Cosa è il grande centro democratico?

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Cosa è il grande centro democratico?
In questo periodo si sente spesso parlare di grande coalizione o grande centro.
Da un sondaggio di Renato Mannheimer e pubblicato sul corriere della sera del 05/12/2006 dal
titolo “L’OSSERVATORIO: Il Grande centro può attrarre un elettore su tre “(1).
Grafico n. 1 - Sondaggio del Corriere della sera (1)
I più giovani, si potrebbero domandare :
- MA COSA E' IL GRANDE CENTRO?
- PERCHE' E' COSI IMPORTANTA PER IL SISTEMA POLITICO?
Con il termine grande centro, si intende quell’area simbolica della politica, dove risiedono tutte le
forse politiche sia di destra che di sinistra, ma che sono moderate nell’esercizio dell’attività politica,
e riconoscono la Democrazia come forma di governo, tanto da essere considerata da entrambe,un
valore universale e irrinunciabile.
Per far capire, perché in Italia, tutti guardano al grande centro, evocando una grande
coalizione, basta basta fare un piccolo riepilogo storico.
Alle elezioni politiche del 1992 la DC raccolse il 29,7% (il suo minimo storico) e anche gli altri
partiti del Pentapartito furono penalizzati. Nello stesso anno scoppiò lo scandalo di Tangentopoli e,
dopo oltre cinquant’anni di attività, dopo la crisi dovuta all’inchiesta giudiziaria denominata Mani
pulite, il 18 gennaio 1994 il partito (guidato da Mino Martinazzoli) deliberò il mutamento di nome
riprendendo quello del partito fondato da Sturzo nel 1919: Partito Popolare Italiano (PPI).
Come potete vedere il 29,7% è il minimo storico per la vecchia DC, oggi nessun partito
singolarmente arriva a tanto.
Alla luce di quanto scritto, la dicitura giusta è quella di Ralf Gustav Dahrendorf “ Il Grande
Centro Democratico” (Fonte: articolo sul sole 24 ore una decina di anni fa).
Per spiegare il collocamento dei Partiti Dahrendorf disegna il grande centro democratico con tre
cerchi due che si toccano su un lato e uno sovrapposto che ricopre il 50% dell’area di entrambi i
cerchi, ecco il cerchio sovrapposto è il “grande centro Democratico”.
Questo cerchio viene diviso in due parti uguali che formano il C.S .e C.D., la diagonale di divisione
e il confine fra le due aree.
L'ago della bilancia politica del grande centro democratico, è l’elettorato mobile quello che
sta sulla riga di confine!!!
Questo insegna la Democrazia Americana, ma è anche quello che emerge dallo studio di
Mannaheimer.
Inoltre c'è l'esperienza Tedesca, dove l'attuale Cancelliere federale è la cristiano-democratica
Angela Merckel, che è a capo di una grande coalizione ( CDU-CSU-SPD).
E' sempre R. G. Dahrendorf che afferma: “lo spessore del confine fra C..D. e C..S. è come una
punta di lapis…” Questo sta a significare che l'equilibrio del consenso politico è molto debole, e
deve essere oggetto di una attenta lettura realistica dei bisogni sociali .
Va detto per onestà che già Gaetano Salvemini (2) , aveva individuato questa particolarità
dell'elettorato,anche se lo chiamava “l'elettorato fluttuante”.
Grafico n. 2 - La rappresentazione grafica del grande centro Democratico .
Possibilità di convergenza fra partiti politici:
* Distanza parziale fino a 1° unità convergenza possibile e stabile
* Distanza parziale fino a 2° unità convergenza possibile ma instabile su alcuni temi
* Distanza parziale fino a 3° unità convergenza possibile solo su grandi temi di interesse generale
•
Distanza assoluta da 1 a 9 convergenza impossibile
NB: L’ elettorato che risiede fra 4 e 6 deve essere considerato mobile nel senso che può votare di
volta in volta centro sinistra e contro destra a secondo del programma politico. Questo elettorato
rappresenta il 50% dell’area di centro.
PS: il regolo della misura di convergenza è stato inserito dall'autore, per facilitare la spiegare del
perchè delle divergenze politiche e la possibilità concreta di fare alleanze stabili.
Il grafico originario non prevedeva questa misura,ma si limitava ad evidenziare la difficoltà di
convergenza man mano che aumentava la distanza fra le varie posizioni.
Nelle aree numerate con le lettere alfabetiche andrebbero collocate le sigle dei partiti e i pesi %
rispetto alla coalizione di Governo.
Svelato l’arcano dei sogni latenti dei nostri politici,veniamo alla realtà della situazione
Italiana.
I Problemi del Governo ?
Si Torna a parlare di grande coalizione !!!!!
Paradossalmente vorremmo capire ?????
Seguendo lo schema di Dahrendorf, emerge il paradosso che stiamo vivendo, vale la pena di capire
l’attuale situazione Italiana.
Ci sono Partiti che sono più vicini fra loro nelle aree di centro C.S. e di C.D. ( vedi Grafico n.3) ;
infatti le forze politiche di ispirazione cattolica sono quelle che oggi militano sia nel C.D. che nel
C.S .
Questo significa che non sono i valori Cattolici a fare la differenza….MA E’ L’ANTI
BERLUSCONISMO!!!
Va tenuto presente, che solo una legge elettorale in senso maggioritario da forza al grande centro
democratico e, preferibilmente a doppio turno più consona all’elettorato Italiano.
Quello che sta accadendo è impensabile che possa durare ancora per molto, il governo è già
andato in crisi una volta ed è sempre in difficoltà.
Romano Prodi è costretto a dare soddisfazione alle minoranze politiche, che di fatto hanno imposto
e stanno imponendo l’agenda di governo alla maggioranza della coalizione;così si delude
l’elettorato di centro, facendo acquisire vitalità ai partiti minori, che devono appagare il loro
elettorato.
Non solo viene anche meno quella regola fondamentale della democrazia che "si fonda non sui
pochi ma sui molti" e questo fin dai tempi di Pericle (4).
Nel 2006 il conflitto sociale, non è più fra destra è sinistra, ma è fra chi vuole meno stato è chi
vuole più stato in economia, fra chi vuole politici dalle mani pulite e chi no.
Entrambi gli schieramenti devono avere in comune valori universalmente condivisi, quali Libertà,
Democrazia, laicità dello Stato, lo Stato Sociale che non vuol dire stato assistenziale, ma società
responsabile socialmente a tutti i livelli, il che vuol dire cambiamento degli ammortizzatori sociali
nel senso della Flessicurity.
Questa condivisione dovrebbe garantire nell'interesse generale del paese che, quando cambia la
coalizione politica di governo fra uno schieramento e l’altro, non si debba ogni volta demolire le
leggi fatte dalla coalizione opposta, in maniera da consentire alla società di andare avanti a piccole
riforme ( questo è l'essenza dell'agire Riformista).
E non come è accaduto fino ad oggi in Italia !
Gli operatori e i mercati per progredire hanno bisogno di stabilità e certezza del diritto, la certezza
del diritto e significativo di giustizia, la stabilita e significativo di fiducia.
Probabilmente se Berlusconi non fosse un leder politico in Italia ci sarebbe già una forza di centro
collocabile nell’area cattolica sociale, in maggioranza figli della vecchia D.C. (quelli che una volta
venivano chiamati la sinistra della D.C.) parte degli ex socialisti, e parte degli ex PCI quelli che una
volta venivano chiamati i miglioristi.
Grafico n. 3 - Coalizioni Politiche in Italiana, alle elezioni politiche del 2006
Il peso % del PRC all’interno Dell’Unione.
Grafico n. 4
Grafico n. 5
“Nel concepire un ideale possiamo presumere quel che vogliamo, ma dovremmo evitare le
impossibilità” ( Aristotele). Questa affermazione Aristotelica è di una attualità sconcertante.
******
Note:
1) http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/12_Dicembre/05/mannheimer.html
2) Gaetano Salvemini Sulla Democrazia Pag. 27 – ( A cura di Sergio Bucchi – Editore
Bollati Boringhieri )
3) Guerra del Peloponneso (Tucidide)
Settembre 2007
Durata dei Governi – Fonte Università di Milano, Facoltà di Scienze Politiche.
Germania:
Stati Uniti.
Presidenti :
#
Nome
Inizio mandato Fine mandato
Partito
1 George Washington
1789
1797
nessun partito
2 John Adams
1797
1801
Federalista
3 Thomas Jefferson
1801
1809
Democratico-Repubblicani
4 James Madison
1809
1817
Democratico-Repubblicani
5 James Monroe
1817
1825
Democratico-Repubblicani
6 John Quincy Adams
1825
1829
Democratico-Repubblicani
7 Andrew Jackson
1829
1837
Democratici
8 Martin Van Buren
1837
1841
Democratici
9 William Henry Harrison
1841
1841
Whig
10 John Tyler
1841
1845
Whig*
11 James Knox Polk
1845
1849
Democratici
12 Zachary Taylor
1849
1850
Whig
13 Millard Fillmore
1850
1853
Whig
14 Franklin Pierce
1853
1857
Democratici
15 James Buchanan
1857
1861
Democratici
16 Abraham Lincoln
1861
1865
Repubblicani
17 Andrew Johnson
1865
1869
Repubblicani**
18 Ulysses Simpson Grant
1869
1877
Repubblicani
19 Rutherford Birchard Hayes 1877
1881
Repubblicani
20 James Abram Garfield
1881
1881
Repubblicani
21 Chester Alan Arthur
1881
1885
Repubblicani
22 Stephen Grover Cleveland 1885
1889
Democratici
23 Benjamin Harrison
1889
1893
Repubblicani
24 Stephen Grover Cleveland 1893
1897
Democratici
25 William McKinley
1901
Repubblicani
1897
26 Theodore Roosevelt II
1901 1909 Repubblicani
27 William Howard Taft
1909 1913 Repubblicani
28 Thomas Woodrow Wilson
1913 1921 Democratici
29 Warren Gamaliel Harding
1921 1923 Repubblicani
30 John Calvin Coolidge Jr.
1923 1929 Repubblicani
31 Herbert Clark Hoover
1929 1933 Repubblicani
32 Franklin Delano Roosevelt
1933 1945 Democratici
33 Harry Spencer Truman
1945 1953 Democratici
34 Dwight David Eisenhower
1953 1961 Repubblicani
35 John Fitzgerald Kennedy
1961 1963 Democratici
36 Lyndon Baines Johnson
1963 1969 Democratici
37 Richard Milhous Nixon
1969 1974 Repubblicani
38 Gerald Rudolph Ford Jr.
1974 1977 Repubblicani
39 James Earl Carter Jr.
1977 1981 Democratici
40 Ronald Wilson Reagan
1981 1989 Repubblicani
41 George Herbert Walker Bush 1989 1993 Repubblicani
42 William Jefferson Clinton
1993 2001 Democratici
43 George Walker Bush
2001 -
Repubblicani
Stati Uniti % voti ottenuti alle elezioni:

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