Guglielmo Tini 513 DANTE S LYRIC POEMS Translated into English
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Guglielmo Tini 513 DANTE S LYRIC POEMS Translated into English
Guglielmo Tini 513 DANTE S LYRIC POEMS Translated into English Verse by Joseph Tusiani Revised and Expanded (Includes The Vita Nuova) Introduction and Notes by Giuseppe C. Di Scipio New York-Toronto-Ottawa: Legas, 1999. 177 pp. on questa seconda pubblicazione bilingue delle Rime dantesche Joseph Tusiani arricchisce l edizione newyorkese del suo Dante s Lyric Poems (uscito, com è noto, nel 1992 come primo volume della serie Legas Italian Poetry in Translation) presentando integralmente la Vita Nuova. Il volume, introdotto da Giuseppe Carlo Di Scipio, presenta dapprima le rime della Vita Nuova (pagg. 23-44), poi le tre canzoni del Convivio (pagg. 45-52), di seguito un Canzoniere (pagg. 53-66) nel quale Tusiani comprende la Tenzone con Forese Donati, il carteggio (ma non completo) con Dante da Maiano, le poesie a Lippo, Cino, Betto Brunelleschi, Meuccio ed al cosiddetto Ignoto (talora riportando i sonetti di risposta, o viceversa), un Canzoniere con le rime d amore (Love Poems, pagg. 67-108), le Egloghe a Giovanni del Virgilio (pagg. 109-14) ed infine, dopo la sezione delle Notes, curata da Di Scipio (pagg. 116-37), l Appendix con la Vita Nuova (pagg. 138-77). La traduzione è basata sull edizione filologicamente curatissima di Domenico De Robertis (Vita Nuova) e Gianfranco Contini (Rime) nel quinto volume ricciardiano de La letteratura italiana. Storia e testi (1984, ma ora ripresentato da Mondadori nella ristampa dei classici Ricciardi, Dante Alighieri, Opere minori, Vol. I, Tomo I, Milano-Napoli, 1995). Rispetto all edizione del Contini, che conta 128 rime, Tusiani ne pubblica 99, comprendendo le tre canzoni del Convivio (uniformandosi comunque al testo approntato da Cesare Vasoli e Domenico De Robertis per il Convivio della Ricciardi) e, pertanto, ove si escludano per l appunto Voi che ntendendo , Amor che ne la mente mi ragiona , e Le dolci rime d amor ch i solia , tenendo fuori 32 rime che sono, in gran parte, quelle di dubbia attribuzione. La scelta appare convincente, sebbene restino tagliati sonetti forse oscuri, ma ricchi di finezza, come Amore e monna Lagia e Guido ed io , che Tusiani esclude basandosi probabilmente sull autorità del Chigiano L. VIII.305 e del Magliabechiano VII.1060, che lo assegnano al Cavalcanti, o come De gli occhi di quella gentil mia dama (conosciuto del resto solo per il Casanatense e dagli esilissimi segnali danteschi), oppure la ballata Donne, i non so di ch i mi prieghi Amore , data per dantesca dall Escurialense ma sulla quale molto sarebbe da discutere. Al lettore italiano potrà probabilmente suonare strano il termine canzoniere in riferimento alle rime dantesche: dopo Guglielmo Tini 514 Petrarca l accezione di canzoniere porta con sé un idea di unitarietà che nell opera di Dante, come molto acutamente ha notato Contini, è parziale ed aneddotica. Tusiani, a quanto pare, si preoccupa anzitutto di offrire al lettore di lingua inglese un testo quanto più possibile rigoroso, completo ma anche agile, sorvolando su finiture di filologia e di concetto che molte volte non possiede neanche il lettore italiano. Il termine canzoniere andrà dunque inteso nell unitarietà di due tematiche che Tusiani rileva come centrali: quella dei carteggi, per dir cosí, delle amicizie e degli scambi e quella, invece, dell amore (Love Poems). A sé stanti andranno considerate le tre canzoni del Convivio, la cui traduzione inglese si trova a dover dare anima ad una struttura estremamente complessa. Tornano, come altrove (dove è possibile), le trame metriche, ben rispondenti agli schemi, rispettando la scrittura dantesca anche nei caratteri strutturalmente esteriori: è il caso, ad esempio, di O Intelligences Moving the Third Heaven (Voi che ntendendo il terzo ciel movete), unica canzone, insieme a Donne ch avete intelletto d amore (Ladies, Who Understand Love s Every Way) ad essere composta interamente di endecasillabi. Certo talune dissimmetrie, nel caso in oggetto la dissimmetria dei piedi della fronte (AB.BA.), non può avere in inglese una resa immediata, per cui sfuma velocemente anche nei piedi tetrastici di Le dolci rime d amor ch i solia (The Soothing Rhymes of Love I Used One Day), ma in questo caso Tusiani riesce a far salva la novità precipua, cioè l innesto di sette settenari per strofa. Non è possibile, evidentemente, ripercorrere l intreccio di rime che spesso si richiamano in diverse canzoni dantesche, come unione di fronte per esempio ( Amor che ne la mente mi ragiona ), ma resta il fatto che l intelligenza, per dir cosí, strutturale (che poi semplicemente strutturale non può essere, in un poeta come Dante) è globalmente tutelata. La traduzione appare solida, e non è da pretendere di ravvisare in essa la complessità dei linguaggi danteschi, da quello vibrante e teso della Tenzone (il S i non ne domandasse monna Tessa del terzo sonetto a Forese, v. 2, la frustata in procinto di lasciare il livido , come ha scritto Mario Tobino, non può avere lo stesso gusto diavolesco senza il ripetersi delle gemine ss : till Mona Tessa tells your father s name è tutt altra cosa), a quello estremo dell esperienza stilnovistica (concordo con il worthy nel senso di degna di lode nella traduzione di Tanto gentile e tanto onesta pare , resto titubante per il winsome perché più che la gentilezza in senso di nobiltà mi richiama ad un significato prossimo a seducente, attraente et similia, e allora non mi cavo d impiccio rispetto alla gentilezza di Le dolci rime d amor , v. 101, che infatti Tusiani traduce con Nobility . A meno che Tusiani recuperi in Tanto gentile , ed è plausibile, stilemi cavalcantiani di amore passione: allora winsome può anche prendere l accezione di affascinante , in linea con la parola tema del sonetto, occhi ). Il problema, se cosí si vuol dire, è la densità semantica DANTE S LYRIC POEMS 515 della poesia dantesca, per cui ogni termine andrebbe considerato nell ambito del progressivo dipanarsi dell esperienza dell artista almeno, come in questo caso, fino alle soglie della Commedia. Penso non solo alle canzoni del Convivio, ma anche ad altri momenti forti, come nel caso di Due donne in cima de la mente mia (Two Women at the Summit of My Mind), centralissimo sonetto per comprendere l ideale di bellezza (eleganza e rectitudo) del Dante sulla trentina e dunque non cosí lontano dagli orizzonti del poema. In questo caso è tutt altro che facile dar traduzione ai concetti di cortesia e valore (v. 3) o prudenza ed onestà (v. 4): virtuous and kind scrive Tusiani nel primo caso, prudence and honesty nel secondo, mantenendo allo stesso tempo i significati e le ambiguità dell originale (che francamente sbrogliare la matassa non è facile: il valore sarà da intendere pregio amoroso , come vuole Contini, onestà invece dignità , o che altro?). Non presenta problemi del genere la versione delle Egloghe, né può essere un caso conoscendo l abilità latina di questo studioso che è, giova ricordarlo, anzitutto un poeta, ed un poeta di solidissime radici classiche. Può valere, come esempio, la traduzione di Velleribus Colchis, straordinaria testimonianza della bravura stilistica e della assoluta padronanza della lingua (anche poetica) latina da parte di Dante. Tusiani riesce, da par suo, a rendere il movimento di questa egloga, che non è, com è noto, un movimento semplice data la variazione di tono, dalle prime immagini festose ai momenti drammatici successivi. Al di là delle valutazioni più specialistiche resta il fatto che Dante s Lyric Poems si configura come un prezioso strumento di conoscenza e diffusione di un aspetto primario della cultura italiana, com è la poesia del Trecento. L interesse dei Paesi di lingua inglese per l opera di Dante non è certo nuova e negli ultimi trent anni sono state molte le traduzioni che, a parte la Commedia, si sono via via succedute, dai due volumi di Kennelm Foster e Patrick Boyde, Dante s Lyric Poetry (1967) al Convivio curato da Richard H. Lansing (1990), dalla Vita Nuova di Mark Musa (in prima edizione nel 1992, poi nel 99 per la Oxford University) a quella curata e tradotta da Barbara Reynolds per la collana Penguin Classics , fino alla Vita Nuova presentata da Dino Cervigni e Edward Vasta (Paperback 1996, University of Notre Dame Press, Indiana. Senza parlare del Digital Dante Project della Columbia University). Il lavoro di Joseph Tusiani si pone, fra questi contributi, come una versione fra le migliori, un interpretazione, verrebbe da dire, alimentata da un lato dalla grande familiarità con il testo dantesco, dall altra da una sensibilità non comune che è, non a caso, una sensibilità di poeta. (Se proprio difetti si vogliono cercare in questo libro, se ne trovano due: un errore nella numerazione indicata nell Index of First Lines, fra Lasso, per forza di molti sospiri e Lo doloroso amor che mi conduce e, nell introduzione, pag. 19, Guglielmo Tini 516 un riferimento a Carlo Martello in direzione Paradiso XI, anziché VIII. Sinceramente parvum peccatum!). GUGLIELMO TINI Foligno