SLA. LA STORIA DI KAROLINE, CON UNA BIMBA

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SLA. LA STORIA DI KAROLINE, CON UNA BIMBA
SLA. LA STORIA DI KAROLINE, CON UNA BIMBA DI 10 ANNI: "A FINE MESE MI RESTANO 50
EURO"
Originaria della Danimarca, vive attaccata a un respiratore. Il suo appello è stato letto in
occasione della seconda conferenza regionale sulla Sla, che approfondisce il modello
sociosanitario dell'assistenza nella regione Lazio
ROMA - Karoline Agernem, originaria della Danimarca, ha 46 anni e soffre di Sclerosi laterale amiotrofica
da 4 anni. Separata, con una figlia di 10 anni, vive da sola in un paese in provincia di Rieti. È immobile,
attaccata ad un respiratore e comunica solo grazie al movimento degli occhi. Con quel poco che
percepisce, riesce a fatica a pagarsi una badante che provveda a lei, per il resto delle spese ha a
disposizione solo 50 euro al mese con cui deve far fronte alla figlia (che vive con lei 4 mesi all'anno) e alle
bollette ordinarie di una casa. La sua storia, letta da uno dei suoi amici, è stata raccontata nel corso della
"II Conferenza regionale sulla Sla: il modello sociosanitario dell'assistenza nella regione Lazio" tenutasi
nei giorni scorsi a Roma.
"Sono nata 46 anni fa in Danimarca. Dopo la laurea in chimica sono andata a vivere in Inghilterra dove
ho preso un diploma da istruttore di equitazione. Poi sono andata in Belgio dove ho allenato i cavalli del
circo Gruss - racconta Karoline -. Nel 1990 sono venuta in Italia dove ho insegnato equitazione, ho aperto
un maneggio e ho allenato la nazionale junior di pentathlon a Roma. È lì che ho conosciuto mio marito,
siamo venuti a vivere a Selci in Sabina e nel 2001 abbiamo adottato una bambina italiana, Miriam. Nel
2006 mi sono separata da mio marito e nostra figlia Miriam è rimasta a vivere con me Nel Luglio del 2007
ho cominciato ad avere problemi ad una gamba, inizialmente si pensava che fosse la sciatica. Dopo varie
peripezie a dicembre 2007 ho avuto la diagnosi scritta di Sla. A Gennaio 2009 per una bronchite sono
finita in coma in rianimazione a Rieti". Dal coma Karoline dice di essere "miracolosamente uscita grazie
alla voce di mia figlia". "Sono rimasta in ospedale per sei mesi e mi hanno fatto la tracheotomia per
respirare e la Peg per nutrirmi.
La mia vita con mia figlia Miriam, con la quale condividevo tutto, e le mie grandi passioni, i cavalli e i
cani, è stata improvvisamente interrotta dalla Sla - aggiunge -. Adesso vivo a Selci da sola, tutta la mia
famiglia si trova in Danimarca e mia figlia Miriam vive con me i fine settimana e durante le festività e le
vacanze estive. Io vivo una situazione economica estremamente precaria. Purtroppo mi trovo ad
affrontare tutto da sola. La mia famiglia non è in grado di aiutarmi economicamente, così come il mio ex
marito". Con una pensione d'invalidità di 750 euro al mese, e usufruendo della legge 162 (che prevede il
rimborso spese badante da parte della Comunità Montana Sabina e che ammonta a 200 euro al mese) e
della legge 6 (che mi fornisce un'assistenza domiciliare per un totale di 6 ore settimanali) Paroline
sostiene di riuscire solamente a pagare la badante. "A fine mese, mi restano solo 50 euro con i quali devo
fare fronte a tutte le spese, previste e impreviste, di una casa e di una figlia di 10 anni".
(Fonte: www.superabile.it)