È divorzio tra la Rai e Miss Italia
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È divorzio tra la Rai e Miss Italia
LA SICILIA 8. SABATO 11 MAGGIO 2013 i FATTI VICENZA Denunciò 11 anni fa il suo violentatore, ferita con l’acido Nuovo caso. La donna aggredita da uomini incappucciati. Lievi ustioni VICENZA. Ancora un’aggressione con dell’acido ad una donna, questa volta a Vicenza, dove una 31enne, che aveva subito una violenza sessuale 11 anni fa, ha raccontato di essere stata aggredita in casa da due uomini incappucciati che l’hanno costretta a versarsi addosso della soda caustica. Accolta inizialmente in rianimazione all’ospedale, è stata subito trasferita in reparto, perché le sue condizioni non destano preoccupazione: ha ustioni non gravi panorama Napoli, gioielliere uccide rapinatore armato di pistola giocattolo NAPOLI. Entra in una gioielleria armato di pistola giocattolo priva del tappo rosso e intima al titolare di consegnargli l’incasso: questi estrae la sua pistola, regolarmente detenuta, e fa fuoco uccidendolo con un solo colpo al cuore. È successo in serata ad Arzano, nel Napoletano, nella centrale via Napoli nella gioielleria «Il gioiello», gestita da un 45enne originario di Casoria. La vittima si chiamava Pasquale Perrotta, 30 anni, originario di Nola. L’uomo, qualche piccolo precedente per droga, avrebbe agito da solo. «Ora mi devi dare il lavoro» e aggredisce deputato di Gela GELA. «Stasera ti ammazzo»: era fuori di sé Filippo Botta, un disoccupato gelese, padre di tre figli, quando nella tarda serata di ieri si è recato nello studio dentistico di via Palazzi del dott. Pino Federico ex presidente della Provincia di Caltanissetta e deputato all’Ars eletto per la seconda volta nella lista del Mpa. L’uomo, adirato con il deputato che non avrebbe mantenuto una vecchia promessa di trovargli il lavoro, lo ha colpito con una violenta testata al naso. L’on. Federico ha reagito per allontanare l’aggressore mentre intervenivano altre persone che si erano nello studio per separare i due. Entrambi sono stati trasportati al Pronto soccorso. Il deputato ha riportato una lieve lesione al naso e la ferita è stata tamponata con cinque punti di sutura. Guarirà in dieci giorni, il suo aggressore ha riportato un trauma cranico. «Sono fatti spiacevoli che purtroppo capitano», ha detto Federico ai tanti consiglieri comunali ed esponenti del suo partito che si sono precipitati al pronto soccorso. In tanti conoscevano Botta per aver partecipato alle campagne elettorali di Federico ma anche perché si lamentava spesso di lui per la faccenda del lavoro. Dispiaciuti i familiari dell’aggressore. Dalle testimonianze di alcuni esponenti Mpa era da tempo che Filippo Botta annunciava di voler dare una lezione al deputato. MARIA CONCETTA GOLDINI Ieri ancora sbarchi a Lampedusa E Maroni twitta: «Alfano, occhio» LAMPEDUSA. Due barconi con 178 migranti sono stati soccorsi dalla Capitaneria di porto nel Canale di Sicilia. Una prima imbarcazione, con a bordo 98 persone, tra cui due neonati e 17 donne (una in stato di gravidanza) era alla deriva a circa 130 miglia a Sud di Lampedusa. I migranti sono stati trasportati a Lampedusa. Un altro gommone, con circa 80 migranti a bordo è stato soccorso invece dalla Guardia costiera all’alba e gli occupanti sono stati scortati sull’Isola. In merito agli utimi sbarchi, il governatore della Lombardia Roberto Maroni, su proprio profilo twitter ha scritto: «Riprendono gli sbarchi a Lampedusa. Occhi aperti ministro Alfano». al braccio sinistro ed ai glutei. Un episodio ancora avvolto nel mistero, sul quale la polizia al momento è cauta, pur avendo attivato subito attività investigative per arrivare all’identificazione di soggetti che potrebbero chiarire meglio il quadro dell’aggressione. Nel quartiere Anconetta, dove la 31enne vive con il marito in una villetta bifamiliare occupata nell’altra parte dai suoceri, non ci sono telecamere di sicurezza. La signora è l’unica testimone del fatto. È lei che ha chiamato il 118. «Per il momento stiamo lavorando sul racconto della donna, visto che non vi sono immagini o testimoni dell’accaduto» ha spiegato il Questore di Vicenza, Angelo Sanna. È stato proprio il Questore a ricordare che la donna aveva subito 11 anni fa, nel 2002, una violenza sessuale per la quale era stato condannato in primo grado a 5 anni di reclusione (l’appello UNA PROTESTA CONTRO IL FEMMINICIDIO non è ancora fissato) un cittadino serbo. È lui che la polizia sta cercando di rintracciare in queste ore, e i primi controlli non hanno dato esito. C’è poi un altro fatto inquietante: la 31enne proprio giovedì sera si era recata dalla polizia per sporgere denuncia contro ignoti, dopo aver trovato nella cassetta della posta alcuni foglietti con minacce: «Stai attenta, sappiamo quello che fai». Nella denuncia la signora avrebbe fatto cenno anche alla vicenda giudiziaria che la vedeva coinvolta come vittima. Neanche 24 ore dopo c’è stata l’aggressione. LA POLEMICA. Lo storico concorso di bellezza è senza vetrina televisiva: sono 3.028 le ragazze iscritte È divorzio tra la Rai e Miss Italia Mirigliani: «Siamo pronti a offrirvi gratis la manifestazione» TIZIANA LEONE ROMA. I palinsesti Rai per la stagione autunnale arriveranno al cospetto del Consiglio di amministrazione solo a fine maggio, per essere poi presentati agli investitori pubblicitari intorno a metà giugno. E’ chiaro che le indiscrezioni crescono e le bocche dei dirigenti Rai si cuciono. Troppo complicato il gioco degli scacchi, con conduttori in cerca di conferme e direttori di rete pronti a promettere «grandi e importanti novità», senza però dire quali. Miss Italia SU & GIÙ MISS ITALIA Non è nei palinsesti Rai MARA VENIER Incerta la sua riconferma Cancellata dal palinsesto di Rai1, eppure dal fronte dello staff della trasmissione, Patrizia Mirigliani in testa, continuano a negare di aver ricevuto alcuna comunicazione in tal senso. A fugare ogni dubbio ci pensa il direttore di Raiuno Giancarlo Leone: «Abbiamo informato già nel gennaio scorso colui che era delegato alla realizzazione della trasmissione, ovvero Lucio Presta, che Miss Italia non sarebbe stata inserita in palinsesto». Più chiaro di così. Insomma l’edizione 2013 del popolare concorso di bellezza nato 74 anni fa, non verrà trasmesso, dopo 25 anni, sulla rete del servizio pubblico. Troppo costoso? Fuori dal tempo e ascolti al di sotto delle aspettative nelle ultime edizioni? Le ragioni dello scarso interesse della Rai per Miss Italia potrebbero essere tante. E ora? Nulla si sa su eventuali proposte, da parte di Mediaset, per un eventuale trasferimento dello show. «Io ritengo che il concorso stia bene in Rai», dice Patrizia Mirigliani offrendo il “pacchetto” gratutio alla Rai. Ma ricordando anche «che il concorso, in tv, è nato con Fininvest». «Ribadisco però che ci vuole cura e amore nel fare un programma come questo, adeguandolo ai tempi d’oggi. Nei nostri confronti è stato detto di tutto. Per esempio che Miss Italia non è al passo con i tempi. È vero il contrario, come dimostra il numero delle iscrizioni delle ragazze, in aumento proprio in questi giorni». Finora sono 3.028 le ragazze iscritte a Miss Italia 2013. Festival di Sanremo Per il festival non sembra ci siano poi tante novità in vista. Almeno sotto il profilo della conduzione. Fabio Fazio starebbe già incontrando i manager di diversi cantanti per mettere in piedi il cast del suo prossimo Sanremo. D’altronde non è mai stato un segreto che il conduttore, premiato l’anno scor- FABIO FAZIO Confermato alla direzione aristica del Festival di Sanremo to, più che una spalla, una co-conduttri- so da ascolti record, abbia lasciato aperta la porta dell’Ariston, salvo dichiarare sempre «ci tornerò solo se avrò un’idea». A quanto pare la Rai lo avrebbe convinto a farsela venire. Da alcuni giorni il conduttore starebbe tastando il terreno tra i discografici per capire la disponibilità dei cantanti disposti a mettersi in gara. Lo scorso anno ebbe l’idea del doppio brano musicale, una trovata considerata da molti un modo per evitare ai cantanti in gara l’onta terribile dell’eliminazione. Quest’anno dovrebbe scovare un altro modo per dare alla competizione quell’appeal di cui ha bisogno per macinare ascolti. Motivo per cui Fazio avrebbe già strappato il sì dal gruppo di autori della scorsa edizione: squadra che vince non si cambia. Da parte del regista, Duccio Forzano, c’è una sola certezza: «Se Fabio rifarà Sanremo sono assolutamente disponibile». Dal fronte Rai nessuna conferma ufficiale, perché i palinsesti della stagione autunnale, Festival di Sanremo compreso, arriveranno in Consiglio di amministrazione soltanto a fine maggio. Nel rispetto dei ruoli, dunque, nessun dirigente osa dire quel che molti sanno. Giancarlo Leone, il direttore di Rai1 che per primo ha voluto riportare Fazio alla guida del Festival non può sciogliere la riserva. «Bisogna aspettare i palinsesti», si limita a sottolineare. Se dunque Fazio bis sarà, come tutte le indiscrezioni lasciano credere, sarà difficile immaginarlo senza Luciana Littizzet- Dopo 25 ce capace di offrire al pubblico generalista di Rai1 tanto la parolaccia quanto la anni si poesia. Lo scorso anno il festival ha collerompe un zionato una media di ascolto di oltre 11 milioni nelle cinque serate: un trionfo rapporto che i dirigenti Rai vorrebbero replicare, vissuto tra nella consapevolezza che comunque a non piace ripetersi. alti e bassi. Fazio Difficilmente il conduttore potrà conCostoso, tare su grandi ospiti internazionali, visto che il clima di spending review non camfuori dal bierà nemmeno per l’anno prossimo. Gli tempo e con ascolti hanno dimostrato che un Sanremo “casalingo” si può fare, persino in ascolti in stretto regime di par condicio, alla vigilia calo, non delle elezioni politiche. Clima che potrebbe ripetersi anche il prossimo anno. suscita più Il caso Mara Venier interesse. La conduttrice, tra le prime a finire nel Conferma classico gioco pre-estivo “resta-non resta” avrebbe manifestato le sue preoccuinvece per per la riconferma alla guida de La Fabio Fazio, pazioni vita in diretta. Ci sarà? «La Rai non ha intenzione di privarsi già al dei suoi talenti», replica, serafico, Leone, lavoro per che però su esplicita domanda «Rifarà “Domenica in”? », preferisce rimandare Sanremo alla presentazione ufficiale dei palinsesti. DOMENICA IN PIAZZA IN TUTT’ITALIA 25MILA VOLONTARI DELL’AIRC Muos, rinviata la decisione del Tar sulla richiesta danni del ministero Un’azalea per rendere sempre più curabili i tumori PALERMO. Tutto rinviato al 6 giugno. Il Tar di Palermo che deve deve esaminare la vicenda del Muos di Niscemi ha accolto una richiesta di rinvio presentata dall’avvocatura dello Stato. Al tribunale amministrativo regionale della Sicilia si era rivolto il Ministero della Difesa che chiede i danni alla Regione siciliana per la sua decisione di revocare le autorizzazioni ambientali e paesaggistiche per la realizzazione delle antenne del radar del Muos statunitense di contrada Ulmo proprio a Niscemi. Mentre il Tar si riuniva gli attivisti No Muos si sono dati appuntamento a Palermo in via Butera per protestare sotto la sede del tribunale amministrativo. Intanto le autorità statunitensi sembrano sempre più preoccupate per il problema della sicurezza e dell’ordine pubblico attorno alla base Usa di contrada Ulmo, dove è aumentata la tensione e cresciuto il livello di rischio dopo gli scontri tra frange di estremisti dei comitati No Muos e polizia. La grande sfida . Il prof. Riccardo Vigneri: «L’arma vincente è la prevenzione» GIOVANNA GENOVESE Ci sono italiani all’oscuro, poco informati, non consapevoli delle cure disponibili, e ci sono italiani timorosi, spaventati e fatalisti. E poi ci sono quelli che si lamentano. Su questi qualche dato: in particolare 7 meridonali su 10 sostengono di aver incontrato difficoltà nell’accesso alle cure oncologiche, rispetto al 33% degli abitanti del Centro e al 22% del Nord. Qualche rapporto, uno dei tanti, registra anche un peggioramento, in mol- te Regioni, nei programmi di adesione allo screening per il cancro alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto. Poi ci sono - ed è un numero in crescita - gli italiani che, disperati, finiscono nella rete dei “santoni” della medicina. Che promettono cure miracolose contro il cancro: tisane, miscugli di erbe, bicabornato e persino veleno di scorpione. Terapie costose e molto spesso dannose, oltrechè inutili. In realtà uno solo è il metodo più valido per tenere a bada qualsiasi tipo di malattia nonché la vera sfida nella lotta ai tumori: la prevenzione. «La salute è un bene prioritario osserva Ricardo Vigneri, professore di Endocrinologia, primario emerito dell’ospedale Garibaldi, presidente dell’Airc, Comitato Sicilia - e la maniera migliore per conservarla è fare prevenzione e diagnosi precoce. La ricerca ha fatto grandi passi, soprattutto nel capire i meccanismi per cui si formano i tumori. E questo consente oggi una prevenzione efficace». «Incredibili - precisa Vigneri - i progressi nel mettere a punto esami, strumenti e procedure che consentono di riconoscere il tumore quando è solo all’inizio, limitato e curabile. Ba- sta pensare che negli anni ’50, a distanza di 5 anni dalla diagnosi di tumore al seno, sopravviveva il 30% delle donne. Oggi siamo arrivati a 87%». Altri dati: in Italia guariscono dal cancro (sopravvivenza a 5 anni) il 61% delle donne e il 52% degli uomini. Eppure abbiamo ancora 175.000 morti per neoplasie ogni anno, un numero enorme che si potrebbe ridurre del 70% con gli strumenti attuali se solo si facesse prevenzione e diagnosi precoce. L’Azalea della ricerca, il tradizionale appuntamento organizzato dall’Airc (associazione italiana ricerca sul cancro) che quest’anno torna nelle piazze di tutta Italia, è l’occasione migliore per ricordare il ruolo cruciale della prevenzione. Sono 25mila i volontari che domani distribuiranno oltre 600mila piantine, affiancati da numerosi ricercatori che per un giorno lasciano i laboratori e contribuiscono da protagonisti a sostenere la ricerca. «Ci sarò anche io - dice Vigneri per sostenere e incentivare soprattutto le donne che hanno una forte reticenza a partecipare ai programmi di screening per la diagnosi precoce. Certamente non difetta l’informazione, e il fatto che a volte le strutture sanitarie al Sud siano meno organizzate e meno efficienti non può giustificare alcuna remora».