Campanini Stefano: "..non avevamo niente di quello che serviva

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Campanini Stefano: "..non avevamo niente di quello che serviva
Campanini Stefano: “..non
avevamo niente di quello che
serviva, oltre alla passione
ed alla volontà”
Qual è il tuo nome?
Stefano Campanini
Quanti anni hai?
Purtroppo già 50, di cui 29 dedicati al
baseball.
In quale città/comune abiti?
Castelnovo di sotto, ma mi sento
Povigliese (dove sono nato e cresciuto
sino a prima del matrimonio)
Qual è la tua professione o che studi
stai facendo?
Impiegato di banca
Che ruolo hai attualmente nel baseball?
Atleta, tecnico, dirigente,
collaboratore? Di quale squadra/e?
Formalmente sono il segretario ma mi
occupo un po’ di tutto assieme ad altre
persone, ovviamente.
Se sei o sei stato un atleta di
baseball, quando e dove hai provato per
la prima volta a giocare a Baseball?
Da ragazzino il mio amico Fabrizio
Grossi (che giocava) mi aveva suggerito
di provare ma siccome non mi sentivo
portato per alcuno sport, non l’ho
fatto. Un po’ mi sono pentito. Il mio
braccio era molto preciso ed abbastanza
potente. Forse non sarei stato però
abbastanza freddo per fare il
lanciatore.
Grazie a chi o a che cosa? (solo per
atleti)
.
Cosa ti ricordi di quel primo giorno?
(solo per atleti)
Io mi ricordo che tutto era molto ma
molto spartano. Avevamo un campo che in
realtà era un prato sconnesso e non
recintato, eravamo seduti su una pancina
sbilenca che resisteva eretta solo 5
minuti, scrivevo su un tavolino bianco
da giardino come tavolo di lavoro. Il
foglio dello score era stranissimo ed
anche chi cercava di insegnarmi non
conosceva i simboli da utilizzare per
cui ce li inventavamo. Erano tempo
eroici dove noi giovani e volenterosi
non ci preoccupavamo neppure del fatto
di non avere un gabinetto nelle
vicinanze, di non avere acqua da bere,
di non avere una tettoia dove ripararci
in caso di pioggia e tantomeno di non
avere uno spogliatoio. Eppure
disputavamo i campionati seniores di
serie C ed anche le giovanili. Non
avevamo niente, solo la volontà e
l’incoscienza. Per fortuna, consideriamo
ora, erano altri tempi, le persone
avevano meno esigenze di oggi e
soprattutto noi eravamo così poco
coscienti da non renderci conto che
avremmo dovuto mollare perché non
avevamo niente di quello che serviva,
oltre alla passione ed alla volontà.
Quando ha capito che saresti diventato
un giocatore di baseball? (solo per
atleti)
.
Se non sei mai stato un atleta, come e
quando e perché ti sei avvicinato al
baseball?
Nel 1985 il mio amico Giuseppe Casoni,
allora dirigente/tecnico/giocatore
dell’allora US AUDAX POVIGLIO BASEBALL,
mi chiese di venire a classificare le
gare perché essendo ragioniere, secondo
lui avevo le caratteristiche giuste.
Accettai senza pensare molto alle
conseguenze, come i giovani fanno. Mai
e poi mai avrei pensato che oggi sarei
stato ancora qui nel baseball e sarei
stato così tanto coinvolto e che il
baseball avrebbe caratterizzato così
tanto la mia vita. Non ho mai deciso che
questo accadesse; è semplicemente
successo e basta, passo dopo passo
involontariamente.
Cosa ti piace di più dello sport del
baseball?
Il gesto tecnico che più mi emoziona è
ovviamente la battuta di potenza per
eccellenza, il fuoricampo. Apprezzo però
molto le giocate più spettacolari della
difesa quando compie eliminazioni che
sembrerebbero impossibili. Sono anche
affascinato dalla figura del lanciatore
che deve vincere una pressione enorme su
di sé per svolgere al meglio il proprio
difficilissimo e fondamentale compito.
La caratteristica che secondo me rende
forse unico il baseball nel confronto
con gli altri è il fatto che sia
contemporaneamente uno sport di squadra
(in difesa) ed un sport individuale (in
battuta). Sì, lo so, anche in battuta la
squadra è importante perché il gioco dei
battitori si deve coordinare con quello
dei corridori, ma, fondamentalmente, chi
deve battere la palla non riceve aiuto
concreto dai propri compagni.
Cosa non ti piace abbastanza o per
niente del baseball e
vorresti migliorare o aggiungere?
Non mi piacciono i tempi morti, ma solo
quelli veramente morti come quelli
determinati ad esempio dall’entrata in
campo camminando degli atleti o come
quelli imposti da lanciatori che fanno
trascorrere troppo tempo fra un lancio e
l’altro.
Qual è il momento o il periodo più bello
che sinora hai vissuto nella tua
esperienza di baseball?
In 29 anni di campo, ho vissuto
veramente tanti momenti belli. Il più
bello è stato forse la partecipazione
alla finale (purtroppo persa) con la
squadra Cadetti al Torneo Internazionale
di Sala Baganza del 2011 di fronte ad un
numero esagerato di spettatori. In
subordine, ricordo con molto piacere le
3 salvezze ottenute nei 4 campionati di
serie A (A2) disputati, sopratutto
quella ai play out con il Collecchio.
Qual è stato il momento o il periodo più
brutto che sinora hai vissuto nella tua
esperienza di baseball?
I momenti più brutti che ho vissuto si
sono verificati tutti negli ultimi 3 o 4
anni nei quali noi dirigenti abbiamo
temuto di dover chiudere la società per
mancanza di mezzi finanziari a causa
della crisi economica che ha investito
ovviamente anche alcuni nostri sponsor.
Per fortuna, ciò non è avvenuto ma non
vi nascondo che ci siamo andati davvero
molto vicini.
Qual è il momento che vorresti ancora
vivere ed è il tuo sogno ancora da
realizzare nell’ambito del baseball?
Il mio sogno sarebbe quello di vincere
uno scudetto con le giovanili ed in quel
caso giuro che farei realizzare un
bandierone tricolore che rivestirebbe
(per un giorno) tutta la fiancata del
grattacielo di Poviglio rivolta sulla
nostra piazza!
Se sei ancora un atleta, hai mai pensato
di smettere di giocare? Quando e
perché? Perché poi hai cambiato idea?
Rispondo come dirigente. Sì, ho pensato
di smettere varie volte ma poi sono
riuscito sempre a trovare dentro di me
una motivazione per continuare. Spesso
ho pensato che avrei gettato al vento il
lavoro mio, degli altri dirigenti, dei
tecnici, degli atleti ed avrei tradito i
bambini che in quel momento si stavano
affidando a noi. Inoltre ho pensato che
avremmo gettato al vento anche il denaro
investito nel campo di via Gruara da noi
stessi, dall’Amministrazione Comunale e
dagli sponsor per realizzarlo.
Se sei un tecnico o un dirigente ma in
passato hai giocato a baseball, quando e
perché hai smesso di giocare per
diventare ciò che sei ora?
Non ho mai giocato. Come detto, sono
baseballisticamente nato come
classificatore e sono subito dopo
diventato dirigente.
Se sei ancora un atleta, pensi che in
futuro potrai assumere l’incarico di
allenatore o dirigente?
In futuro mi piacerebbe vedere giovani
dirigenti in grado di supportare e poi
sostituire l’attuale dirigenza per
portare aria fresca ed assicurare ancora
un lungo futuro alla nostra società
Quale/i quali altri sport, oltre al
baseball, hai praticato o stai
praticando?
Nessuno.
Consiglieresti/consiglierai/hai
consigliato a tuo figlio di giocare a
baseball? Perché?
Sì, l’ho consigliato a mio figlio. Lui
sta giocando. Forse più che consigliato,
direi quasi che l’ho “plagiato”. Per
fortuna, lui mi sembra felice. Mi
sentirei in colpa se non lo fosse. A
volte mi ha ringraziato per non averlo
fatto andare a calcio, ma non sa (prima
di ora) che ho gettato regolarmente nel
cestino tutte le convocazioni delle
società calcistiche.
Segui il campionato di IBL (Italian
Baseball League)? Lo fai
regolarmente/spesso/raramente? Per quale
squadra tifi o simpatizzi di più?
Tifo per il Parma ma onestamente seguo
poco il campionato IBL perché,
escludendo le partite delle nostre
squadre, preferisco assistere alle gare
delle categorie in cui milita la nostra
prima squadra (serie A o B federale).
Quale è il tuo giocatore italiano
preferito in attività? E quello di tutti
i tempi?
Gianguido Poma, grande interbase del
parma degli anni ’80/primi anni 90. Non
voglio invece ovviamente esprimermi
relativamente agli atleti della Poviglio
Baseball.
Segui il campionato di MLB (Major League
Baseball) ? Per quale squadra tifi o
simpatizzi di più?
Onestamente non mi interessa molto
sapere chi vince e chi perde. Mi piace
guardare le partite soprattutto per lo
spettacolo che offrono le squadre in
campo ed anche per vedere stadi
bellissimi e gremiti di persone.
Qual è il tuo giocatore di MLB preferito
in attività? E quello di tutti i tempi?
Non saprei. Mi piaceva molto Jim Abbot
che riusciva a lanciare anche senza una
mano e difendeva i bunt senza alcun
problema.
Escludendo il baseball, qual è il tuo
altro sport preferito? Lo pratichi
anche?
Seguo il calcio in tv perché fa parte
della mia cultura di italiano medio ma
lo sport che reputo più interessante
dopo il baseball è il basket.
Escludendo il baseball, qual è il tuo
altro hobby preferito?
Il baseball non mi lascia tempo per
potermi dedicare ad altri hobbies veri e
propri. Adoro però le vacanze in
montagna.
Qual è il tuo genere musicale preferito?
Gruppo preferito? Canzone preferita?
Il rock. The Who. Sono troppi I loro
brani fantastici.
Qualche brano vorresti che fosse diffuso
dagli altoparlanti del campo di baseball
quando ti stai accingendo ad entrare nel
box di battuta? (solo per atleti)
Io entro nel box di battuta solo quando
porto le palline all’arbitro…..ma mi
piacerebbe Baba O’Riley, degli Who.
Qual è il tuo genere
cinematografico preferito? film
preferito? Attore preferito?
Mi piace molto Quentin Tarantino. I film
Kill bill 1 e 2 sono incredibili.
Cosa vuoi dire ai bambini che si sono
appena avvicinati al baseball o che
stanno pensando di avvicinarcisi? Ed ai
loro genitori?
Ai bambini che già giocano dico non
mollate perché il baseball vi potrà dare
tanto e per tanto tempo anche se non
siate veloci come un calciatore
professionista o alti come un giocatore
di volley o basket. Ai bambini che
stanno pensando di avvicinarsi invece
dico: venite a provare e vi divertirete.
Ai genitori dico che se vogliono che il
figlio pratichi una disciplina sportiva
sana, educativa, intelligente, con
prospettiva di lunga durata e
divertente, molto divertente (più forse
per chi la pratica rispetto a chi la
osserva, se non l’ha a sua volta
praticata) di portare il loro figlio al
Baseball, e senza esitare! Se invece
spera che suo figlio diventi milionario
con lo sport e sposi una velina, allora
che lo porti a calcio, ma sappia che
solo uno su un milione ce la fa!.
Che domanda sul baseball non ti abbiamo
fatto ? Fattela e risponditi.
Come è cambiato il baseball negli ultimi
due decenni in Italia?
Negli ultimi 2 decenni il livello
tecnico del baseball giovanile italiano
ha subito dei miglioramenti tecnici
impressionanti. Se non si allestiscono
squadre con bambini che hanno iniziato a
giocare nel prebaseball (6-8 anni) e non
li si allenano molto bene con tecnici
preparatissimi, infatti, è quasi
impossibile primeggiare nelle
graduatorie giovanili ed è poi
difficilissimo colmare il gap con le
avversarie negli anni successivi. Le
squadre seniores, invece, hanno avuto
una crescita tecnica sensibile e
costante sino a 5/6 anni fa, poi la
crisi economica ha generato un processo
inverso poiché ha costretto i team a
ridurre il ricorso ad atleti nati
all’estero molto bravi, ma, ovviamente,
costosi. Tutto questo, però, ha almeno
portato il vantaggio di un maggior
utilizzo rispetto al passato di atleti
giovani in tutte le squadre.