Cartella stampa - La France en Italie
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Cartella stampa - La France en Italie
Rome, 8 juin-20 septembre 2016 DESIGN@FARNESE: quando la creazione francese contemporanea entra a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia Roma, 8 giugno-20 settembre 2016 Per tre mesi, le grandi gallerie di Palazzo Farnese, magnifico simbolo del Rinascimento e capolavoro intatto dell’architettura del XVI° secolo, saranno arredate dalle creazioni di designer francesi, realizzate in Francia e in Italia. Disciplina estetica e industriale divenuta un canone universale che riguarda tutti i settori, il design è invitato a Palazzo Farnese a confrontarsi, per tutta l’estate, sotto volte di otto metri di altezza, con uno scenario storico. Concepito come un progetto di arredo, quest’appuntamento è frutto dell’iniziativa dell’Ambasciatrice di Francia in Italia, Catherine Colonna. Dopo una vasta selezione effettuata dai consiglieri artistici, Isabelle Valembras e Pierre Léonforte, la scelta è stata istintivamente indirizzata verso forme audaci, colori forti, materie nobili il cui insieme compone un’unione altamente rappresentativa della creazione francese contemporanea. Una creazione sostenuta dalla tradizione delle arti decorative, modellata, trasformata, sublimata, dal talento di una trentina di designer, architetti, arredatori, architetti d’interni di spicco osannati in tutto il mondo. Disposto assecondando lo spazio delle tre grandi gallerie del primo piano di Palazzo Farnese, Design@Farnese, una prima realizzata con il sostegno dell’Institut français Italia, riunisce cinquanta pezzi firmati dall’élite del design francese, di tutte le generazioni, dai più esperti e celebri fino ai giovani talenti emergenti. Samuel Accoceberry, Fabrice Ausset, Joran Briand, Christophe Côme, Christophe Delcourt, Noé Duchaufour-Lawrence, Olivier Gagnère, Christian Ghion, Philippe Hurel, Margaux Keller, Gaëlle Lauriot-Prévost & Dominique Perrault, Christian Liaigre, Jean-Marie Massaud, Bruno Moinard, Philippe Nigro, Jean Nouvel, Ora ïto, Nestor Perkal, Erwann Péron, Christophe Pillet, Pool/Léa Padovani & Sébastien Kieffer, William Sawaya, Eric Schmitt, Isabelle Stanislas, Hervé Van der Straeten: tutti hanno Rome, 8 juin-20 septembre 2016 risposto con entusiasmo a quest’invito e con loro, il loro comparto, dai produttori agli orefici, dagli ebanisti agli industriali o ancora ai galleristi. Quest’ultima categoria delle gallerie-produttrici simboleggia una corrente nuova tipicamente francese, con una presenza sempre più visibile nei grandi saloni e fiere internazionali, e molto richiesta, dai collezionisti e dai musei. Ma Design@Farnese presenterà anche piccole realtà indipendenti con grandi potenzialità, architetti d’interni e creatori che hanno scelto l’auto-produzione o ancora produttori industriali in grado di scoprire i giovani talenti promettenti. Saranno dunque riuniti, nelle gallerie dell’Ambasciata : Bosc, DCW.éditions, Christofle, En attendant les barbares, Frag, Galerie BSL/Béatrice Saint-Laurent, Hermès, Oscarmaschera, Petite friture, Poltrona Frau, Pouenat, Promemoria/Romeo Sozzi, Roche Bobois. « Qualche mese dopo la Design Week e durante la Triennale di Milano, Design@Farnese è un cenno d’intesa della Francia all’Italia, una delle patrie del Design », precisa Catherine Colonna. « Ho voluto mostrare una nuova sfaccettatura della creatività francese che si nutre di una cooperazione permanente con l’Italia. », aggiunge l’ambasciatrice. « Secondo una logica che anima ormai tutta la nostra diplomazia di influenza in Italia, Design@Farnese combina la diffusione culturale e artistica e la valorizzazione di una filiera che genera occupazione e export. Tradurre in Italia la volontà della diplomazia francese di tenere alta un’immagine rinnovata e attraente del nostro paese, è per me soprattutto fare sempre di più di Palazzo Farnese, luogo storico d’eccezione, un luogo vivo, una vetrina dell’eccellenza e dell’inventività francesi più contemporanee ». Design@Farnese racconterà una nuova geografia del design che non passa più solo per Parigi, ma anche per la Bretagna, le Landes, il Sud, l’Alvernia, visto che la creazione e la produzione francesi non sono più appannaggio esclusivo della capitale. A questo, si aggiungono i continui viaggi tra la Francia e l’Italia, dato che la maggior parte dei creatori francesi lavora anche per aziende italiane, che siano piemontesi, lombarde, friulane, venete, marchigiane o pugliesi. Foto su: https://goo.gl/EdXpzw Ecco tutto ciò che mette in mostra Design@ Farnese i cui elementi giocano sul velluto tra legno massello, essenze esotiche, intarsi di paglia, cuoio, vetro, ferro, bronzo, oro, argento, ceramica, plexiglass, lacca, seta e fibra di lino... Seguiteci su : www.facebook.com/FranceenItalie twitter.com/FranceenItalie designfarnese Ufficio stampa Ambasciata di Francia in Italia: Mathilde Grammont - +39 06 68 60 15 31 [email protected] Muriel Peretti - +39 06 68 60 12 03 [email protected] Rome, 8 juin-20 septembre 2016 I DESIGNER Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Samuel ACCOCEBERRY Nato a Bordeaux, vive e lavora a Parigi, il designer Samuel Accoceberry possiede un pedigree invidiabile. Studi e diplomi in tasca, dal 2000, lavora presso Alcatel, dipartimento Advanced Design. Un anno più tardi, eccolo a Milano, in cui il suo curriculum passerà nelle più grandi agenzie tra cui quelle d’Antonio Citterio, Rodolfo Dordoni e Paolo Zani. Rientrato a Parigi nel 2004, entra a far parte dell’agenzia LDesign/Arik Lévy. Vi resterà fino al 2010, in qualità di design-manager, la mano e l’occhio su numerosi progetti “su terreno”. Nel frattempo, beneficiando degli aiuti del VIA, Accoceberry lavora allo sviluppo delle sue creazioni, vincendo alcuni premi tra cui due Red Dot Design Awards per la scaffalatura Infinity e per la sedia Air Chair. Altri premi, il designer li riceve da quel momento a raffica - Grand Prix de la Création de la Ville de Paris 2013, Trophée Aquitain du Design Industriel 2014, Label Observeur du Design 2016.... Lavorando per conto suo dal 2010, moltiplica progetti e collaborazioni con un tropismo spinto per i regionalismi: residente al Pôle Expérimental des Métiers d’Arts de Nontron, vi realizza un progetto che valorizza le competenze legate all’artigianato d’arte. In qualità di Direttore Artistico, lavora soprattutto con produttori come Bosc, con sede nelle Landes. Trasmissione e insegnamento: Samuel Accoceberry insegna all’ESAD di Orléans, a l’ENSA di Nancy e allo Strate College a Sèvres. Il suo presente 2016 si focalizza a Copenaghen in cui espo- ne all’ Institut Culturel Français, a Vallauris, nell’ambito della Biennale Internationale de Céramique, ma anche con l’azienda francese IPI per lo sviluppo di una gamma Business Class in bachelite destinata al servizio aereo e con il lancio dei saponi Simona prodotti da Quebec Milano. Samuel Accoceberry è presente nell’ambito di Design@Farnese con l’insieme poltrona-ottomana Xistera, Pyrenea/Bosc (2013/15, Francia). www.samuelaccoceberry.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Fabrice AUSSET Designer riflessivo, Fabrice Ausset è un uomo del Sud. Nato a Nîmes nel 1961, vi ha seguito i corsi dell’Ecole des Beaux-Arts, poi quelli dell’Ecole d’Architecture di Marsiglia in cui consegue la sua laurea di architetto DPLG. Hotel, giardini, ristoranti, case in legno, appartamenti: il suo itinerario passa in seguito dalla Normandia prima di stabilirsi a Parigi. Appassionato di arte contemporanea, collezionista attento, Fabrice Ausset maneggia gli ossimori decorativi ed estetici con la naturalezza degli eruditi. Eclettico e versatile, porta avanti dei progetti atipici: ripristino di castelli, appartamenti di lusso, grandi alberghi, scenografie di esposizioni per le grandi marche, concepts retail, sedi centrali, allestimenti... La sua prima incursione nel mobile ha avuto luogo nel 2013 con la creazione della linea di mobili da salone Silverwing, prodotta dalla ditta Pouenat. L’anno seguente Fabrice Ausset era richiesto da Philippe Hurel nell’ambito delle sue Éditions prodotte in piccola serie numerata dai laboratori della Manufacture de Meubles di Coulomb. Materiali, forme e artigianato: il tavolo Webwood sarà una fatica assoluta. Quello che seguirà, anche. Fabrice Ausset ha fatto parte dell’edizione 2015 dell’esposizione manifesto AD Collections al Ministero degli Affari Esteri, a Parigi e poi di quella presentata nel 2016 a l’Hôtel de la Marine. Dagli ori del Quai d’Orsay e quelli della place de la Concorde ai banchi della macelleria La Ferrandaise, riaperta da poco e ai tavoli della famosa trattoria del Boeuf Cou- ronné, a La Villette, l’artista dà prova di un’ agilità geografica e stilistica stupefacente, occupandosi di un hotel in rue Saintonge, nel Marais e di un ristorante a Minsk, in Bielorussia. Come i suoi colleghi parigini e milanesi, Fabrice Ausset, architetto e arredatore, ha appena dato gli ultimi ritocchi ai suoi nuovi uffici, in rue du Sentier, sotto ai quali ha aperto la sua galleria, aperta alle sue creazioni ma non solo. Fabrice Ausset è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolo Webwood, Philippe Hurel Éditions (2014, Francia). www.fabriceausset.net Rome, 8 juin-20 septembre 2016 JORAN BRIAND Poco conosciuto dal grande pubblico, Joran Briand si trova tra quei designer contemporaneamente prolifici e inaspettati le cui realizzazioni sembrano dare del tu agli elementi. In questo caso il mare e l’oceano. Così le immense retine di cemento del Mucem e dello stadio Jean-Bouin per Rudy Ricciotti, a Marsiglia, o la tavola da surf con inclusi ricami vista nell’ambito dell’esposizione collettiva Granit. Formato presso Olivier de Serres e all’École Nationale des Arts Décoratifs di Parigi, insegnando il design all’ École de Condé, Briand è stato individuato da produttori di vari calibri come Roche Bobois, Silvera, Maison Perrouin, ENO, Magnalucis o l’italiano Davide Groppi, ma è su altri terreni che la sua fama va crescendo da quando ha firmato l’arredo del ristorante Big Fernand e quello del concept-store Cuisse de grenouille, a Parigi, e da quando collabora con il Pôle design Renault di Guyancourt. L’oceano ancora: Briand collabora attivamente alla creazione visiva e testuale del bookazine West is the Best, focalizzato sui rapporti tra la creazione e la pratica del surf. Già due numeri pubblicati, l’ultimo per incontrare i fratelli Bouroullec, di Sacha Got del gruppo La Femme, d’ Antoine Boudin, o di Jérémie Bélingard dell’Opéra de Paris. Joran Briand è presente nell’ambito di Design@ Farnese con lo sgabello Toul in lino composito, Saintluc (2014, Francia/Italia). www.joranbriand.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Christophe CÔME Nato a Saint-Lô nell’ottobre 1965, passato attraverso la professione alberghiera prima di deviare radicalmente verso la creazione pura, Christophe Côme si è formato per tre anni presso lo scultore Louis Derbré nelle tecniche di fusione del bronzo, calco e patina prima di mettersi in proprio. Vivendo e lavorando a Parigi nel suo atelier vicino alla Gare du Nord, preferendo presentarsi come produttore di mobilio d’arte, Côme è anche produttore di sé stesso, perfezionando questo status grazie ad una rete d’artigiani d’arte gelosamente riverita. A New-York, la gallerista Cristina Grajales, che è il suo rivenditore esclusivo, lo tiene in palmo di mano. Ed è con il suo sostegno e la sua collaborazione che espone da dieci anni esatti il suo lavoro in ogni parte del mondo. E in particolare al Design Miami Basel. Risultato: Peter Marino in testa per i negozi Chanel, i collezionisti competenti si contendono le sue creazioni “funambole” attraversate da lampi folgoranti catturati e diretti da giochi di lenti di vetro, di lava smaltata o di onice, degne eredità della grande tradizione delle Arti Decorative francesi. Seguendo l’ esempio, i musei come quello del Design a Lisbona o il Corning Museum, negli USA. Christophe Côme è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolo 36, Christophe Côme (2014, Francia). www.come.fr Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Christophe DELCOURT Ex studente di recitazione, Christophe Delcourt si è cimentato per la prima volta nel mondo dell’arredo utilizzando reti metalliche per gabbie di galline allo scopo di fabbricare lampade presso Miller & Bertaux. Era nel 1993. La critica ne parlò entusiasta e salutò un talento eccezionale. Eletto Creatore dell’anno sei anni dopo, un tempo con un’attività ben avviata a Vieille-du-Temple, e oggi nel cortile di rue de Babylone, Delcourt che ha fondato la sua casa di produzione nel 1995, mette in mostra il suo mobilio dalle linee contemporaneamente rigorose e insolite attenuate dall’audacia della mescolanza di materiali e movimentate da trattamenti cromatici spiccati. Sempre produttore delle sue opere distribuite in esclusiva e ad alto livello a Miami, Sydney, Berlino o Taipei, gestendo con energia vari cantieri privati di ampio respiro, Christophe Delcourt riserva dal 2004 le sue uniche collaborazioni esterne a Roche Bobois con le collezioni eco-concepite Rive-Droite e Legend, ma anche con Tectona, l’Italiano Baxter o ancora Collection Particulière, giovane struttura di produzione fondata da Jérôme Aumont. Amando definire un mobile come « un investimento a lungo termine, un compagno per la vita », Delcourt designer-produttore, presenta ogni anno una nuova collezione arricchita dalle creazioni esclusive disegnate da François Champsaur, Jean-Pierre Tortil, Tristan Auer, Laurent Nicolas, Vincent Dupont-Rougier o ancora il duo Clémentine Giacona/Frédéric Forest (FRST), pari per affinità e che condividono i gusti per il savoir-faire d’eccezione. Parallelamente alla produzione di mobili, Christophe Delcourt conduce un’attività prolifica di architetto d’interni, in società per l’occasione con Guillaume Terver. In programma: lo Studio des Acacias, ristoranti, boutique di moda, appartamenti privati... Christophe Delcourt è presente nell’ambito di Design@Farnese con la scrivania Nej e con il tavolo Til, da Maison D’Édition Christophe Delcourt (2014/2015, Francia). www.christophedelcourt.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Noé DUCHAUFOUR-LAWRANCE Padre scultore, nato nel sud della Francia nel 1974, Noé Duchaufour-Lawrance è stato indirizzato molto giovane verso le discipline artistiche. Ed è in qualità di scultore (su metallo) che ha conseguito la sua laurea presso l’ École Nationale Supérieure des Arts Appliqués et des Métiers d’Art prima di proseguire negli studi di “arredamento” nelle Arti Decorative. Nutrito ed ispirato da una vasta gamma di fonti estetiche e formali, è attraverso un ristorante stellato che NDL si è fatto conoscere immaginando il nuovo arredo organico-arborescente di Lucas Carton, a Parigi. Non appena lanciato, il giovane artista ha aperto nel 2003 la sua agenzia, Neonata, subito richiesta dai produttori super esclusivi come l’italiano Ceccotti o l’americano Bernhardt Design. Da allora, Noé DuchaufourLawrance collabora con i grandi protagonisti del lusso quali Hermès, o Montblanc (nuovo arredo dei negozi). Dopo la sua recente incursione nella Galerie de Sèvres per il “r/evolution festival”, dopo le scenografie di Scènes Gallery e di “Elle Deco Café” per la sessione di settembre 2016 del Salone Maison&Objet, l’attualità di NDL si manifesterà attraverso una Carta Bianca dell’Arredamento Nazionale esposta nella Galerie des Gobelins, a Parigi, dall’ottobre 2016 al gennaio 2017. Noé Duchaufour-Lawrance è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolo Kinetic, Galerie BSL (2015, Francia). www.noeduchaufourlawrance.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Olivier GAGNÈRE Raccontare Olivier Gagnère o redigere un inventario alla Prévert. Fin dall’inizio nei primi anni 80, l’artista, nato nel 1952, ha collaborato con Ettore Sottsass e frequentato in dosi massicce il circuito delle gallerie parigine per esporvi le sue creazioni-vetro, ceramica, terracotta. I suoi primi mobili ? Prodotti da Artelano, nel 1985. Il suo primo arredo? Quello del Café Marly, all’interno del Louvre, nel 1994. Per l’imprenditore della porcellana Bernardaud, Olivier Gagnère disegnerà tazze e servizi, mobilio e lumi, ma anche la sala da tè parigina e il negozio newyorkese. Sarà anche uno dei primi creatori contemporanei richiesti dal cristalliere Saint-Louis (bicchieri Cosmos, 1998) e dal gruppo Pernod-Ricard per il disegno del nuovo bicchiere « Ricard ». Appassionato di ceramica, Gagnère fabbrica e espone a Vallauris, in Giappone; appassionato di vetro, lavora a Murano e per l’azienda francese Veronese. La ristrutturazione del Lido a Parigi? E’ lui. L’ideazione e la realizzazione del ristorante Pierre Gagnaire a Séoul? Ancora lui. Il recente restauro di un piccolo albergo di 18 camere, nascosto nel villaggio di Roussillon (Luberon)? sempre lui. Inclassificabile, singolare, e tuttavia così riconoscibile, Olivier Gagnère è una geografia ambulante. Per esempio, la Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, il Grand Hornu in Belgio, lo Shanghai Art Museum in Cina, il Musée Picasso e della Ceramica a Vallauris o ancora La Galerie Nationale a Dubaï in programma di numerose mostre e retrospettive che gli sono dedicate. Sistemato nella tranquillità quasi provinciale del XIV° distretto parigino, Gagnère lavora assiduamente per Édition Limitée/Paris, per l’azienda Pouenat, e per le gallerie-produttrici come En Attendant les Barbares o Kréo che lo espone alla FIAC come a Design Miami/ Basel. Nel 1999, Olivier Gagnère è stato onorato da un ordine del Mobilier National che verteva sull’ideazione dell’arredo per il ministro della Cultura. Nel 2016, durante la Design Week di settembre, esporrà alla Galerie Maeght le sue ceramiche realizzate nella Fabbrica di porcellane Henriot a Quimper, le sue porcellane realizzate nella Fabbrica Fukagawa (Arita-Giappone) e le sue nuove ceramiche realizzate dalla Fabbrica di porcellane di Gien con cui ha appena iniziato una collaborazione inedita. Olivier Gagnère è presente nell’ambito di Design@Farnese con la panca e la mensola Atlantide, Promemoria (2014, Italia). www.gagnere.net Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Christian GHION Nato nel 1958 a Montmorency, cresciuto a Parigi, arrivato al design attraverso il diritto e la storia dell’arte, studi al termine dei quali prevedeva una carriera di banditore d’asta, laureato all’ENSCI, edonista, volentieri iconoclasta, – ha disegnato qualche anno fa dei mobili per cani e gatti per Sheba/Cesar –, Christian Ghion lavora nel design, nell’architettura, nella scenografia, nell’architettura d’interni e nell’insegnamento. Associato per dieci anni con l’architetto Patrick Nadeau, Ghion è diventato indipendente nel 1998. Rappresenta allora, con Christophe Pillet, Christian Biecher e Jean-Marie Massaud, il ‘’mucchio selvaggio’’ della French Touch del design internazionale. Cavaliere delle Arti e delle Lettere nel 2006, è esposto da Parigi a New-York, richiesto dal Comité Colbert come dalla Fondation Cartier. Le sue creazioni – mobili, vasi, lampade – sono prodotti da Cappellini, Driade, Daum, Salviati, Sawaya & Moroni. Pilastro della galleria-produttrice En Attendant les Barbares, le sue amicizie con il mondo della moda e della gastronomia l’hanno condotto ad entrare nell’arredo per Chantal Thomass, Jean-Charles de Castelbajac a Parigi, per gli champagne Nicolas Feuillatte, per lo chef pluristellato Pierre Gagnaire con il quale ha anche disegnato une linea di accessori da cucina per Alessi. Eclettico, Christian Ghion collabora regolarmente con Christofle, con Nespresso, con il progettista di cucine Arthur Bonnet e con La Forge de Laguiole per la quale, oltre alle collezioni esclusive di coltelli, ha realizzato la nuova fabbrica, inaugurata quest’anno. Da poco, il Mobilier National gli ha ordinato diversi pezzi di mobilio in fibra di carbonio per l’ufficio di un ministro. Sul posto, Christian Ghion ha concepito il più grande muro d’acqua d’Europa per la città d’Aix-en-Provence, inaugurato nel luglio 2014, e realizzato la Villa Delles a Metz (2016). Christian Ghion è presente nell’ambito di Design@Farnese con le poltrone Butterfly Kiss, Sawaya & Moroni (2003, Italia). www.christianghion.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 PHILIPPE HUREL Capo di una Entreprise du Patrimoine Vivant etichettata dai funzionari del Ministero francese dell’Economia, dell’Industria e del Lavoro, Philippe Hurel non dimentica mai ciò che fecero e furono i suoi antenati, rivendicando, con una punta di orgoglio, questi nonni e prima di loro, i loro genitori, che producevano in passato mobili in stile Luigi XV e banconi da bar a metro. Stabilitosi nei locali storici della Fabrique de Meubles de Coulombs, fondata nel 1910 dai suoi avi nell’ Eure-et-Loir, e affiancata da una fabbrica efficiente nel 2006, che promuove il lavoro artigianale d’eccezione con i suoi famosi laboratori d’ebanisteria, Philippe Hurel vi ha aperto venti anni fa il suo studio di progettazione e creazione. Architetto dallo stile contemporaneo maschile ed elegante, dententore di un sapere enciclopedico a proposito di mobilio, disegna mobili graziosamente strutturati dalla metà degli anni 70. Contemporaneamente azienda, marchio e firma, imprenditore, creatore e produttore di fama per il suo savoir-faire, forte di una clientela privata altolocata, Philippe Hurel ha lavorato per il Senato francese, Masséna Finance, il gioielliere Boucheron, il porto di Kobe in Giappone, le spa Caudalie a Bilbao, i più grandi alberghi del mondo con gli architetti più quotati. Da poco, sostenuto da suo figlio, Maxime Hurel, questo capo che non riesce a star fermo e il cui nome è conosciuto da Istanbul a Tokyo via New-York e Londra, rimane fondamentalmente legato alla comunicazione. Ha così recentemente invitato creatori, arredatori, designer e altri architetti d’interni a venire a sperimentare un’altra vena del legno e a considerare, con gli artigiani specializzati della manifattura, tutto il suo potenziale di condivisione e di scambi. Autori di pezzi importanti e manifesto dei talenti così diversi come Fabrice Ausset, Terence Mesguish-Jacquemin, Elliott Barnes partecipano al catalogo di alto livello dei best-seller della ditta Hurel come la sedia Tyrol, la scrivania Lucca o l’iconico sgabello Zigi. Philippe Hurel è presente nell’ambito di Design@Farnese con la sedia Entre Deux e il letto Karen, Philippe-Hurel (2009 e 2016, Francia). www.philippe-hurel.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Margaux KELLER Dai suoi studi a Olivier de Serres poi alla scuola Boulle, la Marsigliese Margaux Keller ha conservato il gusto del design-prodotto e dell’architettura d’interni, eleganza e poesia in più. Notata nel 2011 durante il suo passaggio presso la Fabbrica Benetton a Treviso, sotto la direzione artistica del designer proteiforme Sam Baron, la Marsigliese Margaux Keller era appena uscita dall’agenzia Philippe Starck in cui si era formata accanto al designer catalano Eugeni Quittlet. Da allora, la giovane donna ha fatto molta strada. Stabilitasi per conto suo a Marsiglia dal 2012 nonostante un breve passaggio a Parigi, collabora in tutta versatilità con Yves SaintLaurent Beauté, Roche Bobois, La Redoute Intérieurs, Habitat, SIA Home Fashion, Vista Alegre, KparK e anche La Monnaie de Paris! Nel 2015, Margaux Keller ha lanciato Les Objets de Compagnie, la sua linea di oggetti accessibili e manufatti, diffusa in esclusiva dal suo e-shop (www.margauxkeller-eshop. com). Nel 2016, Margaux Keller ha raggiunto, su chiamata d’Agnès Kentish, la dream-team storica della galleria En Attendant les Barbares che l’esporrà alla riapertura del 2016, contemporaneamente a Eric Schmitt, Eric Jourdan, Eric Robin, Christian Ghion, Matt Sindall, Célia Bertrand... Margaux Keller è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolino Eileen, En Attendant les Barbares (2016, Francia). www.margauxkeller.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Gaëlle LAURIOT-PRÉVOST e Dominique PERRAULT Parigi, 1995. L’architetto Dominique Perrault, pluri-premiato a livello mondiale, porta a termine il colossale cantiere della Bibliothèque Nationale de France installandovi un dispositivo d’illuminazione potente proveniente da una lavorazione inedita di una maglia industriale captata, manipolata, introdotta e innestata all’interno stesso di dispositivi tubolari indistruttibili dalla designer Gaëlle Lauriot-Prévost. L’anno 1995 segnò così ufficialmente l’unione tra Perrault e LauriotPrévost in seno all’agenzia Dominique Perrault Architecture. Richiesto e acclamato in tutto il mondo, da Napoli fino in Australia, mediaticamente poco presente, ad arte, Perrault-l’architetto ha realizzato poco nel design, settore condiviso a quattro mani con Gaëlle Lauriot-Prévost: un servizio da caffè per Alessi, la poltrona Tricot in cuoio per Poltrona Frau, il tavolo No Design per Alis, la cucina e il frigo per Fagor, il tappeto ZigZag per Chevalier Edition, le lampade ZZZZZ per Fontana Arte, la sedia BnF per Silvera, e i lumi In The Tube per il Francese DCW. E’ presso i Milanesi Sawaya & Moroni che il duo si dimostra più prolifico in questo campo con sedie, oggetti, una scrivania...Oltre alla pubblicazione di una monografia inedita sul tema del design, pubblicata nel giugno 2016, Gaëlle Lauriot-Prévost partecipa attivamente ai numerosi progetti guidati da Dominique Perrault, che si concentra attualmente sulla Francia e su Parigi –coincidenza temporale e dei cantieri- con la recente inaugurazione della nuova entrata del Château de Versailles (Pavillon Dufour), quella delle Tours du Pont de Sèvres, l’architetto che ha dato il via al cantiere per la riqualificazione dell’ex-Poste du Louvre, ha posato la prima pietra del futuro Hippodrome di Longchamp. Nell’autunno prossimo, Dominique Perrault guiderà, su richiesta del presidente François Hollande, un’importante missione di studio sull’avvenire dell’Île-de-la-Cité, a Parigi. Gaëlle Lauriot-Prévost e Dominique Perrault sono presenti nell’ambito di Design@Farnese con la sedia L’Indiscret, Sawaya & Moroni (2013, Italia) e con i lumi In The Tube, DCW (2015, Francia). www.gaellelauriotprevost.com www.perraultarchitecture.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Christian LIAIGRE Originario dell’Ovest della Francia, versante atlantico, Christian Liaigre ha vissuto parecchie vite prima di diventare l’arredatore mondialmente celebre che si conosce. Per otto anni, ha conservato nei suoi cassetti le sue lauree parigine dei Beaux-Arts e dell’école Nationale Supérieure des Arts Décoratifs, per rifugiarsi nella natura e dedicarsi all’allevamento dei cavalli, une delle sue grandi passioni. Risalito nella capitale, è nell’arredamento che riesce con facilità. Nominato direttore artistico della ditta Nobilis, innova e lascia la sua impronta, forte e senza tempo, priva di ostentazione. Enorme successo. In Francia come altrove nel mondo. Soprattutto negli Stati Uniti e in Asia. A capo di uno studio di creazione parigino operante anche all’estero - Londra, Bangkok, Saint Barthélemy nei Caraibi - Christian Liaigre è diventato una firma, uno stile. Il Senato lo reclama, il mondo alberghiero di lusso ed anche la produzione. Quanto alla clientela privata, è semplicemente universale. E fedele. Moltiplicando gli show-room in tutto il mondo, Christian Liaigre è oggi un’impresa solida ammessa al prestigioso Comité Colbert. L’artista rimane il direttore artistico e l’anima fondamentale dell’azienda, controllando ferocemente che l’impresa assicuri una fabbricazione artigianale dei mobili e dei lumi, tutti stampati CL, lavorando così con pochi laboratori specializzati sia nell’ ebanisteria, che nella tappezzeria e i cui artigiani beneficiano del titolo di Maître d’Art. Legno, tessuti, lacche, ma an- che cuoio, vero cuoio trattato da una conceria francese e prodotti finiti per selle. Stile, estetica, comfort: Christian Liaigre è su queste cose molto... a cavallo. Christian Liaigre è presente nell’ambito di Design@Farnese con le sedie Calme Plat e Aspre e con il letto Austral, Christian Liaigre (tra il 2007 e il 2013, Francia). www.christian-liaigre.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Jean-Marie MASSAUD Tolosano doc, nato nel 1966, laureato all’ENSCI-Les Ateliers, ex collaboratore e socio di Marc Berthier, Jean-Marie Massaud è un innovatore che impone il design dove meno te lo aspetteresti: da Yamaha Offshore con un progetto di sottomarino, con l’ONERA per il progetto di albergo volante Manned Cloud, in Messico con il Volcano Stadium di Guadalajara (2010) o ancora, per Toyota, il concept car MeWe (2013). Dal pezzo unico alla serie industriale, dai macro-ambienti ai microcontesti, Jean-Marie Massaud lavora su un’ ampia gamma di progetti, dall’architettura all’oggetto, sa coniugare con una rara abilità comfort ed eleganza, zeitgeist ed eredità, generosità e distinzione. Alle sue collaborazioni a lungo corso con Axor, PoltronaFrau, Dedon, Poliform, MDF Italia, Offecct o ancora l’orefice Christofle, Massaud ha impresso il suo stile in Italia da Cappellini, B&B Italia, Magis ed anche presso l’argentiere milanese De Vecchi, nonché negli Stati Uniti con Environment, con sede a Los Angeles. Iscritto nei cataloghi delle collezioni dei musei del design di Chicago, Londra e Lisbona con le proprie creazioni, Jean-Marie Massaud ha anche lavorato nella bellezza per Cacharel e per Lancôme. Attento all’equilibrio tra piacere e responsabilità, livello individuale e sfera collettiva, lavorando alla ricerca e allo sviluppo di concetti sempre legati alla qualità dell’esperienza – trasporti, settore nautico, architettura dei prefabbricati, beni e servizi -, e con risposte pertinenti e durevo- li alle sfide epocali, Massaud-designer così come Massaud-architetto è insignito da una quantità di premi, tra cui il Compasso d’Oro che rappresenta nel mondo del design quello che l’Oscar è per il cinema, e anche da alcuni Red Dot Awards, molto ambiti. Altro notevole riconoscimento : l’Etoile de l’Observeur du Design ricevuto nel 2016 dall’Agence pour la Promotion de la Création Industrielle (APCI) per i due servizi da tavola creati nel 2014 e nel 2015 per le classi La Première e La Business Air France. Jean-Marie Massaud è presente nell’ambito di Design@Farnese con la sedia Don’do e il paravento Moucharabieh, Poltrona Frau (2005/2007, Italia). www.massaud.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Bruno MOINARD Dopo più di quidici anni passati nell’équipe d’Andrée Putman e Ecart International, Bruno Moinard si è emancipato nel 1995, fondando allora a Parigi la sua agenzia 4BI, diventata da quel momento 4BI & Associés. Architetto d’interni, scenografo, designer, disegnatore e pittore, si vede affidare molto rapidamente scenografie museali, culturali e commerciali. Il suo intervento presso la Fondation Cartier gli apre nuovamente le porte del lusso in cui il suo senso del lusso alla francese fa centro. Dopo il gioielliere Cartier e i suoi 340 negozi nel mondo di cui assicura ancora oggi il ruolo estetico, dopo il Château Latour a Pauillac, proprietà di François Pinault, dopo la villa di Marc Veuve Clicquot a Reims, Bruno Moinard ha impresso il suo stile su numerosi alberghi di lusso come il Plaza Athénée o diverse imprese del gruppo Dorchester. In libreria, l’uomo si rivela pagina per pagina attraverso diverse opere come “L’architecte Promeneur” (2010) o, più recentemente la monografia “Du Trait à la Lumière” (2015). Produttore del proprio mobilio di alta classe, Bruno Moinard è uno dei rari arredatori e architetti d’interni a possedere la propria galleria, ubicata in rue Jacob, nel cuore di St-Germain-des-Prés. Rinomato in tutto il mondo, accompagna e illustra l’immagine della Francia dappertutto nel mondo e in particolare in Asia in cui, oltre a due alberghi a Chengdu, ha arredato il ristorante gastronomico di Alain Ducasse a Pechino. Uomo di maestria e di talento, Bruno Moi- nard partecipa attualmente a diversi progetti di ampio respiro come la nuova sede della Maison Balenciaga a Parigi nell’area dell’exospedale Laënnec, le Galeries Lafayette a Doha e a Dubaï, lo Studio Harcourt a HongKong, il restauro del Four Seasons Hôtel a Londra e quello dell’Hôtel Eden a Roma, ormai membro del gruppo Dorchester. Bruno Moinard è presente nell’ambito di Design@Farnese con diversi pezzi (letto Courtrai, panca Apua, tavolo Asan, tavolini Dugo in bronzo e intarsi di paglia, scrivania Dinant, tavoli e tavolini Flen, Lipik, Zlatar) Bruno Moinard Éditions (tra il 2007 e il 2013, Parigi). www.brunomoinardeditions.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Philippe NIGRO Entrato come semplice stagista al termine dei suoi studi (École Boulle) nell’agenzia di Michele de Lucchi a Milano, Philippe Nigro, nizzardo doc, vi resterà quindici anni, impegnato nei progetti di design, d’interni, di scenografie, d’architettura di uffici, fino a firmare a quattro mani con il maestro diversi pezzi mitici come l’attaccapanni Tri per Poltrona Frau, la poltrona da ufficio Norma e il divano Dehors per Alias o ancora lo sgabello Bisonte per la cellula Produzione Privata, lanciata da de Lucchi per esprimere la sua ribellione anti-industriale. Da solo dal 2012, Nigro si divide da quel momento tra Parigi e Milano, collaborando qui e là con il gruppo Roset (Ligne Roset et Cinna), Baccarat, Saintluc, De Padova, Serralunga, Foscarini, Venini, Glas Italia... Nel 2014, Nigro presentava a Milano nelle belle sale del Palazzo Serbelloni, la collezione Les Curiosités, prodotta dalla Maison Hermès. Nelle grazie dei migliori atelier, Philippe Nigro, sempre molto presente ad ogni Salone del Mobile vi ha presentato nell’aprile scorso la sua idea di scrivania portatile immaginata da Moleskine by Driade. Valore sicuro, l’artista firma anche numerose scenografie per il marchio automobilistico Lexus che gli richiede l’ideazione dei suoi stand per i diversi saloni dell’auto nel mondo, per la Triennale Design Museum con la mostra Le Design Italien au-delà des Crises, o, nel maggio-giugno 2016, la mostra all’aperto Ultra Lin, piazza des Vosges a Parigi. Una operazione allestita dal CELC nell’ambito del programma triennale europeo di promozione del lino. Riconoscimento e prestigio: Philippe Nigro è appena stato invitato dalla Commissione di selezione del Mobilier National a presentarvi i suoi progetti. Bisognerà pazientare fino al 2017 per conoscerne la natura. Bruno Moinard è presente nell’ambito di Design@Farnese con l’insieme Carrés d’Assise e la panca-mobile Cheval d’Arçons ( collezione Les Curiosités), Hermès (2014,Parigi). www.philippenigro.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Jean NOUVEL L’Institut du Monde Arabe, la torre Agbar di Barcellona, la Fondation Cartier, il Guthrie Theater di Minneapolis, il Louvre Abu Dhabi il museo del Quai Branly-Jacques Chirac, la fabbrica Ferrari a Modena, la Philharmonie di Parigi... Jean Nouvel è, insieme a Dominique Perrault, l’architetto-star francese più famoso al mondo. Nato in Aquitania nel 1945, laureato in architettura alle BeauxArts di Parigi, ai suoi esordi Jean Nouvel ha frequentato i grandi distruttori della progettazione architettonica moderna e postmoderna come Claude Parent o Paul Virilio, immensi teorici di un nuovo linguaggio architettonico. Co-fondatore del movimento architettonico Mars 1976, membro fondatore del Sindacato dell’Architettura, ha aperto nel 1994 l’agenzia Ateliers Jean Nouvel, affiancata l’anno successivo dalla cellula Jean Nouvel Design. Premi e riconoscimenti tra i più importanti gli vengono riconosciuti Équerre d’Argent, Pritzker Price, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, architetto delle prodezze, Nouvel, come i suoi colleghi, ha operato poco nel campo del design-prodotto. Oltre alla sua collaborazione insolita con la casa di moda italiana Ruco Line (scarpe e negozi), ha al suo attivo alcuni notevoli, ma puntuali, interventi presso gli Italiani Danese, Artemide, Arflex, Cassina e Sawaya & Moroni. Ha più recentemente firmato il tavolo Mutante e la biblioteca 1000 Raisons presso il francese Bespoke Editions. Jean Nouvel è presente nell’ambito di Design@ Farnese con le poltrone Milana, Sawaya & Moroni (1994, Italia). www.jeannouveldesign.fr Rome, 8 juin-20 septembre 2016 ORA ÏTO Il percorso di Ora ïto, nome-label dietro il quale si è nascosto a lungo il figlio del gioielliere Pascal Morabito, è niente meno che folgorante. Agitatore precoce ed iconoclasta, si è lanciato all’età di 19 anni con il primissimo marchio virtuale, e si è fatto conoscere convertendo in 3D i prodotti dei grandi marchi internazionali, da Louis Vuitton ad Apple, Nike o Bic... Richiesto, corteggiato, adulato, reso vera e propria star, il suo talento risiede nel lanciare ad alta velocità il design in universi inattesi. In grado di lavorare sia per i prodotti lattiero-caseari Gervita o per la birra Heineken sia per un Airbus A320 o per il nuovo tramway di Nizza, Ora ïto è un designer che va a mille e le cui collaborazioni vanno dal popolare al grande prestigio. Cavaliere delle Arti e Lettere (2011), fa incetta di premi e ricompense in tutto il mondo. Un piede a Parigi, l’altro a Marsiglia dov’è nato nel 1977, le sue creazioni sono prodotte tra l’altro da Roche Bobois. Da Guzzini a Zanotta, è adorato dagli Italiani e la sua poltrona disegnata per Cassina nel 2016 ha fatto le aperture di tutta la stampa design durante l’ultimo Salone del Mobile di Milano. La sua collaborazione con la casa Christofle risale ormai al 2008 tra posate e gioielli. Annunciata nel 2010, la collezione di altaoreficeria Arborescence segnava l’ingresso dell’argentiere nell’ambito dell’art-de-vivre per la casa, ricca di tanti riferimenti (mobili, accessori da tavola e da ufficio)... Ora ïto è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolo Arborescence, Christofle (2012, Francia). www.ora-ito.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Nestor PERKAL Francese nato nel 1951 a Buenos-Aires dove si è laureato in architettura (DPLG), stabilitosi da più di trent’anni a Parigi, Nestor Perkal è contemporaneamente designer di mobili, oggetti e lampade, architetto d’interni, scenografo, curatore di mostre e direttore artistico. Cavaliere delle Arti e Lettere (1994), non ha mai smesso di presentare e promuovere la creazione contemporanea attraverso i suoi nuovi talenti. Dagli inizi degli anni 1980, è stato il primo a far conoscere il gruppo-movimento-marchio Memphis dalla sua galleria parigina del Marais. Le sue creazioni sono state integrate nelle collezioni pubbliche del Musée des Arts Décoratifs, del Fonds National d’Art Contemporain, del Centre Georges Pompidou, del Musée des Arts décoratifs di Montreal, in Canada, o ancora, dell’Indianapolis Museum of Art (USA) o dell’ Israël Museum a Gerusalemme. Figura indispensabile della scena creativa francese, Nestor Perkal è stato, tra l’altro, il direttore artistico del CRAFT (Centre de recherches sur les Arts du Feu et de la Terre), a Limoges (1993-2009) dove ha invitato più di 70 artisti, designer e architetti di tutto il mondo, per venire a realizzare numersoi progetti utilizzando la ceramica. Più recentemente, ha disegnato la collezione di gioielli « Joyita » prodotta dalla galleria MiniMasterpiece a Parigi e ha ideato la scenografia dell’esposizione « De la caricature à l’affiche 1850-1918 » attualmente alle Arts Décoratifs a Parigi e che sarà in seguito presentata nel celebre Palais Lumière a Evian (dal 5 novembre 2016 all’ 8 gennaio 2017). Dal 2008, Nestor Perkal collabora con l’azienda a conduzione familiare italiana Oscarmaschera; in qualità di consigliere artistico e strategico, vi concepisce linee di prodotti per la casa e l’ufficio utilizzando il cuoio insieme a materiali più insoliti. Nestor Perkal è presente nell’ambito di Design@Farnese con le sedute Cabalito Blanco, Oscarmaschera (2016, Italia). www.nestorperkal.fr Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Erwan PÉRON Nato in Bretagna nel 1972, cresciuto in Africa centrale tra scuola e foresta equatoriale, Erwan Péron è uscito debitamente laureato nel 1996 dall’École de Design di Nantes, con lode. Stabilitosi a Dinan, in pieno Armor, vi ha fondato la sua agenzia dieci anni fa dopo aver integrato tutti i meccanismi industriali della fabbricazione di mobili. Nel 2015, dopo aver selezionato il suo progetto Hélis, disegnato cinque anni prima, Roche Bobois produce le sue collezioni NAT, Séquoia, e Snow il cui sviluppo avviene parallelamente ad una messa a punto tecnico-visiva inventata da Péron. Né più né meno che una superficie in Krion, contemporaneamente opaca e setosa, che evoca l’aspetto della carta spiegazzata insieme a quello di un paesaggio innevato. Parallelamente alla sua attività di designer e di architetto d’interni, Erwan Péron ha fondato nel 2011, insieme alla sua agenzia, la struttura Lib Éditeur d’Idées, con sede anche a Dinan e destinata all’edizione e alla diffusione commerciale di piccoli oggetti ludici di cui alcuni, veri e propri best-seller, sono venduti al MoMA Design Store a New-York. Erwan Péron è presente nell’ambito di Design@ Farnese con il buffet Snow, Roche Bobois (2016, Francia). www.erwanperon.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Christophe PILLET Milano. Domus Academy. Memphis/Martine Bedin/Michele De Lucchi. Tali sono stati gli inizi, nei primi anni 80, di Christophe Pillet, giovane architetto e designer, allora sacro, e consacrato dall’Italia dove le grandi aziende di produzione hanno puntato sul potenziale super-eclettico di questo Nizzardo di nascita. Ceccotti, Cappellini, Magis, Tronconi, Edra, Fontana Arte, Liv’it, Fiam, Mazzega, Kartell, Emu, Driade e gli altri bussano alla sua porta. Alla fine: collaborazioni di lungo corso. Le sue creazioni integrano le collezioni permanenti delle Arts Décoratifs, del Centre Georges Pompidou e del Fonds National d’Art Contemporain. Architettura, oggetti, mobili, direzione artistica : la sua firma si è legata da quel momento a marchi importanti, a progetti su scala e implicazioni planetarie. Passato da Starck, stabilitosi da solo a Parigi dal 1983, Christophe Pillet ha infatti moltiplicato le collaborazioni più inaspettate, nella moda e nella bellezza. Trussardi, Bally, Shiseido, Narciso Rodriguez, Rodolphe Ménudier, Révillon come credenziali e Lacoste come pietra miliare con una direzione artistica significativa. Oggi, il suo nome non si puὸ dissociare da varie case di moda e di accessori come la Newyorkaise Catherine Malandrino o le molto parigine Jean-Claude Jitrois e Lancel. La sua carriera lo ha tanto orientato verso le arti della tavola -Daum, Bernardaud- che verso produttori singolari del calibro d’Ecart International o dei Domeau&Peres. Più confidenzialmente, ha anche disegnato il mobilio di saloni dell’Am- basciata di Francia a Hanoï. Christophe Pillet è stato inoltre tra i primi designer a imprimere il suo stile su un hotel, il Sezz a Parigi. Da allora, la sua considerazione in questo campo si è globalizzata - Turchia, Marocco, Camerun... Richiesto in Giappone, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Russia, in Cina, negli Emirati, per progetti e cantieri di grande portata, firma collezioni di mobili in vetro per il Turco Enne, sedi per lo Svedese Offecct, e rimane fedele agli industriali italiani, quali Lema, EMU, Modus, Serralunga. Quanto alla sua collezione per FRAG che inaugura una collaborazione inedita, è stata ufficialmente annunciata a Milano, durante il Salone del Mobile 2016. Christophe Pillet è presente nell’ambito di Design@Farnese con la serie di sedute The Square Collection, FRAG (2016, Italia). www.christophepillet.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 POOL Léa Padovani e Sébastien Kieffer Di origine italo-iraniana, nata nel 1981, la designer Léa Padovani porta lo stesso nome di un’attrice italiana degli anni 50 allora molto vicina a Orson Welles. Francese, il designer Sébastien Kieffer è più giovane di un anno (classe 1982) e non se ne conoscono (ancora) omonimi celebri. Insieme, dopo essersi spesso incrociati e confrontati su fronti creativi diversi, formano il duo-marchio Pool, fondato nel 2010 e considerato come uno spazio di creazione al cui interno si costituiscono associazioni intorno ad oggetti, ad architetture o ad immagini. Dal 2011, hanno presentato i loro primi oggetti a Milano nell’ambito dell’esposizione collettiva “Nouvelle Vague: il nuovo paesaggio domestico francese”, accolta dall’istituto Culturale Francese. Il seguito? Richiesto da Cassina, il duo vede le sue creazioni prodotte da Petite Friture, La Chance, La Gallery S. Bensimon, Alter, La Redoute & CVL Contract, mentre il VIA, il salone Maison & Objet, Lille Design, l’edizione inglese di Elle Deco o l’edizione francese di AD li richiedono e li presentano in vario modo. Oltre i sofà Scenery ideati con l’azienda italiana Living Divani per Wallpaper* Handmade, Pool assicura dal maggio 2016 la direzione artistica del fabbro Atelier FP e ha firmato la realizzazione della nuova officina per l’azienda di VTC Le Cab, a Aulnay-sous-Bois al posto dell’ex-fabbrica PSA. Pool/Léa Padovani e Sébastien Kieffer sono presenti nell’ambito di Design@Farnese con il divano Grid, Petite Friture (2015, Francia). www.poolhouse.eu Rome, 8 juin-20 septembre 2016 William SAWAYA Nato a Beirut dove ha frequentato l’Académie des Beaux-Arts che gli ha attribuito le sue lauree, William Sawaya venne a perfezionare il suo curriculum in Francia prima di decidere di stabilirsi in Italia dove, socio dell’imprenditore Paolo Moroni, ha fondato nel 1984 l’agenzia d’architettura Sawaya & Moroni, contemporaneamente vetrina, galleria, show-room e produttrice del design dei più grandi architetti del mondo (Zaha Hadid, Jean Nouvel, Daniel Libeskin, Dominique Perrault...). Figura fondamentale del design milanese, soprattutto durante il sacrosanto Salone del Mobile, William Sawaya è contemporaneamente direttore artistico e direttore di progetti dell’azienda Sawaya & Moroni rinomata fino in Giappone. William Sawaya è presente nell’ambito di Design@Farnese con le poltrone Shanghai, Sawaya & Moroni (2016, Italia). www.sawayamoroni.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Eric SCHMITT Nato a Tolosa nel 1955, dotato per la musica, una passione duratura, e per la fotografia, Eric Schmitt ama dire che il suo lavoro è “la conseguenza dello scultore che sono quasi, dell’architetto che avrei desiderato essere e del designer che non sono del tutto”. Notato molto giovane accanto a Christian Liaigre, si è imposto nel 1987 con la sua prima esposizione personale al VIA – maniglie per porte in gesso e metallo. Dieci anni più tardi, l’artista lasciava Parigi e la sua fucina di Saint-Denis, per stabilirsi al margine della foresta di Fontainebleau. Vita e lavoro. Casa e laboratorio. Fianco a fianco con i migliori artigiani. E più vicino alla natura. E a cavallo, montato ogni mattina. In sella, comunque. E più fedele dei fedeli: dal 1989, Eric Schmitt è un pilastro della scuderia degli artisti-designer prodotti dalla galleria En Attendant les Barbares, partecipa a tutte le esposizioni collettive nel caso in cui une mostra non gli sia totalmente dedicata. Negli Stati Uniti, Eric Schmitt espone presso Ralph Pucci. Da poco, Schmitt il cui lavoro è anche prodotto presso Dutko e l’Ibu Gallery a Parigi, ha deciso di tornare in città con uno studio-galleria aperto al pubblico e su appuntamento, dove mostra le sue altre creazioni, prodotte in serie limitata: mobilio, oggetti, vasi, ceramiche, lampade... che manifestano il suo talento a mescolare e fondere materie e materiali antagonisti. Eric Schmitt è presente nell’ambito di Design@ Farnese con il tavolo Souche, En Attendant les Barbares (2016, Francia). www.ericschmitt.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Isabelle STANISLAS La sua laurea di architetto DPLG le è stata attribuita nel 1999 dall’Ecole des Beaux-Arts a Parigi, ma Isabelle Stanislas vi era ancora studentessa, quando vi riunì un collettivo di fotografi, paesaggisti, grafici a architetti, che, fino al 2002, partecipò a numerosi concorsi e progetti creativi. È l’anno seguente, nel 2003, che sceglie la via dell’indipendenza fondando la sua agenzia, So-an. “Ideazione e composizione”, in giapponese. Ideazione di un concept-store a Beirut, alcuni negozi Zadig & Voltaire de Paris a Tokyo via Seoul e New-York, composizione di eventi effimeri per Hermès, per Cartier, per Baccarat. Lanciata, Isabelle Stanislas lavora per inventare gli show-room parigini della stilista Anne-Valérie Hash e della creatrice di gioielli Aurélie Biederman, per reinventare appartamenti e case private, a Parigi, all’estero. A Milano, Nina Yashar, proprietaria della galleria Nilufar, ha individuato questo talento ancora nascosto ma già quotato, che produceva i suoi lumi da parete. Stabilendo un dialogo costante tra l’elemento storico, il colore grezzo, la luce, l’interno, l’esterno, la prospettiva, la profondità, Isabelle Stanislas si destreggia con brio e insolenza tra il passato, il presente e il futuro. Nel 2014, la sua prima collezione di mobili in marmo, onice e cachemire è il tema di una produzione limitata notevole e molto ambita. Di questi tempi, Isabelle Stanislas, che lavora alla progettazione del negozio di gioielli Ginette New-York, compie i suoi primi passi nell’industria alberghiera nel II° distretto. Con un complesso stellato, formato da case private a Ibiza, a Comporta in Portogallo, a Tel-Aviv, e partecipa ai 70 anni delle Puces de Paris firmando per la Galerie Aurélien Jeauneau (Marché Paul Bert/Serpette) una scenografia basata su creazioni iconiche di Pierre Guariche. Isabelle Stanislas è presente nell’ambito di Design@Farnese con il tavolo Une Table Bleue, Pouenat (2015, Francia). www.so-an.fr Rome, 8 juin-20 septembre 2016 Hervé VAN DER STRAETEN Lo si conosce come creatore di gioielli per la sartoria, di flaconi per la profumeria -J’Adore di Dior, è lui!-, di custodie per gioielli per la cosmetica, di bicchieri per Saint-Louis, e, segno distintivo della propria fama, autore della copertina del Bottin Mondain 2010. Ma è nella sua qualità di creatore di mobili monumentali e spettacolari che Hervé Van der Straeten, formato alle Belle-Arti, sezione pittura, meraviglia ogni anno il suo pubblico di collezionisti scelti con la massima cura, con una mostra dal nome choc, Distorsion, Débauche, Turbulences, Manipulation, Dissonances, Émergences, e i cui elementi mensole, specchi, armadi, lampade-, sono prodotti in serie limitata, persino pezzi unici, presentati nella sua galleria parigina, a New York e a Los Angeles presso Ralph Pucci, a St-Moritz presso Karsten Greve, a Bruxelles presso Flore de Brantes, a Milano presso Robilant & Voena o nell’ambito delle fiere d’arte super-altolocate come la Tefaf di Maastricht. Altrove, diversamente, Hervé van Der Straeten è richiesto dal gotha mondiale degli arredatori - Jacques Grange, Sybille de Margerie, Thierry Despont, Muriel Brandolini, Robert Couturier; alcune delle sue creazioni sono state “captate” dal Mobilier National, altre disegnate ad-hoc per i negozi Roger Vivier. Dietro le quinte, membro del Comité Colbert, forte del suo marchio Entreprise du Patrimoine Vivant meritato attraverso la creazione nel 2004 dei propri laboratori di bronzo e d’ebanisteria, Hervé Van der Straeten, porta in alto il prestigio francese. Orefici, tagliatori di pietre, marmisti: i maestri-artigiani con cui lavora a stretto contatto e molto segretamente, alle sue creazioni fantastiche, fanno parte della pura eccellenza. Quanto alle ore di lavoro che servono per la realizzazione di uno o dell’ altro di questi pezzi d’eccezione, entrano assolutamente nel libro dei record. Hervé Van der Straeten è presente nell’ambito di Design@Farnese con la mensola Propagation, Hervé Van der Straeten (2012, Parigi). www.vanderstraeten.fr Rome, 8 juin-20 septembre 2016 I PRODUTTORI Rome, 8 juin-20 septembre 2016 BOSC Produttori di mobili dal 1964, questa impresa delle Landes fondata da Marcelle e Joseph Bastiat, è oggi guidata dalla seconda generazione condotta da Alain Bastiat. Rinomata per il suo savoir-faire in ebanisteria e tappezzeria, l’azienda Bastiat, specializzata nei mobili classici, è la casa-madre di Bosc (ex-Pyrenea), ramo che assicura la produzione artigianale delle collezioni contemporanee disegnate dai designer Jean-Louis Iratzoki e Samuel Accoceberry. Bosc è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Samuel Accoceberry con la sedia Xistera. www.bosc-leslandes.fr CHRISTOFLE Gioielliere passato nel 1830 all’oreficeria, inventore del metallo argentato, Charles Christofle (1805-1863) che aveva fondato la sua azienda nel 1830, accompagna il favoloso sviluppo delle arti della tavola francese nel XIX° secolo, diventando l’ambasciatore del genere in tutto il mondo, rifornendo soprattutto le corti d’Europa dopo aver ottenuto il privilegio di esser il fornitore ufficiale del re Louis-Philippe e in seguito dell’imperatore Napoléon III. L’azienda otterà in seguito gli onori e le grandi imprese monumentali realizzando la statua dorata della vergine issata in cima a Notre-Dame-de-la-Garde a Marsiglia, le statue dell’Opéra Garnier, l’arredo del treno privato di Papa Pio IX, quello del transatlantico Normandie ... Da eredità a matrimoni, Christofle resterà nelle mani della stessa famiglia fino al 2004, nonostante i bei legami con la famiglia milanese Borletti che “inventerà” i negozi Pavillon Christofle. Premiato in tutte le Esposizioni Universali, Christofle sarà di tutte le correnti estetiche e decorative importanti del XX° secolo adottando grandissimi talenti del calibro di Carrier-Belleuse, Gio Ponti, Tapio Wirkalla, Jean-Michel Folon o ancora Roger Tallon, Adam Tihany e Andrée Putman. Mecenate del master lusso dell’ECAL di Losanna dal 2007, Christofle collabora oggi con il gotha del design e dell’arte contemporanea rappresentato da Christian Biecher, Martin Szekely, Marcel Wanders, Ora-ïto, Eric Schmitt e Cyprien Chabert. Forte di una rete di distribuzione in tutto il mondo con circa 900 punti vendita, Christofle diffonde in tal modo un catalogo con 4000 riferimenti che comprende tutti i settori dell’art de vivre : nascita, casa, mobili, gioielli, e Alta-Oreficeria. Christofle è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Ora-ïto con il tavolo Arborescence. eu.christofle.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 DCW.ÉDITIONS Del trio degli esordi, la D si è dissociata, lasciando C e W alla guida dell’impresa più atipica del paesaggio domestico francese. Philippe Cazer e Frédéric Winkler, co-fondatori di DCW Éditions e collezionisti compulsivi d’oggetti della vita quotidiana carichi di anima e di storia, si sono fatti conoscere rilanciando nel 2008 la produzione della lampada Gras, seguita da quella della sedia degli anni 30 Surpil, del lume Mantis creato agli inizi degli anni 50 dallo scultore e designer inglese Bernard Schottlander e del lampadario dei sixties pop Here Comes The Sun di Bertrand Balas. Atipico e fervido d’idee, Winkler sviluppa anche progetti più personali come la Malle w. Trousseau. Iniziata con Gaëlle Lauriot-Prévost e Dominique Perrault, la linea di lumi In The Tube segna l’ingresso nelle produzioni contemporanee di DCW che sviluppa attualmente un progetto di lampada concepito da Ilia Potemine, designer russo stabilitosi a Torino. DCW Éditions è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Gaëlle Lauriot-Prévost e Dominique Perrault con i lumi In The Tube. www.dcw-editions.fr EN ATTENDANT LES BARBARES All’inizio degli anni 80, i Barbares erano due: Agnès Kentish e Frédéric de Luca. Con sede in rue du Faubourg-Montmartre, proprio di fronte al Palace. Il loro primo cliente: Karl Lagerfeld. La galleria che deve il suo nome all’ultimo verso di un poema del Turco Constantin Cavafy, tradotto dal greco da Marguerite Yourcenar, trasloco’ nel 1986 in rue Étienne-Marcel, a due passi dalla Place des Victoires. Oltre ad Elizabeth Garouste che realizzerà successivamente il primo negozio di Christian Lacroix, il duo produce le creazioni di Jean-Philippe Gleizes, Eric Schmitt, Mattia Bonetti, il duo Migeon & Migeon, Jacques Jarrige, Hilton McConnico, Andrée Putman, Olivier Gagnère, Christian Ghion, o Patrick Rétif, scomparso troppo presto. Successo folle. Dieci anni più tardi, EALB attraverserà la Senna per installarsi in rue de Grenelle e non spostarsene più. Avendo De Luca scelto di andar via, Agnès Kentish è rimasta da sola regina dei Barbares, rivendicando scherzosamente il suo statuto di gallerista-produttrice in attività da lustri (di bronzo). A capo di uno strumento di produzione totalmente artigianale e gestito da più di trent’anni con la stessa fonderia del bronzo e lo stesso tappezziere, e lo stesso fabbro, Pierre Basse, che fu quello di Diego Giacometti, la signora rimane fedele ai “suoi” creatori pur aprendo la sua porta a nuovi arrivati. Come per Marco Mencacci, Mathilde Brétillot, Eric Robin, Eric Jourdan o ancora la giovane Margaux Keller. Ogni stagione, le sue esposizioni fanno correre tutta Parigi. E ogni estate, Agnès Kentish scrive in segreto romanzi polizieschi... En Attendant les Barbares è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Margaux Keller con il tavolino Eileen e da Eric Schmitt con il tavolo Souche. www.barbares.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 FRAG Risalendo all’anno 1921, le origini di quest’azienda italiana a carattere familiare con sede a Udine, nel cuore del Friuli, si sono concentrate sul cuoio. Entrata nella produzione di design nel 1989, in possesso di un savoir-faire indiscutibile nei materiali del lusso tradizionale, l’azienda fabbrica sedie, poltrone, tavoli e complementi decorativi in cuoio a suo nome ma anche di diverse compagnie venute a richiedere la sua competenza. Frag che rifornisce anche imprese come Carnival Cruises e i gruppi alberghieri Hilton, Marriott e Accor, s’impegna a stringere solide collaborazioni con designer internazionali di primo piano. Come per l’italiano Ferruccio Laviani, il maltese Gordon Guillaumier che vive e lavora a Milano, il giapponese Kensaku Oshiro, lo svizzero Philippe Bestenheider o l’inglese Nigel Coates. Nell’aprile 2016, Frag presentava al Salone del Mobile de Milano la prima collezione creata da Christophe Pillet, che segnava così l’inizio di una collaborazione annunciata molto fruttuosa. FRAG è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Christophe Pillet con la Square Collection. www.frag.it GALERIE BSL BÉATRICE SAINT-LAURENT Itinerario particolare quello percorso, biforcato, da Béatrice Saint-Laurent. Origini dei Pirenei, laurea in Lettere e Sciences-Po Paris. In conclusione, una prima carriera nelle arti plastiche, versante comunicazione, un passaggio per il Ministère des Affaires Étrangères poi la decisione, la voglia, di passare radicalmente ad altro. Il suo arrivo sulla scena animata delle gallerie di design parigine è avvenuto nel 2010. E colpendo forte con uno spazio costruito in Corian® da Noé Duchaufour-Lawrance. Un allestimento nell’allestimento. In pieno Haut-Marais. Contemporaneamente testa pensante e motore di ricerca, BSL vi presenta un dialogo nutrito e circostanziato tra le arti decorative del XX° secolo e l’arte-design del XXI° secolo, disciplina porosa espressa da un lavoro eccezionale in cui il materiale, l’arte, la funzione e la sensualità catapultano la creazione in una dimensione inedita e provocante. BSL rappresenta, espone, produce oggi creatori della tempra di Djim Berger, Faye Toogood, Charles Kalpakian, Taher Chemirik, Ayala Serfaty, Nacho Carbonell, Studio Cogitech e naturalmente Noé Duchaufour-Lawrance. Rappresentando l’élite di questa corrente tipicamente francese e precisamente parigina in cui si trovano gomito a gomito gallerie-produttrici e piccoli arte-produttori indipendenti inseguiti dai collezionisti di tutto il mondo, BSL partecipa alle fiere internazionali più importanti come Design Miami/Basel PAD Pavillon of Arts+Design di Londra e di Parigi. E prevede uno spostamento imminente della sua galleria. Da seguire, dunque... Galerie BSL è rappresentata nell’ambito di Design@Farnese da Noé Duchaufour-Lawrance con il tavolo Kinetic. www.galeriebsl.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 HERMÈS Alle origini, nel 1837, Thierry Hermès era un sellaio che realizzava finimenti equestri per gli aristocratici parigini e le corti d’Europa. Successivamente, i suoi eredi collaboreranno con i migliori cocchieri. Stabilitosi nel 1878 al 24, rue du Faubourg Saint-Honoré, indirizzo divenuto celebre in tutto il mondo, l’azienda che non smette mai di attingere la sua ispirazione nell’universo del cavallo, si apre ad altre discipline: guanti, gioielleria, sartoria, sportswear, accessori, borse, cravatte, foulard di seta (lanciati nel 1937), scarpe, profumi, prêt-à-porter di lusso, orologeria, art-de-vivre, arte della tavola. Oggi guidata dai rappresentanti della sesta generazione, l’azienda Hermès entra anche nell’arredo con le stoffe per arredamento e le carte da parati realizzate in stretta collaborazione con l’azienda italiana Dedar, e sollecitando numerosi arredatori, designer e architetti come Renzo Piano, Rena Dumas, Enzo Mari, Antonio Citterio, Eric Benqué, Denis Montel, Michele De Lucchi, Philippe Nigro, Noé Duchaufour-Lawrance, Rafael Moneo, Pierre Charpin, Denis Montel, Guillaume Delvigne... per immaginare collezioni di mobili, oggetti da tavola e da scrivania, accessori, sedie, tappeti molto desiderabili. Manifestazione supplementare dell’impegno d’Hermès nel mondo delle forme utili, il Premio Émile Hermès, indetto dalla Fondation Hermès, premia dal 2008, i talenti più insoliti secondo un concorso tematico. Tale l’edizione 2016 il cui tema è “Giocare” la cui giuria, presieduta da Matali Crasset, ha distinto i migliori “giocatori” nel giugno 2016. Hermès è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Philippe Nigro con i Carrés d’Assise e con la panca Cheval d’Arçons. www.hermes.com www.prixemilehermes.com BRUNO MOINARD ÉDITIONS Creata dall’architetto Bruno Moinard in seno alla sua agenzia 4BI & Associés, la struttura Bruno Moinard Éditions, presentava nel 2014 la sua prima collezione di mobili e inaugurava con lo stesso slancio la sua Galleria, con sede al 31, rue Jacob, nel cuore di St.Germain-des-Prés. Con più di un centinaio di riferimenti, ciascuno battezzato con un nome di città, questa collezione arricchita costantemente da creazioni nuove e inedite , è anche distribuita a Londra, a Hong-Kong, in Belgio, in Canada e negli Stati Uniti. Bruno Moinard Éditons è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Bruno Moinard con diverse tipologie di mobili (sedie, scrivanie..). www.brunomoinardeditions.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 OSCARMASCHERA Pesaro, nel cuore della regione costiera delle Marche, versante Adriatico. E’ là che Oscar Maschera, artista-artigiano del cuoio ecologico, ha stabilito nel 2005 la sua azienda di produzione di piccoli mobili, di accessori e di complementi d’arredo (sedie, specchi, cestini, borse, tappeti, tavolini...). Socio di Claudia Serafini, ne affida la direzione artistica al progettista francese Nestor Perkal. Il quale, oltre alle proprie creazioni, ha anche invitato nel 2007 Claude Bouchard, designer-artista raro, a unirsi a questa cellula familiare. Oscarmaschera è oggi una firma a parte, che presenta e rappresenta tutto il talento proprio dell’artigianato italiano e del suo savoir-faire inimitabile. Oscarmaschera è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Nestor Perkal con le sedie Caballito Blanco. www.oscarmaschera.com PETITE FRITURE Simbolica di questa nuova ondata di piccoli produttori parigini dai nomi ironici, Petite Friture è stata fondata nel 2009 da Amélie du Passage il cui CV passa da HEC alla FIAC attraverso il Ministère de la Culture in cui fu “la penna” di Jean-Jacques Aillagon. Un anno più tardi, Petite Friture si è fatta il nome con la lampada Vertigo creata da Constance Guisset. Un best-seller mondiale che catapulterà commercialmente parlando, la struttura fino in Australia. Specializzata nei mobili, nei lumi e negli oggetti della vita quotidiana, PF ha saputo unire per i suoi scopi l’élite dell’ euro-design -Noé Duchaufour-Lawrance, Sam Baron (con i suoi piatti da parete a orecchie di coniglio), Pool, India Mahdavi, il trio svedese Claesson/Koivisto & Rune, promuovendo anche l’ultima generazione emergente franco-europea. Petit Friture, lontano dai pesci piccoli. Petite Friture è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Pool Design con il divano Grid. www.petitefriture.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 POLTRONA FRAU Torino, 1912. Renzo Frau stabilisce la sua sede nella capitale piemontese. Specialità : la poltrona imbottita. Materiale : il cuoio. Il gusto del momento è per gli anglicismi. Battezzate Chester One, Bonnie o Fumoir, le poltrone del signor Frau s’intonano ai rivestimenti di mogano e ai saloni della nuova borghesia industriale illuminata. Nel 1926, diventato fornitore ufficiale della Casa Reale d’Italia, Poltrona Frau segue le mode. Frau farà suo il movimento Art Déco. Pilastro dell’arredamento d’alta classe transalpino, Poltrona Frau rifornisce anche i transatlantici, i teatri, i teatri dell’opera, i cinema, gli hotel. Nel 1930, la poltrona 904, successivamente (1984) ribattezzata Vanity Fair, porterà l’azienda all’apice del successo. Ne frattempo, Poltrona Frau sarà acquistata dalla pelletteria di Nazareno Gabrielli. In seguito guidata da Franco Moschini. Poi ancora da Luca Cordero di Montezemolo. Soprannominata “L’Hermès del mobile italiano”, la sociétà sarà il fornitore del Parlamento Europeo di Strasburgo, della prima classe di Japan Air Lines, e farà lavorare l’élite del design e il gotha dell’architettura: Michele De Lucchi, Ferdinand A. Porsche, Richard Meier, Frank O. Gehry, Renzo Piano, Ross Lovegrove, Jean-Marie Massaud, Piero Lissoni, Cini Boeri, Andrée Putman, François Azembourg, Claudio Silvestrin, Patrick Norguet, Peter Marino, Walter de Silva...Tutti sulla stessa linea d’ eccellenza lussuosa vestita di cuoio. Ultracentenaria, Poltrona Frau che formava un gruppo di marchi tra cui soprattutto Cassina e Cappellini, è stata rivenduta da poco al gruppo americano Haworth. Poltrona Frau è rappresentata nell’ambito di Design@Farnese da Jean-Marie Massaud con le poltrone DonDo e con il paravento Moucharabieh. www.poltronafrau.com POUENAT Erede della fabbrica familiare di ferro battuto, fondata nel 1880 a Moulins, ex allievo del grande Gilbert Poillerat, Henri Pouenat ha forgiato la sua fama dedicandosi alla realizzazione degli appartamenti della prima classe del transatlantico France, di quelli di qualche palazzo a Teheran e per la prestigiosa casa Jansen. Ricomprata dall’ingegnere Jacques Rayet da qualche stagione, classificata Entreprise du Patrimoine Vivant, il fabbro d’arte ha recuperato il suo spirito riorganizzando in linee vintage e classico il suo patrimonio di oggetti e di lumi e, soprattutto, aprendosi alla produzione di pezzi decorativi contemporanei firmati da François Champsaur, Tristan Auer, Thomas Boog, Nicolas Aubagnac, Kaki Kroener, Damien Langlois-Meurinne, Olivier Gagnère, JeanLouis Deniot, Michel Jouannet, Charles Zana, Isabelle Stanislas...Il tutto presentato nella galleria Pouenat, aperta a Parigi, nel passage Dauphine. Pouenat è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Isabelle Stanislas con Une Table Bleue. www.pouenat.com Rome, 8 juin-20 septembre 2016 PROMEMORIA/ROMEO SOZZI È nel 1988 che Romeo Sozzi, già alla guida di una società di arredo florida, lanciò le basi di Promemoria, azienda di ebanisteria contemporanea di alta classe, con sede a Valmadrera (lago di Lecco) e dando lavoro a 20 persone - oggi 450!. Combinando la tradizione alla creatività più sfrenata, forte di un artigianato d’eccellenza superlativo, Promemoria assicura il 90% della sua produzione in questo stesso luogo che riunisce i laboratori (legno, cuoio, tessuti, lumi, finiture...), lo studio di progettazione, lo show-room, i magazzini...Esportando il 90% della sua produzione in tutto il mondo, Promemoria, alta società dell’ebanisteria d’eccezione, possiede diversi show-room propri aperti a Milano, Parigi, Londra, New-York, Mosca, Berlino. Alle sue collezioni, sottoposte a tutte le variazioni di legno, tessuti e colori, Romeo Sozzi aggiunge qualche collaborazione per affinità con progettisti talentuosi come Olivier Gagnère, Bruno Moinard o il londinese David Collins, scomparso da poco. Nel 2015, Romeo Sozzi, fotografo ed produttore occasionale, ha acquistato l’azienda Ghiandà, specializzata nell’ebanisteria di gran lusso. Fondata da Pierluigi Ghiandà, maestro riverito e famoso il poeta del legno, scomparso purtroppo a giugno di questo stesso anno, questo laboratorio, con sede anche a Valmadrera, ha lavorato per le più importanti aziende di lusso internazionali ( Dior, Hermès,...) e con i più importanti designer, da Gae Aulenti a Bob Noorda, da Richard Sapper a Max Bill. Così salvata, Bottega Ghiandà produrrà le nuove collezioni di oggetti inediti ideati dai più grandi architetti del mondo, con la direzione artistica di Michele de Lucchi. Promemoria è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Olivier Gagnère con le panche e mensole Atlantide. www.promemoria.com ROCHE BOBOIS All’inizio era Au Beau Bois, negozio di armadi aperto nel 1929, boulevard de Sebastopol a Parigi da Fernand Roche. Suo figlio, Jacques, saprà fare di questo settore del mobile un’azienda indirizzata solo verso la distribuzione e chiamata Roche, prima di essere eletto Presidente della Chambre syndicale de l’Ameublement e in seguito membro della Chambre de Commerce et d’Industrie di Parigi. Dopo la Seconda Guerra mondiale, Roche è in prima fila: preoccupato di rilanciare la filiera del legno, il governo riunisce allora produttori, negozianti e progettisti con lo scopo di far produrre da tutti loro insieme mobili semplici, poco costosi e moderni per poter riammobiliare le case di coloro che hanno perso tutto. Gli stabilimenti Roche diventano depositari dei « mobili per sinistrati » con una prima collezione-programma chiamata Meubles de France e messa in vendita dal 1946. Plan Marshall, Trente Glorieuses e, alla guida, una terza generazione Roche passata da Sciences-Po e HEC, che presenta alle Arts Ménagers una camera da letto completa concepita da un giovane Pierre Paulin. Diventata Bobois, poi Roche Bobois in seguito ad una società con la famiglia Chouchan, importatrice di mobili scandinavi, la società importa e distribuisce in esclusiva le creazioni d’Eero Aarnio, Nanna Ditzel, Olivier Mourgue, e si lancia nel 1967 nell’edizione con la collezione Ozoo creata da Marc Berthier. Roche Bobois entrerà nella corte dei grandi all’inizio degli anni 70 con le hyper-sedie di un designer tedesco allora sconosciuto : Hans Hopfer (scomparso nel 2009). Inizialmente chiamato Lounge, ribatezzato Mah-Jong trenta anni dopo, il suo divano componibile per elementi, ancora prodotto fino alla sua veste firmata Jean-Paul Gaultier, è un best-seller assoluto. Nello stesso tempo, Roche Bobois importa in Francia gli italiani Zanotta Rome, 8 juin-20 septembre 2016 e B&B, apre negozi negli Stati Uniti, in Spagna, in Italia, in Cina e, con la direzione artistica di Nicolas Roche, moltiplica le collaborazioni con i designer. Dopo Massimo Iosa Ghini, Paola Navone, Tapinassi & Manzoni o il coltissimo Vladimir Kagan, sarà l’ora della French Touch con Christophe Delcourt, Cédric Ragot (scomparso tragicamente da poco), Fabrice Berrux, Erwan Péron, Nathanaël Désormeaux & Damien Carrette, Joel Escalona, Arturo Erbsman... Aperto al mondo, Roche Bobois che è il principale produttore di mobili francesi, produce anche con la direzione artistica di Nicolas Roche, profili singolari come Stephan Burks, Paolo Ulian & Moreno Ratti o Christian Mohaded, formando nuovamente una babele del design contemporaneo. Roche-Bobois è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Erwan Péron con il buffet Snow. www.roche-bobois.com SAINTLUC Dopo una lunga esperienza passata nell’applicazione dei materiali compositi (fibre di vetro e di carbonio) nel mondo dell’automobile e dell’aeronautica, Frédéric Morand si è lanciato nel 2011, creando Saintluc, azienda francese specializzata nella progettazione e nella produzione di mobilio contemporaneo in fibra di lino, materiale naturale, plastico, resistente, rinnovabile, riciclabile, in breve al 100% ecologico. Dotato di tutte le virtù, questo neo-materiale ha avuto bisogno di tre anni di ricerche e sviluppo. Si è dotata della necessaria collaborazione con la grande competenza di un partner industriale per la buona gestione dei mestieri « classici » del mobile, in questo caso la ditta italiana News e il suo marchio Amura, situate in Puglia. Comunione d’idee, di tecniche, di stile e di valori totalmente inedita nel paesaggio franco-italiano del design, esposto a Milano in uno show-room condiviso. Tanto più che Saintluc ha saputo interessare esperti del mestiere alla sua idea: dopo François Azambourg, Jean-Marie Massaud, Noé Duchaufour-Lawrance, Joran Briand e Jean-Philippe Nuel, sono Jean-Michel Wilmotte e Philippe Nigro cha hanno recentemente fatto vibrare la fibra di lino Saintluc. Saintluc è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Joran Briand con gli sgabelli Toul. www.saintluc.fr Rome, 8 juin-20 septembre 2016 SAWAYA&MORONI Fondata alla metà degli anni 80 a Milano, l’azienda Sawaya&Moroni è oggi una delle gallerie-marchi-firme storiche della scena del design italiano. Alla sua guida, l’architetto-designer William Sawaya e l’imprenditore Paolo Moroni, deliberatamente rivolti verso l’élite mondiale dell’architettura e del design. Sawaya & Moroni è infatti l’unico produttore europeo che si dedica alle creazioni di mobili dei più grandi architetti del mondo. Come per la rimpianta Zaha Hadid di cui hanno prodotto numerosi pezzi folgoranti, per Daniel Libeskind, Massimiliano Fuksas, Jean-Michel Wilmotte, O.M. Ungers, Michael Graves, Jean Nouvel, Dominique Perrault, Jakob+Macfarlane... Stesso approccio verso i designer con Ron Arad, Christian Ghion, Michael Young, Matt Sindall e il ceco Borèk Sipek, scomparso da poco. S&M è riuscito anche a convincere l’artista contemporaneo Olafur Eliasson a ideare il sistema d’illuminazione modulabile Starbrick sviluppato con la ditta tedesca Zumtobel. Altrimenti, Sawaya & Moroni lavorano a Roma, Londra, Mosca, Singapore, in Sardegna, in Tailandia alla progettazione e alla realizzazione di hotel, negozi, sedi centrali, residence, yachts... Sawaya & Moroni è rappresentato nell’ambito di Design@Farnese da Christian Ghion con le poltrone Butterfly Kiss, da Gaëlle Lauriot-Prévost & Dominique Perrault con la sedia L’Indiscret, da Jean Nouvel con le poltrone Milana e da William Sawaya con le poltrone Shanghai. www.sawayamoroni.com