LA COLLEZIONE WOLFSON A GENOVA Serata in onore di Mitchell

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LA COLLEZIONE WOLFSON A GENOVA Serata in onore di Mitchell
I CLUB LIONS DI GENOVA
PORTO ANTICO - HOST - ANDREA DORIA - STURLA LA MAONA
PORTORIA SAN SIRO DI STRUPPA - NERVI - ALTA
SAN LORENZO - GIUSEPPE MAZZINI
Presentano
LA COLLEZIONE WOLFSON A GENOVA
Serata in onore di Mitchell Wolfson
Con la partecipazione dell’Assessore alla Cultura Carla Sibilla
e delle nostre Autorità Distrettuali
Venerdì 20 febbraio 2015 – Ore 20.00
Palazzo del Principe - Genova
E’ gradito l’abito scuro
Cena Ospiti 40€
Dopo il conferimento a Mitchell Wolfson della cittadinanza onoraria, da parte del Sindaco di Genova
(19/02/2015), al Palazzo del Principe si è tenuto un intermeeting in suo onore, quale ringraziamento da
parte dei Lions genovesi.
Infatti, Wolfson ha deciso di donare a Genova la sua collezione artistica.
Alla serata, organizzata dal Club Genova Porto Antico, hanno partecipato diversi Clubs cittadini.
Nella sede prestigiosa (la dimora di Andrea D'oria) è stata proiettata una sequenza dei capolavori che
Wolfson ha raccolto e donato alla città.
Note su Mitchell Wolfson
Mitchell Wolfson è nato a Miami nel 1939 e si è laureato alla Princeton University specializzandosi poi
presso la Johns Hopkins School for Advanced International Affairs a Washington e Bologna, città nelle quali
ha iniziato la sua attività diplomatica prima di trasferirsi a Genova.
Nel 1986 ha fondato a Miami "The Wolfsonian", punto di raccolta delle opere collezionate durante decenni
in ogni parte del mondo e tese a conservare, valorizzare ed illustrare opere delle arti decorative e di
propaganda. Nel 1993 Wolfson apre una sede della Wolfsonian anche a Genova, città alla quale nel
frattempo si è affettivamente legato, e affida la collezione destinata al capoluogo ligure alla Fondazione
regionale intitolata a Cristoforo Colombo, che diventa gestore e amministratore del museo con il contributo
della Regione Liguria e del Comune di Genova. Nel 2007 dona definitivamente la collezione alla
Fondazione, divenuta ora Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo.
A completamente dell'opera divulgativa, Wolfson ha fondato nel 1986 una pubblicazione unica nel suo
genere, "The Journal of Decorative and Propaganda Arts" (DAPA), curata dalla Wolfsonian-FIUU, che forte di numerosi numeri monografici - ha ottenuto riconoscimenti e premi a livello internazionale.
Benvenuti alla Wolfsoniana
"Benvenuti nella sede espositiva della Collezione Wolfson; le opere che vedrete e che conoscerete
sono la testimonianza di uno dei periodi più densi di cambiamento della nostra storia recente.
Uscirete dal museo e dalla navigazione di questo sito con delle domande e delle curiosità.
E' l'obiettivo del mio collezionare: “fare pensare le persone”.
...ma non sono interessato a cosa penserete: sarò solo contento di aver stimolato in voi la nascita di
un'idea, di un ricordo, di un sogno".
Mitchell Wolfson Jr.
Wolfsoniana
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Wolfsoniana è una galleria d'arte moderna facente parte del polo museale del levante genovese, situata in
via Serra Groppallo 4, nel quartiere di Nervi, annovera centinaia di opere d'arte nella sua mostra permanente,
e accoglie ogni anno numerose mostre temporanee. Il museo venne aperto al pubblico nel 1999 e inserito nel
"Polo dei Musei e dei Parchi di Nervi" su volontà del suo fondatore Mitchell Wolfson.
Il Comune di Genova mise quindi a disposizione un edificio e le competenze professionali necessarie al suo
restauro e rifunzionalizzazione, i contributi per i lavori arrivarono dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
Genova e Imperia e un ulteriore finanziamento della Regione Liguria consentirono gli interventi strutturali e
tecnici necessari per l'allestimento museale della Wolfsoniana, inaugurata il 17 dicembre 2005 [1]. Nel 2007
Micky Wolfson dona la collezione alla Fondazione Colombo, che nel 2008 viene trasformata in Fondazione
Regionale per la Cultura e lo Spettacolo.
La collezione
Set da thè di Giò Ponti
Art Nouveau
Art Déco
Design alla Wolfsoniana
La collezione - corrispettivo italiano della Wolfsonian-FIU di Miami Beach (istituzione museale con sede
nell'Art Déco District), presenta, fra l'altro, arredi completi, dipinti, sculture e suppellettili di vario genere.
L'ordinamento, curato da Silvia Barisione, Matteo Fochessati e Gianni Franzone, segue un indirizzo
cronologico-tematico, evidenziando i diversi movimenti culturali, le correnti artistiche e gli stili
rappresentati. A grandi linee i principali temi del museo sono:
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l'evoluzione delle arti decorative
i processi delle trasformazioni urbanistiche
l'arte di propaganda
il lavoro
il viaggio
le mostre e le esposizioni internazionali
Fra i materiali esposti vi sono oggetti in vetro, ceramica, ferro battuto, argento, tessuto, ma anche progetti di
architettura grafica, manifesti e materiali per la pubblicità, bozzetti e disegni, libri e periodici.
Art Déco, propaganda e design
Orientata ad illustrare le arti decorative di propaganda del periodo che va dal 1880 al 1945, la Wolfsoniana si
sofferma particolarmente sul gusto per l'esotico che ha avuto diffusione in Italia intorno alla fine del XIX
secolo. Sono così rappresentati artisti significativi dell'Art Nouveau, del Disegno industriale e dell'Art Déco
attivi nel Novecento ed in linea con le correnti del Razionalismo e del Modernismo.
Situato in via Serra Gropallo, nel cuore dei parchi di Nervi, il museo completa il "percorso" museale
nerviese composto dalla Galleria d'Arte Moderna di Genova, dalle Raccolte Frugone e dal Museo Luxoro
presentando una selezione della collezione di oltre diciottomila pezzi donata dal collezionista e filantropo
statunitense Mitchell "Micky" Wolfson Jr.
Il museo interagisce con il proprio centro studi istituito a Palazzo Ducale.
La Scuola Romana e l'Art Nouveau di Rubino
Fra gli artisti rappresentati vi sono esponenti della Scuola romana, da Duilio Cambellotti a Vittorio Grassi,
da Melchiorre Melis a Ferruccio Ferrazzi.
Di particolare interesse è la sezione posta quasi al termine del percorso museale, dedicata al disegnatore
simbolista e liberty - ma formatosi nell'ambito dell'Art Nouveau - Antonio Rubino di cui è presente una
stanza disegnata nel 1921 per un compagno d'arme. A colpire, in questo caso, è la linearità dei mobili e la
loro decorazione in uno stile unitario che raccorda i pannelli murali dipinti e gli elementi di arredo
(incentrati sulla figura del quadrato), fra cui compaiono due piccole sedie strutturate in forma antropomorfa
come un bimbo in posizione seduta.
Lo stile moresco
Il gusto per l'esotico - ed in particolare per il cosiddetto stile moresco - è dato dalla monumentale stanza in
stile neoegizio ideata intorno al 1890 dai due pittori orientalisti bolognesi, Fabio Fabbi e Alberto Fabbi, per
il Palazzo Gonzaga a Guastalla, presso Mantova. In medesima guisa, il mobiliere milanese Carlo Bugatti
elabora un nuovo stile, riconosciuto a livello internazionale, reinterpretando l'arte propria della cultura
dell'Islam.