Padova 5 Luglio 2006 ok - Rogazionisti di Padova

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Padova 5 Luglio 2006 ok - Rogazionisti di Padova
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3-08-2015
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LA VOCE
“Io l’amo
i miei bambini”
DELL’ANTONIANO ROGAZIONISTA
PADOVA
Sant’Annibale Maria Di Francia
ISTITUTO ANTONIANO DEI ROGAZIONISTI
Via Tiziano Minio, 15 - 35134 PADOVA
CE
O
V
O
T
OT
S
OTTOBRE MARIANO
Un discepolo fedelissimo di S. Annibale
P. Pantaleone Palma
Quando si dice che il tempo è galantuomo!... Il 2 settembre del 2015 abbiamo ricordato P. Pantaleone, un
sacerdote rogazionista. Egli per 80 anni oscurato nella memoria, trascurato negli affetti cristiani e relegato morto ospite in una tomba non sua, ora ritorna a
vivere tra i suoi confratelli. P. Palma, consenziente il
suo vescovo, aveva lasciato la diocesi di Oria; e dopo
aver abbandonato gli studi che lo stavano introducendo in una brillante carriera universitaria, si affiancò al Padre dei Poveri e degli Orfani Annibale
Maria Di Francia, per evangelizzare e riscattare gli
abitanti cenciosi di quel malfamato quartiere Avignone di Messina, in cui nessuno osava mettere piede,
tanto era ritenuto “pezzo di terra maledetta”. Divenne così il più diretto e attivo collaboratore del P.
Francia, tanto che, è stato detto, “non si può comprendere appieno S. Annibale Maria e le sue Opere
senza uno sguardo attento alla vita e alle iniziative
del dinamico P. Pantaleone Palma”. Il Santo di Messina infatti “aveva trovato nel P. Palma il suo fedele
compagno, anzi un intimo fratello e figliolo spirituale
in Cristo, avendo constatato il suo grande zelo per la
Pia Opera. Egli non faceva nulla senza associarvi il
suo novello levita”.
Accuse infamanti, che in seguito saranno ritenute false, lo videro condannato e segregato alla Scala Santa,
sul calvario di una autentica sequela della Vittima divina crocifissa. Il suo padre spirituale lasciò scritto di
lui: “Chi visse tutta la sua vita per l’assistenza degli altri non trovò assistenza per sé; chi procurò agi e cure
per migliaia di orfani non trovò agi e cure per sé; chi
predilesse la carità, la virtù, la giustizia, non trovò carità, virtù, giustizia per sé né in vita, né in morte».
Finalmente il seme marcito fiorisce e porta frutti!
Ritorneremo in seguito a parlare di lui.
P. Giovanni Cecca
Periodico d’Informazione
Religiosa e Culturale
ANNO LXV
N. 6 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2015
Direttore Responsabile Vito Magno
Stampa Antoniana Grafiche srl
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Reg. Tribunale di Padova n.793
del 5 dicembre 1983
Con approvazione ecclesiastica
Associato USPI
Una copia: Euro 0,13
grande mistero della Santissima Trinità. La
recita del Santo Rosario è dunque una preghiera di adorazione, di lode, di ringraziamento, di domanda di perdono... È richiesta di grazia, è bisogno di amore per sentirsi veri figli di Maria…. È preghiera semplice per implorare Dio, perché offra all’uomo
la possibilità di liberarsi dai lacci melmosi
del peccato e riflettere sul suo ruolo e sul
suo destino di creatura del Padre.
Maria è madre degli uomini non solo in
virtù del testamento dettato da Gesù sulla
Croce, quando Egli, rivolto all’apostolo
Giovanni: “Ecco tua madre”, disse e, a Maria: “Ecco tuo figlio”, ma ancora perché
nello stesso istante dell’Incarnazione, la
Vergine concepì, insieme con Gesù, tutta
l’umanità. Maria è dunque madre degli uomini e con questo Suo indefinibile e incondizionato senso di maternità, li sostiene, li
ammonisce, li invita ad amare, a rivolgersi
a Lei con la serena confidenzialità che con-
Ottobre è il mese dedicato alla Madonna del
Rosario, molto caro alla devozione popolare. La recita del Santo Rosario è una sorta
di percorso educativo-formativo, che favorisce la contemplazione e consente di recuperare la coralità della preghiera, soprattutto
nell’ambito familiare… E le famiglie di oggi, così in affanno, dovrebbero ispirarsi
maggiormente a quella di Nazareth, vera
dimora di equilibrio, di serenità, di pace,
nell’accettazione condivisa della propria
missione… La famiglia
che prega, resta unita e
i suoi membri ritrovano la capacità di guardarsi, di comunicare,
di rinsaldare il patto
d’amore… Maria, a
Lourdes e a Fatima, è
apparsa con la corona
in mano e ha amorevolmente sollecitato,
attraverso i veggenti,
tutti gli uomini alla
pratica quotidiana della recita del Santo Rotraddistingue il vesario, per ottenere la
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salvezza del mondo.
È bello, è dolc ell’Angelo.
figlio. È tempo di
Recitare il Rosario per i
il saluto d
alzare lo sguardo
propri cari e per il monsincero
verso
di
Lei,
stupirsi
dei trionfi cedo, rende Maria preziosa
lesti
che
la
avvolgono,
e
dichiarare
l’amore
guida del cammino… La luce entra nel
di
figli
nel
desiderio
di
contemplarLa
con
cuore a rischiarare le idee, a lenire le ansie,
Gesù
nell’eternità.
È
tempo
di
intensificare
a sentirsi figli della Madre di Dio, pronta a
tendere le Sue mani e a indicare la strada il dialogo con la Madre celeste, di conoscerdell’amore e della salvezza… Un cammino La meglio, di comprendere il Suo dolore, di
di fede quello della recita del S. Rosario, che ringraziarLa dei Suoi doni.
conduce al vero porto sicuro della luce eter- È tempo di sentire e vivere la preghiera, di
na. Nel Santo Rosario vengono recitate tre contemplare i misteri del Rosario, di testipreghiere che hanno una straordinaria po- moniare la propria fede senza alcun tententenza sul Cuore misericordioso di Dio: “Pa- namento… È tempo di affermare che ciò
ter noster”, la preghiera che Gesù insegnò che può apparire monotono con il ripetere
ai discepoli; “Ave Maria”: “Ti saluto, piena cadenzato dell’Ave Maria, racchiude, invedi grazia; il Signore è con te; tu sei bene- ce, in sé la forza che unisce Cielo e Terra…
detta fra le donne…” (Lc. 1,28); “Gloria Pa- “Ave Maria…”.
tri”: è la propria professione di fede nel
A. Carapella
Ave Maria!
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La Voce dell’Antoniano Rogazionista
VISTI
DA
VICINO
“Due... maestri”
alla scuola
di Maria
L’amore che legava il Santo padovano alla Madre celeste si realizzò nelle scelta profondamente autentica e personale di vivere tra la gente,
pronto all’incontro consolatore e fraterno, in
un continuo impeto d’amore verso la Madonna
e Gesù, tanto da raggiungere l’ascesi nei momenti di preghiera… Antonio scelse la solitudine per cogliere il senso profondo del mistero…. La predicazione per dichiarare la verità,
l’azione quotidiana per sentire più fratello il
fratello… la meditazione per sentirsi figlio del
Padre e di Maria… sempre pellegrino alla ricerca del Divino, dell’immenso Immenso, di ciò
che veramente vale: l’eterno amore di Dio. Modello di riferimento per i fedeli, il fraticello visse con amore e per amore, oltre ogni misura,
sempre proiettato verso il raggiungimento del
fine ultimo: Dio. Estatico, contemplava il Santo
Bambinello, figlio di Maria e a Lei si affidava, a
Lei confidava le Sue ansie e nella preghiera costante chiedeva grazie e aiuto per tutti, ma in
special modo per gli “Ultimi”… A Lei consacrò
interamente la Sua vita…
“Per Maria… a Gesù…”
Anche Sant’Annibale si sentì particolarmente
legato alla Vergine e volle, con tutto il Suo zelo, che i Suoi figli e le Sue figlie coltivassero in
modo particolare la devozione alla Madonna,
come tessera speciale, unica strada sicura per
arrivare a Gesù. Per amore dedicò tempo, pensieri, parole, azioni alla madre di Dio… In Suo
onore elevò versi e musica, e celebrazioni e ricorrenze, in Suo onore creò preghiere nuove.
A Lei si rivolgeva continuamente, con vero
amore filiale, per implorare protezione e sostegno… E, come a voler rafforzare le sue richieste alla Vergine, scelse Sant’Antonio come protettore degli Suoi orfani: tramite Lui invocò
grazie, tramite Lui domandò pane e istruzione
per i Suoi bambini… a Lui si affidò sempre,
perché intercedesse presso la Madre celeste.
Egli amava recitare il Santo Rosario con i suoi
orfanelli passeggiando, perché anche il Creato
si unisse con loro a tessere le lodi alla Vergine... E Maria, fino alla fine Gli fu accanto e,
nella Sua forma Bambina, Lo consolò nell’ora
del volo verso il Cielo…
T. D.
MATTEO IL PUBBLICANO
Il racconto della chiamata di Matteo Levi è attestato nei Vangeli Sinottici
(cf. Mc 2,13-17; Mt 9,9-13; Lc 5,27-32), segno dell’importanza e della
Rubrica
singolarità della sua presenza nel gruppo apostolico. Di Matteo Levi «figlio di
del biblista
don Giuseppe Alfeo» non si hanno notizie particolari. Oltre al racconto di chiamata, il suo noDe Virgilio me è menzionato nelle liste degli apostoli. Levi era un ebreo che collaborava con
l’istituzione preposta nella ricezione dei tributi (un «pubblicano»).
Il racconto è schematico: «Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui
ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. I verbi descrivono la fisionomia
dell’incontro, dove è sempre Gesù che precede: il vedere di Gesù, l’essere seduto di Levi, la
parola radicale dell’invito alla sequela, la risposta pronta che di un alzarsi obbediente. La
narrazione priva di particolari ci spinge a congetturare una precedente conoscenza e forse un’ammirazione per il «nuovo maestro» la cui parola è autorevole (Mc 1,27).
Il «Seguimi» arriva in modo imprevisto e rappresenta una risposta al suo bisogno di cambiare: Levi viene ora chiamato senza poter calcolare a vivere un incontro. In questo contesto il verbo «alzarsi» indica il dinamismo della risposta di una nuova vita. Il banco delle
imposte con i suoi pesi morali e i suoi trascorsi ormai è alle sue spalle. Tutto comincia
ora: da un’obbedienza senza calcoli.
L’evangelista annota che il pubblicano accoglie il Signore nella sua dimora e gli offrì un
pranzo, insieme ai discepoli e a
numerosi invitati (Mc 2,15).
Nel «grande» banchetto si celebra un momento importante
della vita dell’Apostolo: egli inizia a costruire quella fraternità
nuova che rappresenta la condizione del suo futuro. Nello
stesso contesto Gesù propone il
tema del rinnovamento dei credenti e si definisce «sposo»
messianico (Mc 2,21-22).
dgv
Essere missionari oggi
mondo assume una grande importanza, non solo spirituale, ma anche umana e sociale: basta
Vi è la necessità di dare una risposta all’ingiusti- analizzare le numerose iniziative da essi condotzia della povertà che affligge tante popolazioni te nelle varie stazioni vocazionali, nonché l’edell’Africa, dell’Asia, dell’America latina, del- sempio di valore autentico della Carità profuso
l’Europa… Sull’esempio di Sant’Annibale Maria nell’assistenza socio-educativa dei minori: infatDi Francia è doveroso aiutare i pochi Ultimi che ti nelle “Case”/Missioni si organizzano quotidiariusciamo a salvare, i pochi poveri che riuscia- ni momenti di preghiera corale per ringraziare
mo a sollevare dall’indigenza, rispetto ai milioni il Santo del “Pane della Provvidenza”… costanche, lasciati soli, vagano nel buio dell’abbando- temente si invocano benedizioni per i benefattori e, negli scarni refettori troneggia sempre alle
no, della solitudine, dell’ingiustizia…
È su questi aspetti che il messaggio del Santo pareti l’immagine della “Madonna del Pane”…
fondatore richiama ognuno di noi al senso pieno sull’esempio di Sant’Annibale che volle, a prandella carità, quale risposta concreta alle parole zo e a cena, si aggiungesse alle altre preghiere
di Cristo. Un piccolo sostegno può offrire ai po- quella rivolta alla Vergine, per chiedere benediveri l’accoglienza e il conforto di una famiglia, la zioni e grazie per tutti i benefattori…
Nelle Missioni si ha birisoluzione dei bisogni
sogno di tutto… si ha
materiale didattico per il Kindergarten
primari e reali di adulti e Attrezzature enfanz
ia) di Aluva (India)
(Scuola dell’I
bisogno anche di souna
bambini in grave diffi- La Quasi Provincia rogazionista dell’India ha promosso l’iniziativa di avviare
comDestinatari sono i bambini di un’età
Aluva.
di
stenere quanti esprisede
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a dell’Inf
ivo incoltà, la progettazione e “Scuoltra
offrire ai piccoli un sistema educat
i 2 e i 4 anni. L’intento è quello di
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presa
di Sant’Annibale Maria Di Francia
nista
mono il desiderio di
rogazio
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pedago
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realizzazione di percorsi tegrato, fondat
852). “Con i Giardini
gista tedesco Friedrich Fröbel (1782-1
Il Kindergarten fu ideato dal pedago
la natura infantile. Il bambieducare
ed
vedere
ire,
concep
di
di formazione e di inseri- di Infanzia inizia un nuovo modo abile di esprimere il proprio mondo interiore, e lo fa non at- divenire sacerdoti preno, infatti, avverte il bisogno irrefren
rappresentava una
parati: occorre pertanil gioco. Per Fröbel il giardino di infanzia
mento sociale…
traverso il linguaggio ma attraverso
partecipazione comuniri, genitori e bambini in un luogo di
palestra dove si allenavano educato
to costruire seminari
iki/Friedrich Fröbel)
ia.org/w
I Padri Missionari Roga- taria”.
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http://it
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(Fonte/i
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zionisti ribadiscono che
vocazione di chi mabasta poco, quello che una
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volta veniva definito “oborispondere alla “chialo”, per garantire un po’ di
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dell’Infanzia nel
le attività didattiche della Scuola
ad oggi dal seminario. Per avviare
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anziano trascurato… Al di prossimo anno scolasper
e del materiale didattifornire la scuola delle attrezzature
zione di Missioni Rog
o con attrezzature per i giochi;
T.D.
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là di qualsiasi altra consi- co necessario: 1) prepar
ale didattico.
per le classi; 3) acquisto del materi
derazione, la presenza dei 2) banchi e sedie
€ 5.000,00
Finanziamento richiesto
Padri Rogazionisti nel
ISTITUTO ANTONIANO DEI ROGAZIONISTI • PADOVA • TEL. 049.60.52.00 - FAX 049.60.50.09 - C/C POSTALE 6361
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La Voce dell’Antoniano Rogazionista
PUDORE E VERITÀ
Due termini da recuperare e rivalutare
Quale significato attribuire al “Pudore”, oggi?
Quale all’ “Ipocrisia”? Che valore ha per l’ipocrita recitare la parte di un personaggio diverso da quello che è realmente? Molto probabilmente l’uomo di oggi , vittima di se stesso,
delle convenzioni sociali, delle pseudo-relazioni, non riesce più a camminare sulla strada
che porta all’incontro e che favorisce la comunione fraterna, inconsapevole che se si è spiritualmente forti, si è in grado di esprimere sentimenti autentici ispirati all’amore profondo e
alla sincerità. Purtroppo nella realtà odierna le
scelte di vita vengono valutate per ciò che esse
materialmente sono e se arbitrariamente finalizzate al sentire esclusivamente egoistico della propria coscienza, diventano categorie indiscutibili, figlie di un pensiero totalmente autoreferenziale, amorale e senza scrupolo. Con
molta frequenza, infatti, si fa ricorso all’ipocrisia, come strumento autoassolutorio. Non a
caso assistiamo a continue dichiarazioni supportate da giustificazioni labili e libertarie, nel
senso che non esiste “colpa”, ”peccato”, “male”, “responsabilità etica”, di conseguenza tut-
to viene ridiscusso e mitigato nella sua gravità.
Tutto ciò deriva da quella forma di ipocrisia
perversa che cancella l’essenza stessa dell’anima, della coscienza, dell’essere uomo a immagine e somiglianza di Dio; eppure basterebbe
una risposta umile e decisa di obbedienza alla
propria coscienza (come più volte ci ha sollecitato a fare Papa Francesco): elemento chiave
per distinguere ciò che è male e ciò che non lo
è. Umiltà e Pudore non sono valori che limitano, anzi, sono la forza che stimola le coscienze
all’azione onesta e responsabile. L’umiltà e il
pudore consentono di comprendere le debolezze altrui e di sostenere chi è sopraffatto dalle
sue fragilità. I credenti sono chiamati a combattere l’Ipocrisia e a coltivare il Pudore. Ognuno deve essere esempio positivo nel continuo
richiamo alla sincerità e all’onestà con gli altri,
per dare il giusto senso al “male”, al “peccato”.
Chi crede non può non vivere alla luce della
verità, così come Gesù più volte ha esortato…
ISILI
ALIMENTAZIONE
E STILE DI VITA
Anche
una buona
tavola
fa cultura...
Purtroppo oggi, per svariati motivi, consumiamo la maggior parte dei pasti fuori casa o
da soli. Il momento della prima colazione della famiglia, riunita a tavola, è da favola del “
Mulino bianco” e il pasto solitario sta diventando parte integrante del nostro stile di vita.
Ma in tale occasione è bene fare attenzione a non
prendere alcune “brutte abitudini” alimentari che potrebbero ripercuotersi sulla nostra salute e… sul nostro
peso.
C’è da dire che molte persone non amano
cucinare per se stesse. Perché comprare
gli ingredienti, mettere in disordine la
cucina per una persona sola? Meglio
ricorrere a qualcosa di già pronto o
che ci metta al massimo quattro minuti per cucinarsi: ma, ahimè, non
sappiamo che invece il cibo precotto, rispetto a quello fresco, ci fa
consumare il 50% di calorie in meno!
Uno degli errori più frequenti di chi
mangia da solo è anche cucinare troppo
e quindi mangiare più del normale; meglio, invece, dividere il cibo cucinato in mono-
porzioni e mettere in frigorifero quelle da consumare un’altra volta.
Può capitare anche di pensare che mangiare da soli, in silenzio, sia davvero triste: allora accendiamo la tv o il computer, ci mettiamo a guardare un film o
a parlare al telefono. Ma mangiare
mentre si è distratti può essere
dannoso per la salute e per la nostra forma fisica: non facendo attenzione a ciò che ingeriamo, non
sappiamo neanche quanto mangiamo. Non facciamo caso neanche al sapore, al colore del cibo, e,
una volta finito, ci sentiamo insoddisfatti. Meglio, a questo punto sedersi a tavola, anche se soli, e concedersi tempo per gustare le pietanze
con naturalezza…
È pure dannoso per la salute ingoiare troppo velocemente il cibo: molte volte siamo
tentati di divorare tutto in un sol boccone, per fare presto, o perché mangiare da soli ci fa sentire in qualche modo esclusi. Tale abitudine potrebbe dar luogo a difficoltà nella digestione. Invece è necessario mangiare ad un
ritmo normale, perché, lo sappiamo tutti, la prima digestione avviene in bocca!
Un altro errore molto comune, quando si è da soli, è
aprire la dispensa e iniziare a mangiare tutto quello che
capita a tiro, senza pensarci due volte. Invece di deprimerci, soli, a tavola, cerchiamo di promuovere spesso
momenti di convivialità da condividere con gli altri, in
cui ognuno porta “qualcosa” della sua tradizione culinaria, della sua cultura: così ci sarà gioia nel preparare, piacere nel condividere… distensione nel trascorrere il tempo
in compagnia! Provare per credere!
T.D.
ISTITUTO ANTONIANO DEI ROGAZIONISTI • PADOVA • TEL. 049.60.52.00 - FAX 049.60.50.09 - C/C POSTALE 6361
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La Voce dell’Antoniano Rogazionista
LA NONNA SAGGIA E LA BIMBA CURIOSETTA
castagne,
il pane degli alberi
MARIETTA: Nonna, ieri con la mamma, al supermercato, abbiamo comprato un
sacchetto grande di castagne…ma sul cartello ho letto: “Castagne, il pane degli alberi”. Che significa?
NONNA: Si… ricordo che in campagna chiamavano così le castagne: in un passato
non troppo lontano, infatti, le castagne erano una risorsa fondamentale, per portare qualcosa di sostanzioso sulla tavola dei contadini e di molte popolazioni di
collina.
MARIETTA: Ah… ma perché sono “sostanziose”, come dici tu?
NONNA: Beh… proprio perché le castagne sono ricche di sostanze (amido, zuccheri, fibre, vitamine…)!
MARIETTA: Mamma le fa’ arrostite.
NONNA: Si, oggi, per lo più si consumano
bollite o arrosto, ma un tempo venivano
anche essiccate e intinte nel latte a colazione, o macinate per fare la farina o la polenta.
MARIETTA: Ma dove si conservano? In
frigorifero?
NONNA: No! Mia madre, la tua bisnonna,
ne comprava tanti chili perché aveva una
famiglia numerosa, perciò, ricordo che immergeva le castagne in un grande secchio
in cui faceva scorrere acqua fredda per 2-3
ore e le lasciava lì, in un locale né caldo né
freddo, in ammollo, per 7 giorni, cambiando l’acqua una volta al giorno: le castagne che venivano a galla erano vuote o avevano dentro il verme e venivano eliminate.
Poi mamma le scolava, le stendeva su graticci, all’aperto, ad asciugare. Dopo una
settimana, le raccoglieva in sacchetti di tela o iuta: duravano per mesi, diventando
sempre più secche, ma anche più saporite. Oggi le castagne si possono congelare,
chiuse in sacchetti da freezer. Questo sistema funziona sia per quelle crude (se appena raccolte), dopo aver inciso il guscio, sia per quelle cotte, con o senza buccia.
Al momento dell’uso, si mettono in forno ancora surgelate: per scongelarle basteranno 15 minuti a 180°.
MARIETTA: Al supermercato ne ho visti cesti interi…ma da dove provengono?
NONNA: Dalla Campania, Sicilia, Lazio, Piemonte e Toscana.
MARIETTA: Come mai non ci sono castagni qui da noi?
NONNA: Molti castagneti, anni fa, sono stati decimati dal mal dell’inchiostro e dal
cancro della corteccia, le due avversità più temute da questi alberi maestosi, ma oggi fortunatamente pressoché sconfitte. Il castagno è un albero di lunga vita, ultracentenario (per esempio, con una circonferenza di 8 metri un castagno potrebbe
avere dai 300 ai 700 anni!) se le condizioni in cui cresce gli sono congeniali.
MARIETTA: Che stranezza! Ma sai, nonna, che mangiando le caldarroste non pensavo mai che le castagne provenissero da piante così particolari… e vecchie!!!
NONNA: Ma che fossero anche così buone! Mia madre me ne metteva quattro cinque nella tasca del grembiule, al mattino, prima di andare a scuola… erano
il mio saporito spuntino durante l’intervallo… Aspetta, fammi ricordare un
indovinello …Ecco: “Son rotonda e piccoletta/ ho la veste spinosina,/nella buccia mia brunetta/è assai dolce la farina,/scendo giù dalla montagna/e mi chiamo…?”
MARIETTA: La castagna!!! Grazie, nonna, questo indovinello è bellissimo!
Son rotonda e piccoletta
...TI
GUARDO DALL’ALTO
IN BASSO E VICEVERSA...
È ucraino l’uomo
più alto del mondo: il
suo nome è Leonid
Stadnik, ha 36 anni, ed è alto 2 metri e 57 centimetri. Il dato eccezionale è inserito nel libro
del Guinness dei primati. Stadnik è un ex
veterinario, vive in un povero paesino nel
nord ovest dell‘Ucraina con la madre, Halyna, prendendosi cura della casa e del giardino. La sua crescita eccezionale è cominciata quando aveva 14 anni, dopo un’operazione al cervello che aveva avuto come effetto la stimolazione della ghiandola pituitaria.
LUCE E COLORI. L’artista britannico Chris Wood crea opere
molto particolari usando due strumenti molto semplici: la luce
e dei pezzi di vetro. L’idea è venuta a Wood per
i suoi studi di design all’Università, dove ha
imparato l’importanza della luce nell’arredamento e da lì ha deciso di approfondire il tema, anche con una specializzazione sul vetro fatta al Royal College of
Art.
Le sue opere sono infatti composte da
piccoli rettangoli di vetro colorato, che riflettono e cambiano il colore a seconda dell’intensità della luce che li colpisce.
LA VALIGIA... MAGICA. Il giovane designer spagnolo Rodrigo
Garcia Gonzalez ha ideato una valigia decisamente insolita, ma
che potrebbe risolvere molti problemi ai viaggiatori. Si tratta di una
valigia motorizzata, controllata tramite smartphone, in grado di seguire il proprietario. La valigia è dotata di particolari cinture, che
agevolano l’attraversamento di superfici anche non perfettamente
omogenee, e segue il segnale Bluetooth
del cellulare: se viene perso il segnale,
la valigia si blocca, e il cellulare avverte
il proprietario con una vibrazione. Secondo il designer, la sua idea è la naturale evoluzione del trend delle valigie:
dalle vecchie valigie tradizionali, ai trolley, alle valigie “motorizzate”.
COME
SEI BRUTTO...! È il Blobfish, o pesce blob, o psychrolutes marcidus, l’animale più brutto del mondo, eletto al Festival della Scienza di Newcastle; si è aggiudicato il primo posto (per
bruttezza!). Dall’aspetto gelatinoso e lo sguardo burbero, il pesce
blob vive nei mari più profondi, ma non viene avvistato e rischia di
essere trascinato da imbarcazioni… La campagna è stata lanciata per alzare l’attenzione sugli
animali in via di estinzione e più
brutti. Con 200 specie che vengono uccise ogni giorno, gli animali più brutti devono avere
maggiore protezione.
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La Voce dell’Antoniano Rogazionista
SPAZIO APERTO...
di tutto e di più
Il Personaggio
Il Salo
a
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l
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c
tto della
Rimembranza... sul palcoscenico
saggio nella lunga barba io scettico al falso mutamento
della realtà fuggii lontano da quella verità
tu di speranza pieno seguisti le strade del “vocato”
e fosti sempre sereno dipinto il viso di quel largo sorriso
che ti faceva l’anima chiara addolcendo a tutti la vita amara
io aperto su altra via mi portai lontano quella sintonia
che c’era fra l’anima tua e la mia
Buon giorno, Giovanni amico caro di un tempo passato. Affido
a te, “testimone” della grandezza di un uomo questa “canzone
a Rodolfo” diffondila come omaggio al nostro caro “amico” che
resta sempre sul “palcoscenico del mondo”!
Canzone a Rodolfo
più non diremo insieme le verità scherzando su skype
guardandoci negli occhi con la dolcezza in corpo
per esserci ritrovati come prima dopo tanti anni passati
tu di là io di qua fra vecchio e nuovo mondo
un bel mattino ci rivedemmo “giovani da palcoscenico”
quando cercammo il vero indagando sul mistico
bambino del “miracolo” tu uomo di fede
✦
Paolo Padrini è conosciuto soprattutto per avere lanciato “iBreviary”, l’applicazione che porta la prea cura di ghiera del Breviario – per la prima volta
Luciano Cabbia
al mondo e in cinque lingue – su iPhone
e iPad. Recentemente ha scritto il libro:
Social network e formazione religiosa,
Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo
(MI) 2014. Da esso viene ripreso un passo che riguarda la possibilità e il valore della preghiera in rete.
«La partecipazione, la creazione e la sperimentazione di momenti di preghiera e di spiritualità in rete (o anche solo supportati da elementi provenienti dalla rete, ad esempio dai commenti lanciati su Twitter dal Santo Padre o da una sua richiesta di preghiera specifica) possono essere un modo
molto concreto per aiutare i nostri giovani a percepire il tempo che vivono
nella rete come un tempo significativo, un tempo che ha valore relazionale;
o ancora, come un tempo che chiede di essere dedicato, finalizzato, un tempo di salvezza, un tempo “favorevole” (kairòs), e non un tempo regolato dal
caos; un tempo nel quale si giocano la nostra presenza e la nostra responsabilità nella relazione» (p. 108).
• LETTURE E RILETTURE
uomo da palcoscenico tu sei come me restato
nell’animo e nella vita uscendo – entrando dietro l’ alte quinte
del sipario del mondo recitando la parte dell’inviato
nel campo largo della dorata messe trovandoti a sera sempre beato
dell’opera compiuta e non finita dal primo giorno della tua ricca vita
uomo da palcoscenico non come me clochard chiassoso
anarchico impertinente del palcoscenico avesti la misura
discreta e pensosa seria e potente
d’autore in mille prove amabile e nascosale tue tournèes
ti videro recitare da bravo attore su e giù nel vecchio
e nuovo mondo ai piccoli insegnando a parlare i grandi
inducendo a pensare ciò che sulla terra giova fare
e quando ci ritrovammo su Skype a tu per tu
capisti me e la mia strada presa sull’altra via del mondo
meno della tua alta e feconda e più vedesti quanto fui sincero
nella fiction del “miracolo” che non era vero
or tu di là nell’oltre io di qua ancora – Rodolfo caro – ti chiamerò
e tu rispondimi chi di noi due dopo tutte le nostre confessioni
raccontò il vero all’altro e al mondo e se ciascuno
fu primo o secondo nell’indicare ai giovani la via sicura
per raggiungere il traguardo senza paura.
Vittorio Nazareno
✦
Il 12 novembre 2014 i leader politici di Stati Uniti e Cina hanno annunciato a Pechino di aver raggiunto un importante accordo sulla limitazione delle emissioni di gas serra. In cima alla lista dei Paesi “inquinatori” ci
sono proprio questi due Paesi: insieme sono responsabili ben del 45% del totale di emissioni di gas inquinanti. Il fisico Alok Jha ha scritto: “Manuale dell’apocalisse. Cinquanta ipotesi sulla fine del mondo”, Bollati Boringhieri
2014. Un passo, abbastanza allarmante ma che induce a riflettere, tratto dal
capitolo dedicato all’inquinamento chimico.
«Il modo in cui coltiviamo il cibo che mangiamo, fabbrichiamo i vestiti che
indossiamo, costruiamo e gestiamo le nostre città inquina il pianeta. Fortunatamente per noi, gran parte dei rifiuti si diluisce perdendo la sua pericolosità; altre sostanze invece si degradano naturalmente diventando innocue. Molte tuttavia permangono ed entrano nella catena alimentare,
nelle fonti d’acqua potabile e nelle piante mangiate dagli erbivori, dove si
concentrano via via. Ad un certo punto piante, pesci e uccelli inizieranno a
morire e gli ecosistemi a collassare. Gli uomini avranno meno da mangiare
e il cibo a disposizione sarà dannoso per il DNA e ci farà ammalare. Forse
sarà un avvelenamento lento, ma avrà comunque effetti catastrofici sulla
nostra vita» (pp. 165-166).
ISTITUTO ANTONIANO DEI ROGAZIONISTI • PADOVA • TEL. 049.60.52.00 - FAX 049.60.50.09 - C/C POSTALE 6361
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La Voce dell’Antoniano Rogazionista
Diamo voce
alle nostre
attività
CI SIAMO ANCHE NOI
a cura di Piero
Cari Amici,
Anche quest’anno mi è andata bene! Meglio di me però hanno
fatto altri miei compagni. Di essi voglio darvi qualche notizia
particolare, occupando parte dello spazio riservata alla comunità dei ragazzi, appunto e parte per una notizia più importante. Le nostre “piccole” attività… giornaliere, infatti, sono poca
cosa rispetto a quelle di coloro che in 50 anni di ministero sacerdotale hanno profuso energie e diciamo pure la stessa lunga
vita a servizio dei piccoli del mondo adottati da P. Annibale.
La prima notizia è un omaggio all’amica Camilla Gallina, che ha
svolto l’intero percorso scolastico della secondaria di II grado
presso le Scuole Rogazionisti, per gli ottimi risultati ottenuti
agli esami di Stato della Secondaria di II grado: 100/100 con lode. Il Dirigente Scolastico P. Sebastiano De Boni, si congratula
con lei per l’impegno profuso.
Anche all’amica Tecchio Anna della Secondaria di I grado va il nostro riconoscimento e l’augurio. Essa infatti se
l’è cavata con un bel 10 e lode! Il Dirigente Padre Sebastiano e gli insegnanti possono ritenersi soddisfatti perché un buon numero di alunni ha ottenuto il massimo dei voti
durante la prova Invalsi prevista durante l’esame di stato...
Per ultimo, interpretando il pensiero di tutti i ragazzi, esprimo i
complimenti alla nostra studentessa Cagnin Beatrice che continua ad ottenere ottimi risultati sporitvi. Essa infatti nel corso di
quest’anno scolastico
ha partecipato a diverse
gare di campionato di
scherma nazionale, europeo e mondiale ottenendo ottimi risultati.
A nome di tutti i miei
compagni vada un grazie da queste colonne
ai docenti e a tutti i Superiori e gli operatori
dall’Antoniano per aver
svolto il loro compito
educativo e formativo
con professionalità e
competenza.
Cambiamo registro...
La famiglia rogazionista e in particolar modo la nostra Comunità dell’Antoniano di Padova ha ricordato nei primi di luglio la
ricorrenza dei 50 anni di Sacerdozio di due confratelli: P. Francesco Spagnolo, purtroppo ricoverato da qualche tempo presso l’Opera della Provvidenza per i sacerdoti anziani in difficoltà
e P. Giovanni Cecca, l’economo della Provincia rogazionista del
Centro Nord e responsabile della Segreteria Antoniana, che cura la redazione di questo giornalino e i rapporti con voi tutti
amici e lettori.
Le foto che vedete ne hanno immortalata la circostanza.
P. Francesco a fianco del vescovo nella celebrazione giubilare e
con i suoi cari al taglio della torta.
P. Giovanni con i confratelli dopo la celebrazione nella nostra
Celebrazione a Padova
parrocchia del Buon Pastore. Al paese nativo di Santeramo in
colle con i confratelli celebranti…. e con la sua numerosa famiglia
al taglio della torta di circostanza. A questi nostri due Padri e agli
altri due dello stesso gruppo di ordinazione P. Renato e P. Michele gli auguri di sempre: AD MULTOS ANNOS!
Celebrazione
a Santeramo.
Taglio della torta
con la numerosa
famiglia.
Spero che abbiate trascorso buone vacanze. Da
noi tutti dell’Antoniano grazie sempre per il bene
che ci volete.
Piero
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La Voce dell’Antoniano Rogazionista
Benedici il Signore, anima mia
Illuminate
i nostri passi
Nipoti di Dina Caravaggio
Aria Dunkovich
Giuliano
Nipoti di Rosina Forte
Andrey
Salmo 104
Jessica e Gian Paolo
Alessandro Bagnoli
Maria e Filippo Zita
L’ANGOLO DEL
SUFFRAGIO
Michele Miglionico
Camillo Valedi
Vincenza Salamone
Raimondo Lucchese
Antonio Doro
Giovanni Vacira
Carmela Gargano
Michael J. Vastano
Pietro Evola
Francesca Badalamenti
Colomba Barillaro Bruzzese
Pasquale Palumbo
Antonio Turco
Francesca Sapienza Migliore
Luigi Maggi
L’eterno riposo
dona loro, o Signore!
O piena di grazia
Maria,
tu che meritasti
di dare alla luce
l’Autore della Grazia
per opera della redenzione
e per la potenza
delle tue preghiere,
donaci l’abbondanza
dei doni celesti
e accompagnaci tutti
al porto della salvezza.
Da: Pagellina di trigesimo
Teresa Esposito
Giovannina Di Paolo
Bruno Di Matteo
Vaina Grilli
Coniugi Salvati
AVVERTENZA ◆ Inviateci volentieri le foto dei bambini e delle feste in famiglia, senza dimenticare quelle dei cari defunti.
Sono gesti con i quali più forte e visibile si fa la “Fraternità Antoniana” e il legame di fede che la caratterizza. Allargate la
conoscenza dell’Opera antoniana, segnalandoci indirizzi di persone e famiglie aperte alla solidarietà. Preghiamo per voi. Noi
credenti siamo quelli che pregano, quelli che affidano alla potenza di Dio quel che non può la fragilità umana.
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La Voce dell’Antoniano Rogazionista
LA RUBRICA DI FLOS
◆ Gentile Padre,
Riceviamo con piacere il periodico “La Voce” che ci
accompagna anche nella preghiera attraverso gli
allegati che mettete a disposizione. Le scrivo perché lei e la Comunità possiate pregare per l’anima
di mio padre Camillo mancato l’8 giugno scorso.
Le chiedo di poter dire una S. Messa per la sua anima e le allego la sua foto per poterlo ricordare nell’ ”angolo del Suffragio”. La ringrazio. In famiglia
staremo vicino a voi nella preghiera e nella pratica
aiutaando i vostri progetti tramite i bollettini che
ci mandate. Grazie da Antonella Valedi – Genova
Cara sorella e amica Antonella, pubblico volentieri queste sue righe perché sono la sintesi di tante lettere che giornalmente riceviamo. Nella
semplicità accorata delle sue parole leggiamo le espressioni di tante altre persone che ci stanno vicini e credono nella solidarietà fraterna. Le assicuro che abbiamo provveduto alla celebrazione della S. Messa di suffragio e, nell’angolo del suffragio abbiamo pubblicato la foto del
suo caro papà Camillo Valedi.
◆ Cari, come sempre in casi disperati mi rivolgo a S. Antonio e Lui mi soccorre. È ovvio che
Iddio gli ha affidato questo compito e lui lo svolge con costante premura. Stavo sbrigando pratica per duplicare importanti documenti che credevamo rubati e perduti. Prima di mettere
mano alla penna, mi sono rivolto a S. Antonio e gli ho detto: S. Antonio, non posso fare di più,
ma $ 20 per i tuoi bimbi dell’Antoniano di Padova sarebbe ben accetti, no? Quindi datti da fare! Ho ancora i brividi…! Due minuti dopo ecco inspiegabilmente trovo il libretto con dentro
tutti i documenti che credevo persi per sempre!
Scusate per la lungaggine; allego la mia offerta e, se credete, pubblicate questa testionianza,
potrà fare bene!
E difatti la pubblichiamo volentieri, tanta è la fede viva che esprime! Brava Sig.ra Raffaela
che ci scrive dal Canada.
Al Sig. Antonio Conforti da Mappano Caselle di Torino non possiamo non evidenziare che il
suo Cognome è tutto un programma! Continui pure e con fede a svolgere la sua grande missione nel volontariato a favore di Loris e dei 75 ospiti dell’Istituto Cottolengo. Il sorriso e le
espressioni che descrive di Loris valgono molto più dell’oro e dei preziosi del mondo. Dio la
benedica e S. Antonio l’aiuti a continuare in questa opera di misericordia. Volentieri pregheremo per tutte le persone che ci ha raccomandato.
◆ Il mio nome è Anna Reed e scrivo a nome di mia madre Rose Franchi che non può più farlo
a causa della salute malferma. Sempre lei ci ha parlato dell’Opera vostra di Padova e a nome
suo invio l’assegno allegato come offerta di ringraziamento. Sarebbe lungo raccontare, ma
nella mia famiglia sono avvenuti tanti segni miracolosi espressione di profonda fede e di preghiere al Santo dei Miracoli e grazie anche alle preghiere dei vostri assistiti. Le nostre continue preghiere vanno ai bambini e alle famiglie che servite. Inviate la corrispondenza ancora a
mia madre che desidera personalmente leggere le vostre lettere. Saremmo contenti vedere
pubblicate queste nostre espressioni di grattitudine. Grazie e saluti cari per voi tutti. Anna
Reed per Rose Franchi.
Pubblichiamo volentieri stralci della lunga lettera. Gente di fede come voi merita questo e altro. Auguri per la mamma Rose e per voi tutti.
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FESTE IN FAMIGLIA
◆ Giuseppina e Nicolino Iannantuono, circondati dai cari
più intimi, hanno celebrato il loro 50 anni di matrimonio.
Sempre fedeli devoti di S. Antonio e benefattori dei nostri
piccoli dell’Antoniano, nel ringraziare per le pregiere che
giornalmente si elevano al Cielo, desiderano una benedizione speciale per la intera famiglia e che venga pubblicata
la notizia. Li accontentiamo volentieri e ci associamo alla
gioia di così grande festa.
◆ Il nostro arzillo Mario Romano che ci scrive dal Canada,
mentre dichiara di essere un
grande devoto di S. Antonio e
sostenitore dell’Antoniano da
sempre con la indimenticabile
moglie Gilda mancata il 21 di-
cembre del 2009, ci dà
notizia della festa fatta
per il suo 80° compleanno. Volentieri pubblichiamo le due foto che lo ritraggono lui in folkloristico atteggiamento e i
suoi 7 nipoti che adora.
Auguri anche da parte
nostra nonno Mario!
✔ Per la celebrazione di Ss. Messe, segnalatene l’intenzione con una crocetta nello spazio riservato alla causale. A coloro che intendono iscrivere i
propri defunti alle Ss. Messe perpetue, inviamo la relativa pagellina di iscrizione. Chiedeteci informazioni anche per la celebrazione di Ss. Messe Gregoriane.
✔ Per lasciti e legati testamentari a favore delle nostre Opere, usate la dicitura “Istituto Antoniano dei Rogazionisti – Via Tiziano Minio, 15 – 35134
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