Eastman Kodak Company

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Eastman Kodak Company
BREVE STORIA DELLA EASTMAN KODAK COMPANY
A cura di Debora MARTORELLI
A.A: 2014-2015
La Eastman Kodak Company, comunemente nota come Kodak, è una
società di tecnologia americana focalizzata su soluzioni di imaging e servizi
per le aziende con sede in varie località, quali Rochester, New York, Stati
Uniti ed incorporata nel New Jersey. La società è stata fondata
dall’imprenditore statunitense George Eastman nel 1888, che da dilettante
giunse ad essere uno dei maggiori industriali nel campo della fotografia ed
apparecchi di ripresa.
Introduzione
La Eastman Kodak Company,
nota più semplicemente con il nome
Kodak, è un'azienda multinazionale
statunitense che veniva fondata nel
1880 da George EASTMAN, che nel
corso degli anni si è imposta fra le
principali produttrici di apparecchiature
e supporti per immagine analogica e
digitale.
A lungo nota soprattutto per la
produzione di pellicole fotografiche,
negli ultimi anni si è concentrata nei settori della fotografia digitale,
diagnostica medica per immagini e prodotti per la stampa.
Trattazione centrale
Storicamente il nome Kodak è legato alla fotografia tradizionale, sia
grazie alle macchine fotografiche prodotte in svariati modelli per ogni
esigenza e per ogni fascia di utenza, che per i prodotti professionali ed
amatoriali per lo sviluppo e la stampa delle immagini fotografiche. La sua
pellicola invertibile per diapositive Kodachrome, il cui sviluppo è cessato per
sempre alla fine del 2010, era e rimane il riferimento assoluto in quanto a
fedeltà e precisione dei colori dell'immagine.
Successivamente la Kodak ha conquistato ampie fette di mercato anche
nei settori degli audiovisivi (supporti magnetici ed altro), medicina, nonché
macchine da stampa e fotocopiatura.
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"Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto" era lo slogan col quale
George Eastman, fondatore della Kodak, promosse nel 1888 la prima
fotocamera destinata ad essere usata anche da non professionisti.
Da allora la Eastman Kodak Company ha
tracciato la strada per rendere la fotografia più
semplice, utile e piacevole.
Nel 1963 inventa la pellicola 126 Instamatic.
Una pellicola 35 millimetri chiusa in una cartuccia
asimmetrica, che bastava inserire nel retro della
macchina fotografica evitando così il difficile
compito di caricare il classico rullino.
Negli anni settanta la Kodak inizia la
produzione di pellicole autosviluppanti denominate
Kodak Instant, a differenza delle Polaroid, erano
rettangolari e l'immagine sulla superficie misurava
9 x 6,8 cm. Dopo aver perso una battaglia di
brevetti con la Polaroid Corporation, Kodak ha
lasciato il business Instant Camera il 9 gennaio 1986.
Nel 1997 ha acquisito la maggioranza di Chinon Industries.
Nel 2007 il ramo medico dell'azienda è stato ceduto alla finanziaria
canadese Onex Corporation cambiando il nome in Carestream health.
Alla fine del 2011, a causa dell'esaurimento di liquidità a sua disposizione, la
società viene considerata a rischio di fallimento, prospettiva effettivamente
concretizzatasi il 19 gennaio 2012, con la richiesta dell'amministrazione
controllata.
Come specificato dalla casa madre, la situazione di fallimento e le
protezioni previste nel capitolo 11 della normativa fallimentare statunitense,
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riguardano solo la "Eastman Kodak Company" e le società controllate negli
Stati Uniti; l'attività europea, almeno ufficialmente, prosegue.
George EASTMAN, fondatore della Kodak, nasceva nel 1854 a Waterville, a
venti chilometri da Utica. Autodidatta fino agli otto anni, la vita gli cambia
d’improvviso, quando, nel 1862, si trasferiva a Rochester, nello stato di New
York.
Assunto quale contabile in una Banca, mentre organizzava una gita di
piacere nei Caraibi, un amico gli consigliò di comprare l’attrezzatura
fotografica, per scattare fotografie e avere ricordi del viaggio.
EASTMAN compra tutta l’attrezzatura: una macchina fotografica con un
monitor di 21 pollici, un treppiede, lastre di vetro dove viene catturata
l’immagine, sostegni per le lastre, serbatoi in vetro. Una tenda, dove
sviluppare le immagini, prima che la lastra di vetro umida e con l’emulsione
fotografica si asciughi.
Tutte cose complicate da usare, ma EASTMAN si applica, si
appassiona e, alla fine, abbandona anche il progetto del viaggio a Santo
Domingo.
Il suo hobby iniziale lo portò infatti ad esperimenti nuovi e rivoluzionari della
tecnica fotografica.
Nel giro di pochi anni, inventa un nuovo sistema, con una lastra a secco,
grazie a una sostanza gelatinosa al bromuro d’argento, secondo il
procedimento di Richard Maddox, che trattiene l’umidità della lastra di vetro.
In questo modo le immagini possono essere riprodotte in ogni momento, e
non soltanto subito dopo che la fotografia viene scattata.
Insieme brevetta anche un macchinario per produrle.
È il suo primo ingresso nel mondo dell’industria della fotografia.
Eastman si licenzia dalla banca e apre una società per la produzione e il
commercio delle lastre a secco.
Il primo passo è un fallimento. La società si accorge che le lastre sono
difettose, che vanno cambiate. Finisce tutto in perdita, «ma non la
credibilità». Forte di questo, ci prova ancora, nel 1894: fonda la Eastman Dry
Plate. Il sistema della lastra di vetro al collodio, sia umida che secca, va
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abbandonato. Il mondo ha bisogno di poter fare fotografie con la facilità «con
cui si usa la matita». E inventa la pellicola trasparente.
Con l’invenzione del rullino,
Eastman uccide il business
delle lastre di vetro, secondo il
principio
per
cui
una
innovazione tecnologica andrà
a migliorare e sostituire le
precedenti. Nel suo caso, se
l’intuizione è vincente, l’altra
arma è la comunicazione: cura
tutto, dalla produzione alla
messa
in
vendita,
ma
soprattutto
al
marketing.
Inventa gli slogan, e insieme, una nuova idea per intendere la fotografia: «Voi
premete il pulsante, il resto lo facciamo noi». Non è solo una frase, è la
creazione di un nuovo rapporto tra produttore e cliente, basato sulla fiducia,
totale, di chi compra.
Basta un clic, tutto il resto è già fatto, pronto, e veloce. Come la parola
Kodak, senza significato in sé, che Eastman registra nel 1888, fondando la
Eastman Kodak. «Mi piaceva la lettera K, e volevo una parola veloce, rapida.
E senza problemi per il marchio». Come Kodak.
George Eastman ebbe il merito, inventando il rullino fotografico, di
rendere la fotografia l’arte più democratica del mondo. Diventava qualcosa
alla portata di tutti, priva dell’ingombro della strumentazione tecnica
specialistica, le camere oscure e i solventi. Uno strumento per raccogliere i
ricordi, per scrivere e fissare il passato, di ogni vita e del mondo, racchiuso in
libroni di fotografie e ricordi che, con il tempo cominciano a ingiallire.
Ebbe anche il merito di creare un’azienda per questo, e renderlo un
affare. Non solo invenzione, ma anche spirito d’impresa.
Da lì, è una crescita senza sosta: la Kodak diventa in poco tempo un
punto di riferimento essenziale, insieme al rullino, nascono le macchine
fotografiche Kodak.
La macchina è fornita all’origine con una pellicola. Quando tutte le foto sono
state scattate, il cliente manda l’apparecchio ai laboratori Eastman a
Rochester, nel Rhode Island, e presto riceve, dietro pagamento di 10 dollari,
la macchina caricata con una pellicola nuova e tutte le sue foto stampate. Il
prezzo iniziale dell’apparecchio era tenuto basso per poi guadagnare sullo
sviluppo, la stampa e la ricarica: un sistema semplice, che postula un buon
servizio postale.
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Le foto delle prime Kodak erano circolari. La macchina non aveva mirino, né
si poteva regolare la distanza; una manuale accluso indicava a che distanza e a
che altezza dal soggetto rappresentato si doveva mettere l’apparecchio, a
seconda che fosse una persona, un cane, un cavallo, un edificio.
Dal 1889 Eastman produce nei propri stabilimenti la pellicola in celluloide e
cambia il nome alla società in "The Eastman Company" e nel 1892 "The
Eastman Kodak Company" con sede a New York.
Nel 1895 mette in vendita la Kodak Pocket che si carica e si scarica alla luce:
ora non c’è è più bisogno di mandare l’apparecchio carico al laboratorio, ma
solo la pellicola.
Nel 1900 la Kodak Brownie è dedicata all’infanzia e costa solo un dollaro:
ormai fotografare è un gioco da ragazzi.
Kodak costituisce dunque un grande fenomeno di massa e la fotografia
dilettante esce prepotentemente dal recinto della nobiltà e della gente bene per
diventare un passatempo familiare delle classi medie. Da allora il numero
delle foto scattate ogni anno non si conta più.
Nel 1889 Kodak lancia la prima pellicola per diapositive a base di cellulosa.
Uno dei primi clienti è Thomas Alva Edison, che riesce così a ideare la
prima telecamera.
Nel 1932, a 77 anni, si suicidò temendo di non essere più in grado di condurre
una vita normale.
Ormai soffriva da anni, costretto su una sedia a rotelle da una malattia alla
spina dorsale, che significava, per lui, dolori continui e impossibilità di
muoversi in modo autonomo. Nemmeno pensare al futuro poteva essere di
sollievo, perché sapeva che non sarebbe mai più guarito. Anzi, la situazione
era destinata a peggiorare.
Quando lo ritrovarono morto, suicida con un colpo di pistola al cuore,
le sue ultime parole non sorpresero nessuno. «Ai miei amici: il mio lavoro è
compiuto. Perché aspettare?». Era il 1932, Eastman aveva 77 e la
convinzione di avere fatto abbastanza. Sarebbero passati altri 80 anni prima
che anche la sua creatura, la Kodak, avrebbe deciso di chiudere.
Conclusione
Nel febbraio 2012, la Kodak cessa definitivamente la produzione di
apparecchi fotografici (che sarà ripresa concedendo la licenza del marchio
Kodak l'anno successivo alla Jk Imaging) per concentrarsi sulla fabbricazione
di stampanti. Nello stesso anno, nell'ambito del piano di rilancio per evitare il
fallimento, cessa anche la produzione dell'Ektachrome e quindi di tutte le
pellicole invertibili (diapositive) a colori del catalogo kodak, mentre continua
e si rinnova quella di pellicole negative per la fotografia professionale e per il
cinema.
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Nell'aprile 2013 la Kodak mostra la sua prima fotocamera con sistema Micro
Four Thirds, che verrà prodotta dalla JK Imaging.
Kodak PixPro S-1; in arrivo la mirrorless
Micro QT di JK Imaging
Oltre alla mirrorless annunciata nel 2014
l'azienda che ha acquisito i diritti sul
marchio Kodak per la fotografia amplia la
gamma delle compatte Astro Zoom, con in
cima la AZ651 da 65x. E poi ci sono le
Smart Lens, gli obiettivi per smartphone,
sul modello dei CyberShot QX.
Tra il 2011 e il 2012 abbiamo assistito
alla crisi di Kodak e al suo ritiro dal
mercato della fotografia consumer, e la
cosa ha naturalmente suscitato sensazione
tra i fotoamatori; anche la produzione dei
rullini Kodachrome 35 mm è cessata e
Steve McCurry ha realizzato un reportage con l'ultimo rullino.
Come avvenuto prima per Polaroid, la produzione di fotocamere digitali a marchio Kodak
non è finita, ma a realizzarle, da gennaio 2013, è JK Imaging. Una consolazione per gli
appassionati del brand. E JK Imaging è stato tra i protagonisti del recente CES di Las
Vegas con l'annuncio di diverse nuove fotocamere, tutte sotto il marchio PixPro: la
gamma delle compatte comprende una super zoom 65x; e poi ci sono le Action Cam, e due
ottiche progettate per smartphone e tablet: non semplici aggiuntivi ottici, ma veri e propri
obiettivi, sul modello delle Sony QX Camera.
Prospettive future
Il 3 settembre 2013 la Kodak annuncia di essere uscita dalla procedura
di fallimento avendo riparato le passività ed uscendo da svariate aziende.
La compagnia si propone ora come focalizzata sull'immagine
professionale, le sue attività principali riguardano la stampa digitale e le
pellicole destinate alla grafica, all'intrattenimento e all'uso commerciale.
Al 2014 la Kodak, pur mantenendo una produzione di pellicole
fotografiche e cinematografiche, produce principalmente sistemi di stampa
industriali e professionali, sensori per schermi touch screen, e prodotti
chimici. Le linee produttive riguardanti le storiche produzioni di Kodak
(supporti di memoria, pile, macchine fotografiche e altri) sono stati concessi
in licenza di marchio ad aziende esterne.
Per inciso, le pellicole e le carte fotografiche non sono elencate tra i
rifiuti pericolosi nella relativa Direttiva dell'Unione Europea e pertanto non
sono necessari particolari controlli per la conservazione e la manipolazione,
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anche se nel breve periodo potrebbero ancora essere applicabili alcuni
controlli per gli scarti contenenti argento.
I due tipi di pellicola attualmente in commercio (in acetato e in
poliestere) possono essere recuperati e riciclati, anche se gli impianti che
effettuano questo tipo di trattamento non sono numerosi.
L'aspetto economico e il possibile impatto ambientale di questo
processo di recupero, possono rendere impraticabile il trasporto delle pellicole
usate su lunghe distanze. Se non sono disponibili impianti di recupero
autorizzati a livello locale, le pellicole possono essere tuttavia affidate a
impianti autorizzati di incenerimento con recupero termico.
Naturalmente prima di tale smaltimento è importante che l’argento
contenuto nelle pellicole venga recuperato. Se non sono disponibili impianti
inceneritori adeguati, i rifiuti possono essere smaltiti comunemente in quanto
non pericolosi, senza il rischio di effetti avversi per l'ambiente.
La carta fotografica usata non è in genere recuperabile. La maggior
parte delle carte fotografiche è ricoperta da uno strato sottilissimo di
polietilene che ne controlla l'assorbimento dell'acqua e ne accelera
l'asciugatura, e quindi non deve essere mescolata ad altri rifiuti di carta
destinati al riciclaggio convenzionale.
La carta fotografica usata è preferibile che venga smaltita mediante
impianto di incenerimento con recupero termico. Se non sono disponibili
impianti inceneritori adeguati, i rifiuti possono smaltiti comunemente in
quanto non pericolosi, senza il rischio di effetti avversi per l'ambiente.
Bibliografia
http://www.kodak.com/ek/US/en/corp/default.htm
http://kodakcamera.jkiltd.com/Americas/
http://wwwit.kodak.com/IT/it/corp/storia/1880.shtml
http://en.wikipedia.org/wiki/George_Eastman
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