marocco 2015

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marocco 2015
Da martedì 31 MARZO a mercoledì 8 APRILE 2015
MAROCCO
IL PERCORSO DELLE CITTÀ IMPERIALI
CASABLANCA RABAT MEKNES FES MARRAKECH
BOUMALNE DADES OUARZAZATE
(durata 9 giorni – 8 notti)
PROGRAMMA DEL VIAGGIO
Martedì 31 marzo
ROMA – CASABLANCA
Partenza da Napoli alle ore 12.30 con pullman privato e trasferimento a Roma Fiumicino. Alle ore
17.40 partenza con volo di linea Royal Air Maroc tratta Roma-Casablanca. Arrivo a Casablanca
previsto per le ore 19.55.
Trasferimento in hotel. Cena e pernottamento a Casablanca.
Mercoledì 1 aprile
CASABLANCA - RABAT
Dopo la prima colazione, visita della città di Casablanca e del suo monumento più famoso: la
Moschea Hassan II, opera colossale eretta su una lingua di terra affacciata sull’Oceano Atlantico. La
moschea è la più grande del Marocco e la terza nel mondo, costruita con materiali della più pura
tradizione marocchina, consente l’accesso anche ai non mussulmani con la rara possibilità di visitare
gli straordinari ambienti interni.
Dopo pranzo proseguimento per Rabat, attuale capitale del Regno, e prima visita della città: il
quartiere del Palazzo Reale (esternamente), la Torre Hassan, famosissimo minareto incompiuto del
XII secolo, il Mausoleo Mohamed V, la kasba degli Oudayas, cinta da mura di epoca almohade e il
monumento più suggestivo della città: la necropoli merinide di Chellah (XIII-XIV secolo), sorta sui
resti di un sito romano in riva al fiume Bou Regreg. Circondata da mura, la porta monumentale
immette in un vero giardino dell'eden, dove regnano le cicogne. Una piacevole passeggiata conduce
dalle vestigia merinidi con il minareto a mosaico policromo e la moschea a quelle romane, con il
foro, colonne e basamenti di statue e altari.
Cena e pernottamento a Rabat
Giovedì 2 aprile
RABAT – MEKNES – FES
Prima colazione e ancora visita di Rabat, la quarta città imperiale, soprannominata "il giardino di
Allah" grazie ai suoi numerosi giardini pubblici. Oggi capitale del Marocco, visse il suo massimo
splendore nel XII secolo e deve la sua ricchezza e particolarità all'eredità culturale ricevuta in parti
uguali dall'Islam e dall'Europa.
Successiva partenza per Meknes, città fondata alla fine del XIV secolo, proclamata nel 1996
Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Sogno incompiuto di Moulay Ismail che per ben 50 anni fece
costruire palazzi, moschee, terrazzi, fontane e giardini, di cui oggi rimangono solo alcune strutture,
giunge ai giorni nostri come la più imponente delle città imperiali, chiusa nella tripla cinta di 40 km
di mura e bastioni e formata da due agglomerati.
Cena e pernottamento in hotel a Fes.
Meknes, collocata a circa 130 Km dalla
capitale Rabat e a 60 Km da Fes, fu la
capitale del Marocco sotto il regno di
Moulay Ismail ibn Sharif (1672 - 1727),
prima che questo onore venisse dato a
Fes fino al 1912, e poi infine a Rabat,
sotto la dominazione francese. Deve il
suo nome ad una tribù berbera chiamata
Miknasa nelle fonti medioevali arabe.
Meknes, vista con gli occhi dei turisti, è
una meravigliosa città imperiale. Per
chi ci vive è anche un florido e
movimentato capoluogo di provincia che
deve la sua ricchezza all'industria locale
e alla fertile terra dei campi delle colline
di vigneti che lo circondano (da cui si
produce un ottimo vino). La città è
attraversata dal fiume Oued Bouferkane e si trova in posizione elevata, su un altopiano: da un lato è
fiancheggiata dalle montagne dell'Alto e Medio Atlante e dall'altro la costa e l'interno. I numerosi monumenti
del passato sono dominati dalle maestose creazioni del sultano Moulay Ismail, abile ma spietato che
governò il Marocco per 55 anni: sotto il suo regno Meknes si trasformò da cittadina di provincia a spettacolare
capitale con venti porte, trenta palazzi reali, venticinque chilometri di mura esterne, moschee, caserme,
giardini ornamentali. Come le altre grande città marocchine, è divisa fra medina e città nuova.
Venerdì 3 aprile
FES
Intera giornata dedicata alla visita di Fes, la più antica e la più nobile delle città imperiali. Custode
delle tradizioni ed erede della cultura arabo-andalusa, culla dell’arte e del sapere, Fes vanta una delle
più antiche medine medievali esistenti, in cui si manifesta tutta la complessità di una
città musulmana antica con le sue tortuose e strette strade, percorribili solo a piedi in cui i trasporti
avvengono con gli asini carichi fino all'inverosimile che ingombrano i vicoli più stretti, fino a
costringere i passanti a schiacciarsi contro le pareti. All'interno del suo labirinto di pietra sono
custoditi veri tesori: si visiteranno: il museo Nejjarine (museo delle arti e dei mestieri del legno)
all’interno di un foundouk, il quartiere ebraico (mellah), le madrasa Bou-Inayna e degli Attarjne
(profumieri). Dall’esterno potremmo ammirare il Palazzo Reale e la Moschea El Karouiyyin.
Un momento particolarmente affascinante sarà l’incontro con il quartiere dei conciatori e tintori di
pelle, dove, dall’alto di uno dei laboratori, potremo vedere la lavorazione che si svolge esattamente
come nel Medioevo.
Cena e pernottamento in hotel a Fes.
Si attribuisce l'avvio della fondazione di Fes, iniziata
nel 789, a un discendente del profeta, di nome Idrīs
ibn Idrīs (poi Idrīs I), che in tarda età vi fissò la sua
capitale, sulla riva destra del fiume Fās e da questa
avrebbe desunto il suo nome. Il figlio Idrīs II
completò la costruzione di un nuovo insediamento,
sulla riva sinistra dello stesso wadi, dandogli il nome
di al-ʿĀliya (= La Suprema) e fissò qui la capitale
della sua dinastia nell'809.
Nell'812 degli Andalusi cacciati dagli Omayyadi del
Califfato di Cordova s'insediarono nella Fes di Idrīs I
e i due gruppi svilupparono le due comunità sulle
rive opposte del wadi, costruendo proprie moschee,
mercati e fortificazioni. In seguito la dinastia degli
Almoravidi unì i due insediamenti, le singole
fortificazioni vennero abbattute e fu costruita una
nuova cinta muraria. Sebbene la capitale degli
Almoravidi fosse Marrakesh, Fes rimase una città di
primaria importanza sotto la dinastia, tant'è che Yūsuf ibn Tāshfīn è considerato il secondo fondatore della
città.
Anche i successori degli Almoravidi, gli Almohadi, mantennero la capitale a Marrakesh, ma ampliarono
notevolmente Fes, e sotto il loro dominio la città divenne per un breve periodo (tra il 1170 e il 1180) la più
grande del mondo, raggiungendo i 200.000 abitanti. Nel 1250, con la presa definitiva dei Merinidi, Fes
divenne nuovamente capitale, e nel 1276 il sultano Abū Yūsuf Yaʿqūb avviò le costruzioni di un nuovo
insediamento chiamato inizialmente "Madīnat al-Bayḍ āʿ" (= la città bianca), presto cambiato in Fās al-Jadīd
(= Fes la Nuova) per distinguerla dalla preesistente Fās al-bālī (= Fes la vecchia).
Agli inizi del XV secolo Fās al-Jadīd fu dotata di una mellāḥ (= ghetto) in cui furono trasferiti gli ebrei della
città. Gli ebrei convissero con i musulmani senza molte difficoltà, pur con qualche restrizione. Poterono
comunque costruire le loro sinagoghe e i loro cimiteri, e solo negli ultimi anni emigrarono in massa,
principalmente verso Casablanca, la Francia ed Israele, abbandonando case e beni.
La città conobbe un particolare periodo di prosperità durante il regno del sultano merinide Abu al-Rabi
Sulayman all'inizio del XIV secolo e sotto il suo successore, che fecero di Fes un centro industriale e
commerciale. L'Università al-Qarawiyyīn crebbe in fama attirando i migliori docenti dell'Islam.
Nel 1492 iniziò l'immigrazione in tutto il Marocco e soprattutto nella città di Fes degli ebrei sefarditi espulsi
dalla Spagna, e in seguito arrivarono
anche molti ebrei in fuga dal
Portogallo. L'immigrazione continuò
fino al XVI secolo mentre nel secolo
successivo si verificò l'immigrazione
dei moriscos musulmani espulsi da
Filippo III di Spagna.
Distrutta in parte da un terremoto nel
1522, la città perse sempre più di
importanza a favore di Marrakech,
divenuta la capitale, come pure di
Meknès.
Ora Fes in Marocco è considerata
soprattutto come città d'arte e
dell'artigianato, conservando ancora
il ruolo di capitale religiosa.
Sabato 4 aprile
FES – BOUMALNE DADES
È la giornata che ci porterà al Sud,
destinazione Boumalne, nella verde
valle del Dadès, la valle delle Rose:
intorno a noi scorrerà lo splendido e
variegato paesaggio del Marocco, dalle
catene innevate dell’Atlante alle valli
rosse di arenaria illuminate dal verde
delle lussureggianti oasi.
Dopo la colazione, la prima sosta darà
ad Ifrane, piccola località montana e
famosa stazione sciistica dove le case
hanno i tetti a spiovente. Il percorso,
molto suggestivo, continuerà tra le
foreste di cedri e querce del Medio
Atlante, concentrate soprattutto nella regione di Azrou, abitate dalle tipiche scimmiette del Marocco,
il macaco di Berberia, che si lascerà fotografare come una vera star!
Dopo aver attraversato il Medio Atlante arriveremo a Midelt per poi proseguire verso Er-Rachidia
attraverso la valle dello Oued Ziz, con i rossi villaggi fortificati che ci faranno da cornice lungo il
viaggio. Attraversermo anche l’Alto Atlante per arrivare in serata a Boulmane, nella Valle del fiume
Dadès, dove speriamo siano già fiorite le rose!
Cena e pernottamento in hotel a Boumalne.
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I BERBERI
I Berberi o, nella loro stessa lingua, Imazighen (al singolare Amazigh), che significha in origine "uomini liberi",
sono propriamente gli abitanti autoctoni, i “nativi” del Nordafrica.
Per una serie di motivi storici ed ideologici oggi con tale nome si è soliti designare
solamente coloro che, in Nordafrica, sono di madrelingua berbera (= tamazight),
mentre berbero deriva più semplicemente dal termine francese berbère, a sua volta
derivato dal vocabolo arabo barbar, il quale, probabilmente, non fa che riprodurre la
parola greco-romana di barbaro.
Per molto tempo il Nordafrica è stato denominato dagli europei Barberia, ossia il
"Paese dei Berberi", cosicché gli stati del Nordafrica sono stati chiamati stati
barbareschi. Nel mondo arabo-islamico, invece era in uso soprattutto l'espressione
geografica di Maghreb (ossia "l’Occidente"). Recentemente i berberi hanno creato,
coniato dal nome amazigh, l'espressione Tamazgha che si riferisce al complesso di
tutti i paesi dove è (o è stata) parlata la lingua tamazight: Marocco, Algeria, Libia,
Tunisia, Egitto, Sahara Occidentale, Mauritania, Mali, Niger, Burkina Faso, e anche
le Isole Canarie in cui la lingua non è più parlata.
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Domenica 5 aprile
BOUMALNE DADES - OUARZAZATE
Dopo la prima colazione visiteremo la valle del Dades.
Il fiume Dades e le sue gole sono situati fra
l'Alto Atlante e il Jbel Saghro, a est-sud-est
di Marrakech. Il Dades è un fiume lungo
circa 200 km, che scorre, per la sua prima
metà, in zone montagnose. Lungo il suo
corso si susseguono quattro serie di gole,
profonde da 200 a 500 metri.
Le gole erano originariamente formate da
rocce sedimentarie depositate in ambiente
marino nel corso di un lungo periodo dal
Giurassico all'Eocene e si sono poi
disidratate durante l'orogenesi alpina
nell'Oligocene. Il fiume Dades si è formato
durante il sollevamento fra le rocce,
scavando solchi nella marna, arenaria o calcare.
Ci si dirige verso Ouarzazate seguendo la vallata del Dades, detta “Strada delle 1000 kasbah”. La
striscia verde formata dalle oasi, praticamente in successione una all’altra, forma un contrasto
violento con la nudità delle montagne circostanti. Sosta alla rigogliosa oasi di Skoura per la visita.
Arrivo a Ouarzazate, la porta del deserto, dove visiteremo la kasba Taourirt.
Cena e pernottamento in hotel a Ouarzazade.
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LE KASBAH
Originariamente la qasba, volgarizzato in casba o
kasba (dall'arabo qasaba = "cittadella -rocca"),
era una costruzione, in genere fortezza o
cittadella, collocata all’interno del tessuto urbano
di una città araba, frequentemente cinta da mura
difensive e talvolta solcata da stradine su cui
insistevano abitazioni private.
Nel sud del Marocco questi tipi di costruzioni si
riferiscono soprattutto ad abitazioni fortificate
appartenenti a una singola famiglia. Si trovano
nell'Alto Atlante, nelle oasi e lungo i fiumi Draa,
Dadès e Ziz, e mote furono costruite a partire dal XVII secolo.
All'esterno presentano torri e mura lisce coronate da merli, e con piccole e scarse aperture, a riprova della loro
funzione architettoniche esenzialmente di difesa. In alcuni casi comprendono anche granai (= ighrem) e
magazzini (= agadir), costruiti su più piani. All'interno sono presenti ambienti disposti intorno a piccoli cortili,
mentre le numerose terrazze sono raggiungibili da scale esterne.
Le strutture sono state realizzate con l’antichissima tecnica costruttiva del pisè, ovvero impasto di paglia e
piccoli ciottoli cementati con fango o del mattone in terra cruda. Le mura sono decorate con motivi berberi, a
rilievo o incisi.
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Lunedì 6 aprile
AIT BENHADDOU - MARRAKESH
Dopo la prima colazione, visiteremo la
famosa kasbah di Aït Benhaddou
(patrimonio dell’Unesco), una delle più
esotiche e meglio conservate del
Marocco, scenario di moltissimi film,
cittadella fortificata sorta lungo
l’importante
carovaniera
che,
provenendo dal Sahara conduceva a
Marrakesh. Cominceremo, dunque, il
viaggio che ci porterà a Marrakech.
Attraverseremo di nuovo l’Atlante al
passo di Tizi n'Tschka a 2.264 s.l.m,
circondati da un paesaggio di grande
suggestione.
Arrivo a Marrakech, cena e pernottamento in hotel.
Martedì 7 aprile
MARRAKECH
È il giorno di Marrakech.
Marrakech ha quasi mille anni di storia. Nel corso del tempo le tracce del suo splendore si sono
sovrapposte, altre sono state cancellate, ma è l'atmosfera particolare di questa città a creare il suo
fascino. Ammireremo dall’esterno il Minareto e la Moschea della Koutoubia risalenti al XII secolo,
in tipico stile andaluso, le Tombe Saadiane, il Palazzo Bahia e la Medersa Ben Youssef. Infine
chiuderà la giornata la famosa piazza Jemaa El Fna, vero palcoscenico all’aperto dove si esibiscono
acrobati, incantatori di serpenti, cantastorie e dove venditori di spezie miracolose e semplici banchetti
di cucina locale prendono posto, regolati da una regia misteriosa. Anche questa piazza, custode di
un'antica tradizione orale, è stata inserita nel 2001 in una lista speciale dell'Unesco: quella del
patrimonio orale e immateriale
dell'Umanità.
Cena e pernottamento in Hotel.
Marrakesh è la terza città più grande
del paese dopo Casablanca e Rabat,
ed è la capitale della regione mediosud-ovest di Marrakech-Tensift-El
Haouz, la più importante delle quattro
ex città imperiali del Marocco.
La città attuale è stata fondata nel
1062 d.C. dagli Almoravidi che
edificarono numerose madrase e
moschee portando molte influenze
andaluse. Le pareti rosse della città,
erette per volere di Ali ibn Yusuf nel
1122-1123 e vari edifici costruiti in
questo periodo in pietra arenaria,
hanno dato alla città il soprannome di
Città Rossa. Marrakech crebbe rapidamente e si affermò come centro culturale, religioso e commerciale per
tutto il Maghreb e l'Africa sub-sahariana. Del resto Jamaa el Fna è tuttora la piazza più frequentata dell'Africa.
Dopo un periodo di declino, in cui la città fu superata da Fez, nei primi anni del XVI secolo Marrakech divenne
nuovamente la capitale del regno. La città riacquistò la sua preminenza grazie ai ricchi sultani Saadiani Abu
Abdallah al-Qaim e Ahmad al-Mansur, che abbellirono la città con palazzi sontuosi restaurando molti
monumenti in rovina. Nel 1912 fu istituito il protettorato francese del Marocco e Thami El Glaoui divenne
Pasha di Marrakech, mantenendo questa posizione per quasi tutta la durata del protettorato fino a quando il
suo ruolo è stato abolito dopo l'indipendenza del Marocco e il ristabilimento della monarchia, avvenuta nel
1956.
Come molte città del Marocco, Marrakech comprende una vecchia cittadina fortificata (= medina) brulicante di
venditori con le loro bancarelle, circondata da quartieri più moderni, il più importante dei quali è Gueliz. Oggi è
una delle città più trafficate dell'Africa e rappresenta un importante centro economico e turistico, vantando il
più grande mercato tradizionale berbero (= souk) in Marocco, con circa 18 diversi mercati che vendono merci
che vanno dai tradizionali tappeti berberi alla più moderna elettronica di consumo.
Mercoledì 8 aprile
MARRAKECH - ROMA
Prima colazione e trasferimento in aeroporto per la partenza (ore 10.15) con volo di linea Royal Air
Marocco Marrakech-Roma (con scalo a Casablanca). Arrivo a Roma previsto alle ore 16.40.
Rientro a Napoli in bus privato.
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