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CASE REPORT Introduzione I tumori delle ghiandole salivari rappresentano circa il 3 per cento di tutte le neoplasie della testa e collo (1) Nel 70-80 per cento dei casi sono interessate le ghiandole salivari maggiori, con una predominanza della ghiandola parotide (2). La neoplasia più frequente è l’adenoma pleomorfo che rappresenta circa il 60 per cento di tutti i tumori della parotide (benigni e maligni). Si presenta generalmente come una lesione solitaria, nodulare, a crescita lenta (3). I tumori delle ghiandole salivari bilaterali sono molto rari, pari al 3 per cento di tutti i tumori della ghiandola parotide. Il tumore più comune con lo sviluppo bilaterale è il tumore Warthin (2), l’adenoma pleomorfo sincrono si verifica più raramente (4). In questo lavoro riportiamo un caso di adenoma pleomorfo bilaterale diagnosticato mediante agoaspirato citologico (FNAC) caso clinico Nell’agosto 2008 è giunta alla nostra osservazione una paziente di sesso femminile di 37 anni che riferiva la comparsa di una tumefazione angolo-mandibolare bilaterale da circa 5 mesi, più importante a sinistra. All’esame obiettivo si rilevava una tumefazione di circa 2 cm di diametro a sinistra, indolente, di consistenza duro elastica, a superficie liscia, con mobilità normale sui piani superficiali e ridotta sui piani profondi. A destra era segnalata una tumefazione sub-centimetrica mobile, ma scarsamente apprezzabile alla palpazione a livello angolo-mandibolare. Non erano presenti adenopatie cervicali alla palpazione e non si segnalava deficit a carico dei rami del VII n.c. L’ecografia ha evidenziato una massa nel contesto della ghiandola parotide sinistra polilobulata adenoma pleomorfo bilaterale della parotide Leopoldo Brindisi1, Emanuela Pepponi1 ,Annalisa Panarese1, Marianna Maffei1,Valeria Vessio2, Daniela Donati2, Guido Lorenzini2, Massimo Viviano2 1Dipartimento di Otorinolaringoiatria Policlinico “Le Scotte” Siena School of Dental Medicine, University of Florence and Siena-Italy Department of Oral Medicine, Oral Pathology of Siena 2Tuscany n Stato dell’arte: i tumori delle ghiandole salivari rappresentano circa Il 3 per cento di tutti i tumori testa e collo. L’adenoma pleomorfo è il tumore più frequente della ghiandola, parotide e rappresenta circa il 60 per cento al 80 per cento del i tumori benigni delle ghiandole salivari. Frequentemente l’adenoma pleomorfo è un reperto unico, monolatelare, solitario. n Il caSo clInIco: gli autori descrivono un caso di una paziente di sesso femminile, di 37 anni che riferiva la comparsa di una tumefazione angolomandibolare bilaterale da circa 5 mesi, più importante a sinistra. All’esame obiettivo si rilevava una tumefazione di circa 2 cm di diametro a sinistra, indolente, di consistenza duro elastica, a superficie liscia, con mobilità normale sui piani superficiali e ridotta sui piani profondi. Dopo circa 6 mesi è stato rilevato un incremento volumetrico della neoformazione precedentemente segnalata alla parotide destra. Anche in questo caso è stato eseguito un agoaspirato che ha evidenziato una cellularità compatibile con adenoma pleomorfo. Interessante, nel caso dell’adenoma pleomorfo è come in letteratura siano descritte localizzazioni metastatiche all’osso al polmone e non alla ghiandola controlaterale concordante con il comportamento biologico delle neoplasie maligne. Tale situazione soggiace probabilmente anche alla bassissima incidenza di metastasi per via ematica e all’assenza di vie linfatiche crociate della ghiandola parotide che come è noto, portano la linfa prevalentemente in basso, verso i linfonodi iugo-digastrici e sottomandibolari e rappresentano il principale viatico per la diffusione metastatica. n rISultatI: nel nostro caso non è stata immediata, vista la bassa incidenza di un tale reperto patologico, ma è scaturita da un corretto follow-up. Questo ha permesso un approccio terapeutico che a nostro parere è risultato ottimale e in linea con i dati riportati in letteratura. Anno V - n°4 - ottobre 2011 21 DentalClinics PERIODICO DI ODONTOIATRIA GENERALE Punto chiave Nel 2008 la paziente è stata sottoposta a parotidectomia totale sinistra con conservazione del tronco e dei rami principali del VII n.c. Punto chiave In letteratura sono segnalati soltanto 37 casi di adenoma pleomorfo bilaterale. avente diametro maggiore di 2,7 cm. A destra veniva segnalata una neoformazione rotondeggiante di circa 1 cm compatibile con adenopatia intraparotidea da ricontrollare. È stata inviata, presso l’ambulatorio di otorinolaringoiatria per proseguire l’iter diagnostico e terapeutico. All’agoaspirato gli elementi citologici della neoformazione di sinistra sono risultati compatibili con adenoma pleomorfo. Nel settembre 2008 la paziente, pertanto, è stata sottoposta a parotidectomia totale sinistra con conservazione del tronco e dei rami principali del VII n.c. L’asportazione, particolarmente indaginosa a causa dell’estensione transneurale della lesione e della relativa aderenza delle fibre nervose, ha comportato un deficit post-operatorio di III grado di H.B. che si è risolto progressivamente nei mesi successivi. Al controllo ecografico successivo, dopo circa 6 mesi (marzo 2009) è stato rilevato un incremento volumetrico (1,3 cm) della neoformazione precedentemente segnalata alla parotide destra. Anche in questo caso è stato eseguito un agoaspirato che ha evidenziato una cellularità compatibile con adenoma pleomorfo. Le esigue dimensioni e la localizzazione periferica a livello del polo inferiore della ghiandola hanno consentito un intervento di enucleo-resezione. Il decorso postoperatorio non è stato complicato da deficit del VII n.c. In entrambi i casi all’esame istologico la lesione è risultata escissa radicalmente. discussione 22 Da una revisione della letteratura, si evince che sono documentati solo 37 casi si adenoma pleomorfo bilaterale2 ,con una lieve prevalenza delle forme sincrone sulle metacrone (27% vs 21.6%). Bisogna tuttavia sottolineare come un tale inquadramento cronologico, in questo caso, risulti più che Anno V - n°4 - ottobre 2011 Figura 1 Neoformazione in sede notare i fasci nervosi del facciale . altro accademico, stante l’impossibilità di determinare la nascita della neoplasia, a causa della lenta crescita. Yu et Al (5) hanno evidenziato come l’incidenza della neoplasia bilaterale sia 6 volte maggiore nel sesso femminile. Tale dettaglio demografico è confermato da Ethunantan (6), sia pure con incidenza ridotta (uomo\donna 2:1). Suggestiva, nei tumori bilaterali, (7) è anche la maggiore localizzazione a livello del polo inferiore della ghiandola parotide. Tale sede di insorgenza è tipica del tumore di Warthin, che come è noto risulta il più frequente sia per bilateralità che per multicentricità. È infatti particolarmente la palpazione e l’ECT intraoperatoria della ghiandola in corso di parotidectomia per tumore di Warthin. Interessante,nel caso dell’adenoma pleomorfo è come in letteratura siano descritte localizzazioni metastatiche all’osso (8) al polmone (9) e non alla ghiandola controlaterale concordante con il comportamento biologico delle neoplasie maligne (10). Tale situazione soggiace probabilmente anche alla bassissima incidenza di metastasi per via ematica e alla assenza di vie linfatiche crociate della ghiandola parotide che, come è noto, portano la linfa prevalentemente in basso, verso i linfonodi iugo-digastrici e sottomandibolari e rappresentano il principale viatico per la diffusione metastatica. CASE REPORT Figura 2 Adenoma asportato dalla sede notare le sue dimensioni. Figura 3 Isolamento del nervo facciale tronco principale con i rami . Riguardo all’eziologia, sono stati presi in considerazione come fattori di rischio, pregressi trattamenti radioterapici di neoplasie testa-collo, ma anche l’esposizione a radiazioni in bassi dosaggi, usati nella diagnostica (11). È stata studiata inoltre la predisposizione genetica; Ahn (12) avrebbe individuato nella rottura del braccio lungo del cromosoma 12 una delle possibili cause di sviluppo dei tumori multipli con particolare riferimento all’adenoma pleomorfo. In ambito diagnostico, particolare importanza riveste il FNAC. Berrone (13) ha dimostrato come nel 91 per cento dei casi c’è concordanza tra citologia iniziale e la diagnosi istologica definitiva. L’approccio terapeutico indicato nei tumori bilaterali è di tipo chirurgico ed è analogo a quello dei tumori solitari. Parotidectomia totale con conservazione del VII n.c. in presenza di lesioni transneurali che evidentemente coinvolgono il lobo profondo, parotidectomia parziale sovraneurale in presenza di lesione del lobo superficiale (2). Da considerare, anche l’enucleoresezione, come variante della parotidectomia superficiale in lesioni di dimensioni limitate e molto periferiche (14) piu spesso localizzate al polo inferiore. Interessante è anche prendere in considerazione la tempistica nell’atto chirurgico. Catania e coll (12). Suggeriscono, in presenza di lesioni sincrone, un approccio chirurgi- co differito per un intervallo di tempo di almeno 3 mesi tra le due parotidectomie, tale da consentire, in presenza di deficit post operatorio, una buona ripresa funzionale del VII n.c., e al tempo stesso non costituire un rischio per una eventuale evoluzione in senso maligno della neoplasia benigna controlaterale; Fombeur e coll (15), sostengono anche la possibilità di una parotidectomia bilaterale simultanea ciò allo scopo di evitare due atti chirurgici e al tempo stesso di avere una istologia immediata che in circostanze sia pure eccezionali, potrebbe dare esito maligno anche bilateralmente. Una tale evenienza chirurgica deve essere necessariamente e opportunamente concordata con la paziente dopo dettagliato indottrinamento delle possibili problematiche post-operatorie. Nel nostro caso l’intervallo di tempo trascorso fra i due atti chirurgici è stato di circa 8 mesi; ciò in parte legato alla prima diagnosi ecografica di adenopatia intraparotidea destra, evidentemente fuorviante, ma che tuttavia ha permesso un recupero ottimale del VII n.c. sinistro, permettendo alla paziente di affrontare l’intervento chirurgico successivo con maggiore serenità. Appare quindi chiaro, in presenza di tumefazioni bilaterali della parotide, l’importanza di una diagnosi accurata. Nel nostro caso riportato non è stata immediata, vista la bassa incidenza di un tale Punto chiave In presenza di tumefazioni bilaterali della parotide è fondamentale una diagnosi accurata e, come nel nostro caso un corretto follow up. Anno V - n°4 - ottobre 2011 23 DentalClinics PERIODICO DI ODONTOIATRIA GENERALE reperto patologico, ma è scaturita da un corretto follow-up. Questo ha permesso un approccio terapeutico che a nostro parere è risultato ottimale e in linea con i dati riportati in letteratura. Bibliografia 1. Luna MA, Batsakis JG, El-Naggar AK. Salivary gland tumors in children. Ann Otol Rhinol Laryngol. 1991;100:869-71. 2. Silva SJ, Costa Junior GT, Brant Filho AC, Faria PR, Loyola AM. Metachronous bilateral pleomorphic adenoma of the parotid gland. Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol Endod. 2006 Mar;101(3):333-8. 3. Dhanuthai K., Sappayatosok K., Kongin K. Pleomorphic adenoma of the palate in a child: A case report Med Oral Patol Oral Cir Bucal. 2009 Feb 1;14 (2):E73-5. 4. Keldahl ML, Zarif A, Gattuso P. Bilateral synchronous pleomorphic adenoma diagnosed by fine-needle aspiration. Diagn Cytopathol. 2004 May;30(5):356-8. 5. Yu GY, Ma DQ, Zhang Y, Peng X, Cai ZG, Gao Y, et al. Multiple primary tumours of the parotid gland. Int J Oral Maxillofacial Surg 2004;33:531-4. 6. 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