Un incoraggiamento ad un campione e amico

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Un incoraggiamento ad un campione e amico
Poste Italiane - spedizione in abb. postale DL 353/2003 (conv. in L il 27/02/2004 n. 46) - art. 1 comma 1. DCB Parma
In bocca al lupo Mac!
Un incoraggiamento ad un campione e amico
€ 4,00
B6480412
All’interno il poster di Antonio Mirante
IL PERSONAGGIO
I PROTAGONISTI
AMARCORD
dietro le quinte
Santacroce, la riscossa
dopo gli infortuni
Intervista in esclusiva
a Jonathan e Gallinetta
Stagione 1994-95:
in lotta con la Juventus
Lo staff medico del
Parma e delle giovanili
Abbonati a...
Rivista ufficiale del Parma Football Club
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Editoriale
I
l tempo dei bilanci non è ancora arrivato. Mancano
denti all’italiano eh...) ecco prontamente un sorriso. L’arma
ancora tre gare alla fine della stagione e per tradurre
con cui ti fai valere fuori dal campo. Dentro il rettangolo
in cifre un campionato servono ancora troppi dati. Ne
di gioco invece, sono decisamente altre le qualità con cui
approfitto allora per dedicare questo spazio ad un ringra-
ti fai rispettare. Queste poche righe sono per farti sapere
ziamento che credo accomuni tutti i tifosi del Parma.
che tutti qui a Parma tifiamo per te e che l’affetto che hai
è un pensiero rivolto a MacDonald Mariga. Il nostro gigante
dimostrato per la nostra città e i nostri colori sono assolu-
keniano che ci aveva riaccompagnato in serie A con il suo
tamente ricambiati. In bocca al lupo! La cosa che conta ve-
piglio silente e guerriero, con lo stesso spirito roccioso e il
ramente ora è vederti presto di nuovo in campo, non capire
cuore grande ha contribuito in pochi mesi alla costruzione
quale maglia indosserai. La nostra, è certo, l’hai sempre
della salvezza. Quando il suo ginocchio ha fatto crack,
onorata. Per questo, al di là dei ragionamenti di mercato, ti
anche la gara con il Novara era già in cassaforte, complice
diciamo comunque arrivederci. Quando un amico ti viene a
la sua solidità in mezzo al campo e la sua tenacia su ogni
trovare è sempre una festa.
palla. Grazie Mc, sei stato grande. Non ricordo un giorno in cui tu ti sia presentato a Collecchio senza salutare
Maria Luisa Rancati
cordialmente e… quando le parole non arrivavano (acci-
Responsabile Comunicazione Parma Fc
3
6
Le interviste
Santacroce,
“Ho combattuto la sfortuna”
Il difensore crociato tra orgoglio e progetti
futuri
Jonathan,
“Parma il mio futuro”
Il difensore gialloblu in rampa di lancio
L’importante è farsi trovare
pronti
Gallinetta, il terzo portiere gialloblu
23
Le partite
Udinese - Parma: 3 – 1
Parma - Novara: 2 – 0
Parma - Cagliari: 3 – 0
Palermo - Parma: 1 - 2
38
Amarcord
1994 - 1995
La prima Coppa UEFA
Le grandi sfide
con i bianconeri
42
Dietro le quinte
Ballini, il medico di “famiglia”
I medici delle giovanili
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Parma Football School
Parma Friendly Cup 2012
Un trionfo di emozioni
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Le giovanili
“I miei bravi ragazzi, pronti a
crescere”
Intervista a Bucchioni, allenatore Giovanissimi
Regionali
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Spazio tifosi
Myriam Santoro
“La mia squadra, la mia città”
Dai club
Tra cene e beneficenza
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4
Sommario
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Direttore responsabile: Simone Simonazzi - Responsabile editoriale: Maria Luisa Rancati
Coordinamento editoriale: Matteo Sartini - Redazione: Daniele Paterlini
Hanno collaborato: Carlo Chiesa, Simone Mazzanti, Enrico Pellucco, Mirco Saccuman.
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Santacroce:
“Ho combattu
la sfortuna”
di Matteo Sartini
D
icono che il valore di una persona emerga nelle difficoltà; che i colpi della sfortuna possano forgiare il
carattere, e spingere a dare il meglio di sè in un determinato contesto. Può succedere, però, che le vessazioni
del destino spingano a mollare, a cedere, a lasciare che la
buriana passi lasciando dietro di sè minor danno possibile.
D’altronde, era una domanda che già si pose Shakespeare
tramite Amleto: “ Essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda
e i dardi dell’oltraggiosa fortuna, o prendere le armi contro
un mare di affanni e, contrastandoli, porre loro fine”.
Certamente, tra chi ha deciso di “prendere le armi” contro
la sfortuna, va annoverato Fabiano Santacroce. Passo indietro, siamo nel 2008: Santacroce ha 22 anni, passa dal
Brescia al Napoli ed è una delle grandi promesse del nostro
calcio. Per una stagione e mezza è titolare nella squadra
partenopea, ottiene ottime critiche e tanti attestati di
stima, anche dagli avversari (ne parleremo durante l’intervista). Arriva però quel maledetto 23 settembre 2009:
Inter - Napoli, Santacroce si fa male al menisco esterno del
ginocchio destro. Più di 4 mesi di stop, ma il 26 febbraio
2010, ancora in fase di recupero dall’infortunio, subisce una lesione al menisco mediale del ginocchio
sinistro. È la sfortuna, che si accanisce.
Santacroce, però, è un ragazzo allegro, solare,
ottimista di natura. L’infortunio gli fa perdere
tempo, forze, posto da titolare, forse qualche certezza: ma non si perde d’animo,
si rimette a lavorare, e dopo un altro
anno a Napoli decide di ripartire
da Parma, dove approda il 1°
luglio del 2011 nell’ambi-
6
L’ i n t e r v i s t a
to
“Siamo una categoria di privilegiati, lo so: vengo da una famiglia
numerosa, e vedo le
differenze tra allora
e ora. Però, quando
ti infortuni, non
pensi ai privilegi: abbiamo un lavoro
che prevede determinati risultati ogni
settimana, e io in quel periodo questi risultati non potevo darli. La cosa
destabilizza e passare una anno senza
giocare è stato difficile per me”
7
to dell’operazione che porta Dzemaili
sotto il Vesuvio.
L’allegria di Santacroce è qualcosa di
naturale, spontaneo, coinvolgente: per
questo l’intervista comincia con alcuni
spunti divertenti.
Fabiano, durante questa chiacchierata avremo modo e tempo di parlare di
calcio, della tua carriera, del tuo rapporto con Parma. Ma vorrei iniziare da
quì: è vero che hai fatto la comparsa
in un video musicale di Zucchero?
“(ride) Si è vero! Ero un ragazzino, e
avevo fatto alcune esperienze nel mondo della pubblicità, con video, filmati e
roba del genere.
Avevo fatto anche un film, ero il personaggio di Jarmal in Luna e l’altra di
Nichetti. Per quanto riguarda Zucchero,
invece, ero una comparsa nel video della sua canzone Papà perchè. Ho un ottimo ricordo di quell’esperienza, anche
perchè a sette/otto anni, come avevo
io, perdere qualche giorno di scuola è
una festa...”.
Ok, possiamo parlare di calcio allora. Ripercorrendo la tua carriera, mi
pare che nel tuo caso la sfortuna abbia avuto la sua parte: due infortuni,
il secondo mentre recuperavi dal primo, entrambi alle ginocchia...
“Si è vero, questa cosa mi ha fatto perdere un sacco di tempo, anche se nessuno può dire cosa sarebbe successo se
non fosse accaduto. Tra l’altro, fino a
quel giorno non avevo mai avuto infortuni, a parte quelli normali, di gioco,
che al massimo ti tengono fuori un paio
di settimane. Stare fermo per così tanto tempo è una cosa pesante, che mi ha
fatto soffrire davvero molto.
Il secondo infortunio è avvenuto subito
dopo aver recuperato dal primo. Però
basta, adesso penso solo al fatto di
essere rientrato, sono felice perchè le
mie ginocchia stanno bene, e cerco di
dimenticare il tempo perduto”.
La gente vede spesso i calciatori
come dei ragazzini viziati; ci sono
momenti, però, come quello che hai
passato tu, in cui avere paura, di perdere il proprio lavoro, di non potere
più giocare a calcio, di uscire dal palcoscenico della Serie A, può essere
normale. È ciò che hai provato in quel
momento?
“Guarda, parto dal concetto che noi
siamo sicuramente una categoria di
privilegiati: vengo da una famiglia numerosa, e vedo le differenze tra allo-
ra e ora, soprattutto per una ragione
economica. Però, in quel momento, non
pensi ai privilegi: abbiamo un lavoro
che prevede determinati risultati ogni
settimana, e io in quel periodo questi
risultati non potevo darli.
La cosa destabilizza, non ero abituato a
stare fermo, e passare una anno senza
giocare è stato difficile per me, anche
se capisco che non può essere considerato terribile per chi ci vede da fuori.
Per chi vive di calcio, però, non poter
giocare è dura”.
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Il calcio, però, è fatto anche di momenti decisamente più felici e appaganti. Cito una frase di un tuo collega
attaccante: “Santacroce è il difensore che mi ha messo più in difficoltà in
tutta la mia carriera”. Firmato, Alexandre Pato.
“Me lo ricordo, eravamo in un Napoli Milan, prima del mio infortunio, giocai
bene. Cosa posso dire? Indubbiamente
le sue parole mi hanno fatto estremamente piacere, e auguro a Pato di riprendersi al più presto. Allo stesso tem-
L’ i n t e r v i s t a
po, provo rabbia: allora qualcosa in più
posso darlo! Spero di potergli rompere
le scatole di nuovo, in futuro”.
Sei per metà italiano e per metà brasiliano, anche se in Italia sei arrivato
da piccolo. Hai ancora qualche legame con il Brasile?
“Certo, io mi sento metà e metà, avendo
la mamma brasiliana, e da quella parte
credo di aver preso l’allegria, anche se
magari non a tutti i mister piace (ride).
Però amo l’Italia, è il paese in cui vivo
fin da piccolo, e poi c’è la pastasciutta
che è una cosa incredibile!”.
Ma non sei l’unico tra gli allegri dello
spogliatoio...
“Beh, Valiani e Lucarelli forse mi battono, ma io ci metto del mio. L’importante è ricordare sempre che il calcio è uno
sport, e va vissuto con divertimento”.
Hai qualche modello a cui ti sei ispirato?
“Non qualcuno in particolare, poi se
sei in Italia cresci nell’esempio di Maldini, di Baresi, di Nesta, di Cannavaro.
Mi piace moltissimo Puyol, uno dei big
mondiali”.
L’attaccante che più ti ha messo in
difficoltà?
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L’ i n t e r v i s t a
“Gli attaccanti sono diversi, e magari ti
mettono in difficoltà sotto diversi punti di vista. Però, se devo fare un nome,
e l’avevo già detto ai tempi di Napoli,
dico Crespo. Mi ricordo un Napoli - Inter
di qualche anno fa, era entrato credo
negli ultimi venti minuti, e da come si
muoveva avevo capito che se gli fosse
arrivata la palla mi avrebbe fatto gol
sei volte su sette.
Poi ci sono i Di Natale, gli Ibrahimovic,
che ti fanno dannare; ognuno di loro
ha un suo modo di giocare, e ognuno di
loro va affrontato in maniera diversa,
che sia con l’anticipo, con la testa, o
con l’aggressività, che io cerco di usare
sempre”.
Santacroce fuori dal campo chi è?
“Una persona normale, i miei hobby
sono quelli di tutti, leggere, ascoltare
musica, giocare a carte. Sono diventato un pantofolaio, questo si, e la mia
ragazza me lo dice sempre! Mi riposo,
anche perchè ho scoperto di avere due
ginocchia fragili... (ride)”.
Fabiano, ci salviamo?
“Aiuto, aspetta che tocco tutto quello
che posso toccare... quello è un obiettivo, ma la classifica è un casino! Pensiamo a vincere, poi magari ci troviamo
decimi a fine campionato...”
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L’ i n t e r v i s t a
“Parma, il
mio futuro”
di Simone Mazzanti
“Il passaggio all’Inter non è stato molto
fortunato, perché c’era poco spazio per me.
Ma ora al Parma mi trovo molto bene,
spero fortemente di essere confermato
anche l’anno prossimo”
Q
ualità brasiliana per la fascia destra del Parma: arrivato in prestito dall’Inter nella campagna acquisti invernale, ha già
segnato il suo primo gol con la maglia crociata nel successo contro il Novara; stiamo parlando di Jonathan Cìcero Moreira, più semplicemente Jonathan. Appena 26 anni ma già una carriera di tutto rispetto in Brasile, prima con la maglia
del Cruzeiro e poi con quella gloriosa del Santos. Terzino destro con una spiccata
attitudine alla fase offensiva, dotato di ottima tecnica e di potenza atletica:
queste le caratteristiche che l’hanno fatto crescere con l’etichetta di
“nuovo Maicon”, e l’hanno fatto approdare, l’estate scorsa, proprio alla
stessa Inter dove milita il grande campione. Forse oscurato dall’ombra del gigante, Jonathan non ha trovato spazio nella tormentata
Inter di Gasperini, ma ha avuto il tempo per esordire in serie A e in
Champions League.
Per rilanciare una carriera che ha come punti massimi il Premio
come miglior terzino destro del campionato brasiliano nel 2009 e
la vittoria della Libertadores nel 2011, Jonathan è ora una della
frecce nell’arco di Mister Donadoni, in un Parma lanciato verso un
gran finale di stagione.
Ciao Jonathan, innanzi tutto come va con l’italiano?
“Non lo parlo molto bene però lo capisco e sto migliorando molto”.
Sei qui in Italia da solo o con la tua famiglia? Come vi trovate a Parma?
“Sono arrivato in Italia da solo e poi mi ha raggiunto la mia famiglia. Vivo bene
a Parma, è una città bella dove mi trovo benissimo con la mia famiglia. Sono sposato e ho una figlia di 6 anni: andiamo insieme
al cinema, giochiamo insieme, o andiamo a prendere un gelato. Quando non sono ad allenarmi o in ritiro sono sempre a casa
dalle mie donne, mia moglie e mia figlia”.
Che cosa ti ha colpito di più dell’Italia, venendo da un paese così diverso come il Brasile?
“Mi piacciono tanto le persone, la vita per le strade è più tranquilla rispetto al Brasile. Poi il clima è molto diverso: l’inverno
scorso siamo arrivati a -16 gradi con la neve. A mia figlia è piaciuta molto, non l’aveva mai vista”.
Un cosa bella del tuo carattere?
“La sincerità, sono una persona molto sincera, forse anche troppo, e dico sempre quello che penso anche se non conviene”.
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L’ i n t e r v i s t a
Una cosa che non ti piace di te?
“Spesso mi abbatto facilmente, e ho bisogno di qualcuno che mi dia motivazioni sempre. Come nel calcio: ho bisogno di
giocare e di avere motivazioni, altrimenti
mi demotivo facilmente”.
Cosa ami fare oltre al calcio?
“Stare in famiglia, mangiare insieme con
tutti i parenti, anche se è tanto tempo
che non faccio una vacanza in Brasile
con la mia famiglia. Mi mancano tanto
mamma, papà e mio fratello”.
Ti piace cantare e ballare?
“Non sono bravo a cantare, invece mi
piace molto ballare, la musica brasiliana,
come quella di Michel Telò”.
La prima cosa che hai comprato quando hai cominciato a guadagnare soldi
con il calcio?
“Una macchina, in Brasile, e poi quando
avevo più soldi ho comprato una casa a
mia mamma”.
Il sogno più grande da realizzare?
“Ho un sogno per la mia famiglia: la salute e la felicità per loro”.
Tre numeri fortunati...
“Il numero 2, come la mia maglia al Parma, e poi il 4 e il 7”.
Il tuo amico del cuore?
“Non ho un amico in particolare più di
altri, il classico amico per cui faresti qua-
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lunque cosa. Se devo confidarmi però il
più grande amico è mio fratello”.
È più piccolo di te? Gioca a calcio anche lui?
“Sì è di qualche anno più giovane. Ha
giocato a calcio ma non è mai diventato professionista e adesso ha smesso di
giocare”.
C’è una cosa che ti mette di buon umore e ti fa sorridere?
“Sì, quando sto a casa con i miei amici,
e magari facciamo una grigliata in compagnia”.
Il momento più felice della tua vita?
“Nel 2009 quando, giocando nel Cruzeiro,
ho vinto il premio come miglior terzino
destro del campionato brasiliano. Poi,
due anni dopo, approdato al Santos, ho
anche vinto la Libertadores, il massimo
per un calciatore sudamericano”.
Poi come è proseguita la tua carriera?
“Poi il passaggio all’Inter non è stato
molto fortunato, perché c’era poco spazio per me e ho giocato poche partite.
Ma ora al Parma mi trovo molto bene,
sono contento e spero fortemente di essere confermato anche l’anno prossimo”.
Che giocatore sei Jonathan? Presentati
agli amanti del calcio italiano...
“In Italia il calcio è molto diverso da
quello brasiliano: qua non ci sono molti
spazi in campo e quindi il mio gioco è
cambiato. Nel Santos giocavo in una difesa a 4 in linea, e spesso mi proponevo
in avanti sulla fascia. Mi piace attaccare gli spazi in proiezione offensiva, ma
in Brasile difendevo anche bene: qua è
più difficile. Adesso al Parma ho giocato
qualche partita in una difesa a tre, ma la
mia caratteristica è comunque quella di
spingermi in avanti”.
L’im
trov
“Mirante? Tecnico e impostato.
Pavarini? Tutta testa, mentalità, cattiveria.
Io? Forte tra i pali, sono migliorato nelle
uscite e nella lettura del gioco, sogno di
parare un rigore a Eto’o. E lavoro per arrivare
a giocare ai massimi livelli”.
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L’ i n t e r v i s t a
mportante
è farsi
vare pronti
di Matteo Sartini
“S
ei pronto Jack?”
“Io sono nato
pronto”. I più attenti di voi avranno colto la citazione cinematografica - era
Jack Burton, alias Kurt Russel, in “Grosso guaio a Chinatown”, erano gli anni ‘80, ed eravamo tutti più felici e spensierati -, che si appiccicca benissimo al ruolo del terzo portiere. Si, perchè se sei il terzo, devi nascere pronto: non sai
quando verrà il tuo momento, ma quando verrà, non potrai
sbagliare. Tutti ricordano come nacque la stella di Gianluigi
Buffon, terzo portiere del Parma ‘95-’96: si infortunò Bucci,
e Scala preferì mandare in campo quel giovanotto sconosciuto piuttosto che il secondo, Nista. Contro il Milan, in un
feroce scontro al vertice disputato al Tardini. Buffon si fece
trovare pronto, e la partita finì 0 a 0.
Anche Gallinetta è giovane, classe 1992: arrivato in estate
dall’Inter, è stato aggregato alla prima squadra, mentre con
le sue parate e il suo carisma ha trascinato la formazione
Primavera fino alle semifinali del Torneo di Viareggio. Un ra-
gazzo serio, pacato, attento a scegliere le parole giuste nel
corso dell’intervista, con calma e freddezza. Se anche tra i
pali confermerà queste doti, sentiremo molto parlare di lui.
Partiamo dal Torneo di Viareggio, Alberto: è stato un
grande percorso per il Parma, e vorrei che mi spiegassi
cosa ti è rimasto dentro di quella esperienza.
“Per me è stata la terza esperienza al Viareggio: la prima
volta lo affrontai con il Sassuolo, l’anno scorso con l’Inter,
e vincemmo anche se non giocai, quest’anno è stata una
bella vetrina, anche perchè, essendo aggregato alla prima
squadra, non avrei avuto tante altre possibilità di mettermi
in mostra. Credo di aver mostrato quelle che sono le mie
capacità”.
Direi di si, anche perchè il Guerin Sportivo ti ha messo
nella squadra ideale del Torneo...
“Non lo sapevo, è una bella soddisfazione”.
Quale è stato il momento più importante?
“Indubbiamente la partita con l’Inter: una soddisfazione
enorme, contro una compagine fortissima. Dopo il passag-
17
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L’ i n t e r v i s t a
gio del girone, non credo fossimo così convinti di passare il
turno con i nerazzurri: mi ero però reso conto, già dal viaggio
in pullman, che la concentrazione era quella giusta. Nello spogliatoio, tutti in silenzio, parlava solo il mister: siamo scesi in
campo quadrati, grintosi ma sereni, li ho capito che potevamo
portarla a casa. E lo abbiamo fatto”.
Quali sono le differenze più grandi tra la Primavera e la
prima squadra?
“Le ho capite due anni fa, quando dalla squadra Allievi dell’inter venni ceduto in prestito al Sassuolo, che mi aggregò alla
prima squadra. Intensità, agonismo, un approccio all’allenamento e alle partite completamente diverso e che non concede
distrazioni”.
Il tuo punto di forza?
“Conosco meglio i settori in cui devo migliorare! (ride). Mi sento molto sicuro tra i pali, ma quest’anno credo di essere migliorato tanto sia nelle uscite, palle alte e palle basse, sia nella
lettura del gioco, cosa su cui Bucci punta molto”.
Proviamo a descrivere i tuoi colleghi del Parma?
“Devo stare attento, se poi leggono l’intervista...Sono due portieri differenti: Mirante è un portiere che ho osservato fin dal
ritiro, è tecnico e impostato, mi piace il suo stile. Pavarini
invece mi ha aiutato tantissimo a migliorare nella testa, nella
mentalità, nella cattiveria, una cosa che sono sicuro mi aiuterà
tantissimo nel corso della mia carriera”.
Escludiamo i tuoi due compagni: hai qualche modello a cui
ispirarti?
“Mi piace molto Handanovic al momento, ma se devo scegliere
un nome, dico Julio Cesar: non perchè sia un campione universalmente riconosciuto, ma perchè ho avuto la possibilità
e la fortuna di allenarmi con lui, e ho imparato tantissimo.
Mi ha dato tanti consigli, e il suo esempio in allenamento è
stimolante”.
Un attaccante a cui vorresti parare un rigore?
“(Non esita neanche un attimo). Eto’o. Deriva da una cosa che
mi è rimasta molto impressa: lui in allenamento non sbagliava
mai un rigore, mai! Da quì il sogno di pararne uno proprio a
lui”.
Cosa fa Gallinetta fuori dal campo?
“Sono un ragazzo tranquillo, introverso, che tiene alla sua privacy e alla sua vita privata. Hobby? Mi piace uscire con gli
amici, giocare alla Playstation, niente di particolare”.
Cosa sogna un giovane calciatore di vent’anni?
“Di arrivare ai massimi livelli. Io lavoro per avere la possibilità
di farlo, anche se il fattore fortuna ha la sua importanza. Ma
provare non costa nulla”.
19
Calendario
Serie A
2011-2012
1a GIORNATA
2 a GIORNATA
3 a GIORNATA
4 a GIORNATA
27, 28 ago. 2011* / 28, 29 gen. 2012
10, 11 set. 2011 / 01 feb. 2012
17, 18 set. 2011 / 04, 05 feb. 2012
21 set. 2011 / 11, 12 feb. 2012
4-1
atalanta
cesena
1-0
0-0
catania
siena
1-0
1-0
atalanta
palermo
1-2
1-2
cesena
lazio
2-3
0-2
bologna
roma
1-1
1-3
cesena
napoli
0-0
0-2
bologna
lecce
0-0
1-0
chievo
napoli
0-2
0-2
CAGLIARI
MILAN
0-3
2-2
chievo
novara
2-1
2-1
cagliari
novara
0-0
3-0 fiorentina
parma
2-2
4-1
inter
lecce
0-1
2-0
fiorentina
bologna
0-2
1-0
catania
cesena
0-0
3-0
genoa
catania
0-4
0-0
lazio
chievo
3-0
2-2
genoa
atalanta
0-1
0-0
inter
roma
0-4
1-1
juventus
bologna
1-1
6-1
NAPOLI
GENOA
2-3
4-1
juventus
parma
0-0
1-2
lazio
genoa
2-3
1-2
lecce
atalanta
0-0
2-2
novara
palermo
0-2
0-2
lecce
udinese
1-2
3-1
napoli
milan
0-0
1-1
milan
udinese
2-1
3-3
parma
catania
1-1
2-2
milan
lazio
0-2
2-1
parma
chievo
2-1
3-1
novara
inter
1-0
FIORENTINA
1-2
4-3
palermo
inter
4-4
0-1
siena
juventus
0-0
3-2
palermo
juventus
1-2
1-2
roma
cagliari
2-4
2-0
udinese
fiorentina
2-3
1-1
roma
0-0
SIENA
0-0
udinese
cagliari
1-2
siena
0-1
5a GIORNATA
6 a GIORNATA
7a GIORNATA
8 a GIORNATA
9a GIORNATA
24, 25 set. 2011 / 18, 19 feb. 2012
01, 02 ott. 2011 / 25, 26 feb. 2012
15, 16 ott. 2011 / 03, 04 mar. 2012
22, 23 ott. 2011 / 10, 11 mar. 2012
26 ott. 2011 / 17, 18 mar. 2012
2-1
atalanta
novara
0-0
0-0
cesena
1-3
bologna
inter
3-0
1-2
fiorentina
chievo
0-1
0-0
atalanta
udinese
0-0
0-2
bologna
lazio
3-1
1-1
atalanta
inter
0-0
lazio
0-1
0-0
cagliari
siena
0-3
0-0
cagliari
napoli
3-6
1-1
cesena
cagliari
0-0
cagliari
udinese
0-0
0-3
inter
0-3
napoli
0-1
2-1
catania
inter
2-2
2-2
fiorentina
catania
0-1
0-1
chievo
bologna
1-1
catania
juventus
1-3
2-0
juventus
2-2
milan
1-1
0-0
cesena
fiorentina
0-2
1-0
inter
chievo
2-0
2-1
genoa
roma
2-1
chievo
genoa
1-0
0-2
lecce
cagliari
2-1
0-0
chievo
juventus
1-1
2-2
juventus
genoa
0-0
2-1
juventus
palermo
1-5
cesena
3-1
3-3
novara
catania
1-3
0-0
genoa
lecce
2-2
3-4
lecce
milan
0-2
1-1
lazio
2-0
palermo
siena
1-4
2-1
lazio
roma
2-1
1-2
parma
atalanta
1-1
4-1
milan
parma
genoa
2-2
3-0
milan
palermo
4-0
1-0
roma
palermo
1-0
2-0
napoli
udinese
2-2
atalanta
1-4
1-2
napoli
parma
2-1
2-0
siena
cesena
2-0
1-1
novara
siena
2-0
bologna
3-1
0-2
novara
bologna
0-1
3-0
udinese
novara
0-1
2-0
palermo
lecce
1-1
0-0
lazio
1-0
milan
0-0
napoli
fiorentina
3-0
3-1
parma
0-1
parma
roma
0-1
3-1
roma
3-0
siena
lecce
1-4
2-0
udinese
0-1
fiorentina 5-0
catania
0-1
2-0
10 a GIORNATA
11a GIORNATA
12 a GIORNATA
13 a GIORNATA
14 a GIORNATA
29, 30 ott. 2011 / 24, 25 mar. 2012
05, 06 nov. 2011 / 31, 01 apr. 2012
19, 20 nov. 2011 / 07 apr. 2012
26, 27 nov. 2011 / 11 apr. 2012
03, 04 dic. 2011 / 14, 15 apr. 2012
3-1
bologna
atalanta
0-2
1-0
atalanta
cagliari
0-2
0-1
bologna
cesena
0-0
1-1
atalanta
0-3
cagliari
lazio
0-1
0-1
cesena
lecce
0-0
1-2
catania
chievo
2-3
1-1
cagliari
2-1
catania
napoli
2-2
1-0
chievo
fiorentina
2-1
milan
2-1
2-0
cesena
1-0
fiorentina
genoa
2-2
0-1
genoa
inter
4-5
0-0 fiorentina
genoa
1-0
novara
1-1
0-1
1-2
inter
juventus
0-2
1-0
lazio
parma
1-3
2-1
inter
cagliari
2-2
0-1
catania
1-1
3-0
juventus
palermo
2-0
juventus
0-3
0-0
napoli
lazio
1-3
roma
2-5
2-0
parma
udinese
bologna
3-1
2-1
roma
lecce
siena
0-1
2-2
siena
atalanta
2-1
1-1
lecce
novara
0-0
4-0
milan
2-0
parma
cesena
2-2
3-3
napoli
2-3
roma
milan
1-2
0-2
novara
4-1
siena
chievo
1-1
3-1
palermo
1-0
udinese
palermo
1-1
2-1
udinese
napoli
3-1
1-0
bologna
bologna
0-1
0-1
catania
chievo
siena
1-1
cagliari
0-3
atalanta
0-1
genoa
1-1
0-0
lazio
juventus
1-3
lecce
catania
2-1
3-0 fiorentina
genoa
0-2
4-0
milan
chievo
1-0
0-1
inter
udinese
3-1
2-1
novara
parma
0-2
2-0
juventus
cesena
1-0
1-3
2-0
palermo
fiorentina
0-0
3-0
lazio
novara
1-2
2-4
0-1
siena
inter
1-2
4-2
napoli
lecce
2-0
2-0
udinese
roma
1-3
0-0
parma
palermo
2-1
roma
2-1
milan
0-1
15a GIORNATA
16 a GIORNATA
17a GIORNATA
18 a GIORNATA
19a GIORNATA
10, 11 dic. 2011 / 21, 22 apr. 2012
17, 18 dic. 2011 / 28, 29 apr. 2012
07, 08 gen. 2012 / 02 mag. 2012
14, 15 gen. 2012 / 05, 06 mag. 2012
21, 22 gen. 2012 / 12, 13 mag. 2012
1-1
atalanta
catania
0-2
2-0
catania
palermo
0-2
atalanta
milan
1-1
catania
roma
0-2
atalanta
2-2
bologna
milan
1-1
0-1
cesena
inter
2-0
bologna
catania
3-1
cesena
novara
0-0
bologna
0-0
cagliari
parma
0-3
2-0
chievo
cagliari
3-0
cagliari
genoa
1-0
chievo
palermo
0-0
cagliari
2-0
inter
fiorentina
0-0
2-2
fiorentina
atalanta
5-0
inter
parma
0-1
fiorentina
lecce
2-1
inter
lazio
2-3
lecce
lazio
1-1
2-1
genoa
bologna
0-1
lecce
juventus
3-2
genoa
1-1
novara
napoli
0-2
2-0
juventus
novara
0-3
novara
fiorentina
1-1
juventus
0-1
palermo
cesena
2-2
2-2
lazio
udinese
1-3
palermo
napoli
2-0
lazio
1-1
roma
juventus
0-4
2-0
milan
siena
2-0
roma
chievo
0-1
milan
0-2
siena
genoa
4-1
1-3
napoli
roma
4-0
siena
lazio
1-1
2-1
udinese
chievo
0-0
3-3
parma
lecce
4-1
udinese
cesena
3-1
JUVENTUS
MILAN
LAZIO
NAPOLI
INTER
UDINESE
ROMA
CATANIA
PARMA
SIENA
ATALANTA (-6)
CHIEVO
BOLOGNA
FIORENTINA
PALERMO
CAGLIARI
GENOA
LECCE
NOVARA
CESENA
74
71
55
54
52
52
50
46
44
43
43
43
42
41
41
41
36
35
28
22
Totale
G.
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
34
V.
20
21
16
14
15
14
15
11
11
11
12
11
10
10
11
10
9
8
6
4
N.
14
8
7
12
7
10
5
13
11
10
13
10
12
11
8
11
9
11
10
10
P. GF. GS.
0 58 18
5 64 27
11 50 43
8 60 41
12 50 46
10 45 35
14 53 48
10 44 46
12 46 51
13 42 36
9 38 36
13 30 41
12 35 40
13 34 39
15 47 53
13 36 42
16 44 63
15 38 51
18 29 57
20 21 51
2-2
lecce
chievo
0-3
novara
milan
atalanta
5-3
palermo
genoa
inter
5-1
roma
cesena
napoli
bologna
1-1
siena
napoli
parma
siena
2-1
udinese
V.
12
10
9
8
8
11
10
9
8
8
8
7
6
7
10
7
7
3
4
2
N.
5
5
5
6
4
4
3
5
5
4
6
5
4
5
1
7
6
6
8
7
catania
Classifica marcatori
RIGORI
In casa
G.
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
fiorentina
cagliari
PARTITE
Punti
parma
udinese
CLASSIFICA SERIE A 2011/2012 (aggiornata al 25 aprile 2012)
Squadre
juventus
P.
0
2
3
3
5
2
4
3
4
5
3
5
7
5
6
3
4
8
5
8
Fuori
GF.
36
32
24
35
30
29
35
24
30
26
21
15
18
22
33
23
25
21
17
13
GS.
10
10
14
21
24
13
18
12
19
13
13
15
22
20
25
14
23
26
23
20
G.
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
17
V.
8
11
7
6
7
3
5
2
3
3
4
4
4
3
1
3
2
5
2
2
20
N.
9
3
2
6
3
6
2
8
6
6
7
5
8
6
7
4
3
5
2
3
P. GF. GS.
0 22 8
3 32 17
8 26 29
5 25 20
7 20 22
8 16 22
10 18 30
7 20 34
8 16 32
8 16 23
6 17 23
8 15 26
5 17 18
8 12 19
9 14 28
10 13 28
12 19 40
7 17 25
13 12 34
12 8 31
24 reti: Ibrahimovic (Milan).
Favore
Contro
T.
3
9
6
8
8
5
3
9
8
8
4
4
3
6
4
6
6
7
4
6
T.
3
1
4
1
10
7
8
5
6
7
7
7
6
6
6
5
9
5
4
10
R.
1
9
6
3
5
4
2
8
7
7
3
2
2
5
4
6
5
6
3
4
R.
1
1
4
1
6
4
7
4
3
6
6
4
6
6
6
5
8
5
2
7
21 reti: Cavani (Napoli).
20 reti: Milito (Inter);
Di Natale (Udinese).
16 reti: Palacio (Genoa).
15 reti: Denis (Atalanta).
14 reti: Jovetic (Fiorentina).
13 reti: Klose (Lazio).
12 reti: Miccoli (Palermo);
Giovinco (Parma).
11 reti: Di Michele (Lecce);
Osvaldo (Roma);
Calaiò (Siena).
10 reti: Di Vaio (Bologna);
Matri (Juventus);
Pinilla (Cagliari);
Destro (Siena).
Statistiche e numeri
Giovinco scala le statistiche
P
rosegue il nostro viaggio nei numeri del campionato, e l’attenzione
continua a puntare sui giocatori:
tiri e contrasti, gol e palle intercettate,
schieriamo tutto l’armamentario numerico per capire i segreti e i retroscena del
campionato.
Non che i numeri, in questo caso, svelino
chissà quali segreti: vediamo subito, infatti, come le cifre segnalino un Giovinco
in grande spolvero, e confermino tutto il
bene che giornali, tv ed esperti dicono
di lui. La Formica Atomica, infatti, scala la classifica cannonieri raggiungendo
l’ottavo posto con 12 gol, considerando
poi che, nella partita con il Cagliari, ha
ceduto due calci di rigore a Floccari e
Okaka, dimostrando grande spirito di
squadra. In testa, staziona sempre Ibrahimovic, con 24 gol, nonostante gli ultimi impegni abbiano visto l’attaccante
del Milan un pò appannato, svogliato, in
difficoltà.
Un Giovinco nelle primissime posizioni
anche nell’assistenza ai compagni: ha
sfornato 8 assist ai compagni, quarta
posizione assoluta dietro all’ormai irraggiungibile Miccoli, che svetta a quota 12.
Mentre raggiunge il terzo posto nella casella dei cross, con 234 traversoni, dove
domina un altro furetto dalle dimensioni
tascabili, Cossu, che arrivato a 293 punta
decisamente a quota 300.
Se le fortune di Giovinco sono sotto gli
occhi di tutti e sono arrivate alla ribalta
nazionale, con la prossima convocazione per gli Europei di giugno in Polonia e
Ucraina, una lieta novità è rappresentata
da Galloppa: il centrocampista gialloblu
si è ripreso definitivamente il posto da titolare a centrocampo, affiancando sulla
sinistra il nuovo play, Valdes, e sfornando prestazioni sempre più convincenti.
Con 1152 passaggi, è il primo crociato
in questa speciale graduatoria: Pirlo è irraggiungibile per tutti, a quota 2802, ma
Daniele si fa valere, e non si tira certo
indietro! Prova ne sia anche la classifica
dei contrasti: è 23° come contrasti totali, a quota 90, ma è tredicesimo come
contrasti vinti, ben 71, dimostrando una
efficacia e una cattiveria davvero lodevoli. Vidal troneggia in entrambe le graduatorie, simbolo di una Juventus tornata al
vertice e lanciata verso un più che probabile scudetto.
STATISTICHE
POSIZIONE / GIOCATORE
NUMERI
GOL FATTI
1° IBRAHIMOVIC
8° GIOVINCO
24
12
ASSIST
1°
4°
12
8
PASSAGGI
1° PIRLO
51° GALLOPPA
2802
1152
CROSS
1°
3°
293
234
CONTRASTI
1° VIDAL
23° GALLOPPA
152
90
CONTRASTI VINTI
1° VIDAL
13° GALLOPPA
111
71
FUORIGIOCO
1°
4°
DI NATALE
GIOVINCO
83
46
TIRI
1°
2°
DI NATALE
GIOVINCO
144
123
TIRI IN PORTA
1°
5°
DI NATALE
GIOVINCO
62
42
AMMONIZIONI
1° PEREZ
15° MORRONE
14
8
ESPULSIONI
1°
9°
2
1
MINUTI GIOCATI
1° SORRENTINO
25° GIOVINCO
3060
2738
PALLONI INTERCETTATI
1° LUCIO
12° ZACCARDO
129
89
MICCOLI
GIOVINCO
COSSU
GIOVINCO
LAURO
GIOVINCO
Statistiche aggiornate al 25/04/2012
21
IN SINTESI
Nelle pagine seguenti, la cronaca delle
ultime partite disputate dal Parma.
31a GIORNATA - 7 aprile 2012
UDINESE-parma
3-1
32a GIORNATA - 11 aprile 2012
parma-NOVARA
2-0
34a GIORNATA - 21 aprile 2012
PARMA-CAGLIARI 3-0
33a GIORNATA (recupero) - 25 aprile 2012
PALERMO-PARMA
1-2
a cura di Matteo Sartini
LE PARTITE
La squadra
Goal
Miglior Giocatore
Assist
Uomo squadra
Mirante
CAMPIONATO SERIE A - 31a GIORNATA
1
7 APRILE 2012
UDINESE-PARMA
46’ Asamoah, 56’ Di Natale, 92’ Asamoah
3-1
84’ Lucarelli
1
CESENA-BOLOGNA
0-0
NOVARA-GENOA
1-1
LECCE-ROMA
4-2
Zaccardo
ATALANTA-SIENA
1-2
CHIEVO-CATANIA
3-2
CAGLIARI-INTER
2-2
MILAN-FIORENTINA
1-2
PALERMO-JUVENTUS
0-2
LAZIO-NAPOLI
3-1
Paletta
Lucarelli
Biabiany
S
i ripete lo scontro Udinese - Parma nel
sabato di Pasqua, come la stagione precedente, ma se l’anno scorso finì 2 a 0
per i gialloblu, quest’anno sono i friulani a
vincere per 3 a 1. Un risultato deciso perlopiù nei minuti di recupero dei due tempi: è
Asamoah a segnare sia al 47’ sia al 92’, nel
primo caso abbattendo il morale degli uomini
di Donadoni, nel secondo chiudendo definitivamente i discorsi. Di Natale suggella il tutto
con il bel gol del 2 a 0.
A nulla vale il gol di Lucarelli, che riesce solo
ad accorciare le distanze, riaccendendo le
speranze dei crociati a sei nimuti dalla fine
dell’incontro. E adesso, la lotta salvezza si fa
serrata.
Mariga
Valdes
Galloppa
Gobbi
Giovinco
Floccari
Okaka
Match report
9’ Mariga tira
Modesto
Donadoni
Mariga si fa luce al limite
dell’area ed impegna
Handanovic in una difficile
parata sul primo palo.
21’ Barreto ci prova
Barreto per poco non devia
verso la porta di Mirante.
23’ Ci prova Gobbi
Floccari serve Gobbi in
area, in posizione decentrata. Il mancino è respinto
in corner da Handanovic.
24’ Pinzi, fuori
Pazienza al limite, destro,
palla di pochissimo fuori.
24
36’ Di Natale di testa
Mancata espulsione di
Pereyra per fallo da ultimo
uomo, il Parma si innervosisce. L’Udinese ci prova,
cross dalla destra di Pinzi,
Di Natale prova a sorprendere Mirante con un colpo
di testa sul primo palo,
palla di poco fuori.
Le partite
PHOTOGAllery
Handanovic anticipa Gobbi in uscita.
Numerosi gli interventi del portiere
sloveno per proteggere la porta.
Nella pagina di
sinistra Giovinco
si batte sul campo
bagnato.
Qui a fianco,
Biabiany parte in
dribbling; qui sotto:
ancora Biabiany in
lotta con Domizzi.
Parma
Udinese
Mirante
Zaccardo
Paletta
Lucarelli
(76’ Valiani)
Biabiany
Mariga
Valdes
(61’ Okaka)
Galloppa
Gobbi
(67’ Modesto)
Giovinco
Floccari
All. Donadoni
Handanovic
Benatia
(41’ Coda)
Danilo
Domizzi
Pereyra
Pazienza
Asamoah
Pinzi
Armero
(83’ Pasquale)
Di Natale
Barreto
(64’ Abdi)
All. Guidolin
47’ Asamoah, 1 a 0
Cross di Pinzi da destra,
sponda aerea di Di Natale
per Asamoah che batte da
pochi metri Mirante.
56’ Di Natale, 2 a 0
Armero fugge sulla sinistra
e mette al centro, Di Nata-
Lucarelli riprende la ribattuta di Asamoah e insacca il 2 a 1 della speranza
gialloblu.
Giovinco si dispera: la sconfitta con
l’Udinese non farà dormire sonni tranquilli al Parma.
le al centro ha la freddezza di stoppare la palla e
battere di controbalzo col
destro, incrociando perfettamente sul secondo palo.
58’ Floccari, alto
Giovinco serve un cross
a Floccari che colpisce di
testa mettendo alto.
60’ Ancora Floccari
Colpo di testa di Floccari,
parato da Handanovic.
84’ Lucarelli, 1 a 2!
Sugli sviluppi di un corner,
Lucarelli raccoglie una
respinta di Asamoah e col
sinistro batte Handanovic.
25
87’ Tiro di Mariga
Okaka in area, destro
incrociato. Palla fuori.
92’ Asamoah, 3 a 1
Di Natale tira addosso a
Mirante, arriva Asamoah
sulla ribattuta e mette
dentro a porta vuota.
Match report
7’ Giovinco tira
Punizione di Giovinco
che cerca l’angolino, vola
Fontana a parare.
8’ Mariga, fuori
Su corner Mariga si trova
solo nell’area piccola e colpisce: la palla sfila fuori.
15’ Palo di Zaccardo
Galloppa serve Giovinco
sulla sinistra, che mette in
mezzo dove Zaccardo gira
di testa. Palo.
26’ Giovinco! 1 a 0!!
Fuga di Giovinco sulla
destra, serve Mariga
che passa a Jonathan il
quale mette in mezzo
dove l’attaccante non può
sbagliare.
39’ Jonathan! 2 a 0!!
Palla di Giovinco per Floccari che mette in mezzo
per l’accorrente Jonathan,
il quale mette in porta il
più facile dei goal. È il 2
a 0.
CAMPIONATO SERIE A - 32a GIORNATA
11 APRILE 2012
PARMA-NOVARA 26’ Giovinco, 39’ Jonathan
2-0
ROMA-udinese
3-1
PALERMO-FIORENTINA
0-0
GENOA-CESENA
1-1
inter-SIENA
2-1
NAPOLI-ATALANTA
1-3
JUVENTUS-LAZIO
2-1
CHIEVO-MILAN
0-1
CATANIA-LECCE
1-2
BOLOGNA-CAGLIARI
1-0
60’ Super Mirante!
Rigoni tira un rigore pessimo, centrale, con Mirante
che sta fermo fino all’ultimo e devia di piede.
71’ Mirante in 2 tempi
Radovanovic tira rasoterra
dai trenta metri. Bravo
Mirante a recuperare in
due tempi.
U
n primo tempo devastante, e il Parma si
libera del Novara, condannando, di fatto se non per matematica, i piemontesi
alla Serie B. I crociati non lasciano scampo
agli avversari, e al 26’ Giovinco può realizzare
il vantaggio. Passano 13 minuti e Jonathan,
79’ Mirante devia
Il Novara prova disperatamente a riaprire l’incontro:
botta dai venticinque
metri di Radovanovic, ma
Mirante devia in angolo
con una certa sicurezza. Il
Novara non sfonda.
92’ Lucarelli salva
Morimoto tira, respinta di
Lucarelli a portiere battuto. Tiro a botta sicura di
Morganella, largo.
26
al primo gol in maglia gialloblu, raddoppia. La
partita sembra al sicuro, vista anche la differenza tecnica tra i due team, ma nel secondo
tempo il Novara sale di tono e si guadagna un
rigore: para Mirante. Infortunio per Mariga,
che chiude qui il suo campionato.
Parma
Novara
Mirante
Santacroce
(77’ Feltscher)
Zaccardo
Lucarelli
Jonathan
(74’ Biabiany)
Mariga
(88’ Morrone)
Valdes
Galloppa
Modesto
Floccari
Giovinco
All. Donadoni
Fontana
Morganella
Lisuzzo
Rinaudo
(46’ Radovanovic)
Garcia
Gemiti
Porcari
Pesce
(76’ Jeda)
Rigoni
Morimoto
Mascara
(54’ Rubino)
All. Tesser
Le partite
PHOTOGAllery
Giovinco, nel primo tempo, è indemoniato e non lascia scampo al Novara:
è l’1 a 0.
Azione corale del Parma, palla a Jonathan che si trova la porta sguarnita: è
il 2 a 0.
Nella pagina a fianco,
Mariga lotta prima dell’infortunio (in alto) e Jonathan
in...rete (in basso).Qui sopra,
i crociati esultano; a destra,
Floccari in azione..
Secondo tempo, il Novara cresce e conquista un rigore: è Mirante a deviare e
a salvare il risultato.
La squadra
Goal
Assist
Miglior Giocatore
1
Uomo squadra
Mirante
Zaccardo
Lucarelli
Santacroce
Jonathan
Valdes
Mariga
Galloppa
Modesto
Giovinco
Floccari
Biabiany
Feltscher
Morrone
1
27
La squadra
Goal
Miglior Giocatore
Assist
Uomo squadra
CAMPIONATO SERIE A - 34a GIORNATA
1
21 APRILE 2012
PARMA-CAGLIARI
3-0
Mirante
24’ Giovinco, 73’ Floccari (rig.), 90’ Okaka (rig.)
LAZIO-LECCE
1-1
NAPOLI-NOVARA
2-0
FIORENTINA-INTER
0-0
Zaccardo
CATANIA-ATALANTA
2-0
GENOA-SIENA
1-4
CESENA-PALERMO
2-2
MILAN-BOLOGNA
1-1
JUVENTUS-ROMA
3-0
CHIEVO-UDINESE
0-0
Paletta
Lucarelli
Jonathan
U
n Parma straripante asfalta il Cagliari in uno scontro diretto senza storia,
supera la soglia dei 40 punti e inizia
a vedere il sospirato traguardo della salvezza. I sardi sono pericolosi solo all’inizio, poi
è una sinfonia gialloblu, che contretizza la
netta superiorità sempre su calcio piazzato:
apre Giovinco, nel primo tempo, con una pu-
nizione liftata appena deviata dalla barriera,
poi nella seconda parte due rigori netti permettono al Parma di arrotondare il punteggio,
con Floccari e Okaka che non lasciano scampo
ad Agazzi. Commovente il gesto di Okaka, che
dopo avere realizzato il proprio penalty, corre
in panchina e mostra la maglia numero 15 di
Mariga, reduce da un brutto infortunio.
Valiani
Valdes
Galloppa
Gobbi
Giovinco
1
Floccari
Okaka
Match report
6’ Valdes tira
Biabiany
Musacci
Valdes calcia da fuori area,
ma la sfera finisce di molto
alta sopra la traversa,
occasione sfumata.
10’ Nainggolan, fuori
Nainggolan calcia, palla
fuori.
16’ Ci prova Giovinco
Astori sbaglia e consegna
la sfera a Giovinco, il quale
davanti al portiere calcia
alto sopra la traversa.
20’ Pinilla al tiro
Palla in area per Pinilla che
calcia addosso a Mirante.
28
26’ Giovinco! 1 a 0!!
Giovinco guadagna una
punizione da posizione
favorevole. La formica
atomica calcia la punizione
e insacca alla destra di
Agazzi. Determinante però
la deviazione di Pisano che
spiazza il proprio portiere,
1 a 0 per i crociati.
Le partite
PHOTOGAllery
Prima della partita, minuto di silenzio
per ricordare Piermario Morosini,
scomparso una settimana prima.
Nella pagina di
sinistra Giovinco
dribbla anche Agazzi,
ma calcerà alto.
Qui a fianco, Jonathan contro Cossu;
qui sotto: Valdes va
via in dribbling a
Nenè.
Parma
Cagliari
Mirante
Zaccardo
Paletta
Lucarelli
Jonathan
Valiani
(73’ Biabiany)
Valdes
(93’ Musacci)
Galloppa
Gobbi
Giovinco
Floccari
(80’ Okaka)
All. Donadoni
Agazzi
Pisano
Canini
Astori
Agostini
(58’ Perico)
Ekdal
Conti
Nainggolan
Cossu
(80’ Nenè)
Pinilla
Thiago Ribeiro
(56’ Ibarbo)
All. Ficcadenti
31’ Pinilla in area
Pinilla si libera in area del
proprio marcatore e calcia.
Paletta devia provvidenzialmente in angolo.
50’ Valiani, respinto
Il Parma prova ad accendere la partita con il solito
Floccari su rigore spiazza Agazzi, è il
2 a 0 per il Parma e il settimo gol in
campionato per l’attaccante.
Okaka si guadagna il rigore che poi lui
stesso trasformerà con un tiro centrale.
Infine, l’omaggio a Mariga, infortunato.
Giovinco, che salta tre
uomini in area e poi scarica per l’accorrente Valiani.
Il tiro è ribattuto dalla
difesa del Cagliari.
53’ Parata di Mirante
Conclusione di Nainggolan
dalla distanza. Mirante
blocca senza problemi.
54’ Parma, gol sfiorato
Agazzi respinge il tentativo di Floccari.
73’ Floccari! 2 a 0!!
Rigore, Floccari va sul
dischetto e trasforma
spiazzando Agazzi, due a
zero per il Parma.
29
82’ Sbaglia Okaka
Okaka spreca una palla da
sinistra mancando la sfera.
90’ Okaka! 3 a 0!!
Nuovo rigore per il Parma!
Agazzi stende Okaka, è
lo stesso attaccante a
realizzare.
Match report
6’ Hernandez, 1 a 0
Donati batte una punizione in area, Hernandez di
testa batte Mirante.
13’ Hernandez tira
Budan serve Hernandez
che prova il tiro ma Mirante blocca il pallone.
29’ Mirante salva
Budan si trova a tu per tu
con Mirante che rimane
in piedi facendo perdere
l’attimo giusto al croato.
39’ Tiro di Budan
Budan approfitta di un
alleggerimento di Paletta
e prova subito il tiro. La
conclusione viene deviata
dall’argentino e finisce
fuori a Mirante battuto.
50’ Silvestre, traversa
Silvestre salta di testa
sull’angolo battuto da
Vazquez e colpisce la traversa. Vicino al raddoppio
il Palermo, ma il Parma è
pronto a reagire.
CAMPIONATO SERIE A - 33a GIORNATA (recupero)
25 APRILE 2012
PALERMO-PARMA 6’ Hernandez
1-2
55’ Okaka, 70’ Biabiany
ROMA-FIORENTINA
1-2
CAGLIARI-CATANIA
3-0
ATALANTA-CHIEVO
1-0
CESENA-JUVENTUS
0-1
LECCE-NAPOLI
0-2
NOVARA-LAZIO
2-1
UDINESE-INTER
1-3
MILAN-GENOA
1-0
SIENA-BOLOGNA
1-1
55’ Okaka! 1 a 1!!
Giovinco fa fuori in tunnel
Labrin, tira in porta, Viviano respinge ma Okaka di
testa mette dentro! 1-1.
70’ Biabiany, 2 a 1!!
Giovinco stoppa il pallone
e serve dietro Biabiany che
di prima mette all’angolo.
Grande goal dei gialloblù.
U
n’altra vittoria per il Parma, questa volta in trasferta, sancisce la salvezza per i
gialloblu (si aspetta solo il timbro della
matematica, ma a 44 punti si può dire davverp
che sia fatta), che raggiungono il nono posto e
insidiano ora il Catania, solo due punti più su.
84’ Barreto tira
Su sbaglio di Paletta, Miccoli si intromette, si defila
sulla destra e da lì serve
Barreto che prova il tiro
di prima intenzione. C’è la
forza, non la precisione.
Mirante para.
86’ Palo di Miccoli
Miccoli fa partire un destro
sull’angolo lontano, ma il
palo strozza l’urlo in gola
all’attaccante salentino.
30
E dire che la giornata era iniziata male: dopo
soli sei minuti, Hernandez porta in vantaggio il
Palermo. Nella ripresa, Giovinco suona la carica
e i crociati ribaltano il risultato: prima con un
colpo di testa di Okaka, poi con Biabiany su
assist della Formica Atomica.
Parma
Palermo
Mirante
Zaccardo
(18’ Lucarelli)
Paletta
Santacroce
Biabiany
Morrone
Valdes
Galloppa
Modesto
(46’ Jonathan)
Okaka
(74’ Floccari)
Giovinco
All. Donadoni
Viviano
Labrin
Silvestre
Mantovani
Munoz
Della Rocca
(37’ Barreto)
Donati
Aguirregaray
(74’ Miccoli)
Vasquez
Hernandez
Budan
(65’ Ilicic)
All. Mutti
Le partite
31
ANTONIO MIRANTE
Portiere - nato a Castellamare di Stabia (Na) il 08/07/1983 - altezza: m. 1.93 - peso: Kg. 79
34
Le partite
PHOTOGAllery
Hernandez di testa supera Mirante e
dopo solo 6 minuti porta in vantaggio
il Palermo.
Okaka lotta con Labrin per il possesso della palla. L’attaccante è partito
nell’undici titolare.
Nella pagina a fianco,
il colpo di testa di Okaka per
l’1 a 1 (in alto) e Biabiany e
Giovinco esultano dopo l’1 a 2
(in basso). Qui sopra, Okaka
esulta per il gol; a destra,
Biabiany.
Valdes e Lucarelli a tenaglia per fermare Ilicic, subentrato a Budan a metà
del secondo tempo
La squadra
Goal
Assist
Miglior Giocatore
1
Uomo squadra
Mirante
Zaccardo
Paletta
Santacroce
Biabiany
Morrone
Valdes
Galloppa
Modesto
Giovinco
Okaka
Floccari
Lucarelli
Jonathan
1
35
Il mio Parma
Quella maglia di Asprilla
che segnò la mia strada
Avrei dovuto capirlo tanti anni fa che Parma sarebbe diventata la mia città adottiva: erano i primi anni Novanta
e ricordo ancora con grande emozione il momento in cui
mio zio mi regalò la prima maglietta realmente indossata
da un calciatore di serie A.
Aveva sulla schiena il numero undici, era bianca con i colori del sole e del cielo intarsiati qua e là: “è la casacca di
Asprilla”, mi disse con il sorriso sulle labbra. Forse fu per
quel motivo che, giocando a calcetto con gli amici, iniziai
a festeggiare con una capriola dopo ogni gol. Con il passare del tempo e l’arrugginirsi delle articolazioni, in realtà,
tramutai la pittoresca esultanza in un semplice salto con
pugno levato al cielo (di “Brolin-iana” memoria, per intenderci). Anche in questo caso, inconsciamente, l’effetto”
Parma fu evidente. Conobbi Tino in una serata universitaria, un martedì notte del lontano 1998: lui al bancone
del bar, io studente di Lettere “in pausa” tra un esame
e l’altro. Un autografo richiesto, poche parole scambiate,
un drink gentilmente offerto (forse perchè ero in buona
compagnia).
Step by step, la passione si trasformò in lavoro: i miei
genitori l’avevano intuito ben prima di me. Ho imparato a
leggere con la Gazzetta dello sport tra le mani, da bimbo
trascorrevo il tempo raccontando con la macchina da scrivere partite di calcio immaginarie. Oggi che sono un giornalista professionista, che collaboro stabilmente con la
“Rosa”, guardo con estrema dolcezza a quegli anni, quando
è stato gettato il seme di quella che, spero con tutto il
cuore, possa diventare una brillante carriera. Ho legato al
Parma tante soddisfazioni professionali.
Indimenticabile il primo articolo che è stato pubblicato
sulla Gazzetta dello Sport (dicembre 2009): un’intervista a capitan Morrone, appena sbarcati a Malta, sede del
ritiro invernale della squadra crociata. Quante storie da
raccontare in quella settimana di intenso lavoro (sia per
noi giornalisti che per la squadra). Quante amicizie nate
tra un bagno in piscina, una sauna defaticante e qualche
chiacchiera nella hall dell’albergo. Con Alberto Paloschi e
Luca Antonelli, per esempio, si è creato un feeling particolare: giovani, frizzanti, con la battuta pronta al momento
giusto.
Fu grande il rammarico nel momento in cui venni a conoscenza della loro cessione al Genoa. Oggi rivedo la stessa
complicità in Sebastian Giovinco e Daniele Galloppa: entrambi abili con i piedi ma non solo. Per diventare campioni ci vuole di più: ci vuole dedizione, professionalità
e capacità di risorgere, come la fenice, dai momenti bui
della propria carriera. E ancora ricordo i casuali ritrovi con
Davide Lanzafame, nel ristorante di Antonella e Vincenzo
(Don Alfonso). Raramente si parlava di calcio: almeno a
cena era necessario evadere dalla quotidianità fatta di ripetute, scatti e pallone.
La vita di un giornalista è simile a quella di un cantastorie: bisogna sapersi avvicinare alle persone con tatto affinchè riescano ad aprirsi completamente. In alcuni casi si
scoprono persone sole, in altri uomini capaci di illuminare
chi gli sta intorno, come nel caso di Francesco Parravicini,
onesto geometra del centrocampo dotato di una personalità limpida e di un animo generoso.
Impossibile sapere che mi riserverà il futuro ma di una
cosa sono certo: quel numero undici a tinte gialloblu ha
dato il via a una fantastica avventura fatta di salti mortali
(leggi difficoltà) e capriole (soddisfazioni professionali).
Pietro Razzini
gazzetta.it
37
di Carlo Chiesa
I
l processo di rinnovamento dell’organico che ha regalato al Parma la serie
A e tanti altri trofei impensabili da
raggiungere solo pochi anni prima, continua inesorabile. Alla vigilia della stagione 1994/95 lasciano la maglia gialloblù
anche Zoratto, Melli, Grun e Ballotta.
Dopo Sensini, Crippa e Zola arrivati la
stagione precedente, il Parma continua
quel cammino a livello di acquisti, che
dovrebbe trasformarlo da una bella realtà provinciale in una squadra di vertice,
pronta a rendere la vita dura a tutte le
squadre più blasonate del calcio italiano.
A ciò dovrebbero contribuire, quindi, gli
acquisti di Dino Baggio, strappato alla
Juventus e protagonista in estate con la
Nazionale ai Mondiali americani, di Fernando Couto prelevato dal Porto, oltre
Un Parma rinnovato sorprende in campionato,
anche se deve cedere alla Juventus, ma si prende
la rivincita in Europa: arriva la prima Coppa UEFA
all’esperienza di Giovanni Galli, al ritorno
di Mussi, che proprio in gialloblù aveva
iniziato la sua brillante carriera, alla tecnica e ai goal di Branca e alle seconde
linee Susic, già protagonista dell’ascesa
in serie A del Parma 5 anni prima, Castellini e Fiore, il cui contributo risulterà
preziosissimo durante l’intera stagione.
Nel ritiro di Folgaria, la squadra inizia la
preparazione a ranghi ridotti. Sono ben
8 i reduci gialloblù dal Mondiale americano che per le sue temperature elevate
e per l’estenuante lunghezza del torneo,
soprattutto per l’Italia arrivata fino alla
finale, ha messo a dura prova la resistenza dei giocatori. Il Parma, che parte con
38
il 25% di probabilità scudetto secondo la
Gazzetta dello Sport, alle spalle del solo
Milan con il 40%, sembra comunque non
risentirne e inizia alla grande con 3 vittorie in stecca contro Cremonese, Padova e
Cagliari, ottimizzando al meglio la nuova
regola dei 3 punti per vittoria, introdotta
proprio da questa stagione. L’imbattibilità e il primo posto, insieme alla Roma,
resistono fino alla 6a giornata, quando
arriva la prima sconfitta a Marassi contro
la Sampdoria.
Il Parma, più cinico e maturo rispetto alle
precedenti versioni, chiude l’anno solare
in testa alla classifica con 31 punti, frutto
di 9 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfit-
A m a r c o r d Verso il centenario
ta, raggiungendo anche i Quarti di Coppa
Uefa (eliminati gli olandesi del Vitesse,
gli svedesi dell’AIK Solna e gli spagnoli
dell’Atletico Bilbao) e la Semifinale di
Coppa Italia (estromesse Perugia, Cagliari
e Fiorentina). Scala schiera la difesa a 5
con Bucci in porta, Mussi e Di Chiara sulle
fasce, Apolloni, Minotti e Couto difensori
centrali. A centrocampo il tecnico gialloblù si inventa Brolin davanti alla difesa, a
fare ciò che Zoratto aveva fatto per tanti
anni all’interno del suo modulo. I risultati sono positivamente sorprendenti,
ma proprio mentre lo svedese ha ormai
in mano le redini della squadra, a novembre si infortuna gravemente alla caviglia
con la sua Nazionale. Stagione finita per
lui, con il suo posto in squadra ereditato
in maniera egregia da Pin. Dino Baggio e
Crippa completano la mediana, mentre in
avanti l’insostituibile Zola (19 reti a fine
torneo) viene affiancato da un Asprilla
poco prolifico (6 reti soltanto), ma con un
utilissimo Branca (7 reti in campionato)
pronto ad entrare per sopperire alle numerose pause stagionali del colombiano.
Determinanti anche Benarrivo e Sensini,
capace di ricoprire diversi ruoli con risultati sempre eccellenti. Il 1995 inizia con
il big match tra prima e seconda del torneo. Al Tardini si sfidano Parma e Juventus, separate in graduatoria da un punto
soltanto, in quello che risulterà essere il
duello caratterizzante dell’intera stagione. L’occasione per i gialloblù è quella di
fare il vuoto alle loro spalle. Ma i ragazzi
di Scala falliscono clamorosamente l’appuntamento, uscendo sconfitti per 3 a
1, complice una giornata non proprio di
grazia di Giovanni Galli che, alla mezz’ora,
sostituisce fra i pali l’infortunato Bucci. Da quel momento il Parma diventerà
l’eterno secondo, a causa di un distacco
dai bianconeri che dalla 25a giornata in
avanti oscillerà tra i 7 e gli 11 punti. E
sarà proprio il Parma a subire la beffa
di regalare la matematica certezza dello
scudetto alla Juve a due giornate dal termine, nello scontro diretto perso per 4 a
0 al Delle Alpi. I gialloblù chiudono al secondo posto, raggiunti all’ultima giornata
dalla Lazio, e con il crescente rammarico
di non aver sfruttato la stagione disgraziata di Milan, Sampdoria, Roma e Inter,
e di non aver migliorato un rendimento
esterno decisamente deficitario (4 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte).
Per fortuna ci sono le Coppe a gratificare
i gialloblù. Complice un cammino favorito
da avversari non trascendentali, i gialloblù arrivano sia in finale di Coppa Italia
(battuto in semifinale il Foggia allenato
dal parmigianissimo Enrico Catuzzi), che
all’epilogo della Coppa Uefa, eliminando
prima i danesi dell’Odense e poi i tedeschi
del Bayer Leverkusen, guidati dall’accoppiata Schuster-Voeller, per anni uomini
simbolo della Nazionale tedesca. Il Parma
ottiene una doppia vittoria per 2 a 1 in
Germania (reti di Baggio e Asprilla dopo
il vantaggio di Paulo Sergio) e per 3 a 0
al Tardini con doppietta di Asprilla e rete
di Zola. Le due finali danno al Parma la
possibilità di prendersi la rivincita contro
la rivale di un’intera stagione. Entrambe le competizioni, infatti, presentano
il medesimo ultimo atto, Parma contro
Juventus, in una gara che si ripeterà in
quell’annata per ben 7 volte (6 gare ufficiali più un’amichevole estiva).
Il primo trofeo ad essere assegnato è la
Coppa Uefa. Il Parma vince l’andata per
1 a 0 con il goal dell’ex Dino Baggio, autore anche dell’unico goal gialloblù delle
sfide di campionato. Il ritorno si gioca a
San Siro. La Juventus opta per emigrare
dal Delle Alpi, nella speranza di radunare
quanti più tifosi possibile da tutta Italia.
In effetti lo stadio è per tre quarti bianconero, ma nemmeno il boato assordante
al goal di Vialli, che pareggia i conti dopo
33 minuti, spaventa i crociati. Il Parma
si fa valere e raggiunge il pareggio al 9°
della ripresa, con Dino Baggio (ancora lui)
bravo a raccogliere di testa un perfetto
cross di Mussi. Il punteggio non cambia
e per la prima volta il Parma scrive il suo
nome nell’albo d’oro della Coppa Uefa.
Per la finale di Coppa Italia le forze gialloblù sono ormai risicate e la Juventus
prevale sia al Delle Alpi (1-0 goal di Porrini) che al Tardini(2-0 ancora con Porrini
e Ravanelli). Il Parma chiude la stagione
con un po’ di amaro in bocca, ma con un
bilancio positivo.
In alto da sinistra: Galli, Dino Baggio, Apolloni, Asprilla, Hervatin, Castellini, Bacchini, Minotti, Couto, Branca, Crippa, Fiore, Bucci. In piedi: Lemme,
Brolin, Di Chiara, Di Palma (prep. portieri), Scala, Carminati (prep. atletico), Sensini, Susic, Pin. Seduti: Bozzetti (massaggiatore), Franchini, Mussi,
Mannari, Caruso, Pedraneschi (presidente), Pastorello (dir. generale), Zola, Benarrivo, Pellegrini, Zanichelli (medico sociale).
39
Parma - Juventus
Duello infinito
di Carlo Chiesa
B
attaglie intense, ricche di fascino, agonismo e sensazioni forti,
spesso con trofei prestigiosi in
palio, ma sempre e comunque vissute
con la tensione ai massimi livelli. 20
anni di sfide fra Parma e Juventus sono
racchiuse in questo cocktail di emozioni, pronto a far esultare e imprecare,
arrabbiare e sognare i tifosi crociati,
i quali, ormai orfani del derby con la
Reggiana, vedono la Vecchia Signora
come l’avversario da battere sempre e
in ogni modo, anche per ripicca verso
quei parmigiani che non hanno mai
smesso di amare il bianconero, nonostante i successi della squadra della
loro città. L’antipasto dei succulenti
confronti degli anni a venire, fu servito dal destino in quell’ormai lontano 9
settembre 1990, quando tutto ebbe inizio. L’esordio del Parma in serie A vide
40
scendere in campo al Tardini proprio la
Juventus, del fantastico duo di Italia
90, Baggio-Schillaci. Finì 2 a 1 per i
bianconeri, ma quella sconfitta servì a
capire che per il piccolo grande Parma
di Nevio Scala iniziava a profilarsi qualcosa di più di una semplice apparizione
nel calcio che conta. La batosta per 5 a
0 subita nella partita di ritorno, ancora
oggi la più pesante sconfitta di sempre
subita dal Parma in serie A, non impedì
comunque ai gialloblù di raggiungere
l’Europa, proprio a scapito dell’allora
disastrosa Juventus di Gigi Maifredi,
estromessa quell’anno da ogni competizione continentale. Anche la prima
grande vittoria del Parma è legata alla
Juventus. All’immeritata beffa del Delle Alpi, per mano di un rigore di Roberto Baggio, fece seguito un ritorno
trionfale per i gialloblù, con Melli e
Osio capaci di ribaltare il risultato e di
consegnare nelle mani di Capitan Minotti la Coppa Italia, primo storico trofeo da alzare al cielo e da conservare in
una bacheca ben presto riempita.
Nel 92/93, la Juve si prese la rivincita
eliminando i crociati dalla Coppa Italia,
ma fu ancora Osio, con una doppietta
al Tardini, a giustiziare i bianconeri in
campionato, festeggiando degnamente la prima vittoria in campo europeo,
ottenuta proprio quattro giorni prima
a Wembley. Di lì a poco gli obiettivi
delle due squadre sarebbero diventati
i medesimi e l’ormai accesa rivalità conobbe la sua massima espressione nella sfida infinita della stagione 94/95,
con successi da una parte e dall’altra. Il
Parma si aggiudicò la Coppa Uefa, con
Dino Baggio in goal sia all’andata che
al ritorno, mentre i bianconeri vinsero
scudetto e Coppa Italia. La Juventus
trionfò anche nella successiva Supercoppa Italiana, regalata, nella nebbia
del delle Alpi, da un Parma in superiorità numerica per 50 minuti (espulsione di Peruzzi) e poi punito dal goal
decisivo di Vialli.
Tante immagini belle o brutte, ma co-
A m a r c o r d Verso il centenario
munque indimenticabili, scorrono costantemente davanti ai nostri occhi,
come un film visto migliaia di volte, ma
che non ci si stanca mai di rivedere.
Dalla delusione per le storiche rimonte juventine al Tardini (dal 2 a 0 per
il Parma al 2 a 2 finale nei campionati 97/98 e 2007/08), alla gioia per
le due storiche vittorie gialloblù del
98/99, grazie a una rete di Dino Baggio
in casa (prima vittoria in campionato
del Parma di Malesani) ed all’entusiasmante 4 a 2 notturno del ritorno,
con la tripletta di Crespo che costò a
Lippi le dimissioni da allenatore bianconero. Dall’incubo Del Piero, con le
sue 13 reti realizzate ai gialloblù, alle
vittorie di misura sancite da una punizione di Chiesa nel 96/97 (complice
un intervento non proprio impeccabile
di Peruzzi) e da una prodezza da fuori
area di Sabri Lamouchi nel campionato
2001/02. Dall’impotenza del 4 a 0 di
Torino che consegnò il matematico scudetto 1994/95 alla Juventus, all’incontenibile delirio del Tardini per il “goal
definitivo” letteralmente inventato da
Hernan Crespo nella stagione 99/2000,
che regalò al 92’ il pareggio ai gialloblù, costretti in 9 contro 11 per gran
parte della partita ed ormai certi della
sconfitta. Scontri senza esclusione di
colpi, come l’inattesa conquista della
Coppa Italia 2001/02 da parte del Parma di Carmignani, grazie ad un goal a
tempo scaduto di Nakata al Delle Alpi
(vittoria dei bianconeri per 2 a 1) e ad
una rete lampo di Junior nelll’incontro
di ritorno, e la vendetta juventina nella
successiva Supercoppa Italiana, disputata nell’insolita cornice libica di una
Tripoli ancora totalmente sottomessa
al potere di Gheddafi. Dopo il crack
della Parmalat, le sfide sono diventate
decisamente meno equilibrate, con una
Juventus sempre proiettata ai massimi
livelli ed un Parma quasi stabilmente
relegato a lottare per non retrocedere,
ma non per questo incapace di togliersi soddisfazioni memorabili. Come ad
esempio la vittoria dei crociati di Colomba nello scorso campionato, grazie
a un tiro di Giovinco carico d’effetto,
che spezzò la maledizione di sei scontri diretti al Tardini senza i tre punti, e
le due vittorie esterne consecutive del
Parma di Guidolin (3-2 con doppietta
di Lanzafame e goal di Biabiany) e del
Parma di Marino (4-1), con Giovinco
mattatore, autore di una doppietta.
Non si può parlare di Juventus, senza
parlare di arbitri, protagonisti, loro
malgrado, di alcune discutibili decisioni passate ormai alla storia, durante
queste gare. Un rigore assai dubbio assegnato da Collina alla Juventus (presunto fallo di Cannavaro su Vieri) tolse
al Parma ogni speranza di rincorrere il
sogno scudetto nel campionato 96/97.
Al più famoso fischietto italiano, seguirono poi a ruota i vari De Santis nel
99/2000 (annullamento del goal del pareggio di Cannavaro per “fallo di confusione”, in pieno periodo Calciopoli),
Ceccarini e Farina, rei di aver espulso
dal terreno del Tardini due uomini per
parte il primo (Zidane e Torricelli, Melli e Chiesa) nel 96/97 e due gialloblù
il secondo (Torrisi e Dino Baggio, che
uscì mimando con le dita il gesto dei
soldi), nella storica partita pareggiata
da Crespo al 92°. E infine Cassarà che al
delle Alpi non vide un fallo di mani di
Del Piero al 95°, nell’azione del pareggio della Juventus, sotto di 2 reti fino
a poco prima, che mandò su tutte le
furie l’allora Direttore Tecnico gialloblù
Arrigo Sacchi.
Nonostante la forte rivalità, sono numerosi anche gli intrecci di mercato
41
fra le due società. Dino Baggio, ad
esempio, fu “scippato” dal Parma alla
Juventus durante i Mondiali di USA 94.
Gli acquisti di Buffon e Thuram, che
percorsero la direzione opposta, fruttarono due fuoriclasse alla Juventus e
una cifra molto vicina ai 200 miliardi di
Lire al Parma. Marco Di Vaio, due giorni
dopo aver segnato la rete della bandiera nella Supercoppa Italiana in Libia,
vinta dalla Juve per 2 a 1, lasciò il Parma per approdare all’ombra della Mole.
E poi ancora Fabio Cannavaro e Pippo
Inzaghi che, a distanza di tempo, vestirono entrambe le maglie, Ancelotti
e Ranieri che dalla panchina del Parma
scivolarono su quella bianconera, fino
ad arrivare ai giorni nostri con l’approdo in crociato di alcuni dei giovani
più promettenti del vivaio juventino
di qualche anno prima, come Mirante,
Lanzafame e Giovinco o di ex juventini
più o meno illustri come Bojinov, Amoruso, Brighi e Blasi.
Tutto questo è Parma-Juventus. Immagini, sentimenti, aneddoti, emozioni, lacrime che si rinnovano di anno
in anno, in un duello infinito, dove la
vittoria ha da sempre un sapore irresistibile.
Il medico della
famiglia... gialloblu!
di Simone Mazzanti
Raffaele Ballini è il medico sociale del Parma Calcio:
“Il mio compito? Occuparmi della salute dei
calciatori a 360°. Se il Parma è una grande famiglia,
io sono il medico di quella famiglia...”.
In queste pagine, il medico sociale del Parma Calcio
Raffaele Ballini, in posa davanti alla sede di Collecchio
e al lavoro con l’ecocardiogramma.
42
Dietro le quinte
R
affaele Ballini è una vera e propria enciclopedia medica:
l’intervista con lui si dipana in maniera tecnica e scientifica, tra alimentazione, cura dei giocatori, prevenzione
anti-doping, analisi del caso Morosini, riflessioni sullo stress
psicologico dei calciatori. Ma quando si parla delle emozioni
sul campo, la tecnica lascia spazio alla passione e alla gioia
per una vittoria, o al dolore per una sconfitta.
Raffaele, quando sei entrato a far parte del Parma Calcio?
“Dopo la specialità lavoravo in ospedale con il professor Delsignore. Facevamo esami cardiovascolari, elettrocardiogramma
da sforzo, ecocardio e altre analisi sui giocatori. Ero appassionato di calcio e quando il dott. Manara, che a quei tempi
era responsabile sanitario del Parma, mi ha chiamato per lavorare con la Primavera ho subito accettato. Ho cominciato
nel settore giovanile nella stagione 2006/07. Saltuariamente
ero chiamato anche per collaborare con la Prima squadra. Il
passaggio in prima squadra c’è stato in Serie B con il dott.
Montagna. Qui al Parma si lavora a tempo pieno, ma la collaborazione con l’ospedale prosegue sempre. Però la mia professione di internista con indirizzo cardio-vascolare è una cosa
che mi piace fare e che continuo a fare”.
In che cosa consiste il lavoro di medico sociale in una squadra di Serie A?
“Si occupa della salute dei giocatori a 360°: cure, visite, infortuni. Anche dal punto di vista internistico”.
è corretto dire che se il Parma è una famiglia, il suo è un
ruolo di medico di famiglia?
“Sì, in un certo senso il medico sociale è come un medico di
famiglia. La società da sempre prevede che ci sia un medico ad
ogni evento, che sia allenamento o partita. Da qualche anno
copriamo anche le partite in trasferta, dalla prima squadra ai
pulcini. Ma oltre al lavoro per tutelare la salute dei giocatori,
il medico sociale deve sbrigare anche tutta la parte burocratica e modulistica. Compilare la cartella clinica ed il diario
clinico. A tutto questo si aggiungono le consulenze esterne
specialistiche a cui ci appoggiamo di volta in volta in base
alle esigenze”.
è lei a curare la dieta dei calciatori crociati?
“Sì, diete e menù durante i ritiri o prima delle partite”
Qual è la dieta perfetta per un atleta?
“Si deve sempre cercare di dare le giuste dosi di carboidrati,
ben bilanciati con le proteine, e mangiare tanta frutta e verdura. Evitare cibi grassi di difficile digestione, ad esempio è
meglio utilizzare pasta integrale o gli spaghetti rispetto ad altri tipi di pasta. Così si facilita l’assimilabilità dei carboidrati,
che per gli atleti sono fondamentali. Sono la loro benzina. Così
come le proteine sono i mattoncini che vanno nei muscoli. Ma
gli aspetti da seguire sono tanti come ad esempio facilitare
l’assunzione di antiossidanti. Le noci contengono potassio e
antiossidanti… Insomma tre noci al giorno sono consigliate”.
Prima di una partita?
“Si mangia circa tre ore prima della partita. Se si gioca alle
18 si mangia regolarmente a pranzo e poi si fa un piccolo
spuntino tre ore prima dell’incontro. Se si gioca alle 20.45 gli
orari non cambiano, solo che la merenda è più sostanziosa. è
consigliata la pasta, oppure bresaola con pane o toast integra-
“L’alimentazione? Si mangia tre ore
prima della partita, è consigliata la
pasta, oppure bresaola con pane o
toast integrali, più frutta. Tre noci al
giorno sono consigliate,
come antiossidanti”.
43
l’Emporium
del Parma FC
L’
Emporium del Parma
Calcio, pieno di interessanti gadget e chicche
esclusive per i suoi frequentatori, una casa tutta nuova in
cui i tifosi crociati potranno
trovare tutto ciò che soddisferà la loro voglia di gialloblu.
Non si trovernno più soltanto
le maglie ufficiali del Parma
Calcio e tutta l’attrezzatura e
l’abbigliamento della squadra,
ma anche numerosi gadget e
tutto quello che si può desiderare per rendere sempre più
gialloblu tutta la propria casa.
Inoltre, da quest’anno, esiste
la possibilità di personalizzare
la vostra maglia ufficiale del
Parma, in tempi brevissimi
e a modiche cifre.
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domenica
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a un’ora dopo la partira
44
Dietro le quinte
li, più frutta”.
Per quanto riguarda il doping? La società fa degli auto controlli?
“Assolutamente, è una cosa di cui ci
occupiamo. C’è una legislazione sull’antidoping completa, con linee guida fornite dalla Lega Calcio, dal CONI e dal
WADA (World Anti-Doping Agency).
I giocatori non dovrebbero assumere
farmaci per conto loro. Quindi per qualunque cosa siamo in contatto con loro
ventiquattr’ore su ventiquattro. Tutto è
controllato. Poi autonomamente svolgiamo controlli ematici e delle urine
in cui possiamo controllare se ci sono
sostanze che non vanno bene”.
Caso Morosini. Si poteva prevedere o
prevenire? O classico episodio imprevedibile?
“Tutti gli atleti in Italia, dilettanti o
professionisti che siano, devono svolgere una visita per l’idoneità sportiva.
Questo è già importante e previene tante situazioni a rischio. Se si riscontrano
anomalie si procede con ulteriori accertamenti. Questo di routine. Nel calcio
professionistico i controlli sono ancora
maggiori. Per legge l’ecocardiogramma si deve fare ogni due anni, ma qui
a Parma lo facciamo ogni anno. Sono
previsti anche periodici controlli del
sangue durante la stagione. Il lavoro di
prevenzione primaria, con gli strumenti
che abbiamo, permette quindi l’individuazione della maggior parte delle patologie. Però ce ne sono alcune che non
danno segno di sé e diventano difficili
da individuare. Credo che col tempo ci
saranno degli sviluppi strumentali e
sarà però sempre più facile individuarli.
Ma grande attenzione va anche prestata
alla prevenzione secondaria, cioè quella durante la manifestazione sportiva.
Nell’impianto ci devono essere gli strumenti adeguati per evitare il peggio.
Vale a dire un equipe di rianimazione,
con un defibrillatore sul campo. A Parma abbiamo due equipe di rianimatori,
una sul campo ed una per il pubblico.
Ma questo discorso riguarda più le serie
minori rispetto alla Serie A o B”.
Dopo la scomparsa di Piermario Morosini si è discusso di ridurre il numero di partite. Questa può essere una
soluzione per tutelare maggiormente
gli atleti?
“Più del numero di partite, sicuramente
lo stress psicologico e fisico sono cose
che comportano un maggiore rischio di
infortuni muscolari e osteoarticolari.
In un giovane atleta, sano, il numero
di partite non dovrebbe costituire un
fattore di rischio cardiovascolare”.
Passiamo a parlare di sport e della
sua esperienza al Parma. Qual è il
momento più brutto che ha vissuto a
livello sportivo da quando è qui?
“Il momento più brutto è stato sicuramente la retrocessione in serie B e
quella partita tragica con l’Inter, con i
tifosi nerazzurri che esultavano per lo
scudetto. Mentre noi eravamo tristissimi”.
E il più bello?
45
“Quando ero in panchina a Cittadella
e abbiamo riconquistato la A. Ricordo
gli abbracci con tutti e la festa dopo
in piazza Garibaldi, che io in parte mi
sono perso perché mi sono fermato con
Damiano Zenoni all’antidoping”.
Un momento di soddisfazione particolare?
“Non ci sono episodi particolari. La soddisfazione c’è tutti i giorni quando fai il
tuo lavoro, il tuo dovere, e vedi che la
tua professionalità è ricambiata con la
stima e l’affetto delle persone con cui
lavori. è una cosa quotidiana”.
Pogliacomi: “Un organizzazione perfetta
per seguire tutto il Settore Giovanile”
F
rancesco Pogliacomi è docente
all’Università di Parma e segue
in prima persona la duplice convenzione tra Parma calcio, Università
e azienda ospedaliera. La sua funzione, all’interno della società crociata, è
quella di seguire il Settore Giovanile,
in particolare la squadra Primavera: dal
campionato al Torneo di Viareggio, la
sua presenza a bordocampo è garantita, e garanzia di salute e serenità per
i giocatori.
Dall’intervista emerge sia l’attenzione
e la competenza per la sua materia, sia
il naturale legame creatosi con la squadra, che salta fuori quando si parla delle soddisfazioni sportive e del Torneo
di Viareggio...
Pogliacomi, partiamo dall’inizio:
quando è iniziata la Sua collaborazione con il Parma Calcio?
“La collaborazione iniziò ai tempi del dott. Manara, nella stagione
2006/07”.
Qual’è la sua specializzazione?
“Naturalmente Chirurgia dello sport,
un’ambito che mi ha sempre affascinato e che ho avuto modo di approfondire
con attenzione proprio grazie alla Convenzione tra Parma calcio, Università e
azienda ospedaliera. Da lì ho iniziato il
mio percorso all’interno della traumatologia sportiva”.
Un ambito indubbiamente interessante: in cosa consiste dunque, scendendo nella pratica, il vostro lavoro
al Parma Calcio?
“Il nostro lavoro è semplice nella teoria: si tratta di inquadrare gli infortuni, cercare di fare una diagnosi precisa,
quindi di trattarli dal punto di vista
fisoterapico, che sia qui da noi o in pri-
46
ma squadra. Per quanto riguarda invece
i traumi, che implicano un intervento
chirurgico, ci avvaliamo di due risorse fondamentali: si tratta della clinica
dove io lavoro, e di altri reparti specializzati collocati su tutto il nostro
territorio. Rimane fermo il fatto che,
comunque sia, il punto di riferimento
principale rimane sempre la nostra clinica, all’interno del nostro ospedale”.
A Collecchio, invece, come siete organizzati?
“Per ciò che concerne Collecchio, dobbiamo partire suddividendo i vari settori di cui si compone il settore giovanile, che è un universo piuttosto
variegato.
A livello di organico, infatti, e di responsabili, siamo in tre ad alternarci
durante la settimana, per seguire gli
allenamenti: oltre al sottoscritto, ci
Dietro le quinte
sono anche i dottori Minella e Dardani. Se parliamo invece delle partite che
si giocano nel fine settimana, ci siamo
suddivisi le responsabilità, e ognuno
di noi segue una squadra in particolare:
sia essa la Primavera, gli Allievi Nazionali o gli Allievi Regionali. I Giovanissimi Nazionali sono seguiti dal dottor
Gerra, referente per il complesso dello
Stuard. In più, siccome il Parma Calcio
vuole che sul campo ci sia sempre a
disposizione un medico, abbiamo una
serie di professionisti che si alternano
su tutti i campi”.
Ciò presuppone un’organizzazione
capillare e scrupolosa...
“Infatti è proprio così: per ogni squadra abbiamo un medico che funge da
riferimento per qualsiasi esigenza: ad
esso sono affiancati altri due collaboratori, che possano coprire, di volta in
volta, le varie necessità”.
Ha un particolare ricordo professionale, legato alla Sua collaborazione
con il Parma Calcio?
“Dal punto di vista medico, ricordo
sempre volentieri l’intervento chirurgico che abbiamo fatto col dottor Corradi sulla mano di Amauri nella passata
stagione. Un intervento perfettamente
riuscito”.
Abbandoniamo la medicina per avvicinare un pò di più il calcio nella sua
essenza: qual’è stata la Sua maggiore
soddisfazione sportiva?
“Se parliamo di soddisfazioni sportive,
ricordo con molto piacere il Torneo di
Viareggio di quest’anno, dove abbiamo
giocato bene, siamo arrivati in semifinale e abbiamo dimostrato tutto il nostro valore. Questo percorso assume, a
mio parere, un valore ancora più grande, se paragonato all’intera stagione: la
squadra Primavera, infatti, ha stentato
parecchio in campionato, specialmente
ad inizio stagione. Il Torneo di Viareggio è stato proprio lo spartiacque di
questa annata: dopo quella semifinale,
abbiamo inanellato una serie di vittorie che, alla fine, ci ha consegnato una
classifica più serena, e decisamente più
vicina a quelli che sono i veri valori di
questa squadra”.
Nella foto a fianco, da sinistra a destra:
Giuseppe Comerci, Andrea Zanrè, Francesco
Pogliacomi e Enzo Silvestri.
Completano lo staff medico a Collecchio
Alessandro Zanrè, Simone Pavarani e i medici
Alberto Dardani e Salvatore Minnella (di
quest’ultimo vedi foto nel box qui a destra.
Minnella: “Sempre disponibili
per le esigenze dei ragazzi”
Salvatore Minnella è uno
dei tre medici di riferimento per il Settore Giovanile del Parma Calcio:
con i dottori Pogliacomi
e e Dardani forma una
squadra affiatata e
collaudata, che copre
completamente tutte
le esigenze del Settore
Giovanile.
Dottore, anche con
lei dobbiamo partire
dall’inizio: qual’è la sua
specializzazione?
“Proprio quest’anno ho
conseguito la specialità
in fisiatria, qui a Parma”.
Mentre, a quando risale
la sua collaborazione
con il Parma Calcio?
“Andiamo un pò più indietro nel tempo, perchè
con il Parma ho iniziato a lavorare quattro
anni fa, era la stagione
2008/2009, nell’anno in
cui abbiamo disputato il
campionato di Serie B. Sono arrivato
tramite il dottor Manara, che conobbi
mentre lavoravo per la federazione
medico sportiva, poi quell’anno lui si
trasferì al Milan, e così si era liberato
un posto al settore giovanile; mi arrivò
la proposta e non esitai un secondo, accettai subito. Devo fare una premessa:
questa mia assoluta decisione nell’accettare è dovuta anche al fatto che
ho sempre giocato a calcio durante la
mia vita, e questo si è rivelato per me
anche un bel modo per seguire questa
mia passione, anche se da un punto di
vista differente”.
Quanto tempo vi impegna questo
lavoro?
“Il lavoro è piuttosto pregnante: siamo
impegnati due pomeriggi ogni settimana, in più dobbiamo fornire la disponibilità per i weekend. Inoltre, garantiamo sempre la disponibilità per qualsiasi
esigenza dovesse venire dai ragazzi
Quello del medico è sempre un lavoro a
tempo pieno”.
47
Può citare un episodio curioso che le
è capitato durante il suo lavoro con
questi ragazzi?
“Certo, si tratta di una partita giocata con la squadra Primavera. Era un
incontro molto sentito con il Sassuolo,
in panchina c’era Tiziano de Patre.
Ricordo che De Patre ebbe modo di
discutere con l’allenatore avversario, e
l’arbitro aveva deciso di mandarlo negli
spogliatoi: così, mi sono ritrovato tutto
solo in panchina!
A pochi istanti dalla fine abbiamo
segnato ed io sono entrato in campo
esultando per il gol: una gioia genuina,
un’esultanza naturale, solo che avevo
valicato i confini della panchina. L’arbitro a quel punto voleva allontanare anche me! Fortunatamente poi è ritornato
sui suoi passi: decise di non espellermi,
e devo ammettere che, forse, il fatto
di essere il medico della squadra mi ha
aiutato in questo frangente...”.
Simone Mazzanti
Un trionfo di em
Parma Friendly
Un weekend di calcio e divertimento per più di 450 bambini
appartenenti alle società affiliate di Parma Football School
di Mirko Saccuman
è
stata soprattutto una grande festa
quella che é andata in scena sabato 21 e domenica 22 aprile agli
impianti Stuard di San Pancrazio. Parma
Football School, con l’intero team, ha
messo in campo tutte le proprie forze per
organizzare l’evento più atteso e prestigioso dedicato a tutte le società dilettantistiche italiane affiliate al progetto
giallo-blù.
PFS PARMA FRIENDLY CUP è il nome scelto per questo evento, che ha visto coinvolti più di 450 ragazzi di età compresa
tra i nove e dodici anni insieme a più di
48
400 accompagnatori e familiari al seguito. Ogni società è stata coinvolta e guidata in ogni aspetto organizzativo: dalla
sistemazione alberghiera all’interno di
strutture della città di Parma in grado
di soddisfare tutte le esigenze dei gruppi
ospiti, fino all’organizzazione dettagliata
di ogni momento dell’attività sportiva e
Parma Football School
mozioni alla
Cup 2012
di tempo libero.
Il programma della manifestazione ha
visto disputarsi ben 138 match no stop:
ad aggiudicarsi il primo posto della categoria pulcini è stata la squadra di Parma
Football School seguita dalla Sangiorgese. A vincere la categoria esordienti
sono stati, invece, i ragazzi della società partenopea Lions Football Cercola, con Parma Football School piazzata
al secondo posto. Ma il piazzamento in
classifica non rappresenta il successo e la
felicità dei partecipanti, tutti gli atleti,
infatti, sono stati premiati con una medaglia, una maglietta celebrativa ed un
attestato di partecipazione che vedeva
inciso il proprio nome e cognome, premi
consegnati direttamente dalle mani di
Alessandro Lucarelli e Raffaele Palladino,
fra lo stupore e l’incredulità di chi, finalmente, aveva l’opportunità di vedere da
vicino e stringere la mano a calciatori di
serie A, finora visti soltanto attraverso lo
schermo della televisione di casa.
Ma questo non è tutto: sabato pomeriggio, in occasione di Parma-Cagliari, tutte
le squadre accompagnate dai propri allenatori, hanno sfilato in campo nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo, sventolando centinaia di bandierine
crociate e applauditi da tutto il pubblico
presente sugli spalti dello Stadio Tardini.
I piccoli calciatori sgranano gli occhi di
meraviglia, con una mano sventolano
all’impazzata la bandierina crociata e
con l’altra cercano di salutare i propri genitori che dagli spalti appaiono ancor più
emozionati. Anche lo staff di Parma Football School al gran completo, insieme a
ragazzi del Master Internazionale in strategie e pianificazione delle organizzazioni, degli eventi e degli impianti sportivi
e a 27 giovani dell’Istituto Superiore
“Pietro Giordani”, che hanno collaborato
per la realizzazione dell’intero evento,
mostrano segni di grande emozione sui
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propri volti… emozione che nasce dalla
consapevolezza di condividere una grande passione che in questi due giorni ha
vinto, anzi trionfato: la passione per lo
sport, quello pulito, quello vero, quello
che regala un sorriso che rimane dentro
ognuno di noi, e non importa se la mia
squadra ha vinto o perso… mi importa
essere stato il protagonista.
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51
Intervista a Roberto Bucchioni, allenatore dei
Giovanissimi Regionali del Parma: "A 13 anni i
ragazzi crescono in maniera costante a livello fisico,
caratteriale e tecnico. Mi piace molto accompagnarli
in questa crescita con la mia esperienza".
di Simone Mazzanti
A
bbiamo incontrato Roberto Bucchioni, allenatore dei Giovanissimi
Regionali del Parma, subito dopo
il recupero di campionato che i gialloblu
hanno giocato il 25 aprile con il Piacenza
vincendo per 5-1. A lui abbiamo chiesto
come si lavora con ragazzi di tredici anni
e il mister, alla sua prima stagione nel
ducato, ci ha spiegato quanto sia importante questa categoria. Un anno che
rappresenta un passaggio cruciale perché: “A questa età i ragazzi crescono in
maniera costante a livello fisico, carat-
teriale e tecnico”. Per questo si devono
dosare bene rimproveri, fatti “Sempre e
solo per il loro bene”, ed incoraggiamenti
“Io insisto molto nello stimolarli a dare
il massimo. Il calcio è una passione che
richiede impegno, così come la scuola.
Devono dare tutto, per avere meno rimpianti possibili”.
Salve mister, partiamo conoscendola
meglio. Qual è stata la sua esperienza
nel mondo del calcio prima di arrivare
al Parma?
“Ho iniziato a giocare seriamente a 14
anni nelle giovanili della Sampdoria, con
la quale ho avuto anche la fortuna di far
parte della prima squadra ed esordire in
Serie A. Poi purtroppo per una malattia
congenita alle vene sono rimasto fuori
due anni e ho ripreso giocando in C1 e
C2. Come allenatore ho iniziato nel 2007
facendo il vice nei Crociati Noceto in Se-
"I miei bravi ragazzi,
pronti a crescere"
52
Le giovanili
rie D, dove abbiamo vinto il campionato approdando in C2. Dopo due anni da
secondo, sono passato alla Berretti. Ad
inizio di questa stagione è poi arrivata la
chiamata di Palmieri, con cui ho giocato
La squadra
PORTIERI
Cerri Marco 22/03/1998
Scavo Francesco 10/03/1998
Spadi Leonardo 02/05/1998
DIFENSORI
Adorni Lorenzo 01/12/1998
Boachie Frimpong Kubi 27/08/1998
Ferretti Nicola 01/04/1998
Lambruschi Riccardo 12/03/1998
Mangini Michele 15/01/1998
Osmenaj Gabriel 18/01/1998
Albanese Setti Riccardo 26/10/1998
CENTROCAMPISTI
Barbieri Luca 02/09/1998
Bocchi Alessio 22/03/1998
Crescenzi Cristian 11/11/1998
Fanelli Andrea 22/05/1998
Gennari Guido 14/02/1998
Koliatko Yan 03/11/1998
Sarzi-Maddidini Leonardo 21/09/1998
Tinterri Davide 16/01/1998
ATTACCANTI
Bruschi Nicolò 12/08/1998
Masetti Andrea 20/03/1998
Musiari Edoardo 19/04/
Tedoldi Filippo 10/03/1998
Touré Moustafà 10/10/1998
insieme ai tempi del Bologna, per collaborare col Settore Giovanile del Parma”.
Che cosa le ha chiesto Palmieri nell’assegnarle la guida dei Giovanissimi Regionali?
“La società ci dà l'input di pensare solo
al bene e alla crescita dei ragazzi. Devono crescere, maturare e migliorare. Poi
all'interno di questo discorso c'è tutto un
lavoro educativo. Anche quando si fanno
dei rimproveri è sempre e solo per il loro
bene”.
Il suo ruolo quindi è principalmente di
educatore?
“Il ruolo di educatore è importante, ma
questo è l'anno in cui si comincia a trasmettere qualcosa anche a livello tattico. Palmieri ci lascia liberi di insegnare
ognuno a suo modo, ma insiste sempre
molto sulla priorità dei ragazzi.
Tutto deve essere finalizzato al loro
bene. Noi dobbiamo metterli nelle condizioni migliori per poter seguire la loro
passione”.
è la prima volta che lavora con ragazzi
così giovani, come sta vivendo questa
nuova esperienza?
“A tredici anni i ragazzi
crescono in maniera
costante a livello fisico, caratteriale e
tecnico.
Mi piace molto accompagnarli in questa crescita ed aiutarli mettendo a
loro disposizione
la mia esperienza.
Questa categoria
rappresenta un passaggio importante,
un anno di apprendimento per poi poter far
bene una volta passati
ai Giovanissimi Nazionali, dove gli avversari saranno più
53
forti e il gioco si fa sempre più serio”.
Quali sono i valori più importanti che
vorrebbe trasmettere ai suoi ragazzi?
“Io insisto molto nello stimolarli a dare il
massimo. Il calcio è una passione che richiede impegno, così come la scuola. Devono dare tutto, per avere meno rimpianti possibili. La loro è una passione, ma
piano piano questo sta diventando più di
un gioco. Devono metterci l'anima”.
E dei suoi ragazzi che ci dice?
“Ad esser sincero ho un gruppo di ragazzi
educati e volenterosi di imparare. Se a
fine anno saranno cresciuti, indipendentemente da quanto, vorrà dire che avremo raggiunto il nostro obiettivo. Per me,
ad esempio, è una soddisfazione vedere
in campo ciò che si è provato in allenamento nei giorni precedenti. Posso dire
d'avere un gruppo di bravi ragazzi”.
Dopo un inizio difficile, anche per il
cambio delle normative, il Settore Giovanile del Parma sembra essere rinato
e tutte le categorie stanno ottenendo
buoni risultati…
“Il lavoro fatto da Palmieri e dai suoi
collaboratori è sotto gli occhi
di tutti. Con squadre che si
piazzano sempre, se non al
primo, al secondo posto
dei rispettivi gironi.
La Primavera è arrivata in semifinale
al Viareggio e alcuni
giocatori cominciano ad entrare nelle
nazionali giovanili.
Bisogna anche considerare che si ha
a che fare con delle
corazzate come Inter,
Juventus, Roma, con
bacini d'utenza e disponibilità elevatissime. Credo che Parma possa essere
contentissima del lavoro
che viene fatto qui”.
I risultati del Settore Giovanile impegnato nei tanti tornei pasquali
Giovanili: i tornei di Pasqua
S
i sono conclusi i tanti tornei pasquali che hanno visto impegnato
il Settore Giovanile del Parma FC.
Alla vittoria degli Allievi classe ’96 al
Torneo “Claudio Sassi”, si aggiungono
altri quattro secondi posti e tanti premi individuali per i giovani gialloblù.
“Sono molto soddisfatto – spiega il Responsabile del Settore Giovanile Francesco Palmieri – di quanto i nostri ragazzi
hanno fatto. In tutti i tornei ci siamo
dimostrati all’altezza confrontandoci
con tante realtà nazionali ed internazionali. Rimane un po’ d’amaro in bocca
per le tante finali sfortunate e perse ai
rigori o nei supplementari dopo belle
gare, ma diversi ragazzi hanno messo in
mostra le loro qualità ed è questo quello
che conta”.
Andiamo con ordine. Gli Allievi Nazionali ’95 non sono riusciti ad accedere alle
semifinali del Memorial “Zini”, uscendo comunque imbattuti nel gironcino
con Bologna e Atalanta. Gli Allievi ’96,
come si diceva, hanno vinto il Memorial “Claudio Sassi”, superando in finale
l’Albinoleffe dopo i calci di rigore. Undici metri che sono invece stati fatali
per i Giovanissimi Nazionali, che nella
finale del torneo “Città di Casalgrande”
si sono dovuti arrendere all’Hellas Verona dopo il 2-2 nei tempi regolamentari.
Matteo Tiberini è stato premiato come
miglior difensore della competizione.
Finale sfortunata anche per i Giovanissimi Regionali ’98 che sono stati sconfitti
dall’Atalanta dopo i tempi supplementari e una partita dominata a larghi tratti,
in cui le tre traverse colpite lasciano
l’amaro in bocca.
Prestigioso secondo posto per i Giovanissimi ’99 che nel Torneo Internazionale “Colli di Luni” perdono in finale
con la Carrarese ancora per la lotteria
dei rigori. Soddisfazione per Antonio
Signoriello, capocannoniere del torneo.
Infine gli Esordienti 2000, giunti terzi
nel Trofeo Caravella. Premiati nell’occasione Tommaso Molinaro (miglior giocatore del torneo) e Andrea Adorante
(campocannoniere). I Pulcini 2001 si
sono classificati quinti al Torneo Tatain,
di cui Matteo Carlucci è stato il miglior
realizzatore.
TORNEI PASQUA 2012
ALLIEVI NAZIONALI - 1995
XXVI° Edizione Torneo Memorial “G.Zini”:
Organizzazione: US Rubierese - Rubiera (RE)
Bologna-Parma 2-2 (2 Ronan)
Parma-Atalanta 1-1 (Perna)
mancato l’accesso alle semifinali
ALLIEVI REGIONALI PROFESSIONISTI - 1996
Memorial “Claudio Sassi”- 2012
Organizzazione: Associazione Memorial Claudio Sassi - Maranello MO
Parma-Virtus Castelfranco 3-0 (Martinez
Martinez Molinari)
Modena-Parma 1-2 (2 Capitani)
Parma Lisse 1-1 (Capitani)
Semifinale
Parma-Victoria Pilzen 3-2 (Capitani, Canino,
Capitani)
Finale
Parma-Albinoleffe 1-1 (Capitani) 5-3 d.c.r.
1^ CLASSIFICATA PARMA FC
GIOVANISSIMI NAZIONALI 1997
Torneo Nazionale “Città di Casalgrande” 2012
Organizzazione: AC Casalgrande - Casalgrande
(RE)
Parma-Cremonese 1-1 (Aracri)
Parma-Sassuolo 2-0 (Bekele, Zoppellaro)
Carpi-Parma 0-1 (Pollino)
Finale
H.Verona-Parma 2-2 (Pollino, Aracri) 6-4 d.c.r.
2^ CLASSIFICATA PARMA FC
Tiberini Matteo miglior difensore del torneo
GIOVANISSIMI REGIONALI
PROFESSIONISTI - 1998
Torneo Nazionale “Grande Trofeo Daniele Pecci”
Organizzazione: AC Bellaria Igea Marina Bellaria I.M. (RN)
Parma-Sud Tirol 2-1 (Sarzi, Tourè)
Bellaria-Parma 0-5 (Sarzi, Bruschi, autogol,
Sarzi (rig.), Gjuci)
Ravenna Parma 0-3 (Gjuci, Bruschi (rig.), Tourè)
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Quarti di finale
Parma-Rapp.Rimini 3-0 (Tourè, Bruschi, Bocchi)
Semifinale
Parma-Siena 3-1 (Tinterri (2), Masetti)
Finale
Parma-Atalanta 0-1 (d.t.s.)
2^ CLASSIFICATA PARMA FC
ESORDIENTI REGIONALI - 1999
XXV Torneo Internazionale di Calcio Giovanile
Organizzazione: A.P.D. Colli di Luni - Castelnuovo Magra (SP)
Parma-Spezia 1-0 (Libreri)
Parma-San Marco Avenza 6-0 (Selloum,
Signoriello, Viani, Dodi, Piscicelli, Terranova)
Parma-Tau Altopascio 3-0 (Signoriello,
Selloum, Casella)
Semifinale
Parma-Lazio 1-1 (Signoriello) 3-2 d.c.r.
Finale
Parma-Carrarese 1-1 (Signoriello) 4-5 d.c.r.
2^ CLASSIFICATA PARMA F.C.
Capocannoniere Signoriello Antonio
ESORDIENTI PROVINCIALI - 2000
Trofeo Caravella 26^ Edizione
Organizzazione: S.C. Molassana Boero 1918 Genova (GE)
Semifinale
Parma-Moltedo 1-1 (Guehi Alex) 6-7 d.c.r.
Finale 3^ 4^ posto
Parma-Baiardo 4-0 (Guehi Alex; Adorante 3)
3^ CLASSIFICATA PARMA F.C.
Miglior Giocatore Molinaro Tommaso
Capocannoniere Adorante Andrea
PULCINI - 2001
Torneo Nazionale “TATAIN” 2012
Organizzazione: USD Tarros Romito 1922 Sarzana (SP)
5^ CLASSIFICATA PARMA F.C.
Capocannoniere Carlucci Matteo
Spazio Tifosi
IN BREVE
Ghirardi: Orgogliosi di ospitare la Nazionale
Parma 21 aprile 2012 – è raggiante il presidente del Parma
Tommaso Ghirardi, dopo l’ufficializzazione dell’arrivo al Tardini il
29 maggio della Nazionale per l’amichevole con il Lussemburgo.
“è un grande orgoglio per noi e per tutta la città di Parma poter
ospitare l’Italia prima degli Europei. Siamo felici per l’arrivo
degli azzurri e del ct Cesare Prandelli, persona che è rimasta nel
cuore dei parmigiani per quanto di buono ha fatto alla guida
della squadra crociata. Speriamo che questo sia di buon auspicio
per l’avventura europea della nostra Nazionale e invito tutti i
parmigiani a riempire in quell’occasione tutto il Tardini per far
sentire il nostro calore al gruppo azzurro e fare così un bell’in
bocca al lupo all’Italia in vista degli Europei”.
Matricole universitarie al Tardini per Parma-Cagliari
Nella giornata di mercoledì 25 aprile, una
delegazione di Parma Football School composta da circa 200 persone tra genitori e
bambini iscritti alla scuola calcio crociata,
si è recata in visita a Roma, dove, in piaz-
za San Pietro, ha incontrato sua santità
papa Benedetto XVI.
Per tutti un’occasione di socializzazione e di crescita didattica importante e
stimolante.
Ricordando Piermario Morosini
Parma 21 aprile 2012 – Il Parma si è
stretto commosso nel ricordo di Piermario
Morosini, presenziando alle esequie dello
sfortunato calciatore. L’ad Pietro Leonardi
insieme a Roberto Donadoni e Sebastian
Giovinco erano a Bergamo per partecipare
ai funerali di Piermario. Lo sgomento e la
tristezza sono fortissimi. Particolarmente
colpito l’ad del Parma Pietro Leonardi:
“Lo avevo comprato io dall’Atalanta per
portarlo all’Udinese. Era un ragazzo ec-
cezionale che aveva già dimostrato tanta
forza e sensibilità per le tante e grandi
difficoltà che la vita gli aveva riservato.
Sono sconvolto, non meritava una fine
cosi tragica e prematura”. Donadoni non
conosceva Morosini ma anche lui vuole
esprimere il suo cordoglio alla famiglia:
“Ogni giorno muoiono tantissime persone,
ma quando questo accade a un ragazzo,
a un atleta, la tragedia e’ ancora più
insopportabile. Oltretutto sapevo da chi lo
ha conosciuto delle sue qualità personali, siamo vicini ai suoi famigliari”. La
sospensione del campionato? “Credo che
in questo momento, se qualcuno critica,
non dimostra sensibilità”. Il capitano del
Parma Stefano Morrone commenta il triste
evento: “Davanti ad una tragedia così
grande non si riescono a trovare parole.
In questo momento di dolore mi viene in
mente solo un pensiero per la famiglia di
questo ragazzo che ha perso la vita”. E incredulo e’ il presidente Tommaso Ghirardi:
“Stavo proprio guardando le gare di serie
B, ho visto questa drammatica vicenda in
diretta. Sono davvero sconvolto. Oltretutto tre anni fa Morosini era stato vicino al
Parma e per combinazione lo prese proprio
Leonardi a Udine. C’e’ tanto sgomento in
questo momento. Vogliamo far sentire
la nostra vicinanza, la mia, di tutto il
club e della squadra e fare le più sentite
condoglianze ai famigliari del ragazzo e al
Livorno. è veramente un triste giorno”.
55
Stanic in visita
al Tardini
Parma, 17 aprile 2012 – Picevole sorpresa
nella sede del Parma FC. In visita al Tardini
negli uffici di Viale Partigiani d’Italia l’ex
bomber gialloblù Mario Stanic. Per lui un
saluto a dirigenti e dipendenti del Parma
FC e una capatina all’Emporium, dove il
Responsabile delle Relazioni Esterne Mirco
Levati gli ha fatto dono di una maglia gialloblù con nome e il suo storico numero 13.
"La mia squadra
la mia città"
Bella, simpatica, intelligente, tifosa: Myriam Santoro ha 25 anni,
sta per conseguire la laurea specialistica in Economia
all'Università, e ha una passione sfrenata per i colori
gialloblu. Tra tifo, passioni, obiettivi, abbiamo
avuto modo di conoscerla meglio.
di Enrico Pellucco
S
i chiama Myriam
Santoro, ha 25 anni e
sta per conseguire la laurea specialistica in Economia all'Università degli Studi di Parma. Fisico da
modella e sguardo ammaliante, lavora
come ragazza immagine al noto locale
Dadaumpa e come standista nelle esposizioni in Fiera. Accanto alle passioni e alle
attività di tutte le ragazze della sua età,
Myriam è una vera e propria tifosa del
Parma FC, e si dice onorata di posare con
la maglia della sua squadra del cuore. Sogna un futuro nel settore marketing anche se si trova a suo agio sulle passerelle
dei concorsi di bellezza e sotto i flash
dei fotografi. Intervistata sugli spalti del
Tardini, Myriam racconta a Parma Stadio
la sua passione per il Parma, i suoi sogni
e la vita quotidiana di una studentessa.
Ciao Myriam, tu non sei nata a Parma,
ma la senti come la tua città?
"Assolutamente sì, anche se sono originaria della Puglia. Ma vivo qui da tanti anni,
ero una bambina quando sono venuta a
Parma con la mia famiglia e questa città
mi è subito entrata nel cuore. Dall'arte
allo shopping, dal cibo alla qualità della
vita,
non si
può non restare affascinati
da questa città".
Raccontaci della tua
passione per il calcio e per
la maglia gialloblu...
"Ho sempre seguito il calcio fin da piccola: da quando sono arrivata a Parma
non ho mai tifato per nessun altra squadra. Per questo oggi per me è davvero
un'occasione speciale poter indossare la
maglia di questa squadra e fare queste
foto vicino ai tanti trofei: mai l'avrei
immaginato da bambina di essere qui in
mezzo a tutte queste coppe...".
Il primo ricordo che ti lega al Parma e
a questo Stadio?
"Avrò avuto 8 o 9 anni, e ricordo che
siamo venuti a vedere una partita qui al
Tardini con la scuola. È stato bellissimo,
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Spazio Tifosi
un'emozione unica entrare nello stadio:
noi bambini tutti insieme a tifare Parma
dagli spalti affollatissimi. E poi il campo così vicino che sembrava si potessero
toccare i giocatori, un'esperienza che ricorderò sempre".
E da allora hai seguito ancora la tua
squadra al Tardini?
"Sì vengo spesso, soprattutto negli ultimi anni con gli amici. È un ambiente che
mi piace molto e amo sostenere il Parma durante le partite. Non vedo l'ora
che arrivi la prossima sfida interna
contro l'Inter, ci sarò sicuramente per una partita importante e
molto sentita".
Quali sono i tuoi giocatori
preferiti?
"Ho sempre apprezzato
molto Hernan Crespo, un
idolo per questa città:
sono stata contenta
del suo ritorno
a Parma.
Anni fa avevo anche regalato la sua maglia a un mio fidanzato. Adesso ammiro
molto Giovinco, il trascinatore di questa
squadra nelle ultime stagioni: spero che
rimanga anche l'anno prossimo perché il
suo contributo è fondamentale".
Segui solo il calcio o sei appassionata
anche di altri sport?
"Adoro la danza latino americana e mi
piace molto andare a ballare in compagnia. Ma sono anche una ragazza molto
sportiva: vado in palestra e spesso a correre nei parchi della città. Mi rilassa e
mi piace fare sport e prendermi cura del
mio corpo".
Stai studiando per laurearti in economia. Dopo la laurea, che carriera ti piacerebbe intraprendere?
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"Mi mancano cinque esami per conseguire la laurea specialistica, e quando finirò mi piacerebbe proseguire nel settore
marketing, dove lavoro già da qualche
tempo come ragazza immagine".
Quindi non sogni per te un futuro da
modella?
"Preferirei lavorare per il marketing di
qualche grande azienda, piuttosto che
fare sfilate o servizi fotografici. Per ora
gioco a fare la modella ma per il futuro
voglio qualcosa che metta a frutto e valorizzi i miei studi".
Come trascorri il tempo libero?
"Non ho molto tempo libero tra lo studio
e il lavoro, ma appena posso vado in palestra o esco con le amiche per fare shopping, una delle mie grandi passioni".
Toscanini e Salsomaggiore
due cene dal colore gialloblu
Mercoledi 4 aprile si è tenuta la ventiduesima cena annuale del Parma Club
Toscanini, una delle più "sentite" e attese dell'anno. Giovedi 19 aprile è stata
la volta del Parma Club "La Salamandra", di Salsomaggiore, che ha festeggiato
con Melli e Bucci presso la Tortafritteria Cavallo.
di Matteo Sartini
S
i è svolta mercoledi 4 aprile, presso il circolo Culturale Toscanini in
via Emilia Ovest, la tradizionale
cena del Parma Club Arci Toscanini. Molti tifosi hanno accolto la folta rappresentaza gialloblù formata dall’AD Pietro
Leonardi, dal mister Roberto Donadoni
e dai suoi collaboratori Luca Gotti, Giovanni Andreini, Mario Bortolazzi. Erano
presenti anche l’attaccante Sergio Floccari e il centrocampista Jaime Valdes,
accompagnati dal team Manager Sandro
Melli e dal responsabile del Centro Sportivo di Collecchio Danfio Bianchessi.
A fare gli onori di casa sono stati il
Presidente del Parmaclub Arci Toscanini Renato Ferrari e il Presidente del
Centro di Coordinamento Angelo Manfredini. L’arrivo dei giocatori e dei dirigenti della squadra è stato salutato
dalla Marcia Trionfale dell’Aida. “Siamo
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arrivati alla ventiduesima edizione della nostra cena annuale, un traguardo
significativo e importante”, ha detto
il Presidente Ferrari. “Così come è importante avere con noi Donadoni, il suo
staff e la società: segno di unione tra
squadra e tifosi”.
Grande festa anche per il Parma Club "La
Salamndra" di Salsomaggiore: giovedi
19 aprile si è tenuta la cena presso la
tortafritteria Cavallo, con due vecchie
glorie gialloblu ancora impegnate con
Spazio Tifosi
il club: il Team Manager Sandro Melli e
il preparatore dei portieri Luca Bucci.
"La Salamandra" è uno dei club più attivi della provincia, e la dimostrazione
è tutta nell’incredibile successo delle
manifestazioni organizzate: durante
l’estate il Parma passa sempre qualche
giorno di ritiro a Salsomaggiore, e il
club ne approfitta per premiare i giocatori più rappresentativi o con maggiore prospettiva. Negli anni sono passati
nell’albo d’oro di questo premio Giuseppe Rossi, Bojinov, Valiani, Dessena.
Presidente è Fabio Grossi, ma il factotum del club è Ampelio Quassi, coordinatore ma, come ama definirsi lui stesso,
vero e proprio tuttofare. Una passione
nata nel 1993, quando proprio Ampelio
è stato promotore e fondatore del club,
che oggi può contare su 75 soci.
In queste due pagine, le foto delle due cene
dei Parma Club "Toscanini" e "Salamandra".
Nella pagina sinistra, il taglio della torta con
giocatori e dirigenti schierati presso il Parma
Club "Toscanini", mercoledì 4 aprile; qui a
lato, il presidente del club, Ferrari. Qui sotto,
Melli e Bucci tagliano la torta del club "La
Salamandra, con Ampelio Quassi.
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Beneficenza, terminati
i lavori in Lunigiana
Dopo l'alluvione dello scorso autunno, il Parma FC, con il Centro di Coordinamento Parma Clubs, i Lions Valceno, i Boys e il Circolo Aquila Longhi, si era
impegnate per la ricostruzione del campo di Licciana Nardi. Che ora è realtà.
di Matteo Sartini
È
stata una giornata all’insegna della solidarietà e dello sport, quella
in cui è stato inaugurato il campo
“Sergio Bernardi” di Terrarossa, ricostruito dopo la terribile alluvione che
il 25 ottobre scorso ha devastato buona parte della Lunigiana. L’obiettivo è
stato raggiunto grazie all’impegno del
Parma FC, del Centro di Coordinamento
Parma Clubs, del circolo Aquila Longhi,
del Lions Club Bardi Val Ceno, dei Boys
Parma 1977 e al cuore di tutti i parmigiani che hanno risposto con generosità a questa iniziativa solidale.
Dopo una prima visita di sopralluogo,
effettuata dal presidente del Centro di
Coordinamento Angelo Manfredini, accompagnato dal vice Bia e da Corrado
Marvasi, la vera e propria inaugurazione del centro si è tenuta domenica primo aprile, con una serie di iniziative
seguite con entusiasmo e partecipazione.
La giornata è iniziata alle 10,30 quando gli Esordienti del Parma FC, guidati
da mister Cornelio Donati, hanno affrontato in una gara amichevole i pari
età dell’ASD Terrarossa, vincendo per
9-0. Le due squadre si sono poi ritrovate per il pranzo, a cui hanno preso
parte anche un nutrito gruppo di tifosi crociati, accorsi in Lunigiana per
Nelle due pagine, le foto testimoniano del clima di festa e di gioia vissuto durante la giornata di domenica 1° aprile, durante la quale
è stato inaugurato il campo "Centro Bernardi"
di Terrarossa, in Lunigiana, distrutto dall'alluvione del 25 ottobre scorso, grazie all'impegno
del Parma Calcio, del CCPC, dei Boys, dei Lions
Valceno, dell'Aquila Longhi.
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Spazio Tifosi
assistere all’inaugurazione ufficiale del
campo che si è svolta alle ore 15,00.
Dopo il taglio del nastro e la scopertura della targa dedicata ai promotori della raccolta Pro Alluvionati, Enzo
Manenti (Consigliere della Provincia di
Massa Carrara) e Sabina Pietrini (assessore allo sport del comune di Licciana
Nardi) hanno ringraziato la delegazione gialloblù per quanto fatto. Il Presidente della società ASD Terrarossa ha
poi consegnato una targa celebrativa,
ritirata da Cornelio Donati a nome del
Parma FC e dei suoi tifosi. A seguire
l’ASD Terrarossa ha giocato la prima
partita ufficiale sul proprio campo, che
solo fino a qualche mese fa era completamente sommerso dal fango, sfidando
il Fosdinovo in una gara valida per il
campionato di Seconda Categoria. Un
piccolo, ma molto significativo, passo
verso un ritorno alla normalità.
"Un'iniziativa molto importante, che ha
coinvolto diverse realtà del territorio",
ha spiegato Angelo Manfredini: "Siamo
molto soddisfatti, perchè abbiamo assistito alla rinascita di un centro sportivo e di aggregazione. Abbiamo anche
potuto renderci conto della tenacia
della gente del luogo, che ha avuto il
coraggio di ripartire. Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno reso possibile questa impresa, un'impresa che ha
coinvolto non solo la parte sportiva,
ma tutta quanta la nostra città".
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