Luglio - Parrocchia Sarnico
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Luglio - Parrocchia Sarnico
ORARIO SANTE MESSE (dall'8/6 al 6/9) SOMMARIO 1 Copertina: Celebrazione di don Sergio - Foto CIVIS 2 Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici 3 CER 2015 4 Vacanze: riscoprire le attese scritte dentro di noi 6 Viviamo la Messa: I riti di introduzione 8 Questione di soldi 9 Calendario e numeri utili 10 Chiesa Universale e Chiesa Diocesana 14 Ospitare i senzatetto 16 Riflettiamo: una riflessione che tutti dobbiamo fare 18 Stella Maris 2015 20 Omelia di don Vittorio alla Santa Messa per "Stella Maris" 22 Sorella Acqua 24Neolaureati 25 Nel luogo misterioso 26Fotocronaca 27 Fotocronaca del CER 28 Sebino Summer Camp 29 La cena delle Marie 30 Associazione Anziani 31 Gruppo Marinai 32 Le pagine del Comune 36 Cooperativa il Battello - Alpini 37 Sport a Sarnico: gara di Enduro 38 ADMO: Giornata della sensibilizzazione alla donazione 39 Incontro con l'autore - Restyling Chiesetta Alpini 40 Prostata: Attenzione alle abitudini ed allo stile di vita 42 220 anni fa: Sarnico contro l'oppressione fiscale 44 AVIS: Pesce fritto da record 45 La fiera degli uccelli compie 60 anni 46 Estate a Sarnico 2015 48 Attività del ASD Judo Sarnico 49 Comunicazione da Villaregia 50 Come eravamo 52 La "Musikkappelle" di Pennes a Sarnico 53 Pennellate di musica a Caravaggio 54 Anagrafe parrocchiale 56 Buone vacanze dalla Redazione (foto San Marco) Sabato o Vigilia di Festa ore 8.00 - 16.00 (casa di riposo) -18.00 (Stella Maris) e ore 20.00 Festivo ore 8.00 - 9.00 (Ospedale) 10.30 -18.00 - 20.00 Feriale Orari dettagliati a pagina 5 Confessioni Giovedì dalle ore 8.40 alle 10.40 Sabato dalle 8.40 alle 10.40 e dalle 19.00 alle 20.00 negli altri giorni feriali mezz'ora prima dell'inizio delle Messe Segreteria parrocchiale Lun. - mer. - ven. dalle 9.00 alle 12.00 Mar. dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00 Giov. dalle 17.00 alle 19.00 Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da venerdì 25 settembre 2015. Si raccomanda l'invio degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e non oltre lunedì 14 settembre 2015, a [email protected] o la consegna presso la casa parrocchiale. Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito potrà essere pubblicato solo nel mese successivo. LUGLIO 2015 Direttore responsabile: Giuseppe Valli - Amministrazione: don Vittorio Rota - Casa parrocchiale Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971 Stampa e inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 Redazione: don V. Rota, don L. Fumagalli, don G. Fiorentini, M. Dometti (Civis), R. Gusmini e S. Marini. Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, G.Cadei, C. Casati, G. Dossi, E. Frattini, G. F. Gaspari, M. Gaspari, P. Gusmini. Progetto grafico: Studio Példy Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale : Tel. 035 4262490 NUMERI TELEFONICI ED E-MAIL Parrocchia 035 4262490 don Vittorio 328 7066575 Oratorio 035 938827 don Loris 328 3932361 don Giuseppe 347 2659420 Sacrista 339 2087660 Centro pr. ascolto 035 910916 Sala Giochi (Meulì) 035 912107 Cine Junior 035 910916 Centro Quader 035 912420 Centro Famiglia 035 911252 Sito web: www.parrocchiasarnico.it E-mail sito: [email protected] Sito C.SI.: www.csioratoriosarnico.it C.S.I.: [email protected] ilPorto: [email protected] parroco: [email protected] don Loris: [email protected] don Giuseppe: [email protected] sacrista: [email protected] c/c postale Parrocchia: 49089303 Sito web Oratorio: http://oratorio.parrocchiasarnico.it segreteria: [email protected] Foto Andrea Bonassi «Ragazzi una domanda: chi sa dirmi perché in tutta Italia lo chiamano CRE e noi invece CER?» EDITORIALE a cura del Parroco don VITTORIO ROTA VACANZE: LIBERARSI DELLE ATTESE ALTRUI PER RISCOPRIRE LE NOSTRE «Lupetti: del nostro meglio!». Con questo invito, più volte al giorno i «vecchi lupi» chiedono ai ragazzi delle vacanze di branco di esprimere tutte le loro potenzialità nell’attività che sta cominciando. Lo stesso invito viene lanciato anche dopo l’inevitabile “briefing” in cui i responsabili del campo hanno dovuto riprendere qualche scorrettezza o qualche mancanza dei ragazzi. E i lupetti ascoltano, capiscono, ci provano di nuovo, si impegnano: per un po’ tutto fila liscio. Le ricadute che inevitabilmente si ripresenteranno, non diventano un dramma; ma solo l’occasione per ricominciare, per rimettersi in cammino verso quel “meglio” che è ancora là, che dopo essersi rialzati diventa ancora possibile raggiungere. «Vedrai quanta gente...». Non da una settimana, neanche da un mese: ma fin dai miei primi giorni tra voi mi sento dire questa frase ogni volta che si parla di Stella Maris. E naturalmente man mano che il tempo si avvicinava, anche la mia curiosità aumentava. Ho percepito così che questo è l’evento che la comunità 4 - IL PORTO LUGLIO 2015 aspetta, e che più il tempo si avvicina, più nella comunità l’attesa si fa alta, palpabile, scalpitante. Le temperature torride già da un po’ ci parlano di un’estate mai così tanto attesa (forse per riscattare quella dello scorso anno). E ora che Luglio è finito, il tempo delle “vacanze” è alle porte per tutti. Che fare in queste vacanze? Non intendo parlare dell’eterno dilemma “mare o montagna?”, ma proprio di come occupare questo tempo, indipendentemente da dove saremo. I due episodi che ho citato in apertura sono accumunati dal senso dell’attesa. In entrambi le situazioni, si vive protesi verso un evento che ci auguriamo possa rendere in qualche modo migliore la nostra vita: proprio come le vacanze che si stanno di fronte. Ma viviamo in un mondo così frenetico che spesso ci sembra di poter gustare solo “l’attesa” di un evento, quando tutto si carica di promesse e sentiamo che ogni cosa può ancora succedere. Così spesso, quando ci si trova a vivere poi ciò che si è tan- EDITORIALE Foto Gian Attilio Valli questo significa uscire dalla prospettiva utilitaristica per cui tutto deve avere un vantaggio immediato, e tornare invece ad alzare la testa, a guardare avanti con il cuore carico di speranza, avere il tempo per raccogliere le proprie forze e scegliere nuovamente la direzione verso cui far procedere la nostra vita. Durante la mia prima processione sul lago assieme a Maria Stella del Mare, vedevo sulle sponde tantissima gente in attesa. Solo dei fuochi? Mi chiedevo. «No - mi hanno detto i marinai che erano con me - sono qui da più di un’ora; aspettano Lei, Stella Maris». Chissà quante nostre “attese” ha raccolto Maria quella sera... Che attese sono? Che significato ha affidarle a Maria? Sono le attese di un’umanità sofferente, soprattutto nel corpo, certo. Ma la sofferenza a cui Maria può dare una risposta non è tanto quella del corpo, che non fu risparmiata nemmeno a Lei. Maria, può fin d’ora parlare a coloro che in verità cercano di realizzare la propria umanità e sono alla ricerca di un senso per la propria vita. Maria raccoglie da sempre attorno a sé le fatiche del nostro vivere, non ci offre soluzioni semplicistiche e non ci chiede solo affrettate preghiere. Maria in risposta ci offre innanzitutto sé stessa. «Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente, e Santo è il suo nome», canta Maria nel Magnificat. Perché Dio ha fatto così tanto in lei? Perché ha trovato un cuore aperto, semplice, disponibile e umile «Ha guardato l’umiltà della sua serva, d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata», continua il Magnificat. Maria è stata capace di mettersi a disposizione, di vedere possibile un progetto che umanamente sembrava un “sogno”. Non lo ha realizzato da sola, ci ha messo però del suo. Le vacanze che abbiamo di fronte possano riportarci in questo orizzonte di piena umanità e di grande disponibilità: La Stella che guida i marinai, ci aiuti a ritrovare la rotta della nostra vita, nutra la nostra speranza, ci doni di vedere realizzate le nostre attese. Buona vacanza! to atteso, ci si sente svuotati, quasi apatici, forse un po’ anche delusi perché eravamo caricati da troppe inconsistenti attese. Che fare allora sotto l’ombrellone o sul sentiero di montagna? Credo che le vacanze estive debbano innanzitutto continuare a custodire la prospettiva di un futuro “buono”, vivibile, migliore, per ciascuno di noi. Per fare questo occorre liberarsi delle attese “altrui” di cui ci siamo caricati nel corso di un intero anno, per riscoprire le nostre, quelle iscritte nel profondo di noi stessi. Custodire il senso dell’attesa diventa così custodire noi stessi, il nostro stesso futuro; renderlo più a misura d’uomo e quindi nuovamente appetibile, fattibile. È sempre possibile recuperare ciò che ci sembrava smarrito: il “meglio” che i lupetti vanno cercando in ogni attività è l’esempio di una situazione esistenziale che dobbiamo recuperare anche noi adulti. Sentire di essere protagonisti della propria storia; tornare a provare la “vertigine” di avvertire che il nostro futuro torna a scorrere tra le nostre mani; non farcelo più rubare da facili illusioni o da inarrivabili progetti. Realisticamente donvittorio IL PORTO LUGLIO 2015 - 5 LITURGIA da MINISTRANTIOK.IT VIVIAMO LA MESSA I RITI DI INTRODUZIONE Mettiamo in evidenza nei riti di introduzione l’ingresso, il “liturgia” del Cielo che Gesù continuamente compie. Anche il saluto all’altare, il segno di croce, il saluto all’assemblea, sacerdote rappresenta Gesù che compie il suo ingresso. Ecco perché la processione di ingresso deve essere “festosa”, ecco l’atto penitenziale, la preghiera colletta. perché, come si legge sul messale, «i candelieri e la croce si possono Siamo “chiesa” (che viene dal greco ek-klesia) perché chiamati, o portare nella processione di ingresso. Sopra l’altare si può collocare il libro dei Vangeli (n.79)… la croce portata in processione viene collocata presso meglio, con-chiamati. Chiamati insieme a vivere quella Vita di Dio che Gesù ci ha mostrato l’altare o in un altro luogo adatto… i candelieri si depongono accanto venendo sulla terra. Nel nostro essere insieme si verifica ancora una all’altare o sopra la credenza» (34). volta ed in maniera speciale quella particolare promessa di Gesù Tutti questi segni vogliono essere “segni della festa” che facciamo a “Dove sono due o più riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a Gesù presente in mezzo a noi. Ovviamente non sempre è possibile loro”. I Padri della Chiesa, che sono come dei fratelli maggiori nella assicurare un servizio liturgico di questo tipo con croce e candelieri, fede dei primi tempi della Chiesa, dicono che “nel mio nome” vuol perché esiste un principio, cioè quello di una «solennità graduata», in base alle circostanze, alle situazioni, alle celebrazioni particolari. In ogni dire “nel mio amore”. Questo vuol dire che a Messa siamo chiamati a lasciarci abbracciare caso il canto festoso che accompagna l’ingresso, la processione del da quell’Amore che abbiamo cercato di vivere nella giornata, nella sacerdote e dei ministri e ministranti che lo accompagnano sono segno settimana, e disporci a viverlo in una maniera speciale attraverso la dell’ingresso di Cristo nella nostra vita e nella vita della comunità. celebrazione liturgica, perché sappiamo che non si è cristiani da soli, IL SALUTO ALL’ALTARE ma assieme ad altri. Ma andiamo con ordine… Leggiamo nell’introduzione al Messale un sottotitolo che dice «Saluto all’altare e al popolo radunato». Possiamo dire che il saluto all’altare L’INGRESSO è il “saluto al padrone di casa”. Leggiamo nella Bibbia che Gesù è il Abbiamo appunto detto che la comunità radunata è segno della vero “altare, vittima e sacerdote”. La liturgia, fatta di segni e simboli, presenza del Risorto, e la liturgia che viviamo si inserisce in quella ci fa accostare all’altare, luogo del sacrificio della mensa, come segno 6 - IL PORTO LUGLIO 2015 LITURGIA L’ATTO PENITENZIALE che si riferisce a Gesù. «Giunti in presbiterio, il sacerdote e i ministri salutano l’altare. In segno di Perché il Signore sia in mezzo a noi non basta essere riuniti nel suo nome solo a parole. Occorre accordare i cuori perché la melodia venerazione, il sacerdote e il diacono lo baciano» (27). della sua presenza possa risuonare. Ecco perché il sacerdote, quasi come un direttore d’orchestra, gradualmente all’inizio di ogni IL SEGNO DI CROCE «Terminato il canto di ingresso, il sacerdote e tutta l’assemblea si celebrazione sembra quasi aiutare ognuno dei presenti a entrare dentro, profondamente, la liturgia che si sta per celebrare. Abbiamo segnano col segno di croce» (28). Il segno di croce ci aiutare ad entrare dentro quella realtà alla quale visto che il saluto all’assemblea richiama tutti a questo abbraccio gratuito e paterno di Dio, ora con l’atto penitenziale vogliamo Dio Padre ci chiama, per mezzo di Gesù Cristo, nello Spirito. Entrare dentro quella realtà nella quale ci ha immersi il Battesimo, predisporci a fare spazio dentro di noi: “togliere” i pensieri, le quella realtà d’amore che è la vita di Dio Trinità che, in qualche situazioni che ci appesantiscono, quelle mancanze che hanno modo, possiamo vivere tra noi nella Chiesa che è mistero di potuto far venire meno l’amore verso il prossimo e verso gli altri componenti della nostra comunità. Tutto questo per “far spazio” comunione. Entrare dentro, proprio come ci aiutava a riflettere sul segno di a Lui. Perché quella Parola, che è Lui, possa trasformare la nostra vita; perché quel Pane, che è Lui, possa rendere dono la nostra vita. croce un grande teologo del secolo scorso: Romano Guardini. Egli così scriveva: «Quando fai il segno della croce fallo bene. Non Il peccato è infatti come un uscire fuori dal raggio di luce che è la così affrettato,rattrappito, tale che nessuno capisce che cosa debba volontà di Dio su ciascuno di noi: essere amore, come Lui. Con l’atto significare. No, un vero segno della croce giusto, cioè lento, ampio, dalla penitenziale vogliamo con l’aiuto dei nostri fratelli ricominciare, fronte al petto, da una spalla all’altra. Senti come ti abbraccia tutto? rimetterci decisamente con tutto il cuore, con tutta la mente, con Accogli in questo segno tutti i pensieri e tutto il tuo animo…E’ il segno tutte la forze in quel raggio. della totalità e il segno della redezione. Sulla croce nostro Signore ci ha redenti tutti. Mediante la croce egli santifica l’uomo nella sua totalità, LA COLLETTA Ancora una volta ritorna qui il segno dell’abbraccio. «Quindi fino alle ultime fibre del suo essere». Il segno di croce è segno di quell’abbraccio nel quale Dio ci prende il sacerdote invita il popolo alla preghiera, dicendo a mani giunte: “Preghiamo”. E tutti insieme con il sacerdote pregano, per breve tempo, e ci aiuta a vivere la nostra in Lui. Proprio come diceva San Paolo. in silenzio. Poi il sacerdote, con le braccia allargate, dice la colletta». (88). Questa preghiera si chiama “colletta” perché intende quasi IL SALUTO ALL’ASSEMBLEA «Il Signore sia con voi». Con queste parole allargando le braccia il “raccogliere” tutte le intenzioni, i pensieri, le preoccupazioni di sacerdote che presiede la celebrazione eucaristica saluta l’assemblea. ognuno dei presenti. E’ il momento in cui il sacerdote, direttore Il gesto di allargare le braccia approfondisce il significato profondo d’orchestra, accorda con precisione gli strumenti. Infatti la preghiera delle parole che dice. Con queste parole il sacerdote intende “colletta”accorda tutte queste preghiere sulla frequenza della Parola comunicare e far quasi vedere quell’abbraccio nel quale il Padre, nel del giorno, sul mistero che quel giorno viene celebrato. Infatti ogni preghiera “colletta” può essere considerata con una pillola che Figlio, per mezzo dello Spirito ci accoglie fra le sue braccia. Sul messale infatti leggiamo che «il sacerdote con il saluto annuncia alla contiene in sé tutto il messaggio della liturgia di quella domenica. comunità riunita la presenza del Signore. Il saluto sacerdotale e la riposta del popolo manifestano il mistero della Sul prossimo numero de “Il Porto”, nella rubrica liturgica, offriremo Chiesa radunata». Chiesa radunata: perché Dio chi-ama uno ad uno ai lettori e ai parrocchiani una guida per partecipare correttamente ciascuno di noi a vivere la sua stessa vita divina, una vita d’amore, e (ci auguriamo) fruttuosamente alla Celebrazione Eucaristica. perché Dio Padre, Figlio e Spirito è Amore (cf 1Gv 4). COMUNICAZIONE La Redazione de "il Porto" ricorda che nel mese di agosto la rivista non uscirà. La pubblicazione riprenderà puntualmente dal prossimo settembre. Cogliamo l'occasione per augurare a tutti buone e tonificanti vacanze. Informiamo inoltre tutti i collaboratori e coloro che intendono far pubblicare articoli, fotografie o quant'altro, che a seguito dei cambiamenti nelle modalità di consegna e distribuzione de "il Porto" e per mantenere lo standard qualitativo della rivista stessa, la consegna del materiale dovrà avvenire TASSATIVAMENTE entro e non oltre il giorno indicato a pagina 2 della rivista (penultimo lunedì del mese). La Redazione non accetterà nel modo più assoluto il materiale pervenuto oltre il limite stabilito riservervandosi la facoltà di pubblicarlo solo nel mese successivo. 7 - IL PORTO LUGLIO 2015 RESTAURI a cura del CONSIGLIO PARROCCHIALE AFFARI ECONOMICI QUESTIONE DI SOLDI OPERE DI RESTAURO E CONSERVAZIONE CHIESA PARROCCHIALE Durante il secondo trimestre 2015 le offerte pervenute alla parrocchia registrano l’importo di:............................................................................................................................... Euro 28.888,00 che aggiunte a quelle pervenute dall’inizio dei lavori di restauro di:.................................. e ai depositi infruttiferi (prestiti) dei privati di: ............................................................................. Euro Euro 1.446.205,00 205.000,00 al 31 Giugno 2015 ammontano a: ................................................................................................... Alla stessa data risultano spesi:........................................................................................................................ __________________________________________________________________ SITUAZIONE DEBITORIA AL 30 GIUGNO 2015 - debito verso i fornitori per il restauro .................................................................................................................. - debito residuo del mutuo (dopo la 16a rata pagata su 40 rate totali da pagare)............ - debito bancario del fido di conto corrente.......................................................................................... - debito verso privati per PRESTITI (vedi sopra)................................................................................. Totale debiti con varie scadenze ammontanti al 30 Giugno 2015: ............................ Euro 1.680.093,00 Euro 3.320.000,00 ____ ____________ Euro Euro Euro Euro Euro 50.752,00 620.972,00 361.640,00 205.000,00 1.238.364,00 Anche per questo trimestre è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno contribuito con qualsiasi somma, esprimendo il desiderio di mantenere l’anonimato. Pensiamo comunque sia doveroso citare: - alcune persone ammalate che non lasciano mai mancare il loro contributo mensile. - gruppo “gocce di solidarietà” che mette in vendita i lavori artigianali confezionati dai componenti del gruppo. - i nonni in occasione del Sacramento della PRIMA COMUNIONE dei nipoti - alcune coppie di sposi che hanno festeggiato l’anniversario di matrimonio. Commovente anche il gesto di tante altre persone, per le intenzioni che hanno indotto a offrire qualcosa per aiutare a pagare il debito del restauro della nostra bella parrocchiale. Orari estivi delle MESSE fino al 6 settembre LUNEDÌ Ore 8.00 Ore 16.00 Ore 20.00 - Cimitero MARTEDÌ Ore 8.00 Ore 16.00 Ore 16.45 - Ospedale Ore 20.00 - Fosio MERCOLEDÌ Ore 8.00 Ore 16.00 Ore 20.00 GIOVEDÌ Ore 8.00 (a seguire adorazione e confessioni fino alle 11.00) 8 - IL PORTO LUGLIO 2015 Ore 10.00 - Casa di riposo Ore 16.00 Ore 20.00 - Castione VENERDÌ Ore 8.00 Ore 16.00 Ore 16.45 - Ospedale Ore 20.00 SABATO (o vigilia di solennità) Ore 8.00 Ore 16.00 - Casa di riposo Ore 18.00 - Stella Maris Ore 20.00 DOMENICA (o solennità) Ore 8.00 Ore 9.00 - Ospedale Ore 10.30 Ore 18.00 Ore 20.00 Dove non c’è indicazione, la messa si intende celebrata in chiesa parrocchiale. In caso di funerale la messa delle 16.00 è sospesa AGOSTO SAB 1 Santo Perdono di Assisi DOM2 Disponibilità confessioni per il Santo Perdono di Assisi SAB 8 ore 18.00 S. Messa alla chiesetta Alpini (non si celebra a "Stella Maris") SAB15 Solennità dell’Assunzione: messe ad orario festivo ore 18.00 S. Messa alla chiesetta di Stella Maris DOM16 Festa di San Rocco a Castione. ore 8.00 S.Messa a Castione, 10.30 e 18.00 in Parrocchia 19.00 a Castione al termi ne solenne Processione di S. Rocco. Non si celebra alle 20.00 in parrocchia MER 19 ore 20.00 S. Messa con Ufficio funebre comunitario DOM30 ore 10.30 Santa Messa con Battesimi comunitari SETTEMBRE LUN 7 Ritorna l’orario normale per le S.Messe ad eccezione della Messa della domenica che rimane alle ore 10.30 MER 16 ore 16.45 Redazione de “il Porto” ore 20.00 S. Messa con Ufficio funebre comunitario SAB19ore 18.00 Messa alla chiesetta degli alpini DOM20 ore 10.30 S. Messa con battesimi comunitari ore 15.00 S. Messa con unzione dei malati alla casa di riposo VEN 25 Uscita de “il Porto” DOM27 ore 10.30 S. Messa di inizio anno catechistico ore 12.00 Pranzo comunitario e assemblea di inizio catechesi OTTOBRE GIO 1 ore 19.00 Festa di Santa Teresina S. Messa a Fosio con processione AVVISO: Dalle 12.00 di sabato 1 agosto alle 24.00 di Domenica 2 agosto: Santo Perdono d’Assisi. Un’indulgenza plenaria al giorno, applicabile anche ai defunti, alle solite condizioni: visita alla chiesa parrocchiale con la recita del Padre Nostro, del Credo e di una preghiera secondo le intenzioni del Papa. - Sabato 1 agosto disponibilità dei sacerdoti per le confessioni: dalle 10.00 alle 11.00 e dalle 19.00 alle 20.00. - Sabato 1 agosto la parrocchiale resterà aperta fino alle ore 23.00. AGOSTO - SETTEMBRE 2015 NUMERI UTILI UFFICI COMUNALI tel. 035 924111 - fax 035 924165 PROTEZIONE CIVILE Sede operativa: tel. 035 911893 Responsabile operativo: tel. 338 5467160 e.mail: [email protected] Uffici Amministrativi (anagrafe) tel. 035 924126 da lunedì a venerdì 9.00 -12.30 lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30 Ufficio Tecnico Comunale Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145 Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 924148 Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846 da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00 Ufficio assistente sociale tel. 035 924152 lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30 Ufficio tributi tel. 035 924112 lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30 EMERGENZA Ambulanza - Carabinieri - Vigili del fuoco - Polizia: tel. 112 Caserma Carbinieri: tel. 035 910031 Guardia medica: tel. 035 914553 Ospedale: 035 3062111 Farmacia: 035 910152 orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30 BIBLIOTECA COMUNALE tel. 035 912134 Lunedì chiuso Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00 Giovedì 09.00-12.30 /15.00 -19.00 Venerdì 15.00 -19.00 Sabato 09.00 -12.30 / 15.00 - 17.00 IL PORTO LUGLIO 2015 -9 Foto San Marco CHIESA UNIVERSALE da AVVENIRE «Il Papa ci ha portato l’abbraccio di Dio» L’America Latina unita nel grazie a Papa Francesco «Con Papa Francesco, in questi giorni, abbiamo sentito Dio passare per l’Ecuador, la Bolivia e il Paraguay. E darci un abbraccio». Padre Victor Codina, gesuita e teologo, non è persona di entusiasmi facili. Eppure è visibilmente commosso dal tour latino americano del Papa. Tanto da parafrasare la frase che un altro teologo Ignacio Ellacurìa, dedicò all’arcivescovo martire Oscar Romero: «Con monsignor Romero Dio è passato per El Salvador». «Non è facile riassumere la miniera ricchissima di spunti che ci ha donato Papa Francesco in questo viaggio. Provo a sintetizzare il suo messaggio in tre punti: avvicinarsi con tenerezza al popolo escluso, annunciargli il Vangelo, che implica un profondo cambiamento personale, familiare, sociale ed ecologico, e denunciare con profezia l’ingiustizia di un sistema che non regge più e di un’ideologia che scarta i deboli e distrugge la nostra casa comune». E sottolinea come le parole di Papa Francesco abbiano oltrepassato la dimensione meramente ecclesiale per chiamare in causa l’intera società civile. Impossibile commentarle in poche frasi. «Vorrei soffermarmi, però, su quest’ultima istantanea – aggiunge il teologo -. Il Papa non è caduto nel tranello di benedire né l’esecutivo e il suo progetto, né l’opposizione. È andato al cuore della situazione socio-politica mondiale, chiedendo di sostituire la logica dello scarto con quella dell’inclusione. Ha auspicato un cambiamento non calato dall’alto ma frutto di una conversione umana profonda. Ha condannato l’idolatria del denaro che produce esclusi. E ha incoraggiato a costruire un modello sociale al servizio di popoli». «Ci ha ricordato il Vangelo, che chiede ai discepoli di Gesù di essere lievito, luce e sale – conclude padre Victor -, di annunciare con coraggio e gioia la Buona Notizia». Anche padre Alberto Luna, provinciale dei gesuiti del Paraguay, è emozionato per i messaggi e i gesti di Papa Francesco. «L’incontro con gli abitanti del Banãdo Norte è stato toccante. Altro momento clou, è stato il saluto finale ai giovani. «La libertà di Papa Francesco di parlare a braccio, di dialogare con i ragazzi, è stato un gesto di straordinaria vicinanza». Ora la “fiesta è finita. Il messaggio di Papa Francesco in Paraguay e in America Latina, però, continua a lavorare, all’interno delle coscienze singole e collettive. «Le sue parole hanno lasciato il segno –afferma padre Alberto -. Rappresentano un forte stimolo per l’intera società, affinché si faccia artefice del cambiamento. Per costruire un sistema più ospitale, più solidale, più umano». 10 - IL PORTO LUGLIO 2015 La Magna carta del creato per salvare il nostro futuro Laudato si’ l’inno del Papa per la “casa comune” La lettera enciclica Laudato si’ è un profondo inno alla vita e una summa ecologica, una magna carta del creato. È un appello realista per l’urgente salvaguardia «della nostra casa comune» rivolto a tutti. È la profetica e attenta consapevolezza di un Papa che accetta il consenso degli scienziati sui cambiamenti climatici, che dichiara la necessità di un’alleanza tra scienze e religioni per la cura dell’ambiente in cui siamo chiamati a vivere. È una critica serrata e aperta al modello di gestione del mondo imposto dalla globalizzazione neo-mercatista, a un economia che non rispetta l’uomo, alla sottomissione della politica al potere tecnocratico e finanziario, ma al tempo stesso è un programma educativo rivolto a ogni persona che abita la comune terra destinato a scavare nel tempo par la costruzione di una nuova umanità. L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO Nell’introduzione il Papa rivolge il suo «invito urgente» a rinnovare il dialogo «sul mondo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta»: «Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e toccano tutti». «Siamo cresciuti pensando che eravamo noi proprietari e dominatori, autorizzati saccheggiarla». «Mai abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune come negli ultimi due secoli – afferma Papa Francesco». Dopo aver citato il contributo del patriarca ecumenico Bartolomeo I, del suo invito «alla necessità che ognuno si penta del proprio modo di maltrattare il pianeta». Il Papa propone il modello di san Francesco, dal quale si impara come siano «inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore». LA CASA INQUINATA E LA CULTURA DELLO SCARTO Il primo capitolo titolato «Quello che sta accadendo nella nostra casa» tratta della «cultura dello scarto», dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici, «della distruzione senza precedenti degli ecosistemi con gravi conseguenze per tutti noi» e si occupa della questione dell’acqua potabile, «diritto umano essenziale», del «deterioramento della qualità della vita umana e della degradazione sociale». «Queste situazioni provocano i gemiti di sorella terra, che si uniscono ai gemini degli abbandonati del mondo, con un lamento che reclama da noi un’altra rotta». NOI NON SIAMO DIO: IL VANGELO DELLE CREAZIONE CHIESA UNIVERSALE Pellegrini alla Sindone, segnali di un nuovo umanesimo L’ostensione, tappa ideale di preparazione all’evento di Firenze Nel secondo capitolo Francesco invita a considerare l’insegnamento biblico sulla creazione e ricorda che «la scienza e la religione, che forniscono approcci diversi alla realtà, possono entrare in un dialogo intenso e produttivo per entrambe» e che per risolvere i problemi è «necessario ricorrere alle diverse ricchezze culturali dei popoli, alla vita interiore e alla spiritualità». L’azione della Chiesa non solo cerca di ricordare il dovere di prendersi cura della natura, ma al tempo stesso «deve proteggere soprattutto l’uomo contro la distruzione di se stesso». IL PROGRMMA TECNOGRFICO Il Papa nel terzo capitolo sottolinea poi la «radice umana» della crisi ecologica, concentrandosi sul «paradigma tecnografico dominante». Scienza e tecnologia «sono un prodotto meraviglioso della creatività umana, ma non possiamo «ignorare che l’energia nucleare, la biotecnologia, l’informatica, la conoscenza del nostro stesso DNA e altre potenzialità che abbiamo acquisito ci offrono un tremendo potere». Anzi,«danno a coloro che detengono la conoscenza e soprattutto il potere economico per sfruttarla un dominio impressionante sull’insieme del genere umano». Ed è «terribilmente rischioso» che questo potere «risieda in una piccola parte dell’umanità». «L’economia assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del profitto. La finanza soffoca l’economia reale». PER UNA ECOLOGIA INTEGRALE A questo punto (quarto e quinto capitolo) Papa Francesco insiste sull’importanza di un approccio integrale «per combattere la povertà» e al contempo per «prendersi cura della natura». «L’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani, e dalla relazione di ciascuna persona con se stessa». Il Papa parla di «ecologia sociale», ricordando che «diversi paesi sono governati da un sistema istituzionale precario, a costo delle sofferenze della popolazione». Papa Francesco parla di «ecologia culturale» e chiede attenzione per le culture locali. Di fronte «alla crescita avida e irresponsabile che si è prodotta per molti decenni, occorre pensare pure a rallentare un po’ il passo». Papa Francesco osserva che «il principio della massimizzazione del profitto, che tende a isolarsi da qualsiasi altra considerazione, è una distorsione concettuale dell’economia». Viene poi sottolineata «l’importanza dell’apporto delle religioni» nella soluzione dei problemi economici, sociali e ambientali. LA CONVERSIONE ECOLOGICA Il Papa chiede infine «una conversione ecologica» che riconosca il mondo «come dono ricevuto dall’amore del Padre». La spiritualità cristiana «incoraggia uno stile di vita capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumo». Mentre occorre «una crescita nella sobrietà», l’ecologia integrale richiede «un atteggiamento del cuore». A conclusione il Papa propone due preghiere, una «per la nostra terra» e un’altra «con il creato». Il cammino verso Firenze passa di sicuro, in queste settimane anche da Torino. Il flusso di persone che risale i Giardini Reali per raggiungere il Duomo e vedere la Sindone non è fatto di “gente qualsiasi”: si tratta in buona maggioranza, di pellegrini provenienti dalle parrocchie e diocesi italiane, membri di associazioni ecclesiali e famiglie, gruppi giovanili, classi scolastiche. Se si potessero incrociare le “appartenenze” dei pellegrini della Sindone con quelli di chi ha contribuito al cammino verso il Convegno ecclesiale probabilmente si scoprirebbe una convergenza di persone e di esperienze: perché non si viene a Torino a vedere la Sindone se non ci si porta dentro una “voglia di Gesù Cristo” che va molto oltre le curiosità scientifiche sul Telo e le discussioni più o meno artificiali, sulla datazione e l’autenticità. L’ostensione 2015 sembra indicare con chiarezza che a compiere il pellegrinaggio sono sempre meno i “curiosi” e sempre più i gruppi portatori di una motivazione più precisa, ecclesiale e religiosa. Il “mondo cattolico” più diffuso e capillare, quello di parrocchie, diocesi e scuole, ha confermato la propria presenza; e il panorama “cristiano” si è arricchito col pellegrinaggio di migliaia di ortodossi, che conoscono e venerano la Sindone anche più dei cattolici. Sono immigrati in Italia dall’Europa dell’Est, e pellegrini provenienti direttamente da Polonia, Romania, Armenia, Georgia… A essi si sono aggiunti, quest’anno, alcuni gruppi islamici e il motivo di questi passaggi è profondo, motivato da una “volontà di pace”. Monsignor Cesare Nosiglia più di ogni altro ha titolo per parlare di Sindone (ne è il custode) e di Firenze, come presidente de Comitato preparatorio del Convegno. Il “panorama” di chi viene alla Sindone costituisce anche, direttamente, lo scenario su cui si muove il percorso del Convegno: non c’è nell’andare verso il Telo, nessun “monopolio” della Chiesa cattolica romana ma l’ostensione, per come è stata voluta e preparata, ritrova invece una disponibilità completa a compiere l’esperienza de “camminare insieme” rispettando le reciproche diversità. «Il Segno della Sindone – dice l’arcivescovo di Torino – è talmente forte da metterci in condizioni di superare divisioni e pregiudizi, se appena siamo capaci di “liberarci” dagli schemi». Dice monsignor Nosiglia: «Ai giovani e ai malati, voluti come protagonisti dell’ostensione 2015, viene chiesto di essere testimoni di questo cammino, di questa “dialettica” che lega insieme chiunque vive l’Amore più grande che sa dare vita a chi non ha vita e persino nella sofferenza trova una vita che apre alla speranza». IL PORTO LUGLIO 2015 - 11 CHIESA DIOCESANA da L'ECO DI BERGAMO L’appello delle Caritas «Accoglienza diffusa» L’invito alle parrocchie: spazi a disposizione di piccoli gruppi «No a chiusure pregiudiziali e a campagne che soffiano sul fuoco» Una denuncia e un appello arrivano dalle Caritas delle Diocesi lombarde sul fenomeno migratorio. «Non ci è possibile tacere rispetto alle fuorvianti campagne mediatiche che soffiano sul fuoco della paura e che tolgono lucidità all’opinione pubblica – scrivono nel testo siglato anche dal vescovo delegato della Conferenza episcopale lombarda monsignor Erminio De Scalzi -. Denunciamo l’immoralità di una certa retorica politica che spaventando “invasioni”, definendo ogni profugo come “clandestino” finisce per autorizzare il cittadino a non sentirsi corresponsabile nell’accoglienza». Sarà compito delle Caritas di ciascuna diocesi adoperarsi affinché le parrocchie ospitanti vengano sollevate da oneri burocratici». La Chiesa non si sottrae dal fare la sua parte. «Le Caritas di Lombardia, insieme ad altre collegate, stanno gestendo più di 2000 tra profughi e richiedenti asilo, e migliaia di altri stranieri regolarmente presenti ma ancora privi di una dimora adeguata». «Il flusso migratorio che si sta mettendo in affanno non si arresterà facilmente. Finché permarranno le iniquità all’origine di ogni male sociale». L’invito è quindi a evitare le chiusure pregiudiziali. «Sul piano nazionale – continuano – denunciamo deficit organizzativi che conducono a operare costantemente in una prospettiva emergenziale nella quale spesso gli enti locali finiscono per essere solo esecutori». «Come Caritas, con tutti i soggetti che lavorano con noi, non tolleriamo la disonestà e il cinismo di imprenditori senza scrupoli che oltre a truffare lo Stato e i bisognosi mettono in cattiva luce coloro che operano anche a proprie spese e nel rispetto della legalità». La Chiesa è in prima linea: «La nostra fede nel Dio incarnato ci impedisce distinzioni tra gli esseri umani. Se un primato va riconosciuto, questo riguarda chi più è sofferente e meno tutelato. Trattare le persone con dignità e rispetto è inoltre la via per garantire pacifica convivenza. In molti territori della nostra regione la presenza di un’alta percentuale di immigrati non è causa di reale insicurezza per i cittadini grazie, soprattutto, allo stile della Chiesa che con i suoi interventi concreti ha soccorso questi ”nuovi venuti”, stemperato le tensioni senza dimenticarsi dei poveri che da sempre abitano le nostre comunità». 12 - IL PORTO LUGLIO 2015 «La vostra missione diventi un dono per la comunità» L’invito del vescovo Beschi: «Andate soprattutto per incontrare persone» Si sono ritrovati al santuario della Madonna dei Campi di Stezzano i giovani e gli adulti che in questa estate partiranno per le terre di missione dopo il cammino di formazione compiuto nei mesi scorsi. La commissione missionaria regionale , che è presieduta dal nostro vescovo Francesco Beschi, ha lanciato la proposta di un pomeriggio di condivisione delle esperienze e di un momento di preghiera. All’appello sono giunti i gruppi di Bergamo e di Brescia. La maggior parte sono giovani, in cui il desiderio della partenza è forte. «Ogni partenza è accompagnata da grande entusiasmo – ha detto don Giambattista Boffi, direttore del Cmd». Le destinazioni dei piccoli gruppi che nei prossimi mesi partiranno da Bergamo tracciano una mappa del mondo: dal Brasile alla Costa d’Avorio, dalla Cambogia al Ruanda, da Cuba all’Etiopia. «Molte persone a voi vicine- ha continuato don Boffi - si sono “attaccate” alla vostra avventura, vi sono accanto e condividono la vostra scelta». Il vescovo Francesco Beschi ha accolto i giovani e gli adulti all’ingresso del Santuario. «Siete in molti – ha detto rivolgendosi ad un unico grande gruppo bergamasco e bresciano – e ognuno di voi ha motivi suoi che lo spingono a partire, ma questo viaggio abbia comunque per ciascuno il colore di un’esperienza comunitaria». Poi, a piedi scalzi, hanno pregato, cantato e ascoltato le parole del vescovo. «I piedi evocano il cammino e la fatica – ha detto loro -. Nelle terre di missione vedrete i piedi di chi non indossa scarpe e ha piedi duri come la terra, piedi che sanno ballare e camminare moltissimo. Gesù nel momento culminante della sua vita si è chinato sui piedi. Saranno le persone che incontrerete che laveranno i vostri piedi come ha fatto Gesù. Possiate entrare nella condizione di lasciarvi lavare i piedi, di lasciarvi purificare da questa esperienza per riprendere poi il cammino». Quindi un invito , «Portate la bellezza del Vangelo là dove andrete e vi meraviglierà vedervelo restituire moltiplicato. Molti di voi partiranno insieme, in piccoli gruppi: curate anche le relazioni fra di voi». Al termine della preghiera condivisa monsignor Beschi ha salutato personalmente tutti coloro che partiranno per le terre di missione. Presente all’incontro anche don Carlo Tartari, direttore del Cmd di Brescia, che ha espresso parole di ringraziamento. «Questa esperienza semplice di fraternità – ha detto – è una piccola tessera nel mosaico bellissimo della vita e della missione». CHIESA DIOCESANA Il vescovo alle anziane di S.Chiara «In Grecia come atleti per raggiungere la meta nella corsa della fede» La soddisfazione dei bergamaschi di ritorno dal viaggio col vescovo sulle orme di San Paolo. Il pensiero a Ferruccio Rossi, morto alle Meteore «La meta, non ci si può dimenticare che esiste una meta nella fede, un traguardo da raggiungere. Come se fossimo degli atleti. San Paolo lo ha scritto nelle sue lettere ed egli stesso si è paragonato a un atleta, a un pugile. Non dobbiamo dimenticare mai che nella fede non si corre per vincere ma per raggiungere la nostra meta», ha detto il vescovo Francesco Beschi ai pellegrini che hanno raggiunto Olimpia, la mitica località dove sono nate e dove per secoli si sono tenute le Olimpiadi. E poi il vescovo ha ribadito durante la messa sulla nave che ha riportato la comitiva da Patrasso ad Ancona, dopo i giorni trascorsi in Grecia, sulle orme di San Paolo, fra cristianità e Grecia classica, tra l’affermazione di Cristo sull’onda dell’impegno di Paolo e la realtà del mondo pagano, dei miti, delle tragedie, di Zeus, di Atena, di Afrodite. Trecento persone che domenica pomeriggio si sono di nuovo imbarcate per un viaggio di 20 ore sul mare. Un viaggio particolare dice un pellegrino. «Questo non è un viaggio come altri. Le persone che partecipano cercano comunque qualcosa di spirituale, qualcosa di profondo, che abbia a che vedere con le cose davvero importanti per la vita. I pellegrini appaiono soddisfatti. «È stato un tentativo di un viaggio diverso. Decisive sono state le parole del vescovo Francesco Beschi, semplici, chiare, appassionate». «Fanno riflettere su aspetti della vita, del Vangelo, che sono normalissimi, ma che magari non vedi più, o che guardi con occhi appannati». «Le parole del Vescovo sono semplici ma vanno nel profondo». I pellegrini ricordano i diversi momenti del viaggio, si fermano sul pensiero di Ferruccio Rossi, l’uomo di Rota Imagna morto dopo la visita ai monasteri delle Meteore, torrioni di roccia slanciati verso il cielo. «È stato un momento di dolore, tragico. Ma ci ha riportati al limite della nostra esistenza, al senso più vero del pellegrinaggio, il senso della fine. Per noi cristiani una fine che è un inizio nuovo». Al pellegrinaggio hanno partecipato anche quattordici preti di differenti parrocchie bergamasche. Monsignor Valentino Ottolini esprime soddisfazione per come sono andate le cose, parla sul ponte della nave da Patrasso ad Ancona, dice: «È stato un pellegrinaggio attento a diversi temi, la dimensione storica si è intrecciata con quella religiosa, la meditazione si è soffermata anche sul rapporto fra cristianità ed ellenismo, seguire le orme di Paolo ed del suo pensiero è importante per gli uomini di oggi. E poi abbiamo incontrato questa terra e i suoi problemi attuali, scottanti: anche questo è stato ricco di significato». «In voi vedo lo sguardo di mia madre» Monsignor Beschi ha inaugurato la nuova cappella nella residenza di via Garibaldi Alle ospiti: «siete la provocazione del Signore per una società più umana, qui si respira un «di più» Le cento signore, ospiti della Residenza Santa Chiara di via Garibaldi, hanno vissuto un momento di particolare gioia per la visita del vescovo Francesco Beschi che ha inaugurato la nuova cappella della struttura. Don Enrico Minuscoli, presidente delle Istituzioni Don Rota Botta, ha salutato i presenti, fra i quali il presidente della Provincia e l’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo. Alla celebrazione erano presenti anche gli operatori e il personale medico, insieme alla direttrice. Don Minuscoli ha presentato al vescovo la storia dell’Ente e le storie, tutte così diverse, delle ospiti. «In voi riconosco lo sguardo di mia madre – ha detto il vescovo rivolgendosi a loro iniziando l’omelia . Se pregate per me la mia gioia di servire la Chiesa di Bergamo può ricevere forza». Commentando le pagine evangeliche in cui Gesù pronuncia parole severe, il vescovo ha sottolineato come queste nascono dalla forza dell’amore. «A volte le nostre parole nascono purtroppo da delusioni, amarezza, sofferenza o rabbia. Ma queste non vanno lontano e non provocano frutto». Alle anziane signore l’invito a saper riconoscere ogni giorno i segni del Signore. «Anche voi siete esposte alla tentazione di dire che il Signore vi ha abbandonato o che si è dimenticato di voi. Questa casa è un segno del Signore. Qui alla Santa Chiara i segni sono quel “di più” d’amore che si respira. I vostri familiari e le persone che lavorano in questo luogo si fanno vicini a voi e diventano segni di un Signore che rende bella la vita. Abbiate uno sguardo che sa apprezzare gli aspetti positivi e così sarà più facile vedere la presenza del Signore». Le parole conclusive dell’omelia hanno messo in risalto il senso di un luogo così prezioso nel cuore della città. «Non dimenticate – ha detto alle ospiti – che voi siete per noi un segno e che siamo tutti responsabili della costruzione di una comunità che, guardando alle persone più anziane o sofferenti, sia capace di crescere in umanità all’interno della città. Voi rappresentate la provocazione del Signore per una società più umana». Dopo la celebrazione monsignor Beschi ha salutato tutte le ospiti, attraversato i saloni e entrando nelle stanze, accostandosi al letto delle persone malate. Per tutte la delicatezza dell’ascolto, il regalo di una parola buona e una benedizione. IL PORTO LUGLIO 2015 - 13 RIFLETTIAMO a cura di don VALENTINO SALVOLDI “Accogliere i pellegrini”. Questa la formulazione dell’opera di misericordia proposta nel passato dalla Chiesa. Papa Francesco parla di “Accoglienza dei forestieri”. Forse, la formulazione “Ospitare i senzatetto” può riassumere il volto materiale e spirituale di quest’opera di misericordia. Non di rado ho trovato il tempo per farmi prossimo di chi ha bisogno. Ho scoperto che dietro le richieste materiali, dietro la domanda esplicita di un tetto fisico, c’è un’implicita supplica di trovare il tetto dell’affetto: l’accoglienza dell’altro nella nostra vita. Sedermi accanto ad un povero, anziché fargli una frettolosa elemosina. Fargli dono del mio tempo, ascoltarlo, parlargli dandogli la mano. Non voglio certo banalizzare la drammaticità della richiesta di tanti profughi che sbarcano in Europa, soprattutto quelli che chiedono asilo politico. Non entro nello scottante dibattito attuale sugli sbarchi degli Africani sulle nostre coste. Mi limito ad analizzare il tema dell’accoglienza dei senzatetto in quegli elementi che possono servire a fare chiarezza, soprattutto riguardo a tante critiche rivolte ai cristiani e agli uomini di Chiesa, accusati di non volere farsi prossimo di quanti sono nel bisogno. L’eroismo di tanti volontari. Spesso le braccia della Caritas italiana e di molte parrocchie, grazie alla disponibilità dei volontari, si sono aperte per accogliere tanti profughi che dall’Est o dall’Africa cercano rifugio nella nostra terra. Vengono accolti da persone prevalentemente povere, perché i poveri capiscono i poveri e tra di loro si 14 - IL PORTO LUGLIO 2015 OSPITARE I aiutano. Ho assistito, più volte, ad appassionate discussioni in case di religiosi che si ponevano il problema: «Possiamo offrire ospitalità in alcune delle stanze vuote della nostra casa?». La risposta era scontata: teoricamente possiamo, ma concretamente no. I motivi ci sono. Alcune comunità sono composte di realtà differenti: curia generalizia, parrocchia, studentato teologico e suore. La presenza di stranieri romperebbe tutti gli equilibri. Inoltre non siamo preparati, né organizzati e varie strutture edilizie sono in cattivo stato. C’è anche da aggiungere che a volte la burocrazia interviene a complicare, e di molto, la situazione: ci sono religiosi che ospitano famiglie gratuitamente, e vengono denunciati perché l’impianto elettrico non è a norma, perché i bagni non sono sufficienti, perché non c’è l’uscita di sicurezza e altro ancora. E i poveri frati, oltre ai danni, subiscono le beffe: multe salate da pagare. Ci sono motivi validi, tessuti di prudenza, per non accogliere stranieri. Ma convinceranno anche il Signore, quando ci porrà le fatidiche domande: «Avevo fame, e tu?... Dov’eri tu?». Il “barbone” misogino. Una comunità di religiosi mi accoglie con lo scopo di farmi scrivere un libro sul fondatore. Questa comunità ospita, anche se con poco entusiasmo, un senzatetto. D’estate si accampa nel portico, d’inverno si sistema in una stanza del chiostro. È un tipo un po’ matto e un po’ misterioso, probabilmente venuto dall’India. Non vuol saperne di rivolgersi alla Caritas, dove troverebbe un ambiente più organizzato e più accogliente. SENZATETTO La ragione di questo rifiuto sembra sia un odio viscerale verso le donne. Di fede e religione… non se ne parla neppure. Nelle notti d’estate si accomoda nell’atrio della chiesa, dove consuma il suo pasto con grande calma, profondamente immerso nella lettura di enormi libri di contenuto filosofico. Viaggia “armato” costantemente di un sorriso serafico, che depone alla minaccia di presenze femminili. Il suo misoginismo – a quanto pare – è una delle cause principali dei suoi diverbi violentissimi contro il muro della chiesa (o contro qualcuna delle colonne del porticato). Una notte lo sento gridare più del solito. Lo accosto con l’intento di dirgli che, non avendo i tappi per le orecchie, non riesco a studiare, pregare, dormire. Temo di ricevere insulti, invece lo diverte il fatto che mi occorrano i tappi per le orecchie per non sentire i suoi versi, non propriamente poetici. Sentendo che sto girando il mondo, non vuole più lasciarmi andare. Mentre parla – in un inglese misto a spagnolo – mi domando come mai tanti religiosi, oltre alle difficoltà della vita in comune, debbano spesso essere circondati da “persone moleste”. Ma tutti sanno che una delle opere di misericordia spirituale consiste nel “Sopportare pazientemente le persone moleste”. E, tutto sommato, quel “barbone” ha anche degli sprazzi simpatici. Mi congeda dicendomi: «With you I feel at home (Con te mi sento a casa)». Nell’emisfero dell’irragionevole. Forse anche i laici sperimentano le stesse difficoltà dei religiosi, quando si tratta di accogliere i senzatetto. RIFLETTIAMO Ci sono tante persone che sarebbero per natura accoglienti, ospitali e generose. Ma una accoglienza incondizionata e un’apertura indiscriminata, anche là dove e quando sarebbero possibili, creerebbero tanti problemi. I motivi per la cautela sono ragionevoli. Ma c’è da chiedersi: che scelta hanno fatto i religiosi, quando si sono consacrati a Dio? E ciò vale anche per i laici, quando hanno ricevuto la cresima. Non siamo tutti entrati nell’emisfero dell’irragionevole, là dove la ragione suprema è la volontà di Dio, i cui piani non sono i nostri piani? È giusto chiedersi se il rifiuto di un’accoglienza più ampia, più coraggiosa corrisponda a difficoltà oggettive oppure ad esigenze di comodità, di quieto vivere, di difesa dei nostri piccoli paradisi borghesi, dove non vogliamo essere disturbati. Nella comunità o nella famiglia cerchiamo, spesso, ciò che ci fa comodo. Ancora una volta risultiamo bocciati all’esame sulla carità corporale, anche perché non prendiamo sul serio la sua dimensione spirituale: la radice dell’accoglienza sta nel nostro cuore, fatto per essere il tetto di quanti sono in ogni forma di bisogno. L’ospitalità dell’altro nel nostro cuore è un bene inestimabile, un tetto vero, una “casa accogliente” anche se non ha pareti, né mobili, anche se non ha muri. La sua facciata è il volto di un amico che mi vuole bene. Lì posso ricuperare le energie, la fiducia in me stesso, il coraggio per ricominciare: questo è un tetto solido, che mi dà sufficiente serenità per riprendere il cammino, per cercare anche una casa in muratura. LABORATORIO FAMIGLIE SOLIDALI L’associazione “Laboratorio Famiglie Solidali” augura a tutti una piacevole e riposante estate, e dà appuntamento a settembre con la ri-apertura dello Spazio gioco “Giochiamo Insieme”. Uno spazio dedicato ai bambini dagli 0 ai 6 anni con un adulto di riferimento, mamma, papà, nonno/a, zio/a o babysitter. Dove trascorreremo del tempo giocando con i bambini e confrontandoci tra adulti. Certe di ritrovarvi numerosi più che mai, vi aspettiamo! Carla Casati e le volontarie IL PORTO LUGLIO 2015 - 15 RIFLETTIAMO a cura di PIERLUIGI BILLI UNA RIFLESSIONE CHE TUTTI DOBBIAMO FARE Mi trovavo a fare spesa al Supermercato di Sarnico e mentre stavo pagando alla cassa ho sentito un dialogo tra due signore mie conoscenti. Si trattava di cari defunti che mai dall’aldilà si sono fatti sentire e quindi discutevano di un’altra vita dopo la morte. Dicevano: “…Mio padre e mia madre si sarebbero fatti sentire dopo l’amoroso legame che li univa su questa terra”. Mi sono subito chiesto come farò, io Billi, a perire in maniera totale, quando con il mio pensiero e il mio agire ho sempre cercato di combinare qualche cosa di buono? I nostri cari defunti vivono nella loro beata eternità con Dio, Uno e Trino; hanno compiuto il loro dovere nella vita, lasciamoli in pace e rimaniamo uniti a loro con la nostra preghiera e i nostri suffragi. Essi ci vedono e ci aiutano, non disturbiamoli con le nostre inutili e presuntuose esigenze. Ci vedono, ci aiutano e basta. Ragioniamo: non esiste la morte, siamo noi che cessiamo di esistere, il non sapere che cosa ci attende ci spaventa di più della certezza della fine della vita. Il cessare di esistere è di ogni giorno: guerre, incidenti, omicidi. La morte è la fine delle sofferenze, l’anima va a godere 16 - IL PORTO LUGLIO 2015 l’eternità con Dio e non desidera più, nella pace nella quale si trova, avvertire noi uomini che cosa c’è nell’aldilà e ciò che ci attende. Non è la morte che ci spaventa, ma è il dopo, l’incognito, l’aldilà, il diverso, il giudizio, la punizione, Dio e l’eternità concepita da noi uomini come un’eternità noiosa, senza fine, nella quale non sapremo cosa fare. Io sono convinto, lo sottolineo, che se dovessi ricominciare la mia vita senza credere nell’aldilà, la rivivrei comunque da cristiano, perché su questa vita ho già trovato la mia felicità. Non abbiamo bisogno che i defunti ci vengano a riferire come stanno nell’aldilà, perché noi obbediamo alla voce di Dio e ci teniamo uniti a Lui, nostro sostegno. Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, preghiamole, non scomodiamole. Il camposanto, silenziosa dimora che tutti attende, è motivo di profonda riflessione, anche di gioia, perché c’è uno scambio di amorosa sensazione, con quei cari corpi che saranno resi irriconoscibili dal tempo che tutto travolge, ma che risorgeranno incorruttibili alla venuta di Cristo, per rendere ragione di quello che nella vita hanno operato. Questo dobbiamo sentire e non desiderare che ritornino sulla terra per dirci come stanno. L’uomo non è un povero scheletro del tempo, ma una persona degna del massimo rispetto, perché per questo lo stes- RIFLETTIAMO so figlio di Dio è morto. Non siamo dunque soli, specialmente ora dove tutto conduce alla solitudine. È penoso e umiliante il disfacimento di un corpo , ma ciò è necessario per ottenere la rinascita a una nuova vita. Io so che la vita presente sta nella vita futura, come la strada sta alla meta e come il processo di costruzione sta all’edificio costruito. La vita presente ha soltanto valore come preparazione alla vita futura. La vita di un bambino dentro il ventre di sua madre è come la nostra vita presente, la vita fuori dal ventre, è come la nostra vita futura. Se il bambino all’interno della madre si sviluppa bene, all’esterno continua il suo sviluppo in meglio. Se nella vita terrena c’è uno sviluppo verso il bene, dopo la morte ci sarà il compimento di quel bene già accettato liberamente e difeso durante l’esistenza. Su questa terra l’uomo non sarà mai realizzato completamente, per quanto possa essere piacevole tutto quello che ha costruito, ciò ha soltanto senso in quanto serve a preparazione della vita futura, che è quella definitiva. L’uomo dunque costruisce in Dio la sua felice eternità, lascia- molo in pace, egli non desidera rivelare certezze, per questo c’è la Santa Chiesa di Dio, voluta da Cristo, che è Dio. L’amore è la pienezza della legge, non è la giustizia. Soltanto con l’amore ci si sviluppa quaggiù, non con l’egoismo. La nostra vita è faticosa e dura, non bisogna fermarci, Egli lo vuole. L’inferno viene sperimentato dall’uomo già su questa terra quando si allontana da Dio e dai suoi simili, chiudendosi in un guscio egoistico. Il Paradiso viene pregustato con l’apertura giornaliera verso Dio, con la propria autorealizzazione e con il possesso della realtà creata, perché rispettata. Saremo noi stessi in punto di morte a vedere con chiarezza come Dio ci vuole e come ci aveva creato, e noi stessi faremo pesare la bilancia o dell’accettazione completa del vero bene, o la degradazione più profonda ed abominevole dell’uomo. Più liberi di così Dio non poteva crearci, nella nostra piena libertà la vera decisione del nostro futuro, cioè della nostra eternità, che sarà una vita interminabile senza fine e senza noia. S.S. Trinità, abbi misericordia di noi, dacci la perseveranza finale e non ci abbandonare! COMUNITÀ a cura di CIVIS Si è ripetuta così anche quest’anno, al calar della sera, la tradizionale “Processione” che fa da cornice alla celebrazione di “Stella Maris”, la statua lignea attribuita al Manzù e ospitata nell’omonima chiesetta del “Fontanì” in riva al lago. Religiosità, storia e tradizione, vanno ben oltre i 45 anni di vita di questo evento, che negli anni ’70 Pro Loco e Marinai di Sarnico avevano recuperato prendendo spunto dal folclore dei pescatori locali, per i quali il Sebino rappresentava la loro principale fonte di sostentamento. La tragedia del Gleno del 1923 e le tante vittime del lago, avevano ulteriormente accentuato il rispetto nei suoi confronti. A quei tempi le barche utilizzate erano i “naècc”, le tipiche imbarcazioni in legno dei pescatori, decorate con fiori ed illuminate con candele e ceri che poi venivano appoggiati nel lago e lasciati in balìa della corrente a formare una sorta di luminaria. Per i sarnicesi più anziani questa “Luminaria” - come molti ancora la chiamano - rimane un momento di grande emozione perché la mente li fa ritornare bambini e si rivedono per mano ai propri genitori ed ora, adulti, guardano i figli o i nipoti e a loro comunicano quanto hanno sentito da piccoli ed appreso negli anni, perpetuando così quelle positive tradizioni che fanno della persona un uomo con radici e valori veri. Il nome originario “Luminaria sul lago” venne abbandonato quando la centralità dell’evento divenne la Madonnina “Stella Maris”, che ha 18 - IL PORTO LUGLIO 2015 STELLA MARIS 2015 dato il nome alla chiesetta progettata dall’architetto Angelini a metà degli anni ’40 ed inserita nel parco della villa del senatore Antonio Pesenti. Nonostante il caldo soffocante portato da “Caronte” continui a non dare tregua, quasi quattromila persone si sono riversate sul lungolago Garibaldi per gustare la suggestiva bellezza di questa particolare processione dedicata a “Stella Maris”, con oltre sessanta fra barche illuminate, a motore, a remi, naècc e kajak, impeccabilmente coordinati dall’Associazione Marinai che da tempo, con il presidente Ferruccio Buelli prima e con il dinamico Adriano Paltenghi oggi, porta avanti una tradizione iniziata 45 anni fa. Marinai in prima fila, ma con l’importante contributo della Pro loco e il supporto di Comune e Parrocchia, per dare vita ad uno degli eventi più attesi del Basso Sebino. Alla domanda rivoltale dalla nipotina sul numero dei presenti, una nonna, vedendo questo incanto di luci e fede rappresentato dal passaggio dell’ammiraglia con a bordo la Madonnina, così ha risposto: «Non ha senso dire “quanti siamo”, se “siamo più o meno dello scorso anno”. Siamo quelli che siamo sempre stati, un popolo devoto a Maria. E la devozione per Lei aumenta al di là anche delle differenze religiose e di fede, c’è un popolo che si riconosce in questa nostra Mamma. E questo è bello perché in Maria si fondano le radici della nostra storia e di una civiltà, pur lontana nel tempo, ma che ci accompagna nella storia di oggi». È ormai provato come il turismo contribuisca al mantenimento e alla rivitalizzazione delle tradizioni locali e la processione delle barche è una di queste. Oltre all’aspetto di devozione a Stella Maris questa festa rappresenta anche un’attrattiva turistica che, come detto, ha portato a Sarnico persone che si sono riversate oltre che sul lungolago Garibaldi anche negli esercizi pubblici della cittadina. La lunga fila di barche illuminate con la statua di “Stella Maris”, dopo aver bordeggiato il tratto di lago dal Club Velico di via Predore, ha fatto sosta per una riflessione e una preghiera davanti all’omonima chiesetta, ed ha concluso questa “peregrinatio” al gazebo sul lungolago dove il prevosto don Vittorio Rota, coadiuvato dal collaboratore don Giuseppe Fiorentini, ha impartito la benedizione alla folla alla presenza del primo cittadino Giorgio Bertazzoli che ha detto: «Come Primo cittadino e a nome dell’Amministrazione Comunale do a tutti il benvenuto alla 45esima edizione di Stella Maris, una delle feste più sentite della nostra Comunità, festa dei nostri marinai ma anche della nostra Parrocchia. Stella Maris (Stella del Mare) è un titolo, fra i più antichi, per la Vergine Maria, madre di Gesù. Il titolo è utilizzato per enfatizzare il ruolo di Maria come segno di speranza e come stella polare per tutti i cristiani. Ecco perché consideriamo questa festa non solo una festa per la gente di Sarnico, ma festa di tutti. La Stella Maris è molto importante, specialmente nella notte quando si può perdere il giusto indirizzo e guardando questa stella ci si può sempre ritrovare. Il nostro augurio è che tutti voi possiate sempre mantenere la giusta direzione e arriviate a questo porto verso il quale ci dirige la Stella Maris, Maria Madre per chi crede, o solamente Speranza o Méta per chi non crede. Per non perdersi mai, restando tutti uniti insieme. Come ai nostri Marinai, uniti in Associazione, a cui va il mio personale plauso per il tanto impegno e per aver fatto rivivere un’altra volta questa suggestiva festa, al Parroco don Vittorio Rota per aver diretto la processione, a tutte le Autorità accorse, alle forze di volontari sempre presenti e a tutte le Comunità. Grazie a tutti! Viva Sarnico, viva i Marinai, viva Stella Maris!!». Al termine della cerimonia religiosa ha preso il via il consueto ed apprezzato spettacolo pirotecnico offerto dalla Pro Loco. La festa si è conclusa domenica 19 in piazza San Giovanni XXIII, presso le Residenze sul Porto, con la celebrazione della Santa Messa in suffragio dei caduti in mare e nel lago. Al termine si è ripetuto il delicato gesto della posa di una corona di fiori sullo specchio d’acqua antistante, a ricordo di tutti coloro che nel mare o nel lago hanno perso la vita. E per tanti il pensiero è andato a tutti quei profughi che anche quest’anno hanno perso la vita per sfuggire alla morte, alla fame e alle guerre. Foto San Marco IL PORTO LUGLIO 2015 - 19 COMUNITÀ a cura della REDAZIONE OMELIA DI DON VITTORIO ALLA S. MESSA PER “STELLA MARIS” «Volevo riflettere un po’ con voi su Maria, magari allontanandomi un po’ dal Vangelo e sperando poi di tornarci con una comprensione più profonda e più grande. Ho già iniziato ieri questa breve riflessione che parte proprio dal significato del nome di Maria e che oggi voglio completare. Il nome di Maria viene fatto risalire a diverse etimologie, a diverse parole e quindi a diversi significati. Sono davvero tanti e di questi ne facciamo solo due o tre per comprendere meglio la figura di questa madre a cui noi ricorriamo sempre con estrema fiducia. Il primo è quello che ho condiviso ieri: Maria, per l’etimologia più antica significherebbe “Amarezza”. Maria veniva chiamata la sorella maggiore di Mosè proprio quando il Faraone emana l’editto che prevede che tutti i figli maschi degli Ebrei vengano uccisi. E allora questa “Amarezza” diventa il nome della sorella di Mosè. Maria, Amarezza. A Maria presentiamo tutte le nostre amarezze, ricorriamo a Lei quando il nostro cuore è pieno di amarezze e lo facciamo con fiducia perché conosciamo le amarezze che ha sofferto e patito Lei. Conosciamo le sue difficoltà che hanno reso amara anche la sua di vita. Questa breve introduzione ci aiuta a comprendere una cosa importante per il nostro cammino di fede: che cosa speriamo dalla nostra vita, come ce la immaginiamo. Pensiamo che la cosa migliore che possiamo fare sia quella di una vita piena di dolcezza, di agi, di comodità, di un cuore imperturbato e imperturbabile, di poter passare notti e giorni su questa terra come se fossero una passeggiata, senza perturbazioni? È questo forse l’apice dei nostri desideri? Stando a quello che ci propone il mondo, sì. La vita migliore è questa, e se siamo sinceri con noi stessi spesso ci diamo da fare perché la nostra vita possa essere così. Maria invece con il primo significato del suo nome ci tiene con i piedi per terra. La vita non è così e non svela così la sua pienezza e il suo significato. Maria ci invita a farci carico della realtà, anche se amara. Ma è nel momento dell’amarezza in cui noi offriamo noi stessi, tutto quello che abbiamo per un bene più grande ed è lì che controlliamo e realizziamo cos’è il vero significato della nostra esistenza. Maria quindi non è la regina delle amarezze, ma è colei che ci aiuta a portare il peso delle nostre amarezze perché possiamo comprendere cosa è davvero significativo e importante. Da questo punto di vista Lei è la donna del passaggio, del transito, ci guida nelle amarezze della nostra vita a cercare una pace più grande, più profonda e più radicata in Gesù Cristo suo figlio. L’alfabeto della lingua ebraica, oggi è un po’ più ampio, un alfabeto un po’ corto, fatto di poche lettere e quindi anche il vocabolario è costituito da poche parole e quindi ogni parola assume diversi significati e questo sta all’origine di capire qual è il vero significato del nome di Maria. Partendo quindi dalla stessa parola, un altro significato dei nomi di Maria che mi hanno colpito è quello di “Pioggia”, Moreh, è la pioggia della stagione, quella buona, quella che si aspetta e che stiamo aspettando anche noi dopo giorni di calura, ma soprattutto la pioggia che aspettano i contadini perché garantendoti un raccolto ti garantisce un futuro. Quindi il nome di Maria viene proprio dal bisogno di dare alla terra ciò di cui ha assolutamente necessità per poter compiere il suo lavoro, il suo destino: quello di 20 - IL PORTO LUGLIO 2015 portare frutto. Maria allora Tu sei pioggia anche per la nostra vita, lo sei con l’attenzione continua che riservi a noi, con la bontà che sempre chiedi al Signore di far scendere come pioggia su di noi, perché la nostra vita porti frutto, perché non rimanga preda delle amarezze, perché non abbiamo a disperderci, a rinsecchire o a mettere radici nel terreno sbagliato assumendo sostanze che, alla fine, non sono buone. Quanto poco tempo abbiamo per riflettere su ciò che ci viene continuamente offerto da questo contesto culturale, sociale e così avendo poco tempo per riflettere, finiamo per assimilare delle cose che non sono sempre buone. Maria invece è la pioggia buona, che purifica e che dà speranza e solo se radichiamo la nostra vita nelle cose buone, nei valori buoni, possiamo costruire un futuro. Maria ci aiuta quindi a ritornare sempre dentro di noi e guardare lì dove stiamo costruendo la nostra casa, su quale roccia, su quale valore, se è qualcosa di legato al momento, alla cultura di questo tempo, se è qualcosa di effimero, di vacuo, se è qualcosa di solido che resta. E alla fine il terzo dei tanti significati che ho voluto condividere con voi. Sempre la stessa etimologia, quindi sempre lo stesso problema di un vocabolario corto dove ogni parola ha molti significati. Questo terzo significato è quello che sembra che l’Evangelista che ha parlato più di Maria, abbia fatto proprio. Luca, secondo le interpretazioni, attribuisce al nome di Maria il significato di “Altezza”, ma non di Sua Maestà, non in quel senso, non come titolo onorifico ma come qualcosa che sta in alto e in qualche modo qualcosa che sta tra il cielo e la terra, tra Dio e noi, quindi la figura di una persona che è “mediatrice”. E questo è il significato che è passato di più anche nella tradizione cristiana che è arrivata fino a noi: Maria è in qualche modo la figura alla quale ricorriamo come mediatrice, “prega per noi” diciamo ogni volta che la preghiamo “adesso e in ogni ora della nostra vita”, fosse anche il momento della nostra morte. Colei su cui possiamo fare affidamento, tutte le intenzioni che Le presentiamo Lei le presenterà poi a Suo Figlio, al Padre e allo Spirito, perché possano ascoltarci ed essere esaudite le nostre preghiere. C’è un brano del Vangelo di Luca abbastanza conosciuto specialmente da chi ha l’abitudine di pregare le Lodi: è il “Bendictus” che Luca raccoglie dalle labbra di Zaccaria, il papà di San Giovanni Battista “…verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge”, così scrive Luca parlando di Gesù. Qula “dall’alto” che vuol dire dal cielo, ma adesso capite che vuol dire anche da Maria. “verrà da Lei il sole che sorge” perché Lei ha saputo mettersi a disposizione di questo Gesù, di questo “sole che sorge”. L’invito che Maria ci rivolge attraverso questo significato del suo nome è quello di essere anche noi disponibili ad accogliere il Signore Gesù, perché quell’”Altezza” che è il Signore possa trovare casa anche in noi. Ha trovato casa in Lei, forse anche per questo il suo nome significa anche “Altezza”, non perché è nobile, ma perché nell’umiltà ha trovato la sua grandezza. Ecco ci aiuti Maria a vivere la nostra fede. “Erano come pecore senza pastore” dice Gesù nel Vangelo. Maria aiutaci ad aver Gesù come pastore, ad ascoltare la sua voce. La vera intercessione che ti chiediamo oggi, che ti veneriamo col nome di “stella del mare”, è questa: “aiutaci a farci piccoli, ad accogliere Tuo figlio Gesù e a donarlo a chi ancora non lo conosce». LA STELLA DEL MARE Foto San Marco IL PORTO LUGLIO 2015 - 21 EVENTI a cura della REDAZIONE 22 - IL PORTO LUGLIO 2015 COMUNITÀ a cura della REDAZIONE NEO LAUREATI DOTTOR SERGIO CRESCINI Il giorno 8 luglio 2015 presso l’Università “eCampus” Sergio Crescini si è laureato in “Servizi giuridici per l’impresa” con la presentazione della tesi dal titolo “L’origine del federalismo fiscale e la sua attualita’”. La moglie e le figlie si congratulano con Sergio per il traguardo raggiunto. Dalla Redazione de “il Porto”: Ma qual è la notizia? Una persona che si laurea non fa notizia di solito. La curiosità è che Sergio ha 55 anni, due figlie e si è iscritto all’università soltanto 2 anni fa. Una storia che racconta di come si può lavorare, costruire una famiglia e infine laurearsi dimostrando uno spirito e una voglia di fare invidiabili. DOTTOR AMEDEO MOROTTI Il giorno 15 luglio 2015, Amedeo Morotti ha conseguito con ottimi risultati la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bergamo, discutendo una tesi dal titolo “Il sistema costituzionale della Repubblica popolare cinese”. Congratulazioni dai genitori, amici e parenti tutti. La Redazione de “il Porto” si congratula con i tre neodottori. Siete stati grandi, ma vi auguriamo che le soddisfazioni maggiori le possiate trovare in campo professionale. DOTTORESSA ALICE MARINI Il giorno 26 giugno 2015, presso l’Università degli Studi di Milano, Alice Marini ha conseguito la laurea magistrale in Scienze storiche discutendo la tesi dal titolo: “Un paese sospeso tra due mondi. Le relazioni tra Turchia e Comunità Economica Europea, 1968-1973” con la votazione di 110 e lode. Congratulazioni dai genitori, la sorella Arianna e da tutti i parenti e gli amici. Complimenti ad Alice anche da parte del Presidente, del Maestro e dai colleghi bandisti del “Corpo Musicale Cittadino di Sarnico”. IL PORTO LUGLIO 2015 - 24 NEL LUOGO MISTERIOSO a cura di CIVIS COMUNITÀ Se farsi fotografare per il “Porto” all’interno del cimitero può essere una richiesta decisamente...insolita, ma tutto sommato realizzabile, molto più problematico è invece trovare il testo adatto da abbinare all’immagine. Il camposanto è indubbiamente il luogo misterioso per eccellenza. Molte persone provano timore o spesso inquietudine ed angoscia quando passano davanti ad esso ma, inspiegabilmente, per moltissime altre il visitarlo trasmette una percezione intima di serenità e di pace. Dapprima avevo immaginato fosse un fatto mio personale, che riguardasse esclusivamente me stesso, pensavo che quel santo luogo, forse per la mia spiritualità o per qualche motivo inconscio, mi trasmettesse quelle sensazioni di tranquillità interiore e invece ho scoperto che anche molte altre persone hanno fatto la medesima esperienza. Credo sia inutile precisare che, in questa riflessione, non esiste alcun proposito di evidenziare il dolore o la sofferenza di coloro che stanno vivendo lutti recenti, situazioni che meritano rispetto e soprattutto comprensione, ma sono convinto che anche per loro questo luogo misterioso trasmetta conforto e sollievo interiore. IL PORTO LUGLIO 2015 - 25 FOTOCRONACA a cura della REDAZIONE - foto di Civis e Foto San Marco Processione Stella Maris - i kayak Messa in piazza Giovanni XXIII Franco Baldelli, Paolo Ravelli, Enzo Cancelli ed Emilio Foresti 26 - IL PORTO LUGLIO 2015 «Maria! Arda che bei che siam io e Marcello!» a cura di ANDREA BONASSI FOTOCRONACA CER IL PORTO LUGLIO 2015 - 27 COMUNITÀ a cura di EMANUELA SERUGHETTI SEBINO SUMMER CAMP 2015 Alla masterclass del Sebino Summer Camp basta portarci uno zainetto con dentro solo poche cose: un cappellino per stare all’aria aperta, una maglietta di ricambio e magari un cucchiaio di legno o due, presi dalla cucina della mamma. Il resto ce lo mette la fantasia dei bambini, con l’aiuto delle bravissime educatrici professioniste. Ecco che allora tutto si trasforma, il tempo passa di lì quasi danzando, non più informe ma come un colorato hula hoop da prendere al volo. L’ambiente prende le sembianze di una fiaba, il gioco acquisisce un ritmo, semplici oggetti diventano curiose possibilità di suono da scoprire insieme che, fondendosi, creano il miracolo della musica. Davvero un modo sorprendente di tradurre i sogni dei bambini in una melodia che unisce, che crea assonanze, che dà coraggio e restituisce gioia, per costruire un mondo migliore ed ecosostenibile. Un modo diverso e stimolante con cui abitare l’infanzia e trovare nuovi IL PORTO LUGLIO 2015 - 28 amici. Una memoria edificata su basi del genere, non può che essere incoraggiante, un vero gesto d’amore. E di amore dietro a questa missione ne hanno molto le educatrici Francesca Pe, Nanniva Dellanoce, Elena Gallo e il direttore artistico Carlo D’Alessandro Caprice, i quali hanno accompagnato il ristretto gruppo di piccoli solisti durante tutta la settimana dal 30 giugno al 3 luglio, attraverso un mondo fatto di piccole, grandi conquiste. Fino all’esecuzione finale de “La sinfonia dei giocattoli” di L.Mozart, insieme ai professori dell’Orchestra “I musici di Parma”, nella suggestiva chiesetta di San Paolo nel cuore del centro storico di Sarnico. A conclusione della bellissima esperienza, resa possibile dalla società Servizi comunali S.p.a. in collaborazione con la Cooperativa sociale Casa del fanciullo di Darfo, i bambini entusiasti hanno ricevuto l’attestato di partecipazione da Enrico De Tavonatti, sostenitore del progetto ‘Ascolta l’ambiente’. LA CENA DELLE MARIE COMUNITÀ Una cena in rosa con finale ...giallo-noir. Questa è la sintesi dell'incontro annuale delle Marie tenutosi recentemente presso l'Agriturismo "Cascina Oglio". Intendiamoci bene, non si tratta di "giallo" inteso come poliziesco o delinquenziale, ma più un "noir" in cui è il mistero la parola chiave. Ma andiamo con ordine. Serata come sempre divertentissima: le Marie, si sa, sanno celebrare con il sorriso il lato migliore della vita, quello che sta dietro la "simpatia delle cose semplici". E poi Silvio con la fisarmonica è impareggiabile nel creare quel clima dove corde vocali e suono della fisarmonica si fondono e creano quell'atmosfera tipicamente italiana. Se a tutto questo si aggiunge l'ottima cucina e la direzione artistica della Maria Magiona, il cerchio si chiude nel migliore dei modi. Una bella serata con finale però ancora avvolto nel mistero e che potrebbe portare a sviluppi che vanno oltre il gossip di paese. Un fascinoso turista americano si è lasciato inebriare dalla simpatia delle Marie e, prima con discrezione e poi con maggior intensità, ha cominciato a fotografare l'allegra compagnia fino all'exploit finale quando ha "baciato" la signorina Maria Magiona. Se lo scatto del fotografo fosse arrivato una frazione di secondo prima, sarebbe stata una foto da copertina. Credo sia abbastanza eloquente l'espressione delle Marie che hanno assistito alla scena. Se son rose... fioriranno! CIVIS IL PORTO LUGLIO 2015 - 29 ASSOCIAZIONI a cura della PRESIDENTE ASSOCIAZIONE ANZIANI RUBRICA DI LUGLIO L’associazione ha programmato per il mese di agosto delle iniziative per una proficua integrazione dei nostri associati Le mete programmate sono le seguenti: 5 agosto: nel pomeriggio con il battello privato si raggiungerà Montisola 12 agosto: trascorreremo un’intera giornata a Boario Terme con pranzo ed intrattenimento musicale. 19 agosto: visiteremo Bienno, uno dei Borghi storici più belli d’Italia 26 agosto: come tutti gli anni raggiungeremo San Fermo per una merenda insieme. Per informazioni più dettagliate verranno affisse delle locandine al bar del centro, nella bacheca dell’associazione, o telefonando presso i nostri uffici. Anziani a Riccione lo scorso anno Gruppi di cammino Durante il mese di agosto i gruppi di cammino sono sospesi. SOGGIORNO MARINO A RICCIONE Come ogni anno dal 30 agosto al 13 settembre si terrà il soggiorno marino presso l’Hotel Kent di Riccione. Le iscrizioni si ricevono presso l’associazione. AUGURIAMO A TUTTI UNA BUONA E SERENA ESTATE. LA BOTTEGA DEL LAVORO DE "IL BATTELLO" Si realizzano oggetti artistici in vetro su ordinazione per: - bomboniere per matrimoni, cresime, comunioni... - gadgets aziendali - oggettistica negozi - regali personalizzati - specchi, cornici, orologi, svuotatasche, posacenere - crocefissi, bijoux ed anche oggetti che soddisfano la vostra fantasia. PASSATE A TROVARCI! 30 - IL PORTO LUGLIO 2015 a cura di ADRIANO PALTENGHI ASSOCIAZIONI GRUPPO MARINAI Marinai di Sarnico sulla Piazza Rossa a Mosca Marinai in gita a Trieste L’attività del Gruppo è proseguita per buona parte dell’estate; abbiamo partecipato al XIX Raduno Nazionale della Marina a Ravenna, al Raduno Regionale Interforze di Treviglio ed a molti altri incontri. Il Gruppo A.N.M.I di Sarnico è sempre stato presente. Ricordiamo a tutti i Soci e simpatizzanti che in Sede marinai sono aperte le prenotazioni per le vacanze autunnali in Egitto. Quest’anno abbiamo scelto un ottimo Villaggio Turistico con trattamento “all inclusive” a Sharm el Sheik dove il mare è ancora incontaminato. La vacanza di una settimana si svolgerà dal 17 al 24 ottobre Abbiamo effettuato inoltre una gita di 5 giorni a Mosca. 2015. Grande è stato lo stupore nel visitare la splendida città russa, Sulla sicurezza di questi luoghi ci affidiamo ai comunicati delin programma da alcuni anni ma sempre rinviata, la Catte- la Farnesina (Ministero degli Esteri Italiano), sempre efficaci drale di San Basilio, il Cremlino, la Piazza Rossa che ha vissuto e precisi, che consultiamo continuamente in particolare prisplendori ed orrori della storia russa, la splendida Metropo- ma delle partenze. litana, vera opera d’arte, il convento di Novodevichj e tanto Chi fosse interessato e volesse delle informazioni dettagliaaltro ancora. Non poteva mancare la mini crociera sul fiume te è pregato di contattarci al cell. 333/4310752 oppure la domenica mattina in Sede Marinai, via Cortivo 36, dalle ore Moscova, e lo spettacolo del grandioso Circo Nikulin. Nei primi giorni di luglio siamo inoltre stati in gita a Trieste, 10.30 alle 11.30. suggestive sono state le visite alla Grotta Gigante, alle Foibe Informiamo che la Sede Marinai nel periodo di Basovizza ed al Faro della Vittoria. estivo rimane chiusa fino a Settembre. IL PORTO LUGLIO 2015 - 31 LE PAGINE DEL COMUNE pagine a cura del Sindaco GIORGIO BERTAZZOLI INAUGURAZIONE CASETTA DELL’ACQUA Inaugurazione a Sarnico della Casetta dell’acqua (alle Poste in via Crodarolo) alla presenza di tanti concittadini e dei nostri bambini dell’asilo che hanno aiutato il Sindaco Giorgio Bertazzoli a tagliare il nastro. “È da anni che auspico – ha dichiarato il Sindaco - un punto dell’acqua per la nostra cittadina. Con soli 5 centesimi al litro si può ottenere acqua frizzante o naturale, microfiltrata e purissima. Un vero e proprio risparmio per l’ambiente con meno bottiglie d’ac- 32 - IL PORTO LUGLIO 2015 qua di plastica comprate e quindi meno CO2 emessa nell’aria dai trasporti su gomma per rifornire i supermercati e soprattutto un prezzo calmierato per le nostre tasche, visto che in media un litro d’acqua costa 30/40 centesimi. Il prezzo simbolico serve al gestore IMSA, che ringrazio per aver creduto al progetto, per pagare l’acqua erogata e per il mantenimento dell’impianto che non ha nessun costo per il Comune. Grazie ancora a tutti!” LE PAGINE DEL COMUNE LAVORI DI ASFALTATURA STRADA LUNGOLAGO GARIBALDI I primi di luglio si sono resi necessari i lavori di asfaltatura lungo la via del lungolago Garibaldi. “I pini marittimi – dichiara Il Sindaco Giorgio Bertazzoli – avevano ormai alzato il manto stradale, rendendo molto pericolosa la circolazione. Abbiamo voluto intervenire tempestivamente prima della luminaria sul lago di “Stella Maris” e del Busker Festival. I Pini marittimi sono stati inoltre curati e ripuliti da tumori delle piante che ne intaccavano le radici e messe griglie speciali. Ora si provvederà, dopo la prima pioggia, a far rimettere la segnaletica stradale”. “Questo è stato un lavoro di manutenzione straordinario importante – continua il Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici e Bilancio Umberto Bortolotti -, visti i pochi fondi nelle casse del Comune per i tagli e il Patto di Stabilità sempre più restringente. Non abbiamo inoltre aumentato le tasse per quest’anno e non c’è stato nessun taglio ai servizi erogati. Opere straordinarie di mantenimento vanno messe in conto, come quelle che faremo a breve sulle scuole - ed è quello che continueremo a fare come Amministrazione. Per quanto riguarda l’argomento strade, le provinciali sono ancora di competenza della Provincia di Bergamo (dall’entrata di Sarnico fino a Predore e dal Cimitero fino al Ponte con Paratico) e nonostante i molteplici nostri solleciti, la Provincia non risponde in maniera adeguata”. PROGETTO “CONTRADA IN FIORE” 80 nuovi vasi acquistati dall’Amministrazione comunale con fiori incorporati e dati in gestione al Comitato di Salvaguardia Centro Storico per abbellire la Contrada. “Abbiamo già fatto tante opere di miglioramento e abbellimento della contrada in questi ultimi mesi – spiega Lorenzo Bellini, Assessore al Turismo e Commercio e promotore del Comitato di Salvaguardia Centro Storico –. Nuove idee ed eventi che vengono messi in sinergia. Ora stiamo facendo dei piccoli progetti per sistemare nuovi angoli del Centro Storico e ripristinare a breve il suo sbocco naturale, ossia il vecchio passaggio pedonale davanti a Piazza Oliva Besenzoni”. IL PORTO LUGLIO 2015 - 33 LE PAGINE DEL COMUNE VIGILI DEL FUOCO A SARNICO Dai primi di luglio a Sarnico è attivo un distaccamento estivo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco H24, con 10 uomini divisi in due turni (8-20 e 20-8). Tale presidio è a garanzia immediata di tutti i cittadini di Sarnico e dei paesi limitrofi. Dobbiamo davvero essere fieri di avere sul nostro territorio la Polizia Locale, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Guardia Forestale, la Guardia “Appena sono stato contattato per questa importan- Costiera ausiliaria, e la Protezione Civile. tissima opportunità – dichiara soddisfatto il Sindaco I Vigili del Fuoco sono ubicati presso il Palazzetto dello Giorgio Bertazzoli – ho subito dato la massima dispo- Sport e il numero da utilizzare per le emergenze di nibilità e mi sono mosso per dare alloggi adeguati e la qualsiasi tipo è il 112. logistica necessaria per questo importante presidio e Ora l’estate secca di Sarnico può davvero dormire sonni più tranquilli. ho provveduto a sottoscrivere la convenzione. 34 - IL PORTO LUGLIO 2015 ARTISTI SULL’ERBA LE PAGINE DEL COMUNE I comici di Zelig Melita Toniolo e Omar Fantini con il Sindaco di Sarnico Giorgio Bertazzoli e il gruppo dell’Associazione H2O Eventi Un ringraziamento da parte dell’Amministrazione comunale all’evento patrocinato “ARTISTI SULL’ERBA” della neonata Associazione H2O EVENTI, al Presidente Matteo Mazza ed ai suoi collaboratori per la bellissima e straordinaria manifestazione che ha visto le nostre piazze Umberto I°, Besenzoni e la contrada tappezzarsi di verde e portare artisti di livello nazionale nel nostro paese, oltre a migliaia di persone. Infatti l’evento, che si è tenuto venerdì 10 e sabato 11 luglio, ha visto il supporto musicale di diversi gruppi e di Radio Number One. L’apice di venerdì sera è stata la presenza/show di Gianluca Impastato, il bravissimo finto sommelier comico di Colorado, CHICCO D’OLIVA. Non c’è niente di meglio di una sana risata per rendere una degustazione di vini “speciale”, coinvolgente e memorabile! Gianluca Impastato interpreta “magistralmente” su Italia Uno Chicco d’Oliva, il sommelier più strampalato della storia, che dispensa consigli e suggerimenti sul vino nella sua rubrica “Gusto”. Oltre al sommelier propone anche l’altro suo personaggio, Mariello Prapapappo, professione gingillatore ed il suo viaggio in Cina. È nel cast fisso di Colorado ed ha recitato in alcuni film comici con Diego Abatantuono e in molte pièce teatrali. Mentre il clou della serata di sabato ha visto nella nostra piazza Besenzoni l’esibizione del duo comico Omar Fantini e Melita Toniolo. Le difficoltà dei trentenni deviati dalla tv degli anni ottanta, le perversioni del maleducato Nonno Anselmo deviato dalla natura, spalleggiato dalla frizzante Melita Toniolo, passando attraverso altri personaggi che escono senza richiesta dalla mente schizofrenica di Omar Fantini, che trova il suo habitat ottimale nella performance dal vivo. Improvvisatore nato ha creato uno spettacolo che non solo è divertente, ricco e coinvolgente ma ogni volta è differente da quella precedente. Con Omar ha interagito la bellissima e bravissima Melita Toniolo, che oltre a spalleggiare Omar nei suoi personaggi, ha interpretato il nuovo frizzante e divertente personaggio SuperMel. Una coppia che si è prestata ad una conduzione spiritosa e dinamica, intervallata da monologhi e gag con il pubblico. Ora il prossimo appuntamento di “H20 eventi” sarà il 12 settembre 2015 vicino al parco Lazzarini, con il comico di Colorado Andrea Pucci e tantissime altre novità. IL PORTO LUGLIO 2015 - 35 EVENTI a cura della REDAZIONE COOPERATIVA “IL BATTELLO” - ALPINI Continua il rapporto di grande amicizia e d’affetto fra il Gruppo Alpini di Gandosso, guidato da Angelo Monieri (ormai sarnicese a tutti gli effetti, visti gli anni trascorsi ad affettare salami e prosciutti nel suo negozio di salumeria in Contrada) e la cooperativa “Il Battello” di via Cortivo. Recentemente i ragazzi ospiti sono stati invitati a trascorrere qualche ora nella bellissima struttura delle penne nere presso il “Pitone”. Un momento di relax con relativo pranzo, offerto dagli alpini stessi che, ancora una volta, hanno dimostrato un grande cuore e una grande sensibilità. Un altro segnale di civiltà e unione, qualità queste molto rare nell’epoca in cui viviamo. Queste semplici iniziative sono davvero nobili e rappresentano, se ancora ce ne fosse bisogno, la prova che volontà e disponibilità costituiscono, per questa associazione, un prezioso patrimonio umano e sociale. LA BOTTEGA DEL LAVORO DE "IL BATTELLO" Si realizzano oggetti artistici in vetro su ordinazione per: - bomboniere per matrimoni, cresime, comunioni... - gadgets aziendali - oggettistica negozi - regali personalizzati - specchi, cornici, orologi, svuotatasche, posacenere - crocefissi, bijoux ed anche oggetti che soddisfano la vostra fantasia. PASSATE A TROVARCI! IL PORTO LUGLIO 2015 - 36 SPORT A SARNICO: GARA DI ENDURO UN TEMPO MOTOREGOLARITÀ, OGGI ENDURO Una foto per i tanti appassionati di “Enduro” (dall’inglese “endurance”, cioè “resistenza”) Questo sport viene praticato principalmente su strade sterrate e mulattiere e con qualsiasi condizione del terreno e meteorologica. Ai piloti si richiede quindi una notevole resistenza. Questa foto scattata nel pressi della “Forcella” da Antonio Gervasoni, si riferisce ad una gara disputata a Sarnico il 7 aprile di quest’anno. IL PORTO LUGLIO 2015 - 37 ASSOCIAZIONI a cura di ERNESTO FRETI Alcune malattie del sangue, fra cui forme gravi di leucemia e l’anemia aplastica, possono trovare possibilità di guarigione solo col trapianto di midollo osseo. natori di midollo osseo e diventare così quell’unica speranza di salvezza per un malato in attesa. Per diventare donatori di midollo osseo è sufficiente sottoporsi al prelievo di un campione di sangue (come per una normale analisi). I risultati delle analisi vengono poi inseriti in un archivio elettronico gestito a livello regionale e nazionale Questo semplice gesto ricopre però un’importanza fondamentale perché potrebbe riaccendere una concreta, e probabilmente unica, speranza di vita per un malato di leucemia. Noi di ADMO Sabato 26 SETTEMBRE saremo a SARNICO in PIAZZA UMBERTO I dalle ore 14 alle ore 18 per raccogliere queste nuove speranze, speriamo di vedere anche te! Un caro saluto e a presto. Si può stimare che nella sola Italia circa un migliaio di persone ogni anno, di cui quasi la metà bambini, potrebbero trovare beneficio da questo tipo di intervento, al quale, in molti casi, non vi è alternativa per vivere. Purtroppo riducendosi sempre più il numero dei figli in famiglia calano anche le possibilità di trovare velocemente il do-natore compatibile. Da qui la necessità di ricercare persone disponibili a offrirsi come donatori di midollo osseo, compito assai arduo visto che la compatibilità media fuori dall’ambito familiare è 1 su 100.000. Ogni individuo sano, di età compresa tra i 18 ed i 40 anni e Per informazione e prenotazione chiamare Ernecon peso maggiore a 50 chili può iscriversi al registro dei do- sto al cell. 3482333402 IL PORTO LUGLIO 2015 - 38 EVENTI a cura di MARINA BRIGNOLI INCONTRO CON L’AUTORE Grandissima affluenza di pubblico nonostante il caldo afoso e l’orario..domenica 19 luglio h 17,30…ma tutti presenti e attenti ad ascoltare e a salutare l’autrice Rossana Copler col suo primo romanzo “Acqua”. Italiana di Castelli Calepio, ma residente da anni in Canada, di passaggio in Italia in questi giorni per le vacanze. Ottima la relazione tenuta da Chiara Copler. Il romanzo che parla di viaggi e relazioni, era il sogno nel cassetto di due amiche, Rossana e Paola, quest’ultima prematuramente scomparsa. La Copler è riuscita però a coronare il loro sogno. Non solo, ora ne ha già un altro pronto ad uscire, ormai ha rotto il ghiaccio… CHIESETTA DEGLI ALPINI: RESTYLING COMPLETATO Grande soddisfazione delle penne nere locali per la conclusione dei lavori di restyling presso la chiesetta degli alpini, sicuramente una delle più amate dai sarnicesi. Completamente rifatti i 4 pannelli sul piazzale con altrettanti nuovi dipinti murali di mt. 3,40 x 2,30 a tema alpino, realizzati gratuitamente dagli artisti Enrico Zani e Fabio Ferrari dell’associazione “Arte Viva” di Passirano, sistemata la cucina con la messa in opera di nuovi arredi e completamente sostituiti i serramenti del refettorio, luogo di incontro per feste alpine e non solo. I nuovi pannelli raffigurano in ordine: le tre cime di Lavaredo, il Rifugio Contrin sul gruppo della Marmolada, la vetta del Sassolungo in Val Gardena e il Lago di Braies in Val Pusteria. «Sono tanti i motivi per essere appagati da questa realizzazione - spiega il capogruppo Paolo Ravelli - un’opera resa possibile sia dall’impegno dei nostri alpini che dal contributo dei soliti benefattori che pubblicamente ringrazio». All’inaugurazione di venerdì 3 luglio erano presenti i delegati dei gruppi penne nere della zona, cittadini e simpatizzanti. Dopo la benedizione da parte del curato don Loris Fumagalli ha preso la parola il vicesindaco di Sarnico Umberto Bortolotti che ha sottolineato come l’amministrazione comunale, pur nelle difficoltà del momento, abbia voluto comunque offrire un contributo a quest’opera, consapevole che gli alpini danno sempre più di quello che ricevono e rappresentano una certezza su cui la popolazione può sempre contare. Un gustoso buffet ha concluso in allegria la serata. CIVIS IL PORTO LUGLIO 2015 - 39 SALUTE a cura di FRANCESCA PESENTI PROSTATA: ATTENZIONE ALLE ABITUDINI ED ALLO STILE DI VITA ll tumore della prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile e rappresenta circa il 15% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo: le stime parlano di più di 36.000 nuovi casi l’anno in Italia, ma il rischio che la malattia abbia un esito nefasto non è particolarmente elevato, soprattutto se si interviene precocemente; lo dimostrano anche i dati relativi al numero di persone ancora vive dopo cinque anni dalla diagnosi, in media oltre il 70%, una percentuale tra le più elevate. Stando ai dati più recenti, nel nostro Paese un uomo su 16 nel corso della propria vita sviluppa un tumore della prostata. L’incidenza, cioè il numero di nuovi casi registrati in un dato periodo di tempo, è in continua crescita, con un raddoppiamento negli ultimi 10 anni, dovuto all’aumento dell’età media della popolazione e all’introduzione dell’esame del PSA (Antigene prostatico specifico, in inglese Prostate Specific Antigene). Misurare attraverso un semplice prelievo di sangue i livelli di questa molecola prodotta solo dalle cellule della prostata, permette in molti casi di capire se nella ghiandola c’è qualcosa che non va, poiché il PSA aumenta anche in presenza di semplici infiammazioni, infezioni o ingrossamenti benigni della ghiandola stessa. Il numero di diagnosi di tumore della prostata è aumentato progressivamente da quando l’esame per la misurazione del PSA è stato approvato dalla Food and Drug Administration americana. Sul suo reale valore ai fini della diagnosi di un tumore, però, il dibattito è ancora aperto in quanto molto spesso i valori sono alterati per la presenza di una iperplasia benigna o di una infezione. Per questa ragione negli ultimi anni si tende a considerare più importante, dal punto di vista diagnostico, l’andamento del PSA nel tempo piuttosto che una singola misurazione elevata. Uno dei principali fattori di rischio è l’età: le possibilità di ammalarsi sono molto scarse prima dei 40 anni, ma 40 - IL PORTO LUGLIO 2015 aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre vengono diagnosticati in persone con più di 65 anni. I ricercatori hanno dimostrato che moltissimi uomini oltre gli 80 anni hanno un tumore della prostata, anche se nella maggior parte dei casi la malattia non dà segni e ci si accorge della sua presenza solo in caso di autopsia dopo la morte. Quando si parla di tumore della prostata un altro fattore non trascurabile è senza dubbio la familiarità: il rischio di ammalarsi è pari al doppio per chi ha un parente consanguineo con la malattia rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia. Non meno importanti sono i fattori di rischio legati allo stile di vita: dieta ricca di grassi saturi, obesità, mancanza di esercizio fisico, sono solo alcune delle caratteristiche e delle abitudini negative sempre più diffuse nel mondo occidentale che possono favorire lo sviluppo e la crescita di neoplasia SALUTE prostatica. È buona regola inoltre mantenere il proprio peso nella norma I sintomi urinari compaiono solo nelle fasi più avanzate della e mantenersi in forma facendo ogni giorno attività fisica, senmalattia e comunque possono indicare anche la presenza di za esagerare: è sufficiente mezz’ora al giorno, anche solo una problemi diversi dal tumore. camminata. È quindi molto importante che la diagnosi sia eseguita da un Presso le sedi Habilita sono presenti ambulatori di urologia a medico specialista che prenda in considerazione diversi fattori cui rivolgersi per una consulenza specialistica e per eventuali prima di decidere come procedere. screening di prevenzione, grazie anche al supporto del Laboratorio Analisi Mediche di Bonate Sotto e del servizio di RadioOggi sono disponibili molti tipi di trattamento per il tumore logia e Diagnostica per Immagini delle varie sedi. della prostata ciascuno dei quali presenta benefici ed effetti il dr. Aldo Mario Librizzi visita presso le sedi Habilita di Clusone collaterali specifici. e di Sarnico; Il dr. Camil Zaatar presso le strutture Habilita di Solo un’attenta analisi delle caratteristiche del paziente (età, Zingonia e di Bergamo; il dr. Sebastiano Cortinovis presso il aspettativa di vita, eccetera) e della malattia (basso, intermedio Poliambulatorio Habilita San Marco di Bergamo; il dr. Franceo alto rischio) permetterà allo specialista urologo di consigliare sco Sozzi presso il Poliambulatorio Habilita di Clusone. la strategia più adatta e personalizzata. Per maggiori informazioni circa le prestazioni erogate dagli Non esiste una prevenzione primaria specifica per il tumore ambulatori di urologia delle sedi Habilita, visitate il sito www. della prostata, anche se sono note alcune utili regole compor- habilita.it o telefonate - per le prenotazioni ambulatoriali di tamentali che possono essere incluse nella vita di tutti i giorni: Habilita Ospedale di Sarnico - allo 035 3062218 dalle 09.30 aumentare il consumo di frutta, verdura e cereali integrali e alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.30; per Zingonia, Bergamo e ridurre quello di carne rossa, soprattutto se grassa o troppo Clusone al numero 035 4815515 (dal lunedì al venerdì dalle cotta, e di cibi ricchi di grassi insaturi. 8 alle 19). IL PORTO LUGLIO 2015 - 41 STORIA a cura di GIUSI DOSSI 220 ANNI FA: SARNICO CONTRO L’OPPRESSIONE FISCALE DELLA REPUBBLICA VENETA Il l8 novembre 1793 si levò a Nese e a Ranica un moto rivoluzionario guidato da Gian Maria Gritti che, pur nella sua pochezza, fu considerato funesto dalle autorità. Poco dopo a Sarnico si accese una scaramuccia tra sbirri e popolani, irritati da un inasprimento fiscale non giustificato. Modesti segni premonitori del radicale mutamento imminente nella società italiana. chi scrive di quei lontani avvenimenti è mons. Gaetano Bonicelli in “Rivoluzione e Restaurazione a Bergamo” (1961) e per quanto riguarda Sarnico l’episodio a cui si riferisce è “L’insurrezione di Sarnico del 30 ottobre 1794” raccontata da Arcibano Volpi nella Sua “Miscellanea storica”. Sarnico e tutto il territorio bergamasco in quell’anno si trovavano sotto il dominio della “Serenissima Repubblica Veneta” che, sfiancata dalle continue guerre contro i Turchi e soprattutto dalla corruzione dilagante, stava perdendo ogni giorno sempre più potere e prestigio. Tutte le provincie soggette alla SerenissiIL PORTO LUGLIO 2015 - 42 ma, infatti, e non solo quella bergamasca si dibattevano su come adoperarsi in mille maniere per procacciarsi l’indispensabile per vivere. Ogni paese, ogni vallata, sottolinea il Volpi, aveva trovato il proprio espediente. In tal modo anche Sarnico e tutti gli altri paesi situati sulle sponde del lago d’Iseo avevano trovato il loro: praticavano cioè un commercio serrato di tutti i generi alimentari e soprattutto l’olio. La miseria in cui si dibattevano in quegli anni gli abitanti di Sarnico, Predore e Tavernola, era una miseria che veniva da lontano, che non aveva mai conosciuto un arresto lungo il corso di tanti secoli. «Le loro sofferenze e le loro privazioni erano giunte, in quell’anno 1794, ad una svolta cruciale, oltrepassata la quale era facile prevederne le amare conseguenze. Gli abitanti di Sarnico, soprattutto, si sentivano più degli altri paesi presi di mira, colpiti duramente dalle «pubbliche regalìe». Gli animi erano talmente esasperati che la più piccola scintilla poteva far divampare un incendio dalle imprevedibili conseguenze. Si era dunque constatato che per ogni porto del nostro lago si svolgeva un commercio incensurato, e la cosa era ormai giunta alle orecchie degli agenti daziari. Per un po’ di tempo si lasciò fare, ma ben presto la situazione divenne talmente insostenibile da parte delle autorità, che si decise d’intervenire per controllare l’illecito commercio. Il 29 ottobre 1794 giunsero così verso sera parecchi agenti a Sarnico, capitanati da certo Giovanni Cesari, accolti dagli abitanti più o meno ostilmente. Il giorno dopo era giorno di mercato e, come ancor oggi è consuetudine che converga nel più grande centro abitato della zona un gran numero di persone da tutti i paesi vicini, così da Credaro, Villongo, Adrara, Predore, Paratico, Capriolo ecc. anche quel giorno affluirono sulla piazza del mercato di Sarnico (oggi P.za Umberto I) numerosissimi compratori. Gli agenti circolavano in mezzo a loro ma, come se si fosse convenuto un patto, tutti mostrarono una grande indifferenza. Improvvisamente nel bel mezzo della mattinata si videro giungere dal lago, dalla parte di Iseo, molte barche e tutte che si dirigevano verso Sarnico. All’altezza del paese tuttavia, le barche che erano cariche di “baghe d’olio” (tipi di barili), forse avvisate da grida, cambiarono rotta e andarono a toccar terra alla vicina sponda di Rivatica, scaricando naturalmente i loro barili. I compratori d’olio di Sarnico si vedevano così costretti a procurarsi una barca, attraversare il lago, (il ponte ancora non era stato fatto) e dopo aver acquistato la merce, riattraversarlo. STORIA Le guardie nel frattempo osservavano attente e silenziose il daffare dei clienti sull’altra riva; ma, alla prima «baga» che toccò la sponda di Sarnico, invitarono il portatore a munirsi della regolare bolletta del dazio. Non l’avessero mai fatto! Fu come il segnale della rivolta. Agli schiamazzi e alle urla della moltitudine di gente “Via gli agenti daziari, qui non si deve pagare alcun dazio!” si passò ben presto alle vie di fatto. I disgraziati agenti, che agli occhi di quei miserabili rappresentavano il mondo ostile della parte avversa alle loro aspirazioni, furono circondati, picchiati, bastonati e inseguiti. Fra il parapiglia generale e la confusione che aveva preso un po’ tutti, i più scalmanati colsero l’occasione per tramutare l’insurrezione protestataria in insurrezione politica, cominciando con l’abbattere le insegne di S. Marco dalla colonna che era nel centro della piazza. Le ragioni di questo dissidio risalivano ormai a vecchia data - ricorda sempre il Volpi - infatti nella concessione fatta al Comune di Sarnico, da parte dell’Ecc.mo Doge di Venezia in data 24 settembre 1566, di esercitare «un libero mercato il giovedì di ogni settimana» vi era inclusa la regola dell’esenzione dall’imposta dei dazi sul mercato medesimo. I Conti Calepio, per quasi due secoli tentarono di avocare a sé tale diritto feudale, ma un ‘ultima sentenza in data 24-5-1751 dell’Eccell.mo Collegio degli Eccell.mi Magistrati sopra i Feudi della Serenissima, aveva dato piena ragione ai nostri Rettori Comunali, ai quali spettava il diritto d’indipendenza per la conduzione del mercato. Unica variante a tutto quanto detto, era che Venezia pretese che tali gravezze venissero pagate al suo Procu- ratore. Da qui il malcontento e la rivolta scaturirono proprio il 30 ottobre 1794». I presunti principali autori del moto insurrezionale, che fortunatamente non aveva assunto un vero e proprio carattere politico, furono condannati a severissime pene detentive. Erano: Antonio Arcangeli (detto il Capo), Giov.Batt. Piccioli, Giov.Maria Riva e Antonio Pagani (detto il Bambino). Si può dire che furono costoro, e poi Andrea e Pietro Antonio Parigi, che per primi propagarono in Sarnico i sentimenti di giustizia, uguaglianza e libertà che venivano dalla Francia. Furono loro come precisò il Direttore del Museo storico di Bergamo, Mauro Gelfi, che diedero vita a episodi isolati non collocabili in un movimento organizzato, tutti più presenti in provincia che in città e in particolare nella zona del lago d’Iseo, al confine con Brescia, dove la cospirazione ha radici più profonde . Fu poi la volta di Marco Alessandri di Bergamo (la cui famiglia era originaria di Adrara S.M ed aveva molti amici a Sarnico); diffuse quelle idee in tutta la provincia quando divenne uno dei quattro componenti del “Direttorio della Repubblica Bergamasca” nel 1797. Egli, si può ben dire, insieme all’avv. Ippolito Barunani (nativo di Iseo, ma residente a Sarnico), diffuse il pensiero dell’unità nazionale sulle due sponde del Sebino e in Val Camonica; un seme che nell’arco di pochi anni darà frutti meravigliosi rendendo Sarnico protagonista del Risorgimento italiano con i fatti del 1862. Nella foto a sinistra Marco Alessandri Nella foto a sinistra: Disposizioni daziarie riguardanti le Biade caricate nei porti del lago d’Iseo. (Bergamo Biblioteca Civica) IL PORTO LUGLIO 2015 - 43 EVENTI a cura del PRESIDENTE VITTORIO MARCONI AVIS: PESCE FRITTO DA RECORD L’ultima domenica di giugno è una data che per Sarnico assume un significato particolare, perché intimamente legata a San Pietro - da umile pescatore a primo Papa -, al lago e alla pesca che, per tante famiglie, è stata fonte di sostentamento. A partire dagli anni ’50, nella giornata del 29 giugno, la Pro-Loco ha organizzato per molti anni la “Sagra del pesce”, un evento che richiamava tantissima gente nella capitale del Basso Sebino. Un sacchetto di pesce e un bicchiere di vino bianco per pochi spiccioli, serviti al banco da belle ragazze con gonne a ruota e camicette attillate, indumenti rimasti impressi nell’immaginario collettivo come emblema della femminilità. Una festa, nata come gesto spontaneo di alcuni sarnicesi, che ha sempre avuto grande successo al punto che si trasformò in un importante momento di proiezione dell’immagine a vocazione turistica della cittadina. Nel 2013, i direttivi AVIS e Kiwanis del Sebino, unendo alla solidarietà il dichiarato obiettivo di promuovere il territorio e quelli che sono i prodotti locali, organizzarono la nuova edizione, rinominata “sagra del pesce fritto”, che fece registrare numeri importanti, a dimostrazione del fatto che si tratta di una manifestazione sempre all’altezza delle attese. Se a questo si aggiunge poi che i prezzi sono stati IL PORTO LUGLIO 2015 - 44 veramente “popolari”, allora si capisce che è un evento al quale non si può rinunciare. E così è stato anche quest’anno: dalle ore 18.00 di venerdì 26 e poi sabato e domenica (mezzogiorno e sera), un numero di persone da record sono transitate in piazza XX settembre per gustare pesce fritto, sardine di Montisola e salamelle alla griglia con polenta fumante, distribuite dai volontari che da sempre offrono il loro apporto alla buona riuscita della manifestazione. A completare il menù, c’è stata ottima birra artigianale prodotta ed offerta dall’azienda agricola “Vallonghe” di Foresto Sparso a favore del Kiwanis del Sebino. Ancora una volta l’AVIS Sarnico Basso Sebino dimostra di eccellere, oltre che nella promozione della donazione di sangue, anche nel creare un momento di festosa aggregazione, con l’intento di sensibilizzare tutti quelli che sono i valori dell’altruismo. CASTAGNA IN FESTA Ricordiamo che da venerdì 18 a domenica 20 settembre l'AVIS Sarnico - Basso Sebino organizzerà la classica castagnata che saluterà l'arrivo dell'autunno. Si potranno gustare caldarroste, salamelle alla griglia e per non dimenticare l'estate che sta finendo, le vere ed originali sardine con polenta dei pescatori di Monte Isola. a cura di MARIO BRAVI EVENTI LA FIERA DEGLI UCCELLI COMPIE 60 ANNI La sezione Federcaccia di Sarnico festeggia con un libro. Venerdì 7 agosto presentazione alla pinacoteca Torna la tradizionale Fiera degli uccelli e dei cani da caccia. Giunta alla 60a edizione, la sagra si terrà presso l’area del Lido Nettuno. Se Giove pluvio non ci metterà lo zampino sono attesi a ferragosto almeno 8.000 fra appassionati e curiosi. «La nostra “Fiera degli uccelli e mostra canina” - dice Carlo Morotti, presidente della locale Sezione Cacciatori - celebra sessant’anni da quel 9 settembre 1956 quando un gruppo di appassionati decise di far conoscere nella sua luce reale il mondo dei volatili. Un momento festoso che avvicinasse i cacciatori a chi, libero da pregiudizi, avesse voluto conoscere la realtà dell’arte venatoria, dove per una volta fossero gli animali e la natura a fare da padroni e non l’uomo. Un momento d’incontro fra i cacciatori e la gente. Le bancarelle con le novità per il cacciatore l’avrebbero resa ancor più appetibile. Una sagra di paese con al centro le tradizioni della civiltà contadina a quel tempo ancora vive, che sviluppasse un’identità culturale e la promozione del territorio». Il successo della prima edizione invogliò a continuare e dopo pochi anni la kermesse venne ampliata con l’ingresso al centro della piazza ed anticipato l’inizio alla data canonica del 15 agosto, ancor oggi in vigore. Si iniziò senza grandi squilli di tromba, ma fin dalla prima edizione fu un pieno successo. La “location” era la parte finale di piazza XX Settembre nei pressi dell’ex trattoria “La Pergolina” e si sviluppava all’interno del parco Orgnieri. Fiera e caccia sono per i cacciatori di Sarnico “passione allo stato puro e non c’è soddisfazione più grande che metterla a “frutto” per sostenere progetti socialmente utili. Come da identikit di persone che badano più ai fatti che competizione canora di bottacci, sasselli, merli, fringuelli, allodole, tordine e cardellini. A giudicare i migliori cantori tra i previsti 300 uccelli iscritti, sarà la giuria AMOV, affiancata dai colleghi cacciatori di Sarnico. La premiazione è prevista per le ore 10.00. Successivamente, alle 10.45 si sfideranno sul palco i chioccolatori della zona che riprodurranno il canto degli uccelli, sia a bocca libera che con l’ausilio di particolari fischietti. Ci sarà così la possibilità di ascoltare i maestri chioccolatori a confronto, aspettando con ansia la dimostrazione del riconfermato campione europeo 2015, il padovano Loris Dal Maistro, che allieterà i visitatori con la melodia del suo canto. Al termine delle premiazioni, apertura delle postazioni gratuite per tutti di tiro al piattello laser, tiro con carabina ad aria compressa e tiro con l’arco che proseguiranno per tutto il giorno. Nel corso della giornata sarà possibile avere una copia del libro celebrativo “Con la doppietta …in spalla” alla presenza dell’autore Mario Dometti. Alle ore 13.45 si apriranno le iscrizioni alla mostra canina alla quale saranno ammessi i cani di ogni razza, esclusi i meticci. Una novità sarà offerta dalla presenza di un’esposizione di strumenti della storica tecnica francese di caccia con il vischio, un evento a cura della delegazione dei cacciatori di Plan de Cuques, ed un’esposizione di stampi e giochi per la caccia. Fissata per il pomeriggio, a partire dalle ore 16.00, la mostra dei cani da caccia. Ricca inoltre l’offerta gastronomica con un accurato servizio di bar, cucina e stand di attrezzature da caccia con stampi, giostre, abbigliamento, coltelleria e selleria in mostra dalle 6.00 del mattino alle 16.00. PROGRAMMA DELLA FIERA La 60a Fiera degli uccelli e cani da caccia Per l’occasione l’area di parcheggio alle spalle inizierà alle ore 5.00 con le Iscrizioni Con- della kermesse venatoria sarà libera e gratucorrenti Campionato AMOV a seguire la ita per tutti. alle parole, le “doppiette” di Sarnico dal 2009 ad oggi hanno devoluto in beneficienza oltre ventimila euro raccolti soprattutto con gli introiti delle varie fiere degli uccelli. A beneficiarne alcune realtà che operano in campo sociale (AVIS e Scout), chi si trova in situazioni di particolare bisogno come l’Istituto Angelo Custode, la Cooperativa “il Battello” e i terremotati dell’Abruzzo. Nel 2013 devolvemmo parte del ricavato al progetto “Adotta un bambino” promosso dalla locale scuola dell’Infanzia, per favorire la frequenza degli alunni provenienti da famiglie bisognose. Anche la nostra chiesa in due occasioni (portone e ristrutturazione) è stata oggetto di un aiuto economico da parte del sodalizio venatorio di Sarnico. “Nonsolocaccia” quindi. Per festeggiare degnamente il 60°, venerdì 7 agosto alle ore 21.00 in pinacoteca verrà presentato il libro celebrativo “Con la doppietta …in spalla” scritto da Mario Dometti. «Ci sono alcune costanti che si ritrovano in ogni ruolo di Mario Dometti - ha scritto Romy Gusmini che ha curato la prefazione al libro la passione per la sua gente e il suo paese, quasi un secondo amore. Così lo è anche in questa sua ultima piacevole fatica. Nel succedersi delle pagine, anche questa volta, sorprende la sua capacità di dipingere le storie con una tastiera trattata come se fosse una tavolozza estratta da un cassetto e sapientemente usata per colorare fogli bianchi con personalità fresche, sincere, piene di significato. Mario riesce a cogliere il bello, l’originale, il piacevole, l’emozionante, il romantico delle figure che intende raccontare e ne fa di ciascuna personaggi singolari, unici, irripetibili. Ed è ad essi che chiede di raccontare una finestra della vita di Sarnico». IL PORTO LUGLIO 2015 - 45 EVENTI a cura della PRO-LOCO ESTATE A SARNICO 2015 ORGANIZZATI DA: AMMINISTRAZIONE COMUNALE PRO-LOCO E ASSOCIAZIONI DI SARNICO ABBAdream AGOSTO dall’ 1 al 7 Borgo medievale in Località Pirone FESTA DI SANT’ALBERTO Musica, gare, processione e spettacolo pirotecnico Venerdì 7 agosto Piancoteca G. Bellini - ore 21.00 PRESENTAZIONE DEL LIBRO “Con la doppietta…in spalla” Scritto da Mario Dometti A cura della Sezione Cacciatori di Sarnico Sabato 8 Chiesetta degli Alpini - ore 19.00 FESTA DI SAN FERMO P.zza XX Settembre - ore 20.30 MISS ITALIA Concorso Nazionale Selezione Regionale con l’elezione di Miss Kia dal 12 lug al 16 Torretta Civica - Via Buelli MOSTRA di PITTURA di Bianchi e Belleri 46 - IL PORTO LUGLIO 2015 Maurizio Vandelli Ven 14/ Sab 15/ Dom 16 Lungolago Garibaldi MERCATINO artigianato Venerdì 14 P.zza XX Settembre - ore 21.30 ABBAdream Tributo Show omaggio agli Abba Sabato 15 Lido Nettuno 60^ FIERA DEGLI UCCELLI e Mostra canina Molo battello - ore 20.45 CROCIERA NOTTURNA DI FERRAGOSTO Prenotazione c/o Uff. Info Turistiche Sarnico Sab 22 e Dom 23 SARNICO: SBARAZZO! A saldo dei saldi Mercatino itinerante dei Commercianti di Sarnico Sabato 22 P.zza XX Settembre - ore 21.30 MAURIZIO VANDELLI in concerto La storica voce degli Equipe ‘84 Domenica 23 Via Buelli/ Alto Centro Storico - ore 19.00 DEGUSTAZIONE GASTRONOMICA in collaborazione con i ristoratori locali dal 28 ago al 6 set Tennis Club Sarnico/ Acc. Vavassori TENNIS Torneo Open M/F Sab 29/ Dom 30 P.zza Umberto I - orario 10.00/22.00 DISCO CD DVD & FUMETTO 13^ Mostra-Mercato usato e da collezione Sabato 29 Centro Tennis Comunale Sarnico 12 ORE DI TENNIS P.zza XX Settembre - ore 21.30 SATURDAY NIGHT FEVER Maratona di disco-music anni ‘70/ ‘80 SETTEMBRE Ven 4/ Sab 5/ Dom 6 Lido Nettuno SARNICOSPORT - 11^ edizione La festa dei gruppi sportivi di Sarnico Sabato 12 P.zza XX Settembre - ore 21.00 SERATA DI CABARET con ANDREA PUCCI H2O Lab eventi dal 13 al 27 (aperto sab/ dom) Torretta Civica - Via Buelli COLLETTIVA di Fotografia Circolo Fotografico Le Molere dal 14 al 25 Centro Tennis Comunale Sarnico TENNIS Prova gratuita per bambini 6/18 Degustazione gastronomica Lunedì 14 Molo battello - ore 18.00 Prenotazione c/o Uff. Info Turistiche Sarnico CROCIERA destinazione Santa Croce per l’inaugurazione Festa di S. Croce a Carzano Ven 18/ Sab 19/ Dom 20 P.zza XX Settembre LA CASTAGNA IN FESTA A.V.I.S. Sarnico-Basso Sebino Sab 19/ Dom 20 Lungolago Garibaldi MERCATINO artigianale Serata con “Radio Lago Uno” Sabato 19 Chiesetta degli Alpini - ore 19.00 FESTA DI SAN MAURIZIO Domenica 20 Lido Nettuno - ore 09.00 Assoc Kayak/ CSI Oratorio Sarnico MARATONA DEL REMO Mercoledì 23 Lido Nettuno - ore 09.00/18.00 “FONDALI PULITI - Conoscere il Lago” Giornata di approfondimento dedicate alle Scuole territoriali Sabato 26 P.zza Besenzoni - ore 20.30 ESIBIZIONE DI BALLO con la Scuola di Ballo Star Dance Domenica 27 P.zza SS Redentore - ore 17.00 CONCERTO DI FINE ESTATE con il Corpo Musicale Cittadino Andrea Pucci IL PORTO LUGLIO 2015 - 47 ASSOCIAZIONI a cura di GIOVANNI CADEI ATTIVITÀ DELL’ A.S.D. JUDO SARNICO Milano, seguiti da Isao Okano Club 97 e dal Judo Capelletti di Brescia. Atleti e dirigenti dell’ ASD Judo Sarnico con Cinzia Cavazzuti L’attività di fine stagione è stata particolarmente intensa, soprattutto dal punto di vista organizzativo; ma andiamo con ordine. Si è svolto il 31 Maggio a Sarnico, nel Palazzetto dello Sport Comunale, il 14° Meeting per Giovanissimi ed il 3° Trofeo Città di Sarnico. La macchina organizzativa messa in moto dal Presidente Enrico cancelli e dal Maestro Mario Galimberti ha coinvolto tutti i consiglieri, molti atleti e moltissimi genitori: la fatica è stata tanta ma i risultati ottenuti appaganti. 365 sono stati gli atleti partecipanti, 211 al Meeting per Giovanissimi, riservato agli atleti preagonisti, e 154 al Trofeo Città di Sarnico, per atleti agonisti. 45 le società rappresentate provenienti dalla Lombardia, dalla Liguria e dal Trentino. Coloratissimo e festante il tatami durante la mattinata grazie ai numerosi bambini presenti; judo di buon livello tecnico nel pomeriggio con gli atleti più grandi. Ricordiamo di seguito i risultati ottenuti dagli atleti sarnicesi. Medaglia d’oro: Lorenzo Valente, Ivan Bettoni, Matteo Besenzoni, Sigi Arcangeli, Ilenia Bettoni, Medaglia d’Argento: Thomas Fascella, Francesco Fenini, Oliviero Scalvini, Mattia Cianni, Giorgio Omoboni, Karim Taboubi, Stefano Manenti, Arianna Valente Medaglia di Bronzo: Matteo Bellani, Greta Verzelletti, Cristian Tengattini, Cerini Flavio, Andrea Ghirardelli, Pietro Zani, Enrico Cadei, Davide Salogni, Nicolò Patelli, Andrea Piantoni, Yassime Jaouhari, Emma Bellini, Giulio Panza, Samuele Verzelletti Nella classifica per Società hanno primeggiato, nel 14° Meeting per Giovanissimi, il Judo Capelletti di Brescia, seguito da Judo Sankaku Bergamo e dal Judo Calcinato. Nel 3° Trofeo Città di Sarnico invece la società prima classificata è stato il Dojo Jigoro kano di 48 - IL PORTO LUGLIO 2015 Il 2 di Giugno si è svolta, nell’affascinante cornice del Lido Fontanì, la tradizionale Festa di fine attività. Gli atleti, i dirigenti, i genitori ed i simpatizzanti si sono dati appuntamento nel pomeriggio per la cerimonia di consegna delle cinture, per la premiazione dei vincitori del Master Sociale e per un momento di convivialità. Ecco l’elenco dei promossi al grado superiore: Promossi al grado di Cintura Gialla: Enrico Cadei, Francesco Fenini, Greta Verzelletti, Thomas Fascella, Mattia Cianni, Davide Salogni, Flavio Cerini, Matteo Bellani, Cristian Tengattini, Michele Tomasoni, Giosuè Peri, Matteo Besenzoni, Daniele Bianchetti, Andrea Ghirardelli, Giovanni Fenaroli, Riccardo Carrara, Eleonora Poli, Giulia Giacomelli, Eugenio Ghirardelli, Giada Pasini, Enrico Gottardi, Poli Daniele e Bellani Matteo. Promossi al grado di Cintura Arancio: Pietro Zani, Oliviero Scalvini, Giorgio Omoboni, Federico Pannito, Lorenzo Valente, Karim Taboubi, Yassine Jaouhari, Nicolò Pozzoli, Riccardo Coates ed Enrico Tagli. Promossi al grado di Cintura Verde: Ivan Bettoni, Nicolò Patelli, Andrea Piantoni, Sigi Arcangeli, Serena Cadei, Alessandro Lochis. Promossi al grado di Cintura Blu: ASSOCIAZIONI Circa 70 gli atleti che vi hanno preso parte, provenienti principalmente dall’Italia settentrionale. Di altissimo livello lo staff dei docenti: il maestro Angelo Beltracchini (7° dan), il nostro Mario Galimberti (5° dan) ed i Maestri Andrea ed I vincitori del Master Sociale, la classifica a punti che tiene conto Ilaria Sozzi (5° dan) a cui si sono aggiunti quest’anno Piero Comino (7° dan), esperto internazionale di kata, il maestro francese Nicolas dei risultati agonistici ottenuti durante la stagione, sono stati: Cat. Bambini e Fanciulli: 1° posto: Emma Bellini, 2° posto: Lorenzo Boudjelida (6° dan), l’olimpionica Cinzia Cavazzuti (6° dan) ed infine il Maestro marchigiano Corrado Croceri (7° Dan). Valente, 3° posto: Ivan Bettoni. Cat. Ragazzi: 1° posto: Angelica Fenaroli, 2° posto: Ilenia Bettoni, Gli atleti partecipanti, quasi tutti molto giovani (Esordienti e Cadetti) hanno lavorato molto sugli approfondimenti tecnici e sulla prepara3° posto: Stefano Manenti. Cat. Esordienti A e B: 1° posto: Gabriele Rossi, 2° posto: Lorenzo zione fisica di base. Altri invece si sono dedicati alla specialità del Kata, seguiti dal Maestro Poli. Cat. Junior/Senior: 1° posto: Arianna Valente, 2° posto: Francesco Cumino e da Ilaria Sozzi. Le altissime temperature registrate nella settimana non hanno fermaCadei, 3° posto: Samuele Verzelletti. to i nostri atleti che si sono impegnati al massimo. Anche il ns. Diego Ricordiamo infine che dal 2 al 5 di Luglio si è svolta a Sarnico, sem- Cressi ha colto questa importante occasione per ritornare tra noi e pre nel Palazzetto dello Sport Comunale, la V edizione del “Judo mettere la sua esperienza al servizio degli altri atleti. Vacanza”, stage estivo di approfondimento tecnico ed agonistico. Emma Bellini, Ilenia Bettoni e Fenaroli Angelica. Promossi al grado di Cintura Marrone: Stefano Manenti e Florin Tonescu. COMUNICAZIONE DA VILLAREGIA Comunità Missionaria di Villaregia Lonato del Garda, 13 giugno 2015 Rev.mo don Vittorio, desideriamo esprimere a lei e a tutti i suoi Parrocchiani la nostra riconoscenza per la possibilità di aver realizzato l'iniziativa "Abbiamo riso per una cosa seria" nella sua Parrocchia. Il progetto sostenuto con questa campagna si chiama "Alimentiamo la speranza!" e consiste nella realizzazione e avviamento di tre centri nutrizionali e orti comunitari a Maputo in Mozambico, ove noi missionari operiamo da 7 anni. Aggiungo il link per accedere a un breve video che presenta il progetto: http://www.comivis.org/news/guarda-il-video-alimentiamo-Ia-speranza (sito comivis) https://www.youtube.com/watch?v=ILzWQRWnNXg (youtube). La raccolta nella vostra parrocchia è stata di 1.005,00 € di cui la metà va a pagare il riso ai produttori e l'altra metà a sostegno del progetto. Con la gioia che viene dal bene condiviso VI ringraziamo vivamente e vi salutiamo con affetto. Il Signore vi custodisca e accompagni il vostro cammino. Un saluto fraterno, Patrizia Rigato IL PORTO LUGLIO 2015 - 49 COME ERAVAMO a cura della REDAZIONE ESTATE 1969 La foto è stata scattata nell’estate del 1969 nel parcheggio alle spalle del bar San Marco. Eravamo pronti come ogni giorno per una cavalcata sulle mulattiere della zona, e si cominciava sempre dalla Forcella con il mitico Mortore, croce e delizia di ogni motociclista. Rivedere dopo 36 anni le moto su quel sentiero mi ha dato una grande emozione, mi sono rivisto giovane, con gli stivali in gomma da pescatore e la tuta in tela da meccanico, in sella alla Gilera 125 da 10 cavalli (oggi questa potenza ce l’ha uno scooter!) ma felice ed entusiasta. Nella foto, siamo, da sinistra: Antonio Gervasoni (Poppi), sconosciuto, Claudio Bastiani, Fausto Marini (Ciccio) e Franco Fordred da Genova (Belin). Antonio Gervasoni UNA FOTO DI CENTO ANNI FA Una delle fotografie più vecchie che abbiamo pubblicato. Come sempre ci è stata affidata dal signor Giuliano Arcangeli e ritrae la bisnonna Giuditta Belussi (al centro) con due amiche. La signora Giuditta era la moglie di Arcangeli Alfredo, capostipite dei “Barberì”. Da notare sullo sfondo le piccole piante, segno evidente che il “Lungolago” era da poco stato rifatto. Era il 1914. A sinistra l’edificio della “Filanda Caròli”. VILLA IGEA Pubblichiamo alcune fotografie dell'Albergo Ristorante "Villa Igea" attivo a Predore fino al 1955, anno della chiusura. Negli anni successivi è stato demolito per far posto all'attuale condominio "Igea" e parte del complesso Eurovil. L'albergo ristorante era gestito da Celesto Rolli e dalla moglie Gilda Belussi (apprezzatissima cuoca). 50 - IL PORTO LUGLIO 2015 COME ERAVAMO LUGLIO 1960 A VILLA IGEA Si riconoscono da sinistra: Iso Rolli, Alessandro Arcangeli, Fausto Colombi, Leo (trasferitosi a Montecarlo è poi diventato il pilota personale dello yacht della famiglia del principe Ranieri), Ernesto Arcangeli. Per questi baldi giovanotti la zona dell’Igea era considerata una sorta di distaccamento delle celebri isole Hawaii. Dall’espressione crucciata e annoiata dei play-boys si sospetta che il malcontento fosse dovuto alla carenza di presenza femminile. LUNGOLAGO FINE ANNI '50 ANNI ‘50 Nella foto da sinistra: Tino Rolli, sconosciuta, Alessandro Arcangeli, Maria Marchetti, Giacomo Marchetti e sconosciuta. In perfetta tenuta da chef, Tino Rolli è alle prese con un ricco carniere da cucinare. Come abbia poi abbinato gli gnocchi di patate con gli uccelli non ci è dato sapere, la sua abilità di cuoco avrà senz’altro portato ad un eccellente piatto della tradizione. Ovviamente il cacciatore era Alessandro Arcangeli (Gifro). IL PORTO LUGLIO 2015 - 51 ASSOCIAZIONI a cura di GIUSI GIUPPONI LA “MUSIKKAPELLE” DI PENNES A SARNICO Domenica 28 Giugno, in coincidenza con ”LA SAGRA DEL PESCE” celebrata nel nostro paese, promossa e organizzata, con scrupolo, fantasia e solidarietà, dalla sempre generosa sezione AVIS di SARNICO E BASSO SEBINO, la MUSIKKAPELLE DI PENS (BZ) (ossia la Banda musicale di Pennes) ha onorato Sarnico con la sua presenza rendendo un po’ più ufficiale un GEMELLAGGIO nato in sordina tra due gruppi di amici. I musicisti, circa trenta tra maschi e femmine, indossavano costumi tirolesi tradizionali, che ci riportavano ai tempi di Cecco Beppe e Sissi. Partiti alle cinque del mattino da Sarentino, capoluogo della vallata, sono arrivati verso le 10 presso la sede della nostra scuola della Banda accolti dai musicisti e dagli amici di Sarnico. Dopo un breve e salutare spuntino, imbracciati i loro grandi e lucenti strumenti musicali, hanno percorso via Libertà e 52 - IL PORTO LUGLIO 2015 raggiunto la chiesa parrocchiale. Accolti cordialmente dal parroco Don Vittorio, hanno animato, con le note solenni e gravi di alcuni brani musicali, la Santa Messa delle 10.30. Dopo la celebrazione, sul sagrato hanno salutato musicalmente i Sarnicesi convenuti e poi, in corteo, hanno raggiunto il RISTORANTE e sotto il verde pergolato i due gruppi musicali, le autorità e gli amici hanno condiviso in allegria il pranzo, tra portate appetitose e brindisi canori: nessuna parola tedesca dai nostri, nessuna parola italiana da loro ma all’unisono , sollecitati ripetutamente dagli esuberanti Diego e Casari, intonavano il ”PROSIT” con alzata di calici colmi. Alla fine del pranzo discorsi di “Benvenuto” e ringraziamenti dal sindaco, dal presidente della nostra banda musicale Sandro Bellini e dagli ospiti altoatesini, con scambio di doni per affermare l’amicizia che da parecchi anni unisce i due gruppi. Promotori e Sponsor dell’iniziativa, col presidente SPOLTI GIOVANNI, i pochi rimasti dei ”SOLITI IGNOTI”, cioè coloro che dal1969 si concedono a Pennes, bellissimo e tranquillo paesino dell’ALTO ADIGE, alcuni giorni di vacanza, immersi nel verde dei pascoli e dei prati, avvolti dal silenzio quasi irreale di una vita che scorre lenta e quieta, lontana dai rumori e dagli affanni quotidiani, sotto un immenso cielo ”trapunto” di stelle. Alle 17.30, in Piazza XX Settembre la Musikkapelle, davanti a un folto pubblico, divertito e incuriosito, si è esibita in un ASSOCIAZIONI bel concerto. Presentatore, per la circostanza, Silvio Belotti che di volta in volta intervistava la brava maestra che da tre anni dirige la Banda di Pennes e che, abbiamo saputo alla fine del concerto, a settembre diventerà mamma. Come presentatore Silvio non si è limitato a declamare i titoli dei brani musicali proposti, ma ha colto l’occasione per offrire agli spettatori note geografiche e aneddoti su Sarentino, il capoluogo che con tutte le sue frazioni e i piccoli centri è, per estensione, il terzo comune in Italia dopo Roma e Milano. E a lui, Silvio, dobbiamo gratitudine perché è stato l’esploratore che ha scoperto questo felice paese durante il servizio militare. La musica col suo linguaggio universale era bella e coinvolgente, il tempo splendido, il cielo sereno, gli ippocastani della piazza maestosi come sempre. Un po’ più lontano, verso “I LAZZARINI” aleggiava, sullo sfondo del fumo azzurrognolo delle griglie accese, il profumo dei pesciolini fritti, delle sardine e delle salamelle che gli amici altoatesini hanno gustato e apprezzato prima di riprendere la via del ritorno. La giornata è stata per tutti bella e divertente. Il prossimo appuntamento per le due bande è fissato per il 13 Settembre 2015, nei prati di Pennes. Si celebra in questa giornata la festa patronale, cioè la “PENS KIRCHTAG”, una bella occasione per gustare birra e speck e per cementare, ancora una volta, l’amicizia fra le comunità di Sarnico e di Pennes. PENNELLATE DI MUSICA A CARAVAGGIO “Pennellate di musica”, così potrebbe essere intitolato il concerto che il nostro Corpo Musicale Cittadino ha tenuto lo scorso mese di giugno a Caravaggio. Ed è proprio nella piazzetta della bellissima “Insigne Chiesa Arcipretale dei Santi Fermo e Rustico Martiri” nel paese di Michelangelo Merisi che, idealmente sotto il segno del Caravaggio, musica e pittura, due mondi apparentemente così distanti, si sono incontrati. Mescolanza di suoni e di colori con il movimento creato dall’armonia dei suoni e l’avvicendarsi di forme colorate che si fondono sulla tela. I sette colori dell’iride che si armonizzano con le sette note creando un insieme gradevole allo spirito. E lì davanti a coordinare queste due primordiali passioni, lui il maestro Pino Magistri, il Caravaggio della musica dell’Alto e Basso Sebino. CIVIS IL PORTO LUGLIO 2015 - 53 ANAGRAFE a cura della SEGRETERIA 39 PARIS OLGA di anni 77 deceduta il 22/06/2015 NELLA CASA DEL PADRE 40 REBUZZI ITALO di anni 93 deceduto il 22/06/2015 41 TEDESCHI MARGHERITA di anni 79 deceduta il 07/07/2015 42 CADEI TERESA di anni 90 deceduta il 09/07/2015 IN RICORDO DI GIUSEPPE FACCHINETTI Si ringraziano i coscritti della Classe 1943 che hanno voluto ricordare l’amico GIUSEPPE FACCHINETTI, recentemente scomparso, con una donazione alla locale CASA DI RIPOSO 35 TONUTTI LUIGI (Carabiniere) di anni 84 deceduto il 12/06/2015 CIAO PAPÀ, CIAO NONNO Ci mancherai tantissimo, ci mancherà il tuo sorriso, la tua voce, il tuo consiglio, le tue parole. Nel nostro cuore però tu sarai sempre presente! In questi giorni di lutto, con la tristezza nell’anima perché te ne sei andato, ciò che ci ha rasserenato è stato vedere quanta gente ti ha voluto bene e rispettato, tu uomo di giustizia che hai servito con onore e immensa dignità la patria, uomo d’altri tempi, con un senso civico e morale e uno stile di vita che ormai non si trova più nella gente, tu che sapevi aiutare, sempre disponibile, corretto, tu che con i tuoi saggi consigli ci hai aiutato a crescere e ad affrontare le nostre quotidianità. Noi diciamo grazie a Dio per averci dato un “Signor papà e un signor nonno”, persona speciale che ora ci mancherà fisicamente ma che nell’anima e nel cuore sarà sempre presente. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti quelli, e siete stati tanti, che nei giorni tristi ci sono stati vicini e ci hanno consolato… con il dolore e le lacrime ti abbiamo salutato ma il tuo sorriso sarà sempre nei nostri cuori. Con amore e affetto, le tue figlie Vanda e Fernanda e i tuoi nipoti Daniela, Sabrina e Filippo. 54 - IL PORTO LUGLIO 2015 RINATI ALLA VITA DELLA GRAZIA 24 MAZZA ALESSIO di David e Calice Stefania Nato a Chiari il 14/02/2015 Battezzato il 12/07/2015. Madrina: Mazza Monica MOROTTI LEONARDO Battezzato il 21/06/2015 BELUSSI BRUNO STEFANO con la sorellina Diletta Battezzato il 21/06/2015 BUELLI MASSIMILIANO Battezzato il 21/06/2015 SPOSI ALL'ALTARE 9 BETTONI PAOLO da Villongo con SOARDI SILVIA da Villongo Data del matrimonio 19 giugno2015 Testimoni: Bellini Nadia Capoferri Stefano Soardi Federica e Strabla Moira 10 MORANDI MATTIA da Paratico con LAZZARI FRANCESCA da Sarnico Data del matrimonio 04 luglio 2015 Testimoni: Morandi Claudio, Chiari Fabiano Lazzari Elena e Pantano Simona. 11 PARZANI ENRICO da Sarnico con DE MARIA ANNA da Brescia Data del Matrimonio 04 luglio 2015 Testimoni: Parzani Massimo, Parzani Pietro, Marengoni Valeria e Pedroni Beatrice 12 CASTOLDI FEDERICO da Milano con RUOPPOLO CLARA da Lacchiarella Data del Matrimonio 11 luglio 2015 Testimoni: Castoldi Viviana, Baldi Luigi, Ruoppolo Stefano e Brumone Alberto. Mattia e Francesca Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19, 3-6) In quel tempo si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «É lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi». IL PORTO LUGLIO 2015 - 55 Foto San Marco La redazione de “il Porto” augura buone vacanze ai lettori. Questo periodo di riposo sia un tempo di gioia da trascorrere portando con sé la felicità di essere amici di Gesù e con il desiderio di ritagliare ogni giorno un momento di preghiera, senza lasciare a casa la voglia di vivere secondo il cuore di Dio! Arrivederci a settembre.