evocando un coro di fischi: la verita` sul ritorno di michael jackson

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evocando un coro di fischi: la verita` sul ritorno di michael jackson
EVOCANDO UN CORO DI FISCHI: LA VERITA' SUL RITORNO DI MICHAEL JACKSON NEL REGNO UNITO
Il giornalista inglese Charles Thomson offre la sua testimonianza personale sull'esibizione di
Michael Jackson a Londra il 17 novembre 2006
durante i World Music Awards per ristabilire la verità su quello che accadde realmente all'arena
Earls Court rispetto ai resoconti pieni di calunnie e falsità dei media locali, prontamente imitati a
livello globale.
"Mi sono sentito obbligato a scrivere questo blog oggi perché, come siedo qui davanti al mio
computer, sono 7 anni dal giorno in cui ho vissuto una sorta di rivelazione circa la copertura dei
media su Michael Jackson. Avevo seguito il suo processo con molta attenzione, naturalmente,
confrontando le trascrizioni del tribunale con la copertura mediatica e preoccupandomi di
quanto essi riportavano in modo orrendamente parziale. Ma quei resoconti spesso lo erano
connaturati di fatto. I giornalisti falsavano completamente le testimonianze o, nella maggior
parte dei casi, “mentivano” semplicemente per omissione.
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Ciò che accadde 7 anni fa fu qualcosa di diverso. Testimoniai in prima persona la fabbricazione
di una storia puramente inventata, una che ha girato tutto il mondo rendendo ancora una volta
Michael Jackson una figura ridicola a livello globale e diventò subito accettata come “fatto”.
Ancora oggi leggo occasionali notizie di stampa che menzionano questo evento fabbricato
come se fosse una verità oggettiva. È stato indicato anche come un evento significativo nella
carriera di Jackson nelle biografie su di lui.
Testimoniare la creazione di una leggenda fu un'esperienza che è rimasta dentro di me da
allora. Per un appassionato studente di giornalismo, fu una penetrazione scioccante e triste
nelle macchinazioni più scellerate dei media.
Il 15 novembre del 2006, Michael Jackson apparve ai World Music Awards all’Arena Earls Court
di Londra. Era la sua prima apparizione ufficiale nella capitale dopo la sua assoluzione nel
giugno 2005 ed io ho avuto la fortuna di essere lì. Alcuni fan rimasero in coda tutto il giorno per
assicurarsi i posti esclusivi davanti al palco, ma io dovetti prima andare all'università e poi
viaggiare verso Londra in serata. Tuttavia, io ed i miei amici rivendicammo con facilità un posto
contro la transenna frontale, appena a lato, subito accanto al banco di mixaggio. Trascorremmo
parte della serata chiacchierando con i tecnici del suono e il personale di sicurezza, che ci
confidarono che erano stati alle prove e avevano sentito Jackson provare “quella canzone sul
salvare il mondo”. Incontrammo anche Katie Melua.
Sembrava che tutti fossero lì per Michael Jackson. In qualsiasi intervallo della cerimonia, cori
che invocavano il suo nome esplodevano nell’arena. Altri artisti in cartellone includevano Enya,
Beyoncé e Andrea Bocelli, ma per lo più ricevettero risposte tiepide e le loro esibizioni spesso si
conclusero con cori sempre più forti di “Michael! Michael! Michael!”
La serata risultò flagellata dalle differite. Lindsay Lohan, in veste di conduttrice, incespicò quasi
su ogni battuta che aveva e dovette registrare più volte tutti i suoi collegamenti. I cambi tra le
varie sequenze erano lenti. A un certo punto ci fu una mezz'ora o più assolutamente di nulla: un
palcoscenico vuoto.
Quando alla fine apparve Michael Jackson per ricevere un Diamond Award per aver venduto
oltre 100 milioni di album, il posto esplose. Ho visto Paul McCartney. Ho visto Madonna. Ho
visto Prince. Ho visto George Michael. Non ho mai visto in vita mia, né prima né dopo di allora,
un qualunque altro artista provocare la risposta che Michael Jackson suscitò quella sera. Lui
ricevette la risposta più fragorosa e prolungata che abbia mai visto.
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Rimase in scena per diversi minuti per proclamare due brevi discorsi, uno per il suo Diamond
Award e uno per la presentazione di un Guinness World Record. Per tutta la durata dei suoi
discorsi, riuscii a malapena a sentire una parola di quello che disse, nonostante il sistema audio
al massimo delle sue capacità. La maggior parte degli artisti vengono fortemente acclamati
quando entrano sul palco, poi il pubblico si assesta. Michael Jackson provocò isteria. Urla e
lacrime. Non si placò mai dal momento in cui lui apparve su quel proscenio fino al momento in
cui sparì di nuovo dietro le quinte. Fu uno spettacolo indimenticabile.
Uscì di nuovo più tardi per una breve esibizione. Camminò sul palco ricevendo un’altra
acclamazione fragorosa come il suo singolo umanitario da record We Are The World risuonò
dal sistema di altoparlanti. Cantò alcuni versi e sembrò guardare supplichevole verso il banco di
mixaggio. Il mio sospetto è che i fan stavano facendo un tale baccano che lui non riusciva a
sentire se stesso. Fu come uno dei suoi concerti degli anni '80. Vidi corpi tirati dalla folla e
portati via di corsa sulle sedie a rotelle.
Pochi minuti dopo i tecnici del suono curiosamente sfumarono il brano proprio mentre lui riprese
a cantare. Non importa. L’arena andò ancora più giù di testa. Fu un momento emozionante
guardarlo ricevere una simile accoglienza entusiastica dopo gli eventi dell’estate precedente.
Dopo essere rimasto per un po' sul corridoio che sporgeva dal palco sulla folla, cominciò a
uscire, ma dal momento che l’acclamazione crebbe - il pubblico non voleva lasciarlo andare via
così in fretta - si fermò e si voltò. Scherzosamente, sollevò un dito sulle labbra come per
chiedere: “Devo restare o devo andarmene?” Il clamore della folla si intensificò.
Rimase per un po', sorridendo, e semplicemente inebriandosi dell'adulazione, quindi alzò il
pugno in un trionfale saluto da potere nero. Con questo, si girò e camminò con padronanza di
sé per uscire di scena, con gli applausi a proseguire intensamente quando lui sparì. Non ho mai
visto un essere umano causare un tale caos. Fu assordante.
Si può vedere qui un video di quella performance: http://www.youtube.com/watch?v=Xp3F5IUrl
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Il giorno dopo tornai all'università. Mentre camminavo lungo il corridoio verso la mia prima
lezione, incontrai due compagne di corso. Guardandomi con compassione, mi chiesero: "Com’è
andata?" Iniziai a raccontare loro la formidabile risposta che Jackson aveva ricevuto, di come
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ero scioccato per il livello di affettuosità. Era stato uno degli spettacoli più incredibili che avessi
mai visto.
Notai che a quel punto mi guardavano come se fossi pazzo. Chiesi loro cosa non andava e
venne fuori che i media non stavano riferendo della serata com’era stata in realtà. Una volta
collegatomi su internet, scoprii che più pubblicazioni stavano sostenendo che lui era uscito di
scena tra i fischi.
"Michael Jackson è uscito di scena su un coro di fischi la notte scorsa", affermava Tom Bryant
del Mirror. "La folla, in attesa di una versione corretta della sua canzone, ha fischiato la star che
è poi fuggita precipitosamente dal palco".
Fuggito precipitosamente dal palco.
Guardate il video: http://www.youtube.com/watch?v=J_0cshPg52Q Jackson non solo non
“fugge precipitosamente dal palco” su “un coro di fischi”, ma resta sul palco per alcuni minuti
dopo che la sua esibizione è finita assorbendo la reazione più enfaticamente positiva che io
abbia mai testimoniato.
Julia Kuttner del Daily Record scrisse una storia quasi identica: "Michael Jackson è uscito dal
palco su un coro di fischi ieri sera - appena quattro versi per la sua prima esibizione nel Regno
Unito dopo nove anni. Pochi minuti prima Jacko aveva ricevuto un gong ai World Music Awards
di Londra. Ma dopo aver cantato solo il ritornello del suo singolo di beneficenza We Are The
World, si è fermato per dire ripetutamente al pubblico: “I love you”. Jackson è fuggito
precipitosamente dal palco dopo essere stato fischiato dalla folla che si aspettava una versione
corretta della canzone".
Anche l’Evening Standard entrò in azione. I giornalisti Chris Elwell-Sutton e Valentine Low
scrissero: "La sua riapparizione tanto decantata si è trasformata in un imbarazzante disastro.
Tutta la sua esibizione è stata una strofa storpiata, diverse note alte mancate e un’uscita su un
coro di fischi da parte del pubblico “I love you” ha detto loro – benché se il sentimento fosse
reciproco è una questione aperta".
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Ero del tutto incredulo. Fosse stato un singolo giornalista canaglia ad affermare che Michael
Jackson era stato fischiato fuori dal palco, non sarei stato così arrabbiato. Ogni professione ha
le sue mele marce. Ma che una moltitudine di giornalisti che avevano partecipato ad un evento
nel quale Michael Jackson palesemente non era stato affatto fischiato fuori dal palco, avessero
poi scritto tutti articoli sostenendo che lo fosse stato, dimostrava una chiara cospirazione tra più
parti per fabbricare e perpetuare una storia fasulla.
Questa leggenda fece il giro del mondo. Michael Jackson accompagnato dai fischi fuori dal
palco divenne la maggiore fonte di ilarità in molti programmi sulle celebrità. Indusse ad ulteriori
storielle. Martin Hyde del Guardian reiterò le menzogne proclamando Jackson l' "ex Re del
Pop" e affermando che era riuscito a cantare solo pochi versi "prima che cominciassero i fischi”.
Il Sunday Mirror sottotitolò: “Il ritorno del mostro di plastica è stato veramente diabolico”.
Persino il giornalista delle celebrità Max Clifford fu attirato a commentare la storia fasulla,
dicendo al Daily Record: “L'unica cosa che gli si è rivelata sempre utile è che, come performer,
era uno dei grandi. Questa settimana ha distrutto quell'immagine. Gli articoli sugli awards
riferiscono che ha cantato una strofa storpiata, ha mancato diverse note alte ed è uscito su un
coro di fischi. Come performer questo è stato incredibilmente dannoso, e questo è tutto ciò che
gli è rimasto. Penso che Michael probabilmente sia senza speranza”.
Ricercando la storia anni dopo utilizzando il servizio di archivio dei giornali Infotrac, ho scoperto
qualcosa di molto interessante: un precedente articolo del Mirror che contraddiceva
completamente la versione fabbricata per la quale era stato deciso in seguito. In almeno
un’edizione del giornale, un resoconto di Eva Simpson e Caroline Hedley diceva: “E’ tornato!
Michael Jackson è stato il maggior vincitore alla cerimonia degli Awards durante la quale ha
dato la sua prima esibizione in pubblico dopo nove anni. La star è stata onorata con un
Diamond Award per aver venduto più di 100 milioni di dischi nella sua carriera. Condotto da
Lindsay Lohan, l'evento tempestato di star alla Earls Court di Londra ha visto Jacko dare una
straordinaria performance di We Are The World. Tu lo sei di sicuro, Jacko”.
Quindi sembrerebbe che a un certo punto fu presa una decisione editoriale per cui, invece di
continuare a riferire ciò che era realmente accaduto, il giornale avrebbe riscritto gli eventi della
serata per affermare l'esatto contrario della verità - e diverse altre pubblicazioni avrebbero fatto
lo stesso.
Mi è sembrato come se i media avessero già deciso che storia volessero raccontare
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sull'apparizione di Michael Jackson a Londra – solamente era irritante per loro che lui non
avesse cooperato. Quando la sua apparizione suscitò una potente effusione di adulazione - fan
portati via di corsa in sedia a rotelle come nei tour del suo periodo di massimo splendore - non
si addiceva alla narrativa preconcetta del settore. Certe figure erano determinate a rendere
Jackson l’ “ex Re del Pop”. Quando Earls Court in realtà impazzì per lui esattamente come
avrebbe fatto 20 anni prima, la cosa non si adattava e loro semplicemente ignorarono quella
scomoda piega degli eventi ed evocarono un “coro di fischi” dal nulla. Se Jackson non avesse
interpretato il suo ruolo da “ex Re del Pop” come un bravo bambino, avrebbero tentato di
costruirlo loro. Fu una classica torsione da tabloid britannico.
La frustrazione e la tristezza che sentii quel giorno quando osservai che questa menzogna
veniva fatta circolare volutamente, e l'impotenza che provai solo a guardare presentatore
televisivo dopo presentatore televisivo, comico dopo comico, riciclare quell'assurdità per il
consumo di milioni di persone che non erano lì e non avrebbero mai saputo che era tutto
inventato, mi ribolle il sangue ogni volta che ricordo quel fiasco. Fu un giorno spiacevole per il
giornalismo - ma questa professione ne ha contati molti del genere quando si tratta di Michael
Jackson.
Non sono sicuro del perché non abbia mai scritto niente prima a riguardo, ma un amico ha
pubblicato un video dell’evento su Facebook per ricordarne l'anniversario. E’ ora che qualcuno
metta in chiaro le cose su questa falsità".
Fonte: http://charlesthomsonjournalist.blogspot.co.uk/2013/11/the-truth-about-michael-jackson
s-uk.html
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