Luglio - Parrocchia Sarnico

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Luglio - Parrocchia Sarnico
ORARIO SANTE MESSE (dall'8/6 al 6/9)
SOMMARIO
1 Copertina: Celebrazione di don Sergio - Foto CIVIS
2 Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici
3 CER 2015
4 Vacanze: riscoprire le attese scritte dentro di noi
6 Viviamo la Messa: I riti di introduzione
8 Questione di soldi
9 Calendario e numeri utili
10 Chiesa Universale e Chiesa Diocesana
14 Ospitare i senzatetto
16 Riflettiamo: una riflessione che tutti dobbiamo fare
18 Stella Maris 2015
20 Omelia di don Vittorio alla Santa Messa per "Stella Maris"
22 Sorella Acqua
24Neolaureati
25 Nel luogo misterioso
26Fotocronaca
27 Fotocronaca del CER
28 Sebino Summer Camp
29 La cena delle Marie
30 Associazione Anziani
31 Gruppo Marinai
32 Le pagine del Comune
36 Cooperativa il Battello - Alpini
37 Sport a Sarnico: gara di Enduro
38 ADMO: Giornata della sensibilizzazione alla donazione
39 Incontro con l'autore - Restyling Chiesetta Alpini
40 Prostata: Attenzione alle abitudini ed allo stile di vita
42 220 anni fa: Sarnico contro l'oppressione fiscale
44 AVIS: Pesce fritto da record
45 La fiera degli uccelli compie 60 anni
46 Estate a Sarnico 2015
48 Attività del ASD Judo Sarnico
49 Comunicazione da Villaregia
50 Come eravamo
52 La "Musikkappelle" di Pennes a Sarnico
53 Pennellate di musica a Caravaggio
54 Anagrafe parrocchiale
56 Buone vacanze dalla Redazione (foto San Marco)
Sabato o Vigilia di Festa
ore 8.00 - 16.00 (casa di riposo) -18.00 (Stella Maris) e
ore 20.00
Festivo
ore 8.00 - 9.00 (Ospedale) 10.30 -18.00 - 20.00
Feriale
Orari dettagliati a pagina 5
Confessioni
Giovedì dalle ore 8.40 alle 10.40
Sabato dalle 8.40 alle 10.40 e dalle 19.00 alle 20.00
negli altri giorni feriali mezz'ora prima dell'inizio
delle Messe
Segreteria
parrocchiale
Lun. - mer. - ven. dalle 9.00 alle 12.00
Mar. dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00
Giov. dalle 17.00 alle 19.00
Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da venerdì 25 settembre 2015. Si raccomanda l'invio degli articoli in
word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e non
oltre lunedì 14 settembre 2015, a [email protected] o la consegna presso la casa parrocchiale.
Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito potrà essere pubblicato solo nel mese successivo.
LUGLIO
2015
Direttore responsabile: Giuseppe Valli - Amministrazione: don Vittorio Rota - Casa parrocchiale
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971
Stampa e inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292
Redazione: don V. Rota, don L. Fumagalli, don G. Fiorentini, M. Dometti (Civis), R. Gusmini e S. Marini.
Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, G.Cadei, C. Casati, G. Dossi, E. Frattini, G. F. Gaspari, M. Gaspari, P. Gusmini.
Progetto grafico: Studio Példy
Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale : Tel. 035 4262490
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don Vittorio
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Oratorio
035 938827
don Loris
328 3932361
don Giuseppe 347 2659420
Sacrista
339 2087660
Centro pr. ascolto 035 910916
Sala Giochi (Meulì) 035 912107
Cine Junior
035 910916
Centro Quader
035 912420
Centro Famiglia
035 911252
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Sito web Oratorio:
http://oratorio.parrocchiasarnico.it
segreteria: [email protected]
Foto Andrea Bonassi
«Ragazzi una domanda: chi sa dirmi perché in tutta Italia lo chiamano CRE e noi invece CER?»
EDITORIALE
a cura del Parroco
don VITTORIO ROTA
VACANZE: LIBERARSI DELLE ATTESE ALTRUI
PER RISCOPRIRE LE NOSTRE
«Lupetti: del nostro meglio!». Con questo invito,
più volte al giorno i «vecchi lupi» chiedono ai ragazzi delle vacanze di branco di esprimere tutte le
loro potenzialità nell’attività che sta cominciando.
Lo stesso invito viene lanciato anche dopo l’inevitabile
“briefing” in cui i responsabili del campo hanno dovuto
riprendere qualche scorrettezza o qualche mancanza dei
ragazzi. E i lupetti ascoltano, capiscono, ci provano di nuovo, si impegnano: per un po’ tutto fila liscio. Le ricadute
che inevitabilmente si ripresenteranno, non diventano un
dramma; ma solo l’occasione per ricominciare, per rimettersi in cammino verso quel “meglio” che è ancora là, che
dopo essersi rialzati diventa ancora possibile raggiungere.
«Vedrai quanta gente...». Non da una settimana, neanche
da un mese: ma fin dai miei primi giorni tra voi mi sento
dire questa frase ogni volta che si parla di Stella Maris. E
naturalmente man mano che il tempo si avvicinava, anche
la mia curiosità aumentava.
Ho percepito così che questo è l’evento che la comunità
4 - IL PORTO LUGLIO 2015
aspetta, e che più il tempo si avvicina, più nella comunità
l’attesa si fa alta, palpabile, scalpitante.
Le temperature torride già da un po’ ci parlano di un’estate mai così tanto attesa (forse per riscattare quella dello
scorso anno). E ora che Luglio è finito, il tempo delle “vacanze” è alle porte per tutti.
Che fare in queste vacanze?
Non intendo parlare dell’eterno dilemma “mare o montagna?”, ma proprio di come occupare questo tempo, indipendentemente da dove saremo.
I due episodi che ho citato in apertura sono accumunati
dal senso dell’attesa. In entrambi le situazioni, si vive protesi verso un evento che ci auguriamo possa rendere in qualche modo migliore la nostra vita: proprio come le vacanze
che si stanno di fronte.
Ma viviamo in un mondo così frenetico che spesso ci sembra di poter gustare solo “l’attesa” di un evento, quando
tutto si carica di promesse e sentiamo che ogni cosa può
ancora succedere.
Così spesso, quando ci si trova a vivere poi ciò che si è tan-
EDITORIALE
Foto Gian Attilio Valli
questo significa uscire dalla prospettiva utilitaristica per cui
tutto deve avere un vantaggio immediato, e tornare invece
ad alzare la testa, a guardare avanti con il cuore carico di
speranza, avere il tempo per raccogliere le proprie forze e
scegliere nuovamente la direzione verso cui far procedere
la nostra vita.
Durante la mia prima processione sul lago assieme a Maria
Stella del Mare, vedevo sulle sponde tantissima gente in
attesa. Solo dei fuochi? Mi chiedevo.
«No - mi hanno detto i marinai che erano con me - sono
qui da più di un’ora; aspettano Lei, Stella Maris».
Chissà quante nostre “attese” ha raccolto Maria quella
sera... Che attese sono? Che significato ha affidarle a Maria? Sono le attese di un’umanità sofferente, soprattutto
nel corpo, certo.
Ma la sofferenza a cui Maria può dare una risposta non è
tanto quella del corpo, che non fu risparmiata nemmeno
a Lei. Maria, può fin d’ora parlare a coloro che in verità
cercano di realizzare la propria umanità e sono alla ricerca
di un senso per la propria vita.
Maria raccoglie da sempre attorno a sé le fatiche del nostro vivere, non ci offre soluzioni semplicistiche e non ci
chiede solo affrettate preghiere.
Maria in risposta ci offre innanzitutto sé stessa. «Grandi
cose ha fatto in me l’Onnipotente, e Santo è il suo nome»,
canta Maria nel Magnificat. Perché Dio ha fatto così tanto
in lei? Perché ha trovato un cuore aperto, semplice, disponibile e umile «Ha guardato l’umiltà della sua serva, d’ora in
poi tutte le generazioni mi chiameranno beata», continua il
Magnificat. Maria è stata capace di mettersi a disposizione,
di vedere possibile un progetto che umanamente sembrava un “sogno”.
Non lo ha realizzato da sola, ci ha messo però del suo. Le
vacanze che abbiamo di fronte possano riportarci in questo orizzonte di piena umanità e di grande disponibilità: La
Stella che guida i marinai, ci aiuti a ritrovare la rotta della
nostra vita, nutra la nostra speranza, ci doni di vedere realizzate le nostre attese.
Buona vacanza!
to atteso, ci si sente svuotati, quasi apatici, forse un po’ anche delusi perché eravamo caricati da troppe inconsistenti
attese. Che fare allora sotto l’ombrellone o sul sentiero di
montagna?
Credo che le vacanze estive debbano innanzitutto continuare a custodire la prospettiva di un futuro “buono”,
vivibile, migliore, per ciascuno di noi. Per fare questo occorre liberarsi delle attese “altrui” di cui ci siamo caricati
nel corso di un intero anno, per riscoprire le nostre, quelle
iscritte nel profondo di noi stessi.
Custodire il senso dell’attesa diventa così custodire noi
stessi, il nostro stesso futuro; renderlo più a misura d’uomo e quindi nuovamente appetibile, fattibile. È sempre
possibile recuperare ciò che ci sembrava smarrito: il “meglio” che i lupetti vanno cercando in ogni attività è l’esempio di una situazione esistenziale che dobbiamo recuperare anche noi adulti.
Sentire di essere protagonisti della propria storia; tornare
a provare la “vertigine” di avvertire che il nostro futuro
torna a scorrere tra le nostre mani; non farcelo più rubare
da facili illusioni o da inarrivabili progetti. Realisticamente donvittorio
IL PORTO LUGLIO 2015 - 5
LITURGIA
da MINISTRANTIOK.IT
VIVIAMO LA MESSA
I RITI DI INTRODUZIONE
Mettiamo in evidenza nei riti di introduzione l’ingresso, il “liturgia” del Cielo che Gesù continuamente compie. Anche il
saluto all’altare, il segno di croce, il saluto all’assemblea, sacerdote rappresenta Gesù che compie il suo ingresso.
Ecco perché la processione di ingresso deve essere “festosa”, ecco
l’atto penitenziale, la preghiera colletta.
perché, come si legge sul messale, «i candelieri e la croce si possono
Siamo “chiesa” (che viene dal greco ek-klesia) perché chiamati, o portare nella processione di ingresso. Sopra l’altare si può collocare il libro
dei Vangeli (n.79)… la croce portata in processione viene collocata presso
meglio, con-chiamati.
Chiamati insieme a vivere quella Vita di Dio che Gesù ci ha mostrato l’altare o in un altro luogo adatto… i candelieri si depongono accanto
venendo sulla terra. Nel nostro essere insieme si verifica ancora una all’altare o sopra la credenza» (34).
volta ed in maniera speciale quella particolare promessa di Gesù Tutti questi segni vogliono essere “segni della festa” che facciamo a
“Dove sono due o più riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a Gesù presente in mezzo a noi. Ovviamente non sempre è possibile
loro”. I Padri della Chiesa, che sono come dei fratelli maggiori nella assicurare un servizio liturgico di questo tipo con croce e candelieri,
fede dei primi tempi della Chiesa, dicono che “nel mio nome” vuol perché esiste un principio, cioè quello di una «solennità graduata», in
base alle circostanze, alle situazioni, alle celebrazioni particolari. In ogni
dire “nel mio amore”.
Questo vuol dire che a Messa siamo chiamati a lasciarci abbracciare caso il canto festoso che accompagna l’ingresso, la processione del
da quell’Amore che abbiamo cercato di vivere nella giornata, nella sacerdote e dei ministri e ministranti che lo accompagnano sono segno
settimana, e disporci a viverlo in una maniera speciale attraverso la dell’ingresso di Cristo nella nostra vita e nella vita della comunità.
celebrazione liturgica, perché sappiamo che non si è cristiani da soli, IL SALUTO ALL’ALTARE
ma assieme ad altri. Ma andiamo con ordine…
Leggiamo nell’introduzione al Messale un sottotitolo che dice «Saluto
all’altare e al popolo radunato». Possiamo dire che il saluto all’altare
L’INGRESSO
è il “saluto al padrone di casa”. Leggiamo nella Bibbia che Gesù è il
Abbiamo appunto detto che la comunità radunata è segno della vero “altare, vittima e sacerdote”. La liturgia, fatta di segni e simboli,
presenza del Risorto, e la liturgia che viviamo si inserisce in quella ci fa accostare all’altare, luogo del sacrificio della mensa, come segno
6 - IL PORTO LUGLIO 2015
LITURGIA
L’ATTO PENITENZIALE
che si riferisce a Gesù.
«Giunti in presbiterio, il sacerdote e i ministri salutano l’altare. In segno di Perché il Signore sia in mezzo a noi non basta essere riuniti nel suo
nome solo a parole. Occorre accordare i cuori perché la melodia
venerazione, il sacerdote e il diacono lo baciano» (27).
della sua presenza possa risuonare. Ecco perché il sacerdote, quasi
come un direttore d’orchestra, gradualmente all’inizio di ogni
IL SEGNO DI CROCE
«Terminato il canto di ingresso, il sacerdote e tutta l’assemblea si celebrazione sembra quasi aiutare ognuno dei presenti a entrare
dentro, profondamente, la liturgia che si sta per celebrare. Abbiamo
segnano col segno di croce» (28).
Il segno di croce ci aiutare ad entrare dentro quella realtà alla quale visto che il saluto all’assemblea richiama tutti a questo abbraccio
gratuito e paterno di Dio, ora con l’atto penitenziale vogliamo
Dio Padre ci chiama, per mezzo di Gesù Cristo, nello Spirito.
Entrare dentro quella realtà nella quale ci ha immersi il Battesimo, predisporci a fare spazio dentro di noi: “togliere” i pensieri, le
quella realtà d’amore che è la vita di Dio Trinità che, in qualche situazioni che ci appesantiscono, quelle mancanze che hanno
modo, possiamo vivere tra noi nella Chiesa che è mistero di potuto far venire meno l’amore verso il prossimo e verso gli altri
componenti della nostra comunità. Tutto questo per “far spazio”
comunione.
Entrare dentro, proprio come ci aiutava a riflettere sul segno di a Lui. Perché quella Parola, che è Lui, possa trasformare la nostra
vita; perché quel Pane, che è Lui, possa rendere dono la nostra vita.
croce un grande teologo del secolo scorso: Romano Guardini.
Egli così scriveva: «Quando fai il segno della croce fallo bene. Non Il peccato è infatti come un uscire fuori dal raggio di luce che è la
così affrettato,rattrappito, tale che nessuno capisce che cosa debba volontà di Dio su ciascuno di noi: essere amore, come Lui. Con l’atto
significare. No, un vero segno della croce giusto, cioè lento, ampio, dalla penitenziale vogliamo con l’aiuto dei nostri fratelli ricominciare,
fronte al petto, da una spalla all’altra. Senti come ti abbraccia tutto? rimetterci decisamente con tutto il cuore, con tutta la mente, con
Accogli in questo segno tutti i pensieri e tutto il tuo animo…E’ il segno tutte la forze in quel raggio.
della totalità e il segno della redezione. Sulla croce nostro Signore ci ha
redenti tutti. Mediante la croce egli santifica l’uomo nella sua totalità, LA COLLETTA
Ancora una volta ritorna qui il segno dell’abbraccio. «Quindi
fino alle ultime fibre del suo essere».
Il segno di croce è segno di quell’abbraccio nel quale Dio ci prende il sacerdote invita il popolo alla preghiera, dicendo a mani giunte:
“Preghiamo”. E tutti insieme con il sacerdote pregano, per breve tempo,
e ci aiuta a vivere la nostra in Lui. Proprio come diceva San Paolo.
in silenzio. Poi il sacerdote, con le braccia allargate, dice la colletta». (88).
Questa preghiera si chiama “colletta” perché intende quasi
IL SALUTO ALL’ASSEMBLEA
«Il Signore sia con voi». Con queste parole allargando le braccia il “raccogliere” tutte le intenzioni, i pensieri, le preoccupazioni di
sacerdote che presiede la celebrazione eucaristica saluta l’assemblea. ognuno dei presenti. E’ il momento in cui il sacerdote, direttore
Il gesto di allargare le braccia approfondisce il significato profondo d’orchestra, accorda con precisione gli strumenti. Infatti la preghiera
delle parole che dice. Con queste parole il sacerdote intende “colletta”accorda tutte queste preghiere sulla frequenza della Parola
comunicare e far quasi vedere quell’abbraccio nel quale il Padre, nel del giorno, sul mistero che quel giorno viene celebrato. Infatti ogni
preghiera “colletta” può essere considerata con una pillola che
Figlio, per mezzo dello Spirito ci accoglie fra le sue braccia.
Sul messale infatti leggiamo che «il sacerdote con il saluto annuncia alla contiene in sé tutto il messaggio della liturgia di quella domenica.
comunità riunita la presenza del Signore.
Il saluto sacerdotale e la riposta del popolo manifestano il mistero della Sul prossimo numero de “Il Porto”, nella rubrica liturgica, offriremo
Chiesa radunata». Chiesa radunata: perché Dio chi-ama uno ad uno ai lettori e ai parrocchiani una guida per partecipare correttamente
ciascuno di noi a vivere la sua stessa vita divina, una vita d’amore, e (ci auguriamo) fruttuosamente alla Celebrazione Eucaristica.
perché Dio Padre, Figlio e Spirito è Amore (cf 1Gv 4).
COMUNICAZIONE
La Redazione de "il Porto" ricorda che nel mese di agosto la rivista non uscirà. La pubblicazione riprenderà puntualmente dal prossimo
settembre.
Cogliamo l'occasione per augurare a tutti buone e tonificanti vacanze.
Informiamo inoltre tutti i collaboratori e coloro che intendono far pubblicare articoli, fotografie o quant'altro, che
a seguito dei cambiamenti nelle modalità di consegna e distribuzione de "il Porto" e per mantenere lo standard
qualitativo della rivista stessa, la consegna del materiale dovrà avvenire TASSATIVAMENTE entro e non oltre il
giorno indicato a pagina 2 della rivista (penultimo lunedì del mese). La Redazione non accetterà nel modo più assoluto
il materiale pervenuto oltre il limite stabilito riservervandosi la facoltà di pubblicarlo solo nel mese successivo.
7 - IL PORTO LUGLIO 2015
RESTAURI
a cura del
CONSIGLIO PARROCCHIALE AFFARI ECONOMICI
QUESTIONE DI SOLDI
OPERE DI RESTAURO E CONSERVAZIONE CHIESA PARROCCHIALE
Durante il secondo trimestre 2015 le offerte pervenute alla parrocchia
registrano l’importo di:...............................................................................................................................
Euro
28.888,00
che aggiunte a quelle pervenute dall’inizio dei lavori di restauro di:..................................
e ai depositi infruttiferi (prestiti) dei privati di: .............................................................................
Euro
Euro
1.446.205,00
205.000,00
al 31 Giugno 2015 ammontano a: ...................................................................................................
Alla stessa data risultano spesi:........................................................................................................................
__________________________________________________________________
SITUAZIONE DEBITORIA AL 30 GIUGNO 2015
- debito verso i fornitori per il restauro ..................................................................................................................
- debito residuo del mutuo (dopo la 16a rata pagata su 40 rate totali da pagare)............
- debito bancario del fido di conto corrente..........................................................................................
- debito verso privati per PRESTITI (vedi sopra).................................................................................
Totale debiti con varie scadenze ammontanti al 30 Giugno 2015: ............................
Euro 1.680.093,00
Euro 3.320.000,00
____ ____________
Euro
Euro
Euro
Euro
Euro
50.752,00
620.972,00
361.640,00
205.000,00
1.238.364,00
Anche per questo trimestre è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno contribuito con qualsiasi somma, esprimendo il desiderio di
mantenere l’anonimato.
Pensiamo comunque sia doveroso citare:
- alcune persone ammalate che non lasciano mai mancare il loro contributo mensile.
- gruppo “gocce di solidarietà” che mette in vendita i lavori artigianali
confezionati dai componenti del gruppo.
- i nonni in occasione del Sacramento della PRIMA COMUNIONE dei nipoti
- alcune coppie di sposi che hanno festeggiato l’anniversario di matrimonio.
Commovente anche il gesto di tante altre persone, per le intenzioni che hanno indotto a offrire qualcosa per aiutare a pagare il debito
del restauro della nostra bella parrocchiale.
Orari estivi delle MESSE
fino al 6 settembre
LUNEDÌ
Ore 8.00
Ore 16.00
Ore 20.00 - Cimitero
MARTEDÌ
Ore 8.00
Ore 16.00
Ore 16.45 - Ospedale
Ore 20.00 - Fosio
MERCOLEDÌ
Ore 8.00
Ore 16.00
Ore 20.00
GIOVEDÌ
Ore 8.00 (a seguire adorazione e
confessioni fino alle 11.00)
8 - IL PORTO LUGLIO 2015
Ore 10.00 - Casa di riposo
Ore 16.00
Ore 20.00 - Castione
VENERDÌ
Ore 8.00
Ore 16.00
Ore 16.45 - Ospedale
Ore 20.00
SABATO (o vigilia di solennità)
Ore 8.00
Ore 16.00 - Casa di riposo
Ore 18.00 - Stella Maris
Ore 20.00
DOMENICA (o solennità)
Ore 8.00
Ore 9.00 - Ospedale
Ore 10.30
Ore 18.00
Ore 20.00
Dove non c’è indicazione, la messa
si intende celebrata in chiesa
parrocchiale.
In caso di funerale la messa delle
16.00 è sospesa
AGOSTO
SAB 1 Santo Perdono di Assisi
DOM2 Disponibilità confessioni per il Santo
Perdono di Assisi
SAB 8 ore 18.00 S. Messa alla chiesetta Alpini (non si
celebra a "Stella Maris")
SAB15 Solennità dell’Assunzione: messe ad orario festivo ore 18.00 S. Messa alla chiesetta di Stella Maris
DOM16 Festa di San Rocco a Castione.
ore 8.00 S.Messa a Castione, 10.30 e 18.00
in Parrocchia 19.00 a Castione al termi
ne solenne Processione di S. Rocco. Non si celebra alle 20.00 in parrocchia
MER 19 ore 20.00 S. Messa con Ufficio funebre comunitario
DOM30 ore 10.30 Santa Messa con Battesimi comunitari
SETTEMBRE
LUN 7
Ritorna l’orario normale per le S.Messe
ad eccezione della Messa della domenica che rimane alle ore 10.30
MER 16 ore 16.45 Redazione de “il Porto”
ore 20.00 S. Messa con Ufficio funebre comunitario
SAB19ore 18.00 Messa alla chiesetta degli alpini
DOM20 ore 10.30 S. Messa con battesimi comunitari
ore 15.00 S. Messa con unzione dei malati alla casa di riposo
VEN 25
Uscita de “il Porto”
DOM27 ore 10.30 S. Messa di inizio anno catechistico
ore 12.00 Pranzo comunitario e assemblea di
inizio catechesi
OTTOBRE
GIO 1 ore 19.00 Festa di Santa Teresina
S. Messa a Fosio con
processione
AVVISO:
Dalle 12.00 di sabato 1 agosto alle 24.00 di Domenica 2 agosto: Santo
Perdono d’Assisi. Un’indulgenza plenaria al giorno, applicabile anche ai
defunti, alle solite condizioni: visita alla chiesa parrocchiale con la recita
del Padre Nostro, del Credo e di una preghiera secondo le intenzioni del
Papa.
- Sabato 1 agosto disponibilità dei sacerdoti per le confessioni: dalle 10.00
alle 11.00 e dalle 19.00 alle 20.00.
- Sabato 1 agosto la parrocchiale resterà aperta fino alle ore 23.00.
AGOSTO - SETTEMBRE 2015
NUMERI UTILI
UFFICI COMUNALI
tel. 035 924111 - fax 035 924165
PROTEZIONE CIVILE
Sede operativa: tel. 035 911893
Responsabile operativo: tel. 338 5467160
e.mail: [email protected]
Uffici Amministrativi (anagrafe)
tel. 035 924126
da lunedì a venerdì 9.00 -12.30
lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30
Ufficio Tecnico Comunale
Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145
Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 924148
Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846
da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00
Ufficio assistente sociale tel. 035 924152
lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30
Ufficio tributi tel. 035 924112
lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30
EMERGENZA
Ambulanza - Carabinieri - Vigili del fuoco - Polizia: tel. 112
Caserma Carbinieri: tel. 035 910031
Guardia medica: tel. 035 914553
Ospedale: 035 3062111
Farmacia: 035 910152
orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30
BIBLIOTECA COMUNALE
tel. 035 912134
Lunedì chiuso
Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00
Giovedì 09.00-12.30 /15.00 -19.00 Venerdì 15.00 -19.00
Sabato 09.00 -12.30 / 15.00 - 17.00
IL PORTO LUGLIO
2015
-9
Foto San
Marco
CHIESA UNIVERSALE
da AVVENIRE
«Il Papa ci ha portato
l’abbraccio di Dio»
L’America Latina unita nel grazie a
Papa Francesco
«Con Papa Francesco, in questi giorni, abbiamo sentito Dio passare
per l’Ecuador, la Bolivia e il Paraguay. E darci un abbraccio». Padre
Victor Codina, gesuita e teologo, non è persona di entusiasmi facili.
Eppure è visibilmente commosso dal tour latino americano del Papa.
Tanto da parafrasare la frase che un altro teologo Ignacio Ellacurìa,
dedicò all’arcivescovo martire Oscar Romero: «Con monsignor Romero Dio è passato per El Salvador». «Non è facile riassumere la miniera ricchissima di spunti che ci ha donato Papa Francesco in questo
viaggio. Provo a sintetizzare il suo messaggio in tre punti: avvicinarsi
con tenerezza al popolo escluso, annunciargli il Vangelo, che implica
un profondo cambiamento personale, familiare, sociale ed ecologico,
e denunciare con profezia l’ingiustizia di un sistema che non regge
più e di un’ideologia che scarta i deboli e distrugge la nostra casa
comune». E sottolinea come le parole di Papa Francesco abbiano
oltrepassato la dimensione meramente ecclesiale per chiamare in
causa l’intera società civile. Impossibile commentarle in poche frasi.
«Vorrei soffermarmi, però, su quest’ultima istantanea – aggiunge il
teologo -. Il Papa non è caduto nel tranello di benedire né l’esecutivo
e il suo progetto, né l’opposizione. È andato al cuore della situazione
socio-politica mondiale, chiedendo di sostituire la logica dello scarto
con quella dell’inclusione. Ha auspicato un cambiamento non calato
dall’alto ma frutto di una conversione umana profonda. Ha condannato l’idolatria del denaro che produce esclusi. E ha incoraggiato a
costruire un modello sociale al servizio di popoli». «Ci ha ricordato
il Vangelo, che chiede ai discepoli di Gesù di essere lievito, luce e
sale – conclude padre Victor -, di annunciare con coraggio e gioia la
Buona Notizia». Anche padre Alberto Luna, provinciale dei gesuiti
del Paraguay, è emozionato per i messaggi e i gesti di Papa Francesco.
«L’incontro con gli abitanti del Banãdo Norte è stato toccante. Altro
momento clou, è stato il saluto finale ai giovani. «La libertà di Papa
Francesco di parlare a braccio, di dialogare con i ragazzi, è stato un
gesto di straordinaria vicinanza». Ora la “fiesta è finita. Il messaggio
di Papa Francesco in Paraguay e in America Latina, però, continua
a lavorare, all’interno delle coscienze singole e collettive. «Le sue
parole hanno lasciato il segno –afferma padre Alberto -. Rappresentano un forte stimolo per l’intera società, affinché si faccia artefice
del cambiamento. Per costruire un sistema più ospitale, più solidale,
più umano».
10 - IL PORTO LUGLIO 2015
La Magna carta del creato
per salvare il nostro futuro
Laudato si’
l’inno del Papa per la “casa comune”
La lettera enciclica Laudato si’ è un profondo inno alla vita e una summa
ecologica, una magna carta del creato. È un appello realista per l’urgente
salvaguardia «della nostra casa comune» rivolto a tutti. È la profetica e
attenta consapevolezza di un Papa che accetta il consenso degli scienziati
sui cambiamenti climatici, che dichiara la necessità di un’alleanza tra scienze
e religioni per la cura dell’ambiente in cui siamo chiamati a vivere. È una
critica serrata e aperta al modello di gestione del mondo imposto dalla
globalizzazione neo-mercatista, a un economia che non rispetta l’uomo,
alla sottomissione della politica al potere tecnocratico e finanziario, ma al
tempo stesso è un programma educativo rivolto a ogni persona che abita
la comune terra destinato a scavare nel tempo par la costruzione di una
nuova umanità.
L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO
Nell’introduzione il Papa rivolge il suo «invito urgente» a rinnovare il dialogo «sul mondo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta»: «Abbiamo
bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale
che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e toccano tutti». «Siamo
cresciuti pensando che eravamo noi proprietari e dominatori, autorizzati
saccheggiarla». «Mai abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune
come negli ultimi due secoli – afferma Papa Francesco». Dopo aver citato
il contributo del patriarca ecumenico Bartolomeo I, del suo invito «alla
necessità che ognuno si penta del proprio modo di maltrattare il pianeta».
Il Papa propone il modello di san Francesco, dal quale si impara come siano
«inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri,
l’impegno nella società e la pace interiore».
LA CASA INQUINATA E LA CULTURA DELLO SCARTO
Il primo capitolo titolato «Quello che sta accadendo nella nostra casa»
tratta della «cultura dello scarto», dell’inquinamento, dei cambiamenti
climatici, «della distruzione senza precedenti degli ecosistemi con gravi
conseguenze per tutti noi» e si occupa della questione dell’acqua potabile,
«diritto umano essenziale», del «deterioramento della qualità della vita
umana e della degradazione sociale». «Queste situazioni provocano i gemiti di sorella terra, che si uniscono ai gemini degli abbandonati del mondo,
con un lamento che reclama da noi un’altra rotta».
NOI NON SIAMO DIO: IL VANGELO DELLE CREAZIONE
CHIESA UNIVERSALE
Pellegrini alla Sindone,
segnali di un nuovo umanesimo
L’ostensione, tappa ideale di
preparazione all’evento di Firenze
Nel secondo capitolo Francesco invita a considerare l’insegnamento biblico sulla creazione e ricorda che «la scienza e la religione, che forniscono approcci diversi alla realtà, possono entrare in un dialogo intenso e
produttivo per entrambe» e che per risolvere i problemi è «necessario
ricorrere alle diverse ricchezze culturali dei popoli, alla vita interiore e alla
spiritualità». L’azione della Chiesa non solo cerca di ricordare il dovere di
prendersi cura della natura, ma al tempo stesso «deve proteggere soprattutto l’uomo contro la distruzione di se stesso».
IL PROGRMMA TECNOGRFICO
Il Papa nel terzo capitolo sottolinea poi la «radice umana» della crisi ecologica, concentrandosi sul «paradigma tecnografico dominante». Scienza e
tecnologia «sono un prodotto meraviglioso della creatività umana, ma non
possiamo «ignorare che l’energia nucleare, la biotecnologia, l’informatica,
la conoscenza del nostro stesso DNA e altre potenzialità che abbiamo
acquisito ci offrono un tremendo potere». Anzi,«danno a coloro che detengono la conoscenza e soprattutto il potere economico per sfruttarla
un dominio impressionante sull’insieme del genere umano». Ed è «terribilmente rischioso» che questo potere «risieda in una piccola parte dell’umanità». «L’economia assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del
profitto. La finanza soffoca l’economia reale».
PER UNA ECOLOGIA INTEGRALE
A questo punto (quarto e quinto capitolo) Papa Francesco insiste sull’importanza di un approccio integrale «per combattere la povertà» e al
contempo per «prendersi cura della natura». «L’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi,
urbani, e dalla relazione di ciascuna persona con se stessa». Il Papa parla
di «ecologia sociale», ricordando che «diversi paesi sono governati da un
sistema istituzionale precario, a costo delle sofferenze della popolazione». Papa Francesco parla di «ecologia culturale» e chiede attenzione per
le culture locali. Di fronte «alla crescita avida e irresponsabile che si è
prodotta per molti decenni, occorre pensare pure a rallentare un po’ il
passo». Papa Francesco osserva che «il principio della massimizzazione
del profitto, che tende a isolarsi da qualsiasi altra considerazione, è una
distorsione concettuale dell’economia». Viene poi sottolineata «l’importanza dell’apporto delle religioni» nella soluzione dei problemi economici,
sociali e ambientali.
LA CONVERSIONE ECOLOGICA
Il Papa chiede infine «una conversione ecologica» che riconosca il mondo «come dono ricevuto dall’amore del Padre». La spiritualità cristiana
«incoraggia uno stile di vita capace di gioire profondamente senza essere
ossessionati dal consumo». Mentre occorre «una crescita nella sobrietà»,
l’ecologia integrale richiede «un atteggiamento del cuore». A conclusione
il Papa propone due preghiere, una «per la nostra terra» e un’altra «con
il creato».
Il cammino verso Firenze passa di sicuro, in queste settimane anche da
Torino. Il flusso di persone che risale i Giardini Reali per raggiungere il
Duomo e vedere la Sindone non è fatto di “gente qualsiasi”: si tratta in
buona maggioranza, di pellegrini provenienti dalle parrocchie e diocesi
italiane, membri di associazioni ecclesiali e famiglie, gruppi giovanili, classi
scolastiche.
Se si potessero incrociare le “appartenenze” dei pellegrini della Sindone
con quelli di chi ha contribuito al cammino verso il Convegno ecclesiale
probabilmente si scoprirebbe una convergenza di persone e di esperienze: perché non si viene a Torino a vedere la Sindone se non ci si porta
dentro una “voglia di Gesù Cristo” che va molto oltre le curiosità scientifiche sul Telo e le discussioni più o meno artificiali, sulla datazione e
l’autenticità.
L’ostensione 2015 sembra indicare con chiarezza che a compiere il pellegrinaggio sono sempre meno i “curiosi” e sempre più i gruppi portatori di
una motivazione più precisa, ecclesiale e religiosa. Il “mondo cattolico” più
diffuso e capillare, quello di parrocchie, diocesi e scuole, ha confermato la
propria presenza; e il panorama “cristiano” si è arricchito col pellegrinaggio di migliaia di ortodossi, che conoscono e venerano la Sindone anche
più dei cattolici.
Sono immigrati in Italia dall’Europa dell’Est, e pellegrini provenienti direttamente da Polonia, Romania, Armenia, Georgia…
A essi si sono aggiunti, quest’anno, alcuni gruppi islamici e il motivo di
questi passaggi è profondo, motivato da una “volontà di pace”.
Monsignor Cesare Nosiglia più di ogni altro ha titolo per parlare di Sindone (ne è il custode) e di Firenze, come presidente de Comitato preparatorio del Convegno.
Il “panorama” di chi viene alla Sindone costituisce anche, direttamente,
lo scenario su cui si muove il percorso del Convegno: non c’è nell’andare verso il Telo, nessun “monopolio” della Chiesa cattolica romana
ma l’ostensione, per come è stata voluta e preparata, ritrova invece una
disponibilità completa a compiere l’esperienza de “camminare insieme”
rispettando le reciproche diversità.
«Il Segno della Sindone – dice l’arcivescovo di Torino – è talmente forte
da metterci in condizioni di superare divisioni e pregiudizi, se appena siamo capaci di “liberarci” dagli schemi».
Dice monsignor Nosiglia: «Ai giovani e ai malati, voluti come protagonisti
dell’ostensione 2015, viene chiesto di essere testimoni di questo cammino, di questa “dialettica” che lega insieme chiunque vive l’Amore più
grande che sa dare vita a chi non ha vita e persino nella sofferenza trova
una vita che apre alla speranza».
IL PORTO LUGLIO 2015 - 11
CHIESA DIOCESANA
da L'ECO DI BERGAMO
L’appello delle Caritas
«Accoglienza diffusa»
L’invito alle parrocchie: spazi a disposizione
di piccoli gruppi
«No a chiusure pregiudiziali e a campagne
che soffiano sul fuoco»
Una denuncia e un appello arrivano dalle Caritas delle Diocesi lombarde sul fenomeno migratorio. «Non ci è possibile tacere rispetto alle fuorvianti campagne mediatiche che soffiano sul fuoco della
paura e che tolgono lucidità all’opinione pubblica – scrivono nel testo siglato anche dal vescovo delegato della Conferenza episcopale
lombarda monsignor Erminio De Scalzi -. Denunciamo l’immoralità
di una certa retorica politica che spaventando “invasioni”, definendo
ogni profugo come “clandestino” finisce per autorizzare il cittadino
a non sentirsi corresponsabile nell’accoglienza». Sarà compito delle
Caritas di ciascuna diocesi adoperarsi affinché le parrocchie ospitanti
vengano sollevate da oneri burocratici». La Chiesa non si sottrae dal
fare la sua parte. «Le Caritas di Lombardia, insieme ad altre collegate,
stanno gestendo più di 2000 tra profughi e richiedenti asilo, e migliaia
di altri stranieri regolarmente presenti ma ancora privi di una dimora
adeguata». «Il flusso migratorio che si sta mettendo in affanno non si
arresterà facilmente. Finché permarranno le iniquità all’origine di ogni
male sociale». L’invito è quindi a evitare le chiusure pregiudiziali. «Sul
piano nazionale – continuano – denunciamo deficit organizzativi che
conducono a operare costantemente in una prospettiva emergenziale nella quale spesso gli enti locali finiscono per essere solo esecutori». «Come Caritas, con tutti i soggetti che lavorano con noi, non
tolleriamo la disonestà e il cinismo di imprenditori senza scrupoli che
oltre a truffare lo Stato e i bisognosi mettono in cattiva luce coloro
che operano anche a proprie spese e nel rispetto della legalità». La
Chiesa è in prima linea: «La nostra fede nel Dio incarnato ci impedisce distinzioni tra gli esseri umani. Se un primato va riconosciuto, questo riguarda chi più è sofferente e meno tutelato. Trattare le persone
con dignità e rispetto è inoltre la via per garantire pacifica convivenza.
In molti territori della nostra regione la presenza di un’alta percentuale di immigrati non è causa di reale insicurezza per i cittadini grazie,
soprattutto, allo stile della Chiesa che con i suoi interventi concreti ha
soccorso questi ”nuovi venuti”, stemperato le tensioni senza dimenticarsi dei poveri che da sempre abitano le nostre comunità».
12 - IL PORTO LUGLIO 2015
«La vostra missione diventi un
dono per la comunità»
L’invito del vescovo Beschi: «Andate
soprattutto per incontrare persone»
Si sono ritrovati al santuario della Madonna dei Campi di Stezzano
i giovani e gli adulti che in questa estate partiranno per le terre di
missione dopo il cammino di formazione compiuto nei mesi scorsi.
La commissione missionaria regionale , che è presieduta dal nostro
vescovo Francesco Beschi, ha lanciato la proposta di un pomeriggio
di condivisione delle esperienze e di un momento di preghiera. All’appello sono giunti i gruppi di Bergamo e di Brescia. La maggior parte
sono giovani, in cui il desiderio della partenza è forte. «Ogni partenza
è accompagnata da grande entusiasmo – ha detto don Giambattista
Boffi, direttore del Cmd». Le destinazioni dei piccoli gruppi che nei
prossimi mesi partiranno da Bergamo tracciano una mappa del mondo: dal Brasile alla Costa d’Avorio, dalla Cambogia al Ruanda, da Cuba
all’Etiopia. «Molte persone a voi vicine- ha continuato don Boffi - si
sono “attaccate” alla vostra avventura, vi sono accanto e condividono
la vostra scelta». Il vescovo Francesco Beschi ha accolto i giovani e gli
adulti all’ingresso del Santuario. «Siete in molti – ha detto rivolgendosi
ad un unico grande gruppo bergamasco e bresciano – e ognuno di
voi ha motivi suoi che lo spingono a partire, ma questo viaggio abbia
comunque per ciascuno il colore di un’esperienza comunitaria». Poi, a
piedi scalzi, hanno pregato, cantato e ascoltato le parole del vescovo.
«I piedi evocano il cammino e la fatica – ha detto loro -. Nelle terre
di missione vedrete i piedi di chi non indossa scarpe e ha piedi duri
come la terra, piedi che sanno ballare e camminare moltissimo. Gesù
nel momento culminante della sua vita si è chinato sui piedi. Saranno
le persone che incontrerete che laveranno i vostri piedi come ha fatto
Gesù. Possiate entrare nella condizione di lasciarvi lavare i piedi, di lasciarvi purificare da questa esperienza per riprendere poi il cammino».
Quindi un invito , «Portate la bellezza del Vangelo là dove andrete e vi
meraviglierà vedervelo restituire moltiplicato. Molti di voi partiranno
insieme, in piccoli gruppi: curate anche le relazioni fra di voi». Al termine della preghiera condivisa monsignor Beschi ha salutato personalmente tutti coloro che partiranno per le terre di missione. Presente
all’incontro anche don Carlo Tartari, direttore del Cmd di Brescia, che
ha espresso parole di ringraziamento. «Questa esperienza semplice
di fraternità – ha detto – è una piccola tessera nel mosaico bellissimo
della vita e della missione».
CHIESA DIOCESANA
Il vescovo alle anziane di S.Chiara
«In Grecia come atleti per
raggiungere la meta nella
corsa della fede»
La soddisfazione dei bergamaschi di ritorno dal
viaggio col vescovo sulle orme
di San Paolo.
Il pensiero a Ferruccio Rossi, morto alle Meteore
«La meta, non ci si può dimenticare che esiste una meta nella fede, un
traguardo da raggiungere. Come se fossimo degli atleti. San Paolo lo
ha scritto nelle sue lettere ed egli stesso si è paragonato a un atleta, a
un pugile. Non dobbiamo dimenticare mai che nella fede non si corre
per vincere ma per raggiungere la nostra meta», ha detto il vescovo
Francesco Beschi ai pellegrini che hanno raggiunto Olimpia, la mitica
località dove sono nate e dove per secoli si sono tenute le Olimpiadi. E
poi il vescovo ha ribadito durante la messa sulla nave che ha riportato
la comitiva da Patrasso ad Ancona, dopo i giorni trascorsi in Grecia,
sulle orme di San Paolo, fra cristianità e Grecia classica, tra l’affermazione di Cristo sull’onda dell’impegno di Paolo e la realtà del mondo
pagano, dei miti, delle tragedie, di Zeus, di Atena, di Afrodite. Trecento
persone che domenica pomeriggio si sono di nuovo imbarcate per
un viaggio di 20 ore sul mare. Un viaggio particolare dice un pellegrino.
«Questo non è un viaggio come altri. Le persone che partecipano cercano comunque qualcosa di spirituale, qualcosa di profondo, che abbia
a che vedere con le cose davvero importanti per la vita. I pellegrini
appaiono soddisfatti. «È stato un tentativo di un viaggio diverso. Decisive sono state le parole del vescovo Francesco Beschi, semplici, chiare,
appassionate». «Fanno riflettere su aspetti della vita, del Vangelo, che
sono normalissimi, ma che magari non vedi più, o che guardi con occhi
appannati». «Le parole del Vescovo sono semplici ma vanno nel profondo». I pellegrini ricordano i diversi momenti del viaggio, si fermano
sul pensiero di Ferruccio Rossi, l’uomo di Rota Imagna morto dopo la
visita ai monasteri delle Meteore, torrioni di roccia slanciati verso il cielo. «È stato un momento di dolore, tragico. Ma ci ha riportati al limite
della nostra esistenza, al senso più vero del pellegrinaggio, il senso della
fine. Per noi cristiani una fine che è un inizio nuovo». Al pellegrinaggio hanno partecipato anche quattordici preti di differenti parrocchie
bergamasche. Monsignor Valentino Ottolini esprime soddisfazione per
come sono andate le cose, parla sul ponte della nave da Patrasso ad
Ancona, dice: «È stato un pellegrinaggio attento a diversi temi, la dimensione storica si è intrecciata con quella religiosa, la meditazione si
è soffermata anche sul rapporto fra cristianità ed ellenismo, seguire
le orme di Paolo ed del suo pensiero è importante per gli uomini di
oggi. E poi abbiamo incontrato questa terra e i suoi problemi attuali,
scottanti: anche questo è stato ricco di significato».
«In voi vedo lo sguardo di mia madre»
Monsignor Beschi ha inaugurato la nuova
cappella nella residenza di via Garibaldi
Alle ospiti: «siete la provocazione del Signore
per una società più umana, qui si
respira un «di più»
Le cento signore, ospiti della Residenza Santa Chiara di via Garibaldi, hanno
vissuto un momento di particolare gioia per la visita del vescovo Francesco
Beschi che ha inaugurato la nuova cappella della struttura. Don Enrico Minuscoli, presidente delle Istituzioni Don Rota Botta, ha salutato i presenti,
fra i quali il presidente della Provincia e l’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo. Alla celebrazione erano presenti anche gli operatori e il
personale medico, insieme alla direttrice. Don Minuscoli ha presentato al
vescovo la storia dell’Ente e le storie, tutte così diverse, delle ospiti.
«In voi riconosco lo sguardo di mia madre – ha detto il vescovo rivolgendosi a loro iniziando l’omelia .
Se pregate per me la mia gioia di servire la Chiesa di Bergamo può ricevere forza». Commentando le pagine evangeliche in cui Gesù pronuncia
parole severe, il vescovo ha sottolineato come queste nascono dalla forza dell’amore. «A volte le nostre parole nascono purtroppo da delusioni,
amarezza, sofferenza o rabbia.
Ma queste non vanno lontano e non provocano frutto».
Alle anziane signore l’invito a saper riconoscere ogni giorno i segni del
Signore. «Anche voi siete esposte alla tentazione di dire che il Signore vi
ha abbandonato o che si è dimenticato di voi.
Questa casa è un segno del Signore. Qui alla Santa Chiara i segni sono quel
“di più” d’amore che si respira. I vostri familiari e le persone che lavorano
in questo luogo si fanno vicini a voi e diventano segni di un Signore che
rende bella la vita.
Abbiate uno sguardo che sa apprezzare gli aspetti positivi e così sarà più
facile vedere la presenza del Signore».
Le parole conclusive dell’omelia hanno messo in risalto il senso di un luogo
così prezioso nel cuore della città.
«Non dimenticate – ha detto alle ospiti – che voi siete per noi un segno e che siamo tutti responsabili della costruzione di una comunità che,
guardando alle persone più anziane o sofferenti, sia capace di crescere in
umanità all’interno della città.
Voi rappresentate la provocazione del Signore per una società più umana».
Dopo la celebrazione monsignor Beschi ha salutato tutte le ospiti, attraversato i saloni e entrando nelle stanze, accostandosi al letto delle persone
malate. Per tutte la delicatezza dell’ascolto, il regalo di una parola buona e
una benedizione.
IL PORTO LUGLIO 2015 - 13
RIFLETTIAMO
a cura di
don VALENTINO SALVOLDI
“Accogliere i pellegrini”. Questa la formulazione dell’opera di misericordia proposta nel passato dalla Chiesa.
Papa Francesco parla di “Accoglienza dei forestieri”.
Forse, la formulazione “Ospitare i senzatetto” può riassumere il volto materiale e spirituale di quest’opera
di misericordia.
Non di rado ho trovato il tempo per farmi prossimo di chi ha bisogno. Ho scoperto che dietro le richieste materiali, dietro la domanda esplicita di un tetto fisico, c’è un’implicita supplica di trovare il
tetto dell’affetto: l’accoglienza dell’altro nella nostra vita.
Sedermi accanto ad un povero, anziché fargli una frettolosa elemosina. Fargli dono del mio tempo, ascoltarlo, parlargli dandogli la mano.
Non voglio certo banalizzare la drammaticità della richiesta di tanti
profughi che sbarcano in Europa, soprattutto quelli che chiedono
asilo politico. Non entro nello scottante dibattito attuale sugli sbarchi degli Africani sulle nostre coste.
Mi limito ad analizzare il tema dell’accoglienza dei senzatetto in quegli elementi che possono servire a fare chiarezza, soprattutto riguardo a tante critiche rivolte ai cristiani e agli uomini di Chiesa, accusati
di non volere farsi prossimo di quanti sono nel bisogno.
L’eroismo di tanti volontari. Spesso le braccia della Caritas italiana
e di molte parrocchie, grazie alla disponibilità dei volontari, si sono
aperte per accogliere tanti profughi che dall’Est o dall’Africa cercano rifugio nella nostra terra. Vengono accolti da persone prevalentemente povere, perché i poveri capiscono i poveri e tra di loro si
14 - IL PORTO LUGLIO 2015
OSPITARE I
aiutano.
Ho assistito, più volte, ad appassionate discussioni in case di religiosi
che si ponevano il problema: «Possiamo offrire ospitalità in alcune delle
stanze vuote della nostra casa?».
La risposta era scontata: teoricamente possiamo, ma concretamente no. I motivi ci sono. Alcune comunità sono composte di realtà
differenti: curia generalizia, parrocchia, studentato teologico e suore. La presenza di stranieri romperebbe tutti gli equilibri. Inoltre
non siamo preparati, né organizzati e varie strutture edilizie sono
in cattivo stato.
C’è anche da aggiungere che a volte la burocrazia interviene a complicare, e di molto, la situazione: ci sono religiosi che ospitano famiglie gratuitamente, e vengono denunciati perché l’impianto elettrico
non è a norma, perché i bagni non sono sufficienti, perché non c’è
l’uscita di sicurezza e altro ancora.
E i poveri frati, oltre ai danni, subiscono le beffe: multe salate da
pagare. Ci sono motivi validi, tessuti di prudenza, per non accogliere
stranieri. Ma convinceranno anche il Signore, quando ci porrà le
fatidiche domande: «Avevo fame, e tu?... Dov’eri tu?».
Il “barbone” misogino. Una comunità di religiosi mi accoglie con lo
scopo di farmi scrivere un libro sul fondatore. Questa comunità
ospita, anche se con poco entusiasmo, un senzatetto.
D’estate si accampa nel portico, d’inverno si sistema in una stanza
del chiostro. È un tipo un po’ matto e un po’ misterioso, probabilmente venuto dall’India. Non vuol saperne di rivolgersi alla Caritas,
dove troverebbe un ambiente più organizzato e più accogliente.
SENZATETTO
La ragione di questo rifiuto sembra sia un odio viscerale verso le
donne. Di fede e religione… non se ne parla neppure.
Nelle notti d’estate si accomoda nell’atrio della chiesa, dove consuma il suo pasto con grande calma, profondamente immerso nella
lettura di enormi libri di contenuto filosofico.
Viaggia “armato” costantemente di un sorriso serafico, che depone
alla minaccia di presenze femminili. Il suo misoginismo – a quanto pare – è una delle cause principali dei suoi diverbi violentissimi
contro il muro della chiesa (o contro qualcuna delle colonne del
porticato). Una notte lo sento gridare più del solito. Lo accosto con
l’intento di dirgli che, non avendo i tappi per le orecchie, non riesco
a studiare, pregare, dormire.
Temo di ricevere insulti, invece lo diverte il fatto che mi occorrano i
tappi per le orecchie per non sentire i suoi versi, non propriamente
poetici. Sentendo che sto girando il mondo, non vuole più lasciarmi
andare. Mentre parla – in un inglese misto a spagnolo – mi domando come mai tanti religiosi, oltre alle difficoltà della vita in comune,
debbano spesso essere circondati da “persone moleste”. Ma tutti
sanno che una delle opere di misericordia spirituale consiste nel
“Sopportare pazientemente le persone moleste”. E, tutto sommato,
quel “barbone” ha anche degli sprazzi simpatici.
Mi congeda dicendomi: «With you I feel at home (Con te mi sento a casa)».
Nell’emisfero dell’irragionevole. Forse anche i laici sperimentano le
stesse difficoltà dei religiosi, quando si tratta di accogliere i senzatetto.
RIFLETTIAMO
Ci sono tante persone che sarebbero per natura accoglienti, ospitali
e generose. Ma una accoglienza incondizionata e un’apertura indiscriminata, anche là dove e quando sarebbero possibili, creerebbero
tanti problemi. I motivi per la cautela sono ragionevoli. Ma c’è da
chiedersi: che scelta hanno fatto i religiosi, quando si sono consacrati
a Dio? E ciò vale anche per i laici, quando hanno ricevuto la cresima.
Non siamo tutti entrati nell’emisfero dell’irragionevole, là dove la ragione suprema è la volontà di Dio, i cui piani non sono i nostri piani?
È giusto chiedersi se il rifiuto di un’accoglienza più ampia, più coraggiosa corrisponda a difficoltà oggettive oppure ad esigenze di comodità, di quieto vivere, di difesa dei nostri piccoli paradisi borghesi,
dove non vogliamo essere disturbati.
Nella comunità o nella famiglia cerchiamo, spesso, ciò che ci fa comodo. Ancora una volta risultiamo bocciati all’esame sulla carità
corporale, anche perché non prendiamo sul serio la sua dimensione
spirituale: la radice dell’accoglienza sta nel nostro cuore, fatto per
essere il tetto di quanti sono in ogni forma di bisogno.
L’ospitalità dell’altro nel nostro cuore è un bene inestimabile, un
tetto vero, una “casa accogliente” anche se non ha pareti, né mobili,
anche se non ha muri.
La sua facciata è il volto di un amico che mi vuole bene. Lì posso
ricuperare le energie, la fiducia in me stesso, il coraggio per ricominciare: questo è un tetto solido, che mi dà sufficiente serenità
per riprendere il cammino, per cercare anche una casa in muratura.
LABORATORIO FAMIGLIE SOLIDALI
L’associazione
“Laboratorio
Famiglie Solidali” augura a
tutti una piacevole e riposante
estate, e dà appuntamento a settembre con la ri-apertura dello
Spazio gioco “Giochiamo Insieme”. Uno spazio dedicato ai
bambini dagli 0 ai 6 anni con un
adulto di riferimento, mamma,
papà, nonno/a, zio/a o babysitter. Dove trascorreremo del tempo giocando con i bambini e confrontandoci tra adulti.
Certe di ritrovarvi numerosi più
che mai, vi aspettiamo!
Carla Casati e le volontarie
IL PORTO LUGLIO 2015 - 15
RIFLETTIAMO
a cura di
PIERLUIGI BILLI
UNA RIFLESSIONE CHE
TUTTI DOBBIAMO FARE
Mi trovavo a fare spesa al Supermercato di Sarnico e mentre stavo pagando alla cassa ho sentito
un dialogo tra due signore mie conoscenti. Si trattava di cari defunti che mai dall’aldilà si sono fatti
sentire e quindi discutevano di un’altra vita dopo
la morte.
Dicevano: “…Mio padre e mia madre si sarebbero
fatti sentire dopo l’amoroso legame che li univa
su questa terra”.
Mi sono subito chiesto come farò, io Billi, a perire in maniera
totale, quando con il mio pensiero e il mio agire ho sempre
cercato di combinare qualche cosa di buono?
I nostri cari defunti vivono nella loro beata eternità con Dio,
Uno e Trino; hanno compiuto il loro dovere nella vita, lasciamoli in pace e rimaniamo uniti a loro con la nostra preghiera
e i nostri suffragi. Essi ci vedono e ci aiutano, non disturbiamoli con le nostre inutili e presuntuose esigenze. Ci vedono,
ci aiutano e basta.
Ragioniamo: non esiste la morte, siamo noi che cessiamo di
esistere, il non sapere che cosa ci attende ci spaventa di più
della certezza della fine della vita.
Il cessare di esistere è di ogni giorno: guerre, incidenti, omicidi. La morte è la fine delle sofferenze, l’anima va a godere
16 - IL PORTO LUGLIO 2015
l’eternità con Dio e non desidera più, nella pace nella quale
si trova, avvertire noi uomini che cosa c’è nell’aldilà e ciò che
ci attende. Non è la morte che ci spaventa, ma è il dopo,
l’incognito, l’aldilà, il diverso, il giudizio, la punizione, Dio e
l’eternità concepita da noi uomini come un’eternità noiosa,
senza fine, nella quale non sapremo cosa fare.
Io sono convinto, lo sottolineo, che se dovessi ricominciare
la mia vita senza credere nell’aldilà, la rivivrei comunque da
cristiano, perché su questa vita ho già trovato la mia felicità.
Non abbiamo bisogno che i defunti ci vengano a riferire
come stanno nell’aldilà, perché noi obbediamo alla voce di
Dio e ci teniamo uniti a Lui, nostro sostegno.
Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, preghiamole, non
scomodiamole. Il camposanto, silenziosa dimora che tutti attende, è motivo di profonda riflessione, anche di gioia,
perché c’è uno scambio di amorosa sensazione, con quei
cari corpi che saranno resi irriconoscibili dal tempo che tutto travolge, ma che risorgeranno incorruttibili alla venuta di
Cristo, per rendere ragione di quello che nella vita hanno
operato.
Questo dobbiamo sentire e non desiderare che ritornino
sulla terra per dirci come stanno.
L’uomo non è un povero scheletro del tempo, ma una persona degna del massimo rispetto, perché per questo lo stes-
RIFLETTIAMO
so figlio di Dio è morto.
Non siamo dunque soli, specialmente ora dove tutto conduce alla solitudine. È penoso e umiliante il disfacimento di un
corpo , ma ciò è necessario per ottenere la rinascita a una
nuova vita.
Io so che la vita presente sta nella vita futura, come la strada
sta alla meta e come il processo di costruzione sta all’edificio
costruito. La vita presente ha soltanto valore come preparazione alla vita futura. La vita di un bambino dentro il ventre
di sua madre è come la nostra vita presente, la vita fuori dal
ventre, è come la nostra vita futura. Se il bambino all’interno
della madre si sviluppa bene, all’esterno continua il suo sviluppo in meglio. Se nella vita terrena c’è uno sviluppo verso
il bene, dopo la morte ci sarà il compimento di quel bene già
accettato liberamente e difeso durante l’esistenza.
Su questa terra l’uomo non sarà mai realizzato completamente, per quanto possa essere piacevole tutto quello che
ha costruito, ciò ha soltanto senso in quanto serve a preparazione della vita futura, che è quella definitiva.
L’uomo dunque costruisce in Dio la sua felice eternità, lascia-
molo in pace, egli non desidera rivelare certezze, per questo
c’è la Santa Chiesa di Dio, voluta da Cristo, che è Dio. L’amore è la pienezza della legge, non è la giustizia. Soltanto con
l’amore ci si sviluppa quaggiù, non con l’egoismo. La nostra
vita è faticosa e dura, non bisogna fermarci, Egli lo vuole.
L’inferno viene sperimentato dall’uomo già su questa terra
quando si allontana da Dio e dai suoi simili, chiudendosi in un
guscio egoistico. Il Paradiso viene pregustato con l’apertura
giornaliera verso Dio, con la propria autorealizzazione e con
il possesso della realtà creata, perché rispettata.
Saremo noi stessi in punto di morte a vedere con chiarezza come Dio ci vuole e come ci aveva creato, e noi stessi
faremo pesare la bilancia o dell’accettazione completa del
vero bene, o la degradazione più profonda ed abominevole dell’uomo. Più liberi di così Dio non poteva crearci, nella
nostra piena libertà la vera decisione del nostro futuro, cioè
della nostra eternità, che sarà una vita interminabile senza
fine e senza noia.
S.S. Trinità, abbi misericordia di noi, dacci la perseveranza
finale e non ci abbandonare!
COMUNITÀ
a cura di
CIVIS
Si è ripetuta così anche quest’anno, al calar
della sera, la tradizionale “Processione” che fa
da cornice alla celebrazione di “Stella Maris”,
la statua lignea attribuita al Manzù e ospitata
nell’omonima chiesetta del “Fontanì” in riva al
lago. Religiosità, storia e tradizione, vanno ben
oltre i 45 anni di vita di questo evento, che
negli anni ’70 Pro Loco e Marinai di Sarnico
avevano recuperato prendendo spunto dal
folclore dei pescatori locali, per i quali il Sebino
rappresentava la loro principale fonte di sostentamento. La tragedia del Gleno del 1923 e
le tante vittime del lago, avevano ulteriormente accentuato il rispetto nei suoi confronti.
A quei tempi le barche utilizzate erano i
“naècc”, le tipiche imbarcazioni in legno dei
pescatori, decorate con fiori ed illuminate con
candele e ceri che poi venivano appoggiati nel
lago e lasciati in balìa della corrente a formare
una sorta di luminaria. Per i sarnicesi più anziani questa “Luminaria” - come molti ancora
la chiamano - rimane un momento di grande
emozione perché la mente li fa ritornare bambini e si rivedono per mano ai propri genitori
ed ora, adulti, guardano i figli o i nipoti e a loro
comunicano quanto hanno sentito da piccoli
ed appreso negli anni, perpetuando così quelle
positive tradizioni che fanno della persona un
uomo con radici e valori veri.
Il nome originario “Luminaria sul lago” venne
abbandonato quando la centralità dell’evento
divenne la Madonnina “Stella Maris”, che ha
18 - IL PORTO LUGLIO 2015
STELLA MARIS 2015
dato il nome alla chiesetta progettata dall’architetto Angelini a metà degli anni ’40 ed inserita
nel parco della villa del senatore Antonio Pesenti.
Nonostante il caldo soffocante portato da “Caronte” continui a non dare tregua, quasi quattromila persone si sono riversate sul lungolago Garibaldi per gustare la suggestiva bellezza di
questa particolare processione dedicata a “Stella Maris”, con oltre sessanta fra barche illuminate, a motore, a remi, naècc e kajak, impeccabilmente coordinati dall’Associazione Marinai
che da tempo, con il presidente Ferruccio Buelli prima e con il dinamico Adriano Paltenghi
oggi, porta avanti una tradizione iniziata 45 anni fa. Marinai in prima fila, ma con l’importante
contributo della Pro loco e il supporto di Comune e Parrocchia, per dare vita ad uno degli
eventi più attesi del Basso Sebino.
Alla domanda rivoltale dalla nipotina sul numero dei presenti, una nonna, vedendo questo
incanto di luci e fede rappresentato dal passaggio dell’ammiraglia con a bordo la Madonnina,
così ha risposto: «Non ha senso dire “quanti siamo”, se “siamo più o meno dello scorso anno”. Siamo quelli che siamo sempre stati, un popolo devoto a Maria. E la devozione per Lei aumenta al di
là anche delle differenze religiose e di fede, c’è un popolo che si riconosce in questa nostra Mamma.
E questo è bello perché in Maria si fondano le radici della nostra storia e di una civiltà, pur lontana
nel tempo, ma che ci accompagna nella storia di oggi».
È ormai provato come il turismo contribuisca al mantenimento e alla rivitalizzazione delle
tradizioni locali e la processione delle barche è una di queste. Oltre all’aspetto di devozione a
Stella Maris questa festa rappresenta anche un’attrattiva turistica che, come detto, ha portato
a Sarnico persone che si sono riversate oltre che sul lungolago Garibaldi anche negli esercizi
pubblici della cittadina.
La lunga fila di barche illuminate con la statua di “Stella Maris”, dopo aver bordeggiato il tratto di lago dal Club Velico di via Predore, ha fatto sosta per una riflessione e una preghiera
davanti all’omonima chiesetta, ed ha concluso questa “peregrinatio” al gazebo sul lungolago
dove il prevosto don Vittorio Rota, coadiuvato dal collaboratore don Giuseppe Fiorentini, ha
impartito la benedizione alla folla alla presenza del primo cittadino Giorgio Bertazzoli che ha
detto: «Come Primo cittadino e a nome dell’Amministrazione Comunale do a tutti il benvenuto alla
45esima edizione di Stella Maris, una delle feste più sentite della nostra Comunità, festa dei nostri
marinai ma anche della nostra Parrocchia.
Stella Maris (Stella del Mare) è un titolo, fra i più antichi, per la Vergine Maria, madre di Gesù. Il
titolo è utilizzato per enfatizzare il ruolo di Maria come segno di speranza e come stella polare per
tutti i cristiani. Ecco perché consideriamo questa festa non solo una festa per la gente di Sarnico,
ma festa di tutti.
La Stella Maris è molto importante, specialmente nella notte quando si può perdere il giusto indirizzo e guardando questa stella ci si può sempre ritrovare.
Il nostro augurio è che tutti voi possiate sempre mantenere la giusta direzione e arriviate a questo
porto verso il quale ci dirige la Stella Maris, Maria Madre per chi crede, o solamente Speranza o
Méta per chi non crede. Per non perdersi mai, restando tutti uniti insieme. Come ai nostri Marinai,
uniti in Associazione, a cui va il mio personale plauso per il tanto impegno e per aver fatto rivivere
un’altra volta questa suggestiva festa, al Parroco don Vittorio Rota per aver diretto la processione, a
tutte le Autorità accorse, alle forze di volontari sempre presenti e a tutte le Comunità. Grazie a tutti!
Viva Sarnico, viva i Marinai, viva Stella Maris!!».
Al termine della cerimonia religiosa ha preso il via il consueto ed apprezzato spettacolo pirotecnico offerto dalla Pro Loco.
La festa si è conclusa domenica 19 in piazza San Giovanni XXIII, presso le Residenze sul Porto,
con la celebrazione della Santa Messa in suffragio dei caduti in mare e nel lago. Al termine si
è ripetuto il delicato gesto della posa di una corona di fiori sullo specchio d’acqua antistante,
a ricordo di tutti coloro che nel mare o nel lago hanno perso la vita. E per tanti il pensiero è
andato a tutti quei profughi che anche quest’anno hanno perso la vita per sfuggire alla morte,
alla fame e alle guerre.
Foto San Marco
IL PORTO LUGLIO 2015 - 19
COMUNITÀ
a cura della
REDAZIONE
OMELIA DI DON VITTORIO ALLA
S. MESSA PER “STELLA MARIS”
«Volevo riflettere un po’ con voi su Maria, magari allontanandomi un po’ dal Vangelo e sperando poi di tornarci con una
comprensione più profonda e più grande. Ho già iniziato ieri
questa breve riflessione che parte proprio dal significato del
nome di Maria e che oggi voglio completare.
Il nome di Maria viene fatto risalire a diverse etimologie, a diverse parole
e quindi a diversi significati. Sono davvero tanti e di questi ne facciamo
solo due o tre per comprendere meglio la figura di questa madre a cui noi
ricorriamo sempre con estrema fiducia. Il primo è quello che ho condiviso
ieri: Maria, per l’etimologia più antica significherebbe “Amarezza”. Maria
veniva chiamata la sorella maggiore di Mosè proprio quando il Faraone
emana l’editto che prevede che tutti i figli maschi degli Ebrei vengano
uccisi. E allora questa “Amarezza” diventa il nome della sorella di Mosè.
Maria, Amarezza. A Maria presentiamo tutte le nostre amarezze, ricorriamo a Lei quando il nostro cuore è pieno di amarezze e lo facciamo con
fiducia perché conosciamo le amarezze che ha sofferto e patito Lei. Conosciamo le sue difficoltà che hanno reso amara anche la sua di vita. Questa
breve introduzione ci aiuta a comprendere una cosa importante per il
nostro cammino di fede: che cosa speriamo dalla nostra vita, come ce la
immaginiamo. Pensiamo che la cosa migliore che possiamo fare sia quella
di una vita piena di dolcezza, di agi, di comodità, di un cuore imperturbato
e imperturbabile, di poter passare notti e giorni su questa terra come se
fossero una passeggiata, senza perturbazioni? È questo forse l’apice dei
nostri desideri?
Stando a quello che ci propone il mondo, sì. La vita migliore è questa, e
se siamo sinceri con noi stessi spesso ci diamo da fare perché la nostra
vita possa essere così. Maria invece con il primo significato del suo nome
ci tiene con i piedi per terra. La vita non è così e non svela così la sua pienezza e il suo significato. Maria ci invita a farci carico della realtà, anche
se amara. Ma è nel momento dell’amarezza in cui noi offriamo noi stessi,
tutto quello che abbiamo per un bene più grande ed è lì che controlliamo
e realizziamo cos’è il vero significato della nostra esistenza. Maria quindi
non è la regina delle amarezze, ma è colei che ci aiuta a portare il peso
delle nostre amarezze perché possiamo comprendere cosa è davvero
significativo e importante. Da questo punto di vista Lei è la donna del
passaggio, del transito, ci guida nelle amarezze della nostra vita a cercare
una pace più grande, più profonda e più radicata in Gesù Cristo suo figlio.
L’alfabeto della lingua ebraica, oggi è un po’ più ampio, un alfabeto un po’
corto, fatto di poche lettere e quindi anche il vocabolario è costituito da
poche parole e quindi ogni parola assume diversi significati e questo sta
all’origine di capire qual è il vero significato del nome di Maria. Partendo
quindi dalla stessa parola, un altro significato dei nomi di Maria che mi
hanno colpito è quello di “Pioggia”, Moreh, è la pioggia della stagione,
quella buona, quella che si aspetta e che stiamo aspettando anche noi
dopo giorni di calura, ma soprattutto la pioggia che aspettano i contadini
perché garantendoti un raccolto ti garantisce un futuro. Quindi il nome di
Maria viene proprio dal bisogno di dare alla terra ciò di cui ha assolutamente necessità per poter compiere il suo lavoro, il suo destino: quello di
20 - IL PORTO LUGLIO 2015
portare frutto. Maria allora Tu sei pioggia anche per la nostra vita, lo sei
con l’attenzione continua che riservi a noi, con la bontà che sempre chiedi
al Signore di far scendere come pioggia su di noi, perché la nostra vita porti
frutto, perché non rimanga preda delle amarezze, perché non abbiamo a
disperderci, a rinsecchire o a mettere radici nel terreno sbagliato assumendo sostanze che, alla fine, non sono buone.
Quanto poco tempo abbiamo per riflettere su ciò che ci viene continuamente offerto da questo contesto culturale, sociale e così avendo poco
tempo per riflettere, finiamo per assimilare delle cose che non sono sempre buone. Maria invece è la pioggia buona, che purifica e che dà speranza e solo se radichiamo la nostra vita nelle cose buone, nei valori buoni,
possiamo costruire un futuro. Maria ci aiuta quindi a ritornare sempre
dentro di noi e guardare lì dove stiamo costruendo la nostra casa, su quale
roccia, su quale valore, se è qualcosa di legato al momento, alla cultura di
questo tempo, se è qualcosa di effimero, di vacuo, se è qualcosa di solido
che resta.
E alla fine il terzo dei tanti significati che ho voluto condividere con voi.
Sempre la stessa etimologia, quindi sempre lo stesso problema di un vocabolario corto dove ogni parola ha molti significati. Questo terzo significato
è quello che sembra che l’Evangelista che ha parlato più di Maria, abbia
fatto proprio. Luca, secondo le interpretazioni, attribuisce al nome di Maria
il significato di “Altezza”, ma non di Sua Maestà, non in quel senso, non
come titolo onorifico ma come qualcosa che sta in alto e in qualche modo
qualcosa che sta tra il cielo e la terra, tra Dio e noi, quindi la figura di
una persona che è “mediatrice”. E questo è il significato che è passato di
più anche nella tradizione cristiana che è arrivata fino a noi: Maria è in
qualche modo la figura alla quale ricorriamo come mediatrice, “prega per
noi” diciamo ogni volta che la preghiamo “adesso e in ogni ora della nostra
vita”, fosse anche il momento della nostra morte. Colei su cui possiamo
fare affidamento, tutte le intenzioni che Le presentiamo Lei le presenterà
poi a Suo Figlio, al Padre e allo Spirito, perché possano ascoltarci ed essere
esaudite le nostre preghiere.
C’è un brano del Vangelo di Luca abbastanza conosciuto specialmente da
chi ha l’abitudine di pregare le Lodi: è il “Bendictus” che Luca raccoglie
dalle labbra di Zaccaria, il papà di San Giovanni Battista “…verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge”, così scrive Luca parlando di Gesù. Qula
“dall’alto” che vuol dire dal cielo, ma adesso capite che vuol dire anche
da Maria. “verrà da Lei il sole che sorge” perché Lei ha saputo mettersi a
disposizione di questo Gesù, di questo “sole che sorge”.
L’invito che Maria ci rivolge attraverso questo significato del suo nome è
quello di essere anche noi disponibili ad accogliere il Signore Gesù, perché
quell’”Altezza” che è il Signore possa trovare casa anche in noi. Ha trovato
casa in Lei, forse anche per questo il suo nome significa anche “Altezza”,
non perché è nobile, ma perché nell’umiltà ha trovato la sua grandezza.
Ecco ci aiuti Maria a vivere la nostra fede. “Erano come pecore senza
pastore” dice Gesù nel Vangelo. Maria aiutaci ad aver Gesù come pastore,
ad ascoltare la sua voce. La vera intercessione che ti chiediamo oggi, che
ti veneriamo col nome di “stella del mare”, è questa: “aiutaci a farci piccoli,
ad accogliere Tuo figlio Gesù e a donarlo a chi ancora non lo conosce».
LA STELLA DEL MARE
Foto San Marco
IL PORTO LUGLIO 2015 - 21
EVENTI
a cura della
REDAZIONE
22 - IL PORTO LUGLIO 2015
COMUNITÀ
a cura della
REDAZIONE
NEO LAUREATI
DOTTOR SERGIO CRESCINI
Il giorno 8 luglio 2015 presso l’Università “eCampus” Sergio Crescini si è laureato in “Servizi giuridici per l’impresa” con la presentazione della tesi
dal titolo “L’origine del federalismo fiscale
e la sua attualita’”.
La moglie e le figlie si congratulano con Sergio per
il traguardo raggiunto.
Dalla Redazione de “il Porto”:
Ma qual è la notizia? Una persona che si laurea non fa
notizia di solito. La curiosità è che Sergio ha 55 anni,
due figlie e si è iscritto all’università soltanto 2 anni
fa. Una storia che racconta di come si può lavorare,
costruire una famiglia e infine laurearsi dimostrando
uno spirito e una voglia di fare invidiabili.
DOTTOR AMEDEO MOROTTI
Il giorno 15 luglio 2015, Amedeo Morotti ha conseguito con ottimi risultati la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di
Bergamo, discutendo una tesi dal titolo “Il sistema costituzionale della
Repubblica popolare cinese”.
Congratulazioni dai genitori, amici e parenti tutti.
La Redazione de “il Porto”
si congratula con i tre neodottori.
Siete stati grandi, ma vi auguriamo che le soddisfazioni
maggiori le possiate trovare in
campo professionale.
DOTTORESSA ALICE MARINI
Il giorno 26 giugno 2015, presso l’Università degli Studi di Milano, Alice Marini ha conseguito la laurea magistrale in Scienze storiche discutendo la tesi dal
titolo: “Un paese sospeso tra due mondi. Le relazioni tra Turchia
e Comunità Economica Europea, 1968-1973” con la votazione di 110
e lode.
Congratulazioni dai genitori, la sorella Arianna e da tutti i parenti e gli amici.
Complimenti ad Alice anche da parte del Presidente, del Maestro e dai colleghi
bandisti del “Corpo Musicale Cittadino di Sarnico”.
IL PORTO LUGLIO 2015 - 24
NEL LUOGO MISTERIOSO
a cura di
CIVIS
COMUNITÀ
Se farsi fotografare per il “Porto” all’interno del cimitero
può essere una richiesta decisamente...insolita, ma tutto
sommato realizzabile, molto più problematico è invece
trovare il testo adatto da abbinare all’immagine.
Il camposanto è indubbiamente il luogo misterioso per
eccellenza. Molte persone provano timore o spesso inquietudine ed angoscia quando passano davanti ad esso
ma, inspiegabilmente, per moltissime altre il visitarlo trasmette una percezione intima di serenità e di pace.
Dapprima avevo immaginato fosse un fatto mio personale, che riguardasse esclusivamente me stesso, pensavo che
quel santo luogo, forse per la mia spiritualità o per qualche motivo inconscio, mi trasmettesse quelle sensazioni
di tranquillità interiore e invece ho scoperto che anche
molte altre persone hanno fatto la medesima esperienza.
Credo sia inutile precisare che, in questa riflessione, non
esiste alcun proposito di evidenziare il dolore o la sofferenza di coloro che stanno vivendo lutti recenti, situazioni
che meritano rispetto e soprattutto comprensione, ma
sono convinto che anche per loro questo luogo misterioso trasmetta conforto e sollievo interiore.
IL PORTO LUGLIO 2015 - 25
FOTOCRONACA
a cura della
REDAZIONE - foto di Civis e Foto San Marco
Processione Stella Maris - i kayak
Messa in piazza Giovanni XXIII
Franco Baldelli, Paolo Ravelli, Enzo Cancelli ed Emilio Foresti
26 - IL PORTO LUGLIO 2015
«Maria! Arda che bei che siam io e Marcello!»
a cura di
ANDREA BONASSI
FOTOCRONACA CER
IL PORTO LUGLIO 2015 - 27
COMUNITÀ
a cura di
EMANUELA SERUGHETTI
SEBINO SUMMER CAMP 2015
Alla masterclass del Sebino Summer Camp basta portarci uno zainetto con dentro solo poche cose: un cappellino
per stare all’aria aperta, una maglietta di ricambio e magari un cucchiaio di legno o due, presi dalla cucina della
mamma. Il resto ce lo mette la fantasia dei bambini, con
l’aiuto delle bravissime educatrici professioniste.
Ecco che allora tutto si trasforma, il tempo passa di lì quasi danzando,
non più informe ma come un colorato hula hoop da prendere al
volo. L’ambiente prende le sembianze di una fiaba, il gioco acquisisce
un ritmo, semplici oggetti diventano curiose possibilità di suono da
scoprire insieme che, fondendosi, creano il miracolo della musica.
Davvero un modo sorprendente di tradurre i sogni dei bambini in
una melodia che unisce, che crea assonanze, che dà coraggio e restituisce gioia, per costruire un mondo migliore ed ecosostenibile. Un
modo diverso e stimolante con cui abitare l’infanzia e trovare nuovi
IL PORTO LUGLIO 2015 - 28
amici. Una memoria edificata su basi del genere, non può che essere
incoraggiante, un vero gesto d’amore. E di amore dietro a questa
missione ne hanno molto le educatrici Francesca Pe, Nanniva Dellanoce, Elena Gallo e il direttore artistico Carlo D’Alessandro Caprice,
i quali hanno accompagnato il ristretto gruppo di piccoli solisti durante tutta la settimana dal 30 giugno al 3 luglio, attraverso un mondo
fatto di piccole, grandi conquiste. Fino all’esecuzione finale de “La
sinfonia dei giocattoli” di L.Mozart, insieme ai professori dell’Orchestra “I musici di Parma”, nella suggestiva chiesetta di San Paolo nel
cuore del centro storico di Sarnico. A conclusione della bellissima
esperienza, resa possibile dalla società Servizi comunali S.p.a. in collaborazione con la Cooperativa sociale Casa del fanciullo di Darfo,
i bambini entusiasti hanno ricevuto l’attestato di partecipazione da
Enrico De Tavonatti, sostenitore del progetto ‘Ascolta l’ambiente’.
LA CENA DELLE MARIE
COMUNITÀ
Una cena in rosa con finale ...giallo-noir. Questa è la
sintesi dell'incontro annuale delle Marie tenutosi recentemente presso l'Agriturismo "Cascina Oglio".
Intendiamoci bene, non si tratta di "giallo" inteso come poliziesco o
delinquenziale, ma più un "noir" in cui è il mistero la parola chiave.
Ma andiamo con ordine.
Serata come sempre divertentissima: le Marie, si sa, sanno celebrare con il sorriso il lato migliore della vita, quello che sta dietro
la "simpatia delle cose semplici". E poi Silvio con la fisarmonica è
impareggiabile nel creare quel clima dove corde vocali e suono
della fisarmonica si fondono e creano quell'atmosfera tipicamente
italiana. Se a tutto questo si aggiunge l'ottima cucina e la direzione
artistica della Maria Magiona, il cerchio si chiude nel migliore dei
modi. Una bella serata con finale però ancora avvolto nel mistero
e che potrebbe portare a sviluppi che vanno oltre il gossip di paese.
Un fascinoso turista americano si è lasciato inebriare dalla simpatia
delle Marie e, prima con discrezione e poi con maggior intensità, ha
cominciato a fotografare l'allegra compagnia fino all'exploit finale
quando ha "baciato" la signorina Maria Magiona. Se lo scatto del
fotografo fosse arrivato una frazione di secondo prima, sarebbe
stata una foto da copertina. Credo sia abbastanza eloquente l'espressione delle Marie che hanno assistito alla scena.
Se son rose... fioriranno!
CIVIS
IL PORTO LUGLIO 2015 - 29
ASSOCIAZIONI
a cura
della PRESIDENTE
ASSOCIAZIONE ANZIANI
RUBRICA DI LUGLIO
L’associazione ha programmato per il mese di agosto delle iniziative per una proficua integrazione dei nostri associati
Le mete programmate sono le seguenti:
5 agosto:
nel pomeriggio con il battello privato si raggiungerà Montisola
12 agosto:
trascorreremo un’intera giornata a Boario Terme con pranzo ed
intrattenimento musicale.
19 agosto:
visiteremo Bienno, uno dei Borghi storici più belli d’Italia
26 agosto:
come tutti gli anni raggiungeremo San Fermo per una merenda
insieme.
Per informazioni più dettagliate verranno affisse delle locandine
al bar del centro, nella bacheca dell’associazione, o telefonando
presso i nostri uffici.
Anziani a Riccione lo scorso anno
Gruppi di cammino
Durante il mese di agosto i gruppi di cammino sono sospesi.
SOGGIORNO MARINO A RICCIONE
Come ogni anno dal 30 agosto al 13 settembre si terrà il soggiorno marino presso l’Hotel Kent di Riccione.
Le iscrizioni si ricevono presso l’associazione.
AUGURIAMO A TUTTI
UNA BUONA E SERENA ESTATE.
LA BOTTEGA DEL LAVORO
DE "IL BATTELLO"
Si realizzano oggetti artistici in vetro su ordinazione per:
- bomboniere per matrimoni, cresime, comunioni...
- gadgets aziendali
- oggettistica negozi
- regali personalizzati
- specchi, cornici, orologi, svuotatasche, posacenere
- crocefissi, bijoux ed anche oggetti che soddisfano la
vostra fantasia.
PASSATE A TROVARCI!
30 - IL PORTO LUGLIO 2015
a cura di
ADRIANO PALTENGHI
ASSOCIAZIONI
GRUPPO MARINAI
Marinai di Sarnico sulla Piazza Rossa a Mosca
Marinai in gita a Trieste
L’attività del Gruppo è proseguita per buona parte dell’estate; abbiamo partecipato al XIX Raduno Nazionale della Marina a Ravenna, al Raduno
Regionale Interforze di Treviglio ed a molti altri
incontri. Il Gruppo A.N.M.I di Sarnico è sempre
stato presente.
Ricordiamo a tutti i Soci e simpatizzanti che in Sede marinai sono aperte le prenotazioni per le vacanze autunnali in
Egitto.
Quest’anno abbiamo scelto un ottimo Villaggio Turistico con
trattamento “all inclusive” a Sharm el Sheik dove il mare è
ancora incontaminato.
La vacanza di una settimana si svolgerà dal 17 al 24 ottobre
Abbiamo effettuato inoltre una gita di 5 giorni a Mosca. 2015.
Grande è stato lo stupore nel visitare la splendida città russa, Sulla sicurezza di questi luoghi ci affidiamo ai comunicati delin programma da alcuni anni ma sempre rinviata, la Catte- la Farnesina (Ministero degli Esteri Italiano), sempre efficaci
drale di San Basilio, il Cremlino, la Piazza Rossa che ha vissuto e precisi, che consultiamo continuamente in particolare prisplendori ed orrori della storia russa, la splendida Metropo- ma delle partenze.
litana, vera opera d’arte, il convento di Novodevichj e tanto Chi fosse interessato e volesse delle informazioni dettagliaaltro ancora. Non poteva mancare la mini crociera sul fiume te è pregato di contattarci al cell. 333/4310752 oppure la
domenica mattina in Sede Marinai, via Cortivo 36, dalle ore
Moscova, e lo spettacolo del grandioso Circo Nikulin.
Nei primi giorni di luglio siamo inoltre stati in gita a Trieste, 10.30 alle 11.30.
suggestive sono state le visite alla Grotta Gigante, alle Foibe Informiamo che la Sede Marinai nel periodo
di Basovizza ed al Faro della Vittoria.
estivo rimane chiusa fino a Settembre.
IL PORTO LUGLIO 2015 - 31
LE PAGINE DEL COMUNE
pagine a cura del Sindaco
GIORGIO BERTAZZOLI
INAUGURAZIONE CASETTA DELL’ACQUA
Inaugurazione a Sarnico della Casetta dell’acqua (alle Poste in via
Crodarolo) alla presenza di tanti concittadini e dei nostri bambini
dell’asilo che hanno aiutato il Sindaco Giorgio Bertazzoli a tagliare il
nastro. “È da anni che auspico – ha dichiarato il Sindaco - un punto
dell’acqua per la nostra cittadina. Con soli 5 centesimi al litro si può
ottenere acqua frizzante o naturale, microfiltrata e purissima. Un
vero e proprio risparmio per l’ambiente con meno bottiglie d’ac-
32 - IL PORTO LUGLIO 2015
qua di plastica comprate e quindi meno CO2 emessa nell’aria dai
trasporti su gomma per rifornire i supermercati e soprattutto un
prezzo calmierato per le nostre tasche, visto che in media un litro
d’acqua costa 30/40 centesimi. Il prezzo simbolico serve al gestore
IMSA, che ringrazio per aver creduto al progetto, per pagare l’acqua
erogata e per il mantenimento dell’impianto che non ha nessun costo per il Comune. Grazie ancora a tutti!”
LE PAGINE DEL COMUNE
LAVORI DI ASFALTATURA STRADA LUNGOLAGO GARIBALDI
I primi di luglio si sono resi necessari i lavori di asfaltatura lungo la via
del lungolago Garibaldi. “I pini marittimi – dichiara Il Sindaco Giorgio
Bertazzoli – avevano ormai alzato il manto stradale, rendendo molto pericolosa la circolazione. Abbiamo voluto intervenire tempestivamente prima della luminaria sul lago di “Stella Maris” e del Busker
Festival. I Pini marittimi sono stati inoltre curati e ripuliti da tumori
delle piante che ne intaccavano le radici e messe griglie speciali. Ora
si provvederà, dopo la prima pioggia, a far rimettere la segnaletica
stradale”. “Questo è stato un lavoro di manutenzione straordinario
importante – continua il Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici
e Bilancio Umberto Bortolotti -, visti i pochi fondi nelle casse del
Comune per i tagli e il Patto di Stabilità sempre più restringente.
Non abbiamo inoltre aumentato le tasse per quest’anno e non c’è
stato nessun taglio ai servizi erogati. Opere straordinarie di mantenimento vanno messe in conto, come quelle che faremo a breve
sulle scuole - ed è quello che continueremo a fare come Amministrazione. Per quanto riguarda l’argomento strade, le provinciali
sono ancora di competenza della Provincia di Bergamo (dall’entrata
di Sarnico fino a Predore e dal Cimitero fino al Ponte con Paratico)
e nonostante i molteplici nostri solleciti, la Provincia non risponde
in maniera adeguata”.
PROGETTO “CONTRADA IN FIORE”
80 nuovi vasi acquistati dall’Amministrazione comunale con
fiori incorporati e dati in gestione al Comitato di Salvaguardia Centro Storico per abbellire la Contrada.
“Abbiamo già fatto tante opere di miglioramento e abbellimento della contrada in questi ultimi mesi – spiega Lorenzo
Bellini, Assessore al Turismo e Commercio e promotore
del Comitato di Salvaguardia Centro Storico –.
Nuove idee ed eventi che vengono messi in sinergia.
Ora stiamo facendo dei piccoli progetti per sistemare nuovi
angoli del Centro Storico e ripristinare a breve il suo sbocco naturale, ossia il vecchio passaggio pedonale davanti a
Piazza Oliva Besenzoni”.
IL PORTO LUGLIO 2015 - 33
LE PAGINE DEL COMUNE
VIGILI DEL FUOCO A SARNICO
Dai primi di luglio a Sarnico è attivo un distaccamento estivo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco H24, con 10 uomini divisi in due turni (8-20 e 20-8).
Tale presidio è a garanzia immediata di tutti i cittadini
di Sarnico e dei paesi limitrofi.
Dobbiamo davvero essere fieri di avere sul nostro
territorio la Polizia Locale, l’Arma dei Carabinieri, la
Guardia di Finanza, la Guardia Forestale, la Guardia
“Appena sono stato contattato per questa importan- Costiera ausiliaria, e la Protezione Civile.
tissima opportunità – dichiara soddisfatto il Sindaco I Vigili del Fuoco sono ubicati presso il Palazzetto dello
Giorgio Bertazzoli – ho subito dato la massima dispo- Sport e il numero da utilizzare per le emergenze di
nibilità e mi sono mosso per dare alloggi adeguati e la qualsiasi tipo è il 112.
logistica necessaria per questo importante presidio e Ora l’estate secca di Sarnico può davvero dormire
sonni più tranquilli.
ho provveduto a sottoscrivere la convenzione.
34 - IL PORTO LUGLIO 2015
ARTISTI SULL’ERBA
LE PAGINE DEL COMUNE
I comici di Zelig Melita Toniolo e Omar Fantini con il Sindaco di Sarnico Giorgio Bertazzoli e il gruppo dell’Associazione H2O Eventi
Un ringraziamento da parte dell’Amministrazione comunale
all’evento patrocinato “ARTISTI SULL’ERBA” della neonata Associazione H2O EVENTI, al Presidente Matteo Mazza ed ai suoi
collaboratori per la bellissima e straordinaria manifestazione che
ha visto le nostre piazze Umberto I°, Besenzoni e la contrada
tappezzarsi di verde e portare artisti di livello nazionale nel nostro paese, oltre a migliaia di persone. Infatti l’evento, che si è tenuto venerdì 10 e sabato 11 luglio, ha visto il supporto musicale
di diversi gruppi e di Radio Number One. L’apice di venerdì sera
è stata la presenza/show di Gianluca Impastato, il bravissimo finto sommelier comico di Colorado, CHICCO D’OLIVA. Non c’è
niente di meglio di una sana risata per rendere una degustazione
di vini “speciale”, coinvolgente e memorabile! Gianluca Impastato interpreta “magistralmente” su Italia Uno Chicco d’Oliva, il
sommelier più strampalato della storia, che dispensa consigli e
suggerimenti sul vino nella sua rubrica “Gusto”. Oltre al sommelier propone anche l’altro suo personaggio, Mariello Prapapappo,
professione gingillatore ed il suo viaggio in Cina. È nel cast fisso
di Colorado ed ha recitato in alcuni film comici con Diego Abatantuono e in molte pièce teatrali. Mentre il clou della serata di
sabato ha visto nella nostra piazza Besenzoni l’esibizione del duo
comico Omar Fantini e Melita Toniolo. Le difficoltà dei trentenni
deviati dalla tv degli anni ottanta, le perversioni del maleducato
Nonno Anselmo deviato dalla natura, spalleggiato dalla frizzante
Melita Toniolo, passando attraverso altri personaggi che escono
senza richiesta dalla mente schizofrenica di Omar Fantini, che
trova il suo habitat ottimale nella performance dal vivo. Improvvisatore nato ha creato uno spettacolo che non solo è divertente, ricco e coinvolgente ma ogni volta è differente da quella
precedente. Con Omar ha interagito la bellissima e bravissima
Melita Toniolo, che oltre a spalleggiare Omar nei suoi personaggi,
ha interpretato il nuovo frizzante e divertente personaggio SuperMel. Una coppia che si è prestata ad una conduzione spiritosa
e dinamica, intervallata da monologhi e gag con il pubblico. Ora
il prossimo appuntamento di “H20 eventi” sarà il 12 settembre
2015 vicino al parco Lazzarini, con il comico di Colorado Andrea
Pucci e tantissime altre novità.
IL PORTO LUGLIO 2015 - 35
EVENTI
a cura della
REDAZIONE
COOPERATIVA “IL BATTELLO” - ALPINI
Continua il rapporto di grande amicizia e d’affetto fra il Gruppo
Alpini di Gandosso, guidato da Angelo Monieri (ormai sarnicese a
tutti gli effetti, visti gli anni trascorsi ad affettare salami e prosciutti
nel suo negozio di salumeria in Contrada) e la cooperativa “Il Battello” di via Cortivo.
Recentemente i ragazzi ospiti sono stati invitati a trascorrere qualche ora nella bellissima struttura delle penne nere presso il “Pitone”. Un momento di relax con relativo pranzo, offerto dagli alpini
stessi che, ancora una volta, hanno dimostrato un grande cuore e
una grande sensibilità.
Un altro segnale di civiltà e unione, qualità queste molto rare
nell’epoca in cui viviamo.
Queste semplici iniziative sono davvero nobili e rappresentano,
se ancora ce ne fosse bisogno, la prova che volontà e disponibilità costituiscono, per questa associazione, un prezioso patrimonio
umano e sociale.
LA BOTTEGA DEL LAVORO
DE "IL BATTELLO"
Si realizzano oggetti artistici in vetro su ordinazione per:
- bomboniere per matrimoni, cresime, comunioni...
- gadgets aziendali
- oggettistica negozi
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- specchi, cornici, orologi, svuotatasche, posacenere
- crocefissi, bijoux ed anche oggetti che soddisfano la
vostra fantasia.
PASSATE A TROVARCI!
IL PORTO LUGLIO 2015 - 36
SPORT A SARNICO: GARA DI ENDURO
UN TEMPO MOTOREGOLARITÀ, OGGI ENDURO
Una foto per i tanti appassionati di “Enduro” (dall’inglese “endurance”, cioè “resistenza”) Questo sport viene
praticato principalmente su strade sterrate e mulattiere e con qualsiasi condizione del terreno e meteorologica.
Ai piloti si richiede quindi una notevole resistenza. Questa foto scattata nel pressi della “Forcella” da Antonio Gervasoni, si riferisce ad una gara disputata a Sarnico il 7 aprile di quest’anno.
IL PORTO LUGLIO 2015 - 37
ASSOCIAZIONI
a cura di
ERNESTO FRETI
Alcune malattie del sangue, fra cui forme gravi
di leucemia e l’anemia aplastica, possono trovare
possibilità di guarigione solo col trapianto di midollo osseo.
natori di midollo osseo e diventare così quell’unica speranza
di salvezza per un malato in attesa.
Per diventare donatori di midollo osseo è sufficiente sottoporsi al prelievo di un campione di sangue (come per una
normale analisi). I risultati delle analisi vengono poi inseriti in
un archivio elettronico gestito a livello regionale e nazionale
Questo semplice gesto ricopre però un’importanza fondamentale perché potrebbe riaccendere una concreta, e probabilmente unica, speranza di vita per un malato di leucemia.
Noi di ADMO Sabato 26 SETTEMBRE saremo a SARNICO in PIAZZA UMBERTO I dalle ore 14 alle
ore 18 per raccogliere queste nuove speranze, speriamo
di vedere anche te!
Un caro saluto e a presto.
Si può stimare che nella sola Italia circa un migliaio di persone ogni anno, di cui quasi la metà bambini, potrebbero trovare beneficio da questo tipo di intervento, al quale, in molti
casi, non vi è alternativa per vivere. Purtroppo riducendosi sempre più il numero dei figli in famiglia calano anche le
possibilità di trovare velocemente il do-natore compatibile.
Da qui la necessità di ricercare persone disponibili a offrirsi
come donatori di midollo osseo, compito assai arduo visto
che la compatibilità media fuori dall’ambito familiare è 1 su
100.000.
Ogni individuo sano, di età compresa tra i 18 ed i 40 anni e Per informazione e prenotazione chiamare Ernecon peso maggiore a 50 chili può iscriversi al registro dei do- sto al cell. 3482333402
IL PORTO LUGLIO 2015 - 38
EVENTI
a cura di
MARINA BRIGNOLI
INCONTRO CON
L’AUTORE
Grandissima affluenza di pubblico nonostante il caldo
afoso e l’orario..domenica 19 luglio h 17,30…ma tutti
presenti e attenti ad ascoltare e a salutare l’autrice
Rossana Copler col suo primo romanzo “Acqua”.
Italiana di Castelli Calepio, ma residente da anni in Canada, di
passaggio in Italia in questi giorni per le vacanze.
Ottima la relazione tenuta da Chiara Copler. Il romanzo che parla di viaggi e relazioni, era il sogno nel cassetto di due amiche,
Rossana e Paola, quest’ultima prematuramente scomparsa. La
Copler è riuscita però a coronare il loro sogno.
Non solo, ora ne ha già un altro pronto ad uscire, ormai ha rotto
il ghiaccio…
CHIESETTA DEGLI ALPINI: RESTYLING COMPLETATO
Grande soddisfazione delle penne nere locali per la conclusione dei lavori di restyling presso la chiesetta degli
alpini, sicuramente una delle più amate dai sarnicesi.
Completamente rifatti i 4 pannelli sul piazzale con altrettanti nuovi dipinti murali di mt. 3,40 x 2,30 a tema alpino, realizzati gratuitamente dagli artisti Enrico Zani e Fabio Ferrari dell’associazione
“Arte Viva” di Passirano, sistemata la cucina con la messa in opera di
nuovi arredi e completamente sostituiti i serramenti del refettorio,
luogo di incontro per feste alpine e non solo.
I nuovi pannelli raffigurano in ordine: le tre cime di Lavaredo, il
Rifugio Contrin sul gruppo della Marmolada, la vetta del Sassolungo
in Val Gardena e il Lago di Braies in Val Pusteria.
«Sono tanti i motivi per essere appagati da questa realizzazione - spiega il capogruppo Paolo Ravelli - un’opera resa possibile sia dall’impegno dei nostri alpini che dal contributo dei soliti benefattori che pubblicamente ringrazio».
All’inaugurazione di venerdì 3 luglio erano presenti i delegati dei
gruppi penne nere della zona, cittadini e simpatizzanti. Dopo la benedizione da parte del curato don Loris Fumagalli ha preso la parola
il vicesindaco di Sarnico Umberto Bortolotti che ha sottolineato
come l’amministrazione comunale, pur nelle difficoltà del momento, abbia voluto comunque offrire un contributo a quest’opera,
consapevole che gli alpini danno sempre più di quello che ricevono
e rappresentano una certezza su cui la popolazione può sempre
contare.
Un gustoso buffet ha concluso in allegria la serata.
CIVIS
IL PORTO LUGLIO 2015 - 39
SALUTE
a cura di
FRANCESCA PESENTI
PROSTATA: ATTENZIONE ALLE ABITUDINI
ED ALLO STILE DI VITA
ll tumore della prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile e rappresenta circa
il 15% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo: le
stime parlano di più di 36.000 nuovi casi l’anno in
Italia, ma il rischio che la malattia abbia un esito
nefasto non è particolarmente elevato, soprattutto
se si interviene precocemente; lo dimostrano anche
i dati relativi al numero di persone ancora vive dopo
cinque anni dalla diagnosi, in media oltre il 70%, una
percentuale tra le più elevate.
Stando ai dati più recenti, nel nostro Paese un uomo su 16
nel corso della propria vita sviluppa un tumore della prostata.
L’incidenza, cioè il numero di nuovi casi registrati in un dato periodo di tempo, è in continua crescita, con un raddoppiamento
negli ultimi 10 anni, dovuto all’aumento dell’età media della
popolazione e all’introduzione dell’esame del PSA (Antigene
prostatico specifico, in inglese Prostate Specific Antigene).
Misurare attraverso un semplice prelievo di sangue i livelli di questa molecola prodotta solo dalle cellule della
prostata, permette in molti casi di capire se nella
ghiandola c’è qualcosa che non va, poiché
il PSA aumenta anche in presenza di
semplici infiammazioni, infezioni o ingrossamenti benigni della ghiandola
stessa. Il numero di diagnosi di tumore della prostata è aumentato
progressivamente da quando l’esame per la misurazione del PSA è stato
approvato dalla Food and Drug Administration americana. Sul suo reale valore ai fini
della diagnosi di un tumore, però, il dibattito è
ancora aperto in quanto molto spesso i valori
sono alterati per la presenza di una iperplasia benigna o di una infezione.
Per questa ragione negli ultimi anni si tende a considerare più importante, dal punto di vista diagnostico, l’andamento del PSA nel tempo piuttosto che
una singola misurazione elevata.
Uno dei principali fattori di rischio è l’età: le possibilità
di ammalarsi sono molto scarse prima dei 40 anni, ma
40 - IL PORTO LUGLIO 2015
aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori
su tre vengono diagnosticati in persone con più di 65 anni. I
ricercatori hanno dimostrato che moltissimi uomini oltre gli 80
anni hanno un tumore della prostata, anche se nella maggior
parte dei casi la malattia non dà segni e ci si accorge della sua
presenza solo in caso di autopsia dopo la morte.
Quando si parla di tumore della prostata un altro fattore non
trascurabile è senza dubbio la familiarità: il rischio di ammalarsi
è pari al doppio per chi ha un parente consanguineo con la
malattia rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia.
Non meno importanti sono i fattori di rischio legati allo stile di
vita: dieta ricca di grassi saturi, obesità, mancanza di esercizio
fisico, sono solo alcune delle caratteristiche e delle abitudini negative sempre più
diffuse nel mondo occidentale che possono
favorire lo sviluppo
e la crescita di neoplasia
SALUTE
prostatica.
È buona regola inoltre mantenere il proprio peso nella norma
I sintomi urinari compaiono solo nelle fasi più avanzate della e mantenersi in forma facendo ogni giorno attività fisica, senmalattia e comunque possono indicare anche la presenza di za esagerare: è sufficiente mezz’ora al giorno, anche solo una
problemi diversi dal tumore.
camminata.
È quindi molto importante che la diagnosi sia eseguita da un Presso le sedi Habilita sono presenti ambulatori di urologia a
medico specialista che prenda in considerazione diversi fattori cui rivolgersi per una consulenza specialistica e per eventuali
prima di decidere come procedere.
screening di prevenzione, grazie anche al supporto del Laboratorio Analisi Mediche di Bonate Sotto e del servizio di RadioOggi sono disponibili molti tipi di trattamento per il tumore logia e Diagnostica per Immagini delle varie sedi.
della prostata ciascuno dei quali presenta benefici ed effetti il dr. Aldo Mario Librizzi visita presso le sedi Habilita di Clusone
collaterali specifici.
e di Sarnico; Il dr. Camil Zaatar presso le strutture Habilita di
Solo un’attenta analisi delle caratteristiche del paziente (età, Zingonia e di Bergamo; il dr. Sebastiano Cortinovis presso il
aspettativa di vita, eccetera) e della malattia (basso, intermedio Poliambulatorio Habilita San Marco di Bergamo; il dr. Franceo alto rischio) permetterà allo specialista urologo di consigliare sco Sozzi presso il Poliambulatorio Habilita di Clusone.
la strategia più adatta e personalizzata.
Per maggiori informazioni circa le prestazioni erogate dagli
Non esiste una prevenzione primaria specifica per il tumore ambulatori di urologia delle sedi Habilita, visitate il sito www.
della prostata, anche se sono note alcune utili regole compor- habilita.it o telefonate - per le prenotazioni ambulatoriali di
tamentali che possono essere incluse nella vita di tutti i giorni: Habilita Ospedale di Sarnico - allo 035 3062218 dalle 09.30
aumentare il consumo di frutta, verdura e cereali integrali e alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.30; per Zingonia, Bergamo e
ridurre quello di carne rossa, soprattutto se grassa o troppo Clusone al numero 035 4815515 (dal lunedì al venerdì dalle
cotta, e di cibi ricchi di grassi insaturi.
8 alle 19).
IL PORTO LUGLIO 2015 - 41
STORIA
a cura di
GIUSI DOSSI
220 ANNI FA: SARNICO CONTRO L’OPPRESSIONE
FISCALE DELLA REPUBBLICA VENETA
Il l8 novembre 1793 si levò a Nese e a Ranica un moto
rivoluzionario guidato da Gian Maria Gritti che, pur
nella sua pochezza, fu considerato funesto dalle autorità. Poco dopo a Sarnico si accese una scaramuccia tra
sbirri e popolani, irritati da un inasprimento fiscale non
giustificato.
Modesti segni premonitori del radicale mutamento imminente
nella società italiana.
chi scrive di quei lontani avvenimenti è mons. Gaetano Bonicelli
in “Rivoluzione e Restaurazione a Bergamo” (1961) e per quanto riguarda Sarnico l’episodio a cui si riferisce è “L’insurrezione
di Sarnico del 30 ottobre 1794” raccontata da Arcibano Volpi
nella Sua “Miscellanea storica”.
Sarnico e tutto il territorio bergamasco in quell’anno si trovavano sotto il dominio della “Serenissima Repubblica Veneta” che,
sfiancata dalle continue guerre contro i Turchi e soprattutto
dalla corruzione dilagante, stava perdendo ogni giorno sempre
più potere e prestigio. Tutte le provincie soggette alla SerenissiIL PORTO LUGLIO 2015 - 42
ma, infatti, e non solo quella bergamasca si dibattevano su come
adoperarsi in mille maniere per procacciarsi l’indispensabile per
vivere.
Ogni paese, ogni vallata, sottolinea il Volpi, aveva trovato il proprio espediente. In tal modo anche Sarnico e tutti gli altri paesi
situati sulle sponde del lago d’Iseo avevano trovato il loro: praticavano cioè un commercio serrato di tutti i generi alimentari e
soprattutto l’olio.
La miseria in cui si dibattevano in quegli anni gli abitanti di Sarnico, Predore e Tavernola, era una miseria che veniva da lontano,
che non aveva mai conosciuto un arresto lungo il corso di tanti
secoli. «Le loro sofferenze e le loro privazioni erano giunte, in
quell’anno 1794, ad una svolta cruciale, oltrepassata la quale era
facile prevederne le amare conseguenze.
Gli abitanti di Sarnico, soprattutto, si sentivano più degli altri paesi presi di mira, colpiti duramente dalle «pubbliche regalìe».
Gli animi erano talmente esasperati che la più piccola scintilla
poteva far divampare un incendio dalle imprevedibili conseguenze.
Si era dunque constatato che per ogni porto del nostro lago si
svolgeva un commercio incensurato, e la cosa era ormai giunta
alle orecchie degli agenti daziari. Per un po’ di tempo si lasciò
fare, ma ben presto la situazione divenne talmente insostenibile
da parte delle autorità, che si decise d’intervenire per controllare l’illecito commercio.
Il 29 ottobre 1794 giunsero così verso sera parecchi agenti a
Sarnico, capitanati da certo Giovanni Cesari, accolti dagli abitanti
più o meno ostilmente. Il giorno dopo era giorno di mercato e,
come ancor oggi è consuetudine che converga nel più grande
centro abitato della zona un gran numero di persone da tutti i
paesi vicini, così da Credaro, Villongo, Adrara, Predore, Paratico, Capriolo ecc. anche quel giorno affluirono sulla piazza del
mercato di Sarnico (oggi P.za Umberto I) numerosissimi compratori. Gli agenti circolavano in mezzo a loro ma, come se si
fosse convenuto un patto, tutti mostrarono una grande indifferenza. Improvvisamente nel bel mezzo della mattinata si videro
giungere dal lago, dalla parte di Iseo, molte barche e tutte che si
dirigevano verso Sarnico.
All’altezza del paese tuttavia, le barche che erano cariche di “baghe d’olio” (tipi di barili), forse avvisate da grida, cambiarono
rotta e andarono a toccar terra alla vicina sponda di Rivatica,
scaricando naturalmente i loro barili.
I compratori d’olio di Sarnico si vedevano così costretti a procurarsi una barca, attraversare il lago, (il ponte ancora non era
stato fatto) e dopo aver acquistato la merce, riattraversarlo.
STORIA
Le guardie nel frattempo osservavano attente e silenziose il daffare dei clienti sull’altra riva; ma, alla prima «baga» che toccò la
sponda di Sarnico, invitarono il portatore a munirsi della regolare bolletta del dazio.
Non l’avessero mai fatto! Fu come il segnale della rivolta. Agli
schiamazzi e alle urla della moltitudine di gente “Via gli agenti
daziari, qui non si deve pagare alcun dazio!” si passò ben presto
alle vie di fatto. I disgraziati agenti, che agli occhi di quei miserabili
rappresentavano il mondo ostile della parte avversa alle loro
aspirazioni, furono circondati, picchiati, bastonati e inseguiti. Fra
il parapiglia generale e la confusione che aveva preso un po’ tutti,
i più scalmanati colsero l’occasione per tramutare l’insurrezione
protestataria in insurrezione politica, cominciando con l’abbattere le insegne di S. Marco dalla colonna che era nel centro della
piazza.
Le ragioni di questo dissidio risalivano ormai a vecchia data - ricorda sempre il Volpi - infatti nella concessione fatta al Comune
di Sarnico, da parte dell’Ecc.mo Doge di Venezia in data 24 settembre 1566, di esercitare «un libero mercato il giovedì di ogni
settimana» vi era inclusa la regola dell’esenzione dall’imposta dei
dazi sul mercato medesimo.
I Conti Calepio, per quasi due secoli tentarono di avocare a sé
tale diritto feudale, ma un ‘ultima sentenza in data 24-5-1751
dell’Eccell.mo Collegio degli Eccell.mi Magistrati sopra i Feudi
della Serenissima, aveva dato piena ragione ai nostri Rettori Comunali, ai quali spettava il diritto d’indipendenza per la conduzione del mercato. Unica variante a tutto quanto detto, era che
Venezia pretese che tali gravezze venissero pagate al suo Procu-
ratore. Da qui il malcontento e la rivolta scaturirono proprio il
30 ottobre 1794».
I presunti principali autori del moto insurrezionale, che fortunatamente non aveva assunto un vero e proprio carattere politico,
furono condannati a severissime pene detentive. Erano: Antonio Arcangeli (detto il Capo), Giov.Batt. Piccioli, Giov.Maria Riva
e Antonio Pagani (detto il Bambino). Si può dire che furono
costoro, e poi Andrea e Pietro Antonio Parigi, che per primi
propagarono in Sarnico i sentimenti di giustizia, uguaglianza e
libertà che venivano dalla Francia.
Furono loro come precisò il Direttore del Museo storico di Bergamo, Mauro Gelfi, che diedero vita a episodi isolati non collocabili in un movimento organizzato, tutti più presenti in provincia
che in città e in particolare nella zona del lago d’Iseo, al confine
con Brescia, dove la cospirazione ha radici più profonde .
Fu poi la volta di Marco Alessandri di Bergamo (la cui famiglia
era originaria di Adrara S.M ed aveva molti amici a Sarnico);
diffuse quelle idee in tutta la provincia quando divenne uno dei
quattro componenti del “Direttorio della Repubblica Bergamasca” nel 1797. Egli, si può ben dire, insieme all’avv. Ippolito Barunani (nativo di Iseo, ma residente a Sarnico), diffuse il pensiero
dell’unità nazionale sulle due sponde del Sebino e in Val Camonica; un seme che nell’arco di pochi anni darà frutti meravigliosi
rendendo Sarnico protagonista del Risorgimento italiano con i
fatti del 1862.
Nella foto a sinistra Marco Alessandri
Nella foto a sinistra:
Disposizioni daziarie riguardanti le Biade caricate nei porti
del lago d’Iseo.
(Bergamo Biblioteca Civica)
IL PORTO LUGLIO 2015 - 43
EVENTI
a cura del
PRESIDENTE VITTORIO MARCONI
AVIS: PESCE FRITTO DA RECORD
L’ultima domenica di giugno è una data
che per Sarnico assume un significato
particolare, perché intimamente legata
a San Pietro - da umile pescatore a primo Papa -, al lago e alla pesca che, per
tante famiglie, è stata fonte di sostentamento.
A partire dagli anni ’50, nella giornata del 29 giugno, la Pro-Loco ha organizzato per molti anni
la “Sagra del pesce”, un evento che richiamava
tantissima gente nella capitale del Basso Sebino.
Un sacchetto di pesce e un bicchiere di vino
bianco per pochi spiccioli, serviti al banco da belle ragazze con gonne a ruota e camicette attillate, indumenti rimasti impressi nell’immaginario
collettivo come emblema della femminilità.
Una festa, nata come gesto spontaneo di alcuni
sarnicesi, che ha sempre avuto grande successo
al punto che si trasformò in un importante momento di proiezione dell’immagine a vocazione
turistica della cittadina.
Nel 2013, i direttivi AVIS e Kiwanis del Sebino,
unendo alla solidarietà il dichiarato obiettivo
di promuovere il territorio e quelli che sono i
prodotti locali, organizzarono la nuova edizione,
rinominata “sagra del pesce fritto”, che fece registrare numeri importanti, a dimostrazione del
fatto che si tratta di una manifestazione sempre
all’altezza delle attese.
Se a questo si aggiunge poi che i prezzi sono stati
IL PORTO LUGLIO 2015 - 44
veramente “popolari”, allora si capisce che è un
evento al quale non si può rinunciare.
E così è stato anche quest’anno: dalle ore 18.00
di venerdì 26 e poi sabato e domenica (mezzogiorno e sera), un numero di persone da record
sono transitate in piazza XX settembre per gustare pesce fritto, sardine di Montisola e salamelle alla griglia con polenta fumante, distribuite dai
volontari che da sempre offrono il loro apporto
alla buona riuscita della manifestazione.
A completare il menù, c’è stata ottima birra artigianale prodotta ed offerta dall’azienda agricola
“Vallonghe” di Foresto Sparso a favore del Kiwanis del Sebino.
Ancora una volta l’AVIS Sarnico Basso Sebino dimostra di eccellere, oltre che nella promozione
della donazione di sangue, anche nel creare un
momento di festosa aggregazione, con l’intento di sensibilizzare tutti quelli che sono i valori
dell’altruismo.
CASTAGNA IN FESTA
Ricordiamo che da venerdì 18 a domenica
20 settembre l'AVIS Sarnico - Basso Sebino organizzerà la classica castagnata che
saluterà l'arrivo dell'autunno.
Si potranno gustare caldarroste, salamelle
alla griglia e per non dimenticare l'estate
che sta finendo, le vere ed originali sardine
con polenta dei pescatori di Monte Isola.
a cura di
MARIO BRAVI
EVENTI
LA FIERA DEGLI
UCCELLI COMPIE
60 ANNI
La sezione Federcaccia di Sarnico festeggia con un libro. Venerdì 7 agosto
presentazione alla pinacoteca
Torna la tradizionale Fiera degli uccelli e dei cani da caccia. Giunta alla
60a edizione, la sagra si terrà presso l’area del Lido Nettuno. Se Giove pluvio non ci metterà lo zampino sono attesi a ferragosto almeno
8.000 fra appassionati e curiosi.
«La nostra “Fiera degli uccelli e mostra canina”
- dice Carlo Morotti, presidente della locale
Sezione Cacciatori - celebra sessant’anni da
quel 9 settembre 1956 quando un gruppo di
appassionati decise di far conoscere nella sua
luce reale il mondo dei volatili. Un momento
festoso che avvicinasse i cacciatori a chi, libero
da pregiudizi, avesse voluto conoscere la realtà
dell’arte venatoria, dove per una volta fossero
gli animali e la natura a fare da padroni e non
l’uomo. Un momento d’incontro fra i cacciatori e la gente. Le bancarelle con le novità per il
cacciatore l’avrebbero resa ancor più appetibile.
Una sagra di paese con al centro le tradizioni
della civiltà contadina a quel tempo ancora vive,
che sviluppasse un’identità culturale e la promozione del territorio».
Il successo della prima edizione invogliò a continuare e dopo pochi anni la kermesse venne
ampliata con l’ingresso al centro della piazza
ed anticipato l’inizio alla data canonica del 15
agosto, ancor oggi in vigore. Si iniziò senza grandi squilli di tromba, ma fin dalla prima edizione
fu un pieno successo. La “location” era la parte
finale di piazza XX Settembre nei pressi dell’ex
trattoria “La Pergolina” e si sviluppava all’interno del parco Orgnieri.
Fiera e caccia sono per i cacciatori di Sarnico
“passione allo stato puro e non c’è soddisfazione più grande che metterla a “frutto” per
sostenere progetti socialmente utili. Come da
identikit di persone che badano più ai fatti che
competizione canora di bottacci, sasselli,
merli, fringuelli, allodole, tordine e cardellini.
A giudicare i migliori cantori tra i previsti 300
uccelli iscritti, sarà la giuria AMOV, affiancata
dai colleghi cacciatori di Sarnico. La premiazione è prevista per le ore 10.00. Successivamente, alle 10.45 si sfideranno sul palco i
chioccolatori della zona che riprodurranno
il canto degli uccelli, sia a bocca libera che
con l’ausilio di particolari fischietti. Ci sarà
così la possibilità di ascoltare i maestri chioccolatori a confronto, aspettando con ansia la
dimostrazione del riconfermato campione
europeo 2015, il padovano Loris Dal Maistro, che allieterà i visitatori con la melodia
del suo canto.
Al termine delle premiazioni, apertura delle
postazioni gratuite per tutti di tiro al piattello laser, tiro con carabina ad aria compressa e tiro con l’arco che proseguiranno per
tutto il giorno. Nel corso della giornata sarà
possibile avere una copia del libro celebrativo “Con la doppietta …in spalla” alla
presenza dell’autore Mario Dometti.
Alle ore 13.45 si apriranno le iscrizioni alla
mostra canina alla quale saranno ammessi i
cani di ogni razza, esclusi i meticci.
Una novità sarà offerta dalla presenza di
un’esposizione di strumenti della storica tecnica francese di caccia con il vischio, un evento a cura della delegazione dei cacciatori di
Plan de Cuques, ed un’esposizione di stampi
e giochi per la caccia.
Fissata per il pomeriggio, a partire dalle ore
16.00, la mostra dei cani da caccia. Ricca inoltre l’offerta gastronomica con un accurato
servizio di bar, cucina e stand di attrezzature
da caccia con stampi, giostre, abbigliamento,
coltelleria e selleria in mostra dalle 6.00 del
mattino alle 16.00.
PROGRAMMA DELLA FIERA
La 60a Fiera degli uccelli e cani da caccia Per l’occasione l’area di parcheggio alle spalle
inizierà alle ore 5.00 con le Iscrizioni Con- della kermesse venatoria sarà libera e gratucorrenti Campionato AMOV a seguire la ita per tutti.
alle parole, le “doppiette” di Sarnico dal 2009
ad oggi hanno devoluto in beneficienza oltre
ventimila euro raccolti soprattutto con gli introiti delle varie fiere degli uccelli. A beneficiarne
alcune realtà che operano in campo sociale
(AVIS e Scout), chi si trova in situazioni di particolare bisogno come l’Istituto Angelo Custode,
la Cooperativa “il Battello” e i terremotati dell’Abruzzo. Nel 2013 devolvemmo parte del ricavato al progetto “Adotta un bambino” promosso
dalla locale scuola dell’Infanzia, per favorire la
frequenza degli alunni provenienti da famiglie
bisognose. Anche la nostra chiesa in due occasioni (portone e ristrutturazione) è stata oggetto di un aiuto economico da parte del sodalizio
venatorio di Sarnico. “Nonsolocaccia” quindi.
Per festeggiare degnamente il 60°, venerdì 7 agosto alle ore 21.00 in pinacoteca
verrà presentato il libro celebrativo “Con
la doppietta …in spalla” scritto da Mario Dometti.
«Ci sono alcune costanti che si ritrovano in
ogni ruolo di Mario Dometti - ha scritto Romy
Gusmini che ha curato la prefazione al libro la passione per la sua gente e il suo paese, quasi un secondo amore. Così lo è anche in questa
sua ultima piacevole fatica. Nel succedersi delle
pagine, anche questa volta, sorprende la sua
capacità di dipingere le storie con una tastiera
trattata come se fosse una tavolozza estratta
da un cassetto e sapientemente usata per colorare fogli bianchi con personalità fresche, sincere, piene di significato. Mario riesce a cogliere
il bello, l’originale, il piacevole, l’emozionante, il
romantico delle figure che intende raccontare
e ne fa di ciascuna personaggi singolari, unici,
irripetibili. Ed è ad essi che chiede di raccontare
una finestra della vita di Sarnico».
IL PORTO LUGLIO 2015 - 45
EVENTI
a cura della
PRO-LOCO
ESTATE A SARNICO 2015
ORGANIZZATI DA:
AMMINISTRAZIONE COMUNALE
PRO-LOCO E ASSOCIAZIONI DI SARNICO
ABBAdream
AGOSTO
dall’ 1 al 7
Borgo medievale in Località Pirone
FESTA DI SANT’ALBERTO
Musica, gare, processione e spettacolo
pirotecnico
Venerdì 7 agosto
Piancoteca G. Bellini - ore 21.00
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“Con la doppietta…in spalla”
Scritto da Mario Dometti
A cura della Sezione Cacciatori di Sarnico
Sabato 8
Chiesetta degli Alpini - ore 19.00
FESTA DI SAN FERMO
P.zza XX Settembre - ore 20.30
MISS ITALIA Concorso Nazionale
Selezione Regionale
con l’elezione di Miss Kia
dal 12 lug al 16
Torretta Civica - Via Buelli
MOSTRA di PITTURA di Bianchi e Belleri
46 - IL PORTO LUGLIO 2015
Maurizio Vandelli
Ven 14/ Sab 15/ Dom 16
Lungolago Garibaldi
MERCATINO artigianato
Venerdì 14
P.zza XX Settembre - ore 21.30
ABBAdream
Tributo Show omaggio agli Abba
Sabato 15
Lido Nettuno
60^ FIERA DEGLI UCCELLI
e Mostra canina
Molo battello - ore 20.45
CROCIERA NOTTURNA DI
FERRAGOSTO
Prenotazione c/o Uff. Info Turistiche
Sarnico
Sab 22 e Dom 23
SARNICO: SBARAZZO! A saldo dei saldi
Mercatino itinerante dei Commercianti di
Sarnico
Sabato 22
P.zza XX Settembre - ore 21.30
MAURIZIO VANDELLI in concerto
La storica voce degli Equipe ‘84
Domenica 23
Via Buelli/ Alto Centro Storico - ore 19.00
DEGUSTAZIONE GASTRONOMICA
in collaborazione con i ristoratori locali
dal 28 ago al 6 set
Tennis Club Sarnico/ Acc. Vavassori
TENNIS Torneo Open M/F
Sab 29/ Dom 30
P.zza Umberto I - orario 10.00/22.00
DISCO CD DVD & FUMETTO
13^ Mostra-Mercato usato e da
collezione
Sabato 29
Centro Tennis Comunale Sarnico
12 ORE DI TENNIS
P.zza XX Settembre - ore 21.30
SATURDAY NIGHT FEVER
Maratona di disco-music anni ‘70/ ‘80
SETTEMBRE
Ven 4/ Sab 5/ Dom 6
Lido Nettuno
SARNICOSPORT - 11^ edizione
La festa dei gruppi sportivi di Sarnico
Sabato 12
P.zza XX Settembre - ore 21.00
SERATA DI CABARET
con ANDREA PUCCI
H2O Lab eventi
dal 13 al 27 (aperto sab/ dom)
Torretta Civica - Via Buelli
COLLETTIVA di Fotografia
Circolo Fotografico Le Molere
dal 14 al 25
Centro Tennis Comunale Sarnico
TENNIS Prova gratuita per bambini 6/18
Degustazione gastronomica
Lunedì 14
Molo battello - ore 18.00
Prenotazione c/o Uff. Info Turistiche Sarnico
CROCIERA destinazione Santa Croce
per l’inaugurazione Festa di S. Croce a Carzano
Ven 18/ Sab 19/ Dom 20
P.zza XX Settembre
LA CASTAGNA IN FESTA
A.V.I.S. Sarnico-Basso Sebino
Sab 19/ Dom 20
Lungolago Garibaldi
MERCATINO artigianale
Serata con “Radio Lago Uno”
Sabato 19
Chiesetta degli Alpini - ore 19.00
FESTA DI SAN MAURIZIO
Domenica 20
Lido Nettuno - ore 09.00
Assoc Kayak/ CSI Oratorio Sarnico
MARATONA DEL REMO
Mercoledì 23
Lido Nettuno - ore 09.00/18.00
“FONDALI PULITI - Conoscere il Lago”
Giornata di approfondimento dedicate alle
Scuole territoriali
Sabato 26
P.zza Besenzoni - ore 20.30
ESIBIZIONE DI BALLO
con la Scuola di Ballo Star Dance
Domenica 27
P.zza SS Redentore - ore 17.00
CONCERTO DI FINE ESTATE
con il Corpo Musicale Cittadino
Andrea Pucci
IL PORTO LUGLIO 2015 - 47
ASSOCIAZIONI
a cura di
GIOVANNI CADEI
ATTIVITÀ DELL’ A.S.D.
JUDO SARNICO
Milano, seguiti da Isao Okano Club 97 e dal
Judo Capelletti di Brescia.
Atleti e dirigenti dell’ ASD Judo Sarnico con Cinzia Cavazzuti
L’attività di fine stagione è stata particolarmente intensa, soprattutto dal
punto di vista organizzativo; ma andiamo con ordine.
Si è svolto il 31 Maggio a Sarnico, nel Palazzetto dello Sport Comunale, il 14° Meeting per
Giovanissimi ed il 3° Trofeo Città di Sarnico. La macchina organizzativa messa in moto dal
Presidente Enrico cancelli e dal Maestro Mario Galimberti ha coinvolto tutti i consiglieri, molti
atleti e moltissimi genitori: la fatica è stata tanta ma i risultati ottenuti appaganti.
365 sono stati gli atleti partecipanti, 211 al Meeting per Giovanissimi, riservato agli atleti preagonisti, e 154 al Trofeo Città di Sarnico, per atleti agonisti. 45 le società rappresentate provenienti dalla Lombardia, dalla Liguria e dal Trentino.
Coloratissimo e festante il tatami durante la mattinata grazie ai numerosi bambini presenti;
judo di buon livello tecnico nel pomeriggio con gli atleti più grandi.
Ricordiamo di seguito i risultati ottenuti dagli atleti sarnicesi.
Medaglia d’oro: Lorenzo Valente, Ivan Bettoni, Matteo Besenzoni, Sigi Arcangeli, Ilenia Bettoni,
Medaglia d’Argento: Thomas Fascella, Francesco Fenini, Oliviero Scalvini, Mattia Cianni,
Giorgio Omoboni, Karim Taboubi, Stefano Manenti, Arianna Valente
Medaglia di Bronzo: Matteo Bellani, Greta Verzelletti, Cristian Tengattini, Cerini Flavio,
Andrea Ghirardelli, Pietro Zani, Enrico Cadei, Davide Salogni, Nicolò Patelli, Andrea Piantoni,
Yassime Jaouhari, Emma Bellini, Giulio Panza, Samuele Verzelletti
Nella classifica per Società hanno primeggiato, nel 14° Meeting per Giovanissimi, il Judo Capelletti di Brescia, seguito da Judo Sankaku Bergamo e dal Judo Calcinato.
Nel 3° Trofeo Città di Sarnico invece la società prima classificata è stato il Dojo Jigoro kano di
48 - IL PORTO LUGLIO 2015
Il 2 di Giugno si è svolta, nell’affascinante
cornice del Lido Fontanì, la tradizionale Festa di fine attività.
Gli atleti, i dirigenti, i genitori ed i simpatizzanti si sono dati appuntamento nel pomeriggio per la cerimonia di consegna delle
cinture, per la premiazione dei vincitori del
Master Sociale e per un momento di convivialità.
Ecco l’elenco dei promossi al grado
superiore:
Promossi al grado di Cintura Gialla:
Enrico Cadei, Francesco Fenini, Greta Verzelletti, Thomas Fascella, Mattia Cianni, Davide Salogni, Flavio Cerini, Matteo Bellani, Cristian Tengattini, Michele Tomasoni, Giosuè
Peri, Matteo Besenzoni, Daniele Bianchetti,
Andrea Ghirardelli, Giovanni Fenaroli, Riccardo Carrara, Eleonora Poli, Giulia Giacomelli, Eugenio Ghirardelli, Giada Pasini, Enrico Gottardi, Poli Daniele e Bellani Matteo.
Promossi al grado di Cintura Arancio:
Pietro Zani, Oliviero Scalvini, Giorgio Omoboni, Federico Pannito, Lorenzo Valente,
Karim Taboubi, Yassine Jaouhari, Nicolò Pozzoli, Riccardo Coates ed Enrico Tagli.
Promossi al grado di Cintura Verde:
Ivan Bettoni, Nicolò Patelli, Andrea Piantoni, Sigi Arcangeli, Serena Cadei, Alessandro
Lochis.
Promossi al grado di Cintura Blu:
ASSOCIAZIONI
Circa 70 gli atleti che vi hanno preso parte, provenienti principalmente dall’Italia settentrionale.
Di altissimo livello lo staff dei docenti: il maestro Angelo Beltracchini
(7° dan), il nostro Mario Galimberti (5° dan) ed i Maestri Andrea ed
I vincitori del Master Sociale, la classifica a punti che tiene conto Ilaria Sozzi (5° dan) a cui si sono aggiunti quest’anno Piero Comino
(7° dan), esperto internazionale di kata, il maestro francese Nicolas
dei risultati agonistici ottenuti durante la stagione, sono stati:
Cat. Bambini e Fanciulli: 1° posto: Emma Bellini, 2° posto: Lorenzo Boudjelida (6° dan), l’olimpionica Cinzia Cavazzuti (6° dan) ed infine il
Maestro marchigiano Corrado Croceri (7° Dan).
Valente, 3° posto: Ivan Bettoni.
Cat. Ragazzi: 1° posto: Angelica Fenaroli, 2° posto: Ilenia Bettoni, Gli atleti partecipanti, quasi tutti molto giovani (Esordienti e Cadetti)
hanno lavorato molto sugli approfondimenti tecnici e sulla prepara3° posto: Stefano Manenti.
Cat. Esordienti A e B: 1° posto: Gabriele Rossi, 2° posto: Lorenzo zione fisica di base.
Altri invece si sono dedicati alla specialità del Kata, seguiti dal Maestro
Poli.
Cat. Junior/Senior: 1° posto: Arianna Valente, 2° posto: Francesco Cumino e da Ilaria Sozzi.
Le altissime temperature registrate nella settimana non hanno fermaCadei, 3° posto: Samuele Verzelletti.
to i nostri atleti che si sono impegnati al massimo. Anche il ns. Diego
Ricordiamo infine che dal 2 al 5 di Luglio si è svolta a Sarnico, sem- Cressi ha colto questa importante occasione per ritornare tra noi e
pre nel Palazzetto dello Sport Comunale, la V edizione del “Judo mettere la sua esperienza al servizio degli altri atleti.
Vacanza”, stage estivo di approfondimento tecnico ed agonistico.
Emma Bellini, Ilenia Bettoni e Fenaroli Angelica.
Promossi al grado di Cintura Marrone:
Stefano Manenti e Florin Tonescu.
COMUNICAZIONE DA VILLAREGIA
Comunità Missionaria di Villaregia
Lonato del Garda, 13 giugno 2015
Rev.mo don Vittorio,
desideriamo esprimere a lei e a tutti i suoi Parrocchiani la nostra riconoscenza per la possibilità di aver realizzato l'iniziativa
"Abbiamo riso per una cosa seria" nella sua Parrocchia.
Il progetto sostenuto con questa campagna si chiama "Alimentiamo la speranza!" e consiste nella realizzazione e avviamento di tre centri
nutrizionali e orti comunitari a Maputo in Mozambico, ove noi missionari operiamo da 7 anni.
Aggiungo il link per accedere a un breve video che presenta il progetto:
http://www.comivis.org/news/guarda-il-video-alimentiamo-Ia-speranza (sito comivis)
https://www.youtube.com/watch?v=ILzWQRWnNXg (youtube).
La raccolta nella vostra parrocchia è stata di 1.005,00 € di cui la metà va a pagare il riso ai produttori e l'altra metà a sostegno del progetto.
Con la gioia che viene dal bene condiviso VI ringraziamo vivamente e vi salutiamo con affetto.
Il Signore vi custodisca e accompagni il vostro cammino.
Un saluto fraterno,
Patrizia Rigato
IL PORTO LUGLIO 2015 - 49
COME ERAVAMO
a cura della
REDAZIONE
ESTATE 1969
La foto è stata scattata nell’estate del 1969 nel parcheggio alle spalle del bar San Marco. Eravamo pronti come
ogni giorno per una cavalcata sulle mulattiere della zona,
e si cominciava sempre dalla Forcella con il mitico Mortore, croce e delizia di ogni motociclista.
Rivedere dopo 36 anni le moto su quel sentiero mi ha
dato una grande emozione, mi sono rivisto giovane, con
gli stivali in gomma da pescatore e la tuta in tela da meccanico, in sella alla Gilera 125 da 10 cavalli (oggi questa
potenza ce l’ha uno scooter!) ma felice ed entusiasta.
Nella foto, siamo, da sinistra: Antonio Gervasoni (Poppi),
sconosciuto, Claudio Bastiani, Fausto Marini (Ciccio) e
Franco Fordred da Genova (Belin).
Antonio Gervasoni
UNA FOTO DI CENTO ANNI FA
Una delle fotografie più vecchie che abbiamo pubblicato.
Come sempre ci è stata affidata dal signor Giuliano Arcangeli e ritrae la bisnonna Giuditta Belussi (al centro)
con due amiche. La signora Giuditta era la moglie di Arcangeli Alfredo, capostipite dei “Barberì”.
Da notare sullo sfondo le piccole piante, segno evidente
che il “Lungolago” era da poco stato rifatto. Era il 1914.
A sinistra l’edificio della “Filanda Caròli”.
VILLA IGEA
Pubblichiamo alcune fotografie dell'Albergo Ristorante
"Villa Igea" attivo a Predore fino al 1955, anno della chiusura. Negli anni successivi è stato demolito per far posto
all'attuale condominio "Igea" e parte del complesso Eurovil. L'albergo ristorante era gestito da Celesto Rolli e
dalla moglie Gilda Belussi (apprezzatissima cuoca).
50 - IL PORTO LUGLIO 2015
COME ERAVAMO
LUGLIO 1960 A VILLA IGEA
Si riconoscono da sinistra: Iso Rolli, Alessandro Arcangeli,
Fausto Colombi, Leo (trasferitosi a Montecarlo è poi diventato il pilota personale dello yacht della famiglia del
principe Ranieri), Ernesto Arcangeli.
Per questi baldi giovanotti la zona dell’Igea era considerata una sorta di distaccamento delle celebri isole Hawaii.
Dall’espressione crucciata e annoiata dei play-boys si
sospetta che il malcontento fosse dovuto alla carenza di
presenza femminile.
LUNGOLAGO FINE ANNI '50
ANNI ‘50
Nella foto da sinistra: Tino Rolli, sconosciuta, Alessandro Arcangeli, Maria Marchetti, Giacomo Marchetti e
sconosciuta. In perfetta tenuta da chef, Tino Rolli è alle
prese con un ricco carniere da cucinare. Come abbia
poi abbinato gli gnocchi di patate con gli uccelli non ci
è dato sapere, la sua abilità di cuoco avrà senz’altro
portato ad un eccellente piatto della tradizione.
Ovviamente il cacciatore era Alessandro Arcangeli
(Gifro).
IL PORTO LUGLIO 2015 - 51
ASSOCIAZIONI
a cura di
GIUSI GIUPPONI
LA “MUSIKKAPELLE”
DI PENNES A SARNICO
Domenica 28 Giugno, in coincidenza con ”LA SAGRA DEL PESCE” celebrata nel nostro paese,
promossa e organizzata, con scrupolo, fantasia e solidarietà, dalla sempre generosa sezione AVIS
di SARNICO E BASSO SEBINO, la MUSIKKAPELLE DI PENS (BZ) (ossia la Banda musicale di
Pennes) ha onorato Sarnico con la sua presenza rendendo un po’ più ufficiale un GEMELLAGGIO nato in sordina tra due gruppi di amici. I musicisti, circa trenta tra maschi e femmine, indossavano costumi tirolesi tradizionali, che ci riportavano ai tempi di Cecco Beppe e Sissi. Partiti alle
cinque del mattino da Sarentino, capoluogo della vallata, sono arrivati verso le 10 presso la sede
della nostra scuola della Banda accolti dai musicisti e dagli amici di Sarnico. Dopo un breve e salutare spuntino, imbracciati i loro grandi e lucenti strumenti musicali, hanno percorso via Libertà e
52 - IL PORTO LUGLIO 2015
raggiunto la chiesa parrocchiale. Accolti cordialmente dal
parroco Don Vittorio, hanno
animato, con le note solenni
e gravi di alcuni brani musicali, la Santa Messa delle 10.30.
Dopo la celebrazione, sul sagrato hanno salutato musicalmente i Sarnicesi convenuti e
poi, in corteo, hanno raggiunto il RISTORANTE e sotto il
verde pergolato i due gruppi
musicali, le autorità e gli amici
hanno condiviso in allegria il
pranzo, tra portate appetitose e brindisi canori: nessuna
parola tedesca dai nostri, nessuna parola italiana da loro ma
all’unisono , sollecitati ripetutamente dagli esuberanti Diego
e Casari, intonavano il ”PROSIT” con alzata di calici colmi.
Alla fine del pranzo discorsi di
“Benvenuto” e ringraziamenti
dal sindaco, dal presidente della nostra banda musicale Sandro Bellini e dagli ospiti altoatesini, con scambio di doni per
affermare l’amicizia che da parecchi anni unisce i due gruppi.
Promotori e Sponsor dell’iniziativa, col presidente SPOLTI
GIOVANNI, i pochi rimasti dei
”SOLITI IGNOTI”, cioè coloro
che dal1969 si concedono a
Pennes, bellissimo e tranquillo
paesino dell’ALTO ADIGE, alcuni giorni di vacanza, immersi
nel verde dei pascoli e dei prati, avvolti dal silenzio quasi irreale di una vita che scorre lenta
e quieta, lontana dai rumori e
dagli affanni quotidiani, sotto
un immenso cielo ”trapunto”
di stelle.
Alle 17.30, in Piazza XX Settembre la Musikkapelle, davanti a un folto pubblico, divertito
e incuriosito, si è esibita in un
ASSOCIAZIONI
bel concerto. Presentatore, per la circostanza, Silvio Belotti che
di volta in volta intervistava la brava maestra che da tre anni
dirige la Banda di Pennes e che, abbiamo saputo alla fine del
concerto, a settembre diventerà mamma. Come presentatore
Silvio non si è limitato a declamare i titoli dei brani musicali proposti, ma ha colto l’occasione per offrire agli spettatori note geografiche e aneddoti su Sarentino, il capoluogo che con tutte le
sue frazioni e i piccoli centri è, per estensione, il terzo comune
in Italia dopo Roma e Milano. E a lui, Silvio, dobbiamo gratitudine
perché è stato l’esploratore che ha scoperto questo felice paese durante il servizio militare.
La musica col suo linguaggio universale era bella e coinvolgente,
il tempo splendido, il cielo sereno, gli ippocastani della piazza
maestosi come sempre. Un po’ più lontano, verso “I LAZZARINI” aleggiava, sullo sfondo del fumo azzurrognolo delle griglie accese, il profumo dei pesciolini fritti, delle sardine e delle
salamelle che gli amici altoatesini hanno gustato e apprezzato
prima di riprendere la via del ritorno. La giornata è stata per
tutti bella e divertente. Il prossimo appuntamento per le due
bande è fissato per il 13 Settembre 2015, nei prati di Pennes.
Si celebra in questa giornata la festa patronale, cioè la “PENS
KIRCHTAG”, una bella occasione per gustare birra e speck e
per cementare, ancora una volta, l’amicizia fra le comunità di
Sarnico e di Pennes.
PENNELLATE DI MUSICA A CARAVAGGIO
“Pennellate di musica”, così potrebbe essere intitolato il concerto che il nostro Corpo Musicale
Cittadino ha tenuto lo scorso mese di giugno a
Caravaggio. Ed è proprio nella piazzetta della
bellissima “Insigne Chiesa Arcipretale dei Santi
Fermo e Rustico Martiri” nel paese di Michelangelo Merisi che, idealmente sotto il segno del
Caravaggio, musica e pittura, due mondi apparentemente così distanti, si sono incontrati. Mescolanza di suoni e di colori con il movimento
creato dall’armonia dei suoni e l’avvicendarsi di
forme colorate che si fondono sulla tela.
I sette colori dell’iride che si armonizzano con
le sette note creando un insieme gradevole allo
spirito. E lì davanti a coordinare queste due primordiali passioni, lui il maestro Pino Magistri, il
Caravaggio della musica dell’Alto e Basso Sebino.
CIVIS
IL PORTO LUGLIO 2015 - 53
ANAGRAFE
a cura della
SEGRETERIA
39 PARIS
OLGA
di anni 77
deceduta il 22/06/2015
NELLA CASA DEL PADRE
40 REBUZZI
ITALO
di anni 93
deceduto il 22/06/2015
41 TEDESCHI
MARGHERITA
di anni 79
deceduta il 07/07/2015
42 CADEI
TERESA
di anni 90
deceduta il 09/07/2015
IN RICORDO DI
GIUSEPPE FACCHINETTI
Si ringraziano i coscritti della Classe 1943 che hanno
voluto ricordare l’amico
GIUSEPPE FACCHINETTI, recentemente
scomparso, con una donazione alla locale CASA DI
RIPOSO
35 TONUTTI
LUIGI (Carabiniere)
di anni 84 deceduto il
12/06/2015
CIAO PAPÀ, CIAO NONNO
Ci mancherai tantissimo, ci mancherà il tuo sorriso, la tua voce, il tuo consiglio, le tue parole. Nel nostro cuore però tu sarai sempre
presente!
In questi giorni di lutto, con la tristezza nell’anima perché te ne sei andato, ciò che ci ha rasserenato è stato vedere quanta gente ti ha
voluto bene e rispettato, tu uomo di giustizia che hai servito con onore e immensa dignità la patria, uomo d’altri tempi, con un senso
civico e morale e uno stile di vita che ormai non si trova più nella gente, tu che sapevi aiutare, sempre disponibile, corretto, tu che
con i tuoi saggi consigli ci hai aiutato a crescere e ad affrontare le nostre quotidianità.
Noi diciamo grazie a Dio per averci dato un “Signor papà e un signor nonno”, persona speciale che ora ci mancherà fisicamente ma
che nell’anima e nel cuore sarà sempre presente.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti quelli, e siete stati tanti, che nei giorni tristi ci sono stati vicini e ci hanno consolato… con il
dolore e le lacrime ti abbiamo salutato ma il tuo sorriso sarà sempre nei nostri cuori.
Con amore e affetto, le tue figlie Vanda e Fernanda e i tuoi nipoti Daniela, Sabrina e Filippo.
54 - IL PORTO LUGLIO 2015
RINATI ALLA VITA
DELLA GRAZIA
24 MAZZA ALESSIO di David e Calice Stefania
Nato a Chiari il 14/02/2015
Battezzato il 12/07/2015. Madrina: Mazza Monica
MOROTTI LEONARDO
Battezzato il 21/06/2015
BELUSSI BRUNO STEFANO
con la sorellina Diletta
Battezzato il 21/06/2015
BUELLI MASSIMILIANO
Battezzato il 21/06/2015
SPOSI ALL'ALTARE
9 BETTONI PAOLO da Villongo
con SOARDI SILVIA da Villongo
Data del matrimonio 19 giugno2015
Testimoni: Bellini Nadia Capoferri Stefano
Soardi Federica e Strabla Moira
10 MORANDI MATTIA da Paratico
con LAZZARI FRANCESCA da Sarnico
Data del matrimonio 04 luglio 2015
Testimoni: Morandi Claudio, Chiari Fabiano
Lazzari Elena e Pantano Simona.
11 PARZANI ENRICO da Sarnico
con DE MARIA ANNA da Brescia
Data del Matrimonio 04 luglio 2015
Testimoni: Parzani Massimo, Parzani Pietro,
Marengoni Valeria e Pedroni Beatrice
12 CASTOLDI FEDERICO da Milano
con RUOPPOLO CLARA da Lacchiarella
Data del Matrimonio 11 luglio 2015
Testimoni: Castoldi Viviana, Baldi Luigi,
Ruoppolo Stefano e Brumone Alberto.
Mattia e Francesca
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19, 3-6)
In quel tempo si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e
gli chiesero:
«É lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Ed
egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio
e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si
unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più
due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non
lo separi».
IL PORTO LUGLIO 2015 - 55
Foto San Marco
La redazione de “il Porto” augura buone vacanze ai lettori. Questo
periodo di riposo sia un
tempo di gioia da trascorrere portando con sé la
felicità di essere amici di
Gesù e con il desiderio di
ritagliare ogni giorno un
momento di preghiera,
senza lasciare a casa la
voglia di vivere secondo il
cuore di Dio!
Arrivederci a settembre.