Angelo d`Arrigo3 _2
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Angelo d`Arrigo3 _2
“Spingendo quotidianamente i nostri limiti riusciamo a piccoli passi a superare le paure che ci vietano il possesso della nostra esistenza” Angelo d’Arrigo Dal “Diario di bordo” di Angelo d’Arrigo Considerazioni finali “Centrare le condizioni favorevoli, individuare le strategie "volatorie" e soprattutto nel difficile durante la traversata, sono stati gli obiettivi tecnici del mio percorso. Far corrispondere i miei programmi alle esigenze burocratiche di enti locali, tutori degli spazi aerei e gente dietro le scrivanie (che non sempre condivide la nostra passione per il volo e soprattutto per il nostro tipo di volo libero), non è stato facile. Ma la mia avventura è andata avanti, con la mia équipe, preziosa, effic iente. Voglio ringraziare il mio compagno di avventura Richard Meredith, grande pilota di delta a motore, mio antagonista nei vari campionati che ci siamo disputati insieme alcuni anni or sono. Un grande ringraziamento ai miei partners tecnici: Icaro 2000, Woody Valley, Metamorfosi e Aire Cornizzolo che mi hanno agevolato prendendo in considerazione le mie esigenze tecniche e a volte uscendo dai loro standard costruttivi. Ma questo sogno è scaturito da un grande desiderio che ci accomuna ed è la grande voglia di volare e scoprire altri orizzonti verso i quali andare con la voglia di nuovo. Per me questa è l'avventura. Desideravo capire cosa prova un migratore nel corso di un suo viaggio, viaggio dettato dal suo istinto che io posso solo provare di imitare. Volevo sentirmi uno di loro rientrando a casa mia e proveniente da un altro continente, un migratore e così è stato. Ma ancora e soprattutto in volo non smettevo di pensare che ad accoglierli, questi rapaci stremati, non trovano amici, giornalisti né champagne... spesso uomini vigliacchi dietro canne di fucile. Ho dedicato questa impresa alla memoria di Patrick de Gayardon, mio caro amico”. Ieri l’Aquila è volata via nei cieli di Comiso