La versione di Oscar Giannino: “Si cresce riducendo le

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La versione di Oscar Giannino: “Si cresce riducendo le
Il Corriere Artigiano del Lodigiano - 9
Novembre 2012
Bruno Lenta
Il giornalista ospite di Confartigianato Imprese
La versione di Oscar Giannino:
“Si cresce riducendo le tasse”
sta delle aziende - ha svelato
Giannino –, ma la verità è che i
soldi ci sono per comprare i titoli
pubblici ma non per le imprese”.
“E invece una banca che ha responsabilità sociale dovrebbe
saper guardare negli occhi di
chi, in base ai numerini delle valutazioni di rischio, non avrebbe
diritto a un soldo - ha puntato il
dito Giannino –, sapendo riconoscere in quegli occhi le prospettive su cui incardinare un percorso di redditività, che sfida le
ristrettezze della crisi”.
“Creare redditi, clienti, espandere l’attività è quello che interessa all’imprenditore, è la sua
responsabilità sociale - ha continuato Giannino – e in un Paese
ipercompresso bisogna capire di
alimentare una crescita che generi ritorni positivi”.
Terzo e ultimo nodo sciolto da
Giannino sono i pagamenti: “In
Italia siamo diventati tutti cattivi pagatori, a partire dallo Stato
- ha attaccato il giornalista, gridando -. Bisogna che si onori un
sacro principio: il debito dello
Stato è uguale al mio”.
Come un mitra che scarica proiettili a raffica, nella sua arringa
finale Giannino ha sparato su
tutta la linea: perché abbiamo
Giannino ha preso di
più deputati qui che in America? Oscar
mira il modo di fare politica
Perché un nostro ambasciatore a oggi in Italia e in particolare
di Governi
Berlino prende il doppio dei soldi vent’anni
che non sono riusciti a
che percepisce la Merkel? Per- costruire politiche di crescita
sostegno alla piccola
ché, tre ministri della Giustizia ee di
media impresa
fa, non si è voluto
istituire l’osservaGoverno,
torio sulla produttività degli uffici giuistituzioni
diziari (proposto
dallo stesso Giannino) per capire pere banche
ché un ufficio produce e un altro no?
nel mirino
“Io sono incredulo ha dichiarato –,
del conduttore
penso che in Italia i
politici dovrebbero
di Radio 24:
studiare di più, dovrebbe essere gen“Gli imprenditori
te motivata che
sappia come si metitaliani sono stati
tono le mani nella
pubblica amminilasciati soli
s t r a z i o n e ”. M a i l
giornalista ha mesad affrontare la crisi”
so in chiaro anche
le priorità del Paese, quelle su cui
avrebbero potuto, anzi dovuto, i progetti proposti da un’azienconvergere i 280 miliardi delle da, per la crescita e per l’interbanche: famiglia, sostegno al la- nazionalizzazione, mentre finora
voro e piccola media impresa. si sono sempre dati i soldi alle
“Aiutare la famiglia vuol dire an- grandi realtà, dalle società enerche rivedere il welfare sulle don- getiche alle ferrovie, e non ai
ne e sui giovani (soprattutto per piccoli”.
quel che riguarda l’accesso al Pe r G i a n n i n o l ’ I t a l i a h a i n s é
mondo del lavoro) - ha spiegato delle potenzialità enormi: “SapGiannino –, bisogna trovare for- piamo fare impresa e davanti a
me di sostegno per chi perde il n o i c ’ è u n m e r c a t o e n o r m e ,
lavoro ma soprattutto bisogna quello dei Paesi emergenti: che
tornare a guardare alla piccola ci crediate o no, vogliono i promedia impresa con incentivi per dotti italiani, gli orologi, la ma-
nifattura, perché noi li sappiamo fare”.
Dopo aver tenuto una lectio magistralis, il pensiero del “professor Giannino” è andato inevitabilmente anche ai giovani studenti: “La smettiamo di dire ai
nostri figli di fare quello che gli
piace all’università? L’Italia deve
imparare a tenere i dati dei vari
corsi di laurea alla mano, per capire quali sbocchi offrono e
quanti hanno trovato occupazione, come si fa in altri Paesi, ma
in Italia no!”.
Per più di un’ora Giannino ha
parlato in difesa delle imprese e
quindi dell’Italia, dando sfogo ai
pensieri degli imprenditori che
hanno fatto e faranno l’Italia:
quelli che hanno una motivazione sufficiente per non mollare
mai e che per farlo guardano tutto, persino se è possibile migliorare il chiodo su cui non hanno
nessuna intenzione di appendere le scarpe. A dispetto dello
Stato, a quanto pare.