Cartella stampa - La France en Italie

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Cartella stampa - La France en Italie
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
DESIGN@FARNESE:
quando la creazione
francese contemporanea
entra a Palazzo Farnese,
sede dell’Ambasciata
di Francia in Italia
Roma, 8 giugno-20
settembre 2016
Per tre mesi, le grandi gallerie di Palazzo Farnese, magnifico simbolo del Rinascimento e
capolavoro intatto dell’architettura del XVI° secolo, saranno arredate dalle creazioni di designer francesi, realizzate in Francia e in Italia.
Disciplina estetica e industriale divenuta un canone universale che riguarda tutti i settori, il
design è invitato a Palazzo Farnese a confrontarsi, per tutta l’estate, sotto volte di otto metri
di altezza, con uno scenario storico. Concepito
come un progetto di arredo, quest’appuntamento è frutto dell’iniziativa dell’Ambasciatrice di Francia in Italia, Catherine Colonna. Dopo
una vasta selezione effettuata dai consiglieri
artistici, Isabelle Valembras e Pierre Léonforte, la scelta è stata istintivamente indirizzata
verso forme audaci, colori forti, materie nobili il cui insieme compone un’unione altamente
rappresentativa della creazione francese contemporanea. Una creazione sostenuta dalla
tradizione delle arti decorative, modellata, trasformata, sublimata, dal talento di una trentina di designer, architetti, arredatori, architetti
d’interni di spicco osannati in tutto il mondo.
Disposto assecondando lo spazio delle tre grandi gallerie del primo piano di Palazzo Farnese,
Design@Farnese, una prima realizzata con il
sostegno dell’Institut français Italia, riunisce
cinquanta pezzi firmati dall’élite del design
francese, di tutte le generazioni, dai più esperti
e celebri fino ai giovani talenti emergenti.
Samuel Accoceberry, Fabrice Ausset, Joran
Briand, Christophe Côme, Christophe Delcourt,
Noé Duchaufour-Lawrence, Olivier Gagnère,
Christian Ghion, Philippe Hurel, Margaux Keller, Gaëlle Lauriot-Prévost & Dominique Perrault, Christian Liaigre, Jean-Marie Massaud,
Bruno Moinard, Philippe Nigro, Jean Nouvel,
Ora ïto, Nestor Perkal, Erwann Péron, Christophe Pillet, Pool/Léa Padovani & Sébastien
Kieffer, William Sawaya, Eric Schmitt, Isabelle
Stanislas, Hervé Van der Straeten: tutti hanno
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
risposto con entusiasmo a quest’invito e con
loro, il loro comparto, dai produttori agli orefici,
dagli ebanisti agli industriali o ancora ai galleristi. Quest’ultima categoria delle gallerie-produttrici simboleggia una corrente nuova tipicamente francese, con una presenza sempre più
visibile nei grandi saloni e fiere internazionali,
e molto richiesta, dai collezionisti e dai musei.
Ma Design@Farnese presenterà anche piccole realtà indipendenti con grandi potenzialità,
architetti d’interni e creatori che hanno scelto
l’auto-produzione o ancora produttori industriali in grado di scoprire i giovani talenti promettenti. Saranno dunque riuniti, nelle gallerie
dell’Ambasciata : Bosc, DCW.éditions, Christofle, En attendant les barbares, Frag, Galerie
BSL/Béatrice Saint-Laurent, Hermès, Oscarmaschera, Petite friture, Poltrona Frau, Pouenat, Promemoria/Romeo Sozzi, Roche Bobois.
« Qualche mese dopo la Design Week e durante la
Triennale di Milano, Design@Farnese è un cenno
d’intesa della Francia all’Italia, una delle patrie del
Design », precisa Catherine Colonna. « Ho voluto
mostrare una nuova sfaccettatura della creatività
francese che si nutre di una cooperazione permanente con l’Italia. », aggiunge l’ambasciatrice.
« Secondo una logica che anima ormai tutta la nostra diplomazia di influenza in Italia, Design@Farnese combina la diffusione culturale e artistica e
la valorizzazione di una filiera che genera occupazione e export. Tradurre in Italia la volontà della
diplomazia francese di tenere alta un’immagine
rinnovata e attraente del nostro paese, è per me
soprattutto fare sempre di più di Palazzo Farnese,
luogo storico d’eccezione, un luogo vivo, una vetrina dell’eccellenza e dell’inventività francesi più
contemporanee ».
Design@Farnese racconterà una nuova geografia del design che non passa più solo per Parigi, ma anche per la Bretagna, le Landes, il Sud,
l’Alvernia, visto che la creazione e la produzione
francesi non sono più appannaggio esclusivo
della capitale. A questo, si aggiungono i continui
viaggi tra la Francia e l’Italia, dato che la maggior parte dei creatori francesi lavora anche per
aziende italiane, che siano piemontesi, lombarde, friulane, venete, marchigiane o pugliesi.
Foto su:
https://goo.gl/EdXpzw
Ecco tutto ciò che mette in mostra Design@
Farnese i cui elementi giocano sul velluto tra
legno massello, essenze esotiche, intarsi di
paglia, cuoio, vetro, ferro, bronzo, oro, argento,
ceramica, plexiglass, lacca, seta e fibra di lino...
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designfarnese
Ufficio stampa Ambasciata di Francia in Italia:
Mathilde Grammont - +39 06 68 60 15 31
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Muriel Peretti - +39 06 68 60 12 03
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Rome, 8 juin-20 septembre 2016
I DESIGNER
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Samuel
ACCOCEBERRY
Nato a Bordeaux, vive e lavora a Parigi, il
designer Samuel Accoceberry possiede un
pedigree invidiabile. Studi e diplomi in tasca,
dal 2000, lavora presso Alcatel, dipartimento
Advanced Design. Un anno più tardi, eccolo
a Milano, in cui il suo curriculum passerà
nelle più grandi agenzie tra cui quelle d’Antonio Citterio, Rodolfo Dordoni e Paolo Zani.
Rientrato a Parigi nel 2004, entra a far parte dell’agenzia LDesign/Arik Lévy. Vi resterà
fino al 2010, in qualità di design-manager,
la mano e l’occhio su numerosi progetti “su
terreno”. Nel frattempo, beneficiando degli
aiuti del VIA, Accoceberry lavora allo sviluppo delle sue creazioni, vincendo alcuni premi tra cui due Red Dot Design Awards per la
scaffalatura Infinity e per la sedia Air Chair.
Altri premi, il designer li riceve da quel momento a raffica - Grand Prix de la Création
de la Ville de Paris 2013, Trophée Aquitain
du Design Industriel 2014, Label Observeur
du Design 2016.... Lavorando per conto suo
dal 2010, moltiplica progetti e collaborazioni con un tropismo spinto per i regionalismi:
residente al Pôle Expérimental des Métiers
d’Arts de Nontron, vi realizza un progetto
che valorizza le competenze legate all’artigianato d’arte. In qualità di Direttore Artistico, lavora soprattutto con produttori come
Bosc, con sede nelle Landes. Trasmissione
e insegnamento: Samuel Accoceberry insegna all’ESAD di Orléans, a l’ENSA di Nancy e
allo Strate College a Sèvres. Il suo presente
2016 si focalizza a Copenaghen in cui espo-
ne all’ Institut Culturel Français, a Vallauris,
nell’ambito della Biennale Internationale de
Céramique, ma anche con l’azienda francese
IPI per lo sviluppo di una gamma Business
Class in bachelite destinata al servizio aereo
e con il lancio dei saponi Simona prodotti da
Quebec Milano.
Samuel Accoceberry è presente nell’ambito di
Design@Farnese con l’insieme poltrona-ottomana Xistera, Pyrenea/Bosc (2013/15, Francia).
www.samuelaccoceberry.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Fabrice
AUSSET
Designer riflessivo, Fabrice Ausset è un uomo
del Sud. Nato a Nîmes nel 1961, vi ha seguito
i corsi dell’Ecole des Beaux-Arts, poi quelli
dell’Ecole d’Architecture di Marsiglia in cui
consegue la sua laurea di architetto DPLG.
Hotel, giardini, ristoranti, case in legno, appartamenti: il suo itinerario passa in seguito
dalla Normandia prima di stabilirsi a Parigi.
Appassionato di arte contemporanea, collezionista attento, Fabrice Ausset maneggia gli
ossimori decorativi ed estetici con la naturalezza degli eruditi. Eclettico e versatile, porta
avanti dei progetti atipici: ripristino di castelli,
appartamenti di lusso, grandi alberghi, scenografie di esposizioni per le grandi marche,
concepts retail, sedi centrali, allestimenti...
La sua prima incursione nel mobile ha avuto
luogo nel 2013 con la creazione della linea
di mobili da salone Silverwing, prodotta dalla
ditta Pouenat. L’anno seguente Fabrice Ausset era richiesto da Philippe Hurel nell’ambito delle sue Éditions prodotte in piccola serie
numerata dai laboratori della Manufacture
de Meubles di Coulomb. Materiali, forme e
artigianato: il tavolo Webwood sarà una fatica assoluta. Quello che seguirà, anche. Fabrice Ausset ha fatto parte dell’edizione 2015
dell’esposizione manifesto AD Collections al
Ministero degli Affari Esteri, a Parigi e poi di
quella presentata nel 2016 a l’Hôtel de la Marine. Dagli ori del Quai d’Orsay e quelli della
place de la Concorde ai banchi della macelleria La Ferrandaise, riaperta da poco e ai
tavoli della famosa trattoria del Boeuf Cou-
ronné, a La Villette, l’artista dà prova di un’
agilità geografica e stilistica stupefacente,
occupandosi di un hotel in rue Saintonge, nel
Marais e di un ristorante a Minsk, in Bielorussia. Come i suoi colleghi parigini e milanesi, Fabrice Ausset, architetto e arredatore,
ha appena dato gli ultimi ritocchi ai suoi nuovi uffici, in rue du Sentier, sotto ai quali ha
aperto la sua galleria, aperta alle sue creazioni ma non solo.
Fabrice Ausset è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolo Webwood, Philippe
Hurel Éditions (2014, Francia).
www.fabriceausset.net
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
JORAN
BRIAND
Poco conosciuto dal grande pubblico, Joran
Briand si trova tra quei designer contemporaneamente prolifici e inaspettati le cui realizzazioni sembrano dare del tu agli elementi.
In questo caso il mare e l’oceano. Così le immense retine di cemento del Mucem e dello
stadio Jean-Bouin per Rudy Ricciotti, a Marsiglia, o la tavola da surf con inclusi ricami
vista nell’ambito dell’esposizione collettiva
Granit. Formato presso Olivier de Serres e
all’École Nationale des Arts Décoratifs di Parigi, insegnando il design all’ École de Condé,
Briand è stato individuato da produttori di vari
calibri come Roche Bobois, Silvera, Maison
Perrouin, ENO, Magnalucis o l’italiano Davide
Groppi, ma è su altri terreni che la sua fama
va crescendo da quando ha firmato l’arredo
del ristorante Big Fernand e quello del concept-store Cuisse de grenouille, a Parigi, e da
quando collabora con il Pôle design Renault
di Guyancourt. L’oceano ancora: Briand collabora attivamente alla creazione visiva e testuale del bookazine West is the Best, focalizzato sui rapporti tra la creazione e la pratica
del surf. Già due numeri pubblicati, l’ultimo
per incontrare i fratelli Bouroullec, di Sacha
Got del gruppo La Femme, d’ Antoine Boudin,
o di Jérémie Bélingard dell’Opéra de Paris.
Joran Briand è presente nell’ambito di Design@
Farnese con lo sgabello Toul in lino composito,
Saintluc (2014, Francia/Italia).
www.joranbriand.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Christophe
CÔME
Nato a Saint-Lô nell’ottobre 1965, passato
attraverso la professione alberghiera prima
di deviare radicalmente verso la creazione
pura, Christophe Côme si è formato per tre
anni presso lo scultore Louis Derbré nelle
tecniche di fusione del bronzo, calco e patina
prima di mettersi in proprio. Vivendo e lavorando a Parigi nel suo atelier vicino alla Gare
du Nord, preferendo presentarsi come produttore di mobilio d’arte, Côme è anche produttore di sé stesso, perfezionando questo
status grazie ad una rete d’artigiani d’arte
gelosamente riverita. A New-York, la gallerista Cristina Grajales, che è il suo rivenditore esclusivo, lo tiene in palmo di mano. Ed
è con il suo sostegno e la sua collaborazione
che espone da dieci anni esatti il suo lavoro
in ogni parte del mondo. E in particolare al
Design Miami Basel. Risultato: Peter Marino in testa per i negozi Chanel, i collezionisti
competenti si contendono le sue creazioni
“funambole” attraversate da lampi folgoranti catturati e diretti da giochi di lenti di vetro, di lava smaltata o di onice, degne eredità
della grande tradizione delle Arti Decorative
francesi. Seguendo l’ esempio, i musei come
quello del Design a Lisbona o il Corning Museum, negli USA.
Christophe Côme è presente nell’ambito di
Design@Farnese con il tavolo 36, Christophe
Côme (2014, Francia).
www.come.fr
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Christophe
DELCOURT
Ex studente di recitazione, Christophe Delcourt si è cimentato per la prima volta nel
mondo dell’arredo utilizzando reti metalliche per gabbie di galline allo scopo di fabbricare lampade presso Miller & Bertaux.
Era nel 1993. La critica ne parlò entusiasta
e salutò un talento eccezionale. Eletto Creatore dell’anno sei anni dopo, un tempo con
un’attività ben avviata a Vieille-du-Temple,
e oggi nel cortile di rue de Babylone, Delcourt che ha fondato la sua casa di produzione nel 1995, mette in mostra il suo mobilio
dalle linee contemporaneamente rigorose e
insolite attenuate dall’audacia della mescolanza di materiali e movimentate da trattamenti cromatici spiccati. Sempre produttore
delle sue opere distribuite in esclusiva e ad
alto livello a Miami, Sydney, Berlino o Taipei,
gestendo con energia vari cantieri privati di
ampio respiro, Christophe Delcourt riserva
dal 2004 le sue uniche collaborazioni esterne a Roche Bobois con le collezioni eco-concepite Rive-Droite e Legend, ma anche con
Tectona, l’Italiano Baxter o ancora Collection
Particulière, giovane struttura di produzione
fondata da Jérôme Aumont. Amando definire un mobile come « un investimento a lungo
termine, un compagno per la vita », Delcourt
designer-produttore, presenta ogni anno una
nuova collezione arricchita dalle creazioni
esclusive disegnate da François Champsaur,
Jean-Pierre Tortil, Tristan Auer, Laurent Nicolas, Vincent Dupont-Rougier o ancora il
duo Clémentine Giacona/Frédéric Forest
(FRST), pari per affinità e che condividono i
gusti per il savoir-faire d’eccezione. Parallelamente alla produzione di mobili, Christophe Delcourt conduce un’attività prolifica di
architetto d’interni, in società per l’occasione
con Guillaume Terver. In programma: lo Studio des Acacias, ristoranti, boutique di moda,
appartamenti privati...
Christophe Delcourt è presente nell’ambito di
Design@Farnese con la scrivania Nej e con il
tavolo Til, da Maison D’Édition Christophe Delcourt (2014/2015, Francia).
www.christophedelcourt.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Noé
DUCHAUFOUR-LAWRANCE
Padre scultore, nato nel sud della Francia
nel 1974, Noé Duchaufour-Lawrance è stato
indirizzato molto giovane verso le discipline
artistiche. Ed è in qualità di scultore (su metallo) che ha conseguito la sua laurea presso
l’ École Nationale Supérieure des Arts Appliqués et des Métiers d’Art prima di proseguire negli studi di “arredamento” nelle Arti
Decorative. Nutrito ed ispirato da una vasta
gamma di fonti estetiche e formali, è attraverso un ristorante stellato che NDL si è fatto
conoscere immaginando il nuovo arredo organico-arborescente di Lucas Carton, a Parigi. Non appena lanciato, il giovane artista
ha aperto nel 2003 la sua agenzia, Neonata,
subito richiesta dai produttori super esclusivi
come l’italiano Ceccotti o l’americano Bernhardt Design. Da allora, Noé DuchaufourLawrance collabora con i grandi protagonisti
del lusso quali Hermès, o Montblanc (nuovo
arredo dei negozi). Dopo la sua recente incursione nella Galerie de Sèvres per il “r/evolution festival”, dopo le scenografie di Scènes
Gallery e di “Elle Deco Café” per la sessione
di settembre 2016 del Salone Maison&Objet,
l’attualità di NDL si manifesterà attraverso
una Carta Bianca dell’Arredamento Nazionale esposta nella Galerie des Gobelins, a Parigi, dall’ottobre 2016 al gennaio 2017.
Noé Duchaufour-Lawrance è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolo Kinetic,
Galerie BSL (2015, Francia).
www.noeduchaufourlawrance.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Olivier
GAGNÈRE
Raccontare Olivier Gagnère o redigere un inventario alla Prévert. Fin dall’inizio nei primi
anni 80, l’artista, nato nel 1952, ha collaborato con Ettore Sottsass e frequentato in dosi
massicce il circuito delle gallerie parigine
per esporvi le sue creazioni-vetro, ceramica, terracotta. I suoi primi mobili ? Prodotti
da Artelano, nel 1985. Il suo primo arredo?
Quello del Café Marly, all’interno del Louvre,
nel 1994. Per l’imprenditore della porcellana
Bernardaud, Olivier Gagnère disegnerà tazze e servizi, mobilio e lumi, ma anche la sala
da tè parigina e il negozio newyorkese. Sarà
anche uno dei primi creatori contemporanei
richiesti dal cristalliere Saint-Louis (bicchieri
Cosmos, 1998) e dal gruppo Pernod-Ricard
per il disegno del nuovo bicchiere « Ricard ».
Appassionato di ceramica, Gagnère fabbrica
e espone a Vallauris, in Giappone; appassionato di vetro, lavora a Murano e per l’azienda
francese Veronese. La ristrutturazione del
Lido a Parigi? E’ lui. L’ideazione e la realizzazione del ristorante Pierre Gagnaire a Séoul?
Ancora lui. Il recente restauro di un piccolo
albergo di 18 camere, nascosto nel villaggio
di Roussillon (Luberon)? sempre lui. Inclassificabile, singolare, e tuttavia così riconoscibile, Olivier Gagnère è una geografia ambulante. Per esempio, la Biennale Internazionale
d’Arte di Venezia, il Grand Hornu in Belgio, lo
Shanghai Art Museum in Cina, il Musée Picasso e della Ceramica a Vallauris o ancora
La Galerie Nationale a Dubaï in programma
di numerose mostre e retrospettive che gli
sono dedicate. Sistemato nella tranquillità
quasi provinciale del XIV° distretto parigino,
Gagnère lavora assiduamente per Édition
Limitée/Paris, per l’azienda Pouenat, e per
le gallerie-produttrici come En Attendant
les Barbares o Kréo che lo espone alla FIAC
come a Design Miami/ Basel. Nel 1999, Olivier Gagnère è stato onorato da un ordine del
Mobilier National che verteva sull’ideazione
dell’arredo per il ministro della Cultura. Nel
2016, durante la Design Week di settembre,
esporrà alla Galerie Maeght le sue ceramiche realizzate nella Fabbrica di porcellane
Henriot a Quimper, le sue porcellane realizzate nella Fabbrica Fukagawa (Arita-Giappone) e le sue nuove ceramiche realizzate dalla
Fabbrica di porcellane di Gien con cui ha appena iniziato una collaborazione inedita.
Olivier Gagnère è presente nell’ambito di Design@Farnese con la panca e la mensola Atlantide, Promemoria (2014, Italia).
www.gagnere.net
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Christian
GHION
Nato nel 1958 a Montmorency, cresciuto a
Parigi, arrivato al design attraverso il diritto
e la storia dell’arte, studi al termine dei quali prevedeva una carriera di banditore d’asta, laureato all’ENSCI, edonista, volentieri
iconoclasta, – ha disegnato qualche anno fa
dei mobili per cani e gatti per Sheba/Cesar
–, Christian Ghion lavora nel design, nell’architettura, nella scenografia, nell’architettura d’interni e nell’insegnamento. Associato
per dieci anni con l’architetto Patrick Nadeau, Ghion è diventato indipendente nel 1998.
Rappresenta allora, con Christophe Pillet,
Christian Biecher e Jean-Marie Massaud, il
‘’mucchio selvaggio’’ della French Touch del
design internazionale. Cavaliere delle Arti
e delle Lettere nel 2006, è esposto da Parigi a New-York, richiesto dal Comité Colbert
come dalla Fondation Cartier. Le sue creazioni – mobili, vasi, lampade – sono prodotti
da Cappellini, Driade, Daum, Salviati, Sawaya
& Moroni. Pilastro della galleria-produttrice
En Attendant les Barbares, le sue amicizie
con il mondo della moda e della gastronomia l’hanno condotto ad entrare nell’arredo
per Chantal Thomass, Jean-Charles de Castelbajac a Parigi, per gli champagne Nicolas Feuillatte, per lo chef pluristellato Pierre
Gagnaire con il quale ha anche disegnato une
linea di accessori da cucina per Alessi. Eclettico, Christian Ghion collabora regolarmente
con Christofle, con Nespresso, con il progettista di cucine Arthur Bonnet e con La Forge
de Laguiole per la quale, oltre alle collezioni
esclusive di coltelli, ha realizzato la nuova
fabbrica, inaugurata quest’anno. Da poco, il
Mobilier National gli ha ordinato diversi pezzi di mobilio in fibra di carbonio per l’ufficio
di un ministro. Sul posto, Christian Ghion ha
concepito il più grande muro d’acqua d’Europa per la città d’Aix-en-Provence, inaugurato
nel luglio 2014, e realizzato la Villa Delles a
Metz (2016).
Christian Ghion è presente nell’ambito di Design@Farnese con le poltrone Butterfly Kiss,
Sawaya & Moroni (2003, Italia).
www.christianghion.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
PHILIPPE
HUREL
Capo di una Entreprise du Patrimoine Vivant etichettata dai funzionari del Ministero francese dell’Economia, dell’Industria e
del Lavoro, Philippe Hurel non dimentica
mai ciò che fecero e furono i suoi antenati, rivendicando, con una punta di orgoglio,
questi nonni e prima di loro, i loro genitori,
che producevano in passato mobili in stile
Luigi XV e banconi da bar a metro. Stabilitosi
nei locali storici della Fabrique de Meubles
de Coulombs, fondata nel 1910 dai suoi avi
nell’ Eure-et-Loir, e affiancata da una fabbrica efficiente nel 2006, che promuove il
lavoro artigianale d’eccezione con i suoi famosi laboratori d’ebanisteria, Philippe Hurel vi ha aperto venti anni fa il suo studio di
progettazione e creazione. Architetto dallo
stile contemporaneo maschile ed elegante, dententore di un sapere enciclopedico
a proposito di mobilio, disegna mobili graziosamente strutturati dalla metà degli anni
70. Contemporaneamente azienda, marchio
e firma, imprenditore, creatore e produttore
di fama per il suo savoir-faire, forte di una
clientela privata altolocata, Philippe Hurel
ha lavorato per il Senato francese, Masséna
Finance, il gioielliere Boucheron, il porto di
Kobe in Giappone, le spa Caudalie a Bilbao,
i più grandi alberghi del mondo con gli architetti più quotati. Da poco, sostenuto da
suo figlio, Maxime Hurel, questo capo che
non riesce a star fermo e il cui nome è conosciuto da Istanbul a Tokyo via New-York
e Londra, rimane fondamentalmente legato
alla comunicazione. Ha così recentemente
invitato creatori, arredatori, designer e altri
architetti d’interni a venire a sperimentare
un’altra vena del legno e a considerare, con
gli artigiani specializzati della manifattura,
tutto il suo potenziale di condivisione e di
scambi. Autori di pezzi importanti e manifesto dei talenti così diversi come Fabrice
Ausset, Terence Mesguish-Jacquemin, Elliott Barnes partecipano al catalogo di alto
livello dei best-seller della ditta Hurel come
la sedia Tyrol, la scrivania Lucca o l’iconico
sgabello Zigi.
Philippe Hurel è presente nell’ambito di Design@Farnese con la sedia Entre Deux e il letto
Karen, Philippe-Hurel (2009 e 2016, Francia).
www.philippe-hurel.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Margaux
KELLER
Dai suoi studi a Olivier de Serres poi alla
scuola Boulle, la Marsigliese Margaux Keller
ha conservato il gusto del design-prodotto e
dell’architettura d’interni, eleganza e poesia
in più. Notata nel 2011 durante il suo passaggio presso la Fabbrica Benetton a Treviso, sotto la direzione artistica del designer
proteiforme Sam Baron, la Marsigliese Margaux Keller era appena uscita dall’agenzia
Philippe Starck in cui si era formata accanto
al designer catalano Eugeni Quittlet. Da allora, la giovane donna ha fatto molta strada. Stabilitasi per conto suo a Marsiglia dal
2012 nonostante un breve passaggio a Parigi,
collabora in tutta versatilità con Yves SaintLaurent Beauté, Roche Bobois, La Redoute
Intérieurs, Habitat, SIA Home Fashion, Vista
Alegre, KparK e anche La Monnaie de Paris!
Nel 2015, Margaux Keller ha lanciato Les
Objets de Compagnie, la sua linea di oggetti
accessibili e manufatti, diffusa in esclusiva
dal suo e-shop (www.margauxkeller-eshop.
com). Nel 2016, Margaux Keller ha raggiunto,
su chiamata d’Agnès Kentish, la dream-team
storica della galleria En Attendant les Barbares che l’esporrà alla riapertura del 2016,
contemporaneamente a Eric Schmitt, Eric
Jourdan, Eric Robin, Christian Ghion, Matt
Sindall, Célia Bertrand...
Margaux Keller è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolino Eileen, En Attendant les Barbares (2016, Francia).
www.margauxkeller.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Gaëlle LAURIOT-PRÉVOST
e Dominique PERRAULT
Parigi, 1995. L’architetto Dominique Perrault,
pluri-premiato a livello mondiale, porta a termine il colossale cantiere della Bibliothèque
Nationale de France installandovi un dispositivo d’illuminazione potente proveniente da una lavorazione inedita di una maglia
industriale captata, manipolata, introdotta
e innestata all’interno stesso di dispositivi
tubolari indistruttibili dalla designer Gaëlle
Lauriot-Prévost. L’anno 1995 segnò così ufficialmente l’unione tra Perrault e LauriotPrévost in seno all’agenzia Dominique Perrault Architecture. Richiesto e acclamato
in tutto il mondo, da Napoli fino in Australia, mediaticamente poco presente, ad arte,
Perrault-l’architetto ha realizzato poco nel
design, settore condiviso a quattro mani con
Gaëlle Lauriot-Prévost: un servizio da caffè per Alessi, la poltrona Tricot in cuoio per
Poltrona Frau, il tavolo No Design per Alis,
la cucina e il frigo per Fagor, il tappeto ZigZag per Chevalier Edition, le lampade ZZZZZ
per Fontana Arte, la sedia BnF per Silvera,
e i lumi In The Tube per il Francese DCW.
E’ presso i Milanesi Sawaya & Moroni che il
duo si dimostra più prolifico in questo campo
con sedie, oggetti, una scrivania...Oltre alla
pubblicazione di una monografia inedita sul
tema del design, pubblicata nel giugno 2016,
Gaëlle Lauriot-Prévost partecipa attivamente ai numerosi progetti guidati da Dominique
Perrault, che si concentra attualmente sulla
Francia e su Parigi –coincidenza temporale
e dei cantieri- con la recente inaugurazione
della nuova entrata del Château de Versailles
(Pavillon Dufour), quella delle Tours du Pont
de Sèvres, l’architetto che ha dato il via al
cantiere per la riqualificazione dell’ex-Poste
du Louvre, ha posato la prima pietra del futuro Hippodrome di Longchamp. Nell’autunno prossimo, Dominique Perrault guiderà, su
richiesta del presidente François Hollande,
un’importante missione di studio sull’avvenire dell’Île-de-la-Cité, a Parigi.
Gaëlle Lauriot-Prévost e Dominique Perrault
sono presenti nell’ambito di Design@Farnese con la sedia L’Indiscret, Sawaya & Moroni (2013, Italia) e con i lumi In The Tube, DCW
(2015, Francia).
www.gaellelauriotprevost.com
www.perraultarchitecture.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Christian
LIAIGRE
Originario dell’Ovest della Francia, versante
atlantico, Christian Liaigre ha vissuto parecchie vite prima di diventare l’arredatore mondialmente celebre che si conosce. Per otto
anni, ha conservato nei suoi cassetti le sue
lauree parigine dei Beaux-Arts e dell’école
Nationale Supérieure des Arts Décoratifs,
per rifugiarsi nella natura e dedicarsi all’allevamento dei cavalli, une delle sue grandi
passioni. Risalito nella capitale, è nell’arredamento che riesce con facilità. Nominato
direttore artistico della ditta Nobilis, innova e
lascia la sua impronta, forte e senza tempo,
priva di ostentazione. Enorme successo. In
Francia come altrove nel mondo. Soprattutto
negli Stati Uniti e in Asia. A capo di uno studio
di creazione parigino operante anche all’estero - Londra, Bangkok, Saint Barthélemy
nei Caraibi - Christian Liaigre è diventato
una firma, uno stile. Il Senato lo reclama, il
mondo alberghiero di lusso ed anche la produzione. Quanto alla clientela privata, è semplicemente universale. E fedele. Moltiplicando gli show-room in tutto il mondo, Christian
Liaigre è oggi un’impresa solida ammessa al
prestigioso Comité Colbert. L’artista rimane
il direttore artistico e l’anima fondamentale
dell’azienda, controllando ferocemente che
l’impresa assicuri una fabbricazione artigianale dei mobili e dei lumi, tutti stampati CL,
lavorando così con pochi laboratori specializzati sia nell’ ebanisteria, che nella tappezzeria e i cui artigiani beneficiano del titolo di
Maître d’Art. Legno, tessuti, lacche, ma an-
che cuoio, vero cuoio trattato da una conceria
francese e prodotti finiti per selle. Stile, estetica, comfort: Christian Liaigre è su queste
cose molto... a cavallo.
Christian Liaigre è presente nell’ambito di Design@Farnese con le sedie Calme Plat e Aspre
e con il letto Austral, Christian Liaigre (tra il
2007 e il 2013, Francia).
www.christian-liaigre.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Jean-Marie
MASSAUD
Tolosano doc, nato nel 1966, laureato all’ENSCI-Les Ateliers, ex collaboratore e socio di
Marc Berthier, Jean-Marie Massaud è un innovatore che impone il design dove meno te
lo aspetteresti: da Yamaha Offshore con un
progetto di sottomarino, con l’ONERA per il
progetto di albergo volante Manned Cloud,
in Messico con il Volcano Stadium di Guadalajara (2010) o ancora, per Toyota, il concept
car MeWe (2013). Dal pezzo unico alla serie
industriale, dai macro-ambienti ai microcontesti, Jean-Marie Massaud lavora su un’
ampia gamma di progetti, dall’architettura
all’oggetto, sa coniugare con una rara abilità comfort ed eleganza, zeitgeist ed eredità,
generosità e distinzione. Alle sue collaborazioni a lungo corso con Axor, PoltronaFrau,
Dedon, Poliform, MDF Italia, Offecct o ancora
l’orefice Christofle, Massaud ha impresso il
suo stile in Italia da Cappellini, B&B Italia,
Magis ed anche presso l’argentiere milanese
De Vecchi, nonché negli Stati Uniti con Environment, con sede a Los Angeles. Iscritto
nei cataloghi delle collezioni dei musei del
design di Chicago, Londra e Lisbona con le
proprie creazioni, Jean-Marie Massaud ha
anche lavorato nella bellezza per Cacharel e per Lancôme. Attento all’equilibrio tra
piacere e responsabilità, livello individuale e
sfera collettiva, lavorando alla ricerca e allo
sviluppo di concetti sempre legati alla qualità dell’esperienza – trasporti, settore nautico, architettura dei prefabbricati, beni e
servizi -, e con risposte pertinenti e durevo-
li alle sfide epocali, Massaud-designer così
come Massaud-architetto è insignito da una
quantità di premi, tra cui il Compasso d’Oro
che rappresenta nel mondo del design quello
che l’Oscar è per il cinema, e anche da alcuni
Red Dot Awards, molto ambiti. Altro notevole riconoscimento : l’Etoile de l’Observeur du
Design ricevuto nel 2016 dall’Agence pour la
Promotion de la Création Industrielle (APCI)
per i due servizi da tavola creati nel 2014 e
nel 2015 per le classi La Première e La Business Air France.
Jean-Marie Massaud è presente nell’ambito di
Design@Farnese con la sedia Don’do e il paravento Moucharabieh, Poltrona Frau (2005/2007,
Italia).
www.massaud.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Bruno
MOINARD
Dopo più di quidici anni passati nell’équipe d’Andrée Putman e Ecart International,
Bruno Moinard si è emancipato nel 1995,
fondando allora a Parigi la sua agenzia 4BI,
diventata da quel momento 4BI & Associés.
Architetto d’interni, scenografo, designer,
disegnatore e pittore, si vede affidare molto
rapidamente scenografie museali, culturali e
commerciali. Il suo intervento presso la Fondation Cartier gli apre nuovamente le porte
del lusso in cui il suo senso del lusso alla
francese fa centro. Dopo il gioielliere Cartier
e i suoi 340 negozi nel mondo di cui assicura
ancora oggi il ruolo estetico, dopo il Château Latour a Pauillac, proprietà di François
Pinault, dopo la villa di Marc Veuve Clicquot
a Reims, Bruno Moinard ha impresso il suo
stile su numerosi alberghi di lusso come il
Plaza Athénée o diverse imprese del gruppo
Dorchester. In libreria, l’uomo si rivela pagina per pagina attraverso diverse opere come
“L’architecte Promeneur” (2010) o, più recentemente la monografia “Du Trait à la Lumière” (2015). Produttore del proprio mobilio
di alta classe, Bruno Moinard è uno dei rari
arredatori e architetti d’interni a possedere
la propria galleria, ubicata in rue Jacob, nel
cuore di St-Germain-des-Prés. Rinomato in
tutto il mondo, accompagna e illustra l’immagine della Francia dappertutto nel mondo
e in particolare in Asia in cui, oltre a due alberghi a Chengdu, ha arredato il ristorante
gastronomico di Alain Ducasse a Pechino.
Uomo di maestria e di talento, Bruno Moi-
nard partecipa attualmente a diversi progetti
di ampio respiro come la nuova sede della
Maison Balenciaga a Parigi nell’area dell’exospedale Laënnec, le Galeries Lafayette a
Doha e a Dubaï, lo Studio Harcourt a HongKong, il restauro del Four Seasons Hôtel a
Londra e quello dell’Hôtel Eden a Roma, ormai membro del gruppo Dorchester.
Bruno Moinard è presente nell’ambito di Design@Farnese con diversi pezzi (letto Courtrai,
panca Apua, tavolo Asan, tavolini Dugo in bronzo e intarsi di paglia, scrivania Dinant, tavoli e
tavolini Flen, Lipik, Zlatar) Bruno Moinard Éditions (tra il 2007 e il 2013, Parigi).
www.brunomoinardeditions.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Philippe
NIGRO
Entrato come semplice stagista al termine
dei suoi studi (École Boulle) nell’agenzia di
Michele de Lucchi a Milano, Philippe Nigro,
nizzardo doc, vi resterà quindici anni, impegnato nei progetti di design, d’interni, di
scenografie, d’architettura di uffici, fino a firmare a quattro mani con il maestro diversi
pezzi mitici come l’attaccapanni Tri per Poltrona Frau, la poltrona da ufficio Norma e il
divano Dehors per Alias o ancora lo sgabello Bisonte per la cellula Produzione Privata,
lanciata da de Lucchi per esprimere la sua
ribellione anti-industriale. Da solo dal 2012,
Nigro si divide da quel momento tra Parigi e
Milano, collaborando qui e là con il gruppo
Roset (Ligne Roset et Cinna), Baccarat, Saintluc, De Padova, Serralunga, Foscarini, Venini, Glas Italia... Nel 2014, Nigro presentava a
Milano nelle belle sale del Palazzo Serbelloni, la collezione Les Curiosités, prodotta dalla Maison Hermès. Nelle grazie dei migliori
atelier, Philippe Nigro, sempre molto presente ad ogni Salone del Mobile vi ha presentato nell’aprile scorso la sua idea di scrivania
portatile immaginata da Moleskine by Driade.
Valore sicuro, l’artista firma anche numerose scenografie per il marchio automobilistico Lexus che gli richiede l’ideazione dei suoi
stand per i diversi saloni dell’auto nel mondo,
per la Triennale Design Museum con la mostra Le Design Italien au-delà des Crises, o,
nel maggio-giugno 2016, la mostra all’aperto Ultra Lin, piazza des Vosges a Parigi. Una
operazione allestita dal CELC nell’ambito del
programma triennale europeo di promozione
del lino. Riconoscimento e prestigio: Philippe Nigro è appena stato invitato dalla Commissione di selezione del Mobilier National a
presentarvi i suoi progetti. Bisognerà pazientare fino al 2017 per conoscerne la natura.
Bruno Moinard è presente nell’ambito di Design@Farnese con l’insieme Carrés d’Assise e la
panca-mobile Cheval d’Arçons ( collezione Les
Curiosités), Hermès (2014,Parigi).
www.philippenigro.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Jean
NOUVEL
L’Institut du Monde Arabe, la torre Agbar di
Barcellona, la Fondation Cartier, il Guthrie
Theater di Minneapolis, il Louvre Abu Dhabi
il museo del Quai Branly-Jacques Chirac, la
fabbrica Ferrari a Modena, la Philharmonie
di Parigi... Jean Nouvel è, insieme a Dominique Perrault, l’architetto-star francese
più famoso al mondo. Nato in Aquitania nel
1945, laureato in architettura alle BeauxArts di Parigi, ai suoi esordi Jean Nouvel ha
frequentato i grandi distruttori della progettazione architettonica moderna e postmoderna come Claude Parent o Paul Virilio, immensi teorici di un nuovo linguaggio
architettonico. Co-fondatore del movimento
architettonico Mars 1976, membro fondatore del Sindacato dell’Architettura, ha aperto
nel 1994 l’agenzia Ateliers Jean Nouvel, affiancata l’anno successivo dalla cellula Jean
Nouvel Design. Premi e riconoscimenti tra
i più importanti gli vengono riconosciuti Équerre d’Argent, Pritzker Price, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, architetto delle
prodezze, Nouvel, come i suoi colleghi, ha
operato poco nel campo del design-prodotto. Oltre alla sua collaborazione insolita con
la casa di moda italiana Ruco Line (scarpe
e negozi), ha al suo attivo alcuni notevoli,
ma puntuali, interventi presso gli Italiani
Danese, Artemide, Arflex, Cassina e Sawaya & Moroni. Ha più recentemente firmato il
tavolo Mutante e la biblioteca 1000 Raisons
presso il francese Bespoke Editions.
Jean Nouvel è presente nell’ambito di Design@
Farnese con le poltrone Milana, Sawaya & Moroni (1994, Italia).
www.jeannouveldesign.fr
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
ORA
ÏTO
Il percorso di Ora ïto, nome-label dietro il
quale si è nascosto a lungo il figlio del gioielliere Pascal Morabito, è niente meno che
folgorante. Agitatore precoce ed iconoclasta,
si è lanciato all’età di 19 anni con il primissimo marchio virtuale, e si è fatto conoscere
convertendo in 3D i prodotti dei grandi marchi internazionali, da Louis Vuitton ad Apple,
Nike o Bic... Richiesto, corteggiato, adulato,
reso vera e propria star, il suo talento risiede nel lanciare ad alta velocità il design in
universi inattesi. In grado di lavorare sia per
i prodotti lattiero-caseari Gervita o per la
birra Heineken sia per un Airbus A320 o per
il nuovo tramway di Nizza, Ora ïto è un designer che va a mille e le cui collaborazioni
vanno dal popolare al grande prestigio. Cavaliere delle Arti e Lettere (2011), fa incetta
di premi e ricompense in tutto il mondo. Un
piede a Parigi, l’altro a Marsiglia dov’è nato
nel 1977, le sue creazioni sono prodotte tra
l’altro da Roche Bobois. Da Guzzini a Zanotta, è adorato dagli Italiani e la sua poltrona
disegnata per Cassina nel 2016 ha fatto le
aperture di tutta la stampa design durante l’ultimo Salone del Mobile di Milano. La
sua collaborazione con la casa Christofle
risale ormai al 2008 tra posate e gioielli.
Annunciata nel 2010, la collezione di altaoreficeria Arborescence segnava l’ingresso
dell’argentiere nell’ambito dell’art-de-vivre
per la casa, ricca di tanti riferimenti (mobili,
accessori da tavola e da ufficio)...
Ora ïto è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolo Arborescence, Christofle
(2012, Francia).
www.ora-ito.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Nestor
PERKAL
Francese nato nel 1951 a Buenos-Aires dove
si è laureato in architettura (DPLG), stabilitosi da più di trent’anni a Parigi, Nestor Perkal
è contemporaneamente designer di mobili,
oggetti e lampade, architetto d’interni, scenografo, curatore di mostre e direttore artistico. Cavaliere delle Arti e Lettere (1994),
non ha mai smesso di presentare e promuovere la creazione contemporanea attraverso
i suoi nuovi talenti. Dagli inizi degli anni 1980,
è stato il primo a far conoscere il gruppo-movimento-marchio Memphis dalla sua galleria
parigina del Marais. Le sue creazioni sono
state integrate nelle collezioni pubbliche del
Musée des Arts Décoratifs, del Fonds National d’Art Contemporain, del Centre Georges
Pompidou, del Musée des Arts décoratifs di
Montreal, in Canada, o ancora, dell’Indianapolis Museum of Art (USA) o dell’ Israël Museum a Gerusalemme. Figura indispensabile
della scena creativa francese, Nestor Perkal
è stato, tra l’altro, il direttore artistico del
CRAFT (Centre de recherches sur les Arts
du Feu et de la Terre), a Limoges (1993-2009)
dove ha invitato più di 70 artisti, designer e
architetti di tutto il mondo, per venire a realizzare numersoi progetti utilizzando la ceramica. Più recentemente, ha disegnato la
collezione di gioielli « Joyita » prodotta dalla
galleria MiniMasterpiece a Parigi e ha ideato
la scenografia dell’esposizione « De la caricature à l’affiche 1850-1918 » attualmente
alle Arts Décoratifs a Parigi e che sarà in seguito presentata nel celebre Palais Lumière
a Evian (dal 5 novembre 2016 all’ 8 gennaio 2017). Dal 2008, Nestor Perkal collabora
con l’azienda a conduzione familiare italiana
Oscarmaschera; in qualità di consigliere artistico e strategico, vi concepisce linee di prodotti per la casa e l’ufficio utilizzando il cuoio
insieme a materiali più insoliti.
Nestor Perkal è presente nell’ambito di Design@Farnese con le sedute Cabalito Blanco,
Oscarmaschera (2016, Italia).
www.nestorperkal.fr
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Erwan
PÉRON
Nato in Bretagna nel 1972, cresciuto in Africa centrale tra scuola e foresta equatoriale,
Erwan Péron è uscito debitamente laureato
nel 1996 dall’École de Design di Nantes, con
lode. Stabilitosi a Dinan, in pieno Armor, vi
ha fondato la sua agenzia dieci anni fa dopo
aver integrato tutti i meccanismi industriali
della fabbricazione di mobili. Nel 2015, dopo
aver selezionato il suo progetto Hélis, disegnato cinque anni prima, Roche Bobois produce le sue collezioni NAT, Séquoia, e Snow
il cui sviluppo avviene parallelamente ad una
messa a punto tecnico-visiva inventata da
Péron. Né più né meno che una superficie in
Krion, contemporaneamente opaca e setosa,
che evoca l’aspetto della carta spiegazzata
insieme a quello di un paesaggio innevato.
Parallelamente alla sua attività di designer
e di architetto d’interni, Erwan Péron ha fondato nel 2011, insieme alla sua agenzia, la
struttura Lib Éditeur d’Idées, con sede anche
a Dinan e destinata all’edizione e alla diffusione commerciale di piccoli oggetti ludici di
cui alcuni, veri e propri best-seller, sono venduti al MoMA Design Store a New-York.
Erwan Péron è presente nell’ambito di Design@
Farnese con il buffet Snow, Roche Bobois (2016,
Francia).
www.erwanperon.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Christophe
PILLET
Milano. Domus Academy. Memphis/Martine
Bedin/Michele De Lucchi. Tali sono stati gli
inizi, nei primi anni 80, di Christophe Pillet,
giovane architetto e designer, allora sacro, e
consacrato dall’Italia dove le grandi aziende
di produzione hanno puntato sul potenziale
super-eclettico di questo Nizzardo di nascita. Ceccotti, Cappellini, Magis, Tronconi, Edra,
Fontana Arte, Liv’it, Fiam, Mazzega, Kartell,
Emu, Driade e gli altri bussano alla sua porta. Alla fine: collaborazioni di lungo corso.
Le sue creazioni integrano le collezioni permanenti delle Arts Décoratifs, del Centre Georges Pompidou e del Fonds National d’Art
Contemporain. Architettura, oggetti, mobili,
direzione artistica : la sua firma si è legata da
quel momento a marchi importanti, a progetti su scala e implicazioni planetarie. Passato
da Starck, stabilitosi da solo a Parigi dal 1983,
Christophe Pillet ha infatti moltiplicato le collaborazioni più inaspettate, nella moda e nella
bellezza. Trussardi, Bally, Shiseido, Narciso
Rodriguez, Rodolphe Ménudier, Révillon come
credenziali e Lacoste come pietra miliare con
una direzione artistica significativa. Oggi, il
suo nome non si puὸ dissociare da varie case
di moda e di accessori come la Newyorkaise Catherine Malandrino o le molto parigine
Jean-Claude Jitrois e Lancel. La sua carriera
lo ha tanto orientato verso le arti della tavola -Daum, Bernardaud- che verso produttori
singolari del calibro d’Ecart International o dei
Domeau&Peres. Più confidenzialmente, ha
anche disegnato il mobilio di saloni dell’Am-
basciata di Francia a Hanoï. Christophe Pillet
è stato inoltre tra i primi designer a imprimere
il suo stile su un hotel, il Sezz a Parigi. Da allora, la sua considerazione in questo campo si
è globalizzata - Turchia, Marocco, Camerun...
Richiesto in Giappone, negli Stati Uniti, in Gran
Bretagna, in Russia, in Cina, negli Emirati, per
progetti e cantieri di grande portata, firma
collezioni di mobili in vetro per il Turco Enne,
sedi per lo Svedese Offecct, e rimane fedele
agli industriali italiani, quali Lema, EMU, Modus, Serralunga. Quanto alla sua collezione
per FRAG che inaugura una collaborazione
inedita, è stata ufficialmente annunciata a Milano, durante il Salone del Mobile 2016.
Christophe Pillet è presente nell’ambito di Design@Farnese con la serie di sedute The Square Collection, FRAG (2016, Italia).
www.christophepillet.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
POOL
Léa Padovani
e Sébastien Kieffer
Di origine italo-iraniana, nata nel 1981, la designer Léa Padovani porta lo stesso nome di
un’attrice italiana degli anni 50 allora molto
vicina a Orson Welles. Francese, il designer
Sébastien Kieffer è più giovane di un anno
(classe 1982) e non se ne conoscono (ancora) omonimi celebri. Insieme, dopo essersi
spesso incrociati e confrontati su fronti creativi diversi, formano il duo-marchio Pool, fondato nel 2010 e considerato come uno spazio
di creazione al cui interno si costituiscono
associazioni intorno ad oggetti, ad architetture o ad immagini. Dal 2011, hanno presentato i loro primi oggetti a Milano nell’ambito
dell’esposizione collettiva “Nouvelle Vague: il
nuovo paesaggio domestico francese”, accolta dall’istituto Culturale Francese. Il seguito?
Richiesto da Cassina, il duo vede le sue creazioni prodotte da Petite Friture, La Chance,
La Gallery S. Bensimon, Alter, La Redoute &
CVL Contract, mentre il VIA, il salone Maison & Objet, Lille Design, l’edizione inglese
di Elle Deco o l’edizione francese di AD li richiedono e li presentano in vario modo. Oltre
i sofà Scenery ideati con l’azienda italiana Living Divani per Wallpaper* Handmade, Pool
assicura dal maggio 2016 la direzione artistica del fabbro Atelier FP e ha firmato la realizzazione della nuova officina per l’azienda
di VTC Le Cab, a Aulnay-sous-Bois al posto
dell’ex-fabbrica PSA.
Pool/Léa Padovani e Sébastien Kieffer sono
presenti nell’ambito di Design@Farnese con il
divano Grid, Petite Friture (2015, Francia).
www.poolhouse.eu
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
William
SAWAYA
Nato a Beirut dove ha frequentato l’Académie
des Beaux-Arts che gli ha attribuito le sue
lauree, William Sawaya venne a perfezionare il suo curriculum in Francia prima di
decidere di stabilirsi in Italia dove, socio
dell’imprenditore Paolo Moroni, ha fondato
nel 1984 l’agenzia d’architettura Sawaya &
Moroni, contemporaneamente vetrina, galleria, show-room e produttrice del design dei
più grandi architetti del mondo (Zaha Hadid,
Jean Nouvel, Daniel Libeskin, Dominique
Perrault...). Figura fondamentale del design
milanese, soprattutto durante il sacrosanto
Salone del Mobile, William Sawaya è contemporaneamente direttore artistico e direttore di progetti dell’azienda Sawaya & Moroni
rinomata fino in Giappone.
William Sawaya è presente nell’ambito di Design@Farnese con le poltrone Shanghai, Sawaya & Moroni (2016, Italia).
www.sawayamoroni.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Eric
SCHMITT
Nato a Tolosa nel 1955, dotato per la musica,
una passione duratura, e per la fotografia,
Eric Schmitt ama dire che il suo lavoro è “la
conseguenza dello scultore che sono quasi,
dell’architetto che avrei desiderato essere e
del designer che non sono del tutto”. Notato
molto giovane accanto a Christian Liaigre, si
è imposto nel 1987 con la sua prima esposizione personale al VIA – maniglie per porte in
gesso e metallo. Dieci anni più tardi, l’artista
lasciava Parigi e la sua fucina di Saint-Denis,
per stabilirsi al margine della foresta di Fontainebleau. Vita e lavoro. Casa e laboratorio.
Fianco a fianco con i migliori artigiani. E più
vicino alla natura. E a cavallo, montato ogni
mattina. In sella, comunque. E più fedele dei
fedeli: dal 1989, Eric Schmitt è un pilastro
della scuderia degli artisti-designer prodotti dalla galleria En Attendant les Barbares,
partecipa a tutte le esposizioni collettive nel
caso in cui une mostra non gli sia totalmente
dedicata. Negli Stati Uniti, Eric Schmitt espone presso Ralph Pucci. Da poco, Schmitt il cui
lavoro è anche prodotto presso Dutko e l’Ibu
Gallery a Parigi, ha deciso di tornare in città
con uno studio-galleria aperto al pubblico e
su appuntamento, dove mostra le sue altre
creazioni, prodotte in serie limitata: mobilio,
oggetti, vasi, ceramiche, lampade... che manifestano il suo talento a mescolare e fondere materie e materiali antagonisti.
Eric Schmitt è presente nell’ambito di Design@
Farnese con il tavolo Souche, En Attendant les
Barbares (2016, Francia).
www.ericschmitt.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Isabelle
STANISLAS
La sua laurea di architetto DPLG le è stata
attribuita nel 1999 dall’Ecole des Beaux-Arts
a Parigi, ma Isabelle Stanislas vi era ancora
studentessa, quando vi riunì un collettivo di
fotografi, paesaggisti, grafici a architetti, che,
fino al 2002, partecipò a numerosi concorsi e
progetti creativi. È l’anno seguente, nel 2003,
che sceglie la via dell’indipendenza fondando
la sua agenzia, So-an. “Ideazione e composizione”, in giapponese. Ideazione di un concept-store a Beirut, alcuni negozi Zadig & Voltaire de Paris a Tokyo via Seoul e New-York,
composizione di eventi effimeri per Hermès,
per Cartier, per Baccarat. Lanciata, Isabelle
Stanislas lavora per inventare gli show-room
parigini della stilista Anne-Valérie Hash e della creatrice di gioielli Aurélie Biederman, per
reinventare appartamenti e case private, a
Parigi, all’estero. A Milano, Nina Yashar, proprietaria della galleria Nilufar, ha individuato
questo talento ancora nascosto ma già quotato, che produceva i suoi lumi da parete. Stabilendo un dialogo costante tra l’elemento storico, il colore grezzo, la luce, l’interno, l’esterno,
la prospettiva, la profondità, Isabelle Stanislas
si destreggia con brio e insolenza tra il passato, il presente e il futuro. Nel 2014, la sua
prima collezione di mobili in marmo, onice e
cachemire è il tema di una produzione limitata
notevole e molto ambita. Di questi tempi, Isabelle Stanislas, che lavora alla progettazione
del negozio di gioielli Ginette New-York, compie i suoi primi passi nell’industria alberghiera nel II° distretto. Con un complesso stellato,
formato da case private a Ibiza, a Comporta in
Portogallo, a Tel-Aviv, e partecipa ai 70 anni
delle Puces de Paris firmando per la Galerie
Aurélien Jeauneau (Marché Paul Bert/Serpette) una scenografia basata su creazioni iconiche di Pierre Guariche.
Isabelle Stanislas è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolo Une Table Bleue,
Pouenat (2015, Francia).
www.so-an.fr
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
Hervé
VAN DER STRAETEN
Lo si conosce come creatore di gioielli per la
sartoria, di flaconi per la profumeria -J’Adore di Dior, è lui!-, di custodie per gioielli per
la cosmetica, di bicchieri per Saint-Louis, e,
segno distintivo della propria fama, autore
della copertina del Bottin Mondain 2010. Ma
è nella sua qualità di creatore di mobili monumentali e spettacolari che Hervé Van der
Straeten, formato alle Belle-Arti, sezione
pittura, meraviglia ogni anno il suo pubblico
di collezionisti scelti con la massima cura,
con una mostra dal nome choc, Distorsion,
Débauche, Turbulences, Manipulation, Dissonances, Émergences, e i cui elementi mensole, specchi, armadi, lampade-, sono
prodotti in serie limitata, persino pezzi unici,
presentati nella sua galleria parigina, a New
York e a Los Angeles presso Ralph Pucci, a
St-Moritz presso Karsten Greve, a Bruxelles
presso Flore de Brantes, a Milano presso Robilant & Voena o nell’ambito delle fiere d’arte
super-altolocate come la Tefaf di Maastricht.
Altrove, diversamente, Hervé van Der Straeten è richiesto dal gotha mondiale degli arredatori - Jacques Grange, Sybille de Margerie,
Thierry Despont, Muriel Brandolini, Robert
Couturier; alcune delle sue creazioni sono
state “captate” dal Mobilier National, altre
disegnate ad-hoc per i negozi Roger Vivier.
Dietro le quinte, membro del Comité Colbert,
forte del suo marchio Entreprise du Patrimoine Vivant meritato attraverso la creazione nel 2004 dei propri laboratori di bronzo e
d’ebanisteria, Hervé Van der Straeten, porta
in alto il prestigio francese. Orefici, tagliatori di pietre, marmisti: i maestri-artigiani con
cui lavora a stretto contatto e molto segretamente, alle sue creazioni fantastiche, fanno
parte della pura eccellenza. Quanto alle ore
di lavoro che servono per la realizzazione di
uno o dell’ altro di questi pezzi d’eccezione,
entrano assolutamente nel libro dei record.
Hervé Van der Straeten è presente nell’ambito
di Design@Farnese con la mensola Propagation, Hervé Van der Straeten (2012, Parigi).
www.vanderstraeten.fr
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
I PRODUTTORI
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
BOSC
Produttori di mobili dal 1964, questa impresa delle Landes fondata da Marcelle e Joseph Bastiat, è oggi guidata dalla seconda generazione condotta da Alain Bastiat. Rinomata per il suo
savoir-faire in ebanisteria e tappezzeria, l’azienda Bastiat, specializzata nei mobili classici, è la
casa-madre di Bosc (ex-Pyrenea), ramo che assicura la produzione artigianale delle collezioni
contemporanee disegnate dai designer Jean-Louis Iratzoki e Samuel Accoceberry.
Bosc è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Samuel Accoceberry con la sedia Xistera.
www.bosc-leslandes.fr
CHRISTOFLE
Gioielliere passato nel 1830 all’oreficeria, inventore del metallo argentato, Charles Christofle
(1805-1863) che aveva fondato la sua azienda nel 1830, accompagna il favoloso sviluppo delle arti
della tavola francese nel XIX° secolo, diventando l’ambasciatore del genere in tutto il mondo, rifornendo soprattutto le corti d’Europa dopo aver ottenuto il privilegio di esser il fornitore ufficiale
del re Louis-Philippe e in seguito dell’imperatore Napoléon III. L’azienda otterà in seguito gli onori
e le grandi imprese monumentali realizzando la statua dorata della vergine issata in cima a Notre-Dame-de-la-Garde a Marsiglia, le statue dell’Opéra Garnier, l’arredo del treno privato di Papa
Pio IX, quello del transatlantico Normandie ... Da eredità a matrimoni, Christofle resterà nelle
mani della stessa famiglia fino al 2004, nonostante i bei legami con la famiglia milanese Borletti
che “inventerà” i negozi Pavillon Christofle. Premiato in tutte le Esposizioni Universali, Christofle
sarà di tutte le correnti estetiche e decorative importanti del XX° secolo adottando grandissimi
talenti del calibro di Carrier-Belleuse, Gio Ponti, Tapio Wirkalla, Jean-Michel Folon o ancora Roger Tallon, Adam Tihany e Andrée Putman. Mecenate del master lusso dell’ECAL di Losanna dal
2007, Christofle collabora oggi con il gotha del design e dell’arte contemporanea rappresentato
da Christian Biecher, Martin Szekely, Marcel Wanders, Ora-ïto, Eric Schmitt e Cyprien Chabert.
Forte di una rete di distribuzione in tutto il mondo con circa 900 punti vendita, Christofle diffonde
in tal modo un catalogo con 4000 riferimenti che comprende tutti i settori dell’art de vivre : nascita, casa, mobili, gioielli, e Alta-Oreficeria.
Christofle è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Ora-ïto con il tavolo Arborescence.
eu.christofle.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
DCW.ÉDITIONS
Del trio degli esordi, la D si è dissociata, lasciando C e W alla guida dell’impresa più atipica del
paesaggio domestico francese. Philippe Cazer e Frédéric Winkler, co-fondatori di DCW Éditions
e collezionisti compulsivi d’oggetti della vita quotidiana carichi di anima e di storia, si sono fatti
conoscere rilanciando nel 2008 la produzione della lampada Gras, seguita da quella della sedia
degli anni 30 Surpil, del lume Mantis creato agli inizi degli anni 50 dallo scultore e designer inglese Bernard Schottlander e del lampadario dei sixties pop Here Comes The Sun di Bertrand Balas.
Atipico e fervido d’idee, Winkler sviluppa anche progetti più personali come la Malle w. Trousseau.
Iniziata con Gaëlle Lauriot-Prévost e Dominique Perrault, la linea di lumi In The Tube segna l’ingresso nelle produzioni contemporanee di DCW che sviluppa attualmente un progetto di lampada
concepito da Ilia Potemine, designer russo stabilitosi a Torino.
DCW Éditions è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Gaëlle Lauriot-Prévost e Dominique
Perrault con i lumi In The Tube.
www.dcw-editions.fr
EN ATTENDANT LES BARBARES
All’inizio degli anni 80, i Barbares erano due: Agnès Kentish e Frédéric de Luca. Con sede in rue
du Faubourg-Montmartre, proprio di fronte al Palace. Il loro primo cliente: Karl Lagerfeld. La
galleria che deve il suo nome all’ultimo verso di un poema del Turco Constantin Cavafy, tradotto
dal greco da Marguerite Yourcenar, trasloco’ nel 1986 in rue Étienne-Marcel, a due passi dalla
Place des Victoires. Oltre ad Elizabeth Garouste che realizzerà successivamente il primo negozio di Christian Lacroix, il duo produce le creazioni di Jean-Philippe Gleizes, Eric Schmitt, Mattia
Bonetti, il duo Migeon & Migeon, Jacques Jarrige, Hilton McConnico, Andrée Putman, Olivier
Gagnère, Christian Ghion, o Patrick Rétif, scomparso troppo presto. Successo folle. Dieci anni più
tardi, EALB attraverserà la Senna per installarsi in rue de Grenelle e non spostarsene più. Avendo
De Luca scelto di andar via, Agnès Kentish è rimasta da sola regina dei Barbares, rivendicando
scherzosamente il suo statuto di gallerista-produttrice in attività da lustri (di bronzo). A capo di
uno strumento di produzione totalmente artigianale e gestito da più di trent’anni con la stessa
fonderia del bronzo e lo stesso tappezziere, e lo stesso fabbro, Pierre Basse, che fu quello di
Diego Giacometti, la signora rimane fedele ai “suoi” creatori pur aprendo la sua porta a nuovi arrivati. Come per Marco Mencacci, Mathilde Brétillot, Eric Robin, Eric Jourdan o ancora la giovane
Margaux Keller. Ogni stagione, le sue esposizioni fanno correre tutta Parigi. E ogni estate, Agnès
Kentish scrive in segreto romanzi polizieschi...
En Attendant les Barbares è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Margaux Keller con il tavolino Eileen e da Eric Schmitt con il tavolo Souche.
www.barbares.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
FRAG
Risalendo all’anno 1921, le origini di quest’azienda italiana a carattere familiare con sede a Udine,
nel cuore del Friuli, si sono concentrate sul cuoio. Entrata nella produzione di design nel 1989, in
possesso di un savoir-faire indiscutibile nei materiali del lusso tradizionale, l’azienda fabbrica sedie, poltrone, tavoli e complementi decorativi in cuoio a suo nome ma anche di diverse compagnie
venute a richiedere la sua competenza. Frag che rifornisce anche imprese come Carnival Cruises
e i gruppi alberghieri Hilton, Marriott e Accor, s’impegna a stringere solide collaborazioni con
designer internazionali di primo piano. Come per l’italiano Ferruccio Laviani, il maltese Gordon
Guillaumier che vive e lavora a Milano, il giapponese Kensaku Oshiro, lo svizzero Philippe Bestenheider o l’inglese Nigel Coates. Nell’aprile 2016, Frag presentava al Salone del Mobile de Milano
la prima collezione creata da Christophe Pillet, che segnava così l’inizio di una collaborazione
annunciata molto fruttuosa.
FRAG è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Christophe Pillet con la Square Collection.
www.frag.it
GALERIE BSL
BÉATRICE SAINT-LAURENT
Itinerario particolare quello percorso, biforcato, da Béatrice Saint-Laurent. Origini dei Pirenei,
laurea in Lettere e Sciences-Po Paris. In conclusione, una prima carriera nelle arti plastiche,
versante comunicazione, un passaggio per il Ministère des Affaires Étrangères poi la decisione,
la voglia, di passare radicalmente ad altro. Il suo arrivo sulla scena animata delle gallerie di design parigine è avvenuto nel 2010. E colpendo forte con uno spazio costruito in Corian® da Noé
Duchaufour-Lawrance. Un allestimento nell’allestimento. In pieno Haut-Marais. Contemporaneamente testa pensante e motore di ricerca, BSL vi presenta un dialogo nutrito e circostanziato tra
le arti decorative del XX° secolo e l’arte-design del XXI° secolo, disciplina porosa espressa da un
lavoro eccezionale in cui il materiale, l’arte, la funzione e la sensualità catapultano la creazione
in una dimensione inedita e provocante. BSL rappresenta, espone, produce oggi creatori della
tempra di Djim Berger, Faye Toogood, Charles Kalpakian, Taher Chemirik, Ayala Serfaty, Nacho
Carbonell, Studio Cogitech e naturalmente Noé Duchaufour-Lawrance. Rappresentando l’élite di
questa corrente tipicamente francese e precisamente parigina in cui si trovano gomito a gomito
gallerie-produttrici e piccoli arte-produttori indipendenti inseguiti dai collezionisti di tutto il mondo, BSL partecipa alle fiere internazionali più importanti come Design Miami/Basel PAD Pavillon
of Arts+Design di Londra e di Parigi. E prevede uno spostamento imminente della sua galleria. Da
seguire, dunque...
Galerie BSL è rappresentata nell’ambito di Design@Farnese da Noé Duchaufour-Lawrance con il tavolo Kinetic.
www.galeriebsl.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
HERMÈS
Alle origini, nel 1837, Thierry Hermès era un sellaio che realizzava finimenti equestri per gli aristocratici parigini e le corti d’Europa. Successivamente, i suoi eredi collaboreranno con i migliori
cocchieri. Stabilitosi nel 1878 al 24, rue du Faubourg Saint-Honoré, indirizzo divenuto celebre in
tutto il mondo, l’azienda che non smette mai di attingere la sua ispirazione nell’universo del cavallo, si apre ad altre discipline: guanti, gioielleria, sartoria, sportswear, accessori, borse, cravatte,
foulard di seta (lanciati nel 1937), scarpe, profumi, prêt-à-porter di lusso, orologeria, art-de-vivre,
arte della tavola. Oggi guidata dai rappresentanti della sesta generazione, l’azienda Hermès entra
anche nell’arredo con le stoffe per arredamento e le carte da parati realizzate in stretta collaborazione con l’azienda italiana Dedar, e sollecitando numerosi arredatori, designer e architetti come
Renzo Piano, Rena Dumas, Enzo Mari, Antonio Citterio, Eric Benqué, Denis Montel, Michele De
Lucchi, Philippe Nigro, Noé Duchaufour-Lawrance, Rafael Moneo, Pierre Charpin, Denis Montel,
Guillaume Delvigne... per immaginare collezioni di mobili, oggetti da tavola e da scrivania, accessori, sedie, tappeti molto desiderabili. Manifestazione supplementare dell’impegno d’Hermès
nel mondo delle forme utili, il Premio Émile Hermès, indetto dalla Fondation Hermès, premia dal
2008, i talenti più insoliti secondo un concorso tematico. Tale l’edizione 2016 il cui tema è “Giocare” la cui giuria, presieduta da Matali Crasset, ha distinto i migliori “giocatori” nel giugno 2016.
Hermès è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Philippe Nigro con i Carrés d’Assise e con la
panca Cheval d’Arçons.
www.hermes.com
www.prixemilehermes.com
BRUNO MOINARD ÉDITIONS
Creata dall’architetto Bruno Moinard in seno alla sua agenzia 4BI & Associés, la struttura Bruno
Moinard Éditions, presentava nel 2014 la sua prima collezione di mobili e inaugurava con lo stesso
slancio la sua Galleria, con sede al 31, rue Jacob, nel cuore di St.Germain-des-Prés. Con più di
un centinaio di riferimenti, ciascuno battezzato con un nome di città, questa collezione arricchita
costantemente da creazioni nuove e inedite , è anche distribuita a Londra, a Hong-Kong, in Belgio,
in Canada e negli Stati Uniti.
Bruno Moinard Éditons è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Bruno Moinard con diverse
tipologie di mobili (sedie, scrivanie..).
www.brunomoinardeditions.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
OSCARMASCHERA
Pesaro, nel cuore della regione costiera delle Marche, versante Adriatico. E’ là che Oscar Maschera, artista-artigiano del cuoio ecologico, ha stabilito nel 2005 la sua azienda di produzione
di piccoli mobili, di accessori e di complementi d’arredo (sedie, specchi, cestini, borse, tappeti,
tavolini...). Socio di Claudia Serafini, ne affida la direzione artistica al progettista francese Nestor Perkal. Il quale, oltre alle proprie creazioni, ha anche invitato nel 2007 Claude Bouchard,
designer-artista raro, a unirsi a questa cellula familiare. Oscarmaschera è oggi una firma a parte,
che presenta e rappresenta tutto il talento proprio dell’artigianato italiano e del suo savoir-faire
inimitabile.
Oscarmaschera è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Nestor Perkal con le sedie Caballito Blanco.
www.oscarmaschera.com
PETITE FRITURE
Simbolica di questa nuova ondata di piccoli produttori parigini dai nomi ironici, Petite Friture è
stata fondata nel 2009 da Amélie du Passage il cui CV passa da HEC alla FIAC attraverso il Ministère de la Culture in cui fu “la penna” di Jean-Jacques Aillagon. Un anno più tardi, Petite Friture
si è fatta il nome con la lampada Vertigo creata da Constance Guisset. Un best-seller mondiale
che catapulterà commercialmente parlando, la struttura fino in Australia. Specializzata nei mobili, nei lumi e negli oggetti della vita quotidiana, PF ha saputo unire per i suoi scopi l’élite dell’
euro-design -Noé Duchaufour-Lawrance, Sam Baron (con i suoi piatti da parete a orecchie di
coniglio), Pool, India Mahdavi, il trio svedese Claesson/Koivisto & Rune, promuovendo anche l’ultima generazione emergente franco-europea. Petit Friture, lontano dai pesci piccoli.
Petite Friture è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Pool Design con il divano Grid.
www.petitefriture.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
POLTRONA FRAU
Torino, 1912. Renzo Frau stabilisce la sua sede nella capitale piemontese. Specialità : la poltrona
imbottita. Materiale : il cuoio. Il gusto del momento è per gli anglicismi. Battezzate Chester One,
Bonnie o Fumoir, le poltrone del signor Frau s’intonano ai rivestimenti di mogano e ai saloni della
nuova borghesia industriale illuminata. Nel 1926, diventato fornitore ufficiale della Casa Reale
d’Italia, Poltrona Frau segue le mode. Frau farà suo il movimento Art Déco. Pilastro dell’arredamento d’alta classe transalpino, Poltrona Frau rifornisce anche i transatlantici, i teatri, i teatri
dell’opera, i cinema, gli hotel. Nel 1930, la poltrona 904, successivamente (1984) ribattezzata
Vanity Fair, porterà l’azienda all’apice del successo. Ne frattempo, Poltrona Frau sarà acquistata
dalla pelletteria di Nazareno Gabrielli. In seguito guidata da Franco Moschini. Poi ancora da Luca
Cordero di Montezemolo. Soprannominata “L’Hermès del mobile italiano”, la sociétà sarà il fornitore del Parlamento Europeo di Strasburgo, della prima classe di Japan Air Lines, e farà lavorare
l’élite del design e il gotha dell’architettura: Michele De Lucchi, Ferdinand A. Porsche, Richard
Meier, Frank O. Gehry, Renzo Piano, Ross Lovegrove, Jean-Marie Massaud, Piero Lissoni, Cini
Boeri, Andrée Putman, François Azembourg, Claudio Silvestrin, Patrick Norguet, Peter Marino,
Walter de Silva...Tutti sulla stessa linea d’ eccellenza lussuosa vestita di cuoio. Ultracentenaria,
Poltrona Frau che formava un gruppo di marchi tra cui soprattutto Cassina e Cappellini, è stata
rivenduta da poco al gruppo americano Haworth.
Poltrona Frau è rappresentata nell’ambito di Design@Farnese da Jean-Marie Massaud con le poltrone
DonDo e con il paravento Moucharabieh.
www.poltronafrau.com
POUENAT
Erede della fabbrica familiare di ferro battuto, fondata nel 1880 a Moulins, ex allievo del grande
Gilbert Poillerat, Henri Pouenat ha forgiato la sua fama dedicandosi alla realizzazione degli appartamenti della prima classe del transatlantico France, di quelli di qualche palazzo a Teheran
e per la prestigiosa casa Jansen. Ricomprata dall’ingegnere Jacques Rayet da qualche stagione,
classificata Entreprise du Patrimoine Vivant, il fabbro d’arte ha recuperato il suo spirito riorganizzando in linee vintage e classico il suo patrimonio di oggetti e di lumi e, soprattutto, aprendosi alla
produzione di pezzi decorativi contemporanei firmati da François Champsaur, Tristan Auer, Thomas Boog, Nicolas Aubagnac, Kaki Kroener, Damien Langlois-Meurinne, Olivier Gagnère, JeanLouis Deniot, Michel Jouannet, Charles Zana, Isabelle Stanislas...Il tutto presentato nella galleria
Pouenat, aperta a Parigi, nel passage Dauphine.
Pouenat è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Isabelle Stanislas con Une Table Bleue.
www.pouenat.com
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
PROMEMORIA/ROMEO SOZZI
È nel 1988 che Romeo Sozzi, già alla guida di una società di arredo florida, lanciò le basi di Promemoria, azienda di ebanisteria contemporanea di alta classe, con sede a Valmadrera (lago di Lecco)
e dando lavoro a 20 persone - oggi 450!. Combinando la tradizione alla creatività più sfrenata,
forte di un artigianato d’eccellenza superlativo, Promemoria assicura il 90% della sua produzione
in questo stesso luogo che riunisce i laboratori (legno, cuoio, tessuti, lumi, finiture...), lo studio
di progettazione, lo show-room, i magazzini...Esportando il 90% della sua produzione in tutto il
mondo, Promemoria, alta società dell’ebanisteria d’eccezione, possiede diversi show-room propri aperti a Milano, Parigi, Londra, New-York, Mosca, Berlino. Alle sue collezioni, sottoposte a
tutte le variazioni di legno, tessuti e colori, Romeo Sozzi aggiunge qualche collaborazione per affinità con progettisti talentuosi come Olivier Gagnère, Bruno Moinard o il londinese David Collins,
scomparso da poco. Nel 2015, Romeo Sozzi, fotografo ed produttore occasionale, ha acquistato
l’azienda Ghiandà, specializzata nell’ebanisteria di gran lusso. Fondata da Pierluigi Ghiandà, maestro riverito e famoso il poeta del legno, scomparso purtroppo a giugno di questo stesso anno,
questo laboratorio, con sede anche a Valmadrera, ha lavorato per le più importanti aziende di lusso internazionali ( Dior, Hermès,...) e con i più importanti designer, da Gae Aulenti a Bob Noorda,
da Richard Sapper a Max Bill. Così salvata, Bottega Ghiandà produrrà le nuove collezioni di oggetti
inediti ideati dai più grandi architetti del mondo, con la direzione artistica di Michele de Lucchi.
Promemoria è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Olivier Gagnère con le panche e
mensole Atlantide.
www.promemoria.com
ROCHE BOBOIS
All’inizio era Au Beau Bois, negozio di armadi aperto nel 1929, boulevard de Sebastopol a Parigi
da Fernand Roche. Suo figlio, Jacques, saprà fare di questo settore del mobile un’azienda indirizzata solo verso la distribuzione e chiamata Roche, prima di essere eletto Presidente della Chambre syndicale de l’Ameublement e in seguito membro della Chambre de Commerce et d’Industrie
di Parigi. Dopo la Seconda Guerra mondiale, Roche è in prima fila: preoccupato di rilanciare la
filiera del legno, il governo riunisce allora produttori, negozianti e progettisti con lo scopo di far
produrre da tutti loro insieme mobili semplici, poco costosi e moderni per poter riammobiliare le
case di coloro che hanno perso tutto. Gli stabilimenti Roche diventano depositari dei « mobili per
sinistrati » con una prima collezione-programma chiamata Meubles de France e messa in vendita
dal 1946. Plan Marshall, Trente Glorieuses e, alla guida, una terza generazione Roche passata da
Sciences-Po e HEC, che presenta alle Arts Ménagers una camera da letto completa concepita da
un giovane Pierre Paulin. Diventata Bobois, poi Roche Bobois in seguito ad una società con la famiglia Chouchan, importatrice di mobili scandinavi, la società importa e distribuisce in esclusiva
le creazioni d’Eero Aarnio, Nanna Ditzel, Olivier Mourgue, e si lancia nel 1967 nell’edizione con
la collezione Ozoo creata da Marc Berthier. Roche Bobois entrerà nella corte dei grandi all’inizio
degli anni 70 con le hyper-sedie di un designer tedesco allora sconosciuto : Hans Hopfer (scomparso nel 2009). Inizialmente chiamato Lounge, ribatezzato Mah-Jong trenta anni dopo, il suo
divano componibile per elementi, ancora prodotto fino alla sua veste firmata Jean-Paul Gaultier,
è un best-seller assoluto. Nello stesso tempo, Roche Bobois importa in Francia gli italiani Zanotta
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
e B&B, apre negozi negli Stati Uniti, in Spagna, in Italia, in Cina e, con la direzione artistica di Nicolas Roche, moltiplica le collaborazioni con i designer. Dopo Massimo Iosa Ghini, Paola Navone,
Tapinassi & Manzoni o il coltissimo Vladimir Kagan, sarà l’ora della French Touch con Christophe
Delcourt, Cédric Ragot (scomparso tragicamente da poco), Fabrice Berrux, Erwan Péron, Nathanaël Désormeaux & Damien Carrette, Joel Escalona, Arturo Erbsman... Aperto al mondo, Roche
Bobois che è il principale produttore di mobili francesi, produce anche con la direzione artistica
di Nicolas Roche, profili singolari come Stephan Burks, Paolo Ulian & Moreno Ratti o Christian
Mohaded, formando nuovamente una babele del design contemporaneo.
Roche-Bobois è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Erwan Péron con il buffet Snow.
www.roche-bobois.com
SAINTLUC
Dopo una lunga esperienza passata nell’applicazione dei materiali compositi (fibre di vetro e di
carbonio) nel mondo dell’automobile e dell’aeronautica, Frédéric Morand si è lanciato nel 2011,
creando Saintluc, azienda francese specializzata nella progettazione e nella produzione di mobilio contemporaneo in fibra di lino, materiale naturale, plastico, resistente, rinnovabile, riciclabile,
in breve al 100% ecologico. Dotato di tutte le virtù, questo neo-materiale ha avuto bisogno di tre
anni di ricerche e sviluppo. Si è dotata della necessaria collaborazione con la grande competenza
di un partner industriale per la buona gestione dei mestieri « classici » del mobile, in questo caso
la ditta italiana News e il suo marchio Amura, situate in Puglia. Comunione d’idee, di tecniche,
di stile e di valori totalmente inedita nel paesaggio franco-italiano del design, esposto a Milano
in uno show-room condiviso. Tanto più che Saintluc ha saputo interessare esperti del mestiere
alla sua idea: dopo François Azambourg, Jean-Marie Massaud, Noé Duchaufour-Lawrance, Joran
Briand e Jean-Philippe Nuel, sono Jean-Michel Wilmotte e Philippe Nigro cha hanno recentemente fatto vibrare la fibra di lino Saintluc.
Saintluc è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Joran Briand con gli sgabelli Toul.
www.saintluc.fr
Rome, 8 juin-20 septembre 2016
SAWAYA&MORONI
Fondata alla metà degli anni 80 a Milano, l’azienda Sawaya&Moroni è oggi una delle gallerie-marchi-firme storiche della scena del design italiano. Alla sua guida, l’architetto-designer William
Sawaya e l’imprenditore Paolo Moroni, deliberatamente rivolti verso l’élite mondiale dell’architettura e del design. Sawaya & Moroni è infatti l’unico produttore europeo che si dedica alle creazioni di mobili dei più grandi architetti del mondo. Come per la rimpianta Zaha Hadid di cui hanno prodotto numerosi pezzi folgoranti, per Daniel Libeskind, Massimiliano Fuksas, Jean-Michel
Wilmotte, O.M. Ungers, Michael Graves, Jean Nouvel, Dominique Perrault, Jakob+Macfarlane...
Stesso approccio verso i designer con Ron Arad, Christian Ghion, Michael Young, Matt Sindall e
il ceco Borèk Sipek, scomparso da poco. S&M è riuscito anche a convincere l’artista contemporaneo Olafur Eliasson a ideare il sistema d’illuminazione modulabile Starbrick sviluppato con la
ditta tedesca Zumtobel. Altrimenti, Sawaya & Moroni lavorano a Roma, Londra, Mosca, Singapore, in Sardegna, in Tailandia alla progettazione e alla realizzazione di hotel, negozi, sedi centrali,
residence, yachts...
Sawaya & Moroni è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Christian Ghion con le poltrone Butterfly Kiss, da Gaëlle Lauriot-Prévost & Dominique Perrault con la sedia L’Indiscret, da Jean Nouvel con
le poltrone Milana e da William Sawaya con le poltrone Shanghai.
www.sawayamoroni.com