La grande cucina secondo Vissani
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La grande cucina secondo Vissani
74 personaggi Modena Economica Numero 6 novembre-dicembre 2012 La grande cucina secondo Vissani Chef e showman assieme, ci rivela il suo legame con Modena Gianfranco Vissani Luca Bonacini Qual è la situazione della cucina italiana? La crisi finanziaria ha messo in seria difficoltà tutto il comparto della ristorazione, che vive una grave recessione. I ristoranti sono vuoti e anche i produttori si lamentano. Penso che occorra una seria riflessione su ciò che è stato fatto fino adesso. Non credo agli estremismi che si vedono oggi in certe cucine; bisogna tornare al territorio, alla regionalità, l’Italia ha mille prodotti di grande pregio; ripartire da lì, tenendo presente i valori che ci sono stati trasmessi dai nostri maestri. Ha un ricordo particolarmente affettuoso a cui è legato? La lettera che mi scrisse Hillary Clinton una volta rientrata in patria dopo essere stata da me a cena. Ne era rimasta entusiasta ed ebbe per me parole di stima che mi commossero. Mi invitò ad andare a trovarla alla Casa Bianca. Si utilizza ormai un po’ dappertutto l’Aceto balsamico, che vive un momento di grande ribalta internazionale. Le è capitato di visitare qualche produttore ? Il vostro è un territorio dove si vive bene, dove c’è tutto. Ricordo alcune acetaie visitate a Modena e nei dintorni durante le mie trasmissioni: meravigliosa quella di Castelvetro di Roberta Pelloni, che visitai passando dalle prigioni del castello, e una delle più scenografiche, quella di Luigi Cremonini, un elogio al 75 bello e alla tradizione, tante botti tutte in ordine, piene di quella delizia pregiata che non si deve avere fretta di estrarre. Che cosa pensa quando le dicono Modena? “Vissani, smetti di giocare con le figurine!”. Ecco che cosa mi viene in mente pensando a Modena e alle figurine Panini, con cui tutti abbiamo giocato, la maestra che mi riprendeva puntualmente quando entrava in classe e si arrabbiava, e noi ragazzi che giocavamo fino all’ultimo minuto a “muretto”… Tra i modenesi celebri chi ricorda in particolare ? Una persona che amavo molto era Luciano Pavarotti. Venne a Palazzo Madama in occasione di una cena importante organizzata dal presidente del Consiglio, quando ero consulente del Ministero; era a tavola, qualcuno gli disse che ero arrivato, si girò e mi volle salutare; lo chiamai rispettosamente “Maestro”, ma lui si arrabbiò, voleva essere chiamato Luciano. Continuammo a vederci anche in seguito, mi invitò a pranzo con lui a Modena al Club Europa 92 da Luca e Cesare Clò dove mangiammo gnocco fritto, salumi e uno speciale risotto al Parmigiano e Balsamico. Ci vedevamo e ci sentivamo al telefono; ospite al Pavarotti Friends andai a cena con lui. IL MENU DI NATALE DI VISSANI Fegato di vitella con salmone, cioccolato fritto e cipolla alla liquirizia abbinato a un brut “Muratori Villa Crespia Numero Zero” Cappelletti in brodo affumicato alla resina abbinato a un rosso Montiano Cappone al ketchup con Balsamico De Nigris, e palla di vetro con patate, Balsamico e gocce di Pernod abbinato a un Cervaro della Sala Panettone con base di cheesecake con senape, pepe nero, coperto con lastra di paprika abbinato a un Picolit Ronchi di Cialla personaggi U no showman burbero e irriverente che ogni domenica strappa ascolti da record con la trasmissione Ti ci porto io su La7, alla scoperta dei borghi più belli d’Italia, condotta insieme a Michela Rocco di Torre Padula. Ironia e siparietti garantiti tra castelli, vecchi casali, cantine, piccoli produttori, trattorie tipiche, dove la parola d’ordine è autenticità. Gianfranco Vissani, patron del ristorante Casa Vissani a Baschi (Orvieto), uno dei primissimi ristoranti d’Italia, è conduttore dalla forte personalità che prima di raggiungere l’empireo della cucina italiana ha percorso un lungo cammino di conoscenza: la scuola alberghiera di Spoleto, la gavetta nei più importanti ristoranti del mondo, l’incontro con gli chef capi scuola Ramponi, Rispoli, Gavina, collezionando momenti di grande intensità che hanno forgiato l’uomo e il professionista, facendolo diventare figura di spicco dell’alta cucina italiana, ma senza perdere quell’aria da eterno ragazzo, dando vita ai due temi fondamentali della sua cucina: da una parte la conoscenza e la pratica della cucina internazionale e della grande cucina classica, dall’altra la freschezza, la varietà dei sapori e la fantasia delle diverse cucine territoriali. Chef di alta cucina e divulgatore culturale con un’innata capacità comunicativa, riceve nel 2000 la laurea honoris causa dall’Università di Camerino come “Testimonial accademico dell’arte gastronomica per la valorizzazione dei prodotti del territorio”, oltre a innumerevoli riconoscimenti internazionali, per non parlare del lungo elenco di personaggi che Vissani ha servito nella sua carriera, teste coronate, capi di Stato, i presidenti degli Stati Uniti Ronald Reagan e Bill Clinton, i premier Schroeder e Tony Blair. Una lunga collaborazione iniziata nel 1990 con “Il Venerdì di Repubblica” e la pubblicazione di libri sulle tipicità italiane e sulla sua cucina, divenuti presto best seller della gastronomia, gli fruttano premi in Italia e all’estero, tra cui il Bancarella nel 2003. Numerose le partecipazioni nelle reti Rai dal 1997: Uno Mattina, Uno Mattina Estate, Domenica In, il Dopo Festival di San Remo nel 2003, Linea Verde, e La Prova del Cuoco, prima di passare a La7. Venticinque anni di televisione che lo hanno portato spesso a Modena, nella culla del Parmigiano, del Balsamico, della Ferrari, dove ammette di sentirsi un po’ come a casa, è ferrarista da sempre, ma ha un solo rimpianto: non aver visto Senna guidare una Ferrari. Modena Economica Numero 6 novembre-dicembre 2012