Catacombe di Roma - Casa Paolo Sesto
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Catacombe di Roma - Casa Paolo Sesto
INFORMAZIONI PER LA VISITA* Apertura 9.00 - 12.00; 14.00 - 17.00 (17.30 ora legale) Ingresso Intero € 5,00 Ridotto € 3,00 Il biglietto dà diritto alla visita guidata. La riduzione è prevista per le scolaresche munite di lettera di presentazione del preside dell'Istituto di provenienza e per i gruppi di istruzione catechetica e di preparazione ai sacramenti, nonché per i ragazzi fino ai 15 anni di età e per i militari in divisa o con tesserino di riconoscimento. Per celebrare la Santa Messa presso le catacombe rivolgersi direttamente ai Direttori delle rispettive catacombe. *Valide per le catacombe di S. Callisto, S. Sebastiano, Domitilla, Priscilla, S. Agnese. Quest'ultima, tuttavia, osserva un orario d'apertura leggermente variato rispetto alle altre (vedi appresso). CATACOMBE DI S. CALLISTO Via Appia Antica, 110 - 00179 ROMA Tel. 06.51.30.151 / 06.51.30.15.80; Fax 06.51.30.15.67 [email protected] www.catacombe.roma.it Direttore: Don Tadeuzs Rozmus, SDB Riposo settimanale: mercoledì Chiusura annuale: febbraio Bus ATAC 118; 218 Il complesso di S. Callisto, fra il secondo ed il terzo miglio della via Appia antica, è costituito da aree cimiteriali sopra terra, con annessi ipogei databili già alla fine del II sec. d.C., in origine indipendenti fra loro e in seguito collegati a formare un'unica, vastissima rete catacombale comunitaria. Il complesso deve il nome al papa martire S. Callisto (217-222), che, prima del suo pontificato, fu preposto dal papa Zefirino (199-217) all'amministrazione del cimitero, considerato per eccellenza quello della Chiesa romana, luogo di sepoltura di numerosi pontefici e martiri. Delle molte strutture che occupavano il sopratterra, rimangono visibili solo due edifici funerari absidati: la tricòra orientale e quella occidentale. Quest'ultima ospitava probabilmente le sepolture di papa Zefirino e del martire Tarsicio. Una delle più antiche ed importanti regioni della catacomba è quella dei Papi e di S. Cecilia: lungo una galleria di questa regione si aprono i cubicoli detti "dei Sacramenti" (primi decenni III sec. d.C.), che conservano le pitture fra le più antiche delle catacombe. In una cripta della regione furono sepolti quasi tutti i pontefici del III sec.: Ponziano, Anterote, Fabiano, Lucio, Stefano, Sisto II, Dionisio, Felice ed Eutichiano. Accanto alla cripta dei Papi, si trova quella di S. Cecilia, cui fu attribuito un culto soprattutto in epoca altomedievale. Altre regioni catacombali di rilievo sono: quella di papa S. Cornelio (251-253), morto in esilio a Civitavecchia, quella di papa S. Milziade (311-314), quella dei papi SS. Gaio (283-296) ed Eusebio (309) e quella detta "liberiana", per le molte iscrizioni dell'epoca di papa S. Liberio (352-3 66). http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_commissions/archeo/italiano/documents/rc_com_arc heo_doc_20011010_catacroma_it.html CATACOMBE DI S. SEBASTIANO Via Appia Antica, 136 - 00179 ROMA Tel. 06.78.50.350; Fax 06.78.43.745 [email protected] www.catacombe.org Direttore: Frat. Loreto Fioravanti, OFM Riposo settimanale: domenica Chiusura annuale: metà novembre - metà dicembre Bus ATAC 118; 218; 660 Nel corso del tempo S. Sebastiano, uno dei martiri qui sepolti, ha finito col dare il nome al cimitero, che invece in origine era chiamato ad catacumbas, ossia "presso l'avvallamento", per via delle cave di pozzolana esistenti nel sito. Il toponimo "catacomba" è stato poi esteso ad indicare direttamente i cimiteri sotterranei cristiani. Il complesso era anche noto come memoria Apostolorum, perché vi si veneravano gli Apostoli S. Pietro e S. Paolo. Fin dal I sec. d.C. il sito è stato intensamente sfruttato ed edificato. Le gallerie per l'estrazione della pozzolana furono infatti riutilizzate per collocarvi sepolture a loculo, sia pagane, sia cristiane; furono costruiti diversi colombari ed almeno due edifici residenziali (la "villa grande" e la "villa piccola"), con notevoli decorazioni pittoriche parietali. Intorno alla metà del II sec. la zona delle cave venne interrata per innalzarvi al di sopra tre mausolei (di Clodius Hermes, degli Innocentiores e dell'Ascia), nei quali furono sepolti alla prima metà del III sec. dei cristiani. Un ulteriore interro dell'area determinò la superficie su cui realizzare la "triclia": un porticato delimitato da un muro, sul quale sono state decifrate centinaia di graffiti con invocazioni a Pietro e Paolo, che si veneravano qui, intorno al 250, per l'impossibilità di recarsi sulle loro tombe in Vaticano e sull'Ostiense. Sul luogo, poi, l'imperatore Costantino (306-337) fece innalzare una grandiosa basilica circiforme. Intanto, già dal III sec. si era sviluppata nel sottosuolo la catacomba, che ospitò le tombe dei martiri Sebastiano ed Eutichio. Per tutto il Medioevo il complesso rimase vivo e frequentato. Nel XVII sec., il cardinale Scipione Borghese fece costruire l'attuale basilica barocca di S. Sebastiano, situata nella navata centrale dell'edificio costantiniano. CATACOMBE DI DOMITILLA Via delle Sette Chiese, 282 - 00147 ROMA Tel. 06.51.103.42 / 06.51.33.956; Fax 06.51.35.461 [email protected] www.catacombe.domitilla.it Direttore: Frat. Kassius Schmitz Riposo settimanale: martedì Chiusura annuale: gennaio Bus ATAC 714 Si estendono lungo l'antica via Ardeatina, sul luogo delle proprietà della nobile Flavia Domitilla, nipote di Flavio Clemente, console del 95, che aveva sposato una nipote dell'imperatore Domiziano (81-96), di nome pure Flavia Domitilla. Questa parte della gens Flavia avrebbe avuto simpatie cristiane, perché sappiamo dagli storici del tempo che Domiziano fece condannare a morte per motivi religiosi Flavio Clemente e all'esilio nelle isole pontine, sua moglie e sua nipote. Prima dell'esilio, la nipote del console mise a disposizione della comunità cristiana i suoi possedimenti sull'Ardeatina, ove poi sarebbe sorto il più vasto cimitero sotterraneo cristiano di Roma. I martiri più importanti del cimitero sono Nèreo ed Achìlleo, due soldati vittime probabilmente della persecuzione di Diocleziano (304 d.C.). Erano sepolti nella basilica, maestosa aula absidata del tempo di papa Siricio (384-399), preceduta da un nartece e suddivisa in tre navate da colonne con capitelli di recupero. Un altro nucleo molto antico è l'ipogeo dei Flavi, che ha origine alla fine del II sec. d.C. come ipogeo privato pagano per poi accogliere, durante il III sec., sepolture cristiane decorate con scene tratte dalle Sacre Scritture. Completano la visita: il cubicolo di Veneranda, l'arcosolio degli Apostoli Piccoli ed il cubicolo del fossore Diogene. CATACOMBE DI PRISCILLA Via Salaria, 430 - 00199 ROMA Tel. 06.86.20.62.72 / 06.86.38.46.72; Fax 06.86.39.81.34; [email protected] www.catacombedipriscilla.com Direttore: Madre Eugenia Campagna Riposo settimanale: lunedì Chiusura annuale: agosto Bus ATAC 86; 92; 310 La nobile Priscilla deve essere stata la fondatrice del cimitero, oppure la donatrice dell'area in cui esso sorse. Priscilla, come testimonia un'iscrizione della catacomba, era imparentata con la nobile gens Acilia. Sappiamo dagli storici del tempo che Acilio Glabrione, console del 91 d.C. fu condannato a morte da Domiziano, probabilmente perché seguace di Cristo. Fra i martiri sepolti a Priscilla si ricordano i fratelli Felice e Filippo, che furono martirizzati, probabilmente sotto Diocleziano, assieme alla madre S. Felicita e agli altri cinque fratelli Alessandro, Marziale, Vitale, Silano e Gennaro. Numerosi papi furono anche sepolti a Priscilla: Marcellino (296-304), Marcello (308-309), Silvestro (314-335), Liberio (352-366), Siricio (384-399), Celestino (422-432) e Vigilio (537-555). Nel piano superiore sono dislocati i nuclei più importanti della catacomba. Il cubicolo della Velata è decorato con pitture della seconda metà del III sec. rappresentanti il matrimonio, la maternità e la morte della defunta del cubicolo. Il nicchione della Madonna con il Bambino ed il profeta Balaam (secondo l'identificazione prevalente) che indica una stella, rappresenta la più antica immagine della Madre di Dio in Occidente (230-240). La regione dell'arenario centrale: una antica cava di pozzolana riutilizzata per collocarvi poveri loculi chiusi da laterizi con semplici iscrizioni dipinte. Il criptoportico con la Cappella Greca è un grande ambiente sotterraneo in muratura, nato come nobile sepolcreto familiare poi messo in collegamento con la catacomba. La Cappella Greca deve la sua importanza ai cicli pittorici di grande antichità che la decorano (seconda metà III sec.). Nell'ipogeo degli Acili, in origine una cisterna d'acqua, sono state trovate, ed esposte, le iscrizioni degli Acili. Dentro Villa Ada si trova la basilica fatta erigere da papa S. Silvestro in corrispondenza della tomba di Felice e Filippo. CATACOMBE DI S. AGNESE Via Nomentana, 349 - 00162 ROMA Tel. e Fax 06.86.10.840 [email protected] www.santagnese.net Responsabile: Don Giovanni Pochini Apertura: 9.00 -12.00 / 16.00 - 18.00 Riposo settimanale: mattina della domenica e dei festivi Chiusura annuale: novembre Bus ATAC 90; 60; 36 La celebre, giovanissima, martire romana Agnese fu sepolta in questa catacomba, sul lato sinistro della via Nomentana, dove probabilmente esisteva già un ipogeo di proprietà della sua famiglia. Di Agnese sappiamo che morì a soli 12 anni e che ebbe un supplizio tremendo: secondo papa Damaso il fuoco, secondo S. Ambrogio e Prudenzio la decapitazione, secondo altri la recisione delle vene del collo. Di fatto, il culto di Agnese esplose fortissimo subito dopo il suo martirio. La sua tomba era visitata da pellegrini romani e stranieri. Era anche molto venerata dalla famiglia dell'imperatore Costantino: la figlia di questi, Costantina (trasformata dalle pie leggende in S. Costanza), fece costruire presso il cimitero una grandiosa basilica circiforme, di cui oggi rimangono solo alcune murature, e volle seppellirsi presso la santa. Fece innalzare a questo scopo lo splendido mausoleo cilindrico, con cupola, decorato all'interno da mosaici con amorini vendemmianti, a smaglianti colori. Costantina era sepolta in un sarcofago in porfido (oggi ai Musei Vaticani, nel mausoleo è posta una copia). Sulla tomba di Agnese, in catacomba, papa Onorio I (625-638) fece innalzare, sostituendo un edificio più antico del tempo di papa Simmaco (498-514), la basilica attuale, seminterrata, con nartece, tre navate e matroneo. L'abside è ornata da uno splendido mosaico rappresentante Agnese tra i papi Onorio e Simmaco. La catacomba è piuttosto malconservata in quanto è stata ininterrottamente frequentata nel corso dei secoli.