soprattutto a questo
strumento che Schumann
dedicò le sue pagine più
belle, rivoluzionando le tecniche di esecuzione e portandole a livelli di perfezione altissimi.
Il suo “Album fur die Jugend op. 68” è un gruppo di
brevi brani solistici tra i più
riusciti dell’artista tedesco,
che il pianista Marco Tezza eseguirà giovedì 26 febbraio al teatro Careni di Pieve di Soligo, con inizio alle
20.45. Nativo di Vicenza,
classe 1964, Marco Tezza
si è affermato nell’ultimo
decennio come uno dei più
abili virtuosi della tastiera,
capace di spaziare dal repertorio cameristico a quello romantico e contemporaneo, con incursioni anche nel jazz e nella musica
popolare sudamericana (interessante una sua recente
“rilettura” di Piazzolla, re
del tango argentino). (ATa)
I FILM IN PROGRAMMA
ercoledì 25 febbraio: “Alla rivoluzione sulla due cavalli” (Italia 2001)
regia di Maurizio Sciarra; mercoledì 3 marzo “Il ritorno” (Russia 2003)
regia di Andrey Zvyagintsev; mercoledì 10 marzo “My name is Tanino” (Italia 2002) regia di Paolo Virzì; mercoledì 17 marzo “Cose di questo mondo” (Gran Bretagna 2002) regia di Michael Winterbottom; mercoledì 24
marzo “A proposito di Schmidt” (Usa 2002) regia di Alexander Payne; mercoledì 31 marzo “Lost in traslation - Amore tradotto” (Usa 2003) regia di
Sofia Coppola.
Inizio proiezioni alle 20.30. Sede: cinema teatro Careni di Pieve di Soligo.
Tessera per l’intero ciclo di sei film: 20 euro; tessera per quattro film a
scelta: 15 euro; tessera per un film: 5,50 euro.
M
INCONTRI SU FILOSOFIA
E ARTE NEL RINASCIMENTO
L
a Società filosofica
italiana organizza
un ciclo di conferenze collegate alla mostra “Dynamis - macchine dei disegni
di Leonardo da Vinci” allestita al Museo dell’uomo
di Susegana. L’iniziativa,
volta ad approfondire il
pensiero filosofico e lo sviluppo artistico nel Rinascimento, è rivolta in
particolare ai docenti e agli studenti delle scuole superiori. Dopo la prima serata con Alessandro Vezzosi, i prossimi appuntamenti
sono fissati per giovedì 19
febbraio con Paolo Bordonali, della sezione di
Treviso della Società filosofica italiana (tema: Con
sottile e filosofica speculazione - L’arte come
scienza), e per giovedì 26
febbraio con Domenico
Laurenza, dell’Università
di Siena (tema: Dall’unghia un leone - Figure e macchine nel
disegno rinascimentale).
Gli incontri si
tengono a palazzo Sarcinelli in
Conegliano alle
18.
CONEGLIANO
Continua
la mostra
dedicata
alla Sindone
C
hiude venerdì 27
febbraio la mostra
“La Sindone tra scienza e
fede agli albori del terzo
Millennio” allestita nella
chiesa di Sant’Orsola a
Conegliano (vicino al Castello).
L’iniziativa è promossa
dal Centro internazionale
di Sinologia di Torino, sezione di Treviso, e patrocinata dal Comune di Conegliano.
La mostra propone una riproduzione fedele, a
grandezza naturale, del
sacro lenzuolo conservato a Torino e riproduzioni
fotografiche a grandezza
naturale del volto dell’uomo della Sindone, sia in
positivo che in negativo.
Orari: durante la settimana per le scuole solo
su prenotazione; il sabato
e la domenica con orario
9-12.30 e 15-19.
Con Renier alla scoperta
dell’antico Egitto
Il parlamento
francese sta
discutendo
una legge che
vieta agli
studenti
l’ostentazione
di simboli
religiosi
A
N
elle chiacchierate con i miei compagni dei corsi
che frequento a Parigi abbiamo discusso a lungo su
ciò che sta “sotto” la legge sul
velo, ovvero il tema della laicità dello Stato francese. Laicità che riemerge anche su
altre questioni cruciali: il ruolo della cultura religiosa nelle scuole o il rifiuto di mettere nel testo della Costituzione europea il riferimento alle radici cristiane. Lo stesso
episcopato francese si è riunito in questi mesi a Lourdes
per riflettere sul rapporto fede cristiana, Chiesa cattolica
e laicità.
Una prima considerazione riguarda la parola laicità:
entrambi gli Stati, quello italiano e quello francese, sono
laici, ma in maniera differente. La definizione di laicità in
Francia passa per la netta separazione tra Stato e Chiesa
(ma ora anche ogni altra forma di “religione”), così come
si è venuta a plasmare tra fine Ottocento e primi del Novecento, con matrice l’illuminismo e un pensiero che confida solamente nella ragione,
e a seguito di episodi di incomprensione reciproca e
scelte radicali, come il passaggio di tutti i beni ecclesiastici, chiese comprese, allo Stato e la conseguente condanna da parte di Roma.
Per i francesi l’idea di laicità è l’affermazione assoluta
della libertà di coscienza, come possibilità di non avere
nessun credo; è il tenere distinto il pubblico dal privato,
il primo gestito dallo Stato e
Legge sul velo,
esasperata laicità
il secondo lasciato al singolo; è il rifiutare ogni autorità
esterna religiosa che possa
entrare nel pubblico.
La libertà di coscienza è
pubblica, assoluta, integrale,
ma non illimitata. Da un lato
lo Stato si fa garante che niente delle proprie strutture e
servizi, per primo la scuola,
possa avere a che fare con una qualsiasi professione di fede esplicita: servizi pubblici
e scuola sono rigorosamente
neutri, proprio per permettere la libertà di coscienza del
singolo. Dall’altro lo Stato si
riserva di vegliare sull’ordine pubblico e può intervenire – come nel caso della legge sul velo – per salvaguardare la sua laicità, anche se
questo sembra ai nostri occhi di italiani entrare in con-
LA LEGGE SUL “VELO”
Cosa è vietato?
Il progetto di legge vieta nelle scuole non universitarie
(comprese gite scolastiche, ginnastica e sport), i “segni” e
l’abbigliamento che manifestano “ostensibilmente” l’appartenenza religiosa degli alunni. Esenti tutti gli istituti privati.
Quali saranno i segni non consentiti?
Nelle intenzioni del legislatore il divieto è limitato ai segni e all’abbigliamento che siano immediatamente ricollegabili all’appartenenza confessionale: il velo islamico, la kippah ebraica o una croce di grandi dimensioni, i turbanti dei
sikh.
Chi stabilirà le “dimensioni” consentite?
Nella relazione di accompagnamento alla legge viene fatto rinvio ai regolamenti interni degli istituti scolastici.
Quali le sanzioni per chi viola la legge?
Dalla sospensione temporanea all’espulsione dalla scuola.
flitto proprio con la libertà di
coscienza e la possibilità di esprimersi in quello che si crede. In Francia non è possibile per lo Stato ammettere manifestazioni pubbliche di appartenenza religiosa in strutture che sono a servizio della formazione – chiara e razionale – alla laicità.
Le letture che ho fatto del
testo della commissione Debray “sull’insegnamento del
fatto religioso nella scuola laica” del febbraio 2002 e delle
conclusioni presentate da
Debré all’Assemblea nazionale nel novembre scorso sui
segni religiosi a scuola mi lasciano perplesso. Ho l’impressione che lo Stato francese, dichiarandosi laico, faccia sua un’idea “povera” di uomo, tutto ragione, “orizzontale”, senza apertura al trascendente e al discorso su
Dio. Essere laici in Francia
significa trovare l’idea che è
comune a tutti gli uomini,
proprio a tutti e su questa basare lo sviluppo della vita pubblica: ne risulta la progressiva riduzione dell’idea di uomo, perché se c’è chi non crede – ed effettivamente c’è –
allora il credere non è una dimensione fondamentale dell’uomo. E mi lascia perplesso
il fatto che la questione “credere” sia stata relegata al privato, all’intimità del singolo e
l’aver negato un ruolo pubblico e di utilità pubblica alla
Chiesa e alle altre religioni.
Don Andrea Sech
bydos, si parte. Il
progetto di cultura
e solidarietà ideato dal fotografo e grafico pubblicitario Paolo Renier è stato illustrato ufficialmente all’Accademia d’Egitto a Roma. A settembre un libro e
la presentazione a Roma
della mostra itinerante che
riguarda l’antico insediamento egizio di Abydos.
L’idea di Renier, rimasto affascinato, quasi carpito dai misteri dell’antico
Egitto, che proprio ad Abydos ha le sue radici, è quella di realizzare una grande
mostra e con i proventi dell’iniziativa realizzare delle
strutture minime per la popolazione locale.
Paolo Renier, che vive a
Tarzo e che ha lo studio a
Pieve di Soligo, è stato accolto a Roma dal presidente dell’Accademia d’Egitto Samir Gharib, che lo
ha incoraggiato ad andare
avanti e gli ha proposto di
presentare il nuovo libro
su Abydos proprio nella capitale, il prossimo autunno.
La mostra internazionale avrà il patrocinio del
governo egiziano rappre-
Al via un
progetto che
unisce cultura
e solidarietà
sentato a Roma, per le iniziative culturali, proprio dell’Accademia d’Egitto e dal
suo presidente Samir Gharib.
«La parte fotografica del
libro è quasi pronta – dice
Renier –. Dovrò tornare ad
Abydos per fare qualche altro scatto. Nel testo racconterò la storia di come mi sono avvicinato a questo posto
straordinario, alla sua gente, racconterò le emozioni
che ho provato. Avere l’incoraggiamento, l’aiuto e i
consigli del direttore dell’Accademia d’Egitto a Roma
è sicuramente di grande stimolo per andare avanti».
Ad Abydos, una ottantina
di chilometri a nord di
Luxor, sta operando una qualificata équipe archeologica
tedesca che ha fatto di recente una scoperta destinata a cambiare radicalmente
A CONEGLIANO L’ARTE BULGARA
I
maggiori artisti contemporanei
bulgari sono in mostra a Conegliano fino a questa domenica, 22 febbraio. Inaugurata venerdì scorso nella sala dei Battuti del duomo di Conegliano, l’esposizione presenta 26 quadri e 12 sculture realizzate da
sedici tra i più rappresentativi artisti della scena contemporanea bulgara (da Svetlin
Rusev a Milco Bojkov, da Rumen Scorcev a Anghelina Panava). Il filo rosso che li accomuna è la creatività, la tenacia nel mantenere posizioni
MUSICA E DANZA
TREVISO Martedì 24, alle 20.45, al
teatro Eden la compagnia di tango moderno Tangokinesis in Tangos y Vales,
Suite de Tango,Valses e 4 Piazzollas. Biglietti: da 15 a 25 euro.
INIZIATIVE VARIE
CAERANO SAN MARCO Fino al
29 febbraio a villa Benzi Zecchini serie
di eventi culturali ispirati a racconti di
giovani scrittori americani. La manifestazione ha per titolo “Burned Children
of America - Giovani artisti raccontano
gli Stati Uniti d’America”. In programma: mostra di opere d’arte, video, webart, proiezione di film, dibattiti.
CISON Venerdì 20 febbraio, alle 20.45,
al teatro La Loggia secondo appuntamento con i racconti fotografici di viaggi, natura e arte realizzati in multivisione con più proiettori di diapositive.
Ingresso gratuito. A cura di Ali e Radi-
re
t
s
o
M
consapevoli, la produzione di alto valore, e la
sperimentazione di nuove strade nel campo della pittura e della scultura.
Organizza l’Ambasciata di Bulgaria
a Roma, il Consolato onorario di Bulgaria per la Regione Veneto, in collaborazione con l’associazione Itaca e l’assessorato alla Cultura di Conegliano. Orari:
mattino 10-12; pomeriggio
15-19. Ingresso: interi 2 euro, ridotti 1, scuola 0,50.
le ipotesi sulle origini della scrittura. Gunter Dreyer,
direttore dell’Istituto tedesco di archeologia, ha fatto datare con il radiocarbonio delle tavolette incise
ed ha annunciato che esse
risalgono a 3200 anni prima di Cristo: sono cioè 200
anni più vecchie delle tavolette sumere considerate fino ad ora la più antica
forma di scrittura.
«Vogliamo poi costruire
ad Abydos una struttura
sociale, compatibile con le
caratteristiche architettoniche del luogo, non invasiva e concretamente utile
per gli abitanti – continua
Paolo Renier –. Vi troveranno posto un ambulatorio, un circolo sportivo e
dei vani adibiti a ritrovo per
la popolazione».
La mostra sarà presentata a Roma, andrà alla biblioteca di Alessandria d’Egitto e troverà definitivamente posto proprio ad
Abydos dove è stata concepita.
Il progetto prevede ben
450 metri lineari di pannelli
fotografici su tela e carta
incastonati tra colonne arricchite da bassorilievi,
passaggi, tunnel ricostruiti in fedeltà, ampi spazi,
profumi, incensi, musiche
e danze per portare una testimonianza reale sul sito
archeologico di Abydos,
per farlo conoscere, davvero.
Antonio Menegon
PIEVE: Pinocchio
diventa
spettacolo di
danza
P
inocchio rivisitato
con il linguaggio
della danza. È quanto propone la compagnia di
danza Fabula Saltica sabato 21 febbraio, alle
20.45, al teatro Careni di
Pieve di Soligo con lo
spettacolo “Pinocchio,
burattino senza fili” (musiche di Edoardo Bennato). Organizza: Teatri spa.
Ingresso: da 10 a 15 euro.
MOSTRE
PORDENONE Chiude questa domenica, 22 febbraio, la mostra “Maestri
italiani del XX secolo” allestita nelle sale della galleria “Sagittaria” alla Casa
dello studente in via Concordia 7. Opere, tra gli altri, di Afra, Boccioni, Carrà,
De Chirico, De Pisis, Guttuso, Martini, Severini, Sironi, Ziveri. Orari: feriale 1619.30; festivo 10-12.30 e 16-19.30.
PIEVE DI SOLIGO “Pinocchio e altri personaggi della fantasia dalla Mostra internazionale dell’illustrazione di
Sarmede” è il titolo dell’esposizione a-
in diocesi
DA DUE ANNI È DIRETTA
DA GINO ZANETTE
Ponte Priula Teatro
I
l nostro viaggio tra le
tante compagnie amatoriali presenti nella nostra diocesi (con buona pace di qualche intellettuale
che ne vorrebbe ridimensionare il numero) continua questo mese toccando
una frazione di Susegana,
dove da una dozzina d’anni opera Ponte Priula Teatro.
Prende il nome dalla località in riva al Piave, “fiume sacro alla Patria”, questo gruppo di appassionati del palcoscenico, costituitosi nel 1992 come Compagnia Ponte Priula Teatro
“Don Paolo Danesin”. Fortissimo è il legame con la
parrocchia e con l’oratorio
in particolare, così come
quello con il territorio, la
cultura e le tradizioni del
Veneto. La compagnia ha
fin dall’inizio prediletto le
commedie in dialetto, ambientate in una realtà di
provincia, che comunicano un umorismo bonario
che piace alla gente. Ne
fanno fede titoli come “Perpetua cercasi”, “Una corona per il sindaco”, “La scorzeta de limon”, “Maridà
per forza” , fino all’ultimo
lavoro messo in scena dalla compagnia: “El diavol in
canonica”.
Fino a due anni fa Ponte Priula Teatro è stata diretta da Innocente Soligon.
Lo ha sostituito Gino Zanette, già attore, regista e
ca 9-22, sabato 9-24. Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro. Informazioni
allo 0422-513161/62.
ci Multivisioni.
MIANE C’è tempo fino al
30 luglio per partecipare al
concorso fotografico “Voci, suoni, silenzi” promosso dalla Pro loco di Miane.
Per informazioni rivolgersi al 3355200813.
Teatro
perta fino al 29 febbraio negli ambienti
della biblioteca comunale. Orari: lunedì,
martedì, mercoledì, giovedì e sabato
14.30-18.30; venerdì 15.30-19.30; domenica 15-18. Visite guidate al mattino
su prenotazione: 0438-840632.
PORTOBUFFOLÈ “Poeticamente abito” è il titolo della personale di Fernanda Cardè allestita a Casa Gaia da
Camino fino al 7 marzo. Orari: festivo
10.30-12.30 e 15.30-19.30; sabato
15.30-19.30; feriale: su appuntamento
(cellulare 338-6523411).
TREVISO Fino al 7 marzo è possibile visitare a Casa dei Carraresi la mostra “L’oro e l’azzurro. I colori del Sud
da Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì a giovedì 9-20, venerdì e domeni-
PIAVON DI ODERZO Fino al 7
marzo a Ca’ Lozzio espone Cristina Moggio. Orario: 10-12 e 15-24, chiuso lunedì e martedì. Per informazioni: 0422752111.
PADOVA Chiude il 7 marzo la mostra “I Macchiaioli. Prima dell’Impressionismo” allestita a palazzo Zabarella.
Orario: dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 19.30 (giorno di chiusura:
lunedì).
CONEGLIANO Dal 27 febbraio a lunedì 8 marzo all’oratorio dell’Assunta
“Qualcosa in più: dal nodo al pizzo antico - Macramè... e altro”, mostra dei
lavori realizzati da Antonietta Favaro e
Flora Veneran. Orari: feriali 15-20; festi-
direttore artistico della
“Piccola Scena” di Pianzano, vivace gruppo di filodrammatici attivi fino alla
metà degli anni Novanta.
Sotto la guida di Zanette,
Ponte Priula Teatro ha
continuato lungo la linea
indicata dal predecessore,
quella del teatro veneto
moderno e contemporaneo, cercando però anche
di avventurarsi lungo strade nuove, più difficili, ma
anche più stimolanti.
«Andare incontro ai gusti del pubblico va bene –
afferma Gino Zanette –,
ma bisogna anche cambiare ogni tanto, altrimenti si fanno sempre le stesse cose, uguali in tutte le
compagnie». Da qui l’idea
di “El diavol in canonica”,
commedia brillante in tre
atti, in dialetto trevigiano,
ma tratta da “Il nostro
prossimo”, un lavoro del
bolognese Alfredo Testoni, scritto sia in italiano che
in bolognese.
Il sogno di Gino Zanette sarebbe però quello di
mettere in scena il “Processo a Gesù”, dramma sacro moderno di Diego Fabbri, autentico capolavoro
del teatro del Novecento.
Un sogno irrealizzabile?
«No – risponde il regista –,
con una sinergia tra più
compagnie amatoriali la
cosa si potrebbe fare». L’invito è stato lanciato.
Athos Tassi
vi 10-12 e 15-20.
SUSEGANA Chiude il 30 maggio la
mostra “Dynamis - Macchine da lavoro
e modelli funzionanti dai disegni di Leonardo da Vinci” allestita nel Museo dell’uomo. Orari: da martedì a sabato 913; domenica 14-18. Ingresso: interi 5
euro, ridotti 3,50 euro. Per informazioni e visite guidate telefonare allo 0438738610. Sito internet: www.museodelluomo.superva.it
MONTEBELLUNA Fino al 31 maggio è aperta la mostra “Abracadabra,
magie della natura” allestita al Museo
di storia naturale e archeologia di via
Piave 15.
Gli appuntamenti della rassegna di teatro per bambini promossa da Alcuni
Teatro sono riportati nella rubrica Cinema&Teatro nella pagina degli spettacoli.
e
L’AZiON
Nostri
La lettura
dei buoni libri è come
una conversazione
con gli uomini migliori
dei secoli andati
(R. Descartes)
Libri
CONTINUA LA RICOSTRUZIONE DI DONAZZON
Gli anni Settanta alla Zoppas
G
ià il titolo è eloquente: “Grandi
speranze grandi
delusioni”. L’ex parlamentare orsaghese Renato Donazzon ha voluto aggiungere un
altro tassello alla storia della
più grande azienda della Sinistra Piave nel periodo del
boom. Su quel che caratterizzò gli anni Sessanta alla
Zoppas di Susegana, nel
2001 aveva scritto un libro
“Racconti. Gli anni del cambiamento”, in cui l’autore fu
protagonista, come operaio
e sindacalista.
Ora è arrivato un secondo libro che ne rappresenta
il seguito, dedicato al decennio successivo, durante il
quale Donazzon è stato consigliere regionale, quindi
con una visione del tutto diversa. Ma, soprattutto, proprio nel 1970 avvenne la svolta “pesante” dell’acquisizione della Zoppas da parte della Zanussi, con le conseguenze di una ristrutturazione segnata dalla progressiva riduzione dei posti di lavoro e dal completo assorbimento-integrazione.
Nella prima parte del libro c’è una puntuale ricostruzione degli avvenimenti,
delle lotte sindacali, delle
trattative, dei retroscena. Dei
caldi anni Settanta Donazzon
traccia un bilancio che alla fine non coincide proprio con
quelle che erano le sue attese di cittadino, di politico, di
uomo di sinistra. Ma, forse,
proprio per questo è nato
questo suo secondo libro:
per ricostruire fatti e ante-
Renato Donazzon
fatti, per capire le ragioni economiche, sociali, politiche
che portarono a quegli esiti
per l’azienda e per tutto il “patrimonio industriale e umano” che essa rappresentava.
Tanto che ci sono stati comunque dei frutti, come il distretto coneglianese dell’acciaio, Inox Valley, e il polo
plastico dell’Opitergino-Mottense.
Se il punto di partenza è
il caso Zoppas-Zanussi, l’autore da lì prende spunto per
allargare il cerchio ad una
lettura, nella seconda parte
del libro, delle “trasformazioni e dei conflitti sociali nel
cuore del Nord-Est negli anni Settanta”. E ciò viene analizzato attraverso “registri” diversi: lo sviluppo del
terziario e la delocalizzazione in Sinistra Piave; le relazioni sindacali; il ruolo della
Chiesa; ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro; il ruolo della donna; le trasformazioni del mondo agricolo.
Che il libro di Donazzon
si presti a un dibattito su quel
che è accaduto nel mondo
del lavoro in Sinistra Piave
negli anni Settanta – e dopo
–, si evidenzia fin dalla prefazione, per la quale Donazzon, ha coinvolto un rappresentante dell’“ex nemico”,
Maurizio Castro, fino a poche settimane fa direttore
delle Risorse umane del
gruppo Electrolux Zanussi e
ora direttore generale dell’Inail. E Castro si pone in antitesi alla “lettura” che Donazzon fa di quegli anni: «La
responsabilità maggiore dei
suoi fallimenti – scrive Castro – va ascritta
allo stesso movimento sindacale
della Sinistra
Piave», colpevole secondo Castro di una «singolare miscela
di ribellismo rurale e di radicalismo rivendicativo, che ancor oggi gli inibiscono
un maturo approdo “industriale” e “generale”». Quasi un processo al
sindacato, insomma.
Donazzon dedica l’ultimo
capitolo del suo libro al “lavoro che cambia”, giungendo quindi alla realtà dei giorni nostri, caratterizzati dalla
flessibilità a tutti i livelli.
«Questa nuova concezione
del lavoro – scrive Donazzon
–, per radicarsi richiede relazioni più aperte tra le parti sociali». E quasi rispondendo a Castro, continua:
«Ritengo sia un errore opporsi ai grandiosi processi innovativi in corso, in nome di
vecchi e consolidati principi,
ma più grave ancora è pen-
Dall’editore vittoriese Kellermann
l’“Enigmistica della musica”
L
o sapevate che il davul è uno
strumento musicale ancora in
uso nei Balcani e in Turchia e che è
probabilmente il progenitore della
grancassa? E che mettendo al posto
giusto alcuni nomi di
compositori e di strumenti sarà possibile leggere nelle caselle marcate il nome di un grande violinista, allievo di
Scarlatti? Desiderate invece suonare le spagane
(uno strumento musicale giapponese)? Potrete
farlo, costruendovele da
soli, secondo alcune semplici istruzioni ben dettagliate riportate in “Enigmistica della musica”, un libro appena
scritto da Mariangela Dupadi ed Elisabetta Busato (due autrici trevigiane,
rispettivamente madre e figlia, esperte di musicologia e musicoterapia) che
si propone come una sorta di viaggio
nell’“universo musica”, compiuto attraverso rebus, curiosità, aneddoti, giochi di parole e indovinelli con soluzioni finali, secondo le più appropriate regole di enigmistica. Il libro è accessibile a grandi e piccini e si
può “giocare” da soli o in
compagnia, imparando
così attraverso il divertimento e la curiosità. “Enigmistica della musica” è
il secondo titolo della
“Collana d’invenzioni”
della Kellermann Editore
del vittoriese Roberto Da
Re Giustiniani, inaugurata con “Universi con gli occhi chiusi”
di Antonio Catalano. Per informazioni
rivolgersi allo 0438-940903.
Paola Fantin
MARIANGELA DUPADI - ELISABETTA BUSATO, Enigmistica della
musica , Kellermann Editore (Vittorio
Veneto 2003), 98 pagine, 8 euro.
sare a un utilizzo senza regole delle risorse umane.
(…) Un fenomeno complesso che non può essere governato e deciso unilateralmente, ma solo attraverso un
reale confronto tra le parti
interessate».
Se, insomma, le delusioni
rispetto ai risultati a livello economico-sociale, sono evidenti, Donazzon, da quell’appassionato e onesto militante che rimane, non ha cessato di coltivare
la speranza. E
con essa una positiva voglia di
protagonismo
che, c’è da augurarsi, possa contagiare tanti degli attori del
mondo del lavoro d’oggi.
Franco
Pozzebon
RENATO DONAZZON,
Grandi speranze grandi illusioni, Editrice Nuova dimensione, 13 euro.
LA PRESENTAZIONE
a presentazione ufficiale del libro di
Renato Donazzon “Grandi speranze
grandi delusioni” avverrà giovedì prossimo, 26 febbraio, alle 18.30 nella sala Dama Castellana presso l’ex caserma San Marco a Conegliano. Sono previsti gli interventi, oltre che dell’autore, del segretario provinciale della Cgil
Pierluigi Cacco, del presidente dell’Ires
Veneto Bruno Anastasia, del direttore
de “L’Azione” don Giampiero Moret.
Porteranno il loro saluto il sindaco di
Conegliano Floriano Zambon e la consigliere regionale Adriana Costantini.
L
RACCONTATA DA BUCCIOL
La storia del soldato
dell’imperatore
E
ugenio Bucciol continua con questa
pubblicazione quella che potremmo definire “la saga della povera gente” che l’autore
segue, da sempre, con umanissimo interesse. Bucciol,
nato a Piavon e vissuto a lungo a Vienna, è un cultore della ricerca storica. Ha raccolto, dagli archivi della capitale austriaca, notizie sui suoi
conterranei forzatamente arruolati nell’imperial-regio esercito e le ha rielaborate in
maniera narrativa, esaltando
l’aspetto umano, sempre di
sofferenza, di
questi “soldati per forza” e
delle loro famiglie. Così
com’è stata di
lavoro e sofferenze la vita di Giovanni Battista
Boscato, “il
soldato dell’imperatore”,
nato a Tonezza, a ridosso
del Trentino,
un luogo quasi inaccessibile
alle insidie del mondo. Finché, con i francesi, arrivò la
novità della coscrizione, e
Giovanni Battista nel 1853,
passò dal podere all’esercito
austriaco. E così visse lontano da casa – dove sarebbe
servita una mano nel campo
e nella stalla – il passaggio
del Veneto all’Italia. Poi la
grande guerra e infine l’invasione delle sue montagne
e l’esodo, quando l’imperialregio esercito austriaco, nel
quale era stato arruolato per
tanti anni, invase Tonezza e
Giovanni Battista fuggì, profugo. In fuga sotto le granate austriache che gli distrussero il paese, Giovanni
Battista comprese l’assurdità
di dover mettersi in salvo, al-
Nelle montagne di Feltre
vive “Il branco selvaggio”
la fine dei suoi giorni, da
quell’esercito che aveva servito per tanti anni, giurando
fedeltà all’imperatore. «La vita gli aveva insegnato che il
tempo è come il vomere che
rovescia tutto. Solo le abitudini e le cose consuete, la sua
casa, la sua stalla, la sua scodella e la solita fontana potevano illuderlo che il tempo
fosse quello di prima, di sempre». Morì profugo ad Abbiategrasso nel 1916, ma
questo lo si seppe solo a
guerra finita. La storia della
famiglia Boscato, poeticamente ripensata da Eugenio Bucciol, è stata
ricostruita
grazie alle ricerche di
don Lovato,
che annotava in un taccuino quanto
apprendeva
sulla sorte
dei suoi parrocchiani dispersi.
Questa è la storia: quella
patita, vissuta, mai citata nei
libri. Dalle pagine di qualche
registro parrocchiale emergono a volte, queste vicende, ma ci vuole la sensibilità
di una persona come Eugenio Bucciol per saperle cogliere, ci vuole la sua finezza
nel raccontarle. Non è facile,
ma ne “Il soldato dell’imperatore”, tutto è perfettamente riuscito e il lettore lascia
l’ultima pagina del libro, più
consapevole e più malinconico.
Giuseppina Piovesana
EUGENIO BUCCIOL, Il
soldato dell’imperatore, editrice La Serenissima (Vicenza)
L’angelo del sogno, raccolta
di poesie di Pietro Zovatto
S
ono versi nati da una penna carezzevole
ma incisiva quelli che Pietro Zovatto offre in “L’angelo del sogno”. L’autore, sacerdote dedito da anni a studi letterari e storico-religiosi, nonché professore universitario a Trieste,
fa spiccare il volo verso l’alto alla poesia come
unico sogno che restituisce un senso profondo
all’esistere, in una continua “ricerca di un frammento di vero” con “la pupilla a fuoco”.
Il filo dorato che percorre queste poesie è
proprio quello del sogno, come filtro per intuire e afferrare il reale e il non detto, un “tappeto” su cui “fuggire e restare”.
Il sogno rimane l’occasione per una poesia
religiosa e profondamente
umana, a tratti sconsolata
e irrequieta, ma sicura di
ritrovare pace sotto lo
“sguardo sognante d’un
Dio amoroso”.
Marta Da Dalt
PIETRO ZOVATTO,
L’angelo del sogno, EdiMARCO SCAPIN, Il branco selvaggio , Si- zioni Parnaso (Trieste
smondi (Salgareda 2003), 12 euro.
2002), 6,20 euro.
i è immedesimato nella valle in cui abita, è diventato
la voce di quel luogo”. Così Vittorio De Savorgnani presenta il
suo amico Marco Scapin, quarantenne insegnante di musica di Feltre, di cui la piccola editrice Sismondi di Salgareda (Franco Pilon) ha deciso di pubblicare “Il
branco selvaggio” dopo la prima edizione in proprio.
Di un romanzo non ha la stazza, né la grafica, né la ragion d’essere. Si tratta invece di una sinfonia di voci e impressioni da una valle sopra Feltre, presso Norcen, dove Scapin s’è rifugiato a
vivere, con quattro cani pastore tedesco e due cavalli: il “branco selvaggio” di cui lui è capo. Per ognuno c’è un capitolo, di
ognuno è amico, non padrone. “I miei amici a quattro zampe
sono il modello per volare alto, oltre la meschinità e l’ipocrisia
umana” scrive. Con loro è amica anche la natura, nelle umili e
appassionate esperienze e riflessioni offerte al lettore:“In armonia con la natura non possiamo che vivere bene; tutto il resto
conta poco o nulla”.
A completare una “sinfonia” di creature le musiche composte da
Scapin, dedicate e ispirate al suo branco.
“S
Curiosando
I consigli del medico
a cura della dottoressa Caterina Bisol
Magnetoterapia e laserterapia
per i dolori alla schiena
U
ltima “puntata” dedicata al mal
di schiena. Riprendiamo il tema
delle cure. Si è detto che nella lombalgia acuta la prima e più importante misura da consigliare è il riposo a letto. Diversa è la situazione per le forme croniche nelle quali diventano di primaria importanza la fisioterapia, la rieducazione
funzionale, le modificazioni comportamentali e le tecniche di miglioramento della postura. Le manipolazioni vertebrali possono
essere impiegate nelle sciatalgie. La stimolazione elettrica
transcutanea (Tens) ottiene una buona risposta iniziale ma
purtroppo non si mantiene nel
tempo.
La magnetoterapia, in virtù
dei suoi effetti antiedemigeni e
antinfiammatori, trova indicazione soprattutto nelle forme ar-
trosiche. Anche la laserterapia è un efficace supporto in alcuni dolori del basso
rachide.
I farmaci analgesici e antinfiammatori andrebbero usati solo nei casi acuti e
per periodi brevi. Non sono infatti scevri
da effetti collaterali dannosi specie a carico dell’apparato digerente, renale e vascolare.
Quando si instaura una sindrome osteoarticolare dolorosa
per patologie degenerative il percorso procede a spirale peggiorando nel tempo sia come dolore
che come limitazione funzionale.
I farmaci sono utili ma non risolutivi mentre, non mi stancherò
mai di ripeterlo, l’esercizio fisico
mirato e specifico soprattutto se
eseguito con continuità riesce ad
assicurare un accettabile stato di
salute. (3. fine)
Schegge di Storia
D
urante gli anni della dittatura fascista
nemmeno Vittorio Veneto
venne esclusa dalle iniziative organizzate dal regime
allo scopo di perseguire gli
obiettivi di ammodernamento agricolo e industriale dell’Italia propagandati
dalla “battaglia del grano”.
Avvenne così che una mattina di autunno dell’anno
1930 entrò in città, con grande clamore degli abitanti, il
cosiddetto “treno azzurro”,
un convoglio di automezzi
tinteggiati di celeste che trasportava in giro per l’Italia
tutte le principali innovazioni dell’agricoltura, come
una sorta di fiera agricola itinerante. Ce ne fornisce un
resoconto L’Azione del 4 novembre 1930.
L’evento ovviamente si
svolse in conformità a quelli che erano i parametri delle manifestazioni organiz-
1930: a Vittorio
il treno “azzurro”
zate direttamente dal regime:
musica, grandiose parate (di
utensili agricoli), folle festanti e solerti incaricati che illustravano al pubblico le ultime
novità nel settore in un’atmosfera a metà strada tra adunata paramilitare e sagra di
paese.
Durante la mattinata sfilò
lungo viale della Vittoria il corteo di automezzi che componeva il treno azzurro: su ogni
veicolo era installata una macchina agricola di applicazione
e modello diversi (mietitrici,
trebbiatrici, perfino aratri
meccanici!), manovrate a scopo dimostrativo dagli uomini
e dalle donne che componevano la carovana. In seguito,
nel pomeriggio, vennero aperti lungo il viale degli stand
tematici che illustravano in
modo teorico e a volte anche
pratico l’uso delle nuove tec-
niche agricole, dalle macchine mostrate durante la
mattina alle potenzialità dell’elettricità nell’automazione,
dalle varietà di grano e dei
prodotti da esso derivati alla
gamma di concimi chimici,
minerali e naturali, dal modo di razionalizzare l’esercizio di una stalla a quello di
gestire un caseificio. Partecipavano alla manifestazione
in qualità di spettatori i contadini di tutto il circondario,
per i quali era stata istituita
occasionalmente una sorta
di servizio navetta che collegava le zone più isolate della città, permettendo un vasto afflusso di persone.
Il giorno seguente il treno azzurro partì da Vittorio
per dirigersi in Friuli: la sua
prossima meta era infatti San
Daniele.
Andrea Santorio
L’atlante dei sapori
Alle Ceneri la renga
P
er i Cavalieri Templari, che tanti segni hanno lasciato in diocesi nostra
(la bella chiesa di Tempio, per esempio) era regola rigorosa rispettare “periodi di magro e di grasso”, come anche il resto del popolo di Dio. Di magro, nella fattispecie dalle Ceneri a tutta Quaresima, quando quei
monaci-guerrieri, che dalle nostre parti ebbero “casa” dal XIII secolo,
pescavano dalle acque d’inverno pesci di fiume come
anguille, carpe, trote, lucci e
gamberi. Che è anche il tema, il leitmotiv di Cocoradicchio 2004, da cui Armando
Zanotto è fresco reduce con all’incasso pure il plauso di un tabloid britannico in virtù e in special modo per il “bisato
col radicio castean e polenta”.
Ma ad Armando e Ave (da poco felicissimi nonni paterni di Elena) abbiamo chiesto,
al di là dei loro trionfi con carpe, tinche, temoli e quant’altro, di avventurarsi in quel mistero che è la “renga” (una specie di grossa
“sardina” ben salata e altrettanto affumicata), la quale per trevigiani e limitrofi è ab immemorabili il dì delle Ceneri viatico irrinunciabile per la Quaresima.
Ave e Armando ci enumerano tre maniere
per fare la “renga”, e tutte nel solco della più
genuina tradizione nostra, dei padri e degli
avi. «Per sei a cena di aringhe ne servono almeno tre e pure di tre etti cadauna – commenta il grande chef coneglianese – che possono semplicemente venire cotte sotto la cenere, sulle braci, ma anche lessate».
Il modo più sbrigativo è tenere questo pesce (conservato per lo più in
piccoli barili) per mezz’ora
o giù di lì sotto una cenere
di legna ancora ben calda.
Dopo di che da ciascun pesce si ricavano i due classici filetti, «da mettere subito sott’olio, meglio se di oliva buono – spiega ancora Armando –, per
non meno di tre quarti d’ora, quindi servirli con polenta bianca abbrustolita, ma anche
bollente di paiolo». Bello qui un Verdiso di
Combai, e più in generale della collina trevigiana.
Si diceva anche alla brace, o lessa. Risultano in questo caso più abbordabili anche
dai “foresti”; e volendo, e a piacere, le aringhe bollite, alla brace o sotto le ceneri calde, possono essere anche servite con sopra
della cipolla tagliata, tritata piuttosto finemente, che così pulisce con una certa eleganza la bocca dal sale e dall’affumicato.
Mario Sanson
Revine-Lago: Terry Silvestrin
inventore del sito www.tragol.it
T
erry Silvestrin è l’autore, l’ispiratore, il factotum del sito www.tragol.it. L’idea è nata per caso ed è il risultato di una sfida personale vinta dal suo
creatore. «Tempo fa ho partecipato ad uno dei primi convegni su internet e sui
portali. Uno dei relatori era convinto che
per fare un sito bisognava investire parecchie risorse, soprattutto economiche,
così ho deciso di sfidarlo. Gli ho dimostrato che nel mio piccolo, utilizzando le conoscenze di insegnante di informatica, ho pensato e realizzato un prodotto,
senza spendere un soldo, migliore di quelli frutto di notevoli
investimenti che si trovano nel
web». Silvestrin continua a curare in ogni aspetto il suo sito e
lo fa essenzialmente per un motivo: il divertimento. «Mi diverto ad aggiornare settimanalmente Tragol. Onestamente se
avessi più tempo, se fossi libero da altri
impegni lavorativi riuscirei ad updatare i
contenuti almeno tre volte al giorno».
Terry Silvestrin è l’anima di Tragol e lavora al sito da solo. «Proprio così. Mi oc-
cupo delle idee e della loro realizzazione
pratica, anche le foto presenti su Tragol
sono quasi tutte mie». Tragol va avanti
senza sponsor, senza anti-estetici banner
all’interno delle sue molte pagine. «Questa scelta non è solo personale ma è anche dovuta al fatto che non ho mai ricevuto offerte degne di nota». Tragol è entrato completamente nella vita di Silvestrin: «Farlo ha aperto i miei orizzonti: ora ogni camminata, ogni viaggio
diventa l’occasione per scoprire, interrogarsi, fare foto, scrivere quello che verrà poi presentato sul sito. Il mio prossimo
progetto ha un titolo suggestivo
“saperi e sapori”. È collegato con
il museo etnografico di Vittorio
Veneto. E poi voglio esporre una galleria di ritratti che rappresentino i lavori di una volta.
I miei modelli per questo museo
virtuale saranno alcuni anziani
delle case di riposo della zona». Chiudiamo con una curiosità sul nome del sito.
«Tragol significa, nel dialetto del mio paese, sentiero irto da strascino».
Igor Della Libera
PRA DI LEVADA (CEGGIA) / MADONNA DEL ROSARIO
S
Pra di Levada (Ceggia): l’oratorio del monastero di Santa Maria degli Angeli
dedicato alla Madonna del Rosario
e ne sta discosto, confinato nell’angolo del grande
complesso del monastero, quasi elevando una preghiera all’umiltà. Si tratta dell’oratorio del
monastero agostiniano di Santa
Maria degli Angeli di Murano ora villa Franchin, a Pra di Levada a Ceggia. È una piccola costruzione, dedicata alla Madonna del Rosario, con il portale d’ingresso rivolto verso la strada,
spesso chiuso. Ma ancora in certe occasioni il parroco di Ceggia
vi si reca per celebrare la messa. La chiesetta fa parte di un
grande complesso edilizio del
quale si hanno notizie fin dal XVII secolo. Sulla facciata dell’oratorio, quella rivolta verso la
strada, si legge un’iscrizione in
marmo: “Fu fabbricato in tempo
della M. e. S. r. Degnamerita
Marcello Abb.sa 1668”. La data
prova che l’oratorio fu voluto dalla badessa del monastero, suor
Degnamerita Marcello, che istituì anche l’obbligo della celebrazione della messa tutte le domeniche. Nel 1810 il monastero
di Murano fu soppresso, la proprietà fu rilevata dal barone Franchetti, che iniziò un grandioso
lavoro di bonifica delle paludi circostanti. Ora rimane una grandiosa villa con gli annessi rustici, il parco secolare e l’oratorio.
Bellissimo è il piccolo campanile quadrato, reso aereo e slanciato dalle aperture arcuate, e
che corona la piccola costruzione con un’elegante cupola semisferica. All’interno della chiesetta, c’è un piccolo altare in cotto e un affresco rinascimentale
che mostra una delicata Madonna con il Bambino. L’oratorio è mantenuto curato dall’amore e dalla pietà delle donne
che abitano a Pra di Levada. Un
giorno, la piccola porta era insolitamente socchiusa, mi sono
affacciata nella penombra e ho
visto due signore intente a sistemare dei fiori bianchi sull’altare. Fin qui arriva la devozione.
Un rispettoso intervento di restauro potrebbe arrivare anche
un pochino più in là.
Giuseppina Piovesana
22
T
TREVISO Domenica 22, alle 16, all’Alcuni Teatro Sant’Anna la compagnia “Gli Alcuni” propone “Festa di Carnevale”. Ingresso: 4 euro.
domenica
lunedì
martedì
mercoledì
ppuntamento alle 20.30 su Telechiara, lunedì 23 febbraio: nella puntata di “Gollum” si fronteggiano i patiti dello sci e quelli dello snowboard. I giovani discuteranno del loro modo di vivere la montagna. La
replica è, come sempre, venerdì alle 9.30.
Martedì alle 23.15,“Cammini” si occupa dei non vedenti e del loro approccio alla lettura, visitando il Centro internazionale del libro parlato
di Feltre ed esaminando le opportunità che vengono offerte anche per
l’avvicinamento alla musica e all’arte.
La rubrica di attualità “Il sicomoro” va in onda il martedì, mercoledì e
giovedì alle 12.
A
giovedì
TELECHIARA
venerdì
REVINE-LAGO Venerdì 20, alle 20.30,
alle scuole elementari di Santa Maria (via
Celle 6) proiezione del film “U-Boot 96”.
Giovedì 26 tocca a “Anna Rosa non muore” e “La lotta partigiana”. Nell’ambito della rassegna di film sulla guerra “Per non
dimenticare”.
23 febbraio
CONEGLIANO Venerdì 20, alle 20.45,
all’auditorium del collegio Immacolata proiezione del film “La stagione” di Sergio Rubini. Il cineforum è promosso dal Cgs “Laura Vicuna”.
24 febbraio
ODERZO Venerdì 20,alle 21, al cinema Turroni
continua la rassegna dedicata a Federico Fellini
con la proiezione del film
“Le notti di Cabiria”. In-
25 febbraio
SAN POLO Continua la rassegna teatrale promossa dalla Biblioteca. Sabato 28
febbraio, alle 21, “I Gotturni” mettono in
scena “Notte da... gufi”, cabaret musicale di
Nanni Svampa. Ingresso: intero 8 euro, ridotto 5 euro.
CAMPOMOLINO Venerdì 20 febbraio, alle
20.45, a villa Altan proiezione del film “Spider”.Nell’ambito del cineforum “Cinema De-Mente”.
22 febbraio
CINEFORUM
TREVISO Venerdì 20 e
sabato 21,alle 20.45,e domenica 22, alle 16, il Teatro Stabile del Veneto e il
Teatro Biondo Stabile di Palermo mettono in scena “Il
trionfo dell’amore” di Pierre Carlet di Marivaux, con
Paola Gassman
Ugo Pagliai, Paola Gassman
e Mascia Musy. Regia di Lugresso 4 euro.
ca De Fusco. Biglietti: da 10 a 20 euro.
PRATA Sabato 28, alle 21, al teatro comunale Pileo quarto appuntamento con la
rassegna teatrale organizzata dal Comune.
Sul palco la compagnia “I commedianti per
scherzo” che propongono “Pèdho al tàcon
del buso”. Ingresso unico: 4 euro.
21 febbraio
TEATRO PER BAMBINI
In tivù mica è facile
dare bene le notizie
che sentono un
condo il lancio
di
po’ troppo filo
Reuter le
Gianfranco Da Re della
governative e
vittime sarebnon corrispondenti a quello bero più di venti”). Perché priche vedono con i loro occhi ma di dare una notizia bisogna
quando fanno la spesa quoti- sempre verificare. E anche qui
diana. Si sentono forse più vi- ci rendiamo conto che, ad ecini a quello che dicono le as- sempio, per le notizie che vensociazioni dei consumatori. In gono dall’Iraq, non è la stessa
ogni caso ci possiamo rende- cosa che la fonte sia l’esercito
re conto che le fonti delle no- americano o una emittente atizie hanno la loro importanza. raba, o magari un comunicato
Un altro caso in cui esse sono di Osama Bin Laden. Sapere
sempre citate è quando arriva da dove viene una notizia peruna notizia in studio durante mette di giudicare quanto sia
il tg: si legge il dispaccio del- attendibile a noi che la ascoll’agenzia spiegando che non tiamo; non saperlo invece spoc’è stato il tempo di chiedere sta la credibilità sul giornaliconferma, e il giornalista usa sta che l’ha data. Citare le fonsempre il condizionale (“se- ti è tipico del migliore giorna-
lismo britannico, che evidentemente considera i lettori (ascoltatori e telespettatori) abbastanza maturi da giudicare
con la propria testa.
No comment sul giornalismo televisivo nostrano: da un
lato non citano le fonti, dall’altro ci considerano abbastanza
informati sui casi più complicati, tanto da aggiungere soltanto le novità del giorno. Così le vicende Cirio e Parmalat
alla fine sembrano una telenovela in cui la trama si complica sempre di più, senza che
nessuno faccia mai il riassunto delle puntate precedenti,
cioè faccia il punto della situazione.
PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR
26 febbraio
CONEGLIANO Sabato 21 e domenica
22 febbraio la compagnia TeatroImmagine
presenta, all’auditorium Dina Orsi, lo spettacolo “Il mercante di Venezia (Raccontato
dai comici)” di Pino Costalunga liberamente tratto dall’opera di Shakespeare. Orari:
sabato alle 21, domenica
alle 16.Ingresso:interi 7 euro, ridotti 5 euro.
T eatro
27 febbraio
TEATRO
C
inema &
ra gli aspetti negativi dell’informazione radiofonica e televisiva italiana più evidenti c’è
l’abitudine di fare il tifo per i
partiti politici. Un esempio lo
ha offerto la recente polemica
sull’informazione politica della Rai, che tende a dare l’ultima parola al governo o ai partiti che lo sostengono; fate la
prova, il “panino” ha sempre lo
stesso schema: annuncio del
governo, attacco dell’opposizione, replica del governo o di
un partito della Cdl, ovvero annuncio dell’opposizione, replica del governo.
Ma uno dei vizi più antichi
è quello di citare solo raramente le fonti delle informazioni. Solo negli ultimi tempi
quando si parla di inflazione
viene sempre detto chi ha diffuso le percentuali, dato che
gli ascoltatori sembrano dare
poca fiducia alle cifre dell’Istat,
sabato
L’ATM DI VITTORIO
Il passare del tempo cambia le nostre aspettative. Infatti se una volta c’era un tram
chiamato desiderio ora abbiamo semplicemente il desiderio di un autobus in orario.
E nello specifico, per poter verificare la puntualità del servizio pubblico vittoriese basta collegarsi al sito dell’Atm che si trova all’indirizzo www.atm-vv.it. L’home page è
dinamica e d’impatto. Al centro ci sono due immagini intermittenti e una scritta
molto eloquente dello stile adottato per rendere fresco e pubblicitario il sito “Viaggiare apre la mente”. Suggestivo e poetico anche se di questi tempi visti gli scioperi continui e i ritardi endemici sarebbe più giusto scrivere “viaggiare solo con la
mente”. In alto ci sono quattro rettangoli cliccando sui quali è possibile accedere ai
servizi forniti dal sito. Il menù è il solito e quindi non mancano gli orari, le tariffe
e le informazioni generiche e generali sull’Atm vittoriese. La sezione “ultime notizie”
ti aggiorna in tempo reale su aumenti di prezzo e su cambiamenti di servizio. Molto utile per chi non viaggia spesso e quindi potrebbe trovarsi spiazzato dalle nuove (e poco sponsorizzate) soluzioni adottate dalla società di trasporti locali. Uno dei
fiori all’occhiello dell’Atm è il servizio turistico, un’offerta di classe impreziosita da
una serie notevole di confort (televisore, sala giochi, bar, aria condizionata, eccetera)
che rendono quasi accessoria la visita delle bellezze locali. In conclusione un sito che
assolve pienamente al suo compito senza cadere nei trabocchetti del formalismo grigio e pedante tipici dei prodotti informativi rivolti al cittadino.Voto al sito 7+. (IDL)
e
L’AZiON
Spettacoli
Domenica 22 febbraio 2004
TV
L’
Torneo 6 nazioni di
alle 16.20, Arnold Schwarrugby, alle 15 (Francia-Izenegger e Danny De Vitalia) e alle 18.35 (Scoziato sono gli improbabili
Inghilterra); e su Raitre,
Gemelli.
dalle 15.55, partite di baAlle 21 su Raidue ritorsket e pallavolo femminile.
na James Bond, interpreUn film commedia di Itato da Pierce Brosnan, in
van Reitman è in onda su Canale 5 007 - Il mondo non basta.
S
dulti l’indagine “In fuga con mia figlia” del Commissario Cordier, alle 15.50 su Retequattro.
Alle 20.45 Raiuno propone Il
commissario Montalbano di Alberto Sironi, con Luca Zingaretti in
“Tocco d’artista”.
Alle 21 Raidue presenta il carto-
ne Bianca e Bernie nella terra
dei canguri; su Retequattro c’è il thriller Ipotesi di complotto di Richard Donner con Julia Roberts e
Mel Gibson. Più tardi, alle 23.40,
sulla stessa rete si può vedere il film
drammatico Thelma e Louise di
Ridley Scott.
C’
quilli, si sta preparando il seguito.
L’offerta cinematografica è più
interessante: Raiuno presenta il
film thriller Il negoziatore con Samuel Jackson e Kevin Spacey; su
Italia 1 c’è la commedia Bowfinger
di Frank Oz con Steve Martin e
Eddie Murphy.
In seconda serata, alle 23 su Retequattro, Appuntamento con la
storia si occupa di “La battaglia
dell’Atlantico”; alle 23.20 Raitre
propone lo spettacolo Caravaggio
al tempo del Caravaggio, con
Dario Fo e Franca Rame che ricostruiscono la vita del pittore.
N
ture di Lupin III, alle 14.30.
Appuntamento con il
cinema italiano alle 14.15
su La 7: Il moralista, una
commedia di Giorgio
Bianchi con Alberto Sordi
e Vittorio de Sica del 1959.
Alle 21 su Raidue va in
onda il film drammatico Romeo
deve
morire di Andrzej
Bartkowiak; Canale 5 presenta il
fantascientifico Jurassic Park 3,
regia di Joe Johnston. Su Raiuno Amadeus presenta una puntata speciale di L’eredità, e su Raitre Giovanni Floris conduce Ballarò.
A
le 15.25 e Screen Saver alle 15.50.
Retequattro dedica il film del
pomeriggio ad Alberto Sordi, di
cui oggi ricorre l’anniversario della scomparsa: Il medico della
mutua di Luigi Zampa.
Un altro omaggio, in prima serata, alle 21 su Raidue, Grazie Al-
berto, condotto da Fabrizio Frizzi. Raiuno presenta “Mio padre è
stato in carcere” e “Debito per la
vita”, due telefilm della serie Don
Matteo 4, con Terence Hill. Canale 5 trasmette la commedia Matilda 6 mitica di e con Danny De
Vito.
N
do Tersilli di Luciano Salce, su
Retequattro alle 16.50. E la stessa
rete di notte, alle 2.45 presenta
Buonanotte avvocato del 1955.
In serata, alle 21, Raiuno presenta altri due episodi della serie
Don Matteo 4, “Gara di ballo” e
“Morte all’alba”. Su Raitre va in
onda La Tigra e il dragone, una
favola cinese diretta da Ang Lee.
Italia 1 trasmette il film commedia
per adulti Bandits di Berry Levinson con Bruce Willis. Su La 7,
alle 21.35, c’è la bella versione di
Roger Michell dell’ultimo romanzo di Jane Austen, Persuasione.
D
In serata, alle 21, c’è la scelta drea Vianello; la riproposta dei
fra il varietà di Canale 5,
telefilm della serie
Zelig Circus, presentaC.S.I. Scena del crito da Claudio Bisio e Vamine su Italia 1; e delnessa Incontrera; le inCommissario Rex su
chieste di Enigma - i
Raiuno: “Attentato a
grandi misteri della
Rex” e “Il randagio” con
storia condotto da AnAlexander Pschill.
offerta cinematografica
della giornata inizia su La
7 alle 9.05 con il drammatico Il
grande ammiraglio di Alexander
Korda con Laurence Olivier e Vivien Leigh.
Il pomeriggio sportivo, sulla
stessa rete, prevede due partite del
u Raitre alle 13.20 inizia una
nuova serie della rubrica
Passepartout di Philippe Daverio
dedicata all’Arte Fiera di Bologna
per parlare di artisti contemporanei.
Per i più piccoli alle 14, Italia 1
presenta il cartone Lupin e il mago del computer. È invece per aè un western classico nel
pomeriggio di Retequattro, alle 16.55, Terra Lontana di
Anthony Mann, con James
Stewart e Walter Brennan.
In serata, alle 21, su Canale 5 si
conclude il tele polpettone Elisa di
Rivombrosa, ma i fan stiano tranella rubrica Occhio alla spesa,
alle 13 su Raiuno, Alessandro Di Pietro si occupa
dei prodotti di consumo
quotidiano.
Il pomeriggio di Italia 1
offre i cartoni Le avvenlle 14.15 su La 7 va in onda
la commedia italiana Via
Padova 46 di Giorgio Bianchi
con Giulietta Masina e Peppino
De Filippo.
Per i più piccoli, Raitre presenta
GT Ragazzi di Paola Sensini alle
15.10, Storie del fantabosco alel pomeriggio per ragazzi
e bambini, Raitre presenta La melevisione alle 16.50 e i
documentari di Geo & Geo alle
17, presentati da Sveva Sagramola.
Proseguono gli omaggi ad Alberto Sordi con Il prof. dott. Guiopo i cartoni per bambini, la giornata di Italia 1 inizia con il film fantastico La
chiave magica di Frank Oz alle
9.30. Dramma per Retequattro alle 16.45 con L’anima e la carne
di John Huston con Robert Mitchum e Deborah Kerr.
dai
Nostri Paesi
Vittorio V.
DAI DONI DEGLI SCOLARI ALLA RACCOLTA
FERRO-CARTA-STRACCI, MILLE GOCCE D’IMPEGNO
Da Ceneda, per i Balcani
CATTEDRALE, LA COSTANZA
DEL GRUPPO MISSIONARIO
E
siste fin dagli anni
Ottanta. All’inizio
come Gruppo missionario
della parrocchia del Duomo raccoglieva solo medicinali per spedirli alle varie
missioni. In seguito ha diversificato l’attività. Dalla
vendita delle torte una volta all’anno per finanziare
progetti di sviluppo di lunga durata, alla raccolta di
carta, ferro e stracci.
La raccolta - In questa
attività sono riuniti i gruppi parrocchiali dei ragazzi
delle superiori, sostenuti
sempre dagli adulti, anche
perché i giovani sono sempre meno. È difficile infatti coinvolgerli perché manca una sensibilità a monte
sia familiare che di comunità, e donare una giornata di lavoro per gli altri diventa sempre più difficile.
E la giornata della raccolta è dura, ci si sporca, si fatica; ma c’è la preghiera
mattutina, il pranzo comunitario, il comune senso
della generosità. Così chi
vuole partecipare mette
quello che ha. Chi i mezzi
di trasporto, chi il cibo, chi
prepara il pranzo e la stessa popolazione conserva il
materiale nei garage o in
qualche stanza anche per
un anno intero, aspettando che il gruppo di raccolta passi. E consideriamo
pure anche il lato ecologico, sensibilizzando al riutilizzo di materiale che altrimenti andrebbe solo
gettato via. Dal
maggio 1990 al
maggio 2003
sono stati raccolti 5396 q di
carta, 545 q di
stracci, 5220 q
di ferro, per un
totale di 57 milioni di vecchie
lire, tutti devoluti a missioni
bisognose in
Kenia, Uganda, Colombia,
Nicaragua, Romania.
I lavoretti - Un secondo
GRUPPO BALCANI, DALLA
CARITAS ALL’EST PIÙ VICINO
P
ur se i volontari provengono da tutta la
diocesi, e invero solo in
piccola parte sono vittoriesi, è comunque da Ceneda, e per la precisione
dalla sede Caritas di piazza San Francesco, che partono tutte le iniziative del
Gruppo Balcani-Sisinac
della Caritas diocesana.
In questo caso non ci si
rivolge a Bulgaria e Romania, ma alle zone che fu-
VENERDÌ 20
Nell’aula magna dell’Itis, dalle 9, “Cinemarti”, seminario di teorie e pratiche cinematografiche organizzato dall’Istituto d’arte. La 4ªA e la 4ªC presentano i loro videoclip pro riciclaggio, realizzati nel corso del laboratorio e che rientrano nella campagna
“La vita è un bidone”.
Alle 20.45, a casa Fenderl per il cineforum, proiezione di “Il popolo migratore”
rono Jugoslavia: i rapporti
iniziarono nel 1993, con il
sostegno al villaggio croato di Sisinac devastato dalla guerra. Sono proseguiti ininterrotti, abbracciando via via la Croazia (“esportando” il nostro Grest
in alcune comunità, incontrando il campo profughi di Dumace e il fatiscente centro per disabili
di Gornja Bistra), la Bosnia (da due anni presenti
SABATO 21
Alle 14.30, all’oratorio La Tenda della parrocchia Santi Pietro e Paolo,
grande festa di Carnevale.
Alle 16, in Seminario, gli Amici di don
Giancarlo Vendrame, la Scuola di formazione teologica e l’Azione cattolica
organizzano il convegno: “Cittadini e
stranieri: i cristiani tra impegno civile e testimonianza evangelica”.
DOMENICA 22
Alle 14 lungo viale della Vittoria la
ramo del Gruppo missionario è composto da una
ventina di signore che offrono la loro manualità per
la realizzazione di oggetti.
Si ritrovano in patronato,
nel laboratorio missionario del seminterrato, una
sera alla settimana, solitamente il mercoledì o giovedì, ma chi è impossibilitato può svolgere il lavoro
a casa. Sono anche questi
momenti di amicizia e solidarietà. Il lavoro dura effettivamente tutto l’anno,
ma è più intenso da settembre a fine novembre:
la prima domenica di Avvento viene effettuata la
vendita, in duomo. Nel
2003 sono stati raccolti
2000 euro, inviati poi alle
suore missionarie a Faraoani in Romania. In passato le offerte sono state
devolute a padre Gianluigi
Lazzaro in Guatemala o
don Livio Dall’Anese in
Brasile.
Informazioni in parrocchia allo 0438-53401.
Isabella Mariotto
Bambini e ragazzi di Stufu ora hanno un patronato, costruito anche nel ricordo di
Sergio Breda, storico autista del Comitato
ogni estate nella grande
casa-orfanotrofio di Vionica, vicino a Medjugorije),
il Montenegro (la scorsa
estate due settimane ai
campi nomadi di Cattaro).
Non solo campi estivi,
ma un rapporto (visite,
viaggi, invii di materiale, amicizia con persone) che
dura nell’anno.
Non ci si ferma: la riunione di domenica 15 ha
dato il via alle iniziative dell’estate 2004, e alle iniziative confermate si dovrebbe aggiungere anche un
campo in Albania. (TB)
grande sfilata dei carri del Carnevale
di Marca 2004.
Dalle 15 alle 17.30 al collegio San
Giuseppe il movimento dei Focolarini
organizza l’incontro “Per una comunità in dialogo”.
Alle 16.30 il Vescovo celebra la messa alla Casa Mater Dei e incontra ospiti, responsabili e volontari.
LUNEDÌ 23
Lunedì di Carnevale, scuole in vacanza.
Da oggi fino a mercoledì 25 è chiuso per lavori al passaggio delle auto
largo del Seminario, davanti al Seminario. Per questo ritorna provvisoriamente a doppio senso il tratto fina-
C
arpesica è vicina alle Filippine.
Ciò che la geografia nega è invece possibile grazie ai 12 mila euro spediti
dal parroco don Primo a
suor Tullia Posocco, missionaria, originaria di Carpesica e ora nelle Filippine. Serviranno per 30 adozioni a distanza silenziosamente continuate da
30 famiglie della parrocchia (che comprende anche Cozzuolo), e per ulteriori opere di sostegno ai
più poveri.
le di via Foscolo (dalla scuola elementare a via del Fante), ed è provvisoriamente a doppio senso il tratto
finale di via San Tiziano (dalla scuola elementare all’incrocio con via Cosmo). Prevedibili piccoli disagi al traffico.
Alle 20, al Terme, cena del “Cocoradicchio”.
Alle 20.45, dalle suore di Maria Bambina in via San Tiziano, tradizionale
incontro di preghiera animato dai giovani dell’ultimo lunedì del mese. Il tema sarà la Quaresima.
MARTEDÌ 24
Martedì grasso, scuole in vacanza.
I Missionari della Consolata propon-
I CAMION DEL COMITATO
PRO BULGARIA ROMANIA
I
n Romania e Bulgaria dei bambini della prima conon si va solo a delo- munione della Cattedrale,
calizzare. Da molto prima di un mercatino alla scuodi molte aziende conosce la elementare Costella.
quei paesi il Comitato pro
A gennaio, ancora la CoBulgaria Romania, con
stella e la Zanette di Santi
base a Vittorio (coordiPietro e Paolo hanno racnatrice è Francesca
colto 20 chili di tonno, alMeneghin) e sostetrettanti di cioccolata e
nitori in tutta la diosette scatoloni di matecesi: tra gruppi, asriale didattico, in parte
sociazioni, privati
già giunti nei Balcani.
che contribuiscono
Ampia è la schiera
e commercianti che
dei destinatari
si mettono a dispodegli aiuti:
sizione, diotto parventa una
rocchie,
lunga lista.
tre orfaE il Conotrofi e
mitato contre asili
tinua incesnelle resante la
gioni di
sua opera Il campanile di Faraoani in Romania, uno dei villaggi Arad, Almeta della nostra solidarietà ta Moldi solidarietà, con
davia e
camion di doni e aiuti che Sasca Romina. A Stufu, nel
periodicamente lasciano nord del paese, grazie anVittorio verso est. Anche che al contributo degli ase a guidarli non c’è più mici di Sergio Breda è staSergio Breda, storico auti- to costruito un patronato;
sta e volontario del grup- a Tarata, nella regione di
po.
Bacau, nell’est, il ComitaA dicembre 2003 hanno to contribuisce all’edificafatto giungere in Romania zione di una nuova chiesa
32 quintali di vestiti e ali- cattolica.
menti a lunga conservaAltro sostegno econozione: frutto, tra gli altri, mico e in carichi di generi
della solidarietà del grup- alimentari giunge all’orfapo missionario della Cat- notrofio Asen di Sofia in
tedrale, le cui offerte sono Bulgaria e al vescovato catdestinate alle suore di Ma- tolico di Sofia e Plovdiv.
ria Bambina di Faraoani, (TB)
CARPESICA
Generosissimi
per le Filippine
di suorTullia
«Undicimilaottocentosedici euro – scrive don
Primo nel bollettino parrocchiale La Campana – una cifra impressionante.
Positivamente impressionante. Cristianamente impressionante».
gono un pellegrinaggio sui luoghi di
san Francesco d’Assisi dal 13 al 16
maggio. Informazioni al 0438-57060.
MERCOLEDÌ 25
Mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima.
Alle 19, in cattedrale, il Vescovo celebra la messa con la liturgia penitenziale.
È possibile iscriversi al corso per smettere di fumare organizzato dalla Lega per la lotta contro i tumori di Vittorio Veneto. Informazioni: 0438554048. Vedi articolo a pag. 7
GIOVEDÌ 26
Alle 21, in biblioteca, il Cai presenta:
E a questa si aggiungono anche le tre adozioni
fatte a nome del Gruppo
Giovani, grazie al ricavato
della vendita del Calendario 2004, frutto di grafica e
idee di Carpesica-Cozzuolo e foto degli animatori a
animali più o meno domestici rigorosamente del
luogo.
È il giornalino del Gruppo Giovani, Jabadabadoo,
a occuparsi della corrispondenza con le Filippine.
Tommaso Bisagno
“Il vero viaggio di scoperta. Montagna amica. Il piacere di camminare,
osservare e scoprire”. Relatore Ugo
Scortegagna del comitato scientifico del
Cai.
VENERDÌ 27
Alle 16.15 in biblioteca incontro “Il
movimento fisico negli anziani: prevenzione della malattia e promozione
del benessere”, con la dott.ssa Paludetti e il dott. Bonfanti, nell’ambito
della campagna “La vita è un bidone”.
Farmacia di turno: Comunale 3, via Forlanini, Costa,
telefono 0438-556628.
24
QUELLA VISITA A SORPRESA:
Il vescovo Zenti scopre
(e apprezza) “Don Galera”
A
ll’ultima messa in scena di “Don Galera”, spettacolo dedicato alla vita
del direttore de L’Azione e parroco di Montaner don Giuseppe Faè, c’era uno spettatore d’eccezione, a cui si perdona anche il
piccolo ritardo con cui è giunto.
«Lo avevamo invitato tramite don Giovanni Dan, ma non ci speravamo, né ci eravamo accorti che era in sala» racconta il
regista Carlo De Poi.
Invece è venuto, il vescovo monsignor
Giuseppe Zenti: a conoscere in teatro una
piccola fetta di storia di un noto sacerdote
N
ello scorso numero de L’Azione chiedevamo:
dove li metto i figli? Quando i genitori lavorano e i figli sono piccoli, quali soluzioni ci sono? Scuola che
dura fino a metà pomeriggio, nonni, baby-sitter…
oppure, a Vittorio, il Luzzatti, in via Pasqualis a Ceneda. “Fanno il doposcuola”, si dice comunemente.
Incontriamo il direttore
dell’Istituto Lucio Elvassore.
Quali attività vengono giornalmente svolte al Luzzatti?
«Innanzitutto c’è chi per
A
della sua nuova diocesi.
E ha apprezzato. «A fine spettacolo è
venuto a farci i
Giuseppe Faè, don Galera
complimenti,
e si vedeva
che era sincero – sottolinea De Poi –. Ci ha
detto che era venuto per curiosità... e che
invece si è trovato davanti un’opera d’arte».
Un’altra recensione di prestigio da conservare negli annali del Collettivo... (TB)
siste fin dagli inizi
del Novecento e
deve la sua nascita a due
donazioni. Del 10 maggio 1902, quando nasce
l’orfanotrofio femminile
De Zorzi, e della fine di
gennaio 1904, quando
viene istituito l’istituto Isacco Luzzatti, quale “ente morale riconosciuto ai
fini della pubblica assistenza e beneficenza”.
Agli inizi del 1912 anche l’orfanotrofio femminile De Zorzi viene trasformato in ente morale
necessità familiari deve usufruire della nostra mensa interna. Dopo pranzo e
alla fine dello svolgimento
dei compiti, i ragazzi vengono seguiti da un’animatrice che li invoglia con la
costruzione di lavoretti, come maschere di cartapesta
nel periodo di carnevale».
Come viene organizzato il lavoro durante
il doposcuola vero e
proprio, ossia quando si fanno i compiti?
«Solitamente vengono
costituiti gruppi misti, con
ragazzi delle elementari e
medie. In questo modo le
insegnanti hanno la possi-
e con il medesimo decreto i due istituti sono
fusi in uno unico, detto
“istituto femminile De
Zorzi Luzzatti”. L’attività
è rivolta alle ragazze orfane, ospitate fino al termine della scuola; si
prendono cura di loro le
suore dell’ordine di San
Giuseppe.
Con il passare del
tempo ci sono sempre
meno ragazze orfane,
per cui l’orfanotrofio pare quasi inutile. Una trasformazione ulteriore av-
viene negli anni Ottanta,
quando vengono accettate anche ragazze con
famiglia, che vivono tutto l’anno in istituto, perché i genitori erano obbligati ad andare a lavorare all’estero.
Infine, è di una ventina di anni or sono la decisione di organizzare il
doposcuola per i ragazzi
di elementari e medie inferiori; contemporaneamente le suore vengono
sostituite con maestre
laiche. (IM)
Il Tar dice “no” alla moschea
la Giunta dice “no” agli islamici
n altro ricorso.
Un’altra puntata
dello scontro tra associazione “Misericordia” e Comune. Oggetto del contendere “la moschea”, come la chiamano tutti, anche se si tratta di un luogo
di riunione e preghiera.
Non sono previsti né minareto né muezzin che facciano concorrenza alla torre di Veglia, in quello stabile di via Boite, ex magazzino, che l’associazione
ha acquistato.
Nel nuovo ricorso, il Tar
respinge la contestazione
dell’associazione Misericordia al provvedimento
del Comune di chiusura
dello stabile di via Boite
per motivi di sicurezza. Il
Tar dice cioè che il Comu-
PRO VV
A Monaco da
Minucci... e due
corsi su ville e
scrittrici venete
sarà indicata in seguito; costo 15 eurp per ciascun corso, 25 euro per entrambi.
Inoltre, sono ancora disponibili posti per il viaggio
a Monaco di Baviera dal 5
al 7 marzo, organizzato per
ricordare il 400º anniversa-
Dall’orfanotrofio al doposcuola
S. GIACOMO / RICORSO VINTO DAL COMUNE
U
partire dal 5 marzo
l’associazione Pro
Vittorio promuove due
nuovi corsi culturali tenuti
dalle giovani che presso la
Pro stanno svolgendo il servizio civile volontario.
Laura Zandomenego
racconterà “Gli scrigni dell’arte - Le ville venete” (venerdì 5, 12, 19, 26 marzo e
2 aprile); Giorgia Marangon proporrà “La letteratura femminile veneta dal XIII
al XVII secolo” (venerdì 16,
23, 30 aprile e 7 maggio).
Incontri di due ore, con inizio alle 20.30, in sede che
L’ISTITUTO DE ZORZI LUZZATTI: IN 102 ANNI A VITTORIO,
COME HA VISTO CAMBIARE I BISOGNI DELLE FAMIGLIE
LA STORIA: l’istituto è frutto di due donazioni
E
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
Domenica 22 febbraio 2004
ne ha seguito le leggi nel
decidere. Giusto chiudere,
perché lo stabile è sporco,
non sicuro e troppo frequentato. L’associazione islamica può ancora scegliere di ri-ricorrere al
Consiglio di Stato. A giugno, il Tar di Venezia aveva anche dato ragione al no
del Comune alla richiesta
di cambio di destinazione
d’uso dello stabile. Misericordia voleva trasformarlo
da magazzino a centro per
riunioni, il Comune si è opposto per ragioni tecniche.
Due ragioni opposte
che anziché mettersi d’accordo si trascinano in tribunale (spendendo entrambe soldi e tempo) fino
alla decisione del giudice.
Fin qui, una tipica storia i-
taliana. Solo che si tratta di
un’associazione islamica e
di un Comune, non di due
compaesani litigiosi.
Comprensibile? Comprensibile la diffidenza verso la possibile “moschea”:
chi la vorrebbe vicina di casa? Anche a causa della
cattiva immagine di sé che
l’Islam s’è dato, e che i
mass media hanno amplificato.
Poco comprensibile che
Misericordia abbia cominciato a radunarsi senza ottenere un accordo, e l’autorizzazione.
Per nulla comprensibile
che il vicesindaco Giovanni Braido invochi per la
questione moschea «la soluzione finale» (ossia come
i nazisti chiamavano l’Olo-
bilità di seguire più approfonditamente i più grandi, che hanno più compiti.
Gli alunni delle elementari finiscono prima e escono
a giocare».
Negli anni c’è stato un
cambiamento nelle richieste delle famiglie?
«È cambiata sia la richiesta che l’utenza. Alcu-
ni genitori chiedono per i
figli l’aiuto prettamente
scolastico (fargli fare i
compiti) altri invece hanno
necessità di un luogo sicuro dove lasciarli perché
non sono a casa, né ci sono i nonni, anche se i figli
non hanno particolare esigenze scolastiche».
Quanti ragazzi sono
presenti e
da quali
scuole
provengono?
«Attualmente abbiamo la
presenza
costante di
circa
30/35 ragazzi, dei
quali solo
26 si fermano al
doposcuola, che terLa sede dell’istituto Luzzatti in via Pasqualis 30 a Ceneda
mina alle
causto). E che alla sentenza esulti: «Abbiamo battuto l’Islam!» (quanti gol di
scarto?). E che aggiunga:
«Vittorio è una città ordinata, sicura e cattolica».
Non c’è una religione di
stato e neppure del Comune; ebrei, protestanti, atei e dubbiosi di Vittorio
possono a ragione offendersi.
Cattolico è, fino a prova
contraria, don Gabriele
Secco, che qualche settimana fa ha aperto il patronato di San Giacomo agli islamici, che si riunivano
per una loro festività. Non
è successo niente.
Le frasi di Braido dimostrano che non s’intende
dire “no” alla moschea in
via Boite perché Misericordia non ha rispettato le
regole. Ma dire no agli islamici. A che gli islamici
si riuniscano per pregare.
In ultima istanza, che continuino ad esistere anche
alla fine del turno in fabbrica.
Si ottiene, naturalmen-
rio di morte di Minuccio
Minucci, serravallese, le
cui spoglie sono appunto a
Monaco. Costo totale 300
euro; è prevista anche la visita di Salisburgo. Partecipano il sindaco Giancarlo
Scottà e il vicario generale
monsignor Guerrino Pagotto, che celebrerà la messa per i vittoriesi nella cattedrale di Monaco.
Per informazioni: Pro
Vittorio, via L. Da Ponte 28,
Vittorio Veneto, telefono
0438-556097,
[email protected], www.provittorio.it
18, mentre gli altri vengono solo per il pasto, altri
ancora solo per il doposcuola. Negli anni scorsi
abbiamo avuto anche una
cinquantina di presenze.
La differenza è dovuta all’adesione alla proposta del
2º Circolo didattico, realizzata in collaborazione con
il Comune. Ora sono le insegnanti del Luzzatti a recarsi alle scuole (elementari) Crispi, Parravicini, dove fanno attività fino alle
17.30, e Marco Polo, dove
rimangono fino alle 17, seguendo specifica richiesta
dei genitori.
Gli studenti che invece
frequentano l’Istituto per il
doposcuola provengono
dalla media Da Ponte e dalla elementare Ugo Foscolo».
Possibilità diversificate, quindi costi diversi?
«Certamente. Per chi usufruisce del solo pasto, il
costo è di 4 euro giornalieri. Per il pranzo e il doposcuola il costo è di 100
euro mensili più 4 euro per
ogni pranzo; se invece sono le insegnanti del Luzzatti a spostarsi alle elementari, il costo è tra i 60
e i 90 euro al mese».
Isabella Mariotto
IN BREVE
San Paoletto si fa (un po’) bella
Da quanto tempo li si attende? Finalmente lunedì 23 inizieranno i lavori alla chiesetta di San Paoletto-Cenedarte. Riguarderanno il tetto e il controsoffitto, danneggiati dall’umidità e dalle foglie cadute dall’albero soprastante e depositatesi. I contributi arrivano dai fondi dell’8 per mille che vanno allo Stato;
purtroppo non sono sufficienti per altri interventi necessari, come il rifacimento dell’impianto elettrico. I lavori dovrebbero durare tre mesi.
Più vigili in strada
Nell’ambito del progetto Città Sicura è emersa la richiesta dei
cittadini di avere più tempo presenti sul territorio i vigili. Verrà
quindi dirottato maggiormente al lavoro di strada il vigile che
si occupa dello sportello sicurezza (in Quadrilatero e all’800555905). Quindi si riduce l’orario dello sportello: dal lunedì al
venerdì dalle 12 alle 14, il sabato dalle 9 alle 12, martedì anche dalle 14 alle 18.
te, ostilità dagli islamici.
Si preferisce appellarsi
alle paure e alle legittime
ansie di sicurezza anziché
mediare.
Se lo si volesse, sarebbe
poi così difficile trovare a
Vittorio uno stanzone in regola da dare in affitto agli
islamici?
Ora sicuramente niente
più “moschea” almeno fino alle elezioni (la Lega lo
aveva promesso, e lo ha ottenuto). Se ci sarà un cambio di sindaco, ai nuovi
spetterà mostrare che l’apertura affermata verso il
gruppo di islamici non era
solo un altro modo di fare
opposizione a Scottà.
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
Vittoriese
PER 23 ANNI AL FIANCO DEGLI AFRICANI
Addio Marisa
donna di frontiera
M
arisa Ferrari era una di quelle persone che
hanno sempre un sorriso di
riserva e una carezza d’avanzo per chi è più tribolato.
A 25 anni, fresca di studi infermieristici, aveva già deciso come giocarsi la sua vita:
«Vado a fare quello che sono capace, insieme agli altri,
per persone che non hanno
molte possibilità». Lasciò Sacile e partì per l’Africa dove
mise le sue competenze a
servizio, in particolare, di
donne e bambini. Era il 1980.
Fino al 1996 fece delle missioni temporanee in Etiopia.
Dal ’96 iniziò a operare “a
tempo pieno” con il Cuamm,
prima in Eritrea (fino all’agosto del 2003) e poi in Angola. E qui ha trovato la morte la mattina dello scorso 1º
febbraio. Con la collega Marina Trivelli – 35 anni, medico-chirurgo di Carrara – stava percorrendo la strada che
da Chiulo porta a Sangongo.
Il fango, la pioggia, il dissesto della strada hanno causato il ribaltamento del mezzo e la morte immediata di
Marisa Ferrari mentre cura un bambino africano
Marisa e il gravissimo ferimento di Marina.
Nel pomeriggio di giovedì 12 febbraio Sacile ha dato l’estremo saluto a Marisa.
I funerali sono stati celebrati da monsignor Ovidio Poletto, vescovo di ConcordiaPordenone, da monsignor
Pietro Mazzarotto, arciprete del Duomo di Sacile, e da
don Luigi Mazzuccato del
Cuamm di Padova. La sua
salma ora riposa nel cimitero di Valstagna (Vi) paese in
cui era nata il 18 gennaio
1955.
Nella casa dei genitori di
Marisa Ferrari, a Ponte della Muda, è calato il silenzio
e il dolore. Con loro c’è, in
SCUOLE DELLA PEDEMONTANA:
FESTA MULTIETNICA
S
barca per la prima
volta a Colle Umberto la Festa multietnica
diventata in questi anni
fiore all’occhiello della Rete interistituzionale inserimento alunni stranieri
che vede coinvolti gli Istituti comprensivi di Sarmede, Cappella Maggiore e Cordignano.
Sabato 21 febbraio la
mattinata degli alunni ed
allievi delle elementari e
medie di Colle Umberto
sarà dedicata ad un confronto vivo con altre culture. La festa avrà inizio
alle 9 con canti e danze appositamente preparati da
bambini e ragazzi con il
sostegno dei loro insegnanti. Alle mamme degli
alunni stranieri che hanno
partecipato al corso di italiano è affidato il compito
di preparare i piatti tipici e
dolci della terra d’origine.
Un gruppo musicale senegalese allieterà la seconda parte dell’iniziativa
che si concluderà alle 13.
Complessivamente gli
alunni stranieri presenti
nella rete sono 146 ma il
loro numero è in constan-
FREGONA: Inizia a prendere forma
l’ufficio turistico della Pro loco
S
tanno proseguendo a
pieno ritmo i lavori
per la costruzione del nuovo
edificio turistico di Fregona
a cura della locale Pro loco.
La nuova sede, un immobile
di circa 200 metri quadrati
dislocati su due piani, sta
prendendo forma praticamente nel centro del paese.
Per Alberto Fossa, presidente della Pro loco, si tratta di una posizione strategica considerata la vocazione
turistica del servizio e considerato che proprio Fregona non solo ha bellezze proprie da visitare, come le Grot-
te del Caglieron, e prodotti tipici da promuovere, come
formaggi e vini tipici, ma è
anche “la porta principale”
per raggiungere il Cansiglio.
L’Ufficio viene realizzato
su di un’area messa a dispo-
questi giorni, il figlio ventiduenne della sfortunata infermiera.
Le testimonianze
«Ho conosciuto Marisa a
cavallo tra gli anni Sessanta
e Settanta quando ero parroco di Santi Pietro e Paolo
in Vittorio Veneto dove era
giunta con l’intera famiglia
(una famiglia che ha cambiato più volte residenza causa il lavoro del padre nella
Guardia di finanza, ndr) – ricorda monsignor Mazzarotto –. Aveva un carattere generoso ed estroverso. Era vivace, solidale, determinata.
Faceva parte dei gruppi giovanili parrocchiali e aveva gli
occhi aperti sul mondo.
te aumento visto l’inserimento di bambini e ragazzi che giungono in Italia nel corso dell’anno scolastico. L’Istituto comprensivo di Cappella Maggiore, di cui Colle Umberto fa parte, accoglie attualmente 37 alunni stranieri. A loro vengono proposti interventi di alfabetizzazione e percorsi finalizzati all’integrazione nelle classi. Per gli insegnanti invece vengono attuati
corsi di formazione permanente per offrire gli
strumenti per svolgere al
meglio il ruolo di facilitatori dell’apprendimento,
in particolare della lingua
italiana. (GDN)
sizione dal Comune. Oltre a
mezzi propri, la Pro loco può
contare su di un contributo
della Provincia di Treviso.
Anche la Regione con Veneto Agricoltura e un istituto di
credito, visto il progetto e
considerata 1’ubicazione,
hanno garantito il loro interessamento.
Lavori in corso a Fregona per la costruzione del nuovo ufficio turistico
Qualche anno più tardi, nel
’76, l’ho ritrovata in ospedale a Sacile dove lavorava come infermiera professionale (si era diplomata l’anno
prima alla scuola infermieri
dell’ospedale di Conegliano,
ndr)». «Era una persona intelligente, instancabile e professionalmente motivata –
spiega don Mazzuccato –.
Nell’80 prese la “strada” dell’Africa per motivi ideali: avvertiva l’ingiusto disequilibrio tra Nord e Sud del mondo. La sua non fu una fuga da
qualcosa ma una scelta radicale di vita. Dal ’96 lavorava con il Cuamm Medici con
l’Africa in un progetto di tutela della salute materno-infantile della popolazione nell’area di Geto (Etiopia) con
compiti di responsabile della struttura sanitaria. Aveva,
infatti, grandi capacità organizzative e relazionali. Nell’agosto del 2003 – conclude
don Mazzuccato – è stata inserita con funzioni di infermiera capo-progetto nell’ospedale di Chiulo».
Le ultime battute di questo articolo le lasciamo a Marisa e a quanto dichiarò in
un’intervista rilasciata qualche tempo fa: «Ogni tanto dico: ma che cosa ci sto a fare
qui? Ma poi penso: “lo sai
che cosa ci stai a fare qui”. Il
mio lavoro è stare con la
gente, cercare di fare qualcosa (...) Secondo me, ogni
volta che muore un bambino c’è un buco nero nel nostro futuro e io non riesco ad
accettare questa cosa».
Federico Citron
FREGONA
Raccolti più di
4 mila euro
per suor
M. Giovanna
L
a gente di Fregona e
di Osigo ha risposto
con generosità alla richiesta di aiuto giunta da suor
M. Giovanna De Zan, impegnata nelle Filippine nella cura e prevenzione della
tubercolosi. La mostramercato, promossa dalla
Caritas delle due parrocchie, ha infatti consentito
di raccogliere 4 mila 225 euro (pari a circa 8 milioni 200
mila lire) già inviati a suor
Giovanna. «Le vostre offerte serviranno per comprare le medicine per curare i bambini risultati positivi al test alla tubercolina
nel mese di luglio – scrive
suor Giovanna da Ayala Alabang –. Il vostro sostegno
economico (...) è un tassello importante che rende
possibile questa iniziativa».
Domenica 22 febbraio 2004
CANSIGLIO:
domenica in slitta
dietro agli husky
J
ack London sbarca in
Cansiglio, la storia e
l’atmosfera del “Richiamo
della foresta” a portata di
bambino diocesano.
Cani husky, neve, boschi,
corse in slitta, amore per la
natura e per gli animali. Mescolare e ottieni lo sport dello sled dog, ossia la corsa nella neve di cani e di un uomo
che guida. Domenica 22 a
Campon in Cansiglio si svolgerà una gara per squadre di
2, 4 o 6 cani, ciascuna con il
suo musher (l’uomo che guida).
E alla fine, possibilità di giri in
slitta dietro
ai cani per
tutti i bambini.
25
CAPPELLA:
È morto Ettore
Garbellotto
D
opo lunga malattia è
mancato, lo scorso 25
gennaio, Ettore Garbellotto,
classe 1922, di Cappella Maggiore. Ettore, per 20 anni emigrante in Belgio e Svizzera,
era stato fra i fondatori dell’associazione “Trevisani nel
mondo”, sezione di Cappella
Maggiore, di cui divenne il primo presidente. Sposato con
Dina Rasador e padre di Renato, negli anni Quaranta era
rientrato a Cappella Maggiore. «È sempre stato un uomo
generoso – ricorda l’attuale
presidente di “Trevisani”
Francesco Serafin –: difficilmente mancava ad un appuntamento ove fosse richiesta la
presenza della nostra sezione
e incitava noi tutti consiglieri
ad essere sempre ottimisti nello sviluppo dell’associazione».
26
NUOVI FERMENTI A S.ANTONIO DI TORTAL
I giovani del
gruppo Emmanuel
C
he la frazione di
Sant’Antonio di Tortal stia vivendo in questo ultimo periodo un positivo
momento di crescita, non
solo demografica, non è più
una novità. Per le numerose famiglie che si sono insediate nelle nuove abitazioni che pian piano sono
state costruite in questi ultimi anni, è stato aperto anche un nuovo ufficio postale e si spera tra poco anche
una farmacia! Ma nuovi fermenti vivacizzano anche la
vita della parrocchia, guidata da 42 anni da don Francesco Prade. Ci riferiamo ai
giovani che si ritrovano nel
gruppo “Emmanuel”. Il
gruppo nasce nel 2002 da
un’idea di Lucia Da Rold,
impiegata e mamma di due
bambini, e di Marco Dal
Magro, seminarista a Vittorio Veneto. «L’esigenza di
dare ai ragazzi, nel periodo
successivo alla Cresima,
un’occasione per incon-
to la Cresima e
questo è sicuramente un dato
confortante che
permette sia la
continuità
del
gruppo che la realizzazione di importanti e significative iniziative a
favore della comunità. Tre sono i ragazzi del gruppo
che partecipano all’iniziativa foraniaLa chiesa di Sant’Antonio di Tortal le per animatori ratrarsi e stare insieme per fare qualcosa di concreto per
la parrocchia è stata la molla che ci ha fatto partire con
il gruppo – raccontano i due
animatori –. Il gruppo “Emmanuel” è formato da 10-15
ragazzi dai 14 ai 16 anni e
si incontra regolarmente ogni sabato al centro parrocchiale. Normalmente aderiscono al gruppo circa
la metà di quanti hanno fat-
FOLLINA / CONFLITTO ’15-’18
Gli alpini puliscono
il cimitero di guerra
D
ismesso ufficialmente nel 1970 con le ultime esumazioni, finite poi in
Trentino a Castel Dante (346
ignoti e 28 noti su un totale di
900 morti e sepolti in tempo
di guerra), l’ex grande cimitero austro-ungarico di Follina è stato fra sabato e domenica scorsi (14 e 15 febbraio)
per buona parte disboscato e
ripulito da una enorme rovaglia che l’aveva letteralmente
soffocato.
Artefici di tanto e solerte
lavoro, e in un’atmosfera quasi di sacralità, i bravi alpini del
gruppo di Follina (una quindicina con in testa il capogruppo Maurizio Dalla Libera) su specifico mandato della sezione Ana di Vittorio Ve-
neto.
All’operazione attesa da
tempo, erano, fra gli altri, presenti il sindaco Renzo Tonin,
il referente per la Croce Nera d’Austria (l’omologo austriaco del nostro OnorCaduti) dottor Guido Spada e il
professor Roberto Tessari,
che su quest’area cimiteriale
ha già messo insieme un voluminoso faldone.
Di questo non piccolo cimitero di guerra nemico, L’Azione ha pubblicato in più riprese nel corso dello scorso
anno notizie, spunti e riflessioni, che riprende oggi anche perché non difetta il materiale (raccolto soprattutto
dal Tessari). Quello insomma
che più ci colpisce è che non
Revine, domenica 22 febbraio, la 159ª Festa internazionale dei Grava. Si comincia
alle 10 in punto con la consueta
messa nell’arcipretale. A seguire,
e “Ai Cadelach”, il benvenuto ai
convenuti di Sergio Grava “Fusel”, un intermezzo musicale della pianista Luana Grava “Cargnel”
(con coro e l’inno dei Grava),
quindi il pranzo con consegna di
riconoscimenti, premi e sorteggio del “Testimonial” opera del
pittore Giuseppe Grava “Gildo”.
gazzi “progetto trekking”».
I ragazzi oltre a partecipare al gruppo frequentano con regolarità la messa
domenicale rendendosi anche disponibili nel canto come nelle letture.
Tra le iniziative realizzate: la lotteria che viene fatta nel mese di gennaio il cui
ricavato è destinato all’adozione a distanza di due bambine del Mozambico; la festa di carnevale dove sono
coinvolti con grande partecipazione tutti i ragazzi del
catechismo; in Quaresima
viene proposta una particolare Via Crucis animata
dai ragazzi; il Grest estivo.
Quest’ultimo è il momento
più catalizzante e aggregativo per i ragazzi di Sant’Antonio: anche quelli che vivono nelle borgate distanti
dal centro del paese vi partecipano per vivere un’esperienza di gruppo.
Sergio Cugnach
E per S. Antonio fiaccolata
dal monte Zimon
sicuramente singolare l’iniziativa ideata dal Gruppo Monte Zimon di Sant’Antonio Tortal per onorare la festa del patrono
sant’Antonio. La sera di sabato 16 gennaio più di 300 persone, molte delle quali convenute anche dal Trevigiano e dall’alto Bellunese,
ognuna munita di fiaccola, hanno disceso a piedi il pendio del Monte Zimon fino all’abitato della frazione di Campedei. La massiccia
partecipazione e la presenza di abbondante neve lungo il percorso
hanno reso ancor più suggestiva la fiaccolata. Al termine per tutti
una pastasciutta servita nei locali dei due bar del centro di Sant’Antonio.
È
tornano i conti. Ha
contato e ricontato,
ha scomodato archivi, anche importanti, ma il Tessari è ancora, se così si può dire, arenato all’anno cruciale 1943. Qui comincia il buco nero, il black out del
Lapidi rinvenute nel cimitero di guerra di Follina
numero mancante
di salme. Certo, il
1943, ’44 e ’45 sono stati anni me sempre, corre voce di
terribili per gli italiani, ma tut- creare qui, all’ex cimitero di
tavia qualche traccia deve pur Follina, un Bosco nuovo per
essere rimasta, o qualcuno le “Penne Mozze” austriache
che sappia, che abbia visto. e dei popoli dell’ex impero
Comunque in attesa di veni- che qui combatterono e more a capo di questo giallo, in- rirono, che farebbe poi la pavero piuttosto macabro ma ri a Cison con quello già esidoveroso per quel senso di stente delle nostre Penne
pietas che ognuno di noi do- Mozze.
Due luoghi della memoria
vrebbe coltivare, veniamo ai
progetti di recupero di questa in un’Europa sempre più algrande area, che dovrebbe i- largata; due luoghi congiunnoltre consentire l’allarga- ti da quella “strada della pace”
mento del cimitero civile da che dovrebbe raggiungere i
tempo invocato e di priorità non lontani Piave e Montello,
la Verdun italiana.
inderogabile.
Mario Sanson
Fra gli alpini, generosi co-
REVINE: Alla festa dei Grava
arrivano i discendenti americani
A
e
L’AZiON
Bellunese / Vallata
Domenica 22 febbraio 2004
Notizia dell’anno, arrivano per la
prima volta dall’America i discendenti di Antonio Grava “Rosso”
(classe 1864), coniugato con Luigia
Grava “Cargnel” ed emigrato negli
Stati Uniti con i primi due figli, Domenico “Pelega” (classe 1891) e Angelo (classe 1893), mentre altri
quattro sono nati americani.
Quelli in arrivo sono Bill e Paul
(4ª generazione) con mogli e figli
(5ª generazione) per un totale di 15
persone da Connecticut e California.
CISON: Multivisione
alla Loggia
V
enerdì 20 febbraio, alle 20.45,
al teatro La Loggia di Cison
di Valmarino secondo appuntamento
con i racconti fotografici di viaggi, natura e arte realizzati in multivisione
con più proiettori di diapositive. Tre
sono le componenti della multivisione: le immagini, la musica e l’idea. Tre
aspetti con un solo comune obiettivo:
far vivere un’emozione. Organizzano
il Comune di Cison di Valmarino, Ali
e Radici Multivisioni e Multivisionari
d’Oriente. Ingresso gratuito.
I DS ABBANDONANO DALLA BONA
Tarzo, si spacca
la maggioranza
A
lla fine della lunga
discussione
sul
punto, la proposta di ritiro
e stralcio del progetto dalla variante al Piano regolatore generale – presentata
in aula sabato scorso dall’ex sindaco e consigliere
di minoranza, Nicola De
Polo – è passata con un
consenso trasversale, evitando la conta effettiva sui
favorevoli e contrari al piano di edificazione dell’area
di cui è comproprietario
l’attuale primo cittadino di
Tarzo, Alberto Dalla Bona.
Ma le conseguenze politiche, soprattutto all’interno
del gruppo di maggioranza “Uniti”, a quel punto si
erano già create: il capogruppo Fabrizio Caravita e
il consigliere Alfiero Trinca avevano dichiarato la loro contrarietà al provvedimento, mentre l’assessore
Giuseppe Pancot aveva
presentato le sue irrevocabili dimissioni dall’incarico di giunta. In pratica, i
tre rappresentanti dei Democratici di Sinistra all’interno della coalizione di
Alberto Dalla Bona
maggioranza – Pancot è in
più segretario dei Ds di
Tarzo – hanno espresso in
aula il loro dissenso rispetto all’operato del sindaco, intenzionato a far
passare un piano edilizio
che prevedeva nuovi 9 mila 600 metri cubi su un’area di circa tre ettari, nelle
vicinanze di via S. Pio X e
dell’Albergo Ai Pini. Gli
stessi tre esponenti Ds
hanno annunciato di lavorare ora per una nuova aggregazione di centro-sinistra in vista delle prossime
elezioni comunali, dando
così una brusca accelerazione ai tempi di formazione delle liste locali. (MZ)
MIANE: In un dépliant tutte le
meridiane del territorio comunale
Q
uesta volta l’asses- ra in nobili edifici come la
sorato al turismo Villa Bellati di Campea. E
di Miane ci ha davvero andando per meridiane (il
sorpresi. Perché fino ad dépliant propone tre itineoggi non avevamo mai vi- rari) il visitatore incontra
sto dei dépliant che gui- luoghi in tanti casi “fermi”
dano il visitatore alla sco- nel tempo ed edifici ruraperta delle meridiane con- li attentamente restaurati.
servate sui muri di un paeL’agile pubblicazione è
se. All’assessore Claudia la quarta distribuita dal
Comin l’idea è venuta ri- Comune di Miane negli ufflettendo sul significativo fici turistici al fine di far
numero di quadranti sola- conoscere il territorio cori distribuiti tra
munale. (FC)
Miane, Combai, Campea e
Premaor: ben
22, di cui 12
storici. Alcuni
si trovano su
antichi casolari aggrappati sulle ripide colline,
altri sulle
case in sassi degli storici
Meridiane in via Rossini a Campea e in strada Tenada
borghi, altri anco-
re mesi in FOLLINA:
piazza di PalmiBrasile,
tal, Santa Rita
Uno spettacolo
per la precisione
de Jesus. Una
nella favelas di nato nelle favelas piazza solitaPalmital, chiamato anche il “cal- mente in mano ai malavitosi,
derone dell’inferno”, un quartie- che per una sera ha visto prore alla periferia di Santa Luzia, vi- tagonisti i ragazzi e le famiglie
cino a Belo Horizonte, capitale della favelas, entusiasti per queldel Minas Gerais. Tre mesi per lo che erano riusciti a costruire.
coinvolgere i ragazzi diseredati
Sabato 21 febbraio alle 21, alcon attività teatrali, musicali, l’auditorium di Follina, sarà
creative in genere. Ottima la ri- proiettato quello spettacolo, per
sposta che l’associazione folline- potersi rendere coscienti come
se “Deposito bagagli” ha avuto. con la dolcezza “Deposito baTanti hanno partecipato, ma an- gagli” sia riuscito a dare una
cora più importante è stata la se- speranza e una visione diversa
rata dell’11 novembre 2003 nella della vita. (IM)
T
e
L’AZiON
Quartier del Piave
ELEZIONI: SIAMO ANCORA IN ALTO MARE
Candidati ancora
senza volto
T
rattative? A tutto
campo, con incontri, contatti e
movimenti assolutamente discreti, per gruppi ristretti.
Nomi? Pochissimi, salvo
quelli dei sicuri ri-candidati,
perché mai come in questa
occasione si sono registrate
la preoccupazione di non
“bruciare” le candidature e
una gran varietà di ipotesi,
proposte, abboccamenti.
Succede così, in queste settimane, in un Quartier del
Piave dove si è rianimato il
dibattito politico in vista delle prossime elezioni comunali di giugno, che interesseranno il rinnovo delle amministrazioni di Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Sernaglia e Refrontolo.
Pieve di Soligo
L’attesa di conoscere
squadre e candidati in campo è vivissima. Il prossimo
consiglio comunale sarà formato da ventuno rappresentanti rispetto ai diciassette at-
tuali, visto che in base all’ultimo censimento del 2001 il
numero dei residenti ha già
superato la soglia dei 10 mila abitanti (a fine 2003 erano
diventati 11 mila 300). L’attuale primo cittadino, Giustino Moro, si ricandida alla testa della “Civica per Pieve”,
appoggiato dall’assessore regionale Antonio Padoin: in alcune dichiarazioni al momento dell’annuncio della
sua nuova discesa in campo,
Moro ha ribadito di essere
disponibile ad aggregare tutte le persone e i gruppi che,
al di là delle etichette politiche, possano condividere
principi e linee di programma amministrativo. Sul fronte delle minoranze, risulta un
gran fervore di avvicinamenti e dialoghi, che vedono il gruppo “Pieve Insieme”
di Paolo Martorel anello di
congiunzione con esponenti
dell’area centrista, di Forza
Italia e della Lega Nord. Incerto il destino di Giananto-
UNIVERSITÀ ADULTI: NUOVI
CORSI ED ESCURSIONI
G
li anziani si annoiano? Sicuramente
non a Pieve dove l’effervescente Università adulti ha
avviato, lo scorso 16 febbraio, il secondo periodo di
attività. Se possibile con un
programma ancora più intenso di quello conclusosi a
fine 2003. I tanti iscritti possono scegliere tra i “lunedì
e mercoledì culturali” (con
corsi di antiquariato, astronomia, cultura delle religioni, fotografia, guida all’ascolto musicale, medicina, psicologia, storia dell’arte), i “giovedì delle lingue straniere” (con corsi di
inglese e tedesco), i “laboratori creativi” (ricamo a
mano, disegno e pittura, decorazione ceramica e por-
cellana, laboratorio musicale, canto corale, laboratorio
teatrale, informatica), attività psicomotoria (ginnastica in palestra e in piscina,
biodanza, yoga, danze popolari), attività per il tempo
libero (passeggiate ed escursioni guidate).
Segnaliamo, tra gli altri,
i corsi di comunicazione con
le parole (tenuti da Franco
Santin) e di economia dedicato alle banche. Novità del
secondo modulo sono i corsi di ago, pittura e macramè.
Per informazioni rivolgersi alla segreteria in piazza Vittorio Emanuele II (ex
Direzione didattica), telefono 0438-980728, orario di apertura: da lunedì a venerdì
10-12.
per la sua successione sembrerebbe naturale la candidatura del vice sindaco Annibale Busetti, ma non sono
escluse sorprese. Nell’ambito delle opposizioni, invece,
è in atto un tentativo di aggregazione di forze contrarie
alla giunta Arman, da “Progetto Comune” alla Lega
Nord. Di candidato sindaco
si parlerà solo ad eventuale
accordo politico concluso.
Sernaglia della Battaglia
Giustino Moro
nio Spinelli, unico rappresentante di “Uniti per Pieve”,
mentre non è ancora dato sapere se la Lega Nord correrà
da sola (nel Carroccio verrebbe data come improbabile una corsa dell’ex sindaco
Evelina Tomasella). Tra i
possibili candidati alla carica
di sindaco, si fa un gran parlare di Roberto Menegon, referente della “Fiorot” per il
Quartier del Piave.
Farra di Soligo
Il tetto dei due mandati
già svolti esclude dalla corsa
l’attuale sindaco Francesco
Arman, in carica dal 1987:
Non è ancora ufficiale la
ricandidatura dell’attuale primo cittadino, Giovanni Balliana, anche perché nella lista
civica di maggioranza sarebbe in atto un confronto fra le
anime che la compongono.
Tra i possibili candidati della coalizione, anche l’attuale
vice sindaco Vito Zamai e
l’assessore all’urbanistica
Natale Grotto. Nessuna novità, al momento, dal fronte
delle attuali opposizioni, civica di area centrista e Lega
Nord.
Refrontolo
Nella terra del Marzemino il rapporto tra maggioranza e minoranza ha generato spesso scontri e polemiche. Scontata la ricandidatura dell’attuale sindaco Sante
Toffoli. Dovrebbe riprovare
l’ascesa l’ex sindaco e capogruppo di minoranza Carlo
Bertollo, e viene annunciata
una lista dell’architetto Angelo Pradella, di Tarzo.
PRO LOCO DI REFRONTOLO:
Solidarietà al presidente
L’
assemblea della Pro loco di Refrontolo ha approvato
all’unanimità un comunicato in merito alla vicenda
dei cioccolatini avariati rinvenuti nelle “calzette” offerte dalla stessa Pro loco ai bambini delle scuole per San Nicolò. I
soci “disapprovano il clamore del tutto eccessivo suscitato
da articoli a grandi titoli (...) condannano un modo di fare
informazione che si distingue per l’uso di toni scandalistici (...) osservano con amarezza che tutto ciò ha danneggiato
l’immagine della Pro loco (...) esprimono la massima fiducia e il sostegno al presidente Silvano Antoniazzi”.
PIEVE:
Assemblea Aido
i svolgerà venerdì 20
febbraio, alle 20.30, nella sede di piazza Vittorio Emanuele II del Centro ricreativo anziani di Pieve,
l’assemblea generale ordinaria elettiva degli iscritti al
gruppo Aido di Pieve di Soligo, presieduto da Luciano
Piccin.
S
REFRONTOLO:
“Al Tei” in
concerto
roporrà un repertorio di melodie tradizionali di Irlanda,
Scozia, Francia e Italia il gruppo “Al
Tei”, in concerto sabato 21 febbraio, alle 20.30 presso la barchessa
di villa Spada a Refrontolo. L’iniziativa è promossa da Circolo Arcobaleno e Comune di Refrontolo.
L’ingresso è libero.
P
Domenica 22 febbraio 2004
27
RICORDI DI UNA “MASCHERA”
Quando al Careni
davano i film muti
P
ierina Corsi non sa chi
sia Tom Cruise e nulla sa de “L’ultimo samurai”, il
film che ha inaugurato – sabato scorso – la stagione cinematografica del Careni dopo tanti anni di sospensione
delle proiezioni. Per lei, che
è nata nel 1916, il Careni resterà per sempre quello dei
suoi anni più belli, quelli della fanciullezza e della gioventù. Allora il cinema pievigino era un vero e proprio fenomeno sociale. Non c’erano
la televisione,
le discoteche e
i centri commerciali neppure se li immaginavano, e
il
grande
schermo era una delle poche
forme di svago
insieme alle sagre paesane.
«All’inizio i film
erano una successione di immagini ferme – ricorda Pierina –. Nel ’21 iniziarono le
proiezioni dei primi muti con
sottotitoli. Poi venne il sonoro (ma non parlato): il primo
fu “Il Re dei Re”. A diciotto
anni assistetti all’esordio dei
parlati: non dimenticherò mai
“Ritorno all’alba” e “Viaggio
di notte”». Allora non c’era la
loggia e la platea era divisa in
due da transenne: da una parte gli uomini, dall’altra le donne. In sala c’era sempre una
gran nuvola di fumo tanto che
il parroco installò un aspiratore.
Monsignor Martin, indimenticato parroco di Pieve e
gran patrocinatore del cinema, fece a Pierina la proposta
di fare la “maschera”. Lei accettò. «Facevo la telefonista
in piazza, sotto la loggia. I
miei datori di lavoro mi concessero, per anni, di “staccare” un po’ prima per poter dare una mano al Careni. Ritiravo i biglietti all’ingresso della sala. Le proiezioni erano il
sabato sera, la domenica pomeriggio e sera e il giovedì
sera. Ma se il film era bello e
di successo veniva proiettato
anche per una settimana intera. Così è successo per
“Bernardette” e
“Lo spretato”. I
film erano scelti dalla nipote di
monsignor
Martin. Mio fratello, che fu il
primo operatore, si guardava
tutte le pellicole
in anteprima e
Pierina Corsi doveva tagliare i bacetti più
piccanti. La gente pensava
che ci fossero gran tagli ma
in realtà erano poca cosa».
A quel tempo la biglietteria era all’interno di una piccola “cabina” e si accedeva
immediatamente alle sale.
Perciò la gente attendeva all’aperto per acquistare il biglietto: «Spesso c’erano lunghe file di persone che aspettavano anche sotto la
pioggia – ricorda ancora Pierina –. Venivano da tutti i paesi vicini. Ho sempre in mente una ragazza che arrivò da
Tarzo in bici per vedere “Piccolo mondo antico”».
Questo è stato il cinema
Careni. Ora, per fortuna, la
sua storia è ripresa.
Federico Citron
I PROSSIMI FILM AL CARENI
film in programma al Careni questo e il prossimo week-end: venerdì 20 (alle 21), sabato 21 (20.45), domenica 22 (15, 17.30 e
20): “Il Paradiso all’improvviso” di L. Pieraccioni; venerdì 27 (alle 21),
sabato 28 (20 e 22.40):
“Mona Lisa smile” con J.
Roberts.
I
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28
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 22 febbraio 2004
Lo scorso 9 febbraio i medici
di tutta Italia si sono fermati
per protesta contro il taglio
delle risorse e l’eccessiva
aziendalizzazione delle Ulss.
Scelte politiche che si
ripercuotono – dicono i medici
– sulla qualità dei servizi.
Anche nell’Ulss 7, nonostante
una situazione tutto sommato
discreta, vi sono alcuni
problemi che attendono
soluzione.
U
Comfort e spazi
I
l personale medico e
infermieristico intervistato ritiene che, per
quanto concerne il
comfort, c’è stato un miglioramento complessivo, dovuto all’adeguamento agli standard regionali. Negli ospedali le
stanze a 8 o 6 letti sono
state sostituite da stanze
da 4 o 2 letti, che permettono al malato una degenza più confortevole.
«Il tasto dolente riguarda
piuttosto l’organizzazione
degli spazi – nota un medico del nosocomio coneglianese –: manca per
esempio una separazione
tra zona di degenza e ambulatori di visita per esterni, con disagi in termini di rumore e scarsa
riservatezza per i ricove-
rati».
Alcuni medici lamentano la penuria di ambulatori a disposizione per
le visite. Un nodo critico
pare essere anche il servizio mensa, con un distinguo: personale dell’Ulss7 che frequenta la
mensa di Vittorio Veneto
promuove il servizio, che
viene invece bocciato dai
coneglianesi. Al Santa
Maria dei Battuti, insomma, mangiano peggio medici, infermieri, tecnici e
malati. Questi ultimi si sono espressi negativamente sul servizio pasti
nei questionari somministrati dal personale. Sorprende il fatto che la ditta che gestisce il servizio
è la stessa per entrambe
le strutture.
n’azienda che
produce utili,
necessariamente può considerarsi
anche efficiente? Se il management è in grado di tagliare spese superflue e
far introitare giusti guadagni, per forza di cose i servizi erogati saranno all’altezza? Interrogativi d’obbligo, soprattutto se la materia trattata è la sanità. E
sono queste alcune delle
domande che si è posto
anche il legislatore al momento di trasformare le unità sanitarie locali italiane in altrettante aziende:
non più costosissimi “buchi neri”, ma sistemi produttivi di servizi alla persona in materia di salute
pubblica in grado di autofinanziarsi; anzi, di produrre guadagni, che vanno poi debitamente spalmati nel bilancio successivo alle voci “ampliamento ospedali”, “acquisto macchinari”, e così via.
E gli interrogativi se li
pongono – ogni giorno –
Carenze della medicina territoriale
L’
azienda sanitaria di
Pieve di Soligo sta
puntando verso il potenziamento della medicina
territoriale, vista la mannaia che si è abbattuta sui
posti letto di tutte le Ulss
venete e la trasformazione
degli ospedali verso strutture di accoglienza e cura
solo per malati acuti. «Da
tempo è in atto una de-ospedalizzazione spinta – afferma un medico di base –
ma la medicina territoriale, seppure qui esista una
tradizione più solida che altrove, non è ancora in grado di rispondere ai bisogni
dell’utenza perché gli investimenti sono insufficienti. Il modello del medico di base che lavora da solo nel suo ambulatorio è ormai superato, ma i medici
di base non hanno le risorse per creare strutture più
complesse e adeguate. Bisognerebbe che l’azienda
sanitaria mettesse a disposizione dei locali dismessi
o finanziasse dei progetti».
«L’assistenza domiciliare
integrata (Adi) è ancora un
discorso sulla carta che
funziona poco nella realtà –
sostiene un altro medico di
base –: i casi che sono as-
sistiti in Adi, infatti, sono
quelli di basso impegno,
perché quelli più gravi vengono trattati in ospedale».
Secondo i medici intervistati, per una medicina territoriale di qualità bisognerebbe ripensare l’organizzazione del servizio e
dotare i presidi territoriali
dei macchinari necessari:
elettrocardiogrammi, ecografi, apparecchiatura doppler. L’azienda sanitaria per
potenziare il servizio di assistenza domiciliare integrata, portandolo a una copertura delle 24 ore (ora è
attivo fino alle 17), ha di recente emesso dei bandi di
mobilità per far confluire
personale infermieristico
ospedaliero verso i servizi
territoriali.
anche i migliaia di utenti
dei servizi poliambulatoriali, assistenziali e ospedalieri dell’Ulss 7. Anzi,
dell’Asl 7, dove “A” sta per
azienda, e dove “A” vorrebbe anche stare per “serie A”, nel senso dei servizi erogati. Ma è poi davvero proprio così? Ce lo
siamo chiesto, e lo abbiamo chiesto, anche noi.
L’Ulss 7 è in effetti una
delle più virtuose nel Veneto dal punto di vista finanziario: bilancio in attivo, spesa corrente sotto
controllo. Ma condivide
con le sorelle più spendaccione alcuni problemi:
liste di attesa lunghe, carenza di personale, di
strutture, di macchinari,
disorganizzazione. Beninteso, la situazione non è
disastrosa – hanno tenuto
a sottolineare quasi tutte
le persone intervistate –
ma ci sono alcuni nei che,
chi vive l’azienda sanitaria
dal di dentro, conosce
molto bene.
Francesca Nicastro
Reparti mancanti
L’
ospedale di Vittorio Veneto patisce da sempre l’assenza di un’unità operativa
di rianimazione. Attualmente, al nosocomio di
Costa c’è una “sala del
risveglio” attiva, però,
solo fino alle 17. Pazienti
che hanno bisogno di una terapia intensiva a
Costa vengono dunque
“coperti” solo fino a una
data ora, oltre la quale
si deve ricorrere alla rianimazione di Conegliano. Il Santa Maria dei
Battuti soffre invece la
mancanza di un reparto
di Neurologia, di cui esiste solo un ser vizio
ambulatoriale. La Direzione sanitaria fa tuttavia sapere che sono in
arrivo a breve una deci-
na di posti letto, come
previsto dalle schede
regionali. Non c’è, né a
Conegliano né a Vittorio, considerati ormai
un unico polo ospedaliero, un reparto di
Neonatologia: «I neonati affetti da un certo
tipo di patologia devono farsi curare a Treviso, a Udine o a Padova – spiega un medico
ospedaliero – oltre il disagio che ciò comporta ai piccoli pazienti e ai
loro cari, l’assenza di una Pediatria di II livello comporta un aggravio di bilancio per
l’Ulss 7: l’ospedale accogliente, infatti, fa pagare le prestazioni all’azienda sanitaria inviante».
Poco personale e liste di attesa
È
un problema che
personale medico e
infermieristico dell’Ulss 7
vive tutti i giorni: infermieri richiamati dalle ferie, richiesta di prestazioni aggiuntive, ritmi stressanti, straordinari non pagati, sensazione di essere
“spremuti” e, gli infermieri, «poco valorizzati e sottopagati». La Regione ha
disposto il blocco delle assunzioni per i medici (nonostante l’Ulss 7 sia una
delle poche in attivo del Veneto), ma per gli infermieri il vero problema è un altro: la difficoltà di reperire
questa professionalità sul
mercato. I reparti più in
difficoltà sembrano essere Radiologia e Rianimazione. Secondo la Direzione sanitaria, che sta disponendo in questi giorni
la nuova pianta organica
da sottoporre al sindacato,
«non ci sono carenze organiche di infermieri, si
va in carenza quando il
personale va in malattia
o in gravidanza».
L’altra faccia della medaglia sono le liste di attesa, uno dei problemi irrisolti più gravi. «Per risolverlo basterebbe uti-
lizzare in maniera più razionale i macchinari, diciamo fino alle 20, invece
che fino alle 17 come adesso – avanza un medico ospedaliero – e non ci
sarebbero più lunghe attese. Ma non si può fare
perché manca il personale».
Alcuni reparti lamentano, invece, la mancanza
di ecografi.
e
L’AZiON
Conegliano
DOVE UN TEMPO C’ERA IL PARCHEGGIO
Una nuova ala
al De Gironcoli
L’inaugurazione della nuova ala del De Gironcoli e l’esterno della struttura
C
on la benedizione
del vescovo Zenti
hanno preso avvio i servizi sanitari collocati nella nuova ala dell’ospedale
De Gironcoli. L’inaugurazione, seguita alla messa
celebrata dal Vescovo, è
avvenuta lo scorso 13 febbraio alla presenza del-
l’assessore regionale alla
Sanità Fabio Gava, del direttore generale dell’Ulss
7 Angelo Del Favero, del
sindaco di Conegliano
Floriano Zambon, della
madre generale delle
Suore di Maria Consolatrice suor Carola Brivio.
La nuova struttura è
stata realizzata nello spazio un tempo destinato a
parcheggio. Nei tre piani
fuori terra trovano sede il
laboratorio analisi, la fisioterapia e il day hospital, oncologico capace ora di ospitare una quindicina di pazienti. Gli spazi
sono accoglienti e fun-
DENUNCE
risulta ancora assente una
struttura che possa rendere fruibile il municipio anche alle persone non normo dotate (...) Il pavimento
della loggia è consumato
dagli anni e presenta trappole ad ogni piastra; manca
una colonna da una quantità enorme di anni e le altre sono estremamente
consunte; la tinteggiatura
dell’androne che viene data
ad ogni elezione di sindaco
non riesce a nascondere l’umidità che fa distaccare il
colore e il soffitto della sala
consiliare manifesta la presenza di infiltrazioni dal tetto che fanno sfogliare perfino la pittura (...)”. L’interrogazione si conclude con
la richiesta “di porre rimedio alla situazione esistente,
ridando il giusto decoro all’edificio maggiormente
simbolico per i cittadini in
quanto sede del Comune”.
I
l consigliere Carlo Feltre attacca l’amministrazione sullo stato di incuria in cui versa la sede
municipale. In un’interrogazione rivolta al sindaco
Feltre sottolinea come “la
sede municipale di Piazza
Cima si trovi in uno stato di
manutenzione assai lontano, per sicurezza e per decoro, a quanto si conviene
per la sede istituzionale più
rappresentativa per la città
Carlo Feltre:
«Sede
municipale
fatiscente»
(...) Sia l’esterno che l’interno della sede municipale sono in condizioni ancor
meno che decenti, mentre
Segni evidenti di incuria nel palazzo municipale
gita escursionistica a “Malga Val
Sorda - Lagorai” e una sciescursionistica a “Monte Jouf - Monti
Raut e Rasettum”. Informazioni al
sito www.caiconegliano.it.
VENERDÌ 20
Da questa sera e per una settimana è di turno la farmacia del
Dr. Modenese, in viale Venezia 34/F.
SABATO 21
Alle 14.30, nella sede degli Alpini
di via Calpena, l’associazione “Una
proposta per la terza età” organizza la festa di carnevale. Ingresso libero.
Alle 20.30, all’oratorio “Don Bosco”
di Parè, la parrocchia organizza una festa di carnevale con discoteca. Domani alle 14.30 la stessa
parrocchia propone, sempre in oratorio, una festa in maschera dedicata ai bambini.
Questa sera alle 21, e domani in
replica alle 16, all’Auditorium Dina Orsi, per la rassegna “Teatro Insieme” 2004 la compagnia TeatroImmagine porta in scena “Il mercante di Venezia” di Pino Costalunga, liberamente tratto dall’opera di William Shakespeare. Ingresso a pagamento. Informazioni ai numeri 0422-542317 oppure 3404702693.
DOMENICA 22
Con ritrovo alle 9 presso il Bar Time di Parè, il Conegliano Bike Team
propone un’escursione in mountain
bike sulle colline trevigiane. È prevista una quota di partecipazione.
Il Club Alpino Italiano sezione di
Conegliano organizza per oggi una
LUNEDÌ 23
Alle 20.30, nel salone parrocchiale
di Santa Maria delle Grazie, proseguono gli incontri di formazioneinformazione a cura di gruppo Ego ed amministrazione comunale.
Questa sera la dottoressa Sonia
Marcon parla sul tema “Dialogare
con i giovani”. Il percorso è rivolto ad un massimo di 20 genitori
o educatori. Informazioni ai numeri
0438-413252 oppure 34257.
MARTEDÌ 24
Martedì grasso di Carnevale. Dalle
14 in poi, per le vie del centro,
sfilano i carri allegorici ed i gruppi mascherati del “Carnevale di
zionali alla migliore organizzazione del lavoro.
Particolarmente innovativi gli impianti tecnologici.
Al piano terra e nei
quattro livelli interrati sono stati ricavati i parcheggi (140 a disposizione del pubblico).
I lavori sono durati tre
anni e la spesa complessiva è intorno ai 10 miliardi di vecchie lire.
Nella vecchia struttura lo spazio occupato fino
ad oggi dalla fisioterapia
è stata destinato al centro
prelievi e al centro unico
prenotazioni.
Attualmente i dipendenti del De Gironcoli sono 250, le suore presenti
nella struttura 25, i postiletto totali 170. Due i reparti: medicina – con il
nucleo ematologia-oncologia – e la chirurgia. Le
prestazioni ambulatoriali
erogate vanno dalla fisioterapia alla radiologia,
dalla terapia antalgica al
laboratorio analisi. Complessivamente sono 300
le persone che quotidianamente si ser vono dei
servizi (tra degenza e ambulatori) dell’ospedale.
COMUNE: Se
i cani sporcano
sanzione fino
a 500 euro
S
aranno puniti con una sanzione che potrà arrivare sino a 500 euro (partendo da 25 euro)
coloro che non presenteranno la debita attenzione
ai “bisogni” dei propri cani.
Introdotta con ordinanza del Sindaco, che prescrive che “chiunque assuma la custodia di un cane al di fuori della proprietà
privata deve essere munito di apposito e/o idoneo
dispositivo atto a rimuovere e contenere le eventuali deiezioni prodotte dall’animale”. Tale “dispositivo”
dovrà poter essere sempre
esibito su richiesta degli agenti di Polizia municipale.
Marca” 2004. L’accesso alla sfilata
è libero e gratuito.
MERCOLEDÌ 25
Oggi è l’ultimo giorno utile per visitare, all’Oratorio dell’Assunta di
piazza Cima, l’esposizione fotografica di Caterina Zava “Il carnevale
veneziano”. Orari di apertura: giorni feriali 16-19, festivi 10-13 e
15.30-19.30. Ingresso libero.
VENERDÌ 27
Oggi è l’ultimo giorno utile per visitare, presso la chiesetta di
Sant’Orsola nel piazzale del Castello, la mostra “La Sindone tra
scienza e fede agli albori del terzo millennio”, aperta sabato e domenica dalle 9 alle 12.30 e dalle
15 alle 19 e durante la settimana, per le scuole, solo su prenotazione, che si può fissare al numero 0438-413204.
Domenica 22 febbraio 2004
29
COLLINE DI COLLALBRIGO
Sovrintendenza,
impedisci lo scempio!
“S
ovrintendenza, ripensaci!”. È questo l’invito, nemmeno tanto velato, arrivato da Italia
Nostra nel corso dell’incontro che venerdì scorso
all’Informagiovani ha voluto portare all’attenzione
della cittadinanza ciò che
potrà accadere a breve a
Collalbrigo, una delle frazioni più suggestive della
città grazie alla maestosità
incontaminata delle sue
colline. Secondo Italia Nostra rischia però di venire
compromessa dalla lottizzazione che è stata autorizzata in località Costabella.
Anzitutto una notazione: la sala riunioni del “Cristina Pavesi” era colma di
gente in occasione della
conferenza, segno che la
bellezza delle colline coneglianesi è argomento
che sta a cuore a molti. Anche perché, almeno a sentire il presidente dell’associazione Francesco Scarpis, «la tendenza, in una
città che non ha più spazi
dove poter costruire, è a
“salire” con il cemento verso le colline». Come dire
che per Italia Nostra a
quello di Costabella potrebbero seguire altri casi
simili. Per ora, Italia Nostra si sta concentrando
sul caso specifico di Collalbrigo, una vicenda sulla
quale Scarpis e soci non intendono gettare la spugna:
«La Sovrintendenza ai beni ambientali ha individuato un’area edificabile sulla
collina dopo che in precedenza aveva bocciato il
progetto di ristrutturazione del borgo - è il succo del
discorso dell’enotecnico
collalbrighese Francesco
La Grassa -: per questo solleciteremo una revisione
delle sue decisioni».
Italia Nostra, dunque,
non si arrende. E il primo
cittadino cosa ne pensa?
Floriano Zambon all’Informagiovani ha fatto presente che «la proprietà ha
in questo caso un diritto riconosciuto, contro il quale
non si può andare». Lo
stesso Zambon è apparso
disposto a contattare la
proprietà per valutare margini di trattativa per uno
spostamento del progetto.
Proprietà che, con Roberto Zava, ha detto che il progetto prevede mille 700
metri cubi su due piani,
quindi tutt’altro che una
“colata” di cemento.
Luca Anzanello
COSTA: Apre il nuovo albergo
“Le Betulle”
C
onegliano si avvale di una nuova struttura alberghiera, “Le Betulle”, situata sulla collina di Costa
e gestita da Carmen Daccò. Ha piacevolmente stupito
l’assegnazione all’albergo delle 4 stelle, quasi che la provincia voglia sfidare le grandi città per una svolta sul turismo e sul confort; le nostre belle colline possono e sanno offrire, in modo esclusivo e con un tocco di tipicità
del territorio, una proposta molto allettante. Ecco le “atout” vincenti di un nuovo modo di proporsi sul mercato, fuori dai circuiti ormai consunti di un eccessivo mordi e fuggi, per chi vuole godere di un vero momento di
relax: la campagna trevigiana sa donare quella poesia dipinta e resa immortale da Cima di Conegliano.
L’inaugurazione è in programma venerdì 20 febbraio.
CARNEVALE: Martedì Grasso
grande sfilata di carri
L’
appuntamento è
per le 14 circa di
martedì 24 febbraio (martedì grasso) per una giornata spensierata alla quale
sono invitati i bambini di
tutte le età. Anche quest’anno l’associazione “Carnevali di Marca”, presieduta dal giovane Redo Bezzo,
ha scelto, in collaborazione
con l’amministrazione comunale, le vie del centro di
Conegliano per chiudere in
bellezza il suo programma
di sfilate di carri allegorici
e gruppi mascherati che
hanno già allietato, con notevole riscontro di pubblico, i comuni di Susegana,
Villorba, Pieve di Soligo e
che questo weekend faran-
no tappa a Maserada, Caerano San Marco e Vittorio
Veneto. A Conegliano si
prevede un’imponente partecipazione sia di carri e
gruppi provenienti da Veneto e Friuli che di spettatori (l’anno scorso furono
circa 30 mila). L’associazione ricorda che l’accesso
alle sfilate è libero e gratuito per tutti.
30
A SAN VENDEMIANO FATTO IL PUNTO
A28: ben 150 cittadini
subiranno degli espropri
L’
apertura del
cantiere per la
realizzazione
del lotto 29 dell’A28 è prevista per la primavera del
prossimo anno. Ma già fin
d’ora a San Vendemiano
c’è chi si è mosso in vista
degli espropri che coinvolgeranno 150 cittadini.
A radunare gli interessati è stata la Cia (Confederazione italiana agricoltori), la quale si è inoltre occupata di stendere un ordine del giorno da presentare al sindaco affinché anche il
consiglio comunale possa esprimere il proprio
sostegno nei confronti di
coloro che verranno espropriati. Per la maggior
parte di essi si tratta di cedere parte dei loro terreni agricoli, ma c’è anche
chi, e i casi complessivamente sono cinque, vedrà
abbattuta la propria casa,
o parte del proprio
allevamento o si vedrà l’autostrada passare tra
il fabbricato e
la stalla. A questi si aggiungono altre dieci famiglie che
subiranno danni indiretti in
quanto la loro
abitazione sarà
posta nella fascia di rispetto
di 80 metri dal
passaggio della nuova arteria.
La Cia, rappresentata
a San Vendemiano dal responsabile di zona Marco Golfetto, dal presidente Giorgio Feston e dal
tecnico Roberto Mattiazzo, ha così illustrato le indicazioni da seguire nel
momento in cui verrà avviato l’iter degli espropri.
Autostrada A28: il problema degli espropri
Inoltre è stato assicurato
che, in sede di trattativa
con Autovie Venete, la
Cia farà in modo che venga valutata attentamente
e in primo luogo la situazione delle abitazioni che
verranno demolite.
Alla serata è inter venuto anche il sindaco Guido Dussin, il quale ha in-
dicato la possibilità di presentare un apposito ordine del giorno in consiglio
comunale. La proposta è
stata accolta da Marco
Golfetto, che oltre ad essere responsabile di zona
è capogruppo dei Progressisti. «Nella bozza
dell’ordine del giorno –
spiega Golfetto – viene evidenziato che, pur prendendo atto della necessità
e dell’urgenza della realizzazione dell’A28, si riconosce anche il trauma
che sempre un esproprio
procura, specialmente
quando incide direttamente nella sfera della libertà privata e nel vivere
quotidiano». Così, l’ipotesi di documento inviato
al sindaco chiede al consiglio comunale di “appoggiare le legittime aspettative dei propri cittadini interessati all’opera, auspicando il pieno e
totale indennizzo dei danni provocati, sia diretti
che indiretti”. Infine, invita il soggetto espropriante a far sì che si attivi affinché vengano “applicati anche al costruendo lotto 29 gli indennizzi
previsti dall’ultimo accordo regionale sugli espropri relativi al passante autostradale di MestreQuarto d’Altino”.
Gerda De Nardi
MARENO DI PIAVE DIVERRÀ
COMUNE “LIBERO DA OGM”
M
areno “comune
libero da Ogm”.
Tema fortissimo e molto
sentito: molte infatti sono
state le adesioni alla serata promossa dall’amministrazione Tocchet. Per la
serata di San Valentino
l’attenzione si è focalizzata sul “primario”, settore
economico di solito dimenticato e poco messo
sotto i riflettori, e «che vive anche sicuramente delle difficoltà – interviene il
sindaco, e continua dando la sua ricetta per un futuro migliore – ma che deve guardarsi attorno e
muoversi nelle sfide dei
nuovi mercati e di una
nuova economia con capisaldi ben precisi: colle-
gamento al territorio, valorizzazione delle tipicità,
qualità dei prodotti, turismo ecocompatibile». Ma
perché tutto non rimanga
solo un’enunciazione di
principi e quindi parole
importanti ma pur sempre effimere, l’amministrazione ha voluto scendere nel pratico e avallare
tali idee con varie iniziative, delle quali alcune già
in atto e altre che lo saranno a breve. “Mareno tipica” sarà un evento di tre
giorni di valorizzazione di
prodotti esclusivamente
marenesi, anche nei quattro giorni a maggio dedicati ad Arti e Mestieri farà
da filo conduttore un prodotto autoctono il “mais
timana prossima, 28 febbraio, alle 11. Il vescovo,
monsignor Zenti, benedirà l’opera.
Significativa la sequenza degli interventi in
programma: dal sindaco
di Orsago, Gaiot, al presidente della Conferenza,
Floriano Zambon, dal di-
VAZZOLA
Avis di
Vazzola nel 2003 è
riuscita a raggiungere la
quota di 400
donazioni di
sangue, un numero davvero
ragguardevole. Si può calcolare un incremento del 7% rispetto all’anno 2002 e un aumento di
55 nuovi donatori, per il
maggior numero di giovani. L’Avis vazzolese ha riconfermato così lo stato di
buona salute che da un bel
po’ di anni la caratterizza.
Un anno importante, il
2003, che ha visto la realizzazione di molte iniziative
pensate per avvicinare la
popolazione alla donazione
del sangue e per far donare di più i soci. L’Avis di Vazzola ha organizzato quattro
giornate per la donazione
in loco di sangue, trasferimenti a Treviso per la donazione di plasma, turni trimestrali di donazione di piastrine, oltre ad aver ospitato l’assemblea dell’Avis provinciale, il concerto di Natale, sempre provinciale, la
raccolta di fondi per Telethon e l’evento artisticoculturale “Arte a Venezia”
in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
«Un grande lavoro che
ha portato a risultati positi-
V
Un momento dell’incontro dello scorso 14 febbraio
bianco perla”; perché di
mais e di tanto discusso
Ogm si è parlato e con l’adesione a “Mareno pulita”
come momento di senso
civico a tutela del territorio c’è stata la condivisione della proposta di lanciare Mareno come comune libero da Ogm. Non
poteva mancare la partecipazione di chi opera nel
settore, sia la Coldiretti
vi perché c’è
stato l’impegno di tutti,
dai donatori ai
dirigenti – ha
sottolineato la
presidente,
Mirella Brugnera, nell’annuale incontro
con i soci – continuiamo ora questo cammino insieme per raggiungere nuovi
obiettivi». Tra gli impegni
futuri l’organizzazione del
35º di fondazione dell’Avis
di Vazzola; un anniversario
che coinciderà con la scadenza dell’attuale Consiglio
e con l’elezione del nuovo.
Per conoscere meglio i suoi
soci, l’Avis di Vazzola ha
compiuto delle analisi sulle
caratteristiche del donatore
tipo scoprendo così che il
61% di chi dona è di sesso
maschile, che i gruppi sanguigni più presenti sono 0
e A positivo, che il 42% degli iscritti ha tra i 36 e 50 anni, il 27% tra i 26 e i 35 e che
tra le categorie professionali sono primi gli operai
(29%) seguiti da impiegati,
artigiani e studenti. L’Avis
di Vazzola ha donato una
somma raccolta dall’associazione locale e una cifra
data da un donatore particolarmente sensibile all’associazione Lotta contro i tumori “Renzo e Pia Fiorot”.
Alberta Bellussi
Per l’Avis comunale
numeri importanti
conseguiti nel 2003
e voglia di crescere
sia la Cia erano presenti e
hanno portato un contributo qualificante con i loro interventi. Un altro settore molto importante del
Primario è stato promotore del lancio come marchio “Città del vino”: infatti non potevano mancare gli operatori della sezione vitivinicola da sempre radicati nel territorio.
Loretta Bellussi
alentino Picco, ex pilota di motociclette,
le sue vittorie più belle le ha
ottenute lottando contro la
malattia. Due volte ha subito il trapianto di fegato e oggi il suo impegno prioritario
è quello della solidarietà.
«Ciò che conta nella vita è
dare una mano a chi ha bisogno e a chi soffre. Io ho avuto tanto, ho avuto per due
volte la vita. Ora mi do da fare per gli altri».
E’ con questo spirito che
Picco ha scritto, con la collaborazione di Guido De Carlo, il libro “Dalla finestra…
Paure, attese, speranze, umanità nel viaggio dentro la
malattia”. E’ un libro che prima di tutto vuole essere una
testimonianza di vita. La bio-
grafia del pluritrapiantato di
fegato è raccontata “guardando fuori dalla finestra”
perché Picco, nella sua esistenza, ha visto tante cose: i
suoi occhi di bimbo hanno
guardato uomini che fucilavano altri uomini; i suoi occhi di giovane hanno scrutato le moto; i suoi occhi di adulto hanno osservato ospedali, medici, sale operatorie…; i suoi occhi di uomo
hanno amato la sua famiglia.
La passione per la moto,
nel tempo, non si è assopita,
ma anzi è diventata mezzo indispensabile per concretizzare iniziative benefiche. Tra
queste le manifestazioni motociclistiche denominate
“Gran premio di solidarietà e
amicizia tra i popoli” .(GDN)
C. ROGANZUOLO, D’ORO E DIAMANTE
A Orsago sboccia
“Il Girasole”
n via XXV Aprile 1, a
Orsago, apre i battenti una nuova realtà operativa sul versante del
sociale: è la comunità alloggio “Il Girasole” destinata ad accogliere disabili adulti.
L’inaugurazione è prevista per sabato della set-
L’
PERSONAGGI/VALENTINO
PICCO DI SAN VENDEMIANO
IL 28 L’INAUGURAZIONE
I
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 22 febbraio 2004
I
rettore generale Ulss 7
Del Favero al presidente
della Cooperativa Fai, Fedrigo, dall’assessore provinciale alle politiche sociali, Speranzon, ad Adriana Costantini, della
Commissione sicurezza
sociale della Regione.
più sinceri auguri ai genitori Pietro Tonon e Rita Gaiotti che il 20 febbraio festeggiano le nozze d’oro, unitamente a Primo Sant e Alba
Tonon che nella stessa data
festeggiano le loro nozze di
diamante.
Ricorrenze davvero importanti, non vi è felicità in amore se non nel matrimonio. Grazie di averci insegnato cosa significa volersi bene. Serenità
e salute vi accompagnino ancora per tanti anni.
Con affetto, i vostri figli.
Le due coppie che celebrano l’anniversario di matrimonio
e
L’AZiON
G
iovedì 12 febbraio
si è tenuto il secondo incontro del Centro studi biblici, condotto da Sofia Benoni, mamma di due bimbi e insegnante di religione. Ha
conseguito il baccellierato in teologia allo studio teologico del Seminario di Udine, con una
tesi sull’antropologia di
san Paolo (la concezione dell’uomo in Paolo),
sotto la guida del professor Rinaldo Fabris. A
Sacile la professoressa
Benoni ha parlato sul te-
Friuli
CENTRO STUDI BIBLICI
Il ciclo di incontri
al giro di boa
ma: “Un corpo abitato da
Dio: incarnazione e resurrezione dei morti”.
La relazione si è soffermata ad analizzare il significato di quattro “parole-chiave” del modo di
concepire l’uomo in Paolo: anima, corpo, carne e
spirito. Dall’analisi emergeva che Paolo non
ha mai inteso svalutare
il corpo e la dimensione
“fisica”. Il dualismo “corpo-anima”, che privilegia
la seconda a scapito del
primo, non ha origine
nel cristianesimo, ma in
A SACILE CONCERTO DI SENSIBILIZZAZIONE
Dall’attiva onlus “Adriana”
braccio teso ai bambini romeni
D
a Sacile alla Romania la distanza è più breve
se compiuta a fin di bene.
Il Giardino della Serenissima, non nuovo a eclatanti gesti di solidarietà, è
un’altra volta impegnato in
prima fila per un’iniziativa
benefica particolarmente
significativa. Venerdì 27
febbraio, infatti, al teatro
Ruffo si terrà lo spettacolo
musicale “The night of the
brass” con la Rhytm’n
blues band e la Media
Brass band su musiche di
Otis Redding, Blues
Brothers, Marvin Gaye,
Frank Zappa e Chicago.
Godendo del patrocinio del
Comune di Sacile, la serata, che avrà inizio alle 21,
contribuirà a sostenere l’attività dell’associazione Adriana per i nostri bambini. La Onlus di Moruzzo
(Ud), della quale fanno
parte anche cittadini sacilesi, persegue finalità di solidarietà sociale a beneficio dei minori che si trovano in oggettive condizioni di svantaggio. L’associazione Adriana si sta
impegnando a favore dell’istituto romeno “Casa de
copii cu deficients” che si
occupa di minori affetti da
varie forme di disabilità fisica e psichica. L’associazione è nata nell’estate
2000, in seguito alla partecipazione di alcuni volontari ad un campo di lavoro
a Slatina (Romania), cui si
è voluto dare continuità
creando un’associazione
ad hoc e avviando una serie di progetti di intervento nel campo dell’assistenza socio-sanitaria. Finora si
è occupata del rifacimento
della sezione di immunodeficienze pediatriche dell’ospedale di Slatina; di assistenza medico-sociale all’interno degli orfanotrofi
per bambini handicappati
anche attraverso la ristrutturazione degli ambienti;
di assistenza a bambini ammalati di Aids all’interno
degli ospedali di Slatina,
Craiova e Bucarest; della
realizzazione di interventi
chirurgici e installazioni di
protesi; di presa in affido
di tre bambini con proble-
GHIRANO E VILLANOVA/STANZIAMENTO
DI DUE MILIONI DI EURO PER IL MEDUNA
D
ue milioni euro: a
tanto ammontano i
nuovi finanziamenti regionali per lavori di difesa idraulica nel territorio comunale di Prata. L’ingente
fondo investito dalla Direzione regionale della protezione civile sarà impiegato soprattutto nella parte diocesana del territorio.
A beneficiarne, nel progetto dell’Amministrazione
comunale, infatti, saranno
le frazioni di Ghirano e di
Villanova, ancora minacciate dal fiume Meduna,
corso d’acqua che per effetto delle ultime piane
(particolarmente violenta
quella del novembre 2002)
ha eroso abbondantemente le rive. I due milioni di
euro non basteranno a coprire per intero l’ammontare del reale fabbisogno
di interventi di consolidamento e ripristino ma contribuiranno a mettere in sicurezza i punti critici di
Ghirano e Villanova. Lo
strumento utilizzato sarà
ancora la diaframmatura
degli argini attraverso l’inserimento di parancole di
cemento in grado di scon-
Eloquente immagine del Meduna, nell’autunno 2002
giurare il pericolo di rovinosi cedimenti dei fronti
arginali e, visto il ripetersi
del fenomeno nei giorni
critici dell’autunno 2002,
infiltrazioni e fontanazzi.
Nello specifico si agirà all’altezza della sacca più vicina all’abitato di Villanova, laddove l’ansa del Meduna rasenta la sede stradale e alcune case, e la piazza di Ghirano. Messi in sicurezza i centri abitati, sarà
allora possibile chiedere
l’alleggerimento del Pail, le
cui maglie attualmente impediscono l’ulteriore sviluppo edilizio ed urbanistico nelle due frazioni. (GB)
un certo tipo di filosofia
greca. Nella visione paolina, il corpo è chiamato
a partecipare anch’esso
alla glorificazione definitiva, nella quale Cristo
risorto – nel suo “corpo”
glorioso – ha già fatto ingresso una volta per tutte.
Il prossimo incontro è
per giovedì 26 febbraio,
alle 20.30, con il professor Marco Gallizioli su:
“Corpo esposto e negato: tra pornografia, omologazione e virtualità”.
Alessio Magoga
mi psichici e psicomotori;
di distribuzione di alimenti e vestiario proveniente
dall’Italia a bambini e indigenti. Fra questi impegni
la promozione dell’adozione a distanza e dell’affido
di bambini orfani. Adriana
ha inoltre dato vita alla fondazione “I nostri bambini”,
braccio operativo dell’associazione in Romania, attraverso la quale ha avviato la realizzazione di una
casa famiglia autonoma in
grado di ospitare bambini
con problemi, offrendo loro un’accoglienza in senso
pieno anche sul piano affettivo, oltre ad un’assistenza sanitaria adeguata
ad affrontare patologie come l’Aids. A Bals, presso
Craiova, Adriana ha ottenuto in usufrutto uno stabile militare dimesso dove
troverà compimento il progetto casa famiglia. L’inaugurazione è prevista per
l’estate ma nel frattempo
c’è bisogno di ulteriori fondi.
Giacinto Bevilacqua
P
untualmente, come
ormai accade da
qualche secolo, in occasione degli ultimi giorni di carnevale, la comunità di Caneva rispolvera il gioco del
Pagalosto.
Poiché il percorso varia
di anno in anno, proprio per
permettere a tutti una maggiore e più approfondita conoscenza della zona, la Pro
Castello, l’associazione che,
da vari anni, organizza l’evento, ha proposto, questa
volta, un itinerario molto interessante che prenderà il
via dalle Carlonghe, a sud
Domenica 22 febbraio 2004
PRATA/TARSU E ICI “FERME”
D
al bilancio di previsione per il 2004 del Comune di Prata
una buona notizia per il contribuente. Per quanto riguarda
le tasse il cittadino non si troverà alle prese con aumenti né relativamente all’imposta comunale sugli immobili né alla tassa sui
rifiuti solidi urbani. L’Ici, infatti, è stata confermata al 4 per mille
per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale e al 6 per
mille per tutti gli altri immobili. La detrazione per unità immobiliare adibita ad abitazione principale è pari a 103,29 euro, aumentata a 258, 23 euro per i contribuenti in possesso di particolari requisiti di indigenza. La Tarsu è stata confermata per tutti i
tipi di locali per un gettito presunto quantificato in 559 mila 556
euro comprensivo dell’addizionale ex Eca. L’entrata assicurerà una
copertura del costo del servizio pari a circa il 92%. Ad aumentare sono invece le tariffe della mensa scolastica e del servizio di
scuolabus.
N
BRUGNERA
on sono
molti i nodi
già sciolti in vista del rinnovo amministrativo a Brugnera. Il primo cittadino
in carica, Ermes Moras, sicuramente si
ricandiderà, forte di un prestigio crescente, dovuto anche alla recente sua nomina a presidente del distretto del mobile Livenza. Non
v’è certezza invece sulla
composizione della lista che
lo appoggerà. Cinque anni
fa, infatti, Moras venne sostenuto da una lista civica
attorno alla quale si sono
coagulate forze disparate,
tanto di sinistra che di centro e centro-destra. Probabilmente un turn over avverrà nella lista, essendosi
registrate alcune note critiche piuttosto nette (vedasi
il caso del consigliere di
maggioranza Martina Corazza, oppostasi tanto al Piano regolatore generale co-
munale che al
bilancio
di
previsione)
come pure la
non belligeranza di parte
della minoranza (Forza Italia). La Lega
Nord ha rotto
gli indugi, proclamando che
correrà da sola e rinuncerà
a comporre la Casa delle libertà in disaccordo con gli
alleati tradizionali. Il candidato del Carroccio dovrebbe essere ancora il consigliere comunale Gian Paolo Piccinato. C’è attesa attorno alla Lista per Brugnera, tendenzialmente di
centrosinistra e antagonista
al cartello Moras. Per il nome si parla del consigliere
comunale Sandra Varaschin. Restano da vagliare
le posizioni finali di Margherita (presente in maggioranza) e Forza Italia, partito al quale sembra essersi molto avvicinato Moras e
si cercano notizie della sinistra superstite. (GB)
CANEVA
na nota azienda agricola.
Le regole del “Pagalosto”, per una parte molto
simili a quelle del normale
gioco “a punto”, con caratteristiche individuali, prevedono anche una serie nutrita di aggiunte che, specie
dopo qualche abbondante libagione, non sempre vengono osservate con il giusto
scrupolo, attirando così l’attenzione degli arbitri, sempre inflessibili nell’infliggere nuove penalità, equivalenti al costo di “un’ombra”.
Ad ogni buon conto, poco importerà la vittoria in
questa singolare competizione; l’allegria e la gioia che
pervaderanno anche questa
volta giocatori e pubblico,
impegnati a trascorrere una mezza giornata al di fuori del normale tran tran della vita quotidiana, costituiranno, sicuramente, il miglior premio e la maggiore
soddisfazione.
La presenza di “atleti”
delle cittadine di Neumarckt St. Veit (Baviera) e
Seeboden (Carinzia) che,
da vari anni, intrattengono
rapporti di amicizia e gemellaggio con Caneva, conferirà a questa manifestazione anche un carattere di
internazionalità.
Luciano Borin
Verso le elezioni:
la ricandidatura
è pressoché certa,
ma per il resto...
Questa domenica
guai a mancare
all’ennesimo,
mitico Pagalosto
di Stevenà. Domenica 22
febbraio, con inizio alle 13,
il folto gruppo di giocatori e
spettatori inizierà da qui il
lungo girovagare per campi
e fossati che si concluderà,
dopo il tramonto, nel cuore
della verde Fratta, presso u-
Sacile,“Carnevale dei ragazzi”
D
31
efinito nei dettagli il programma della sfilata dei carri allegorici del “Carnevale dei
ragazzi” che da mezzo secolo si tiene a Sacile. Dopo le prime esperienze nell’ambito delle attività ricreative della parrocchia del Duomo, il carnevale sacilese è passato nelle mani della Pro Sacile che ne ha fatto uno degli elementi di maggior attrazione a carattere
interregionale, arrivando a ospitare decine di migliaia di spettatori e centinaia di figuranti.
Quasi tutto il centro storico cittadino sarà interessato alla sfilata che si terrà, come vuole ormai la prassi consolidata, nel pomeriggio dell’ultimo sabato di carnevale; quest’anno,
quindi, sabato 21 febbraio. Sono una trentina, tra carri allegorici, gruppi di maschere, bande musicali, iscritti alla festa sacilese che avrà il corollario di due concorsi. Quello delle
mascherine, che si svilupperà al termine della sfilata in piazza del Popolo, e quello fotografico, giunto alla seconda edizione. Per quest’ultimo la scheda di partecipazione si può
ritirare alla sede della Pro Sacile. Le opere partecipanti al concorso dovranno essere presentate entro il 13
marzo. Le stampe dovranno avere un formato di centimetri 30 per 40 e se di formato inferiore dovranno
essere collocate su cartoncino nero di questo formato. Sono previsti premi di 400, 200 e 100 euro rispettivamente per il primo, secondo e terzo classificato.
32
N
on è passato neanche
un mese a Oderzo
dall’effettiva entrata in vigore
del regime di smaltimento di
rifiuti “porta a porta” che ormai in città impazza il gioco
del "lancio del rifiuto".
Forse questi “furbi” non
sanno che a fine anno nella
bolletta si ritroveranno conteggiati in ogni caso sei svuotamenti e che chi svuota il proprio bidoncino un numero
troppo basso di volte rispetto
alla produzione normale di rifiuti probabilmente si sta comportando disonestamente:
queste anomalie verranno mo-
IL “PORTA A PORTA” A ODERZO
Lancio del sacchetto,
moda che impazza...
nitorate dalla società di smaltimento, la SAVNO, che prenderà provvedimenti. Infatti è
quasi pronto il codice che decreterà l’ammontare delle imposte per i cittadini e delle
multe per i trasgressori, e si
preannunciano dolori per coloro che sgarreranno: a con-
e
L’AZiON
Opitergino
Domenica 22 febbraio 2004
fermarlo sono stati direttamente i responsabili della società.
I sacchetti abbandonati in
giro dovranno pure essere raccolti, e tutte le spese aggiuntive verranno poi “distribuite a
pioggia su tutte le famiglie”, a
svantaggio dei cittadini one-
sti, come hanno affermato gli
“addetti ai lavori” nei mesi
scorsi durante le riunioni con
i residenti. I quali devono avere il senso civico di denunciare ogni irregolarità alla quale assistono, soprattutto coloro i quali risiedono vicino alle
piazzole ecologiche, altri luoghi dove le violazioni sono all’ordine del giorno. Depositare rifiuti di qualsiasi genere al
di fuori delle campane infatti
è vietato tanto quanto gettarli
per strada, perché questi verranno in ogni caso portati in discarica, con tutti gli svantaggi
che ne derivano.(AP)
LIVENTINAGORGHENSE
H
a preso il via la collaborazione tra LiventinaGorghense e scuola elementare di Gorgo al Monticano.
La società biancoverde ha infatti iniziato
gratuitamente l’attività di avvicinamento al calcio con i giovanissimi che frequentano la scuola elementare, sia bambini che bambine. Saranno Otello Di Remigio e Carlo Marchetto
gli istruttori che seguiranno settimanalmente
al palazzetto dello sport l’attività ludica e sportiva.
La LiventinaGorghense ha tra l’altro aperto le iscrizioni per la propria scuola calcio: per
informazioni 0422-861396.
ARTIGIANI
CONVEGNO IL 21 A PALAZZO FOSCOLO
Confartigianato
al rinnovo delle
cariche, e celebra
i cinquant’anni
Un “Piano d’area”
in sintonia con Oderzo
O
biettivo sul fiume Piave, per
valorizzarne le
specificità, supportarne
l’economia e, perché no,
ottenere qualche finanziamento dalla Comunità
europea. È quanto si propone il “Piano di area medio corso del Piave” che
la Regione Veneto, assessorato alle politiche per il territorio, presenterà sabato 21 a palazzo
Foscolo, alle
9.30 (i lavori si
concluderanno alle 13.30).
«Il Piano –
ricorda Antonio Padoin, assessore regionale alle politiche per il territorio –
rappresenta l’occasione
per costruire le premesse
di un futuro sostenibile e
condiviso del territorio
del Piave tra colline e pianura, nel rispetto dei valori storici, paesaggistici
P
ronto soccorso, si
sta pensando alla
sua riorganizzazione. Forse è davvero la volta buona
per quella che è la “prima linea” dell’ospedale, il servizio con il quale la struttura
sanitaria si confronta direttamente con la popolazione. Una soluzione potrebbe essere rappresentata
dall’ex padiglione psichiatrico. Dimesso il reparto
psichiatrico è rimasto l’immobile che lo ospitava, una
struttura molto ampia che
guarda caso si trova proprio
a fianco del Pronto soccorso attuale. L’Uls 9 sta pensando a questo immobile
quale eventuale sede per il
Pronto soccorso, una volta
terminati i lavori che hanno portato al ritorno del re-
e naturalistico-ambientali presenti. La ricerca della valorizzazione, concordata e “a rete”, delle risorse e delle funzioni presenti e possibili, mira a
tracciare le linee di uno
sviluppo strategico dell’area che sia in grado di
aumentare la competitività nel contesto regionale e non
solo, e al
contempo,
contribuisca
a migliorare
la qualità del
vivere di chi
quel territorio lo abita o
lo fruisce».
Il concetto, in sostanza, è molto
semplice: sì
alla salvaguardia del suolo, sì alla difesa dalle alluvioni, ma ciò non si deve trasformare in un cappio al collo, in una strozzatura che vada a penalizzare ad esempio le
produzioni tipiche dell’a-
rea, i vigneti che si trovano in golena, le attività agrituristiche e così via. Si
tratta di coordinare le attività dei 17 Comuni che
ricadono con i loro territori nel medio corso del
Piave.
L’obiettivo principale è
L
quello di rivitalizzare tutto questo ambito. Il piano
è frutto di un anno e mezzo di lavoro che ha preso
in considerazione anche
gli aspetti storici. Sempre
tenendo d’occhio l’economia. Non per nulla uno
L’ASSESSORE MARCHETTI SPIEGA CHE...
C’
è piena sintonia tra il Piano d’area
del Medio Piave e la variante generale al Piano regolatore di Oderzo. Lo assicura l’assessore Gianfranco Marchetti, il
quale sottolinea come «il Piano d’area in
questione punti essenzialmente alla riqualificazione ambientale soprattutto dei Comuni rivieraschi (non per nulla il Comune
capofila è Cimadolmo), ma la ricaduta positiva su Oderzo è evidente. Il nostro Comune rappresenta, in altri termini, una sorta di indotto di grande spessore, per la sua
valenza turistica, per il livello dei servizi,
per la viabilità. Il Piano inoltre prevede lo sviluppo di alcune “aree tematiche” in cui Oderzo conta molto, per esempio per la realtà
scolastica».
In definitiva il Piano d’area del Medio Piave “mette in rete” i servizi, crea “sistema”.
«Esatto – aggiunge Marchetti – è nella
logica sovracomunale dei Piani d’area. Di-
ciamo che, nel nostro caso, il Piano coordina e mette in armonia gli interventi specifici contemplati nei Prg. Mi preme sottolineare che nella redazione del piano la Regione ha recepito le indicazioni dei Comuni, e la programmazione del territorio che
è stata attuata nelle diverse realtà».
Cimadolmo ha coordinato tutto il Piano
d’area, e non è un caso che lo stesso incontro di sabato 21 a palazzo Foscolo sia
stato organizzato dalla Regione congiuntamente con Cimadolmo. «In realtà, dal punto di vista territoriale, Oderzo è ricompresa solo in piccola parte, tuttavia era imprescindibile un suo pieno coinvolgimento. È
notevole, infatti, il valore aggiunto di Oderzo, e la nostra città ne guadagnerà notevolmente in termini di immagine visto che è
perfettamente in grado di offrire un importante e diversificato pacchetto di proposte.
Si pensi solo alla realtà museale...». (VC)
OSPEDALE DI ODERZO/PROGETTI IN CANTIERE
Il rinnovato Pronto soccorso
nell’ex padiglione psichiatrico?
parto materno-infantile. Il
primario, dottor Franco Tonetto, ha prospettato alla direzione sanitaria un’alternativa, proponendo l’ampliamento del “blocco” attuale, utilizzando lo spazio
che si trova accanto alle
rampe. «In tal modo l’accesso al servizio – spiega il
dottor Tonetto – avrebbe
luogo dall’esterno dell’ospedale, e non dall’interno
come accade oggi». La volontà di procedere in meri-
degli obiettivi inseriti nel
piano è l’apertura del casello autostradale di Santa Maria del Piave.
Date le premesse, il
convegno assicura “emozioni forti” e dibattito pieno. (AF)
to, dopo l’assicurazione data dal vice presidente della
Regione Fabio Gava, è stata sottolineata più volte dal
dirigente medico di Oderzo-Motta Michele Tessarin,
in occasione dell’inaugurazione del nuovo reparto materno-infantile. La sistemazione logistica attuale del
Pronto soccorso lascia a desiderare. Semplice: esso è
stato progettato quando gli
accessi erano meno di venti al giorno, oggi sono oltre
cinquanta. Non c’è un’adeguata sala d’attesa, non c’è
un’accoglienza, il corridoio
è angusto e non consente
un po’ di privacy. Condizioni logistiche infelici che rendono più difficoltoso il lavoro degli operatori sanitari. Il quale è caratterizzato
da ritmi molto sostenuti. Le
persone che si rivolgono al
Pronto soccorso sono sempre di più. Gioca un ruolo
chiave il posto che ha la tecnologia nell’immaginario
collettivo. In ospedale si
può fare subito una radiografia, un’ecografia e così
le persone si sentono più sicure nella struttura. Vi è il
rovescio della medaglia: un
40% di accessi impropri,
molti esami eseguiti inutilmente. Bisogna aggiungere
anche una percentuale di
extracomunitari i quali, non
avendo portato la residenza
nell’Opitergino, si trovano
sprovvisti di medico di base. Per loro il Pronto soccorso rappresenta l’unica risposta sanitaria. Una situazione dunque molto complessa, per la quale sembra
ci siano buone speranze.
Potrebbe essere così attuata quell’accoglienza che oggi medici e infermieri non
riescono a fare. (AF)
a Confartigianato ha
iniziato la marcia di
avvicinamento al congresso che quest’anno porterà
al rinnovo delle cariche sociali. Nel mese di febbraio
sono in corso una serie di
assemblee di categoria che
interessano la metalmeccanica, gli impiantisti, gli edili, gli autoriparatori e gli
acconciatori.
Oltre al rinnovo delle cariche, al centro degli incontri ci sono il piano formativo e le celebrazioni per
i cinquant’anni dell’Associazione mandamentale di
Oderzo-Motta di Livenza, il
cui culmine si avrà nel 2005.
A inaugurare questo percorso che dalla memoria
porta al futuro è stata la premiazione dei presidenti e
del direttore che hanno fatto la storia della Confartigianato mandamentale, alla
presentazione al Consiglio
direttivo del libro di Mario
Bernardi “Oderzo tra Ottocento e Novecento”.
«La trasformazione di Oderzo ha del miracoloso –
commenta il presidente Ezio Dan – e a questo miracolo l’artigianato ha contribuito in modo decisivo. Il
tributo alla nostra memoria
ha voluto, perciò, essere uno stimolo alla nuova classe dirigente perché non dimentichi il rapporto vitale
tra artigianato e territorio,
tra identità culturale e cultura del lavoro artigiano».
A ricevere gli applausi
più forti è stato Duilio Bolzan, che è succeduto a Bruno Vello alla guida dell’Associazione autonoma di Oderzo nel 1969 e che nel
1975 è stato il primo presidente dopo la riunificazione con Motta di Livenza.
Dopo di lui si sono succeduti alla guida di Confartigianato Luciano Mariotto,
Roberto Da Dalt, Bruno
Tolfo ed Ezio Dan.
Premiata anche un’altra
memoria storica della Confartigianato mandamentale: Pietro Dalla Torre, direttore dal 1969 al 1996.
e
L’AZiON
Mottense
DIFESA IDROGEOLOGICA E “POLITICA”
La Livenza e Motta,
attese senza risposte
R
ecentemente i
consiglieri comunali di Motta
Nuova e la locale sezione
Ds, hanno incontrato il senatore Ds Marcello Basso
di San Stino di Livenza in
qualità di ex sindaco e parlamentare. «È stato Basso
– spiega in una nota Motta Nuova – l’unico che, all’indomani del pericolo alluvione del novembre
2002, rivolse un’interrogazione (n. 4-03473) ai vari ministri competenti, per
chiedere le misure previste per la messa in sicurezza del territorio. Lo
scorso dicembre, più di un
anno dopo, ha risposto il
ministro Matteoli elencando le buone intenzioni, i piani stralcio con interventi da realizzare entro periodi diversi (tre, sei
e dodici anni) e alcuni costi, non tutti, ammontanti
a circa un miliardo di eu-
ASCOM
I commercianti
e il rilancio del
centro storico:
sì o no alle auto?
U
n centinaio di partecipanti all’assemblea Ascom sul commercio
mottense organizzata in biblioteca. Molta la carne al
fuoco: all’ordine del giorno
il rilancio del centro storico. Durante l’assemblea c’è
chi ha chiesto il ripristino
della circolazione automobilistica almeno in maniera temporanea e la zona pedonale solo dopo la chiusura degli esercizi commerciali. Il sindaco Graziano Panighel ha fatto intendere come l’ipotesi sarà di
difficile attuazione vista la
scelta della piazza aperta
solo ai pedoni. Durante la
serata sono stati illustrati i
dati del sondaggio conoscitivo realizzato dall’Ascom tra novembre e dicembre con domande relative al ripristino del mercato in piazza e alla viabilità del centro. Inoltre Renzo Dridani, commerciante
mottense, ha presentato all’assemblea i risultati negativi del proprio esercizio
commerciale. Molto critico
sulla scelta della chiusura
al traffico di piazza Luzzatti anche Roberto Nardelotto, altro commerciante tra
i più noti a Motta, che in un
intervento ha stigmatizzato l’indirizzo scelto.
La Livenza fa sempre paura, e la guardia resta sempre alta, ma...
ro. Sono solo intenzioni: il
Governo non ha stanziato
fondi».
La nota critica dice inoltre: «La Regione Friuli
ha già provveduto a regolamentare i corsi d’acqua
del suo territorio, creando addirittura lungo gli argini dei diaframmi di cemento armato adatti ad evitare infiltrazioni, mentre
la Regione Veneto non ha
fatto ancora interventi ri-
levanti e per Motta si è limitato ad un lavoro immediato per 260 mila euro
e uno stanziamento di circa due milioni di euro per
alcuni provvedimenti urgenti sugli argini. In ogni
caso c’è la preoccupazione
che tali interventi, insufficienti, siano pure scoordinati tra loro e perciò, in alcune circostanze, pure
controproducenti. Oggi –
continua Motta Nuova –
chiunque nota che la situazione è simile al novembre 2002, ma con
un’aggravante: se si ripetesse il fenomeno la Livenza non esonderà più a
Pordenone, con conseguenze disastrose per il
Mottense».
Intanto in questi mesi
il Comune di Motta sta
coordinando una serie di
iniziative, in collaborazione con diversi altri comuni del fiume Livenza, per
rendere noto il disagio
che queste comunità stanno attraversando. Le amministrazioni locali stanno portando avanti una serie di iniziative congiunte
per fare in modo che il cronico problema, attraverso
risorse finanziarie statali,
venga definitivamente risolto. I sindaci di Motta,
Caorle, Gorgo al Monticano, Mansuè, Meduna,
Pasiano di Pordenone,
Pordenone, Portobuffolè,
Prata di Pordenone, San
Stino di Livenza e Torre
di Mosto hanno recentemente inviato una lettera
a tutti i parlamentari del
Nord-Est, agli assessori di
settore in Veneto e in Friuli e ai rappresentanti delle
Autorità di bacino per sottolineare il malessere che
si sta vivendo in questi
mesi nell’area.
Gianandrea Rorato
“DRAGOLANDIA” PRIMO A GORIZIA
MOTTA DI LIVENZA
Aperta una nuova
banca
È stata inaugurata la scorsa
settimana in via Padre Leonardo Bello la filiale della Banca
di Treviso, decimo sportello bancario in città.
Una breve cerimonia alla quale hanno partecipato, con i vertici dell’istituto di credito, il
parroco monsignor Rino Bruseghin, il vicario del santuario padre Graziano Muraro, rappresentanti delle categorie economiche e il sindaco Graziano Panighel.
Banca Treviso, come ha ricordato Zanatta, è un istituto di
credito fondato da imprenditori e professionisti di Treviso,
partecipato da Cassa di risparmio di Ferrara rappresentata
da Umberto Giatti.
33
A GORGO AL MONTICANO
La nuova viabilità:
meno multe e sinistri
M
eno multe ma di
certo maggiore
sicurezza. A Gorgo al Monticano nel 2003 la polizia
municipale ha incassato
meno di quanto ci si potesse aspettare, ma l’Amministrazione non dispera,
anche perché si sono verificati molti meno sinistri e,
soprattutto, il centro del capoluogo è ora completamente messo in sicurezza.
L’anno scorso le entrate,
dovute a sanzioni che hanno a che fare con il codice
della strada, sono diminuite del 12% circa rispetto al
2002. Ma questo è dovuto
ai lavori che sono stati effettuati dall’Amministrazione comunale e che hanno “costretto” gli automobilisti a prestare maggiore
attenzione nel percorrere
le vie del comune. Il sottopasso ciclopedonale sulla
Postumia che collega la zona del municipio alla piazza, e, soprattutto, l’installazione dell’impianto semaforico sulla stessa provinciale, hanno provocato
una brusca diminuzione
delle infrazioni stradali.
«La gente è più attenta –
commenta il sindaco di
Gorgo, Gianpaolo Vallardi
– sia perché sa che arrivando a Gorgo adesso può
trovare anche il semaforo
rosso, il che la costringe a
rallentare la sua velocità,
sia perché teme di perdere punti sulla patente». È
diminuito di molto anche
il numero di persone fermate per il mancato uso
delle cinture di sicurezza.
Tutto questo ha contribuito a far sì che il Comune
sia diventato più sicuro.
Nel 2002 nel territorio, infatti, c’erano stati due incidenti mortali, lo scorso anno nemmeno uno. Adesso
la polizia municipale è stata anche dotata, grazie ad
un accordo con la Provincia, di un computer collegato direttamente con lo
stesso ente, per rendere
più veloce la compilazione
delle pratiche a seguito di
un sinistro.
Monica Borga
GORGO
Torna a
Gorgo
al
Monticano
“il
morer
dee anime”,
l’albero che
per moltissimi anni ha
significato
punto di riferimento e fonte di sostentamento per molti
cittadini. In via XI Febbraio, infatti, in un incrocio c’era un platano che,
molti anni fa, aveva preso il posto di un gelso (in
dialetto locale denominato, appunto
“morer”). La
storia di quest’ultimo è
davvero singolare. Dagli
inizi del secolo, infatti,
questo gelso
rappresentava un aiuto economico
per le famiglie della via.
Esso forniva le foglie che
venivano date da mangiare ai bachi da seta,
che rappresentavano, per
molti, l’unica fonte di reddito per mantenere le famiglie numerose che c’erano al tempo. Una parte
dei soldi che i cittadini
poi ricevevano dalla vendita della seta, veniva destinata alla celebrazione
delle messe per i loro cari defunti, nella speranza
che potessero raggiungere quanto prima il Paradiso. Da qui il gelso aveva preso il nome di
“morer dee anime”. Poi una malattia lo
aveva portato
via ai cittadini. Il cambiamento di economia e il diverso tipo di
vita non rendevano più necessaria la
presenza del gelso come
fonte di reddito, e per
questo era stato piantato
al suo posto un platano.
Ma i cittadini erano affezionati alla loro tradizio-
Toh, chi si rivede:
il “morer dee anime”
genuino monumento
alla tradizione...
T
re primi premi qualche giorno fa al
Carnevale di Gorizia: questi i risultati del carro mascherato “Dragolandia”,
con una ventina di figuranti, del gruppo mottense
de “Gli introvabili” guidato da anni dal presidente
Loris Scudeler. Il carro, infatti, è stato premiato dalla Regione con il primo
premio assoluto della manifestazione di Gorizia e ha
ricevuto il premio per il
carro proveniente da più
lontano. In più è stata riconosciuta nell’opera del
gruppo mottense anche la
miglior coreografia in assoluto di quell’importante
Domenica 22 febbraio 2004
Il carro mascherato “Dragolandia” superpremiato al Carnevale di Gorizia
manifestazione. Una giornata davvero memorabile
che riempie di soddisfazione il gruppo, sei persone, che da settembre lavora intorno a questa piccola opera d’arte. Del grup-
po fanno parte pure Sergio
Pasquali, Nello De Piccoli, Daniel Maratin, Dennis
Sala, Zeno Maratin, Daniele Carli insieme al fabbro Giovanni Manfré e alla Pizzeria San Rocco.
IN BREVE
sfilata dei carri allegorici per il
Carnevale mottense, dopo la prima organizzata come sempre
dalla Pro loco la scorsa settimana. Gran finale martedì grasso: l’inizio delle manifestazioni in
centro storico è per le 14.30.
Una lettera
dal Comune
Giunge nelle case dei mottense in
questi giorni una lettera del sindaco Graziano Panighel e dell’assessore all’ambiente Renzo Cester.
La missiva avvisa i cittadini del
cambio di sistema relativo al calcolo della tariffa rifiuti e ricorda
l’importanza di separare il rifiuto secco dall’umido, di separare
tutti i materiali riciclabili (vetro,
plastica, carta, eccetera) da conferire in piazzola ecologica o nelle apposite campane.
Informazioni: ufficio comunale ambiente ed ecologia: 0422-761530;
[email protected].
Carnevale,
seconda sfilata
Domenica 22 febbraio seconda
Gita sociale in Puglia
La sezione mottense dell’Anget
ha organizzato la gita sociale in
Puglia dal 26 marzo. Informazioni e iscrizioni da Kumiai Viaggi, telefono 0422-765416.
Mostra di ceramiche
artistiche
È aperta al pubblico fino a questa domenica la mostra “Ceramiche artistiche” di Roberta Pozza al palazzo comunale della
Loggia. Orari: feriali 16.30-19;
festivi 10.30-12.30 e 15.30-19.
Una pianta di gelso
ne e così avevano sempre
sperato nella possibilità
un giorno di riavere il loro gelso. «Alcune settimane fa il platano si è malato – ha dichiarato il sindaco di Gorgo al Monticano, Gianpaolo Vallardi
– e quindi abbiamo dovuto abbatterlo. Quando
si è trattato di pensare a
quale albero mettere al
suo posto, abbiamo pensato di far tornare in via
XI Febbraio il gelso che
è una tradizione per il nostro Comune e per i nostri cittadini». (MB)
34
GRAZIE ALLE FORANIE DI TORRE E MOTTA
Una domenica “a ritmo di pace”
la riuscita festa Acr di Cessalto
MOTTA
Quattro incontri
da non perdere:
“Conversazioni
di filosofia”
U
C
ome trasformare
la tranquilla domenica mattina
di un piccolo paese come
Cessalto in un momento di
straordinaria vivacità, centro di un messaggio di fraternità che si irradia per le
vie del paese e che si alza in
cielo sottoforma di tanti palloncini colorati: lo hanno dimostrato i ragazzi dell’Acr
delle foranie di Torre di Mosto e di Motta di Livenza che
il 15 febbraio si sono dati appuntamento al palazzetto
dello sport di Cessalto, per
l’annuale festa della pace.
Da qui, oltre 200 ragazzi dai
6 ai 14 anni, circa 70 educatori più una trentina di genitori sono partiti alle 9.30
per una pacifica marcia che
li ha portati fino alla chiesa
dove hanno partecipato alla
messa insieme alla comunità parrocchiale. Al termine della celebrazione, da una colomba di cartone calata sul sagrato, i ragazzi hanno liberato i palloncini con i
loro messaggi di pace.
Una coreografia davvero
spettacolare, animata con il
suono degli strumenti musicali preparati con materiali di recupero, in sintonia
con il tema della giornata,
“A ritmo di pace”.
La festosa marcia ha assunto il significato simbolico di un percorso di crescita, prevedendo lungo l’itinerario “l’incontro” con personaggi che hanno fatto della pace uno stile di vita. In tre
tappe infatti, il corteo si è fermato davanti alle giganto-
e
L’AZiON
Ve/Mottense/Memorie
Domenica 22 febbraio 2004
grafie di Giovanni Paolo II,
Madre Teresa di Calcutta e
Gianna Beretta Molla posizionate in punti strategici del
paese. Ogni sosta è stata
l’occasione per ascoltare il
racconto della loro vita e riflettere sulle scelte che hanno segnato la loro esistenza.
Durante la messa, il parroco don Egidio ha ricordato come la vera pace dipenda da ciascuno, a partire dalle semplici azioni quotidiane. Lo ha ribadito anche il
nuovo vescovo Giuseppe
Zenti nel saluto inviato ai ragazzi per l’occasione: «Condividete un cammino di disponibilità al servizio della
società, a cominciare dalla
famiglia e dall’ambiente
scuola – ha scritto il Vesco-
vo, che ha voluto anche sottolineare il valore dell’Azione cattolica –. Avete la fortuna di essere nell’Acr,
un’associazione che vi fa
sperimentare la bellezza dell’impegno sul piano formativo. Che bello poter dire: io
mi impegno a diventare il
meglio di me stesso!».
Un apprezzamento per l’iniziativa è venuto anche dal
sindaco Giovanni Artico, e
un ringraziamento particolare è stato rivolto proprio a
tutti gli organizzatori, in particolare agli educatori e ai
numerosi genitori di Cessalto che, lavorando con dedizione e impegno, hanno
reso possibile il successo
della festa.
Beatrice Doretto
IN BREVE
CEGGIA
Carnevale con l’Acr
Sabato 21 febbraio festa di carnevale dell’Acr nei locali dell’oratorio
per i ragazzi fino ai 14 anni, 18.30
- 23.
Incontro fidanzati
“Fidanzati, testimonianza di vita
nella Chiesa” è il tema dell’incon-
tro con don Lorenzo Marigo che si
terrà giovedì 26 febbraio alle 20.30
nella Casa della Dottrina di Ceggia.
FOSSÀ
“Ero forestiero”
Venerdì 20 febbraio, alle 21, i ragazzi del Grin (Gruppo insieme) di
Fossà presenteranno il recital “Ero
forestiero” nel salone dell’oratorio.
RINGRAZIAMENTO
In memoria di Elisabetta Mattana in Dal Bo (4.2.2004)
Enrico Ottavio Dal Bo con Francesca e Andrea, commossi per la sentita partecipazione al loro dolore, desiderano esprimere la loro gratitudine a tutti coloro che
hanno voluto ricordare la loro Elisabetta. Un grazie anche a tutti gli amici di Cordignano che, ricordando la sua
discreta e attenta presenza (accanto al marito) in quaranta anni di condotta medica, hanno voluto manifestare
la loro solidarietà.
n colpo d’occhio sulla storia della filosofia, quanto basta per restituirci i concetti fondamentali di una disciplina antica come l’uomo, l’essenza
stessa del pensiero e della
cultura.
È un po’ questo il significato del ciclo di quattro incontri sul tema “Conversazioni di filosofia” che si terranno alla Biblioteca civica
di Motta di Livenza, organizzati dalla stessa e dalla
Fondazione Giacomini, a iniziare proprio da questo venerdì 20 febbraio, alle 20.30.
Il professor Michele Marangon – che terrà anche gli
altri tre incontri, del 27 febbraio, 5 e 12 marzo, stessa
ora e medesima sede – si
sofferma su “La riscoperta
della meraviglia”, una sorta
di viaggio iniziatico alle origini della filosofia, soffermandosi poi in particolare
sul prodigioso patrimonio
di conoscenza e pensiero
che fu la filosofia greca.
L’ingresso è libero. Da
non perdere. (VC)
INTERESSA CEGGIA E CESSALTO
Una variante alle
provinciali 58 e 54
R
egione, Province di
Treviso e Venezia, Comuni di Ceggia e Cessalto, Anas Spa e Veneto strade Spa si
impegnano a realizzare una
variante alle strade provinciali 58 e n. 54, nel tratto compreso tra la strada statale 14
“della Venezia Giulia” e il Casello di Cessalto, in modo da
offrire un più elevato livello di
sicurezza e ottimizzare le condizioni della circolazione. È
quanto prevede un accordo di
programma sottoscritto a Palazzo Balbi. Viene in sostanza
prevista la realizzazione di un
nuovo asse stradale che oltrepassa il centro abitato di
Ceggia con una rotatoria lungo la statale 14 e un sottopasso alla linea ferroviaria Venezia-Trieste, per poi raggiungere provinciale 54 in prossimità del casello autostradale
di Cessalto sulla A4 mediante
la realizzazione di una nuova
rotatoria. Il costo complessivo
dell’intervento è stato stimato
in circa 7 milioni 100 mila euro, e sarà coperto per un milione 516 mila 457 euro dalla
Regione; per un milione 486
PIEVE DI SOLIGO/RICORDO
DI MARCELLO DALLA BETTA
I
l 17 febbraio è stata celebrata una
Messa nel duomo di
Pieve di Soligo nel primo anniversario della
scomparsa dell’imprenditore Marcello Dalla
Betta.
Il suo ricordo è intatto nel cuore e nella
mente di coloro che lo
hanno conosciuto e lo
hanno apprezzato. L’incolmabile vuoto che ha
lasciato – come uomo e
come professionista –
MARCELLO DALLA BETTA
mila 280 euro dalla Provincia
di Treviso, per due milioni 600
mila euro dalla Provincia di
Venezia; per 774 mila 685 euro dal Comune di Ceggia e per
700 mila euro dall’Anas. I Comuni di Ceggia e Cessalto
provvederanno a proporre l’adeguamento della propria
strumentazione urbanistica; il
Comune di Ceggia provvederà alla predisposizione dello studio per la valutazione di
incidenza ambientale; la Provincia di Venezia curerà la progettazione preliminare. Le opere verranno quindi progettate a livello definitivo ed esecutivo e realizzate da Veneto
strade. Anas, Provincia di Venezia, Provincia di Treviso e
Veneto Strade definiranno con
successivo atto le competenze in merito alla proprietà dei
sedimi della nuova opera una
volta realizzata e le modalità di
gestione della stessa. Il Comune di Cessalto provvederà
successivamente all’adeguamento del tratto di provinciale 54 compreso tra la nuova
rotatoria e lo svincolo per il
casello autostradale.
fa riflettere sull’importanza dei valori di cui egli è stato testimone nella sua vita: amore, amicizia, correttezza, rigore morale, competenza.
I familiari lo ricordano con tanto affetto e
ringraziano quanti hanno lavorato e continuano a lavorare per il benessere delle aziende
fondate dal loro congiunto e tutti gli amici e
parenti che si sono prodigati per attenuare,
con le loro parole di
conforto, il dolore di una così grande perdita.
Famiglia
Dalla Betta
S.CASSIANO DI LIVENZA
CANEVA
SOLIGO
RUA DI FELETTO
ODERZO
CASTELLO ROGANZUOLO
STEFANO GAVA
n. 22.2.1970 - m. 23.8.1989
Come passa veloce il tempo
nonostante tutto, ma come è e
resterà per sempre vivo in noi
il ricordo di te.
Mamma, papà, sorella, fratelli, cognata e nipotino Stefano.
ROSINA PESSOT LUCCHESE
n. 18.9.1930 - m. 5.2.2001
A tre anni dalla tua dipartita
terrena restano immutati il nostro vincolo d’affetto con te, il
ricordo della tua bontà e operosità, la nostra viva riconoscenza. Rimarrai presente nella nostra preghiera e tu accompagnaci con il tuo sorriso
sempre illuminante.
Marito, figli, nipoti e parenti
VANNI DOZZA
n. 7.1.1980 - m. 25.2.1996
FRANCESCO ZACCARON
n. 4.7.1978 - m. 25.2.1996
Vivi nella bellezza che non svanisce più, siete presenti ogni giorno nei nostri cuori.
I vostri cari.
Vi ricorderemo nella Messa di
mercoledì 25 febbraio, alle 20,
nella chiesa parrocchiale di Soligo.
LUIGINO CESCHIN
maestro elementare
giudice conciliatore
n. 24.5.1923 - m. 26.2.1990
Nel 14º anniversario della tua
morte, ti ricordano con immutato affetto e rimpianto la moglie, i figli, la nuora, il genero,
le nipotine, i parenti tutti.
La Messa di anniversario sarà
celebrata a Rua di Feletto giovedì 26 febbraio alle 18.
ELIO PILLON
n. 11.12.1927 - m. 14.2.1997
Sono trascorsi sette anni dalla sua dolorosa scomparsa, ma
il suo ricordo è sempre vivo
nella moglie, figlie, parenti e amici tutti che lo affidano alle
mani del Padre e che lo sentono sempre vicino.
LUIGINO TONON
n. 26.9.1915 - m. 13.2.1994
Dieci anni sono passati, ma tu
vivi nei nostri cuori.
I tuoi cari
D
opo otto stagioni nel mondo
del professionismo Biagio Conte ha detto
stop. Sulla soglia dei 36 anni ha già trovato un impiego “normale” nell’attesa,
chissà, di rientrare nel giro
come dirigente di una
squadra giovanile. Fra i
professionisti Conte, nato
a Palermo ma realizzatosi
ciclisticamente fra Veneto
e Friuli, fissando da anni la
residenza a Sacile, ha colto dieci vittorie. Il 1996, l’anno del debutto, ha vinto una tappa al Giro dello Stretto e due alla Vuelta, indossando per tre giorni la maglia amarillo di leader della classifica generale. Nel
1997 è giunto primo al
Gran premio degli Etruschi e al Giro dell’Etna. Nel
1999 ha vinto il Circuito de
le Mines in Francia. Nel
2000 è giunta l’affermazione più prestigiosa: la tappa
del Giro d’Italia a Brescia.
Infine nel 2001 ha vinto una tappa alla Tirreno-Adriatico e due al Regio Tour
in Germania. È presidente
dell’associazione sportiva
Amici di Denis, costituita
per tramandare a fini benefici la memoria di Denis
Zanette, lo sfortunato professionista sacilese scomparso un anno fa.
Quali i ricordi più belli della tua carriera?
«I ricordi belli sono legati alle vittorie. Tutte uguali sebbene
nate in modo
diverso. La
vittoria al Giro però ha un
peso particolare, anche se
mi trovavo già
in
albergo
quando me la
comunicarono».
Cosa successe?
«Fu un regalo della giuria. A Brescia lo sprint era
stato vinto dallo spagnolo
Vicioso, con me in seconda
piazza. Tornai in albergo
per i massaggi quando mi
raggiunse la notizia della
squalifica di Vicioso per
scorrettezze e la conse-
IL SACILESE CONTE SI RITIRA DAL CICLISMO
E CON NOI RIPERCORRE LA SUA CARRIERA
La bici di Biagio
Passo Pordoi, giro d’Italia. Biagio Conte (a destra) con Mario Cipollini. «È lo sprinter più forte che abbia conosciuto».
guente mia vittoria. Date le
circostanze e il ritardo della decisione, non ci furono
né premiazione né riprese
televisive».
Sei stato anche vicino
a partecipare ad una
Olimpiade…
«Sì, ero fra gli azzurrabili per Barcellona ’92. Poi
ad un controllo all’Acquacetosa scoprirono un’anomalia cardiaca
per la quale mi
fermarono dall’attività per
due mesi, poi
ancora
per
quattro e quindi saltarono
sia le Olimpiadi che il passaggio, già concordato, al professionismo».
Hai partecipato a sei
Giri d’Italia e quattro
Vueltas, manca però
il Tour de France alla
tua collezione.
«Per due anni sono stato vicino a partecipare al
Tour quando correvo per
La vittoria più
bella? Al Giro
2000... anche
se non ci fu la
premiazione!
la Saeco. Nel 2000, però, la
rinuncia del capitano Mario Cipollini comportò il ritiro dell’intera squadra,
mentre nel 2002 siamo stati esclusi per lo scandalo Simoni. In compenso posso
dire di aver corso in luoghi
esotici come l’Australia,
con un caldo secco pazzesco, e la Malesia in pieno
clima tropicale».
Per un velocista come
te le salite rappresen-
tano un vero e proprio
calvario. Quali le più
dure che hai affrontato?
«Tutti dicono il Mortirolo, ma ancora più dura è
la scalata dell’Angliru
(1248 metri in 12,5 km, nel
nord della Spagna). L’ho affrontata alla Vuelta e posso
dire di aver visto fondere
varie macchine. Almeno il
Mortirolo è una salita lunga e continua; l’Angliru invece è davvero terribile».
Quale pensiero attraversa la mente di un
velocista alla partenza
di un tappone alpino
che lo vedrà relegato
per tutta la giornata
nelle retrovie, a soffrire per non arrivare
fuori tempo massimo?
«Lo stimolo mentale
quando ci sono da scalare
solo due passi è: mi stacco
sulla prima, mi regolo sulla seconda. Ma quando le
salite sono quattro nella
stessa tappa è un calvario
se i più forti attaccano subito. Bisogna resistere andando a tutta in discesa e
dando il massimo in pianura».
Quale velocista hai
ammirato di più?
«Il più forte per me è
Mario Cipollini, con cui ho
corso due anni. A livello atletico e per meticolosità
nella preparazione è insuperabile.Un altro ottimo atleta è il tedesco Erik Zabel, corridore più completo di Cipollini, mentre Oscar Freire è dotato di una
sparata eccellente negli ultimi duecento metri».
Chi il più forte in assoluto?
«Dico Gilberto Simoni,
del quale sono amico ancora dai tempi dei dilettanti quando, correndo assieme nella Prodet, vinse il Giro baby. Gilberto si comporta bene con i compagni,
è sempre calmo in corsa, è
uno che fa gruppo e legge
la corsa come pochi».
Qualche rammarico?
«Beh, ho quasi 36 anni e
sapevo benissimo che questo momento prima o poi
sarebbe venuto. La stagione scorsa avrei voluto fare
di più ma i risultati non sono arrivati. Alla Formaggi
Pinzolo tutto era andato bene fino al Giro, poi ci sono
state difficoltà organizzative sempre più gravi, per cui
non è stato facile per nessuno esprimersi. L’unico
rammarico che ho è che
non ho deciso io di smettere ma altri mi hanno spinto a scendere di bicicletta».
Giacinto Bevilacqua
SI RITIRA TAFFAREL, ORIUNDO DIOCESANO... DEL PALLONE
O
ltre allo stuolo di calprime gare in Itaciatori “razza PiaveLilia ai Mondiali del
venza” dalla A alla C2, la no1990. Subito dopo
stra diocesi può vantare anche
viene ingaggiato
almeno tre oriundi, stranieri fidal Parma: è il prigli o nipoti di emigranti diocemo portiere strasani.
niero (ma non del
Anzitutto il grande portiere
tutto!) nel nostro
brasiliano Claudio Taffarel,
campionato, è
classe 1966, nipote di emiun’operazione di
granti di Fregona, che ha da
marketing di Tanpoco deciso di appendere i Claudio Taffarel esibisce la Coppa del Mondo del zi, patron del Parguanti al chiodo. A settem- 1994, vinta ai danni dell’Italia dei suoi antenati. ma, per accattivarbre 2003 stava per firmare
si i mercati sudacon l’Empoli, ma ha interpretato come mericani. Nel 1993 passa alla Reggiana,
un segno divino la rottura del motore e l’anno successivo vince i Mondiali adella sua automobile al momento di rag- mericani ai danni dell’Italia. Torna in Bragiungere l’aeroporto, rinunciando al- sile e nel 1998 disputa il suo terzo Monl’ultimo momento a tornare per la terza diale, ma subisce i tre gol della sconfitta
volta in Italia. Taffarel esordisce nel 1984 in finale contro la Francia. Quindi tre annell’Internacional di Porto Alegre, città ni al Galatasaray in Turchia, e nel 2001 è
piena di emigranti veneti, e gioca le sue di nuovo al Parma come secondo portie-
re. Giocherà alcune partite, mostrando
una straordinaria condizione che però
non gli basterà per essere convocato ai
Mondiali del 2002. Nell’estate del 2003
torna in Brasile, e dopo il mancato passaggio all’Empoli annuncia il ritiro. Presto aprirà un ristorante a Parma.
Il portiere francese di origini lutranesi Dominique Casagrande, di cui
abbiamo parlato nello scorso numero,
ristagna con il suo Creteil a metà classifica nella serie cadetta francese.
Infine Lionel Pizzinat, regista svizzero con padre di Pianzano di cui parleremo prossimamente. In quanto a presenze in campo, secondo solo al portiere e al capitano, questa è la sua migliore stagione. La sua squadra, guidata dal mister di Preganziol Bepi Pillon,
però si ritrova di nuovo a dover lottare
per non finire in C.
Andrea Pizzinat
38
Domenica 22 febbraio 2004
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40enne perito meccanico
con esperienza nel settore metalmeccanico valuta proposte di la-
voro; possib. zona Vittorio Veneto;
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in mobilità. Tel. 0438-564273 ore
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in zona Fratta di Caneva, Caneva,
Cordignano, Sacile. Possiedo il diploma pedagogico sociale, ottima
conoscenza inglese. Ho esperienza
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anziani. Disponibile con orario
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Signora con esperienza cerca lavoro come collaboratrice domestica o assistenza anziani. Disponibile al mattino con orario
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e
L’AZiON
Lettere
& interventi
OGGI È UN DOVERE VERO E PROPRIO
Bisogna che i laici
si facciano avanti
P
arlando i giorni scorsi a Pieve di Soligo sull’impegno
dei laici nel sociale, il patriarca di Venezia ha detto e ripetuto
una frase sulla quale ho particolarmente riflettuto. La frase è: “I laici si
facciano avanti”. Logicamente non solo perché scarseggiano i preti, ma perché è dovere proprio di ogni cristiano darsi da fare per la diffusione del
regno di Dio.
Abbiamo anche da noi esempi di
persone (guarda caso per lo più donne) veramente impegnate nelle attività parrocchiali. La mia provocazione vuole essere qui indirizzata ai cristiani laici (uomini, ma non solo, e non
solo anziani) culturalmente preparati
IN TIVÙ
Ah,quant’è
caduto in basso
il piccolo
schermo...
L
e scrivo per sottoporle
alcune riflessioni in
merito ai programmi tivù che
ci vengono propinati tutti i
giorni.
Sono già due domeniche
che girando i canali tivù mi capita di vedere una specie di tavola rotonda condotta da
Maurizio Costanzo su Canale
5. Una tavola rotonda disgustosa, sì disgustosa perché i
“commensali” si trovavano
sotto il piatto alcune domande
sui commensali presenti, del
tipo: “chi dei presenti quando
parla ti annoia?” oppure: “chi
dei presenti è più pettegolo?”.
Le domande possono sembrare innocue, ma è ben la discussione che si viene a creare che non è più tanto innocua, perché qualsiasi cosa si
dicano dà adito a creare un litigio...
La prima volta ho guardato questa discussione in modo curioso per capire che cosa stava succedendo e non ci
ho dato tanto peso, la seconda volta sempre per caso mi è
ricapitato di vedere la stessa
scena con più o meno gli stessi personaggi, e mi sono chiesto: ma che messaggio ci sta
lanciando questa trasmissione? Quali modelli di uomini ci
vogliono presentare? L’assurdità è che prima ci presentano queste persone che litigano tra di loro, poi un’altra presentatrice ci parla di cani abbandonati e che non bisogna
assolutamente sopprimere...
Ho capito che nella nostra società è più importante il cane
abbandonato che l’uomo o i
bambini abbandonati, le povertà che purtroppo stanno
crescendo e sono realtà vere,
reali e presenti in tutto il territorio nazionale. Ma queste
sono cose che non fanno ascolto, non fanno percentuali
di ascolto, sono problemi ai
e sensibili, perché si diano da fare nel
campo della cultura cattolica e del sociale. Porto solo l’esempio, che mi sta
particolarmente a cuore (ma evidentemente gli esempi potrebbero essere tanti), dei centri culturali cattolici in diocesi.
Esiste qualcosa, ma troppo poco; nonostante che anche a livello di Chiesa italiana questo della cultura sia un tasto
sul quale si batte spesso. Mi riferisco qui
in particolare a Vittorio Veneto, paese
dove abito. C’era qualche anno fa lo Studium Vittoriese, che ha funzionato tre
anni; ora non più. Per qualcuno è morto, per me è solo ibernato. Mi domando:
alcuni intellettuali cattolici vittoriesi non
sono capaci da soli di prendere l’inizia-
quale “ci devono pensare i
preti” per dirla con frasi quotidiane...
Sempre all’interno di questa trasmissione c’era un’altra
rubrica, dimostravano (con
Maria De Filippi) che anche
grazie alla tivù può nascere un
rapporto di coppia con conseguente rapporto d’amore
tra due persone. Non metto in
dubbio il fatto che si possa fare, ma certamente non ci credo, quando mi fanno vedere la
coppia osservata dalle telecamere e con un microfono addosso, che il rapporto è vero
e sincero... Ma chi vogliono
prendere in giro? Ma chi pensano di abbindolare? Inoltre
vogliono farci vedere che la
vita è tutta semplice, problemi
non ce ne sono per nessuno,
il guadagno è facile... Ma perché non ci parlano mai di Dio,
perché non ci dicono mai che
l’unica nostra vera felicità è
Dio colui che ci ha dato la vita e non ci abbandona mai...
STUDENTI
Grande grazie
a L’Azione
per la bella
accoglienza
G
entile redazione
de L’Azione,
sono una ragazza frequentante la 3ªA della
scuola media Lorenzo Da
Ponte di Vittorio Veneto.
A nome dei miei compagni e dei miei insegnanti
desidero porgere i più
sentiti ringraziamenti per
la cordialità e la disponibilità che ci avete offerto
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
Redazione e amministrazione
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TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V.
tiva, di unirsi e fissare un programma,
che dopo presenteranno anche all’autorità ecclesiastica, e far rinascere questo centro? Conosco delle persone che come me aspettano questo
e sono dispostissime a collaborare;
quello che mi sembra scarseggiare è
proprio la volontà decisa di qualcuno.
Cari laici che sentite questa esigenza fatevi avanti, perché non si tratta per voi di un optional, ma di un dovere vero e proprio. E certo non si
tratta solo di Vittorio Veneto.
Abbiamo oltretutto in diocesi la
fortuna di avere la spoglie e di conservare viva la memoria di un laico veramente impegnato quale fu Giuseppe Toniolo. La Settimana sociale appena tenuta in diocesi, e così ben partecipata, spero sia uno tra i segnali di
rinascita che oggi certo non mancano. Il nostro Vescovo direbbe che si
tratta di tirar via il velo.
E attenzione noi preti, perché il
modo di agire cristiano non si limita
al solo modo di agire clericale.
Don Giovanni Dan
Perché la tivù sta cadendo così in basso? Quali valori ci vogliono trasmettere? Quali modelli di uomini ci presentano?
Quali persone stiamo diventando a guardare queste stupidaggini televisive?
Grazie per l’attenzione.
Marco Trevisan
UN AMICO
I migliori
auguri
al vescovo
Bucciol
R
icordo don Armando
Bucciol. L’ultima volta
ci siamo rivisti e salutati in cattedrale a Vittorio, in un incontro sul Concilio, voluto dal
vescovo Luciani.
Con don Armando ho frequentato le tre medie nella
scuola apostolica di Oderzo.
durante la visita alla vostra sede.
Grazie a questo incontro abbiamo potuto discutere con il direttore
don Gianpiero Moret,
che salutiamo e ringraziamo con calore, su questioni e problemi di attualità, come quello degli
immigrati: un dibattito
che è stato per tutti noi interessante e istruttivo.
Poi abbiamo potuto vedere da vicino l’ambiente
in cui il giornale prende
vita, grazie alla mano abile dei redattori, e siamo
riusciti a penetrare più a
fondo nel mondo appassionante ed eccitante del
giornalismo. E infine abbiamo visitato la tipogra-
ABBONAMENTI 2004:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
Ricordo gli insegnanti don
Vittorio Bet, don Antonio Zanchetta, don Franco Rusalen e
don Giacomo Raccanelli.
Nostro compagno della
numerosa classe, proveniente dal Pio X, c’era anche monsignor Giacinto Marcuzzo: ottimo corso visto che ha contribuito alla formazione di due
vescovi!
Non so se scansionando la
sua memoria, don Armando
mi troverà in elenco. Di una
diocesi diversa, ma abbonato
a L’Azione, ho sempre seguito le “imprese” sue e degli altri “compagni” che la cronaca
proponeva.
Ritengo superfluo esprimere la mia soddisfazione per
il nuovo vescovo Armando; gli
auguro però di continuare ad
essere coerente con gli ideali della sua prima giovinezza,
sicuramente premessa per vivere le difficili sfide che la
nuova realtà porterà con sé.
Danilo Vizzotto
fia, la parte che ci ha fatto incuriosire di più, con
macchinari strani, ingranaggi enormi e tecnici
che, con abilità sorprendente, si aggiravano da una macchina all’altra salendo scalette barcollanti
e saltando ostacoli con naturalezza e disinvoltura.
Questa è stata una significativa esperienza per
la nostra maturazione
perché ci ha permesso di
affrontare temi delicati
con serietà e di scoprire i
segreti che ci sono dietro
il mondo dell’informazione. Con sincera gratitudine
Un saluto
dalla classe 3ªA
Questo settimanale
è iscritto alla FISC
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Senza Nome-1
Domenica 22 febbraio 2004
39
interventi
POVERO RUJO, CHE “TABULA RASA”...
S
pettabile redazione,
vorrei sottoporre a voi e ai vostri lettori, alcune considerazioni su di un gravissimo fenomeno di ignoranza e malcostume, tipico di questa stagione, prendendo esempio e spunto da un fatto accaduto a Susegana e riportato, qualche giorno fa, anche dalla stampa locale.
Si tratta della ripulitura del torrente Rujo. Un’azione che è stata fatta apparire come benefica e doverosa
e che in realtà è solamente l’ennesimo fenomeno di ignoranza in materia ambientale quasi quotidianamente praticato in tutta la Provincia, fatto nel totale disprezzo
delle più elementari nozioni d’ecologia, di cultura, d’estetica e buon senso.
Per i due chilometri del corso d’acqua che attraversa l’abitato è stata fatta letteralmente “tabula rasa” d’ogni albero e arbusto, altro che ripulita!
Tanti di quegli alberi, che sono stati tagliati, avevano radici solide e profonde, ben abbarbicate agli argini che, così “cementati” preservavano l’integrità delle
fondamenta delle case di confine durante le piene. È
noto, come la vegetazione ripariale consolida le sponde e, proprio grazie alla resistenza che esercita sulla
corrente, ritarda la corrivazione delle acque, attenuando
i picchi di piena. (...) Con l’intervento eseguito, tale privazione d’ossigeno, sarà ulteriormente aggravata dall’apporto di sostanze inquinanti provenienti dai numerosi scarichi esterni. L’alterazione dell’ombreggiamento
del suolo determinerà forti cambiamenti ecologici quali: l’alterazione del microclima, l’incremento delle fluttuazioni giornaliere della temperatura, l’incremento del
tasso d’evaporazione, l’alterazione del tasso di decomposizione, fortissime alterazioni alla composizione della lettiera con conseguente totale scomparsa della fauna inferiore (anfibi, invertebrati ecc.), l’aumento del
tasso d’erosione del suolo con progressivo interramento del corso d’acqua. Sono stati tagliati meravigliosi
alberi che creavano, con la loro voluminosa chioma, uno scorcio molto affascinante dell’intero corso d’acqua.
Un quadro emozionante, impreziosito da suggestivi riflessi e ombre ovattate, dipinto dalla natura in decine
d’anni di paziente e silenzioso lavoro.
Un unico grande dipinto che rappresentava un paesaggio, di inestimabile valore, sia estetico che naturalistico, destinato inesorabilmente a scomparire, soprattutto dall’interno dei centri abitati. Tutto questo ora non esiste più! Ovviamente diamo pure per scontato che tale “pulizia” è stata fatta in buonafede dai quaranta volontari , quello che è meno tollerabile, è che siano stati capitanati dall’assessore all’ambiente il quale,
questi temi, dovrebbe conoscerli benissimo.(...)
Da Re Tiziana
Uomo Natura Animali
Vittorio Veneto
CINESI
Non sono
d’accordo
con il
vostro articolo
S
ono un vostro abbonato da sempre e anche
un vostro cliente per le inserzioni pubblicitarie; per cui seguo periodicamente la nostra
Azione che solitamente è ben
scritta e di piacevole lettura.
Però il numero intitolato “I
cinesi tra noi” e con il commento che questa “è una
realtà destinata a diventare
sempre più consistente e a
misurare la nostra capacità di
accoglienza”, mi sembra eccessivo, controproducente, in
definitiva dannoso per la nostra gente. I cinesi sono più di
un miliardo di persone e se
cominciano a venire qua assieme agli altri stranieri, ai
quali vengono aperte troppo
facilmente e spensieratamente le porte, andrà a finire
che noi diventeremo stranieri in patria.
Non bisogna dimenticare
che gli italiani che andavano
in Svizzera, in Germania o in
Australia a lavorare, erano selezionati da apposite commissioni e venivano accettati
solo se di perfetta salute e ottima moralità e con un posto
di lavoro già previsto e sicuro.
Noi invece abbiamo le porte aperte e, accanto a persone per bene con voglia di lavorare, arrivano anche molti
fannulloni e malavita. Quest’ultima addirittura ha triplicato in questi ultimi anni le
sue azioni malavitose e questo proprio per l’arrivo di stranieri e per le porte aperte a
tutti senza la selezione, che
invece è stata praticata dagli
altri stati europei come Germania, Francia, eccetera.
Quindi per concludere mi
sembra che dobbiate essere
più cauti con questa immigrazione, deve essere meno
entusiasmo e, a mio modesto
avviso, meno prime pagine
gioiose come il numero del
23 novembre nel quale sembrava che arrivasse la fortuna.
Pietro Garbellotto