L`autore del mese - Gruppo Fotografico Garbagnatese
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L`autore del mese - Gruppo Fotografico Garbagnatese
Gruppo Fotografico Garbagnatese f. 2,8 Quindicinale NUMERO 65 - ANNO 3° - 1 MARZO 2010 Le prime tre lezioni del corso di fotografia sono oramai passate e l’interesse dei corsisti sembra non venire meno. A fine mese avranno tutti gli strumenti tecnici per poter fotografare sapendo quale sarà il risultato finale… ma, questo non basta, certo la tecnica aiuta, ma da qui a fare “belle” fotografie c’è ancora un gran salto… ci sarà la lezione di Ubaldo che darà un quadro di quali siano i “trucchetti” per rubare l’attenzione dell’osservatore, per “comporre” l’immagine così come fa un pittore quando dipinge… ma da sole anche queste cose non bastano… imparare a guardare le immagini che ci circondano tutti i giorni, sui giornali, in televisione, sui muri, nei libri dei maestri della fotografia… ecco allora forse si potrà cominciare a parlare della realizzazione di una buona immagine… ma ancora non basta. Ciascuno di noi ha una sensibilità ed una creatività diversa, riversare tutto questo nelle nostre opere è terribilmente difficile, oltremodo difficile è usare un linguaggio che sia recepibile da chiunque… certo non dobbiamo diventare “artisti” o “mostri” dell’obiettivo, dobbiamo solo riuscire a crescere ed a portare avanti quello che in fondo è solo un hobbie… magari partecipare a qualche concorso e anche se i risultati non saranno dei migliori, pensare che ci abbiamo messo il cuore e la testa… Tutto questo? Solo per non prenderci troppo sul serio, l’importante è divertirci trafficando con attrezzature, software e stampe ,che “alla fine” devono soddisfare “solo” chi le produce… Ghigno de Tacos 16 apr - h 21.00 - sede lezione su applicazioni coppia t/d 23 apr - h 21.00 - sede lezione su esposizione e uso flash 30 apr - h 21.00 - sede lezione su pellicole schede mem e obiettivi Canon e Nikon senza specchio? “Sebbene la richiesta di mercato resti ancora da valutare, noi saremo pronti”, questo il succo della dichiarazione di un dirigente Canon. L’argomento è la nuova categoria di fotocamere senza specchio lanciata da Panasonic, Olympus, Samsung e nella quale entrerà entro l’anno anche Sony. Canon e Nikon più che al video HD o alle funzioni e applicazioni creative, punteranno alla qualità ottico meccanica. IL PARCO DELLE GROANE - A distanza di qualche anno, mi è tornato il desiderio di rileggermi il volume "Groane un Parco da cogliere", rivedere le bellissime fotografie che lo compongono, realizzate tutte dal nostro "Guru" Ubaldo Mantegazza. Questo territorio di "brughiera", cespugli, graminacee, betulle e piccola pineta è un grosso polmone verde vicino casa; Da poco tempo la ex stazione Serenella, è stata volutamente nomata "Garbagnate Parco delle Segue a pag 4 Pagina 2 L’autore del mese Antonella De Gregorio VANCOUVER 2010 – Avevo un sogno… Chi da bambino non aveva un sogno? Chi non ne aveva uno e l’ ha a lungo coltivato? Magari tra voi c’ è chi sognava di fare il classico astronauta, oppure la ballerina, o l’ ingegnere (!) o l’ architetto (!), o, perché no, il medico. Anch’io ne avevo uno. E non è che me lo sono inventato ora per scrivere l’ articolo. Ce lo avevo davvero e l’ ho coltivato per un certo tempo… e credevo che prima o poi ce l’ avrei fatta a realizzarlo. E sì, avrete capito: sognavo di partecipare alle Olimpiadi. Nel lontano 1976 guardavo la tv (rigorosamente in bianco e nero), trasmettevano le Olimpiadi. Erano quelle di Montréal. Trasmettevano in continuazione la ginnastica artistica. Allora non lo sapevo, ma era la prima volta che una ginnasta, Nadia Comaneci, prendeva 10 in tre esercizi su quattro; i suoi esercizi erano, per l’epoca all’avanguardia e meravigliosi. Era per quello, forse, che trasmettevano in continuazione le sue prove. E forse per questo le avevo viste. Fu colpo di fulmine. La ginnastica artistica mi piacque subito. Voglio fare ginnastica artistica. Non era ancora di moda a quell’ epoca, era difficile capire dove praticarla; ma, come sapete ho due genitori d’ oro. Subito si informarono per accontentare la figlia. Non fu facile, finché un giorno scoprirono una società milanese dove portarmi. All’ età di otto anni iniziai felicissima, in una piccola palestra del Palalido di Milano, a fare capriole. E dalle capriole passai alle verticali, dalle verticali alle ruote, dalle ruote, alle ruote senza mani. Mi notarono. Ero brava. In pochi mesi passai dal corso base al corso avanzato. E poco dopo mi selezionarono per fare attività agonistica. Farò molta strada mi dicevo… prima o poi arriverò al Mondiale o, perché no, alle Olimpiadi. E vennero le Olimpiadi di Mosca e vennero le Olimpiadi di Los Angeles… iniziai a capire che alle Olimpiadi non avrei mai partecipato. Almeno come atleta. Dovevo accontentarmi. Non mi restava che guardarle in televisione: prima le Olimpiadi di Seul, poi le Olimpiadi invernali di Calgary (quelle di Tomba per intenderci) e poi ancora quelle di Albertville, e poi quelle estive di Barcellona… Ad Atene 2004 mi informai per vedere le gare dal vivo. Niente da fare. Non ci riuscii. Pechino era troppo distante per pensare di andare ad assistere alle gare. Altro ci voleva. E’ quasi per caso che nel 2005 sono finita ad occuparmi, per lavoro, di sport. Ed è per caso che, a dicembre 2009, ho ricevuto la proposta di lavorare per il mio Ente, a Casa Italia durante le Olimpiadi Pagina 3 L’autore del mese Antonella De Gregorio Invernali di Vancouver. Come facevo a rinunciare ad un’occasione del genere, dopo tanta attesa? Non ci ho pensato molto. Si sarebbe finalmente realizzato un sogno: il sogno di ‘partecipare’ alle Olimpiadi. Avevo un sogno… e quel sogno si è realizzato. Quelle che vedete sono solo alcune foto di questo sogno. PS: grazie a Roberto e grazie a Giusy che mi hanno permesso di realizzare il sogno! E ora, dopo la breve (!) premessa, veniamo a qualche foto (questo è un quindicinale fotografico, o no?). Quelle che vedete sono state realizzate con la piccola Canon, molto utile per realizzare le panoramiche e con la Fuji che, oltre a consentirmi qualche scelta manuale, ha un buon teleobiettivo (10x). Il livello non è altissimo, ma la leggerezza delle due macchine ha prevalso sulla scelta di portarmi in giro un mezzo più pesante oltre che più costoso e che peraltro devo ancora comprare (lo farò a breve, ormai ne sento il bisogno!). La cerimonia di apertura Indubbiamente il momento più atteso. In televisione avevo visto la cerimonia dei Giochi di Mosca ’80, dalla sincronia perfetta, la cerimonia dei Giochi di Los Angeles ’84 (chi non ricorda la stravagante accensione della Fiamma Olimpica con il tedoforo astronauta?), la meravigliosa cerimonia delle Olimpiadi di Seul ’88 (4 ore di grande spettacolo, in cui la fiamma fu accesa con una freccia), per arrivare alle Olimpiadi di Atlanta, nel ‘96, dove l’accensione della fiamma olimpica fu affidata al mitico Cassius Clay. Confesso di non aver mai seguito le cerimonie invernali. Questa era la prima, ma ero sul posto. Sentire in diretta ‘Dichiaro aperti i Giochi’, vedere entrare la bandiera olimpica, vedere sfilare le squadre, tra cui la nostra, vedere accendersi la fiamma, mi ha profondamente emozionata. Avrei continuato a fotografare…ma non avrei partecipato. Quelle che vedete sono solo alcune immagini… riferite a momenti simbolici e allo spettacolo. Mi è mancato, un poco, il sensore CMOS, le foto sarebbero state indubbiamente meno sgranate. Ma poco importa. Pagina 4 L’autore del mese Antonella De Gregorio Le gare Puntavo al pattinaggio. C’era la nostra Carolina Kostern. Ma i biglietti erano introvabili, anche dai bagarini. Ho avuto però l’ occasione di partecipare ad una gara di Short Track e ad una di Pattinaggio veloce. La prima sicuramente più interessante della seconda dal punto di vista dello spettacolo. Ho provato a fare qualche mosso. Ve ne propongo uno, affiancato ad una foto ‘congelata’ così che si possa vedere la differenza. La città Come ormai sapete non mi è mancato il tempo di esplorare la città, perlopiù in bicicletta. Le ciclabili ( riduttivo chiamarle così ) non mancavano e portavano ovunque… e d’altra parte la città era troppo grande per poterla visitare a piedi. L’ anticipo di primavera ha fatto il resto. Gli angoli da esplorare erano tanti. La scelta delle foto non è stata facile, così ho pensato di proporvela attraverso qualche riflesso: su un auto, su un laghetto, su un grattacielo. Immagini olimpiche Alla fine del viaggio mi sono accorta di averne fatte poche. La città e l’atmosfera mi avevano così ‘rapita’, che in certi momenti ho dimenticato di fotografare. Quelle che vi propongono hanno in comune il ‘punto’ rosso. Il rosso in fotografia è importante. In Canada il rosso non manca. Anzi è dappertutto. L’ acero, d’ altra parte, è il simbolo del Paese e le suo foglie sono riprodotte ovunque. Pagina 5 L’autore del mese Antonella De Gregorio Ho scattato la prima foto dopo una lunga passeggiata lungo la Sunset Beach. Sul finir della sera ho goduto di uno splendido tramonto sulla English Bay. Alle mie spalle avevo le Montagne Rocciose innevate. Quello che vedete è un ‘inukshuk’, la rappresentazione in pietra di un Inuit. Uno simile era a Whistler Mountain, altri se ne trovano in Alaska e in Groenlandia. La versione stilizzata è il simbolo olimpico. La seconda foto l’ ho scattata mentre, in giro in bicicletta, stavo immortalando ciclisti e pedoni di passaggio sul ponte. Questi, con la bandiera canadese sulle spalle, erano interessanti. La luce era molto bella. L’ immagine mi piace molto. Vita di tutti i giorni Cani e padroni avrebbero meritato un intero r ep o rt ag e. Non c’ era ragazzo, non c’ era ragazza, non c’ era coppia senza il suo cane. Al guinzaglio naturalmente. Ho finalmente apprezzato…. non c’era traccia del loro passaggio! Quello che vedete nella foto, faceva pazientemente compagnia al suo malinconico padrone, durante la colazione da Starbucks Coffee. La città permette lunghe passeggiate sia a piedi che in bicicletta. Sono davvero tanti quelli che ne approfittano. Soprattutto in giornate primaverili come quelle che ho trovato nei giorni in cui sono stata in Canada. E ci sono ampie ciclabili sia in centro, tra i grattacieli, sia sul lungo mare, sia in ‘periferia’, dove ho scattato la foto alla runner che vedete nella foto. Dicono che Vancovuer sia una delle città più vivibili al mondo. Forse oltre che per il clima non rigido, è anche per questo. Antonella Pagina 6 Dizionario fotografico MOUSE. Piccolo accessorio con una sfera o sensore ottico alloggiati nella parte inferiore. Muovendo il mouse su una superficie esso invia segnali al computer che fanno muovere un puntatore o un cursore sullo schermo in modo corrispettivo alla direzione e alla velocità di spostamento del mouse. MOVIMENTI. Sono così detti quelli dei corpi anteriore e posteriore delle fotocamere grande formato a banco ottico. quenza). Metodo di valutazione della capacità di un obiettivo basata sulla percentuale di informazione che riesce a far passare attraverso i suoi gruppi ottici rispetto ad una mira originale. Le prestazioni dell’obiettivo vengono valutate in percentuale in base al rapporto tra il contrasto dell’ immagine riprodotta e quella dello oggetto originale. Questa misura elimina l’elemento di giudizio soggettivo di chi esegue la valutazione come nel caso della lettura delle linee per millimetro. La curva MTF mostra la resa di un obiettivo in base al contrasto (asse verticale) e una serie di frequenze che aumentano per simulare la maggior finezza di dettaglio (asse orizzontale). MS-DOS (Microsoft Disk Operating System, Sistema Operativo Microsoft su Disco). Si tratta del primo sistema operativo a larga diffusione per PC IBM e compatibili, prodotto dalla Microsoft. Talvolta denominato semMULTICOATING. Trattamento plicemente DOS. superficiale per ridurre i riflessi fra le MTF (Modulation Transfer Function, lenti all’interno degli obiettivi. Ad Funzione di modulazione della fre- ogni passaggio aria-lente, il 4-5% della luce viene riflessa ciò che determina una forte perdita di luminosità e di definizione. Per ridurre al minimo questo problema, le lenti vengono protette con uno o più strati antiriflesso facendo evaporare in una campana sotto vuoto metalli come lo zirconio, il titanio, il magnesio, ecc. che poi si depositano sulle lenti. Lo spessore deve essere pari ad 1/4 della lunghezza d’onda della radiazione che si vuole controllare. Questo trattamento serve anche a controllare la resa cromatica delle lenti e quindi degli obiettivi. MULTIGRADE. Vedi carta a contrasto variabile. MULTIMEDIA. Concetto che descrive l’unione in un unico prodotto di diversi tipi di applicazioni: suono, testo, grafica, video, fotografia digitale. da pag 1 Groane". La rete di piste ciclabili, nuovi sentieri in realizzazione, invogliano la gente a trascorrere qualche giornata, attraversando per lunghe passeggiate o ancor meglio in bicicletta, questi ettari di bosco e, se si è un pochino fortunati, avvistare qualche scoiattolino, airone o picchio rosso rimanendo a contatto con la natura dentro questo importante Parco a nord-ovest della pianura Lom- barda. Approfittando di una bella giornata di sole (questa primavera 2010 fino ad oggi ce ne ha concessi pochi) ho dato una spolverata alla mia bici e (senza imitazione alcuna)… ho sfruttato fotograficamente questa occasione all'aria aperta. Non ho fatto levatacce o rientri a tarda sera… stò PLAGIANDO le parole scritte nel libro… ho la presunzione di aver "visto e vissuto" il Parco, ho scattato per un paio di orette ciò che mi capitava davanti: Un mare di immondizia, rifiuti di ogni genere, cose ingombranti, abbandonati quà e là evidenziando un sottobosco… quasi indecente. Il Parco delle Groane può stupire, meravigliare… ma bisogna insegnare ai "TRASGRESSORI" che hanno seminato "sporco", di amare di più la NATURA!! Giovanni