Creberg Teatro, ancora scontro sull`affitto

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Creberg Teatro, ancora scontro sull`affitto
22 Città
L’ECO DI BERGAMO
MERCOLEDÌ 20 APRILE 2011
a
Creberg Teatro, ancora
scontro sull’affitto
Palafrizzoni: si saldino i canoni o andremo a un nuovo bando
Officine Smeraldo: in regola, il Comune faccia l’insonorizzazione
DINO NIKPALJ
a Il sipario è un po’ così
così: se calerà definitivamente
lo si capirà in questi giorni,
quando Palafrizzoni e Officine
Smeraldo torneranno a fare il
punto sulla gestione del Creberg Teatro Bergamo. E a decidere se il rapporto possa o meno proseguire fino alla fine della stagione 2011-2012, l’ultima
prevista dalla convenzione.
«O troviamo l’accordo sui canoni arretrati o si va a un nuovo
bando di gara», spiega Claudia
Sartirani, assessore alla Cultura. «Per quello che ci riguarda è
tutto a posto», replica Gianmario Longoni, presidente di Officine Smeraldo. Ovvero: «Noi
abbiamo rateizzato il pagamento dei canoni pregressi: per
quelli attuali siamo in attesa che
il Comune realizzi quanto promesso. Che effettui cioè i previsti interventi d’insonorizzazione».
Il contenzioso
Un braccio di ferro che conferma l’esistenza di una situazione
decisamente difficile. «Ci sono
dei canoni arretrati», conferma
l’assessore, senza sbilanciarsi in
cifre: si parla però di poco meno di 100 mila euro, in pratica
un’annualità (55 mila euro) e
qualche mese. Una situazione
non nuova: si era già verificata
nel 2009 ed era stata risolta:
«Cercheremo in ogni modo di
trovare l’accordo e salvare la
prossima stagione, anche perché siamo soddisfatti del livello
degli spettacoli fin qui proposto,
davvero eccellente». Di certo,
per usare le parole testuali della Sartirani «siamo alla stretta
finale: o ci si accorda, o si va al
nuovo bando».
raldo, appunto. Come dire che
il mercato non è semplice, e il
rischio di un flop dietro l’angolo. Anche se si mormora dell’interesse di una cordata bergamasca capeggiata da Promoberg,
interessata addirittura a subentrare eventualmente in corsa.
Ma in caso di risoluzione anticipata del contratto, si deve per
forza andare ad una nuova gara.
La stagione
L’insonorizzazione
«Per quel che ci ri«La situazione è molguarda la nuova stato delicata», ammetgione è già pronta»,
l’assessore, sia con
Potrebbero te
replica Longoni: «È il
riferimento ai canoni
Comune che non ha
esserci insoluti che «agli inancora effettuato i
che avremricadute terventi
previsti lavori d’insomo dovuto effettuanorizzazione della
sulla re».
struttura». Stagione
Annunciati due
prossima volte,
già pronta, sottolinea
va ricordato: la
il patron delle Officistagione prima nel novembre
ne Smeraldo, e il rife2009 e la seconda un
rimento è importante: il calen- anno dopo. Ma mai partiti. E si
dario viene di solito presentato tratta di 850 mila euro per l’inprima dell’estate, e il via alla sonorizzazione: un intervento
vendita degli abbonamenti ap- fondamentale che consentirebpena dopo. Se Palafrizzoni deci- be un utilizzo più intenso della
desse di rompere l’attuale rap- struttura per allestimenti notporto con la compagnia milane- turni, prove, registrazioni di trase, il tempo per mettere in pie- smissioni tv. «Ci sono stati prodi un nuovo bando è davvero li- messi e mai realizzati, e questo
mitato. Probabilmente insuffi- ci penalizza molto», spiega Lonciente.
goni.
Senza contare che a quello
del 2006 si era presentato un La convenzione
solo concorrente: Officine Sme- In più c’è la questione della con-
venzione, firmata nel 2006 e
rinnovata nel 2009 per un altro
triennio. Essendo frutto di un
bando, in teoria non è rivedibile, ma alla prova dei fatti si è rivelata decisamente onerosa per
Officine Smeraldo: basti pensare che le spese del riscaldamento si sono rivelate 4 volte superiori al canone annuale.
Conseguenze (due anni fa
Longoni le aveva definite «errori aziendali») di un contratto
sperimentale, come tutti quelli
che si formano al debutto di una
struttura, ma che stanno penalizzando non poco la compagnia. Non a caso si mormora anche di arretrati con il gruppo
A2A. Longoni nega: «Tutto risolto. Semmai è singolare che
questa zona possa essere servita solo da A2A: noi operiamo in
condizioni di libero mercato,
ma per l’energia questo pare
non valere in questa zona di
Bergamo».
L’affitto
Ma centrale per Palafrizzoni rimane la questione dei canoni
d’affitto: «Vanno saldati, dobbiamo cercare di trovare una
soluzione». Diversamente la
stagione 2011-12 del Creberg
Teatro Bergamo è davvero a rischio. Servirebbe il più classico
dei coup de théâtre, insomma. ■
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La platea del Creberg Teatro in via Pizzo della Presolana
Le tappe
A
Da sei anni una storia in salita
A
Una storia da sempre in salita, quella del palatenda di via Pizzo della
Presolana. I suoi primi passi li muove come PalaCreberg, dal nome dell’istituto di credito che si aggiudica la
gara per la sua sponsorizzazione
(superando il Credito Valtellinese) al
costo di 51 mila euro l’anno. Costruito dall’agosto 2003 al marzo 2004 e
nato per sostituire il Teatro Donizetti durante il (primo) restauro, dimostra da subito i suoi limiti. Un intervento da 8 miliardi di vecchie lire,
capace di 1.500 posti che nel 2005
deve ripensare le proprie funzioni.
All’appalto pubblico bandito l’anno
dopo per la gestione della tenso-
struttura risponde un solo concorrente: Officine Smeraldo di Milano, il
primo gruppo privato del settore
che sottoscrive una convenzione di
3 anni, rinnovabile per i successivi
3. Cambia anche il nome, Creberg
Teatro Bergamo, ma il rapporto con
il «main sponsor» non viene mai
meno. Anzi. I primi anni sono un successo incredibile: 60 mila spettatori
dal 2006 al 2009, 50 proposte in cartellone. Poi cominciano i problemi
con i canoni d’affitto, che sembrano
risolversi con la convenzione fino al
2012 e la promessa di Palafrizzoni
sull’insonorizzazione. Ma i problemi si ripetono.
a
a
Cuochi in piazza
E i piatti fanno
il tutto esaurito
Caos Circoscrizioni
«Parli Tentorio»
a Ticket su ticket: sono stati oltre 19 mila i tagliandi staccati alla cassa. Diciannovemila degustazioni, tra cibo e vino, in due fine settimana.
«Cuochi in scena» – l’aspetto
enogastronomico del Festival
della Cultura – è andato oltre
ogni più rosea previsione. In
piazza della Libertà, dopo il successo già nel primo weekend, la
seconda manche di sabato 16 e
domenica 17 è andata ancora
meglio.
«La soddisfazione è evidente
– affermano Luigi Trigona per la
Camera di Commercio e Roberta Caldara direttore del Festival
– e già pensiamo a bissare il successo il prossimo anno, magari
ampliando gli spazi a disposizione. La formula è giusta. Tra ristoranti di qualità, piatti ben curati e non banali, prezzi contenuti, show cooking di noti cuochi, musica a intermezzi, tutto è
filato via liscio con una partecipazione numerosa e convinta.
Numerosi anche i turisti italiani
e stranieri che si sono uniti a
questa inaspettata manifestazione di cibo di qualità servito in
no meglio in 3ª Circoscrizione
dove, continua l’odg presentato,
«dopo due anni il centrodestra
ha trovato un accordo sfiduciando il presidente regolarmente eletto, con l’elezione di
un proprio presidente secondo
una logica spartitoria. NonoIl consigliere del Pd Marco stante questo, la 3ª CircoscrizioBrembilla interviene (con un ne si regge solo grazie alla preordine del giorno nel
senza e al senso di requale chiede l’intersponsabilità dei convento del sindaco
di minoranMarco siglieri
Franco Tentorio) sulza». «Queste vergoBrembilla gnose situazioni di
la situazione delle tre
Circoscrizioni cittapolitica-am(Pd) chiede paralisi
dine, tutte governate
ministrativa non sodal centrodestra, e da al sindaco di no più accettabili da
tempo bloccate da
che sono staparlare con i persone
contrasti interni. I
te elette a cui conseconsiglieri gue responsabilità e
problemi più gravi riguardano il secondo
senso civico – concluparlamentino: «La 2ª Circoscri- de Brembilla –. Chiediamo che
zione – spiega il documento sti- il sindaco convochi con urgenlato dai consiglieri Pd – da tem- za i presidenti di Circoscrizione
po, a causa di conflitti interni al- e gli eletti di Pdl-Lega (in partila maggioranza, è in una condi- colare nella 2ª) per richiamare
zione d’immobilismo con pe- tutti ai doveri e alle responsabisanti ripercussioni sulle attività lità assunte con l’accettazione
del Consiglio e il suo rapporto della carica. Serve un confroncon l’associazionismo e il terri- to, anche con le minoranze, in
torio. Tale situazione è determi- Comune e in Circoscrizione per
nata anche dal prevalere di con- garantire il funzionamento deltrasti interpersonali e dal man- le stesse e un richiamo alla magcato riconoscimento del presi- gioranza perché rispetti i dovedente, che ha portato alle dimis- ri istituzionali e agli obblighi assioni della vice. Una situazione sunti con gli elettori». ■
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insostenibile». Le cose non van«Questa maggioranza, almeno
stando alla campagna elettorale e
al programma dell’amministrazione, avrebbe dovuto rafforzare le
Circoscrizioni: invece ci troviamo
di fronte alla paralisi politica dei
parlamentini, proprio a causa di
conflitti interni al centrodestra».
piazza».
«Spiace solo – osserva Antonio Lecchi, uno dei responsabili
dell’organizzazione – che verso
le 20 di domenica, un’ora prima
della chiusura, diversi piatti erano esauriti, con delusione dei
buongustai che ancora affollavano la cassa. Era impensabile prevedere tanto afflusso».
Piace il take away
Successo di pubblico per l’iniziativa «Cuochi in piazza»
Grande successo, quindi, per tutti i piatti preparati dai 28 ristoranti scesi in piazza, suddivisi in
quattro giornate. Successo anche per le otto cantine che hanno fornito i vini in abbinamento.
Sono andati a ruba i ravioli di polenta nostrana e ragù di salsiccia
preparati dal ristorante La Marianna (380 porzioni presto
esaurite), così come il filetto di
tonno marinato con salsa di soia,
cannellini e cipollotto del ristorante Ponte di Briolo. I ristoratori che hanno potuto, soprattutto quelli cittadini, ad un certo
punto sono tornati a rifornirsi di
materia prima. «Nel pomeriggio
– dice Giorgio Cazzaniga, ristorante Arti di via Previtali – mi so-
no accorto che il salmone stava
per finire. Sono andato a recuperare le ultime baffe che avevo ma
non sono bastate nemmeno
quelle. Tutto esaurito».
Tra i banchi si aggira Pierangelo Cornaro, Taverna del Colleoni, che osserva i suoi al lavoro: «Bisogna fare un elogio a tutti i ristoratori che hanno lasciato i loro locali per questa manifestazione che porta in piazza la
gastronomia di qualità e conferma la bontà di Bergamo gastronomica».
Con un borsone in mano si allontana Jean Dominique Verdier, gastronomo di origine francese con negozio in via Palazzo-
lo:«Ho acquistato sei piatti e
adesso vado a casa e me li assaggio con attenzione. C’è sempre
da imparare perché sono tutti
bravi chef».
Un altro aspetto che ha sorpreso è proprio questo del take
away, imprevisto, che ha collaborato per la sua parte a far esaurire le scorte prima del tempo.
«Mai visto la piazza così animata e speriamo che simili iniziative vengano ripetute», ha
commentato Giuseppina Carta,
titolare del Bar Borsa, soddisfatta del giro di affari che «Cuochi
in scena» ha provocato. ■
Roberto Vitali
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