Forme e decori delle ceramiche da mensa senesi nei secoli XIV

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Forme e decori delle ceramiche da mensa senesi nei secoli XIV
Forme e decori delle ceramiche da
mensa senesi nei secoli XIV-XV
In questa sezione viene presentata la
tipologia morfologico-decorativa della
maiolica arcaica senese che aggiorna il
panorama noto (FRANCOVICH, 1982, pp.
121-150) con i dati emersi dallo studio dei
materiali rinvenuti nel pozzo della Civetta
(LUNA, 1999). Oltre a questa viene fornita
la tipologia morfologico- decorativa della
ceramica ingobbiata e graffita, messa a
punto da Francovich nel contributo
fondamentale sulla ceramica medievale a
Siena e nella Toscana meridionale
(FRANCOVICH, 1982, pp. 151-170).
Maiolica arcaica
I reperti in maiolica arcaica rinvenuti nel
pozzo della Civetta confermano
pienamente il panorama morfologicodecorativo che emerge dalla tipologia
messa a punto da Francovich.
Tra le forme chiuse infatti i boccali
presentano varianti dimensionali dei tipi
noti cui si aggiungono però anche alcuni
elementi di novità morfologica. E' il caso
dei boccali 3.4 e 3.5 che potrebbero
costituire una sorta di passaggio dal tipo 3
ai tipi 6, 7, 8; tale ipotesi deriva dal fatto
che i due esemplari della Civetta
presentano il ventre leggermente ribassato
e una strozzatura del piede meno
accentuata rispetto al tipo 3, e ciò potrebbe
essere indizio del processo di
trasformazione che porterà dai boccali a
piede svasato ai boccali con piede a disco.
Un altro tipo che presenta elementi di
novità è il boccale 9 che dal punto di vista
morfologico sembra più vicino a forme
proprie di altre classi ceramiche
quattrocentesche, ipotesi confortata anche
dalla monocromia bianca che a Siena
affianca i prodotti decorati dell'ultima fase
della maiolica arcaica, e che caratterizza
anche il microvasetto 12, riferibile ad
esemplari invetriati diffusissimi soprattutto
dalla metà del XV secolo. Infine il tipo
noto dell' orciolo biansato (10) trova una
variante dimensionale nel tipo 10.1 che
mostra però anche differenze morfologiche
nella forma del collo e nella impostazione
delle anse.
Anche per le forme aperte i materiali della
Civetta presentano varianti dimensionali
dei tipi noti (16.4; 16.5; 16.6; 13.1; 17.2;
19.2; 25.2) cui si aggiungono, per i catini,
leggere differenze nella forma dei bordi;
inoltre si identificano i tipi nuovi dei catini
14 e 15 (quest'ultimo con orlo
morfologicamente analogo alla ciotola 18,
trova confronti con esemplari in acroma
depurata) e delle ciotole 22 e 22.1, con
bordo estroflesso e leggera carena,
anch'esse morfologicamente vicine ad
esemplari depurati. Ad essi si aggiunge la
ciotola 23 che sembra unire elementi tipici
della produzione senese, quali i listelli, ad
un tipo di bordo, inusuale, distinto dalla
parete. Elementi di novità presenta anche il
tipo 20 che ha lo stesso impianto delle
ciotole 19, cui è aggiunto un versatoio.
Infine si segnala la tazza 30 che presenta
caratteristiche morfologiche nuove rispetto
al tipo 29 già noto, e che forse è da riferire
ad una fase più tarda della produzione.
Le decorazioni presentano motivi
riconducibili alla tipologia nota; tuttavia la
diversa combinazione degli elementi che
caratterizzano il repertorio (foglie
lanceolate, trilobate, embricazioni, reticoli,
nodi, ecc.) porta ad un notevole
ampliamento del panorama sia per le
forme chiuse, sia per le forme aperte (tavv.
III-VI).
Nel riorganizzare la tipologia morfologica
della maiolica arcaica senese abbiamo
ridefinito anche le forme note indicando
con un primo numero le caratteristiche del
tipo, cui viene aggiunto un secondo
numero che indica, dove essa è presente, la
variante dimensionale o morfologica. Per
le decorazioni invece si è effettuata una
suddivisione tra motivi principali (divisi a
loro volta in motivi vegetali, motivi
geometrici e altri motivi) e sequenze
secondarie. Tali raggruppamenti vengono
indicati con una lettera che definisce il
gruppo di appartenenza (a, motivi
principali vegetali; b, motivi principali
geometrici; c, altri motivi principali; d,
sequenze secondarie; e, sequenze sulle
anse), seguita da un numero che riguarda
la singola decorazione.
Le forme
Forme chiuse
Boccale 1 - FRANCOVICH, 1982, A.2.1, p.
124
Boccale 1.1
Descrizione: bocca trilobata, corpo
cilindriforme leggermente bombato e
rastremato verso l'orlo, ansa a sezione
ellittica, fondo piano. Smalto esterno,
vetrina marrone interna e sulla parte
inferiore esterna.
Dimensioni: h. cm. 17,6; diam. fondo cm.
9,4; ansa: la. cm. 1,8, >< cm. 1,2.
Confronti: si tratta di una variante
dimensionale del tipo 1 (FRANCOVICH,
1982, A.2.1, p. 124; anche in BERTI,
CAPPELLI , F RANCOVICH 1986, I.4, p. 485),
poco conosciuto in Toscana e documentato
nel Lazio e che è attestato, a Siena, sia
dall'esemplare rinvenuto nel pozzo della
Civetta, sia dagli scarti di fornace
provenienti da Villa Guinigi o dal giardino
dell'Ospedale della Scala (cfr.
FRANCOVICH, 1982, pp 123-124).
L'esemplare della Civetta è pubblicato in
CUTERI-PAOLUCCI, 1983, fig. 58, p. 67;
CAPPELLI, 1990, tav. VI, p. 349.
Decorazione: motivo principale a.20;
sequenze d.10, d.12; e.2.
Cronologia: ultimi decenni XIII-prima
metà XIV secolo.
Boccale 2 - FRANCOVICH, 1982, A.3.1, p.
125.
Boccali 3; 3.1 - FRANCOVICH, 1982,
A.1.1, A.1.2, p. 122-123.
Tra i reperti della Civetta figurano
esemplari del tipo 3 che presentano la
decorazione b.3 accompagnata dalle
sequenze d.10, d.12; e.3.
Boccale 3.2
Descrizione : bocca trilobata, corpo ovoide
espanso, ansa a sezione ellittica, piede
svasato, fondo piano. Smalto esterno,
vetrina marrone interna, gialla sulla parte
esterna del piede.
Dimensioni: h. cm.16,2; diam. fondo
cm.7,8; ansa: la. cm. 2, >< cm.1,2.
Confronti: tale forma costituisce una
variante dimensionale del tipo 3
(FRANCOVICH,,1982, A.1.1, p 123; anche
in BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986,
fig. I.3, p. 485). Rispetto all'altra variante
3.1 il boccale in esame presenta la forma
del corpo più espansa, cosa che farebbe
pensare a un'evoluzione della forma 3.1
dalla metà del XIV secolo. In mancanza di
dati certi tuttavia per la forma 3.2 si adotta
per intero la cronologia di 3.1.
Decorazione: motivo principale a.19.
Cronologia : ultimi decenni XIII-seconda
metà XIV secolo.
Boccale 3.3 - FRANCOVICH, 1982, A.1.3,
p. 123.
Boccale 3.4
Descrizione : bocca trilobata, corpo ovoide
con ventre ribassato, ansa a sezione
ellittica, piede svasato, fondo piano.
Smalto esterno, vetrina interna e sulla
parte esterna del piede.
Dimensioni: h. da cm. 11,2 a cm. 17,2;
diam. fondo da cm. 9,3 a cm. 10; anse: la.
da cm. 2 a cm. 2,2, >< cm. 1,4.
Confronti: questa forma costituisce una
variante morfologica del tipo 3
(FRANCOVICH, 1982, A.1.1, p 122, anche
in BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986,
fig. I.3, p 485; variante di Firenze, 1988, p
36, n 7) di cui potrebbe essere una
evoluzione verso i boccali con piede a
disco (6-7-8; cfr. quanto detto in
precedenza). L'esemplare della Civetta è
pubblicato in BERNARDI et alii , 1984, tav.
X, p 124; CAPPELLI, 1990, tav. V, p. 348.
Decorazione: motivo principale c.3;
sequenze d.10, d.11, e.3, e.4.
Cronologia : ultimi decenni XIII- seconda
metàXIV secolo.
Boccale 3.5
Descrizione: bocca trilobata, corpo con
ventre leggermente ribassato, ansa a
sezione ellittica, piede svasato, fondo
piano. Smalto esterno, vetrina interna e
sulla parte esterna del piede.
Dimensioni: h. cm. 16,2; diam. fondo cm.
7,8; ansa: la. cm. 2,2, >< cm. 1.
Confronti : la forma costituisce una
variante morfologica del tipo 3.3
(FR A N C O V I C H , 1982, A.1.3, p 122;
variante
di
BERTI, C A P P E L L I,
FR A N C O V I C H , 1986, I.8, p 485) di cui
potrebbe essere una evoluzione come
suggeriscono il corpo leggermente
ribassato e il piede meno svasato, così
come 3.4 potrebbe esserlo di 3.
Decorazione : motivo principale c.25.
Cronologia: ultimi decenni XIII- seconda
metà XIV secolo.
Boccale 4 - FRANCOVICH, 1982, A. 7.1, p
126.
Boccale 5 - FRANCOVICH, 1982, A. 8.1, p
126.
Boccale 5.1
Descrizione: corpo bitronco-conico con
fascia cilindriforme di raccordo. Smalto
esterno grigiastro, vetrina marrone interna
e sulla parte inferiore esterna.
Dimensioni: diam. fascia di raccordo cm.
17.
Confronti: si tratta di una variante
dimensionale del tipo 5 (FRANCOVICH,
1982, A.8.1, p 129, anche in BERTI,
CAPPELLI , FRANCOVICH , 1986, fig. I.13,
p. 485.); lo stato molto frammentario
dell'esemplare che mostra tale forma
(l'unico a Siena in area urbana), permette
solo di riconoscere il tipo particolare del
boccale a corpo bitroncoconico.
Decorazione : motivo principale a.24.
Cronologia: seconda metà XIV- prima
metà XV secolo.
Boccali 6; 6.1 - FRANCOVICH , 1982, A.
4.1; A.4.2, p 127.
Gli esemplari della Civetta presentano
diversi motivi; il tipo 6 ha le decorazioni
a.22, a.23, a.25, a.26, con le sequenze d.9
ed e.2.
Boccale 7 - FRANCOVICH, 1982, A.5.1, p.
127.
Boccale 8 - FRANCOVICH, 1982, A.6.1, p.
128.
Boccale 8.1
D e s c r i z i o n e : bocca trilobata, corpo
panciuto con ventre ribassato, ansa a
sezione ellittica, piede a disco, fondo
piano. Smalto esterno monocromo bianco
vetrina interna marrone.
Dimensioni:: h. cm.15,7; diam. fondo cm.
9,2; ansa: la. cm. 2, >< cm. 1,2.
Confronti: la forma costituisce una
variante dimensionale del tipo 8.3
(FRANCOVICH, 1982, A.6.2, p.128, anche
in BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986,
fig. I.11, p. 485 ).
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
Boccale 8.2
D e s c r i z i o n e : bocca trilobata, corpo
panciuto con ventre ribassato, ansa a
sezione ellittica, piede a disco, fondo
piano. Smalto esterno monocromo bianco
vetrina interna marrone.
Dimensioni:: h. residua cm.12; diam.
fondo cm. 7,2; ansa: la. cm. 2, >< cm. 1.
Confronti : anche questa forma costituisce
una variante dimensionale del tipo 8.3
(FRANCOVICH , 1982, A.6.2, p.128), ma
anche di una forma aretina (BERTI,
CAPPELLI , F RANCOVICH 1986, I.19, p.
485). Il tipo 8.2, come impianto, può
essere considerato una variante di 8.3, ma
è forse piu vicino al tipo aretino, cosa che
non stupisce se si considerano i molteplici
contatti tra la produzione senese e quella
aretina. La continuazione, nell'ambito di
quest'ultima, della forma in questione oltre
la fine del XV secolo potrebbe far pensare
a un fenomeno del genere anche in ambito
senese, ma il tipo di contesto da cui
proviene 8.2 non permette di andare oltre il
campo delle ipotesi.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
Boccale 8.3 - FRANCOVICH, 1982, A.6.2,
p. 128.
Boccale 9
Descrizione: corpo panciuto e ribassato
verso il fondo che tende a restringersi
molto verso l'alto, ansa a nastro, sul ventre
listello inciso, piede a disco, fondo piano.
Smalto esterno monocromo bianco, vetrina
interna.
Dimensioni: h. residua cm.11,9; diam.
fondo cm. 7; ansa: la. cm. 2,4, >< cm. 0,8.
Confronti: non si conoscono confronti
puntuali per questa forma anche se essa
sembra simile, come impianto, a
FRANCOVICH , 1982, fig. 277, n 120, p
312.
Cronologia: XV secolo ?
Orciolo 10 - FRANCOVICH, 1982, A.11.1,
p. 129.
Orciolo 10.1
Descrizione: collo cilindrico e bordo
pronunciato verso l'esterno, corpo
leggermente ingrossato nella parte alta,
anse a nastro, fondo piano. Smalto esterno,
vetrina interna e sulla parte inferiore
esterna.
Dimensioni:: h. cm. 22,3; diam. orlo cm.
11,5; diam. fondo cm.12; anse: la. cm. 3,4,
>< cm. 1.
Confronti: si tratta di una variante
morfologico-dimensionale del tipo 10
(FRANCOVICH, 1982, A.11.1, p 130, anche
in BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986,
fig. I.9, p 485) rispetto al quale presenta
anse meno pronunciate e collo più alto;
forse il tipo 10.1 potrebbe essere più
collocabile verso la parte centrale del XIV
secolo, visto che la parte inferiore del
corpo e il collo più alto sono simili a quelli
dell'orciolo 11. In mancanza di dati certi
tuttavia si adotta la datazione proposta per
il tipo 10. L'esemplare della Civetta è
pubblicato in CUTERI-PAOLUCCI , 1983,
fig. 61, p. 69; CAPPELLI, 1990, tav. VII, p.
350.
Decorazione: motivo principale b.8;
sequenze d.10; e.5.
Cronologia: prima metà - terzo quarto XIV
secolo.
Orciolo 11 - FRANCOVICH, 1982, A.10.1,
p. 130.
Microvasetto 12
D e s c r i z i o n e : orlo indistitnto, corpo
leggermente ingrossato nella parte alta.
Smalto esterno monocromo, vetrina
internna.
Dimensioni:: h. cm. 7,5; diam. max.
cm.5,4; diam. fondo cm. 4,2.
Confronti: una forma simile alla 12 si
conosce
da
S.Marta
(Siena),
(FRANCOVICH, 1982, fig. 285, n 176); una,
dalla Fortezza di Grosseto, (FRANCOVICH,
GELICHI, 1980, tav. 36, n 8, p 146);
un'altra dai pozzi di via del Proconsolo a
Firenze, (Firenze, 1988, n. 20, p 39). Tutti
e tre i confronti si riferiscono ad esemplari
invetriati (la cui diffusione è massiccia
soprattutto a partire dal XV secolo,
FRANCOVICH, 1982, p. 71), ma la presenza
della stessa forma anche in maiolica
arcaica monocroma è normale nel
panorama di progressiva standardizzazione
delle forme che caratterizza le produzioni
senesi del XV secolo e che accomuna, per
alcune forme, diverse classi ceramiche.
Cronologia : XV secolo.
Forme aperte
Catino 13 - FRANCOVICH, 1982, B.2.1, p.
133.
Catino 13.1
D e s c r i z i o n e : bordo verticale, orlo
arrotondato, cavità troncoconica carenata.
Smalto interno, vetrina esterna marrone
chiaro.
Dimensioni:: h. residua cm. 7; diam. orlo
cm. 26,4.
Confronti: questa forma costituisce una
variante del tipo 13 (FRANCOVICH, 1982,
B.2.1, p 133, anche in BERTI, CAPPELLI,
FRANCOVICH, 1986, fig. II.9, p 487): per il
pezzo in questione vengono adottati i
confronti riferibili al XIV secolo, anche se
una forma simile è presente fra i reperti del
Nicchio (seconda metà XV-inizi XVI,
FRANCOVICH, 1982, fig. 212, nc 81, p 234,
e a Pisa e Lucca nella prima metà del XV
secolo: BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH,
1986, fig. II.43, p 487).
Decorazione: la frammentarietà del reperto
permette di riconoscere solo una parte
della decorazione nella sequenza d.10.
Cronologia: prima metà XIV secolo.
Catino 14
Descrizione: bordo sagomato esternamente
a listelli, orlo arrotondato, cavità
troncoconica carenata, piede a disco, fondo
piano. Smalto interno, vetrina giallastra
esterna.
Dimensioni:: h. cm. 8,1; diam. bordo da
cm. 21,2 a cm. 30,6; diam. fondo cm. 12.
Confronti: non si conosce per questo tipo
un confronto puntuale anche se esemplari
con bordo a listelli e cavità troncoconica
(ma con piede ad anello e orlo appuntito)
sono presenti a Pisa nella prima metà del
XIV secolo (BERTI, 1997, tav. 35 a-c, p
90); si conoscono inoltre due frammenti di
orlo provenienti dalla contrada del Nicchio
riconducibili almeno alla seconda metà del
XV secolo (FRANCOVICH, 1982, fig. 212,
nc 69, p 234 e fig. 236, fq 5, p 262). Per il
pezzo in questione viene adottata la
datazione più alta in relazione al tipo di
decoro. L'esemplare in esame è pubblicato
in BERNARDI et alii, 1984, fig. 73, p 120;
CAPPELLI , 1990, tav. IX, p 351 (dove il
pezzo è descritto con il piede ad anello e la
cavità emisferica).
Decorazione : motivo principale a.16;
sequenza d.10.
Cronologia: metà XIV secolo.
Catino 15
Descrizione: orlo piatto a tesa leggermente
pronunciato verso l'esterno. Smalto
interno, vetrina esterna marrone chiaro.
Dimensioni:: h. residua cm. 5,2; diam. orlo
cm. 27,8.
Confronti:
la
frammentarietà
dell'esemplare permette solo di accostare
questo tipo di forma al tipo 18
(FRANCOVICH, 1982, B.7.1, p 135, anche
in BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986,
fig. II.5, p 487) in relazione al tipo di
bordo, anche se c'è una notevole differenza
dimensionale tra 18 e l'esemplare della
Civetta. Si conosce anche una forma simile
in acroma depurata proveniente dal
Nicchio (FRANCOVICH 1982, na 18, p.
205).
Decorazione: è visibile solo la decorazione
secondaria costituita dalla sequenza d.3.
Cronologia: XIV-XV secolo.
Catini 16; 16.1; 16.2; 16.3 - FRANCOVICH
1982, B.1.1; B.1.2; B.1.3; B.1.4, pp. 131 e
ss.
Catino 16.4
Descrizione : bordo a nastro convesso, orlo
arrotondato, cavità emisferica, piede a
disco a orlo marcato, fondo piano. Smalto
interno, vetrina esterna marrone giallastra.
Dimensioni:: h. da cm. 10,5 a cm. 12;
diam. orlo da cm. 23 a cm. 23,6; diam.
fondo da cm. 10,2 a cm. 10,5.
Confronti : il tipo 16.4 appartiene ai catini
a nastro convesso che hanno come forma
di riferimento il tipo 16 (cfr. sopra;
FRANCOVICH, 1982, B.1.1, p 131, anche in
BERTI, CAPPELLI , FRANCOVICH, 1986, fig.
II.44, p 487).
Decorazioni: motivi principali a.1; a.6, a.8,
a.10, a.13; sequenze d.5, d.8, d.10.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
Ciotola 16.5
Descrizione : bordo a nastro convesso, orlo
arrotondato, cavità troncoconica, piede a
disco a orlo marcato, fondo piano. Smalto
interno, vetrina esterna marrone giallastra.
Dimensioni : h. cm. 9,4; diam. orlo da cm.
18,2 a cm. 18,6; diam. fondo cm. 10.
Confronti : come il tipo precedente anche
16.5 appartiene ai catini e ciotole a nastro
convesso (FRANCOVICH , 1982, B.1.1, p
131, anche in B E R T I, C A P P E L L I,
FRANCOVICH, 1986, fig. II.44, p 487). Dal
punto di vista dimensionale 16.5
costituisce una via di mezzo tra i catini 16
e 16.4 e la ciotola piccola 16.6, cosa che
può far pensare ad un utilizzo sia
individuale sia collettivo della forma.
L'esemplare in esame è pubblicato in
CAPPELLI , 1990, tav. XII, p 353.
Decorazione : motivo principale a.1.
Cronologia : seconda metà XIV-seconda
metà XV secolo.
Ciotola 16.6
Descrizione : bordo a nastro convesso, orlo
arrotondato, cavità emisferica, piede a
disco, fondo piano. Smalto interno, vetrina
esterna giallastra.
Dimensioni: h. da cm. 7,1 a cm. 7,6; diam.
orlo da cm. 15 a cm. 15,6; diam. fondo da
cm. 6,6 a cm. 8,4. Si tratta di un tipo
morfologicamente affine a 16.4, ma di
dimensioni notevolmente minori; anche
16.6 appartiene al tipo di catini e ciotole a
nastro convesso per il quale la forma di
riferimento è il 16 (FRANCOVICH, 1982,
B.1.1, p 131, anche in BERTI, CAPPELLI,
FRANCOVICH, 1986, fig. II.44, p 487).
Decorazione: motivi principali a.3, a.11;
sequenza d.8.
Cronologia: seconda metà XIV-seconda
metà XV secolo.
Ciotoloni 17; 17.1 - FRANCOVICH 1982,
B.3.1; B.3.2, p. 133.
Ciotolone 17.2
Descrizione: bordo esterno sagomato a
listelli, orlo arrotondato. Smalto interno,
vetrina esterna (la forma identificata nel
pozzo della Civetta ha lo smalto
monocromo bianco e l'esterno nudo).
Dimensioni : h. residua cm. 5; diam. orlo
cm. 31,4.
Confronti: la forma appartiene alla
tipologia dei ciotoloni con bordo a listelli
caratteristici della produzione di area
senese (cfr. sopra; FRANCOVICH, 1982,
B.3.1 e B.3.2, p 133, anche in BERTI,
CAPPELLI , FRANCOVICH, 1986, fig. II, 3839, p 487).
Cronologia : seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
Ciotola 18 - FRANCOVICH 1982, B.7.1, p.
134.
Ciotole 19; 19.1 - FRANCOVICH 1982,
B.9.1; B.9.2, p. 136.
Ciotola 19.2
Descrizione: orlo arrotondato, cavità
emisferica, fondo piano, piede a disco a
orlo marcato. Smalto monocromo bianco
interno-esterno.
Dimensioni:: h. cm. 6,7; diam. max. cm.
13,6; diam. min. cm. 6. La forma della
ciotola emisferica, molto diffusa nella
maiolica arcaica senese soprattutto nella
fase matura della produzione e in
monocromia bianca (FRANCOVICH , 1982,
B.9.1, B.9.2, B.9.3, p 136; anche in BERTI,
CAPPELLI , FRANCOVICH , 1986, fig. II.34,
p 487) continua ad essere attestata, in
particolare nei corredi conventuali, anche
dopo la fine della maiolica arcaica.
Cronologia : seconda metà XIV- seconda
metà XV.
Ciotola 19.3 - FRANCOVICH 1982, B.9.3,
p. 136.
Ciotola 20
Descrizione: orlo arrotondato, cavità
emisferica con beccuccio a sezione
semicircolare, ansa a nastro, piede a disco,
fondo piano. Smalto monocromo rosato
interno- esterno.
Dimensioni:: h. cm. 7,3; diam. orlo cm.
17,1; diam. fondo cm. 8; ansa la cm. 2,1;
>< cm. 0,6. Confronti : non si conosce un
confronto puntuale anche se la forma
dell'esemplare in esame, senza versatoio,
ha lo stesso impianto di 19.2.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV.
Ciotola 21 - FRANCOVICH 1982, B.10.1, p.
137.
Ciotola 22
Descrizione: bordo estroflesso, orlo
arrotondato. Smalto monocromo bianco
interno, esterno nudo.
Dimensioni:: h. residua cm. 2,4; diam. orlo
cm. 19,2.
Confronti: tale forma non trova riscontro
nella tipologia nota della maiolica arcaica,
ma si avvicina ad esemplari in acroma
depurata (BOLDRINI, RONCAGLIA, 1984,
fig. 1, n 7, p 270).
Cronologia : seconda metà XIV secolo ?
Ciotola 22.1
Descrizione: bordo estroflesso, orlo
arrotondato, corpo leggermente carenato.
Smalto interno, vetrina esterna marrone
giallastra.
Dimensioni:: h. residua cm. 3; diam. orlo
cm. 18,6.
Confronti: come per il tipo precedente
anche per la forma 22.1 si hanno confronti
con esemplari in acroma depurata
(BOLDRINI, RONCAGLIA, 1984, fig. 1, n 7,
p 270).
Decorazione : sequenza d.10.
Cronologia : seconda metà XIV secolo ?
Ciotola 23
Descrizione : bordo distinto dalla parete,
orlo arrotondato, cavità emisferica, pareti
esterne a listelli. Smalto monocromo
bianco interno, esterno nudo.
Dimensioni:: h. residua cm. 4,6 ; diam.
orlo cm. 17.
Confronti : non si hanno riscontri puntuali
neanche per il tipo 23 anche se il bordo
distinto dalla parete, quasi a nastro
convesso, e i listelli sono elementi
caratteristici delle forme aperte della
maiolica arcaica senese.
Cronologia : seconda metà XIV- seconda
metà XV.
Catino 24 - FRANCOVICH 1982, B.11.1, p.
138.
Scodelle 25; 25.1 - FRANCOVICH 1982,
B.4.1; B.4.2, p. 140.
Scodella 25.2
Descrizione: larga tesa confluente e orlo
arrotondato, corpo emisferico. Smalto
monocromo bianco esterno-interno.
Dimensioni: h. residua cm. 3; diam. orlo
cm. 12,4.
Confronti: si tratta di una variante
dimensionale del tipo 25 (FRANCOVICH,
1982, B.4.1, p 134, anche in B E R T I,
CAPPELLI , FRANCOVICH , 1986, fig. II.13,
p 487); poichè non è possibile risalire alla
forma del fondo, il pezzo potrebbe essere
riferito anche a una forma rinvenuta nella
contrada del Nicchio (FRANCOVICH, 1982,
fig. 19, ff1, p 243), ascrivibile alla seconda
metà del XV- inizi XVI secolo.
Cronologia: prima metà XIV-seconda
metà XV.
Scodella 26 - FRANCOVICH 1982, B.5.1, p.
139.
Scodella 27
Descrizione: tesa piana, orlo arrotondato,
cavità emisferica, piede ad anello. Smalto
interno, vetrina esterna marrone chiaro.
Dimensioni:: h. cm. 7,8; diam. orlo cm.
19,1; diam. fondo cm. 7,8.
Confronti: non ci sono forme uguali a
questo tipo nella maiolica arcaica di area
senese, mentre una forma simile è presente
a Pisa (BERTI, 1997, tav. 48b, p. 98).
L'esemplare in esame è pubblicato in
FRANCOVICH, 1982, B.12.1, p. 138;
CUTERI-PAOLUCCI , 1983, fig. 59, p. 68;
CAPPELLI, 1990, tav. VIII, p 350.
Decorazione: motivo principale a.12;
sequenze d.2 e d.9.
Cronologia : prima metà XIV secolo.
Rinfrescatoio 28 - FRANCOVICH 1982,
B.6.1, p. 140.
Tazza 29 -FRANCOVICH 1982, B.8.1, p.
141.
Tazza 30
Descrizione: orlo arrotondato, corpo
troncoconico, biansata con anse a sezione
ellittica, piede a disco a orlo marcato,
fondo piano. Smalto monocromo biancorosato e brillante interno-esterno.
Dimensioni:: h. cm. 6,2; diam. orlo cm.
8,6; diam. fondo cm. 6,2; anse: la. cm.
0,8, >< cm. 0,6.
Confronti : non si conoscono forme uguali
a questo tipo di tazza anche se essa, come
impianto, si avvicina ad esempari aretini
(FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav. LIV, n
96; tale esemplere tuttavia ha una sola ansa
circolare).
Cronologia: XV secolo.
Le decorazioni
a) Motivi principali con elementi vegetali
a.1
Descrizione: motivo quadripartito con
quattro foglie rotonde, campite in verde,
intervallate da elementi geometricovegetali in bruno; nel mezzo cerchio in
verde.
Confronti: questa decorazione trova
confronti oltre che a Siena e a San
Gimignano (FRANCOVICH, 1982, fig. 257,
n 31; idem, fig. 135, p 110) anche ad
Arezzo (FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav.
5, n 7, p 37) dove è abbastanza diffuso il
tipo del motivo centrale senza alcuna
fascia delimitante nella parte interna del
bordo (ibidem, tav. LV, nn 99-100).
Forme associate: catino 16.4 e ciotola
16.5.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.2 - FRANCOVICH, 1982, M.I.8, p. 144.
a.3
Descrizione: motivo quadripartito con
foglie trilobate campite in verde alternate
ad elementi vegetali.
Confronti: si trovano confronti, con
varianti nella forma delle foglie, in area
aretina (FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav.
LV, n. 99).
Forma associata : ciotola 16.6.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.4; a.5 - FRANCOVICH , 1982, M.I.5;
M.I.6, pp. 141-142.
a.6
Descrizione: motivo quadripartito, a
risparmio, entro il quale sono quattro
foglie verdi su stelo, disposte a croce, con
un quadrato in ramina nel punto d'incontro
degli steli; negli spazi di risulta foglie con
terminazione a semicerchio campite in
verde.
Confronti: si tratta di un motivo che ha un
confronto identico a Siena, in area urbana
(FRANCOVICH, 1982, fig. 88, p 79).
Forma associata : catino 16.4.
Cronologia : seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.7
Descrizione : motivo quadripartito con otto
foglie allungate e schematizzate, quattro
campite in verde, quattro a risparmio con
filetti orizzontali in bruno; negli spazi di
risulta motivi orizzontali ondulati in
manganese.
Confronti : un confronto identico si trova
tra i materiali rinvenuti nel 'cassero' senese
della Fortezza di Grosseto (FRANCOVICH,
GELICHI , 1980, n. 35, p. 48).
Forma associata : catino 16.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.8 - FRANCOVICH, 1982, M.I.7, p. 143.
a.9
Descrizione: motivo quadripartito con
quattro foglie allungate a risparmio,
all'interno delle quali sono filetti verticali
in bruno: esse sono intervallate con altre
quattro foglie campite in verde.
Confronti : un motivo identico compare su
uno dei catini rinvenuti a Montalcino
(B L A K E , 1980, tav. XV, p. 108), ma
compare anche su forme aretine
(FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav. 5, n 3,
p 37).
Forma associata: catino 16.4.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.10 - FRANCOVICH, 1982, M.I.4, p. 141.
a.11
Descrizione: raggera di foglie lanceolate
campite in verde e alternate a filetti
verticali in bruno; al centro foglia trilobata
anch'essa campita in verde.
Confronti: non si conosce un confronto
puntuale per questo tipo di decorazione
anche se la foglia lanceolata, intervallata a
filetti verticali in bruno è presente, come
motivo principale, su vari boccali di
produzione senese (cfr. infra).
Forma associata : ciotola 16.6.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.12
Descrizione: raggera di foglie allungate,
campite alternativamente in verde e bruno,
queste ultime presentano una decorazione
sinuosa a risparmio; negli spazi di risulta
fogliette riempite a graticcio in bruno e
verde, e punti inscritti entro tratti
semicircolari.
Confronti : non ci sono confronti puntuali
neanche per questo motivo centrale anche
se gli elementi che lo compongono sono
tipici del repertorio decorativo della
maiolica arcaica senese.
Forma associata : scodella 27.
Cronologia: prima metà XIV secolo.
a.13; a.14 - FRANCOVICH , 1982, M.I.9;
M.I.10, p. 144.
a.15
Descrizione: raggera di foglie trilobate
campite in verde con al centro foglia
trilobata, anch'essa riempita in verde.
Confronti: nemmeno in questo caso si
conoscono confronti puntuali anche se la
foglia trilobata è uno degli elementi più
tipici del repertorio decorativo della
maiolica arcaica senese.
Forma associata: catino 16.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.16
Descrizione: raggera di ghiande tracciate
in verde, riempite a graticcio in bruno e
disposte attorno a un motivo stilizzato in
manganese.
Confronti: tale motivo trova un confronto
con, leggere varianti, in area pisana, sia su
forme chiuse che su forme aperte ( BERTI,
1997, fig. 87, p 175; fig. 46 a.1, p 131).
Forma associata : catino 14.
Cronologia: metà XIV secolo.
a.17
Descrizione: pianta con quattro foglie
cuoriformi, campite in verde, intervallate
da altri elementi vegetali: negli spazi di
risulta fiori bilobati anch'essi riempiti in
verde.
Confronti: è un motivo presente in area
senese-aretina sia su forme chiuse
(FRANCOVICH, GELICHI, 1980, nn. 65-66,
pp. 74-75, Grosseto), che su forme aperte
(FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav. LV, n
.98 e 100 e tav. LVI, n. 103, Arezzo) con
varianti nella forma delle foglie.
Forma associata : catino 16.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.18
Descrizione: pianta con tre foglie trilobate,
campite in verde, intervallate da altri
elementi vegetali.
Confronti : la decorazione è simile a quella
precedente, con varianti nella forma e nella
dimensione delle foglie, per cui anche per
essa sono validi i confronti indicati per il
tipo a.18.
Forma associata : catino 16.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.19
Descrizione: pianta con due foglie trilobate
campite in verde, inframmezzate da un
bocciolo, anch'esso in ramina.
Confronti: si tratta di un motivo
abbastanza diffuso che trova confronti, con
leggere varianti, in area aretina e
grossetana (FRANCOVICH 1982, fig. 98, n.
2, p. 88 (Arezzo), e fig. 108, p. 95
(Grosseto), ma anche a Pisa e Orvieto
(BERTI, TONGIORGI, 1977, fig. 5, n 3, p.
45, su forma aperta (Pisa); La ceramica
orvietana, 1983, n. 32, p. 61 (Orvieto).
Forma associata : boccale 3.2.
Cronologia: prima metà XIV secolo.
a.20
Descrizione : pianta con tre pigne tracciate
in verde e riempite ad ovoidi puntinati in
manganese.
Confronti : è noto un confronto a Siena in
area urbana (FRANCOVICH, 1982, fig. 68,
p 74).
Forma associata : boccale 1.1.
Cronologia: fine XIII - prima metà XIV
secolo.
a.21
Descrizione: foglie di quercia disposte in
posizione orizzontale alternate a filetti
ondulati in manganese.
Confronti: questo tipo di decorazione non
trova un confronto preciso, ma la foglia di
quercia, posta in posizione orizzontale, è
presente nel repertorio decorativo della
maiolica arcaica di area senese-grossetana
(FR A N C O V I C H , 1982, M.I.1, p 139;
FRANCOVICH, GELICHI, 1980, nn. 62-63,
p 73).
Forma associata: scodellone 25.
Cronologia: prima metà XIV- XV secolo.
a.22
Descrizione: foglie lanceolate campite in
verde e disposte nel senso della lunghezza,
alternate a filetti verticali in manganese.
Confronti: la foglia lanceolata è una
caratteristica del repertorio decorativo
della maiolica arcaica senese, dove appare
variamente combinata, sia nei motivi
principali sia nelle sequenze secondarie.
Forma associata : boccale 6.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.23
Descrizione : foglie lanceolate campite in
verde e disposte verticalmente, chiuse
all'estremità da elementi triangolari e
alternate a un doppio filetto in manganese.
Confronti: il motivo è simile a quello
precedente per cui valgono le
considerazioni fatte sopra.
Forme associate: boccali 6 e 6.1.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.24
Descrizione: foglie lanceolate, campite in
verde, leggermente inclinate e disposte in
sequenza orizzontale, alternate a filetti
verticali in manganese.
Confronti: ancora l'elemento della foglia
lanceolata disposta però in un motivo
ancora diverso rispetto ai due precedenti.
Forma associata : boccale 5.1.
Cronologia: seconda metà XIV- prima
metà XV secolo.
a.25
Descrizione: fascia verticale a risparmio
tra due zone campite in verde, all'interno
della quale è un motivo a foglie trilobate
disposte in sequenza verticale.
Confronti: questa decorazione è costituita
da un motivo di solito utilizzato come
sequenza secondaria (cfr. infra), ma trova
riscontro in esemplari aretini
(FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav. XX, n.
31 e tav. XXI, n. 33).
Forma associata : boccale 6.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
a.26
Descrizione: motivo ondulato con con
foglie trilobate disposte in sequenza
orizzontale.
Confronti: tale decorazione trova confronti
oltre che in area senese (FRANCOVICH,
GELICHI, 1980b, n. 64, p. 74) anche ad
Arezzo (FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav.
XX, n. 31 e tav. XXI, n. 33.)
Forma associata : boccale 6.
Cronologia: seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo.
b) Motivi principali con elementi
geometrici
b.1;
b.2 - FRANCOVICH , 1982, M.I.1;
M.I.3, pp. 139.
b.3
Descrizione: nodi a risparmio in campo
verde.
Confronti: il motivo è uno dei più antichi
del repertorio decorativo della maiolica
arcaica senese; esso infatti è associato a
tipi morfologici riferibili alla prima fase di
produzione di tale classe ceramica
(FRANCOVICH, 1982, fig. 1, p. 28).
Forma di riferimento : boccale 3.
Cronologia: prima metà XIV secolo.
b.4
Descrizione: embricazioni riempite da
rombi a graticcio.
Confronti : anche in questo caso si tratta di
un tipo che fa parte del repertorio
caratteristico della prima maiolica arcaica
senese (FRANCOVICH , 1982, fig. 13, p.
31).
Forma
a s s o c i a t a : boccale non
identificabile.
Cronologia : XIV secolo.
b.5
Descrizione: motivo a reticolo in verde con
elementi a graticcio, al quale se ne
sovrappone un altro, lineare, in
manganese.
Confronti: non si conoscono confronti
puntuali anche se la presenza di elementi a
graticcio potrebbe indurre a collocare tale
motivo tra quelli appartenenti alla prima
fase della maiolica arcaica.
Forma
a s s o c i a t a : boccale non
identificabile.
Cronologia: XIV secolo.
b.6
Descrizione: fasce oblique campite a
graticcio e bordate da creste in verde,
alternate a bande in manganese.
Confronti: i l m o t i v o , a n c h ' e s s o
appartenente al primo periodo della
maiolica arcaica senese, si trova anche su
esemplari di area pisana e umbro-laziale
(BERTI 1997, tav. XI, p. 24; La ceramica
orvietana, 1983, n. 32, p. 61).
Forma
a s s o c i a t a : boccale non
identificabile.
Cronologia: XIV secolo.
b.7
Descrizione: bande ondulate a risparmio
contrapposte e riempite a graticcio.
Confronti : ancora un tipo di decorazione
che fa parte della prima fase di produzione
della maiolica arcaica: esso è associato
infatti a boccali con piede svasato sia a
Siena che a Montalcino, (BLAKE, 1980, p.
122, fig. 1 e tav. XIIIb; FRANCOVICH,
1982, fig. 2, p. 28).
Forma
a s s o c i a t a : boccale non
identificabile.
Cronologia: XIV secolo.
b.8
Descrizione: losanga a lati concavi, in
campo verde, cui sono sovrapposte due
foglie lanceolate incrociate, definite in
bruno e includenti altre due campite in
verde. Il punto d'incontro delle foglie è
decorato con un motivo a scacchiera.
Confronti: non si conosce un confronto
puntuale per tale motivo centrale anche se
gli elementi che lo compongono sono tipici
del repertorio decorativo della maiolica
arcaica senese.
Forma associata: orciolo 10.1.
Cronologia: prima metà XIV secolo.
Confronti: i motivi zoomorfi sono
abbastanza diffusi, anche se non
prevalenti, nel repertorio della maiolica
arcaica in genere. In particolare figure di
pavoni o falconi ornano soprattutto i
boccali cilindrici e a piede svasato propri
della prima fase della produzione
(FRANCOVICH , 1982, fig.16, p 32 e figg.
24; 26-28, p 136 (Montalcino); Firenze
1988, p 34, fig. 7 (Firenze).
Forma associata : boccale 3.4.
Cronologia: XIV secolo.
d) Sequenze secondarie
Altri motivi principali
c.1
Descrizione: croce in bruno contornata da
un filetto in verde.
Confronti: si tratta di un tipo di
decorazione molto semplice che trova
confronti anche in area orvietana (La
ceramica orvietana 1985, nn 55-56, p 84).
Forma associata : boccale 3.5.
Cronologia: XIV secolo.
c.2 - FRANCOVICH, 1982, M.I.2, p. 139.
c.3
Descrizione: volatile con il piumaggio reso
a tratteggio, becco appuntito e lunghe
zampe filiformi; sullo sfondo foglie
cuoriformi allungate.
d.1; d.2; d.3; d.4; d.5; d.6; d.7 FRANCOVICH , 1982, S.II.1; S.II.2; S.II.3;
S.II.4; S.II.5; S.II.6; S.II.7, pp. 146-147.
d.8
Descrizione: registro orizzontale bordato
in bruno con fascia interna in verde
ramina.
Confronti: questa sequenza è una
semplificazione della d.7 ed è assai
fraquente nel repertorio decorativo relativo
alla fase matura della maiolica arcaica
senese; d.8 si trova infatti associata
soprattutto ai motivi quadripartiti,
caratteristici anch'essi della più tarda
produzione senese.
Forme associate: tutte le forme aperte
tranne 14, 25 e 27.
d.9
Descrizione: registro orizzontale bordato
in bruno con treccia interna in verde
ramina.
Confronti: questa sequenza sembra
accompagnare soprattutto i motivi
principali caratteristici della prima fase di
produzione (FRANCOVICH, 1982, pp. 28 e
ss).
Forme associate: catino 14; boccali 1.1; 3;
3.4; orciolo 10.1.
d.10
Descrizione : serie di elementi a "S" che
possono essere disposti in senso verticale
(nel caso delle forme chiuse) oppure
orizzontale (nel caso delle forme aperte).
Confronti : nella produzione senese d.9
sembra accompagnare i motivi principali
sia nella prima che nella seconda fase della
produzione ( B L A K E , 1980, tav. XV;
FRANCOVICH, GELICHI, 1980, scheda 16,
p. 45; FRANCOVICH, 1982, fig. 71, p. 75).
Forme associate : scodella 27; boccali 3.4
e 6.
d.11
Descrizione : registro verticale con angoli
incuneati semplici con vertice verso il
basso. Confronti : anche questa sequenza
sembra accompagnare i motivi principali
in entrambe le fasi della maiolica arcaica
(B L A K E , 1980, tav. XXI, p. 112;
FRANCOVICH, 1982, fig. 32, p. 37).
Forme associate : boccale 3.4.
d.12
Descrizione : registro verticale con angoli
incuneati doppi con vertice verso il basso.
Confronti : il tipo sembra accompagnare i
motivi principali in entrambe le fasi della
maiolica arcaica; esso inoltre viene ripreso
insieme ad altri elementi decorativi (foglie
di quercia, foglie lanceolate, sequenze
uguali alle d.5 e d.6, ecc.) nella produzione
della zaffera a rilievo.
Forme associate : boccale 3.4.
d.13
Descrizione : registro verticale con serto
ondulato e motivi vegetali stilizzati.
Confronti : d.13 che viene impiegata a
volte anche come motivo principale (cfr.
a.26), sembra essere presente in entrambe
le fasi della maiolica arcaica, ( BLAKE,
1980, tav. XVI, p. 130; FRANCOVICH,
GELICHI, 1980, scheda 32, p. 27).
Forme associate:
boccali
non
identificabili.
d.14; d.15 - FRANCOVICH, 1982, S.III.1;
S.III.2, p. 148.
e) Sequenze sulle anse
e.1 - barre alternate in bruno e verde
inclinate verso destra.
e.2 - barre alternate in bruno e verde
inclinate verso sinistra.
e.3 - barre orizzontali alternate in bruno e
verde con una sequenza di uno a uno e due
a uno.
e.4 - barre orizzontali alternate in bruno e
verde con una sequenza di due a uno e uno
a uno.
e.5 - barre orizzontali alternate in bruno e
verde con una sequenza di due a due.
Come già sottolineato in precedenza i
materiali del pozzo della Civetta
confermano pienamente il panorama
morfologico-decorativo noto della
maiolica arcaica senese.
Sono presenti esemplari che possono
essere datati alla prima metà del XIV
secolo come i boccali 1.1, 3, 3.2 e
dell'orciolo 10.1. I tipi 3.4 e 3.5, per
alcune varianti nella forma del piede e del
corpo, potrebbero essere riferiti ai decenni
centrali del '300.
Le forme aperte della prima metà del XIV
secolo invece sono esemplificate dai catini
13.1, 14 e dalla scodella 27, accanto ai
quali compaiono le forme 15 e 25.2, che
tuttavia sono attestate fino alla fine del
'400.
Alcune delle decorazioni presenti sulle
forme della prima metà del '300 mostrano
motivi che non saranno più impiegati nella
fase matura della maiolica arcaica, come
ad esempio i nodi a risparmio (b.4), le
pigne (a.20), e una serie di motivi tutti
caratterizzati dalla presenza di elementi
campiti a graticcio ( a.16, b.2, b.4, b.5, b.6,
b.7 ).
Oltre a ciò, sulle forme aperte, è attestato
l'impiego della sequenza secondaria della
treccia in ramina (d.10), che come già
sottolineato sembra essere caratteristica del
primo periodo della maiolica arcaica
senese.
La maggior parte dei reperti recuperati nel
pozzo tuttavia presentano caratteri
riconducibili alla fase matura della
produzione (seconda metà XIV- seconda
metà XV secolo).
Tra le forme chiuse infatti è presente un
esemplare frammentario di boccale
bitroncoconico (5.1), attestato a partire
dalla seconda metà del XIV secolo;
accanto ad esso si registrano boccali con
piede a disco o con corpo ovoide (6.1 e
6.2) o con ventre ribassato (8.1 e 8.2;
questi ultimi caratterizzati da monocromia
bianca), riferibili soprattutto al XV secolo.
Infine, probabilmente ascrivibili al pieno
'400 sono il boccale con corpo sagomato 9
e il microvasetto a corpo ovoide 12.
Le forme aperte della fase tarda presentano
due esemplari di ciotola, riconducibili ai
tipi 22 e 22.1, da porre probabilmente nella
seconda metà del XIV secolo, ma
soprattutto ciotole e catini a nastro
convesso (16; 16.4; 16.5 e16.6), che hanno
una grande diffusione nel corso del XV
secolo.
Allo stesso periodo appartengono alcuni
esemplari di ciotoloni con bordo a listelli
(17; 17.2) e di ciotole emisferiche ( 19.1 e
19.2, soprattutto monocrome). Infine
compaiono anche alcune forme aperte,
ognuna rappresentata da un solo
esemplare, riferibili probabilmente al
pieno XV secolo: si tratta della ciotola 23,
con bordo ingrossato e parete sagomata a
listelli, della ciotola 20, con versatoio, e
della tazza 30, biansata con corpo
troncoconico.
Le decorazioni relative a queste forme
presentano motivi caratteristici della
seconda fase della maiolica arcaica senese
e
mostrano
una
progressiva
standardizzazione del repertorio. Sulle
forme aperte prevalgono infatti i motivi
quadripartiti (a.1, a.3, a.6, a.7, a.9, a.10),
mentre le forme chiuse presentano motivi
principali costituiti da soli elementi
centrali (a.19, c.2), da volute di foglie
trilobate (a.25, a.26), o dal tipico serto di
foglie lanceolate (a.22, a.23, a.24). Oltre a
questi si distinguono tra le forme aperte,
un motivo vegetale disposto attorno ad un
elemento centrale (a.15) e un motivo con
foglie di quercia che presenta elementi
comuni alle decorazioni in zaffera (a.21).
Altre caratteristiche della maiolica arcaica
tarda che si riscontrano negli esemplari
della Civetta sono l'impiego della sequenza
secondaria a banda continua (d.8) in luogo
della treccia, e il colore della ramina che
assume tonalità azzurrognole, dovute a un
utilizzo ridotto dell'ossido di rame.
Un dato interessante che risulta dallo
studio di questi reperti (e che conferma
quanto emerso dallo studio di Francovich)
è la coincidenza di alcune forme della
maiolica arcaica più tarda con quelle di
altre produzioni, quali l'acroma depurata,
l'invetriata e l'ingobbiata e graffita,
fenomeno che comprova l'utilizzo di un
solo tipo morfologico per diverse classi
ceramiche. Tale fenomeno è riscontrabile
nei catini e nelle ciotole a nastro convesso
che hanno forme comuni con quelli
invetriati; nello scodellone 25.1
rapportabile a forme ingobbiate e graffite e
nella ciotola 19.2 riferibile anch'essa a
esemplari ingobbiati e graffiti o acromi.
Ceramica ingobbiata e graffita
Le forme
L' ingobbiata e graffita senese, attestata in
area urbana da scarti di fornace si
caratterizza per l'assenza di forme chiuse e
per un repertorio morfologico limitato che
riprende le forme della maiolica arcaica e
delle maioliche rinascimentali coeve. I tipi
C.1.1 e C.1.2 infatti coincidono con la
forma 16.1 della maiolica arcaica, la C.2.1
con la 17, e la 17.1, la C.3.1 e la C.3.2 con
la 19 e la 19.1, mentre la C.4.1 e la C.4.2
derivano dalla forma 25. Il tipo C.5.1 che
presenta piede ad anello, corpo emisferico
schiacciato e orlo assottigliato, invece
costituisce un caso isolato per l'ingobbiata
e graffita, ma la decorazione associata, che
presenta un motivo a foglie lanceolate è
caratteristico della maiolica arcaica e
dell'ingobbiata e graffita senesi. L'unica
forma che non trova coincidenze con il
repertorio della maiolica arcaica è la C.6.1,
caratterizzata da fondo a ventosa, corpo
troncoconico e tesa inclinata,
caratteristiche morfologiche proprie della
prima maiolica cinquecentesca. Il
repertorio qui presentato è rappresentativo
delle produzioni della seconda metà del
XV secolo mentre al momento non è
possibile fornire un quadro esaustivo dei
tipi relativi alla prima fase di questa classe
ceramica. Alcuni esempi di ingobbiata e
graffita di prima fase tuttavia potrebbero
essere una ciotola con corpo emisferico e
bordo ingrossato, rinvenuta nel convento
di Santa Marta, e alcuni frammenti di
ciotolone con bordo sagomato a listelli
provenienti dalle mura di Follonica,
esemplari tutti caratterizzati da una
decorazione elaborata con motivi vegetali
e animali, di cui però è ancora dubbia la
provenienza, pur non potendo escludere
che si tratti di prodotti locali.
Le decorazioni
Motivi centrali
M.C.1.1: il motivo è costituito da quattro
foglie di quercia inquartate con altre
quattro foglie analoghe nei settori di
risulta.
M.C.2.1: il motivo è costituito da quattro
foglie lobate e inquartate con gambo, con
quattro foglie più piccole iscriventi un
graticcio schematizzato nei settori di
risulta.
M.C.3.1: il motivo è costituito da qusattro
foglie (edera?) con elemento circolare di
raccordo per i gambi.
M.C.4.1: il motivo è costituito da un fiore
quadripetalo con racemi stilizzati nei
settori di risulta e all'interno degli stessi
petali.
M.C.5.1: il motivo è costituito da un
motivo costituito da un fiore centrale a otto
petali con barrette oblique orizzontali
delimitate all'interno e con elementi a
cuspide alternati.
M.C.6.1/6.2/6.3: il motivo è costituito da
una girandola di quattro foglie
accartocciate, con motivi stilizzati nei
settori di risulta e all'interno delle stesse
foglie. Nelle varianti 6.1 e 6.2 è presente
un motivo centrale circolare di raccordo.
Nella Variante 6.3 manca il motivo
centrale di raccordo e si nota una maggiore
standardizzazione dei tratti decorativi.
M.C.7.1: il motivo è costituito da quattro
foglie lanceolate disposte a girandola
alternate ad altrettante foglie con racemi
stilizzati nei settori di risulta. Motivo
centrale circolare di raccordo.
M.C.8.1: il motivo è costituito da quattro
fogmie lanceolate disposte a croce con
motivi circolari (bacche?) nei settori di
risulta.
M.C.9.1/9.2: il motivo è costituito da un
nastro intrecciato in modo da formare
quattro cappi con elementi diversificati
(nella variante) e stilizzati nei settori di
risulta.
M.C.10.1/10.2: il motivo è costituito da un
elemento fitomorfo su stelo (in una
variante melograno e nell'altra foglie di
quercia).
M.C.11.1/11.2: il motivo è costituito da
ritratti di profilo maschili e femminili.
Sequenze
Le sequenze sono sempre disposte sulla
tesa o sul bordo della forma
S.1.1: il motivo è costituito da una spina di
pesce
S.2.1: il motivo è costituito da una teoria di
foglie di quercia con cuneo al centro e nei
settori di risulta.
S.3.1/3.2/3.3/3.4: il motivo è costituito da
spazi metopali divisi da barrette oblique
racchiudenti serie di motivi ondulati. Le
varianti sono date dal diverso grado di
accuratezza nel tracciare la decorazione
graffita.
S.4.1: il motivo è costituito da una serie di
virgole, probabilmente semplificazione del
motivo precedente.
S.5.1/5.2/5.3/5.4/5.5/5.6: il motivo è
costituito da una teoria di tratti sinusoidali,
le cui varianti sono costituite dal diverso
grado di accuratezza nella sua conduzione.
Il motivo compare ripetuto anche sulla
parte esterna del vaso (variante S.5.3).
S.6.1: il motivo si avvicina a quello
precedente, ma presenta angoli acuti, tanto
da costituire una serie di triangoli. Varianti
più accurate si notano in M.C.1 e M.C.2.
S.7.1: il motivo è costituito da virgole
accompagnate da "S" rovesciati.
S . 8 . 1 / 8 . 2 : il motivo è costituito da
embricature disposte su due o più linee.
S.9.1: il motivo è costituito da treccia
continua.
S.10.1: il motivo è costituito da nastro
spezzato con triangolo lobato nei settori di
risulta.
S.11.1: il motivo è costituito da nastro
spezzato condotto con decorazioni
fitomorfe.
S.12.1: il motivo è costituito da una serie
di triangoli ottenuti con tratto continuo,
alternati a punti.
S.13.1: il motivo è composto da sequenza
di rombi riempiti da elementi a virgola
inseriti anche negli spazi di risulta.
S.14.1/14.2: il motivo è costituito da serie
di archetti obliqui sopra barrette parallele.
S.15.1: il motivo è costituito da apici
sovrastanti tre barrette oblique e parallele.
S.16.1: il motivo è costituito da una teoria
di "V" oblique. si tratta in questi casi di
estreme standardizzazioni di motivi già
utilizzati.
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