Anno51_n2a(Natale_2013)

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)::DH TO Che cosa dovrei scrivere? la notte porta consiglio, dicono , non nel mio caso però. Ogni
minimo spunto è offuscato da un pensiero ricorrente "ho sonno" ... Gli occhi mi bruciano , i
sensi sono rallentati, sento il ticchettio dei tasti che pian piano si fa sempre più lontano e
rallentato, quasi come se mi trovassi in una galleria ... o in un sogno? E chi dice che ciò
che noi viviamo ogni giorno non sia frutto della nostra immaginazione? Magari il vero
mondo è proprio quello caotico dei sogni. Quel mondo strabiliante in cui ogni cosa è
familiare e tutto è nuovo, in cui il tempo pare voglia scorrere come più preferisce, senza
linearità ... Stacco le mani dalla tastiera, ripenso a tutte le cose che dovrei fare e a quelle
che ho fatto( neanche la metà). Un brivido alla schiena mi rimembra la stanchezza che
prende il posto della mia grandissima volontà di alzarmi presto alla mattina. Troppe
domande mi scorrono in testa , domande inutili come: "che cosa sto facendo?" Eh bella
domanda, potremmo chiamarlo sfogo. Ma di cosa? Tre semplici parole bastano per
esplicare eloquentemente il motivo di tanta stanchezza con supplemento di esaurimento
nervoso e conseguente rifiuto da parte della mente soltanto di capire un testo; fine primo
quadrimestre.
Certo, non è paragonabile alla fine del secondo girone di sterminio di massa (il secondo
quadrimestre) ma non per questo motivo è meno importante e stancante.
Perché mi riduco sempre all'ultimo ? Probabilmente è questa la frase piu ricorrente che ci
si ripete in quest'ultimo periodo. Ragazzi sempre più stanchi che popolano la nostra
scuola, vagano per i corridoi con un libro in mano ripetendo gli argomenti per una verifica
imminente. Le prove che i valorosi guerrieri deii'Oberdan devono affrontare , durante
novembre /dicembre, si quadruplicano improvvisamente aumentando lo stress e causando
piogge di "picconi" sulla fanteria (più debole poiché sprovvista di cavallo) che si dispera
giacente a terra. Gli arcieri, abili a puntare dritto al bersaglio (organizzare i tempi di studio)
riescono a cavarsela con delle sufficienze. Il vero combattente però è il cavaliere che con
l'arma scintillante e la sua abile bestia, veloce come il fulmine studia .. pardon .. sconfigge
ogni drago malvagio appartenente ai re o alle regine d'altri regni.
Ogni volta che si pensa d'aver un periodo di riposo, ecco che, come le onde di una
mareggiata, le verifiche ritornano all'attacco e solo chi avrà i piedi ben piantati a terra
uscirà indenne dalla forza marina. Perciò ragazzi sappiate che anche il 5+ è stato, è e
sarà sempre al vostro fianco in questa dura battaglia, anche durante i recuperi ...
La nostra forza guerriera sarà la vostra.
E la vostra sarà la nostra.
BUON NATALE, soldati deii'Oberdan.
AHU-AHU- AHU
Il timore di morire
Sono le dieci di una banalissima serata di un normalissimo mercoledì. Le luci dell'albero di Natale fanno a
gara con lo schermo per attirare la mia attenzione e io, con semplicità, mi perdo per tempi indefiniti a
. guardarle accendersi e spegnersi, veloci e lente, bianche e blu, rosse e verdi.
In quei pochi momenti in cui l'attenzione torna su questo foglio, la mia mente inizia a vagare nello spazio
bianco, che dovrei riuscire a riempire di parole per rendere giustizia a questo povero articolo, la cui unica
colpa è quella di essere stato scritto in un momento non troppo propizio.
Non riuscire a mettere iri]ila ipropri-pensiéri non è affatto negativo, in quanto permette di distaccarsi da essi
e di vederli fluttuare ognun per sé, come bolle di sapone, senza connessioni precise, così da osservarli tutti,
ma, allo stesso tempo, non considerandone nessuno.
Una musica dal piano di sotto, indefinibile, ma molto tranquilla.
Dicevo che è una cosa affatto negativa, se non si ha da .scrivere un articolo. In questo caso bisogna scegliere
--------Ull-argomento--ed.rurr-Ontarlo--eon--ealma,--Sviscerandoné'--Lv-ari--elemènti,...offiendo--Una--riflessione-adeguata-a-----·riguardo.
Ma dopotutto, come faccio a sapere che ciò di cui scriverò troverà l'interesse di qualcuno, che ci sia chi ha
continuato a leggere fino a questo punto, interrogativo?
Premesso ciò, e considerato che non mi si sono chiarite troppo le idee, ho deciso di condensare i miei
pensieri in poche parole e scriverli, senza un particolare ordine. La cosa più divertente di tutto ciò è che tu,
lettore, non puoi appellarti a questa mia scelta, non puoi ribellarti a questa impostazione dell'articolo, se non
smettendo di leggere. Non avrei dovuto scriverlo questo.
Ma hai continuato a leggere e dunque.
Mi sono quasi commosso quando mi è stato consegnato un articolo di risposta ad un intervento comparso
nello scorso numero. C'è qualcuno che ancora legge l'Agorà, non pare reale.
Renzi ha vinto le primarie del P d, ma in molti temono che possa diventare la figura unica di riferimento nella
politica italiana per i prossimi vent'anni. Come sembra molto piacere.
Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è l'uomo dell'anno secondo la rivista Time, che sul papa
della gente così scrive "il leader della chiesa cattolica è diventato una nuova voce della-boscienza".
Il governo Letta riceve la fiducia dalla Camera dopo la scissione del Popolo delle Libertà e la formazione del
Nuovo Centro Destra.
La Consulta ha dichiarato incostituzionale la legge elettorale per quanto riguarda il premio di maggioranza e
le liste bloccate. Si invoca una nuova legge che sia in linea con i dettami della costituzione in tempi
brevissimi. Come se negli ultimi otto anni la Carta fosse stata diversa.
Grillo ripropone la gogna per unire il paese in questo tempo di crisi. Ormai il dissenso giornalistico viene
punito con l'inquisizione.
Parlamentari insultano una parte dell'elettorato (non la loro, ovviamente) che si reca alle primarie.
Ricordiamo che queste persone rappresentano ogni cittadino e non solo chi ha dato loro il proprio voto. La
politica, quella vera, non è una gara a chi alza la voce (O A CHI SCRlVE IN MAIUSCOLO).
A me non piace per nulla l'idea di Twitter. 180 caratteri rappresentano una miseria per qualsiasi pensiero
diverso dal "Pranzo col mio amore #UnSaccoDiScrittelnutili" (non me voglia nessuno).
Quindi ciò che ti propongo è di prendere spunto da questo articolo e scrivere. E farci arrivare ciò che hai
scritto, sia una riflessione socio-economica sul ruolo dell'industria alimentare nel ventunesimo secolo, o sia
una guida a come sopravvivere con certi professori.
Questo numero che hai tra le mani è frutto di un lavoro lungo e laborioso di una ventina di persone, che
hanno sudato per farti arrivare il numero in classe.
Ma non ci può essere un giornalino senza articoli, ed un articolo senza qualcuno che scriva.
Un Vice
G\ULlA
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Fuori Uno ...avanti altri 59.685.226
È così che il27 Novembre 2013 alle 17.42 a Palazzo Madama Berlusconi decade.
Viene cioè applicata la legge, con la quale, toltagli l'immunità parlamentare, è anche lui un
comune cittadino, che de_v_esJJbJnde azioni._
_ __ ______ _
I suoi oppositori festeggiano, i suoi sostenitori piangono. Sono più gli oppositori_ dei sostenitori.
Ma per cosa si festeggia? Certo, dopo venti anni in cui la scena politica è stata calcata da il
personaggio di Silvio Berlusconi, che poco alla volta è arrivato a inimicarsi sempre una
maggior parte di popolazione, senza però mai perdere abbastanza potere da venir estromesso da
questo scenar1o,-è narurale cne tutti coloro chegli sono strenutnppositori:;-persvariati-motivi-,- - - - - tirino un sospiro di sollievo.
Io sono il primo.
Ma stiamo bene attenti: Berlusconi è solo la punta di un e se già la punta è così grossa,
immaginatevi. quanto è grande ed estesa la sua base! Tagliando la punta di un iceberg, però,
non per questo lo si affonda, bensì questo continua a galleggiare, anche se con una piccola
parte in meno. Allora sorge un'altra osservazione spontanea, sempre rifacendosi alla metafora:
infatti, se la fisica ci insegna qualcosa, quando a un iceberg togliamo un pezzo di ghiaccio,
quello sale un po' più a galla.·
Ma àllora, tagliando volta per volta parti a questo iceberg che da tempo sta offuscando la vista
del sole a noi Italiani che siamo sul mare, io credo che un giorno si riuscirà ad avere un mare
liscio e limpido, quel mare che è ilnostro Stato e la nostra Politica. In questo mare si avranno sì
pensieri distinti, sì forze contrapposte che credono nella validità delle proprie idee, ma anche
avversari che potranno confrontarsi nel rispetto e nella stima, senza dover pensare sempre di
avere davanti un ladro, senza ritenere le idee degli altri esponenti non degne di nota.
E anche il popolo sarà magari un po' diverso: ritornata la politica, tolto l'iceberg, in modo da
essere più forte, etica, e rappresentante del popolo, ovvero avendo ritrovato lo scopo con il
quale è stata creata, il popolò potrà fmalmente identificarsi in essa e tornare a impegnarsi per
gestirè la propria vita e la propria esistenza nello Stato di cui anch'esso fa parte. Un popolo più
responsabile, in cui non si avrà il 50% che lascia il risultato elettorale al caso, il12,5% che vota
per la distruzione, la critica non costruttiva, e il "non dialogo", e il 18% che votaper un
· personaggio che rappresenta la grande minoranza della popolazione, che deruba i propri
elettori, e non solo, tutti quelli che fanno parte dello Stato.
Con ciò ricordiamo che i politici non sono extraterrestri venuti qui per governarci contro il
nostro volere, ma sono italiani come lo siamo noi, e essi sono l'immagine dell'italiano medio.
Possiamo anche cullarci nell'illusione di essere fuori dall'insieme degli italiani medi, e quindi
di essere "superiori" a questa immagine, migliori. Ci sbagliamo.
Quando rubiamo le risposte a un compito in classe, facciamo concettualmente lo stesso reato
dei politici che rubano dalle tasche dello stato, o si comprano le lauree.
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Quando bighelloniamo in assemblea, facciamo esattamente come i deputati che si leggono il
giornale o giocano con l'ipad durante le sedute.
Quando ci urliamo contro, o quando in classe non riusciamo a dialogare civilmente, ascoltando
le ragio!P, çb.e_dopo minuti, iniziano_
a urlare e non si capisce più quello che dicono.
Quando ce la prendiamo coi professori perché ci picconano siamo come Berlusconi che se la
prende con le magistrature perché lo puniscono dopo che ha evaso il fisco.
E chi più ne ha, più ne metta ...
Quindi sì, se siamo contrari a Silvio Berlusconi possiamo anche gioire della sua decadenza,
possiamo anche attribuirgli tutte le colpe, e individuarlo come causa della crisi, . ma. ci
prenderemmo in giro. Egli è solo la manifestazione di 1m malfunzionamento dell'Italia stessa,
delle altre 59.685.226 persone oltre a lui in questo Stato.
Allora è inutile fare tante critiche alla classe politica, festeggiare perché il più grande ladro, fra
tanti che ce ne sono, ha lasciato formalmente il potere. Ciò che non funziona è il sistema stesso:
·è come un'idra, tagliagli una testa, e ne spuntano altre due! Dobbiamo quindi combattere per
cambiare questo sistema.
Non serve fare grandi cose, intendendo con "grandi" cose che vengano conosciute da molti, e
che vengano attuate in un scala maggiore del nostro microcosmo. In effetti si può vedere anche
come grandi uomini, nel passato, abbiamo cercato di risollevare stati, e così facendo li abbiamo
affondati. Ma ognuno di noi può cambiare di sicuro sé stesso! Ognuno di noi può migliorarsi. E
poi può migliorare anche il proprio piccolo, fatto delle persone che lo circondano, il proprio
microcosmo. E così facendo avrà la stessa dignità e merito del Presidente della Repubblica.
Se poi uno ha il talento politico, e in questo ambito si impegna, andando a operare nel
macrocosmo, per raggiungere questo scopo, di una politica pulita e rappresentante il popolo,
bene, ma manterrà la stessa dignità di colui che opera nel proprio piccolo.
Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo.
Occupare per migliorare?
ovvero
Risposta all'articolo: "Autunno di occupazioni: autunno di conquiste o autunno di
delusioni?", pubblicato sul5+ di novembre a firma di Nicolò Venuto, 3 B.
Prima di dare corpo alla trattazione dell'argomento mi sento in dovere, per buona pace
dei lettori, di anteporre una premessa.: ho trascorso finora 4 anni della mia vita
all'Oberruii1e datrescfi.vo sull'"A.gorà" del5"Farticolìseri,-talvolta anche sullascuola o-su temi ad essa connessi e inoltre posso considerarmi un assiduo lettore del nostro
giornalino. Questo non per esaltarmi, ma per dire che ho una minima, basilare
conoscenza delle dinamiche scolastiche e dei suoi organi, organi di cui anch'io ho fatto
un anno in qualità di di_cl_as_s_e_._________________
Orbene, oltre che dai consueti pensieri del nostro Vice, questa volta sono rimasto
piacevolmente sorpreso dalla lucidità del pensiero che emergeva dall'articolo di Venuto.
Non fraintendetemi: non sto elogiando r autore dell'articolo per il punto di vista che
esprime, punto di vista che ognuno di noi può condividere o meno, ma per il metodo
(impostazione del problema, analisi dei fatti, contestazione delle antitesi e degli errori
interpretativi, proposizione della propria soluzione) che sta alla base del suo lavoro. Cosa
voglio dire concretamente? Voglio dire che ha dimostrato prima di tutto di aver ragionato
sui fatti. Detto così sembra quasi una banalità, ma posso assicurare che non lo è! Il più
delle volte infatti non ragioniamo sulle cose, ma ci lasciamo trasportare dalle emozioni e
dal nostro ego. Spesso, gonfi di noi stessi, invece di analizzare la realtà dei fatti, la
deformiamo per ragioni ideologiche o sentimentali. Questo accade in generale perché
vorremmo che i fatti prendessero la forma da noi supposta e si sviluppassero
conseguentemente. Così facendo sostituiamo l'interpretazione e felaborazione personale
alla verità del fatto.
In secondo luogo sono stato colpito dal finale, dove l'autore invitava chi avesse opinioni
discordanti ad esprimerle con un articolo di replica.
Ribadisco perciò la mia stima nei confronti di chi dimostra di aver ragionato su un tema
come le occupazioni, se la sia sentita di mettere le sue (impopolari?) idee nero su bianco e
infine abbia invitato altri a continuare la discussione.
Detto ciò, veniamo al dunque: volendo riassumere l'articolo di Venuto in una frase,
diremmo che l'autore, facendo riferimento alla sua .(solo sua?) esperienza personale di
questi ultimi anni, sostiene fine:ffi.cacia delle occupazioni come strumento· con cui
perseguire il miglioramento della scuola. Partendo da questo aspetto, prendendo in
prestito alcune frasi del suo articolo Qe ritrovate in corsivo per una maggior chiarezza di
esposizione e non certo per stravolgerne il significato), vorrei approfondire fanalisi del
problema da un altro punto di vista. Infatti a mio avviso il punto che dobbiamo
considerare è il seguente: in questo preciso momento, è possibile da parte·· nostra
migliorare certi aspetti della collettività come la scuola? Naturalmente questa domanda
non può prescindere dal ragionare sul significato dell'occupazione. Perciò procediamo con
ordine.
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J
L'occupazione come atto e le sue motivazioni
Occupare oggi è un metodo per sentirsi i padroni della scuola, per spodestare i professori,
[...]per non fare lezioni per una settimana o giù di lì
Uoccupazione, inserita all'interno della protesta studentesca, è un modo per ribellarsi
all'autorità, autorità che può avere diversi volti: Ministero, Provincia, Preside,
insegnanti. L'atto di ribellione non è sbagliato in sé: da parte nostra può essere
giustificato se veniamo privati di diritti che riteniamo fondamentali, se siamo oppressi,
se r autorità non rispetta i patti. _lLproblema è_che_le occupazioni cl!e_:futgra ho .a"!J.J;Q _
occasione di vedere, nella concretezza dell'atto, erano proposte da persone che vedevano
in essa un'occasione per alimentare il proprio ego, per sentirsi attivi e più influenti agli
occhi degli altri, e avvallate dai molti che, non prendendo una ferma posizione in
materia, si schieravano per chi conveniva. E allo studente-tipo conviene, come è ovvio
-------- chesia, saltare leziom. Per il resto, quasi incerti.
Il rapporto tra i capi e i gregari
Le occupazioni sono manifestazioni che hanno la loro forza nella massa di persone che
segue branco senza pensare?
Nella nostra scuola le assemblee degli studenti (li si votano le occupazioni) sono
democratiche. Ciò vuoi dire che si fa la volontà della maggioranza. Ed è normale che
qualcuno si faccia interprete del comune sentire, che proponga, che influenzi gli altri. Per
natura esistono personalità emergenti e altre gregarie, di basso profilo. Detto in parole
spicce: molti hanno idee, ma pochi le sanno esporre, ancor meno sanno convincere. Chi sa
convincere, trascina.
L'interesse particolare e la passione collettiva
Personalmente sono incerto sul fatto che assemblee come quelle che abbiamo finora visto
sappiano ciò che vogliono e a che cosa vadano incontro. Di compenso, di una cosa sono
certo: a mente fredda ognuno sa cosa è meglio per sé stesso, e per lo meno nel breve
termine quale sia la parte più conveniente da seguire. Ognuno conosce il proprio
interesse particolare. Non voglio fare una critica di questo atteggiamento: si tratta
infatti di un qualcosa per noi di viscerale. All'interno di una comunità la maggior parte
delle azioni sono primariamente dettate dal conflitto di interesse, o se da esso non sono
ispirate, da esso sono di sicuro influenzate. Guardare al "particolare" fa parte della
nostra natura; chi sostiene di voler rappresentare le istanze di tutti, di essere al di sopra
delle parti in senso assoluto, di poter "pensare al bene di tutti'' 1 di voler lottare per i
diritti di tutti, di poter concepire progetti che investano la totalità della comunità, o
enuncia un pio desiderio, o è un demagogo. Nel migliore dei casi fa quindi un esercizio di
pensiero puro (apprezzabile, per carità, purché rimanga nel "mondo delle idee"), nel
peggiore vuole solo fomentare una passione collettiva da cui trame profitto (esempio:
considerazione degli altri) consciamente o meno. Una volta che la passione collettiva ha
infiammato fassemblea, non èè più niente da fare. Tutte le opposizioni sono inutili,
perché non si ragiona più,
Il valore della rappresentanza e la responsabilità del capo
Alla luce di quanto prima detto, che valore dare alla rappresentanza? Le democrazia, si
sa, in tutte le sue forme, deve esser guidata, non si può lasciare allo sbaraglio, perciò il
capq il rappresentante, qualsiasi :figura di riferimento ha il dovere di mantenere sotto
IO
controllo le passioni collettive, di rimanere lucido (anche un po' di freddezza non farebbe
male ogni tanto!). La figura emergente ha inoltre il dovere di ricercare un compromesso
accettabile tra le parti, di mediare per quanto possibile tra le richieste.
Il capo invece che, per ottenere consenso, promette grandi cambiamenti perdendo il
contatto con la realtà, concluderà la sua esperienza con il gattopardesco "cambiare tutto
per non cambiare nulla". A ciò si aggiunga il fatto che gli ideologi delle proteste
studentesche sono spesso così concentrati sui massimi sistemi (esempio: a suo tempo
siamo arrivati a protestare-contro la_gestioneeconomica_della crisi), che perdono di vista_
l'essenza della quotidianità, le piccole cose. Si parlava di contrastare la riforma Gelmini,
ma nessuno chiedeva di rivedere il sistema di distribuzione dei libri in comodato, si
parlava di edilizia scolastica, ma ben pochi avevano il coraggio di andare in giro per la
scuola a riordinare le carte geografiche...
Il dramma e la soluzione: l'impegno individuale nel piccolo
Dato per certo che molte cose nella nostra scuola non funzionano, ritengo che se ci
impegnassimo di persona per risolvere i piccoli problemi alla nostra portata (mentre
invece tendiamo a delegare i compiti ad altri, alla "macchina" della scuola,
alforganizzazione, alimentando un circolo vizioso, per cui più deleghiamo i compiti, più
l'organizzazione espande la sua influenza) e non ci facessimo abbagliare da un idealismo
svincolato dalla realtà, forse qualche piccolo aspetto della nostra scuola migliorerebbe.
L'importante però è che il singolo si attivi
Tuttavia la colpa non è solo della nostra inerzia: è anche vero che l'organizzazione
scolastica nel suo complesso, per come è andata nel corso del tempo definendosi, non
incentiva affatto l'azione individuale. Norme, gerarchie, cavilli burocratici,
responsabilità formano spesso una ragnatela da cui non si esce. E dal momento che è
difficile e faticoso destreggiarsi in una tale situazione, tendiamo ad impegnarci sempre
meno per risolvere i problemi. Cosa ne rimane? Ne rimane che l'organizzazione "scuola"
ti rende nel concreto la vita cosi difficile per qualsiasi sciocchezza, che ti obbliga ad
infrangere le regole o a far uso di bizantinismi o so:fismi per risolvere un problema. Di
certo, un esempio di vita da emulare!
C'è un problema? Ti invitano a rispettare le norme e a risolverlo ricorrendo ai normali
canali, che il più delle volte non sono rapidi a sufficienza o ti ignorano sistematicamente.
E perché? Perché come molte organizzazioni, la scuola non è più al servizio dell'utente,
ma vive per sé, stessa, è diventata "autotro:fica", provvede a sé stessa autonomamente. In
tali circostanze1 non si può far altro che tentare di risolvere i piccoli problemi da soli,
rimboccandosi le maniche per far funzionare le cose nel loro piccolo.
Si tratta di una visione che riduce la possibilità di intervento ai minimi termini? Diciamo
che è una visione derivante da una sfiducia nella collettività organizzata, di cui non fa
parte solo la burocrazia, ma, come prima accennato, le regole, le responsabilità, i
rapporti gerarchici Poiché essa, in questo preciso momento (forse nel futuro la
situazione migliorerà?), non è capace di risolvere i problemi semplici che però
infastidiscono, non resta che affidarsi alfindividualità, sperando di far emergere ciò che
di buono è è in ognuno di noi
Un esempio credo sia l'aver aperto questa civile discussione sul5+.
Giulio Rizzi, 5 C
L'AMORE AI TEMPI DEL COLLEGIO (DOCENTI)
Capitolo l
Si siede sempre in quarta fila.
Dietro al vecchio prof di filosofia, quello con il maglione beige a rombi marroni e le immancabili toppe sui
goniiti. Utl Classico. ---- ---------------E lei sta lì, in disparte, il posto più vicino alla fmestra, da dove la luce di tanto in tanto fa capolino e le colora
i capelli, biondi come il grano d'estate, di mille sfumature differenti.
Dietro a lei, in quinta fila, le chiassose prof di inglese, che per non farsi capire dagli altri quando sparlano di
un collega, si mettono a parlare tra loro nell'incomprensibile dialetto di Edimburgo, che entrambe fmgono di
---conoscere";-lfrisultato è che nessuna delle due ha la mmima idea di cosa stia dicendo l'altra, ma ai fi;-n--;-i--.d--,el;--------gossip tutto ciò non ha la minima rilevanza, anzi: più versioni della stessa storia ci sono, più c'è da sparlare.
Ma lei sta lì, in quarta fila, indifferente a queste facezie, come in una bolla rispetto a tutto ciò che accade
intorno a lei.
Nulla la distrae; i suoi occhi, verde smeraldo con venature ambrate, sono puntati sul palco dell'aula magna,
da dove la preside sta leggendo la proposta sulla variazione dell'orario; se ne distolgono solo per guardare un
attimo il suo elegante camèt, sul quale prende i suoi doverosi appunti, e poi di nuovo, fissi sul bersaglio.
Si vede, che è una nuova. Ha lo sguardo di chi ci crede ancora, di chi pensa, in cuor suo, che tutto ciò che
succede in un collegio docenti abbia importanza, che cambi qualcosa.
Non è come noi, vecchi lupi di mare, che già sappiamo, già abbiamo visto, già abbiamo dato.
Noi che ogni anno è la stessa storia, noi che ci lamentiamo che non cambia mai niente e siamo i primi che
non cambiano mai. Noi che ne abbiamo viste tante, ma tante, che ...
Ma lei, no. Lei ci crede. Ha gli occhi grandi, aperti, pieni di speranza. E ci crede.
E questo è bellissimo.
Dal palco, una voce si impone: "Allora, lo ripeto per l 'utlima volta: chi è per la proposta della
professoressa Pro/assi con l 'integrazione del prof Cipolla di fare le prime tre ore da 56 minuti e mezzo, la
quarta ora da 55 e tre quarti e le ultime due da 57 e un terzo, una settimana sì e una no, alzi la mano"
Ossignùr...
"Scusi"- chiedono da dietro- "ma cosa cambia con la proposta del professar Filazzi?"
"Che in quel caso l'ora da 55 e tre quarti diventa da 54 e un decimo, ma col riposo da tredici anzichè da
quattordici, cosicchè ogni terzo giovedì dei mesi dispari possiamo recuperare e fare un 'ora in più di temposcuola. .. chiaro, no?"
Chiarissimo.
Si alzano le mani; io voto quello che votano quelli della mia fila, così non do nell'occhio.
Lei si astiene. Stella.
Pensa di non sapeme abbastanza per votare. Come se noi ne sapessimo qualcosa.
Chissà cosa insegna. Latino, secondo me ... sì, latino e italiano. Se insegna francese, giuro, la sposo.
Fine del capitolo l
di Gabriel Marcia Garquez
Un personaggio fuori controllo
I due metri di altezza del ragazzo consentivano ai suoi occhi verdi di scorgere ciò che
stava accadendo oltre a ...
"Alt! Chi ti ha detto che voglio avere gli occhi verdi ed essere così alto?"
"Beh, in realtà nessuno, però, se vuoi, posso cambiare queste caratteristiche; come
vuoi avere gli occhi?"
''Azzurri''
"Bene, correggo subito!"Presi la penna e sostituii, come richiesto.
"Inoltre gradirei poter essere chiamato per nome, quindi dovresti darmene uno. O
speravi forse di cavartela continuando a parlare di me usando parole generiche che
potrebbero benissimo descrivere chiunque?"
Mi attivai subito, ma come sempre, per un motivo o per l'altro, scartai i primi risultati
della mia ricerca.
''Allora, ti dai una mossa? E' da un sacco di tempo che aspetto!"
Diedi un'occhiata all'orologio e mi resi conto che più di mezz'ora era già trascorsa,
perciò, pressato dalla sua impazienza, aprii un dizionario alla sezione dedicata ai
nomi propri di persona. La mia attenzione si concentrò su quel genere di appellativo
in usuale e che non avevo mai sentito prima (o quasi) e ne proposi alcuni a chi ne
sarebbe dovuto diventare il possessore: Baldovino, Casimiro, Eustachio, Gualtiero,
Ildebrando, Isidoro, Teobaldo e Waldemaro incassarono una serie di secchi rifiuti:
"Voglio un nome comune, di quelli che hanno in tanti, non come quelli che mi hai
appena proposto" mi fu spiegato.
Pochi minuti dopo scoprii di dialogare con Màtteo, ma soprattutto mi resi conto
dell'assurdità della situazione che stavo vivendo. Infatti, fino a quel momento, avevo
chiacchierato tranquillamente con quello che avrebbe dovuto essere un personaggio
dipendente totalmente e unicamente dai miei pensieri: la penna che si muoveva
incessantemente fra le mie dita si fermò di colpo e cercai di capire cosa stesse
succedendo. Pensai di essere stanco e presi in considerazione l'idea di andare a
dormire, ma alla fine decisi di stare al gioco di Matteo o di assecondare lo scherzo a
cui la mia stessa mente mi stava sottoponendo, continuando a parlargli (nonostante
l'ora, ero sufficientemente lucido per capire che far materializzare un personaggio
dal nulla è alquanto difficile).
''Allora? Mentre tu sei fermo con lo sguardo perso nel vuoto, ti comunico che c'è
qualcuno che aspetta di conoscere il colore dei suoi capelli!" fu la prima di una lunga
serie di richieste volte a delineare ogni dettaglio del suo aspetto fisico: dopodiché
ascoltai un altro elenco di raccomandazioni:
"Spero che tu abbia intenzione di farmi indossare un orologio di alta qualità, di quelli
che valgono molte centinaia di euro"
"Ma esistono orologi assai più economici che funzionano ugualmente bene" fu la mia
timida osservazione.
"Un accessorio del genere non si adeguerebbe a nessuna delle decine di completi
firmati e all'ultima moda che fra qualche secondo renderai presenti nel mio
armadio!"
''A cosa ti serve tutto ciò? Anche se tu indossassi un abbigliamento normale, non ti
guarderebbero mica come se fossi nudo!" fu la mia non molto pacata obiezione,
totalmente ignorata.
"E mi raccomando, devo avere anche un taschino in cui riporre il cellulare appena
uscito, che si abbini con i colori autunnali e ci tengo a sottolinearlo, prima che tu me
lo sostituisca con il prossimo modello dall'aspetto ihvernale"
"E che guadagni ti porteranno quattro tipi diversi di telefonini all'anno?"
"Cinque per l'esattezza: voglio trovare pronta anche la versione natalizia."
"Giusto, altrimenti perderesti l'essenza del Natale! Ma ti rendi conto che ti stai
preoccupando così tanto di questi cinque cellulari, quando te ne basterebbe uno,
mentre nel mondo ci sono uomini e donne che lottano ogni giorno e a malapena
riescono a portare il pane in tavola!" fu la conclusione del mio grido, disperato come
un uomo che fra le dune e i miraggi del deserto diventa pazzo; eppure potevo essere
veramente matto, se stavo trattando il protagonista-(ormai simile a una caricatura)
di un racconto non ancora nato come una persona in carne e ossa.
"Tutto ciò è fondamentale per apparire nel migliore dei modi di fronte ai miei
lettori." Ecco la fredda risposta al mio urlo, che diede modo a un sorriso sarcastico di
comparirmi sul viso.
comparirai semplicemente sul giornalino della mia scuola e in pochi leggeranno
questo testo. Potevi scegliere uno scrittore più affermato di un dilettante come me."
"Hai proprio ragione, ma vogliamo parlare dei tuoi errori? O forse non ne commetti
mai?"
Dopo un sospiro non resistetti all'impulso di porgli un'altra domanda: "Come mai sei
così interessato alla tua immagine? Di solito i protagonisti agiscono, provano
emozioni, riflettono ..."
"Tutte queste azioni sono secondarie per me: posso compierle allo stesso modo di
tutti gli altri personaggi"
"Ma è proprio questo che rende voi abitanti del mondo dei libri diversi l'uno
dall'altro!"
"La mia classe e il mio stile mi distingueranno dagli altri"
"Quel vuoto che lasci riempire da ciò che gli altri vogliono da te sarà la tua
caratteristica, caso mai."
Subito dopo cercai di continuare ciò che stavo scrivendo per lasciarmi alle spalle il
prima possibile Matteo e tutte le discussioni che avevo intrapreso con lui, ma mi
accorsi quasi subito che erano già passate le sette di mattina e mi fermai.
"Ti si è scaricata la penna?"
"No, ho finito il tempo, fra poco devo andare a scuola: ti sei concentrato talmente
tanto sulla tua apparenza da non avere nessun ruolo d'azione in nessuna storia."
''Accidenti, questo vuol dire che dovrò restare nel tuo mondo e condurre la mia vita
qui."
"N on so se sarà un male per te, le persone che ti somigliano qui non mancano."
Una volta che gli ebbi detto ciò, Matteo uscì dalla mia esistenza sbattendo la porta
dietro di sé.
Racconto temporale
Tutto il quartiere era alla festa dei J ameson quella sera, ma non il signor D.:
non poteva permettersi distrazioni proprio ora che era a un passo dal
completare quello a cui aveva lavorato per tutta-una vita.
Era lo zimbello di tutti, anzi lo erano entrambi, lui e la sua macchina del
tempo: il suo sogno fm da quando era ragazzo.
La gente era troppo stupida per capire la sua grandezza, non facevano che
ripetere: "Hey D., quand'è che vedremo la tua caffettiera in funzione?".
Oppure: "D., tu che ti intendi di tempo perché non paghi gli arretrati
dell'affitto una volta tanto?".
In effetti era al verde, faceva solo lavoretti saltuari come elettricista e tutto ciò
che ne ricavava lo spendeva per inseguire la sua chimera.
Ma adesso era diverso, tutto sarebbe cambiato, quello che non era andato
nella sua vita l'avrebbe riparato una volta per tutte!
All'una di notte la festa era ormai firiita.
D., nel suo scantinato che usava come laboratorio, si fermò un attimo a fissare
la macchina: secondo i suoi calcoli e i suoi progetti ormai a separarlo dalla
scoperta del secolo c'era solo quel cavo che stringeva in mano.
Prese un respiro e lo saldò.
Stava per mettere in funzione la macchina quando sentì un rumore venire dal
salotto, afferrò la pistola dal cassetto e salì le scale dello scantinato.
La stanza era buia, ma riuscì a distinguere la sagoma di un uomo che doveva
essere entrato per rubare.
Stette in silenzio puntando l'arma, poi l'uomo si voltò e face uno scatto verso
di lui.
D. reagì d'istinto, premette il grilletto e in un attimo il ladro cadde a terra.
Rimase scioccato, corse a prendere un tela e vi avvolse il corpo senza
nemmeno accendere la luce. Aprì la porta, pioveva, afferrò il cappotto e
caricò il corpo nel bagagliaio della sua utilitaria e corse fuori città.
Si fermò vicino a un ponticello. Gettò il corpo. Salì in macchina e mise in
moto.
Tutto a posto si disse, ma in realtà era ancora scioccato da qual che aveva
fatto.
Dopo pochi metri però comparvero dietro di lui due sirene della polizia.
,{V
La vettura lo sorpassò e rallentò lentamenté, costringendolo a fermarsi.
Dalla vettura scese un giovane in divisa, in macchina rimase l'altra ragazza
della pattuglia.
Abbassò il finestrino: "Mi scusi agente andavo un po' forte, ma è stata una
brutta giornata".
·"Non è per la velocità, ma per i rifiuti che ha scaricato a bordo strada."
Avevano visto tUtto! Non ci sarebbe voluto molto a trovare il corpo.
Il suo cuore cominciò a battere all'impazzata.
··-··-·------"A-vanti,-s-c-encla--'c" D. aprì la portiera, poi infilò la mano nella tasca. dell'impermeabile per
estrarre la pistola e prima che se ne potesse conto, aveva ucciso i due
poliziotti.
Non riuscì a pensare ad altro che a fuggire, corse a casa, nello scantinato.
Aveva ucciso tre persone a sangue freddo e non c'era ormai più nulla da fare.
Era disperato, si teneva la testa tra le mani e piangeva a dirotto. Poi alzò lo
sguardo e vide lei, il suo sogno, il suo sogno concreto davanti a lui.
N on riusciva a pensare ad un momento migliore per provarla.
La avviò, si sentì risucchiare in un nulla irreale, dove lui era la sola cosa
concreta.
Poi il nulla divenne qualcosa ed il qualcosa parecchio ed il parecchio tutto.
Dopodiché il buio, o meglio una stanza buia. Cercò a tastoni una parete, ma
urtò una lampada che cadde.
Dietro di lui arrivò un uomo, ma non se ne accorse subito.
Si girò e vide se stesso: aveva funzionato! Anni di ricerche finalmente
appagati! Scattò in avanti per avvisarsi del ladro, ma uno sparo troncò il suo
entusiasmo, colpendolo dritto al petto.
Cadde sul pavimento, e tutto ciò che poté pronunciare fu un sibilo di dolore.
Prima, adesso, dopo.
SamueCe SteindCer III(]
La speranza viaggia per mare
:Mi afzo e, come tutte
{e
mattine, vatfo a lavorare presto. CJ>renao i( cappotto,
sa(uto mia mogfie e i 6am6ini e mi awenturo ne(geCato inverno triestino, convinto cfie
non può esistere un vento più freaao tfe[(a <Bora, clie sta soffiantfo ge{Ufa e impfaca6ife,
come se si iivertisse aformi aispetto.
fl{{'improvviso sento una pa{(a ii neve su((a scliiena e mi volto tfi scatto. (/)ietro
tfi me corrono via aei ragazzini, tfi aoaici o treaici anni, ricfentfo fino affe Cacrime.
flffinizio sorpreso, comincio a ritfere inaspettatamente tfi gusto, con fa mia risata
projontfa efragorosa. Vna risata possente, come que{{a ii mio patfre.
Sono nato e cresciuto in un paesino egizio vicino a{(a capitafe, I( Cairo, a6itato
aa trecento o quattrocento anime clie vive ancora tfi coCtivazioni e pastorizia. !Mentre
mi awio a{ Cavoro, im6acuccato ne( cappotto, mi viene in mente mia matfre cfie sorrit:le
perclié io, 6am6ino, per giustificare una 6iricliinata, avevo détto cfie era stato i{gatto,
anclie se non Co avevamo.
1fo avuto un 'infanzia feEice e mi ricorao {e intere estati passate a pescare con i(
mio mfoCiore amico, fl/imed; cfie era più grantfe tfi me e mi aiceva tfi utiftzzare {e esclie
più grosse. :Mia matfre era un'ecceffente cuoca e mio patfre, un carpentiere, pur essentfo
6ur6ero, quantfo era con me tfiventava un'altra persona. :Ma purtroppo,
{a
mia aofce
infanzia passò ancfie troppo veCocemente e mi ritrovai a quincfui anni oifano, senza
Cavoro e con una casa aa portare avanti
flrriva Cauto6us. Sa/jjo e, aopo un paio tfi firmate, mi sento scliiacciato aa gente
tfi tutte
{e
età: ragazzini cfie vanno a scuola con {e cuffiette aeffl-potf affe oreccliie,
peitsionati con fa 6orsa d'e[{a spesa, d'onne cbn i 6am6ini clie giocano. La fo[[a dì gente
e tutte que({e persone mifanno venire in mente que[{a sera,
{a sera d'e[{a partenza.
In piena crisi economica e pofitica, fe persone tentavano dì sfuosire a{{a povertà e
a[{a fame clie imperversava ne{ paese. Ciii poteva, con grand'i sacri.fici raccoofieva
consistenti somme dì d'enaro e partiva con d'ei 6arconi i({eoafi a[{a vo{ta lei ricc/ii <Paesi
europei, clie parevano un miraooio dì prosperità e Benessere a confronto con
{a
situazione dì miseria in cui vivevamo.
_ _e__siru:rame11te__1W_n._p_oi.eP_11_ _ __
pennettemzi un televisore per ved'ere fa situazione ne{ paese. Così rimasi sconvo{to
quand'o un veccliio amico dì mio pad're mi d'ied'e d'ei sot:d'i e mi d'isse: "cprentfi questi
sot:dì, :Nasser. Con questi compra un passagoio su{ 6arcone clie parte d'omani notte d'a{
porto, vai in P.uropa e vivi Il una vita feEice.
è
dìventato troppo d'ifficife
sopravvivere: vai su uno dì quei 6arconi, :Nasser. "
Così fa sera seouente mi apprestai a partire per i{ grand'e 1Jia0gio. :Non sapevo
ancora clie que{ viaBOio mi tivre66e portato su{ serio una nuova esistenza, ma
attraverso orandì sofferenze.
a
<Durante i{ 1Jiaooio i{ capitano d'e [{a nave e i suoi scagnozzi ci tenevano occliio.
I{ 6arcone.era pieno dì gente: c'erano d'onne con 6am6ini, uomini spaventati, vece/ii
stanclii e ragazzi come me. rr'utti eravamo accomunati d'a una sofa cosa:
rifarci un 'a(tra vita. CJ?er caso incontrai
i{
i{ d'esid'erio tfi
mio amico .Jlfimed'. Ci a66racciammo
piangend'o tfa{{a gioia.
-:Nasseri }lnclie tu qui! Stai partend'o per fa germania?
-:JL/imed'!
tempo! P.sattamente non so cfie cosa farò quand'o arriverò in
P.uropa. rr'u cfie cosa liai in mente?
-Io vogfio and'are in (}e111Ulnia. Jfo sentito d'ire cfie i teaesclii sono ospita{i, lianno
6uon ci6o e un posto dì favoro assicurato. Creao cfie farò un po' dìfatica con fa fingua,
ma prima o d'opo fa imparerò! Sono così jéfice dì poter and'are via! Jfo tanta voofia dì
scoprire i{mond'o e tutte {e cose clie ci sono!
Q!.teste parofe
}l{{'improvviso,
{e
fio e mi rimarranno per sempre impresse ne( cuore.
mentre sono seauto clie aspetto
{a
mia fermata, mi sento if cuore più
pesante.
La tragica sera ae{{o s6arco if capitano e gli scagnozzi si rivefarono per ciò clie
erano: uomini senza scrupoli né_pietà. QJtanlo arri:f}ammo nei pressi . aeffe c.oste
italiane, coforo clie a{giorno cfoggi sono cliiamati "scafisti" cominciarono aa a66aiare
dì scenaere aa({a nave. Vna aonna o6iettò: ":.Ma siamo ancora fontani aa({a costa!" e
oli..scagnozzi,-Per-tisponaer.e,_fa_pr_es.ero_e_fa_get:ta.rmw__i{a[{a nave. La aonna cominciò a
urtare perclié non sapeva nuotare. fJ'utti cominCiarono a tuffarsi tftperatamente. Se
c'era quafcuno clie per caso rimaneva inaietro, i tirapiedì
{o gettavano un mare,
ae( capitano {o prenaevano e
assicuratufogli morte certa.
:.Mi tofsi {e scarpe e mi tuffai ne(('acqua geMa, clie mi fece rattrappire i muscoli
arristante. :.Mi girai e vidì JL/imea cfie si stava dì6attenao ne(mare.
-.Jllimeal Vieni qui!
rA.t:
•
-JYon
... nesco
a nuotare.l
-Jlspettami! Jlspettami sto arrivandO!
:Non riuscii a safvarfo. lo sapevo nuotare e mi safvai QJlanao arrivai a terra
trovai ae({e persone clie mi aiutarono e trovai persino una famiglia clie mi aaottò.
Sussufto e mi accorgo clie dèvo scenaere. r.È
{a mia fennata
e sono arrivato a(
Cavoro.
<Entro in ospecfafe. }l(('ingresso trovo un 'infenniera clie mi sa{uta:
- c.BU01f{jiomo cfottor :Nasseri I{paziente è già in safa operatoria, aspettiamo sofo
fei!
Introduzione alla Sezione Musica piuttosto Scarna del5+ Natale+ Cose a caso
Cari cinquepiùozzi, oggi, più o meno a Natale (sarebbe magnifico proprio il 25 ma non si puÒ aver futto
dalla vita), voi prendete in mano questo manoscritto (più che manoscritto è un computerscritto ma i
tecnicismi non mi piacciono ), solo che nel nostro mondo di Redazione (per gli amici "La Reda") è 1'8
Novembre ...
Qui lo dico e qui lo nego: purtroppo questa Sezione ( che poche persone leggono ma se la leggono la
leggono seriamente di solito ) ha pochi membri, ma cercheremo di rimanere inossidabili e di reclutare altro
sangue giovane (o anche meno giovane, dipende ).
Comunque, non so se avete notato ma i generi affrontati in questa sezione stanno via via ampliandosi (
Articolo su Miley Cyrus e citazione di Franz Liszt sulla Rubrica Musicale del 5+ Halloween), e cercheremo di
ampliare ancora di più!
Il seguente articolo sarà sul sopracitato incredibile pianista Franz Liszt.
Franz Liszt
Ferenc Liszt, poi conosciuto come Franz von Liszt nasce a Raiding in data 22 Ottobre 1811 e muore a
Bayreuth il31 Luglio del1886
Il suo maestro di pianoforte per un breve periodo di tempo è stato Czerny, e da lui fu riconosciuto come
Bambino Prodigio( Si pianisti, quel Czerny degli studi con i diteggi che rintronano l'anima ).
Dal1826 in poi iniziò la sua vera vita da musicista: dalle tourneè in famose città Europee ( soprattutto a
Parigi , ma pure in Svizzera), conobbe Fryderyk Chopin e Felix Mendelssohn, iniziò ad insegnare a Parigi e
incontrò la contessa Marie d'Agoult con cui subito dopo fece una fuga romantica (a seguito di questo
amore nacquero i due libri di Annèes de Pèlegrinage di cui io consiglio il secondo brano del primo libro "Au
lac de Wallenstadt).
Nel'37 nascono i due figli di Liszt e Marie in Italia : Cosima e Daniel. Subito dopo incontra Wagner e
Schumann, e a seguito di un momento di particolare "estro musicale" lascia la famiglia nel'44 per dedicarsi
al pianoforte con tutte le sue forze, tuttavia nel'47 di innamora di Caroline von Sayn e si trasferisce a
Weimar dove scriverà molto.
Liszt aiuta a fuggire in Svizzera a seguito della rivolta di Dresda del1849, questo fatto e la morte del
figlio Daniel appena tredicenne portano Liszt a scrivere febbrilmente fino al1861 ( anno in cui non potrà
sposare Caroline perchè non riuscirà a divorziare dal marito )
Dal'62 in poi Liszt intraprende un approccio più stretto con la Religione, infatti compone il Cantico del Sol
di san Francesco d'Assisi, nel'65 riceve gli ordini minori e compone molte opere di musica sacra.
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avora come orgamzzatore 1eventi mus1ca 1, e ne
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s1 amma a gravemente e muore.
Il mio approccio con questo pianista è stato inaspettato: una sera, dopo la mia esibizione a un saggio di
Pianoforte (avevo iniziato da circa un anno e quindi le mie "Esibizioni" non duravano più di 5 minuti) il mio
_ __
"Grandes études de Paganini fur Klavier", da quel momento in poi ho iniziato ad adorare quest'artista con
tutto me stesso, da quel giorno fino ad ora ho suonato alcuni studi e una Rapsodia Ungherese ( la numero
6 per chi volesse ) e più suono e suonavo i suoi pezzi più riesco e riuscivo a percepire ilrovare suo impegno
nei confronti di una musica che, dal mio punto di vista, non è stata per lui solo un mestiere ma una grande
passione.
Spero di riuscire a trovare un punto di contatto con altri "musicisti" della scuola nell'affermare che Franz
Liszt, colui che iniziò a suonare in maniera "Trascendentale" , sia stato uno dei personaggi di maggiore
spessore nella storia della musica.
Inizierò a studiare "La Campanella" mi riterrò pronto per suonarla in maniera "Trascendentale" così come
Franz Liszt desiderava ;..
Il Rapsodista. 111 A
\
l
tJ
ILL NINO
Salve a tutti. In questo articolo parlerò di uno dei gruppi più potenti e st****i degli ultimi anni: gli
Ill Nifio; Combinano ritmiche etiniche e latine con sonorità Nu Metal; il risultato? Un mix vincente
di Metal cattivo e sonorità spagnoleggianti (un po' un controsenso? Può darsi, ma funziona).
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Si formano nel1999 e dopo un breve periodo di ricerca firmano il loro primo contratto nel2000,
pubblicando nello stesso anno l'album Revolution Revolucion.
Nello stesso anno fanno uscire anche un singolo, What comes around, che portò cospiqui incassi e
abbastanza fama da portare la band a suonare aJTOZZfest.
Passano gli anni e nel2003 esce il loro secondo album, Confession, che con 400.000 copie vendute
nel mondo porta la band ad un gran successo. Le sonorità presenti in quest'album portarono la band
ad un salto di qualità: da grezzi metallari che fanno casino diventano studiosi dello strumento,
raggiungendo sonorità più melodiche.
Nel2005, dopo un cambiamento nella formazione con l'aggiunta del ex chitarrista dei Machine
Head, Ahrue Luster, e del percussionista Danny Couto,gli Ili Nifio pubblicarono il loro capolavoro:
One Nation Underground, dove oltre alle loro ormai solite sonorità estremamente cattive, anche i
testi diventano incandescenti: troviamo una chiara protesta verso la società moderna. Spiccano titoli
come This is War, dal sound potentissimo, What You Deserve, più commerciale, e Violent Saint, la
canzone più devastante di sempre (la sensazione esatta che si ha ascoltandola è di un martello che
colpisce con molta veemenza la zona del perineo).
Nel2008 viene pubblicato Enigma, con sonorità tendenti al Groove Metal e al Metalcore
(prendendo come traccia le canzoni supercattive dell'album precedente), pur mantenendo il loro
legame con le sonorità latine. Traccia importante dell'album è Conpulsion ofVirus and Fever (solito
discorso, cattiva come la morte).
Nel2010 esce Dead New World. Poco da dire, segue le ormai solite sonorità del gruppo. Mi limito a
dire le figate che contiene: The Art ofWar, Ritual (più romantica rispetto al solito, se così si può
dire), Killing you Killing me.
Nel2012 Epidemia (ma non l'ho ancora ascoltato per cui se ascoltando le canzoni precedenti vi
interessa;-ascoltatelo soli).
Che dire, un gruppo coi controcosiddetti, adatto per sfogarsi in situazioni di rabbia estrema.
Avvertenze: ascoltare troppo gli Ili Nifio potrebbe provocare rabbia incontrollata, voglia di uccidere
o tendenze distruttive di qualsiasi tipo.
Ciao a tutti! Con questo articolo voglio consigliarvi un certo tipo di musica che personalmente
trovo abbastanza bella:le sigle degli anime. li mio articolo non è tanto rivolto a i così detti
"otaku",owero ai fanatici di cultura giapponese(che sicuramente sapranno molto di più di
me sull'argomento),ma piuttosto alle persone a cui quando si parla di manga e anime
vengono in mente solo Goku e Vegej:a.Spero proprio che a queste persone possano piact;!re
le sigle che proporrò( e soprattutto spero che non facciano come me che leggo la rubrica
musicale del giornalino ripromettendomi di cercare tutte le musiche su internet e poi non lo
faccio mai) e spero che magari si possano appassionare e comincino a guardare anche
qualche anime l Ho preso in esame alcune della sigle di qualche anime che conosco e che ho
trovato canne. Non cercneròarfare una classifica
a proprvi alcune sigle che secondo me potrebbero piacervi.
la prima che vi consiglio è l'opening di Black Butler:MONOCHROME NO KISS.Non è una delle
mie preferite ma a tutti quelli che l'hanno ascoltata è piaciuta molto...
Quest'altra è un'altra sigla di Black Butler piuttosto orecchiabile:I'M AllVE.
BE YOUR GlRl è la sigla fimi le di Elfen lied che è un anime che vi consiglio (se non vi
scandalizzate per qualche arto che salta per aria con conseguente massiccio spargimento di
sangue).
Anche se per ora ho cercato di mantenermi nei limiti della normalità vi devo consigliare una
cosa che potrebbe sembrare un po' inquietante:non ho trovato il titolo quindi cercate
semplicemente HIGURASHI OPENING l.
Queste due sono le mie sigle preferite dell'anime Soul Eater:RESONANCE(TM Revolution) e
PAPER MOON di cui vi consiglio anche la cover inglese.
Vi consiglio anche:DEATH NOTE OPENING l(di cui sempre non ho trovato il titolo e vi
consiglio anche Jlanime} e la sigla di Mirai Nikki:DEAD END. Poi,perfarvi capire quanto
demenziali possano essere gli anime,cercate anche:DANGO DAIKAZOKU (ATIENZIONE!!
Cercate la VERSIONE BREVE!!Questa è una di quelle canzoni che possono far vacillare la
vostra sanità mentale quindi NON la dovete ascoltare per più di l minuto e mezzo!!)
Spero di aver scritto tutti i titoli nella maniera giusta!Per il resto sta a voi cercare le sigle che
più vi piaccionoiSpero di avervi interessati almeno un po'!
l
Rubrica Musicale
Per la ventitrentesima volta: sono i generi che piacciono a ME. Non siete tenuti ad ascoltare questi brani
l
tuttavia se volete buttate un'occhiata-durante i vostri pomeriggi NevosL
Pantera-Domination
Metallica-Anesthesia ( Pulling Teeth)
Nightwish-Nemo
Nirvana-Lithium ( una dedica )
Helloween-March OtTime
Sonata Arctica-Caleb
Falconer-Vargaskall
Van Halen-Jump
Led Zeppelin-Communication Breakdown
The Doors-The End
The Beatles-Yesterday
Queen-Another One Bites The Dust
Amon Amarth-Guardians Of Asgaard
Children Of Bodom- Bodom Beach Terror
AC DC-Highway To Heli
lron Maiden-Running Free
Edguy-Save Me
Franz Liszt- Au Lac De Wallenstadt ( Anneès De Pelegrinage Libro 1 numero 2 )
Sto cercando di variare generi 1 tuttavia sono i generi che piacciono a me 1 non è detto piacciano a tutti voi (
anche se spero che almeno una di queste canzoni si sposi con il vostro gusto musicale )
Il Rapsodista. 111 A
MANGA
Ciao a tutti miei fedeli accoliti e seguaci, eccomi di nuovo qui con
le mie fantasmagoriche recensioni di mango & Co. Buona lettura!
TORA & OOKAMI
Mii va al liceo e lavora nel pomeriggio assieme alla nonna, l'unica
entrano nel locale due ragazzi: Tora e Ookami, che nonostante
siano diversi come il giorno e la notte sono molto amici e anzi,
sembrano essere qualcosa di più. Tutto ciò scatena le fantasie e
gli ormoni della ragazza che impazzisce e scrive persino una
fanfiction su di loro. Dopo un po • di tempo i due diventano
addirittura insegnanti nel liceo della ragazza e Ookami (che si
scopre essere il figlio del presidente di una grande catena
alimentare che sta per aprire un ristorante vicino a quello della
nostra protagonista mandandolo così in rovina), che era
l'elemento freddo del duo, si addolcisce e inizia ad apprezzare
Mii e la cucina del suo locale. Cosa riserverà il futuro a questi
giovani pieni di speranze?
Per essere uno shoujo è bello e soprattutto non è banale, merita
di essere letto anche perchè il primo volume è in offerta visto
che è uscito da poco!
VOT0:8+
PUELLA MAGI MADOKA MAGICA
Madoka Kaname è tJna- studentessa di una scuola media- c-he
conduce una vita monotona fino a quando non si trasferisce nella
sua classe una misteriosa ragazza che ha visto in sogno e che si·
scopre essere una maga. Inizia così tutta una serie di peripezie
che la porterà a trovarsi in mezzo a una guerra tra streghe e
maghe, a ritrovarsi oggetto di corteggiamenti-molestie da parte
rJq
f!'·
p
di un gatto-volpe-scoiattolo che le fa capire di poterla rendere
la più grande maga di sempre e soprattutto a scoprire l'identità
della ragazza misteriosa.
Molto bello, la trama è complicata e mai ovvia e soprattutto
l'animazione (è nato come anime -ma ci hanno un
mango) è ottima! Altro punto di forza sono le protagoniste che
non rispettano i canoni delle bambine maghe ma anzi sono molto
adtJI-t-e--e--c---en--una---ps4Gel-sgia-moU·-O-eo-mpJessa._A_t_t_e_nzio ne no n
adatto ai deboli di cuore.
VOTO; 9
KUROKO NO BASKET
C'era una volta una squadra di basket ·di una scuola media
chiamata (pensate quando si dice la fantasia) la "generazione dei
miracoli", questi 5 atleti però riconoscevano un sesto ragazzo
come superiore a loro e pari praticamente a dio. Tempo dopo, al
liceo, un ragazzo di nome Kuroko che sembra essere
assolutamente negato per gli sport si scopre essere formidabile
a basket. Non c'è neanche bisogno di dirlo, lui è il famoso sesto
elemento
della
generazione
dei
miracoli
e
viene
obbligato/convinto da un suo compagno di squadra ad allenarlo
per farlo diventare un campione della pallacanestro. Questo è il
basket di Kuroko!
A mio parere è uno spokon (mango sullo sport) venuto male dove
il protagonista parte già dal livello dio e succede sempre tutto
ciò che ci si aspetta (Kuroko vince le partite). Lo ho letto per i
miei fans che sono -anche dei -baskettarL(non fate_Jinta dinull_a_,
so che ci siete e vi abbraccio calorosamente) ma fa proprio
schifo, ne troverò uno migliore la prossima volta e anche con
altri sport!
VOTO: 4/5 (Secondo zuppa, persona dal discutibile gusto in
mango e affini, questo coso merita un 6/7 per la opening.
Ritengo che non meriti neanche il mio 4/5 ma riporto la sua
opinione per completezza di informazione)
SANTA CLAUS PANICI
Yayuka ha sempre passato il ('Jat(lle da sola e a 17 anni decide
che stavolta sarà diverso. Chiama un agenzia di babbi natale e se
ne fa mandare uno a casa per la sera della vigilia ma è un
particolare tipo di babbo natale, che non distribuisce regali ma
qualcos ·altro di più effimero ma di più appagante. E • un one-shot
(un solo capitolo).
Molto divertente, può essere letto da chiunque abbia un forte
spirito natalizio ma anche da chi non ce l'abbia. Alcune scene
sono un po • spinte ma nulla di eccessivo.
VOTO: 8/9
Per stavolta siamo arrivati alla fine, \ji aspetto a Carnevale per
delle nuove recensioni e prometto che inserirò più spokon per voi
miei fedelissimi lettori Buon NQtale!
Matteo Occoni IIIA
Recensione "Dove osano le aquile"
"Dove osano le aquile" fùm diretto da Brian G.Hutton, tratto dall'omonimo romanzo di Alistair
MacLeane ambientato nella seconda guerra mondiale, nell'inverno del1944. Il Generale americano
George Camaby, é uno degli ideatori dello sbarco in Normandia, viene catturato dai tedeschi, poi
portato allo--SchloB· Adler (Il Castello-ueue-A.quile},-una-fortezzaabbatbicata sulle divenutasede della Gestapo nel sud della Baviera. Gli inglesi intendono mandare una squadra di soldati
capitanata dal maggiore Smith (Richard Burton) e dal tenente americano Schaffer (Clint Eastwood)
a recuperare il generale. Dopo aver ritrovato due compagni misteriosamente morti e dopo essere
sfuggiti alla cattura si infiltrano nella fortezza grazie all'aiuto di Maria, un agente dell'MI6. Dopo
riescono a
scappare dal castelo e dalle Alpi Grazie all'aiuto di un aereo.
Nonostante il film sia girato in epoca molto sfruttata dal cinema, mostra una faccia del secondo
conflitto modiale diversa dagli altri, infatti racconta di un'azione di spionaggio, che solitamente
sono sostituite da scene di Guerra al fronte; ciononostante non mancano le sparatorie.
L'intero film è stato girato nei pressi del villaggio di Werfen, in Austria, e nella sua fortezza che è
anche nella realtà raggiungibile solamente da una funicolare; il realismo per quanto sia stato girato
nel 1969 è uno dei pilastri della fama della pellicola. Gran parte del budget è stato usato per le
uniformi militari e per i veicoli, che stupiscono per la loro bellezza e accuratezza nei detagli.
Pur non essendo un kolossal, nel set sono comprese molte comparse che riescono a rendere
l'inacessibile roca una base militare tedesca molto popolata. I due attori protagonisti riescono molto
bene ad indossare i panni dei militari infiltrate, anche grazie alle oculate riprese attuate dal regista,
visibili sopratutto nei momenti di tensione. Da premiare è la scioltezza con cui Richard Burton
riesce, nella scena della riunione al castelo, ad ingannare tutti i graduatii tedeschi e forse anche gli
spettatori, cioè senza tradire le sue parole con la mimica facciale, cosa che capita spesso nei film.
Gli effetti speciali, pur non essendo di primaria importanza sono di prima fattura, soprattutto nel
mutare lo spazio fisico durante una sparatoria, senza ness'un stacco.
"Dove osano le aquile" pur non essendo un fùm da Oscar riesce molto bene a cattueare l'attenzione
e la curisità del pubblico, soprattutto grazie alla quantità innumerevole di dettagli, senza i quali il
film perderebbe molta consistenza.
Matteo Occoni IIIA
Relazione del film "Blade Runner"
"Biade runner" è un fi]m girato nel 1982 dal ben noto regista Ridley Scott è stato tratto dal meno
noto romanzo "The bladerunner" scritto da Alan E.Nourse. Per la prima volta sugli schermi viene
mostrato un fi]m fantascientifico ambientato sulla Terra, cioè in una Los Angeles nel2019.
In questo futuro, relativamente--vicino a--noi; la-tecnologia ha permesso di creare degli essen
analoghi agli umani, con forza e intelletto superiore, ma con logevità limitata a pochi anni, detti
"replicanti" e usati come schiavi dall'uomo. Sei replicanti, capitanati da Roy Batty, fuggono da
delle colonie e raggiungono la città, con l'intento di cambiare nella fabbrica dei replicanti la loro
data di scadenza. Dopo la cattura di tre replicanti e la fuga di uno di questi, viene richiamato in
controllo dei replicanti, per investigare su questa fuga di umanoidi. Dopo aver fatto il test per i
replicanti su Rachael, segretaria del proprietario della fabbrica di umanoidi, rivelandone la sua
sinteticità, Deckard trova una squama e una fotografia a casa di uno dei fuggiaschi, che si rivela
essere la squama di un serpente di una spogliarellista. In seguito all'uccisione di uno dei fuggiaschi
e della spogliarellista, con l'aiuto di Rachael. Nel frattempo Batty e la sua compagna uccidonoo il
proprietario della fabbrica, contrario a posticipare la data di scadenza, e un dottore che li aveva
accolti in casa sua. Quindi Deckard uccide la compagna di Batty e dopo essere stato salvato dallo
stesso Batty, che muore subito dopo, scappa con Rachael, ormai ricercata.
"Biade Runner" fu il fi]m in cui Harryson Ford fece il suo debutto nel mondo del cinema, pur
essendo la sua vera prima parte l'interpretazione è ottima: la sua espressività facciale e
gesticolarerivela pienamente il carattere da sbirro di Deckard, ma allo stesso tempo rivela anche il
suo cambiamento all'interno del fi1m. Infatti uno dei tratti più belli di quest'opera è la dinamicità
del protagonista, che non rimane fermo nelle sue convinzioni, ma muta; restando sempre aderente
alla storia.
L'ambientazione, molto dark sia all'aperto che al chiuso, rivela la corruzione della città: la continua
dominante blu, gli ambienti urbani tecnologicamente sofisticati ma caotici e brulicanti di una
umanità confusa e sempre immersa in una penombra artefatta; da questo punto di vista viene anche
in parte infranta l'idea del futuro "perfetto" o comunque migliore.
Il fi]m è, senza dubbio, popolato da svariati temi e da diverse immagini, senza dubbio molto
coinvolgenti e riflessive. La scena che maggiormente mi ha colpito è quella alla fme in cui Batty
salva da morte certa il suo cacciatore, a scapito della sua. Quest'atto compiuto da un cosiddetto
"replicante", a confronto con la schiavitù impartita dagli umani stessi, sembra molto più umana. Un
altro tema principale è l'attaccamento alla vita, presente persino in entità ormai destinate ad una
morte breve.
Questo, assieme alle bilanciate musiche composte da Vangelis, a reso il film un cult, dando una
svolta a tutto il genere fantascientifico: infatti nella gran parte dei film sucessivi a "Biade runner" in
un modo o nell'altro non possono fare a meno di richiamarne più o meno consapevolmente il tipo di
immagini, o di o anche solo di colori o suggestioni visive.
SHUTTER ISLAND
Magia di giochi ed intrighi mentali in questo film di Martin Scorsese.
L'atmosfera di un manicomio per criminali situato in un isola completa il quadro di una
vicenda misteriosa e avvincente.
Edward Daniels(Leonardo Di Caprie), un agente deii'FBI, che nella seconda guerra
mondiale aveva liberato il campo di Dachau, viene chiamato a risolvere il mistero
dell'evasione di una paziente che sembra essere sparita dalla sua camera. Lui e il suo
assistente Chuck trovano subito un terreno difficile da percorrere, gli indizi sono pochi e i
pazienti interrogati rivelano molto poco sib:Jàzlone dell'ospedale. Edward si precedentemente informato sul manicomio, interrogando un ex paziente ora in prigione,
scoprendo che su alcuni dei pazienti vengono effettuate operazioni chirurgiche al cervello.
Le indagini continuano mentre Edward fa sogni sempre più tormentati su sua moglie,
morta ad opera del piromane Andrew Laeddis, forse ricoverato la.
progressiva crescita della suspense, anche se a questo punto mi sembra un crimine
efferato raccontare la trama fino alla fine. Il bello del film è infatti la sua capacità di porre
lo spettatore di fronte all'inaspettato. Sarete portati a credere l'improbabile per poi doverlo
ritrattare ancora. Il finale è uno dei punti di forza del film, che lascia allo spettatore la
possiBilità d1 farsi tatte le s ... , i ragioname11ti cl1e vuole sul significato psicologico
deiJ'opera.
Voto: 9
LA MIA VITA È UNO ZOO
Una serena commedia americana per Matt Damon e Scarlett Johansson, piacevole e senza
troppe pretese.
Bejamin è appena rimasto vedovo, il momento è molto difficile per lui e i suoi due figli,
una bambina e un ragazzo. Per cercare di dimenticare la perdita e cominciare una nuova
vita Benjamin acquista un disastrato zoo in un luogo scarsamente popolato. Il
trasferimento in loco della famiglia pone nuove difficoltà, suo figlio ha sentito molto la
morte della madre e la ristrutturazione dello zoo comincia a mettere alle strette le finanze
di Benjamin. Grazie però all'impegno suo e dell'equipe dello zoo (e a dei soldi !asciateli da
sua moglie) la vita comincia a ripartire aprendo nuove strade.
Alla fine la riapertura ha un grande successo tra gli abitanti della zona, segnando da una
parte il lieto fine della vicenda e dall'altra il "lieto inizio'' della vita nuova ricercata da
Benjamin.
Anche se la trama non è eccezionale e il film è un po' incentrato sulla coppia DamonJohansson, il tutto è caratterizzato da una grande umanità e realismo. I personaggi hanno
un modo di reagire agli eventi davvero molto verosimile e apprezzabile.
Voto: 6/7
RECENSIONE FOOTLOOSE (1984)
Da guardare!
Questa è la storia di un di città che in una cittadina
sconvolta da un terribile incidente in cui morirono quattro ragazzi di ritorno da
un concert();_ çiò fece_si_che musica il
ballo scolastico dalla città affinché i valori delle persone, ma per lo più dei
giovani, non venissero corrotti. Il Fagazzo però non ci sta e sarà proprio lui a
cambiare le cose. La ciliegina sulla torta poi è la colonna sonora.
Voto: 8
RECENSIONE ELYSIUM
2154, la Terra è un pianeta irriconoscibile su cui vi sono rimasti solo operai e
criminali; chi fa parte dell'élite vive su una stazione spaziale sulla quale
difficilmente chi è sulla Terra salirà mai. Su questa, Elysium, la vita è lussuosa e
senza problemi, in più la tecnologia è così avanzata da permettere di curare ogni
malattia.
Sulla Terra un operaio è vittima di un'incidente di lavoro e viene sottoposto ad
una dose elevatissima di radiazioni: ha solo cinque giorni di vita e in qiesti dovrà
riuscire ad arrivare su Elysium per potersi salvare.
Colpisce l'immagine di una Los Angeles futura completamente sommersa dai
rifiuti e come le persone siano controllat€j:ramite robot è su Elysium.
Voto: 6
Recensioni
Teatro
Magazzino 18
Devo dire che è uno spettacolo fantastico il quale valeva proprio la pena
di essere visto.
Protagon1stTiimone Cri-stic-ch-i-interprete-di--un-contabile-romano-che-si-- a Trieste per fare un inventario del magazzino 18, luogo nel quale
sono presenti oggetti, mobili, giocattoli, bagagli, lasciati là dagli esuli
nella speranza di poterli recuperare un giorno.
Racconta, con un po' d' ironia, l' esodo degli Italiani residenti in
Iugoslavia costretti ad andarsene a causa di Tito che aveva toltoJoro
ogni sorta di libertà.
Cristicchi, oltre ad interpretare la parte del contabile, interpreta le vite
di alcuni di coloro che hanno vissuto in questo periodo subendo
angherie e torti, senza giustificazioni, pagando con la vita tutte queste
atrocità.
Concludo dicendo che ho fatto questa recensione proprio perché penso
che dovremmo conoscere tutti questa storia, parte fondamentale del
11
1ibro
dell' umanità".
Manga
Autore: Jiro Taniguchi
Titolo: L' uomo che cammina.
Un autoconclusivo del celebre Taniguchi, vincitore di innumerevoli
premi per le sue opere.
Ho sentito parlare molto spesso e bene di quest' opera e così ho deciso
di leggerla.
Trama: Il protagonista è una persona comune e molto semplice che vive
in un paesino vicino a Tokyo.
la sua vitain moao spens1eralo, senza trop-p-e-pre-o-ccupazioni,
camminando e trascorrendo i suoi giorni come se fosse un bambino che
ha voglia di scoprire il mondo che lo circonda, come se fosse la prima
volta che lo vede.
lo lo definirei il"nuovo Marcovaldo", celebre romanzo per ragazzi del
grande ltalo Calvino, dato che l'autore sembra voglia accompagnarci
con enorme semplicità per le strade di un piccolo paese, strade che
sembrano rappresentare quelle che percorriamo durante la nostra vita,
quelle che percorriamo con l' animo ogni giorno.
Questo fumetto vuole descrivere la vita, la realtà nella sua più totale
bellezza, pur essendo essa molto semplice; per essere attratti da questa
bellezza ci basta osservare, ruotare, alzare il capo, basta guardarci
intorno per sorridere davanti al fascino del mondo che ci circonda che ci
lascia ogni giorno sempre più sbalorditi e senza parole, dato che basta
solo rimanere in silenzio ed ascoltare per stupirei di questa realtà, certo
a volte brutta, ma piena di meraviglie.
Con questo ho finito.
AUGURO A TUTTI l LETTORI UN BUON NATALE E UN FELICE
ANNO NUOVO!!
Decimo
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w., La
posta de( cuore
Ciao a tu.tti aW\ ici del cu.ore) soVto la. vostra Barbara) seW\pre
proVLta a darvi coVtsiali su. coMe 9estir-e le vostr-e aVVI.icizie e i{
vostro aW\ore. Ma VtOV\. dilu.Vtg/1\iaVVloci troppo e aVtdiaW\o su.bito
afte vostre lettere!
----------
- - -
Cara Barbara_,
sono Luna 08 e ho bisogno de( tuo aiuto. Ero ad u.n.a Festa con.
if Mio _, dopo esserMi Massacrata di BoMba Bfu_, Mi ha
oFferto un. passaggio in. Macchina con.-- sua MaMMa. Infatti
proprio queffa sera fa Madre doveva accoMpagnare
aff'aeroporto fa n.on.n.a e if suo cane. Morale deffa Favola: ho
voMitato suffa n.on.n.a e su( barboncino scaten.a.n.do (e ire de(
Mio che sta pensando di fasciarMi! Cosa Faccio?
Allora Lu.Vta VtOVt disperare e la ca{W\a che tu.tto si pu.ò
risolvere. Per priW\a cosa diVvl.ostvati e offriti di
sisteW\are {e cose) io pagherei fa a.Ua VtOVtVta e farei
u.Vta doccia. W\a se tvovi di W\eglio fai pu.re. Per qu.aVtto
riau.avda il tu.ò raao.u.o pvoW\ettigfi di stare daUa
bottiglia) W\a. poi fallo veva.W\eVtte o fai a{W\eVto iVt W\odo che
VtOV\. _ti scopra (occhio VtOVt vede) cu.ore VtOV\. du.ole). Fatti
cora99io vedvai che aVtdrà tu.tto beVte. Baci
Ciao S+_,
Mi piace un. un. an.n.o più. grande di Me. Lui a(Men.o sa
che esisto_, Ma siaMo più. conoscenti che veri aMici. L,ho
conosciuto quest,an.n.o e tra un.a cosa e (,altra ho scoperto che
abbiaMo aMici in. coMune_, e con. questi ho una scusa per
in.torno .... poi ogni tan.to ci chatto su Fb e lui è seMpre
siMpatico. vorrei capire an.che se c,è o Men.o in.teresse da parte
ll . '
suau.CDW\e fare? E soprattutto vorrei conoscerlo Meglio in.
qualcl-\e sembrare un.a. sta.lker o un.a disperata
però (an.che se lo son.o!). Aiutami tu S+!
tt,to iMpasse Wli strugge if cuore Ma farò i( possibile per
aiutarti. lVttttaVtz.itutto dòcuWleVl.tatr uV\ po 1 su di lui attraverso i
vostri o.Wlici co&M.uVti e scopri se VV\.erita veraMeVtte la fatica che
stai FaceVtdo. Poi parti alftattacco e VtOVt preoccuparti se capisce
sia Wl O Vte l XX 1
secolo) &M.a VtOVt spaveVttarfo ed evita che fui si Faccia UVt idea
sbagliata di te) coWle per ese&M.pio può essere quella della
W\aVtiaca -sta(ker che fa appostaVV\.eVtti sotto casa sua tV\ stile
FBI. Detto questo ti au_guro buoVta FortuVta e ricordati) {'aWlore
arriva seMpre! ·
t{
1
Ciao sono una ragazz.a di prima e mi son.o innamorata di un.o di
quin.ta pluribocciato. So che lui Mi ama. perchè sen.to che si è
Fatto bocciare per in.con.trare ('amore delta sua. vita. (me)!
Ma. se ci Mettiamo assieMe subito lui potrebbe essere accusato
di pedofilia e finire in. prigione? Mi dichiaro o aspetto di essere
maggiorenne? Barbara aiutaMi!
Ciyrly qq
Qyrly aWlov-e Wla vaf*******. AVtche a Wle piacer-ebbe che la
_geVtte si facesse bocciar-e per- star-e iVt classe CDV\ Wle &M.a V\OV\
siaWlO iVt uVta stor-ia d'aWlore del/'800) VtessuVto si uccide pevaWlov-e. Se fossi iVt te tov-Vtev-ei CDV\ i piedi per- tev-v-a e cev-c/1\ev-ei
qualcuVto più alla Wlia portata e coVt il qua(e avr-ei UV\ po 1 più di
possibilità) cl--te Vte so il tuo co&M.pagVto di baVtco) il tuo aW\ico di
iVtfaVt;z.ia) que{{o che fa cl--titav-v-a CDV\ te (VtOVt WleVttire so che fai
chitar-r-a). FaWlW\i saper-e co&M.e va!
AIUTO! Le mie amiche mi dicono che il mio è brutto;
io to amo., ma se n.on è accettato datte mie amiche dovrei
fasciarlo? Cosa posso Fare?
CoW\e diceva la graVl.de poetessa Saffo di Miti{eVl.e) fa cosa più
belta è ciò che si aW\a. QuiVl.di Vl.OV\ teVl.ere i"'- W\iVl.iW\a
COVl.Sideraz.ioVl.e ciò che dicoVl.o queUe fL fiVl.o a che è fedele)
pudico e segue il W\OS W\atoruW\ tieVl.te{o stre:ft(i e "'-O"'- scappare. Che possa if vostro aW\ore durare per altre ceVl.to
lune. Abbracci calorosi
mia best si Fa scuola., tutti le danno delta poco di
buon.o ma lei n.on se n.e ren.de con.to) devo dirglielo? Barbara
aiutami tu, per Favore!!
La
Per corrette:hZ.a dovresti dirgfiefo W\a Vl.O"'- dovresti giudicar-fa
perchè dopotutto se {e piace fare queUe cose {e fa e basta.
Piuttosto rispo"'-di a chi ti dice queste cose su{{a tua bff che Vl.OV\
SOVl.o affari foro e che Vl.O"'- ha W\ai fatto del W\a(e a Vl.eSSUVl.O
(vero che "'-O"'- {o ha fatto?) e che i"'- realtà {oro SOVl.O sofo gelosi
de{{a sua coVl.dotta fibertiVl.a perchè foro non posso"'-o teneda.
StaUe viciVl.a e vedrai che aVl.drà tutto per il W\egfio. Baci
Anche per stavolta siaW\o arrivati aUa fiVl.e. Spero che aVl.che chi
Vl.OV\ W\i ha chiesto aiuto possa trarre vaVl.taggio da{{e risposte
che ho dato agli altri per fare deUe scelte di carattere
seVl.tiW\eVl.tale. BuoVl. Natale a tutti) passate beVl.e!
Barbara
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Quanto lavoro! Davvero troppo!
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. segno zod"1acale sara\ molto 10rtunato
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-'Anete:
"/'\'\''
quest'anno
perché ha sofferto molto nell'anno precedente. Ah no,
scusate, quest'anno sarà anche peggio: sarà stressante e
pesante, pieno di studio e senza amore. Ma confidate
nella forza dell'amicizia, qualche Toro si avvicina per
confrontare le corna.
Amore»:oooo -....'T\\\dr/N
... oro: on preoccupateVI. se qualcuno v1. mette le corna, c1.
/1\\\\'-
siete
nati 1 Marte influenza le vostre amicizie, vi consiglio
tachipirina e una buona dormita. Venere viene in vostro
soccorso con un intrigante amore all'orizzonte, sgranate)
gli occhi e puntate anche se non è vestita/o di rosso.
- GemelliYNon dite agli altri che vedono doppio, siete voi
1' \l \ l\''che al momento della nascita avete inglobato vostro
fratello ed ora date quest'impressione. Consiglio una
dieta fatta di soli 70 cent per una mela in Spaccio,
naturalmente da dividere per i due intervalli. .. e tanta
tanta voglia di correre in compagnia di un Cancro
affidabile e sincero. Vedrete che dopo tanti sforzi il
amore si dichiarerà.
/ .... J'
t,
;Cancro: La Luna è dalla vostra parte, ma ricordatevi che
jì\'\\\\"'-
non siete un granchietto, attenti alle maree che vi
porterà. Cercate quindi di rimanere nell'ombra ancora
per un po', non è il momento giusto per un litigio o per·
un partner. La prof di matematica vi ha preso di mira, . · ·
confidate nel futuro che vi porterà fortuna.
o
Leòne: Lo sapevate che quest'anno vanno di
/.-'!'\'\''
moda i caschetti lisci? Basta con quell'ingombrante
criniera, alzate la cornetta e
fissate un appuntamento dalla parrucchiera! Con il
nuovo look le prede cadranno ai vostri piedi. Attenzione
a ruggire in classe: una nota abbasserebbe il voto in
condotta t
. _\\,,,!t !t/,
-;;vergine: E' tempo di chiarimenti, non aver timore ad
/1\\\\\''-.
esprimere le tue opinioni o a chiedere aiuto per finire il
tuo storico puzzle di 568 7 241 epoibu pezzi. Anche se
con i puzzle sei una frana, la tua vita non Non
immischiarti con le tessere altrui e ricomponi la tua
storia d'amore intanto. Attenzione il prof di italiano
sputa l
.
·
-:: Bilancut: Pur considerando il tuo segno, non sei
/lj 1\' \'\'"
equilibrato. Non hai senso della misura e passi da O
a 100 in un secondo, hai continui sbalzi d'umore. Questo
influisce sulle tue storie che durano meno di un rigatino
in Spaccio. In compenso l'ago della bilancia punta verso
l'alto a scuola: arrivano i bei voti l
luce, voti e amori non tarderanno a bussare alla vostra
porta ... prima di aprire tenete a bada la
codal
Ma s1ete
. an1ma
. l'1 o persone.?Ch'1V1. cura, 1·1
.
veterinario o il medico? Chiunque sia fatevi dare una .
dose di tranquillanti, è in arrivo un periodo molto
eccitante 1 Nuove amicizie e
travolgenti nuovi amori verranno trafitti dalla vostra
freccia. Attenzione ai vecchi amici che non sanno stare al
passo.
/Cavricorn6:Il capricorno non sa nuotare (anche se siamo
" (l \\\ \\\ ,, \'
a Trieste),
ricorda l Non annegare tra interrogazioni e compiti ma
preparati un piano di studi, sfaticato 1 L'unica boa di
salvataggio che si prospetta all'orizzonte sono i tuoi
amici, tieniteli stretti l Anche Cupido è affogato,
aspettando un bagnino/a (possibilmente sexy) noh
disperarti 1
ì
\
\.)cJjllo,
,,\\ \,!t/, t/
;Acguariif: Sono scappati tutti i pesci ma tu adori fare
'
amicizia e rimedierai in fretta. Intanto mantieni l'acqua
fresca e fai il pieno di alghe. Fatevi forza e cercate di
diventare intraprendenti, qualcuno di speciale conta
sulla vostra ultimi della lista,
c'è un Acquario in cerca di
ospiti. affrettatevi e non ve ne pentirete t Mi raccomando
acqua in bocca con gli altri segni l La vita per voi si fa
sempre più dura, tra un po' è Natale, attenti a non
,. \!.
.,
p
abboccare l Buona intesa con Leone e Toro, sono
carnivori. Il giorno scolastico più faticoso sarà l'l
aprile ma un vero amico vi verrà in soccorso!
• ,
ty..Wt·(J_ 3A- fedevìco. #
PAAMAPERISSIMA PROF
Ciao a tutti! Anche in questo numero, come sempre, siamo felicissimi di allietarvi con le
conosciutissime papere dei nostri cari prof ;)
(buon natale a tutti!)
DE CHCO:
XXX: PR.OF DHTUR.BO? -PR.OF: NON DISTUR.BI, À.VR.EI SOLO VOCLIÀ. DI UCCIDER.Tt ..
POISONOUS SLÀ.YE: UNO SLÀVO ÀWELENÀTO .. ÀH NO, SCHIÀVO ÀWELENÀTO
ZQFF:
....al centro della-galass1anon-c'e- mal la ---·- · · - -......
(yyx dice una cavolata)
yyx tutti i tuoi neuroni dovrebbero essere protetti dal WWF! !
xxx ti posso anche interrogare, tanto si vede che non capisci nulla di quello che stai
dicendo!
Prof: dopo che metto questo pezzo di ferro nel forno che colore ha?
Xxy (cercando di fare una battuta): color biscotto!
Prof: xxy lo sai che .. sei proprio stupido!!
sg(.'lfz'l!Jf
C'è un yo• di in tutti!
FISTA&OL:
xxx: posso G.kd.G.re. Lk I:>G.9kof
'Prof: Lo clovret f<À.rML <À.SSu.Mere kelle cG.se clt rtposo: peksoJ:e spekcloko Lk sokktfert e prof ML scoppLG.kclo lG. 'Prof: l:>oM 9u.òJ.cosG. così kOk M<À.cckt(À 9lt (ÀU:rt
Ok rG.9<À.z.z.L clt kOk lo.. Mto.. <ÀktMG. d.G. cke vt spG.ro u.k colpo!
Y prof1 volevo rtk9ro..z.to..rlo.. clo.. clt lo.. clo..sse per lo
storz.o cke f(À per prof: ek lo so1 lo.. ser(À ko 9u.o..lcke prol:>lemG. COk l'(Àu.re.ol(À ecl tl
cu.sctko!
GIACOMAZZI:
(canto degli ignavi)
io sono con Dante! Non ci devono essere astenuti..al prossimo consiglio di classe gli
astenuti al rogo!
di lslam)
prof: si sposano anche i cugini
xxx: in Slovenia?? 0:
(???)
-PA-G"ANI-:---------
(xxy fa un esercizio alla lavagna)
ragazzi, xxy ha disegnato un cerchio eh! Che non lo confondiamo con
una patata ..
Adesso mi sparo sto Galak! Sapete? È da due giorni che non cè alla
macchinetta, sono in astinenza!
durante la spiegazione la prof scoppia a ridere senza un apparente
motivo; allo sguardo perplesso della classe rassicura: "Non sono
ubriaca eh"
NOCERINO:
(firmando i fogli delle pagelle)
xxx coste se lo porti casa quel foio'' te lo go de meza oral
VECCHIET:
prof: Allora, il mito della caverna
xxx: cosa?? TAVERNA??
yyy: ma no! Caverna, el buso!
Prof: COSA? BUSO? OH MAMMAMIA
TODARO:
Allora questo corpo è fermo come dice il principio di...eeemh vabbè
PROF SENZA NOME 1 :
prof: xy!
Xy: dica
prof: esplodono scoiattolo!
Lola
e
Cam :)
sq11adra
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PtiR.nEf.YO O 1
A tJ'P rtf2E: l tV
O d cAIZ PACIFIC RIM: UN FILM CHE NON RIUSCIRETE A DIMENTICARE
Premessa della premessa: QUESTA NON E' UNA RECENSIONE! E' una serie di cose che l'autore di queste
pagine dice a proposito di un film che non gli è piaciuto; è piena zeppa di spoiler e le descrizioni dei dialoghi
sono per lo più inventate.
Ad ogni buon conto, fa un sacco ridere e dovreste leggerla.
Premessa: non ho pregiudizi verso i film catastrofici con effetti speciali.
Devo dire la verità, oggigiorno questi kolossal da milioni di dollari pieni zeppi di effetti speciali e colori
sgargianti sono l'unico motivo per andare a vedere un film al cinema, in un'epoca dove qualsiasi film può
essere scaricato o visto in streaming il giorno stesso (se non prima).
L'atmosfera della sala, lo schermo gigante, l'impianto audio: la potenza del cinemadel XXI secolo è studiata
in funzione di film del dove vale la pena pagare il prezzo del biglietto non solo per vedere un film,
ma per vivere una completa e coinvolgente esperienza sensoriale.
Fine della premessa.
Dal punto di vista dell'esperienza visiva, quindi, Pacific Rim fa il suo: gli effetti speciali e quelli audio sono da
stato dell'arte per l'anno di grazia 2013.
Da ogni altro punto di vista, ciò nondimeno, Pacifk Rim è·una boiata pazzesca.
Ho messo le mani avanti nella premessa perchè già so che chi legge una brutta recensione di questo film
ora sta pensando: "ma se non apprezzi il genere, è ovvio che non ti sia piaciuto; è unfilm di robottoni contro
mostri giganti! Se tu avessi voluto un film con una trama avvincente, ti saresti dovuto andare a vedere un
film di Soderbergh" (ammesso e non concesso che le persone a cui questo film è piaciuto sappiano chi sia
Soderbergh o tantomeno azzecchino tutti i congiuntivi).
Il puntoè che a me il genere piace! E' questo film che fa pena!! Ma scopriamo perchè nel dettaglio.
LA COERENZA.
Nei filrn di fantascienza c'è una regola non scritta che è però fondamentale: tu mi puoi collocare la storia
nell'universo più pazzesco che ti riesci a immaginare, mi comunichi. il setting di questo mondo che hai
creato, le sue regole interne, per assurde che siano, e poi ti attieni a queste. Punto. Si chiama coerenza.
Nell'universo di Star Trek, viene detto che non ci si può teletrasportare da una nave all'altra se gli scudi
sonoalzati. Bene. Non importa che nel mondo reale noli esistano nè scudi energetici nè teletrasporti
molecolari. In Star Trek esistono, ma hanno delle limitazioni; se uno vuole andare da una nave all'altra e gli
scudi sono alzati, non può usare il teletrasporto e dovrà ingegnarsi con un astuto strategemma (se volete
sapere quale, guardatevi lnto Darkness, che è veramente un bel film).
In Pacific Rim, nulla di tutto questo. Vediamo qualche esempio.
Viene detto sin dall'inizio, ed è una delle cose fondamentali, che questi robottoni (gli "Jaeger", il cui nome
suppongo sia stato preso dai litri di Jaegermeister che gli sceneggiatori si sono scolati mentre scrivevano sta
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porcheria) sono troppo enormi per poter essere controllati da una sola persona. Allora si inventano un
sistema a doppio pilota: i due prescelti devono essere in grado di interconnettersi tra loro in una "stretta di
mano neurale" (seriously? Questo è il miglior nome che vi è venuto in mente per questa cosa?): essi
condivideranno i loro ricordi, la loro coscienza, la loro stessa vita, per poter controllare simultaneamente lo
Jaeger. Saranno una cosa sola e un'anima sola.
E ALLORA PERCHE' CAVOLO PARLANO TRA DI LORO?!
All'inizio avevo pensato a un espediente narrativo: non si può farli combattere in silenzio, allora okkei,
diciamo che noi stiamo sentendo i loro pensieri...macchè! A un certo punto uno gli tocca il braccio e gli fa
"oh guarda là", "ah grazie, meno male che me l'hai detto tu, io non me ne era accorto" ... ma come non te
n'eri accorto? Come guarda là? Ragazzi, state condividendo i pen-sie-ri!
More than that: ha QnO appena detto che hon si può guidare un robottone da solo ed è per questo che ci
vanno in due. Dopo dieci minuti di film il fratello del protagonista (SPOILER ALERT!) muore (ci frega assai). Il
nostro eroe cosa fa? Porta in salvo il robottone da solo!! Ma non era impossibile? Sì ma sssst dai hai visto
che figa?!
LA TRAMA
Da una faglia nel punto più profondo dell'Oceano Pacifico, si apre una breccia spazio-temporale
proveniente da un'altra dimensione, dalla quale escono dei mostri giganti (lo so, lo so, detta così sembra la
peggiore stupidata mai concepita, ma aspettate di sentire come si sviluppa la storia) detti Kaiju, i quali
portano morte e distruzione.
Sarebbe meglio però usare il singolare. Essì perchè questi mostri giganti hanno l'abitudine di uscire uno alla
volta, a distanza di mesi, per dare il tempo agli umani di organizzarsi e al regista di girare il film.
l mostri giganti attaècano in stile godzillianò le varie città della costa del pacifico (VIadivostok, Lima, San
Francisco, Hong Kong ... insomma, nord sud ovest est, come cantavano gli 883).
Non sembravano avere in mente chissà quale grande strategia; d'altrocanto, hanno una tecnologia che
permette loro di attraversare le dimensioni, non possiamo anche pretendere che siano dei fini strateghi
militari. li loro scopo è distruggere le città terrestri calpestandole.
Bene, come le fermiamo? Ci provano con i caccia che sparano missili. E funziona.
Però, evidentemente, annoia.
Tanto chè l'umanità, finalmente unita in un fronte comune dinnanzi al nemico (nazionalismo fine
ottocentesco su scala globale Lsi ingegna per escogitare un modo più efficace per eliminare le creature.
Il processo decisionale dev'essere andato pressappoco così.
- "l mostri sono lenti, prevedibili, sbucano sempre dallo stesso punto in fondo al mare. Come li fermiamo?" "Una cinquantina di sommergibili nucleari schierati in formazione tutti attorno alla breccia, armati dei
nostri migliori missili: appena questi mettono il naso fuori li polverizziamo."
- "Nah ... altre idee?" "Una squadriglia di elicotteri stanziati sopra la breccia; equipaggiati con le nostre più
potenti bombe di profondità: appena questi mettono il naso fuori li polverizziamò."
- "Sì ma ... ho ancora un leggero languorino ... "
- "Costruiamo dei robottoni enormi, incontrai/abili, che dobbiamo costruire da zero e che siano talmente
pesanti da essere inutili in mare e che producano danni incalcolabili se combattono in città."
-"Mi piace! Quindi lei mi sta dicendo: perchè sparargli dei missili nucleari a distanza di sicurezza quando
possiamo fargli il culo a cazzotti?"
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Esatto! L'unico problema è che i nostri piloti di caccia sono ingegneri aereospazia/i intelligentissimi e
abituati a guidare degli aerei supersonici e a sparare da lontano.
Per il progetto che ho in mente io, servirebbero i peggio ignoranti che tirano rfssa nelle bettole se hanno
l'impressione che .tu gli vaglia fregare la ragazza o, peggio, la birra."
- "Facciamolo!"
Ed è così che il nostro protagonista ha trovato lavoro.
Nonostante le premesse più idiote della storia, la strategia funziona.
Per dieci anni, i robottoni annientano la minaccia dei Kaiju.
Fino a che, un bel giorno, pure i robottoni annoiano.
- "Caro signor Generale a capo del progetto, sono il presidente della Terra.
Senta un pò... basta con sta cosa dei robottoni. Sì, hanno eliminato la minaccia dei mostri e grazie a loro il
mondo si è finalmente ritrovato unito intorno a uno scopo comune, però... ecco, secondo noi costruire un bel
muro lungo tutta la costa del Pacifico e circoscrivere un intero Oceano è un'idea migliore. Sa quanti posti di
lavoro creiamo così?"
- "Signor Presidente, ma se costruiamo un muro di contenimento, ammesso e non concesso che funzioni
perchè storicamente i muri non è che siano stati sta grandè idea, non c'è il rischio che nel giro di qualche
anno ci ritroviamo l'intero Oceano Pacifico pieno zeppo di mostri?"
- "Sta zitto, negus!"
Ed è così che il progetto dei robot viene abbandonato.
Se non chè, il nostro generale continua il progetto in segreto (sì, siamo nell'epoca dei satelliti, di Googlè
Maps, di YouTube ... però si riesce ancora a costruire una base enorme per dei robottoni giganti, piazzarla
sul porto di Hong Kong e mantenere tutti all'oscuro di ciò che sta accadendo).
Detto questo, riarruola il nostro protagonista, che dopo l'incidente iniziale era andato a lavorare indovinate
dove? Esatto, alla costruzione del muro! Che sceneggiatura intricata e piena di spunti geniali!
Ma ci vuole un nuovo partner per<guidare lo Jaeger. Come lo scegliamo? Facciamogli fare un
combattimento con un bastone e quello che gli dà più filo da torcere sarà il suo nuovo compagno.
Ci provano i più fisicati e tosti candidati possibili, ma nessuno è alla sua altezza.
Una ragazzina giapponese alta 1,50 e dal peso stimatodi 39 kg, seduta vicino al generale Negronius, dice
'fai provare me, fai provare me".
"NOI" dice Negronius. "E quando dico una cosa, è quella!"
"Eddai" fa la giapponesina.
"Okkei" sbuffa il generale.
Finalmente combattono. Perde pure lei, però è l'unica donna in giro, il nostro protagonista intravede l.a
possibilità di combinarci qualcosa e dice "scelgo te".
Interviene il generale:
"Signorine/la, lo dico io chi sale sul rabattone! E tu non ci sali!"
"Eddai"
"Ho detto no! Fine della discussione"
"Per piacere ... ?"
"Okkei, ma salò per stavolta"
Le prove generali vanno MALISSIMO. La stretta di mano neurale funziona all'inizio poi va tutto in vacca
mentre sono ancora nell'hangar perchè lei si infogna in un brutto ricordo e rischia di distruggere qualsiasi
cosa col cannone al plasma (che sebbene sia un'arma ad energia ha un caricatore).
La situazioneviene brillantemente risolta staccando un cavo e togliendo l'energia.
Il generale si gira verso lo scienziato e abbracciandolo la guarda negli occhi e gli dice "Genio".
Ah sì, in tutto questo: oltre al protagonista (Raleigh), alla giappo (Mako) e al generale (Pentecost), ci sono
anche degli scienziati, inseriti all'unico scopo di fare l'allegerimento comico (in effetti, la scienza in questo
film FA RIDERE).
Uno è autistico e storpio, ci mette dodici lavagne piene di calcoli complicatissimi per dire che "sì, i mostri
continueranno ad arrivare però di più".
L'altro ha gli occhiali MA il braccio tatuato (oh, oh, sento puzza di hipster) e ha l'idea astutissima di fare una
fusione mentale con uno dei mostri dalla quale evince sconcertanti verità tra le quali "i mostri vogliono
distruggere il nostro mondo" (ma va?) e "erano già venuti in passato, erano i dinosauri" (wooow) però
all'epoca non funzionò "perchè l'aria era troppo pulita" (wait, what?) ma adesso che "abbiamo inquinato
l'aria e il mare l'atmosfera è quella giusta per loro" (quindi è colpa nostra, ce la siamo cercata! Pippone
ecologista: missione compiuta).
E inoltre avendo analizzato il materiale genetico dei vari mostri che abbiamo
"ho scoperto che,
anche se sono diversissimi tra loro, hanno tutti lo stesso DNA, quindi sono cloni." "Ma hai appena detto che
sono tutti diversi tra loro." "Esatto." "Però sono cloni quindi identici." "Esatto."
Vabbè, avete capito, tagliamo corto: BOOM, BANG, SCATAFRASC, PEM PIU TONF e passiamo alle scene più
epiche, ne sottolineo tre.
SCENA EPICA NUMBER ONE
Un mostro emerge dalla breccia e si dirige verso Hong Kong. Tra tutte le direzioni in cui può andare, sceglie
proprio quella dove sono custoditi tutti i quattro ultimi robottoni rimasti sulla Terra. Vabbè.
Il generale Negronibus manda tutti all'attacco frontale (alla faccia del fine stratega militare) a parte quello
dei nostri protagonisti, perchè è ancora danneggiato.
Il primo che va contro il mostro è guidato da tre giapponesi (come tre? Non bisognava essere in due e solo
in due?). Conta poco, tanto muoiono subito.
Il secondo è guidato da due fratelli russi, Zangief di Street Fighter (ma biondo) e sua sorella.
Il terzo da un demente rissoso alcolizzato e da suo padre meno rissoso ma più alcolizzato.
Sulla demenza se la giocano.
Il combattimento prosegue con grande intensità, anche se non è che si capisca una banana perchè tutti i
combattimenti awengono: in mare, di notte, mentre piove.
E bon. A un certo punto, il mostro (che ricordiamo è un clone quindi identico a quelli che lo hanno
preceduto) fa una cosa che nessuno di questi aveva mai fatto prima: emette un'onda elettromagnetica che
fa spegnere immediatamente tutte le attrezzature elettroniche nel raggio di chilometri.
Quindi i robottoni si spengono così come tutte le attrezzature sulla base di Hong Kong ..
Il mostro ne approfitta per distrugger-e i russi ma non gli americani. Sporco capitalista!
Sulla base intanto è il panico.
"Siamo spacciati, generale l Tutti gli Jaeger sono fuori uso." urla un tizio.
"Non tutti" interviene il protagonista "gli altri sono digitali, il mio è analogico". ANALOGICO?!
ANALOGICO???!!! E' un rabattone gigante pieno di luci e di touch screen, spara con un cannone di pura
energia, abbiamo appena visto che nelle prove di un minuto fa l'avete spento TIRANDO VIA LA CORRENTE
ed ora viene fuori che è analogico??
"Va bene. Ma chi lo guiderà assieme a te?" domanda con sincera curiosità il generale.
"lo" interviene la nippon.
"NO! E non lo dico perchè le prove generali sono andate uno schifo totale, tu non hai mai pilotato prima e ci
sono ottantamila candidati più adatti di te, ma lo dico per ragioni personali che verranno svelati solo in un
successivo flashback!" intima il generale.
"Edda i"
"Ho detto di no! E quando dico no, è no. Punto, fine della discussione. Non ne voglio più sentire parlare!"
"Edddddai... "
"Okkei, ma mettiti la sciarpa che fuori è freddo."
SCENA EPICA NUMBER TWO
Nel combattimento contro il mostro, questo, che è identico a tutti gli altri perchè è un clone eccetera
sbatte le ali e inizia a volare (l'idea di fermarli con un muro si rivela quindi ancora più idiota di quanto già
non fosse in precedenza).
Vola portandosi con sè il rabattone dei protagonisti, che è quello che il nostro Raleigh valorosamente usava
con suo fratello dieci anni prima e del quale dunque conosce ogni più piccolo dettaglio e segreto.
Sono ormai nella stratosfera (dunque la storia che i mostri sono qua per via dell'aria inquinata c'entrava
nulla perchè questi respirano pure nello spazio), quando la giapponesina dice
"ehi, e se usassimo la spada?"
"quale spada?"
"massì, la spada: guarda vedi su questo tasto gigante touch screen in rosso fosforescente (analogico un par
de baffi) a portata di mano con su scritto SWORD?"
"ma io è anni che piloto sto coso, non ho mai visto una spada ... e poi scusa, ma questo resiste a dieci colpi di
cannone al plasma da distanza ravvicinata, cosa vuoi che gli faccia una spada?"
"ma questa è una spada magica"
"aaaah dillo prima!".
Un singolo fendente e il gioco è fatto.
SCENA EPICA NUMBER THREE
Il piano geniale del generale Baffonibus è di far esplodere una bomba nucleare all'interno della breccia e far
collassare il ponte dimensionale che collega i due mondi. Ma la bomba non può entrare nella breccia a
meno che non ci entri accompagnata dal mostro perchè "la breccia funziona come un codice a barre
genetico: si apre solo se legge il DNA alieno". Cosa che peraltro scoprono a missione in corso circa cinque
minuti prima di sganciare la bomba, cosa che in passato era già stata fatta e non aveva funzionato, il chè fa
dubitare ancor di più sulle capacità tecnico-tattiche del generale afroamericano.
Allora cosa fanno? Anzichè prendere un pezzo di alieno morto {ce n'è a biffezze in giro, ci sta pure un
mercato nero di sta cosa ma è una sottotrama che mi rifiuto di approfondire) e attaccarci la bomba sopra e
spararla dal proverbiale sommergibile, decidono che è meglio organizzare una missione suicida {o sudicia,
come suggerirebbe un brillante anagramma) andando con gli ultimi due Jaeger rimasti armati con una
testata nucleare a testa verso la breccia e poi vediamo lì per lì cosa fare.
Spuntano fuori due mostri piccoli e un mostro più grande.
QÙelli piccoli vengono facilmente eliminati a cazzottoni, ma quello grande è un problema.
Allora l'altro Jeager, pilotato dal generale De Negronis e dal rissoso demente alcolizzato junior di prima,
decide che l'unica cosa da fare è farsi detonare l'atomica da sotto le chiappe. Momenti di grande
commozione, quando il generale alla radio comunica alla giapponesina che "io per te ci sarò sempre"
(almeno fino a che non si sarà fatto saltare per aria, quindi per ancora cinque secondi) e il figlio dice al
padre che i loro problemi personali (qualunque essi siano, approfondimento dei personaggi secondari zero
ma forse è meglio così) sono risolti, e ora può morire in pace.
KABOOOOOOOM!
Grazie al nobile gesto dei gloriosi martiri, ora lo Jaeger dei nostri eroi ha la strada libera e può completare la
missione. Raccolgono la carcassa di uno dei mostri più piccoli che hanno appena affettato si accingono a
entrare nella breccia per farla saltare da dentro, facendo esplodere l'atomica esattamente al centro del
tunnel dimensionale.
Lo scienziato, dal centro di controllo, ribadisce chiaramente che quello è L'UNICO MODO.
Se non chè, colpo di scena! Al mostro gigante un esplosione atomica in facciaje fa un baffo, ed è ancora più
arzillo di prima.
Quindi la strategia del generale si rivela idiota fino alla fine: non solo il suo piano non aveva senso, ma pure
il suo eroico sacrificio non è servito assolutamente a niente!
Il rabattone e il mostro si scazzattano per un po', poi i nostri si ricordano di avere una spada magica, la
usano e uccidono il Kaiju. Con il corpo ancora caldo del nemico in una mano e la bomba atomica nell'altra,
scendono finalmente nella breccia.
Però qualcosa non va, il tasto che aziona l'atomica non funziona e il rabattone anzichè seguire il piano e far
detonare la bomba nel tunnel, scivola in esso e giunge dall'altra parte, nel mondo degli alieni cattivoni.
Che lo guardano stupito.
Come potevano aspettarsi che, avendo costuito una galleria a doppio senso, qualcuno dall'altra parte
arrivasse? E se avesse intenzioni malvagie?
Il protagonista riesce ad attivare manualmente l'ordigno (d'altro canto, è pur sempre un rabattone
analogico) e KABOOOOOM! La bomba esplode e distrugge ogni cosa, a parte lui che riesce a salvarsi tramite
una capsula di salvataggio prima che tutto crolli.
Faccio notare che è la stessa bomba che, sparata in faccia al mostro di prima, non lo ha neanche scalfito.
Però è in grado di distruggere TUTIO IL MONDO degli alieni, nonostante. non sia stata fatta detonare nella
breccia, come da piano del generale (che riesce a diventare ancora più stupido addirittura post mortem).
CONCLUSIONE
Il film è un cumulo di scene insensate, dialoghi imbarazzanti, trama inconsistente, coerenza che va a farsi
benedire e personaggi senza profondità. E inoltre non si ride mai: manca anche quel minimo di brillantezza
visto in Trasformer, che ti fa dire "vabbè non ha senso però almeno è autoironico".
Oh, e non ci sono neppure donne significative: c'è la russa muscolosa che non parla mai (e d'altrocanto
muore subito) e la giapponesina coi capelli corti che si fa notare solo per la sua acclarata inutilità (i sopra
citati Transformers almeno avevano Megan Fox, e dico poco).
Neppure la musica è memorabile, nessun motivetto degno di memoria.
Mi rendo conto che il film è un revival degli anime sui robqttoni giapponesi degli anni '70, ma si poteva fare
molto molto molto ma molto meglio di così: non serviva tanto, non ci si aspettava tanto.
Questo film è un offesa agli amanti del genere, perchè i robottoni della nostra infanzia andavano bene,
appunto, quando eravamo piccoli. Nel 2013 un po' di sostanza sotto ai combattimenti me la aspetto. E se
non me la metti, almeno fammi un po' di autoironia in cui capisco che ti sei reso conto di aver fatto un
brutto lavoro ma ci ridi sopra (il famoso "so bad so good"). E invece neanche quello ... Ragazzi, l'unico
motivo per vedersi sto film è per poter poi apprezzare questa recensione. Fate voi se ne vale la pena.
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