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Fulvio Lesca
Pirateria
vs Legalità
il rischio vale la candela?
Tutti abbiamo visto, almeno una volta, i programmi
di giornalismo investigativo proposti dalle televisioni
generaliste, Le Iene forse il più famoso. Prendendo
spunto dalle modalità utilizzate in questo ambito abbiamo
voluto fare il punto della situazione per quanto riguarda la
pirateria satellitare, con particolare attenzione al provider
che più interessa il nostro Paese, ovvero Sky. Abbiamo
voluto verificare cosa significhi, in termini economici
e tecnici, stipulare un abbonamento “regolare”,
contrapponendolo alla fruizione di servizi “illegali”
per stabilire se il gioco vale la candela
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D
agli albori delle trasmissioni televisive
la pirateria è sempre stata in agguato,
pronta a rosicchiare i guadagni dei
provider con grande soddisfazione di una grossa porzione di utenza che potremo definire,
nella più gentile delle definizioni, “disinvolta”.
Una schiera di appassionati e non, attratti dal
risparmio economico, dal brivido del proibito
o più semplicemente dagli indubbi risvolti
tecnologici che si celano dietro la realizzazione
di mezzi per accedere gratuitamente, o quasi,
a un’invitante serie di servizi a pagamento. I
mezzi sono svariatii: Season, Card, CAM sino
ad arrivare allo “sharing”, vero caposaldo della
pirateria dei giorni nostri.
Pirateria vs Legalità, il rischio vale la candela?
alla realizzazione dell’impianto e
conseguente attivazione del servizio.
L’intero sistema è finalizzato all’uso
del ricevitore MySkyHD fornito dal
provider in comodato d’uso. Non c’è
margine per soluzioni personalizzate
o non coerenti con la configurazione
tipo imposta da Sky, finalizzata alla
corretta ricezione dei canali relativi
all’offerta sottoscritta. Non sarà perciò
semplice richiedere al tecnico il montaggio di un’antenna di nostra scelta
magari di maggior diametro (es. un
disco da 180 cm) al posto di quella
classica proposta dal provider, in previsione un possibile uso più “allargato”
del sistema di ricezione. Così inizia
la vita da abbonato. Difficoltà vicine
allo zero, ottimo supporto e discreta
flessibilità: in qualsiasi momento si
può chiedere aiuto al call-center per
ogni emergenza risolvibile online.
Ma mentre la pirateria si è ammorbidita, o perché soddisfatta dei
successi raggiunti o per impossibilità
nel migliorare, i provider hanno
proseguito incessantemente la lotta
ai sistemi illegali più adottati, sino ai
giorni nostri dove il più importante
provider per il nostro paese, Sky, sembra essere riuscito a mettere la parola
fine sopra gran parte delle pratiche
illecite, intervenendo sia a livello
legale con obblighi contrattuali, sia a
livello tecnico, rendendo impossibile
ai comuni mortali la lettura della card
ai ricevitori diversi da quelli forniti dal
provider stesso. Nelle pagine a seguire
riportiamo le esperienze vissute in
prima persona ai fini di comparare
le diverse situazioni.
Sky, abbonati
e contenti
Abbonarsi a Sky è una pratica
semplice in quanto, grazie alla pubblicità martellante, anche l’utente più
inesperto e privo di conoscenze nel
settore è al corrente dei modi e dei
metodi per stipulare l’abbonamento. Possiamo scegliere di affidarci a
uno Sky Center, chiamare il numero
verde del provider per informazioni,
come pure connettersi a Internet
dove, dal sito ufficiale, è possibile
gestire tranquillamente le procedure
d’abbonamento, scegliendo tra le opzioni in offerta quella preferita. I costi
non sono dei più contenuti, ma non
staremo certo a giudicarne il valore,
trattandosi di una pay-tv che nessuno
ci obbliga ad acquistare. Molto motivato e disponibile il call-center ma è
molto difficile chiedere l’intervento di
un tecnico per un sopralluogo preventivo. In ogni caso, a pochi giorni dalla
stipula dell’abbonamento, previo appuntamento telefonico incontriamo
l’installatore incaricato
Tuner DVB-T USB fornito da Sky
per i propri decoder per dotare gli
SkyBox della possibilità di usufruire
anche della visione dei canali
del Digitale terrestre
Vera alternativa?
Schermata del BluePanel in un ricevitore Enigma dove
si possono vedere i dati relativi la procedura di share
da un host remoto: naturalmente abbiamo provveduto
a cancellare l’indirizzo
Parallelamente alle procedure sopra descritte, abbiamo anche voluto
metterci nei panni di chi accede in
modo “illegale” ai programmi di Sky
attraverso ricevitori con firmware
modificati oppure con l’adozione di
emulatori e l’acquisto di linee per lo
Season, l’occhio indiscreto
Season è un’interfaccia che s’inserisce nel lettore di smartcard di un
ricevitore e, collegata alla seriale di un personal computer, è in grado
di visualizzare il traffico di dati da e verso il lettore. In passato
è stata usata per emulare una card demandando al
computer il compito di rispondere alle interrogazioni
che il ricevitore invia alla card. Sembra
accertato che sia stata inventata da
uno studente universitario, tale
Markus Kuhn, per poter vedere
la stagione finale, la settima, di
Star Trek: The Next Generation,
in onda su Sky One. Proprio
dal telefilm il nome Season7,
appunto stagione 7. Era il
1994 e Sky utilizzava, in
analogico naturalmente,
il sistema di codifica
Videocrypt. Proprio il fatto di
potere spiare il traffico di dati tra
la card e il decoder memorizzandolo
sul computer l’ha resa così longeva che
ancora oggi viene utilizzata proprio allo scopo
di capire i protocolli di trasmissione.
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sharing. Non vogliamo certo promuovere l’uso di pratiche illegali, ma
è anche ingenuo pensare che chi ci
legge non sappia dell’esistenza di queste possibilità. Una veloce ricerca in
Internet, una consultazione ai forum
più estremi permettono di scegliere
quale sito potrà fornire quanto necessario al minor costo e con le migliori
garanzie. Entro poche ore o pochi
giorni dall’acquisto, all’indirizzo email
dichiarato vengono inviate le linee
che l’utente dovrà inserire nel file di
configurazione del proprio emulatore
e, in assenza di eventuali intoppi, si
potrà iniziare la visione di contenuti
non autorizzati. Non esistono, naturalmente, call-center a cui rivolgersi
in caso di inconvenienti ma, anzi,
quando c’è qualche interruzione del
servizio è quasi sempre impossibile
riuscire anche solo a comprendere
l’entità del problema, la sua causa e i
possibili tempi di intervento. Dotati
sia di un abbonamento regolare sia
di un accesso illegale ai programmi
del provider nazionale, ora siamo in
grado di stabilire quale possa essere la
scelta migliore e stabilire se davvero la
pirateria possa avere un futuro, fatto
che, paradossalmente, metterebbe
in discussione il futuro delle pay-tv.
Percorso
borderline...
Innanzitutto, come ben sa chi ci
segue regolarmente, con la visione
di Sky tramite un ricevitore alternativo non possono essere utilizzate le
funzioni interattive, che potrebbero
Pirateria: cenni storici
Il segnale satellitare che arriva ai nostri
ricevitori tramite l’impianto di ricezione il
più delle volte è criptato, ossia codificato
affinché l’accesso ai contenuti sia
riservato soltanto agli abbonati. Nella
maggior parte dei casi la chiave per
decodificare queste trasmissioni è la
smartcard, ossia una tessera a chip in
grado di colloquiare con il ricevitore, molte
volte tramite la CAM, per fornire i dati
necessari alla decodifica stessa.
Questo, semplificato al massimo,
è lo schema con cui la pirateria
satellitare si trova a fare i
conti: sembra evidente
come il nocciolo della
questione stia nel colloqui
tra card e ricevitore
ed è proprio su questo
aspetto che la pirateria si
concentra. I più preparati
tra gli appassionati di tv
satellitare ricorderanno
Markus Kuhn, studente
universitario che trovò il
modo, grazie a un’interfaccia
seriale, di “crakkare” Sky:
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che l’invenzione fosse tutta farina del suo
sacco o che qualche interesse superiore
abbia aiutato la sua opera non influenza
comunque il risultato finale che vede la
Season utilizzata ancora oggi per spiare
il traffico tra ricevitore e card. Ed è anche
grazie ad un’incessante opera di log
dei colloqui che la pirateria satellitare
ha conosciuto il suo boom negli anni
seguenti, prima con le PIC card, prime
card dotate di microprocessore, quindi
con le MOSC (Modified Original Smart
Card) card ufficiali scadute e quindi
riattivate grazie a un processo di parziale
riprogrammazione delle stesse. L’avvento
del GoldBox offerto in comodato
d’uso per il sistema SECA portò a un
fenomeno di pirateria sulle card senza
precedenti. In pochissimo tempo e con
mezzi limitati fu reso possibile
clonare una card su un
supporto diverso dall’originale
(wafer), così come modificare
la smartcard stessa.
Leggende metropolitane
indicano come la volontà
di dismettere quel sistema
di codifica da parte di
Sky abbia potuto spingere
i laboratori della NDS a dare una
spallata al SECA. Fantascienza?
Qualcuno ha detto che a pensare
male si fa peccato, ma spesso
Pirateria vs Legalità, il rischio vale la candela?
SAT
Integrazione obbligatoria
Come si evince da quanto detto la situazione per gli utenti
interessati alla visione di Sky, non limitati da hardware inadeguati
ma con i propri ricevitori e con le configurazioni d’antenna più
disparate, non è delle più rosee. Sembrano finiti i tempi in cui si
riusciva a utilizzare la card del proprio abbonamento regolare in
ricevitori alternativi, senza per questo sentirsi criminali incalliti:
Sky ha lanciato le proprie contromisure e pare che abbiano
sortito l’effetto desiderato. Se da un punto di vista tecnico e
logico parrebbe auspicabile in rilascio di una CAM per il sistema
NDS, cosa che avviene per Sky Deutschland, non sembra che
le politiche aziendali del colosso australiano volgano in questa
direzione e, anzi, pare non esserci alcun tipo di apertura verso la
comunità degli appassionati del sat semplicemente non disposti
all’imposizione di un ricevitore che, pur performante nell’ambito
anche non interessare, ma il fatto
sicuramente più rilevante è che anche tutti i canali in Alta Definizione
sono esclusi dalla visione, così come
l’accesso a PrimaFila. Ciò dopo le
ultime contromisure di Sky per altro
già attive da molto tempo e quindi
ben collaudate. Verificheremo perciò
se valga la pena seguire la via illegale,
del provider, è fortemente limitato in tutte le altre funzioni. Strano
non venga compreso come l’impossibilità di permettere l’impiego
del proprio ricevitore sia di per sé una spinta ad usufruire di servizi
illegali, trasformando un’azione intrapresa per combattere la
pirateria nella spinta più forte verso la pirateria stessa. Attualmente,
quindi, consigliamo ai duri e puri di portare pazienza, senza
rinunciare al proprio hobby anche quando si accede ai servizi di
Sky: un’integrazione forzata è possibile. Collegare lo SkyBox e un
ricevitore Enigma al medesimo LNB SCR montato su un’antenna
motorizzata e pilotata via DiSEqC non è un’operazione comoda
e neppure pratica, ma continuiamo a sperare che sia solamente
una situazione transitoria nell’attesa che SKY modifichi le proprie
politiche, trasformando i propri abbonati, ora Sky-dipendenti, in
abbonati autonomi ma sempre paganti.
focalizzando la nostra attenzione
sulla possibilità d’accesso ai canali Sky
gestiti nei due sistemi. Nel mese circa
durante il quale abbiamo usufruito
della visione di Sky in modo “illegale” più volte siamo stati sul punto
di lanciare il ricevitore dalla finestra.
Per prima cosa, infatti, la qualità
della connessione Internet è basilare,
indispensabile una buona qualità per
il continuo scambio di informazioni
dall’emulatore al server remoto:
l’instabilità del collegamento mette
a rischio la bontà della visione sia in
ci si azzecca. Certo è che probabilmente nessun altro sistema di codifica ha mai
subito una violazione così spinta. L’accertata e dimostrabile insicurezza del SECA
permise a Sky di passare al suo sistema di codifica NDS, sistema in vigore tuttora.
Questi brevi cenno al passato evidenziano il modo di lavorare la pirateria
satellitare: quasi mai il sistema di criptatura è violato nella sua totalità, ma
si interviene sul “colloquio” tra card e ricevitore, cercando
di approfittare delle conoscenze derivanti dallo studio del
reciproco rapporto. Questa, naturalmente, è una
spiegazione semplificata, così come dovrebbe
essere evidente come la figura del ragazzino
che, munito di un piccolo computer e al buio
della sua cameretta passi
il suo tempo a violare i
sistemi di criptatura: tali
fantasie lasciamole ai
film di fantascienza!
Per avere una
minima speranza
nella titanica
impresa di violare
un sistema di
cifratura servono
preparazione, esperienza
e ingenti investimenti, cosa
che solo la pirateria
commerciale può
permettersi.
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Primafila, ossia i contenuti a pagamento del provider SKY.
Come si può notare dalla foto i prezzi non sono
così distanti dal noleggio
caso di buchi di rete sia di particolare
congestione del traffico. Anche in presenza di connessioni veloci e stabili, in
Italia purtroppo riservate a pochi, la
visione dei canali Sky presenta molti
“freeze” e blocchi di svariati secondi
capaci di mettere a dura prova la pazienza dell’utilizzatore, soprattutto se
si manifestano durante la trasmissione
di programmi interessanti. A questi
inconvenienti, di per sé già piuttosto
rilevanti, aggiungiamo la mancanza di
qualunque assistenza qualora il server
di origine delle linee pirata risulti offline, rendendo impossibile la visione
di qualsiasi canale decodificato in
modo illegale. Talvolta anche per giorni. Siamo a conoscenza di utenti che,
nella speranza di aggirare il problema,
hanno pensato di stipulare abbonamenti per svariati mesi ai gestori di
questi server, salvo poi accorgersi che
il sito sul quale si sottoscrive il pagamento ha chiuso improvvisamente
i battenti, intascandosi i soldi degli
incauti abbonati.
Vantaggi oggettivi
Schermata relativa ai programmi on demand,
divisi per sezione
L’uso dello SkyBox è come ritornare
bambini portati per mano all’asilo:
non c’è quasi possibilità di errore e
qualunque operazione è portata a
termine in modo rigido per evitare
qualsiasi possibilità di mettere in
difficolta l’utilizzatore. Quasi nulla
la necessità di intervenire sulle impostazioni e inesistenti le possibilità
di ricerca alternative dei canali: impossibile anche gestire il DiSEqC e
controllare un’antenna motorizzata.
Ottime, invece, le possibilità
multimediali del MySky HD: possibilità di registrare un programma in
contemporanea a quello in visione,
disponibilità del doppio tuner DVBS2, dotazione di un LNB SCR fornito
direttamente dal provider e connessione di rete per l’accesso al servisio
Sky On Demand. Agli abbonati che
mai hanno usufruito di questi servizi
si apre davvero un nuovo mondo:
timeshift, guida ai canali completa,
centinaia di eventi a disposizione con
semplici operazioni da telecomando,
possibilità di impostare la registrazione di intere serie, canali interattivi e
molto altro. Il mondo Sky, in quanto
chiuso in se stesso, è efficacemente
gestito dai ricevitori forniti in comodato, su quali è possibile installare una
penna USB per la gestione dei canali
DTT, unica apertura verso il mondo
esterno. Mai è capitato di vedere un
programma disturbato da blocchi,
nonostante il ricevitore fosse in registrazione continua: l’hard disk poi è
silenziosissimo, anche in condizioni
di utilizzo prolungate. I programmi registrati sono accessibili alla pressione
di un solo tasto e visualizzati in una
lista che riporta la data ultima nella
quale è usufruibile la registrazione:
le serie televisive sono raggruppate
in sotto-liste per una più agevole
consultazione.
CAM e Decoder Unico, sogni del passato
Dopo i fallimenti italiani di TelePiù, Stream e D+ dei quali si diede
una parte di colpa alla pirateria, l’approccio di Sky, forte di una
diffusione su scala mondiale, è meno soft: per evitare gli errori
dei precedenti provider, almeno in tema di pirateria, sono stati
gettati a mare anni e anni di accordi sul decoder unico. Qualcuno
dei lettori ricorderà come, grazie all’introduzione delle CAM e
dei decoder Common Interface, si era reso possibile una sorta
d’interscambio tecnologico che non costringeva gli utilizzatori a
munirsi di un decoder per ogni provider. In pratica ogni sistema
di codifica avrebbe avuto una CAM ad esso dedicato in cui
avrebbero funzionato solo le card di quel sistema: peccato
che per NDS, sistema adottato da Sky, non esiste alcuna CAM
ufficiale in quanto non sono mai state concesse le specifiche
tecniche per la loro costruzione e la stessa Sky non ha mai avuto
interesse a distribuirne una, preferendo commercializzare i propri
decoder con la CAM integrata e non in tecnologia CI.
Le azioni della società di Murdoch, pur se volte a salvaguardare il
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proprio investimento, hanno penalizzato un mercato un tempo in
forte ascesa proprio con l’imposizione di un ricevitore dedicato,
ottimo per la sola visione di Sky, ma meno per fermento se
paragonato ad altri ricevitori. L’imposizione di un ricevitore
specifico permette di evitare che il cliente si guardi intorno alla
scoperta di canali al di fuori del bouquet Sky:
e se ciò può sembrare azzardato basti
pensare alle altre offerte, volte
nella stessa direzione come
la chiavetta USB per il
Digitale terrestre
e l’offerta di
schermi
LCD a prezzi
popolari.
Tirando le somme
Potrà sembrare insolito, in controtendenza e a qualche “estremista” del Sat potrà perfino sembrare di parte, ma è imbarazzante il
margine di distacco a favore della via legale garantita dallo SkyBox
e dall’abbonamento: come abbiamo già avuto modo di sostenere
la visione del proprio programma preferito, qualsiasi esso sia, è un
momento di relax nella vita quotidiana e rovinarlo con interruzioni, “freeze” e ripetute arrabbiature non ha senso. Non vogliamo
apparire ipocriti, ma allo stato delle cose non c’è proprio partita tra
legalità ed illegalità: tutto può succedere, e magari prossimamente
la situazione si ribalterà, ma oggi è assolutamente stupido anche
solo pensare di dotarsi di
mezzi illeciti per vedere
Sky. Se tiriamo poi in
ballo il rischio di venire
scoperti e denunciati penalmente (la possibilità
esiste, anche se in percentuale non altissima)
allora davvero il gioco
non vale la candela.
Non possiamo, in definitiva, che spostare gli
equilibri a favore della
pay tv di Murdoch, ma
con alcune osservazioni: lo SkyBox è come il
pifferaio magico di Hamelin, difficile resistere
al suo richiamo e se si è
nel suo raggio di azione
si rischia di restarne
soggiogati. Purtroppo,
e sappiamo di rappresentare il pensiero di
tantissimi appassionati
di tv satellitare, per porre
definitivamente fine alla
pirateria il modo più
giusto non può essere
l’imposizione dei propri
apparecchi. Per l’appassionato “smanettone”
lo SkyBox è un vero
incubo: lento, limitato
e limitativo, spartano
nei menu e poco flessibile. In compenso i
contenuti di Sky sono
eccellenti, il servizio On
Demand è favoloso, e allora perché non mettere
tutti nelle condizioni
di poter accedere a tali
opportunità anche con
altri ricevitori molto
più performanti e scelti
dall’utente, tramite la
commercializzazione di
Eurosat
una CAM?
Hai un Tv a
schermo piatto?
Possiedi il decoder
Digitale terrestre,
la parabola e un
ricevitore Sat?
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