AR331 Wish you were here
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AR331 Wish you were here
S i potrebbe pensare che il destino del SACD sia scandito dall'uscita di un album dei Pink Floyd. Qualche anno fa sembrò che il successo di questo formato potesse essere deciso dalla pubblicazione del remastering multicanale di “The Dark Side of the Moon”. La marea cambiò però rapidamente nell'indifferenza della maggior parte degli “audiofili”. Come tutti sanno al lancio clamoroso del SACD da parte di Sony non seguì uno sforzo di commercializzazione adeguata. Pochi hanno potuto apprezzare la maggiore risoluzione intrinseca al SACD e ancor meno hanno saputo cogliere il maggior coinvolgimento fornito dalla “multicanalità” della riproduzione. Il fatto che oggi tanti lettori Blu-ray riproducano anche i SACD ha aperto gli occhi di molti sulla presenza di oltre 5000 titoli. Troppi per poterli ignorare. Il nostro Direttore Roberto Lucchesi nel suo intervento sul numero scorso di AUDIO REVIEW ha scritto a proposito della rinnovata presenza sul mercato di vecchie e nuove uscite in SACD. Come non essere d'accordo. Per la mia pagina di software multicanale su Digital Video ho avuto l'imbarazzo di escludere molti titoli per il poco spazio a disposizione. Forse dovrò chiedere una pagina in più. Ecco perché quando viene riproposto un classico del rock come “Wish You Were Here” in SACD (il disco che ha fatto conoscere il modo condizionale in inglese a tutto il mondo) non possiamo non dedicargli la massima attenzione. Già diversi anni fa il remastering in multicanale di “The Dark Side” regalò il piacere della riscoperta di un capolavoro. Tanto bello quel disco che la mia copia “scomparve” durante le mie dimostrazioni al Top Audio. In queste ultime settimane mi sono dato da fare per trovare software multicanale di qualità per il prossimo resoconto del lettore multistandard Primare, un prodotto eccellente anche come semplice giraCD. Sono ancora convinto che il AUDIOREVIEW n. 331 marzo 2012 Con i Pink Floyd anche gli audiofili apprezzano il multicanale miglior “disco” recente in termini di coinvolgimento sia (per il momento) il Blu-ray con la Seconda di Mahler diretta da Chailly di cui abbiamo detto sul numero di gennaio. Tuttavia, poiché non tutti gli audiofili vogliono ascoltare Mahler, mi sono fatto inviare dal distributore italiano Sound & Music il SACD con “Wish You Were Here”. Piacevolissima sorpresa. Questo remastering, fortemente voluto e prodotto da Chad Kassem della americana Acoustic Sounds su licenza EMI, è un capolavoro discografico, omaggio fondamentale (e direi decisivo) al SACD e più in generale all'ascolto in multicanale. Non starò qui a fare il “compitino” sui Pink Floyd e sulla loro importanza nella storia del rock. L'avvio della lunga introduzione di “Shine On You Crazy Diamond” acquista un volume ed uno spessore inedito, un'atmosfera che è intima e grandiosa al tempo stesso. La forza strumentale del gruppo, i toni epici in particolare del brano che dà il titolo all'album, sono riproposti nella mia sala d'ascolto con quella introspezione che fa penetrare nell’intima struttura musicale. Ma c'è di più. La sensazione non è quella di un “arricchimento”, per quanto lecito ed eventualmente godibile, rispetto alla versione “originale” (notate il virgolettato, vi prego). Direi piuttosto che l'idea che si fa avanti dopo il primo ascolto è che l'album sia stato concepito sin dagli inizi per il multicanale e che soltanto un tragico compromesso ci abbia costretto per anni ad un ascolto stereofonico. La distribuzione del segnale sui canali posteriori è efficace quanto geniale. La “radiolina” che si sente dietro a destra è commovente nella sua semplice immediatezza. (Chi riconosce il breve tema classico che si sente tra le voci?). Soltanto in pochi tratti ci si accorge che il master ha pur sempre quasi 40 anni. Anche nel semplice stereo la chiarezza espositiva del formato è ammirevole. Nell'insieme le sonorità sono morbide ed avvolgenti, con buona seppur non eccezionale estensione in gamma bassa (io non uso subwoofer e il disco è pur sempre un “5.1”). Qualche lieve durezza nell'assolo di chitarra, prevedibile con questo genere, non distoglie dal piacere di una fruizione ad alto volume, che condurrà il vostro sistema Home Video a coinvolgervi totalmente. Per certi aspetti è come ascoltare un disco nuovo, in parte per la redistribuzione spaziale delle sorgenti resa possibile dal formato, ma anche per la percezione di linee strumentali mai prima d'ora messe a fuoco in questo modo. Inutile disquisire su presunte necessità “filologiche” in questo ambito musicale. Basterebbe l'ascolto di “Welcome to the Machine” a convincere il più convinto sostenitore del due canali della marcia in più di questa versione, che avvicina l'ascoltatore alla originale struttura sonora di questa ricca partitura più di quanto si potesse sperare. Buon ascolto. Marco Cicogna 75 AUDIOPHILE RECORDING Wish You Were Here in 5.1