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BIOCARBURANTE ALLA PROVA
L’alcol fa bene
Non bevuto prima di mettersi al volante,
ma bruciato nel motore al posto della benzina.
Lo dimostra il confronto tra il bioetanolo
e la «verde» che abbiamo effettuato sulla nostra pista
utilizzando una Ford «Focus 1.8 FlexiFuel»
Accelerazione 0-100 km/h
Percorrenza media
11,3 s
8,6 km/litro
(Peggiore del 3,3% rispetto alla «verde»)
(Peggiore del 21,5% rispetto alla «verde»)
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Inquina pochissimo
CO
HC
NOx
Limite Euro 5 1,000 0,075 0,060
Focus FlexiFuel 0,141 0,041 0,021
■ La Focus «FlexiFuel» a bioetanolo ha
emissioni decisamente inferiori anche a quelle
previste dalle future norme Euro 5. I dati sono
riferiti a monossido di carbonio (CO), idrocarburi
incombusti (HC) e ossidi d’azoto (NOx). Il «1800»
da 125 CV, anche perché non può essere
ottimizzato per funzionare solo con l’alcol,
perde in prestazioni e rendimento rispetto
a quando va a benzina (dati a fondo pagina).
Ripresa 70-120 Km/h
19,5 s
(Peggiore del 6,5% rispetto alla «verde»)
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quattroruote lab Biocarburante alla prova
N
IL PIENO ARRIVA
DALLA DISTILLERIA
Non esistono ancora
distributori di bioetanolo
in Italia: per il pieno
abbiamo miscelato
l’alcol (l’85%) fornitoci
dalla distilleria Alcoplus
di Ferrara con la benzina
(il 15% della miscela).
on illudetevi: viaggiare ad alcol non vi
costerà meno rispetto ai pieni di benzina
o gasolio. A congiurare sono sia gli elevati costi di produzione del bioetanolo (o, ancor peggio, del biodiesel) sia le politiche fiscali.
Che, comunque vada, le tasse le vorranno rastrellare. Poco importa se da questo o da quel
combustibile. Neppure si può dire che, finita
l’era del petrolio abbondante e a buon mercato (prima dell’imposizione delle accise di cui
sopra, ovviamente...), se non ci fossero i biocarburanti saremmo costretti ad andare a piedi: benzine e gasoli, infatti, potranno essere ricavati in abbondanza partendo anche da metano, carbone, sabbie e scisti bitumunosi.
No, il vero, enorme vantaggio dei biocarburanti è quello d’essere ricavati da fonti rinnovabili (vegetali, legname, residui dell’agricoltura e dell’allevamento) invece di dover intacca-
re riserve fossili che, in ogni caso, presto o
tardi sono destinate a esaurirsi.
Fatto non trascurabile, inoltre, è che l’origine variegata e delocalizzata dei biocarburanti
potrà generare reddito e occupazione nel settore agricolo di ampie zone geografiche.
BENZINA, DIESEL E IDROGENO DAL BIO
A La Spezia, in occasione dell’avvio della
tranche italiana del programma europeo Best
(«Bioetanolo per un trasporto sostenibile»),
Massimo Marsoni, rappresentante dell’Associazione nazionale giovani agricoltori, ha detto
che già oggi, scegliendo le opportune varietà
di mais e i processi produttivi del bioetanolo, il
bilancio energetico chiuderebbe in attivo: per
produrre un litro e mezzo di alcol se ne consuma un litro. Un plus del 50%: non male. E la
situazione potrà migliorare di molto quando,
Va a benzina oppure con 85% bioetanolo e 15% benzina
invece di partire dal grano o dal mais, saranno
disponibili processi più efficienti capaci di utilizzare l’intera pianta (non è detto, però, che
siano adatti alle coltivazioni confacenti alle latitudini italiane). Così la materia prima non sarà
più costituita dai chicchi, ma dalla ben più abbondante cellulosa. Proprio in questa prospettiva il bioetanolo viene considerato più promettente rispetto al biodiesel, che della pianta
può utilizzare solo l’olio ricavato dai semi.
Una ricerca realizzata nel 2004 dall’International energy agency ha stimato che, a livello
mondiale, vi sarebbero risorse di biomasse
sufficienti per ricavare i due terzi dell’odierno
fabbisogno d’energia per i trasporti.
Anche uno studio della General Motors indica che negli Stati Uniti il bioetanolo producibile da biomasse e coltivazioni ad hoc potrebbe
coprire la metà del consumo annuo di benzina
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PRESTAZIONI Rilevate sulla nostra pista di Vairano
CONSUMO (MEDIE D’USO)
km/l (l/100km)
Città
Statale e autostrada
«E85»
BENZINA
7,5 (13,3)
9,7 (10,3)
9,2 (10,9)
11,7 (8,5)
ACCELERAZIONE
Velocità in km/h
0-60
0-100
0-130
0-160
400 m da fermo
Velocità d’uscita (km/h)
1 km da fermo
Velocità d’uscita (km/h)
Tempo in secondi
4,9
4,6
11,3
10,9
18,3
17,8
31,2
30,3
17,7
17,5
128,1
129,0
32,5
32,2
161,3
161,5
RIPRESA in IV
Velocità in km/h
70-100
70-120
70-140
1 km da 70 km/h
Velocità d’uscita (km/h)
30-60 in III (prontezza motore)
30-90 in III
Tempo in secondi
7,8
7,5
13,5
13,0
19,9
19,3
29,5
29,3
162,5
162,6
5,8
5,7
11,2
10,9
RIPRESA in V
Velocità in km/h
70-100
70-120
70-140
1 km da 70 km/h
Velocità d’uscita (km/h)
Tempo in secondi
11,4
10,8
19,5
18,3
28,4
27,5
32,4
32,1
156,2
150,8
PAREGGIA SE COSTA
IL 25% MENO DELLA «VERDE»
Abbiamo rilevato le prestazioni della «Focus 1.8
FlexiFuel» con la «verde» e, dopo aver ripulito
l’impianto d’alimentazione, con l’«E85» (85% di
alcol e 15% di benzina), già in vendita in vari Paesi
(accanto, un poliziotto inglese fa il pieno alla sua
«Focus»). Con il meno energetico «E85» il consumo è
superiore del 20%, mentre le prestazioni peggiorano:
del 3% l’accelerazione e del 6% la ripresa.
o con qualsiasi mix di alcol e benzina tra questi estremi
(circa 530 miliardi di litri). L’Unione Europea ha
già chiesto che, alla fine del 2010, i biocombustibili soddisfino almeno il 5,75% della richiesta
d’energia del settore dei trasporti.
Sotto questo profilo la Svezia è la nazione
europea più avanzata: qui il programma per la
diffusione del bioetanolo iniziò già nel 1994 e
oggi si è, di conseguenza, a buon punto. Per
esempio, il 15% delle auto vendute può utilizzarlo. Eppure, l’obiettivo dichiarato del Primo
ministro Goran Persson - liberare la Svezia dalla schiavitù delle energie d’origine fossile sembra debba slittare di dieci anni: dal 2020 al
2030. Le rivoluzioni sono lente.
Secondo l’esperto svedese Per Carstedt,
della fondazione Baff, si arriverà a una stazione
di servizio che, partendo da una cisterna di
bioetanolo e una di benzina, avrà pompe per
l’«E10», l’«E85» e l’«E100» (sostituirà al 100% la
A -15 °C INCOMINCIA A SCALDARE
Senza il riscaldatore elettrico
del blocco motore (foto),
sotto i -15 °C con l’«E85»
il propulsore
non parte.
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quattroruote lab Biocarburante alla prova
ALCOL AL 95%
PER I BUS
La Scania ha venduto
600 bus con diesel
modificati (il rapporto
di compressione sale
da 18 a 28 a 1) per
bruciare il 95% di
bioetanolo miscelato
al 5% di additivi.
In servizio
a Stoccolma e Città
del Messico (foto),
presto sbarcheranno
anche a La Spezia.
Stati Uniti
Dalle «4x4»
alla nuova era
«25x25»
■ Negli Usa ha avuto
origine il boom
delle «4x4». Adesso,
con le tensioni legate
a prezzo e disponibilità
di petrolio, negli Stati
Uniti si pensa
al «25x25». Si tratta
cioè di ricavare entro
l’anno 2025 il 25%
del fabbisogno
energetico dalle fonti
rinnovabili. Nei trasporti
ciò vuol dire puntare
su biodiesel
e bioetanolo, favorito
dalla superiore resa
di ogni ettaro coltivato.
Saab ibrida senza benzina
CON LA DIRETTA PARTE COL BIOETANOLO PURO ANCHE AL GELO
■ Il prototipo Saab «BioPower Hybrid» è
un ibrido con due motori elettrici,
il posteriore da 38 kW e l’anteriore da 15
kW, alimentati da batterie litio-ioni da 300 V.
L’iniezione diretta consente al 2 litri turbo
da 260 CV (24% in più del motore a benzina)
d’avviarsi sotto zero anche con il bioetanolo
puro, non miscelato con il 15% di benzina.
Rimpiazzi il gasolio se aumenti la compressione
benzina), una pompa con l’«E95» additivato per
sostituire il gasolio e un erogatore d’idrogeno.
Questo sarà prodotto nella stazione di servizio
con un procedimento chimico (il «reforming»),
partendo dall’alcol.
USO E GUIDA SENZA COMPLICAZIONI
Negli Stati Uniti i tre grandi dell’auto, Ford,
GM e DaimlerChrysler, perorano la causa dell’alcol di fronte al Congresso e chiedono che
almeno 12.000 delle 167.000 stazioni di servizio
odierne vengano attrezzate per distribuire anche il bioetanolo: oggi sono appena 600 quelle
in grado di farlo, anche se circolano già 4 milioni di vetture (saranno 8 milioni nel 2008) predisposte per utilizzare la miscela «E85».
Dopo aver testato in aprile la Saab «2.0 tur-
bo BioPower» abbiamo provato la Ford «Focus 1.8 FlexiFuel», già in commercio in Svezia,
Francia e Gran Bretagna. Abbiamo confrontato i consumi e le prestazioni alimentandola sia
con benzina pura sia con l’«E85». Da quest’ultimo, il «1800» Ford non può trarre giovamento
quanto il turbo Saab perché, essendo aspirato, non riesce a sfruttare appieno il più elevato
numero d’ottano del bioetanolo. A parte le minime differenze nelle prestazioni e il maggior
consumo andando ad alcol (che ha un potere
energetico inferiore), il guidatore non nota nulla e non ha problemi. Rispetto al motore a
benzina cambiano però le sedi valvola (più resistenti), la centralina e alcuni materiali utilizzati nell’impianto d’alimentazione. L’alcol, infatti,
E.B.
ha un potere corrosivo molto elevato.
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