il Notiziario n°482 - Ordine ingegneri della Provincia di Roma

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il Notiziario n°482 - Ordine ingegneri della Provincia di Roma
Poste Italiane S.p.A., Sped. in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1 - DCB Roma. Abbonamento annuale
Intervista al Sindaco di Roma Ing. Gianni Alemanno
Febbraio 2010
n.482
Care amiche a cari amici,
Spero che sia di vostro gradimento la nuova veste grafica inaugurata
con questo numero del Notiziario, o meglio di “NOIR”.
Per questa occasione abbiamo avuto l’onore di intervistare il nostro Sindaco,
l’Ing. Gianni Alemanno, il quale ci illustra i progetti in corso di realizzazione e parla
del possibile coinvolgimento del nostro Ordine.
Inizia un nuovo anno di gestione dell’Ordine dopo le note vicende che hanno portato alle elezioni del 2009.
Abbiamo archiviato giorni difficili nei quali è successo un po’ di tutto. Emblematiche le tristi scene alla quali
abbiamo assistito, che hanno testimoniato il livello al quale è scesa una certa parte della nostra categoria:
ricordo “l’uomo-sandwich”, un ingegnere, che si aggirava sotto la sede dell’Ordine con un cartello che invitava
a votare la sua lista. Magari è lo stesso che propone sconti dell’80% sulle tariffe professionali nelle gare di
progettazione (vedi, su questo numero, l’intervista all’Ing. Umberto Petroselli).
Uno dei capisaldi di questo nuovo mandato sarà quindi di proporre, anche a livello politico, la qualità dei
progetti come obiettivo primario per qualsiasi riforma sulle tariffe professionali.
Per quanto riguarda i servizi dell’Ordine, prosegue la campagna di formazione gratuita per l’aggiornamento
relativo al Titolo IV del D.lgs. 81/08: nonostante le difficoltà dovute alle elezioni, sono stati formati 1.128 ingegneri nel 2009, centrando l’obiettivo voluto dal Consiglio di creare un percorso assolutamente innovativo,
nel quale gli iscritti si sentano tutelati dal proprio Ordine nei confronti delle novità legislative soprattutto in
un campo “pericoloso” come quello della sicurezza nei cantieri.
La formazione a distanza è un’altra iniziativa che verrà alla luce nel 2010: con tale iniziativa il Consiglio dell’Ordine vuole venire incontro ai numerosi colleghi che hanno difficoltà a muoversi per Roma o a raggiungere
la sede dell’Ordine dalla Provincia.
Chi frequenta l’Ordine in questi giorni ha avuto modo di incontrare i neo Consiglieri Ingg. Dario Bugli, Armando Centioni, Marco Cherri, Carlo Fascinelli Massimiliano Rossetti e Silvia Torrani, tutti desiderosi di
dare il proprio contributo al servizio degli iscritti: la loro attività ed il loro impulso sarà fondamentale in questo
2010 che si annuncia difficile per lo sviluppo economico romano e del Paese in generale, ma che si basa sui
grandi progetti che l’Amministrazione Capitolina sta programmando e sui quali l’Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Roma è candidato a contribuire in modo sostanzioso, come auspicato dallo stesso Sindaco.
Infine una nuova iniziativa dell’Ordine, volta a consentire un notevole risparmio di risorse da destinare ad altri servizi più proficui per gli iscritti: dal prossimo numero, il Notiziario sarà inviato solo
a chi ne farà richiesta, seguendo le istruzioni che saranno pubblicate a breve sul sito dell’Ordine.
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Finito di stampare febbraio 2010
Noir - Notiziario dell’Ordine degli Ingegneri di
Roma e Provincia
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Intervista al Sindaco di Roma Ing. Gianni Alemanno
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Primo Piano
Intervista al Sindaco di Roma
Ing. Gianni Alemanno
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Intervista
A colloquio con l’Ing. Umberto Petroselli
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Progetti
“Risorse per Roma”,
nuovi scenari per la Capitale
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Infrastrutture
Una nuova generazione di stadi
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Materiali
RAC: un nuovo conglomerato per le strutture
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Telecomunicazioni
Il progetto “Roma digitale”
Intervista al
Sindaco di Roma
Primo Piano
ING. GIANNI
ALEMANNO
Il futuro della Capitale
Intervista al Sindaco di Roma Ing. Gianni Alemanno
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di Ilaria Guidotti
viluppo della città attraverso interventi di riqualificazione urbana, valorizzazione delle periferie, riutilizzo delle aree demaniali, la realizzazione del piano casa, le infrastrutture viarie e la creazione del secondo
Polo turistico. Una messa in moto dell’economia romana e della progettazione, in vista degli Stati generali delle categorie produttive e delle associazioni imprenditoriali e professionali, in calendario il prossimo 18 maggio nella
Capitale. Questi in sintesi gli argomenti di questa intervista che ci ha rilasciato
il Sindaco di Roma Gianni Alemanno.
S
Sindaco quali prospettive si schiudono nel 2010 per l’economia romana?
Il 2010 sarà l’anno della svolta per la Capitale. Dopo aver dedicato il 2009 alla
realizzazione di un cambiamento, che ha visto gli sforzi delle istituzioni convergere verso la sicurezza e il ripristino di alcune regole necessarie a riavviare
la macchina amministrativa, zavorrata da inefficienze, sperperi, il nuovo anno
ci proietta verso un impegno a tutela della occupazione e al rilancio dell’economia. Dobbiamo reagire all’aumento della disoccupazione, effetto finale
della grave crisi economica che ha investito tutto l’Occidente. A Roma e nel
Lazio si può lanciare un grande piano straordinario per l’occupazione, che
produca 100 mila posti di lavoro nel biennio 2010-2011. Per fare questo servono solo in misura ridotta nuove risorse pubbliche, mentre è necessario
sbloccare tutti i progetti che sono già finanziati da risorse pubbliche già stanziate o possono attrarre investimenti privati o ancora attivare i finanziamenti
dell’Unione Europea.
Ci può fare degli esempi concreti?
L’elenco è lungo: si va dal progetto “della nuova Rinascente” che attende solo la firma della Regione Lazio, all’accordo di programma
tutela
per produrre quasi mille posti di lavoro, alle torri dell’Eur, al
dell’occupaponte della Scafa, alla Roma-Latina fino ai progetti del sezione e rilancio
condo Polo turistico e quelli per il litorale di Ostia. Ci sono ridell’economia
sorse europee bloccate e non impiegate dalla Regione e dagli Enti
Locali, c’è tutto il Piano casa da cantierizzare insieme alle nuove centralità, agli investimenti all’Eur e per le nuove infrastrutture di trasporto
Pensando al nuovo volto urbanistico che assumerà la città nei prossimi dieci anni, quali sono le
modalità di sviluppo ed espansione abitativa che
state programmando?
Il primo passo è quello di fronteggiare l’emergenza abitativa della Capitale. Il 14 gennaio scorso il Consiglio Comunale ha approvato la manovra di densificazione dei
29 Piani di Zona, che permetterà di chiudere definitivamente il fabbisogno del II Piano per l’Edilizia Economica
e Popolare. Una manovra importantissima, all’interno
del piano di housing sociale del Comune, perché consentirà l’incremento della capacità edificatoria delle aree
del 30%, attraverso l’aumento del numero dei piani degli
edifici e la trasformazione di cubatura non residenziale
in residenziale. Ciò significa che ai 6.300 alloggi già presenti se ne aggiungeranno altri 2.850, per un totale di
9.150 alloggi a disposizione dell’emergenza abitativa.
Questo è uno degli elementi di cui si compone il Piano
casa, che prevede contestualmente l’espansione dell’edilizia residenziale pubblica, l’utilizzazione a questi fini di
fondi statali, regionali e comunali disponibili, ed infine
la ricerca di uno strumento di finanziamento pluriennale
da destinarsi all’edilizia sovvenzionata. Il nostro obiettivo è la concezione di una nuova città che sia in grado
di dare delle prospettive profonde e determinate al
piano regolatore.
Lei ha spesso dichiarato e lo sta confermando
adesso che due aspetti-chiave dell’urbanistica romana passano attraverso lo sviluppo delle periferie e il riutilizzo delle aree demaniali…
Con la Delibera n.122, approvata in Consiglio comunale
nel dicembre 2009 sono stati fissati gli indirizzi per il recupero urbanistico dei Nuclei di edilizia ex abusiva, i cosiddetti toponimi, ovvero le zone abusive di costruzione
più recente. Grazie a questa manovra 71 quartieri della
periferia romana saranno dotati di infrastrutture primarie. Con la Delibera n.53 approvata nel giugno del 2009,
il Comune di Roma ha inoltre sbloccato risorse per 40
milioni di euro destinati a opere di illuminazione, fogne,
Primo Piano
In che modo l’Ordine degli ingegneri, di cui Lei è un
membro a pieno titolo in quanto ingegnere edile,
può partecipare a questo sforzo progettuale?
Mi onora aver compiuto gli studi in ingegneria edile con
i migliori professori e progettisti. Ricordo di aver fatto
analisi, nel corso degli studi, sulla nuova stazione Tiburtina che sarà pronta entro il 2016. Questo lavoro, insieme a quelli per il completamento delle altre due linee
delle rete metropolitana (B1 Conca d’Oro-Iorio e Pantano-S.Giovanni con un secondo prolungamento fino a
Grottarossa ndr) sono dei gioielli della ingegneria edile
e sono il frutto della straordinaria capacità progettuale
degli ingegneri italiani. Mi auguro che questo talento e
queste soluzioni tecniche di altissimo livello, di cui avete
dato prova nella ideazione e realizzazione di queste
opere, siano messe a servizio della realizzazione dei Parchi a tema di prossima costruzione nella Capitale (Parchi del sistema congressuale fieristico a Roma Sud,
collegati con il parco cantieristico navale del nuovo litorale di Ostia, e i parchi turistici, golfistico e dell’entertainment tra la Nuova Fiera di Roma e la Pontina, servite
dalle nuove complanari come la Roma Fiumicino ndr).
Il Sindaco Gianni Alemanno con il Pontefice Benedetto XVI
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Intervista al Sindaco di Roma Ing. Gianni Alemanno
fino alla realizzazione di Fiumicino 2, per la cui partenza
si attende il varo delle nuove tasse aeroportuali. La realizzazione di gran parte di questi progetti dipende soltanto dalla volontà di tutte le autorità pubbliche, dalle
Sovraintendenze alle autorizzazioni ministeriali, dalle
intese tra i diversi Enti Locali al coinvolgimento della
Cassa Depositi e Prestiti e del sistema bancario. Ovviamente il mondo imprenditoriale e gli investitori privati
devono fare la loro parte, ma devono avere certezza dei
tempi, univocità e celerità nelle decisioni. Un tavolo di
emergenza, coordinato dal Prefetto, che raccolga tutti
gli attori pubblici e privati dello sviluppo può essere il
luogo dove compiere questa profonda accelerazione.
Primo Piano
Intervista al Sindaco di Roma Ing. Gianni Alemanno
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Il Sindaco Gianni Alemanno con il Ministro dell'Interno Roberto Maroni nel corso di una conferenza stampa
strade, scuole, impianti sportivi e centri culturali nelle
un patrimonio del valore di 600 milioni di euro che
periferie. Interventi analoghi sono previsti nel 2010 per
deve essere trasferito al Comune come pagamento
un ulteriore importo complessivo pari a 22 milioni e 996
della rata prevista nei finanziamenti dello Stato per
mila euro (questi i Municipi che saranno interessati: VII;
Roma Capitale.
VIII; X; XII; XIII; XVIII e XIX ndr).
Altre opere previste entro quest’anno coinvolgono le
Che ulteriore rilancio strategico serve per avvaaree marginali con opere pubbliche aggiuntive per un
lorare la candidatura di Roma alle Olimpiadi del
importo totale di circa 16 milioni di euro (ndr le località
2020?
coinvolte saranno: Castelverde, Parco Massimina, CasalAree demaniali e periferie saranno i temi forti di quegli
selce, Saline, Infernetto, Torrione Cerquetta, BangnoStati Generali della città che noi faremo il 18 e il 19
letto, Case Rosse, Villaggio Prenestino, Tragliata,
maggio 2010 per lanciare il progetto strategico della
Centrone, Fidene, Valle Aurelia e Corviale, Via
città. Voi sapete che nella strada che stiamo tracAscalesi, dove si costruirà una pista skateboard
ciando lanceremo dieci progetti qualificanti
sviluppo
e un’area verde mentre saranno completate
con l’obiettivo più immediato e più evidelle periferie e
3 piazze nelle zone di Spregamore, Mulino
dente di trasformare e qualificare Roma
riutilizzo delle aree
S. Felicola, via della Tenuta di Torrenova,
in vista della candidatura alle Olimpiadi
demaniali
via della Serenissima). Un segnale forte che didel 2020. Ecco, noi dobbiamo ragionare in
mostra i risultati di una politica del fare e non solo
questi termini, nella convinzione che il 2010
dell’annunciare e che va finalmente a favore delle pepossa essere un anno fondamentale nella vita della
riferie, verso le quali abbiamo un debito di civiltà. Il ranostra città. Sicuramente l’Ordine degli Ingegneri sarà
gionamento che sta a monte di questi interventi è
uno dei protagonisti di questi lavori che dovremo orriempire di contenuti il modello delle “centralità”, rimaganizzare e mi auguro che veniate ricchi di proposte,
sto fino ad oggi un’idea astratta. Per questo nei prossimi
di idee, perché abbiamo bisogno veramente di far cremesi la prima conferenza che dovremo organizzare sarà
scere il dibattito e di confrontarci anche dal punto di
appunto sul tema di come cresce la città. La seconda rivista internazionale rispetto a quelle che possono esguarderà il riutilizzo delle aree demaniali. A questo prosere le proposte che si faranno per spingere, con uno
posito, principalmente per quanto concerne le aree
scatto di reni, la Capitale verso traguardi mai raggiunti
demaniali della Difesa, un lavoro congiunto Ministero
prima e risolvere tante questioni per troppo tempo acdella Difesa-Risorse per Roma ha individuato 17 aree,
cantonate.
Direttore del Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione
Urbana del Comune di Roma e Presidente della Commissione
LL.PP. dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma
Intervista
A colloquio con
L’ING. UMBERTO
PETROSELLI
di Barbara Bianconi
ngegner Petroselli, ci illustra la sua formazione e il suo percorso
professionale?
Fin dai tempi dell'Università ho avuto per così dire “un’attrazione fatale”
per le strutture, mi sono laureato in ingegneria civile edile discutendo, infatti,
una tesi teorico-pratica su un progetto di un ponte con il calcolo agli stati limite, metodo di calcolo che in Italia negli anni ‘70 era agli albori. Dopo la laurea ho lavorato, prima, come ingegnere di cantiere nella costruzione di un
ponte in Umbria, per poi passare a quello a cui anelavo, e cioè, in uno studio
tecnico di strutture, progettando ponti, gallerie, strutture aeroportuali, ed
altre grandi strutture. Quello è stato un periodo molto positivo, toccavo con
mano quello che avevo avuto la fortuna di studiare nelle aule dell'Università
con i professori Morandi, Cestelli Guidi, Carè e Ceradini. Dopo quei primi
anni di esperienza nel campo delle strutture ho avuto il primo contatto con
la pubblica amministrazione presso l’Università di Ancona. In seguito, terminata quell’esperienza, nel 1979, a seguito di concorso, sono stato assunto
presso il Comune di Roma.
Sono passati trent’anni da quel 1979, professionalmente interessanti e di
soddisfazione. Ho iniziato la mia carriera di tecnico comunale presso la Ripartizione V Lavori Pubblici (oggi Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana), occupandomi, a vari livelli, di strade, fognature, ponti,
edilizia, nelle varie fasi, dalla progettazione all'esecuzione delle opere stesse.
In quegli anni è riapparso il vecchio amore, mai scemato,...i ponti; per molti anni
sono stato il “curator viarum” provvedendo, oltre alla manutenzione stradale,
anche a quella di tutti i ponti di Roma ed al loro controllo. Anche questi sono
stati anni entusiasmanti, ho passato, insieme ai miei collaboratori, giornate
intere tra l’archivio dei progetti della Ripartizione e le viscere dei ponti.
I
la
Affrontando anche interventi importanti…
grande
Non tutti sanno che tanti ponti hanno ampi spazi al loro inpassione per i ponti
terno, Ponte Risorgimento, Ponte Duca D’Aosta, Ponte Tedi Roma
staccio, Ponte Principe Amedeo Savoia Aosta, Ponte Cavour,
Ponte Flaminio ed altri ancora. Entrare all’interno dei ponti, dove
ciò è possibile, è entusiasmante, fotografare eventuali quadri fessurativi
A colloquio con l’Ing. Umberto Petroselli
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Intervista
A colloquio con l’Ing. Umberto Petroselli
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per confrontarli successivamente con nuovi rilievi o con
i controlli geodetici che periodicamente vengono eseguiti con l’ausilio di ditte specializzate ci ha permesso
di evitare l’acuirsi di ammaloramenti strutturali o peggio ancora il verificarsi di eventi pericolosi.
Vi racconto uno tra i vari casi che ho dovuto affrontare
negli anni. Si tratta di un ponte a struttura reticolare
metallica estradossata. Ebbene, dai controlli geodetici
avevamo verificato un abbassamento senza ritorno del
caposaldo posto ad un appoggio. Come si sa le strutture
“respirano”, ossia sono soggette agli effetti delle temperature stagionali, ma dopo gli spostamenti dovuti alle
dilatazioni termiche vi deve essere un ritorno. Avevano
notato un ritorno irregolare che denotava una situazione critica. Solo il nostro rapido intervento sul posto
con by-bridge mise in evidenza l’inizio dell’espulsione
del concio della spalla portante un appoggio del ponte.
Avrei tanti altri aneddoti da raccontare, sapete trent’anni sono tanti …Siamo arrivati ai lavori dei mondiali
di calcio del ‘90, anche allora, con il mio staff di validi
collaboratori tecnici, abbiamo fatto oltre dieci progetti
di interventi vari, tra i quali il parcheggio del Piazzale
dei Partigiani, realizzato, e quello di Piazza Mancini, rimasto nel cassetto, la rampa su Largo Tevere per Piazza
della Libertà, ed altre opere nuove e ristrutturazioni di
quelle esistenti. Per il Giubileo del 2000 abbiamo restaurato i ponti sul Tevere, con grandissima emozione
nel mettere mano a quelli più antichi quale Ponte Fabricio, ponte del 62 avanti Cristo, e Ponte Nomentano
sull’Aniene.
E’ stata una fortuna occuparmi di ponti in questi anni,
perché non esiste nessun’altra città, come Roma, che ha
sia ponti con oltre 2000 anni che ponti costruiti “ieri”,
con l' uso di tutti i materiali, dai laterizi, alla pietra gabina, al tufo, al ferro, all'acciaio, al cemento armato, al
precompresso, e l'adozione dei più svariati schemi statici, dall’arco, alla trave reticolare, alla trave appoggiata,
a quella continua, al ponte strallato ecc. Un’opportunità
professionale unica, che solo Roma ti offre.
Inoltre l’attività presso l’Amministrazione comunale mi
ha permesso di seguire e specializzarmi nella diagnostica statica, in quanto per tanti anni, prima da membro
poi da presidente della Commissione per la verifica statica degli edifici comunali, quella che comunemente
viene chiamata Commissione stabili pericolanti pubblici, per distinguerla dall’altra Commissione stabili pericolanti privati, che è di competenza di un altro
Dipartimento.
Anche questo settore dell’Amministrazione è stato nel
tempo professionalmente entusiasmante per la vasta
esperienza acquisita, ci si sente un po’ come i medici
del pronto soccorso di un ospedale, dove ci si occupa
di centinaia di casi patologici al giorno; la Commissione
è chiamata ad analizzare le più svariate situazioni di
stati patologici strutturali.
L’esperienza acquisita ho potuto metterla a disposizione
anche nell’occasione del terribile terremoto in Abruzzo,
nella quale circostanza sono stato interpellato ed insieme
ad altri colleghi, con la Protezione Civile del Comune di
Roma ho potuto portare un contributo di solidarietà innanzitutto e di professionalità per effettuare le verifiche
statiche degli edifici danneggiati dal sisma.
Oggi, dopo aver acquisito negli ultimi sette anni una
esperienza di Direzione apicale in tre Municipi, sono nuovamente tornato nella struttura dipartimentale che mi
ha visto, giovane ingegnere, muovere i primi passi nell'Amministrazione pubblica, la vecchia e gloriosa Ripartizione V LL.PP., confluita nel tempo, insieme alla
Ripartizione VI Tecnologico, nel Dipartimento XII Lavori
Pubblici, oggi denominato Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana.
Lei è stato nominato recentemente Direttore del
nuovo Dipartimento “Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana del Comune di Roma”. Può illustrarci cosa si aspetta da questa nuova esperienza?
Come già detto in precedenza, dopo l’esperienza, come
Direttore, in tre dei 19 Municipi della città, sono tornato,
in quell’ufficio che mi ha visto muovere i primi passi
nell’Amministrazione Capitolina. Posso dire che questo
passaggio, che sicuramente sarà l’ultimo prima della pensione che arriverà immancabilmente, mi ha riempito di
gioia ridandomi quella spinta emotiva che si ha quando
si è giovani e si comincia una nuova avventura.
Sicuramente l’esperienza avuta nei Municipi è stata
anch’essa gratificante e positiva dovendo affrontare,
come dirigente apicale, tutte le problematiche di una
città. Dico città senza peccare di megalomania in quanto
ognuno dei tre Municipi, nei quali ho ricoperto la massima carica amministrativa, sia come superficie che come
numero di abitanti, risulta superiore a medie città italiane quali Padova, Reggio Calabria, Latina, Livorno e
tante altre ancora.
Il Direttore di un Municipio affronta giornalmente, oltre
alle problematiche di stretto carattere organizzativo interno, problemi che riguardano il campo tecnico, sociale,
economico, scolastico e politico; questo per dire che, per
un ingegnere, dopo un periodo di tempo più o meno
lungo passato a fare il manager in un municipio, rientrare
ad occuparsi a tempo pieno di problemi strettamente
tecnici ha l’effetto di una cura ricostituente.
Non vi annoio più e passo alla risposta senza divagare ulteriormente. Quindi, mi ha chiesto cosa mi aspetto da questa nuova esperienza? Ebbene, è superfluo dire che il
Dipartimento si è sempre interessato e tuttora continua
ad interessarsi, per compito istituzionale, di grandi opere.
Varie opere, stradali, edilizie ed anche fognatizie sono
attualmente in corso ed altre in programma.
Intervista
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Mi aspetto pertanto di poter dare il mio contributo in
queste opere per rendere la mia città sempre più europea a pieno titolo.
Non ho passato ancora cento giorni nel nuovo incarico
ma ho già avuto l’onore di essere stato invitato ad interessarmi di tre grandi interventi e cioè la costruzione del
Ponte della Scafa, il Museo della Shoah e la ristrutturazione del Pontile di Ostia. Tre opere simbolo.
Il Ponte della Scafa, che sarà un biglietto da visita per i
turisti provenienti a Roma dall’Aeroporto, andrà tra
pochi giorni in gara con un progetto definitivo approvato
con Ordinanza del 30 giugno 2009 dal Sindaco Alemanno
nelle vesti di Commissario Delegato per l’attuazione degli
interventi volti a fronteggiare l’emergenza nel settore del
traffico e della mobilità, progetto redatto dai tecnici del
Comune di Roma unitamente ai tecnici del Comune di
Fiumicino. Il nuovo ponte, con schema ad arco a via superiore e sezione stradale complessiva di 24 metri, avrà
una lunghezza di 285 metri, e sarà completato, ambo i
lati, sia lato Ostia che Fiumicino, da due viadotti di accesso per una lunghezza complessiva di 745 metri.
La progettazione statica delle strutture è stata curata
dall’esimio Prof. Remo Calzona della Facoltà di Ingegneria della Sapienza di Roma. E’ notizia fresca che il Museo
della Shoah verrà realizzato in un’area limitrofa a Villa
Torlonia, sarà un’opera che porterà l’Italia a livello europeo visto che tra le grandi nazioni europee è l’unica ancora a non averlo.
Il Pontile di Ostia è il simbolo della marina di Roma.
Anche con quest’opera ho un precedente che mi lega a
lei da quasi 30 anni. Infatti, ai primi anni 80, come progettista e direttore dei lavori, seguii il consolidamento e
la ristrutturazione del pontile, ricostruito dopo la guerra
ma che si presentava in allarmanti condizioni di stabilità. Attualmente, vista l’azione aggressiva esterna, necessita di una serie di interventi sui pali e sull’impalcato.
L’impalcato sarà oggetto di passivazione delle armature
scoperte, di reintegro delle stesse dove l’azione di ossidazione, anche a seguito di una incisiva carbonatazione
del calcestruzzo ha portato una riduzione delle sezioni
originarie, e successiva ricostruzione dei copriferri. Si
farà ricorso, nelle zone ad elevata riduzione delle sezioni delle armature ad applicazioni di rinforzi con fibre
di carbonio.
Quindi, per tornare alla vostra domanda, mi aspetto di
poter concludere la carriera dando alla mia città ogni
possibile contributo di professionalità.
Il suo impegno, come docente, presso la facoltà
di Architettura dell’Università “La Sapienza” di
Roma, cattedre di Statica e Ponti e grandi strutture dal 1980 al 1990, cosa le ha trasmesso?
Vi ringrazio per questa domanda perché riportandomi
indietro nel tempo mi fate rivivere con il pensiero un’altra entusiasmante esperienza. Negli anni ’80 ho risentito
un richiamo dall’Università, che ormai avevo lasciato da
quasi dieci anni, ottenendo la possibilità di frequentare
di nuovo le aule universitarie come esperto della materia per le cattedre di Statica e Ponti e Grandi strutture.
Svolgevo le esercitazioni e partecipavo alle Commissioni
di esame, per puro amore della materia e quindi senza
alcun compenso.
Bisogna dire che da gran parte degli studenti di Architettura queste materie non sono molto amate, in modo
particolare Statica, a volte infatti alcuni studenti lasciano quali ultimi esami proprio Statica, Scienza e Tec-
A colloquio con l’Ing. Umberto Petroselli
L’Ing. Petroselli a L’Aquila dopo il terremoto
Intervista
nica delle Costruzioni. Per il Corso di ponti è diverso,
in quanto essendo un corso facoltativo lo studente che
lo sceglie è particolarmente portato per una materia
che prevede un integrazione di arte e scienza.
Debbo dire che nella vita qualsiasi esperienza fatta con
amore e soddisfazione non può che risultare positiva.
Spero di aver contribuito a far amare queste materie,
ostiche per molti studenti di Architettura, e di incontrare, magari in qualche cantiere, un architetto che si
ricordi di me dimostrando così che il mio sforzo non è
stato vano.
A colloquio con l’Ing. Umberto Petroselli
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La sua esperienza come Consigliere dell’Ordine
degli Ingegneri della Provincia di Roma nel 20042005 l’ha vista protagonista, tra l’altro, nella realizzazione del nuovo sito internet al servizio
degli iscritti, che ha costituito lo spunto iniziale
per un punto di riferimento che attualmente
conta circa 6.000 contatti/giorno. Cosa ricorda di
quel periodo, così importante per l’ottimizzazione dei servizi agli iscritti?
Uno dei punti del nostro programma elettorale per il
biennio 2004-2005 era appunto il miglioramento del sito
dell’Ordine. Appena eletti ricordo che fui incaricato dal
Consiglio di predisporre gli atti per la gara per l’affidamento del servizio.
Era necessaria una gara essendo l’Ordine ente di diritto
pubblico e quindi soggetto al rispetto della vigente normativa in materia di affidamento di appalti pubblici.
Dopo l’aggiudicazione dell’appalto il lavoro fu fatto durante l’estate e alla ripresa dei lavori autunnali avevamo
già il nuovo sito che poi, nel tempo, è andato sempre
migliorando arricchendosi di nuovi servizi per gli iscritti,
al punto che dai quasi 1000 contatti del vecchio sito si è
arrivati agli attuali 6000 contatti giornalieri.
Questo è un segno importante che premia l’impegno
profuso dall’Ordine per un continuo miglioramento dei
servizi offerti agli iscritti.
Alla luce della sua prestigiosa carriera nel Settore Tecnico del Comune di Roma considerata
anche la sua precedente esperienza di Consigliere, quale pensa possa essere la sinergia tra
l’Ordine e l’Amministrazione pubblica per la soluzione delle problematiche che investono gli ingegneri e quali consigli e suggerimenti si
sentirebbe di dare ai giovani ingegneri che sono
all’inizio della loro attività da dipendenti, visto
che tale categoria rappresenta circa l’80% degli
iscritti all’Ordine?
Sappiamo che gli Ordini professionali, in Italia, sono enti
di diritto pubblico con il compito di tutelare, in primis, i
cittadini, vigilando sulla qualità dell'attività svolta dai
professionisti. Nel prendere in esame la qualità non dob-
biamo però perdere di vista il rapporto qualità/prezzo, che
immancabilmente incombe su qualsiasi attività umana,
ma che, deontologicamente parlando, non dovrebbe incidere su quelle di un professionista.
La legge 4 agosto 2006 n. 248, il c.d Decreto Bersani, di
conversione del d.l. 4 luglio 2006 n. 223, ha previsto, tra
l’altro, la liberalizzazione delle tariffe professionali con
l’abrogazione delle disposizioni legislative e regolamentari che prevedevano l’obbligatorietà di tariffe fisse o minime e del divieto di pattuire compensi parametrati al
raggiungimento degli obiettivi perseguiti.
Proprio negli ultimi tempi ho avuto modo di constatare
che in alcune gare svolte per l’affidamento di incarichi a
professionisti esterni all’Amministrazione sono stati raggiunti ribassi variabili in un range che va dal 41% all’80%.
E’ da rimanere allibiti.
Da questo ne scaturisce una mia prima sollecitazione che
rivolgo all’Ordine, al quale dico: lavoriamo insieme affinché, fatta salva la tutela dei cittadini come qualità delle
opere eseguite, sia ridata dignità ai professionisti! Ritengo che l’Ordine debba far sentire la propria voce
anche per un altro aspetto, a dir poco mortificante per i
professionisti tecnici dipendenti pubblici; quello degli incentivi ex Merloni.
Conosciamo tutti il balletto degli ultimi anni riguardo l’incentivo, passato dall’1 all’1,5 poi al 2%, poi allo 0,5 per
tornare 2 e poi ancora 0,5. Ora 2% ma con l’1,5% destinato all’entrata del bilancio dello Stato. Penso che non
siano necessari commenti. Un intervento congiunto tra
l’Ordine e l’Amministrazione comunale è necessario
anche al fine di portare chiarezza sulla remunerazione
degli incarichi del collaudo statico, che, come statuito
dalla vigente normativa, viene svolto dai professionisti
interni all’Amministrazione. Infatti, nel collaudo tecnicoamministrativo affidato ad una terna di professionisti, il
professionista, tra i tre, che svolge anche il collaudo statico non riceve alcun compenso aggiuntivo rispetto all’emolumento percepito dagli altri componenti. Ciò
confligge anche con la più banale ovvietà.
L’invito che rivolgo ai giovani ingegneri è quello di percorrere sempre la strada dell’aggiornamento professionale continuo partecipando alla vita dell’Ordine, che
come dichiarato giorni fa dal Presidente Ing. Francesco
Rossi “è una forza professionale tale da poter sviluppare
qualsiasi idea concreta, che poi potrà essere proposta
all’Amministrazione comunale”.
E’ con questa affermazione del Presidente che, nel ringraziarvi, penso possa concludersi questa intervista,
nell’auspicio e nella speranza altresì che Roma venga
prescelta per le Olimpiadi del 2020 e che quindi gli ingegneri, anche in questa occasione, vengano chiamati a
svolgere un ruolo essenziale con il contributo di idee e
genialità che ha sempre contraddistinto la nostra professione.
Sotto la guida di Kappler e Bonifati in
soli sei mesi ha invertito la rotta
LA CAPITALE
Progetti
RISORSE PER ROMA
NUOVI SCENARI PER
“Abbiamo scommesso sul
merito e sui progetti”.
Fra le iniziative più importanti:
piano di commercio,
ristrutturazione dei mercati
rionali e la messa in sicurezza
delle scuole romane
isorse RpR spa è una società per azioni costituita nel 1995 a seguito
della legge 142/90 che attribuiva agli enti locali la possibilità di gestire i servizi pubblici anche a mezzo di società per azioni o di capitali. Risorse RpR spa è nata per gestire i processi di alienazione e
valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Roma, che ne è oggi
proprietario al 100%.
Risorse RpR spa, per la sua esperienza ultradecennale, per l’alto livello professionale dei suoi tecnici, per la conoscenza del territorio cittadino e dei suoi
processi di sviluppo economico, sociale e territoriale, per la dinamicità propria di un’organizzazione di tipo aziendale, fornisce al Comune di Roma studi
di fattibilità tecnici e urbanistici, economico-finanziari e giuridico - amministrativi e progetti per agevolare il ruolo di governo della città, garantendo a
ogni iniziativa un approccio globale. La società dispone di tutte le professionalità necessarie ad un processo di gestione dinamica del territorio che ne
potenzi la redditività attraendo investimenti e valorizzando le risorse esistenti
e costituisce partnership sull’intero territorio comunale e con altre società
in house per progetti complessi.
Negli anni la società ha ampliato le proprie competenze, sino a diventare lo
strumento operativo di supporto tecnico-specialistico dell’Amministrazione
Comunale per l'impostazione e la realizzazione di interventi complessi di progettazione, trasformazione e valorizzazione del territorio urbano; attiva dunque nella riqualificazione urbana, nella pianificazione strategica e nella
promozione del territorio, è advisor unico del Comune di Roma per la dismissione del patrimonio immobiliare.
Qualità, capacità professionale e livello del servizio sono alla base
RpR spa:
della strategia aziendale, tesa a individuare le migliori modalità
advisor unico
di realizzazione degli obiettivi del committente nel rispetto
del Comune di Roma
delle esigenze e delle aspettative dei cittadini.
per la dismissione del
Risorse RpR spa opera prevalentemente nel settore dell’aliepatrimonio
nazione e valorizzazione di immobili con particolare riferimento
immobiliare
a stime ed espropri e all’elaborazione di Studi di fattibilità, piani
finanziari ed industriali; nel settore della pianificazione strategica con
focus attento sullo sviluppo locale anche con progetti di marketing ur-
R
Risorse per Roma nuovi scenari per la Capitale
13
Progetti
Risorse per Roma nuovi scenari per la Capitale
14
La sede di Risorse per Roma spa
bano; nell’ambito della promozione del territorio e della
progettazione di opere strategiche, lavori pubblici e
grandi opere di ingegneria anche mediante interventi
di project financing.
Inoltre, l’azienda segue direttamente le attività svolte
dai Dipartimeni del Comune di Roma, fornendo loro
un’attenta e puntuale consulenza professionale.
Risorse RpR spa è dunque in grado di proporre più scenari per la soluzione dei problemi indicati dal Comune
di Roma, affrontandoli contemporaneamente sotto il
profilo tecnico-urbanistico, economico-finanziario, giuridico - amministrativo, socio-economico, della comunicazione e del marketing urbano.
Raccordandosi contemporaneamente con tutti i differenti ambiti dell’Amministrazione Comunale competenti per la soluzione di ogni singolo problema, Risorse
RpR spa è in grado di fornire al Comune di Roma gli elementi indispensabili per scegliere la soluzione ottimale
e più tempestiva.
La società Risorse RpR spa rappresenta evidentemente
un patrimonio d’eccellenza per il Comune di Roma in
termini di professionalità, esperienze lavorative, progetti per la città, conoscenza del territorio.
Grazie all’impegno del Sindaco Alemanno e della nuova
maggioranza, si è aperta una nuova stagione di rilancio
della società, a partire dall’insediamento dei nuovi vertici aziendali nel novembre scorso: l’Ingegner Domenico
Kappler nel ruolo di Presidente e l’Architetto Maurizio
Bonifati quale Amministratore Delegato.
Con il nuovo assetto, Risorse RpR spa ha invertito la
rotta, passando in poco più di sei mesi da una tetra pre-
visione di chiusura a causa del bilancio in rosso e una
presunta inutilità, ad una ricapitalizzazione che ne ha
consentito il rilancio fino ad assumere un ruolo di assoluto rilievo nelle nuove progettualità della città eterna.
«Questa società è indispensabile» spiega l’Amministratore Delegato Maurizio Bonifati. «È nata nel 1995 per
guidare la dismissione e la valorizzazione di immobili comunali, ma adesso fa molto di più: risolve problemi che
i dipartimenti faticano ad affrontare».
I due massimi esponenti di Risorse RpR spa, dunque,
hanno avviato un iter di risanamento economico-finanziario, di ristrutturazione organizzativa, di rilancio d’immagine, di ripresa di attività, con l’obiettivo principale di
restituire alla struttura le condizioni per operare con efficacia a supporto del Comune di Roma. Ed i risultati non
hanno tardato a manifestarsi.
«Qui lavoriamo in 230: architetti, ingegneri, economisti,
avvocati. Tutti con elevatissime professionalità, pronti a
soddisfare il nostro unico cliente, il Comune di Roma.
Abbiamo scommesso sul merito e sui progetti», spiega
Bonifati.
La recente sottoscrizione di nuove commesse per quasi
20 milioni di euro e le iniziative ulteriormente conseguibili per altri 10 milioni di euro «lasciano intravedere – afferma Kappler - un orizzonte sereno per la società e la
concreta possibilità di sviluppare iniziative e progetti
utili per la Città proprio attraverso l’apporto interdisciplinare di Risorse RpR, da sempre elemento caratterizzante del nostro approccio metodologico alle attività
tecniche svolte per il Comune di Roma».
Tra le numerose attività in corso o in procinto di partire,
L’Ing.
Domenico Kappler,
laureato in Ingegneria Civile Idraulica a Roma nel
1984 è abilitato all’esercizio
della professione ed iscritto
all’Ordine degli Ingegneri di Roma dal 1986.
Dal 1986 opera come libero professionista presso
studi, dei quali è peraltro titolare ed è docente di
ruolo abilitato in Fisica e Laboratorio dal 1991.
Svolge attività professionale in particolar modo nei
campi della pianificazione urbanistica, della progettazione edilizia ed in quella di reti ed infrastrutture.
Per professionalità e competenza ha ottenuto la nomina nel Comitato tecnico-scientifico dei LL.PP. della
Regione Lazio in qualità di esperto del settore.
Ha svolto attività di consulenza tecnica non continuativa per Comuni della provincia di Roma, per il Tribunale di Velletri, per Società ed Aziende operanti
nel campo della progettazione e realizzazione di impianti ed opere di urbanizzazione.
Senatore della Repubblica dal 2001 al 2006, l’Ing.
Kappler inoltre, svolge attività politica dal 1995.
Progetti
è auspicabile, saremo coinvolti direttamente dal Comune di Roma, ci faremo carico di lavorare nell’ottica
di una partecipazione estesa a progetti che rappresentano un’occasione unica per la ripresa economica e lo
sviluppo della nostra città».
L’architetto Bonifati, Amministratore Delegato di Risorse
RpR spa, giunto quasi al traguardo dei 60 anni, una quindicina dei quali trascorsi all’estero, crede fermamente
nella ripresa dell’economia romana e nel contributo allo
sviluppo della città da parte di Risorse RpR spa: «Dobbiamo fare sistema, lavorare in squadra e, nello stesso
tempo, avere la convinzione che possiamo ottenere ottimi risultati: questo è il segreto del successo».
15
Risorse per Roma nuovi scenari per la Capitale
vanno segnalate in particolare quelle relative alla messa
a norma degli edifici scolastici di proprietà comunale, alla
creazione di un moderno ed efficace sistema di monitoraggio dello stato manutentivo della rete viaria cittadina,
all’assistenza sugli aggiornamenti del Piano Regolatore
Generale, al nuovo Piano dei Mercati, al finanziamento
delle imprese artigiane nelle periferie.
E molto altro si potrebbe aggiungere, a testimonianza di
una rinnovata capacità di iniziativa della società, collegata
ad un’opera di risanamento e riequilibrio essenziale ai fini
di una prospettiva pluriennale di stabilità aziendale.
I progetti principali in cui Risorse RpR spa si sta impegnando, spiega Bonifati, sono «il piano del commercio e
la ristrutturazione dei mercati rionali, il secondo polo turistico e la centrale di monitoraggio della manutenzione
stradale, un sistema che costruirà un vero e proprio catasto stradale. Poi c’è tutto il lavoro sui piani di zona e
sul Piano Regolatore Generale. Inoltre, faremo 440 progetti condivisi con Vigili del Fuoco, Università e Comune
per mettere in sicurezza le scuole romane».
Alcuni di questi piani prevedono l’intervento di investitori privati, puntando quindi sul project financing. E
mentre l’Italia proprio sul terreno della collaborazione
enti pubblici-imprenditori appare in ritardo rispetto al
resto del mondo occidentale, Bonifati ritiene che il project financing sia, nella circostanza, lo strumento più
adatto, «anche se – precisa - serve attenzione: tra l’investimento dei privati e l’attuazione del progetto passa
troppo tempo e spesso c’è bisogno di ricominciare daccapo. Piuttosto, nel rispetto del grande patrimonio archeologico della città di Roma che inevitabilmente
rallenta la realizzazione dei progetti, dobbiamo comunque arrivare alla certezza di tempi e modi».
L’apporto privato alle iniziative di pubblico interesse diventa, comunque, sempre più importante per Risorse
RpR spa. I grandi progetti di trasformazione della città,
contenuti anche nel documento conclusivo della Commissione per Roma Capitale, non possono prescindere
dal coinvolgimento di risorse finanziarie di natura privata, ma è anche nella costruzione dei nuovi scenari futuri di Roma che le forze vive della città, categorie,
imprese, associazioni, dovranno essere tenute nell’opportuna considerazione. Dice ancora Kappler: «Se, come
Infrastrutture
Una nuova generazione di stadi
16
UNA NUOVA
GENERAZIONE DI STADI
o stadio è uno degli edifici che caratterizzano una città, sia agli occhi
del visitatore occasionale che a quelli del cittadino residente. Insieme
Direttore Reconsult spa
alla stazione, al duomo, all’ospedale rappresenta un punto di riferimento per il traffico cittadino. Per la sua capacità di contenere grandi numeri
di persone e grazie alle infrastrutture che gli sono pertinenti rappresenta una
risorsa fondamentale non solo per la vita sociale e per gli eventi ludici della
città, ma anche in occasione di emergenze.
Ciò che non è ancora diffusamente percepito in Italia, ma lo è in molti Paesi
d’Europa, è la misura delle potenzialità che potrebbero essere associate
allo stadio in termini di servizi (sociali, commerciali, ricettivi) facendo
Riconotesoro proprio delle sue caratteristiche: riconoscibilità, accessibilità,
scibilità, accescapacità ricettiva di persone e di mezzi.
La valorizzazione di tali potenzialità da parte di operatori
sibilità, ricettività:
privati, come ad esempio la società sportiva titolare della
le potenzialità degli
squadra locale, oltre che costituire un vantaggio da un punto
stadi in termini di
di vista urbanistico per una migliore utilizzazione delle infrastrutservizi
ture, può comportare la produzione di redditi economici importanti,
che si traducono in risparmi della amministrazione pubblica per la manutenzione dello stadio e in aggiunta sostegno economico alla società sportiva proprietaria dell’impianto (sostenibilità economica).
Gli stadi italiani occupano la propria parte del tessuto cittadino fin dal periodo
compreso tra le due guerre, almeno per la maggioranza, e si trovano spesso
Ing. Virgilio Manni
L
In questa e nelle foto seguenti alcuni particolari del progetto dello stadio
dell’A.S. Roma realizzato da GAU Arena
Infrastrutture
17
Una nuova generazione di stadi
in posizioni troppo centrali a causa dello sviluppo urbanistico avvenuto nel frattempo. A causa di ciò spesso gli
eventi sportivi provocano alla città problemi di traffico,
se non addirittura di pubblica sicurezza.
È evidente quindi che i tempi sono maturi per un rinnovamento del panorama degli stadi italiani, ed in tal senso
la Commissione Istruzione del Senato, riunita in sede deliberante, ha recentemente approvato all’unanimità un
Disegno di Legge con il quale, oltre ad essere introdotto
il concetto di stadio di proprietà suscettibile di produrre
reddito alla società sportiva (o all’ente sportivo, alla federazione, al CONI), sono stabiliti tempi certi per il procedimento tecnico/amministrativo di approvazione dei
progetti. Non è necessario essere troppo ottimisti per
prevedere, quando il disegno di legge diventerà legge,
Warner Village di Viale Parco de’ Medici) e della riceun importante incremento dell’attività di progettazione
zione alberghiera (uno tra tanti l’Hotel Hilton dell’aeronel settore.
porto di Fiumicino).
Ma oggi la progettazione di uno stadio di calcio - che
Il progetto è ancora nella fase iniziale e deve passare il
sia economicamente sostenibile e quindi dotato di
vaglio delle autorità preposte alla sua approvazione,
spazi in grado di fornire rendite alla società
Per
ma in esso sono già chiaramente definite tutte
sportiva proprietaria – richiede competenze
le scelte ritenute indispensabili per assicugli stadi
complesse che, oltre a riguardare l’imrare il miglior risultato. Le principali sono
l’esigenza di una
pianto in sé, siano estese alle attività
le seguenti:
progettazione nuova
economiche associate ad esso e tali da ga1. Visibilità: per una migliore visibilità e
economicamente
rantire proprio la sostenibilità economica.
per favorire un rapporto più intenso tra tifosi
sostenibile
Si tratterà quindi di pianificare in termini di ecoe giocatori è stata eliminata la pista di atletica; la
nomia di mercato e di urbanistica, e poi di svilupriduzione della base del “catino” (circa 8m in corripare attraverso le fasi del progetto preliminare,
spondenza delle tribune e fino a 42m in corrispondenza
definitivo ed esecutivo, progetti al cui interno saranno
delle curve) ha comportato, oltre alla ovvia consecompresi interventi nel settore dell’impiantistica sporguenza di spalti più inclinati per rispettare le curve di
tiva, del sociale e culturale (come ad esempio il museo
visibilità, la necessità di studiare una soluzione del tutto
della squadra padrona di casa), dell’intrattenimento,
innovativa (anche rispetto al panorama mondiale) per
della ricezione alberghiera e della ristorazione, dell’orgaquanto riguarda i posti “d’angolo”, a cui è stata assicunizzazione di eventi e di conferenze, del commerciale e
rata comunque un’ottima visibilità.
del residenziale (questi ultimi due se fossero ritenuti ne2. Rapidità di accesso e di deflusso: la rapidità di
cessari per assicurare la sostenibilità economica del proaccesso e di deflusso dagli spalti, oltre che un requisito
getto), oltre naturalmente al settore dei trasporti e più in
di sicurezza, rappresenta una componente essenziale
generale delle infrastrutture urbane.
del comfort che, in una struttura di nuova generazione,
Esistono già alcuni esempi concreti della tendenza sopra
deve essere offerto al pubblico; per ottenere il migliore
indicata. La Juventus, dimostrando una lungimiranza imrisultato si è pensato di portare gli spettatori a quote
prenditoriale che le compete per l’appartenenza ad un
ottimali rispetto agli spalti già prima di entrare nello stagrande gruppo industriale, ha già in mano il progetto del
dio, mediante la realizzazione di piazzali esterni conproprio stadio e ha avviato i lavori, altre squadre hanno
centrici e disposti su due quote sovrapposte, entrambe
incaricato importanti progettisti di studiare il progetto
superiori a quella del campo di gioco; ciò sarà possibile
del nuovo impianto, la A.S. Roma ha recentemente prein parte approfittando delle pendenze naturali del tersentato, in occasione di una conferenza stampa tenuta
reno, per il resto mediante la realizzazione di solai sotto
presso il centro di allenamento di Trigoria, il proprio proi quali saranno alloggiati i parcheggi coperti ed altri
getto sviluppato da GAU Arena.
spazi tecnici o commerciali.
GAU Arena è una struttura di progettazione sorta dal3. Facilità di accesso dei disabili a tutti gli ordini
l’accordo di collaborazione dell’Architetto Gino Zavadei posti: la realizzazione in quota dei piazzali di acnella, esperto di impianti sportivi e progettista tra l’altro
cesso è già un contributo alla semplificazione dell’acdel nuovo stadio della Juventus, e la Società di ingegnecesso da parte di disabili motulesi, ma sono state
ria Reconsult spa, attiva soprattutto nei settori della prostudiate ulteriori misure (in prevalenza rampe inclinate,
gettazione di complessi per l’intrattenimento (a Roma il
ma anche ascensori) per consentire l’accesso con car-
Infrastrutture
Una nuova generazione di stadi
18
posta a metà altezza del prospetto, consentiranno di prorozzella ad un’ampia varietà di posti negli spalti.
iettare all’esterno dello stadio immagini di eventi sportivi
4. Sicurezza: le norme di sicurezza negli stadi, che coro di spettacolo, oltre a trasmettere informazioni di ogni
rentemente vanno sotto il nome di “Decreto Pisanu”,
genere alle decine di migliaia di frequentatori.
hanno comportato negli impianti esistenti la realiz8. Materiali e tecnologie innovativi ad alto
zazione di strutture di forte impatto visivo e psiLe
valore ambientale: la progettazione è stata
cologico, che difficilmente si concilia con
caratteristiche
indirizzata verso l’utilizzo di materiali e tecun’auspicabile (e a volte purtroppo utopidel progetto del
nologie ad alto valore di tutela ambienstica) partecipazione serena e “faminuovo
stadio
tale; nel corso dello sviluppo futuro del
liare” all’evento sportivo; nel progetto le
dell’A.S.
progetto sarà seguito fino all’ultimo moseparazioni tra i diversi settori, sia all’inRoma
mento lo stato dell’arte nel campo dell’autoproterno dello stadio sia all’esterno nelle zone di
duzione e del risparmio energetico, dei materiali di
sicurezza, è prevista mediante “barriere architetrivestimento autopulenti e catalizzatori di processi di
toniche”, molto lontane dal concetto di gabbia a cui i
depurazione dell’inquinamento atmosferico, dei materiali
tifosi sono purtroppo abituati.
per coperture leggere (nel caso dello stadio la copertura
5. Varietà di qualità di posti: gli spalti sono stati ridelle tribune deve assicurare la protezione dalla pioggia,
partiti in un’ampia varietà di settori in relazione alle
ma contemporaneamente lasciar filtrare la luce per fapreferenze dei tifosi ed alla loro disponibilità a spendere
vorire lo sviluppo del manto erboso); anche la ventilarilevate mediante un’indagine condotta da società spezione del campo di gioco, necessaria per evitare muffe
cializzate; una doverosa attenzione, in considerazione
pericolose per l’erba, è stata considerata nel progetto e
dell’elevato reddito che assicurano alla società, è stata
sarà specificamente studiata nei suoi futuri sviluppi.
riservata ai cosiddetti “corporate” con lo studio di di9. Spazi accessori per servizi: sono stati previsti serverse opzioni di palchi o logge, ma le scelte più innovavizi di tipo sociale, culturale e commerciale, funzionanti
tive riguardano la realizzazione di tribune riservate alle
tutti i giorni, con il duplice obbiettivo di produrre un redfamiglie e ai giovani.
dito necessario per il sostegno dell’iniziativa e di attrarre
6. Varietà di offerta di servizi: le stesse indagini convisitatori anche quando non sono in programma eventi
dotte per analizzare la richiesta di diverse tipologie di
sportivi: ciò favorirà un processo di “affezione” nei conposti hanno anche fornito indicazioni relative alla vafronti dell’impianto che dovrebbe portare a considerarlo
rietà di servizi richiesti dal pubblico; in prevalenza si
un luogo di incontro sociale anziché di scontro e di viotratta di servizi di ristorazione, con diverse tipologie e
lenza come sono oggi molti stadi italiani.
diversi prezzi; un elemento di assoluta novità nel panorama mondiale è rappresentato da quattro ristoranti paPer un armonico sviluppo di un tema così impegnativo è
previsto che il progetto sia condotto in forma integrata,
noramici, disposti nelle parti alte dei quattro angoli.
e cioè che tutte le discipline tecniche (architettura,
7. Tecnologia avanzata per la comunicazione: la
strutture, impianti) siano trattate da un unico corpo di
comunicazione è stata considerata una funzione essenprogettazione con un coordinamento quotidiano delle
ziale dello stadio; l’immagine architettonica è già un elescelte progettuali. Soltanto così si potrà fornire al commento significativo, ma la tecnologia contribuisce alla
mittente la garanzia di un progetto “direttamente esecapacità comunicativa dell’edificio attraverso ampie suguibile”, che riduca al minimo la possibilità di varianti
perfici attrezzate con pannelli a led che, sviluppando il
concetto di “maxischermo” su una fascia orizzontale
successive all’affidamento dell’appalto. Queste in gene-
Infrastrutture
rale devono essere considerate possibili, perché le condizioni al contorno possono cambiare nel periodo di esecuzione del progetto e dell’appalto, ma devono essere
escluse quelle derivanti da incongruenze tra i progetti
delle diverse discipline, che purtroppo sono frequenti
quando i progetti sono sviluppati da studi diversi. In tal
senso è anche importante che la direzione dei lavori sia
eseguita da chi ha sviluppato la progettazione.
L’ingegneria romana ha una importante occasione per dimostrare, ancora una volta, di essere in grado di realizzare opere di rilievo mondiale, e questa volta nella
propria città. Molti problemi dovranno essere risolti, non
soltanto di carattere tecnico, ma il risultato può e deve
essere raggiunto.
L’Ing. Virgilio Manni,
è iscritto all’Albo dell’Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Roma dal 1980.
Dal 1986 collabora con Reconsult S.p.A. di cui attualmente è direttore e socio. Con Reconsult ha progettato e diretto i lavori di importanti complessi di
edilizia civile principalmente nei settori dell’intrattenimento e della ricettività turistica, come:
• Hilton Airport Hotel Leonardo da Vinci a Roma
(500 camere);
• Warner Village Cinemas Multiplex Parco de’Medici
a Roma (18 sale);
• Medusa Cinema Multiplex a Salerno (11 sale);
• Sheraton Golf Hotel Parco de’ Medici II a Roma
(320 camere);
• FEC (Family Entertainment Center) “Le Cirque” a
Roma (bowling, pattinaggio su ghiaccio, realtà virtuale, ristoranti);
• Medusa Cinema Multiplex Mood a Rozzano – Milano (13 sale e oltre 20 tra ristoranti e bar);
• Sheraton Golf Hotel Parco de’ Medici III a Roma
(250 camere);
• Villaggio turistico Iberotel Apulia a Marina di
Ugento – Lecce (1.000 posti letto, due ristoranti, bar,
discoteca, centro benessere, piscine per 1.800m2).
Con GAU Arena ha partecipato insieme all’Architetto
Gino Zavanella, esperto di impiantistica sportiva e
progettista dello stadio della Juventus, alla progettazione degli stadi di Ponsacco, Viareggio e Roma.
Una nuova generazione di stadi
19
Materiali
Materiali ecosostenibili
RAC: UN NUOVO
CONGLOMERATO
PER LE STRUTTURE
RAC: un nuovo conglomerato per le strutture
20
l RAC (Recycled Aggregate Concrete) è un nuovo materiale per le strutture “continue” che si può definire senza dubbio eco-concrete sostenibile.
Facoltà di Ingegneria
Si utilizzano infatti inerti provenienti dalle demolizioni di strutture in c.a.
Università degli Studi di Roma
risparmiando
l’uso di cave di prestito e anche l’estrazione di ghiaia e sabbia
“La Sapienza”
da fiumi; ma si risparmia anche il conferimento a discariche dei rifiuti speciali,
Membro del Comitato
compresi gli scarti di lavorazione di industrie prefabbricati.
Tecnico Scientifico dell’Ordine
Esso si ottiene dalla frantumazione di strutture in calcestruzzo armato o predegli Ingegneri
compresso demolite per fine del servizio o perché fortemente danneggiate e
della Provincia di Roma
quindi non più utilizzabili e quindi da conferire a discarica.
Il programma di ricerca sperimentale iniziato nel 1993 si è svolto sia in Italia
che in Gran Bretagna ed ha condotto alla messa a punto di una procedura di
produzione di un mix design con aggregati di riciclo AR da cui è scaturito un
brevetto per invenzione industriale (1997). Sono state eseguite prove sugli
inerti di riciclo, prove su molte composizioni di miscele fresche con 20, 30,
50% e 100% di AR, prove su campioni di materiale indurito con le varie percentuali di AR fino a quella del 100% e infine prove con prototipi di travi.
La sperimentazione ha individuato la metodologia di uso del materiale riciclato atto a sostituire sia in parte che in toto l’aggregato naturale NC e si è
indirizzato verso le strutture per analizzarne, anche la possibilità di produzione industriale. Si presentano quindi i risultati delle prove effettuate con il
RAC su travi full scale con armatura di precompressione.
Oggi la cultura del riciclo ha pervaso molte parti della nostra vita, ma nel
campo dell’ingegneria civile non ha ancora saputo dare debita importanza al
riuso dei rifiuti provenienti da demolizione di strutture. La crescente domanda di aggregato naturale e la quantità di rifiuti da demolizione danno
un’indicazione della necessità di prendere in seria considerazione il
problema dell’approvvigionamento e dell’ammasso a discarica.
RAC
Il termine RAC (Recycled Aggregate Concrete) [8] è qui utilizRecycled
zato per indicare un nuovo mix di conglomerato in cui l’inerte
Aggregate
naturale IN è totalmente o parzialmente sostituito proprio
Concrete
dall’aggregato AN proveniente dalla demolizione di strutture in
conglomerato armato o conglomerato precompresso.
La sperimentazione di laboratorio, con il suo solido modo di procedere,
Prof. Ing. Ezio Dolara
I
minor costo a parità di resistenza meccanica e di rapporto a/c [6].
Test di Sabbia equivalente (SE)
Il test è definito come la percentuale in volume di sabbia pulita rispetto al totale di aggregato sedimentato e
nella fattispecie poiché l’ES test non distingue tra sedimento slimy-clayey (limaccioso-argilloso), nocivo per
un calcestruzzo, e materiale fine normale, si è aggiunto
utilizzato il blue of methylene per consentire la qualificazione del materiale fine passante 0.075mm setaccio
UNI 2332.
Materiali
con i suoi tempi e le sue conferme, è sempre da considerare essenziale per il raggiungimento dell’obiettivo di
riutilizzare come inerti degli scarti e produrre un nuovo
materiale da costruzione per le strutture. La lunga e
complessa sperimentazione si è svolta sempre in tre fasi.
Si comincia con lo studio degli inerti di riciclo IR provenienti da demolizioni di strutture di vario tipo e da scarti
di stabilimento di prefabbricazione.
Si passa allo studio di miscele di detti inerti di riciclo
adatte a conglomerati per strutture nuove in c.a. e c.a.p.
[10]. Si analizzano le caratteristiche fisiche e chimiche
del conglomerato fresco e dei campioni induriti [11].
Il terzo passo è quello dell’uso del RAC per fini strutturali, con la sperimentazione attuata su campioni full scale
e con la contemporanea definizione dei modelli matematici in grado di descriverne il comportamento sotto i carichi di servizio.
21
RAC: un nuovo conglomerato per le strutture
L’AGGREGATO RICICLATO RA
Parte essenziale e preliminare nelle prove di laboratorio
su strutture è la precisa caratterizzazione dei componenti di base di un conglomerato [9]. Il tipo di RA utilizzato è stato fornito da produttori specializzati nella
demolizione controllata di strutture in c.a./c.a.p. e successiva vagliatura. Nella fattispecie si è utilizzato il riciclato AR prodotto direttamente con calcestruzzi
provenienti dalla demolizione dei pochi scarti della produzione Edilgori.
L’analisi granulometrica ha avuto particolare riguardo
per gli inerti AR [6,7] con la conferma delle dimensioni
0-16 mm [12] e con la finalità essenziale di ottimizzare
i livelli di energia da impiegare per la lavorabilità adatta
a una produzione industriale.
Granulometria, forma degli inerti e loro tessitura
In accordo con il codice BS 812 (part 103:1985) si sono
ricavati campioni di RAC in numero significativo al fine
di una indagine statistica e per diversi tipi di mix-design:
tutto aggregato riciclato (RA), varie proporzioni di aggregato riciclato e aggregato naturale (RN) e tutto naturale (AN), preso come riferimento.
L’inerte AR utilizzato è stato quello con la curva granulometrica contenente poco materiale fine [2], in quanto
una formazione di fine, per abrasione o frantumazione,
si forma anche durante la lavorazione. La curva granulometrica adottata è stata quella in accordo con BS 882
fine grading Zone 1.
La constatazione che anche per gli aggregati AR la richiesta di acqua diminuisce con la dimensione dell’inerte cioè
con la sua superficie specifica, è sembrato incoraggiare
all’uso di aggregati con diametro massimo Dmax elevato.
Così si ha basso contenuto di cemento, minor ritiro e
Figura 1a. Cilindri graduati con dosatore e agitatore meccanico per la determinazione dell’Equivalente in sabbia ES
Contaminanti
L’analisi chimica dell’acqua di estrazione dall’RA è risultata importante per la valutazione delle percentuali di
contaminanti come le sostanze organiche, il solfato SO4,
il cloruro Cl-, il potassio K+, il sodio Na+, il calcio Ca++
ed pH. Si è quindi stabilito che per il RAC possono esserci anche alcuni residui contaminanti senza che abbiano influenza se contenuti nelle percentuali stimate
nelle presente ricerca.
Materiali
Durabilità e Los Angeles Test
Il test (condotto secondo il protocollo C.N.R. 34 /92) ha
dimostrato che il RA dipende dalla resistenza del conglomerato originale e che si può usare per la produzione
di nuovo calcestruzzo se la perdita per abrasione non supera il 50% (ASTM Designation C-33-99ae1). Nella sperimentazione il nostro RA è quindi adatto all’uso
strutturale in quanto non si è mai superato il 26.7%.
RAC: un nuovo conglomerato per le strutture
22
Figura 1b. Filler dopo la frantumazione e inerti AR
circa 16-20 mm.
Densità relativa e assorbimento di acqua
La bassa densità e la alta capacità di assorbimento del
RA certo influenzano la procedura del mix-design del
RAC: si è quindi riusciti a valutare la quantità di extrawater da aggiungere oltre quella stechiometrica per
avere una buona lavorabilità.
Come peraltro atteso si è osservato che la densità del
RA è minore di quella dell’aggregato naturale NA (normalmente tra 2600 e 2700 kg/m3), a causa della minore
densità della vecchia malta aderente alle particelle originali dell’aggregato. La capacità di assorbimento d’acqua diventa maggiore per la presenza della vecchia
malta che ha natura nettamene frattal ancora più marcata che i frammenti di inerti naturali inglobati nell’ AR.
Proprio per acquisire certezze sulle varie richieste di
extra water sono stata eseguite numerose analisi su
campioni di varie granulometrie (grading 0/5, 5/30 e
0/30 0/4, 4/15 e 0/15): assorbimento di acqua, densità
relativa asciutta e satura, contenuto di umidità, percentuale dei vuoti, il tutto secondo un protocollo standard
con materiale essiccato in forno a 105° per 24h e l’eliminazione del fine passante al ASTM 0.075 mm.
Sensitività al gelo e disgelo. Fatica termica
Il fenomeno dipende dalla porosità sia della pasta di cemento che dagli inerti. L’acqua assorbita che si congela
aumenta il suo volume e se tale aumento eccede la soglia
critica del 91% non vi è più spazio per permettere al
ghiaccio di dilatarsi ed i pori divengono nuclei di irradiazione di pressione che può produrre microcrack e disaggregazione della pasta di cemento. Si è quindi studiato e
sperimentato un sistema di valutazione della sensitività
al gelo-disgelo degli aggregati (Raccomandazioni C.N.R.
n. 80,1980). Un inerte completamente saturo viene congelato ed assoggettato a 20 cicli di gelo e disgelo da –20°
a +20° quindi se ne misura il L.A. percentuale. I risultati
sono stati confortanti in quanto hanno fornito a questa
severa ed accelerata fatica temica un valore di LA test di
36.16 % e una sensitività del 24.2 %, con un aumento del
20% se comparato al valore normale del LA test. Ne è
scaturita la osservazione che è preferibile usare un RAC
con un mix-design di progetto dal basso rapporto a/c,
onde ridurre il sistema poroso-capillare del conglomerato
finale e quindi la sua capacità di imbibizione.
PROCEDURA PER IL MIX DESIGN DI UN
RAC FRESCO
Allo scopo di valutare l’influenza della bassa densità ed
alta capacità di assorbimento e di rendere adeguate la
lavorabilità e la resistenza meccanica, essenziali per un
conglomerato strutturale atto alla produzione industriale, si è investigato su tre varianti di mix design. 1)
RAC con RA completamente imbibito (pre-soaked); 2)
RAC con diverse percentuali di RA e NA di 18 mm di diametro; 3) RAC con 0-20 mm di NA.
Proprietà del RAC fresco
Vari mixes di RAC sono stati sottoposti a slump, V-B
test, compacting factor e si è rivolta ancora particolare
attenzione alla lavorabilità. Importante è stato determinare il corretto valore di assorbimento d’acqua (water
absorption) del RA che influisce in modo significativo
sulla lavorabilità e sulla resistenza a compressione.
Materiali
Figura 2. Test geometry specimens. Compressione (a), Evalue (b), flessione (c), Brazilian test (d).
IL RAC INDURITO
23
La sperimentazione è passata lungo molti percorsi:
100% di AR [1,5,13] con rapporto acqua cemento w/c
= 0,35; aggiunta di 20-30 % di aggregati naturali [1], con
risultati non soddisfacenti in termini di lavorabilità o di
resistenza meccanica alla compressione.
L’obiettivo perseguito di trovare un calcestruzzo adatto
ad usi strutturali [1,5,13] ha dovuto tenere conto di tutto
quanto dedotto e confermato nelle precedenti analisi di
laboratorio. La necessaria conseguenza è stata quella di
mettere in sperimentazione un conglomerato con diverse
proporzioni di aggregati naturali e riciclati: 30% di RA;
50% di RA; 70% di RA. Anche i diametri massimi di aggregato naturale sono stati variati, come sono stati utilizzati e sperimentati i campioni con differenti tipi di
cementi.
Resistenza a compressione del RAC
Per la valutazione delle proprietà meccaniche si sono
fatte delle sperimentazioni con adeguata quantità di
campioni [5] cubetti, cilindri, con strumentazioni per la
lettura e la registrazione del comportamento tensionale
e deformativo. Preziose informazioni sono state ricavate
nella analisi comparata tra differenti mix dello sviluppo
della maturazione del RAC dopo 24h, 3gg, 7gg, 28gg e
ed esteso anche a 90 gg.
Nel complesso panorama dei risultati è emerso un filrouge che conduce alla certezza della individuazione
della composizione e tessitura del nuovo materiale da
noi denominato RAC.
RAC: un nuovo conglomerato per le strutture
Con il primo mix si sono avute alte lavorabilità confermate con il V-B test, ma si è avuta una perdita di resistenza a compressione di circa il 10% per il RAC. Ciò è
stato spiegato con un effetto spugna dovuto alla presenza di microcracks nella vecchia malta aderente alle
particelle di inerte originario. In un primo momento il RA
assorbe tutta l’acqua ed in un secondo tempo tende ad
espellere il di più di acqua stechiometrica alterando così
il rapporto a/c. Con il secondo mix con 100% di AR ed
un rapporto acqua cemento di 0,35 si è ottenuto un valore di resistenza a compressione di 35 Mpa, troppo
basso rispetto ad cls NA con le stesse caratteristiche e
con valore di resistenza di 60 Mpa.
E’ emerso in modo evidente che la frazione di fine assorbe
più acqua della frazione di maggiore dimensione (coarse).
Altra importante scoperta è che il 20-30% di AR può
prendere il posto di una uguale quantità di AN senza sostanziali differenze nelle performances meccaniche.
Con una progressione di variazione del contenuto dal 1030% in NA di 20mm non si è ottenuto un buon incremento
di resistenza, forse anche per la distribuzione di inerti statisticamente non corretta. Un miglioramento di resistenza
inferiore al 10% e un contemporaneo lieve miglioramento
della lavorabilità senza aggiunte di additivi ad hoc, come
fatto da preedenti Sperimentatori. Con il terzo mix si è
rggiunto un miglioramento di resistenza mescolando in
proporzioni varie l’aggregato naturale NA ed il riciclato RA
rispettivamente in 70% e 30%; 50% e 50%.
Si è messa a punto anche la percentuale esatta di extrawater per soddisfare la richiesta aggiuntiva di acqua di
assorbimento.
Mix code
R/R
Compressive Compressive
max
w/c
strength
strength
at 28
at 28 days
ratio at 7 days
days
(Mpa)
(Mpa)
%
40AR100PS 0,45
27,8
32,1
71,3
40AR100
0,45
27,9
36,3
80,1
40RN30
0,45
27,3
36,6
81,3
40RN50
0,45
28,8
38,0
84,4
40RN70
0,45
29,9
43,0
95,6
40AN100
0,45
30,3
Materiali
44,95 (Rmax) 100,0
Mix code
40AR100
40RN30
40RN50
40RN70
40AN100
RAC: un nuovo conglomerato per le strutture
24
Compressive
Compressive
strength (MPa) strength (MPa)
at 28 days
at 256 days by [9]
36,3
36,6
38,0
43,0
45,0
39,1
39,4
40,9
46,3
48,4
Figura 5. Prove di fatica termica di gelo e disgelo su elementi
di RAC: 300 cicli in 256 giorni. A Resistenza a compressione.
Figura 3. a)Test di resistenza a compressione per I mix con
differenti percentuali di aggregati di riciclo RA e naturali NA;
b) Resistenze a compressione di RA e NA in funzione del
tempo di maturazione.
Tensile
strength
at 7 days
(Mpa)
Tensile
strength
at 28 days
(Mpa)
40AR100PS 0,45
1,97
2,67
T/T
max
at 28
days
%
68,1
40AR100
0,45
2,20
2,71
69,1
40RN30
0,45
2,29
2,86
73,0
40RN50
0,45
2,58
2,67
68,1
40RN70
0,45
2,83
3,79
96,7
40AN100
0,45
3,06
Mix code
w/c
ratio
Mix code
525MAR3
525MAR4
40AN1
40AN2
3,92 (Tmax) 100,0
Tensile strength Tensile strength
at 7 days (Mpa) at 28 days (Mpa)
2,21
1,94
4,27
3,85
2,79
2,60
4,24
3,68
Figura 4. Resistenza a trazione del RAC. Risultati delle prove
del 1997 e 2008 Università di Roma La Sapienza e 1995 Università di Strathclyde.
La resistenza a trazione è stata sperimentata con la prova
indiretta (Brazilian test) a 7 e 28 giorni con la percentuale
di crescita. La resistenza a flessione ed il modulo di elasticità sono stati ricavati anch’essi a 3, 7, 28 giorni, individando anche in modo chiaro la capacità del nuovo RAC.
Gelo-disgelo. Fatica termica
Importante risultato ottenuto è stato quello della risposta
al gelo-disgelo [9] che si può ascrivere alla durabilità del
RAC. Le prove sono durate 256 giorni con 300 cicli di fatica termica e con la conservazione dei cubi in acqua a
20°C. Le resistenze sono diminuite solo del 10% per il
RAC tutto di RA: Risultato buono, se comparato al conglomerato con aggregato naturale NA che ha un decadimento attorno a 8-9%, quindi simile.
La prova di fatica termica di gelo-disgelo nelle severe ed
accelerate condizioni descritte, comprova la sostanziale
capacità del RAC tutto in RA di avere una durabilità comparabile a quella di un calcestruzzo con solo aggregato
naturale NA.
Microscopio a luce polarizzata, SEM e Microscale
Analysis
Al microscopio a luce polarizzata (fig. 6) e superficie di
contatto tra aggregato di riciclo e la nuova pasta di cemento [16] si sono aggiunte delle scansioni al SEM con
la puntuale conferma della natura frattale dell’AR, base
Figura 6. Sezione sottile di un campione di RAC con l’uso di microscopio a luce polarizzata: a) crossed ray b) single ray [16]
Figura 7a. SEM . Scala 2 micron. Zona di saldatura tra inerte NA inerte RA e zone di saldatura con nano-discontinuità
Materiali
25
RAC: un nuovo conglomerato per le strutture
della diversa capacità di water-absorption.
Il RAC ha un aggregato che è composto da porzioni di aggregato naturale originario e di vecchia pasta di cemento.
Normalmente i rifiuti di conglomerato vengono accumulati per lunghi periodi prima di essere immessi in un ciclo di
lavorazione. E’ evidente che il materiale potrebbe essere stato assoggettato a progressive alterazioni delle particelle
di AN con differenti origini minerali. L’analisi petrografica è stata effettuata con un microscopio a luce polarizzata
su provini sottili ricavati su campioni di RAC per verificare le caratteristiche e la natura della superficie di contatto
tra aggregato e nuova pasta di cemento.
Nella fattispecie l’indagine di tale superficie di separazione tra vecchio e nuovo ha dato ottime informazioni evidenziando una buona e sostanzialmente continua adesione su tutta la superficiale frattale di contatto.
All’interfaccia raramente si sono trovati microcracking (fig. 7) di forma breve ed irregolare, probabilmente dovuto
al ritiro della pasta di cemento. I segni di alterazione dei feldspati con argillificazione (clayey phenomenon) sono individuabili ma non appaiono significative in termini di danno locale concentrato.
Le microfoto hanno dato certezze sul RAC mostrando la tessitura del materiale ed in particolare sullo stato di carbonatazione dovuto alla penetrazione del CO2 ed agli effetti che essa ha sul degrado del conglomerato. La correlazione
tra sistema di pori nella pasta di cemento e la carbonatazione è ben nota e si riassume in una minore durabilità per
conglomerati con elevato rapporto il rapporto w/c.
Quindi per il RAC si è reso necessario mantenere basso detto rapporto, allo scopo di ridurre la porosità e il rischio
di una diffusa carbonatazione ed è stato importante il tipo di cemento usato come ad esempio quello contenenti
ceneri volanti e fumi di silice.
Un RAC con elevate prestazioni meccaniche è quindi anche più protetto nei confronti della carbonatazione e di conseguenza è anche più durevole.
Materiali
Figura 7b. SEM . Gel di Silice di AR (Mag 10000 K x e Mag 100000 K x). Alcune nano-discontinuità; porosità [vedi anche 20,21]
RAC: un nuovo conglomerato per le strutture
26
TRAVI REALIZZATE CON RAC
Finalmente, individuati tutti i parametri ed assoggettati a debita sperimentazione di laboratorio tutti i campioni di
essi rappresentativi per rimodulare in modo ottimale i risultati positivi ottenuti ed indirizzarli in modo adeguato alle
finalità preposte si sono preparate due travi per ogni mix, con il corredo dei campioni di prova per i test preliminari.
Sulla scorta dei risultati positivi e/o ritenuti accettabili provenienti da tutte le precedenti sperimentazioni e delle informazioni provenienti dai confortanti test preliminari sono state confezionate in laboratorio sei travi prefabbricate
in scala naturale. Esse erano di sezione 10x20 cm e di luce 213 cm: 2 del tipo tutto naturale (40ANB), 2 del tipo
tutto riciclato (40ARB), 2 del tipo misto con 15% di aggregato normale di 20mm (40RNB).
Figura 8. Analisi con codice di calcolo LUSAS e diagramma carico deformazione in mezzeria di travi full scale [6].
Il conglomerato che è stato fatto con solo aggregato riciclato AR o con una miscela di aggregati, ha mostrato una resistenza più bassa rispetto al conglomerato con aggregati naturali. Il carico di rottura è risultato molto simile (da
58MPa a 62MPa), sebbene la deformazione delle travi con 40ARB e 40RNB fosse il doppio di quella con 40ANB tutta
di aggregato naturale.
Conseguenza ricavabile dalle sperimentazioni è:
a) la capacità portante di una trave RAC risultata buona,
b) una maggiore deformabilità della struttura in RAC.
E’ stata messa a punto anche una adeguata modellazione numerica per le strutture confezionate con il RAC.
Con una serrata indagine numerica è stata riscontrata una sostanziale capacità di predire il comportamento statico
della trave full scale con la calibrazione di un codice di calcolo in grado di analizzare il comportamento non lineare
per materiale e per fessurazione.
Si è dunque in grado di calcolare una struttura confezionata con RAC e con definite prestazioni e cioè si è in grado di
predire con particolare precisione la sua risposta in termini di sollecitazioni e deformazioni, dopo avere misurato il modulo di elasticità E e la tensione di rottura a trazione.
A seguito dei successi con le travi full scale in RAC armato si è passati alle strutture presollecitate precompresse
prefabbricate in stabilimento. Più di trenta differenti mix sono stati studiati e testati in ordine alla scelta di un mix
design e di una procedura per la confezione di un conglomerato di riciclo RAC, adatto anche alla produzione in serie
di travi precompresse. Sono state preparate tre travi in scala naturale ciascuna con luce totale di 15 metri e con sezione di 43cm x 55cm. Le travi sono state confezionate con 100% di RA (40AR100); 50% di RA e 50% di NA
(40RN50) e 100% di NA (40AN100). Il cemento usato è il 525 Portland, classe I A del UNI-ENV 197/1.
I cavi di precompressione sono stati in numero di 10 ciascuno da 93 mm2 , con una tensione di precompressione di
142.5 kg/mm2 ed una precompressione totale di 132.5 tons. Le travi sono state tutte sottoposte ad una maturazione
accelerata a vapore come normalmente avviene in uno stabilimento di prefabbricati. Il ciclo termico è stato attentamente registrato ed i risultati delle prove sono stati particolarmente buoni.
Materiali
TRAVI PREFABBRICATE E PROCOMPRESSE IN RAC E PROVE NDT AD ULTRASUONI
Figura 9. La trave in RAC prefabbricata e precompressa di luce 15 metri. Le fessurazioni durante la prova di carico in laboratorio
e quelle rilevate con NDT ultrasonic pulse test e riportate numericamente con apposito codice di calcolo [1 - 19].
E’ necessario sottolineare che i risultati ottenuti per la resistenza meccanica sui campioni preliminari maturati in
acqua, hanno fornito una resistenza accresciuta del 10% rispetto a quelli maturati in aria, confermando in modo
inequivocabile che il RAC è adatto alla produzione industriale di strutture precompresse che sono maturate a vapore.
Le travi sono state testate con carichi posti ad un terzo della luce e crescenti fino a collasso della sezione di mezzeria.
Molti dati sono stati prelevati durante le prove con strumentazione composta da flessimetri e strain-gauges sia per
il RAC che per i cavi di precompressione.
Figura 10. La trave in RAC100 prefabbricata e precompressa
di luce 15 metri: test equipment [19]
Figura 11. La trave in RAC prefabbricata e precompressa di
luce 15 metri. Comparazione carico deformazione per tutto
riciclato, tutto naturale ed intermedi.
RAC: un nuovo conglomerato per le strutture
27
Materiali
CONCLUSIONI
RAC: un nuovo conglomerato per le strutture
28
La sperimentazione di laboratorio sia in macroscala che
microscala è stata la guida insostituibile per arrivare
alla invenzione ed alla conferma di questo nuovo materiale denominato RAC.
Ci si è fatti forza dei metodi che sono propri della tecniche di sperimentazione di Laboratorio, basate su protocolli, procedure e metodologie spesso codificate, su
prove del tipo NDT e su microscopi per visualizzare la
microscala come il SEM e si sono sommati i risultati
parziali rivelatisi tutti concordanti e tutti positivi.
La progressiva sedimentazione e riutilizzazione delle informazioni ritenute certe su comportamenti di materiali,
campioni, porzioni di strutture e membrature intere, si
è riusciti ad arrivare a inquadrare in modo ripetibile e
con elevato livello di affidabilità la risposta istantanea
del RAC ed anche a postularne un attendibile comportamento nel tempo con le indicazioni date dalle prove
indirizzate allo studio della fatica e della durabilità.
Le deformazioni delle travi realizzate con diversi conglomerati sono state messe a confronto e la cosa più importante è stata la risposta fortemente positiva della
trave prodotta con solo RAC. I diagrammi di figura mostrano come si possano individuare i comportamenti
anche di tutti i mix intermedi, cioè mediante una interpolazione lineare. Attualmente si stanno effettuando
sulle travi full scale delle prove accelerate di fatica con
un pulsatore appositamente ideato (Pulsar) per simulare carichi mobili reali.
In conclusione la sperimentazione di laboratorio full-scale
consente di confermare ancora una volta che il RAC (brevetto industriale 1997) è certamente adatto, con le sue
peculiarità, anche alla produzione industriale.
BIBLIOGRAFIA E REFERENCES
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Department of Trade and Industry Conference Centre, London,
United Kingdom, 11-12 November 1998. Thomas Telford Publishing.
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[19] R Cairns, Di Niro G, Dolara E: The Use of RAC in Prefabrication. Proceedings of the International Symposium organised by the Concrete Technology Unit, University of Dundee
and held at the Department of Trade and Industry Conference
Centre, London, United Kingdom, 11-12 November 1998. Thomas Telford Publishing. The Design of Normal Concrete Mixes
BRE 1975.
[20] Dolara E: Calcolo e misura della permeabilità dei calcestruzzi
semplici ed affaticati- parte I. Giornale AICAP n.712 –96
[21] Dolara E: Calcolo e misura della permeabilità dei calcestruzzi
semplici ed affaticati- parte II. Giornale AICAP n.713–96
o scorso 30 Luglio l’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma
(UIR) ha presentato in Campidoglio il progetto sulla banda larga Roma
Commissione Informatica e
Digitale, che ha come obiettivo lo sviluppo di infrastrutture e piattaTelecomunicazioni
forme
digitali
nell’area di Roma e che consentirà alla nostra città di diventare
dell’Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Roma;
la prima metropoli d’Italia e d’Europa interamente dotata di una rete a larVicepresidente Area TLC
ghissima banda, fissa e mobile.
Il progetto, attraverso la realizzazione di un’infrastruttura di rete a banda
larga e l’accesso condiviso da parte degli operatori di servizi alle reti e lo sviluppo e fornitura di contenuti, comporterà una vera e propria rivoluzione
nell’ambito dei servizi al cittadino ed alle imprese, coinvolgendo in modo
orizzontale i diversi settori della vita economica e sociale della città ed interessando i servizi pubblici ed i rapporti fra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione.
La realizzazione del progetto, infatti, offrirà alle aziende e ai cittadini romani
la fruizione di un indotto di servizi telematici ad alto valore tecnologico e amministrativo, armonizzati fra l’altro con gli obiettivi strategici del piano di egovernment 2012, concordato di recente fra il Comune di Roma ed il
Ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione. Tale piano, infatti, prevede un piano specifico per promuovere servizi on line per i cittadini
e le imprese mediante la realizzazione di progetti di innovazione dei servizi
del Comune, finalizzati al miglioramento dell’efficienza, alla riduzione dei
costi, ad una più elevata qualità e trasparenza nei confronti dei cittadini.
Con riferimento a Roma Digitale, il principale ruolo della UIR è stato
quello di aver messo intorno ad un tavolo tutte le società di telecomunicazioni, che normalmente tra loro competono cercando di sotUn
trarsi utenti reciprocamente, ed ha il suo punto di forza nella
indotto di
concertazione del progetto e nella cooperazione. In pratica
servizi telematici ad
qualunque operatore aprirà un cantiere per la posa della
alto valore tecnologico e
fibra ottica, avvertirà gli altri che potranno posare a loro
amministrativo
volta i cavi nel condotto comune, realizzando così notevoli risparmi.
La UIR, inoltre, intende assolvere anche un secondo ruolo, più di competenza del nostro Ordine: quello di farsi parte attiva presso il Comune
Ing.Roberto Casini
L
Telecomunicazioni
Un’opportunità di crescita per la Capitale, un’opportunità di sviluppo
professionale per gli Ingegneri dell’Ordine della Provincia di Roma
29
Il progetto “Roma digitale”
IL PROGETTO
“ROMA DIGITALE”
Telecomunicazioni
Il progetto “Roma digitale”
30
di Roma per rendere il più possibile snello e rapido l’iter
di concessione di permessi ed autorizzazioni, eventualmente anche di agevolare l’accesso ai cavidotti di competenza comunale per risparmiare lavori civili dove
possibile. E’ questo un aspetto che interessa moltissimo
anche al Sindaco di Roma, On. Gianni Alemanno, preoccupato dai disagi e dalle polemiche che le continue aperture di strade e marciapiedi finirebbero per creare.
Tale ruolo, in realtà dovrebbe essere di competenza
dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, in
quanto la UIR, per quanto associazione prestigiosa ed autorevole, non ha il compito di svolgere attività tecniche
di verifica e controllo propedeutiche alle attività realizzative.
Nel prosieguo dell’articolo, pertanto, dopo una descrizione del progetto Roma Digitale, per la comprensione
da parte dei non addetti ai lavori, verrà presentata una
“proposta aperta” di collaborazione con il Comune, elaborata dalla Commissione Informatica e Telecomunicazioni, in grado di rappresentare la nostra “capacità
professionale di impostare con una visione sistemica, poliedrica e propositiva i progetti complessi per la soluzione
dei problemi della città”, tante volte auspicata dal nostro
Sindaco e “collega”, On.Gianni Alemanno.
QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO “ROMA DIGITALE”
Obiettivo ed ambiti del progetto
L’obiettivo del progetto è rendere l’area di Roma più moderna, più produttiva e con una migliore qualità della
vita, attraverso:
• il superamento delle criticità strutturali (sicurezza sociale, controllo del territorio, mobilità, ambiente, sanità,
ecc.) tramite la diffusione dell’ICT;
• il definitivo superamento del “digital divide” e contestuale possibilità di sviluppo per i territori poco serviti
da infrastrutture materiali, anche grazie all’utilizzo di finanziamenti in fase di definizione da parte del Governo
Centrale (800 M€);
• lo sviluppo di una nuova rete in fibra ottica per l’abilitazione graduale di cittadini, imprese e istituzioni a servizi “ultrabroadband” fissi (sino a 100 Mbit/s) e mobili
(28 Mbit/s), necessari per servizi innovativi che richiedono alte prestazioni;
• la valorizzazione dei punti di forza della città, del suo
patrimonio artistico e culturale, delle sue infrastrutture
informatiche per incentivare l’uso dell’ICT nel tessuto
della città da parte di cittadini, PMI, PA centrale e
aziende collegate;
• l’attrazione di significativi investimenti “anticrisi”, sul
territorio, in un contesto congiunturale particolarmente
critico;
• la valorizzazione dello “switch off” al Digitale Terrestre e dei nuovi Decoder e “HD Flat TV” abilitati anche
all’accesso alla Rete Internet per estenderne l’uso anche
ai non user di PC (quindi alle fasce senior della popolazione).
Gli ambiti del progetto “Roma Digitale”, pertanto, riguarderanno lo sviluppo di infrastrutture e piattaforme
digitali nell’area di Roma, quali:
• reti a larga e larghissima banda, fisse e mobili;
• servizi ed applicazioni che potranno realizzarsi a beneficio dei Cittadini e delle Imprese che operano sul territorio.
Investimenti previsti
Il progetto prevede un investimento, per le sole infrastrutture di rete pari a 300 milioni di Euro in 3 anni e
più di 600 in 5 anni e con un impegno di oltre 1000 addetti (oltre al personale degli operatori di rete). I 600
milioni sono la somma di quanto i singoli operatori, Telecom Italia e Fastweb soprattutto, (ma sicuramente
sono della partita anche Vodafone e Wind), hanno già
stanziato nei loro bilanci per le opere civili legate ai rispettivi progetti di cablaggio in fibra e sono ascrivibili,
a spanne, per i due terzi a Telecom Italia e per i restanti
200 milioni agli altri operatori, Fastweb su tutti.
Tale investimento permetterà di:
• portare i servizi “ultra-broadband” a 100 Mbit/s ad 1
milione di clienti;
• garantire il servizio ADSL a 7 Mbit/s in tutte le aree
del Comune;
• ampliare la copertura dei servizi Broadband Mobile a
14.4 Mbit/s ed in prospettiva a 28 Mbit/s;
• sviluppare la capacità di Rete, azione indispensabile
per gestire un traffico che cresce del 90% all’anno sul
fisso e del 300% all’anno sul mobile.
Condizioni richieste per l’attuazione del progetto
Secondo la UIR, il progetto potrà realizzarsi solo a condizione che:
• il Comune di Roma favorisca il contesto regolatorio,
dando attuazione a quanto di innovativo previsto dalla
recente normativa nazionale (L.133/08);
• le imprese facciano sistema per ottimizzare gli utilizzi
delle infrastrutture, esistenti e previste, e per ridurre
gli impatti sulla Città, sia in fase di realizzazione che di
utilizzo delle reti.
Per lo sviluppo delle infrastrutture di rete l’importo
degli interventi, 300 milioni di Euro in 3 anni e oltre 600
milioni di Euro in 5 anni, infatti, è previsto nelle condizioni di contesto più favorevoli in termini di:
• tecniche di scavo stradale non tradizionale (minitrincee);
• tecniche di cablaggio verticale degli edifici innovative;
• regolamentazione più favorevole, permissistica più
agevole (specie per siti radio);
• utilizzo/condivisione di infrastrutture esistenti con altre imprese e/o enti pubblici (accordi con ACEA, Enel, Italgas,
altri operatori telecomunicazioni).
Qualora tali condizioni non si verifichino, la UIR sostiene che la copertura finanziaria richiesta, per realizzare le stesse
opere, sarebbe eccessiva (520 milioni di Euro in 3 anni e quasi 1.100 milioni di Euro in 5 anni), e il progetto potrebbe
non essere realizzato.
La rete di accesso fissa
I clienti di ogni area di centrale al momento sono attestati alla propria centrale attraverso una rete capillare, di norma
costituita da cavi in rame, denominata rete di distribuzione o più comunemente rete di accesso in rame.
• La rete in rame è stata progettata in passato pensando ai servizi telefonici, che sono servizi “a banda stretta”, nel
senso che occupano una porzione limitata dello spettro trasmissivo disponibile, equivalente ad una velocità di trasmissione numerica di poche decine di kbit/s, insufficiente alle esigenze dei nuovi servizi “ a banda larga”.
• Per fornire servizi a larga banda basati su ADSL, occorre dotare le centrali di apparati speciali (DSLAM)
ed aumentarne le capacita’ di connessione verso il resto della rete (broadband backhauling).
Telecomunicazioni
SITUAZIONE DELL’ATTUALE INFRASTRUTTURA DI RETE COMUNALE
Il progetto “Roma digitale”
31
In alcuni casi i clienti non sono attestati direttamente alla centrale, ma ad apparati elettronici da esterno (es: UCR
= Unità di Concentrazione Remota) che sono parte delle rete di accesso in rame; tali dispositivi, che svolgono la funzione di multiplare/concentrare i segnali dei clienti su un ridotto numeri di collegamenti fisici, hanno consentito in
passato di superare problemi di saturazione dei cavi di accesso; questi apparati, però non permettono la fornitura di
servizi a larga banda, anche nel caso in cui la centrale sia dotata di DSLAM.
Inoltre, benché la rete di accesso di Telecom Italia sia in assoluto una delle più “corte” se confrontata con quella
degli altri operatori internazionali, esiste una limitata porzione della clientela collocata a distanze dalla centrale (tipicamente maggiori di 3-4 km) per le quali la fornitura di servizi a larga banda può risultare critica per motivi di attenuazione del segnale trasmesso (linee lunghe).
Una porzione relativamente limitata della rete di accesso è stata realizzata negli anni in fibra ottica. In tale contesto
i servizi telefonici per la clientela residenziale sono stati forniti tramite apparati elettronici rete di accesso (es: MPX1), che non risultano adatti alla fornitura di servizi a larga banda.
Telecomunicazioni
Il progetto “Roma digitale”
32
A partire dal 2006 è stata introdotta la possibilità, nel
caso di centrali di piccole dimensioni e con pochi clienti,
di collegare DSLAM di piccola capacità (“MiniDSLAM”)
anche attraverso i cavi di giunzione in rame, qualora lo
stato di tali cavi (livello di occupazione, lunghezza dei
collegamenti, ecc..) sia favorevole. Il servizio fornito è
pienamente conforme ai requisiti previsti per i collegamenti a larga banda, anche se la velocità massima della
connessione normalmente non può superare 1 Mbit/s in
downloading (collegamento dalla rete al cliente). Con la
progressiva evoluzione dei servizi a larga banda, sarà necessario prevedere in un prossimo futuro l’esigenza di
“bonificare” anche queste situazioni. Pertanto la soluzione dei MiniDSLAM è una soluzione “ponte”, che permette di posticipare ma non evitare la necessità della
definitiva infrastrutturazione delle centrali. Il progetto
dei MiniDSLAM, tuttora in corso di realizzazione, ha permesso la connessione di alcune migliaia di centrali, al
punto che a fine 2008 solamente 2.000 centrali, corrispondenti a circa il 4,3% della clientela telefonica, risultano non coperte dai servizi ADSL, mentre tale
percentuale scenderà al 3% al 2010 con sole 1.500 centrali non abilitate ai servizi broadband.
LA RETE MOBILE
Alla copertura ADSL, tipica della rete fissa, a partire dal
2006 si è affiancato il servizio commerciale HSDPA, che
costituisce un’evoluzione della rete mobile di terza generazione UMTS e a tutti gli effetti può essere considerata
rete a larga banda mobile. La copertura HSDPA è iniziata
a partire dalle province nelle quali è maggiore la diffusione
della clientela business e dalle principali località turistiche
e ha successivamente raggiunto quella del servizio UMTS.
Sta infine per essere introdotta anche la tecnologia
WiMax, che prevede come per l’HSDPA, la diffusione in
modalità wireless dei servizi a larga banda, sebbene in
una gamma radio differente da quella dei servizi mobili
3G (3,5 GHz). La copertura broadband wireless si deve
considerare normalmente complementare e non alternativa a quella della rete fissa, in quanto consente di
ampliare la gamma dei servizi a larga banda offerti, attraverso l’introduzione della mobilità e della nomaticità.
Può tuttavia costituire una valida alternativa alla copertura fissa, nel caso in cui questa richieda interventi particolarmente onerosi e complessi, come nel caso delle
“linee lunghe” o di presenza in rete di apparati elettronici che non consentono un facile ed economico upgrade ai servizi broadband.
COPERTURA A LARGA BANDA NEL
LAZIO E NELLA PROVINCIA DI ROMA
Di seguito sono riportati i dati di copertura di accesso
fisso e mobile.
ACCESSO FISSO
Copertura broadband a fine 2008
Copertura Copertura
Copertura
Amministrazioni broadband broadband
IPTV
lorda
netta (*)
Regione Lazio
96,8%
94,2%
64,8%
Provincia di Roma
99,0%
97,0%
77,3%
Comune di Roma
99,6%
97,8%
86,4%
* per effetto degli apparati inrete di accesso; si stima che fino a 2 punti percentuali siano soggetti al fenomeno delle “linee lunghe”
Evoluzione copertura broadband netta
Amministrazioni
2008
2009
2010
Regione Lazio
94,2%
94,4%
95,9%
Provincia di Roma
97,0%
97,2%
98,1%
Comune di Roma
97,8%
98,0%
99,0%
ACCESSO MOBILE (**)
Copertura
UMTS
popolazione
Copertura
GSM
popolazione
Regione Lazio
82,7%
99,7%
Provincia di Roma
89,7%
99,8%
Comune di Roma
96,2%
99,9%
Amministrazioni
2009
2010
Regione Lazio
82,7%
85,7%
88,7%
Provincia di Roma
89,7%
92,7%
95,7%
Comune di Roma
96,2%
97,4%
98,6%
33
Amministrazioni
** dati riferiti alla rete Telecom Italia
Gli interventi per il completo superamento del “Digital
Divide” nella Provincia e nel Comune di Roma sono:
• completamento (100%) della copertura “nominale”
degli accessi fissi;
• retrofit della copertura “lite” (MiniDSLAM) con tecnologia “full” (DSLAM IP);
• bonifica delle “linee lunghe” e delle aree d’apparato;
• potenziamento della copertura mobile UMTS/HSPA
con l’obiettivo di portare la disponibilità della copertura
mobile 3G a livelli paragonabili a quelli della copertura
2G (prossimi al 100%).
Le tecnologie ed infrastrutture utilizzabili nel piano di
eliminazione del Digital Divide:
• per gli accessi fissi il piano di eliminazione del Digital
Divide viene realizzato con tecnologie ADSL 2+ e broadband backhauling;
• per gli accessi mobili (utilizzabili in taluni casi anche
per servire gli accessi fissi e risolvere i casi di “linee lunghe”) viene utilizzata la tecnologie HSDPA/HSUPA e
broadband backhauling.
Si stima che il completo superamento del Digital Divide
nel Lazio, secondo le modalità operative precedentemente descritte, richiederebbe un investimento complessivo di circa 110 M€, di cui 45 M€ nella Provincia
di Roma e 28 M€ nel Comune di Roma.
Per rendere redditivi tali investimenti e i costi correlati
alla gestione nel tempo degli impianti che si verrebbero
a realizzare, un eventuale contributo governativo dovrebbe coprire una quota corrispondente a circa l’80%
dell’investimento totale. Al momento, a Roma, la situazione di attuale copertura dei servizi di broadband è riportata nella seguente figura.
Servizi Broadband, copertura della popolazione telefonica del Comune di Roma:
• Servizio ADSL (min 640 Kbit/s): 99,5%
• Servizio ADSL2+ (min 7 Mbit/s): 97,4%
• Servizio IPTV (20Mbit/s): 86,38%
• Servizio Fast Ethernet FO (10Mbit/s bidirez.): 23%
Di seguito, invece, è riportato un raffronto tra le infrastrutture di rete (fissa e mobile) tra Roma e Milano.
ROMA E MILANO:
infrastrutture a confronto / Rete Fissa
Dimensioni di
riferimento
(Comune)
ROMA
MILANO
NOTE
Numero di
Unità Immobiliari
1.390.509
813.142
Fonte:
www.istat.it
Numero di edifici
145.077
47.914
Fonte:
www.istat.it
8.168
1.937
Fonte:
Tele Atlas
Estensione
rete viaria
(Km di strade)
Il progetto “Roma digitale”
2008
Telecomunicazioni
Evoluzione copertura UMTS/HSDPA (popolazione)
Infrastrutture di
Telecomunicazioni
Aree di centrale
Telecomunicazioni
Infrastrutture
(Km di tracciato)
Il progetto “Roma digitale”
La rete in fibra
ottica esistente
(Km cavo)
MILANO
NOTE
137
37
Fonte:
Telecom
Italia (TI)
15.546
6.289
Fonte:
Telecom
Italia (TI)
Fonti:
Telecom
4.800 MW Italia (TI)
1.693 TI
+ 1.090 TI Metroweb
2.350 FW
+510 FW
(MW)
Fastweb
(FW)
Stime per la Rete di
Nuova generazione
ROMA
Stima dei Km cavo in
fibra ottica da posare
~ 10.200
per cablare tutti gli
edifici (in aggiunta a
quelli già disponibili)
Stima dei Km di
scavo per cablare
tutti gli edifici
(in aggiunta a quelli
già disponibili)
Percentuale di edifici
raggiunti da
infrastrutture utili
(anche di terze parti)
per la posa di fibra
ottica
Building
potenzialmente
raggiungibili in f.o.
senza opere di scavo
ROMA E MILANO:
infrastrutture a confronto / Rete Mobile
Fonti:
2.070 MW Telecom
+ 750 TI Italia (TI)
2.500 (TI)
+500 FW Metroweb
300(FW)
(parziale
(MW)
sovrapp.) Fastweb
(FW)
La rete di distribuzione in rame
(Km cavo)
34
ROMA
~ 3.200
~ 12%
MILANO
NOTE
Elaborazione TI con
~ 1.600
dati MW
(per Milano)
~ 100
~ 82%
Elaborazione TI con
dati MW
(per Milano)
Elaborazione TI con
dati MW
(per Milano)
~17.000 ~ 37.000
Elaborazione
Telecom
Italia
~ 8,500
(7.200
~1.000 TI NGN
Di cui building
(sedi
FTTx
passed/connected in
business)
TI
f.o.da TI e FW
6.000 FW 33.000
FTTh
FW)
Fonte:
Telecom
Italia
Fastweb
LA NUOVA INFRASTRUTTURA DI RETE
A LARGA BANDA PREVISTA
La nuova infrastruttura di rete a larga banda di nuova
generazione (NGN2), prevista dal progetto, prevederà
le caratteristiche di seguito riportate.
Rete Fissa
• sviluppo della rete di nuova generazione NGN2 per
servizi “ultra-broadband” (fino a 100 Mbit/s);
• interventi nelle aree di Digital Divide per conseguire
la copertura completa del servizio;
• ammodernamento della rete di trasporto.
Rete mobile
• miglioramento ulteriore della copertura UMTS/HSDPA
(fino a 14.4 Mbit/s) ed avvio della sperimentazione eHSDPA a Roma (fino a 28 Mbit/s) a partire da Luglio 2009;
Nel 2009 sono iniziate le ralizzazioni NGN2 in 10 centrali di Roma. La centrali al momento identificate sono
le seguenti: Prati, Ponte Lungo, Belle Arti, Appia, Lanciani, Nomentana, Villa borghese, Settecamini (Tiburtina), Colonna (Centro), Corso Vittorio Emanuele.
I NUOVI SERVIZI PREVISTI
La progressiva disponibilità di una infrastruttura fissa
e mobile così performante abiliterà lo sviluppo e la disponibilità di servizi innovativi in materia di:
Sicurezza pubblica (telesorveglianza, supporti specifici per ambiti istituzionali, es. polizia, pompieri...);
E-Health (fascicolo elettronico, digitalizzazione dei
dati, prescrizioni on-line, telemedicina); Pubblica Amministrazione (gestione pratiche paperless, digitalizzazione documenti); Infomobilità (informazioni su
traffico in tempo reale e sul trasporto pubblico, telepayment); Beni Culturali (informazioni turistiche,
mappe, servizi di localizzazione via mobile); Scuola
1) Servizi per la Sicurezza Pubblica
Beni Culturali: tutela del patrimonio e dei siti, controllo dei flussi, applicazioni anti-terrorismo, analisi dei
percorsi nei siti, monitoraggio opere, sicurezza personale
turisti, unico centro di controllo per tutti i siti critici, integrazione con i sistemi anti-intrusione e anti-incendio,
videosorveglianza discreta ed integrata negli ambienti,
flessibilità di installazione per esigenze mutevoli.
Territorio cittadino: monitoraggio zone sensibili (stazioni, parchi, scuole, etc.), sicurezza dei cittadini, tutela
del patrimonio artistico, monitoraggio del traffico, sistemi anti-terrorismo, tutela del entro storico con Zone
a Traffico Limitato (ZTL), integrazione con le attività di
pubblica sicurezza, unica centrale operativa centralizzata
per più Comuni, massima disponibilità del sistema attraverso la rete IP.
Infrastrutture Pubbliche: sicurezza dei viaggiatori tifosi - autorità - etc., tutela infrastrutture e rete di trasporto, sistemi anti-terrorismo, sistemi identificazione
persone, monitoraggio zone sensibili, integrazione con le
attività di pubblica sicurezza, unica centrale operativa
centralizzata per più siti, massima disponibilità del sistema attraverso la rete IP.
2) Servizi per la Sanità Pubblica
La spesa sanitaria in Italia ha raggiunto nel 2006 126,7
B€ (8,6% del PIL). Nel 2015 potrebbe raggiungere il
10% del PIL.
La rete a LB consente lo sviluppo e la diffusione di soluzioni ICT dedicate all'E-Health: portale elettronico della
sanità, gestione degli EPR (fascicolo sanitario elettronico), telemonitoraggio dei parametri clinici, teleassistenza a categorie a rischio (anziani, disabili, etc.),
telediagnostica e teleconsulti, gestione automatizzata
della distribuzione dei farmaci.
3) Servizi di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione
La produzione cartacea e il trasporto fisico dei documenti, la loro archiviazione presso i magazzini rappresentano attualmente le fasi della gestione documentale
della Pubblica Amministrazione. Tale gestione comporta
una produzione di documentazione cartacea onerosa,
una limitata trasparenza e velocità informativa, un'archiviazione in spazi fisici con logistica costosa. La progressiva digitalizzazione in atto della gestione documentale
Telecomunicazioni
LO SVILUPPO NEL 2009
DELLA NGN2 A ROMA
(larga banda, wifi, PC low cost, biblioteca digitale); Ambiente (efficienza energetica, controllo basato su sensor
networks); Produttività d'impresa (assistenza remota,
CRM, ERP, Sales Force Management, Work Force Management).
Alcuni esempi tangibili dei nuovi servizi a supporto dei
cittadini e del Comune sono:
35
Il progetto “Roma digitale”
• potenziamento della capacita di trasporto del traffico;
• miglioramento della copertura indoor;
• sviluppo dell’”ultra-broadband” mobile.
Il progetto prevede un piano di copertura completa
della clientela di Roma esteso a 105 Centrali (non sono
incluse aree di bassissima densità abitativa ed estremamente periferiche). Con la tecnica della Microtrincea
gli scavi sono estremamente rapidi, 80 m/giorno (inclusi
apertura/chiusura cantiere e ripristino traccia) e i cantieri di dimensioni molto ridotte. Di seguito è riportato
il piano di copertura del 2009 che ha visto l’avvio delle
realizzazioni NGN2 in 10 centrali.
Telecomunicazioni
consente la produzione documentale digitale (Workflow
Management), il trasferimento degli attuali archivi su
supporti informatici e l'archiviazione ottica digitale. Ciò
significa, supporto normativo al processo di digitalizzazione degli archivi (circolare nr. 36/E: “Conservazione ottica sostitutiva dei documenti fiscali”), saving potenziali
derivanti da utilizzo di archivi digitali, efficientamento
della gestione documentale e delle risorse umane. ("Il
flusso documentale vale almeno il 2% del PIL. Un risparmio di appena il 10% vale 2 miliardi di Euro" . PIERLUIGI
RIDOLFI CNIPA 2007).
Il progetto “Roma digitale”
36
4) Servizi per il miglioramento del territorio
Servizi per una "Smart Town" (sperimentabili in un quartiere di Roma) possono essere combinati utilizzando la
capillare distribuzione della Rete Elettrica e le applicazioni ICT abilitate della Larga Banda. E' possibile l'impiego del project financing e parte dei costi operativi
possono essere coperti dal risparmio ottenuto nei servizi
di gestione degli impianti di illuminazione pubblica.
I servizi comprendono: monitoraggio dei parametri ambientali (es. centraline meteo collegate sulla stessa linea
elettrica); smart advertising, servizi di informazione per
i cittadini su pannelli luminosi a led o su monitor anche
a grande schermo (es. isola pedonale, eventi serali
etc...); smart communication, tramite hot-spot WiFi che
possono essere installati direttamente sul palo dell'illuminazione pubblica, come già sperimentato in altre città
(es. Rimini); servizio per persone con varie disabilità che
tramite telecomando possono lanciare richiesta di soccorso georeferenziata attraverso antenna installata sul
palo: in meno di 5 secondi l'allarme viene visualizzato su
console del destinatario.
LA PROPOSTA DI COLLABORAZIONE
DELL’ORDINE
DEGLI
INGEGNERI
DELLA PROVINCIA DI ROMA
Per l’attuazione del progetto Roma Digitale l’Ordine degli
Ingegneri della Provincia di Roma potrebbe supportare
il Comune nelle seguenti due macroattività:
Analisi e verifica del progetto
• analisi del progetto proposto da UIR, con riferimento
alle necessità di rete ed alla domanda di servizi al cittadino, alle priorità di copertura del territorio ed alla definizione puntuale dei relativi requisiti tecnici;
• assessment per la verifica di tutti gli asset utilizzabili
per le telecomunicazioni presenti nel territorio comunale
(cavidotti non utilizzati dagli operatori, canalizzazioni,
gallerie, siti, ecc....);
• verifica del progetto proposto da UIR affinchè siano garantiti:
1) collegamento in larga banda di tutte le sedi amministrative comunali e di altri luoghi pubblici (scuole, ospedali, biblioteche, ecc...);
2) livelli avanzati di servizio e di gestione;
3) aggregazione di altri partners pubblici (Università e
Centri di Ricerca, Camera di Commercio, ecc...) o privati (Unioni Industriali Roma o Associazioni) come
utenti dei servizi di rete;
• verifica del progetto dal punto di vista della pianificazione, dei tempi di realizzazione e della rispondenza ai
requisiti dei servizi;
• supporto all’adeguamento regolamentare comunale,
al fine di recepire le norme tecniche ed i regolamenti
scavi del Comune, a seguito dell’attuazione della Legge
133/2008.
Verifica e monitoraggio della realizzazione
• direzione dei lavori e collaudo degli impianti;
• monitoraggio del progetto ai fini della verifica della
qualità dei processi, dei tempi di realizzazione e dei prodotti rilasciati;
• supporto nella valutazione della scelta fra eventuali
varianti d’opera che dovessero risultare necessarie durante il progetto e nella definizione della gestione dell’infrastruttura finale.
Il piano di attività sopra illustrato potrebbe essere realizzato, prevedendo la costituzione di un “Comitato
Guida” costituito da:
• personale del Comune di Roma, incaricato di seguire
il progetto;
• un collegio di ingegneri professionisti, altamente qualificati in ambito ICT, coordinato direttamente dal Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di
Roma.
Oltre ad impartire le direttive ai gruppi di lavoro, approvare i piani di lavoro e gli stati di avanzamento, approvare i risultati, ecc..., i principali compiti del
“Comitato Guida”, potrebbero essere quelli di supportare il personale del Comune per la realizzazione delle
attività previste a punto 1, per la scelta di ulteriori professionisti, iscritti all’Ordine, necessari all’attuazione
delle attività previste al punto 2 ed, infine, per l’attivazione di tavoli di confronto con la UIR e con le
aziende ICT interessate a cooperare sulle seguenti
problematiche:
1. Condivisione delle infrastrutture di canalizzazione
tra operatori, al fine di garantire gli accordi tra aziende
private per ottimizzare gli interventi di installazione di
rete, e diminuire i disagi connessi alla ridondanza delle
cantierizzazioni.
2. Uso di modalità innovative di posa quali la minitrincea e la microtrincea (se previsto dal regolamento cavi),
al fine di velocizzare la realizzazione delle opere e diminuire l’impatto per la viabilità.
Telecomunicazioni
3. Analisi e sviluppo di modelli innovativi di copertura
per le comunicazioni mobili e wireless, al fine di completare le coperture, migliorare la capacità di comunicazione a larga banda, migliorare l’inquinamento
ambientale ed elettromagnetico anche attraverso la
condivisione dei siti.
4. Verifica che l’infrastruttura di rete prevista sia “future proof”, al fine di garantire nel tempo la massima
scalabilità, in termini di capacità di banda supportata,
da parte dei collegamenti in fibra ottica previsti per
ogni singola unità abitativa ed edificio.
5. Predisposizione di modello di rete “aperto”, al fine
di assicurare in futuro la piena accessibilità e interscambiabilità delle fibre non impiegate (“spente”) tra
operatori (unbundling fibra) senza dover ricorrere ogni
volta a nuove attività di scavo o di posa cavi.
6. Definizione di un piano di interventi sistematici di
copertura “a tappeto” area per area, al fine di eliminare
il rischio di continua cantierizzazione stradale per duplicazione reti proprietarie.
7. Definizione e validazione di modelli per la sicurezza,
per il telelavoro e per l’infomobilità, al fine di di garantire un miglioramento della qualità della vita nella città.
8. Definizione e validazione di di modelli specifici per la
telemedicina, per la valorizzazione e la fruizione dei beni
culturali e per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, al fine di migliorare il rapporto costi/benefici
e incrementare l’efficienza dei servizi erogati.
CONCLUSIONI
L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma,
anche se al momento non ancora direttamente coinvolto,
è interessato a svolgere nell’ambito del progetto Roma
Digitale il ruolo di “Advisor e Consulente Tecnico”, in
grado di garantire che tutte le attività realizzative vengano effettuate secondo i tempi e le modalità concordate
e nel rispetto delle leggi vigenti.
L'art. 46 del DPR n. 328/2001, infatti, avendo recentemente attribuito agli iscritti, alle sezioni A del settore
dell’informazione, degli albi professionali degli Ordini
degli Ingegneri: "la pianificazione, la progettazione, lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il collaudo e la gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e
di generazione, trasmissione ed elaborazione delle informazioni", rappresenta un’importante garanzia affinchè la
complessità del progetto venga gestita e governata con
competenza e professionalità. La bassa efficienza, la perdita di dati, l’interruzione di servizio dei sistemi complessi di elaborazione, la privacy e la sicurezza dei sistemi
ICT sono solo alcune delle problematiche del settore che,
se non valutate e gestite correttamente, potrebbero arrecare disagi ai cittadini, perdite economiche, finanziarie
e di immagine alle Istituzioni, fino a mettere a repentaglio la stessa sicurezza fisica.
A fronte di quanto sopra, l’Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Roma ed i Dipartimenti del Comune interessati stanno lavorando ad un protocollo d’intesa che prevederà come area di collaborazione prioritaria proprio il
progetto Roma Digitale, con l’augurio e la speranza per
tutti noi, che tale modo di procedere, oltre ad un’opportunità professionale nell’immediato, possa rappresentare
un modello di cooperazione da estendere anche su altre
aree e progetti, al servizio della nostra beneamata città
e del nostro “collega” Sindaco.
Il progetto “Roma digitale”
37
SERVIZI DELL’ORDINE
Presidente
Ing. Francesco Duilio Rossi
riceve su appuntamento prenotandosi tramite la
segreteria di direzione al numero 06.4879311
Vice Presidenti
Ingg. Fabrizio Cabas, Carla Cappiello,
Mario Leonardi
ricevono su appuntamento prenotandosi al numero
06.4879311
Consigliere Segretario
Ing. Carla Cappiello
riceve su appuntamento prenotandosi al numero
06.487931.224
Consigliere Tesoriere
Ing. Corrado Antonio Kropp
riceve su appuntamento prenotandosi al numero
06.487931.209
Parcelle
Ing. Dario Bugli
riceve su appuntamento prenotandosi al numero
06.487931.228
E-mail: [email protected]
Deontologia
Ing. Fabrizio Cabas
riceve su appuntamento prenotandosi al numero
06.487931.239
E-mail: [email protected]
Consulenza legale
Avv. Sergio Pistritto
riceve il martedì con orario 16:00/17:30
e previo appuntamento al numero 06.487.9311
Consulenza assicurativa Unipol
Dott. Filippo Caretti
riceve il mercoledì con orario 15:30/17:00
La Compagnia Assicuratrice Unipol, tramite
l’Agenzia Generale di Roma Piramide 1886, offre a
tutti gli iscritti un servizio di consulenza assicurativa
gratuita
Consulenza dello Sportello Liberi Professionisti
Ing. Giorgio Iecco
riceve il lunedì, mercoledì e giovedì con orario
16:30/19:00. Nel medesimo orario è possibile
contattare direttamente lo Sportello telefonando
al numero 06.487931.234
E-mail: [email protected]
Ufficio Rapporto Iscritti
Ingg. Edoardo Krasnig, Patrizio Gamboni,
Matteo Carlo Riccardo
riceve dal lunedì al giovedì con orario 16:30/19:00.
Nel medesimo orario è possibile contattare
direttamente lo Sportello telefonando al numero
06.487931.210
E-mail: [email protected]
Sportello Giovani Ingegneri
Ing. Cesare Gabriotti
riceve il lunedì con orario 16:00/19:00.
Nel medesimo orario è possibile contattare
direttamente lo Sportello telefonando al numero
06.487931.235
E-mail: [email protected]
Orientamento Imprenditoriale
Ing. Fabio Polizzi
riceve il mercoledì con orario 17:00/19:00.
Nel medesimo orario è possibile contattare
direttamente lo Sportello telefonando al numero
06.487931.235
E-mail: [email protected]