Articolo Scarpette rosse

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Articolo Scarpette rosse
“Non so chi abbia inventato i tacchi alti,
ma le donne gli devono molto."
Marilyn Monroe non si sbagliava di certo. Tutte le donne amano
le scarpe, e quando si ha a che fare con scarpe di qualità al
livello di Ballin, è difficile non perdere la testa. Stiamo parlando
di un’industria di massima eccellenza manifatturiera che
produce dal 1945 scarpe eleganti, contemporanee e mai banali.
Tutto ebbe inizio grazie al fondatore Giorgio Ballin, che negli anni
del dopoguerra, con un’umile valigia di cartone, partì per la
Germania, non immaginando ciò che sarebbe nato dalla vendita di
due sole paia di scarpe.
Grazie al direttore creativo Roberto
Barina e a Gabriella Ballin, figlia di
Giorgio, abbiamo potuto visitare lo
stabilimento, con tutte le sue
particolarità.
Negli anni seguenti ci fu l’ascesa
dell’azienda familiare nel settore
calzaturiero italiano, che a differenza
di altri, cresce ogni anno sempre più,
nonostante la crisi. È infatti rimasto
costante
il
rapporto
di
compravendita: se nei primi anni i
principali acquirenti furono i
tedeschi, attraverso l’apertura di
nuovi punti vendita e l’espansione
della fabbrica “madre” sulla riviera
del Brenta si è constatato uno
sviluppo ed un cambiamento radicale
sia della nazionalità sia delle
necessità degli acquirenti, amanti
sempre più del lusso. Sono donne
quelle che stanno scrivendo, donne
che hanno potuto vivere da vicino
l’esperienza di un così alto livello di
raffinatezza e di cura dei dettagli,
dettagli che spingono persone di
tutto il mondo - in particolare Stati
Uniti, Russia, Giappone e Cina - a
preferire la qualità alla quantità.
Sono 230 a Dolo, e 700 negli altri
stabilimenti sparsi per L’Europa ma
non
solo,
gli
operai
che
contribuiscono alla realizzazione di
un
prodotto
di
eccellente
manifattura.
I dipendenti si distinguono per
manualità,
precisione
e
perfezionismo nella parte più pratica
dell’azienda, mentre per quella
commerciale ed amministrativa sono
indispensabili requisiti linguistici. Per
divenire operai è necessario
frequentare una scuola di settore
per almeno 2 anni.
Ballin, insieme ad altre industrie sulla
riviera del Brenta, contribuisce allo
sviluppo non solo dell’economia
veneta, ma anche di quella
nazionale. Basti pensare che nella
nostra regione sono 120 milioni le
paia di scarpe prodotte annualmente
da 31 mila addetti, per un volume di
esportazioni pari al 28% del totale
nazionale; e solo nella riviera del
Brenta sono un migliaio le aziende in
produzione, 14 mila gli addetti, e 21
milioni le paia di scarpe fabbricate
ogni anno, per un fatturato di un
miliardo e 800 mila euro. Una
garanzia della qualità deriva dalla
certezza che i pellami sono per il 90%
lavorati in Italia, anche se originari
da allevamenti esteri (Spagna, India,
Cina
e
Brasile),
a
causa
dell’impossibilità di reperire risorse
primarie che soddisfino le suddette
richieste. Per quanto riguarda i
tessuti, invece, la provenienza è
italiana, francese e tedesca. Per
queste nazioni la specializzazione
distintiva riguarda le rielaborazioni.
Le fasi della lavorazione
Il processo di fabbricazione è suddivisibile in due settori
fondamentali: stile e modelleria.
Con stile s’intende la prima fase, quella della
progettazione, curata da personale dotato di spiccata
immaginazione ed un buon gusto necessario per
soddisfare le richieste più varie.
La seconda fase, quella della modelleria, è finalizzata al
miglioramento dei vari prototipi che, dopo accurate
modifiche, diventeranno il modello per la creazione della
calzatura definitiva. Tutti i modelli andati in produzione
sono conservati in un affascinante archivio situato al piano
amministrativo della struttura.
Le Limited Editions
Che si tratti di una calzatura da giorno, o di una per le occasioni speciali, i prodotti
Ballin non perdono mai il loro fascino. Rimarrete estasiati dai dettagli,
particolarmente nelle limited editions: basti citare quella creata in occasione del
150° anniversario dell’Unità d’Italia, edizione decorata nei colori della nostra
bandiera, impreziosita da Swarowski e piume di struzzo.
Inimitabile è anche la collezione in memoria del 50° anniversario della scomparsa
dell’attrice Marylin Monroe, che reinterpreta la mitica scarpa indossata nella
famosissima scena di “Quando la moglie è in vacanza” dove Marylin sensualmente
abbassa la gonna, che sinuosa è fatta ondeggiare dall’aria di una grata. Anche in
questa scarpa la cura dei dettagli è quasi maniacale, tanto che sulla suola si
possono piacevolmente notare la bocca rossa ed il neo, che contribuirono a rendere
questa figura un’icona, la cui fama è ancora vivace oggigiorno.
Nel Febbraio del 2012 Ballin ha celebrato i 60 anni di regno della regina Elisabetta II,
con un’edizione speciale. Dall’ispirazione ai gioielli della regina, una delle collezioni
più ricche e antiche mai esistite, sono nati il sandalo color cipria e la sofisticata
pochette abbinata, abbelliti da sensuali piume e luminosi cristalli ambrati.
MADDALENA BELLIN & GIORGIA BISELLO